[SC] Everything we ever wanted

E questo chi sarebbe?
Chi l'ha fatto entrare? Da dove viene? Cosa vuole?
Ma soprattutto: come diavolo ha fatto ad arrivare fin lì senza che nessuno dei presenti si accorgesse di lui?
Jack porta una mano alla... giusto. Non ha la spada con sé. O meglio: ce l'ha, ma con cadavere di Laz lì davanti non gli è sembrata una cosa importante non averla proprio addosso.
La mano cade nel vuoto.

Lo spiritista si guarda intorno, sembrano tutti alquanto indisposti verso quel tizio, soprattutto Gajeel, che fortunatamente non ancora gli è saltato addosso per riempirlo di botte.

Il giovane tace, aspettando che quel fastidioso essere dica qualcosa. Si fida troppo? Beh, probabile: ma in fondo la razionalità è andata a farsi benedire nel momento in cui ha visto Laz morto steso su un tavolo.
In effetti, però, la scelta paga: Lucius dice di avere le ultime volontà di Laz.
... Scritte?
Qualcuno conosce la grafia del boss, per caso? Pensandoci: lui l'ha sempre visto scrivere al pc, non saprebbe dire di certo se quella roba sia originale o meno.
Non resta che leggere.

Il caposezione si avvicina alla lettera, facendo scorrere gli occhi lungo le rigide parole.
Ha... senso.
Maledizione. Se è tutto vero, Laz ha scelto davvero le persone sbagliate con cui allearsi, compreso questa specie di postino che tutto sembra tranne che affidabile.

Seguono pochi attimi di silenzio, dopodiché è Az a prendere parola... in qualità di nuovo capo. Carica evidentemente autoconferitosi. Scelta sbagliata, Azazel. Sei il vicepresidente, è vero: ma Gajeel non sembra nella condizione di fare tutti questi ragionamenti. Se l'idea che tu abbia escogitato tutto questo solo per prendere il posto di Lazarus gli sfiora la mente anche per un solo istante, la situazione si farà più complicata di quanto non sia già.
Maledizione: potevi chiedere.
Ci sarà molto di cui discutere, dopo questo.
Nel frattempo, il silenzio del caposezione degli spiritisti continua. Quella nuova presenza non gli piace, ed è evidente. Ha interrotto un momento di profondo lutto.

Mentre il nuovo presidente si allontana col messaggero, Jack si volta verso il resto dei compagni.
«Qualsiasi cosa gli dirà, Azazel dovrà mettercene al corrente. Laz è morto anche - e soprattutto - per questo.»
Piccola pausa, giusto il tempo di guardare tutti negli occhi.
«Siamo tutti d'accordo?» chiede, tralasciando maliziosamente - o intelligentemente - il discorso sulla nomina del nuovo capo. Non che lui aspiri a qualcosa, eh: è che Az attualmente non sembra avere il favore di tutti. Se non ci sarà una votazione, dovrà esserci quanto meno una discussione.

La risposta fornitagli dallo sconosciuto non soddisfò per nulla il Dragonslayer, che anzi assunse un'espressione ancora più torva e sulla sua tempia iniziò a pulsare una vena. Si sentiva bellamente preso in giro e tutta quella semplicità lo faceva imbestialire, ritenendo il tutto non solo una mancanza di rispetto per l'intera Seele, ma anche e soprattutto per il cadavere di Lazarus li presente. Non era proprio il momento adatto per mettersi a scherzare, non davanti a una montagna di muscoli che attendeva solo un piccolissimo pretesto per poter scatenare tutta la sua rabbia repressa... e quel pretesto stava ormai bussando alla porta della sua pazienza.
Quel che avvenne in seguito, però, non aveva assolutamente alcun senso. Era talmente assurdo che persino la rabbia accumulata andò a trasformarsi in qualcos'altro. Disgusto, probabilmente.
Il tizio infatti girò attorno alla salma dell'albino, fino a raggiungere l'altro lato dell'altare, in corrispondenza della testa del defunto. Ne sfiorò le labbra con un dito e in risposta ebbe dal corpo un fremito... ma non stava per risorgere nessuno. Piccoli mostriciattoli deformi iniziarono a venire fuori dal cadavere, spintonandosi per essere vomitati uno alla volta dalla bocca di un ormai deceduto Lazarus. E ne uscirono tanti, ogni rigonfiamento nascondeva un Imp e tutti insieme formarono uno stormo, che andò a nascondersi nel tetto buio della cantina.
C-che significa?
Domandò tra il disgustato e il sorpreso Gajeel, ormai lontano dalla furia di poco prima. Cercò con lo sguardo lo sconosciuto e lo vide in piedi sul marmo... il ferroso volse lo sguardo al vivo e al morto per diverse volte, almeno fino a quando il drappo di mistero non venne dissolto e l'anima del ragazzo divenne nuovamente riconoscibile. Un brivido attraversò il corpo del borchiato, sgranò gli occhi in preda allo stupore. L'oscurità annidata nel cuore di Gajeel iniziò a fremere, era un messaggio inequivocabile: stava reagendo alla presenza del suo padrone, che era uno e uno soltanto. Ma proprio in quel momento il moro, invece di gioire e ridere, si arrabbiò nuovamente. Oh, il signorino avrebbe fatto meglio a restare nascosto ancora un po'.
BRUTTO STRONZO!!!
Saltò a sua volta sul tavolo di marmo, avvicinando il viso con fare minaccioso a quello di... com'è che si chiamava? Ah, Lucius.
Ti sembrano scherzi da fare?!
Un ringhio.
E non credere che mi sia dimenticato di prenderti a pugni... solo perché hai una faccia diversa.
Pronunciò l'ultima parte del discorso a mezza voce, continuando a ringhiare con una rabbia diversa. Questo era il suo modo di mostrare la sua felicità, era felice che in qualche modo Lazarus non fosse morto davvero, anche se adesso doveva abituarsi a chiamarlo diversamente... anche se la sostanza alla fine non cambiava molto. Beh, tutta quella strafottenza forse non gli donava molto, ma bastava qualche pugno per rimetterlo apposto.

E'... difficile descrivere le sensazioni che possono prenderti in momenti come questi. Insomma: la persona alla quale sei probabilmente più legato torna morta per chissà quale motivo, e beh: in quell'istante le emozioni tendono ad essere decisamente negative, questo è ovvio. In quello stesso istante, poi, arriva uno sconosciuto al quale sembra non fregare un cavolo de lutto che stai affrontando, quindi tutto ciò che di brutto hai in corpo si trasforma in rabbia che aspetta solo il momento opportuno per essere liberata. Infine: la dolce scoperta. Laz è vivo. Cioè: il suo spirito è vivo... e la sua coscienza. Quindi è lui, no? Insomma: cambia solo il corpo... o anche altro?
Ecco. Esattamente.
Confusione.

Jack sgrana gli occhi, indirizzandoli verso il pavimento, cercando di ragionare sulla situazione. E' lui. E' vivo davvero, non ci sono dubbi su questo. Una lacrima gli solca il viso. Ma solo una.
Perché diavolo ha fatto tutta quella sceneggiata? Non poteva dirlo direttamente?
Far arrivare il suo corpo esanime in gilda, annunciare a tutti la sua morte... voleva vedere le reazioni?
Una piccola vena prende il posto della lacrima sulla scena del viso dello spiritista.
Tutta la rabbia repressa si rifà viva.

«C-che cavolo è quell'espressione da fighetto?!»

Adesso le lacrime solcano il viso da entrambe le parti. Il giovane si avvicina al boss, lentamente.

«CHE DIAVOLO TI E' SALTATO IN MENTE, LAZ?»

Il caposezione alza il pugno destro, in un gesto quasi meccanico.

«Stavamo organizzando il cazzo di funerale!»

Lascia partire il colpo, indirizzandolo verso il ginocchio destro. No: non picchierà a sangue Laz. O qualsiasi sia il nome col quale vuol farsi chiamare. Però... beh: il colpo non è leggero.

«... se non fossi così contento di rivederti proporrei di pestarti a sangue. E sinceramente non so come Gajeel si sia trattenuto.

In effetti era davvero un mistero il motivo per cui un tipo come Gajeel, noto per la sua completa assenza di pazienza e dall'impulsività di un candelotto di dinamite, non avesse riempito di botte quel burlone di un Laz che ora non si poteva più abbreviare, visto che Luc suonava davvero male. Forse però arrivare alla verità non era molto complicato: mettendogli le mani addosso, lo avrebbe costretto a cercare un altro corpo il più presto possibile... perché non le gambe e le braccia spezzate ogni proposito di ritornare all'attacco si sarebbe spento sul nascere. Ad ogni modo ci pensarono gli altri a fargli abbassare la cresta, salvando il simpaticone da dei cazzotti per nulla gentili... Gajeel aveva delle mani davvero pesanti.
Vista la situazione, comunque, il capellone balzò giù dal tavolo per poi fermarsi a poca distanza dal suo amico... a dire il vero doveva ancora pensarci bene, se continuare ad essergli così amico o continuare a considerarlo tale. Era difficile per lui accettare alcune cose, ma per il momento voleva almeno sperare in bene, voleva almeno provarci, poi solo il tempo poteva dire come sarebbero andate a finire le cose. Intanto c'era ancora il tempo per farsi strane idee, come ad esempio su questo Pancrazio nominato da Sionn... lui mica lo conosceva, infatti fece una faccia strana ma durò poco, visto che in chissà quale lingua con quel nome si indicavano i cazzotti. Sorrise il ferroso, facendo finta di capire. Il nulla.
Dopo la nostra ultima riunione, a Nord, io e Lily ci siamo divisi: lui è rimasto la, io son venuto qui a Merovish per l'Arena Nera. Comunque dovrebbe essere in viaggio in questo momento e poi tu ci hai chiamati a raccolta. E sei morto.
Sguardo incazzato.
Degli altri due io non so nulla.
Concluse infine incrociando le braccia. Dal momento che era stato assente per molto tempo, non sapeva molto dei fatti interni della Seele e aveva preferito seguire i suoi interessi. Combattere per lui era una necessità e aveva approfittato del caos interno per farsi un po' gli affari suoi... e forse era per questo motivo che si sentiva in parte colpevole.

Morfeo. Dov'è morfeo?
Beh, in effetti...
«... non abbiamo la minima idea di dove sia Morfeo, pensandoci.»
Poco importa. Sarà in giro a ... far cose strane. Come al solito.
«Nel frattempo, però, oltre a rischiare la vita con Bid, abbiamo raccolto informazioni sul presidio nord, cercando un modo per stabilirci lì. Era questa, in fondo, la missione principale.»
Salvo poi scoprire che eri morto.
«Comunque: ora che hai pagato col dolore fisico, direi di passare a cose un pochino più pragmatiche; prima di tutto: come dobbiamo chiamarti, in pubblico?»
In effetti continuare a chiamarlo Lazarus non è esattamente sicura, come cosa.
«Poi, per quanto riguarda il presidente, credo che ormai non ci sia più bisogno della votazione ristretta. Possiam ragionarci e decidere tutti insieme, anche perché adesso siamo molto più tranquilli e... meno in lutto.»
Detto questo, si lascia sfuggire un sospiro di sollievo.
«Inoltre, direi che adesso abbiamo tutti bisogno di una schermatura psichica contro eventuali interrogatori degli aviatori, o roba simile. Se ci leggono la mente perderemmo il vantaggio acquisito con la tua finta morte.»
... anche se non ha la minima idea di come procedere, in tal senso.
«E... nulla. Per questo scherzetto io ti metterei una settimana a fare la signora delle pulizie, ma magaziniere mi sembra un ruolo adatto al nigga del ghetto. Almeno finché non riusciamo a stabilirci a Nord, che, da quello che mi sembra di capire, diventa una priorità, visto che di tornare a Laputa non se ne parla, per ora. Giusto?»