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Jack BloodHeart.
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"Servi qui".
Semplice, velo, conciso. Il messaggio di Laz era arrivato a lui personalmente, e, probabilmente, a nessun altro. Il viaggio dal presidio Nord a Laputa non è esattamente la cosa più semplice del mondo, ma raramente il boss chiede questo tipo di cose, o, almeno, non in questo modo; le faccenda è seria.
In effetti ci sarebbero un paio di cose da sbrigare e piani da escogitare, ma il tutto è molto, molto rischioso, anche se non si potrebbe fare diversamente: Lazarus non può muoversi da Laputa, e per ora gli aviatori non sembrano intenzionati a calcare troppo la mano: un minimo di libertà, in questo momento, ce l'hanno.
Le questioni di cui discutere sono della massima urgenza, ma anche di assoluta segretezza: quale luogo migliore se non la vecchia sede laputense? Ormai sono settimane che non c'è più nessuno lì, e le pareti, arrivati a questo punto, dovrebbero essere imbottite di tritolo.. ma poco male: se non lo innescano non dovrebbe esplodere, giusto?
Toc Toc
(Eh già, non c'è nessun campanello)
Dev'essere il boss.
Jack si alza dalla scrivania dietro la quale si era seduto, aggiustandosi la giacca e la cravatta prima di dirigersi verso l'uscio. Perché Laz ha bussato? La porta è aperta. Lo è sempre stata.
Il ragazzo apre la porta e...
«Oh... salve.»
No, non è Laz. E' un tizio sconosciuto. Un folle, probabilmente. Chi andrebbe alla sede della Seele in quel momento, se non un pazzo furioso? Possibile che non sappia nulla?
Ameno che..
«Se è un venditore porta a porta: non ci serve nulla, grazie, buona giornata.»
E fa per chiudergli la porta in faccia.. -
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Jack BloodHeart.
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La porta è ormai già quasi chiusa, quando lo strano tipo dietro l'uscio balbetta - letteralmente - qualcosa. E' lì per una consulenza spiritica, o meglio: un accordo.
Jack si ferma un attimo.
Coraggioso, il tipo.
«Prego.» si limita a dire, lasciando la presa sulla porta ed aprendola l tanto che basta a far capire al tizio che può entrare.
«Chiuda la porta. Signor... ?»
Fa una piccola pausa, aspettando che l'interlocutore si presenti.
«Io sono Jack Bloodheart, caposezione degli spiritisti della Seele. Scusi il disordine, siamo in fase di trasloco. Più o meno.»
Si dirige verso la scrivania occupata poco prima, sedendovisi dietro. Invita, con un cenno, il ragazzo a prendere posto di fronte a sé, dopodiché gli allunga una tazza di caffè presa direttamente dal termos poco più in là: quella roba è una ciofeca, ma sempre meglio di nulla.
Nel frattempo, il giovane pensa a tutto quello che è accaduto fino a quel momento. E'... strano. Perché un Laputense dovrebbe andare nella sede della Seele a chiedere favori in un momento come quello? Le possibilità sono solo due: o non sa nulla, o è una spia dei LAM. Qualsiasi cosa vogliano. Insomma: l'attività della Seele è quasi alla luce del sole, perché dovrebbero mandare qualcuno a controllare? L'hanno per caso dichiarata illegale? O vogliono vedere fin dove si possono spingere?
Mah.
La questione puzza, e non poco.
Meglio andarci cauti.
«Che tipo di consulenza le serve? Guardi che per la balbuzie serve un semplice logopedista, non una seduta spiritica.». -
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[/QUOTE]. -
Jack BloodHeart.
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Uno spiritista?
...
Questo qui?!
Jack sospira, portandosi due dita alle tempie.
Perché diavolo adesso vogliono fare tutti gli shamani, gli evocatori o roba simile? Fa così figo? E' una vita del cavolo, quella dello shamano: convivere con spiriti non sempre amichevoli, averli nella propria testa ventiquattro ore al giorno, cercare di metterli tutti d'accordo... maledizione: sto tipo si suicida dopo un paio di settimane.
Certo: ci sono vari tipi di shamanesimo, ma andiamo: balbetta! Come pretende di far riconoscere il proprio valore ad uno spirito se non riesce a spiccicare nemmeno una frase senza fermarsi un paio di volte?
«Senta, signor Mitsuki: lo spiritualismo non è una passeggiata, è una strada irta e piena di trappole, basta un passo falso per esser sopraffatti dal proprio stesso potere... lei è sicuro di quello che chiede? Detto sinceramente: non mi sembra la persona più adatta per una simile scelta di vita.»
Oh, cos'è questo? Uno scrupolo? Strano: roba del genere era almeno un anno che non ne sentiva. Probabilmente è al prima volta che cerca di far desistere un cliente in procinto di vendergli l'anima: farebbe bene ad approfittarne, il caro Mitsuki.
Ma perché proprio adesso? Perché questi sentimenti riaffiorano ora? In realtà sembra essere una cosa più specifica di quel che si possa immaginare: Jack ultimamente ha visto, tastato e provato su di sé il lato oscuro dello spiritualismo, la sua ultima affermazione non è altro che una sorta di rigetto verso l'idea di poter creare un altro pazzoide assetato di sangue come Bid, però hei: quel tipo non sembra buono nemmeno a farsi gli abbinamenti di vestiti, figurarsi se riesce a diventare come il Castigatore.
Sì, Mitsuki ha decisamente una sola possibilità per ripensarci, perché lo stesso Jack, in questo momento, ha deciso di optare per la cosa più comoda e scontata: se insiste, accetta. La Seele ha giusto un paio di cianfrusaglie da rifilare al primo buon acquirente: il tizio che glie le ha commissionate, è morto assiderato da qualche parte su al Nord.
Anche lui voleva essere uno shamano.
Lo spiritista attende una risposta, mentre decide di dare un'ulteriore dimostrazione di potere all'aspirante compratore.
Chiude gli occhi, riaprendoli in un guizzo color smeraldo. All'improvviso si sente un lieve ringhiare nella stanza, proveniente esattamente dalle spalle di Mitsuki. Fenrir è lì.
Il lupo si avvicina, annusa la preda, continua a ringhiare.
Jack osserva il proprio interlocutore, cercare di carpirne le reazioni.
«Pensa di riuscire a convivere con spiriti come questi, Signor Mitsuki? La informa che Fenrir non solo è il più piccolo, ma anche il più amichevole, dei miei spiriti.». -
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Jack BloodHeart.
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Oh perfetto: uno che è stato costretto a divenire shamano. 'Sto tipo ha problemi seri.
«Mitsuki, lo shamanesimo non è un'imposizione. Non lo è mai stata e mai lo sarà. Ha il Dono? Vuoi dire questo? Beh: non ha importanza! puoi decidere di ignorarlo. Sai: gli spiriti non usano importunare chi non vuole vederli.»
Nessuno spettro si sognerebbe di parlare con uno che non ha voglia di ascoltarlo, maledizione: il tempo è già poco, ed i contatti sono difficili da stabilire.
Jack sospira. Questo Mitsuki inizia ad infastidirlo: pensa davvero che basti un contratto per diventare uno shamano?
Fenrir scompare. Di positivo c'è che il tipo non sembra essere stato troppo impensierito dal lupo... a parte la balbuzie. Ok no: probabilmente se l'è fatta addosso ed ora sta sguazzando nei suoi stessi umori, ma vabbè.
«Non è certo un problema di convivenza. E' un problema di volontà. Potrei tranquillamente procurarti degli strumenti che ti aiuterebbero a controllare meglio gli spiriti con i quali vieni in contatto, questo non lo nego... ma è quello che desideri? La strada per lo shamanesimo è impervia e piena di oscurità, e, per quanto mi riguarda, i rischi, per te, sono troppo alti. Rischi di diventare nulla più che un contenitore.»
... è solo un bambino che vuole fare il figo con i suoi spiriti guardiani. Se solo si potesse, Jack gli presterebbe volentieri Ifrit per mezza giornata.
«A parte la mera questione economica, non mi stai dando nessun motivo per aiutarti. Qui non siamo fuorilegge, né spacciatori di morte. Potrei farti tutto un discorso su quello che vuol dire essere spiritista, sulla scelta di vita e molto altro ancora... ma al momento, se proprio vuoi saperlo, sto pensando che la tua morte sarebbe una cattiva pubblicità per l'azienda. E la vedo una cosa molto probabile, al momento.»
Dammi una ragione per aiutarti, o vattene balbettando.. -
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Jack BloodHeart.
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Ahhhh.
Vabbè: almeno ha il coraggio di rischiare.
Poi hei: cavoli suoi. Legalmente la Seele dovrebbe essere a posto riguardo questa faccenda; Jack il suo l'ha fatto, ma Mitsuki ha insistito. Nel contratto la clausola che li solleva da responsabilità di qualsiasi tipo c'è, quindi non dovrebbe esserci problema. Anzi. Pensandoci, questa è una classica operazione di alto guadagno con basso sforzo: il tipo stipula il contratto, tira le cuoia e la Seele riscuote in tempi brevissimi. Perfetto.
Jack sospira.
«Va bene, va bene. Vuoi qualcosa per controllare meglio dli spiriti? Beh, a parte l'allenamento, una cosa ci sarebbe.»
Intanto ha iniziato a dargli del tu. Sì, lo fa apposta.
«Noi della Seele, qualche tempo fa, abbiamo recuperato i materiali per forgiare una Death Scyte per un committente che poi... ha avuto problemi legati a se stesso e alla sua vita in particolare.»
Si ferma un attimo. Che bel modo di dirlo.
«Ovviamente non possiamo forgiartela: questo tipo di armi vanno create col potere del possessore, quindi possiamo fornirti solo i materiali, al resto ci dovrai pensare tu. Al limite possiamo metterci d'accordo su eventuali aiuti nel processo di creazione. Per quanto riguarda il pagamento... beh: noi commerciamo in anime.»
Si ferma ancora, guardandolo negli occhi. Prende uno dei fogli arrotolati sulla scrivania, che si rivelano essere tutt'altro che semplici pezzi di carta. Diciamo che non lo sono affatto.
Lo spiritista spiega la pergamena di fronte all'acquirente, rivelando un cerchio di convocazione, quello di Shalysanne, per la precisione. Può essere l'occasione per rifarsi un po' gli occhi, oltre tutto. L'utile e il dilettevole. 'Sto tipo è utile in ogni senso.
«Se accetti, scambierai la tua anima con i nostri materiali. E... pensandoci questa roba non serve.»
Riarrotola la pergamena spostandola più in là sul tavolo, estraendo il sua comunicatore che, come salvaschermo, ha il simbolo della Seele.
Inizia ad armeggiare con la rubrica, fino a trovare il numero di Shalysanne. Meglio evitare troppo movimento spiritico nella sede, una telefonata sarà più che sufficiente.
«Allora.. la chiamo? Il contratto dovrai stipularlo con un demone, non con me.». -
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.ShalysanneDjinn
Una semplice chiamata era più che sufficiente e comoda per convocarmi, invece di andare a sprecare una pergamena e inoltre già mi trovavo sulla città fluttuante di Laputa per sbrigare faccende personali. Partecipai ad un corso al Magisterium riguardante i viaggi attraverso le dimensioni e per l'appunto stavo rientrando alla sede della Seele, quando qualcuno mi contattò tramite il comunicatore posseduto solo dal membri dell'azienda.
Jack mi riferì rapidamente di un ragazzo venuto a chiedere di una consulenza ed era disponibile a comprare materiali per un'un'arma particolare. Gli serviva la mia presenza per la stipula ufficiale del contratto e l'ottenimento dell'anima come pagamento.
Lo rassicurai, dicendodicendogli che a breve lo avrei raggiunto.
Il mio arrivo sarebbe apparso agli occhi dei presenti come un improvviso spalancarsi della porta per accedere all'ufficio, accompgnato dal ritmo regolare dei tacchi degli stivali contro al pavimento. Avanzai di un metro scarso e non tardai a farmi sentire pure con la voce armoniosa, un attimo prima di fare cadere l'incanto che mi rendeva invisibile ad occhio nudo.
Continuai a camminare con disinvoltura, raggiungendo Jack e mi fermai al suo fianco, adesso voltata del tutto con la fronte al ragazzo seduto dalla parte opposta.
« Salve. Io sono Shalysanne. »
« Spero di non averla fatta aspettare troppo, mi dispiacerebbe aver causato una brutta figura ai danni del mio caro collega »
Nella morbidezza del modo di pronunciare quelle parole, la gentilezza non era di facciata per non inquietare il cliente. Infatti durante la frase avrei allungato una mano a sfiorare vellutata - e indugiando non poco - lo Spiritista dalla spalla più lontana a quella a me più vicina, prima di andarmi ad appoggiare col gomito allo schienale della sedia dove lui era e in parte col fianco.
Tanto non mi curavo affatto di non rendere lo sguardo meno penetrante e deciso, chiaro segnale che esprimeva la mia non umanità, ma più vicino all'occhiata di un animale predatore.
E arricchito da abbondanti dosi di malizia e ambiguità.
« Quindi... c'è ancora da discutere qualcosa riguardo al contratto? O faccio già la mia parte? »
Domandai infine, altenando lo sguardo tra i due.» Status.
Energia: 100%
× Un desiderio al giusto prezzo.
|Passiva di caratterizzazione gdr - Esaudire desideri|
× Tra il visibile e l'invisibile.
|Effetto: Invisibilità [✗], Immortalità, Auspex e Anti-auspex spirituale|
× Volontà d'acciaio.
|Effetto: Protezione dalle malie|. ♦ Code © Alyah ♦ .
Vietata la copia, anche parziale. -
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Jack BloodHeart.
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Shalysanne appare. Altro che.
Ogni sua apparizione equivale ad unacelestialedemoniaca visione per Jack e i suoi spiriti, Ifrit in particolare. Ma perché quella ragazza riesce a provocargli tutte quelle reazioni insieme?
... e perché Mitsuki è arrossito?
«Lo ammazzo.»
No ok, calma Ifrit: sta per venderci la sua anima. Magari dopo, così riscuotiamo più in fretta.
Lo spiritista saluta la collega, che, nel frattempo, si è messa al suo fianco. Ogni suo gesto è un concentrato di malizia e allusività. E' bellissima, e rende bellissimo ogni cosa che fa.
Il giovane cerca di distogliere per qualche secondo l'attenzione della Djinn - sempre se non lo prende come un affronto - e fa per rispondere al cliente che, mai come in quel momento, è presenza mal gradita. Meglio non farglielo notare, però.
«Bene, per quanto riguarda l'aiuto successivo... beh: la tariffa è sempre la stessa, e la sua anima sta per vendercela adesso, quindi, in questo senso, dovrà ingegnarsi per procurarsi la valuta.»
Fa una piccola pausa, cercando di mettere insieme i pensieri successivi, in modo da ricordarsi tutte le clausole e le possibilità da illustrare.
«Ci sono due modi per effettuare lo scambio d'anima: il primo, quello più gettonato, consiste in una specie di vendita con diritto d'uso; insomma: lei ci vende la sua anima, ma noi la riscuotiamo solo alla sua morte. Il secondo: la vendita contestuale, ovvero possiamo procedere all'estrazione anche adesso. Non sarà doloroso (non molto), e di certo non letale. Scelga pure la modalità che più le aggrada e la nostra Shalysanne stipulerà un contratto su misura.»
Si ferma ancora, assicurandosi che tutto quello che ha detto sia recepito dall'interlocutore. Pensandoci: perché nessuno vende subito la propria anima? Oddio: quasi nessuno, qualcuno c'è stato in realtà. Se ci si ragione su, può essere quasi un vantaggio non avere un'anima: i nemici non possono individuarti, non hai emozioni stupide che possono condizionarti... in questo senso può essere quasi un peso, l'anima; fosse solo per il fatto che dopo diventi una specie di non morto, e di certo non è una cosa piacevole, questa.
«Un'ultima cosa. Se lo scambio sarà di suo gradimento, si premuri di scriverci un paio di righe di feedback su questo libro - dice, mostrando un tomo sulla scrivania - ci teniamo molto alle opinioni dei nostri clienti.» conclude, con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia.
A buon intenditor.... -
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