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Marcus «.
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NARRATO [PARLATO] "PENSATO" | ENERGIA:110% | SCHEDAEra già da un po' di tempo che camminavo verso l'enorme parete di roccia che si stagliava all'orizzonte. Da dove Xar mi aveva lasciato sembrava molto più vicina di quel che era in realtà, solo ora che vi ero praticamente sotto potevo accorgermi dell'enormità di quella struttura. Mossi qualche altro passo verso lo squarcio che si apriva nel duro granito, le parole del giovane ancora mi rimbombavano in testa, non dovevo assolutamente dimenticare il percorso che mi aveva indicato per raggiungere la città, mi aveva avvisato delle cose che si muovono nei cunicoli, dell'Upperdark, dei Titani di Recupero e della Bocca dell'Inferno, mi trovavo ad essere incuriosito e spaventato allo stesso tempo. Girai in quell'istante attorno ad una enorme conformazione rocciosa, avventurandomi nell'ombra dell'enorme struttura granitica, solo per accorgermi che non ero l'unico a cercare l'ingresso dei Cunicoli. Davanti a me, a qualche metro di distanza, si ergeva una strana creatura simile ad un volatile, becco ricurvo, collo che sembrava quello di un avvoltoio. Istintivamente mi abbassai nascondendomi dietro ad un cumolo di rocce, non mi aveva ancora visto o sentito a quanto pareva; tentai di ricollegare il suo aspetto a quello di una delle bestie che Xar mi aveva descritto ma niente, non avevo mai visto una creatura tanto bizzarra in vita mia, vi era qualcosa nelle sue fattezze scomposte che mi faceva venire la pelle d'oca. Solo dopo pochi secondi mi accorsi del suo strano abbigliamento, a dire il vero quasi regale, eccezion fatta per i teschi e degli strani corni che emanavano una lieve litania sulla sua schiena, forse non si trattava di una bestia dopotutto. In fondo gli animali non indossano vestiti e non si adornano di trofei, forse quello era solo un altro viandante in cerca di Merovish, dopotutto in un mondo parallelo non potevo aspettarmi di incontrare soltanto esseri umani come Xar, avevo letto abbastanza romanzi fantascientifici per saperlo bene. Nonostante tutto questo ragionamento, però, quella creatura continuava a farmi venire la pelle d'oca, la strana melodia stava anche aumentando di intensità come ad accompagnare un cambio di umore, la testa si muoveva da una parte all'altra e le sue zampe picchiettavano sulla pietra con quello che, presumevo, essere artigli. Rimasi qualche istante immobile prima di prendere un lungo respiro, dovevo farmi coraggio se volevo arrivare in città, l'entrata era vicina lo sapevo bene e non vi era modo di evitare quell'essere.
[Buona giornata !]
Esclamai uscendo dal mio nascondiglio mentre con tutte le mie forze cercavo di non tremare incontrollabilmente.
[Anche lei sta cercando l'accesso alla città sotto le sabbie ?]
Chiesi con voce sorprendentemente calma, ora speravo solo in due cose:
1- Che parlasse la mia lingua.
2- Che non avesse intenzione di usarmi come spuntino.|STATO FISICO: ok
|STATO MENTALE: ok
|TECNICHE UTILIZZATE: X
|AZIONI PRESE: X
|ELENCO PASSIVE:
[ESPERIENZA] Combattere con intrugli chimici può sembrare alquanto difficoltoso per quelle persone non abituate alla manualità da laboratorio; mescere, dosare e calcolare sono azioni difficili da seguire durante i ritmi incalzanti di un duello ma assolutamente non impossibili: per una persona esperta, che è abituata a creare giornalmente certi composti chimici, queste azioni sono naturali quasi quanto respirare o muoversi, ecco dunque che grazie all'esperienza chimica acquisita negli anni e, inoltre, ad una buona preparazione e organizzazione dei materiali prima di uno scontro, un esperto chimista può utilizzare le sue tecniche in combattimento in maniera praticamente istantanea.
[Passiva di instant-casting]
[LA MALATTIA] Al mondo esistono una moltitudine di virus, patologie e malattie rare; la maggior parte di queste è conosciuta e classificata, altre sono estremamente più sfuggenti, mutando in continuazione da organismo ad organismo. Ad ogni modo ci sono ben poche malattie che sono totalmente ignote alla comprensione medica umana, una di queste sfortunatamente affligge la zona cerebrale di Octavian fin dalla sua nascita. Questa patologia non possiede nome, non possiede precedenti medici ne tanto meno una cura definita, si tratta di una malattia degenerativa estremamente potente che accellera il processo di decadimento delle connessioni nervose, facendo invecchiare la corteccia ad un ritmo accellerato. Molti medici hanno dato al giovane una aspettativa di vita piuttosto breve, riuscendo a prescrivere solo psicofarmaci in grado di ridurre il dolore della piaga. Ad ogni modo questa malattia ha anche potenziato le capacità mentali del giovane, rendendolo più acuto e sveglio dell'umano medio, questo si traduce in una capacità maggiore di resistenza a stress in combattimento, a discapito tuttavia di un ben evidente handicap fisico.
[Passiva di incremento energetico +10% & Passiva di malus fisico -50% in resistenza]. -
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Marcus «.
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NARRATO [PARLATO] "PENSATO" | ENERGIA:110% | SCHEDARimasi per un istante paralizzato dall'improvviso scatto d'ira della figura, avevo paura di quella cosa anche se tentavo di non darlo a vedere, cercando di tenere i miei occhi fissi nei suoi, la qual cosa risultava difficile quando il tuo interlocutore possedeva una fisionomia così grottesca. Si mosse di qualche passo verso di me e io istintivamente iniziai a flettere un poco i muscoli delle gambe, preparandomi a correre se necessario, avevo come il presentimento di trovarmi davanti un'entità piuttosto potente e le cose che me lo facevano capire erano principalmente due: la sua sicurezza e sfacciataggine e il fatto che fosse sopravvissuto apparentemente da solo al deserto. Ad ogni modo con mio grande sollievo la creatura aveva solo voglia di parlare per ora e parlava anche la mia lingua incredibilmente.
[Perdoni i miei modi scortesi, il mio nome è Marco Octavian.]
Dissi accennando un lieve inchino con il capo, l'ego di questa creatura appariva bello grande, probabilmente era meglio stare al gioco e assecondarlo.
[Io sono appena arrivato su Endlos, sono stato soccorso nel deserto qualche miglio più in là.]
Annuì mentre cercavo di temporeggiare, dovevo scegliere le mie parole con molta calma ed evitare di fare arrabbiare quel grosso pennuto.
[Cercavo riparo dal sole e dalla sabbia nella città sotterranea, mi sono fatto indicare la strada per raggiungerla.]
Alzai un braccio puntando un dito verso destra, la sinistra del pennuto.
[L'ingresso principale dovrebbe trovarsi in quella direzione.]
Quella creatura pareva avere i miei stessi obbiettivi, forse se mi dimostravo una utile guida non avrebbe tentato nulla di stupido e una volta nei cunicoli avrei potuto anche provare a fuggire, dopotutto pareva potente ma decisamente non agile.
[Sta cercando anche lei la strada, signor...?]
Chiesi con un pizzico di curiosità nella mia voce, chissà se oltre che a parlare e vestirsi come un umano aveva anche un nome.|STATO FISICO: ok
|STATO MENTALE: ok
|TECNICHE UTILIZZATE: X
|AZIONI PRESE: X
|ELENCO PASSIVE:
[ESPERIENZA] Combattere con intrugli chimici può sembrare alquanto difficoltoso per quelle persone non abituate alla manualità da laboratorio; mescere, dosare e calcolare sono azioni difficili da seguire durante i ritmi incalzanti di un duello ma assolutamente non impossibili: per una persona esperta, che è abituata a creare giornalmente certi composti chimici, queste azioni sono naturali quasi quanto respirare o muoversi, ecco dunque che grazie all'esperienza chimica acquisita negli anni e, inoltre, ad una buona preparazione e organizzazione dei materiali prima di uno scontro, un esperto chimista può utilizzare le sue tecniche in combattimento in maniera praticamente istantanea.
[Passiva di instant-casting]
[LA MALATTIA] Al mondo esistono una moltitudine di virus, patologie e malattie rare; la maggior parte di queste è conosciuta e classificata, altre sono estremamente più sfuggenti, mutando in continuazione da organismo ad organismo. Ad ogni modo ci sono ben poche malattie che sono totalmente ignote alla comprensione medica umana, una di queste sfortunatamente affligge la zona cerebrale di Octavian fin dalla sua nascita. Questa patologia non possiede nome, non possiede precedenti medici ne tanto meno una cura definita, si tratta di una malattia degenerativa estremamente potente che accellera il processo di decadimento delle connessioni nervose, facendo invecchiare la corteccia ad un ritmo accellerato. Molti medici hanno dato al giovane una aspettativa di vita piuttosto breve, riuscendo a prescrivere solo psicofarmaci in grado di ridurre il dolore della piaga. Ad ogni modo questa malattia ha anche potenziato le capacità mentali del giovane, rendendolo più acuto e sveglio dell'umano medio, questo si traduce in una capacità maggiore di resistenza a stress in combattimento, a discapito tuttavia di un ben evidente handicap fisico.
[Passiva di incremento energetico +10% & Passiva di malus fisico -50% in resistenza]. -
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NARRATO [PARLATO] "PENSATO" | ENERGIA:110% | SCHEDALa reazione dell'enorme volatile fu quella aspettata, ciò che mi sorprese invece fu il fatto che si autodefinì "divinità", certamente quello era un individuo dall'ego piuttosto grande ma era ben lontano dalla mia mente farglielo notare in quel momento, non volevo certo rischiare di morire ancora prima di entrare nei cunicoli. Per quanto riguardava la sua compagnia, invece, non pensavo che la sua affermazione fosse del tutto vera, anche perché quell'affermazione suonava alle mie orecchie più come una minaccia che altro, "non farmi arrabbiare e servimi se vuoi vivere", questo era più o meno il messaggio recepito e che dovevo assecondare, fino a quando mi sarebbe convenuto per lo meno.
SkekDor, questo il nome del grosso pennuto, agitò un'ala al vento per indicare di aprire la strada e certamente non me lo feci dire due volte, iniziando a camminare nella direzione che mi era stata indicata da Xar qualche minuto prima, poco dietro di me potevo già sentire il ticchettare di zampe che mi seguivano.
[In verità ne sono rimasto sorpreso anche io sommo SkekDor.]
Risposi alla sua domanda senza troppa esitazione e cercando di richiamare a me tutte le mie (poche) abilità recitative per compiacere al meglio il suo ego.
[Il suo nome era Xar, un giovane sciamano di queste terre.]
Dirgli che ero un naufrago dimensionale ? No, dopotutto non pareva un'informazione così importante per lui e comunque mi faceva soltanto apparire più debole e la cosa non mi piaceva per niente.
Nonostante la situazione fosse tesa però, la mia curiosità non poté fare a meno di tornare a galla, dopotutto quella creatura era così strana e curiosa nella sua fisionomia e poi vi era sempre quello strano canto che pareva emanare direttamente dal suo corpo, inoltre non pareva nemmeno nativo di Endlos ma di un altro mondo.
[Sommo SkekDor, perdoni la mia curiosità ma non ho mai sentito nominare questo mondo di Thra.]
Se su quel mondo erano tutti come lui mi sarei dovuto tenere ben alla larga da compiere un altro viaggio dimensionale, giusto per evitare di finirci sopra per sbaglio.
[Non voglio certamente offenderla con la mia ignoranza. Posso solo immaginare le meraviglie di un mondo governato da un'entità come lei e sarei ben felice di conoscerne le storie che lo riguardano.]
Dare del voi, fatto. Compiacere l'ego del pennuto, fatto. Inserire una domanda per soddisfare la mia curiosità, fatto.
Stavo forse giocando un gioco pericoloso, avrei potuto offenderlo in un modo a me del tutto ignoto con le mie domande ma, dopotutto, ero uno scienziato per un motivo: la mia curiosità vinceva sempre su tutto il resto.|STATO FISICO: ok
|STATO MENTALE: ok
|TECNICHE UTILIZZATE: X
|AZIONI PRESE: X
|ELENCO PASSIVE:
[ESPERIENZA] Combattere con intrugli chimici può sembrare alquanto difficoltoso per quelle persone non abituate alla manualità da laboratorio; mescere, dosare e calcolare sono azioni difficili da seguire durante i ritmi incalzanti di un duello ma assolutamente non impossibili: per una persona esperta, che è abituata a creare giornalmente certi composti chimici, queste azioni sono naturali quasi quanto respirare o muoversi, ecco dunque che grazie all'esperienza chimica acquisita negli anni e, inoltre, ad una buona preparazione e organizzazione dei materiali prima di uno scontro, un esperto chimista può utilizzare le sue tecniche in combattimento in maniera praticamente istantanea.
[Passiva di instant-casting]
[LA MALATTIA] Al mondo esistono una moltitudine di virus, patologie e malattie rare; la maggior parte di queste è conosciuta e classificata, altre sono estremamente più sfuggenti, mutando in continuazione da organismo ad organismo. Ad ogni modo ci sono ben poche malattie che sono totalmente ignote alla comprensione medica umana, una di queste sfortunatamente affligge la zona cerebrale di Octavian fin dalla sua nascita. Questa patologia non possiede nome, non possiede precedenti medici ne tanto meno una cura definita, si tratta di una malattia degenerativa estremamente potente che accellera il processo di decadimento delle connessioni nervose, facendo invecchiare la corteccia ad un ritmo accellerato. Molti medici hanno dato al giovane una aspettativa di vita piuttosto breve, riuscendo a prescrivere solo psicofarmaci in grado di ridurre il dolore della piaga. Ad ogni modo questa malattia ha anche potenziato le capacità mentali del giovane, rendendolo più acuto e sveglio dell'umano medio, questo si traduce in una capacità maggiore di resistenza a stress in combattimento, a discapito tuttavia di un ben evidente handicap fisico.
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NARRATO [PARLATO] "PENSATO" | ENERGIA:110% | SCHEDARimasi sorpreso dalla reazione violenta del pollo all'udire il nome del ragazzino che mi aveva aiutato, a quanto pare i due avevano dei trascorsi non proprio piacevoli alle spalle, stando a quanto diceva il pennuto Xar lo aveva ingannato, probabilmente il ragazzino si era solo trovato nella mia stessa identica situazione e alla prima occasione se l'era data a gambe levate lasciando SkekDor al suo destino e come biasimarlo, certamente il suo aspetto non ispira fiducia, men che meno il suo caratteraccio. Temei per qualche istante che la sua ira si riversasse su di me ma il nominare il suo mondo di origine pareva averlo distratto sufficientemente, anche lui era un naufrago quindi, stranamente provai un certo moto di empatia verso quello strano essere, sensazione che scomparve quasi subito a dire il vero, però tutti e due avevamo abbandonato ciò che ci era familiare per tuffarci nell'ignoto. Certo non credevo a tutte le parole di questa "divinità", ok poteva starci che fosse un creatore e quant'altro ma certo dubitavo fosse una divinità positiva che garantiva il "benessere" di altri. Quando il suo capo si piegò mi fermai per un istante per osservarlo, fui percorso da una certa tristezza. Potevo capirlo in un certo senso e sentivo in lui quel sentimento di nostalgia che mi accompagnava ma certo era difficile provare più di questo quando ti trovavi davanti un pennuto viola con dei problemi di ego. Alla successiva richiesta di SkekDor, però, un moto di preoccupazione mi percorse il corpo, io non avevo niente da bere men che meno da mangiare e se il pennuto decideva di usarmi come spuntino ? Velocemente mi infilai le mani in tasca cercando qualsiasi cosa di commestibile: un pezzo di lanugine, un elastico, la scatola mezza vuota dei miei antidolorifici ma niente di edibile. Con un profondo sospiro mi voltai verso il mistico.
[Sono estremamente desolato ma non ho provviste, vede anche io sono arrivato da un altro mondo e purtroppo non ho nulla con me.]
So che avevo evitato di fornirgli quell'informazione, del fatto che ero un povero naufrago disperso ma risultava per me estremamente difficile spiegare come avevo attraversato un deserto senza razioni e poi anche lui non era natio del posto e quindi non mi importava più molto.
[Contavo di sfamarmi e dissetarmi una volta arrivato in città a dire il vero, quindi forse è meglio proseguire il nostro cammino.]
Detto questo ripresi a camminare nella direzione della spaccatura che conduceva alla città, ora potevo vederla chiamante, era piuttosto alta ed estremamente larga, abbastanza larga da permettere il passaggio di un carro da traino, sul terreno vi erano delle leggere tracce di zoccoli, ruote e piedi, tutte puntavano nell'oscurità sottostante. Vi era ancora qualche metro tra noi e la fenditura e così ne approfittai per fare qualche altra domanda a SkekDor, dopotutto la mia curiosità era ben lontana dall'essere dissetata.
[Quindi in quanto divinità che cosa la ha spinta a venire su Endlos o sommo SkekDor ?]
In effetti se sul suo mondo era tanto potente e riverito perché abbandonarlo ? Potevo pensare a mille motivi diversi ma niente di riconducibile alla sua natura, ero ben certo che la sua posizione di divinità riverita e servita era una condizione ben sufficiente per soddisfare il suo ego, invece ora non era altro che un grosso uccello viola, solo e sperduto in mezzo ad un deserto, la cosa non mi quadrava molto.|STATO FISICO: ok
|STATO MENTALE: ok
|TECNICHE UTILIZZATE: X
|AZIONI PRESE: X
|ELENCO PASSIVE:
[ESPERIENZA] Combattere con intrugli chimici può sembrare alquanto difficoltoso per quelle persone non abituate alla manualità da laboratorio; mescere, dosare e calcolare sono azioni difficili da seguire durante i ritmi incalzanti di un duello ma assolutamente non impossibili: per una persona esperta, che è abituata a creare giornalmente certi composti chimici, queste azioni sono naturali quasi quanto respirare o muoversi, ecco dunque che grazie all'esperienza chimica acquisita negli anni e, inoltre, ad una buona preparazione e organizzazione dei materiali prima di uno scontro, un esperto chimista può utilizzare le sue tecniche in combattimento in maniera praticamente istantanea.
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[LA MALATTIA] Al mondo esistono una moltitudine di virus, patologie e malattie rare; la maggior parte di queste è conosciuta e classificata, altre sono estremamente più sfuggenti, mutando in continuazione da organismo ad organismo. Ad ogni modo ci sono ben poche malattie che sono totalmente ignote alla comprensione medica umana, una di queste sfortunatamente affligge la zona cerebrale di Octavian fin dalla sua nascita. Questa patologia non possiede nome, non possiede precedenti medici ne tanto meno una cura definita, si tratta di una malattia degenerativa estremamente potente che accellera il processo di decadimento delle connessioni nervose, facendo invecchiare la corteccia ad un ritmo accellerato. Molti medici hanno dato al giovane una aspettativa di vita piuttosto breve, riuscendo a prescrivere solo psicofarmaci in grado di ridurre il dolore della piaga. Ad ogni modo questa malattia ha anche potenziato le capacità mentali del giovane, rendendolo più acuto e sveglio dell'umano medio, questo si traduce in una capacità maggiore di resistenza a stress in combattimento, a discapito tuttavia di un ben evidente handicap fisico.
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Marcus «.
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NARRATO [PARLATO] "PENSATO" | ENERGIA:110% | SCHEDAAvevo toccato un tasto dolente a quanto pareva e, per la mia integrità fisica, forse era meglio cambiare del tutto argomento, giusto per evitare di essere ucciso all'istante, non si sa mai. Osservai il pennuto muoversi in avanti con l'agilità di un pinguino, una scena piuttosto comica alla quale avrei anche potuto ridere se non fossi stato certo che quel pennuto avrebbe potuto mangiarmi il cuore ancora pulsante nel petto. Realisticamente più lo osservavo e più mi chiedevo perché avessi timore di lui, dopotutto era goffo, anche più di me e questo era tutto un dire ed era... "vecchio" o almeno lo pareva, no, forse la definizione migliore era antico, forse era proprio per quello che lo temevo, era sopravvissuto a lungo con un carattere in grado di far incazzare chiunque ma era ancora lì a zampettare con quel suo ego spropositato. Dovevo mordermi la lingua e stare attento se volevo sopravvivere a quella situazione.
Mi affrettai immediatamente dietro a SkekDor raggiungendolo senza troppa fatica, mi muovevo al suo fianco ma gli stavo alla larga, giusto per dargli spazio nel suo movimento vacillante. La situazione si era fatta ancora più tesa di prima, il silenzio gravava su di noi ma potevo sentirlo mugugnare qualche cosa fra se e se, pareva irato forse ? Per fortuna che pochi attimi dopo l'enorme spaccatura nella roccia si presentò davanti ai nostri occhi.
[Eccoci.]
Esclamai abbassandomi sulle ginocchia per guardare meglio il terreno, vi erano tracce piuttosto fresche di orme che parevano umane, ottimo, la strada sarebbe stata marcata di fresco.
[Se seguiamo le tracce e prestiamo attenzione ai cunicoli più illuminati dovremmo raggiungere Merovish in un batter d'occhio.]
Ripresi a camminare in avanti convinto che il pennuto avrebbe seguito il mio esempio. Passarono altri istanti di silenzio tombale quando mi decisi a fare la prima mossa, ero curioso e non potevo farci niente, avevo capito di stare alla larga dall'argomento "viaggio dimensionale" il più possibile ma per il resto sarei stato a posto... giusto ?
[Mi perdoni sommo SkekDor se la ho offesa con le mie domande ma la curiosità fa parte della mia natura mortale e non posso farne a meno.]
Annuì con un'aria abbastanza afflitta, mi sorpresi io stesso di come stavo tenendo in piedi tutta questa recita.
[Se posso: sono convinto che lei possieda poteri al di là della mia semplice comprensione umana, però mi chiedevo se era possibile anche per una persona come me apprendere, seppur solo una briciola, del suo potere arcano.]
A quella domanda tesi un poco i muscoli delle gambe, come per prepararmi a correre, mi sentivo come se stessi facendo un patto con satana in persona anche se il pennuto avrebbe di certo tergiversato sulla questione o risposto con un semplice "no", di questo ne ero quasi convinto, ma d'altra parte c'era la possibilità che accettasse e, non so, mi chiedesse l'anima in cambio. Forse non era stata la domanda più intelligente da porre.|STATO FISICO: ok
|STATO MENTALE: ok
|TECNICHE UTILIZZATE: X
|AZIONI PRESE: X
|ELENCO PASSIVE:
[ESPERIENZA] Combattere con intrugli chimici può sembrare alquanto difficoltoso per quelle persone non abituate alla manualità da laboratorio; mescere, dosare e calcolare sono azioni difficili da seguire durante i ritmi incalzanti di un duello ma assolutamente non impossibili: per una persona esperta, che è abituata a creare giornalmente certi composti chimici, queste azioni sono naturali quasi quanto respirare o muoversi, ecco dunque che grazie all'esperienza chimica acquisita negli anni e, inoltre, ad una buona preparazione e organizzazione dei materiali prima di uno scontro, un esperto chimista può utilizzare le sue tecniche in combattimento in maniera praticamente istantanea.
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[LA MALATTIA] Al mondo esistono una moltitudine di virus, patologie e malattie rare; la maggior parte di queste è conosciuta e classificata, altre sono estremamente più sfuggenti, mutando in continuazione da organismo ad organismo. Ad ogni modo ci sono ben poche malattie che sono totalmente ignote alla comprensione medica umana, una di queste sfortunatamente affligge la zona cerebrale di Octavian fin dalla sua nascita. Questa patologia non possiede nome, non possiede precedenti medici ne tanto meno una cura definita, si tratta di una malattia degenerativa estremamente potente che accellera il processo di decadimento delle connessioni nervose, facendo invecchiare la corteccia ad un ritmo accellerato. Molti medici hanno dato al giovane una aspettativa di vita piuttosto breve, riuscendo a prescrivere solo psicofarmaci in grado di ridurre il dolore della piaga. Ad ogni modo questa malattia ha anche potenziato le capacità mentali del giovane, rendendolo più acuto e sveglio dell'umano medio, questo si traduce in una capacità maggiore di resistenza a stress in combattimento, a discapito tuttavia di un ben evidente handicap fisico.
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Marcus «.
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NARRATO [PARLATO] "PENSATO" | ENERGIA:110% | SCHEDAQuando la punta di quell'unghia mi toccò il petto non potei fare a meno che tremare visibilmente, quella era per certo magia ma vi era qualche cosa di incredibilmente marcio in essa, non sembrava molto "amichevole" come le nuvole di sabbia di Xar, forse erano i visi bloccati in un urlo silenzioso di dolore che danzavano all'interno di quell'aura verdognola ? Tirai un lieve sospiro di sollievo quando quel bagliore mi abbandonò, per un istante temei che quella creatura volesse uccidermi lì, in quell'istante, invece con mia grande sorpresa aveva delle domande per me questa volta. Era strano come una creatura apparentemente egocentrica come quella si interessasse di un semplice umano come me, inoltre non aveva evitato la mia domanda riguardo la magia e, anzi, a quanto pareva chiunque poteva impararla, se guidato da un maestro adatto al compito. Per un istante nella mia testa passò un'idea, malsana a dire poco, che ricacciai subito trovandola troppo pericolosa, quell'essere non avrebbe mai accettato di farmi da mentore e tantomeno io ero interessato a diventare un suo studente, volevo semplicemente sbarazzarmi della sua presenza in quel preciso istante.
Ad ogni modo vi erano questioni più urgenti in quel momento, del tipo rispondere in modo soddisfacente alle domande del pennuto. Il problema era quanto rivelare della mia situazione ? Non potevo però certo rimanere lì impalato come una statua di cera a fissarlo, dovevo inventarmi qualcosa.
[Prima ero ciò che sono adesso: un semplice e comunissimo umano.]
Affermai con convinzione, era vero, non ero cambiato di una virgola dal giorno prima, semplicemente avevo cambiato mondo e la cosa iniziava a farsi pesare: non ero abituato a quell'ambiente e non ero fatto per sopravviverci, mi sorprendevo sempre più ad ogni minuto che passava del fatto che stessi respirando ancora e non fossi morto in chissà quale orribile maniera.
[Nel mio mondo ero considerato piuttosto intelligente, ho ottime conoscenze in molti campi scientifici e sono un bravo chimico.]
Chissà se nel suo mondo esisteva la chimica ? Certo non potevo saperlo ma al limite avrei spiegato meglio la cosa se ve ne fosse stato bisogno.
[Però le mie conoscenze non mi bastavano più, trovavo i limiti del mio mondo di origine ben poco soddisfacenti e così ho deciso di venire qui su Endlos, di mia spontanea volontà.]
O quasi. In realtà si trattava probabilmente di un caso o di un incidente la mia presenza su questo piano ma su questo fatto non mi pareva il caso di stare a specificare. Allo stesso modo era vero che i limiti del mio mondo mi bloccavano nelle ricerche ma certamente non vi era bisogno di spiegare il perché.
[Ho fatto il mio primo incontro con la magia grazie al mio soccorritore e ora voglio apprendere, perché è per questo che vivo e respiro.]
Questa sentenza mi uscì con una determinazione che mi lasciò sorpreso di me stesso, non pensavo di riuscire a tirare fuori un certo carattere davanti ad un essere così mostruoso e potente, però in fondo quella era davvero la natura del mio essere: conoscere e imparare, per il semplice gusto di farlo, senza un obbiettivo o uno scopo ben chiaro. Anche se in quel periodo un obbiettivo lo avevo ben chiaro in mente e iniziava a diventare piuttosto pressante, dopotutto non mi rimaneva molto da vivere, la Malattia avrebbe potuto stroncarmi da un giorno all'altro senza preavviso.|STATO FISICO: ok
|STATO MENTALE: ok
|TECNICHE UTILIZZATE: X
|AZIONI PRESE: X
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[ESPERIENZA] Combattere con intrugli chimici può sembrare alquanto difficoltoso per quelle persone non abituate alla manualità da laboratorio; mescere, dosare e calcolare sono azioni difficili da seguire durante i ritmi incalzanti di un duello ma assolutamente non impossibili: per una persona esperta, che è abituata a creare giornalmente certi composti chimici, queste azioni sono naturali quasi quanto respirare o muoversi, ecco dunque che grazie all'esperienza chimica acquisita negli anni e, inoltre, ad una buona preparazione e organizzazione dei materiali prima di uno scontro, un esperto chimista può utilizzare le sue tecniche in combattimento in maniera praticamente istantanea.
[Passiva di instant-casting]
[LA MALATTIA] Al mondo esistono una moltitudine di virus, patologie e malattie rare; la maggior parte di queste è conosciuta e classificata, altre sono estremamente più sfuggenti, mutando in continuazione da organismo ad organismo. Ad ogni modo ci sono ben poche malattie che sono totalmente ignote alla comprensione medica umana, una di queste sfortunatamente affligge la zona cerebrale di Octavian fin dalla sua nascita. Questa patologia non possiede nome, non possiede precedenti medici ne tanto meno una cura definita, si tratta di una malattia degenerativa estremamente potente che accellera il processo di decadimento delle connessioni nervose, facendo invecchiare la corteccia ad un ritmo accellerato. Molti medici hanno dato al giovane una aspettativa di vita piuttosto breve, riuscendo a prescrivere solo psicofarmaci in grado di ridurre il dolore della piaga. Ad ogni modo questa malattia ha anche potenziato le capacità mentali del giovane, rendendolo più acuto e sveglio dell'umano medio, questo si traduce in una capacità maggiore di resistenza a stress in combattimento, a discapito tuttavia di un ben evidente handicap fisico.
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NARRATO [PARLATO] "PENSATO" | ENERGIA:110% | SCHEDALe risposte della creatura mi mandavano sempre più in confusione, non mi aspettavo una reazione di quel tipo, pareva accondiscendente verso i miei bisogni e le mie richieste. Quell'idea malsana mi ritornò in mente, forse non era poi così male come maestro e poi era evidente che era estremamente potente, se avesse chiesto la mia anima in cambio però... Beh in realtà a pensarci forse avrei comunque ceduto qualche cosa di me se ciò significava guarire e continuare a vivere. In quel momento mi trovavo in uno stato di conflitto con me stesso, ascoltavo con attenzione ogni parola di SkekDor ma all'esterno parevo come in uno stato di stasi, gli occhi puntati sul terreno in una zona non ben precisata. Anche quando la sua domanda arrivò non mi scomposi subito, la mia testa ancora cercava di elaborare tutte quelle informazioni, volevo una strada semplice cedendo probabilmente qualche cosa di me ? Oppure preferivo rimanere integro e sperimentare per conto mio, sapendo che vi era la possibilità di fallire e morire da li a pochi giorni. Non ero mai stato un grande giocatore d'azzardo nella mia vita, però forse era arrivato il momento di scommettere e rischiare di perdere tutto.
Lentamente riportai la mia attenzione su SkekDor, nei miei occhi non vi era più timore o paura, non tremavo più, parevo semplicemente svuotato all'interno, privo di qualsivoglia emozione complessa o sentimento.
[Io non ho idea di come funzioni la magia.]
Il tono di voce si fa basso ma ancora ben udibile per il lieve riverbero delle pareti di roccia della caverna.
[Tutto ciò che so è che ne ho un disperato bisogno, senza di essa morirò e non esiste scienza che possa aiutarmi.]
Dicendo questo, come per maledizione, un piccolo rivolo di sangue mi discese dal naso, macchiandomi di rosso il labbro e il mento per poi gocciolare a terra. La vista mi si appannò per un attimo ma rimasi saldo, il dolore iniziava a crescere e pulsare ma il mio stato di catalessi aiutava a lenirlo per ora.
[Sommo SkekDor, io sono un umano a cui è stato fatto un dono ed una maledizione, il mio intelletto arriva con un grande prezzo da pagare: la mia vita.]
Muovo qualche passo barcollante verso la creatura, il mio sguardo fisso nel suo cercando qualsiasi traccia di risposta nei suoi occhi, la mia voce piata e atona.
[Non sono pronto a pagare questo prezzo e ho bisogno della magia ma non ho idea di quale.]
Lievemente abbasso gli occhi al pavimento, riflessivo, cerco di richiamare i campi dell'arcano in cui è specializzato quell'essere ma continuano a sfuggirmi dalla mente, scivolando via mentre il dolore si fa sempre più forte e sempre più incontrollabile. Diventa difficile pensare ma non posso arrendermi, questo può essere un buon punto di partenza per la mia guarigione, non posso assolutamente mollare.
[Vita...]
Prendo un profondo respiro cercando di non scivolare nelle mie stesse parole.
[...e morte. Questo è quello di cui ho bisogno e se qualcuno potesse farmi dono di queste conoscenze...]
Mi fermo un attimo e lo fisso di nuovo, so perfettamente cosa vuole sentirsi dire quella creatura, non sono stupido e ho inquadrato abbastanza il suo carattere, certamente non è un buon samaritano intenzionato a distribuire conoscenze a gratis.
[Sarei disposto a pagare qualsiasi prezzo.]
Un lieve sorriso mi increspa il volto, è questo che vuoi dopotutto no ? Che sia la mia anima o la mia servitù non mi interessa più molto, ormai sono un uomo con poco tempo e poche risorse, se non me la gioco ora rischio più di quanto sto facendo in questo preciso istante e poi ormai i dadi li avevo lanciati. Dovevo solo aspettare e vedere quale sarebbe stata la reazione del pennuto.|STATO FISICO: ok
|STATO MENTALE: ok
|TECNICHE UTILIZZATE: X
|AZIONI PRESE: X
|ELENCO PASSIVE:
[ESPERIENZA] Combattere con intrugli chimici può sembrare alquanto difficoltoso per quelle persone non abituate alla manualità da laboratorio; mescere, dosare e calcolare sono azioni difficili da seguire durante i ritmi incalzanti di un duello ma assolutamente non impossibili: per una persona esperta, che è abituata a creare giornalmente certi composti chimici, queste azioni sono naturali quasi quanto respirare o muoversi, ecco dunque che grazie all'esperienza chimica acquisita negli anni e, inoltre, ad una buona preparazione e organizzazione dei materiali prima di uno scontro, un esperto chimista può utilizzare le sue tecniche in combattimento in maniera praticamente istantanea.
[Passiva di instant-casting]
[LA MALATTIA] Al mondo esistono una moltitudine di virus, patologie e malattie rare; la maggior parte di queste è conosciuta e classificata, altre sono estremamente più sfuggenti, mutando in continuazione da organismo ad organismo. Ad ogni modo ci sono ben poche malattie che sono totalmente ignote alla comprensione medica umana, una di queste sfortunatamente affligge la zona cerebrale di Octavian fin dalla sua nascita. Questa patologia non possiede nome, non possiede precedenti medici ne tanto meno una cura definita, si tratta di una malattia degenerativa estremamente potente che accellera il processo di decadimento delle connessioni nervose, facendo invecchiare la corteccia ad un ritmo accellerato. Molti medici hanno dato al giovane una aspettativa di vita piuttosto breve, riuscendo a prescrivere solo psicofarmaci in grado di ridurre il dolore della piaga. Ad ogni modo questa malattia ha anche potenziato le capacità mentali del giovane, rendendolo più acuto e sveglio dell'umano medio, questo si traduce in una capacità maggiore di resistenza a stress in combattimento, a discapito tuttavia di un ben evidente handicap fisico.
[Passiva di incremento energetico +10% & Passiva di malus fisico -50% in resistenza]. -
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