Il Presidio del Sud... Che luogo magnifico! Lì dove gran parte degli esseri terreni trovava la morte, il mezzo-Mistico aveva invece scoperto una fonte inesauribile d'energia. Avrebbe quasi potuto vivere lì in eterno, non fosse stato per l'impellente quanto boriosa necessità di far ritorno a Thra, il suo mondo.
L'ambiente desertico di Merovish non era nulla se comparato a quello di Yuzrab. Qui il sole pareva picchiare più forte, e non era certo la sola cosa che lo rendeva migliore -e quindi "peggiore"- agli occhi dello Skeksis.
C'erano i laghi di vetro, un bello scherzo del fato forse, ma fantastici per il rituale matuttino. skekDor aveva presto imparato che, facendo deviare la luce su alcuni di questi prismi naturali e poi sul cristallo, poteva inspiegabilmente polarizzare ancor di più le energie. La sua pelle quasi mummificata non era così liscia da ere, e come non parlare del becco, che quasi quasi dava la parvenza di qualcosa di vivo? Merito del posto, senza dubbio. Anche perché, quanto a fauna, lasciava parecchio a desiderare. La pancia del mezzo-Mistico era pressoché vuota di essenza d'anime: solo qualche vipera del deserto, e alcuni insetti giganti che a quanto pare trovavano di loro gusto la zona.
Ah... Che avrebbe dato per un pasto decente. No, non parlava più d'anime ma di cibo, cibo vero! Un bel banchetto, degno della divinità che rappresentava.
Erano da poco passate le due, quando il tempo sembrò mutare in peggio. Le tempeste di sabbia non erano un problema per lui, ma certo davano fastidio. Così, con l'intenzione di socchiudere gli occhi e sognare un po' -Solo per diletto: a lui non serviva affatto dormire-, eccolo quindi puntare in direzione di un montarozzo d'arenaria dall'aspetto soddisfacente.
"Uhm..." Mugugnò, passandosi una zampa rachitica sotto al mento. Fustigò anche di gusto i Podling, alimentando una litania che, per certi versi, l'aiutava meglio a concentrarsi.
Alla fine, battendo i palmi l'uno sull'altro, commentò:
"Perfetto! So già come fare..."Detto ciò, socchiuse gli occhi e iniziò a mugugnare qualcosa sottovoce. Mentre faceva questo, gli artigli agguantarono la terra sotto i suoi piedi, trasferendo in essa parte del potere del Frammento del Cristallo. Ecco quindi che, di punto in bianco, un grosso blocco d'arenaria rossa si gonfiò, e si gonfiò, e si gonfiò ancora, spuntando dalla struttura principale come un bitorzolo.
Questo a un certo punto sembrò quasi esplodere, dividendosi in tanti rami che, conficcandosi verso il basso, formarono in breve tempo una vera e propria cavità connessa al montarozzo. Una grotta, un riparo creato dal nulla.
Soddisfatto del risultato, lo Skeksis portò le mani ai fianchi e zampettò all'interno. Qui aveva disposto tutto perché si fosse generato anche un pratico giaciglio di sabbia e terriccio.
Non vedeva veramente l'ora di coricarsi, ma prima bisognava far tacere quei dannati Podling, altrimenti chi dormiva con tutto quel chiasso?
Fustigarli di più non sarebbe servito. L'unica era lasciarli in pace... ma quanto c'avrebbero messo a far silenzio?
Presto detto: poco più d'un ora.
Quando finalmente gli sgorbietti la smisero di far baccano, allo Skeksis non rimase che spogliarsi dei suoi ingombranti panni rinascimentali. Certo non avrebbe potuto riposare a dovere con quel ventaglio avvolto attorno al collo e sin dietro le spalle. Né avrebbe trovato una buona posizione per dormire continuando a indossare quella gonna dalla struttura interna in legno.
L'operazione richiese parecchio tempo. Del resto, solitamente a vestirlo e svestirlo ci pensavano i suoi schiavi. Ma da quando era su Endlos, aveva dovuto suo malgrado imparare a fare da sé. Usare i Podling sarebbe stato inutile: troppo stupidi per imparare, troppo piccoli per esser davvero d'aiuto.
Toltosi di dosso i panni, lo Skeksis rimase praticamente in vestaglia. Ora si potevano ben vedere i piedi, simili a zampe di gallina, nonché la coda da lucertola, che presentava lungo la parte superiore una lunga fila di piume, tanto esili da farla rassomigliar quasi a una coda leonina. Non di meno, dalla schiena partiva in effetti quella che sembrava una criniera o, quantomeno, ne aveva la parvenza. Infine, e forse era questo il particolare più grottesco, c'erano un altro paio di braccia che si originavano dalle scapole. Queste, visibilmente atrofizzate, erano simili alle zampe d'un t-rex, e si avvolgevano su loro stesse a nascondersi quasi nel piumaggio a criniera della schiena.
La vestaglia indossata, infine, non aveva praticamente nulla di nobiliare: fatta completamente di bianca seta, copriva per intero il corpo dello Skeksis, a eccezione di testa e zampe.
I Podling erano invece in una pratica gabbia di legno, legata alla struttura della gonna.
Tutto era finalmente pronto per il quieto riposo, e skekDor si stava appunto accingendo a chiudere l'entrata della tana, quando... sentì dei rumori.
Il che era strano, perché quella grotta l'aveva creata lui e di sicuro non poteva essere abitata. Il casino veniva dall'entrata, situata a una decina di metri dal suo gaciglio. E il buio sicuramente non lo aiutava a raccapezzarsi.
Indispettito dalla cosa, il mezzo-Mistico avanzò a grandi passi verso la luce, sicuro di trovarsi di fronte all'"usurpatore" del rifugio. Fu così che il suo sguardo cadde su un umano. Ma tu guarda... ne incontrava ovunque, eh?
"Snort!" Riuscì solo a dire, grugnendo di disprezzo. E se Aizen avesse detto qualcosa, lui l'avrebbe subito coperto con la sua voce, al fine di argomentare:
"Tu guarda che razza di villano! S'entra così in casa d'altri? Aspetta che mi vesta e te la farò vedere io!"Detto ciò, avrebbe volto i tacchi, in direzione del giaciglio e, quindi, delle sue vesti
Salute: 100%
Energia: 95%
- Semi-immortalità (Passiva):
L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]
Tecniche utilizzate:
- Generazione degli elementi:
Qualora lo ritenga necessario, skekDor è in grado di generare dal nulla una ridotta quantità dei quattro elementi della vita: che siano fiamme necessarie ad accendere un fuoco da campo, abbastanza acqua da riempire una tinozza , una tana nel terreno abbastanza spaziosa e confortevole da risultare un buon riparo per la notte o una sottile brezza capace di allontanare per circa un'ora eventuali nubi da un cielo plumbeo [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Basso]