Vedere tutte quelle piccole e innocenti anime attorno a sé mise a skekDor una gran fame. Non c'era invero differenza di sapore, per lui, fra l'essenza di un bambino e quella di un adulto. A dire il vero, non ne trovava nemmeno fra quella di un umano e quella di un semplice animale.
Ma non s'era mai interrogato su questo punto. Giotto aveva sottolineato bene, coi suoi pensieri: per lo Skeksis, tutti i mortali erano sullo stesso piano... quello dei vermi.
Alcuni dei bimbi gli si fecero intorno, per nulla spaventati dal suo grottesco aspetto. Il mezzo-Mistico digrignò i denti, fissandoli in cagnesco. Sapeva che la loro mancanza di timore era dovuta al secondo spirito che albergava in quel corpo. La metà buona s'era di sicuro dimostrata "prodiga" come al solito. E quello era il risultato.
A stento si trattenne dal dare un manrovescio a uno dei piccoli che osò afferrarmi un lembo della veste, tirandolo a sé.
Con grande sforzo, al fine di mantenere in piedi la farsa, skekDor sorrise amabilmente e si chinò appena verso il piccolo:
"Come ti chiami, sbarbatello?" Domandò.
Il piccolo strattonò di nuovo la veste, quindi iniziò a ondeggiare il busto, con l'imbarazzo tipico della sua età.
skekDor schioccò la lingua sul palato. Era nervoso, molto. Di nuovo, chiese con gentilezza:
"Su, non vergognarti.""Hans. Mi chiamo Hans, nonno. Ce l'hai oggi le caramelle?" La piccola voce echeggiò sopra il coro delle altre. Al solo dir "caramelle", il piccolo gruppo s'era animato ancor di più.
"CA-RA-MEL-LE! CA-RA-MEL-LE! CA-RA-MEL-LE!""CA-RA-MEL-LE! CA-RA-MEL-LE! CA-RA-MEL-LE!""CA-RA-MEL-LE! CA-RA-MEL-LE! CA-RA-MEL-LE!"Lo Skeksis tirò il fiato, e stavolta davvero ci mancò poco che incenerisse tutti i presenti. Come aveva osato, quel ragazzino! "Nonno" a lui?!
Però, il pensiero di rovinar tutto lo fece di nuovo desistere dai suoi propositi. Diede un'occhiata a Giotto, e annuì con cortesia:
"Sei nobile come pensavo, ragazzo. Il tuo intento è puro, la tua parola sa di ferma promessa..."Fece dunque un paio di passi indietro, per poi sollevare le mani secche e nodose verso l'alto e socchiudere gli occhi.
Passarono solo pochi secondi... Poi, Giotto avrebbe potuto assistere a un prodigio. Qualcosa che invece per i bimbi lì attorno sembrava normale. In effetti, non appena lo videro iniziare il rito, i piccoli si fecero silenziosi. Alzarono semplicemente lo sguardo al cielo, rimanendo con i visini all'insù in attesa di qualcosa.
Se anche il ragazzo avesse sollevato lo sguardo al cielo plumbeo, avrebbe visto materializzarsi e cadere giù da esso dei batuffoli simili alla neve. Non erano però freddi, e al tatto avevano la consistenza del cotone. Inoltre, si riconoscevano dal nevischio per il fatto che fossero leggermente più grandi e cotonosi.
La loro particolarità, però, risiedeva nell'odore e, non di meno, nel sapore. Profumavano e avevano il gusto del cibo. Nello specifico, inspiegabilmente della pietanza che Giotto preferiva in assoluto.
Ne caddero tanti da creare uno strato di quasi un paio di centimetri sulla superficie tutt'intorno al gruppetto, per somma gioia dei bambini.
I più li afferrrarono al volo prima che toccassero terra.
Ne mangiarono a mucchi, ridacchiando divertiti.
"Buone le caramelle!""Io ho pensato al budino della nonna!""Gnam-gnam!"Furono le prime voci a udirsi. Di seguito, un vociare concitato creò una vera e propria gazzarra nella zona, coi piccoli che si chinavano al suolo a raccogliere il misterioso cibo.
Cosa assai anomala, i più furono sazi dopo pochi bocconi. E lo stesso Giotto, se ne avesse provati, si sarebbe sentito rinfrancato.
"Le piccole cose sanno esser regali graditi, quando non si ha niente..." Sottolineò lo Skeksis, chinandosi per raccogliere un batuffolo.
Stava per portarselo alla bocca quando il piccolo Hans, in uno slancio totalmente imprevisto, gli finì addosso.
La schiena crepitò per via del peso del bambino, e skekDor dovette puntarsi con gli artigli delle posteriori per non cadere. Si lasciò persino andare a un grido soffocato, mentre veniva stretto al collo in un abbraccio.
"Grazie, nonnino! Ti voglio tanto, tanto bene!" Mormorò, e poi gli schioccò un bacio proprio su un angolo del becco.
Ah, come avrebbe voluto sbudellarli tutti lì sul posto, quei diavoletti. E non in senso figurato! Ma Giotto era lì, e skekDor se l'era cercata. Sapeva che sarebbe capitato. Dannata metà del Mistico, pensò.
In evidente difficoltà, balbettò in direzione di Giotto:
"C-chissà... Forse anche il tuo potere ti permetterà di far t-tornare il sorriso... sui volti di chi s-soffre."Disse la prima cosa che gli venne in mente. Frattanto, con la scusa di tenerlo sollevato, portò le mani sotto le ascelle di Hans e cercò di staccarselo di dosso.
Sentiva già la sciatica dovuta allo sforzo, e le ginocchia tremolavano grandemente. Non avrebbe resistito a lungo.
Quando finalmente Hans mollò la sua presa, lo Skeksis lo depose al suolo e rimase fermo in quella posizione.
Ecco... Ora aveva anche il colpo della strega!
Mugugnò di dolore, massaggiandosi i fianchi:
"Ohi-ohi-ohi..."Salute: 100%
Energia: 100%
Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster
Armamentario:
- Frammento del Grande Cristallo:
Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra
- Caesti eterei:
Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor
Passive:
- Semi-immortalità (Passiva):
L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]
- Signore del Cristallo:
Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]
- Potere Passivo di Classe Elementalista:
L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]
Tecniche utilizzate:
- Manna:
skekDor non ha bisogno di nutrirsi di cibo, in quanto il suo sostentamento è assicurato dai raggi solari del mattino e dalle anime che strappa alle creature viventi. Tuttavia, come ogni divinità che si rispetti, è in grado di creare eventualmente una fonte di sostentamento dal nulla. Nello specifico, concentrando le proprie energie e liberandole verso l'alto, sarà capace di far piovere dal cielo una coltre di batuffoli dall'aspetto di cotone e dall'alto potere nutrizionale. La fonte alimentare è in grado di nutrire fino a cinque creature al dì. Il consumo andrà raddoppiato per gruppi più numerosi. La tecnica non è inoltre dipendente dal cielo: lo Skeksis potrebbe ad esempio evocarne il potere anche in una grotta [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Basso]