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Il baratto era sempre stato un ottimo modo per ottenere ciò che il Giullare anelava più d'ogni altra cosa...
La piccola Sinny si trovava sulle ginocchia di un uomo dagli occhi d'ossidiana tanto simili ai propri. Questo le faceva i complimenti per il modo meraviglioso in cui aveva svolto il sui ruolo quella sera. Un'esibizione fantastica che aveva avuto un notevole successo. Contenta di tutti quegli elogi la bambina, non doveva avere più di cinque anni, cercò un contatto con l'uomo raggomitolandosi sul suo petto, amava spendere con lui felici attimi di solitudine, frammenti di memoria che appartenevano solo a loro.
-Un giorno sarò come te?-
L'uomo sorrise a quel sogno infantile di volerlo eguagliare
-Solo se ti diletterai // Nella rima come sai <3-
La fanciulla prese le mani grandi dell'altro tra le sue tanto minute.
-E così sarà // Diventerà realtà! -
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Tutto d'un tratto lo scenario cambiò e la Circense si ritrovò proiettata in un altro luogo e tempo, tuttavia non sembrò confusa da quel drastico cambiamento. La sé, questa volta adolescente, era in un camerino intenta a parlare con un uomo elegantemente vestito. Questi si complimentava con 'Esmeralda' per la sua esibizione e, in particolar modo per la sua morte. Da canto suo giovane sembrava divorata da emozioni contrastanti: nervosismo, imbarazzo, felicità e un pizzico di gelosia erano le sfumature che dipingevano il suo animo.
-Se diventerò abbastanza forte // Mi aprirai del tuo cuore le porte?-
Chiese a bruciapelo la fanciulla per ricevere in risposta un sorriso beffardo e un'altra domanda. Domanda che portò il discorso a parlare di lei, cosa che incrementò i sentimenti negativi che spezzavano la donzella. Improvvisamente non ci voleva più stare in quella stanza, desiderava solo allontanarsi da quegli occhi d'ambra che la scrutavano. Nonostante ciò c'era una parte di lei che desiderava abbracciare quell'intruso, ma non lo fece. Non sarebbe stato saggio, lui era... appiccicoso.
Ci fu un veloce susseguirsi di botta e risposta poi Jester s'apprestò a sorpassare l'alta figura sperando segretamente di essere fermata pur sapendo che non sarebbe accaduto. L'unica certezza era il suo sguardo che le bruciava addosso, ma non controllò, non gli avrebbe dato la soddisfazione di girarsi.
-Je t'aimerai si tu me jures, je t'aimerai si tu me jures
Q'on la pendra L'Eseralda! Q'uon la pendra la Zingara...-
§...§
La luce mattutina aveva squarciato le vesti dell'incoscienza ch'erano incarnate in Ela per donare a Jester la realtà concreta delle cose.
La mezza Selvatica si svegliò di soprassalto scalciando via le coperte e mettendosi a sedere sul materasso. Le mani a premersi il volto. Aveva rivissuto la sera in cui Kora era sparita e si sentiva terribilmente in colpa. Perché lei... sospirò, non voleva pensarci!
Alzò lo sguardo e delle piccole iridi rosse erano puntate su di lei. Che pessima figura, sorrise.
-Buongiorno skekDor caro // Voi siete affamato?
Un crepes per il palato? // bevete il caffé amaro?-
Chiesa la fanciulla carezzando Michelle, la sua serpe dorata, che s'era svegliata a causa della frenesia della padrona.
-Arrivo in un momento // Mi riprendo dallo sgomento-
Cinguettò la fanciulla correndo in bagno per rinfrescarsi e poi invitando il mezzo mistico in salotto. A quel punto s'adoperò ai fornelli mettendo in padella la mistura di uovo, latte, farina e zucchero.
-Non ci provare // Non ci pensare-
Cinguettò la fanciulla mentre il suo En captava Lilith, bellissima basilisca nera da un occhio malato, accingersi a dare il 'buongiorno' al loro ospite.
-Alle tre arriverà un affiliato // Se Vi compiace siete invitato -
Cinguettò la fanciulla, portando a tavola una crepe e vari vasetti di marmellata.. -
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La signora che le aveva affittato l'appartamento era stata molto cortese e si era premurata di farle trovare la dispensa piena. Gentilezza che Jester non aveva ricambiato parlando del suo ospite e, soprattutto, delle basilische. Un sorriso timido si disegnò sulle labbra della fanciulla alla domanda d skekDor mentre si dirigeva alla tavola con due grandi tazze traboccanti di tiepido caffé-latte. Non era complicato rispondere alla domanda dell'antico tuttavia sapeva che la verità avrebbe lasciato trasparire una certa vulnerabiltà da parte sua. Senza contare che c'erano segreti che la Selvatica non era del tutto sicura di voler condividere. Tuttavia, se doveva essere sincera con qualcuno, questi doveva essere il secondo in carica nella sua ciurma.
-Ho un'indole curiosa // Che in sé scava furiosa
Ma l'inconscio tale vuol essere // Se m'avvicino inizia a tessere
Così mi perdo tra i rovi // Dove i ricordi son a covi-
La Strega disse questo sedendosi e mettendosi a gesticolare qualcosa d'ingarbugliato attorno alla sua testa.
- Dell'infanzia ricordo ben poco // Ma piano rimettere tutto fuoco
E' difficile ok, sì, certo // Però io non diserto -
Fece una pausa mentre spargeva della marmellata ai frutti di bosco su una crepe.
-Molti vorrebbero esser unici e diversi // E io non posso ch'odiarli in tutti i versi
Vorrei esser ordinaria più d'ogni altra cosa // Ma so che questa non è la mia posa
Posso vestirmi anche da normal donzella // Oppure cercare di essere molto bella
Nonostante ciò la gente di me ha paura // Credo sia questa la mia sola natura -
Bevve un sorso di caffé-latte, stava straparlando come al solito.
-Mi racconti di lei // Fa parte degli dei?-
Chiese sorridente assaggiando la colazione. -
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La Strega della Luna rimase affascinata dalle parole dello Skeksis; non si era mai soffermata sui problemi degli 'ordinari', forse le loro difficoltà erano diverse da quelle che Jester doveva affrontare, tuttavia ciò non significava che non si sentissero come lei. Inoltre trovava che l'antico avesse ragione sul giudicare così duramente chi le persone, anche lei negli ultimi tempi si era accorta che di brava gente ce n'era ben poca e aveva iniziato a prendere le distanze da molti esseri esseri umani. Alla fine aveva scoperto che anche i temerari e splendici LAM facevano schifo come la Seele che tanto criticavano. Un esempio? Le anime brasate da anni per sostenere il presidio volante, ma di quello non si parlava mai.
Sia ben chiaro, il Giullare non giudicava la discutibile scelte dei Laputensi, bensì l'ipocrisia. Il fatto che nessuno avesse detto una 'h' pur trattandosi di un'informazione di dominio pubblico.
Sorrise un po' imbarazzata sistemandosi una ciocca dietro l'orecchio quando l'altro le disse che la trovava interessante, non avrebbe dovuto comportarsi così. Khaty avrebbe potuto ingelosirsi, era geloso di un mortale figuriamoci di un dio.
Le imprecazioni di skekDor distrassero la Strega dai suoi pensieri, il pennuto s'era sporcato con della marmellata e questo sembrava infastidirlo non poco. Veloce la Strega s'avviò al lavello dove prese una pezza che poi strizzò sotto l'acqua calda.
-Con permesso // se m'è concesso.-
Disse la fanciulla dirigendosi verso l'ospite con l'intento di occuparsi delle sue vesti, sempre che l'altro si fosse rivelato d'accordo.
-Oggi incontreremo un ragazzo // Vivace e un po' pazzo
Ma non Vi preoccupate // Se vogliam presto tace -
Un sorriso delicato si disegnò sul volto della giovane come se non avesse appena minacciato la vita del loro possibile collega.
-Ma sarebbe un vero peccato // Mi piace quello squilibrato <3-
Aggiunse ridacchiando.
-Vogliamo uscire un po' prima // tra tre ore l'incontro si stima.-
Cinguettò la fanciulla alzando il volto sorridente.. -
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La Strega sorrise all'idea di vedere la "mattanza" dello Skeksis per le macchine; non essendo la prima volta che gliene parlava doveva essere una paura reale e in futuro avrebbe voluto approfondire l'argomento.
-A Klemvor non Vi porterò // Sul mio cuor lo giurerò-
Scherzò la ragazza portandosi una mano al petto.
-Mi preparo // skekDor caro!-
Cinguettò poi la fanciulla correndo in bagno per cambiarsi d'abito e lavarsi faccia e denti. Inoltre quel giorno voleva farsi bella ed era decisa a truccarsi un po' più del solito. Fu con quelle premesse che quando tornò in salotto della fanciulla acqua e sapone era rimasto ben poco e al suo posto era apparso un inquietante giullare.
La fanciulla fece un inchino.
-Quand'è pronto andiamo // Fuori c'è un sole ch'amo!-
Cinguettò la fanciulla con fare pomposo. Era pronta.. -
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Jester sorrise al complimento dello Skeksis, effettivamente quel giorno voleva proprio essere carina. Saltellando la fanciulla seguì l'essere per poi bloccarsi davanti alla porta, era un po' indecisa se portare o meno le sue bambine, decise di sì. Le due non uscivano da una settimana e necessitavano di un po' d'aria, anche perché non sapeva se l'ultima volta avessero mangiato o meno.
-Su su mie fanciulle // Qui senza far le bulle!-
Cinguettò la ragazza al che Michelle strisciò subito da lei, mentre Lilith se ne stava appallottolata a sibilar contro a un niente. Il Giullare s'apprestò da lei e iniziò a trascinarla per la coda al che la nera mostrò i denti evidentemente innervosita. Per tutta risposta la dorata si parò tra la mamma e la sorella iniziando a prendere a testate quest'ultima.
-Smettetela immediatamente // O qui a casa permanente!-
Ringhiò Jester mentre cercava di disincastrare il groviglio di luce e tenebre ch'erano diventate le due.
-Che magra figura // A voi la sciagura!-
Le maledisse la ragazza ricordando un genitore intento a sgridare la prole. Ci vollero tre minuti per venire a capo della faccenda e riuscire ad arrotolarsele addosso. Lilith sotto il cappello e Michelle come collana.
-Se vi fate male // Puntura all'ospedale!-
Le minacciò la fanciulla aprendo la porta con le chiavi sicura che loro capissero dal suo tono che si trattava di una minaccia.
-skeKDor mi dispiace // Un basilisco non tace-
Disse la fanciulla per uscire allo scoperto del cortiletto continuando a tenere la maniglia e attendendo che l'altro uscisse. Sorrise. Oltre a Khaty non aveva mai detto a nessun la vera razza delle serpi.. -
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-Non manipolo chi amo // Per il resto ci lavoriamo. -
Un sorrisone si disegnò sulle labbra della fanciulla. Non ci aveva pensato, nel mondo da dove proveniva skekDor non esistevano i basilischi.
-I basilischi sono degli animali // Le cui dimenzioni son colossali
E così le mie figlie diventeranno // Perciò meglio non far da tiranno!-
Scherzò infine la fanciulla addentrandosi per le vie di Undarm beandosi della giornata soleggiata. Tirava un bel vento e dall'odore di salsedine e qualche gabbiano era palese che si trovassero vicino al mare. Così la fanciulla imboccò la strada per il porto, seppur i due avessero appuntamento col loro ospite in tutt'altro luogo.
-Prima di andare al bosco // Passiamo per un chiosco?-
Chiese la fanciulla.
-Ho fatto un'ordinazione // Per i canditi ho l'ossessione!-. -
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Finalmente Jester e il suo cavaliere dall'armatura piumata arrivarono al chiosco; qui una signora di mezz'età dall'aspetto tarchiato li accolse con un sorriso gentile stranamente non inquietato. Il perché fu subito palese.
-Ciao Sinny, lui dev'essere il signor skekDor di cui mi hai parlato, giusto?-
Chiese la signora svelando così di conoscere già la fanciulla, infatti quest'ultima era solita andare in quel posto e spendere molto tempo a chiacchierare con la suddetta. Il perché?
-Sì sì è corretto // Sì sì lo ammetto!-
Cinguettò la ragazza mentre la Signora si presentava al pennuto come Miriam.
-Suo marito è ancora in viaggio? // Sempre pronto all'arrembaggio?-
Chiocciò la donzella e al che la signora scosse il capo.
-No, è tornato ieri e...- si sporse dal bancone con un'espressione complice -gli ho parlato della tua proposta ed ha accettato!-
Gli occhi d'onice della fanciulla s'illuminarono mentre iniziava a battere le mani con fare entusiasta e genuino.
-Awww <3 grazie mille // Cosa ti devo?
Per tutte le anguille // Che grande sollievo!-
La donna fece un gesto con la mano per dirle che erano sciocchezze.
-Con tutti gli aiuti e i lavoretti che hai fatto per me mi pare il minimo accompagnare te e i tuoi amici al Sud -
Detto ciò la donna sparì un attimo sotto al bancone e, una volta tornata in superficie, gli porse un barattolino trasparente pieno di caramelle gialle ricoperte da un velo di zucchero. Una volta pagato i pochi spiccioli dovuti la fanciulla ne offrì uno ai tre, per poi rivolgersi a skeKdor.
-C'accompagna al Meridione // Così stringeremo l'unione
Con i tipi di cui ti ho parlato // Da bravo equipaggio assetato -
Senza contare che avrebbero avuto un valido aiuto a cercare il veliero fantasma di cui aveva tanto sentito parlare.. -
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