Al Presidio Errante

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    Viaggiatore dei Mondi

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    Endlos era un mondo strano, anomalo e forse persino grottesco. Lì tempo e spazio sembravano essersi miscelati assieme in un miscuglio non sempre omogeneo, creando così frange di terra i cui unici confini erano costituiti da limitazioni culturali. Sovente, nel suo peregrinare, skekDor si era imbattuto in creature molto simili a quelle presenti su Thra -il suo mondo-, così come in esseri dalla forma e l'atteggiamento tanto diversi dai suoi da lasciarlo sbigottito. In special modo, il nodo che proprio lo Skeksis non riusciva a sciogliere era quello legato al progresso tecnologico. C'erano creature, affini a lui, che ancora si servivano della magia e di tutto ciò che la natura aveva da offrire per assicurarsi la sopravvivenza. Altre, piombate giù da chissà quale incubo, sfoggiavano invece artefatti così complessi che solo un grande lavoro d'intelletto avrebbe potuto generarli.
    Era forse il caso del Presidio Ovest, l'unico dei quattro capace di lasciare skekDor senza parole. Il mezzo-Mistico vi volava sopra ormai da diversi giorni, trasportato dal turbine di vento che il Frammento del Cristallo gli aveva permesso d'evocare. Lassù, a un passo dalle nubi, la divinità poteva scrutare con minuzia quel creato opera di sapienti mani e costituito principalmente da edifici fatti di... metallo? Difficile dirlo, e certo non sarebbe sceso di quota per averne conferma.
    In effetti, se si trovava in quel posto non era certo per ispezionare una terra tanto buffa, ai suoi occhi. Lo scopo di quella lunga traversata era infatti raggiungere un quinto Presidio, tanto atipico da essere in continuo spostamento. Insomma, una terra che fluttuava su altra terra.
    Era proprio ciò che serviva allo Skeksis per sentirsi di nuovo a casa!
    Ci aveva messo giorni a raggiungerlo, ma del resto cos'era il tempo per una creatura immortale? Anzi, alto com'era nel cielo poteva addirittura assorbire i primi raggi di sole del mattino, tanto nutrienti da rinvigorirlo nell'animo e nel corpo più di quelli di cui di solito si cibava nel Presidio Sud.
    La sua pelle era in effetti più liscia del solito, così come il suo aspetto, che appariva più come quello di un essere anziano, che di un cadavere semovente. Tanta era la sua gioia in questo, che la parte malvagia aveva deciso finalmente di schiacciare un bel pisolino, lasciando il controllo alla metà, ben più quieta, del Mistico.


    "Bene... Finalmente ci siamo." Esclamò, rivolto apparentemente a se stesso. Pochi istanti dopo, invece, la gonna andò appena a sollevarsi. Piccole mani la tenevano su e, dal buio, occhietti lucenti scrutavano in lontananza quel frammento di Endlos che svolazzava per conto suo. Un altro effetto del buon sole, giacché i Podling, privati com'erano della loro essenza, di sicuro normalmente non si sarebbero dimostrati interessati a un simile spettacolo.
    Lunga e tortuosa era stata infatti la via che s'era dovuta percorrere per giungere fino alle imponenti strutture che ora si stendevano fin su in alto, laddove cominciava il cielo.
    Lo Skeksis era diventato una specie d'eremita, ben più d'uno straniero su quella terra a lui sconosciuta. Per lui, all'interno delle imponenti strutture c'erano oscure materie su cui valeva la pena d'indagare.
    Gliene aveva parlato un umano, giù al Presidio Sud. Come ringraziamento, lo Skeksis aveva fatto in modo che l'anima di questi finisse assorbita dalla sua vorace fame. Beh, era la parte cattiva a comandare, allora. E quella buona non avrebbe ormai rinunciato all'essenza, perché in tal maniera si sarebbe semplicemente dissolta nell'aria.

    Ed eccolo dunque lì, a mirare la maestosità delle mura più esterne.
    Il mezzo-Mistico spalancò il becco, quasi come a sbadigliare: in verità, godeva solo della sensazione dell'aria che sferzava contro il suo gargarozzo.
    Atterrò di fronte all'immenso portone cinto di guardie, ipotizzando che fosse quello l'ingresso principale. Non cercava rogne, essendo ora un campione di bontà, perciò preferì annunciarsi come avrebbe fatto un qualunque viaggiatore di passaggio.
    "Salute a voi, stranieri. E' possibile visitare il vostro regno?" Domandò con garbo, non appena gli artigli toccarono terra e il turbine venne dissipato

    Salute: 100%
    Energia: 100%

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

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    Death is only the beginning.

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    Le sabbie del tempo.

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    What would you do with the freedom to do anything…?


    ….that’s simple, what I want whenever I want.

    Volo.

    Era la prima volta che si dedicavano ad attività ricreative tutte per loro da quando l’Antico aveva riacquistato il proprio corpo originario e la cosa gli piaceva molto.
    Si trovava sul dorso scaglioso di Intet, sfrecciando sui cieli di Laputa seguiti a breve distanza da Kitala, poteva sentire il vento scompigliargli i lunghi capelli neri e il dolce tepore del Sole rinfrancare il suo spirito e potenziare la sua magia.
    Nel procedimento aveva perso, forse di più di quanto avrebbe mai potuto recuperare, ma aveva riguadagnato se stesso e tutte le sensazioni che tanto gli mancavano.
    Purtroppo, i tre sapevano bene, nessun divertimento era destinato a durare in eterno e quindi fecero ritorno verso i bastioni del Presidio Errante, dovevano registrare il fatto che stavano rientrando e godersi la passeggiata fino alla Città Alta.
    Avevano molto da lavorare, ma niente di così urgente da non poter attendere il tempo di una placida passeggiata.

    La mostruosità alata virò a un comando mentale del proprio padrone, iniziando con un battito delle possenti ali la discesa e causando nell’atterraggio le grida spaventate di coloro che si trovavano ad attendere di poter entrare.
    Intet era un drago bianco lungo cinque metri e con un’apertura alare di più di sette, più che sufficiente a gettare la sua grande ombra sui passanti durante la sua discesa, sebbene la cosa più terrificante della figura draconica fossero i grandi occhi rossi come il fuoco che muore.
    Il cavaliere scese rapidamente dalla sua cavalcatura, che si restrinse fino alle dimensioni di un grosso gatto e gli salì in spalla, mentre veniva affiancato da un’altra figura alata: una donna dai capelli rossi e gli occhi bendati, la bilancia di luce sopra di lei e le grandi ali bianche potevano solo lasciar pensare a un angelo.
    Il terzetto si diresse direttamente verso le guardie, saltando la fila tra gli sguardi carichi di timore e disprezzo di coloro che aspettavano, che però sembravano scivolare loro addosso senza sortire nemmeno l’effetto di infastidirli, allo stesso modo il gigante non si cura dell’astio che provoca nelle formiche.

    La guardia che hai davanti ascolta la tua domanda ma si gela quando vede atterrare lo strano trio, solo quando questi si fanno più vicini osa parlare, sebbene non sia al tuo indirizzo.

    U…Ufficiale Khatep è sempre un piacere averla qui, registro il suo ingresso immediatamente…prego passi pure.


    La bilancia alle spalle dell’angelo si muove leggermente prima di tornare in perfetto equilibrio.
    Le pupille sono piccolissime, puoi percepire il tremore nella sua voce e persino minuscole gocce di sudore che gli imperlano la fronte, esattamente come se stesse parlando al demonio in persona.
    Gli occhi eterocromi, uno azzurro e l’altro color miele, lo scrutano con divertito sadismo prima di spostarsi su di te, attirati dalla nenia che emetti continuamente.

    Lasciate passare lo Skeksis.


    Non avevano mai visto una di quelle creature dal vivo e non potevano fare a meno di chiedersi cosa ci facesse una di loro su Endlos, erano incredibilmente rare e non dubitava che anche quello fosse un naufrago come gli altri.
    Doveva ammettere di sapere ridicolmente poco su quel popolo e che le informazioni in loro possesso erano scarse, lo avevano sempre affascinato quelle strane creature a metà tra un avvoltoio e una lucertola ed era certo che una di esse avrebbe potuto migliorare la sua comprensione su di loro.

    Siamo tutti e tre curiosi di conoscere tutto del tuo popolo, a te non dispiace parlare un po’ con noi, vero?


    Il sorriso di Khatep era affilato come la lama di un coltello e quella era una cosa che, chiunque a Laputa sapeva bene, lasciava ad intendere possedeva aspettative e nessuno sano di mente l’avrebbe mai deluso di proposito.
    Il draghetto ti scrutava con i suoi occhi di brace, soffermandosi sui dettagli del tuo abbondante vestiario mentre l’angelo dagli occhi bendati si limitava a fissare una direzione generica, apparentemente del tutto incurante della tua presenza.


    Mana: 75-5= 70%
    Bastone del Serpente: Bastone a foggia di serpente
    Collana di Setep: Identifica attacchi psionici
    Mantella con Cappuccio:
    Borsa di Pelle:
    Maschera dei Mille Volti: Capacità di travestimento illusorio
    Aeris Mappa: Indica la posizione degli aviatori su Endlos
    Frammento di AI: Dispositivo di comunicazione tra aviatori
    Servitori Nonmorti


    Intet, il Sognatore:
    -Legame Telepatico
    -Zanne e Artigli
    -Ali
    -Capacità di vedere la magia
    -Vera Forma
    -Potere Draconico

    Kitala, Bilancia della Legge
    -Legata (legame telepatico)
    -Angelo della Giustizia (volo, passiva antimenzogne)

    Poteri e Abilità


    Sommo Sacerdote Liche: No organi interni, immune alle malie, anima non imprigionabile
    Immortale: Immortale
    Collettore Magico: +10% mana
    Scrutare l’Anima: Capacità di vedere le anime entro 30m
    Conoscenze Enciclopediche: Bonus in informazioni dato dal QM
    Incantesimi Riflessi: Cast dalle evocazioni
     
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    skekDor sicuramente non s'aspettava di ricevere un trattamento di cortesia dalle guardie. Aveva imparato già da tempo che su Endlos era lui quello dalle forme anomale perciò, paradossalmente, dal punto di vista degli abitanti era lui quello ad avere le fattezze d'un mostro.
    Era una cosa che la metà malvagia mal sopportava, pur comprendendo a sua volta i sentimenti in quegli sguardi carichi di perplessità. Fortuna che a dominare quel giorno era il Mistico.
    Questi fece per avvicinarsi, ma l'arrivo di un misterioso benefattore cambiò le carte in tavola. Questi non solo riconobbe la sua specie -Primo caso in assoluto, da che era finito su Endlos-, ma ebbe anche premura persino di conoscere qualche dettaglio in più su di lui.
    I Podling, pur non venendo affatto frustati, si lanciarono in canti beati. Quel poco di sale in zucca che era rimasto loro non gli permetteva d'articolare troppo le voci, ma per fortuna i corni musicali facevano il resto. In breve, si levò nell'aria una melodia piuttosto quieta e apprezzabile, per gli standard d'uno Skeksis.
    "Oh, figuratevi. Ne sarei ben lieto. Ma lasciate prima che mi presenti: io sono skekDor, del mondo di Thra." Naturalmente, si sarebbe guardato bene dal parlare delle gesta sanguinose di cui s'era macchiata la sua razza. E, non di meno, evitò di nominare la questione della "divinità". Questo perché, al contrario dell'anima nera, lui era piuttosto umile.
    Avrebbe atteso per qualche secondo di sentire eventuali presentazioni quindi, ponendo le mani nelle ampie maniche del vestito, si sarebbe diretto verso i suoi interlocutori, fermandosi a una distanza di un paio di metri scarsi da loro.
    "Cos'è che vi preme sapere prima di tutto? I nostri costumi? La forma dei nostri paesaggi?" Lasciò volutamente fuori il discorso "etico", sperando che anzi non diventasse elemento centrale della discussione. Avrebbe potuto mentire in proposito, dire che tutti gli Skeksis erano onesti. Ma aveva come il sentore che chi stava ponendo le domande fosse assai scaltro. Inoltre, semmai la metà oscura avesse preso il sopravvento, sarebbe stato anche peggio del dire la pura e semplice verità

    Salute: 100%
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    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

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    Edited by Nightrun - 4/1/2016, 12:55
     
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