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Ice Death - Morte di Ghiaccio
Il clima è freddissimo, secco, pungente e a ogni respiro sembra che ci si debbano ghiacciare i polmoni in queste terre desolate. La lieve luce di un tramonto che diventa sempre più fievole, si riflette nella monotonia di quel freddo bianco che si distende di fronte a voi fino a dove lo sguardo possa arrivare; l’unica cosa che sembra potervi dare un minimo di punto di riferimento sono le montagne di Koldran alle vostre spalle, che alte e imponenti delimitato come una linea di confine, l’inizio di quelle immense distese di giaccio in cui ora vi trovate.
Questo sarà lo scenario in qui andranno a incontrarsi due “Dei” particolari, ognuno proveniente da un mondo di verso e ognuno con le sue idee e le sue convinzioni, ma se vogliono avere una speranza di trovare una via di uscita da quelle distese di ghiaccio dovranno imparare a conoscersi, a collaborare.
Etlerth è famosa per non risparmiare nessuno alle sue gelide morsa,
E sicuramente non farà sconti.
Nemmeno per due dei come voi.
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StoneSnow.
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Mmm, qualcosa non va.
É tutto troppo bianco.
"BINKY, SIAMO ARRIVATI NEL POSTO GIUSTO?"
chiese Morte, o , per meglio dire, modificò la realtà in modo di aver già parlato. Sentì la testa del bianco cavallo annuire, Binky non è un cavallo normale, è molto intelligente e capisce ciò che gli viene detto.
"OK ALLORA FORSE..."smontò e noto di essere sommerso nella neve. Allora comincia a scavare e spingere per uscire dal cumulo,
-FINALMENTE UN PO' D'ARIA-.
Poi si ricordò, lui è morte e non ha le caratteristiche umane, anche se una volta per ha avuto del tempo da spendere anche lui ed aveva provato tutte le sensazioni date dall'avere del tempo, non ha bisogno ne di mangiare ne di bere ne di dormire o fare bisogni dato che è uno scheletro e inoltre il suo corpo non risente delle temperature o del dolore.
"BINKY ADESSO PUOI ANDARE, DA QUI IN POI PROSEGUO DA SOLO E SE MI SERVIRAI FARÒ UN FISCHIO."
Il cavallo uscì dalla neve e se ne volò via tornando alla casa di Morte dove lo aspettava Albert, il maggiordomo, Binky, come il suo padrone esiste sempre in tutte le dimensioni, per questo può compiere le distanze tra due universi in un secondo esatto. Solo adesso Morte comincia a guardarsi intorno e vedendo solo neve e montagne scorge una sagoma non molto lontana, che gli passa a destra, circa trecento metri e pensa
-QUALCUNO QUI? BEH ALMENO POTRÒ CHIEDERE INFORMAZIONI E MAGARI AIUTARLO, NON LO VEDO MESSO IN CONDIZIONI ADATTE A PROSEGUIRE SENZA SBAGLIARE STRADA-
. Dimenticandosi di avere indosso la sua veste di buio rincorre la sagoma senza cercare di sovrastare il rumore del vento, tanto modificando la realtà è come se fosse accanto a lui a parlare.. -
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La morte usci dalla fredda neve in groppa al suo bianco cavallo, e fredda e gelida come quel luogo decise di lasciare il suo fedele destriero e di proseguire a piedi nella speranza di capire meglio dove fosse capitato, fino a quando il suo sguardo non si posa sul Dio del cristallo, che dopo aver lasciato un nuovo amico(?) incontrato in quelle inospitali terre si dirige verso un piccolo villaggio, dove avrebbe dovuto incontrare colui che vuole sfidare i non-morti. Morte si diresse verso di lui, e con il suo corpo alto e allo stesso tempo magro avvolto nel suo mantello “da lavoro” raggiunse Skekdor, che mentre camminava sembrava prendere gusto nel fustigare i suoi piccoli e senza anima Poddling che lo accompagnavano, costringendoli a cantare nella speranza di sovrastare il forte rumore del vento.
Qualunque sarebbe stata la loro reazione a quell’incontro nei confronti dell’altro, dopo nemmeno un minuto avrebbero sentito come una piccola risata, sembrava una voce di una bambina ma i due non sarebbero riusciti a capire da dove potesse provenire, dato che la voce sovrasto solo leggermente quello che era il frusciare del vento.
Se i due si fosse guardati intorno avrebbero visto in lontananza una piccola ombra apparentemente umana che dopo pochi istanti si sarebbe accorta della loro presenza girandosi verso di loro per poi scappare zampettando come un cucciolo di lupo in lontananza. Purtroppo non saresti riusciti ne a vedere chiaramente chi fosse ( o cosa fosse ) e ne a capire che cosa stesse facendo quella strana piccola figura per via delle forti ventate, cariche di neve che creava come una leggera nebbia riducendo la vostra visibilità a distanza.
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StoneSnow.
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"Saluti, creatura. Sei in grado di capirmi? Fa un cenno con la testa."
Neanche il tempo di rispondere che in mezzo al rumore del vento si leva il riso di una fanciulla, anche lo straniero lo sente e sembra indignato dal fatto che oltre a lui e me, già visibilmente stranito dal mio aspetto e dal fatto che io non sia già morto, ci sia un'altra presenza umana e che addirittura non dovrebbe riuscire a sopravvivere neanche 5 minuti in quel luogo.
E subito lo strano essere:"Allora? Non dirmi che sei capace solo di muoverti, specie di mucchietto d'ossa ambulante."
Mi scruta categorizzandomi molto probabilmente come un essere inferiore a lui sia in fatto di abilità sia intellettualmente, decisione presa dal momento che non gli rispondo, gli si legge nel volto; probabilmente dato che non risente affatto di questo clima, che non sembra preoccupato da nulla se non dalla paura di fare ritardo e dai rumori delle presenze dietro di lui posso dedurre che è una divinità o qualcosa del genere.
"Ci stai mettendo troppo. Allora?"
Mi decido a dare una risposta:"IO, BEH, MI CHIAMO..." in effetti ora che ci penso non ho un vero e proprio nome, anche se una volta ne ho avuto uno... potrei usare quello:"IL MIO NOME È BILL PORTA, LEI POTREBBE GENTILMENTE DIRMI SIA COME SI FA CHIAMARE SIA IL SUO VERO NOME?"Anche potrei benissimo guardare la sua clessidra preferisco convincerlo.SPOILER (clicca per visualizzare). -
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Bill, Preso da suoi pensieri non si curò di rispondere allo Skeksis, forse anche lui rimase offeso dal tentativo di sviare alla sua domanda da parte di Skekdor, o forse non era semplicemente interessato a rispondergli, fatto sta che anche lui notò la piccola “bambina” in lontananza, e spinto dalla curiosità iniziò a dirigersi verso di lei nella speranza che il Dio del cristallo decidesse di fare lo stesso.
Il destino, molto spesso si diverte a prendersi gioco dei poveri terreni tendendogli brutti scherzi, e quella volta forse il destino o forse la semplice sfortuna, presero di mira Bill; il piede del mezzo scheletro andò a incontrare una pietra nascosta nella neve che gli fece perdere l’equilibro facendolo finire a faccia per terra, ma la sporca neve in viso sarebbe stata l’ultima dei suoi problemi: una forte fitta di dolore gli proveniva dalla caviglia sinistra, probabilmente era slogata. A fatica e stringendo i denti per il dolore cercò di rialzarsi per continuare il cammino. Se voleva andarsene da quella distesa di ghiaccio non poteva lasciarsi fermare da una semplice slogatura e incurante di tutto procedette verso la direzione in cui gli sembrava di aver visto la bambina. Compiuti una cinquantina di metri zoppicando e sopportando il dolore raggiunsero finalmente ciò che sembrava di opera umana; un pupazzo di neve. Quelli classici con due rametti al posto delle braccia, due bottoni come occhi e una carota come naso, un semplicissimo pupazzo di neve ma con due dettagli piuttosto particolari: La bocca invece di essere la classica sorridente era un semicerchio rivolto verso il basso, come se il pupazzo fosse triste ma ciò che catturò la vostra attenzione non fu tanto la sua triste espressione ma un piccolo foglietto infilato nel naso del pupazzo che veniva sventolato dal forte vento. Se uno di voi avesse preso il foglietto, avrebbe notato che è piuttosto bagnato ma comunque leggibile dove al centro di esso, c’è una scritta che sicuramente è stata disegnata con un piccolo pennello di colore nero, viste le evidenti sbavature verso il basso dovute al colare della vernice:Lasciate ogne speranza,
voi ch' intrate.
Questa le frasi incisa nel piccolo foglietto. Ma cosa voleva dire? Che sia un avvertimento? Al momento poco importa visto che tutto intorno a voi non sembra essere cambiato di una virgola. A questo punto non resta che decidere cosa fare… procedere dritti per quella strada? Tornare sui vostri passi o andare a esplorare la foresta poco distante?
Sta a voi scegliere il vostro destino in questo inferno di ghiaccio, sempre che non sia prima a lui a scegliere per voi…
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StoneSnow.
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"ACCIDENTI A QUANDO MI DIMENTICO DI ATTIVARE SENSI ED ABILITÀ VARIE". Presi il biglietto la carota e il bottone dell'occhio destro e li nascose nella veste. Poi mi girai e dissi al tizio dalle fattezze di un volatile -《PRIMO NON HAI RISPOSTO ALLA MIA DOMANDA, SECONDO IO SONO MORTE》
Presi il bottone dell'occhio sinistro e gli chiesi-《LO VUOI TU?》.
Poi mi ricordai e mi scusai -《NON PRENDERTELA A MALE PER CERTE RISPOSTE CHE RICEVERAI DA ME, PURTROPPO SOFFRO DI PERSONALITÀ MULTIPLA. AH E ANCHE SE NON MI VUOI DIRE IL TUO NOME, LO RICORDERÒ QUANDO AVREMMO FINITO CON QUELLA RAGAZZINA , SEMPRE SE TI VA DI SEGUIRLA...》
Vedendo che la figura rimaneva perplessa davanti all'offerta del bottone chiesi-《 TROPPE DOMANDE TUTTE INSIEME?》. -
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I Due iniziavano a conoscersi, uno sbadato(?) e dalla personalità multipla, mentre l’altro sarebbe pronto a colpire a tradimento solo perché uno non ha risposto alla sua domanda. Sembra che ci siano tutti i presupposti perché diventino buoni amici.
Tutto sembrava filare nel migliore dei modi, o quasi, mancava solo da capire dove fosse andata la bambina che avevano sentito prima. Se avessero provato a guardarsi intorno, non avrebbero visto anima viva oltre a loro due. Sembravano essere a punto e a capo, raggiungere quel pupazzo non servi a nulla, se non a dare la possibilità a Morte di prendersi qualche souvenir staccando le parti che componevano la faccia del pupazzo. Ma forse fù proprio questa la seconda disattenzione di morte che avrebbe stabilito il Loro imminente futuro:
《 TROPPE DOMANDE TUTTE INSIEME?》
Skekdor non fece nemmeno in tempo a rispondere che il pavimento sotto i loro piedi si apri; senza nemmeno dargli il tempo di reagire un buco dalla forma circolare si apri sotto di loro facendoli scivolare verso il basso sopra uno scivolo ghiacciato. Per i due Dei sventurati la superficie ghiacciata non permetteva appigli di nessun tipo, come se stessero scivolando per un grosso buco scavato dentro un lago ghiacciato.
Tutto quel cadere a velocità sempre maggiore sicuramente non fece bene alla caviglia già dolorante di Morte, ma per loro fortuna la discesa fu breve, e i due finirono la loro corsa sopra un grosso cuscino bianco che attuti completamente la caduta.
Una nuova ambientazione circondava i due; un grosso corridoio interamente di ghiaccio costeggiato da facce scolpite nella fredda parete in un lungo corridoio. Qualunque sarebbe stata la loro reazione a tutta quella situazione, ogni discorso, ogni azione sarebbe stata smorzata ancora una volta dalla voce della bambina che avevano sentito poco fa in superficie, ma questa volta fu molto più chiara e forte alle vostre orecchie
La voce della bambina sembrava provenire dalla fine della galleria.
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StoneSnow.
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Nel Cercare di uscire skekDor mi tirò qualche calcio al fianco destro, come se già la caviglia non bastasse...
Una volta liberato, ignorando i colpi ricevuti, gli dissi:"AIUTAMI A RIMUOVERE LA NEVE, TU SVUOTA IL CRANIO , IO PENSO ALLA SPINA DORSALE.
E POI CHI HA DETTO CHE IO VOGLIO USCIRE DI QUI?"
Gli porsi la scatola cranica e guardandomi intorno vidi solo ghiaccio e sentii dinuovo quella risata infantile.
" TU COSA VUOI FARE, VIENI CON ME O TORNI SU E TE NE VAI?"
Dissi a quello che fino a ora si era dimostrato solo un inutile, egocentrico e vanitoso uccello rompiscatole.. -
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Come iniziate il cammino in quella fredda galleria, tutto intorno a voi inizia a distorcersi, a girare. L’intera stanza sembra rivoltarsi su se stessa e hai vostri occhi è come se foste sotto l’effetto di un trip mentale, quando il tutto piano piano si dissolve, le pareti scompaio e il forte vento di quelle terre torna a soffiarvi sul viso.
Guardandovi intorno capite che siete caduti da un piccolo dirupo creato dall'accumulo della neve. Ma questo non spiega dove sia finita quella specie di grotta in cui vi ritrovavate poco fa; forse un’allucinazione? Ma le allucinazioni non si aveva quando uno era nel deserto e per il troppo caldo vedeva cose, oggetti e persone che in realtà non c’erano?...
Ma ormai tutto ciò a poca importanza. Qualunque cosa fosse, adesso era svanita e potete tranquillamente riprendere il vostro cammino. Sempre che riuscirete mai a uscirne da quella distesa di ghiaccio.
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