[EM] Frozen Tomb

Algor Mortis ~ Fase I

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    { Presidio Nord, Amnos }
    Aristotelis | Dimitriy | Zimmer | Alison | Xar

    Il Picco del Silenzio si ergeva al di sopra delle nubi.
    Era un massiccio freddo e mastodontico, custode dell’intera valle che si snodava alle sue pendici. Una montagna sacra e inviolabile secondo alcune tradizioni nordiche… e uno scrigno pieno di ricchezze per uomini senza scrupoli. Dopo aver ignorato ogni oscuro presagio e dopo aver debellato alcune entità che proteggevano il monte, degli imprenditori stranieri avevano iniziato progressivamente a sventrarlo delle sue risorse. Alle distese di neve senza impronte si erano sostitute rotaie infossate nel nevischio. La quiete che aleggiava tra i boschi di conifere era stata incrinata dall’incessante attività dei macchinari minerari. Per anni squadre di minatori si erano fatte strada nel giacimento, estraendo gemme dell’anima per conto di certi impresari del Meridione – noti a pochi col nome di Eversori di Merovish.

    Quella cava aveva un valore strategico considerevole per la gilda, poiché nelle sue profondità era stata rinvenuta la gigantesca Gemma che alimentava la Behemoth. Un cristallo più unico che raro, al cui interno era stipata una quantità incomparabile di energia. Pur essendo ben lungi dall’esaurirsi, gli Eversori si erano prudentemente appropriati della vena sotterranea di origine, continuando a finanziare gli scavi nella remota speranza di trovare un altro gioiello di tale qualità.

    Tutto fino a pochi giorni prima, quando era giunta notizia
    che i lavori si erano brutalmente interrotti.

    Il vento aveva portato con sé l’odore della morte. La brina si era tinta di nero. Gli abomini erano risaliti insieme alla bruma. Un’orda di sagome scure si era riversata nel giacimento, prendendolo d’assedio. Non c’era direzione in cui poter scappare, né arma che potesse respingere quell’incubo. Si poteva soltanto urlare e cadere.

    Alla fine dell’orrore non restava che il silenzio.

    La montagna profanata aveva riottenuto la quiete propria del suo nome. Che si trattasse di una punizione divina per chi aveva sconsacrato quel luogo? Difficile a dirsi, dato che la Piaga non aveva colpito soltanto quell’angolo del Nord. Qualunque fosse il peccato di cui si era macchiato l’intero Presidio delle Nevi, qualche nume aveva certamente cominciato la lapidazione scagliando la prima pietra.

    I resti del sito minerario erano il paesaggio desolato che si stendeva sotto l’elicottero.
    Il cargo a doppia elica stava planando verso uno spiazzo in prossimità della cava. A bordo si trovavano gli Eversori inviati per bonificare l’intera area, insieme a due tecnici che si sarebbero occupati d’installare un sistema di dissuasori perimetrali, per scongiurare future invasioni di non-morti. Per portare in alta quota l’attrezzatura necessaria - comprendente di un fuoristrada a loro uso con cui spostarsi in loco - si era resa necessaria la mobilitazione di un velivolo da carico. Indubbiamente erano cambiate molte cose dalla loro ultima visita, se quell’organizzazione poteva permettersi un trasporto del genere invece di una lunga traversata.

    All’atterraggio si sollevarono grandi volute di neve. Le pale rallentarono progressivamente fino a fermarsi, poi si aprirono i portelloni. Dopo un volo di molte ore, finalmente erano giunti a destinazione. Ad aspettare i mercenari c’era soltanto un uomo, dallo sguardo duro e grezzo tipico delle popolazioni nordiche. Infossato sotto diversi strati di pelliccia per proteggersi dal gelo d’alta quota, aveva un fucile da caccia legato alla schiena. Dal briefing della missione sapevate che si trattava del responsabile della cava, l’unico dell’intera squadra di minatori ad essere scampato all’invasione dei morti viventi, nonché colui che aveva diramato la richiesta d’aiuto ai proprietari del giacimento.

    La vostra missione era chiara: dovevate farvi guidare da lui all’interno della miniera, farvi strada fino al punto più profondo, posizionare un ordigno sul posto, tornare in superficie e farlo detonare dall’elicottero. Certo, invece che portarlo di persona giù in quel vespaio ghiacciato sarebbe stato più sicuro usare un drone manovrato a distanza, ma durante l’attacco dei non-morti molti corridoi erano stati ostruiti - dai cadaveri e dalle macerie - e pertanto era necessaria una spedizione umana per liberare i passaggi. L’ordigno in questione era un’arma biochimica progettata per consumare soltanto la materia organica, lasciando intatte le strutture fisiche – e ad occhio era costata più dell’intera spedizione per andare a posizionarla. Il che comprendeva il costo dell’elicottero, i tecnici e le loro attrezzature a bordo della jeep, le vesti termiche che erano state messe a vostra disposizione per schermarvi dal freddo, intere batterie di armi da fuoco caricate con munizioni speciali particolarmente efficaci contro i non-morti, e gli immancabili caschetti con torcia incorporata (dotati anche di ricetrasmittenti).

    Oltre alla missione primaria di bonifica avevate anche obiettivi minori, tra cui accertarvi se ci fossero o meno dei sopravvissuti asserragliati da qualche parte, proteggere la vostra guida, e magari pure riportare a casa la pelle. Siccome durante il briefing avevate scoperto che le ferite inferte dagli zombie infettavano l’organismo e portavano alla perdita del senno, l’intera faccenda rischiava di rivelarsi più rognosa del previsto.


    Benvenuti a questa introduzione della gilda nella campagna Algor Mortis.
    Dopo quattro anni si torna sul luogo del delitto, vero birbanti? :pft:

    La situazione dovrebbe essere chiara: dovrete infilarvi in un postaccio infestato da zombie. Dato che la gilda manda i suoi uomini in postacci del genere, almeno si premura di fornire loro un equipaggiamento adeguato. Ciascuno di voi può dotarsi di:
    - Vesti termiche che riparano dalle temperature sotto zero
    - Un caschetto con torcia e trasmittente incorporate
    - Un maneggevole fucile a pompa a fuoco rapido (in quest sarà possibile svuotare il caricatore da 6 in un solo turno) caricato a pallettoni anti-zombie (ciascuno può trasportare al massimo quattro caricatori di riserva)
    - In alternativa al fucile, se i vostri pg non sono adeguati per imbracciare un’arma da fuoco potete applicare una modifica anti-zombie ad una delle vostre armi. Dovrete comunicarmi la natura della modifica, che comunque è a vostra discrezione (ad es. una runa sacra sulla lama, un veleno sulla punta delle frecce, ecc…)

    Oltre a ciò, dovrete scegliere un personaggio per il trasporto dell’ordigno e comunicarmelo in Bacheca.

    Altro punto da trattare: in questa avventura avrete un obiettivo primario e degli obiettivi secondari. Il completamento di uno o più obiettivi farà guadagnare al gruppo dei punti e - a seconda del punteggio con cui arriverete alla fine della quest - potrete sbloccare uno dei quattro finali possibili.

    Obiettivo primario: posizionare l’ordigno nel punto più profondo della cava e farlo detonare tramite i comandi a bordo dell’elicottero (+300 per il completamento)

    Obiettivi secondari:

    1) Verificare l’eventuale presenza di sopravvissuti e messa in salvo di quest’ultimi (+5)
    2) N° di non-morti abbattuti: / (+1 per ogni uccisione)
    3) N° di Eversori tornati in superficie in salvo: ?/5 (+20 ciascuno)
    4) Guida sopravvissuta (+5)
    5) Turni in cui tutti i partecipanti hanno risposto entro la scadenza: / (+10 x turno)

    Finale 1: sbloccabile con un punteggio inferiore a 300
    Finale 2: sbloccabile con un punteggio inferiore a 400
    Finale 3: sbloccabile con un punteggio inferiore a 450
    Finale 4: sbloccabile con un punteggio superiore a 450

    Ovviamente le circostanze del finale sbloccato saranno influenzate dai vostri comportamenti, ma a grandi linee il canovaccio di ciascuno resterà uguale.

    Bene, dovrei aver esaurito tutti i preamboli, vi auguro buon divertimento!
    Se qualcosa non è chiaro, chiedete nel topic del bando.

    La scadenza è fissata a martedì 19 aprile.
     
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  2. _MajinZ_
     
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    L'elicottero sorvolava la candida vallata, attraversando lo strato di nubi senza nessuna difficoltà. La neve avvolgeva qualsiasi cosa con quel bianco simbolo di purezza, rendendo quel luogo quasi magico e inaccessibile. Dall'alto sembrava tutto tranquillo, ma uno sguardo lontano non poteva comprendere ciò che era accaduto in quel posto isolato ma sempre sicuro... almeno finché il bianco non era stato profanato dal rosso del sangue e dal nero della morte. L'invasione di quelli che non erano più vivi si era riversata anche qui, nelle miniere di proprietà degli Eversori di Merovish, facendo piazza pulita di chi lavorava e provvedeva al sostentamento delle proprie famiglie, trasformando uno speciale complesso minerario in un luogo dove la morte... camminava sulle proprie gambe.
    Dimitriy osservava il paesaggio dal piccolo oblò dell'elicottero, ripensando a quante cose erano cambiate rispetto all'ultima volta che era stato li. Ricordava ancora la prima vera missione, il viaggio interminabile che dal Sud li aveva portati nei gelidi lidi del Nord, rigorosamente a piedi... o a cavallo di un mastodontico elefante, per i più fortunati. Tutto per reclamare la proprietà di una miniera, di questa miniera, che anche la stessa Madre Terra voleva impedire. Avevano vinto, avevano recuperato quell'enorme gemma e avevano continuato a estrarne altre. E probabilmente i lavori sarebbero continuati, se solo quegli abomini non si fossero presentati alla porta... con intenzioni davvero per nulla amichevoli.
    Quattro anni, erano passati quattro anni da quella prima missione. E adesso come allora le facce erano ancora le stesse, almeno in parte. Finalmente il biondo si sentiva bene, nonostante il pericolo fosse in agguato. Ma trovarsi ancora in missione con le persone che l'avevano “cresciuto”, era per lui una fonte d'orgoglio e ispirazione. Da quanto Zimmer, il suo mentore, non partecipava a una missione? Tanto, troppo tempo. E Ariste? Al richiamo della Gilda aveva risposto anche lui, sorprendendo non poco il russo. Con loro c'erano anche le nuove reclute: la focosa Alison e il piccolo Xar. Alcuni visi magari erano invecchiati, altri erano completamente nuovi... ma una cosa non era mai cambiata: il loro spirito. L'Eversione poteva anche essere terminata, ma ciò che li univa non si era ancora spento. Brillava come un falò nel buio della notte.
    Spero non vi siate arrugginiti, dopo tutta questa inattività.
    La Lettera sorrise appena, mentre lanciava una frecciatina in direzione dei due veterani, chiamiamoli così. L'ultima volta avevano faticato non poco, tra minerali diventati intelligenti e colonne di quarzo semoventi, oltre a un simpaticissimo maggiordomo armato di ascia... ma Dimitriy ne era più che certo, quei due non erano cambiati affatto. Erano guerrieri nel profondo, di quelli tosti che non si arrendevano mai. Ovviamente aveva fiducia anche nei novellini, in fondo li aveva scelti personalmente, quindi era certo che anche loro avrebbero fatto la loro parte. Aveva solo un po' di timore per Alison, ma quello era più che normale. L'elicottero era comunque pronto a toccare terra, così il sicario sciolse le braccia in attesa di aprire il portellone.
    Appena sceso, il vento gelido del Nord gli sferzò il viso, riportandolo ben presto a quel che era la cruda realtà. Il tempo di ricordare il passato era finito. Per fortuna però il freddo poteva essere combattuto, grazie a dei veri e propri abiti termici, molto differenti dalle pellicce usate la prima volta. Dimitriy non amava tanto il denaro, ma in questo caso non poteva che ringraziare per i passi avanti fatti con l'Eversione. Introiti maggiori compresi. Una volta sceso comunque, il ragazzo si ritrovò davanti quello che doveva essere l'unico sopravvissuto. Un uomo duro, coriaceo, proprio come tutti gli abitanti di quei monti.
    E' arrivata la cavalleria.
    Esordì il biondo guardandosi attorno, porgendo poi la mano alla loro guida per stringerla. Un po' di educazione non guastava mai. Al momento comunque tutto sembrava tranquillo, ma il vero pericolo non si trovava in un luogo così facilmente difendibile... la missione prevedeva una gita in cunicoli pieni di morti, alcuni immobili, tantissimi arzilli, per piazzare una bomba chimica in grado di mangiarseli. Non prima di aver recuperato eventuali superstiti. Cosa alquanto difficile. Ah, cosa non meno importante, dovevano anche salvare la loro pellaccia... un'eventualità non molto certa e sicura, durante delle missioni come questa.
    Nessun non-morto a spasso?
    Domandò il biondo che continuava ad essere abbastanza sorpreso dalla tranquillità in superficie, si aspettava almeno di individuare qualche traccia sospetta, invece nulla: tutto nella norma. Tutto il casino quindi si concentrava ovviamente nelle gallerie, un territorio ostile che presentava molti vantaggi per gli abomini... e parecchi svantaggi per gli assalitori. Poco spazio, tante svolte: un pessimo ambiente dove combattere.



    CITAZIONE
    Dimitriy Kozlov

    Fisico: Ok.
    Mente: Ok.
    Ki: 110%

    Note: \\

    Passive: Iniziativa (Passiva di Classe) - Power Up Agilità 50% - Velocità 50% - Movimenti acrobatici complessi - Passo Felpato - Assenza di Aura - Maschera dell'Anima - Auspex Magico - Individuazione Minacce - Mana +10% - Resistenza al Dolore - Resistenza alle Malie passive - Spara Balle - Lie Detector - Riconoscimento Tracce - MindFuck-Alert - Aura di Innocenza. + Resistenza vestiti aumentata.

    Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    ₪ Fauci Gemelle (Incantate per la Quest: danni amplificati contro i non-morti)
    Non sempre un assassino può contare sulla furtività, quando questa viene meno spesso è necessario affrontare il nemico in campo aperto e per farlo servono degli strumenti adeguati.
    Dimitriy ha dalla sua una coppia di pugnali da combattimento, essi presentano una lama lunga una ventina di centimetri, di colore rosso scuro. L'impugnatura è rivestita di gomma antiscivolo, nera, sagomata in modo tale da risultare comoda all'utilizzo. Una particolarità è la specie di tirapugni situato lungo il manico, in modo tale da proteggere la mano e allo stesso tempo consentire mosse non proprio canoniche. I due pugnali sono conservati in due foderi, situati su entrambi i fianchi, in modo tale da risultare facilmente afferrabili. Si usano di traverso, con la lama accanto al taglio della mano.
    [Coppia di Pugnali]

    ₪ Oskolki Malinovyy ~ Schegge Cremisi
    Nell'addestramento per diventare un perfetto killer, alle giovani reclute viene fatta scegliere un'arma da corpo a corpo e una da lancio con cui addestrarsi. Quel giorno gli occhi di un giovane Dimitriy incontrarono quell'artiglio dalle lame cremisi e, accanto ad esso, quella serie di cinque pugnali da lancio di cui si innamorò. Ben presto iniziò ad addestrarsi nell'uso di quelle armi, recuperando i suoi coltelli dopo ogni uso: non se ne separava mai. Almeno fino al giorno in cui attraversò il portale, ritrovandosi così senza i suoi fidati e silenziosi dardi... anche se non ne fece una tragedia.
    Però quando rivide qualcosa di molto simile ai suoi pugnali, su una bancarella del Bazar, beh, non poté fare a meno di acquistarli.
    Il set è composto da cinque pugnali scarlatti lunghi circa una ventina di centimetri, forse un po' meno. Essi sono posizionati in diversi punti strategici sparsi tra le vesti dell'assassino, così da essere utilizzati in ogni situazione. Uno è situato nella manica del braccio sinistro, ad esempio, un altro nella caviglia e così via. Sono fatti di acciaio, non ha altro di particolare se non un certo valore affettivo.

    ₪ Bagrovyy kogot' ~ Artiglio Cremisi
    Aumentare la propria mobilità è fondamentale in missione, soprattutto quando si fa un lavoro complicato come il sicario o la spia sul campo. Per questo motivo Dimitriy ha ideato uno strumento che lo aiuta molto in quello, dandogli modo di muoversi senza sprecare utili energie. Si tratta di un'imbragatura che si aggancia alla schiena, avvolgendo le spalle con delle cinghie in cuoio, all'imbragatura è ancorata una piccola carrucola attorno alla quale è avvolto un cavo metallico con all'estremità un gancio d'acciaio. Esso potrà essere scagliato in direzione di un appiglio qualsiasi tramite un aiuto meccanico, oltre che diventare un utile strumento per combattere. Il cavo ha una lunghezza di circa cinque metri.

    ₪ Occhio della Sirena
    Le leggende narrano di un tremendo naufragio che colpì alcune navi dirette ad Undarm per consegnare un prezioso carico. Su una di queste, un marinaio ebbe l'incontro più inatteso della sua vita. Una bellissima sirena, dai capelli lunghi e del color del mare, attratta dal suo fascino lo salvò dall'annegamento deponendolo su di una tavola di legno. Quando il marinaio si riprese l'amore tra i due sbocciò come un fiore a primavera, facendo dei due instancabili amanti. Tuttavia, il marinaio con il passare dei giorni bramava sempre più la terraferma e, stremato dalla sua condizione, finì per abbandonare la sirena facendosi issare a bordo da una nave di passaggio. Affranta per la sua perdita, la sirena non si diede pace, cercando un modo per ritrovare il suo amato e convincerlo a tornare da lei. Per questo motivo, con l'aiuto della Strega dei Mari, si cavò l'occhio destro e su di esso pose una potente magia in grado di condurlo da lui. Ma la sorte non arrise alla giovane sirena, catturata dalle reti per la pesca durante il suo lungo viaggio. Si dice che morì di rimpianti in una vasca di qualche collezionista, mentre il suo occhio ancora giace in fondo al mare...L'artefatto si presenta come una biglia di vetro del diametro di una decina di centimetri.

    ₪ Croce della Dama
    Dimitriy non è mai stato un tipo religioso, quindi è abbastanza singolare sapere che appesa al suo collo si trovi una croce. Essa è una piccola e semplice croce in argento, senza troppi fronzoli o decorazioni, appesa al collo tramite una cordicella nello stesso materiale, su cui spiccano diverse perline argentee anch'esse, quasi si tratti di un rosario. La croce però non si riferisce a qualcosa di cristiano o simili, anzi, essa è un regalo donatogli dalla Dama Scarlatta, Coralia, per la quale l'assassino prova sentimenti contrastanti, contraddistini però da una forte attrazione... ma anche un ricordo indelebile, da cui il biondo non si vuole separare.
    La vera particolarità del pendente, però, è un'altra. Entrando in risonanza con essa e spendendo una porzione variabile di energia, si attiva una particolare barriera dalla forma sferica e dalle tonalità cremisi, la quale sarà in grado di respingere qualsiasi assalto energetico gli venga scagliato contro, proteggendo il giovane da quell'elemento che non riesce a contrastare.
    Ancora Dimitriy non conosce il motivo di quel regalo, però lo custodisce gelosamente e non se ne separa mai, per nessun motivo. Gli ricorda una persona importante, una figura che ha risvegliato parte delle sue emozioni da tempo sopite e che non dimenticherà mai.
    [Oggetto + Tecnica Variabile]

    Vesti del Sicario
    Quello dell'assassino è un mestiere complicato, non è come fare l'impiegato o vendere i prodotti della terra: è un lavoro in cui si rischia la vita in ogni momento, anche quando uno nemmeno se l'aspetta. Nel caso di Dimitriy poi, un uomo pieno di nemici, a volte stare semplicemente allerta non basta, quindi un aiuto più materiale spesso è necessario per eliminare totalmente o quasi il rischio di un colpo sferrato alle spalle. Un giubbotto antiproiettile però sarebbe troppo evidente, così come un'armatura: attirerebbe solo l'attenzione, rendendo il nemico più prudente.
    Per questo motivo il biondo assassino, tramite le sue conoscenze alchemiche, ha sottoposto i suoi abiti scuri a un processo che ha reso le fibre del tessuto molto più resistenti del semplice cotone, rendendole capaci di sopportare tagli e colpi d'arma da fuoco non troppo ravvicinati. Ovviamente i vestiti non si comportano come un'armatura rigida, un eventuale colpo viene percepito dal fisico sottostante, ma la protezione impedisce che tale attacco prosegua più in profondità nella carne, evitando in molti casi gravi danni. Un attacco potenziato (tecnica) avrà comunque vita facile.
    [Vestiti + Resistenza maggiorata (50%)]

    ₪ Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto GDR + Tecnica GDR-Only]


    Tecniche Utilizzate:
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Aristotelis Skotos sbuffò divertito, ma non sollevò il capo e continuò a fissare il pavimento del mezzo di trasporto.
    Arrugginiti, inattività. Che guascone era diventato, Dimitriy! Il greco avrebbe potuto contare sulle dita di mezza mano tutte le volte in cui l'assassino si fosse lasciato andare in battute di spirito.
    Eppure anche lui, il biondo di ghiaccio, aveva trovato modo di sciogliersi un po' dopo tanti anni.
    Spero tu non debba mai avere a che fare con burocrazia e scartoffie, Kozlov.
    Rispose con un ghigno, appoggiandosi al sedile dell'elicottero e incrociando le braccia. Lanciò uno sguardo agli altri Eversori lì presenti.
    Vi erano Alison, una recluta - anche lei bionda - della Lettera abile con le armi da fuoco e nel combattimento ravvicinato, e Xar, un ragazzino dai tratti somatici simili ad alcune tribù dello Yuzrab. Chissà che non fosse un membro dei nomadi?
    L'oplite non li aveva mai visti in azione. Anzi, probabilmente non li aveva mai nemmeno incontrati in persona. Continuò a scrutarli per alcuni istanti, in silenzio e con un'espressione immobile. Difficile dire se stesse confabulando tetri pensieri sul loro conto o se fosse immerso in un deambulare mentale.
    In vero, Aristotelis Skotos stava riflettendo.
    Il russo era molto cambiato da quando aveva abbracciato la causa degli Eversori, ma a chi doveva essere riconosciuto il merito, alla gilda o ad egli stesso? Anche l'ellenico non poteva far a meno di constatare quanto la sua vita fosse stata stravolta durante i suoi anni passati su Endlos.
    Allo stesso modo, Ariste ben sapeva che il cambiamento era inevitabile; eppure, era conscio anche di come la storia si ripetesse ciclicamente. A conferma di quell'opinione, la situazione attuale: una missione nel Presidio del Nord, nella miniera di loro proprietà conquistata anni or sono, in compagnia di due membri più giovani e due colonne portanti dell'Eversione.
    E che colonne portanti: Dimitriy Kozlov e Zimmer - con tanto di 23 al seguito. Quante emozioni per il cuore tempestoso del Gerarca terrestre!
    Decidiamo adesso chi avrà il compito di portare la bomba.
    Ruppe così il silenzio perpetrato nei confronti del gruppetto.
    È un ruolo delicato, pertanto la mia scelta ricadrà solo sui membri con cui ho già condiviso il campo di battaglia.
    Volle essere il più diplomatico possibile con le sue parole, mettendo ben in chiaro che non avrebbe votato per le due reclute. Indirettamente, e forse anche involontariamente, li avrebbe liberati da ansie, pressioni e pericoli che rischiavano di inficiare sul risultato finale della spedizione.
    Inoltre, considerate le caratteristiche fisiche e strategiche dei restanti eleggibili...
    E così scartò anche la Lettera e il buon Zimmer...
    Io voto per ventit- scosse il capo, repentino, Skaro, o per me stesso.
    Si girò verso il Mercante Rosso, ghignando.
    A meno che il caro Zimmer qui presente non abbia intenzione di spedirci tutti nell'Ade.
    Uno sbalzo dell'elicottero, ed ecco che ridendo e scherzando erano finalmente atterrati sul manto nevoso.
    Quando il portellone venne aperto, l'oplite non poté fare a meno di corrucciare le sopracciglia ed increspare il naso per il fastidio causato dalla folata di vento gelido che lo colpì in pieno volto. Avevano le vesti termiche, certo, ma per poter indossare quelle il Comandante della Legione aveva dovuto rinunciare alla sua panoplia - fatta eccezione per spada e scudo.
    Mi manca già lo Yuzrab.
    In mezzo alle montagne per combattere orde di non-morti dal tocco contagioso. Aveva immaginato diversamente gli anni d'attività post-conquista di Merovish.
    Mentre il russo instaurava un contatto con l'unico superstite dei minatori - nonché la loro prossima guida, Ariste prese a parte Alison e Xar, richiamandoli con un gesto della mano.
    Dimitriy mi ha parlato di voi.
    Esordì, saggiando la durezza del caschetto e testando il corretto funzionamento della torcia associata.
    Tuttavia, quale migliore occasione di questa per presentarvi da soli?
    Lo chiese con gentilezza, quasi piegando la testa di lato in un gesto distensivo.
    Abbiamo bisogno di un piano d'azione per affrontare la missione. Quali sono le vostre specialità?
    E mentre ripassava accorgimenti strategici e ordini di battaglia, il Gerarca continuava a chiedersi se Aítnē stesse portando a termine con successo le contrattazioni con una certa divinità che gli stava tanto a cuore.
     
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    I am the "who" when you call "who's there?"

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    Xar

    "Neve".
    Quella cosa bianca lì sotto si chiama "neve". Non sono mai stato a nord, non credevo nemmeno che ci fosse un "nord" così a nord. Mi hanno detto che farà freddissimo, molto di più che nelle notti umide dentro la tana. Ma sarà vero? Non riesco neanche a immaginare un clima del genere. E poi questi vestiti sono strani -che razza di materiale è? Non sembra neanche stoffa vera!
    Mi rigiro sui sedili, sfuggendo alla cintura di sicurezza; traffico con le cerniere, sistemo la mia lunga e vecchia sciarpa prima in un modo poi nell'altro, regolo la cintura alla quale è assicurato il boomerang, armeggio con il fighissimo fucile a pompa (fucile a pompa!) che mi hanno dato; e poi appiccico il naso ai finestrini, faccio i disegnini sulla condensa che si crea sul vetro, guardo una terra bianchissima. Neve. Mai visto nulla del genere.
    Mi giro, torno seduto, dondolo le gambe. Ci siamo io, Dimitriy e Alison, due Gerarchi (Due! Gerarchi!!) e un altro ragazzo. Sono il più piccolo -beh, sono sempre il più piccolo- ma il fatto di essere stato chiamato assieme a tutta questa gente importante mi gasa un sacco. Spero solo di non essere così esaltato da dimenticare il mio caratteristico buon senso e amore per la prudenza.
    Mi sono reso conto che, da quando ho l'anima sistemata, sono molto più propenso all'azione rispetto a prima. Devo calmarmi un attimo, sì. Di solito sono molto più tranquillo, giuro!

    Stiamo andando in una miniera di proprietà dell'eversione, che è stata invasa da... dei cosi, tipo degli zombie che sono quasi dappertutto in questo presidio. A che ho capito, Dimitriy e i due gerarchi ci sono già stati un sacco di tempo fa. Tra l'altro uno dei due capi è stranissimo, ma sembrano dei tipi alla mano, simpatici.
    Insomma, più di Bid'daum. Io non ho detto niente, eh.

    No comunque sono davvero super-esaltato. Questa missione grossa grossa è capitata proprio al momento giusto! Ho la mia nuovissima anima tutta perfettamente sistemata, e scoppio di energia. Voglio fare cose, vedere posti, conoscere persone.
    Ecco spiegata l'espressione vivacissima e il non riuscire a star fermo mezzo secondo. Solo quando il gerarca di nome Aristotelis parla, ritorno composto per ben otto secondi tutti di fila.
    Sono d'accordissimo sulla decisione di non far portare a me la bomba, per cui annuisco in silenzio. Tale Skaro sembra molto più ben piazzato di me, sì sì.

    Uno sbalzo ci fa capire che siamo arrivati. Scatto in piedi, seguo gli altri e...

    « UOOH!? » Ma fa davvero freddissimo! Aaaaah! Ma cos'èèè? La "neve" è morbida!
    Ma che figata! Rimane l'impronta dello stivale! Calpesto e saltello e affondo il piede, tolgo e poi lo rimetto nell'orma, incredulo. Voglio toccarla: mi accovaccio e affondo le mani. Anche se sono coperte dai guanti, percepisco "freddo", "soffice" e "bagnato". Posso anche compattarla! E' interessantiss-
    --Aristotelis ci chiama.

    « Ah? ...Ah sì. » Mi rimetto in piedi mentre con nonchalance pulisco la neve dai pantaloni, e subito lo raggiungo. Non stavo assolutamente giocando con la neve, no no.

    « Io, uhm, sono uno sciamano. » Penso alle mie "specialità".
    « I miei spiriti possono attaccare uno o più bersagli anche lontani, ma io non combatto corpo-a-corpo. Possono anche difenderci tutti contemporaneamente, se stiamo vicini, e posso evocarli velocemente. » Mentre parlo conto sulle dita. « Posso diventare invisibile, percepire gli spiriti e i cadaveri nelle vicinanze, e... »
    Aggrotto la fronte. Ho la sensazione di starmi dimenticando qualcosa di importante.
    « Ah sì, due dei miei spiriti sono abili nella rigenerazione. Cioè posso usarli per curare ferite, botte, ustioni, necrosi, arti tranciati, cose così. » Sono il Serpente e la Lucertola, per la precisione, anche se non ho mai avuto occasione di usarli spesso. Oh beh, poco male: qualcosa mi dice che oggi ce ne sarà parecchio bisogno.




    ♦ Stato fisico: Ottimale
    ♦ Stato mentale: Su di giri
    ♦ Energia: 110%
    ♦ Passive:
    Over Soul [Eterna giovinezza | Energia +10 | Istant Casting]
    Vivo, più o meno [Immunità a fame, sete e sonno]
    Anima Camaleontina [Maschera dell'Anima]
    Rivelazione delle Ossa [Auspex sensibile ai resti organici + Auspex spirituale]

    ♦ Attive: //

    ♦ Equipaggiamento:
    Boomerang
    Vesti termiche, casco con torcia e trasmittente
    Fucile a pompa anti-zombie [6/6 colpi] [caricatori di riserva 4/4]


     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    ALISON energia 110%

    Bomba


    Luogo: Amnos - Punto d'Atterraggio


    Avrebbe voluto tanto guidarlo lei l'elicottero, ma come sempre non fu possibile. Non che non si fidassero, insomma..forse anche per quello, ma perché in quella missione lei doveva svolgere una missione ben precisa. Non il pilota, bensì l'attivo soldato, la macchina da guerra che si fionda in battaglia e..no, dovevano portare una bomba. Il vento, a quella quota, era davvero fastidioso! Doveva tenere la mano vicino al volto per evitare che i suoi stessi capelli le frustassero il viso. Tutti erano così silenziosi. Alison si trovava un pochino a disagio, ma preferì non disturbare la quiete del viaggio. Ogni tanto lanciava un'occhiata su Xar, quello che magari poteva essere più agitato. Lei non era minimamente turbata. Era già da un po' che sostava nel freddo Nord, anche se non ci avrebbe mai fatto l'abitudine. L'ambiente e il clima erano troppo opposti per una focosa come lei. Odiava quel posto, ma al contempo era sicura che si sarebbe divertita, in qualche modo. Dopotutto era venuta lì con lo scopo di spaccare le ossa ai non-morti. Li avrebbero trovati, per forza.
    Mi rifiuterò! - pensò riferendosi alla bomba. Lei non poteva portare la bomba, già era lei una bomba, sarebbe tutto così paradossale!

    Giunsero al punto d'atterraggio. Li stavano attendendo un uomo: il responsabile della cava. Giusto, la loro missione consisteva nel portare una bomba in profondità in grado di distruggere ogni forma organica. Una bella responsabilità e ad accompagnare in questa bellissima avventura suicida c'erano tanti attesi non-morti.
    "Dimitriy! Quelle sono le mie battute!" - rispose facendo l'indignata. Poi prese il casco e lo indossò allacciandolo come meglio poteva. Aveva tanti e lunghi capelli. Provò un paio di volte la torcia. La tuta termica era perfetta ed essenziale, dato che non poteva assolutamente sopportare tutto quel gelo.
    "Spero che almeno stavolta non rischierò di finire di sotto.." - commentò senza rivolgersi a qualcuno in particolare, un chiaro riferimento agli avvenimenti al Sud, ma evitiamo gli spoiler! Dunque, anche se sarebbe stato davvero figo girare con un fucile a pompa, era molto più comodo implementare le munizioni speciali anti-zombie alle sue armi da fuoco. Quattro caricatori, due per ciascuna arma probabilmente.
    "Ah! Io voto per Xar!" - e gli lanciò un'occhiata con aria divertita - "No dai, scherzo..io non la porto quella cosa!" - ribadì, irremovibile, si sarebbe imposta in ogni modo possibile per evitare di portare la bomba. Non aveva nessunissima intenzione di rischiare di morire. Le succedeva sempre qualcosa di anormale o strano..o pericolo. Questa volta no! In questa missione avrebbe avuto fortuna, niente più fatalità o destini dettati da "oggetti divini con tante facce".

    Zimmer l'aveva già visto proprio all'inizio della missione Red Gold. L'altro gerarca..non ricordava di averlo mai incontrato di persona, non che avesse una memoria perfetta. Lui stesso lo confermò indirettamente. Con un cenno chiamò sia lei che Caccola. Voleva una presentazione.
    "Alison, Alison Jin Long!" - annuì decisa portando una mano al fianco. Dovevano studiare un piano d'azione, o almeno ci avrebbero pensato loro, la pugile si sarebbe adattata naturalmente. Non amava le improvvisazioni e quel tipo pareva molto esperto, abile e intelligente, oltre che gentile! Diversamente da qualcun altro.
    "Le mie specialità?" - sbatté le palpebre e ripeté come se quella fosse stata una domanda inutile e chiedendosi se stesse facendo sul serio. Sollevò un braccio, piccolo impulso semi-rotatorio del polso: il bracciale mutò, con una rapida serie di rumori metallici, nella sua forma d'arma. Un altro gesto e si aprì permettendole di sostituire le munizioni.
    "Io picchio e sparo, io rompo ossa e culi" - informò con aria strafottente e in parte scocciata nel dover ripetere sempre lo stesso, ultimamente troppa gente le chiedeva cosa sapesse fare. Richiuse l'Ember Celica e ripeté l'operazione sull'altro guanto.
    "Dimenticavo.." - piegò l'avambraccio e lo stese di colpo, rivelando la bocchetta di un piccolo lanciafiamme - "Ho anche lanciafiamme incorporati" - restò col braccio sollevato qualche altro secondo, per permettere al gerarca di vedere bene l'arma e memorizzarla, poi eseguì nuovamente il movimento per richiudere la bocchetta dell'inferno.
    "Qual è il piano?"
    Stato Mentale: Normale
    Stato Fisico: Normale
    Equipaggiamento:
    Ember Celica - Colpi: 24 (12) + 24 (12)
    Casco con torcia e trasmittente
    Tuta termica
    Passive:
    The Brawler [Forza][Velocità]
    The Fighter [Percezione Pericoli][Istant Casting]
    The Athlete [Acrobazie][Energia]
     
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    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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    Seduto dietro una grossa scrivania d'ebano, il Pasha della Fame stava nuovamente litigando con la propria veste ufficiale.
    Per oltre cinquecento anni aveva vissuto indossando solo stracci cuciti assieme e qualche raro strato di cuoio bollito, tanto per star sicuri contro le pugnalate alla schiena. La sua natura lo obbligava ad agognare potere e profitto, era nel suo sangue... ma se qualcuno si fosse degnato di avvertirlo che gestire l'Impero economico del sud voleva dire dover lavorare in divisa... ah! Sarebbe scappato anni fa.
    Era riuscito a vincere contro la camicia di seta nera, nel senso che al secondo bottone saltato, l'aveva presa e lanciata nel camino. Non gli serviva: sotto la giacca di pregiato cuoio rosso (ah, quanto adorava quella giacca invece!) poteva stare anche nudo.
    Ma le braghe... quelle era un altro discorso.
    A quanto pare, girare senza braghe non era permesso nemmeno se eri una delle persone più ricche della Tana. E quelle stronze prudevano.

    I lavori sui suoi nuovi appartamenti stavano per essere ultimati. Quella che era solo una vecchia cattedrale in disuso, nel centro del Distretto della Fame, sarebbe presto rinata come qualcosa di molto, molto più utile. Nel frattempo, il neoeletto Pasha poteva anche gestire i suoi affari da li.

    E mentre combatteva contro l'impulso di spogliarsi nudo bestemmiando in lingue sconosciute ai più, gli capitò sotto mano il rapporto sulla prossima missione degli Eversori.
    Una spedizione a nord, le vecchie miniere...

    Il molliccio sorrise, sedendosi più comodamente sulla poltrona.
    Quanti anni erano passati, da quando aveva condotto l'esplorazione di quelle stesse caverne, ora sotto assedio dalla morte stessa, assieme a Bidibi e all'oplite? Quante cose erano cambiate da allora.
    Zimmer si guardò attorno, chiedendosi se fossero cambiate troppo... o se non fossero cambiate affatto.
    Un pensiero gli sfiorò la mente. L'ombra di un angoscia che cercava di sotterrare sotto il lavoro.
    Del resto, sarebbe stato folle partecipare ad una missione sul campo...

    ~

    Ah! Tu parla come esperto, per uno che è tornato da sua prima missione senza braccio! Zimmertraugher della Fame rispose alla frecciatina della Lettera con un sorriso sfottente, anche se divertito.
    Un viaggio in elicottero. Quando avevano conquistato quelle miniere, rischiando per altro il collo, avevano dovuto raggiungere il presidio delle nevi a piedi. Un viaggio letteralmente interminabile, dal quale però era nato un profitto che li aveva tenuti in piedi per anni.
    Le gemme di quelle miniere erano state la loro colonna vertebrale per tanto, tanto tempo.

    Monti e ghiacciai scivolavano sotto di loro, stoici e imperscrutabili come lo erano state le avversità fino a quel punto. Eppure eccoli li, ancora assieme.
    Dimitriy non era più un suo allievo, Zimmer lo sapeva. Il giovinastro sapeva cavarsela da solo, ormai. Ma piuttosto che ammettere di essere anche solo vagamente orgoglioso, si sarebbe impiccato da solo.
    Ariste poi... il primissimo Eversore con il quale aveva avuto a che fare.
    Più che un collega, più che un amico. Se fosse stato un Boggart, sarebbe stato onorato di averlo come fratello d'armi, sia lui che Bid.
    Assieme, avevano conquistato qualcosa che all'ora sembrava inarrivabile... ed eccoli nuovamente li.
    Non erano soli, tuttavia: sull'elicottero anche due giovani reclute animavano l'ambiente, mentre 23, o Skaro, sedeva più in dietro, in solitaria.
    Si allungò verso l'oplite solo quanto questi lo interpellò, chiedendo chi potesse farsi carico dell'ordigno.

    Αφήστε το σε μένα , ο άνθρωπος
    gli rispose con un raro sorriso, in un greco perfetto.

    Cinque anni fa, gli aveva offerto un mantello per proteggersi dal sole, e una borraccia piena d'acqua, in un greco talmente sdentato che per miracolo non finì per insultargli la madre.
    Ma quel giovane, piccolo e pelato schiavo era morto tanto tempo fa, per far spazio ora ad un ragazzo dal volto pulito e i capelli bianchi come la neve.

    Finalmente, il mezzo sussultò, adagiandosi sul manto morbido della neve.
    Zimm ringraziò mentalmente gli abiti pesanti, che lo proteggevano dal freddo intenso che dimorava in quelle latitudini.
    La frase di Ariste lo colpì, nuovamente.
    Anche a lui mancava lo Yuzrab, e la Tana. Non solo per il clima. Sorrise, sorpreso di quel sentimento, mentre annaspava nella neve.

    Piccola, raccapricciante, buffa creatura rossa.

    Nessuno vide Skaro scendere dall'aereo, ma per chi lo conosceva con quel nome sapeva che l'invisibilità era uno dei suoi vestiti più amati.
    E mentre Ariste, Generale degli Eserciti del Sud, prendeva da parte le reclute, il molliccio si unì a Dimitriy, per ascoltare ciò che l'uomo del Nord aveva da dire.



    ... del resto, sarebbe stato folle partecipare ad una missione sul campo.
    Ma quell'ombra di angoscia non se ne andò, assieme alla sensazione che quella sarebbe potuta essere la sua ultima missione.


     
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    { Amnos, Picco del Silenzio }
    Aristotelis | Dimitriy | Zimmer | Alison | Xar

    Uno dopo l’altro scesero dall’elicottero, mettendo piede in quella desolazione gelata avvolta dalla bruma. Quando le pale smisero di sferragliare, nell’aria rarefatta di montagna restò solo un silenzio tombale. Nessun suono, nemmeno il cinguettio di un fringuello. La mano scheletrica della sciagura si era posata su quei luoghi e ne aveva risucchiato ogni stilla vitale.

    Mentre i tecnici scaricavano dal cargo la loro attrezzatura, il responsabile della miniera si avvicinò al gruppo degli Eversori. Un Dimitriy più gioviale del solito prese la parola per primo, ma rivolgersi alla guida fu come scontrarsi contro un muro di ruvidezza. Bruno come un orso e pieno di cicatrici appena rimarginatesi in volto, era l’ultima persona del semipiano che aveva voglia di prendere con leggerezza quella situazione.

    Mettetevi nei suoi panni: la settimana appena trascorsa era stata un’esperienza che non avrebbe augurato nemmeno al suo peggior nemico. Aveva rischiato la vita contro un’orda di abomini, aveva visto morire chissà quanti dei lavoratori di cui era responsabile, era stato costretto a scappare e ad aspettare impotente l’arrivo di alcuni mercenari dal lontano Meridione. Ora che era giunto il momento di reimmergersi in quell’inferno, non era proprio in vena di scherzarci sopra.

    « No, i bastardi sono tutti là sotto. »

    Stritolò la mano del Russo con la forza di una tenaglia.

    « Gregor. »

    Dopo aver bofonchiato una presentazione, si diresse verso una cassa che era stata scaricata dall’elicottero, contenente i rifornimenti di munizioni che aveva chiesto. Con un movimento secco ricaricò il fucile da caccia con le nuove cartucce. In quei gesti si poteva intuire quanta tensione fosse scemata grazie a quei nuovi pallettoni calibro dodici, studiati apposta per dilaniare la carne putrescente dei redivivi.

    Finalmente riarmato, Gregor tornò a concentrarsi sui mercenari. Oltre al biondo che si era fatto avanti per primo, c’erano anche due giovincelli che erano stati presi in disparte da un uomo massiccio dall’aspetto vissuto; a completare il quadro c’era una nanerottolo simile ad un coboldo di montagna accompagnato da un giovane con innesti metallici. Si trattava di un gruppo piuttosto eterogeneo, ma non c’era da sorprendersi considerando la gente che bazzicava nel Presidio Sud.
    Malgrado la diffidenza verso gli stranieri, a lui bastava che sapessero fare il loro mestiere.

    I tecnici misero in moto il fuoristrada e partirono, diretti ad installare il sistema che avrebbe salvaguardato il perimetro della miniera. Gregor si rivolse ai restanti mercenari cui spettava il lavoro sporco.

    « Il montacarichi nel pozzo principale è inservibile, è rimasto in funzione soltanto il pozzo secondario. Non sono riuscito a valutare se il pozzo di ventilazione è stato ostruito oppure c’è ancora ricircolo d’aria in tutti i livelli. Nel peggiore dei casi potrebbero esserci delle zone d’apnea, perciò porteremo anche questi. »

    Da un’altra cassa di rifornimenti tirò fuori dei respiratori portatili, che distribuì a ciascuno.

    « Andiamo. »

    Lasciando alle spalle l’elicottero bielica, Gregor s’incamminò verso la struttura che conteneva il montacarichi d’emergenza. La tensione aumentava ad ogni passo. Sotto le suole si riusciva quasi a sentire lo struscio delle creature che infestavano il sottosuolo. L’aura negativa di quel luogo veicolava un’ondata di pessime sensazioni, in grado di far vacillare anche un veterano.

    Non un passo di più. Non infilarti lì sotto.
    Non c’è salvezza nel dominio dei morti.

    zO38P2b

    Dentro il baraccone il ghiaccio si era fatto strada sul pavimento e sui muri, dato che nel caos dell’invasione nessuno si era premurato di chiudere le porte. Lasciandosi alle spalle la luce grigiastra del giorno, non vi restava che salire in quell’enorme ascensore che - una volta azionato da Gregor - avrebbe iniziato la discesa nel tunnel. Il tonfo sordo della partenza fu sostituito dallo stridio inquietante dei cavi. Vibrazioni che infransero il silenzio delle gallerie, viaggiando su tutte le superfici rocciose. Segnali inconfondibili, per chi era in grado di captarli.

    Movimento.
    Intrusi.
    Cibo.

    Adesso loro sapevano che stavate arrivando.
    L’ascensore si bloccò con un altro tonfo. Fine della corsa. Una piccola anticamera chiusa a chiave vi separava dai cunicoli interni. La luce scarseggiava di già, perciò Gregor fece cenno a tutti di accendere le torce.

    « Oltre quella porta saremo nel loro territorio. Se avete qualcosa da chiedere, fatelo ora. »

    Stringendo il fucile, il suo sguardo rimase fisso su quella serratura
    che vi separava dall’incubo.


    { Amnos, Picco del Silenzio }
    pov – ???

    Era abbastanza distante per non essere percepito da nessuno. Celato dalla foschia e dalle conifere, li osservò entrare nella cava. Un gruppo di coraggiosi (o di folli?), probabilmente ancora ignari di cosa significasse andare incontro alla Piaga e di quanto fosse orripilante il volto della Morte. Avrebbero dovuto chiederlo agli abitanti di Rivethold, di Rokkanui, e di altre decine di villaggi di cui erano rimasti a malapena i resti. Entro il cambio di luna la neve finiva per coprire anche quelli, come una sentenza gelida, ovattata e irrevocabile.

    mCXGhWY

    Erano arrivati con le loro macchine roboanti ad infrangere il silenzio che imperava ad alta quota. Nient’altro che stranieri attaccati alle ricchezze, giunti per prosciugare una terra più fertile di quella da cui provenivano.

    Cosa sarebbe rimasto di quello sparuto gruppo di formichine scese in un termitaio?
    Il futuro poteva ancora rivelare qualche sorpresa.
    Per il momento avrebbe aspettato.


    Dovrebbe essere tutto chiaro, nel caso chiedetemi.

    La scadenza è fissata a Giovedì 28 Aprile.

    Status della Missione
    Obiettivo primario: posizionare l’ordigno nel punto più profondo della cava e farlo detonare tramite i comandi a bordo dell’elicottero (+300 per il completamento)

    Obiettivi secondari:

    1) Verificare l’eventuale presenza di sopravvissuti e messa in salvo di quest’ultimi (+5)
    2) N° di non-morti abbattuti: / (+1 per ogni uccisione)
    3) N° di Eversori tornati in superficie in salvo: ?/5 (+20 ciascuno)
    4) Guida sopravvissuta (+5)
    5) Turni in cui tutti i partecipanti hanno risposto entro la scadenza: 0 (+10 x turno)


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  8. _MajinZ_
     
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    Nel momento esatto in cui le pale dell'elicottero smisero di girare, un silenzio tombale accolse il gruppo di mercenari del Sud. Purtroppo non si trattava di un normale silenzio, nell'aria non si respirava nessun tipo di tranquillità o serenità... lassù, in mezzo alla neve e al vento gelido, aleggiava soltanto il terribile odore della morte. Anche se al momento non era possibile vederla, lei era li. La si poteva respirare e tendendo l'orecchio era quasi possibile ascoltare il suo canto ammaliatore, cupo e senza speranza. Si poteva quasi percepire il suo sguardo perforante dietro la nuca, ma voltandosi non c'era altro che bianco. E in genere a Nord la Morte aveva quel colore, ma stavolta... si era tinta di nero.
    La stretta di mano di Gregor fu salda, stritolante, sicura nonostante quel che aveva passato. Ammise che gli abomini erano tutti sotto, ovviamente, correndo poi veloce alla cassa di munizioni appena scaricata. In quel frangente i proiettili erano molto più importanti delle parole. Ad ogni modo il sopravvissuto spiegò che uno dei montacarichi, quello principale, era inservibile e per forza di cose dovevano scendere con quello secondario. Inoltre potevano esserci zone prive di ossigeno, quindi Dimitriy fu felice di ricevere in dono un bel respiratore portatile. Indossò il caschetto, controllando ovviamente la funzionalità della torcia e posizionò il respiratore per essere pronto all'uso. Guardò i compagni, poi la guida: era giunto il momento di muoversi. La struttura non era troppo lontana, ma nel tragitto si potevano decidere le ultime cose prima di infilarsi la sotto... tipo decidere una formazione adatta al caso.
    Dobbiamo tenere al sicuro guida e bomba.
    Esordì il biondo, rivolgendosi ai due Gerarchi ma soprattutto ad Ariste. Lui probabilmente era quello più esperto in quanto a tattica militare, essendo un Oplite era un maestro nella disposizione delle truppe.
    Io posso occuparmi della loro protezione a distanza ravvicinata, restando al centro di un ipotetico gruppo. Fucilieri in prima linea e nelle retrovie?
    Domandò il russo mentre andava ad osservare i loro fucilieri. Erano tutti capaci, ma uno di loro sembrava un pesce fuor d'acqua. Xar con un fucile a pompa era un'immagine abbastanza curioso, osservando prima l'arma e poi quel corpo così magrolino, era facile pensare a cosa sarebbe successo una volta premuto il grilletto: fucile volante e ragazzino a gambe all'aria. Ma forse stava solo esagerando: non doveva preoccuparsi, il piccolo sciamano era migliorato molto ed era comunque un Eversore, scelto apposta per le sue capacità. Forse quella da tenere più d'occhio era Alison, anche se l'ultima volta insieme non era stato il suo fuoco a far saltare tutto... forse però il suo temperamento, in questo specifico caso, poteva giocare un ruolo fondamentale.
    In ogni caso raggiunsero la casupola contenente il montacarichi ausiliario, un luogo che gridava a pieni polmoni di andare via. Solo un pazzo poteva avventurarsi la sotto nonostante gli avvisi, ogni senso era allerta, l'istinto piangeva, ma i pazzi ignoravano queste cose. E un gruppo di pazzi si era appena presentato alla porta di casa loro, occupata da degli ospiti estremamente sgraditi, di quelli che appestavano l'aria dopo appena tre giorni. Quando però il sicario si trovò davanti a quell'ascensore, istintivamente si voltò verso Alison. Sorrise per sdrammatizzare. L'ultima volta che aveva messo piede in un montacarichi, era precipitato nel vuoto a causa di brutte cose sul tetto... sperava davvero che non accadesse la stessa cosa. Tutto però andò per il meglio, se si ignorava il fatto che con tutto quel casino, probabilmente, ogni abominio la sotto avrebbe capito che era arrivata la carne fresca. Pappa buona.
    Esistono delle zone sicure, oltre questa porta? Zone in cui magari dei sopravvissuti possono essersi barricati per sfuggire ai morti? Inoltre... ha notato qualcosa di insolito, qualche comportamento strano negli abomini?
    Dimitriy rilasciò il suo carico di domande per la guida, accendendo nel frattempo la torcia sul caschetto. Successivamente scostò i lembi della sua lunga giacca, afferrando saldamente i due pugnali che, una volta estratti, brillarono di una luce arancio, liberando qualche piccola scintilla. Quella era la sua arma per affrontare i non-morti, purtroppo non poteva contare sulla lunga gittata... ma sapeva di essere infallibile a distanza zero. Non era la prima volta che qualcuno cercava di morderlo, ma questa volta era meglio evitarlo completamente, se non voleva finire per diventare come loro. Maledette bestie.



    CITAZIONE
    Dimitriy Kozlov

    Fisico: Ok.
    Mente: Ok.
    Ki: 110%

    Note: \\

    Passive: Iniziativa (Passiva di Classe) - Power Up Agilità 50% - Velocità 50% - Movimenti acrobatici complessi - Passo Felpato - Assenza di Aura - Maschera dell'Anima - Auspex Magico - Individuazione Minacce - Mana +10% - Resistenza al Dolore - Resistenza alle Malie passive - Spara Balle - Lie Detector - Riconoscimento Tracce - MindFuck-Alert - Aura di Innocenza. + Resistenza vestiti aumentata.

    Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    ₪ Fauci Gemelle (Incantate per la Quest: danni amplificati contro i non-morti)
    Non sempre un assassino può contare sulla furtività, quando questa viene meno spesso è necessario affrontare il nemico in campo aperto e per farlo servono degli strumenti adeguati.
    Dimitriy ha dalla sua una coppia di pugnali da combattimento, essi presentano una lama lunga una ventina di centimetri, di colore rosso scuro. L'impugnatura è rivestita di gomma antiscivolo, nera, sagomata in modo tale da risultare comoda all'utilizzo. Una particolarità è la specie di tirapugni situato lungo il manico, in modo tale da proteggere la mano e allo stesso tempo consentire mosse non proprio canoniche. I due pugnali sono conservati in due foderi, situati su entrambi i fianchi, in modo tale da risultare facilmente afferrabili. Si usano di traverso, con la lama accanto al taglio della mano.
    [Coppia di Pugnali]

    ₪ Oskolki Malinovyy ~ Schegge Cremisi
    Nell'addestramento per diventare un perfetto killer, alle giovani reclute viene fatta scegliere un'arma da corpo a corpo e una da lancio con cui addestrarsi. Quel giorno gli occhi di un giovane Dimitriy incontrarono quell'artiglio dalle lame cremisi e, accanto ad esso, quella serie di cinque pugnali da lancio di cui si innamorò. Ben presto iniziò ad addestrarsi nell'uso di quelle armi, recuperando i suoi coltelli dopo ogni uso: non se ne separava mai. Almeno fino al giorno in cui attraversò il portale, ritrovandosi così senza i suoi fidati e silenziosi dardi... anche se non ne fece una tragedia.
    Però quando rivide qualcosa di molto simile ai suoi pugnali, su una bancarella del Bazar, beh, non poté fare a meno di acquistarli.
    Il set è composto da cinque pugnali scarlatti lunghi circa una ventina di centimetri, forse un po' meno. Essi sono posizionati in diversi punti strategici sparsi tra le vesti dell'assassino, così da essere utilizzati in ogni situazione. Uno è situato nella manica del braccio sinistro, ad esempio, un altro nella caviglia e così via. Sono fatti di acciaio, non ha altro di particolare se non un certo valore affettivo.

    ₪ Bagrovyy kogot' ~ Artiglio Cremisi
    Aumentare la propria mobilità è fondamentale in missione, soprattutto quando si fa un lavoro complicato come il sicario o la spia sul campo. Per questo motivo Dimitriy ha ideato uno strumento che lo aiuta molto in quello, dandogli modo di muoversi senza sprecare utili energie. Si tratta di un'imbragatura che si aggancia alla schiena, avvolgendo le spalle con delle cinghie in cuoio, all'imbragatura è ancorata una piccola carrucola attorno alla quale è avvolto un cavo metallico con all'estremità un gancio d'acciaio. Esso potrà essere scagliato in direzione di un appiglio qualsiasi tramite un aiuto meccanico, oltre che diventare un utile strumento per combattere. Il cavo ha una lunghezza di circa cinque metri.

    ₪ Occhio della Sirena
    Le leggende narrano di un tremendo naufragio che colpì alcune navi dirette ad Undarm per consegnare un prezioso carico. Su una di queste, un marinaio ebbe l'incontro più inatteso della sua vita. Una bellissima sirena, dai capelli lunghi e del color del mare, attratta dal suo fascino lo salvò dall'annegamento deponendolo su di una tavola di legno. Quando il marinaio si riprese l'amore tra i due sbocciò come un fiore a primavera, facendo dei due instancabili amanti. Tuttavia, il marinaio con il passare dei giorni bramava sempre più la terraferma e, stremato dalla sua condizione, finì per abbandonare la sirena facendosi issare a bordo da una nave di passaggio. Affranta per la sua perdita, la sirena non si diede pace, cercando un modo per ritrovare il suo amato e convincerlo a tornare da lei. Per questo motivo, con l'aiuto della Strega dei Mari, si cavò l'occhio destro e su di esso pose una potente magia in grado di condurlo da lui. Ma la sorte non arrise alla giovane sirena, catturata dalle reti per la pesca durante il suo lungo viaggio. Si dice che morì di rimpianti in una vasca di qualche collezionista, mentre il suo occhio ancora giace in fondo al mare...L'artefatto si presenta come una biglia di vetro del diametro di una decina di centimetri.

    ₪ Croce della Dama
    Dimitriy non è mai stato un tipo religioso, quindi è abbastanza singolare sapere che appesa al suo collo si trovi una croce. Essa è una piccola e semplice croce in argento, senza troppi fronzoli o decorazioni, appesa al collo tramite una cordicella nello stesso materiale, su cui spiccano diverse perline argentee anch'esse, quasi si tratti di un rosario. La croce però non si riferisce a qualcosa di cristiano o simili, anzi, essa è un regalo donatogli dalla Dama Scarlatta, Coralia, per la quale l'assassino prova sentimenti contrastanti, contraddistini però da una forte attrazione... ma anche un ricordo indelebile, da cui il biondo non si vuole separare.
    La vera particolarità del pendente, però, è un'altra. Entrando in risonanza con essa e spendendo una porzione variabile di energia, si attiva una particolare barriera dalla forma sferica e dalle tonalità cremisi, la quale sarà in grado di respingere qualsiasi assalto energetico gli venga scagliato contro, proteggendo il giovane da quell'elemento che non riesce a contrastare.
    Ancora Dimitriy non conosce il motivo di quel regalo, però lo custodisce gelosamente e non se ne separa mai, per nessun motivo. Gli ricorda una persona importante, una figura che ha risvegliato parte delle sue emozioni da tempo sopite e che non dimenticherà mai.
    [Oggetto + Tecnica Variabile]

    Vesti del Sicario
    Quello dell'assassino è un mestiere complicato, non è come fare l'impiegato o vendere i prodotti della terra: è un lavoro in cui si rischia la vita in ogni momento, anche quando uno nemmeno se l'aspetta. Nel caso di Dimitriy poi, un uomo pieno di nemici, a volte stare semplicemente allerta non basta, quindi un aiuto più materiale spesso è necessario per eliminare totalmente o quasi il rischio di un colpo sferrato alle spalle. Un giubbotto antiproiettile però sarebbe troppo evidente, così come un'armatura: attirerebbe solo l'attenzione, rendendo il nemico più prudente.
    Per questo motivo il biondo assassino, tramite le sue conoscenze alchemiche, ha sottoposto i suoi abiti scuri a un processo che ha reso le fibre del tessuto molto più resistenti del semplice cotone, rendendole capaci di sopportare tagli e colpi d'arma da fuoco non troppo ravvicinati. Ovviamente i vestiti non si comportano come un'armatura rigida, un eventuale colpo viene percepito dal fisico sottostante, ma la protezione impedisce che tale attacco prosegua più in profondità nella carne, evitando in molti casi gravi danni. Un attacco potenziato (tecnica) avrà comunque vita facile.
    [Vestiti + Resistenza maggiorata (50%)]

    ₪ Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto GDR + Tecnica GDR-Only]


    Tecniche Utilizzate:
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    Skaro accettò di buon grado di portare la bomba. Un compito di certo delicato, ma la fiducia riposta nei suoi confronti era molta.
    Ευχαριστώ.
    Le due reclute si avvicinarono al greco, che apprezzò sì la loro celerità, ma non evitò di squadrare Xar con un sopracciglio inarcato per il suo comportamento euforico.
    Decise comunque di soprassedere: era meglio che il giovane scaricasse il suo entusiasmo prima di entrare nella miniera, soprattutto dopo aver ascoltato la sua presentazione.
    Un altro sciamano, dunque.
    Commentò a bassa voce, ridacchiando. Tornò serio quasi immediatamente, ascoltando Alison e, anche in questo caso, sorvolando sui particolari che non gli andarono troppo a genio. Osservò con interesse le armi della bionda, grattandosi il mento.
    Non male, non male.
    Era il ragazzino quello che aveva attirato maggiormente l'attenzione del Gerarca. I poteri in suo possesso erano versatili e adatti ad una spedizione come la loro, specialmente la sua facoltà di percepire materia morta e le sue abilità di protezione e rigenerazione. L'oplite aveva già in mente un paio di idee, ma preferiva che il gruppo fosse compatto prima di esporle.
    Molto bene. Riuniamoci agli altri e sentiamo cosa ha da dire la guida.
    Gregor - questo il suo nome - non era sembrato particolarmente contento dello spirito del russo, poco prima. Come biasimarlo, d'altronde: non capita tutti i giorni che la tua squadra venga sterminata da un'orda di non-morti, lasciandoti da solo nelle nevi del Presidio del Nord in attesa dell'intervento di mercenari arruolati per estirpare il problema.
    Un montacarichi inagibile, sistema d'areazione in condizioni ignote. Si iniziava bene.
    Dobbiamo tenere al sicuro guida e bomba.
    A parlare fu Dimitriy, la cui voce distolse Ariste dai suoi pensieri.
    Quel ragazzo! Aveva imparato bene il suo mestiere, non c'era che dire. Propose una formazione, in vero nemmeno troppo differente da quella che il Gerarca aveva in mente.
    Appropriata, ma migliorabile. Ne parliamo giù.
    Detto ciò, una volta accettato il respiratore, gli Eversori e la guida discesero nelle profondità della roccia, mentre i tecnici andarono a svolgere il loro dovere altrove.
    Arrivati giù, Aristotelis accese la torcia sul caschetto e estrasse la spada dal fodero allacciato alla cinta, iniziando a tracciar solchi nella neve.
    Venite qui. Anche tu, Gregor.
    Fermo e risoluto nell'invito, attese che tutti si avvicinassero per valutare le sue idee.
    Aristotelis Skotos.
    Così dichiarò le sue generalità all'uomo sopravvissuto, piegando la testa in un gesto di rispettoso saluto e ringraziamento.
    Come detto da Kozlov, la bomba e la guida devono essere protette. Tuttavia, non voglio che Xar resti esposto in testa alla formazione, né in coda.
    Disegnò un corridoio, iniziando a scrivere le iniziali di ognuno.
    A seconda della dimensione di cunicoli e stanze, abbiamo due potenziali posizioni da assumere. Nel caso in cui ci trovassimo in un tunnel stretto, Alison e Dimitriy prenderebbero l'avanscoperta, seguiti dalla guida; poi, Xar al centro, seguito da Skaro con la bomba. In chiusura, Zimmer ed io.
    Completato quello schizzo, passò al prossimo.
    Qualora invece avessimo a disposizione più spazio, la formazione potrebbe prendere una forma più geometrica, quasi pentagonale. In situazioni di stallo, Dimitriy potrebbe portarsi in "testa", così da avere un fuciliere per lato; altrimenti, le postazioni non cambierebbero.
    Concluse. La neve smossa, mischiata al terriccio sottostante, andò a delineare un quadro finale.
    strategy_zpsfq9ennhs
    Questa formazione è a basso impatto frontale, e il lavoro di sfondamento verrà svolto principalmente da Alison; tuttavia, è sempre cosa buona e giusta guardarsi le spalle, motivo per cui io e Zimmer proteggeremmo la coda. Una soluzione bilanciata, ma con più forza d'avanzamento, vedrebbe uno scambio di posto tra me e Dimitriy. L'unico problema deriverebbe dalla... natura dei miei poteri, e non voglio rischiare l'incolumità generale della spedizione. Un accorgimento per tutti: non sprecate energie e proiettili.
    Rinfoderò l'arma, guardando tutti negli occhi. Era certo che tutti avessero già percepito quel malsano miasma, quella sensazione viscida che serpeggiava nell'aria. Essi sapevano.
    Pareri?
     
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    Xar

    Simpaticissima come sempre, Alison, ah ah. Col cavolo che la porto io la bomba.
    Noto il sopracciglio alzato del gerarca. Ok, ok, mi calmo e lascio stare la neve; respiro profondo. Sul serio, giuro che di solito sono molto più tranquillo!

    Ci riuniamo agli altri giusto in tempo per sentire le belle notizie: montacarichi principale andato e possibili zone di apnea. Perfetto. Questo sì che riesce a mitigare il mio entusiasmo, se non a spegnerlo del tutto. Prendo il respiratore e mi allaccio bene il casco, controllando che la luce funzioni; il fucile rimane a tracolla sulla schiena, il boomerang infilato nella cintura, gli spiriti pronti ad entrare in campo. Possiamo andare.
    Ora sì che la percepisco, questa pessima sensazione di morte. Ad ogni passo che muovo verso il montacarichi corrisponde un suggerimento dell'istinto: torna indietro Xarino, questa è una cattivissima idea. Improvvisamente la neve perde tutto il suo fascino, e sembra fare sempre più freddo. Questo montacarichi che fa un casino pazzesco, poi, è estremamente fastidioso.
    Scendiamo, e la pressione aumenta ancora. Perché mi fa questo effetto? Dovrei essere abituato alla morte in generale. E a muovermi sottoterra.
    Merda, se continuo a mordermi l'interno del labbro finirò per sanguinare.

    Anche io, come gli altri, accendo la torcia del casco. Siamo quasi pronti.
    Dobbiamo solo organizzare la nostra formazione, ma lascio fare ai grandi.

    « Mi piace. » Indico gli schemini sulla neve, concentrato per evitare di pensare troppo a quella sensazione opprimente.
    Starò quasi sempre al centro, salvo situazioni in cui lo spazio è maggiore. Mi piace stare al centro, mi fa sentire al sicuro. « Quindi mi occuperò principalmente delle difese, ma al bisogno posso coprire qualche attacco a distanza. » Sono un jolly. Si dice così, no?
    « E non fare quella faccia, Dimi. Lo userò solo se proprio non avrò alternative, giuro. » Accenno al fucile sulla mia schiena. Sì, l'ho vista quell'occhiata a metà tra il preoccupato e il dubbioso, che credi.
    « Non so se questi non-morti hanno un'anima percepibile, ma dovrei essere in grado di sentire almeno i loro involucri. Trenta metri però non sono tanti, quindi non... sparpagliamoci troppo, ecco. »

    Woah, da quando parlo così tanto? Anche questo è merito dell'anima aggiustata? Forse sì, forse la stabilità spirituale influenza anche la psiche. Si spiegherebbe anche l'entusiasmo degli ultimi giorni, ora puntualmente schiacciato da tonnellate di terra e pessime sensazioni.




    ♦ Stato fisico: Ottimale
    ♦ Stato mentale: Normale
    ♦ Energia: 110%
    ♦ Passive:
    Over Soul [Eterna giovinezza | Energia +10 | Instant Casting]
    Vivo, più o meno [Immunità a fame, sete e sonno]
    Anima Camaleontina [Maschera dell'Anima]
    Rivelazione delle Ossa [Auspex sensibile ai resti organici + Auspex spirituale]

    ♦ Attive: //

    ♦ Equipaggiamento:
    Boomerang
    Vesti termiche, casco con torcia e trasmittente, respiratore
    Fucile a pompa anti-zombie [6/6 colpi] [caricatori di riserva 4/4]


     
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    ALISON energia 110%

    Piano


    Luogo: Amnos - Miniera di Amnos


    Tornarono indietro. Il veloce colloquio e le presentazioni terminarono subito..anche se sarebbe stato cortese da parte del gerarca presentarsi a sua volta. D'accordo, dovevano già saperlo il suo nome..però è pur sempre un gerarca, che si mostri come tale! Ci vuole più formalità ed esempio di fronte alle reclute. Ad ogni modo, si ricongiunsero tutti e lo stesso gerarca stillò un piano davvero niente male. La bionda inarcò le sopracciglia annuendo: era rimasta sorpresa.
    Questo si che è un piano! - pensò e a lei piacevano molto i piani. L'organizzazione era fondamentale, le improvvisazioni non le andavano per niente a genio. Di solito andavano a finire male..e l'esperienza lo diceva bene! Almeno per lei. Annuì svariate volte senza cercate di comprendere a fondo la logica che ha portato il soldato a disporre proprio a quel modo le persone. Probabilmente aveva scelto uno schieramento per soddisfare le esigenze di tutti, secondo le loro abilità e capacità. Lei doveva stare davanti, in prima linea..ottimo. Non c'era posto migliore per lei. Inoltre non doveva portare la bomba. E nemmeno Xar, peccato.

    La torcia del caschetto funzionava perfettamente. L'ascensore cigolante..beh..oltre che un classico portava solo malaugurio. La colpa è proprio di questi affari di metalli fischiettanti, quando c'erano loro, significava solo una cosa: horror, mostri e morte. Nessun dejavu per questa volta. Il team era diverso, i componenti parevano quasi tutti esperti e capaci. Chi più chi meno, chi ancora da mostrarsi chi già si era fatto valere.
    "Pst, Caccola!" - bisbigliò affianco del ragazzino - "Da quando fai uso di droga?" - sghignazzò scostandosi dall'orecchio del tappo. Ultimamente Xar era cambiato. Forse perché l'aveva visto solo due o tre volte senza parlarci tanto a fondo. Stava parlando troppo, doveva rimanere nel suo personaggio, andiamo! Qualsiasi cosa gli fosse successo, Alison non aveva idea né tanto meno interesse nel saperlo.
    "Mi sta bene!" - diede la sua conferma. Quel posto gli piaceva, avrebbe potuto divertirsi tranquillamente, le sue spalle erano in ottime mani, vero? I biondi in prima linea..che roba. Il Lampo e..e? Scintilla? Tuono? Il Lampo e il Tuono, ci sta!

    Doveva fare attenzione. Le sue armi erano a doppio taglio in ambienti come questi. Se colpiva le pareti rischiava di far crollare qualcosa..inoltre il suo fuoco poteva essere anch'esso d'intralcio. Si tratta sempre di una miniera, tuttavia..non sapeva davvero se era come quelle del Sud. Preferì chiedere.
    "Ho una domanda!" - attirò l'attenzione alzando il braccio - "Le mie armi hanno dei limiti? No, perché ho avuto una brutta esperienza l'ultima volta che sono finita in una miniera" - annuì arricciando la bocca. L'altra volta aveva avuto una fortuna sfacciata. Questa volta però sentiva che un passo falso l'avrebbe mandata..nella tomba. Mica doveva formulare con estrema perfezione la domanda, giusto? Avrebbe capito senz'altro a cosa si stesse riferendo. Sperava di non doversi dare una regolata in combattimento. Si lasciava trascinare molto spesso dall'impeto della battaglia, il furore, l'ardore, l'istinto di sopravvivenza..non avrebbe guardato in faccia nessuno, quella volta. Oggi, invece..forse non avrebbe detto proprio lo stesso. Tutti stavano cambiando, non solo Xar, anche Alison man mano si stava "evolvendo" psicologicamente. Meno egoista, più "spiritosa", meno volgare, meno violenta..e tante altre cose cui non serve elencare. Caricò le sue armi attivandole.
    Stato Mentale: Normale
    Stato Fisico: Normale
    Equipaggiamento:
    Ember Celica - Colpi: 24 (12) + 24 (12)
    Casco con torcia e trasmittente
    Tuta termica
    Passive:
    The Brawler [Forza][Velocità]
    The Fighter [Percezione Pericoli][Istant Casting]
    The Athlete [Acrobazie][Energia]
     
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    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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    L'aria gelida del nord fece rabbrividire il Boggart, anche se coperto dai pesanti vestiti invernali. Non solo era abituato a climi più caldi, ma essendo nettamente più basso degli altri attori, la neve distribuita su tutto quel palco gli arrivava ben sopra le ginocchia, facendo permeare il freddo fin dentro le sue ossa.
    Sbrighiamoci, prima che io muore assiderato. Non morti, oscurità... Ah! Lui in un posto simile ci era nato. E non era certo la prima volta che scendeva in un posto pieno di cose pronte a mangiarlo... ogni volta, ne era risalito con qualcosa di valore stretto nella sua morsa. Questa volta non sarebbe stato diverso.

    I mesi passati nei saloni e negli uffici di Merovish sparirono, e per un attimo tutte le sue responsabilità, tutti i suoi doveri, sparirono. Tornò a essere quello che era stato per tutta la vita, una piccola creatura armata fino ai denti, pronta a conquistare il suo angolo nel mondo.

    Anni fa era sceso in quegli stessi cunicoli congelati, ed era tornato in superficie con una miniera di pietre prezioe e un enorme gemma dell'anima. Poco tempo dopo, era tornato in superficie da oscurità simili, assieme a quella che sarebbe diventata la Behemoth.

    Mentre il montacarichi cominciava la sua discesa, non poté fare a meno di domandarsi cosa avrebbe riportato alla luce questa volta.


    Più scendevano, più l'aria si faceva pesante, stantia. La luce scemava rapidamente, lasciando spazio prima ad una vaga iridescenza, poi al buio.
    Una volta arrivati sul fondo, la loro guida fece cenno di accendere le torce montati sugli elmetti, permettendo al gruppo di squarciare le tenebre che li circondavano.
    Di nuovo, Zimmer sorrise.
    L'ultima volta, avevano usato fiaccole e un gessetto, per illuminare la via e non perdersi.
    Ora avevano ben altre possibilità.

    Un ultima porta li sperava dalla morsa della morte, un ultima occasione per organizzarsi, per poter guadagnare un certo vantaggio.
    Il Boggart ne approfittò per ricontrollare, nuovamente, l'equipaggiamento.
    Il Mercury Cannon lavorava a pieno regime, e le varie boccette con i suoi composti erano al sicuro all'interno della bandoliera imbottita che teneva sotto il giaccone.
    Skaro si tolse per un attimo il Manto dell'Esule, tornando visibile per poter osservare meglio la strategia proposta da Dimitriy e migliorata da Ariste, apparendo così in mezzo al resto del gruppo.

    Retrovie, eh? Ha senso. Nostro compito è evitare che nostri piccoli bipedi si facciano troppo male, si? commentò il Boggart, sogghignando. Con una mano cominciò a frugarsi le vesti, cercando di superare gli innumerevoli strati di tessuto necessari a non morire assiderati. Finalmente, ne estrasse quello che sembrava un orologio da taschino.
    Io propone piccola aggiunta. disse, posando il cipollotto a terra. Questo si aprì, trasformandosi in un piccolo ragnetto meccanico che, per un istante, ticchettò sulla fredda roccia semi congelata. Fatti un paio di passi di prova, la creatura metallica scomparve come se non fosse mai esistita.
    Piccolo ricognitore. Morti no vede lui, ma lui vede morti. Può precederci di qualche passo, tanto per star sicuri.
    Manodopera meccanica.
    Non chiede uno stipendio e non si lamenta quando le viene assegnata una missione suicida.
    Poi si stupiscono del fatto che i Boggart siano sorprendentemente abili, con gli attrezzi...

    Preferirei continuare a passare inosservato, se per voi fa lo stesso. mormorò invece lo schiavo, scivolando sotto il cappuccio del suo mantello. La sua immagine sbiadì, fino a perdersi completamente sullo sfondo roccioso, esattamente come quella del piccolo ragnetto.

    Chiarita la formazione d'attacco, anche il buon Boggart si unì a Dimitriy, rivolgendosi alla loro guida.

    Prima di incidente, chesta miniera era sicura? Formazioni di gas anomali, cedimenti, punti deboli... io deve sapere se può sparare qualche colpo senza dovermi preoccupare di finir sepolto vivo.


    Domanda più che legittima, visti i precedenti.

     
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    { Amnos, Picco del Silenzio }
    Aristotelis | Dimitriy | Zimmer | Alison | Xar

    Soltanto una porta massiccia li separava dalla zona contaminata. Quegli ultimi istanti di quiete furono sfruttati per accertarsi delle ultime informazioni vitali e predisporre una formazione. Gregor incominciò rispondendo alle domande di Dimitriy.

    « Esistevano zone sicure… ma dopo l’attacco ogni angolo potrebbe essere infestato. »

    Invece la domanda specifica sulle anomalie comportamentali dei non-morti
    finì per provocargli soltanto un ghigno amaro.

    « Qualcosa di insolito? Perché, ce ne sono anche di normali di quei cosi? »

    Quell’uomo era un responsabile di miniera, mica un necromante. Per lui erano una massa indistinta di mostri che puzzavano di fossa comune ed erano affamati di carne. Vi sareste dovuti affidare ad altri per conoscere le caratteristiche specifiche della Piaga.

    All’invito di quel tale Aristotelis, anche il nordico si avvicinò per seguire la pianificazione dello schieramento. Osservò le reazioni di tutti e, pur non conoscendo i precedenti di quei mercenari, aveva intuito con buona approssimazione chi reggesse le redini di quel gruppo. Aveva anche notato pugnali sfrigolanti, la consegna di una “bomba” ad un ragazzo in grado di sparire, le dichiarazioni di poter percepire a distanza gli zombie, e un insetto metallico in grado di svanire a sua volta – per non parlare degli armamenti assortiti di cui non si sarebbe mai sognato l’esistenza.

    « Per Ashmo-Dai, certo che ne avete di cose strane. »

    Non poteva ancora sentirsi rassicurato, ma tutto sommato era calzante che una sciagura inverosimile fosse combattuta da guerrieri altrettanto inverosimili. Gregor era un uomo comune finito nel conflitto tra esseri sovraumani… ma - che gli potesse cascare Najaza in testa - avrebbe ugualmente combattuto coi denti per riprendersi quella montagna.

    « La formazione mi sta bene. »

    Diede il suo assenso e si diresse verso il portone, rispondendo nel frattempo al nanerottolo rosso e alla ragazza bionda, entrambi dubbiosi sulla fruibilità delle loro bocche da fuoco.

    « Di gas non ce n’è mai stato molto, e la montagna è bella dura. Le impalcature sono un altro discorso, quelle potrebbero cedere. Non so che tipo di armi avete, ma il mio fucile non ha problemi. »

    Ovviamente la sua doppietta da caccia non era paragonabile ai congegni di cui eravate dotati, ma almeno vi aveva dato un’idea approssimativa. Gregor inserì quindi una grossa chiave nella toppa, facendo scattare la serratura con un suono secco. Oltre l’uscio il cunicolo continuava nel buio. Una volta passati tutti, avrebbe richiuso a chiave per assicurarsi che almeno quello spiazzo - l’unica via di fuga rimasta - restasse isolato dal resto della miniera. S’inserì poi nella fila indiana in terza posizione e la marcia poté finalmente iniziare.

    I fasci di luce delle torce perforavano il buio freddo-umido del sottosuolo, espandendo il vostro campo visivo di qualche metro ad ogni passo. Qualche rumore lontano riecheggiava insieme ai vostri respiri. Sensi in tensione, dita sulle armi. Ogni svolta cieca poteva celare il pericolo. Le luci che nervosamente rimbalzavano da un muro all’altro mostravano tracce di sangue. Il tanfo cadaverico impregnava sempre di più l’aria. Le vostre suole calpestaono dei brandelli viscidi. Gregor si ammutolì, imponendosi di tenere alto lo sguardo per non indagare su cosa stesse camminando. Un altro rumore, stavolta più vicino. Mano stretta sul calcio del fucile. In quella maledetta oscurità perfino le pareti sembravano chiudersi su di voi.

    D’un tratto una presenza entrò nel campo percettivo di Xar.
    Più avanti c’era sicuramente qualcosa.

    La minuta sentinella meccanica di Zimmer confermò poco dopo: c’era una sagoma accovacciata nell’oscurità. China sulla nuda roccia, la creatura era intenta a rovistare per terra. Morsi e scrocchi. Non stava semplicemente cercando qualcosa: stava rosicchiando delle ossa, come un mastino rabbioso. Non reagì quando i coni di luce resero distinguibili i suoi contorni. Per quanto si fosse preparato, Gregor non riuscì a fermare il tremore delle mani.

    Un non-morto distratto dal suo pasto
    vi stava sbarrando la strada.


    Da adesso chiedo a tutti quanti di riportare in spoiler il vostro parco tecnico. Se avete auspex o altre passive che richiedono informazioni aggiuntive da parte mia, chiedete pure in Bacheca.

    La scadenza è fissata a Sabato 7 Maggio.

    Status della Missione
    Obiettivo primario: posizionare l’ordigno nel punto più profondo della cava e farlo detonare tramite i comandi a bordo dell’elicottero (+300 per il completamento)

    Obiettivi secondari:

    1) Verificare l’eventuale presenza di sopravvissuti e messa in salvo di quest’ultimi (+5)
    2) N° di non-morti abbattuti: / (+1 per ogni uccisione)
    3) N° di Eversori tornati in superficie in salvo: ?/5 (+20 ciascuno)
    4) Guida sopravvissuta (+5)

    5) Turni in cui tutti i partecipanti hanno risposto entro la scadenza: 1 (+10 x turno) = 10

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    Xar

    Oggi la vedo in gran forma, Alison.
    « Io non mi drogo. » Le sussurro in risposta, e se avessi tempo le farei anche il verso. "Gnè gnè guardatemi, sono tosta e ho i lanciafiamme incorporati, woah woah!" « Tu piuttosto vedi di non incendiare niente. Non mi va di morire in una trappola di fuoco e zombi a centinaia di metri sotto terra. » Passo lo sguardo da lei alle sue armi. Fuoco e distruzione in mano a quella con meno autocontrollo di tutta la squadra, perfetto.

    Meglio se torno a concentrarmi sulla formazione e... momento? Un ragnetto meccanico? E' un ricognitore?
    Oh... figo! Mi scordo sempre dell'effettivo supporto della tecnologia, così versatile e pratica. Lo osservo allontanarsi e poi svanire nel buio. Chissà se sarà in grado di sostituire completamente le mie percezioni?

    A giudicare dai commenti della guida, mi sa che siamo riusciti a fargli una buona impressione. Siamo un gruppo estremamente eterogeneo, ma proprio per questo potremmo funzionare bene. Credo. Spero. Immagino che lo scopriremo presto.
    Sono dietro a Gregor e davanti al ragazzo invisibile, esattamente al centro della fila indiana. Tra l'altro, il non vederlo mi porta istintivamente a fare più attenzione alla sua traccia spirituale e... cos'è esattamente lui? Ha troppa anim- no, non è "troppa", è troppo definita. E' la prima volta che sento qualcosa del genere. Voglio assolutamente saperne di più, una volta finito questo lavoro. Però con calma, una cosa alla volta.
    Adesso devo preoccuparmi di non fare rumore. Di respirare piano. Di non fare caso ai brandelli viscidi sotto i miei piedi. Di non pensare a esseri umani che mangiano altri esseri umani.

    Mi tiro la sciarpa su fino al naso, così da schermare anche solo di poco la puzza di morte.

    Ed è allora che lo sento. Aguzzo la vista, ma la luce della torcia non è abbastanza per fendere così tanta oscurità.
    « C'è un cadavere più avanti, fate attenzione. » Sussurro ancora, ma cerco di farmi sentire da Dimitriy e Alison. Non riesco a cogliere la sua esatta posizione, ma quello che sento è indubbiamente qualcosa di morto che però si muove, come confermano questi rumori di... masticazione?

    ...N-non devo guardarlo. Questo non è proprio il momento di rievocare ricordi traumatici.
    Fisso un punto leggermente sopra la sua sagoma, lontano dai suoi denti che scheggiano quelle ossa ignote. Non ho intenzione di attaccarlo -ci penseranno Dimitriy e Alison- ma sono pronto a difendere.
    Interessante, però: non percepisco l'anima dello zombi, quindi è confermato che non ne hanno una, e ciò significa che il mio macabro sesto senso per le cose morte potrebbe rivelarsi davvero utile.



    ♦ Stato fisico: Ottimale
    ♦ Stato mentale: Ok
    ♦ Energia: 110%
    ♦ Passive:
    Over Soul [Eterna giovinezza | Energia +10 | Instant Casting]
    Vivo, più o meno [Immunità a fame, sete e sonno]
    Anima Camaleontina [Maschera dell'Anima]
    Rivelazione delle Ossa [Auspex sensibile ai resti organici + Auspex spirituale]

    ♦ Attive: //

    ♦ Equipaggiamento:
    Boomerang
    Vesti termiche, casco con torcia e trasmittente, respiratore
    Fucile a pompa anti-zombie [6/6 colpi] [caricatori di riserva 4/4]


     
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  15. _MajinZ_
     
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    Una semplice, grossa porta separava i mercenari del Sud dall'Inferno. In genere si pensava a quel luogo come una terrificante piscina di fuoco, molti meridionali pensavano che fosse la stessa Prigione di Kerak il posto dove finiva la propria anima dopo la morte. Qui però non c'era nessuna traccia delle fiamme infernali. Qui, tra le montagne del Nord, il fuoco aveva lasciato spazio al ghiaccio e quel freddo era in grado di accentuare la sensazione sgradevole di una fine prematura, risucchiando l'energia di qualsiasi creatura, fino a tirare via anche tutta la voglia di vivere. Ma a dire il vero, non era il freddo ad essere pericoloso, non adesso almeno. A rendere letale quella miniera, era ciò che aveva deciso di infestarla, portandosi via qualsiasi cosa di vivo ci fosse all'interno. La Morte era arrivata sulle sue gambe e aveva usato le sue fauci, per saziarsi.
    I non-morti si annidavano li, tra i cunicoli che una volta fornivano importanti materie prime all'Eversione. Quel che veniva da qui era stato fondamentale per la crescita della Gilda, ed era doloroso vedere la miniera completamente ferma, immobile, silenziosamente vuota. Ancora più doloroso era sapere che molte persone innocenti avevano perso la vita, schiacciato da una Piaga che ancora non aveva un senso. Gli Eversori però non avevano abbandonato ciò che era loro, anche se arrivarci era complesso, non potevano permettere che qualcun altro mettesse le mani su ciò che avevano legittimamente conquistato. Non sarebbe stata di certo un'orda di zombie a fermarli, ne avevano passato di molto peggiori.
    Il gruppo decise le formazioni, due così da adattarsi ai vari tratti del percorso. Si decisero quindi i compiti e infine arrivò il momento di muoversi. Dimitriy chiuse gli occhi. Si concentrò sul rumore della chiave che si infilava nella serratura. Con un rumore secco quest'ultima scattò. Solo in quel momento il biondo riaprì gli occhi, ritrovandosi ad osservare il buio, rischiarato solamente dalle torce sui caschetti. Una volta superata la soglia, il ragazzo non si voltò indietro, prese solo un lungo respiro e altrettanto lentamente lasciò uscire l'aria. Adesso era finalmente pronto, diede un ultimo sguardo ai suoi compagni, annuì. Si fidava ciecamente di loro, era sicuro di poterci fare affidamento e ciò lo rendeva particolarmente ottimista riguardo la riuscita della missione. Tuttavia mise da parte i buoni pensieri, concentrandosi completamente sull'obiettivo.
    La porta infine si richiuse alle loro spalle. Il silenzio era al momento l'unico padrone di casa, rotto ogni tanto da rumori lontani... in grado di far raggelare il sangue nelle vene. Non si trattava di niente di particolare, ma in quel caso era tutto abbastanza spaventoso. Anche perché l'area era ricca di tracce ben poco rassicuranti. A parte le evidenti prove di varie aggressioni, le pareti e il pavimento erano ricoperte dal sangue, oltre a brandelli viscidi di provenienza nota. Era inutile negarlo, quelle erano le tracce di un banchetto.
    All'improvviso qualcosa interruppe la marcia. Xar fu il primo ad accorgersene: davanti a loro c'era un cadavere, niente di troppo spaventoso se non fosse... che una bestia se ne stava cibando. L'abominio era chino sul suo pasto, lo schiocco dei denti e il suono della carne che veniva strappata dalle ossa era disgustoso, ma forse ad essere davvero disgustoso era il fatto che un altro umano, o almeno ciò che ne restava, si stava cibando di un suo simile. Quel mostro stava sbarrando loro la strada, dovevano eliminarla per proseguire. Istintivamente il Russo sfiorò la spalla di Alison, intimandole con lo sguardo di restare calma.
    Vado io.
    Un semplice sussurrò uscì dalle sue labbra, in modo tale che tutti riuscissero a sentirlo. Era il più adatto per un compito simile, i suoi passi non emettevano nessun suono e la sua presenza era pressoché inesistente. Avanzò quindi in direzione del bersaglio, camminando con sicurezza mentre cercava di non incappare in ostacoli a terra o simili. Giunto abbastanza vicino accelerò il passo, scattando poi in avanti con i pugnali sguainati come le zanne di un lupo. Cercò di posizionarsi in modo tale da creare una sorta di cesoia con le lame, avrebbe quindi provato a conficcarle nel collo dell'abominio per cercare poi un movimento rotatorio e tranciare la testa di netto, sfruttando al massimo il potenziamento dei due coltelli.



    CITAZIONE
    Dimitriy Kozlov

    Fisico: Ok.
    Mente: Concentrato.
    Ki: 110%

    Note: \\

    Passive: Iniziativa (Passiva di Classe) - Power Up Agilità 50% - Velocità 50% - Movimenti acrobatici complessi - Passo Felpato - Assenza di Aura - Maschera dell'Anima - Auspex Magico - Individuazione Minacce - Mana +10% - Resistenza al Dolore - Resistenza alle Malie passive - Spara Balle - Lie Detector - Riconoscimento Tracce - MindFuck-Alert - Aura di Innocenza. + Resistenza vestiti aumentata.

    Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    ₪ Fauci Gemelle (Incantate per la Quest: danni amplificati contro i non-morti)
    Non sempre un assassino può contare sulla furtività, quando questa viene meno spesso è necessario affrontare il nemico in campo aperto e per farlo servono degli strumenti adeguati.
    Dimitriy ha dalla sua una coppia di pugnali da combattimento, essi presentano una lama lunga una ventina di centimetri, di colore rosso scuro. L'impugnatura è rivestita di gomma antiscivolo, nera, sagomata in modo tale da risultare comoda all'utilizzo. Una particolarità è la specie di tirapugni situato lungo il manico, in modo tale da proteggere la mano e allo stesso tempo consentire mosse non proprio canoniche. I due pugnali sono conservati in due foderi, situati su entrambi i fianchi, in modo tale da risultare facilmente afferrabili. Si usano di traverso, con la lama accanto al taglio della mano.
    [Coppia di Pugnali]

    ₪ Oskolki Malinovyy ~ Schegge Cremisi
    Nell'addestramento per diventare un perfetto killer, alle giovani reclute viene fatta scegliere un'arma da corpo a corpo e una da lancio con cui addestrarsi. Quel giorno gli occhi di un giovane Dimitriy incontrarono quell'artiglio dalle lame cremisi e, accanto ad esso, quella serie di cinque pugnali da lancio di cui si innamorò. Ben presto iniziò ad addestrarsi nell'uso di quelle armi, recuperando i suoi coltelli dopo ogni uso: non se ne separava mai. Almeno fino al giorno in cui attraversò il portale, ritrovandosi così senza i suoi fidati e silenziosi dardi... anche se non ne fece una tragedia.
    Però quando rivide qualcosa di molto simile ai suoi pugnali, su una bancarella del Bazar, beh, non poté fare a meno di acquistarli.
    Il set è composto da cinque pugnali scarlatti lunghi circa una ventina di centimetri, forse un po' meno. Essi sono posizionati in diversi punti strategici sparsi tra le vesti dell'assassino, così da essere utilizzati in ogni situazione. Uno è situato nella manica del braccio sinistro, ad esempio, un altro nella caviglia e così via. Sono fatti di acciaio, non ha altro di particolare se non un certo valore affettivo.

    ₪ Bagrovyy kogot' ~ Artiglio Cremisi
    Aumentare la propria mobilità è fondamentale in missione, soprattutto quando si fa un lavoro complicato come il sicario o la spia sul campo. Per questo motivo Dimitriy ha ideato uno strumento che lo aiuta molto in quello, dandogli modo di muoversi senza sprecare utili energie. Si tratta di un'imbragatura che si aggancia alla schiena, avvolgendo le spalle con delle cinghie in cuoio, all'imbragatura è ancorata una piccola carrucola attorno alla quale è avvolto un cavo metallico con all'estremità un gancio d'acciaio. Esso potrà essere scagliato in direzione di un appiglio qualsiasi tramite un aiuto meccanico, oltre che diventare un utile strumento per combattere. Il cavo ha una lunghezza di circa cinque metri.

    ₪ Occhio della Sirena
    Le leggende narrano di un tremendo naufragio che colpì alcune navi dirette ad Undarm per consegnare un prezioso carico. Su una di queste, un marinaio ebbe l'incontro più inatteso della sua vita. Una bellissima sirena, dai capelli lunghi e del color del mare, attratta dal suo fascino lo salvò dall'annegamento deponendolo su di una tavola di legno. Quando il marinaio si riprese l'amore tra i due sbocciò come un fiore a primavera, facendo dei due instancabili amanti. Tuttavia, il marinaio con il passare dei giorni bramava sempre più la terraferma e, stremato dalla sua condizione, finì per abbandonare la sirena facendosi issare a bordo da una nave di passaggio. Affranta per la sua perdita, la sirena non si diede pace, cercando un modo per ritrovare il suo amato e convincerlo a tornare da lei. Per questo motivo, con l'aiuto della Strega dei Mari, si cavò l'occhio destro e su di esso pose una potente magia in grado di condurlo da lui. Ma la sorte non arrise alla giovane sirena, catturata dalle reti per la pesca durante il suo lungo viaggio. Si dice che morì di rimpianti in una vasca di qualche collezionista, mentre il suo occhio ancora giace in fondo al mare...L'artefatto si presenta come una biglia di vetro del diametro di una decina di centimetri.

    ₪ Croce della Dama
    Dimitriy non è mai stato un tipo religioso, quindi è abbastanza singolare sapere che appesa al suo collo si trovi una croce. Essa è una piccola e semplice croce in argento, senza troppi fronzoli o decorazioni, appesa al collo tramite una cordicella nello stesso materiale, su cui spiccano diverse perline argentee anch'esse, quasi si tratti di un rosario. La croce però non si riferisce a qualcosa di cristiano o simili, anzi, essa è un regalo donatogli dalla Dama Scarlatta, Coralia, per la quale l'assassino prova sentimenti contrastanti, contraddistini però da una forte attrazione... ma anche un ricordo indelebile, da cui il biondo non si vuole separare.
    La vera particolarità del pendente, però, è un'altra. Entrando in risonanza con essa e spendendo una porzione variabile di energia, si attiva una particolare barriera dalla forma sferica e dalle tonalità cremisi, la quale sarà in grado di respingere qualsiasi assalto energetico gli venga scagliato contro, proteggendo il giovane da quell'elemento che non riesce a contrastare.
    Ancora Dimitriy non conosce il motivo di quel regalo, però lo custodisce gelosamente e non se ne separa mai, per nessun motivo. Gli ricorda una persona importante, una figura che ha risvegliato parte delle sue emozioni da tempo sopite e che non dimenticherà mai.
    [Oggetto + Tecnica Variabile]

    Vesti del Sicario
    Quello dell'assassino è un mestiere complicato, non è come fare l'impiegato o vendere i prodotti della terra: è un lavoro in cui si rischia la vita in ogni momento, anche quando uno nemmeno se l'aspetta. Nel caso di Dimitriy poi, un uomo pieno di nemici, a volte stare semplicemente allerta non basta, quindi un aiuto più materiale spesso è necessario per eliminare totalmente o quasi il rischio di un colpo sferrato alle spalle. Un giubbotto antiproiettile però sarebbe troppo evidente, così come un'armatura: attirerebbe solo l'attenzione, rendendo il nemico più prudente.
    Per questo motivo il biondo assassino, tramite le sue conoscenze alchemiche, ha sottoposto i suoi abiti scuri a un processo che ha reso le fibre del tessuto molto più resistenti del semplice cotone, rendendole capaci di sopportare tagli e colpi d'arma da fuoco non troppo ravvicinati. Ovviamente i vestiti non si comportano come un'armatura rigida, un eventuale colpo viene percepito dal fisico sottostante, ma la protezione impedisce che tale attacco prosegua più in profondità nella carne, evitando in molti casi gravi danni. Un attacco potenziato (tecnica) avrà comunque vita facile.
    [Vestiti + Resistenza maggiorata (50%)]

    ₪ Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto GDR + Tecnica GDR-Only]


    Tecniche Utilizzate:
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