Lucius Nyx VS Bid'daum

All the World's Evil ~ Epitasi

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    Silenzio.
    Una condizione irreale per quel luogo, abitualmente cassa di risonanza per le grida sguaiate, per il clangore del metallo, per le ossa in frantumi e per i pianti in cerca di pietà mai concessa. Non c’erano balordi a gremire gli spalti, né gladiatori moribondi che strisciavano sul ring. La sabbia grigiastra era spianata alla perfezione, al pari di un giardino zen incastonato all’inferno. I riflettori puntati sull’anello di ossidiana lasciavano sfumare nel buio notturno le tribune, ridotte eccezionalmente a mera cornice inerte dello spettacolo di quella serata.

    Per onorare una promessa fatta molto tempo prima, sul palcoscenico erano ammessi soltanto due attori. Entrambi a conoscenza di cosa si celasse nelle fondamenta dell’edificio, entrambi consapevoli della futilità di quello scontro date le circostanze in cui versava il Presidio. Eppure nessuno dei due si sarebbe tirato indietro, perché anche un’azione futile poteva avere un valore intrinseco insostituibile. Non avrebbero duellato per una resa dei conti, né per trionfare dinnanzi al pubblico e nemmeno per le false promesse del Cerimoniere: scendevano in battaglia per comunicare ciò che le semplici parole non sarebbero mai riuscite a trasmettere, anelavano un dialogo all’ultimo sangue che non fosse svilito da intromissioni altrui.

    Nel colosseo che per secoli aveva calpestato la dignità della vita, i compatti granelli di polvere attendevano di essere sfregiati dalle impronte dei contendenti. Quando le inferriate diametralmente opposte si sollevarono, il cigolio metallico rimbombò infrangendo la quiete.

    Due storie confluivano al centro dell’Arena Nera, due strade s’incontravano
    auspicando di trovare un senso ad ogni incrocio precedente.
    Forse per l’ultima volta.


    Lucius Nyx VS Bid’daum

    Campo di battaglia: Ring ellittico dell’Arena Nera, il colosseo sotterraneo di Merovish.
    Condizioni ambientali: Alta temperatura, aria ferma. Di sera lo stadio è illuminato artificialmente.
    Numero di post: Presentazione + x post di combattimento (nessun limite).
    Criteri di Valutazione: Scrittura, Strategia, Sportività.
    Primo post: Lucius Nyx
     
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    Qualcosa di bagnato gli scivola su una guancia.
    Alza il capo, fissando il soffitto. Una perdita d'acqua? No, non qui, nei sotterranei dell'Arena Nera di Merovish. Sopra di lui c'è solo pietra polverosa.
    Corruga la fronte. E allora cosa? Si è forse ferito senza rendersene conto? Si porta una mano al volto, asciugandosi. Quel che gli rimane sulle dita è nero come tutti i suoi fluidi corporei, ma meno denso del sangue. Più acquoso.
    Ridacchia.
    Non sapeva di essere ancora in grado di piangere.


    Non credeva di essere più in grado di provare proprio niente.




    Perché questa reazione? Se lo chiede sghignazzando a denti stretti, mentre incredulo si fissa la mano. Le rigira pian piano, lasciando che la goccia gli disegni rivoli neri sulla pelle scura.
    Anche ammesso che ancora abbia dei sentimenti, da qualche parte, questa reazione non è corretta. È il più grande giorno della sua vita! L'incontro che bramava da anni, l'occasione per dimostrare che l'allievo ha ormai superato il maestro. L'unico modo per connettersi davvero, a livello viscerale, con il suo caro Bid'daum. Dovrebbe sentirsi...




    Felice.









    Si piega su se stesso, come se qualcuno gli avesse appena tirato un cazzotto in pieno petto. Annaspando, panicando, si trova a nascondere dietro le mani dei singhiozzi che gli risultano incontrollabili.
    E finalmente, capisce che è a se stesso che sono rivolte quelle lacrime.


    Quando gli occhi del suo nuovo corpo si erano colorati interamente di nero, lasciando solo l'aura chiara dell'iride, nessuno gli aveva chiesto niente. I membri della Seele l'avevano probabilmente reputato un effetto collaterale della Tenebra, famosa per corrompere i suoi ospiti fino all'osso. Tra gli affari della gilda e i problemi a Nord, nessuno si era domandato perché il capo ultimamente fosse un po' più silenzioso, perché lanciasse meno frecciatine ad Azazél e meno pacche sulle spalle a Gajeel.
    Nessuno aveva scoperto cosa si fosse fatto.
    La maschera di Ariste. La maschera che aveva utilizzato per portarlo a Kerak, in grado di cancellare ogni percezione esterna e lasciare una persona sola con la propria anima. L'aveva chiesta a Bid'daum, tempo addietro, e l'aveva indossata una seconda volta nella solitudine della sua stanzetta.
    Quello che si era fatto...


    Respiri profondi. Cerca di riprendere il controllo, ma le lacrime non accennano a fermarsi. Forse sta piangendo perché nessun altro l'ha mai fatto per lui; nessuno ha capito veramente quanto si sia straziato il corpo e l'anima per arrivare a quel momento. Eppure era tutto quello che aveva sempre voluto, no?

    Per diventare come lui. Ma ora che ci era arrivato, non riusciva a sentire che vuoto.
    Forse aveva sacrificato troppo. Forse, non abbastanza.
    Forse torturandosi ancora sarebbe riuscito a non piagnucolare mai più.


    Deglutisce; si asciuga il volto con il bordo del suo mantello. Chiude gli occhi, conta fino a tre.
    Si alza dalla panca, stringendosi nel suo mantello. Sentendo freddo, nonostante si trovi nelle viscere dell'inferno. La fronte poggiata contro una fredda parete in pietra, inspira e inspira finché non smette di tremare.
    Solo allora lascia scivolare il mantello a terra ed esce dalla stanza, diretto ai cancelli di ingresso dell'arena.



    A entrare nel circolo d'ossidiana dell'Arena Nera è un ragazzino con solo un collare e un paio di pantaloni neri addosso, non dissimile dai tanti schiavi che popolano la città sotterranea. Il suo sguardo confuso scruta gli spalti vuoti, aspettandosi forse di vedere qualche figura familiare - il volto bronzeo del Greco, o quello con troppi denti del suo compagno rossiccio.
    Cammina a piedi scalzi e a petto nudo, l'espressione calma e rassegnata di un agnello mandato al macello, eppure la sua pelle risplende di un che di oleoso sotto la luce dei riflettori. Le linee magiche che gli segnano il corpo baluginano di tonalità sinistre.
    È nudo anche nell'anima, privo per la prima volta dopo anni della sua barriera spirituale. Perché Bid'daum deve vedere - e forse avrebbe potuto capire. Anche se quello che era adesso, probabilmente, sarebbe risultato nuovo anche per lui.

    Autocannibalismo spirituale. La sua anima e il suo nero parassita si erano divorate a vicenda, come un Uruboro che eternamente si morde la coda. Il risultato è un ammasso di spire che non è più né umano né Tenebra, e che si può definire solo come vomitevole. Un totale annichillimento di tutto ciò che è umano, al fine di assimilare forzatamente qualcosa che non avrebbe mai dovuto toccare il mondo materiale.
    Un'anima che, semplicemente, non avrebbe dovuto esistere.

    Scrocchia il collo. Arrivato a metà dell'arena allarga un braccio, lasciando che la sua arma si coaguli tra le sue mani. Un bastone con una lama uncinata, pura energia spirituale che brilla d'un viola venato di bianco.


    Scheda tecnica
    Lucius Nyx
    Lord of the Dusk.

    Stato


    Energia: 110%

    Passive



    Wretched body
    [Passive - scurovisione, istant-casting, camminare ovunque, + 50% resistenza fisica]

    Damned Soul
    [Passive - maschera dell'Anima, auspex spiritico, manipolazione gdr-only delle ombre, + 10% energia]

    Dangerous Mind
    [Passive - Cast da altre tecniche/evocazioni, Mindfuck-Alert, percezione pericoli, spara-balle, conoscenza assoluta di demonologia&sciamanesimo, sopportazione del dolore]

    Equipaggiamento



    Anello forgiaspirito
    Artefatto che permette di materializzare la propria anima, utilizzandola come arma.
    Immettendo energia nell'anello, Lucius potrà solidificare parte della sua anima, che prenderà la forma di un bastone magico con una lama uncinata sulla sua sommità. L'arma è in grado di squarciare non solo le carni, ma anche lo spirito del suo avversario, provocando ferite estremamente dolorose.
    Grazie al potere dell'anello, è possibile far apparire e scomparire l'arma a piacimento.
    [Artefatto - arma bianca con passiva di ferimento spirituale e tecnica bassa di richiamo]

    Pietra spirituale
    Ogni membro della Seele ha la sua pietra spirituale: un cristallo trasparente come vetro, grande quanto mezzo pugno. È una pietra spirituale di Daleli, predisposta a contenere gli spiriti.
    Pagando un consumo variabile è possibile sigillare un fantasma all'interno della roccia, che inizierà a brillare per l'energia in essa racchiusa.
    La spesa energetica dipende dalla forza del bersaglio. Indebolire lo spirito nemico lo rende più facile da catturare.
    Le pietre sono state incantate da Lazarus, che le ha contaminate con gocce di Tenebra.
    Con un consumo medio, l'oscurità verrà rilasciata e contaminerà ogni spirito nel raggio di 5 metri, rendendolo corporeo per due turni. Gli spettri appariranno come figure di fumo nero, e saranno così vulnerabili agli attacchi fisici.
    [Artefatto con tecnica variabile di cattura spiriti - Tecnica media di materializzazione spiriti]

    La Tenebra
    La Tenebra è un simbionte spirituale; qualcosa di schifido e scuro che mette radici nella tua anima e non si scolla più, sfruttando le tue energie corporee in cambio di poteri oscuri.
    Lucius Nyx, primo possessore della Tenebra, ha imparato a innestarla nei suoi dipendenti facendogli bere il proprio sangue.
    Chi ha una scheggia di buio nell'anima prova simpatia verso gli altri suoi portatori, percependo il legame spirituale che gli unisce. Lucius in particolare, possedendo il frammento maggiore, verrà percepito come una persona affine e al contempo superiore a tutti loro. Lealtà istintiva, rispetto ed empatia aiutano a rendere la Seele un organismo più unito.
    Il network spirituale che unisce i possessori della Tenebra permette loro, di inviarsi messaggi telepatici. Brevi testi e immagini potranno venire trasmessi a qualsiasi distanza, al costo di un consumo basso e di un battito di ciglia.
    Ma cos'è veramente la Tenebra?
    Nessuno lo sa.
    Forse neanche dovrebbe appartenere a questo mondo.
    Con un consumo alto, la Tenebra può strisciare fino all'anima di un avversario, avvinghiandola e facendole letteralmente "buh" da dietro le spalle.
    Il processo provoca un terrore istintivo, senza spiegazione. L'orrore di scoprirsi vulnerabili, di essere toccati nell'intimo da qualcosa di viscido e sbagliato.
    [Artefatto con tecnica bassa di telepatia - tecnica alta di terrore psionico - effetto gdr-only di affinità verso gli altri possessori]

    Light collar
    Attraverso complicati incanti di costrizione è possibile legare parzialmente due anime in modo che una possa dominare l’altra, sfruttandone l’energia perché manipoli elementi che lo spirito dominante non è in grado di sfiorare.
    Questo è ciò che permette di fare questo piccolo gingillo, un collare da cani modificato per ospitare una pietra spirituale al posto della medaglietta. Il collare in sé è in cuoio nero, con segni magici rossi che ne coprono la superficie.
    L'incanto costringe lo spirito sito nella gemma a legarsi all’anima del portatore, in questo caso Lucius Nyx, e a farsi sfruttare per incanalare la magia della luce, rendendo quest’ultimo in grado di manipolarla.
    Il processo tuttavia tende a consumare lo spirito, il quale si indebolisce sempre più mentre il potere corrusco viene incanalato a forza attraverso la sua essenza, un’anima è in grado di incanalare forzosamente una quantità di mana pari a circa 150% di energia prima di essere completamente estirpato dall’esistenza.
    [Gdr-only]



    Edited by Zero - 19/5/2017, 11:54
     
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    Una bestia in gabbia non avrebbe mai sovvertito l’ordine del mondo.
    Poteva cercare di ribellarsi, ma prima o poi avrebbe scoperto che le catene erano infinitamente più numerose dei suoi sforzi. Lo schiavo della debolezza sacrificò la sua bontà per ottenere rispetto, per poi ritrovarsi imprigionato nel suo stesso corpo. Immolò la sua anima per superare i limiti della carne, ma a quel punto divenne prigioniero della società. Rinunciò alla sanità mentale per sormontare i costrutti morali della collettività, eppure restava incatenato al Fato ineluttabile che attendeva la sua terra. Per quanto forzasse quei vincoli non aveva modo di liberarsi in via definitiva. Ogni affrancamento precedente era stato solo un miraggio. Non era cambiato niente dal principio.

    « Glielo chiederò per l’ultima volta: è proprio necessario? »

    L’ennesimo chiavistello era davanti a lui, nella forma di un figuro ammantato di nero. Il Cerimoniere - da tempo immemore guardiano dell’Arena Nera - era contrario a quello scontro, ma per una volta non sarebbe stato lui a dettare l’ultima parola nel suo dominio di ossidiana.

    « Credevo che le mattanze fossero di tuo gradimento. »

    Rispose lapidario, senza interrompere il suo cammino attraverso lo spogliatoio.

    « Ma lei non è carne da macello, Comandante: è una risorsa come Sipiyu, Jason, Anubi e ogni loro predecessore. Il Rituale dell’Undicesima Luna è ormai imminente, vuole davvero rischiare di mandare a puttane tutto quello per cui abbiamo lavorato? »

    Era inutile cercare di farlo ragionare: la sua decisione era irremovibile e consapevolmente illogica.
    Non rallentò, ma il suo sguardo s’incupì.

    « Non mi aspetto che tu comprenda: esisti soltanto per realizzare una missione. »

    Superò il Cerimoniere e s’inoltrò nell’androne che l’avrebbe condotto al ring.

    « Restane fuori. »

    L’intensità di quel monito avrebbe fatto rabbrividire perfino i corridoi. L’oscurità che si rimestava nel suo animo non era mai stata tanto virulenta. Avanzò verso l’entrata ancora in abiti militari, tuttavia bastò un pensiero per dare inizio alla vestizione: due teschi di drago come spallacci, segmenti spinati sulle braccia, la corazza serrò il busto mentre il resto delle placche discendeva sugli arti inferiori. L’armatura generatasi dal nulla era leggera come un secondo strato di pelle e di una lega che avrebbe sbalordito più di un fabbro nel Distretto delle Ceneri. Quell’assetto da battaglia lo riportò indietro nel tempo, a quando si era lanciato nell’anello di ossidiana per affrontare Nebularion e gli altri Titani rigurgitati da Krarth. Una battaglia disperata il cui miracoloso esito non aveva mutato il corso degli invisibili meccanismi della realtà. Non si sarebbe comunque rassegnato all’inutilità di ogni suo gesto. Finché fosse rimasta anche solo una stilla nera a pulsare nella sua anima incancrenita avrebbe continuato a strattonare quelle catene.

    Tempestato da questo e altri sentimenti fece il suo ingresso nell’Arena.

    L’illuminazione dello stadio tratteggiò ai suoi piedi un’ombra per ogni direzione cardinale, ciascuna di un grigio più scuro di quello del fondo sabbioso. Proseguì verso il centro, fissando lo sguardo sul lato opposto dell’ovale. Lucius Nyx, sbocciato dalla crisalide che aveva nome “Lazarus Lee”, avanzava con altrettanta sicurezza. Dall’aspetto pareva un fuggitivo del Distretto dei Caduti, ma gli arabeschi incisi sul suo corpo suggerivano che un potere superiore si celasse sotto la pelle scura. L’inusuale ostentazione del suo spirito lo fece accigliare, non tanto per il gesto in sé quanto per il contenuto: del suo delicato sistema simbiotico non restavano che macerie. Per risolvere l’instabilità interiore aveva adottato una soluzione drastica, irreversibile e tremendamente disumana, ma non l’avrebbe mai biasimato per questa decisione – dopotutto il putridume che covava lui stesso non era tanto diverso.

    S’incontrarono nel nucleo del Dominio della Violenza, ciascuno gravato dei peccati che portava nell’anima. Nel silenzio sacrale si armò in contemporanea al suo avversario, cristallizzando la sua volontà in una forma aguzza e affusolata. Il profilo della spada si perse subito in un riverbero indistinto, emettendo uno stridio che raggiunse in fretta frequenze inudibili. Percepì chiaramente che anche l’arma del suo ex-allievo celava delle insidie nella sua fattura arcana.

    « Io combatto per uccidere. Forse è superfluo sottolinearlo, ma oggi non farò diversamente. »

    Proferì la dichiarazione di guerra mantenendo il contatto visivo, mentre le propaggini della sua anima si sgranchivano all’esterno. La lunga inattività aveva accumulato nei loro interstizi un potenziale che si scaricò tutt’intorno, spazzando la polvere e distorcendo l’aria circostante. In passato il ragazzo aveva assistito soltanto all’oppressione passivamente diffusa dalla sua indole omicida. Quel giorno invece la sua ferocia era focalizzata e aveva un bersaglio su cui riversarsi.



    « Fatti sotto. »

    L’onore della prima mossa
    sarebbe stato l’unico concessogli.


    Stato fisico: ottimale
    Stato mentale: concentrato
    Energia: 110%
    Equipaggiamento:

    Kuthian Armor
    Un guscio corazzato per isolarsi dal mondo, costituito da segmenti di una lega metallica opaca, tinta di un magenta slavato. Nel blocco del busto è incastonata una gemma poco più grande di un pugno che ricorda lontanamente lo zaffiro. In corrispondenza di entrambe le spalle l’armatura assume le fattezze di teschi di rettile, dagli occhi imperlati dello stesso tipo di gemma che si trova all’altezza dello sterno. Sul dorso della corazza sono disseminate innumerevoli spine - come di un istrice metallico - mentre a proteggere gli avambracci si trovano due segmenti altrettanto irregolari. L’armatura nel suo complesso appare come un esoscheletro demoniaco, plasmato nelle forge di Kuthian per racchiudere al suo interno il demonio che ne nacque privo.
    [ Armatura (indossata) | Peso trascurabile | Bonus Resistenza ]

    Comet Hammer
    Una catena d’acciaio di un paio di metri di lunghezza alla cui estremità è agganciata una sfera massiccia grossa come un cranio umano. Una volta impugnata quest’arma inizierà inevitabilmente la sua danza di morte: una danza circolare e ipnotica che orbita intorno al Castigo prima d’impattare impietosamente contro le ossa del nemico.
    [ Arma bianca (non evocata) ]

    Tàmerlein
    Nel corso dell’apprendistato sciamanico è abbastanza comune che un praticante materializzi parte della sua anima nella forma di un artefatto. Nel caso di Bid’daum il suo spirito sanguinario si concretizzò nella struttura di una spada, dall’elsa snella ad una mano e mezza in cui si trova incastonata una perla tozza di color lilla sbiadito. Superata una minuta guardia a croce si profila una lama apparentemente metallica, lunga poco meno di un metro e mezzo. È composta da parte dello spirito del suo proprietario, cristallizzatosi dopo essere defluito all’esterno. Quest’arma si può considerare viva e in continua evoluzione, poiché attraversa mutamenti impercettibili giorno dopo giorno, finché nuove proprietà emergono per riflettere i cambiamenti che hanno coinvolto lo stesso Castigo. In particolare, dal giorno dell'incontro con la sua Nemesi, Támerlein è sempre percossa da forti vibrazioni, in quanto il corpo dell’arma inizia a ronzare non appena prende forma, raggiungendo frequenze ultrasoniche nel giro di un secondo. La spada appare instabile come una corda di violino pizzicata e di conseguenza apre squarci scomposti invece di tagli precisi. La peculiarità più orrenda di tutte risiede nella natura stessa dell’oggetto, che essendo fatto di spirito può consumare ciò che possiede la sua stessa natura. Ferita dopo ferita, non traccerà nell'aria solo strisce insanguinate, ma persino brandelli di spirito saranno asportati dal nemico, consumando progressivamente la sua stessa essenza. Quando anche solo un singolo fendente sarà portato alla massa principale, l’anima tranciata sarà condannata a perire, evaporando da un corpo ormai morto.
    [ Spada (impugnata) | Vibrazione ultrasonica | Ferimento spirituale ]

    Istrice Maledetto
    Una decina di spilloni metallici da lancio che possono all’occorrenza perdere la propria forma rigida, liquefacendosi nel tratto finale del volo. Solo un istante prima dell’impatto ciò che prima era metallo diviene ribollente acido, e tale cambiamento può coinvolgere un solo spillo oppure un numero maggiore di punte. L’aggressività della corrosione sarà ripartita nel numero di aculei mutati e - ultimato l’intento offensivo - il liquido si coagulerà nuovamente, ridonando alla realtà il fine spillo d’acciaio di partenza.
    [ Set di dieci spilli (non evocati) | tecnica a consumo medio di trasmutazione in acido ]


    Passive:

    Risorse Criminali [ +10% di mana ]

    Oltre la Realtà [ Auspex Spiritico | Percezione Magica ]

    Senso di Morte [ Auspex Radar ]

    Burattinaio [ Telecinesi dell’equipaggiamento ]

    Anatema del Re Implacabile [ Immunità alla fatica | Immunità al dolore ]

    Tentacoli di un solo Abominio [ Casting dall’equipaggiamento ]

    Insano [ Instant Casting ]

    Impaccio della Carne [ Assenza d’interiora | Rigenerazione gdr-only | Anti-sanguinamento | Tasca dimensionale ]

    Matrice dello Spirito [ Conoscenza enciclopedica dello sciamanesimo ]

    Dedalo Mentale [ Mindfuck-Alert | Trick Detector | Anti-malia | Difesa mentale variabile ]


    Attive utilizzate: /

    Note: Bid'daum intuisce la presenza di qualche potere nel bastone uncinato grazie alla passiva di Percezione Magica. L'effetto successivamente provocato sull'ambiente circostante è puramente scenico.
     
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    LUCIUS NYX

    I'm sorry for being so broken.


    Quante volte aveva immaginato a questo scontro? Quante previsioni aveva fatto?

    Aveva immaginato di combattere senza evocazioni, perché una battaglia combattuta con ali e denti altrui non sarebbe stata veramente "sua". L'avrebbe sentito come uno sporco barare, anche se le sue creature erano carne della sua carne e pece della sua pece.

    Aveva immaginato di concedergli il primo colpo, giusto per sboronare. "Prima i vecchi ed i bambini", dopotutto, e Bid'daum era, dalla sua strana prospettiva, entrambe le cose. L'anziano rispetto al sé umano, pulviscolo rispetto al Buio.

    Aveva immaginato di subire completamente il suo primo attacco, senza improvvisare alcuna difesa. Una prima ondata di dolore per placare la sua solita, folle sete, evitando di mettere a rischio l'intero combattimento pur di farsi tagliare.

    Aveva immaginato tante cose, ma non aveva tenuto in conto la più importante:
    Bid non lo aveva mai minacciato davvero. A spaventarlo durante i loro primi incontri era stato il semplice fetore della sua essenza - sensazione a cui si era gradualmente abituato, arrivando lentamente ad apprezzare quell'aura corrotta che rifletteva la sua. Il segno che loro due erano simili, in qualche modo - o forse semplicemente spezzati nella stessa maniera.
    C'erano stati bisticci e provocazioni nel corso degli anni, ma il suo Maestro non aveva mai davvero sguainato i denti. Se n'era sempre rimasto rilassato e composto, come un grosso pipistrello nero avvolto nelle sue membrane.

    Nel vedere ora il Mostro spalancare le ali, Lucius Nyx fa un passo indietro.



    Il suo respiro si fa più rapido, mentre nel suo cuore si fa strada qualcosa di simile all'esaltazione. La mano si serra sul manico bianco del bastone uncinato; un sorriso sghembo e teso gli illumina il volto, saliva nerastra a bagnargli i denti.
    Non è uno scontro che può vincere. È una realizzazione cristallina, e in un certo senso lo rassicura. Nessun bisogno di mantenersi lucido e orchestrare arguti giochi strategici, cercando di strappare la vittoria grazie a qualche sporco trucchetto: la differenza di potere è troppo marcata, impossibile da colmare con la tecnica. Tutto quel che può fare è sopravvivere - istintivamente, selvaggiamente, il pensiero ridotto a nervi e istinto e reazioni involontarie.
    La liberazione definitiva del non pensare a niente.
    (Sente qualcosa, dunque. È una gioia o una sconfitta? La consapevolezza di essere ancora umano, in parte, ma rotto. Nessuna sana voglia di rivalsa nel cranio; nessuna voglia di fargli del male per sfoggiare i suoi poteri, per fargliela pagare. Il suo pensiero era molto più semplice e più malato...)

    Fammi del male.



    Stringendo il bastone uncinato tra le due mani, lascia ricadere l'asta al suolo. Un cerchio scuro si forma lì dove l'arma tocca la sabbia: un buco nero che gradualmente si allarga, divenendo una pozza perfettamente circolare.
    Rigira il bastone, rialzandolo, e tira un colpo oltre la propria spalla. La realtà si infrange con un rumore di vetri rotti, l'aria casca a pezzi dietro di lui. Oltre i cocci, dietro le quinte dell'Universo, v'è solo oscurità.
    Rigira il bastone, tenendolo ora orizzontale all'altezza del petto. La crepa alle sue spalle sanguina: rivoli neri scrosciano a terra, scivolando sull'aria come se gocciolassero su una superficie invisibile. Appena il fluido tocca il suolo, però, gocce nere risalgono come bolle di sapone, allungandosi e solidificandosi. Si dispongono a semicerchio intorno allo Sciamano Nero, acquistando una forma sempre più definita:

    Trafiggimi il ventre con quella spada.
    Rigiramela nelle viscere.



    Spade. Si prende il tempo di evocarne una dozzina, dato che Bid gli ha concesso la gentilezza di concedergli il primo attacco. Si permette persino di tornare per un attimo ad essere Lazarus Lee, giusto il tempo di sussurrare con un sorriso:

    «Gate of Babylon.»

    Un gesto della mano, un guizzo del pensiero, e le lame vengono scagliate verso Bid.

    Strappami la giugulare a morsi.
    Affondami gli artigli nel petto.
    Aprimi in due la cassa toracica.
    Mangiami il cuore.
    Fammi a pezzi, fammi a pezzi.



    Appena le spade superano la figura del loro evocatore, un Gargoyle vola fuori dalla pozza creata in precedenza. Una sagoma grigia, affusolata, tutta ali membranose e artigli.
    Mentre le spade si dirigono verso Bid in un attacco frontale, il Gargoyle schizza verso l'alto, curvando nell'aere per poi piombare verso Bid dall'alto come un proiettile.
    Un proiettile fatto di carne pietrosa, morsi e zampate.

    Annichiliscimi.
    Non farmi sentire più nulla. Non VOGLIO sentire più nulla, almeno per qualche istante.
    Niente Tenebra niente Seele niente manie di controllo niente nemici niente che non sia rosso, il rosso è così consolante, devo solo stare fermo e lasciarmi cadere.
    È così stancante a volte essere me...



    Un respiro rauco. Stringe la sua arma tenendola davanti a sé, i gomiti tenuti stretti contro i fianchi in posizione difensiva,
    ma le mani non smettono di tremare.

    Se sei tu ad uccidermi potrebbe anche essere okay.




    Stato


    Energia: 70% (110 - 20 - 20)

    Riassunto: evoca uno stormo di spade che si abbattono frontalmente su Bid con danno Alto Fisico, seguite immediatamente da un gargoyle che attacca dall'alto con danno Medio Fisico e che permarrà in campo anche nel turno successivo.

    Tecniche utilizzate:

    CITAZIONE
    In Jux Lor Ylem
    Lucius si trattiene fortissimo dall'urlare GATE OF BABYLON mentre evoca delle lame fluttuanti. Coltelli e spade luminose si materializzeranno di fronte a lui, per poi dirigersi ad un cenno della mano in direzione del nemico.
    Numero e forza delle lame dipendono dal consumo energetico.
    [Danno fisico multiplo, Consumo alto, 1 turno]

    Kal Xen Vas
    Dall'ombra di Lucius emerge un piccolo [gargoyle]: un metro e mezzo di ali, occhi, e pugni della densità della pietra. La specialità di questa evocazione consiste nel gettarsi sugli avversari dall'alto, per poi prenderli selvaggiamente a morsi e a pugni.
    Semplice ma efficace.
    [Danno fisico, Consumo alto, 2 turni]

    Scheda tecnica
    Lucius Nyx
    Lord of the Dusk.

    Stato


    Energia: 110%

    Passive



    Wretched body
    [Passive - scurovisione, istant-casting, camminare ovunque, + 50% resistenza fisica]

    Damned Soul
    [Passive - maschera dell'Anima, auspex spiritico, manipolazione gdr-only delle ombre, + 10% energia]

    Dangerous Mind
    [Passive - Cast da altre tecniche/evocazioni, Mindfuck-Alert, percezione pericoli, spara-balle, conoscenza assoluta di demonologia&sciamanesimo, sopportazione del dolore]

    Equipaggiamento



    Anello forgiaspirito
    Artefatto che permette di materializzare la propria anima, utilizzandola come arma.
    Immettendo energia nell'anello, Lucius potrà solidificare parte della sua anima, che prenderà la forma di un bastone magico con una lama uncinata sulla sua sommità. L'arma è in grado di squarciare non solo le carni, ma anche lo spirito del suo avversario, provocando ferite estremamente dolorose.
    Grazie al potere dell'anello, è possibile far apparire e scomparire l'arma a piacimento.
    [Artefatto - arma bianca con passiva di ferimento spirituale e tecnica bassa di richiamo]

    Pietra spirituale
    Ogni membro della Seele ha la sua pietra spirituale: un cristallo trasparente come vetro, grande quanto mezzo pugno. È una pietra spirituale di Daleli, predisposta a contenere gli spiriti.
    Pagando un consumo variabile è possibile sigillare un fantasma all'interno della roccia, che inizierà a brillare per l'energia in essa racchiusa.
    La spesa energetica dipende dalla forza del bersaglio. Indebolire lo spirito nemico lo rende più facile da catturare.
    Le pietre sono state incantate da Lazarus, che le ha contaminate con gocce di Tenebra.
    Con un consumo medio, l'oscurità verrà rilasciata e contaminerà ogni spirito nel raggio di 5 metri, rendendolo corporeo per due turni. Gli spettri appariranno come figure di fumo nero, e saranno così vulnerabili agli attacchi fisici.
    [Artefatto con tecnica variabile di cattura spiriti - Tecnica media di materializzazione spiriti]

    La Tenebra
    La Tenebra è un simbionte spirituale; qualcosa di schifido e scuro che mette radici nella tua anima e non si scolla più, sfruttando le tue energie corporee in cambio di poteri oscuri.
    Lucius Nyx, primo possessore della Tenebra, ha imparato a innestarla nei suoi dipendenti facendogli bere il proprio sangue.
    Chi ha una scheggia di buio nell'anima prova simpatia verso gli altri suoi portatori, percependo il legame spirituale che gli unisce. Lucius in particolare, possedendo il frammento maggiore, verrà percepito come una persona affine e al contempo superiore a tutti loro. Lealtà istintiva, rispetto ed empatia aiutano a rendere la Seele un organismo più unito.
    Il network spirituale che unisce i possessori della Tenebra permette loro, di inviarsi messaggi telepatici. Brevi testi e immagini potranno venire trasmessi a qualsiasi distanza, al costo di un consumo basso e di un battito di ciglia.
    Ma cos'è veramente la Tenebra?
    Nessuno lo sa.
    Forse neanche dovrebbe appartenere a questo mondo.
    Con un consumo alto, la Tenebra può strisciare fino all'anima di un avversario, avvinghiandola e facendole letteralmente "buh" da dietro le spalle.
    Il processo provoca un terrore istintivo, senza spiegazione. L'orrore di scoprirsi vulnerabili, di essere toccati nell'intimo da qualcosa di viscido e sbagliato.
    [Artefatto con tecnica bassa di telepatia - tecnica alta di terrore psionico - effetto gdr-only di affinità verso gli altri possessori]

    Light collar
    Attraverso complicati incanti di costrizione è possibile legare parzialmente due anime in modo che una possa dominare l’altra, sfruttandone l’energia perché manipoli elementi che lo spirito dominante non è in grado di sfiorare.
    Questo è ciò che permette di fare questo piccolo gingillo, un collare da cani modificato per ospitare una pietra spirituale al posto della medaglietta. Il collare in sé è in cuoio nero, con segni magici rossi che ne coprono la superficie.
    L'incanto costringe lo spirito sito nella gemma a legarsi all’anima del portatore, in questo caso Lucius Nyx, e a farsi sfruttare per incanalare la magia della luce, rendendo quest’ultimo in grado di manipolarla.
    Il processo tuttavia tende a consumare lo spirito, il quale si indebolisce sempre più mentre il potere corrusco viene incanalato a forza attraverso la sua essenza, un’anima è in grado di incanalare forzosamente una quantità di mana pari a circa 150% di energia prima di essere completamente estirpato dall’esistenza.
    [Gdr-only]



     
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    Nel deserto vidi una creatura
    Spoglia e schiava,
    Che strisciando nell’arsura
    Teneva un cuore in mano
    E se ne cibava.

    Chiesi, “È buono, mio signore?”
    “È aspro e avariato,” rispose
    “Ma lo adoro perché è acre
    E perché è il mio cuore.”



    Una forza inarrestabile incontrava un corpo inamovibile.
    Nel più ancestrale dei paradossi esistevano delle scorciatoie logiche, ma quel giorno avrebbero abbracciato le contraddizioni insite nella loro natura. Erano creature che anelavano la vita corteggiando la morte. Demolendo se stessi speravano di poter costruire un muro di macerie che li avrebbe schermati dal mondo. Non c’era vergogna al cospetto del limite sempre più infimo oltre cui si spingevano, solo un senso di genuino stupore: per un sognatore del macabro ogni nuovo traguardo di abiezione aveva il sapore del trionfo.

    Eppure c’era qualcosa d’impercettibile che aveva dimenticato lungo la discesa agli inferi.
    Non riusciva ad afferrarne la mole, ma sospettava che fosse una pulsione fondamentale
    che poteva donare un significato nuovo alla sua caduta nell’abisso.

    Quando Lucius fece la prima mossa ne osservò le movenze in silenzio, come se stesse assistendo ai gesti cerimoniali che avrebbero sancito la sua maturità come sciamano: il baratro che aveva aperto sotto di sé, lo sgretolamento dell’aria, il pianto della realtà di fronte a tanta barbarie verso le leggi del cosmo. Il rito era compiuto, l’arsenale era schierato e pronto a travolgerlo.

    Accolse la tempesta di spade puntando fermamente un piede in avanti. Si ricoprì di una corazza fatta di cocci della sua anima, le lame gli rimbalzarono addosso in un tripudio di scintille arcane generate dalla frizione dei loro poteri. La polvere sollevatasi dal fondo sabbioso non gl’impedì di percepire empaticamente il decollo di una creatura alata che si diresse in picchiata contro di lui, ma la protezione invocata in precedenza era già stata completamente erosa, perciò si preparò all’impatto schermandosi il volto con le braccia. La furia del gargoyle lo sbalzò indietro, fratturandogli le costole e iniettandogli quella familiare sensazione che da tempo aveva sostituito il dolore.

    Odio.

    Sincero e puro come lo spirito del neonato che aveva fatto ingurgitare a Lazarus all’inizio del suo apprendistato. Ma quel ragazzino tremante che lo aveva rintracciato nella sua Tana non esisteva più, aveva di fronte uno sciamano in grado di ferirlo – forse perfino di ucciderlo. Lo odiava per i suoi passi da gigante, lo odiava per la sua insolenza, lo odiava per averlo indotto a curarsi di qualcun altro all’infuori di sé.

    Quando si rialzò da terra nei suoi occhi c’era soltanto odio. Lo lasciò filtrare all’esterno, facendo coagulare nell’aria cinque spilli. Contraccambiò il fuoco di sbarramento di Lucius scagliando le punte contro di lui, conducendole verso la carne esposta tramite i tentacoli spiritici. Ventre, petto, gola e fronte – questi erano i punti d’arrivo della loro traiettoria eccentrica, voluta per rendere imprevedibile il loro volo. Il quinto spillone avrebbe coscientemente mancato il nemico, posizionandosi alle sue spalle per rilasciare in un istante tutta l’energia trasmessagli. Una brutale esplosione avrebbe illuminato l’Arena Nera, facendo vibrare l’ossidiana per l’onda d’urto.

    Bid’daum ne approfittò per scattare in avanti, noncurante delle costole che avrebbero potuto troncarsi per la sollecitazione della corsa: da tempo non aveva più dei polmoni perforabili o fitte di agonia che potessero rallentarlo, impedendogli di aggravare le sue ferite. Era un guscio vuoto e disumano, pregno soltanto di rancore. Avrebbe aggirato il gargoyle e si sarebbe scagliato contro l’avversario, calando uno sgraziato fendente verticale per lacerare carne e spirito.


    Stato fisico: ferite di entità media al busto (costole fratturate)
    Stato mentale: infuriato
    Energia: 110 – 20 – 20 = 70%
    Equipaggiamento:

    Kuthian Armor [ Armatura | Peso trascurabile | Bonus Resistenza ]

    Comet Hammer [ Arma bianca (non evocata) ]

    Tàmerlein [ Spada | Vibrazione ultrasonica | Ferimento spirituale ]

    Istrice Maledetto [ Set di dieci spilli (cinque evocati) | tecnica a consumo medio di trasmutazione in acido ]


    Passive:

    Risorse Criminali [ +10% di mana ]

    Oltre la Realtà [ Auspex Spiritico | Percezione Magica ]

    Senso di Morte [ Auspex Radar ]

    Burattinaio [ Telecinesi dell’equipaggiamento ]

    Anatema del Re Implacabile [ Immunità alla fatica | Immunità al dolore ]

    Tentacoli di un solo Abominio [ Casting dall’equipaggiamento ]

    Insano [ Instant Casting ]

    Impaccio della Carne [ Assenza d’interiora | Rigenerazione gdr-only | Anti-sanguinamento | Tasca dimensionale ]

    Matrice dello Spirito [ Conoscenza enciclopedica dello sciamanesimo ]

    Dedalo Mentale [ Mindfuck-Alert | Trick Detector | Anti-malia | Difesa mentale variabile ]


    Attive utilizzate:

    Irrobustimento
    Le percosse ricevute in passato risuonano più veementi dopo ogni nuova botta. Il Kuthiano si rifiuta di cadere a pezzi, anche a costo di consumare il suo spirito totalmente per sopprimere ogni fragilità. Ondate rinvigorenti irrorano il suo corpo - emergendo da ossa, muscoli e interiora - fino a racchiudere l'utilizzatore in una solida patina d'energia, capace di nullificare anche gli impatti fisici più violenti.
    Consumo: variabile (usata ad alto)

    Fumet Slammer
    Un ordine mentale indirizza una vampata spiritica in una parte del corpo o dell'equipaggiamento, la quale provocherà il rilascio istantaneo d’energia compressa – causando una brutale esplosione. La deflagrazione si sommerà ai danni che un eventuale colpo fisico normalmente infliggerebbe, polverizzando tutto ciò che si trova sulla sua traiettoria. Illesi rimarranno solo l’artefatto o l'utilizzatore, abitualmente intrisi da tali energie e perciò immuni al loro potere distruttivo.
    Consumo: variabile (usata ad alto)


    Riassunto: Si difende completamente dalle spade con una difesa attiva di potenza alta (Irrobustimento), poi subisce in pieno l’attacco del gargoyle. Evoca tramite la passiva di tasca dimensionale cinque spilli (Istrice Maledetto) e li invia contro al nemico tramite la telecinesi passiva (Burattinaio). Quattro di questi mirano a ventre, petto, gola e fronte dopo una traiettoria di volo irregolare, mentre il quinto dovrebbe giungere alle spalle di Lucius e rilasciare un’esplosione energetica di entità alta (Fumet Slammer), in virtù del casting istantaneo e dall’equipaggiamento. Bid poi corre verso Lucius e mena un colpo di spada.

    Note: In apertura del post c’è una mia traduzione libera di “In the Desert” di Stephen Crane.


    Edited by Bid'daum - 25/9/2017, 13:08
     
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    You say I'm changing?
    Sorry, I didn't know
    I had to stay the same.


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    LUCIUS NYX

    I'm sorry for being so broken.


    Quante volte aveva immaginato questo scontro? Quante previsioni aveva fatto?

    Aveva sognato di essere fatto a pezzi, squartato, mutilato. Aveva sognato artigli abissali e lame affilate e -no, nessun tentacolo spirituale. Lo so cosa state pensando, zozzoni.
    Comunque.
    Tra i mille strumenti di tortura di cui Bid potesse essere in possesso, gli aghi non li aveva proprio considerati. Sembravano un'arma così... Stupida, nelle sue mani.
    Così insignificante.

    Trappola. Il pensiero è immediato, accompagnato da un baluginare di simboli magici sulla pelle. Alza le braccia a schermare il capo, pianta i piedi a terra, stringe i denti e si prepara all'impatto.

    Non sento niente.



    Un attacco debole, ulteriormente smorzato dalla rete di incanti che gli dipingono l'incarnato. Gli spilli si conficcano in maniera superficiale, il dolore pari a quello di una puntura d'insetto.
    Deludente.

    Hey.
    Hey.
    Questa è la prima volta che mi colpisci con l'intento di farmi veramente del male.
    Doveva essere... Non so. Speciale.
    Perché non sento niente?



    Ma era questo il piano, no? Non sentire niente.
    Era per questo che lui e Shalysanne avevano lavorato per rendere la sua pelle più resistente, attutendo danni e sensazioni. Se si fosse distratto troppo, non avrebbe prestato caso a quella parte della sua mente che continuava ad urlare trappola, trappola, TRAPPOLA.
    Un attacco troppo debole, indegno di uno sciamano come Bid. E infatti ecco che mentre gli spilli si conficcano nelle sue membra, uno dei cinque gli sfiora l'orecchio, continuando nella sua traiettoria.
    Esplodendo.

    La sua ombra si solleva dal terreno, frapponendosi tra lui e l'esplosione. L'urto è talmente potente da piegare la parete nera come un foglio, sbattendola contro la sua schiena con un crepitio di carta velina.

    Adesso finalmente sento qualcosa.



    Barcolla in avanti, fiocchi d'ombra e di carne che gli nevicano dalle spalle. Bid lo accoglie a braccia aperte, la spada pronta a calare su di lui.
    Alza gli occhi e pensa che non sono mai stati così vicini.
    Se fosse Bid'daum ad ucciderlo ora, per lui sarebbe okay.

    Ma il suo Maestro lo ricorderebbe solo come una delusione.


    Inspira e solleva il suo bastone uncinato, facendolo impattare contro la lama di Bid. Le sue braccia urlano più forte, ora, gli spilli che tirano contro i muscoli tesi e la pelle sudata.
    Un movimento goffo, tutto sbagliato. La lama mal deflessa scivola sul bastone, gli scortica il braccio. Il dolore lo sente bene, questa volta, e un gemito gli esce dalle labbra: non un urlo di dolore/piacere, ma il verso acuto e unto di panico di un animaletto in trappola.

    Sento
    il mio cuore
    che batte.



    Non è uno spadaccino, lui; si è costruito un bastone solo perché dopo essere stato affettato da Grifis, ha deciso di voler qualcosa da tenere in mano tra lui e le spade altrui. Se questo fosse un gioco di ruolo, lui sarebbe un glass cannon: tanto potere magico, zero abilità difensive.
    Sa di non poter sostenere uno scontro corpo a corpo.
    Per questo serra le palpebre, allunga il braccio buono e spara una sfera di luce in faccia a Bid.

    Ti invidio un casino, sai?



    «Ti saluta Khatep.»
    Parole sputate con un sorriso tutto storto mentre saltella all'indietro, gli occhi che bruciano per il flash. Bid si è arrabbiato? Spera di no. Cioè, un pochino sì.
    Hehehe.
    Lo ammazza. Ora lo ammazza. Perché se queste sono le abilità di un Bid normale, non osa immaginare cosa possa fare un Bid seriamente incazzato.

    Non è solo per le abilità combattive:
    è il modo in cui riesci a canalizzare.
    Il modo in cui cristallizzi il rancore.
    Il modo in cui riesci a riempirti d'odio e a trovare un motivo per continuare a strisciare,
    mentre per me non c'è altro che vuoto.



    Un ordine mentale e il suo gremin alato ridiscende su Bid, piantandogli le unghie nelle spalle e cercando di strattonarlo all'indietro mentre lui prende le distanze. Indietreggia annaspando, senza dare la schiena al suo avversario, e cerca di portarsi il più possibile vicino a uno dei muri dell'arena.

    Pensavo che odiassimo le stesse persone alla stessa maniera
    ma siamo solamente odiati alla stessa maniera
    e Khatep doveva essere la Luce, ma in questo momento
    non ti ho mai visto brillare così tanto.




    Stato


    Energia: 40% (70 - 20 - 10)

    Stato: tagli a braccia/spalle/petto causati dagli spilli; schiena bruciata da esplosione magica media.

    Riassunto: incassa la pioggia di spilli forte della sua passiva di resistenza fisica, subendo un danno fisico; la passiva di percezione pericoli lo avvisa dell'esplosione alle sue spalle, a cui reagisce schermandosi parzialmente con una difesa magica media.
    Tenta di pararsi dalla spadata di Bid, ma fallisce malamente e subisce un altro danno fisico alla spalla sinistra. Spara una sfera di luce esplosiva da danno magico alto addosso a Bid e ne approfitta per indietreggiare fino a una parete dell'arena, forte anche dell'attacco del demone che lancia un altro danno medio fisico prima di dissolversi.

    Tecniche utilizzate:

    CITAZIONE
    Lor Por
    L'energia luminosa viene condensata a creare una grossa sfera di luce, che viene poi diretta verso l'avversario. A contatto, esplode scagliando ovunque i frammenti della sfera, come se fosse una granata a frammentazione.
    [Danno Energetico, Consumo alto, 1 turno]

    Jux Sanct
    Lucius allunga la propria ombra e la alza, facendola uscire dalla sua natura bidimensionale e mutandola in una parete di energia in grado di bloccare gli attacchi magici o fisici, a seconda della sua composizione.
    [Difesa Energetica, Consumo medio, 1 turno]

    Scheda tecnica
    Lucius Nyx
    Lord of the Dusk.

    Passive



    Wretched body
    [Passive - scurovisione, istant-casting, camminare ovunque, + 50% resistenza fisica]

    Damned Soul
    [Passive - maschera dell'Anima, auspex spiritico, manipolazione gdr-only delle ombre, + 10% energia]

    Dangerous Mind
    [Passive - Cast da altre tecniche/evocazioni, Mindfuck-Alert, percezione pericoli, spara-balle, conoscenza assoluta di demonologia&sciamanesimo, sopportazione del dolore]

    Equipaggiamento



    Anello forgiaspirito
    Artefatto che permette di materializzare la propria anima, utilizzandola come arma.
    Immettendo energia nell'anello, Lucius potrà solidificare parte della sua anima, che prenderà la forma di un bastone magico con una lama uncinata sulla sua sommità. L'arma è in grado di squarciare non solo le carni, ma anche lo spirito del suo avversario, provocando ferite estremamente dolorose.
    Grazie al potere dell'anello, è possibile far apparire e scomparire l'arma a piacimento.
    [Artefatto - arma bianca con passiva di ferimento spirituale e tecnica bassa di richiamo]

    Pietra spirituale
    Ogni membro della Seele ha la sua pietra spirituale: un cristallo trasparente come vetro, grande quanto mezzo pugno. È una pietra spirituale di Daleli, predisposta a contenere gli spiriti.
    Pagando un consumo variabile è possibile sigillare un fantasma all'interno della roccia, che inizierà a brillare per l'energia in essa racchiusa.
    La spesa energetica dipende dalla forza del bersaglio. Indebolire lo spirito nemico lo rende più facile da catturare.
    Le pietre sono state incantate da Lazarus, che le ha contaminate con gocce di Tenebra.
    Con un consumo medio, l'oscurità verrà rilasciata e contaminerà ogni spirito nel raggio di 5 metri, rendendolo corporeo per due turni. Gli spettri appariranno come figure di fumo nero, e saranno così vulnerabili agli attacchi fisici.
    [Artefatto con tecnica variabile di cattura spiriti - Tecnica media di materializzazione spiriti]

    La Tenebra
    La Tenebra è un simbionte spirituale; qualcosa di schifido e scuro che mette radici nella tua anima e non si scolla più, sfruttando le tue energie corporee in cambio di poteri oscuri.
    Lucius Nyx, primo possessore della Tenebra, ha imparato a innestarla nei suoi dipendenti facendogli bere il proprio sangue.
    Chi ha una scheggia di buio nell'anima prova simpatia verso gli altri suoi portatori, percependo il legame spirituale che gli unisce. Lucius in particolare, possedendo il frammento maggiore, verrà percepito come una persona affine e al contempo superiore a tutti loro. Lealtà istintiva, rispetto ed empatia aiutano a rendere la Seele un organismo più unito.
    Il network spirituale che unisce i possessori della Tenebra permette loro, di inviarsi messaggi telepatici. Brevi testi e immagini potranno venire trasmessi a qualsiasi distanza, al costo di un consumo basso e di un battito di ciglia.
    Ma cos'è veramente la Tenebra?
    Nessuno lo sa.
    Forse neanche dovrebbe appartenere a questo mondo.
    Con un consumo alto, la Tenebra può strisciare fino all'anima di un avversario, avvinghiandola e facendole letteralmente "buh" da dietro le spalle.
    Il processo provoca un terrore istintivo, senza spiegazione. L'orrore di scoprirsi vulnerabili, di essere toccati nell'intimo da qualcosa di viscido e sbagliato.
    [Artefatto con tecnica bassa di telepatia - tecnica alta di terrore psionico - effetto gdr-only di affinità verso gli altri possessori]

    Light collar
    Attraverso complicati incanti di costrizione è possibile legare parzialmente due anime in modo che una possa dominare l’altra, sfruttandone l’energia perché manipoli elementi che lo spirito dominante non è in grado di sfiorare.
    Questo è ciò che permette di fare questo piccolo gingillo, un collare da cani modificato per ospitare una pietra spirituale al posto della medaglietta. Il collare in sé è in cuoio nero, con segni magici rossi che ne coprono la superficie.
    L'incanto costringe lo spirito sito nella gemma a legarsi all’anima del portatore, in questo caso Lucius Nyx, e a farsi sfruttare per incanalare la magia della luce, rendendo quest’ultimo in grado di manipolarla.
    Il processo tuttavia tende a consumare lo spirito, il quale si indebolisce sempre più mentre il potere corrusco viene incanalato a forza attraverso la sua essenza, un’anima è in grado di incanalare forzosamente una quantità di mana pari a circa 150% di energia prima di essere completamente estirpato dall’esistenza.
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    Un suono sordo scaturì dall’impatto tra le due anime solidificate, un urto dal timbro innaturale quanto la materia di cui la spada e la verga erano composte. Dopo una parata maldestra, Lucius rifuggì in fretta il confronto ravvicinato, rivolgendo contro il suo primo Maestro un potere che aveva acquisito dal secondo: la stessa luce affrontata ai tempi della Guerra Civile di Laputa - veicolo della vendetta che Khatep covava da anni - lo aveva infine raggiunto nel suo regno sotterraneo. Come la luce lunare rifratta dal lago di vetro sovrastante, anche quel bagliore dalla genesi tanto beffarda filtrò parzialmente attraverso la fenditura spaziale innalzata dal Comandante per ripararsi. Fu comunque investito dallo sfolgorio residuo, che lo ustionò al pari degli ultimi arbusti essiccati dal sole del deserto.

    Percepì dell’inquietante ironia dacché un surrogato dell’Ira dell’Occhio Diurno
    lo aveva arso tanto prematuramente proprio in quel luogo.

    Non c’era comunque tempo per soppesare tali presagi, poiché la battaglia infuriava e il nemico disponeva ancora di una pedina che doveva ottemperare alle sue ultime disposizioni. Avvertì l’imminente picchiata del gargoyle ma non riuscì ad evitarla, poiché il suo costato ormai straziato non gli consentì la minima torsione. Gli artigli si conficcarono nelle clavicole e lo fecero rovinare nuovamente nella polvere. Conosceva i limiti del suo corpo vuoto e anestetizzato: una volta compromesse le articolazioni di entrambe le spalle, le sue braccia sarebbero state pressoché inutilizzabili. Si risollevò con un colpo di reni, facendo poi perno sulle gambe per rialzarsi. Lucius nel frattempo ne aveva approfittato per indietreggiare verso il perimetro del ring.

    S’incamminò barcollando con le braccia penzolanti a peso morto. Per quanto avesse cercato di sopperire alle sue mancanze fisiche, non sarebbe mai stato un combattente marziale. Per quanto potesse ammassare armi da richiamare a piacimento, nemmeno le arti taumaturgiche erano la sua vocazione. Era giunto il momento di attingere al potere oscuro per cui era rinomato, lo stesso che aveva plasmato il suo destino e la sua identità – lo Sciamanesimo Nero.

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    « Considerala una lezione tardiva, Lazarus. »

    Si riferì intenzionalmente alla sua vita precedente, risalendo le fibre di collegamento tra le anime che si estendevano fino all’oltretomba. Oltre il baratro dell’aldilà giaceva una presenza in particolare, di cui sarebbe bastato strattonare il filo che la vincolava intimamente al suo avversario per convocarla. Ridotta a sufficienza la distanza da Lucius, manifestò l’ospite inatteso proprio al fianco di quest’ultimo, sfruttando come catalizzatore uno degli aghi ancora conficcati nella sua carne. Pur non conoscendo le sue generalità, sapeva che le lame in dotazione allo spettro sarebbero state adeguate per uno squartamento.

    Confidando di averlo distratto con un tiro mancino tanto infido, rincarò la dose delle armi che attentavano alla sua incolumità inviando altri quattro spilli verso le ginocchia. Abbandonò inoltre la stretta sull’elsa della spada, affidandola alla ben più salda presa di un tentacolo spiritico, che si sarebbe premurato di condurla fino al ventre di Lucius. Un’altra appendice mulinò invece il Comet Hammer - globo d’acciaio contestualmente materializzato - seguendo una traiettoria parabolica che terminava sul cranio nemico, tale da sommare gli effetti della gravità all’accelerazione discendente trasmessagli.

    Mentre contemplava la convergenza delle proprie offensive - pensate per una chiusura a tenaglia da ogni direzione - quasi non si accorse del profondo disprezzo che stava montando nel suo animo. Un sentimento vergato di suo pugno come una lettera in cui il mittente e il destinatario coincidevano.

    Perché in fondo non aveva mai fatto altro
    che disprezzare se stesso.


    Stato fisico: ferite di entità media al busto (fratture aggravate alle costole), bruciature sparse di entità media, ferite di entità media alle spalle
    Stato mentale: combattuto
    Energia: 70 – 10 – 20 = 40%
    Equipaggiamento:

    Kuthian Armor [ Armatura | Peso trascurabile | Bonus Resistenza ]

    Comet Hammer [ Arma bianca (evocata) ]

    Tàmerlein [ Spada | Vibrazione ultrasonica | Ferimento spirituale ]

    Istrice Maledetto [ Set di dieci spilli (nove evocati) | tecnica a consumo medio di trasmutazione in acido ]


    Passive:

    Risorse Criminali [ +10% di mana ]

    Oltre la Realtà [ Auspex Spiritico | Percezione Magica ]

    Senso di Morte [ Auspex Radar ]

    Burattinaio [ Telecinesi dell’equipaggiamento ]

    Anatema del Re Implacabile [ Immunità alla fatica | Immunità al dolore ]

    Tentacoli di un solo Abominio [ Casting dall’equipaggiamento ]

    Insano [ Instant Casting ]

    Impaccio della Carne [ Assenza d’interiora | Rigenerazione gdr-only | Anti-sanguinamento | Tasca dimensionale ]

    Matrice dello Spirito [ Conoscenza enciclopedica dello sciamanesimo ]

    Dedalo Mentale [ Mindfuck-Alert | Trick Detector | Anti-malia | Difesa mentale variabile ]


    Attive utilizzate:

    Finestra del Dolore
    L’energia arcana squarcia l’intreccio dello spazio come una tenaglia, aprendo un varco nella trama di cui è intessuto un piano dimensionale. Aprendo una finestra di forme e dimensioni variabili su altri mondi - casuali come le fluttuazioni del Multiverso stesso - è possibile risucchiare le manifestazioni energetiche da cui è necessario difendersi.
    Consumo: variabile (usata a medio)

    Struggente Realtà
    Un decesso che rimane inciso in profondità. Una persona che, abbandonando questo mondo, ha lasciato un abisso incolmabile. Solo un pensiero può servire da magra consolazione: d’ora in poi sarà solo il riposo eterno a cullarne il ricordo. Ma i poteri sacrileghi del Castigo infrangono l’ordine stabilito, risalendo attraverso impalpabili legacci emotivi fino all’Oltremondo, riesumando quindi un’anima legata al passato del nemico: un amico, un parente, forse l’amore di una vita. La sua essenza sarà disseppellita, potrà nuovamente calcare il mondo mortale. Apparirà nel suo momento più felice, perfettamente tangibile come un tempo… e attaccherà, senza esitare. Senza mutare l’espressione luminosa con cui è ricordata. Priva di una propria volontà, l’anima sarà brutalmente manovrata da Bid’daum al pari di una marionetta, armata con strumenti di morte semplici, come pugnali o asce.
    Consumo: variabile (usata ad alto)


    Riassunto: Smorza la sfera di luce con la difesa energetica “Finestra del Dolore” a medio e incassa la differenza. Subisce in pieno il secondo attacco del gargoyle e finisce a terra. Dopo essersi rialzato si trascina verso Lucius fino ad accorciare sufficientemente la distanza per usufruire del casting da un ago conficcato in precedenza. A ridosso del nemico convoca un fantasma (Struggente Realtà) dall’identità lasciata a discrezione della mia controparte. Il fantasma sarà comunque attrezzato per infliggere danni fisici alti da squartamento. Contemporaneamente Bid evoca e spara altri quattro spilli (Istrice Maledetto) verso le ginocchia, utilizzando gli ultimi due tentacoli spiritici (Burattinaio) per indirizzare la spada verso il ventre e catapultare l’appena evocato Comet Hammer sulla testa.
     
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    LUCIUS NYX

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    Tu... Esattamente cosa stai sentendo, Bid?
    Ti vedo camminare a passi lenti, con le braccia penzoloni e il sudore che gocciola.
    Ferito. E per qualche ragione, sono io quello che sente male.
    Io che non ti avevo mai visto sanguinare.



    Uno dei tanti aghi conficcati sulle sue braccia inizia a bruciare. L'aria intorno allo spillo si coagula, preannunciando l'arrivo di un'evocazione sciamanica.
    Nella testa, solo confusione. Nessun pericolo gli riferisce il suo sesto senso, mentre la sua ragione gli dice che ciò non è possibile.
    Una forma spettrale si materializza al suo fianco. Una figura rigida e alta, con gli occhi chiari e un sorriso strano, sottile; la smorfia incerta di chi non è abituato a mostrarsi felice.
    Nessun pericolo.

    «P... Papà?»

    Lo stesso strano sorriso visto a sette anni, in un pomeriggio d'estate. Luce aranciata che trabocca dalle finestre, riflettendosi su un lampadario di cristallo. Il ronzio di un ventilatore, il frusciare di una tenda ricamata.
    Suo padre che lo aiuta a montare un castello dei Lego, in uno dei rari momenti in cui non era a lavoro. Uno di quei momenti in cui non aveva ancora iniziato a disprezzarlo, prima dei fallimenti scolastici e di quelli spirituali. Prima della nascita di suo fratello, prima della scoperta della Tenebra.
    Suo padre che lo fissa e sorride mentre lui sfoglia concentrato un manuale di istruzioni. Quando ancora pensava che suo figlio potesse diventare Qualcuno, anche se era nato tutto sbagliato.

    Nononono
    Questo non è un buon tipo di dolore.
    Questo è solo testa che brucia
    stomaco che si contrae
    e voglia di vomitare.



    Il padre la cui morte lui era stato mandato a investigare su Endlos.
    Il padre che aveva abbandonato, la caccia all'assassino dimenticata tra mille impicci personali.
    Tutti questi impegni con l'Aldilà, e non gli era mai venuto in mente di evocarlo.

    Non è che ti volessi dimenticare.
    È che penso di sapere come la tua storia sia finita,
    e non credo di volerne avere la conferma.
    Significherebbe troppe cose.



    Si prende la prima coltellata nel petto, senza un lamento. Una parte di lui se la merita.
    «In quale Inferno sei finito?» si chiede in un soffio; e mentre lo spettro alza per la seconda volta la lama, lui solleva un muro d'ombra tra sé e lui, celandolo alla propria vista.
    Perché non ha più importanza.
    (Thump: il suono sordo del coltello che impatta contro la cortina scura. Ma il muro non può fermare le sue urla, la sua rabbia).

    Quello era il padre di Lazarus, non di Lucius Nyx. La sua pseudo figura paterna è lì davanti a lui, e gli ha appena tirato quattro spilli mirando alle ginocchia.
    Che adorabile esempio di amore familiare.

    Dovrò farlo comunque prima o poi, vero?
    Parlarti.
    Perché finirla così sarebbe semplicemente poco interessante.



    Ricapitolando la situazione: ha le spalle al muro, spilloni lanciati in sua direzione, e un Bid in avvicinamento che agita delle armi brutte e cattive. Situazione disperata, nevvero? Che cosa stupida, andare a nascondersi presso un bordo dell'arena! Intrappolarsi da solo!
    Solleva le braccia, pianta i gomiti contro la parete, si dà una spinta con i piedi

    e

    fa

    una

    capriola.

    La Gravità si copre gli occhi, lasciando che il Buio faccia le sue porcate. E il muro diventa così un pavimento su cui rotolare, schivando le armi con una mossa degna di Matrix - ma mille volte più sgraziata.
    Sente un altro spillo conficcarsi da qualche parte, e lo scrocchio di ossa che scricchiolano a causa dell'impatto con la sfera metallica. Ma non importa, davvero: il dolore è un fantasma soffuso, vago e informe quanto lo spettro del padre che vede svanire sotto di lui.

    Questa violenza è migliore delle parole.
    Più semplice.
    Mi piace il modo in cui mi rompi. Mi fa sentire vivo.



    Al termine della capriola si trova seduto perpendicolarmente a Bid qualche metro sopra di lui, le ginocchia poggiate sul muro. Da lassù può vedere la sua testa dall'alto, i capelli rossi e il corno che punta verso di lui come se lo volesse impalare.

    Un rantolo affannato. La stanchezza gli fa girare il capo, rende colloso persino respirare. Confusione estatica in cui affogare, quel delirio di dolore/esaurimento/adrenalina/eccitazione. Voglia di chiudere gli occhi, di sprofondare sentendosi perfettamente vivo e soddisfatto prima dell'ultimo colpo di spada nelle viscere.
    Si lecca le labbra e rilassa i muscoli. Deglutisce.
    Apre la bocca e lascia gocciolare un bolo di pece nera sulla testa del suo Maestro; non semplice saliva, ma un proiettile di buio concentrato con un unico obiettivo:

    squartare.


    Spirito che digrigna i denti e sfodera gli artigli, pronta a inghiottire e divorare. Perché il suo corpo poteva anche essere a pezzi, ma l'Oscurità non ricorda il significato della parola "pace": gli è stato rubato molti, molti eoni fa.
    L'anima di Bid è un capolavoro di sistematica autodistruzione, ma rimane pur sempre umana (umanoide. Insettoide. Qualunque sia la sua razza). Questa che gli sta gocciolando addosso è qualcos'altro.

    È il vuoto che c'era prima del mondo, prima che il Big Bang sporcasse questo perfetto vuoto di materia. È quel che ci sarà dopo, quando anche l'ultima stella si sarà spenta e ogni cosa sarà oscurità e gelo e quiete.

    È il buio che ti assale l'anima quando osservi Merovish, questo magnifico cumulo di macerie che tu hai innalzato, e ti chiedi distrattamente se davvero sia questo il tuo posto, e non un'altra gabbia.

    È il terrore che si inspira dei cunicoli più profondi della tua città, dove ogni torcia si arrende al potere della notte. Ha lo stesso sapore dell'Upperdark: sabbia, metallo e vetri rotti.

    È la fredda consapevolezza che vedi negli occhi delle tue vittime, un istante prima dell'ultimo colpo al cuore. L'amara consapevolezza che non ne valeva la pena.

    È solo un frammento di quel che dovrebbe essere - solo una scheggia di un concetto più grande, malamente straziata e incollata ai cocci dell'anima di un mortale. Attacca con la ferocia che solo un essere rotto può possedere, spalancando le fauci dai denti scheggiati con la disperazione di chi non conosce altro che fame.

    Fame di potere.

    Fame di dolore.

    Il tipo di fame che ti spinge a divorare persino te stesso.


    «Lazarus non esiste più.»
    Si asciuga la bocca col dorso della mano. Una dichiarazione sincera e limpida, la sua, senza alcuna traccia di arroganza.
    Un semplice dato di fatto.

    «Quel che ne rimane ti soddisfa?»

    Perché siamo qui ed ora, ma in realtà è come se fossimo ancora in quel vicolo di Merovish - tu con le tue ombre alle spalle, io con un gremlin sulla spalla e le ginocchia che tremano.
    Quando uscirò di qui, se ne uscirò vivo, tornerò a fare lo spaccone. Tornerò a provocarti, a fare le battutine, a ringhiarti in faccia e discutere le tue scelte.
    Ma in questo momento sappiamo entrambi che io sono a pezzi, mentre tu hai ancora forza di continuare.

    Dimmi, cosa senti mentre mi guardi?
    Sono degno di restare in vita?

    (O sono stato una delusione anche per te?)




    Stato


    Energia: 15% (40 - 5 - 20)

    Stato: tagli a braccia/spalle/petto/gambe causati dagli spilli e dal comet hammer; schiena bruciata da esplosione magica media; coltellata media + bassa al petto.

    Riassunto: incassa una coltellata del fantasma, subendo un danno fisico medio + basso, per poi parare la successiva con una difesa fisica bassa. Grazie alla sua passiva di "camminare ovunque", schiva parzialmente le armi di Bid rotolando sulla parete alle proprie spalle. I colpi subiti di striscio vengono attutiti dalla passiva di resistenza fisica.
    Una volta seduto sulla parete, lancia una attiva alta di danno energetico perché fa figo.

    Tecniche utilizzate:

    CITAZIONE
    Jux Sanct
    Lucius allunga la propria ombra e la alza, facendola uscire dalla sua natura bidimensionale e mutandola in una parete di energia in grado di bloccare gli attacchi magici o fisici, a seconda della sua composizione.
    [Difesa Fisica, Consumo basso, 1 turno]

    Jux Mani
    Un filamento di Tenebra si distacca dal corpo di Lucius per andare a ghermire l'avversario. Una volta trovata la sua preda, andrà ad attaccarla non nel fisico, ma nell'anima, morsicando la sua essenza con zanne oscure. L'attacco non provoca danni fisici, ma un intenso dolore spirituale.
    La tecnica è utile anche per danneggiare creature di puro spirito come i fantasmi.
    [Danno Energetico, Consumo alto, 1 turno]

    Scheda tecnica
    Lucius Nyx
    Lord of the Dusk.

    Passive



    Wretched body
    [Passive - scurovisione, istant-casting, camminare ovunque, + 50% resistenza fisica]

    Damned Soul
    [Passive - maschera dell'Anima, auspex spiritico, manipolazione gdr-only delle ombre, + 10% energia]

    Dangerous Mind
    [Passive - Cast da altre tecniche/evocazioni, Mindfuck-Alert, percezione pericoli, spara-balle, conoscenza assoluta di demonologia&sciamanesimo, sopportazione del dolore]

    Equipaggiamento



    Anello forgiaspirito
    Artefatto che permette di materializzare la propria anima, utilizzandola come arma.
    Immettendo energia nell'anello, Lucius potrà solidificare parte della sua anima, che prenderà la forma di un bastone magico con una lama uncinata sulla sua sommità. L'arma è in grado di squarciare non solo le carni, ma anche lo spirito del suo avversario, provocando ferite estremamente dolorose.
    Grazie al potere dell'anello, è possibile far apparire e scomparire l'arma a piacimento.
    [Artefatto - arma bianca con passiva di ferimento spirituale e tecnica bassa di richiamo]

    Pietra spirituale
    Ogni membro della Seele ha la sua pietra spirituale: un cristallo trasparente come vetro, grande quanto mezzo pugno. È una pietra spirituale di Daleli, predisposta a contenere gli spiriti.
    Pagando un consumo variabile è possibile sigillare un fantasma all'interno della roccia, che inizierà a brillare per l'energia in essa racchiusa.
    La spesa energetica dipende dalla forza del bersaglio. Indebolire lo spirito nemico lo rende più facile da catturare.
    Le pietre sono state incantate da Lazarus, che le ha contaminate con gocce di Tenebra.
    Con un consumo medio, l'oscurità verrà rilasciata e contaminerà ogni spirito nel raggio di 5 metri, rendendolo corporeo per due turni. Gli spettri appariranno come figure di fumo nero, e saranno così vulnerabili agli attacchi fisici.
    [Artefatto con tecnica variabile di cattura spiriti - Tecnica media di materializzazione spiriti]

    La Tenebra
    La Tenebra è un simbionte spirituale; qualcosa di schifido e scuro che mette radici nella tua anima e non si scolla più, sfruttando le tue energie corporee in cambio di poteri oscuri.
    Lucius Nyx, primo possessore della Tenebra, ha imparato a innestarla nei suoi dipendenti facendogli bere il proprio sangue.
    Chi ha una scheggia di buio nell'anima prova simpatia verso gli altri suoi portatori, percependo il legame spirituale che gli unisce. Lucius in particolare, possedendo il frammento maggiore, verrà percepito come una persona affine e al contempo superiore a tutti loro. Lealtà istintiva, rispetto ed empatia aiutano a rendere la Seele un organismo più unito.
    Il network spirituale che unisce i possessori della Tenebra permette loro, di inviarsi messaggi telepatici. Brevi testi e immagini potranno venire trasmessi a qualsiasi distanza, al costo di un consumo basso e di un battito di ciglia.
    Ma cos'è veramente la Tenebra?
    Nessuno lo sa.
    Forse neanche dovrebbe appartenere a questo mondo.
    Con un consumo alto, la Tenebra può strisciare fino all'anima di un avversario, avvinghiandola e facendole letteralmente "buh" da dietro le spalle.
    Il processo provoca un terrore istintivo, senza spiegazione. L'orrore di scoprirsi vulnerabili, di essere toccati nell'intimo da qualcosa di viscido e sbagliato.
    [Artefatto con tecnica bassa di telepatia - tecnica alta di terrore psionico - effetto gdr-only di affinità verso gli altri possessori]

    Light collar
    Attraverso complicati incanti di costrizione è possibile legare parzialmente due anime in modo che una possa dominare l’altra, sfruttandone l’energia perché manipoli elementi che lo spirito dominante non è in grado di sfiorare.
    Questo è ciò che permette di fare questo piccolo gingillo, un collare da cani modificato per ospitare una pietra spirituale al posto della medaglietta. Il collare in sé è in cuoio nero, con segni magici rossi che ne coprono la superficie.
    L'incanto costringe lo spirito sito nella gemma a legarsi all’anima del portatore, in questo caso Lucius Nyx, e a farsi sfruttare per incanalare la magia della luce, rendendo quest’ultimo in grado di manipolarla.
    Il processo tuttavia tende a consumare lo spirito, il quale si indebolisce sempre più mentre il potere corrusco viene incanalato a forza attraverso la sua essenza, un’anima è in grado di incanalare forzosamente una quantità di mana pari a circa 150% di energia prima di essere completamente estirpato dall’esistenza.
    [Gdr-only]





    Edited by Zero - 27/12/2017, 13:30
     
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    Stendendo le mani le sento distanti,
    sorrido, se sento “la vita va avanti”
    inghiottendo la vita, se vita consola,
    l’ho trovata arcigna, col nodo alla gola.

    Stoccate, distacchi di stolidi istinti
    da riempirci un libro senza una parola,
    da riempirsi il cuore di sangue e di sviste
    battendosi il petto, a sentire se insiste.



    La comparsa del padre biologico di Lazarus lasciò uno strano retrogusto al padre spirituale di Lucius. Amalgamate nei suoi pensieri illanguiditi c’erano gocce di rimorso e scorze di frustrazione, ricoperte da una patina d’inadeguatezza già fermentata da tempo. Per la prima volta sentì empaticamente il riverbero della sofferenza inflitta, come se una parte di quella pugnalata al torace avesse trafitto anche lui. Che fosse una conseguenza dello sdegno provato dal defunto per la figura paterna che il suo pargolo si era scelto?

    Gran parte dell’arsenale scatenatogli contro mancò il bersaglio, schiantandosi invece sulla parete d’ossidiana appena scalata dall’avversario, dotato della stessa aderenza verticale che aveva ostentato durante il loro incontro alla filiale nordica della Seele. Dalla sua posizione sopraelevata fece colare un coagulo di Tenebra, portando lo scontro sull’unico piano rimasto ancora indenne – il piano spirituale. Privi di corpi che potessero patire la sofferenza, ai due sciamani non restava che confrontarsi presso l’ultimo baluardo della loro identità.

    Accolse quel nerastro e famelico guanto di sfida lacerando lo spazio interposto, ma l’oscurità covata dal ragazzo lo raggiunse comunque, affievolita nell’incisività ma non negli intenti. Sentì il buio affondare le zanne nella sua essenza suppurata, banchettando coi frustoli della sua anima. Cadde in ginocchio per la fitta acuta, dilaniato da brividi e spasmi interiori che avvampavano come tizzoni ardenti. Non esisteva anestetico per quel genere di agonia, se non l’oblio eterno. Probabilmente il male di esistere sarebbe stato l’ultimo sentimento che lo avrebbe accompagnato sulla soglia senza ritorno.

    Il suo corpo aveva ormai raggiunto il proprio limite strutturale, non poteva più risollevarsi né disponeva della concentrazione necessaria per manovrare a distanza le sue armi. Genuflesso sul sacro suolo dell’Arena Nera, giunto ormai all’ultima battuta di quel duello mortale, gli restava soltanto un atto da compiere.

    Ridere.

    Non una risata psicopatica o uno sghignazzo denigratorio, bensì ilarità genuina e spensierata.
    Uno strappo più unico che raro che mai avrebbe creduto possibile.

    « Non cercare approvazione da me… te l’ho detto fin dall’inizio: “mai fidarsi di nessuno”. »

    Le parole uscirono a stento, zavorrate dalla spossatezza.

    « Nemmeno del sottoscritto. »

    Suggellò quella facezia ricambiando a sua volta con un assaggio del proprio marciume interiore. La corrente spirituale avrebbe investito il suo pupillo trasportando con sé echi e reminiscenze, flottanti come macerie e rifiuti trascinati dalla fanghiglia di un’alluvione; ricordi di miseria nelle baraccopoli, di dolore per i soprusi e di angoscia per il cammino sciamanico intrapreso. In mezzo al pattume c’era la conferma di ciò che il ragazzo aveva spesso sospettato: il suo maestro era nato dal niente, anche lui era stato un debole insignificante prima di strappare alla vita delle briciole di grandezza. Non era stato eletto dal diavolo in persona e non aveva ereditato nessuna affinità unica nel Multiverso.

    Dal nulla era stato generato e al nulla
    avrebbe infine fatto ritorno.

    Vestiva i panni del mentore solo per caso, in un’altra vita avrebbero potuto avere perfino parti invertite. Per questo motivo non poteva elargirgli l’accettazione che tanto anelava: lui per primo aveva dovuto accettarsi da solo per quel che era, si trattava di un onere che non poteva essere ceduto a terzi.

    Mentre i suoi sensi si ovattavano gli parve di sfiorare ciò che da tempo aveva dimenticato. Non era ancora in grado di decifrarne il contenuto, ma l’alone che avvolgeva la tessera mancante del mosaico aveva un profumo idilliaco. Un’atmosfera di casa che mai aveva conosciuto nella sua esistenza. La semplice intuizione di avere un posto nel mondo gli donò un’emozione strana.

    Poi però si accorse che quella sensazione non gli era nuova: l’aveva sempre sepolta sotto strati d’acredine - ignorandone il pigolio che risaliva dal fondo del tumulo - eppure era riuscita comunque a tingere di sfumature inaspettate alcuni capitoli della sua storia. Curiosamente si trattava di scorci che avevano un elemento in comune, ovvero quello spaccone masochista a cui aveva promesso un combattimento nel colosseo di Merovish. Non importava se fossero episodi di litigi, provocazioni, intrighi o lezioni.

    Avrebbe rifatto ogni cosa,
    perché quel figliastro
    lo aveva reso felice.


    E sarebbe comodo, il dirsi credenti!,
    purché la coscienza rinunci ai controlli
    su notti di allegorie decadenti
    spargendo Eresia nella mente dei folli:

    certezze, contate come rami secchi,
    le suole, consunte da corse e ricorsi,
    le unghie, spezzate scalando gli specchi,
    le labbra, scolpite dai segni dei morsi.

    Capisco svanendo che apparire conta,
    ma trovo stupenda un’idea che tramonta
    e la mia insicurezza, che il vento disperde
    (si ama davvero solo se si perde).


    Stato fisico: ferite di entità media al busto (fratture aggravate alle costole), bruciature sparse di entità media, ferite di entità media alle spalle, danni spirituali di entità media
    Stato mentale: svenuto
    Energia: 40 – 10 – 20 = 10%
    Equipaggiamento:

    Kuthian Armor [ Armatura | Peso trascurabile | Bonus Resistenza ]

    Comet Hammer [ Arma bianca (evocata) ]

    Tàmerlein [ Spada | Vibrazione ultrasonica | Ferimento spirituale ]

    Istrice Maledetto [ Set di dieci spilli (nove evocati) | tecnica a consumo medio di trasmutazione in acido ]


    Passive:

    Risorse Criminali [ +10% di mana ]

    Oltre la Realtà [ Auspex Spiritico | Percezione Magica ]

    Senso di Morte [ Auspex Radar ]

    Burattinaio [ Telecinesi dell’equipaggiamento ]

    Anatema del Re Implacabile [ Immunità alla fatica | Immunità al dolore ]

    Tentacoli di un solo Abominio [ Casting dall’equipaggiamento ]

    Insano [ Instant Casting ]

    Impaccio della Carne [ Assenza d’interiora | Rigenerazione gdr-only | Anti-sanguinamento | Tasca dimensionale ]

    Matrice dello Spirito [ Conoscenza enciclopedica dello sciamanesimo ]

    Dedalo Mentale [ Mindfuck-Alert | Trick Detector | Anti-malia | Difesa mentale variabile ]


    Attive utilizzate:

    Finestra del Dolore
    L’energia arcana squarcia l’intreccio dello spazio come una tenaglia, aprendo un varco nella trama di cui è intessuto un piano dimensionale. Aprendo una finestra di forme e dimensioni variabili su altri mondi - casuali come le fluttuazioni del Multiverso stesso - è possibile risucchiare le manifestazioni energetiche da cui è necessario difendersi.
    Consumo: variabile (usata a medio)

    Aggressione
    Questa pratica - condannata come abominevole in differenti civiltà - permette alle anime rivali di trascendere le barriere fisiche del corpo per cercare lo scontro diretto. Bid’daum sfilaccia la sua stessa anima per aggredire l’avversario con parte di essa: il flusso spiritico appare come un getto che travolge il bersaglio, è di natura energetica e provoca traumi psico-fisici proporzionali all’obolo energetico speso e alla durata stabilita per il supplizio (che oscilla da uno a due turni).
    Consumo: variabile (usata ad alto)


    Riassunto: Smorza l’offensiva con “Finestra del Dolore” a consumo medio e subisce la differenza. Contrattacca con un assalto spirituale (Aggressione) di natura energetica a consumo alto e infine sviene sul sabbione.

    Note: La poesia inserita è “Senza Nome” di Wonderchild88, noto nel circuito dei PbF come Tanathos88.
    In conclusione ringrazio la mia controparte per lo splendido duello.
     
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    Quindi è questo che senti ogni giorno, Bid?



    Immagini.
    Tenta di arrabattare una difesa mentale coagulando le ultime stille del suo spirito, ma è troppo esausto per riuscire a creare una barriera efficace. Un fiume in piena di ricordi non suoi gl'invade l'anima, fracassando ogni muro e e ogni stilla di lucidità.
    Immagini.
    Un piccolo insetto striscia tra le baracche di un luogo troppo simile a Merovish. Dolore, violenza e abusi. Un corpo debole e piagato, un'anima piena di rancore.
    Stringi i denti e sputa l'anima, riprova ancora e ancora. Sopravvivi. Combatti. Urla il tuo odio al mondo e prendilo a unghiate. Non lasciarti calpestare, non di nuovo. Non di nuovo.
    La vita di Bid'daum prima di diventare il Castigo.
    Una nausea incredibile gli monta dentro, peggiore di qualsiasi dolore subito fino a quel momento. Ed anche è riuscito a scacciare lo spettro del suo defunto genitore, gli sembra di sentire ancora i suoi occhi addosso.
    Un cristallino momento di puro disgusto.

    Che schifo.



    In fondo alla gola, un rantolo che è l'inizio di una risata. Perché la proiezione spirituale - l'uscire dal proprio corpo - era una delle prime tecniche da lui imparata, eppure non si era mai visto dall'esterno con così tanta nitidezza.
    Schifo. Non quel disgusto che era insieme adorazione (il rimirarsi a vicenda le proprie anime putrescenti), ma la nauseante certezza di essere diventato un essere privo di redenzione. Di essere sempre stato mille volte peggiore del suo insegnante, nonostante credesse d'essergli inferiore.
    Bid perlomeno era stato costretto dalle circostanze a diventare uno Sciamano.
    Lui non aveva mai avuto
    nessuna giustificazione.

    Io volevo solo

    non so.

    Diventare qualcuno.

    Sentire qualcosa.



    Vorrebbe vomitare di nuovo - non un bolo di energia nera come prima, ma pura, amarissima bile. Vorrebbe sputarsi i polmoni e gli intestini, rigettare la sua intera figura per capovolgersi e invertire se stesso. Ma le sue labbra sono troppo secche, incollate tra loro, e separarle sarebbe come riaprire i lembi di una ferita incrostata.
    Qualcosa in lui si spezza. Si lascia cadere, scivolando giù dal muro per cadere come un peso morto sul pavimento dell'Arena. L'ennesima botta di dolore, a stento registrata da una mente già in fiamme.

    Bid giace di fronte a lui, un mucchio di carne sanguinante e cervella infette. Vorrebbe allungare un braccio per toccarlo - forse per tirargli uno schiaffo; forse per tentare goffamente di abbracciarlo. Non avrebbe dovuto lanciare quell'ultimo attacco, dilaniarsi lo spirito in quella maniera.
    Non avrebbe dovuto ricordare a entrambi quanto fossero intimamente patetici.

    Però potendo rifarei tutto, credo
    perché almeno ho potuto incontrarti.



    «Che testa di cazzo.» mormora, chiudendo gli occhi.
    Amaramente consapevole che quel buio non sarà che un sollievo temporaneo.


    Stato


    Energia: 5% (15 - 10)

    Stato: tagli a braccia/spalle/petto/gambe causati dagli spilli e dal comet hammer; schiena bruciata da esplosione magica media; coltellata media + bassa al petto. Danni spirituali di livello medio.

    Riassunto: arrabatta una difesa spirituale con le sue ultime forze, subisce un danno magico medio all'anima, casca per terra, impreca, sviene.

    Tecniche utilizzate:

    CITAZIONE
    Jux Sanct
    Lucius allunga la propria ombra e la alza, facendola uscire dalla sua natura bidimensionale e mutandola in una parete di energia in grado di bloccare gli attacchi magici o fisici, a seconda della sua composizione.
    [Difesa Magica, Consumo medio, 1 turno]

    Scheda tecnica
    Lucius Nyx
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    Passive



    Wretched body
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    Damned Soul
    [Passive - maschera dell'Anima, auspex spiritico, manipolazione gdr-only delle ombre, + 10% energia]

    Dangerous Mind
    [Passive - Cast da altre tecniche/evocazioni, Mindfuck-Alert, percezione pericoli, spara-balle, conoscenza assoluta di demonologia&sciamanesimo, sopportazione del dolore]

    Equipaggiamento



    Anello forgiaspirito
    Artefatto che permette di materializzare la propria anima, utilizzandola come arma.
    Immettendo energia nell'anello, Lucius potrà solidificare parte della sua anima, che prenderà la forma di un bastone magico con una lama uncinata sulla sua sommità. L'arma è in grado di squarciare non solo le carni, ma anche lo spirito del suo avversario, provocando ferite estremamente dolorose.
    Grazie al potere dell'anello, è possibile far apparire e scomparire l'arma a piacimento.
    [Artefatto - arma bianca con passiva di ferimento spirituale e tecnica bassa di richiamo]

    Pietra spirituale
    Ogni membro della Seele ha la sua pietra spirituale: un cristallo trasparente come vetro, grande quanto mezzo pugno. È una pietra spirituale di Daleli, predisposta a contenere gli spiriti.
    Pagando un consumo variabile è possibile sigillare un fantasma all'interno della roccia, che inizierà a brillare per l'energia in essa racchiusa.
    La spesa energetica dipende dalla forza del bersaglio. Indebolire lo spirito nemico lo rende più facile da catturare.
    Le pietre sono state incantate da Lazarus, che le ha contaminate con gocce di Tenebra.
    Con un consumo medio, l'oscurità verrà rilasciata e contaminerà ogni spirito nel raggio di 5 metri, rendendolo corporeo per due turni. Gli spettri appariranno come figure di fumo nero, e saranno così vulnerabili agli attacchi fisici.
    [Artefatto con tecnica variabile di cattura spiriti - Tecnica media di materializzazione spiriti]

    La Tenebra
    La Tenebra è un simbionte spirituale; qualcosa di schifido e scuro che mette radici nella tua anima e non si scolla più, sfruttando le tue energie corporee in cambio di poteri oscuri.
    Lucius Nyx, primo possessore della Tenebra, ha imparato a innestarla nei suoi dipendenti facendogli bere il proprio sangue.
    Chi ha una scheggia di buio nell'anima prova simpatia verso gli altri suoi portatori, percependo il legame spirituale che gli unisce. Lucius in particolare, possedendo il frammento maggiore, verrà percepito come una persona affine e al contempo superiore a tutti loro. Lealtà istintiva, rispetto ed empatia aiutano a rendere la Seele un organismo più unito.
    Il network spirituale che unisce i possessori della Tenebra permette loro, di inviarsi messaggi telepatici. Brevi testi e immagini potranno venire trasmessi a qualsiasi distanza, al costo di un consumo basso e di un battito di ciglia.
    Ma cos'è veramente la Tenebra?
    Nessuno lo sa.
    Forse neanche dovrebbe appartenere a questo mondo.
    Con un consumo alto, la Tenebra può strisciare fino all'anima di un avversario, avvinghiandola e facendole letteralmente "buh" da dietro le spalle.
    Il processo provoca un terrore istintivo, senza spiegazione. L'orrore di scoprirsi vulnerabili, di essere toccati nell'intimo da qualcosa di viscido e sbagliato.
    [Artefatto con tecnica bassa di telepatia - tecnica alta di terrore psionico - effetto gdr-only di affinità verso gli altri possessori]

    Light collar
    Attraverso complicati incanti di costrizione è possibile legare parzialmente due anime in modo che una possa dominare l’altra, sfruttandone l’energia perché manipoli elementi che lo spirito dominante non è in grado di sfiorare.
    Questo è ciò che permette di fare questo piccolo gingillo, un collare da cani modificato per ospitare una pietra spirituale al posto della medaglietta. Il collare in sé è in cuoio nero, con segni magici rossi che ne coprono la superficie.
    L'incanto costringe lo spirito sito nella gemma a legarsi all’anima del portatore, in questo caso Lucius Nyx, e a farsi sfruttare per incanalare la magia della luce, rendendo quest’ultimo in grado di manipolarla.
    Il processo tuttavia tende a consumare lo spirito, il quale si indebolisce sempre più mentre il potere corrusco viene incanalato a forza attraverso la sua essenza, un’anima è in grado di incanalare forzosamente una quantità di mana pari a circa 150% di energia prima di essere completamente estirpato dall’esistenza.
    [Gdr-only]



     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Così come molti altri, anche quel ciclo trovò la sua conclusione.
    L'Arena non aveva riscosso il suo tributo di morte, contrariamente a quanto promesso dal Castigo, ma i silenziosi spalti di quel letale Colosseo sembravano ugualmente soddisfatti dello spettacolo.

    L'unico spettatore di quella terrificante opera sospirò dal suo scranno privilegiato, sorprendendosi a provare sollievo.
    Sia perché era finita - qualsiasi cosa fosse - sia perché non c'era stato un pubblico ad assistervi. Il Cerimoniere si sollevò con l'intenzione di dire qualcosa, forse per abitudine, forse perché un tale spettacolo andava commentato, anche se in solitudine.
    Tuttavia, rinunciò.

    Provava solo una grande pena per quelle due creature così alienamente sole.
    Poi, finalmente, si ritirò in qualsiasi luogo si ritirasse fra uno scontro e l'altro, lasciando i due ai loro destini.



    Bid'daum VS Lucius Nyx

    Bid'daum
    Scrittura & Interpretazione
    Narrazione e interpretazione sono chiaramente di alto livello, complice sicuramente il potersi muovere all'interno di un ambientazione spaziale (l'arena) e situazionale (il confronto con il pupillo del tuo Pg) che letteralmente ti appartengono. Metti subito in chiaro, fin dalla prima riga di narrato, che sei tu a giocare in casa, e riesci grossomodo a mantenere questa sensazione fino alla fine.
    Credo di aver visto una o due ripetizioni, nascoste nell'alternanza fra interpretazione e dialoghi... ma forse son solo io a volerle vedere per potermi vendicare di tutte le correzioni con le quali, di volta in volta, mi benedici.
    Voto: 3,75

    Strategia
    Qui lo ammetto, avrei voluto vedere di più.
    Non hai giocato male, e quella prima tecnica a sorpresa all'inizio del duello ti garantisce comunque un punteggio di tutto rispetto, tuttavia da li in avanti ti limiti a scagliare il tuo repertorio addosso all'avversario, senza provare a sperimentare qualche strategia più infima, nonostante tu ne abbia largamente la possibilità.
    Trascuri troppo l'evocazione di Lucius i primi turni, e finisci per rimetterci una mobilità che, verso la fine del duello, sicuramente ti avrebbe giovato.
    Voto: 3

    Sportività
    Nulla da dire. Incassi quello che devi incassare e non ti prodighi in schivate miracolose, attenendoti a ciò che può e non può fare il tuo pg. L'unico appunto che mi viene da farti è l'utilizzo dei tentacoli, che ogni tanto sforano di poco ciò che delle semplici braccia extra potrebbero fare.
    Voto: 4





    Lucius Nyx
    Scrittura & Interpretazione
    Riuscire nel interpretare un pg più disturbato di Bid non è da tutti, e per questo devo farti i miei più sinceri complimenti.
    Proprio come il tuo avversario, riesci a destreggiarti con naturalezza in una narrazione che non è per nulla facile, riuscendo a ricreare tutto il disagio provato dal tuo personaggio trovando però il giusto equilibrio senza che il narrato risulti pesante o eccessivamente morboso. (enfasi sul eccessivamente).
    Guadagni punti bonus nell'utilizzo delle tecniche, sfruttandole non solo come mezzo per sconfiggere il tuo opponente, ma rendendole anche parte organica – o spirituale, in questo caso- del pg.
    Voto: 4

    Strategia
    Il primo colpo di pistola è tuo, e riesci a sfruttarlo a dovere, riuscendo a limitare in maniera non indifferente il tuo avversario con una sola evocazione che in due turni riesce a fare dei seri danni. Successivamente, il duello assume movenze più standardizzate di attacco / difesa, con i giusti dosaggi dell'uno e dell'altra ma senza particolari rivelazioni. Forse il voler utilizzare tecniche più “ispirate” a livello di narrazione ti ha precluso l'utilizzo di altro che, soprattutto sulla corta distanza, avrebbero potuto aiutare l'allegro Lucius.
    Voto: 3,5

    Sportività
    Mi va di fare il pignolo perché voi giovani d'oggi con le vostre passive di immunità al dolore siete convinti di potervi tankare tutto. Il sanguinamento è comunque un fattore importante per il benessere del corpo -anche se demoniaco – e ridursi ad un puntaspilli, anche se si tratta di attacchi fisici, dovrebbe portare a qualche malus.
    Invece son quasi sicuro di aver visto il tuo pg

    fare

    una

    capriola

    con ancora degli aculei nelle ginocchia.
    Fortunatamente restano comunque attacchi fisici e il resto regge, quindi il punteggio non ne risente troppo.
    Voto: 3,5



    Verdetto
    “Io sono più nero!”
    “No io sono più nero!”
    “Il mio nero è più grosso!”
    “Il mio più lungo!”
    “Papà!” \ç_ç\
    “Figlio!” /ç_ç/
    *svengono*

    Vince Lucius Nyx .
    Assegno 1pt a entrambi i partecipanti, e corro a prenotarmi una seduta dallo psicologo.

     
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10 replies since 23/2/2017, 17:35   575 views
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