Giusto, ingiusto. Ai mortali piaceva semplificare le cose, suddividendole in categorie. Bianco o nero. Corretto o sbagliato. Ma la vita non si limitava a una così arcaica classificazione. D'altro canto, a skekDor non interressava proseguire su quell'argomento, convincendo Umbrella d'essere nel torto.
Roteò gli occhi al paragone del vino rosso con quello bianco.
"Ho cercato di portare un esempio che la tua debole mente potesse comprendere. Non c'è differenza di sapore fra le razze. Né fra le diverse condotte morali, se pensavi a questo."Sogghignò, mostrando qualche dente marcio:
"Il primo dei giusti avrebbe lo stesso gusto dell'assassino più sadico. Sul piatto della mia bilancia, due individui così diversi avrebbero lo stesso peso."Iniziò a cadere qualche goccia di pioggia proprio in quell'istante. Se ci si fosse trovati in un film horror, probabilmente ci sarebbero stati anche tuoni e fulimini.
Comunque, l'umano passò di nuovo a un altro argomento. L'ora tarda, diceva? Lo Skeksis neanche c'aveva fatto caso. Cos'era per lui un giorno?
"Ah, la cara Drusilia. Certo, ragazzo. Tra divinità ci si conosce. Ihihih!" Pose la zampa davanti al becco prima di ridacchiare.
Tirò poi col fiato, proseguendo:
"Segui la strada che conduce al Mastio. Da lì, supera le grandi mura che sigillano il monumento alla sua grandezza."Era difficile dire se il tono fosse serio o volutamente sarcastico. Sollevò entrambe le braccia all'altezza della testa, gesticolando con le dita, come a tracciare una mappa.
"Dovrai attraversare un lungo corridoio prima d'arrivare a lei. Aspetta, te lo mostro..."L'ambiente circostante subì una strana mutazione. Era come se le pareti delle case fossero fatte di gelatina. Umbrella le avrebbe viste ondeggiare paurosamente, come scosse da un violento terremoto. Invece di crollare, però, queste si sarebbero disciolte come cera sulla fiamma, lasciando spazio a tutt'altro ambiente. Era l'interno d'una cattedrale quella in cui ora l'umano si trovava. skekDor continuò a gesticolare con le dita, e presto a Umbrella tutto sarebbe stato chiaro.
Le pareti erano in marmo candido, i bassorilievi o gli intarsi di giada ed azzurro. Sembravano costruiti quasi con l'intento di far sentire terribilmente piccolo qualsivoglia visitatore sotto ogni aspetto, da quello prettamente fisico al semplice senso artistico di cui i costruttori del Mastio sembravano invece abbondare. La luce diurna -segno che non vi fossero stanze al di sopra di quella- filtrava da ampie vetrate dai mille colori e fantasie, posizionate magistralmente sul soffitto.
L'ambiente si sarebbe mosso da sé, come se Umbrella e lo Skeksis si fossero trovati su una specie di scala mobile. Attraversarono l'ambiente di corsa.
Alla fine di un interminabile colonnato, alla sommità di una breve scalinata, il trono dell'Autocrate era ben visibile, sormontato da tre stelle completamente d'oro. Queste splendevano sul capo della donna assisa al proprio trono in un falso cielo fatto di drappi celesti ed azzurri.
E lì, al di sopra di una piccola scalinata, c'era un trono vuoto.
"Ecco. Drusilia la troverai abbarbicata su quel trono pomposo." Asserì il mezzo-Mistico, indicando davanti a sé con un lucido artiglio
Salute: 100%
Energia: 80%
Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster
Armamentario:
- Frammento del Grande Cristallo:
Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra
- Caesti eterei:
Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor
Passive:
- Semi-immortalità (Passiva):
L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]
- Signore del Cristallo:
Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Mindfuck-Alert]
- Potere Passivo di Classe Elementalista:
L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]
Tecniche utilizzate:
- Finestra sul mondo:
skekDor usa le sue arti illusorie per ricreare perfettamente una porzione di spazio di una zona da lui visitata in precedenza. L'illusione è realistica a livello di ogni senso, comprese le manifestazioni tattili (temperatura, umidità, consistenza di oggetti e viventi mostrati) e può esser percepita da chiunque si trovi nell'area d'effetto della tecnica, ovvero 7 metri [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Medio]