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”Il signore si è fermato qui perché attirato dalla voce della bontà dei biscotti che produciamo … penso che gli siano piaciuti. Cosa gradisce signor. Quarion? Un caffè oppure un tè?”
Mentre l'Ambasciatore si accomodava, il Cavalier Banderas -esperto di biscotti nel tempo libero- aveva intanto preparato tutto il dovuto per la colazione, come era buona educazione fare sempre ad Est verso gli ospiti mattinieri. Quarion sorrise gioviale, spostando la propria chioma turchina su di un lato e scegliendo una buona tazza di tè ad accompagnare tutte le delizie che lo attendevano.
”Uccello!”
”Già, Rosita ha proprio ragione. Stavamo parlando di viaggi con il nostro ospite, prima che lei ci facesse visita. I suoi come sono andati invece?”
Allungandosi un poco verso la gallina, il bel Galanodel le concesse una dolce carezza sulla testolina.
Questo, perché -dopotutto- era pur sempre un amante degli uccelli.
-Un vero stress, mio adorato- avrebbe sbuffato un po' l'Ufficiale, guardando al cielo -Meno male che ci sei tu a rendere dolci le mie giornate ♥
"Il piacere è mio, caro Quarion."
L'altro ospite -della cui razza l'Ambasciatore conosceva ben poco, se non nulla- si presentò a lui con un vistoso inchino e ciò fu assai gradito all'elegante interlocutore, che gli sorrise di rimando. "Posso riferirmi a te così, nevvero?"
-Oh, ma certo! Siamo commensali dopotutto...
A sottolineare la sua disponibilità, il bel Quarion allargò il braccio mostrandogli la sedia su cui prima era seduto lo skekDor, come ad invitarlo a riaccomodarsi ed assumere atteggiamenti più rilassati in sua presenza ed in quella precisa situazione.
"Si da il caso io sia in buoni rapporti con la leggiadra Drusilia, che i contorni del tuo viso mi ricordano particolarmente. Nondimeno, sono vostro pari in rango. Ihihih! Perdona la scortesia. Forse farei meglio a far chiarezza. Mi chiamo skekDor, e sono uno dei signori del Grande Cristallo."
Mentre la creatura gli si avvicinava, l'angelo si concesse alcuni attimi per riflettere su che tipo di legami potessero esserci con la sorella. Facendo correre le iridi auree sul suo profilo sgraziato e le curiose vesti, decise di supporre si trattasse di un qualche Magister. Non avendolo mai incontrato prima -però- suppose anche non fosse in una posizione molto elevata nella gerarchia Laputense. Che conoscesse la sorella, invece, era un dato ininfluente: sapeva quanto lei amasse stringere legami con chiunque e qualunque cosa, purché le ispirasse simpatia.
"Quante meraviglie celerà ancora questo mulino, mi chiedo?"
-E' un onore fare la vostra conoscenza, signor skekDor- avrebbe risposto con cortesia -Dal vostro entusiasmo potrei dedurre che la visita al Presidio Orientale abbia avuto buoni frutti: è sempre un piacere per l'Est essere in buoni rapporti con gli alleati laputensi.
Sorrise gentile, mantenendo tuttavia una postura regale e molto simile a quella di una diva. Poi si rivolse ad Antonio.
-Caro, cosa mi preparerai oggi?. -
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Antonio Banderas
Era sempre molto felice quando qualcuno veniva a trovarlo nel suo piccolo mulino, ancora spoglio di tante cose con cui lo avrebbe voluto riempire, fermandosi anche per la colazione: il pasto più importante della giornata.
L’ospite aveva trovato di suo gradimento le piccole delizie che, con umiltà, gli aveva offerto e l’ambasciatore mecenate che l’aveva accolto avrebbe fatto altrettanto.
Banderas sfruttò saggiamente le presentazioni formali fra i due, senza dare troppo ascolto alle loro parole. Era un mugnaio non un qualche tipo di spia.
Le mani, leste, passarono in rassegna la piccola mobilia, aprendo sportelli e tirando cassetti. Per quell’occasione aveva preparato qualcosa di assai speciale e che Quarion avrebbe sicuramente apprezzato.
-Caro, cosa mi preparerai oggi?
Antonio si girò verso il Galanodel con l’energia di un vento e con un piccolo sacco in mano.
”Volevo fargli provare una nuova ricetta che ho provato a sperimentale in questi giorni. Impastati completamente a mano, con sudore e fatica, ho creato le …“
Dopo avere fatto sparire la mano nel pacco che teneva davanti a sé, tirò fuori uno strano biscotto.
”… SEGHETTE!”
L’improvvisa parola detta in falsetto dovuta alla troppa euforia attirò perfino l’attenzione di Rosita, ancora intenta a crogiolarsi nel benessere che gli aveva lasciato il grattino di Quarion.
”Seghette!”
La confezione venne posata sul piccolo tavolo da colazione, assieme ad una tazza di thè.
”La prego, le provi pure. Anche lei se vuole signor skeKdor.”SPOILER (clicca per visualizzare)Biscotti deliziosi:
Maestro nell’arte del modellare la pasta frolla, Banderas riesce a metterci un amore che solo in pochi riescono ad emulare. La fragranza, la inzupposità e perfino il sapore, cambiano di persona in persona, fino a renderli perfetti perfino per i palati più fini.
Nessuno avrà da ridire dopo aver assaggiato una delle sue piccole creazioni.
-(Biscotti dal gusto perfetto per chiunque gli assaggi). -
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"Oh, non sono un laputense. Mi piace spaziare i miei orizzonti. Il Presidio Errante è di sicuro mirabile, ma mi starebbe stretto se ci dovessi abitare. Diciamo che sono alleato di chiunque non mi pesti i piedi. Ihihih!"
La specifica di quella creatura non modificò in alcun modo il grado d'interesse che Quarion aveva nei suoi confronti, eppure l'Ambasciatore notò chiaramente il suo tentativo di mostrarsi come individuo pacifico e disinteressato alle questioni quali politica o ideali.
-E' una buona cosa entrare in conflitto solo per una giusta causa- sorrise affabile l'Ambasciatore, mostrandosi a lui come la carica ricevuta nel Presidio Orientale gli imponeva -Ma parlare di alleanze verso chiunque mi sembra un po' eccessivo, se me lo concede: nel luogo in cui nacqui mi hanno insegnato che essere amico di tutti vuol dire non esserlo realmente per nessuno.
Lanciò un'occhiata fugace e quasi assente su Antonio che -in quel momento- gli dava le spalle, soffermandosi non poco sul fondoschiena.
-Anche io amo viaggiare, ma più che alleato mi limito a definirmi una "pacifica conoscenza"... nei limiti del possibile.
Avrebbe potuto continuare, eppure in quel momento il suo Cavaliere si voltò rapido ed entusiasta, mostrando quella che doveva essere la sua ultima creazione. La posò delicatamente sul tavolo, assieme ad una tazza di buon tè.
”Volevo fargli provare una nuova ricetta che ho provato a sperimentale in questi giorni. Impastati completamente a mano, con sudore e fatica, ho creato le … SEGHETTE!”
”Seghette!”
”La prego, le provi pure. Anche lei se vuole signor skeKdor.”
"Quest'umano dispone di un ragguardevole talento. Di sicuro una delle gemme dell'Est, non trovi caro Quarion?" senza lasciarselo ripetere due volte, l'uccello parlante -lo straniero, non Rosita- arraffò uno dei biscotti e lo lanciò nel suo becco, mugugnando di piacere "E' uno dei dolci più gustosi che abbia mai provato, umano. Semmai dovessi aver bisogno, sarò ben lieto di venire in tuo aiuto. In cambio di altre leccornie, chiaro."
In effetti, la creatura non era in torto: ad Est vi era una grande ed appassionata cultura culinaria, pertanto scovare sempre nuovi talenti non faceva altro che accrescere il prestigio del Presidio agli altrui sguardi. A quella consapevolezza, Quarion non esitò ad autocompiacersi, portandosi un biscotto sulla lingua.
-Sei superbo, Antonio- ammise, socchiudendo gli occhi beato -Dovresti scrivere un libro di ricette, sai? Le seghette... se ogni mattina tutti le facessero come te, questo mondo vivrebbe più sereno e sicuramente l'umanità affronterebbe meno guerre.
Sorrise felice, assaggiandone un'altra.
-Più tardi potresti farmi altre seghette, per favore?- domandò poi, con sguardo languido -Mi spiacerebbe non condividerle con Francis, che è ancora ad Istvàn.. -
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Antonio Banderas
La giornata non poteva iniziare in maniera migliore. Sia l’ospite, che l’ambasciatore si erano congratulati con lui per la sua nuova creazione. Erano sorrisi soddisfatti come i loro che lo spingevano a migliorarsi e a tirare fuori il meglio da sé stesso e dal suo lavoro.
Proprio quando stava per rispondere a Quarion qualcuno entrò dalla porta. L’enorme figura dell’orco a due teste riempì per intero lo spazio vuoto del portone.
"Ruric ha visto cosa strana ..."
" ... Thar è sicuro che si tratti del nuovo compagno.”
Banderas alzò un’occhiata verso i due, che poco prima avevano mancato di rispetto al loro ospite, decise però di dargli una seconda possibilità in quanto poteva trattarsi del nuovo aiutante.
”Ottimo fatelo pure entrare!”
”Sono già qui!”
Tutti avrebbero sentito quella strana voce rimbombarli nella testa, tanto simile ad una voce proveniente dall’oltretomba da sembrare inquietante. Antonio non lo diede a vedere ma un piccolo brivido gli corse lungo la schiena.
”Proprio sul tavolo!”
Se qualcuno avesse avuto l’accortezza di girarsi verso il piccolo tavolo, si sarebbe reso conto che sulla superficie vi era qualcosa di compatto e dalle piccole dimensioni.
La pelle era grigia e all’apparenza dura come la roccia, forse perché effettivamente lo era.
”Sasso!”
”Il Sasso, per favore. Non sono un ciottolo che si trova ai lati di una strada particolarmente battuta. In ogni caso, sono qui per il colloquio di lavoro come contabile del mulino.”
Il solare mugnaio rimase tanto basito da non riuscire a pronunciare neppure una parola, sbiancò definitamente quanto la roccia iniziò a fluttuare sopra il tavolo da colazione.
”Me! Può parlare con me!”
Ormai però il sasso aveva già cambiato il soggetto della sua attenzione, anche se sarebbe stato più opportuno dire soggetti.
”Anche voi siete qui per il colloquio di lavoro?”
Avrebbe domando a Quarion e skeKdor tagliando fuori Banderas dalla discussione telepatica.. -
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"Mmmh... E dimmi, caro Quarion... Quale ornatista ha curato la tua veste? Trovo adorabile la cucitura delle pieghe e il contrasto delle tinte scure fra loro... Mmmh... Ti cade d'incanto."
A quelle parole, l'Ambasciatore si lasciò andare ad una risatina compiaciuta.
-Oh, è un vero piacere discorrere finalmente con qualcuno che abbia del buongusto- gongolò estasiato -E' stata la sarta personale dell'Alfiere Orientale. Ma se ti piace tanto la veste, potrei chiederle di ricamare qualcosa per voi, come regalo.
Effettivamente avrebbero potuto continuare a complimentarsi fra loro ancora per molto, viste le premesse, eppure un sasso parlante giunse fra loro. Ad essere precisi, era già lì, come lui volle far notare. Era lì per un colloquio di lavoro... di contabilità. Al Mulino.
"Beh" pensò "almeno si tratta di un'attività sedentaria".
”Anche voi siete qui per il colloquio di lavoro?”
"No, selce parlante. Si fanno di quegli incontri, da queste parti... Ihihih!"
Quarion sorrise, condividendo silenziosamente il commento della creatura.
Le parole, invece, furono più gentili.
-Temo di no, signor IL sasso. Sono mortificato di non averLa notata: spero possa perdonarmi- chinò lievemente il capo, in segno di saluto. Poi parò con i presenti -Sono felice che l'attività del mio dolce Antonio vada così bene!. -
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Antonio Banderas
Banderas si sentì messo da parte, però ciò gli permise di studiare meglio il possibile “nuovo” contabile del suo mulino.
Era un sasso e su questo non aveva molti dubbi.
Aveva sentito di creature che cambiavano forma e perfino razza, però usare quelle abilità per assumere la forma di un sasso non aveva molto senso per un colloquio di lavoro.
Doveva essere senza dubbio quello che sembrava essere.
”Interessante! Ma come può un sasso parlante fare il contabile.“
”Non si preoccupi caro il mio Banderas. Percepisco ogni cosa che percepite voi e perfino di più. Non avrò problemi a fare due calcoli.”
La risposta rimbombò all’interno della sua mente.
Non credeva possibile che una semplice pietra fosse in grado di cose come quella.
”Ah! Non pensavo che fosse in grado di leggere nelle menti, mi devo sentire violato o informare direttamente tutti i contadini che vengono qui?“
Vi era tanta aria scherzosa nei suoi pensieri.
”No stia tranquillo. Questo contatto mentale è unicamente per il colloquio di lavoro.”
Rispose infine, tornando poi agli altri due.
”Preferisco geode. Selce esprime in maniera sbagliata la mia composizione ...”
skekDor non poteva naturalmente saperlo, però il Sasso poteva vantare una profonda conoscenza nel campo della geologia.
”... non si preoccupi Ambasciatore. Nessuno mi nota e questo mi va bene.”
Quando il contabile ebbe finito di parlare a prendere nuovamente la parola fu il mugnaio.
”Uhm …. bene, direi di iniziare il colloquio. Signori è stato un piacere e onore avervi qui nel Mulino. Spero di rivedervi presto.“
Prese il Sasso e lo portò via con sè.SPOILER (clicca per visualizzare)Biscotti deliziosi:
Maestro nell’arte del modellare la pasta frolla, Banderas riesce a metterci un amore che solo in pochi riescono ad emulare. La fragranza, la inzupposità e perfino il sapore, cambiano di persona in persona, fino a renderli perfetti persino per i palati più fini.
Nessuno avrà da ridire dopo aver assaggiato una delle sue piccole creazioni.
(Biscotti dal gusto perfetto per chiunque gli assaggi)
Linguaggio animale: Livello scolastico
Ogni giorno sul set era qualcosa di speciale per Banderas e non per gli splendidi collaboratori e il lavoro manuale della lavorazione dei biscotti. Il motivo era solo uno e uno soltanto: Rosita.
Un’amica di cui Antonio non riesce a fare a meno, una preziosa alleata nel momento del bisogno e del pericolo. Peccato che non la capisca più di tanto.
(Dialoga solo con Rosita, capendo in minima parte il senso.)
Star del Cinema:
Per quanto la gente continui a dire che è caduto in basso, Banderas non si è mai sentito così in pace con sé stesso. La gioia del lavorare la pasta frolla lo ha reso un uomo nuovo e migliore per certi versi. Queste emozioni le esterna continuamente, contagiando perfino chi ha intorno. A renderlo ancora più affascinante, è il fisico che è rimasto invariato durante gli anni. Ancora compatto e muscoloso per via degli allenamenti che si sottoponeva da giovane, i quali comprendevano attività fisiche di ogni genere, perfino camminare su una fune.
(Malia: Carisma; Malia: Tranquillità;+ 50% Agilità; + 50% Velocità; Equilibrio perfetto). -
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"Oooh... Davvero lo faresti, per me?" La domanda dello Skeksis giunse rapida quanto sorpresa, ma l'eccessivo stupore non disturbò affatto l'Ambasciatore, che di cortesia ed etichetta era indubbio conoscitore ed attento praticante. "Sei... Sei... davvero molto gentile. E raffinato."
-Oh, sciocchezzuole ♥- avrebbe risposto con garbo, agitando appena la mano ben curata. Ovviamente adorava che qualcuno riconoscesse la sua immensa raffinatezza, ma -come ogni diva che si rispetti- avrebbe comunque minimizzato con carinerie varie ed eventuali ognicomplimentoverità innegabile che sarebbe uscita fuori da quel becco -Siamo tutti portati a diffondere ciò che ci piace: amo profondamente la bellezza, dunque è solo un piacere condividerla con il mondo intero!
Inutile specificare quanto si sentisse gentile, bello, magnanimo e... probabilmente tantissime altre cose. Era oggettivamente uno dei più grandi finanziatori di opere di bene dell'intero semipiano, dalla ricostruzione di edifici in territori distrutti dai cataclismi al rifornimento di abiti e coperte nelle zone povere in situazioni di emergenza. Da quando poi aveva accolto Antonio fra i suoi fidati, contribuiva anche alla distribuzione di cibo e biscotti dove vi era maggiormente bisogno e dove le sue azioni avrebbero giovato in termini di future alleanze politiche. Nonostante tutto questo, le sue possibilità di agire al meglio ed in tempi rapidi trovavano sostanzialmente origine nel peso politico della sua carica (che lo metteva in prima fila, ad ogni evento rilevante) e nella mole quasi spaventosa di denaro che negli anni era riuscito ad accumulare... e non era un'esagerazione considerarlo effettivamente più ricco anche di alcuni Alfieri.
Inutile specificare quanto regalare un abito d'alta moda a un perfetto sconosciuto fosse per lui semplice come respirare, oltre che "poco dispendioso", soprattutto se confrontato ai movimenti giornalieri e decisamente consistenti delle sue finanze.
”Uhm …. bene, direi di iniziare il colloquio. Signori è stato un piacere e onore avervi qui nel Mulino. Spero di rivedervi presto.“
Resosi conto del tempo che passava, l'Ambasciatore convenne che la conversazione non fosse più produttiva a quella che era l'attività principale del Cavaliere Celeste -ed anche alle sue, essendo il suo capo- dunque mostrò completa disponibilità al suo adorato Banderas con un semplice cenno del capo. Avrebbero avuto tutto il tempo del mondo per fare altre colazioni assieme, in un momento migliore.
"E dimmi. Per quanto ancora ti fermerai nel territorio di Chediya, prima che incarichi importanti muovano il tuo corpo altrove?"
Mentre Quarion si sollevava e riprendeva il soprabito, rifletté sulla risposta da dare alla sua nuova conoscenza.
-Ammetto di avere molte cose da fare già da oggi, e molte dimore da visitare... ragion per cui forse è un bene che scappi via- iniziò distrattamente, cercando di ragionare bene su quali sarebbero stati i suoi prossimi movimenti -Tuttavia, se vorrai incontrarmi, potrai chiedere di me al buon Runibaldo, nella mia magione qui vicina. Sai, è molto facile da trovare!- continuò, con modi allegri e cortesi -La vedrai indicata in tutte le mappe della zona: la Dama Azzurra ha deciso di rendere i miei sotterranei un centro riabilitativo per chi ha problemi con la legge. In questo modo, lo speriamo tutti, quando termineranno il tempo di castigo, cammineranno fra la gente come persone attente e rispettose, non come criminali appena sguinzagliati ♥
Indossando le ultime cose, gli avrebbe lanciato un occhiolino ed un bacio volante, dirigendosi poi alla porta.
-Qualora non mi trovassi lì, Runibaldo saprebbe indirizzarti in ogni momento!
Sorrise gioviale.
-Ora però, è meglio non disturbare oltre il buon Antonio: avrò il piacere di parlarti la prossima volta che ci vedremo.. -
.Antonio Banderas
Una solida scala di ciliegio lo portò fin sopra al secondo piano del Mulino, il quale ospitava i letti di tutti i dipendenti oltre che a una scrivania in cui Banderas imprimeva le sue idee sulle nuove forme di biscotti.
Intanto sentì che i suoi ospiti avevano deciso di comune accordo di allontanarsi da quel posto, iniziando al meglio una giornata produttiva.
”Allora direi che si può iniziare questo piccolo colloquio. Che ne dici?“
Guardò il Sasso, che nel mentre aveva iniziato a volteggiare nell’aria, con sguardo dolce.
”Si, direi che sono pronto.”SPOILER (clicca per visualizzare)Biscotti deliziosi:
Maestro nell’arte del modellare la pasta frolla, Banderas riesce a metterci un amore che solo in pochi riescono ad emulare. La fragranza, la inzupposità e perfino il sapore, cambiano di persona in persona, fino a renderli perfetti persino per i palati più fini.
Nessuno avrà da ridire dopo aver assaggiato una delle sue piccole creazioni.
(Biscotti dal gusto perfetto per chiunque gli assaggi)
Linguaggio animale: Livello scolastico
Ogni giorno sul set era qualcosa di speciale per Banderas e non per gli splendidi collaboratori e il lavoro manuale della lavorazione dei biscotti. Il motivo era solo uno e uno soltanto: Rosita.
Un’amica di cui Antonio non riesce a fare a meno, una preziosa alleata nel momento del bisogno e del pericolo. Peccato che non la capisca più di tanto.
(Dialoga solo con Rosita, capendo in minima parte il senso.)
Star del Cinema:
Per quanto la gente continui a dire che è caduto in basso, Banderas non si è mai sentito così in pace con sé stesso. La gioia del lavorare la pasta frolla lo ha reso un uomo nuovo e migliore per certi versi. Queste emozioni le esterna continuamente, contagiando perfino chi ha intorno. A renderlo ancora più affascinante, è il fisico che è rimasto invariato durante gli anni. Ancora compatto e muscoloso per via degli allenamenti che si sottoponeva da giovane, i quali comprendevano attività fisiche di ogni genere, perfino camminare su una fune.
(Malia: Carisma; Malia: Tranquillità;+ 50% Agilità; + 50% Velocità; Equilibrio perfetto).