Glory and Gore

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    Lady Satsuki Kiryuin emerse dal palazzo sede di Trident alla testa della sua scorta personale, da cui immediatamente si distaccarono i combattenti guidati da Uzu Sanageyama, diretti al luogo dove avevano individuato la terrorista Nui Harime. La Vicecomandante di Trident invece intraprese la direzione opposta, con al proprio fianco la sagoma imponente di Ira Gamagori ed un seguito di riders con gli stendardi recanti il simbolo del tridente azzurro ed altri ancora con l'icona bianca pentastellata dell'accademia Honnoji. La Messa dei Diluvi era terminata da poche ore, gli Storm Riders erano tornati ad invadere le vie di Klemvor, a dispetto del rischio ancora esistente dei droni assassini che stavano continuando a sciamare in quella zona dove l'aria ribolliva. Come la colonna irrompeva nelle strade, dozzine di riders preferivano guadagnare la cima degli edifici, scalando le pareti oppure aggrappandosi ai cornicioni, assistendo alla processione solenne in religioso silenzio, senza interferire. Nessuno di loro era consapevole di quanto stava per accadere, ma tutti sapevano riconoscere aria di tempesta. Erano giorni che le voci lo ripetevano, ma nessuno osava parlarne apertamente: guerra. Guerra contro gli Headhunters, guerra contro Sleeping Forest, guerra fra Genesis e Trident, guerra fra le Tribù e gli Abusivi, guerra contro il Pentauron... importava veramente? Ci sono due tipi di rider: quelli che lo sono solo per il gusto di avere delle Air Treck ai piedi, e quelli che lo sono veramente, i "veri" Storm Riders, i pazzi. Coloro che fanno della loro "strada" una filosofia di vita, e che la seguono fino alla fine, fino alla morte. Coloro che appartenevano a questa categoria e che assistirono alla marcia di Lady Satsuki attraverso le vie della città soffocarono un brivido di eccitazione: la sua comparsa significava guerra. Non importa contro chi, c'è sempre un altro nemico da affrontare, un altro muro da sfondare, un altro cielo da raggiungere. Molti temevano quella donna, ma solo coloro che non avevano avuto modo di conoscerla osavano mancarle rispetto. Perché Satsuki Kiryuin era un'autentica dea della guerra, quelle centinaia che la seguivano fidandosi ciecamente di lei non lo facevano per interesse o per tornaconto personale: sentivano in lei qualcosa. Qualcosa di straordinario, di unico. Qualcosa che per gli Storm Riders era più forte in lei che non in chiunque altro...
    Oltrepassato uno svincolo, Ira Gamagori si portò una mano all'orecchio, concentrandosi sull'auricolare. Lady Satsuki era la sola a non averne uno. Tramite essi, Nonon Jakuzure comunicava con loro, fornendo in tempo reale uno schema completo di tutto l'ambiente che li circonda grazie al potere delle Regalia del Legame. Il poderoso luogotenente fermò la colonna e si avvicinò alla leader, che tuttavia lo fermò con un gesto.

    « Sì. E' qui. »
    « Lady Satsuki, mancano ancora alcuni minuti prima che... »
    « Non importa. Resta indietro e non interferire. »
    Colpì l'asfalto della strada con l'elsa della katana bianca decorata, la Bakuzan. La piccola folla che in quel momento transitava di fronte a lei si dissolse come nebbia al mattino, tutti quanti che si allontanavano per non rimanere coinvolti. Sul posto rimasero solo due persone, una figura massiccia con a fianco un individuo deforme, una sorta di palla di stracci che si muoveva goffamente su quattro Air Treck.
    « Tu sei colui che chiamano la Bestia della Pioggia. »
    Il riflesso del casco sferico di Orm non ne nascose la dentatura simile a quella di un vampiro, con i canini che si esponevano mentre il Re dell'Acqua sorrideva, ora con la conferma che quella donna era venuta fin lì per lui.

    « Oh... avete scatole di cioccolatini parecchio capienti, voi di Trident. »
    L'espressione deformata dalla visiera del Re di Sleeping Forest fece trasalire quasi tutti i presenti, anche quelli che si ergevano al seguito della Vicecomandante di Trident. Erano gli occhi deformi di un predatore, e tutti loro -nessuno escluso- temettero per un attimo di trovarsi in serio pericolo. Come se fossero veramente solo piccole barrette di cioccolata alla mercé di un bambino bulimico affamato di dolci.
    « Accidenti! Non guardatemi tutti in quel modo, mi fate venire fame. »

    « Il mio nome è Satsuki Kiryuin. Sono... »
    « La seconda in comando di Trident, sì. So chi sei, e non mi interessi. »
    Orm si voltò, e riprese ad arrancare in avanti come se niente fosse.
    « Ho da fare. Mi piacerebbe giocare con dei cioccolatini come voi, tanto più che sembrate tutti-tutti davvero dolci, ma vedi... non ho tempo. Tornate a giocare a fare i bulli altrove. »
    Con un gesto fulmineo, la Kiryuin impugnò la spada, puntando la cui lama lucente contro il "Re" che pure si ostinava ad ignorarla.

    « Avete a carico accuse per almeno una dozzina di morti, oltre alla complicità per atti di terrorismo, omicidi a sangue freddo e innumerevoli mutilazioni! In questo luogo forse queste accuse non hanno senso, ma qualsiasi tribunale non esiterebbe a giudicarvi colpevole! Difenditi, poiché non permetterò ad un simile mostro di camminare ancora fra gli uomini indisturbato ed impunito! »
    Orm la ignorò. Continuò la sua marcia indifferente a quelle parole, sebbene la sua compagna per un istante rimase indietro, perché ancora indecisa sul da farsi.
    « Illei, per piacere fai il bravo dolcetto e ignorala. Queste sono le Regole della Foresta: non può scatenare una battle mentre i cieli piangono. Non andrà contro delle leggi che le piacciono tanto... »

    « Avete ragione, colpirvi adesso sarebbe un attentato alle leggi di questo luogo. Ed io non farò niente del genere, né ora né mai. Tuttavia... »
    Già da alcuni istanti la pioggia aveva iniziato a perdere forza. Inizialmente nessuno ci aveva fatto caso, ma lentamente la cosa iniziava a diventare sempre più evidente, finché quella che era stata un'incessante pioggia battente si ridusse ad un rigagnolo. Ben presto le ultime gocce colpirono il suolo, ed infine cessarono nonostante le nubi gravide di pioggia che continuavano ad incombere su Klemvor. Orm alzò gli occhi al cielo ed emise un grugnito.

    « Tu. piccola... »
    Un istante dopo la lama della Bakuzan falciava in due il corpo del Re, squarciandone le stoffe e dividendo letteralmente in due il casco, che ricadde al suolo in pezzi. Satsuki Kiryuin era balzata in avanti con la rapidità di un maestro di spada, falciando il suo nemico con un unico, ampio fendente. Neanche Illei era riuscita a seguirne il movimento, troppo rapida. Troppo repentina.

    « Tuttavia ritengo che in questo momento non ci sia più alcuna legge che vi protegge. »
    La donna fece vibrare la spada, la roteò portandone l'elsa all'altezza del volto, come nel più classico dei saluti di scherma. Una goccia di sangue ne percorreva la lunghezza, dalla punta fino alla base. Contemporaneamente, Orm atterrò sulla cima di un palazzo, ormai libera dal suo involucro. Il suo volto era una maschera di rabbia, non aveva nessuna intenzione di battersi. Non mentiva quando diceva di essere di fretta, e quella scocciatura le pesava più di quanto riuscisse ad ammettere. Inoltre tutti i dolciumi erano rimasti all'interno del suo travestimento, aveva fatto a malapena in tempo a salvare una mezza dozzina di lollipop che schiantò immediatamente sotto la dentatura deformata, macinandoli con rabbia. Sulla guancia destra aveva un lungo sfregio profondo poco più di un graffio, lì dove la katana l'aveva accarezzata.
    « Non avrebbe dovuto smettere di piovere per settimane! »
    La Kiryuin sorrise.
    « Siamo stati noi. La natura è creta malleabile a fronte dell'ingegno e della determinazione della razza umana. Hai di fronte a te la dimostrazione pratica di come la chimica può imbrigliare le forze della natura, plasmarle e piegarle alla volontà degli uomini. »
    Orm decapitò con rabbia anche l'ultimo chupa chups, gli occhi che fiammeggiavano di odio.

    « Allora te la sei cercata... »
    Si mosse in diagonale, i motori delle AT che iniziavano a gemere, ridestati come fiere dormienti chiamate al dovere dal padrone. Sotto la Regina dell'Acqua iniziò a formarsi una densa schima, che ben presto strabordò dall'edificio su cui sostava, invadendo le pareti e raschiandone via l'intonaco...
    « Tramuterò quel sorriso dolce-dolce in una smorfia di dolore talmente amara che te la ricorderai per il resto della tua vita... »
    _______________________________________________

    « Non da quella parte!!! Branco di incapaci, vi avevo detto di tagliare attraverso l'edificio, in questo modo avete perso ben quattro secondi!!! »
    Mentre si ritrovava costretto a correre sotto la pioggia per raggiungere il prima possibile il luogo dove si trovava Drusilia, l'auricolare di Rhaziel ripeté le stesse identiche parole di quelli in possesso di Sanageyama, Fukuroda e Takachiho, che all'unisono emisero una smorfia di pura irritazione. Faccia-di-rospo, in particolare, lo rimosse un istante per rivolgersi al suo capo:
    « Boss, ti prego, posso mandarla affanculo? Solo una volta, lo giuro. »
    La vocetta femminile negli auricolari esplose, altèra come mai:
    « EEHHH??? Chi è stato??? Vi ho sentito, dannati ingrati!!! »

    « Nonon, per favore. »
    Senza smettere di correre, Sanageyama tentò di fare da paciere fra i due. Neanche lui aveva l'aria di avere tutta 'sta gran voglia di sopportare le intemperanze di quella che aveva tutta l'aria di essere una ragazzina viziatissima, però avevano tutti e quattro disperatamente bisogno delle sue indicazioni, poiché era l'unica in grado di condurli nel luogo dove si trovava Nui Harime ed i suoi ostaggi.
    « Pfiù. Lo faccio solo perché mi è stato ordinato da Lady Satsuki, ed un po' anche perché odio quella terrorista. Svoltate a destra per dodici metri, poi tagliate in due la strada e saltate al settimo piano del palazzo. »

    « E come cavolo saltiamo così in alto??? »
    Fukuroda stavolta gridò direttamente nell'auricolare.
    « Usate le dannate Air Treck, maiali! Oppure fatevi i complimenti a vicenda*, magari funziona! »
    Andò a finire che piombarono nell'edificio, un hotel ridotto ad un rudere, Sanageyama in testa al gruppo che sfondava la porta di ingresso con una spallata spianando la strada agli altri tre. Corsero a perdifiato lungo le scale, finché non arrivarono al settimo piano.

    « Da che parte? »
    « Terza porta a destra, il balcone. »
    Sanageyama schiantò anche quella porta ed il quartetto si ritrovò in una stanza di hotel completamente svuotata di ogni interni. Non c'era tempo di domandarsi come mai qualcuno si era adoperato per portare via fino all'ultimo mobile, perché proprio in quell'istante la vocetta di Nonon Jakuzure squillò di nuovo dagli auricolari:
    « Quattro secondi. Ore nove dal centro del balcone. Ehi?? Ci siete ancora?? »
    Tre secondi dopo un terzetto di figure femminili varcò l'angolo. Chiudeva la fila la ragazzina che Rhaziel aveva intravisto a fianco di Drusilia durante la Messa dei Diluvi, quella che reggeva lo stendardo di Laputa. Al centro del gruppo c'era Drusilia, ed infine... alla testa del gruppo, l'assassina chiamata Nui Harime.
    « Siete morti tutti?? Oppure è morta lei??? Ehi, rispondete! »

    « Nonon, da adesso taci. »
    Takachiho imbracciò l'arco, incoccò una freccia metallica e gettò la faretra al suolo. Non aveva bisogno di un secondo colpo...
    « Ehi, grand'uomo col fucile! »
    Disse mettendosi in posizione di fianco a Rhaziel.
    « Mira alla testa. Io la colpirò al cuore... dai tu il segnale. »
    « Fate in modo che i due colpi arrivino allo stesso tempo! »
    Ordinò Sanageyama, ma Takachiho rispose prontamente:
    « Appunto. Se vogliamo farle saltare testa e cuore allo stesso momento, lui deve sparare per primo... »

    Secondo un proverbio popolare, "anche i maiali possono volare se gli si fanno i complimenti".
     
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  2. _MajinZ_
     
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    Rhaziel correva sotto la pioggia, ormai questa era divenuta la costante da quando aveva messo piede in quel posto. Le lacrime che cadevano dal cielo regolavano qualsiasi cosa e per quanto fosse fastidioso, alla fine ci si abituava in qualche modo ed era facile ignorare il fastidio. Però c'erano delle cose a cui il Cacciatore non riusciva ad abituarsi, per quanto si sforzasse di farsele piacere, esistevano due cose che proprio non sopportava. La prima era correre: rimpiangeva di aver lasciato Darkness, il suo cavallo, a riposarsi nelle stalle di Laputa... in questo caso il suo aiuto gli sarebbe tornato molto utile. Non era abituato a correre così tanto, i suoi muscoli piangevano e la milza gli faceva un male cane, ma poteva resistere. In fondo era un cacciatore di taglie, doveva inseguire le proprie prede, ma purtroppo il più delle volte quelle neanche riuscivano a scappare troppo lontano: un proiettile nel ginocchio poteva fermare chiunque.
    La seconda cosa che non sopportava, però, era forse la più terribile. Odiava le ragazzine viziate che urlavano, facevano le saccenti e non portavano rispetto a chi era più grande di loro. La vena sulla tempia di Rhaziel pulsava sempre di più, non aveva mai avuto un buon rapporto con i marmocchi e quando questi iniziavano a diventare impertinenti... non ci vedeva più dalla rabbia. Quella tipetta poteva essere chiunque, non importava se era una tra le persone fidate di Lady Satsuki: qualcuno doveva pur fare il padre, in mezzo a tutti quei ragazzini. Afferrò l'auricolare, per portarselo davanti alla bocca e urlarci dentro.

    Stammi a sentire ragazzina! Se non la pianti di fare la bimbetta viziata, quando torno li ti prendo a sculacciate davanti a tutti!

    Dopo lo sfogo il guercio si sentì subito meglio, quindi rimise l'auricolare al suo posto e continuò a correre. Al momento non gli importava delle conseguenze che avrebbe comportato un simile gesto, anche perché si sentiva relativamente in salvo visto che ormai erano vicini alla meta, la zona prefissata per intercettare la terrorista Nui Harime e fermarla una volta per tutte. Superarono l'ultima porta e si ritrovarono in una stanza d'hotel vuota, priva di qualsiasi mobile. Ormai mancavano una manciata di secondi al contatto con il bersaglio. Ne passarono quattro prima che l'assassina e gli ostaggi varcassero l'angolo: chiudeva il gruppo la ragazzina che accompagnava Drusilia alla messa, poi al centro si trovava l'Alfiere stesso e in testa al gruppo Lei, l'obiettivo.
    Rhaziel si zittì completamente, la sua espressione mutò in un istante, trasformandosi nella maschera della concentrazione. Rapidamante imbracciò Rebecca, il suo fidato fucile, cercando subito una posizione comoda per fare un tiro perfetto. Appoggiò l'occhio sano sul mirino, il cui reticolo passò in rassegna tutti i volti, esitando per un attimo sull'Angelo. Infine la croce si posizionò in mezzo alla fronte della strega in rosa.
    Senza levare l'occhio dal mirino telescopico, tirò indietro l'otturatore e il proiettile venne caricato.
    Un respiro e i polmoni si riempirono.

    Ora.

    Una singola parola, mentre i polmoni si svuotavano per dare la stabilità necessaria per un centro perfetto. Infine il Cacciatore premette il grilletto, con sicurezza, senza rimorsi. Certo, avrebbe preferito scontrarsi con quella pazza a distanza ravvicinata, magari sfruttando lo spadone per decapitarla... ma anche così andava bene. Tutto andava bene se serviva a salvare Drusilia, aveva promesso di proteggerla. A costo della vita.



    CITAZIONE
    Rhaziel

    Fisico: Ok.
    Mente: Concentrato.
    Energia: 100%

    Passive: Eterna giovinezza, visione termica
    Equipaggiamento: Spada lunga, Revolver, Blaster, Sniper

    Tecniche utilizzate:
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    « Non riesco a crederci. Sto veramente strisciando in un tunnel che potrebbe crollare da un momento all'altro... e per di più guidata da quella terrorista. Non posso davvero crederci... »
    La voce di Ryuko proveniva da qualche parte alle spalle di Drusilia, che d'altra parte non aveva modo di voltarsi per guardarla. Era disperata al punto giusto, ma era molto meglio di quanto ci si poteva aspettare in una circostanza del genere: per essere una quindicenne normalissima, Ryuko Matoi dopotutto dimostrava di sapersi adattare. Nui le aveva condotte verso uno dei bordi del cimitero sotterraneo, dove aveva scavalcato delle sbarre. Appoggiate alle pareti di pietra c'erano alcune lapidi in pietra dall'aspetto vetusto, coperte di muschio e muffa. Erano ormai illeggibili, ma Nui ne aveva spostata una rivelando un buco nel terreno che saliva verso l'alto. Lei era piccolina ed esile, inoltre aveva l'aria di essere abituata a quel tipo di percorso, il che spiegava come faceva a sbucare nei posti più improbabili all'ombra del Big Bird, eludendo la sorveglianza degli uomini di Simca. Il come riuscisse a non presentarsi coperta di fango, invece, era tutto da spiegare, ma probabilmente nelle stagioni più secche quei tunnel non erano fatti di mota come in quel momento, infatti le pareti erano asciutte. C'era però un rigagnolo che scendeva verso il basso, il che trasformava l'avanzata in un faticoso arrancare. Per una volta, quindi, non c'era da biasimare Ryuko se per stemperare la situazione si lasciava in qualche commento acido. Quel varco oltretutto dava un senso di claustrofobia che sfociava in paura...
    Fortunatamente era più breve di quanto sembrava. Nui fu la prima ad uscire, e nel farlo accorse in soccorso di Drusilia, che stringendole una mano poté sentire quanto fosse fredda al tatto. Il tocco umido della pioggia fu un toccasana: l'ambiente soffocante in cui avevano strisciato faceva sembrare tutto più bello e pulito. Perfino la pioggia sporca di Klemvor era migliore di quella mota grigiastra.

    « Nobile Alfiere... ♥ »
    L'unico occhio di Nui era in estasi, mentre rivolgeva a Drusilia uno sguardo adorante.
    « Oh, il sogno della vostra Nui è sempre stato quello di confezionare per voi l'abito supremo, un vestito sufficientemente magnifico da riflettere la vostra natura di condottiero e capo di popoli! Ma vi prego di perdonare tanta arroganza, poiché le mie mani sono di certo indegne di vestirvi! »
    Non era la prima volta che Nui rivolgeva parole simili a Drusilia. Non ricordava più niente, né del giorno in cui si erano conosciute, né dell'attentato in cui l'aveva quasi uccisa, né l'incontro all'hotel Des Artes finito in tragedia.
    « Nui farà del suo meglio! Troverà le migliori stoffe, ed ori per le spalle ed il collo. Dovrà essere un capolavoro, il primo di una lunga serie... Perché la vostra Nui non desidera notorietà, ma poter vestire uno ad uno tutti coloro che condividono con voi grazia e magnificienza come il nobile Nue, oppure Simca-sama. »
    Erano poco al di fuori del "dome", infatti la sagoma massiccia del Big bird tutt'ora svettava in lontananza, oltre le strade e le file di edifici. Non c'era anima viva in circolazione, gli Storm Riders stavano tutti rintanati nella "zona" di Genesis, l'unico luogo in tutta Klemvor al sicuro dai droni assassini. Questa era una gran fortuna: di certo in pochi avrebbero faticato a riconoscere Nui -che conservava tratti decisamente stravaganti-, ed anche il volto di Drusilia in quel momento era piuttosto popolare nella Foresta, poiché erano trascorse solo poche ore dal momento in cui era comparsa alla Messa dei Diluvi. Ed era stato proprio l'abito di Nui a far sì che l'immagine dell'Alfiere Errante rimanesse impressa a lungo nelle menti dei presenti, era veramente ironico che la bambina seguitasse a descriverlo nei dettagli, parlando con entusiasmo di qualcosa che in realtà aveva già creato...
    Del tutto insensibile a tutto ciò, Ryuko rivenne su uno dei lampioni posti ai margini delle strade un badge recante il simbolo di un team di Storm Riders a lei noto, e grazie ad esso sembrò finalmente orientarsi.

    « Questo è l'emblem della Fatboy Strain, la flotta di Agni coda di serpe. Siamo molto lontani dal Big Bird... Dove ci sta portando? »
    Nui in tutta risposta indicò un edificio poco distante.
    « Là c'è l'accesso ad uno dei tunnel di servizio ad uso esclusivo della Black Crow ♥ Una volta raggiunto, gli ignobili emblem di plebei senza la minima classe spariranno, e saremo sotto la protezione dell'ala del corvo del nobile Nu... »
    Un rombo. Il tonfo sordo di corpi che impattano carne ed ossa. Uno spruzzo rosso, pezzi di ossa e cervella che volano dappertutto, imbrattando Drusilia e Ryuko. Il braccio teso di Nui ricadde al corpo, floscio e senza vita. La ragazzina ondeggiò per un istante, prima di ricadere in ginocchio e poi accasciarsi al suolo. Morta.
    Ryuko si era distratta. Per un momento aveva guardato nella direzione indicata, e non realizzò immediatamente l'accaduto. Appena ravvisò la materia grigia che la ricopriva andò nel panico, iniziò a smanacciare sugli abiti come se fosse coperta di insetti. Terrorizzata, emise dei gemiti disgustati. Avrebbe vomitato di nuovo se non avesse già rimesso tutto ciò che aveva nello stomaco. Nui non si muoveva più. Aveva il centro esatto del petto trapassato da parte a parte, un foro delle dimensioni di una moneta che bucava di netto cuore e spina dorsale. La calotta cranica era scoperchiata. Un colpo di proiettile le aveva portato via tutta una parte della testa, finendo il lavoro iniziato più di dieci anni prima da una scheggia di proiettile ed uccidendola sul colpo.

    Aveva smesso di piovere quasi di colpo, ma era difficile notarlo. Perché da sempre, le vie di Klemvor sono lavate da acqua e sangue in parti uguali...

    Il prossimo post è di Drusilia, segue un ulteriore intervento del QM.
     
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    là.... \ò_ò

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    « Questo è l'emblem della Fatboy Strain, la flotta di Agni coda di serpe. Siamo molto lontani dal Big Bird... Dove ci sta portando? »
    Mentre correvano a perdifiato in un ambiente che per la Dama del Vento sapeva di ostile, oltre che dall'aspetto post apocalittico, Drusilia percepì qualcosa nell'aria che, inavvertitamente, finì per disturbarla molto. Più dell'essersi trascinata nella terra e nel fango. Più dell'essersi soltanto ritrovata in situazioni pessime da quando aveva messo piede su quella terra.
    La pioggia aveva smesso di cadere e... non era naturale.
    Per un attimo, un solo attimo, si ritrovò addirittura a rallentare la marcia, confusa dalle sensazioni che ormai la travolgevano come un fiume in piena. Era... indignata, molto. Forse per quella situazione, o forse perchè -in effetti- di cose fuori posto in quella faccenda ce n'erano fin troppe ed ormai la sua pazienza era agli sgoccioli.
    « Là c'è l'accesso ad uno dei tunnel di servizio ad uso esclusivo della Black Crow ♥ Una volta raggiunto, gli ignobili emblem di plebei senza la minima classe spariranno, e saremo sotto la protezione dell'ala del corvo del nobile Nu... »

    Vi fu un suono assordante e poi il tonfo del corpo di Nui che ricadeva al suolo, morta. Drusilia rimase raggelata mentre la piccola Ryuko si colpiva gli abiti con movimenti sconnessi; dopotutto era stata fin troppo tranquilla, considerando quello che avevano passato. Fra intrighi politici, drogati puzzolenti, l'Alfiere che si tramuta in "mostro", antichi re che risorgevano come zombie affamati di carne umana e... quello. La guerra era una cosa orribile, la morte anche e Drusilia ne era fin troppo abituata. Eppure Ryuko non era mai cresciuta nell'orrore; per quanto dei genitori separati o una sorella che la metteva in ombra potessero essere disturbanti per la crescita, ciò a cui si era sottoposta quel giorno era davvero troppo.
    Sarebbe stata fortunata se non fosse uscita disturbata mentalmente, da grande.

    png

    -Reggiti forte.

    Lo avrebbe detto alla sopravvissuta, prendendola di peso e trascinandola fra le proprie braccia. In realtà non sapeva esattamente se i cecchini fossero amici o nemici, ciò nonostante non poteva permettersi di indugiare. Nella peggiore delle ipotesi -dopotutto- sarebbero morte molto prima di vederli in faccia, dato che attaccavano a distanza. E Drusilia voleva mantenere Ryuko in vita, a prescindere da cosa ne sarebbe uscito fuori o cosa avrebbero pensato gli altri di lei.

    -Se hai paura, chiudi pure gli occhi ma resta ferma.


    Avrebbe preso la rincorsa con Ryuko stretta a sè, cercando di muoversi secondo una traiettoria non lineare, alternando le zone di luce ed ombra generate dal tramonto in modo da non permettere una perfetta visuale agli ipotetici cecchini. Poi, saltando sul cofano di una macchina, avrebbe compiuto un balzo inumano; per quella volta non mostrò le ali, eppure era perfettamente in grado di volare anche senza.
    Si sarebbe diretta in linea d'aria nel punto indicato da Nui, sperando di rallentare -anche se di poco- la marcia dei cacciatori. Qualora avessero raggiunto la via sicura, mano nella mano avrebbero iniziato a correre.

    Sebbene la pioggia avesse smesso di cadere, non era ancora giunto il tempo di combattere.

    GALANODEL »

    « i figli di Dio videro le figlie dell'uomo che erano belle
    e si presero delle mogli fra tutte quelle che scelsero. »
    Bereshit (Genesi) VI,2.

    Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo di un Galanodel presenta tratti di entrambe le razze.
    Per comprendere una delle caratteristiche alla base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che, sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo perchè -come gli angeli- i Galanodel sono legati alla Fonte. Questa li rende immuni da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete" quali batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono assolutamente immuni alle malattie e, qualora qualcuno provasse ad avvelenarli, la sostanza tossica verrà assunta senza che il corpo ne subisca effetti deleteri.
    Altra eredità della progenie celeste vi è certamente la capacità di sollevarsi in aria -talvolta generando candide ali sulla schiena- o irradiare luce dalla propria pelle, intensificandola o meno a seconda del caso. Questa non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare. Essendo quindi provvisti di un corpo luminoso, questo non sarà provvisto di ombra ai propri piedi.
    Essendo inoltre il corpo parzialmente costituito di luce, esso avrà capacità di rigenerazione superiori a quella di un normale umano; non conserva inoltre i segni delle cicatrici. Inoltre ha un adattamento alla diversa luminosità che va aldilà dell'umano: è infatti in grado di vedere perfettamente al buio, come se fosse pieno giorno.
    E' infine cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son predilette fanciulle vergini ed infanti. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica e sola fonte di potere.
    Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue di un Galanodel "puro" porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni.

    [Proprietà del sangue + rigenerazione rapida + scurovisione + passiva di volo + immunità passiva agli agenti esterni più relativa attiva a consumo variabile = 29pt]

    LADY OF THE WIND »

    «L'Amore ci passa accanto, rivestito di soavità, ma noi fuggiamo via impauriti, andiamo a nasconderci nelle tenebre o, ancora, l'inseguiamo per far del male in suo nome. Anche il più saggio tra noi si piega sotto il formidabile peso d'Amore; eppure esso è, in verità, leggero come la brezza lieve del Libano.»
    Kahil Gibran.

    E' innegabile che, dal suo arrivo su Endlos, il potere della Dama del Vento sia sensibilmente cresciuto: questo può essere in parte dovuto al fatto che ella abbia abbracciato il suo destino di guerriero Galanodel -imparando a non lasciarsi più frenare dal suo cuore tenero-, e in parte al fatto che la permanenza presso l'Isola nel Cielo l'abbia portata ad un più alto livello di comunione col suo elemento... Fatto sta che l’ambiente attorno a lei sembra aver sviluppato un legame quasi empatico con Drusilia, reagendo alla sua presenza e riflettendo come uno specchio i suoi stati d’animo. Il potere non genera mai effetti disastrosi o disagevoli, nemmeno per gli avversari, ma è una spia più che utile per capire che aria tira; se -all’improvviso- il cielo si annuvola... e se è stato fatto o detto qualcosa di fuori luogo, sarebbe meglio a preoccuparsi di quei neri cumoli temporaleschi, perché potrebbero essere un terribile presagio di tempesta.
    La comprensione del suo elemento è tale da poter considerarlo "tutt'uno" con la sua Signora. Partendo da tale presupposto, la giovane Galanodel può comandarlo a suo piacimento con rapidità e naturalezza sconosciute ad un mago qualunque. E' anche in grado, attraverso la meditazione, di poter "sentire" ogni molecola d'aria presente nel raggio di 15m da lei; quando qualcosa si trova all'interno dell'area, la Dama è in grado di stabilire la sua esatta posizione nello spazio, un suo qualsiasi movimento o un semplice respiro, come anche la composizione chimica in caso di sostanze gassose.
    Similmente all'aria è perfino in grado di spostarsi, veloce come il vento di cui è sovrana, ed ha particolarità fisiche quali una elasticità muscolare fuori dalla norma che le permette di compiere movimenti particolarmente complessi con l'aiuto del proprio fisico scattante.
    Mai vi fu nulla più mobile dell'aria e del vento, mai vi fu più grazia di ciò che nel cielo sconfinato si muove.

    [Manipolazione atmosferica + instant casting + auspex di tipo radar + auspex composizione aria + PU passivo velocità (50%) + PU passivo agilità/destrezza (50%)= 30pt]
     
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    « L'avete stesa??? E' lei quella a terra??? »
    Fukuroda saltellava sul posto, impaziente. Era lei! Freccia e proiettile avevano impattato il bersaglio all'unisono, due colpi ugualmente mortali, entrambi a segno. Dal mirino Rhaziel poté vedere chiaramente il corpicino della Harime al suolo con la testa trapassata di netto dal suo proiettile ed un foro perfettamente circolare all'altezza del cuore, dove il dardo di Takachiho si era rivelato straordinariamente preciso e potente. C'erano un paio di dettagli anomali in quella scena, ma non c'era tempo di pensarci perché Drusilia non aveva reagito nel modo che ci si aspettava, anzi! Aveva preso in braccio la ragazza che Fukuroda aveva chiamato Matoi e si era lanciata in una fuga precipitosa, muovendosi a zig zag sulla strada.

    Le reazioni del gruppo erano disomogenee. Fukuroda era raggiante, Takachiho riponeva in silenzio arco e frecce con una certa professionalità, mentre Sanageyama era chiuso in un cupo silenzio. Palesemente non si aspettava quell'epilogo, l'essere rimasto con le mani in mano mentre i sottoposti facevano il lavoro sporco -per di più da lontano, uccidendo in modo vigliacco un nemico del tutto ignaro della loro presenza. Fin da quando aveva prelevato Rhaziel dallo stato di fermo dove l'aveva posto il comitato disciplinare, Sanageyama aveva messo in chiaro il suo desiderio di confrontarsi con Nui, di scontrarsi con lei faccia a faccia, uno scontro onorevole. Aveva accettato senza discutere gli ordini perché ci andava di mezzo la vita del Comandante Generale degli Abusivi, tuttavia non significava che la cosa gli andasse giù. Ora che tutto era finito appariva... svuotato.

    « Ehi! Quella là ha parecchia fretta... »
    Commentava il leader dei club di lotta indiscriminata, scrutando l'orizzonte oltre la quale la sagoma di Drusilia era già scomparsa.
    « Che facciamo, capo?? La inseguiamo? »

    « E' troppo veloce. »
    Commentò lui, sorridendo malinconico. Poi prese il comunicatore.
    « Nonon. Qui è tutto finito, manda una squadra e mettici in contatto con l'Alfiere. Si trova... »

    « Zitto un attimo! Lo so dove si trova, ce l'ho sullo schermo! »
    Sanageyama sospirò, rendendosi conto che doveva scendere a patti con la sua decisamente altera parigrado. Sia Rhaziel che Fukuroda le avevano appena risposto in modo estremamente scortese -seppure giustificato dalle circostanze-, e lui stesso le aveva intimato il silenzio. Non c'era da stupirsi che una signorina dell'alta nobiltà del Pentauron come quella adesso voleva mostrarsi offesa, però...
    « Nonon, per favore ci serve un piccolo aiuto, solo quest'ultimo favore e poi... »

    « Ci sta pensando Inumuta a voi!!! Abbiamo problemi più grossi! »
    Il volto di Sanageyama si corrugò.
    « Che tipo di problemi? »

    « Tre auto ribaltate, a tre isolati da voi. Testimoni che parlano di un'esplosione, ma io non ho visto niente! Eppure mi ero appena collegata, non capisco come... oh, ma perché ti sto spiegando cose che uno scimpanzé come te non capirà mai!!! Mi stai facendo perdere tempo!!! Inoltre Satsuki-sama sta combattendo! »
    « Guidaci sul posto, voglio fare un sopralluogo. »
    Sanageyama ordinò agli altri di seguirlo, sebbene ci fosse ancora il problema di Drusilia, tutt'ora in fuga.

    « Inumuta si sta collegando agli altoparlanti, la intercetteranno a momenti. Ma c'è stato un incidente sospetto poco distante da qui, è nostro dovere intervenire. »
    Il che comprendeva anche Rhaziel, almeno in teoria, tuttavia bisognava vedere che cosa decideva di fare il cacciatore di taglie ora che Nui era morta, e la minaccia che rappresentava estinta. Se voleva ancora seguire la leadership di Sanageyama e quindi di Lady Satsuki Kiryuin, oppure se decideva di piantare in asso il gruppo e inseguire il suo Alfiere...
    ________________________________________

    « Nobile Alfiere...? Nobile Alfiere, per favore si volti da questa parte... »
    Drusilia aveva appena raggiunto l'imboccatura della metropolitana accennata da Nui, quando una voce maschile emerse distintamente da uno degli altoparlanti che in origine dovevano servire per annunciare l'arrivo della metro. In alto, in uno degli angoli del tunnel, spiccava una telecamera che non apparteneva chiaramente all'arredo originale del posto, a giudicare dal tipo di modello e dal groviglio di cavi messi un po' alla buona che lo circondavano.

    « Chi vi parla è Hoka Inumuta, uno dei quattro leader al servizio della nobile Kiryuin di Trident. Ci dispiace se il nostro intento le è sembrato aggressivo verso la vostra persona, ma le garantisco che il nostro obbiettivo era esclusivamente quello di porre fine alla minaccia rappresentata dalla terrorista Nui Harime. In questo momento ci stiamo occupando di alcuni inconvenienti, tuttavia se vuole avere la pazienza di attendere le invieremo immediatamente una squadra che la ricondurrà presso i suoi appartamenti al Des Artes, oppure in qualunque altro luogo lei desidera. Temo di non essere in grado di udire la sua voce, tuttavia se fosse così gentile da rivolgersi verso questa telecamera dovremmo essere comunque in grado di comprendere le vostre eventuali richieste. »
    Ryuko si riprese più o meno in quel momento. Quella corsa era stata un po' troppo per lei, un po' perché non se l'aspettava, un po' perché ritrovarsi lavata di sangue altrui non era mai molto piacevole. Rimpiangeva la pioggia, mentre si lamentava di aver trovato un pezzetto di materia celebrale perfino nella tasca della gonna, finito lì chissà come...

    « E' Hoka del terzo anno. »
    Disse mentre seguitava a tentare di darsi una ripulita alla meno peggio.
    « E' il tizio che smanettava con le riprese video durante la Messa, e... hai un... ecco... »
    Si indicò i capelli a lato dell'orecchio, esortando Drusilia a fare altrettanto con i suoi. D'istinto l'Alfiere Errante avrebbe seguito quel gesto, scoprendo di avere un pezzetto d'osso sanguinante fra i capelli, brutto ricordo di qanto appena successo.
    « Che schifo... »
    Commentò seccamente. E come darle torto?

     
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  6. _MajinZ_
     
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    Rhaziel era sempre stato un bravo tiratore, non uno dei migliori forse, ma di sicuro non si tirava mai indietro quando si trattava di improvvisarsi cecchino. In questo caso però era diverso, aveva visto Drusilia attraverso il mirino e il vederla in forma lo rincuorò abbastanza, dandogli la forza necessaria per liberarla dalla sua carceriera. Nessuna vibrazione attraversò le braccia del Cacciatore, nessun tremolio minò la preparazione al tiro e la mira rimase stabile, come se qualcuno lo stesse sostenendo. Infine fece fuoco, colpendo la terrorista Nui Harime dritta nella testa, in contemporane alla freccia che le perforò il petto all'altezza del cuore, decretandone immediatamente la fine. Era finita. Ma ciò che accadde dopo fu totalmente inaspettato.

    No... no...

    Convinta che si trattasse di fuoco ostile, Drusilia si diede alla fuga sfruttando le sue innate e sovrannaturali capacità, mettendo subito una distanza considerevole tra lei e i possibili nemici nascosti: raggiungerla era praticamente impossibile. Rhaziel tolse l'occhio dal mirino, riappendendo il fucile alla spalla. Ormai non era più arrabbiato, ma voleva comunque ricongiungersi al suo Alfiere... il destino però aveva deciso di impedire tutto quanto. Tuttavia la prima cosa che notò fu l'espressione persa del giovane Sanageyama. Si ricordava delle sue parole, voleva affrontarla in uno scontro leale e faccia a faccia, ma quel vigliacco assalto dalla distanza aveva spento ogni possibilità e quel desiderio sarebbe rimasto irrealizzato. Parlare non sarebbe servito a molto, a volte bisognava prendere delle decisioni e spesso esse non combaciavano con quel che si voleva davvero, come in questo caso. Uccidere la strega era l'obiettivo principale, ciò che contava, il resto passava completamente in secondo piano.

    E adesso?

    Domandò il mercenario, proprio un'istante prima che quella vocina insopportabile si riversasse nuovamente nei loro auricolari. Quelle che portava però non erano per niente delle buone notizie, sembrava infatti che a pochi isolati dalla loro posizione ci fosse appena stato un incidente con tanto di esplosione... e inoltre Lady Satsuki stava combattendo proprio in quegli istanti. Insomma, si era sollevato un enorme polverone, ma proprio in quel momento un pensiero attraversò la sua mente: Drusilia si trovava per strada, non sapeva niente di tutto ciò, quindi poteva finire in un fuoco incrociato o peggio... doveva avvisarla. Ma come? Una mano finì per caso in tasca, un movimento istintivo per cercare il pacchetto delle sigarette... ma vi trovò qualcosa di meglio. Un proiettile argentato e ricoperto di rune, una custodia peculiare per ciò che i LAM condividevano tra loro, quel frammenti di AI che permetteva di comunicare in tutta Endlos. Rhaziel lo strinse forte e chiuse l'occhio, pensando intensamente al suo Angelo.

    Drusilia... sono Rhaziel. Sta attenta la fuori, c'è stato un incidente con auto ribaltate in zona con tanto di esplosione, non si sa nulla sui colpevoli. Inoltre la seconda in comando di Trident, Lady Satsuki, sta combattendo proprio in questo momento. Fa attenzione.

    Il guercio riaprì l'occhio e lo puntò nella direzione in cui era fuggita Drusilia, sperando che andasse tutto bene. Aveva una gran voglia di correrle dietro, di fornirle sostegno in battaglia, ma aveva preso un impegno con Trident e aveva intenzione di onorarlo fino alla fine. Rimangiarsi la parola data non era proprio nel suo stile.

    Cosa stiamo aspettando allora? Muoviamoci!

    Fece roteare il proiettile in aria, prima di farlo ricadere nella tasca. Aveva fatto il possibile per aiutare Drusilia, al momento non poteva fare altro... quindi doveva sfruttare quel tempo per aiutare chiunque ne avesse bisogno. E poi non voleva che qualcuno lo additasse come traditore, quindi era pronto a mantenere ogni promessa fatta. A chiunque.



    CITAZIONE
    Rhaziel

    Fisico: Ok.
    Mente: Concentrato.
    Energia: 100%

    Passive: Eterna giovinezza, visione termica
    Equipaggiamento: Spada lunga, Revolver, Blaster, Sniper

    Tecniche utilizzate:
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    « Nobile Alfiere...? Nobile Alfiere, per favore si volti da questa parte... »
    Raggiunta l'imboccatura della metropolitana accennata da Nui, una voce maschile giunse alle sue orecchie da uno degli altoparlanti lì presenti. Sollevando lo sguardo a quell'avvertimento, Drusilia notò una telecamera evidentemente aggiunta in seguito alla creazione della struttura.

    « Chi vi parla è Hoka Inumuta, uno dei quattro leader al servizio della nobile Kiryuin di Trident. Ci dispiace se il nostro intento le è sembrato aggressivo verso la vostra persona, ma le garantisco che il nostro obbiettivo era esclusivamente quello di porre fine alla minaccia rappresentata dalla terrorista Nui Harime. In questo momento ci stiamo occupando di alcuni inconvenienti, tuttavia se vuole avere la pazienza di attendere le invieremo immediatamente una squadra che la ricondurrà presso i suoi appartamenti al Des Artes, oppure in qualunque altro luogo lei desidera. Temo di non essere in grado di udire la sua voce, tuttavia se fosse così gentile da rivolgersi verso questa telecamera dovremmo essere comunque in grado di comprendere le vostre eventuali richieste. »

    Sulle prime la Dama del Vento sarebbe rimasta in silenzio a fissare l'obbiettivo, indecisa su come rapportarsi. I toni del ragazzo, a prescindere dalle reali intenzioni, non erano evidentemente ostili, ciò nonostante si rese conto solo in quell'istante di tremare. Non paura ma rabbia. Era furibonda, eppure le restò abbastanza lucidità mentale per capire che sfogare le proprie frustrazioni su di un poveraccio a caso non sarebbe stata comunque una buona idea.
    Questo non toglieva il suo pensiero, e cioè che Trident fosse una cloaca di idioti patentati.

    « E' Hoka del terzo anno.
    E' il tizio che smanettava con le riprese video durante la Messa, e... hai un... ecco...
    Che schifo... »


    Comprendendo al volo il gesto, la bella si sarebbe portata le dita diafane ad una ciocca di capelli molto vicina al proprio orecchio, lì dove erano incastrati ancora dei resti della povera e defunta Nui. Non che prima fosse viva, ma tant'è. Come se non bastasse, il richiamo di una voce a lei familiare giunse repentino nella sua testa quanto un'epifania, e il leggero formicolio proveniente dal proprio anello la convinse che si trattava del suo aviatore: nessun altro avrebbe potuto agire a quel modo, nemmeno in un tentativo di imbrogliarla.

    "Drusilia... sono Rhaziel. Sta attenta la fuori, c'è stato un incidente con auto ribaltate in zona con tanto di esplosione, non si sa nulla sui colpevoli. Inoltre la seconda in comando di Trident, Lady Satsuki, sta combattendo proprio in questo momento. Fa attenzione". avrebbe detto lui, mentre Drusilia sollevava perplessa un sopracciglio "Ti credevo morto."

    Se da un lato si sentiva sollevata riguardo le condizioni di salute di Rhaziel, dall'altro il non aver ricevuto sue notizie fino a quel momento la indispettì non poco. Purtroppo, però, non era in grado di capire se fosse quella sorpresa ad averla destabilizzata oppure era solo l'ultima stranezza di una lunga, lunghissima serie.

    "Vedi di non fare stupidaggini: Nui è morta, ma il nemico è ancora là fuori" avrebbe comunicato con l'Aviatore, lasciando alla sua arguzia i sottintesi del caso "Anzi, la situazione sta precipitando: se vedi che le cose si mettono male, non fare l'eroe e torna immediatamente a Laputa. Ci sono dei dannatissimi morti viventi fra i Riders: evita di dirlo in giro o sarà ancora peggio".

    Sospirò, tornando con i piedi per terra e rendendosi conto di essere rimasta in silenzio per un tempo più che sufficiente. Voltandosi in direzione di Ryuko e dando le spalle all'obbiettivo, le avrebbe messo le mani sulle spalle e fissata dritta negli occhi con aria orribilmente seria. Sebbene nessun microfono sembrava fosse in grado di raggiungerle, abbassò comunque la voce al minimo.

    -Torna al Des Artes e raccogli le mie armi. Lì oppure al piano di sotto dovrebbe esserci Junichi, un mio assistente: è rimasto cieco ed avrà bisogno del tuo aiuto per tornare su Laputa- perchè si, era tempo di tornare a casa e chiarirsi le idee -Allerta il Magisterium a nome mio: dì che i Maghi si preparino ad una guerra, ma che attendano il mio ordine prima di scendere a Klemvor. Se ti fanno domande, dì loro tutto ciò che hai visto. E per l'amor del cielo... non scendere. Resta con tuo padre e non farlo muovere dall'isola. Proteggilo.

    Avvisando mentalmente il famiglio dell'arrivo di Ryuko, la bella Drusilia si sarebbe sollevata lentamente così da fissare l'obbiettivo, quasi riuscisse a scrutare chi vi fosse nascosto oltre oltre.

    -Desidero solo che questo civile possa recuperare il necessario e tornare nel Presidio Errante- basta, tutto lì: i suoi bisogni personali, invece, non rientravano nell'elenco nè aveva desiderio di rendere Trident partecipe dei suoi piani -Addio.

    Con quel semplice saluto se ne sarebbe andata, questa volta in volo, cercando con lo sguardo la zona dello scontro: se le informazioni di Rhaziel erano vere, allora c'era una buona probabilità di trovare i fautori dell'incidente tra gli avversari della Satsuki. In ogni caso, finalmente poteva definirsi sola: ne aveva abbastanza di recitare la parte della vittima o dell'angelo custode di qualcuno. Era giunto il momento di menar le mani e, dannazione... lei era un soldato!!!

     
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    Rhaziel ~

    Questa volta le indicazioni arrivarono in un tono molto diverso da quelle necessarie per raggiungere Drusilia, e non perché la ragazzina impertinente che grazie ai poteri arcani delle Regalia del Legame si fosse improvvisamente redenta, tutt'altro. A giudicare dalla voce che proveniva dai microfoni, Nonon Jakuzure appariva distratta e poco presente, sullo sfondo inoltre le voci di sottofondo erano aumentate spesso sovrapponendosi a quella della responsabile dei club culturali, in un paio di occasioni giunti a degli incroci i quattro dovettero addirittura attendere che la nanerottola si degnasse di fornire indicazioni. Sanageyama però non si dimostrò particolarmente insofferente a quel comportamento, né sembrava averne motivo. Palesemente c'era qualcosa che ribolliva a Klemvor, e visto il ruolo della Jakuzure non c'era da stupirsi che considerasse le azioni del team Sanageyama come di secondaria importanza. Fukuroda ad un certo punto lo chiese in modo esplicito, esibendo di nuovo la sua proverbiale faccia tosta: « è successo qualcosa a Lady Satsuki? » chiese con una punta di apprensione, ma la risposta arrivò pronta e secca. « Ti sembra forse possibile che Satsuki-sama possa perdere, dannato rospo??? Idiota!! » Tuttavia il rissoso ragazzino rimase nervoso. Il nemico con cui si stava fronteggiando la carismatica leader del gruppo Trident, così apprese Rhaziel, era niente meno che uno degli Otto Re di Sleeping Forest, praticamente uno dei personaggi più letali e pericolosi fra le Tribù della Tempesta, in possesso di una delle favoleggiate Regalia, dai poteri del tutto sconosciuti. La descrizione che arrivò al Cacciatore di Taglie era di un essere grottesco e ben poco umano, una sorta di bestia deforme munita di fauci animali che si muove a quattro zampe e striscia fuori dallo sterminato territorio del suo team solo ed esclusivamente durante o in seguito ai giorni di pioggia, da qui il suo soprannome: "Bestia della Pioggia". Non sembrava granché umano da come veniva descritto, tuttavia se quella donna stava fronteggiando faccia a faccia un nemico così sovrannaturale significava che il suo ruolo non era solo cerimoniale. La Kiryuin, chiaramente, non si limitava a dare ordini da dietro una scrivania e non disdegnava di scendere in campo lei di persona.

    Anche se con il doppio del tempo impiegato in precedenza per raggiungere Drusilia, infine il gruppo raggiunse il luogo del disastro. Perché di disastro si parlava. Tre auto giacevano ribaltate contro il marciapiede, come se un tifone le avesse sbalzate tutte e tre dalla carreggiata stradale per schiantarle contro gli edifici ai lati della strada. Una limousine bianca era ridotta ad una sottiletta, il tettuccio sventrato che giaceva a trenta metri di distanza e la carrozzeria schiacciata come se ci fosse passato sopra un rullo compressore, gli altri due mezzi invece erano semplicemente ribaltati e anneriti dalle fiamme. Proprio mentre sopraggiungevano in vista del luogo, due Storm Rider facenti parte dei soccorsi stavano svuotando gli estintori all'interno dei mezzi, probabilmente per spegnere delle fiamme oppure per prevenire ulteriori incendi. La scena ricordava da vicino quella avvenuta ai danni proprio del gruppo di Rhaziel, con le dovute differenze. Anzitutto, stavolta non poteva trattarsi di Nui Harime -morta! Il suo corpo giaceva abbandonato a tre isolati di distanza; secondariamente questo aveva l'aria di un campo di battaglia, e non del luogo di un attentato terroristico.

    « Quelli sono bossoli. »
    Notò Takachiho, indicando il manto stradale cosparso di detriti.
    « La scorta della Rondine si è difesa. »

    « Sì, e quelli sono cadaveri. »
    Commentò con rabbiosa ironia Fukuroda, sottolineando la presenza ben più appariscente di due teli bianchi per la strada, sotto cui giacevano altrettanti corpi. Non era necessario farli notare, ma il ragazzino sembrava quasi infastidito dal fatto che il compare aveva sottolineato i proiettili prima dei caduti, quasi la considerasse una mancanza di rispetto. In ogni caso non fu permesso al gruppo di proseguire, parlando di creature grottesche e apparentemente sovrannaturali, due esseri che calzavano bene con la descrizione sbarrarono la strada al gruppetto, negando loro il permesso di un sopralluogo.
    Si trattava di due donne, una completamente in bianco e l'altra -gemella della prima- del tutto in nero. I volti coperti, gli abiti stravaganti -una lunga veste scura per l'una, una sorta di completino da infermierina per l'altra-, le Air Treck ai piedi e le voci meccaniche e atone, comparvero dal nulla e impedirono il passo a Sanageyama ed i suoi. Rhaziel aveva già intravisto quelle due, reggevano altrettanti stendardi durante la Messa dei Diluvi, e stavano a fianco di un palestrato dai capelli scuri dai modi particolarmente inquietanti che era stato presentato come un "Re". Naturalmente era impossibile ricordarne il nome esatto, le Tribù della Tempesta non usano proprio nomi facili da ricordare, però aveva l'aria di essere un pezzo grosso...

    « Siamo del gruppo Trident. »
    Insorse quest'ultimo in tono cauto.
    « Vogliamo... »

    « Sappiamo chi siete. »
    Disse la donna in bianco.
    « Dovete andarvene. L'area è interdetta fino a novecento metri in ogni direzione. »
    Le fece eco la donna in nero.

    « Ehi!!! Non provateci nemmeno, avete idea di chi avete di fronte, eh?? »
    Fukuroda si fece avanti in tono decisamente meno conciliante rispetto al suo capo, ma Sanageyama lo tenne a bada.
    « Non intendiamo recare disturbo, però abbiamo bisogno di sapere che cosa è successo. Quella è la limousine personale del Comandante Generale di Genesis! »

    « Verrà diramato un comunicato ufficiale. »
    Gli rispose atona la donna in bianco.
    « Ora dovete andarvene, o saremo costretti ad usare la forza. »
    Disse ancora la donna in nero.
    Sanageyama sembrò esitare per un attimo, poi fece un cenno chiamando la ritirata.

    « Molto bene... »
    Girò i tacchi e accettò quel diktat, d'altronde cos'altro poteva fare? Scatenare una guerra?
    « Capo, non è possibile! Dobbiamo veramente ascoltare quelle due racchie??? »
    Stando a Fukuroda: sì. Fosse per lui avrebbe volentieri scatenato una rissa per far valere le sue ragioni.
    « Scontrarci con Genesis non ha senso, e poi le telecamere ci diranno tutto. E poi abbiamo di meglio da fare. »
    « Andiamo da Lady Satsuki? »
    Chiese Fukuroda, a cui improvvisamente dell'attentato non fregava più una ceppa.
    Sanageyama annuì. Non ebbe bisogno di chiedere istruzioni alla Jakuzure, stavolta. Bastava seguire l'istinto, un guerriero sa immediatamente come raggiungere il campo di battaglia...

    ________________________________________

    Drusilia ~

    Un pugno poderoso si abbatté sul costato di Ira Gamagori, che barcollò cedendo due centimetri e mezzo di terreno, salvo tendere i muscoli e recuperare la posizione di attesa con un grugnito. Illei sputò a terra irritata da quell'atteggiamento stoico. Una rissa le stava bene, ma in quel modo era assurdo. Il giovane si rifiutava di combattere, limitandosi ad incassare i suoi pugni senza reagire. Aveva deciso di sbatterlo a terra con due colpi, ma dopo una decina di affondi quello stava ancora immobile frapponendosi fra lei ed Orm: la faccia tumefatta, un labbro spaccato e almeno due costole incrinate.

    « Fatti da parte. »
    Gli ingiunse di nuovo, ma quella che stava cedendo era lei.
    « Ho visto pugili grandi e grossi crepare nel giro di tre giorni per colpi molto meno pesanti di quelli che ti sei appena preso. »
    E non voleva farlo. Diavolo, che senso aveva tentare di salvare Orm, se per farlo doveva ammazzare un ragazzino? Certo, un ragazzino di quasi due metri, ma pur sempre un adolescente. Poteva essere sua madre, diavolo!

    « Sei tu che devi farti da parte. »
    Ribatté stoico il bestione, premendo il pollice sul naso. Uno spruzzo di sangue macchiò il suolo, ma non sembrò neanche farci caso. Alle sue spalle Satsuki Kiryuin ed Orm sembravano danzare, ormai libere dai vincoli della forza di gravità. La Regina dell'Acqua aveva piccoli tagli ed abrasioni su tutto il corpo. Alla iniziale ferita alla guancia destra se n'era aggiunta una seconda perfettamente speculare, poi una ferita per coscia, tre alla spalla destra e tre alla sinistra, la tuta aderente era lacerata su ambo i fianchi. Lady Satsuki invece non sembrava avere danni evidenti, ma se la Regina di Sleeping Forest seguitava a danzarle attorno come una pallina in un flipper, lei appariva molto meno mobile nonostante l'allungo decisamente superiore dell'elegante spada orientale bianca. Tutto il campo di battaglia era invaso da una schiuma bianca e collosa, perfino le pareti, i pali e le sporgenze erano tappezzate di quella sostanza acquosa, che perfino durante il più piccolo movimento di Orm si sprigionava dal retro delle sue Air Treck.

    « L'hai sentito quel rumorino...? »
    Guadagnata una posizione rialzata sulla sommità della carcassa di una camionetta, la Regina dell'Acqua sorrise al suo avversario.
    « E' un suono dolce-dolce che puoi sentire solo tu. Non è romantico? Se vuoi posso fartelo sentire di nuovo. »
    Schioccò le dita.

    Cattura_23

    « ... Così. "Pop" »
    La schiuma rimasta attaccata alla gamba destra di Lady Satsuki ribollì ed esplose, costringendo la donna in ginocchio. Le calzature bianche modificate della donna andarono in pezzi, crollando al suolo come se le avessero smontate, mentre perfino il tessuto delle calze si disfaceva, come sciogliendosi. La Vicecomandante di Trident non emise neanche un gemito, per un attimo si appoggiò al fodero della spada ma poi si rialzò, stoica e incrollabile. Vedendo la scena, Illei sbuffò e prese la sua decisione. Si allontanò di quattro passi da Ira Gamagori, e rinunciando una volta per tutte ad intervenire si lasciò cadere al suolo, salvo incrociare le gambe rassegnandosi all'attesa. Il suo avversario la raggiunse, si mise di fianco a lei e la imitò, sedendo alla stessa maniera.

    « Ti avverto. L'esito di questo scontro era già deciso fin dall'inizio. Lady Satsuki non può perdere. »
    Illei grugnì in tutta risposta.
    « Se non taci ora e subito ricomincio a colpirti finché non perdi i sensi. »

    Ora che la Kiryuin aveva perso una delle calzature speciali ed aveva il piede destro presumibilmente ferito, il suo peso poggiava tutto sul sinistro e probabilmente le sue capacità di salto erano compromesse. Rivolse la spada verso il basso, e con due rapidi movimenti si liberò anche della Air Treck rimasta, rimanendo del tutto scalza. Una mossa priva di senso, che Orm accolse inarcando il sopracciglio sottile.

    « Se ti arrendi adesso mi limito a spedirti in ospedale per qualche mese. »
    Disse mentre studiava la preda ferita, che però non sembrava affatto rassegnata.
    Tese il braccio armato, poi si lanciò in avanti ad una velocità affatto ridotta nonostante non avesse più le Air Treck ai piedi. Orm saltò via prima che il veicolo su cui sostava si trasformasse in tanti blocchi di metallo tranciati di netto, balzando di cofano in cofano finché non guadagnò una distanza di almeno venti metri dalla rivale. Questa si materializzò di fronte a lei quasi istantaneamente, e stavolta il fendente si rivelò vincente. La lama della Bakuzan fendette il collo della Regina dell'Acqua, decapitandola.

    adfds

    « Not even close. »
    Commentò lei masticando i bastoncini, magro lascito dei chupa chups che aveva sbranato a inizio battle. La spada aveva impattato una superficie elastica di bolle di sapone, che ne avevano interrotto il movimento, impastandola e bloccandola. Lady Satsuki ricorse a tutta la maestria di cui era capace per liberarla e riguadagnare una distanza di sicurezza dall'avversario.
    « Dovrò per forza... oh? »

    Orm si voltò. Satsuki fece altrettanto, un istante dopo. Quello era il momento in cui, infine, Drusilia Galanodel sopraggiunse sul campo di battaglia...

     
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    "There came a wind like a bugle;
    it quivered through the grass,
    and a green chill upon the heat so ominous did pass
    we barred the windows and the doors as from an emerald ghost;
    the doom's electric moccasin that very instant passed.

    angelsanctuaryv09150_zpsid1pq0gu

    On a strange mob of panting trees and fences fled away
    and rivers where the houses ran the living looked that day.
    The bell within the steeple wild the flying tidings whirled.
    How much can come and much can go,
    and yet abide the world!"


    1374205276_zpscb2fe5a8

    « L'hai sentito quel rumorino...?
    E' un suono dolce-dolce che puoi sentire solo tu.
    Non è romantico? Se vuoi posso fartelo sentire di nuovo.
    ... Così. "Pop" ♥
    »

    Come un rapace in piena caccia, la Dama del Vento sorvolava quelle terre dimenticate da Dio in religioso silenzio. I rumori della lotta, il vociare di quegli esseri, i battiti di mano ed il fragore del metallo che si scontra e poi cade avevano perso ogni importanza, al punto da giungerle ovattati quasi fossero sussurri di fantasmi. L'aria era ferma, tesa, asfissiante. Regina dei cieli di Endlos, Drusilia non aveva bisogno di un suo mantello; ad ogni metro che guadagnava la corrente diveniva ostile, un lungo strascico di morte appena percettibile, sottile come la lama di un buon assassino.

    « Se ti arrendi adesso mi limito a spedirti in ospedale per qualche mese.
    Dovrò per forza... oh?
    »

    Silente e minacciosa quanto la calma che annuncia Tempesta, la Dama del Vento si sarebbe avvicinata al suolo senza mai sfiorarlo. Sarebbe rimasta lì, ferma fra le contendenti.
    Aveva uno sguardo fermo ed al tempo stesso folle. Eppure era certa che se avesse ascoltato Orm, qualcosa in lei si sarebbe smosso! Un semplice appiglio a ciò che ancora conservava nel proprio cuore, anche misero, così da non scivolare in quello stato furente, adirata quanto ferita al pari di una bestia aggredita. Eppure il suo miracolo non giunse e lo sdegno lavò via la tolleranza, il dolore cancellò la prudenza; aggrappata alle sue carni un'orribile consapevolezza, Drusilia se ne accorse ed a stento trattenne le lacrime.
    Le stesse lacrime di quel cielo ferito.
    Un cielo tradito, un cielo rinnegato, soggiogato...
    ...stuprato dagli umani.

    angel-sanctuary_v07_080%201_zpskmyxmjd6

    -Chi lo ha tradito... chi lo ha sfidato?


    Lo disse sussurrando appena, eppure il Vento ne fu colpito e rese le sue parole chiare a tutti. Giocando con i capelli d'ebano li avrebbe agitati dolcemente, spettinandoli con amore, sollevandoli appena quasi fossero senza peso e le vesti morbide si sarebbero agitate come ali di angelo, sfidando gravità e leggi stesse di quegli stolti. Loro che si fregiavano del Suo Nome e che per lui combattevano: quale ironia per il Cielo di Klemvor, trovare un solo custode fra gli stranieri!

    incazzo_zps0f9ce061

    -CHI HA OSATO PIEGARE IL MIO CIELO???
    -CHI HA OSATO PIEGARE IL MIO CIELO???

    Un fulmine attraversò il ciel sereno.
    Nuvole gravide di pioggia si addensavano all'orizzonte.
    Bastò un gioco di luce.
    E venne il buio.

    Effetti scenici completamente random (se serve riquoto le varie passive). Non si rimette nemmeno a piovere: per buio intendo solo che dove prima c'era qualche spiraglio di luce a causa delle sostanze che hanno un pò diradato le nubi, ora è tutto coperto.
    Però non piove.
     
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    Raggiungere il luogo dell'incidente fu molto più difficile del previsto. Il motivo di tale difficoltà non era tanto per l'asprezza del percorso, quanto per il tempo impiegato per raggiungerlo, visto che la loro guida sembrava distratta, assente, come se quella missione di ricognizione fosse passata improvvisamente in secondo piano. Nell'auricolare poi iniziarono a riversarsi un numero sempre maggiore di voci, segno che la situazione a Klemvor stava peggiorando sempre di più... ma non era quello a preoccupare un assorto Rhaziel. L'uomo ripensava a ciò che gli aveva detto Drusilia, aveva parlato di non-morti tra i Riders e gli aveva intimato di non farne parola con nessuno... il che aveva un senso. Purtroppo però non ne sapeva abbastanza, quindi tale avvertimento passava in secondo piano... doveva semplicemente guardarsi costantemente le spalle, come faceva sempre. Ah, ovviamente l'idea di tornare su Laputa non lo sfiorava affatto, avrebbe disubbidito a ciò anche se si trattava di un esplicito ordine. Come già detto... lui non era il tipo che spezzava le promesse.
    Comunque, in qualche modo il gruppo riuscì a raggiungere il luogo dell'incidente... un posto che ben presto assunse i tratti del disastro. Era una scena talmente devastata che non tardò a far ritornare a galla un ricordo troppo fresco per essere dimenticato. Quella limousine sventrata era identica a quella guidata dalla strega in rosa, il giorno dell'attentato. In quella stessa auto aveva visto il corpo insanguinato dell'Alfiere... e la cosa gli causava ancora un forte dolore al petto. In ogni caso la zona mostrava la realtà dei fatti, i bossoli a terra raccontavano di uno scontro a fuoco e i cadaveri mostravano chi aveva avuto la peggio. Il tutto assumeva i tratti dell'agguato, non sembrava un qualcosa di fortuito e accidentale, come in un primo momento avevano pensato.
    Tuttavia il gruppo non riuscì ad avvicinarsi per fare le analisi del caso.

    E queste?

    Domandò il Cacciatore osservando gli alleati, cercando di capire se ne sapessero qualcosa, anche se sembravano a loro volta abbastanza sorpresi. Quelle due strane tipe comunque le aveva già viste, accompagnavano un tizio muscoloso, uno dei Re gli pareva di ricordare. Ogni tentativo di giustificarsi, di far valere i propri titoli però andarò a sbattere contro un muro... e quando per una volta il mercenario era d'accordo con il ranocchio, Sanageyama fece valere le sue doti da leader e placò gli animi. Non era il caso di scatenare nuovi scontri, sarebbe stato irrispettoso verso quelli che erano già caduti. Cosa fare quindi? Beh, qualcosa c'era in effetti.

    Chissà come, ma me l'aspettavo.

    Commentò ironico Rhaziel, che ormai aveva capito come ragionavano quei tre marmocchi. Lady Satsuki era il loro punto di riferimento, la loro guida, era normale cercare di seguirla sempre e di non staccarle mai gli occhi di dosso. Era un po' ciò che spingeva il castano a seguire Drusilia fino in capo al mondo. E poi parlando di istinto... anche lui aveva una convinzione. In genere dove si concentravano delle grandi forze, si generava una specie di calamita che ne attirava altre e qualcosa gli diceva che avrebbe trovato in quel posto qualcosa di piacevole. Ma era solo il suo istinto a parlare, poteva benissimo sbagliarsi.



    CITAZIONE
    Rhaziel

    Fisico: Ok.
    Mente: Concentrato.
    Energia: 100%

    Passive: Eterna giovinezza, visione termica
    Equipaggiamento: Spada lunga, Revolver, Blaster, Sniper

    Tecniche utilizzate:
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    Si accorsero della comparsa dell'Alfiere con pochi istanti di ritardo rispetto ad Orm, che l'aveva riconosciuta con dell'anticipo per puro istinto. Ma non serviva un istinto animale per percepire la sensazione di furore che vibrava attraverso l'aria, e quasi tutti si ritrovarono a rabbrividire, come se Drusilia portava con se un presagio funesto. Solo Satsuki ed Orm non percepirono quel bisogno, anche se per motivi differenti l'una dall'altra. Tutti gli asanti, gli Storm Rider appollaiati sui tetti ed il codazzo di sottoposti della Kiryuin arretrarono di un passo, la sensazione di panico che li punzecchiava come punture di insetto alla base della spina dorsale. Lady Satsuki invece reagì in modo molto diverso: corrugò la fronte e rafforzò la guardia, rinsaldò la presa sull'arma e si concentrò tanto sulla Regina dell'Acqua che sulla Dama dei Venti, identificata immediatamente come potenziale minaccia e quindi pronta a difendersi tanto dall'una che dall'altra. E non mostrava esitazione, il bel viso restava determinato ed impassibile, il viso di qualcuno che sapeva di poter fronteggiare faccia a faccia un Dio ed uscirne trionfante forte solo dei propri ideali.
    Tuttavia Orm non era dello stesso avviso.

    Con uno scatto scalò una parete in verticale, con un movimento circolare che la portò sul bordo alto di una palazzina con ancora una forte spinta d'inerzia. Con l'energia cinetica accumulata si gettò in aria, una parabola elegante che la condusse praticamente di fronte a Drusilia, un palmo dal suo volto. Stava volteggiando in aria. Anche se era solo un'impressione, per un momento sembrò che l'eccentrica Regina di Sleeping Forest stesse volando di fronte alla Galanodel, e nonostante le innumerevoli piccole ferite sanguinanti le sorrideva spensierata. Poi con un gesto repentino si voltò verso i presenti, gridando con la voce tinta di un certo astio allegro.

    ORM

    « Avete visto? Avete fatto arrabbiare la mia caramella preferita!! »
    Li avvertì dalla sua posizione rialzata, mentre lentamente, ma inesorabilmente, iniziava la sua discesa verso il basso. L'incantesimo che la manteneva sospesa nel vuoto si stava sciogliendo, la mezzanotte si avvicinava sempre più anche per questa cenerentola dai canini aguzzi. Nessuno aveva capito il motivo della furia di quell'incarnazione elementare, ma fra tutti Orm era l'unica che c'era andata vicina, capendo che dopotutto non importava capire. Drusilia era furiosa, e tanto bastava...

    « Sai, Caramella mia, questo Trick si chiama "Moonwalk"! Ti svincola per qualche attimo dalla forza di gravità grazie ad una piccola magia nascosta fra le leggi che governano la cinetica. Avrei voluto tanto mostrartelo in un'altra occasione, ma... »
    Le rivolse un sorriso dolcissimo, mentre iniziava a guadagnare velocità. A cadere.
    « Adesso sei tanto arrabbiata con noi che cacci via anche la luce...? Magari ci uccidi tutti quanti...? »
    Le tese una mano, mentre cadeva all'indietro...
    « Se deve succedere allora non penso sarebbe poi così brutto, ma almeno per questa volta... Non vorresti invece portarmi via con te? »
    Orm cadeva. Non perché non era capace di stabilizzarsi, di controllare il balzo... semplicemente perché si rifiutava di farlo, per stavolta accettava solo di essere salvata. Perché se Drusilia in quel momento era un Dio Vendicatore, allora un essere del genere non si abbassa a salvare un misero mortale che cade al suolo, privo di ali come Icaro. No: non sarebbe stata mai la mano di un Dio Vendicatore quella che si sarebbe tesa a stringere le dita di Orm, per evitarne la caduta mortale. Un'atto del genere poteva appartenere solo ad un'altra creatura tanto sciocca da poter essere solo umana... Ed Orm non poteva aspettarsi niente di differente. Perché dopotutto, quella era la sua caramella...


    Turni: Drusilia - QM - Majin


    Edited by Yomi - 3/6/2016, 02:56
     
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    Come c'era da aspettarsi, l'aria si fece più tesa in quegli attimi precedenti alla grande battaglia. Eppure non vi erano eserciti schierati: solo ragazzini esaltati, alcuni timorosi di fronte a ciò che esulava dalla loro stessa umanità. Comprensibile, come lo era anche la guardia rinnovata della Satsuki; dopotutto era stata proprio sua sorella ad indicarla come "mostro"... ed era vero. Lo era sempre stata: ragione della caduta di un antico casato, pessima allieva in molti casi, Gerarca indisponente e spesso maleducata... per molti laputensi era ancora l'assassina del loro precedente Alfiere. Perchè allora fingersi umana? Perchè continuare quella ridicola pantomima?

    « Avete visto? Avete fatto arrabbiare la mia caramella preferita!! »

    Con uno scatto Orm era riuscita a scalare -letteralmente- una parete in verticale, e con un secondo movimento circolare aveva raggiunto il bordo alto di una palazzina. Con l'energia cinetica accumulata si era lanciata in aria in un'elegantissima parabola fino a raggiungere Drusilia, ancora volteggiante e senza peso. Le sorrideva spensierata, nonostante le ferite.
    Solo allora, lentamente, l'incantesimo che la manteneva sospesa nel vuoto si dissolse come le onde del mare sulla sabbia.
    Iniziò a cadere.

    « Sai, Caramella mia, questo Trick si chiama "Moonwalk"! Ti svincola per qualche attimo dalla forza di gravità grazie ad una piccola magia nascosta fra le leggi che governano la cinetica. Avrei voluto tanto mostrartelo in un'altra occasione, ma... Adesso sei tanto arrabbiata con noi che cacci via anche la luce...? Magari ci uccidi tutti quanti...? »
    Le tese una mano, mentre si abbandonava all'idea del suicidio.
    « Se deve succedere allora non penso sarebbe poi così brutto, ma almeno per questa volta... Non vorresti invece portarmi via con te? »

    Per un attimo, uno soltanto, l'Alfiere Errante era rimasta immobile e con gli occhi sbarrati.
    Non ci credeva: Orm era perfettamente in grado di controllare situazioni simili. Ma allora... perchè?
    Cosa voleva dimostrare? Cosa voleva dimostrarle???
    Loro erano soltanto dei casinisti, umani imperfetti bramanti caos e distruzione: sadici, masochisti, individualisti, esibizionisti e doppiogiochisti, tutti uniti in una sola danza. E lei li odiava. Odiava proteggerli, li odiava perchè erano degli sporchi e luridi ingrati e non sapevano fare altro che ferirla.
    Ancora ...ed ancora.
    Sempre.

    jpg

    Le dita affusolate e candide si strinsero a quelle della Regina e solo allora la Dama del Vento si rese conto di essersi lanciata in avanti, le ali bianche e luminose spiegate dietro la propria schiena per sorreggere il peso di due persone. Era stato istintivo, una paura irrazionale e violenta in grado di elettrificare muscoli e tendini e farli muovere da soli. O forse era stato proprio il vento a spingerla in quella direzione?
    No, non capiva.
    Non capiva nemmeno quelle lacrime che, quasi a sbeffeggiarla, scendevano lungo l'ovale del viso d'angelo.
    Le faceva male il petto, un dolore atroce... e non riusciva più a placarlo.

    -Sei completamente pazza.

    Reggendola come una dama al Gran ballo, la mano libera si levò per un istante, quasi a voler discostare qualcosa di estremamente fastidioso alla propria destra. Schioccò le dita... ed il cielo prese ad imitarla, coprendole la vergogna che ancora scendeva dagli occhi verdi. Tornò la pioggia, e con essa quella pace falsa, ma necessaria.

    Guardò Orm, ma non riusciva ancora a sorriderle.
    Aprì la bocca, ma non ebbe la forza di insultarla.
    Però, alla fine, le doveva pur sempre una risposta.

    -...si.

    GALANODEL »

    « i figli di Dio videro le figlie dell'uomo che erano belle
    e si presero delle mogli fra tutte quelle che scelsero. »
    Bereshit (Genesi) VI,2.

    Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo di un Galanodel presenta tratti di entrambe le razze.
    Per comprendere una delle caratteristiche alla base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che, sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo perchè -come gli angeli- i Galanodel sono legati alla Fonte. Questa li rende immuni da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete" quali batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono assolutamente immuni alle malattie e, qualora qualcuno provasse ad avvelenarli, la sostanza tossica verrà assunta senza che il corpo ne subisca effetti deleteri.
    Altra eredità della progenie celeste vi è certamente la capacità di sollevarsi in aria -talvolta generando candide ali sulla schiena- o irradiare luce dalla propria pelle, intensificandola o meno a seconda del caso. Questa non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare.
    Essendo inoltre il corpo parzialmente costituito di luce, esso avrà capacità di rigenerazione superiori a quella di un normale umano; non conserva inoltre i segni delle cicatrici. Inoltre ha un adattamento alla diversa luminosità che va aldilà dell'umano: è infatti in grado di vedere perfettamente al buio, come se fosse pieno giorno.
    E' infine cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son predilette fanciulle vergini ed infanti. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica e sola fonte di potere.
    Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue di un Galanodel "puro" porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni.

    [Proprietà del sangue + rigenerazione rapida + scurovisione + passiva di volo + immunità passiva agli agenti esterni più relativa attiva a consumo variabile = 29pt]

    GODDESS OF LOVE »

    «Mettimi come sigillo sul tuo braccio, come sigillo sul tuo cuore, perchè forte come la Morte è Amore. Le grandi acque non potrebbero spegnerlo, né i fiumi sommergerlo. Tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma ardente, la fiamma del Signore!»
    Canto dei Cantici VIII,6-7.

    L'Amore è un sentimento intenso e profondo simile all'affetto, alla simpatia ed all'adesione, ma molto più violento ed incontrollabile. Impossibile da concepire appieno per chi non ha avuto mai modo di viverlo è rivolto verso una persona, un animale, un oggetto o verso un concetto, un ideale. Oppure, può semplicemente essere un impulso dei nostri sensi che ci spinge verso una determinata persona. E' tuttavia soggettivo, ed è forse questo a renderlo così complesso; per alcuni è il volere che gli altri siano felici, un sentimento incondizionato che richiede molto coraggio e accettazione, per altri è ciò che avvicina l'uomo ad un Dio lontano, altri lo ritengono semplicemente una utopia, qualcosa di non concreto. Sono infiniti i modi di pensare e vederlo, così tanti quanti sono le creature di ogni universo e dimensione. Drusilia Galanodel, insieme al fratello Quarion, rappresenta ogni singolo aspetto della carta di Arcani di cui sono i concetti incarnati. Loro sono gli Amanti, incarnano l'Amore -la forza più potente dell'Universo- ed il Libero Arbitrio.
    Loro sono quella fiamma viva in grado di animare ciascun animo verso il desiderio massimo del proprio esistere. Per tale ragione la bella è in grado di esercitare numerose malie sugli altri. Ciò che tuttavia non accade è la situazione inversa: nulla è in grado di scalfire la sua volontà, mentirle o ingannarne i sensi, forte del suo potere e della sua stessa essenza. Inquanto Amore, la sua essenza non è in realtà nemmeno relegata ad uno stato fisico; nonostante la sua anima occupi di fatto un corpo, con il tempo ha finito per svilupparsi a tal punto da non poter nemmeno essere completamente contenuta nella carne. Per questo motivo l'anima della Dama del Vento è percepibile non solo dentro Drusilia, ma anche nell'ambiente che la circonda, rendendo di fatto difficile determinati tipi di localizzazione.
    E' inoltre empatica, capace di comprendere appieno lo stato d'animo altrui. Significa "sentire dentro" e nonostante il concetto sia spesso ridotto al semplice "mettersi nei panni dell’altro", in realtà vuol dire "portare l'altro nel proprio mondo". Drusilia può mettere in secondo piano il suo modo di percepire la realtà per cercare di far risaltare in se stessa le esperienze e le percezioni di chi le sta intorno. È una forma molto profonda di comprensione dell'altro perché si tratta d'immedesimazione negli altrui sentimenti. Ci si sposta da un atteggiamento di mera osservazione esterna al come invece si sente interiormente, cercando di guardare attraverso i suoi occhi.
    E' per tutto questo che, chiunque ha a che fare con la Dama del Vento, vede in lei ciò che desidera; il musicista la sognerà come propria musa o sentirà dolci melodie provenienti dai suoi passi, il pittore la vedrà come opera d'arte vivente ed il chierico si stupirà nel riconoscere in lei l'impronta del suo dio. Tali reazioni possono essere infinite, come lo sono coloro che la incontrano, assaporandone la persona, omaggiando la sua bellezza.

    [Malia d'amore + protezione da malie + auspex attacchi psion + auspex illusioni + auspex bugie + empatia + bonus riserva energetica (10%) + percezione di onnipresenza (antiauspex dell'anima)= 40pt]

    LADY OF THE WIND »

    «L'Amore ci passa accanto, rivestito di soavità, ma noi fuggiamo via impauriti, andiamo a nasconderci nelle tenebre o, ancora, l'inseguiamo per far del male in suo nome. Anche il più saggio tra noi si piega sotto il formidabile peso d'Amore; eppure esso è, in verità, leggero come la brezza lieve del Libano.»
    Kahil Gibran.

    E' innegabile che, dal suo arrivo su Endlos, il potere della Dama del Vento sia sensibilmente cresciuto: questo può essere in parte dovuto al fatto che ella abbia abbracciato il suo destino di guerriero Galanodel -imparando a non lasciarsi più frenare dal suo cuore tenero-, e in parte al fatto che la permanenza presso l'Isola nel Cielo l'abbia portata ad un più alto livello di comunione col suo elemento... Fatto sta che l’ambiente attorno a lei sembra aver sviluppato un legame quasi empatico con Drusilia, reagendo alla sua presenza e riflettendo come uno specchio i suoi stati d’animo. Il potere non genera mai effetti disastrosi o disagevoli, nemmeno per gli avversari, ma è una spia più che utile per capire che aria tira; se -all’improvviso- il cielo si annuvola... e se è stato fatto o detto qualcosa di fuori luogo, sarebbe meglio a preoccuparsi di quei neri cumoli temporaleschi, perché potrebbero essere un terribile presagio di tempesta.
    La comprensione del suo elemento è tale da poter considerarlo "tutt'uno" con la sua Signora. Partendo da tale presupposto, la giovane Galanodel può comandarlo a suo piacimento con rapidità e naturalezza sconosciute ad un mago qualunque. E' anche in grado, attraverso la meditazione, di poter "sentire" ogni molecola d'aria presente nel raggio di 15m da lei; quando qualcosa si trova all'interno dell'area, la Dama è in grado di stabilire la sua esatta posizione nello spazio, un suo qualsiasi movimento o un semplice respiro, come anche la composizione chimica in caso di sostanze gassose.
    Similmente all'aria è perfino in grado di spostarsi, veloce come il vento di cui è sovrana, ed ha particolarità fisiche quali una elasticità muscolare fuori dalla norma che le permette di compiere movimenti particolarmente complessi con l'aiuto del proprio fisico scattante.
    Mai vi fu nulla più mobile dell'aria e del vento, mai vi fu più grazia di ciò che nel cielo sconfinato si muove.

    [Manipolazione atmosferica + instant casting + auspex di tipo radar + auspex composizione aria + PU passivo velocità (50%) + PU passivo agilità/destrezza (50%)= 30pt]

    AURA DEI GIUSTI »

    «Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto»
    (1 Pt 4,10).

    Altro non è che una aura di "cárisma" che circonda alcuni degli appartenenti alla gilda. Tale aura è invisibile tuttavia splendente per chi è in grado di guardarla, ed è un concentrato di Salvezza, Misericordia e Grazia. Coloro che avranno modo di osservare un portatore di tali doni, vedranno nelle sue gesta, anche quelle non apprezzabili, la manifestazione più alta di Giustizia, perchè Aviatore è colui che scelse di avere il dono di una vita spesa al servizio dei fratelli.

    [Malia di carisma = 5pt]
     
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    WOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOH!!!
    Senza che ci fosse un vero e proprio preavviso, nelle strade esplose una bomba di voci, un'esplosione di grida incontrollate ed incomprensibili, mentre gli Storm Riders sbucati fuori da ovunque saltavano sul posto, alzavano le mani al cielo ed esultavano nella più genuina e spontanea delle manifestazioni di gioia. Chi indossava un cappello o un casco l'aveva tolto per lanciarlo al cielo, sventolavano gli stendardi di Genesis e Trident. Sotto la pioggia battente i più applaudivano, qualcuno stava imitando il moonwalk di Orm in scala ridotta, saltando sui muri e volteggiando in aria per qualche attimo prima di ricadere al suolo fra le grida di incitamento dei compagni. Erano in tanti che inneggiavano a Lady Satsuki, ma alcuni chiamavano anche il nome dell'Alfiere del Cielo e Signora delle Tempeste e di Sleeping Forest. In alto, ancora aggrappata a Drusilia per non cadere, Orm le gettò le braccia al collo accoccolandosi a lei sorridendo come se tutto fosse finito e fosse spuntato il sole, anziché ripresa la pioggia.

    « Ahah... sapevo che non mi avresti abbandonata ♥ »
    Tornò a guardare al suolo, dove le Tribù della Tempesta si riversavano di nuovo per le strade, in preda alla gioia come se fosse finita una guerra decennale e fosse scoppiata la pace.
    « Guardali. Sono come bambini. Non hanno capito niente di ciò che è successo, ma sanno per istinto che tutto è finito per il meglio. Non possiamo mica lasciarli soli, no? Anche se sono degli scemi, restano comunque degli scemi dolci-dolci come caramelle! ♥ »

    A margine della festa, Lady Satsuki si era messa in disparte, raggiunta dai suoi sottoposti da cui rifiutò sia aiuto che il riparo dalla pioggia. Proprio lei gettò uno sguardo preoccupata al cielo nuovamente piangente, gli occhi scuri profondi ed imperscrutabili. Da prima che finisse la battle che l'aveva vista coinvolta con la Regina dell'Acqua, le trasmittenti di Trident non avevano cessato di inviare dati, e la donna sapeva bene che la guerra era ancora lungi dall'entrare nella sua fase peggiore. Volse le spalle la campo di battaglia e si preparò ad uscire di scena, il codazzo di seguaci che le si stringeva attorno per permetterle di superare la folla in giubilio. Drusilia l'avrebbe intuito da sola: era successo qualcosa di molto grave, da qualche parte. Ma adesso non c'era tempo, la "zona" di Genesis non era più sicura, né per lei e tantomeno per Orm...

    « Siamo arrivati tardi. »
    Sanageyama intercettò il seguito della Lady Vicecomandante, palesando un'espressione tutt'altro che rattristata per l'epilogo di quello scontro e per il modo in cui si era conclusa l'esistenza della terrorista Nui Harime. Niente gloria oppure onori per Sanageyama ed i suoi, solo l'accoglienza fredda che si riserva a coloro che hanno fatto il loro dovere senza chiedere niente in cambio. La gratitudine non è di questo mondo disse con un filo di voce Takachiko, i ladri giunti a rubare i favi vengono lasciati impuniti, mentre il buon apicultore che cura l'alveare, viene colpito terribilmente.

    « Torniamo al Quartier Generale, Sanageyama. Il nostro lavoro non è ancora finito. »
    « Ancora lavoro? »
    Chiese lui sorridendo ironico.
    « Il nostro lavoro è appena iniziato. »
    Disse lei proseguendo oltre, in un tono che non ammetteva repliche.
    Un codazzo di auto con le insegne di Trident comparvero dal nulla, il seguito della donna si dileguò al loro interno ed i quattro uomini vennero lasciati di nuovo indietro. Più o meno avevano potuto seguire gli avvenimenti grazie alla vocetta impertinente di Nonon, che dai microfoni aveva tentato di descrivere a grandi linee ciò che stava accadendo su quel campo di battaglia. Grazie ad essa Rhaziel sapeva che Lady Satsuki si era scontrata con un pezzo grosso, un "Re", che dalla descrizione sembrava proprio colei che giaceva in quel momento fra le braccia di Drusilia Galanodel. Proprio l'Alfiere Errante era intervenuto in prima persona, anche se in seguito al suo intervento le comunicazioni erano saltate per alcuni lunghi istanti. Nonon aveva semplicemente detto che "L'Alfiere ha posto fine allo scontro", il come tuttavia era rimasto un mistero, e probabilmente erano davvero pochi coloro che avevano afferrato pienamente il significato di quanto appena successo. In ogni caso un capitolo si chiudeva, un'altro era in procinto di iniziare. Sanageyama volle rivolgersi al Cacciatore, nel consueto modo affabile e sereno.

    « Il tuo dovere è finito, grand'uomo. Mi dispiace averti trascinato in una missione così ingrata, ma purtroppo a noi tocca il lavoro sporco, ce ne siamo fatti una ragione a suo tempo... »
    Era una mezza frase di concedo, anche se...
    « Non ci mollerai mica così?! »
    Fukuroda insorse, dando una pacca sulla spalla a Rhaziel.
    « Ehi, c'è ancora un sacco di gente da menare! Il divertimento è a malapena iniziato! »

    « Vorrei avere le parole giuste per convincerti a restare con noi, ma immagino che la tua Regina ti attenda, e non voglio trattenerti oltre... »
    Takachiko sbuffò, e porse una mano a Rhaziel, in un cenno di commiato. Se davvero Rhaziel voleva semplicemente tornarsene da Drusilia ed alla sua isola, non aveva altro da fare se non accomiatarsi dai tre e raggiungerla...


    Turni: Rhaziel - Drusilia. Rhaziel si trova di fronte ad un bivio: può scegliere di restare dalla parte di Trident, ed in tal caso entra nella prossima fase della campagna schierato con questi ultimi, oppure può accomiatarsi e tornare nello schieramento di Laputa e ricongiungersi a Drusilia.
     
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  14. _MajinZ_
     
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    Gioia e giubilo accolsero il quartetto di Trident una volta giunti a destinazione. Ovviamente tutta quella euforia non era collegata al loro arrivo, sarebbe stato tutto troppo bello, ma si trattava comunque di un qualcosa di abbastanza importante. In genere si considerava la pioggia come le lacrime del cielo, dandole però un'accezione triste e disperata... il contrario di quel che stava accadendo adesso in quel di Klemvor. Quelle lacrime mostravano felicità, era difficile capirne il motivo, ma tutti gli Storm Riders saltavano e lanciavano in aria i loro cappelli in segno di festa. C'era chi urlava il nome di Lady Satsuki, chi inneggiava a Drusilia e altri che tifavano per Sleeping Forest. Era tutto abbastanza confuso, ma dal poco che aveva sentito, Rhaziel comprese che la Vicecomandante di Trident aveva attaccato un tizio importante, un Re, ma l'arrivo dell'Alfiere Errante aveva messo fine allo scontro... scongiurando una terribile guerra.

    In un modo o nell'altro, riesce sempre a cambiare le cose.

    Un pensiero sfuggì alla mente e divenne parola, ma non c'era niente di male a pensarla in quel modo. Rhaziel era innamorato del suo Alfiere, ma non nel modo in cui si intendeva normalmente, per quanto fosse una donna davvero attraente non era il desiderio che lo spingeva a seguirla. Amava il suo modo di fare, di decidere, di affrontare ogni decisione senza tirarsi mai indietro... tutto il contrario di quel che il Cacciatore aveva fatto nella sua vita prima di incontrarla. La ammirava come autorità, così come ammirava quella Lady Satsuki ormai sconfitta che era prossima a ritirarsi. La conclusione della storia quindi sembrava prevedibile, una tale devozione non poteva che concludersi con un ricongiungimento, un ritorno a casa, un ritorno su Laputa. Ma allora perché il guercio esitava? Osservò Sanageyama e i suoi compagni, il loro ringraziamento e l'invito non troppo nascosto a rimanere. Voleva davvero tornare da Drusilia, ma il suo senso del dovere gli intimava di prendere un'altra decisione. Una decisione davvero difficile.

    Datemi due minuti.

    No, ancora non se la sentiva di salutarli... però prima di decidere, aveva bisogno di sentire il parere di una persona. Sentiva di doverlo fare in quanto LAM, ma non solo per quello, sparire senza dire assolutamente nulla sarebbe stato un semplice tradimento. Però sarebbe stato troppo facile andarsene via, lasciando Trident nel mezzo di una situazione critica... fregandosene e cancellando tutto il tempo passato assieme. Alla fine Rhaziel si era affezionato davvero a quei ragazzini. Quella decisione non poteva essere presa a cuor leggero.

    Sono qui.

    Si allontanò di qualche passo, poi strinse con forza il proiettile argentato, alzando gli occhi al cielo per incontrare il suo Angelo. C'era troppa confusione per riuscire a parlare normalmente.

    Sono vivo come vedi e si, indosso la divisa di Trident.

    La presa sul frammento di AI si fece più decisa.

    Non prenderla come un tradimento: sarò sempre fedele a te e alle tue decisioni. E non ho intenzione di disubbidire ai tuoi ordini, ma...

    Una pausa.

    Non posso lasciarli ora che hanno bisogno di aiuto, il mio onore mi impedisce di abbandonarli... o forse mi sento solo loro complice. Ho sparato io in testa a Nui Harime poco fa. Mi sono alleato con loro per ritornare da te, era l'unico modo, ma ora tutto si è complicato ancora di più. Il dovere di un LAM è di difendere ciò che ritiene giusto.. no?

    Chissà, forse aveva frainteso. Magari stava sbagliando a unirsi a quelle persone e aveva letto male le loro intenzioni. Forse non aveva mai capito i veri ideali della Gilda, ma in quel momento il suo senso di giustizia gli impediva di andarsene così di punto in bianco. Sarebbe stata una decisione abbastanza meschina.

    Ad ogni modo non ho intenzione di discutere i tuoi ordini, quindi se ritieni che sia giunto il momento di riunirmi a te, non avrò niente da ridire.

    Concluse infine, restando in ascolto in attesa del suo Destino.



    CITAZIONE
    Rhaziel

    Fisico: Ok.
    Mente: Concentrato.
    Energia: 100%

    Passive: Eterna giovinezza, visione termica
    Equipaggiamento: Spada lunga, Revolver, Blaster, Sniper

    Tecniche utilizzate:
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    Senza che ci fosse un vero preavviso o una qualche motivazione di sorta, nelle strade esplose un coro di voci, grida incontrollate, addirittura degli applausi ed altre manifestazioni di gioia genuina e fanciullesca. Con la coda dell'occhio -mentre era ancora sospesa in aria ad ali spiegate- Drusilia notò dei cappelli ed alcuni caschi volare per aria mentre stendardi di varie tribù venivano sventolati come tutti fossero improvvisamente impazziti. Dalla terra giungevano ancora inni per la signornina Satsuki, ma in quel preciso istante ne arrivarono altri rivolti a lei ed Orm che, intanto, le aveva gettato le braccia al collo e le si era accoccolata tutta felice, un pò come una bambina davanti ad una montagna di regali di Natale.

    « Ahah... sapevo che non mi avresti abbandonata ♥ »
    Avrebbe detto, mentre la Dama del Vento fingeva un broncio dopo essere diventata tutta rossa in volto.
    « Guardali. Sono come bambini. Non hanno capito niente di ciò che è successo, ma sanno per istinto che tutto è finito per il meglio. Non possiamo mica lasciarli soli, no? Anche se sono degli scemi, restano comunque degli scemi dolci-dolci come caramelle! ♥ »

    A margine della festa, Lady Satsuki si era messa in disparte prima di abbandonare il campo, il tutto con il solito codazzo di seguaci che le si stringeva attorno per permetterle di superare la folla in giubilo. Fu proprio quello che, grazie anche alle parole di Orm, la riportò con i piedi per terra. Qualcosa di grave era probabilmente accaduto ma, in fin dei conti, qualcosa di gravissimo era capitato anche a lei. Qualcosa che ben pochi umani avrebbero potuto affrontare.

    -Orm... penso che tu debba sapere delle cose. Sono... siamo tutti in pericolo. Uno molto serio. Qui... cioè... io ho visto... ho visto...

    angel-sanctuary_v08_169_zpsumphommg

    I denti bianchi affondarono nelle labbra rosse mentre il respiro della bella Drusilia si faceva sempre più affannato. Non aveva paura della situazione, dopotutto la necromanzia a Laputa era già accettata e praticata, semplicemente non aveva il cuore per dirglielo. Con che faccia avrebbe potuto affermare di aver visto Gabishi, loro (ma soprattutto suo) compagno di battaglia defunto da più di un decennio... di nuovo fra i vivi? E Bi-bi? Avrebbe dovuto dirle che era già morto anche lui?
    Qualcosa però la interruppe... e la voce di Rhaziel si manifestò nuovamente attraverso il suo frammento di AI.

    Sono qui. Sono vivo come vedi e si, indosso la divisa di Trident. Non prenderla come un tradimento: sarò sempre fedele a te e alle tue decisioni. E non ho intenzione di disubbidire ai tuoi ordini, ma... Non posso lasciarli ora che hanno bisogno di aiuto, il mio onore mi impedisce di abbandonarli... o forse mi sento solo loro complice. Ho sparato io in testa a Nui Harime poco fa. Mi sono alleato con loro per ritornare da te, era l'unico modo, ma ora tutto si è complicato ancora di più. Il dovere di un LAM è di difendere ciò che ritiene giusto.. no?

    Era Rhaziel.

    Ad ogni modo non ho intenzione di discutere i tuoi ordini, quindi se ritieni che sia giunto il momento di riunirmi a te, non avrò niente da ridire.

    Sinceramente non aveva capito che fosse anche l'attentatore di Nui eppure, nonostante avesse di fatto ucciso la loro guida improvvisata, non poteva dargli tutti i torti. Non dopo l'incidente e dopo l'esser finito nel gruppo di Trident; covava rancore per il primo ed era stato tenuto nell'ignoranza nel secondo. Eppure -proprio per quelle informazioni mancate- Drusilia desiderava ardentemente riaverlo con sè, spiegargli cosa aveva visto e come stavano le cose. Certo, l'idea di lasciarlo andare e continuare lo scambio d'informazioni le aveva solleticato le meningi... ma conosceva i suoi Aviatori, e Rhaziel era troppo buono per fare il doppiogiochista.

    Ho bisogno di te.

    Poche parole, una semplice risposta alle mille parole che avrebbe voluto dirgli ma che, data la situazione, avrebbe tenuto per sè. Guardò Orm, questa volta più decisa.

    -Andiamo via da Genesis, immediatamente: prima di tornare a Laputa... voglio che tu sappia.

     
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16 replies since 25/5/2016, 23:12   325 views
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