Finalmente una città!

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    Il paesaggio era cambiato di nuovo. Finalmente si respirava un'aria lievemente più salubre e, cosa più importante, anche il terreno era diventato soffice e coperto di vegetazione. La cosa non poteva che far piacere allo Skeksis: anche se immortale, certo come ogni creatura apprezzava le belle cose. Nel suo caso, però, il piacere era motivato dal fatto che le cose belle si distruggono con più soddisfazione.

    Ad ogni modo, iniziava a ricredersi su quanto aveva ipotizzato rispetto al mondo sconosciuto nel quale era finito. Infatti, quando raggiunse una delle cittadine che si affacciavano sul mare, si accorse che infondo il paesaggio urbano era molto simile a quello dei villaggi delle sue terre. Si sentì anzi quasi a casa quando vide la bellezza dei vari porti, gli ormeggi delle navi, e soprattutto il vasto mare che si stendeva ben oltre la linea dell'orizzonte.
    Inspirò profondamente, riempiendosi i polmoni del piacevole profumo di salsedine, tossendo subito dopo.
    "Puah! Troppo pulita." Mormorò sputacchiando.
    Si stiracchiò un poco, facendo vacillare l'equilibrio sulla zampa di destra. Emise subito dopo un gracchio scocciato, muovendo le zampe per ritrovare una posa confortevole.
    "Sicché, anche da queste parti c'è il mare. Questo significa che Endlos è molto più vasto di quanto credessi. Ah, avessi ancora i poteri d'un tempo... Navigare verso altri porti e scoprire nuove terre sarebbe una quisquilia da niente." Commentò tra sé e sé, sorridendo amaramente.
    Schioccando la coda sugli esserini in gabbia perché lanciassero nuove grida, skekDor partì in quarta. Saltellò goffamente giù dalla rupe da cui aveva osservato il panorama circostante, dirigendosi nel luogo da cui, secondo il suo istinto, veniva la maggior abbondanza di vita.
    Si rallegrò di vedere, di lì a un'ora di marcia, i primi segni di civiltà. Un sentiero scavato finemente, e circondato da un lastricato di pietra.
    Senza preoccuparsi di attirare l'attenzione degli altri per via del suo aspetto, lo Skeksis accelerò dunque il passo, trovandosi in breve tempo all'interno della strada. Le mani s'infilarono nelle ampie maniche della tunica, come a proteggerle dalla fresca brezza che spirava dal mare.
    Passò di fianco a un albero da frutti e, piuttosto impunemente, con un movimento fluido della mano schiaffeggiò quasi l'aria. Quel che avvenne fu che uno dei pomi si recise da sé e cadde direttamente nel suo palmo.
    Lo trangugiò avidamente, bagnandosi di succo un po' da tutte le parti. Dopo qualche altro metro di marcia, ci ripensò e tornò indietro. Una mela era troppo poco, meglio fare il pieno!

    Salute: 100%
    Energia: 100%

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

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    Quel Presidio non le piaceva. Appena vi era entrata le guardie avevano fatto subito una serie infinita di domande riguardo ai suoi occhi: perchè erano argento; se aveva lenti a contatto; se ci era nata o le erano diventati così... Dopo un paio di minuti, Teresa si era spazientita chiedendo loro di arrivare al punto. Ebbene: volevano sapere se era umana. A quanto pareva i non-umani in quel luogo non solo non erano ben visti, ma addirittura cacciati e uccisi o catturati.
    Per lei non era un grosso problema dal momento che, finchè non risvegliava lo Yoki, sembrava una donna normale. Inoltre cosa potevano fare un gruppo di miseri umani contro di lei?
    Nonostante questo piccolo intoppo, il luogo non era male e dava sul mare. Benchè avesse abitato per parecchio tempo su di un'isola, non aveva avuto molte occasioni di vederlo, soprattutto perchè i piani alti avevano fatto di tutto per non far scoprire alle Claymore che il loro mondo fosse poco più di un atollo.
    Decise quindi che il suo obiettivo sarebbe stata proprio la spiaggia: preferiva un luogo isolato perchè, in caso di combattimenti, non avrebbe scatenato il panico svelando la sua vera natura. Si stava giusto dirigendo lì quando un essere stranissimo attirò la sua attenzione. Sembrava quasi un grosso uccello, ma lei aveva visto troppi Yoma alati per ignorare quella bizzarria. Così, di soppiatto, si avvicinò a lui giusto in tempo per vederlo mangiare delle mele.

    Ti è andata bene uccellino: gli Yoma non mangiano frutta.

    Parlò come si fa agli animale che non ci possono comprendere, senza sperare che lui afferrasse il significato delle sue parole, addirittura girandosi per andarsene.

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    Status Fisico:
    Illesa


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    Tranquilla


    Mana:
    100%


    Equipaggiamento:
    - Spada Claymore ~
    Si tratta di una spada alta quasi un metro e ottanta e particolarmente pesante. Un normale umano non riuscirebbe a maneggiarla con un'unica mano, ma Teresa è in grado di farlo a causa della sua forza superiore. La spada è costruita con un materiale particolarmente resistente che la rende praticamente indistruttibile, caratteristica avvantaggiata anche dalla grandezza dell'oggetto. Ogni spada porta inciso il simbolo della sua proprietaria. [I]

    - Armatura ~
    La divisa della Claymore è dotata di una tuta bianca sopra la quale vi sono alcuni pezzi di armatura che coprono le spalle, gli avambracci, il bacino ed i polpacci. Ogni armatura differisce da Claymore a Claymore e può essere modificata in modo da adattarsi alle esigenze della proprietaria. Con la divisa vi è anche in dotazione un mantello che possiede un particolare pezzo metallico che costituisce il fodero stesso per la spada.


    Abilità Passive:
    - Percezione dello Yoki: Le Claymore sono in grado di percepire le energie diaboliche di chi possiede sangue di yoma. Tuttavia, in alcune - tra cui Teresa - tale abilità è così sviluppata da permetterle di percepire tutte le aure in generale, anche di esseri non connessi ai suddetti mostri entro 30 metri. [Abilità Passiva]
    - Rigenerazione: La guerriera è in grado di rigenerare le parti del corpo danneggiate e ferite gravi ma non mortali. [Passiva Razziale - Only GDR]
    - Forza Superiore: Anche senza il supporto dello yoki, le Claymore possiedono una forza nettamente superiore a quella dei comuni umani, data dal fatto che sono state abituate a maneggiare una spada così immensa utilizzando solo una mano. [Abilità Passiva - Forza +50%]
    - Velocità Superiore: Grazie al sangue dello yoma, le guerriere possiedono una velocità nettamente superiore rispetto a quella di un comune essere umano. [Abilità Passiva - Velocità + 50%]


    Abilità Attive:
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    Azioni:
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    "Uhm... Nom-nom-nom..." Davvero eccellenti, quelle mele. Una tirava l'altra, non riusciva davvero a smettere. Infondo, per lui il cibo non era dissimile dal tabacco per un tabagista: una passione, forse un'abitudine, certo non un bisogno di vitale importanza. Era così preso dal suo gozzovigliare, che neanche s'accorse di essere avvicinato.
    D'altro canto, si trovava ancora distante dalla città, e forse questo aveva alimentato la sua eccessiva sicurezza sul fatto di non venir interrotto da niente e nessuno.

    Le parole della donna gli fecero andare il boccone di traverso. Il muso impallidì quasi subito, e per un istante lo Skeksis mancò il fiato.
    Si batté con forza le zampe rinsecchite sui fianchi, troppo corte e anchilosate per arrivare alla schiena. Alla fine, con un certo sforzo e non poca fatica, riuscì a mandar giù il pezzo di mela parzialmente masticato.
    Tirò il fiato, quindi sputacchiò un po' in giro pezzi di buccia.
    Solo allora, fiammeggiante di rabbia, volse le iridi cremisi all'insolente umana.
    "Sei pazza a venirmi alle spalle così? Ti ucciderò per questo, mortale!" Sbraitò, pulendosi col dorso della mano un po' di bava che gli era colata dal becco adunco. Nemmeno aveva prestato attenzione alla frase in sé: era stato sentire una voce proprio mentre veniva "colto in fallo" a farlo sussultare.
    Aggrottò il muso e, a giudicare da quanto era aumentato il canto dei Podling, anche il ritmo delle frustate sulla schiena era diventato maggiormente impetuoso.
    "Scusati, subito! E forse avrò pietà della tua stoltezza." Concluse, facendo apparentemente un passo indietro rispetto a prima. Il motivo di ciò? Agire impulsivamente fino ad ora non l'aveva portato a nulla. Dimostrazione di ciò era stato l'incontro con Xar: forse, se non si fosse dimostrato sgarbato sin dall'inizio, sarebbe andata meglio.
    Ciò non toglieva che la Claymore avrebbe dovuto mostrarsi contrita: avvicinarsi di soppiatto alle spalle di una povera divinità errante... che tempi!

    Salute: 100%
    Energia: 100%

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    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

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    Le parole di quell'essere la fecero voltare di scatto. Il suo mondo sarà stato sì strano, ma non aveva mai visto prima di allora un animale parlante. L'uccello sembrava adirato: era talmente sconvolto da essersi quasi strozzato con la sua stessa mela.
    Inaspettatamente, Teresa posò un ginocchi a terra chinando la testa.

    Chiedo scusa, non credevo fossi un essere senziente. Spero potrai perdonare la mia mancanza di rispetto.

    Non c'era scherno nella sua voce: era davvero rammaricata. Tuttavia l'avventatezza del volatile l'aveva messa in guardia e sarebbe stata pronta a respingere un suo eventuale attacco.
    Si alzò, rovistando tra le pieghe del mantello e tirando fuori una borraccia.

    Sembra che quel frutto ti sia andato di traverso. Ho dell'acqua.

    Fece per porgergliela: tanto lei non aveva bisogno di bere che poche gocce alla settimana, la portava con sé per le emergenze ma poteva anche farne a meno.

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    - Spada Claymore ~
    Si tratta di una spada alta quasi un metro e ottanta e particolarmente pesante. Un normale umano non riuscirebbe a maneggiarla con un'unica mano, ma Teresa è in grado di farlo a causa della sua forza superiore. La spada è costruita con un materiale particolarmente resistente che la rende praticamente indistruttibile, caratteristica avvantaggiata anche dalla grandezza dell'oggetto. Ogni spada porta inciso il simbolo della sua proprietaria. [I]

    - Armatura ~
    La divisa della Claymore è dotata di una tuta bianca sopra la quale vi sono alcuni pezzi di armatura che coprono le spalle, gli avambracci, il bacino ed i polpacci. Ogni armatura differisce da Claymore a Claymore e può essere modificata in modo da adattarsi alle esigenze della proprietaria. Con la divisa vi è anche in dotazione un mantello che possiede un particolare pezzo metallico che costituisce il fodero stesso per la spada.


    Abilità Passive:
    - Percezione dello Yoki: Le Claymore sono in grado di percepire le energie diaboliche di chi possiede sangue di yoma. Tuttavia, in alcune - tra cui Teresa - tale abilità è così sviluppata da permetterle di percepire tutte le aure in generale, anche di esseri non connessi ai suddetti mostri entro 30 metri. [Abilità Passiva]
    - Rigenerazione: La guerriera è in grado di rigenerare le parti del corpo danneggiate e ferite gravi ma non mortali. [Passiva Razziale - Only GDR]
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    - Velocità Superiore: Grazie al sangue dello yoma, le guerriere possiedono una velocità nettamente superiore rispetto a quella di un comune essere umano. [Abilità Passiva - Velocità + 50%]


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    A esser sinceri, la reazione della Claymore lasciò a sua volta di stucco anche lo Skeksis. Era la prima creatura che incontrava che gli mostrava del rispetto per semplice condotta morale, e non perché sperasse d'incorrere nella sua ira. In altre parole, quel che si definisce una creatura a modo.
    Persino la sua azione successiva costrinse skekDor ad assumere un'aria perplessa. Dell'acqua? Per lui?!

    La testa iniziò a pulsare forte, mentre una mano tremolante per l'artrosi agguantava la borraccia saldamente. Via via che il mezzo-Mistico avvicinava il dono a sé, sentì farsi prepotente nella mente il richiamo al sonno.
    La metà buona premeva per uscire, e la rapida successione d'eventi aveva reso quella malvagia molto, molto debole.
    Lasciando cadere a terra la fiasca, lo Skeksis si afferrò entrambe le tempie con forza, strizzando gli occhi e gemendo, col corpo apparentemente scosso da tremiti.
    La gazzarra prodotta dai Podling scemò lentamente, fino a scomparire del tutto.
    Il tutto non richiese che una ventina di secondi, al termine dei quali la mutria di sofferenza lasciò il posto a un volto assai più rilassato.
    Che la Claymore si fosse mossa o meno, quasi con grazia lo Skeksis si sarebbe chinato per raccogliere la borraccia.
    Quindi, senza trarne nemmeno un sorso, avrebbe fatto per porgerla nuovamente alla proprietaria.
    "Perdonate la sbadatezza d'un povero vecchio. Ho scialacquato la vostra riserva d'acqua inutilmente. Oh, ne sono davvero contrito..."
    Riaprendo gli occhi, avrebbe sfoggiato due iridi ben più grosse delle precedenti. Tanto esagerate da far apparire persino, per qualche oscuro scherzo della prospettiva, il volto più rotondeggiante e il becco meno minaccioso rispetto a prima.
    Sembrò cogitare per un po' sul da farsi, ma poi senza attender risposta o reazione mormorò: "Per fortuna, a questo c'è rimedio."
    Biascicò qualcosa sottovoce, e di lì a poco dalla zampa libera s'originò uno zampillio d'acqua di fonte. Muovendo sapientemente il polso, skekDor fece in modo che il ricciolo d'acqua s'avvolgesse nel suo turbinio in una spirale.
    Poi, simile a un serpente liquido, l'elemento evocato strisciò fin dentro l'apertura dell'otre, fino a riempirla completamente.
    Il mezzo-Mistico, quindi, tappò infine il recipiente e lo mostrò alla proprietaria: "Ecco a voi, donna. E ancora mille scuse..." Concluse, con un tono quasi supplichevole

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    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

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    - Generazione degli elementi: Qualora lo ritenga necessario, skekDor è in grado di generare dal nulla una ridotta quantità dei quattro elementi della vita: che siano fiamme necessarie ad accendere un fuoco da campo, abbastanza acqua da riempire una tinozza , una tana nel terreno abbastanza spaziosa e confortevole da risultare un buon riparo per la notte o una sottile brezza capace di allontanare per circa un'ora eventuali nubi da un cielo plumbeo [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Basso]


     
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    » Acqua «

    La reazione dell'essere a contatto con l'acqua la fece sobbalzare. Non perchè lo temesse, ma perchè per un attimo pensò di avergli inconsapevolmente dato una sostanza in grado di nuocergli. Fece per correre in suo aiuto, ma poi l'uccello si calmò ed anzi, sembrò molto più tranquillo e rilassato, come se fosse uscito vincitore da un qualche conflitto interiore.

    Non ti preoccupare, io...

    Stava per dirgli che avrebbe potuto sopravvivere senza bere per molti altri giorni, ma poi lui mosse un arto e da esso sgorgò un'acqua limpida e chiara che andò nuovamente a riempire la sacca vuota.

    ... io ti sono moto grata.

    Per quanto riuscisse ad essere cinica e stoica, quell'essere aveva acceso in lei una fiammella di curiosità. Non ne comprendeva il motivo, forse era solo perchè non aveva mai visto niente del genere, o forse perchè qualcosa in lui trasudava antichità e potenza.

    Il mio nome è Teresa del Sorriso, numero Uno tra le Claymore, guerriere da sempre votate alla protezione dell'umanità. Posso sapere tu chi sei?

    Esitò un attimo, poi riprese con un tono più pacato.

    E, se non sono troppo indiscreta, cosa sei?

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    - Spada Claymore ~
    Si tratta di una spada alta quasi un metro e ottanta e particolarmente pesante. Un normale umano non riuscirebbe a maneggiarla con un'unica mano, ma Teresa è in grado di farlo a causa della sua forza superiore. La spada è costruita con un materiale particolarmente resistente che la rende praticamente indistruttibile, caratteristica avvantaggiata anche dalla grandezza dell'oggetto. Ogni spada porta inciso il simbolo della sua proprietaria. [I]

    - Armatura ~
    La divisa della Claymore è dotata di una tuta bianca sopra la quale vi sono alcuni pezzi di armatura che coprono le spalle, gli avambracci, il bacino ed i polpacci. Ogni armatura differisce da Claymore a Claymore e può essere modificata in modo da adattarsi alle esigenze della proprietaria. Con la divisa vi è anche in dotazione un mantello che possiede un particolare pezzo metallico che costituisce il fodero stesso per la spada.


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    - Percezione dello Yoki: Le Claymore sono in grado di percepire le energie diaboliche di chi possiede sangue di yoma. Tuttavia, in alcune - tra cui Teresa - tale abilità è così sviluppata da permetterle di percepire tutte le aure in generale, anche di esseri non connessi ai suddetti mostri entro 30 metri. [Abilità Passiva]
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    Ridata la piccola otre alla legittima proprietaria, skekDor ascoltò in silenzio il tono dubitante di lei. Era chiaro che non avesse mai visto nulla di simile in vita sua, e non poteva certo darle torto! Lui era una novità per Endlos, e questo oramai l'aveva reso chiaro la consapevolezza di appartenere a una specie differente da quelle presenti in quel mondo.
    Alla presentazione di lei, semplicemente afferrò i lembi della lunga gonna, facendo un inchino piuttosto regale. Anche questo cozzava con la sua parvenza, perché d'aspetto non si poteva davvero dire se fosse maschio o femmina, eppure nella voce era parso valesse la prima ipotesi. Si fossero considerati vestiti e movenze, invece, si sarebbe detto esattamente il contrario.
    "Lieto di far la vostra conoscenza, pulzella guerriera. Il mio nome è skekDor e, almeno per il momento, perseguo la vostra stessa causa."
    Di seguito portò le zampe fra le ampie maniche del vestito, apparentemente in cerca di calore. I lati del becco si piegarono in un sorriso di circostanza all'ultima, calzante domanda di lei. Prima di rispondere schioccò la lingua contro il ruvido palato, quasi cercasse d'inumidire la gola.
    "Molto più di quel che vedete... e molto meno di quanto io possa vantarmi d'essere."
    Azzardò un passo, ma solo col fine di sgranchire una delle zampe posteriori. Da sotto la gonna Teresa avrebbe visto spuntare una zampa rettiliforme che, aprendo e chiudendo gli artigli più volte, avrebbe prodotto diversi scricchiolii.
    "Sono uno Skeksis, divinità d'un mondo lontano chiamato Thra." Concluse alla fine, limitandosi a rilevare le apparenze, senza dire troppo.
    Sapeva di aver detto solo mezza verità, ma certo non aveva senso raccontare più del dovuto a una perfetta sconosciuta. Per quel che poteva saperne, avrebbe potuto rimediarci solo uno scontro non voluto.

    Nell'attesa di una reazione dalla Claymore, spostò nuovamente lo sguardo verso l'albero alle sue spalle. La lingua violacea comparve in prossimità della guancia, passandosi sul becco per tutta la sua lunghezza mentre argomentava: "Quei frutti erano davvero deliziosi. Sapete se per caso appartengono a qualcuno? Nel caso fossero selvatici, ne gradirei davvero un altro."

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    La Claymore, prima di riporre la sacca, bevve un piccolo sorso d'acqua in modo da dimostrare di aver gradito il dono.

    Anche nella mia terra d'origine ci sono delle divinità: due Dee gemelle di nome Claire e Teresa. I miei genitori hanno voluto omaggiarmi con il nome di una di loro. Però le nostre divinità non camminano in mezzo al popolo. Devi essere un Dio molto magnanimo per farlo.

    ...O molto terribile...

    Ma questo non lo disse.
    A quel punto lui le domandò se i frutti fossero di qualcuno, e questo le portò alla mente una questione parecchio spinosa.

    Io non so se quel cibo sia selvatico, ma devo metterti in guardia. Spero che questo non scateni la tua ira contro gli umani: sono deboli e stupidi, temono tutto ciò che è diverso, ma non tutti sono così.

    Trasse un sospiro, sperando con tutta se stessa che skekDor non agisse avventatamente dopo ciò che gli avrebbe rivelato, ma d'altro canto se avesse taciuto lo avrebbe potuto mettere in pericoloso.

    Sei capitato in una zona di questo mondo in cui gli esseri non-umani non sono ben voluti. Se vorrai seguirmi ti posso condurre in una zona più tranquilla non molto lontana da qui. Gli altri abitanti di Endlos stanno lavorando per mettere fine a questa discriminazione, ma per il momento sarebbe meglio lasciare questo Presidio.

    Qualsiasi reazione avrebbe avuto, lei sarebbe stata pronta.

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    Si tratta di una spada alta quasi un metro e ottanta e particolarmente pesante. Un normale umano non riuscirebbe a maneggiarla con un'unica mano, ma Teresa è in grado di farlo a causa della sua forza superiore. La spada è costruita con un materiale particolarmente resistente che la rende praticamente indistruttibile, caratteristica avvantaggiata anche dalla grandezza dell'oggetto. Ogni spada porta inciso il simbolo della sua proprietaria. [I]

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    Il racconto sull'origine del nome della giovane fece tornare alla mente di skekDor che, in effetti, le vere divinità non camminano tra i mortali. E non perché non sia in loro potere, ci mancasse altro! Il motivo è che, solitamente, un dio ha di meglio da fare, agisce su un disegno più ampio, ambisce a fini superiori all'umana compresione. Beh, non era il suo caso... dopotutto, non sapeva neanche bene cosa fosse a livello spirituale, figurarsi credere di poter ambire al ruolo d'un dio onnipotente. C'era da dire che la metà malvagia la vedeva esattamente all'opposto: per lei, quel corpo vecchio e apparentemente fragile nascondeva l'essenza d'un dominatore, di una creatura eccelsa tra le eccelse.

    Tornando a Teresa... La preoccupazione di lei scaldò il cuore dell'anziano Skeksis, anche se ovviamente si leggeva chiaro nei suoi occhi che questa fosse in realtà più preoccupata per il destino d'eventuali stolti che avessero osato far adirare una divinità, piuttosto che la salvaguardia di quell'essere unico che era il mezzo-Mistico.
    "Oh oh, figliola. Comprendo la vostra paura, ma non avete di che preoccuparvi, per il momento. Ho già avuto il piacere d'incontrare membri della razza degli uomini, perciò conosco la loro condizione."
    Ed era vero! Non erano passate che poche lune da quando, in quello sperduto villaggio di minatori, skekDor aveva avuto il piacere di essere accolto a un banchetto in suo onore. Invero, quei bifolchi ne avrebbero fatto volentieri a meno, ma... meglio non rischiare di far perdere le staffe a una divinità: in special modo in ragione del fatto che, quella volta, a parlare era il maligno.

    Lo Skeksis si grattò poi il mento con svogliatezza alla successiva rivelazione. Aveva fatto l'abitudine al modo avventato di porsi di alcune creature. Persino un demone cornuto aveva avuto l'ardire di definire LUI una creatura orribile a vedersi. Però, pensare che ci fossero degli umani che catalogassero subitamente chiunque non fosse della loro risma come un nemico... beh, questa si che era una novità. Pessima per il buon cuore del Mistico, fantastica per quella dello Skeksis. In effetti, skekDor avvertì un fremito nella sua aura. Qualcuno, nel profondo di quell'animo apparentemente candido, stava gongolando.
    "Uhm... Non ho desidero di causare attriti, pulzella Teresa. Vi seguirò ovunque vogliate condurmi. Mi affido alla vostra buona fede." Concluse. Quindi, attese di seguire la Claymore lì dove questa avrebbe deciso di condurlo

    Salute: 100%
    Energia: 95%

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

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    » L'Inizio del Viaggio «

    La Claymore si allarmò quando il Dio sembrò rifiutare il suo invito a lasciare quel luogo. Tuttavia dopo poco parve cambiare idea e decise di seguirla di buon grado. Prima che potesse ripensarci di nuovo, Teresa iniziò a camminare assicurandosi che lui la seguisse. Dalla zona in cui si trovavano, i Presidi più vicini erano quelli del Sud e dell'Est.

    Dove volete essere condotto potete deciderlo voi stesso. Mi basta sapere quale tipo di ambiente prediligete o quale zona preferireste visitare. L'Est con i suoi boschi e prati verdeggianti e nei quali si può udire una perenne melodia; o il Sud, caldo come il fuoco nei cui deserti imperversano tempeste di sabbia?

    Aveva visitato molto del territorio di Endlos, ma non tutto. Quel luogo sembrava avere molto da offrire e a lei piaceva esplorare zone mai viste. Per questo motivo era più che felice di fungere da guida alla Divinità, ovunque egli avrebbe voluto recarsi. L'Ovest era troppo pieno di uomini. La stupidità è pericolosa.
    E gli uomini sono stupidi.

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    Equipaggiamento:
    - Spada Claymore ~
    Si tratta di una spada alta quasi un metro e ottanta e particolarmente pesante. Un normale umano non riuscirebbe a maneggiarla con un'unica mano, ma Teresa è in grado di farlo a causa della sua forza superiore. La spada è costruita con un materiale particolarmente resistente che la rende praticamente indistruttibile, caratteristica avvantaggiata anche dalla grandezza dell'oggetto. Ogni spada porta inciso il simbolo della sua proprietaria. [I]

    - Armatura ~
    La divisa della Claymore è dotata di una tuta bianca sopra la quale vi sono alcuni pezzi di armatura che coprono le spalle, gli avambracci, il bacino ed i polpacci. Ogni armatura differisce da Claymore a Claymore e può essere modificata in modo da adattarsi alle esigenze della proprietaria. Con la divisa vi è anche in dotazione un mantello che possiede un particolare pezzo metallico che costituisce il fodero stesso per la spada.


    Abilità Passive:
    - Percezione dello Yoki: Le Claymore sono in grado di percepire le energie diaboliche di chi possiede sangue di yoma. Tuttavia, in alcune - tra cui Teresa - tale abilità è così sviluppata da permetterle di percepire tutte le aure in generale, anche di esseri non connessi ai suddetti mostri entro 30 metri. [Abilità Passiva]
    - Rigenerazione: La guerriera è in grado di rigenerare le parti del corpo danneggiate e ferite gravi ma non mortali. [Passiva Razziale - Only GDR]
    - Forza Superiore: Anche senza il supporto dello yoki, le Claymore possiedono una forza nettamente superiore a quella dei comuni umani, data dal fatto che sono state abituate a maneggiare una spada così immensa utilizzando solo una mano. [Abilità Passiva - Forza +50%]
    - Velocità Superiore: Grazie al sangue dello yoma, le guerriere possiedono una velocità nettamente superiore rispetto a quella di un comune essere umano. [Abilità Passiva - Velocità + 50%]


    Abilità Attive:
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    Azioni:
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    Infinite scuse per l'immane ritardo. Ora che ho finito la sessione invernale sarò più veloce!


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    Era dunque deciso. skekDor avrebbe dovuto lasciarsi alle spalle il Presidio dell'Ovest. E questo perché la sua forma avrebbe creato problemi agli abitanti di quella zona di Endlos. Era pressoché inammissibile per la metà malvagia, la quale iniziò a cozzare violentemente all'interno del cuore di tenebra, al fine di abbattere i confini nei quali era stata relegata e uscir fuori prepotentemente.
    Ma al momento la volontà del Mistico era molto più solida e salda di quando il maligno potesse credere. Ogni suo tentativo di creare una falla nella barriera di luce e venir fuori fu annullato.
    "Avrò dunque il piacere della vostra compagnia fino a che non mi sarò lasciato alle spalle i confini di questo Presidio, madamigella?" Domandò dolcemente l'anziano, cercando di assumere un'espressione candida, nonostante le fattezze grottesche del suo muso.
    "Mmm... Credo che sceglierò il Sud, in questo caso. Cosa troverò ad attendermi, una volta giunto là? Sono presenti insediamenti, o è un posto anecumeno?" Chiese, per poi incamminarsi nella direzione che eventualmente la Claymore gli avrebbe indicato.

    Avrebbe ascoltato il dire di lei, per poi porre altre domande, al fine d'instaurare una conversazione. Per un essere che non provava fatica, marciare era come rimanere fermo. In altri termini, avrebbe gradito qualche chiacchiera al fine d'ammazzare il tempo.
    "Parlatemi di voi, pulzella Teresa. Una donna guerriero è encomiabile, ma non posso fare a meno di notare che voi siete sola. E' dunque così che viene gestita la sicurezza, in questo Presidio?"

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    Narrato - Parlato - Pensato

    » Verso il Presidio Sud «

    Quando Teresa disse al Dio che era pericoloso restare in quel Presidio, qualcosa nell'aura di lui cambiò. Sembrava quasi che qualcosa di oscuro stesse tentando di intaccarla. La cosa le sembrò strana, ma la Claymore finse di non accorgersene: temeva che un qualche accenno a questo fatto potesse essere pericoloso. Si limitò unicamente a segnarsi mentalmente di non abbassare la guardia nel caso in cui l'ombra fosse tornata.

    Se devo essere sincera, non sono mai stata al Sud. Ne ho sentito parlare ma non ho ancora avuto occasione di visitarlo. So che è un luogo prevalentemente desertico con un clima torrido ma dovrebbero esserci anche degli insediamenti umani. Ho intenzione di accompagnarvi fin lì perchè sto cercando un mostro che temo possa minare alla sicurezza di Endlos: dal momento che non so dove sia, ne approfitto per cercarlo a Sud. Tanto siamo vicini al confine, non sarà una marcia lunga.

    Quando skekDor fece cenno al fatto che lei fosse sola, le venne quasi da ridere. Non una risata di scherno ma di tenerezza. Era così strano che qualcuno si preoccupasse per lei dal momento che dal luogo dal quale proveniva era temuta e considerata un abominio.

    Grazie per l'interessamento ma sono abituata a viaggiare da sola. Io non sono completamente umana, sono stata... modificata in modo da essere una combattente perfetta. Mi hanno creata per proteggere le persone da minacce che non possono tenere a bada.

    L'aveva messa giù in maniera più nobile di quanto in realtà non fosse: non aveva mentito, ma era pur sempre una mercenaria quindi dava protezione solo in cambio di denaro. Le capitava di dare la caccia ad alcuni Yoma senza richiesta, come in questo caso, ma generalmente erano eccezioni date dalla noia. Da quando era su Endlos l'organizzazione non le forniva clienti, inoltre questo Piano ospitava parecchi guerrieri e non c'erano molte persone bisognose d'aiuto, quindi aveva preso un'iniziativa indipendente.

    E voi invece? Siete arrivato qui da poco?

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    La Claymore rivelò a skekDor che c'era un essere malvagio che richiedeva i suoi servigi. Peccato che la donna non sapesse dove questo fosse.
    "Spesso si associa la parola "mostro" a qualcosa di sconosciuto con leggerezza. Di cosa s'è macchiato questo fantomatico "mostro", se posso chiedervi?" Domandò, visibilmente interessato.
    Endlos era piena di creature, ma addirittura mostri? Con la sua visione di Thra, difficilmente riusciva a immaginarsi qualcosa di più spaventoso dello Skeksis che era.

    L'accenno al fatto che lei si ritenesse invece molto più forte delle apparenze, tracciò una nota di biasimo sul becco del mezzo-Mistico. Anche nel suo mondo aveva udito storie del genere, e purtroppo spesso e volentieri non erano finite nel migliore dei modi.
    "Io... mi spiace. Forse non avrei dovuto prendere in causa l'argomento. E' solo che, forte o meno... mi addolora sapere che non vi affianchino quantomeno un supporto."
    E lui poteva ben dirlo. La metà malvagia, assieme agli altri Skeksis, aveva guidato una guerra contro il mondo di sotto. In altre parole, sapeva che strategicamente parlando anche il guerriero più invincibile aveva bisogno di un supporto: che fosse un secondo con cui guardarsi le spalle a vicenda, o anche solo una figura che ne facesse pesar meno il gravoso carico psicologico.
    D'altro canto, non erano faccende che lo riguardavano. Ecco perché quando Teresa spostò di nuovo l'attenzione su di lui fu ben felice di rispondere: "Poco o tanto per me non ha molto senso, signorina. Del resto, noi anziani valutiamo il tempo in istanti. E' il prezzo da pagare per aver vissuto tanto a lungo, immagino."
    Tacque qualche istante, giusto il tempo d'inumidire un po' il palato con la lingua violacea, quindi riprese: "Endlos mi pare un posto pieno di luce... ma anche così colmo di dolore e meschinità... Vorrei far qualcosa di concreto, però... io sono solo uno straniero, qui. Questo è quanto." Ed era vero.
    Le iridi tornarono sulla Claymore, e questa avrebbe potuto vedere in quegli occhi socchiusi e quel muso ricoperto di rughe un'espressione sinceramente contrita. Forse per Teresa quanto aveva detto precedentemente costituiva un'ovvietà scontata, ma per skekDor -o, per meglio dire, per la metà del Mistico- era un colpo al cuore.
    E sapeva di non poterci far niente, perché non era lui la divinità di Endlos. Non ancora, avrebbe detto qualcuno nel cuore di tenebra.
    "Voi, però, avrei desiderio che provaste a pensarla diversamente. Voi siete fragile, madamigella. IO sono fragile. Lo siamo tutti. Persino una montagna può ridursi in granelli di sabbia, se sottoposta a lunghe pressioni. Non sono nessuno per darvi consigli, lo capisco, ma... vorrei che rifletteste su questo, quando ci saremo lasciati."

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    » Fragile «

    Nonostante quel tremore nella sua aura, la divinità non era certamente il mutaforma a cui stava dando la caccia Teresa, per questo decise di parlargli del suddetto.

    E' evaso dalle prigioni di Laputa. Non so perchè vi fosse stato rinchiuso ma mi è stato chiesto di catturarlo. E in effetti, quando l'ho trovato, aveva aggredito e ucciso parecchie persone.

    Quando skekDor parlò di fragilità però, la Claymore si bloccò di colpo.

    Purtroppo ci ho già dovuto riflettere. Fin da quando sono rinata come guerriera. Purtroppo la forza ha sempre un prezzo: il mio è la fragilità. Un'eterna lotta per mantenere l'equilibrio e non finire distrutta. La nostra vita può essere molto lunga, ma anche molto breve.

    Estrasse una carta nera dalle pieghe dell'uniforme e gliela mostrò per poi riporla e tornare a camminare.

    Questa la darò ad una persona fidata quando sentirò che sta per giungere la fine. Quella persona avrà il compito di uccidermi per salvarmi. Di solito è destinata ad un'amica, ma qui su Endlos non saprei a chi affidarla. Per fortuna la mia ora è ben lontana dal giungere, ci penserò a tempo debito.

    A dire il vero era già morta, tempo prima, nel suo mondo lontano: si era trovata lì proprio dopo che Priscilla le aveva staccato la testa con l'inganno. Ma non riuscendo a capire la dinamica dell'accaduto, preferì tralasciare.

    Piuttosto ho una domanda: come siete arrivato qui? So che è difficile all'inizio ma sembra non esistere un modo per andare via. Bisogna abituarsi.

    Nessuno al momento era riuscito a lasciare Endlos vivo, ma lui era un Dio. Magari avrebbe potuto riuscirci... e riportarla da Claire.

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    - Spada Claymore ~
    Si tratta di una spada alta quasi un metro e ottanta e particolarmente pesante. Un normale umano non riuscirebbe a maneggiarla con un'unica mano, ma Teresa è in grado di farlo a causa della sua forza superiore. La spada è costruita con un materiale particolarmente resistente che la rende praticamente indistruttibile, caratteristica avvantaggiata anche dalla grandezza dell'oggetto. Ogni spada porta inciso il simbolo della sua proprietaria. [I]

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    La divisa della Claymore è dotata di una tuta bianca sopra la quale vi sono alcuni pezzi di armatura che coprono le spalle, gli avambracci, il bacino ed i polpacci. Ogni armatura differisce da Claymore a Claymore e può essere modificata in modo da adattarsi alle esigenze della proprietaria. Con la divisa vi è anche in dotazione un mantello che possiede un particolare pezzo metallico che costituisce il fodero stesso per la spada.


    Abilità Passive:
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    - Velocità Superiore: Grazie al sangue dello yoma, le guerriere possiedono una velocità nettamente superiore rispetto a quella di un comune essere umano. [Abilità Passiva - Velocità + 50%]


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    La conversazione era tornata di nuovo su Teresa. E lo Skeksis si dannò un po' per questo, giacché s'era ripromesso appena pochi istanti prima di non continuare oltre sull'argomento. Ma ormai la Claymore parlava a briglia sciolta, e gli mostrò anche un oggetto per lei molto importante, all'apparenza.
    "Rinata?! Lei è già morta, signorina?" Le domandò, e non pareva un quesito detto tanto per dire. Del resto, il mezzo-Mistico era uno dei Signori del Cristallo, e il suo maggior campo d'interesse erano proprio la vita e la morte.
    Ma proprio non riusciva a venire a capo del dilemma della carta. Aveva capito che, per porre fine alla sua esistenza nel caso avesse perso il controllo, Teresa avrebbe avuto bisogno di una persona fidata che la uccidesse. Ma la carta... era un monile? Un memento? A cosa serviva davvero?
    La donna la ripose con cura e skekDor, malcelando la sua curiosità in merito, preferì non indagare oltre.

    Di nuovo, toccò a lui essere interrogato. I due erano in effetti impegnati in un "quid pro quo", ovvero uno dei principali divertimenti della metà malvagia: dare qualcosa in cambio di altro del medesimo valore o superiore.
    Solitamente, la parte dello Skeksis sfruttava il bisogno per accaparrarsi informazioni riguardo i suoi interlocutori. Non era lo stesso per la metà del Mistico. Ma il paragone era molto simile.
    Teresa chiese, tra le righe, se skekDor conosceva un modo per lasciare Endlos.
    La divinità socchiuse le palpebre e assunse un'espressione rassegnata.
    "Vorrei poterle dire di sì, ma la verità che nemmeno io conosco la risposta. Forse, se trovassi la zona giusta e concentrassi pienamente il mio potere, sarei in grado d'aprire un portale. Ma mi serve anche una direzione, onde evitare di finire nel piano d'esistenza sbagliato."
    Si lasciò andare subito dopo a un sorriso sereno, anche se quel che disse suggeriva l'esatto opposto: "Sembra che io sia un dispensatore di malinconia e brutte notizie, non trova? Credo sia un bene che voi non mi avrete accanto ancora per molto. Infondo..."
    Allungò una zampa scheletrica all'indirizzo di Teresa e, se lei gliel'avesse concesso, le avrebbe stretto un po' l'avambraccio -era troppo basso per arrivare alla spalla senza sollevare eccessivamente il braccio-, concludendo: "Voi siete giovane e bella, ancora nel fiore degli anni. E io il relitto di un tempo che fu. Gli anziani non dovrebbero vessare troppo i nuovi virgulti, ma lasciare che scelgano da soli la propria via e l'etica da seguire."
    Si sarebbe staccato subito dopo, tornando a guardare di fronte a sé

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