Invito alla danza

Il pugile sorrise imbarazzato a sentire quelle voci che giravano su di lui.
Fino ad allora non ne aveva saputo nulla. Si era sempre atteggiato a star parlando di sé in terza persona, firmando autografi e parlando con i fans, ma non si sarebbe aspettato che si vociferasse così tanto sulle sue abilità.

”Capisco. Mi riempe sempre il cuore di gioia a sentire l’ennesimo ammiratore che si meraviglia delle mie gesta. Ormai ne ho già fatte qualcuna e non mi sorprende che siano arrivate anche al Presidio Centrale.”

Presidio in cui ai tempi aveva demolito case con un pugno e sconfitto assassini molto abili.
Erano però avventure passate, ma il ricordo della tensione che aveva provato a Bloodrunner gli faceva salire un brivido lungo la schiena.
Preferì di gran lunga tornare al presente e sentire punto per punto cosa la strana donna andava cercando e scoprì a malincuore di aver mancato ogni possibile opzione.
Sorrise in maniera forzata mentre essa continuava a parlare.

”Va bene che mi sono offerto di aiutarla, ma sta parlando un po’ troppo. Meglio continuare a sorridere e a scuotere la testa.”

Così fece cercando di riempire il tutto con molta convinzione.

”Non ero a conoscenza di essere al cospetto di una simile autorità. Sono proprio sbadato, lo avrei dovuto capire subito dal …”

Non vi era sarcasmo, ma semplicemente il tentativo di non sembrare uno dei tanti babbei che la donna poteva beccare a caso sul suolo Laputese.
Anche se, Ted Carter, fra le cose idiote che aveva nel repertorio vi era quella di aver abbattuto un’albero per prendere un pallone ad una bambina.

” … portamento. Si,esatto. Il suo portamento si addice perfettamente ad una portavoce. Tristemente il nome di questa sua alleanza mi è nuovo. Ma si fidi che ha trovato la persona che fa al caso suo. Ho studiato per anni come si costruisce un palazzo o una casa …”

Ecco svelato il mistero della sua bravura nell’abbatterli. Sapeva esattamente dove andare a colpire con i suoi pugni energetici.

” … vi sono splendidi palazzi al Secondo Girone. Il passaggio per arrivarvi non è molto lontano da qui. Se non le spiace andrei avanti io per indicarli la via.”

Preciso e pulito.
Questi erano i lavori e i pugni che piacevano al pugile. Zegana era capitata proprio nelle migliori mani che potesse offrigli Laputa, tutto stava a come se la sarebbero giocata i due.

”Mentre imbocchiamo la strada, mi dica, come si è trovata nel Pentauron? Allegro come sempre? Io sono stato solamente a Bloodrunner, uno dei quartieri. Gli altri presidi invece?! Visitati o ne ha sentiti parlare?”

Sorride in maniera un po’ forzata.
Quella Zegana, la portavoce dell’alleanza Simic, lo mette a disagio. A metterlo ancora più in soggezione è il fatto che nemmeno lui sa il perché, forse la risposta è che assomiglia ad un pesce.
Continua a sorridere e sposta lo sguardo su di lei.
Eh si, assomiglia proprio ad un pesce.

” Piacevole è quella brezza che tira a Chediya. Spesso ci torno per apprezzarla, perché deve sapere signora Zigana, che è ben diversa da quella di Laputa. Cambia proprio il tipo di soffio …”

Torna a guardare la strada.

”Il soffio. Si come no Ted, la prossima volta soffiati un po’ sul cervello e vedi di tirare fuori qualcosa di migliore”

Accogliere gli ospiti sull’isola è il suo compito d’aviatore, ma si iniziava a domandare se ci fosse riuscito senza fare figuracce di quel tipo.

” … immagino quindi che al Sud non ci sia stata, no?! Devo dirgli che a me invece ricorda casa. Sporco, pieno di criminalità, ma con qualcosa di buono in fondo. Anche se ho avuto spiacevoli incontri …”

Il Boggart che si era divertito a drogarlo era stato sicuramente il primo.
Al secondo quell’ammasso informe di ectoplasma incontrato nel vicolo. Quello si che gli aveva fatto schifo.

Giunsero infine al Secondo Girone. Fin da quando passarono l’enorme arco in pietra, il paesaggio intorno a loro iniziò a mutarsi in prati smeraldini e case più rade in mattoni.
Era li che sorgeva l’imponente Casa Albero, sede dei LAM.

”Eccoci arrivati, immagino che intendesse una cosa del genere. Che ne pensa? Tutto questo è di suo gradimento?”

Continuava a sorridere, ma in maniera più naturale.

"Cosa cazzo sta dicendo questa pazza?!"

Forse era l’unica cosa che riusciva a pensare Ted Carter dopo quel papiro di teorie e ipotesi assurde.
Non che fosse una cosa da prendere sotto gamba, ma fin da quando era su Endlos non era mai successo nessun triste epilogo agricolo di alcuna natura.
Quindi perché lamentarsi se le cose sembravano funzionare?
Cosa avrebbe dovuto fare se quella Zegana fosse stata davvero una fanatica naturalista? Se ne sarebbe dovuto occupare di persona prima che facesse qualche disastro.
Eppure non emanava alcuna intenzione di fare veramente del male, né a lui e né ai cittadini di Laputa.
Avrebbe dovuto giocarsela ancora sul parlato, fino a quando uno dei due non avrebbe fatto un clamoroso errore.

”Vede, cara la mia Portavoce, qui al secondo girone non abbiamo il fine di sfruttare in maniera eccessiva il territorio. Come avrà visto, Laputa, non può contare su di una vasta fetta di terra come gli altri Presidi. Qui ogni cosa è controllata, niente avviene per puro caso e se succede viene corretto. Inoltre gli altri presidi hanno capi alquanto diligenti da capire come potersi autogestire senza sfruttare l’ambiente. Può calmarsi quindi, niente sfruttamenti. Almeno qui!”

Gli sorrise.
Poteva ancora contare sulla sua ottima conoscenza del presidio in cui ormai viveva. Non sarebbe stato un pesce fuori dall’acqua a fregarlo come uno stupido.

”Però …”

Disse riprendendo il filo del discorso originale.

” … lei è in cerca di vita. Una campagna aperta potrebbe essere di suo gradimento, ma ha alcuni difetti che non potrebbero andargli giù. Che ne dice, se invece, gli presentassi una vecchia casa isolata? La famiglia che l’abitava ha dovuto abbandonare quel luogo isolato proprio perché non produceva molto, pensi che hanno perfino provato a costruire una serra. Se vuole potrei fargli vedere quella casa.”

Conosceva bene quel posto, aveva avuto modo di combatterci contro un gruppo di teppisti che avevano occupato la casa.
I proprietari si erano veramente allontanati lasciando tutto in decadimento, quindi sarebbe stata un’ottima mossa presentarla a quella strana donna.

Se durante i primi scambi di battute Ted si era sentito in soggezione dai vocaboli di alto livello della visitatrice, il suo punto di vista andò rapidamente a trasformarsi.
Era un sempliciotto, questo non l’avrebbe mai negato, ma certamente non uno stupido che si faceva comandare a bacchetta dalla prima persona che arrivava e gettava in faccia a tutti il suo grado.

"Ma questa chi diamine si crede di essere? Diamine se è vanitosa. Ma meglio rimanere calmo, non voglio combinare altri casini ..."

Da semplice Aviatore verde quale era, il suo ruolo era quello di scortare e presentare ai nuovi naufraghi il Presidio Errante. Era quindi meglio non sgarrare dati anche i suoi ultimi precedenti. Non si voleva certamente far buttare fuori dai LAM per una donna che parlava troppo.
Eppure quel suo comportamento lo trovava inaccettabile, anche uno come lui si meritava del rispetto.

"... ma se rimango zitto e sottomesso questa poi inizierà a credere che sia il suo schiavo personale. Devo fermare questo comportamento fin da subito.”

Era su Laputa da molto prima di Zegana.
Conosceva ogni via e scorciatoia, ogni punto di ristoro o negozio dove vendevano vestiti, sapeva anche bene che il Secondo Girone era l’unico in cui si potesse attuare un combattimento. Il tritone gli stava mancando completamente di rispetto, dandoli inoltre del deficiente per non sapersi orientare nemmeno in casa sua. Non si sarebbe lasciato mettere i piedi in testa da quella donna.

”Dato che sapeva fin da subito di voler andare al Quarto Girone, perché non me lo ha detto? Pensa forse che io sia un veggente. Mi vede un terzo occhio sulla fronte per caso? In questo caso è lei la prima che ci ha fatto perdere tempo!”

Gli occhi di Ted si erano fatti seri e attenti come quando combatteva contro un nemico ostico. Zegana aveva dei comportamenti insoliti dovuti sicuramente alla sua spavalderia, ma non l’avrebbe sicuramente persa di vista.

”Adesso che so dove dobbiamo andare, IO farò strada fra le scorciatoie che conosco e recuperammo il tempo perso arrivando subito al Quarto Girone. Di qua, mi segua pure”

Disse facendo strada alla donna.

Per fortuna Zegana non si lasciò andare, non esplicitamente almeno, ad altri momenti di superiorità nei confronti del povero pugile ancora intento a ricordarsi la strada per arrivare al Quarto girone.
Inutile dire che fu una strada tutta in salita, che serpeggiava fra le meraviglie tecnologiche del presidio del Terzo Girone per finire davanti al Magisterium, sede principale dei Magistri Laputesi.

"Qui può vedere il Magisterium, sede principale dei maghi di Laputa. La sua biblioteca è sicuramente una delle più ricche dell’isola ed è solo a pochi passi dalla zona residenziale. Mi segua, da questa parte.”

Allungando il passo, come gli aveva suggerito la tritona, si lasciò il maniero alle spalle per dirigersi verso tutt’altro luogo.
Proprio come aveva annunciato, le case non erano troppo lontane dall’accademia magica considerando anche le dimensioni ridotte del Quarto Girone.
In lontananza si potevano anche vedere i famosi “Giardini”, in cui Ted non vi era mai stato a causa dell’odore troppo intenso.

”Queste sono le case. belle, non è vero?! All’inizio erano ville, ma poi considerando le dimensioni ridotte del nostro presidio, si è preferito trasformarle in appartamenti, senza venire a meno alla classe di un tempo. Piccoli ma confortevoli insomma.“

Sorrise come se fosse stato lui ad occuparsi dei lavori, quando in verità si era semplicemente informato.

”Lusso, Giardini e Biblioteca. Penso che questo per lei vada bene.”

Ormai soddisfare Zegana e il suo carattere difficile era diventata una priorità.