Maelstrom dell'anima errante

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    Dopo la perfetta riuscita della missione nel deserto e aver recuperato la preziosa pietra, ora non restava altro che raggiungere la città più vicina e aspettare che quelli della Divisione lo contattassero, cosi da permettergli di spedire la gemma e avere la conferma per avviare la procedura di cambio d’identità e dovendo aspettare tale occasione, decise di approfittarne per visitare la città più vicina ovvero la malfamata Merovish.
    Da quando era arrivato su Endlos aveva sentito parlare davvero poco di questa città sotterranea composta solo da grandi cunicoli e più o meno piccole vie che come radici si disperdevano all’interno di quelle terre deserte. Sentendo parlare del “Bazar delle Talpe” in qualche piccolo locale della città dall’aria poco raccomandabile, decise di andare a visitarlo spinto anche dalla noia dell’attesa, e quel pomeriggio decise di verificare con i suoi stessi occhi se le dicerie di merci di ogni tipo e di ogni genere provenienti da tutta Endlos fossero vere, quindi comprata una mappa, iniziò ad aggirarsi per i vari cunicoli, ma ciò sembrò rivelarsi più complicato del previsto; si ritrovò in una grande piazza dai toni spenti e monotoni con un’aria quasi pesante data dalla scarsità di igiene che rendeva l’intera area ricoperta di polvere e di sabbia, probabilmente proveniente dalle rocce circostanti e i monotoni colori delle case e delle piccole bancherelle che la popolavano non aiutavano a rendere quell'ambiente più accogliente. Ciò che dava colore e vivacità a quel posto era il grande via vai di gente: strani individui da facce malridotte e abiti che variavano da stracci di infimo valori a persone probabilmente altolocate con grandi e lunghi abiti ricolmi di gemme e dipinti dai più svariati colori. La piazza si divideva principalmente in due grandi parti: da un lato grandi folle si accumulavano a semicerchio davanti a grandi carri dai fianchi spogli, all’estendo cosi come un piccolo teatro dove un uomo sbraitava con enfasi qualcosa alla folla accorsa davanti a lui ad ascoltarlo, mentre un’altra parte era piena di un via vai di gente che discuteva animatamente o da chi correva da una parte all’altra con apparente grande furia.
    Continuando a guardarsi intorno, per poi ha intervalli quasi regolari riposare lo sguardo sulla mappa fra le sue mani si sentiva sempre più confuso e disorientato. Nulla sembrava corrispondere a nessuno dei luoghi presenti sulla mappa se non per una grossa scritta che copriva in parte qualche via con su inciso a mano e probabilmente distrattamente data la scarsa chiarezza della calligrafia: “Bazar delle Talpe”. Sperava di trovarsi nel posto giusto, ma forse avrebbe fatto meglio a non fidarsi di quell’inquietante vecchietto che gli aveva venduto la mappa, probabilmente l’aveva fregato.
    Palesatesi questa ipotesi nella sua mente, abbandonò definitivamente l’idea di potersi affidare a quel pezzo di carta per trovare qualcosa di interessante nel mercato, e l’unica opzione che gli rimase fu quella di chiedere qualche informazione in giro, nella speranza di riuscire finalmente a capire dove si trovasse, e cosi fece. Iniziò a vagare in quell'ammasso di gente, nella speranza di trovare qualcheduno di affidabile a cui poter chiedere, senza che avesse dovuto scambiare qualche organo in cambio di qualche banale informazione.
     
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Boria e bisogno d'attenzioni spesso costringono le creature assennate a scelte che, in condizioni normali, queste non prenderebbero neanche in considerazione. E se era vero che le spade appuntite possono ferire il corpo di un semi-immortale, ma niente riesce a intaccare il suo spirito, forse skekDor non era poi la divinità che riteneva di essere.
    Il mezzo-Mistico aveva infatti scoperto da poco sulla sua pelle come simili dogmi fossero fallaci, posti di fronte alla miseria nella quale era piombato per caso. Un mondo in cui non era venerato a prescindere. Dove doveva dimostrare con la forza la sua superiorità, e imporre ai comuni mortali le sue scelte, bagnando la terra di sangue.
    Lasciatosi alle spalle il duello che avrebbe dovuto dargli visibilità fra gli endlossiani, lo Skeksis aveva deciso di esplorare la città del Presidio nel quale si trovava. Se la strategia di partecipare a combattimenti sanguinosi non aveva portato a buoni frutti, forse avrebbe avuto maggior fortuna passeggiando tranquillamente per le vie di Merovish, l'assemblamento sotterraneo. E magari assaggiare qualche nuovo cibo: questo, per sottintendere il concetto, era lo stato mentale di skekDor, quel giorno.

    Era mattina presto, fuori. L'umidità ricopriva i cunicoli e qualche tettoia in legno, gocciolando giù via via che il calore che irradiava dai fiati dei mortali faceva perdere adesione alle particelle d'acqua.
    Il Bazar delle talpe, così lo chiamavano. Era una zona ricca di mercati, piena di prelibatezze e di stranezze.
    Tutto intorno c'erano umanoidi d'ogni specie. Il mezzo-Mistico sulle prime adocchiava in cagnesco chiunque osasse fissarlo con disprezzo o paura, ma dopo che milioni di sguardi avevano posto la loro attenzione su di lui, la cosa iniziava pian piano a non dargli quasi più fastidio.
    Ansioso di raggiungere al più presto un punto in cui fosse più facile muoversi, mezzo stordito dalla gazzarra di quel fiume in movimento, ecco che si fece vicino a un chiosco, speranzoso di far incetta di cibo.
    Forse si dimostrò troppo fiducioso: il commerciante provò a cacciarlo via con la sua ramazza ancor prima che avesse tempo d'aprir bocca. Dalla sua, lo Skeksis aprì il becco e iniziò a succhiargli la vita dal corpo. Solo le grida di alcune donne lo fecero desistere dal suo intento. Non che temesse i miliziani di Merovish. Solo... era lì per assaggiare cibo solido, non per gonfiarsi il torace di essenze vitali.

    Così, arrivò finalmente a una zona in cui si poteva osservare la situazione dall'alto. Un avvallamento, per la precisione. Su di esso era stata costruita una robusta recinzione in legno, e tutto attorno il terreno era stato livellato, così da permettere la costruzione di qualche altro mercatino. Era il posto giusto in cui fermarsi.

    Non tutto il male, comunque era venuto per nuocere. Uno dei mercanti, che forse aveva assistito allo spettacolino di poco prima, gli si fece vicino e gli porse qualche leccornia, implorandolo poi di non combinare qualche disastro. Si trattava di un testimone oculare del suo duello contro Gajeel. Ah, allora a qualcosa era servito sporcarsi le vesti!
    Si concesse quella rapida colazione. C'erano delle focacce rafferme, assieme a una bella mela ben matura. La fragranza del frutto era rimasta immutata, nonostante il tempo trascorso.
    In ultimo, disponeva di un'intera fiasca di acqua di sorgente, utile per dissetarsi e sciacquare la bocca dei sapori del cibo.
    Beh, tutto sommato aveva fatto bene a trattenersi, prima.

    Il tempo si era fermato. Al mezzo-Mistico sembrava di essere ancora nel suo mondo, a impartir ordini ai mortali inferiori. Bei tempi, quelli...
    Attorno a lui, tutto gli sembrava avverso, gelido. Non solo non era a casa, ma quel luogo non ci assomigliava nemmeno lontanamente!
    Milioni di pensieri gli riempivano la testa, milioni di ricordi lo assalivano: la colpa degli Skeksis, la punizione degli UrSkeks senza lasciargli il tempo di opporsi, la caduta in un mondo sconosciuto... Tutto si mescolava nelle piccole iridi vermiglie, come una miriade di vetri colorati disposti in un caleidoscopio roteante

    Salute: 100%
    Energia: 110%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea.. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    Il sangue e la criminalità facevano solo da contorno alla vita che rapida e imprevedibile come un fiume scorreva inesorabile fra quelle vie. Onore e rispetto, parole sconosciute per chi da una vita cercava di sopravvivere a Merovish, in quel piccolo mondo dove sembra valere un’unica regola: il più debole muore, e il più forte sopravvive. Umbrella si sentiva un po' spaesato, e un po' fuori luogo in quella città popolata dalla malavita, lui era un soldato, un cane dell’esercito che combatteva per liberare il suo mondo da tutto ciò che Merovish rappresentava, ma nonostante ciò, non si sarebbe lasciato spaventare e tantomeno coinvolgere in quella città tanto diversa da lui.
    Come si avvicinava alla gente del luogo per chiedere qualche informazione, tutti sembravano scansarsi o ignorarlo nonostante lui cercasse d'insistere. Forse era quella sua aria da ragazzino che il serio viso e il lungo codino gli donavano, o forse più semplicemente non amavano gli stranieri privi di soldi e quindi futili anche a qualsivoglia tentativo di truffa, fatto sta che nessuno sembrava volergli rivolgere la parola.
    Iniziava a stufarsi di quell’atteggiamento nei suoi confronti, e iniziò a pensare che se avesse dovuto utilizzare le maniere forti per ottenere informazioni, probabilmente l’avrebbe fatto!...
    Cercò di cacciare via quel pensiero, quella città lo stava condizionando; non avrebbe avuto senso usare la forza per un motivo cosi futile, e se tutti avrebbero continuato ad ignorarlo, si sarebbe rivolto a una bancherella, e sicuramente in cambio di qualche spicciolo sarebbe sicuramente riuscito ad avere le informazioni che cercava.
    Prefissatosi questo nuovo obiettivo, iniziò a dirigersi verso la bancherella che a colpo d’occhio gli sembrò la più vicina quando, un grido femminile in lontananza non attirò la sua attenzione: se voleva dimostrare agli altri e soprattutto a sé stesso di essere diverso da quelli natii di quella città, il minimo che poteva fare era aiutare una donna in difficoltà, salvandola casomai cosi da un destino crudele.
    Pochi secondi per capire da quale direzione provenisse l’acuto urlo per poi portare in un rapido gesto la mano destra sull’ombrello riposto sulla schiena estraendolo, emettendo cosi un deciso sibilo per il metallo che rapido fendeva l’aria per poi con scatto felino dirigersi verso la disperata richiesta di aiuto. L’innumerevole folla che riempiva la piazza ridusse la sua velocità costringendolo a un continuo zig-zag, e quando finalmente riuscì a liberarsi dalla gente che intralciava la sua corsa e a raggiungere il presunto luogo della richiesta d’aiuto, tutto sembrava ormai finito e ogni possibile ragazza che sembrava aver bisogno d’iuto era come scomparsa; ciò che rimaneva erano solo gente comune che passeggiava, qualche bancherella e…
    <<Skekdor?!...>>

    Il raggrinzito pennuto che aveva conosciuto settimana fa nel deserto era difronte a lui intento a parlare con un mercante e rifocillarsi con una succosa mela offerta da quest’ultimo.
    <<Anche tu a Merovish?>> disse rivolgendosi al semi-dio mentre si avvicinava a lui, riponendo l’arma nel fodero sulla sua schiena
    <<Cosa spinge un dio come te, in una città infima come questa?>>
     
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    Solitudine? No, lui non era mai solo davvero. Al di là della sua nuova condizione di essere eterno "solo a metà", poteva contare sulle grida dei Podling, sotto la sua gonna. E come non citare la miriade di animelle che avevano trovato nel suo stomaco una prigione di tormenti senza fine?
    Forse il problema risiedeva in una questione di abitudini. skekDor era talmente abituato ad essere riconosciuto a vista e pregato dai mortali, che ora che questo non avveniva sentiva... come un vuoto.
    Rimpinguare la cerchia dei suoi accoliti, farsi temere dai più. Tutte cose che costavano tempo e fatica. Su Thra era stato facile: lui stesso, assieme ai suoi fratellastri, aveva creato la vita. Ma Endlos non era il suo dominio. Era materia di qualche altra divinità. E lui avrebbe dovuto fondare da sé la sua religione, e poi fare in modo che i dogmi venissero seguiti.
    Tempo, fatica e, sicuramente, un sacco di rogne.
    Strinse il pugno e la mela crepitò fra le sue mani. Non aveva abbastanza forza da schiacciarla, ma un po' di succo gli gocciolò lungo il palmo, solleticandogli il polso e bagnando una manica della veste.

    In quel momento, una voce lo chiamò per nome. Il che, era un vero affronto! Se si trattava di un miliziano, chiamato magari dai mercanti per il casino avvenuto poco prima, gli avrebbe strappato l'anima senza ripensamenti.
    Lasciò cadere la mela a terra, digrignò i denti marci che ancora possedeva e, tendendo il braccio verso la figura di Umbrella, esclamò: "Vieni, anima! Partiti da questo corp-" S'interruppe.
    Batté un paio di volte le palpebre, come a esser sicuro, quindi si passò un lucido artiglio sul becco, con fare imbarazzato: "E-ehm... Salute, ragazzo. L'ultima volta non t'avevo premurato di rivolgerti a me in maniera consona?" E così, dall'imbarazzo passò al solito borbottio scorbutico.
    Ad ogni modo, dalla sua, Umbrella avrebbe avuto più di una sgradevole sensazione, a fronte di quel chiarimento. Mentre skekDor s'era infatti lanciato in quell'orazione apparentemente priva di senso, il giovane avrebbe percepito qualcosa d'anomalo. Come se... come se, per pochi istanti, fosse stato risucchiato da un gigantesco vortice. Ma non un vortice per la sua carne. Qualcosa, sotto la pelle, aveva reagito a quel richiamo in maniera violenta, quasi dolorosa. Solo pochi istanti, eppure piuttosto intensi.

    Tornando ai due, sinceratosi di non aver erroneamente ucciso il suo interlocutore, lo Skeksis disse: "Cosa ci faccio qui? Non lo so più nemmeno io. Hai detto bene, mortale. Questo posto non s'addice a un essere del mio rango..."
    Si passò una mano sul collo, gonfiando baldanzoso il petto. Insomma, la solita ostentazione di divinesca sicumera.
    "Merovish mi avvelena il sangue e basta. Forse dovrei affrancarmi da questo posto per un po'... Mmmh... E tu, invece?" Mugugnò stridulamente, al termine di quel periodo, e indicò il ragazzo. Un sorrisetto attento sul suo volto, e gli occhi lievemente socchiusi. Chissà quali malsane idee celava il suo cranio d'avvoltoio.
    "Venivi a vendere il cristallo che abbiamo trovato? Sì? E' per questo?"

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    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
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    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

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    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea.. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    - “La tua anima è mia”:
    Distrutto moralmente e fisicamente un avversario, skekDor può decidere di non lasciarlo morire di stenti, ma di assorbirne completamente l’energia vitale al fine di rigenerare il proprio corpo più velocemente. In tal caso, solleverà la zampa nella sua direzione e, facendo appello al potere del Cristallo, gli strapperà l’essenza. Questa si materializzerà sottoforma di animella verdognola, di cui lo Skeksis si ciberà masticandola nel becco e deglutendola [Abilità Attiva – Tecnica di PK]


     
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    Anime violente che trasudavano malvagità lo circondavano; mentre camminava e osservava la scena fra il mercante e lo Skekis, notò con la coda dell’occhio che minacciose facce gli osservavano, e per un attimo si chiese cosa potesse passare in quelle folli menti, forgiate da una vita di sangue e criminalità per quelle vie mentre gli guardavano.
    Ma poco gli importava, ciò che gli dava fastidio era il sentirsi osservato, ma era una sensazione che sarebbe riuscito a ignorare con facilità.
    <<skekdor?!... >>

    Un altro paio di passi nella direzione del pennuto quando quasi contemporaneamente a un gesto di Skekdor si sente come risucchiato verso di lui, gli sembrò come se le forze lo abbandonassero per un’istante, sentendosi come se non fosse più in lui, come se… Gli stessero risucchiando la vita stessa dal suo corpo. Una sensazione orribile. Ebbe un attimo come di un mancamento, sbandando leggermente nella sua semplice camminata per poi riuscire a riprendersi, fermandosi un attimo. Uno strano fiatone lo colse all’improvviso, come se avesse corso in quell’istante una maratona di dieci kilometri. Grazie al severo allenamento, si riprese in una decina di secondi, ma per un attimo squadro con sguardo minaccioso la figura del semi-Dio, qualcosa non gli tornava, cose strane accadevano ogni volta che incontrava lo Skekis, ma in un attimo si riprese ignorando quel pensiero, probabilmente era solo una sua sensazione dovuta a un fato sfavorevole… che Skekdor gli portasse sfiga?...
    Il vecchio amico sembrava non avere nemmeno lui un preciso motivo per il quale si trovasse in quell’infima e malfamata città, e probabilmente era lì solo in visita e sicuramente da lì a poco avrebbe lasciato la città e da quel momento non avrebbe sicuramente avuto più l’occasione di rincontrarlo…
    "Venivi a vendere il cristallo che abbiamo trovato? Sì? E' per questo?"

    Giusto! La copertura del “cercatore di tesori”… quasi se n’era scordato, e fù per questo motivo che avrette un attimo di esitazione nella sua risposta
    << Esatto, ho sentito che in questa città si trova un grande mercato dove si vende e si compra di tutto, solo che credo di essermi perso fra queste infinite vie e cunicoli… >> con un leggere imbarazzo si portò una mano dietro la nuca, sfoggiando un sorriso sforzato << te sai per caso dove potrei vendere una pietra preziosa come quella da queste parti? >>
    Si avvicinò a lui, per poi invitarlo a camminare a suo fianco << che ne dici di fare due passi e scambiare due chiacchiere? Cosi finalmente mi spieghi cos’era quell’essere che hai chiamato nel deserto per farci da guida >>
     
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    Umbrella non perse tempo e passò subito al sodo. Voleva vendere la gemma che i due avevano trafugato dall'antico templio, ma non sapeva a chi rivolgersi.
    E poiché a skekDor le faccende dei mortali interessavano poco, prese la faccenda sul serio, bevendosi quella burla.
    Si passò una mano sotto al mento: "Mmmh... Non sono pratico di simili faccende. Peccato, sarebbe stato interessante fare un ennesimo scambio con te..."
    Lo squadrò da capo a piedi, quindi gli sfiorò il torace con la punta delle dita e, portata la lingua penzoloni del becco, cinguettò: "Sono certo che avresti ancora molto da darmi... Ihihih!"

    I due s'incamminarono, anche se sembrava essere Umbrella quello che dettava la direzione da prendere. Anche perché, come detto, il mezzo-Mistico non aveva la minima idea di dove dirigersi. D'altro canto, erano entrambi in un gigantesco mercato. Di sicuro, avrebbero potuto indovinare il banco giusto semplicemente osservando la merce esposta: un venditore di gemme avrebbe potuto far loro un'offerta, ad esempio.
    Il ragazzo, però, era interessato anche a fare delle chiacchiere. In special modo, gli domandò della creatura che aveva evocato come loro guida, giù nel deserto.
    "Mmmh... Il mio sapere ha un costo, piccolino. Ormai dovresti sapere come funziona: Quid pro quo." Asserì, e subito dopo si preparò a descrivere in termini semplici cosa aveva fatto.
    Le mani tornarono nelle calde maniche del vestito, e lo sguardo si spostò altrove, perso nell'orizzonte. Se di questo si poteva parlare: erano circondati da un fiume di gente!
    "Bene, cominciamo. Intanto, posso dirti che non ho idea nemmeno io di che creatura fosse." Sembrava un controsenso, ma schioccando la lingua sul palato s'affrettò a precisare: "Ciò che voglio dire è che, chiunque egli fosse in vita, era un cadavere da tempo. Io ne ho solo invocato lo spirito. E lui è accorso al mio canto, per rispondere ai miei ordini."
    Socchiuse gli occhi, e ghignò malignamente: "I vivi spesso sono impudenti, ma i morti conoscono il loro posto. Lui sapeva di dovermi temere e rispettare, ecco perché è venuto."
    Il becco si girò in direzione del muso di Umbrella. Toccava a lui, ora: "Non ti vedevo da quella volta a Laputa. Che hai combinato, nel frattempo? Risparmia i dettagli noiosi. Voglio una storia interessante, qualcosa che sulla bilancia pesi come la spiegazione che ti ho dato."

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    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

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    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

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    A stento riuscivano a camminare i due, e nonostante fosse Umbrella a guidare quel duo, nemmeno lui sapeva con precisione dove dirigersi. Lo sguardo si spostava rapido da destra verso sinistra mentre si faceva largo fra la folla a volte soffocante e a tratti meno accalcata mentre ascoltava la spiegazione di Skekdor.
    In giro non vedeva nessun tipo di bancherella a lui interessante per poter mantenere la sua copertura da cercatore di tesori, ma più cercava di fingere in quella stupida messa in scena più si si rendeva conto che era inutile mentire; l’aiuto che voleva l’aveva ottenuto, la preziosa gemma era riuscito a prenderla quindi non aveva più motivo di fingere a quel modo:
    << interessante. Quindi oltre a nutrirti di anime, sei anche in grado di richiamarle dall’oltretomba e farle agire sotto il tuo volere… >>
    Mentre parlando ripercorreva il discorso di Skekdor, un ricordo si fece vivo per una frazione di secondo nella sua mente; vide lui e i suoi genitori sorridenti, abbracciati come in una di quelle vecchie foto di famiglia che ritrovi polverose in soffitta e poi il salto fu più rapido portandolo avanti di circa 5 anni, quando all’età di 16 anni l’organizzazione non invase il suo villaggio strappandoli con la forza tutto ciò che aveva di più caro e costringerlo con il ricatto a unirsi alla loro organizzazione. Se Skekdor poteva richiamare i morti, forse c’era una possibilità che potesse anche… Riportarli in vita.
    << … e hai ragione, “ Qui pro quo” ma ho bisogno che tu prima risponda a un altro paio di mie domande, poi ti assicuro che ti offrirò ciò che uno come te potrebbe più desiderare in un mondo come questo fatto di Umani e mostri irrispettosi. Ho la possibilità di ridarti il rispetto che una divinità del tuo calibro merita, ridarti la gloria di un tempo, ma prima ho bisogno che rispondi ad alcune mi domande.
    Che ne dici, ti potrebbe andare bene come scambio? >>

    Mentre parlava, portò lui e lo Skekis alle porte di uno stretto vicoletto essendo così lontano dall’opprimente folla, e si ritrovò poco distante da una delle grosse “bancherelle” dove un tizio poco raccomandabile sbraitava per mettere in mostra la sua merce, la sua carne… Il suo schiavo.
     
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    Lo Skeksis scosse il becco al dire di Umbrella: "Voi vivi avete una conoscenza dell'"oltretomba" davvero imbarazzante, alle volte."
    Schioccò di nuovo la lingua sul palato: odiava dover dare così tante spiegazioni, ma infondo uno come quel ragazzo ne avrebbe fatto ben poco. In più, ci teneva a porre in essere alcuni punti.
    Sollevò l'indice: "Anima e spirito sono due concetti differenti, ragazzo mio. Quando un mortale è vivo, nel suo corpo alberga la scintilla vitale e... le sue pulsioni." Sollevò anche il medio: "Ma al momento della morte, due entità eteriche si separano dall'involucro di carne. Una è l'anima, quella che un tempo alimentava e muoveva il corpo. Ed è di quella che io mi nutro. Contiene al suo interno ciò che faceva del mortale una creatura viva. E niente di più."
    Strinse il pugno, quindi sollevò il mignolo: "Se io strappo la vita, o se il mortale in questione muore di morte naturale, o serena, lo spirito segue di pari passo l'anima. In altre parole, tutto ciò che faceva parte dell'involucro di spoglie si muove di pari passo verso il suo luogo d'eterno riposo... O tormento. Ihihih!" Si carezzò il pancione, e al contempo coprì con l'altra mano il becco mentre rideva.
    Quindi, tirando il fiato proseguì: "Ma se il mortale cessa d'esistere violentemente, o se non è ancora pronto a lasciare questo mondo... allora, l'anima e lo spirito si dividono. La prima va nella dimensione eterica che le compete. Le emozioni, le aspirazioni e... diciamo le memorie del mortale, no. E questo "spirito" è quello che io sono in grado di richiamare, piccolino. Non si tratta affatto di un qualcosa di vivo, e nemmeno di una creatura senziente. E' solo un agglomerato di ricordi e antichi rancori. Alcune di queste entità hanno nomi nel vostro folklore: fantasmi, spettri, banshee, poltergeist... Chiamate in modi diversi la stessa cosa, eppure ancora non ne comprendete la vera natura."
    Ammiccò a Umbrella, concludendo: "Ma è uno dei motivi per cui siete esseri inferiori, destinati a seguire come fantolini docili noi sagge divinità. Ihihih!"

    Finito di spiegarsi, ascoltò con attenzione la proposta del ragazzo. Era davvero un'offerta allettante, e a giudicare dal suo tono di voce non pareva stesse scherzando. Ma lo Skeksis non amava fidarsi troppo dei mortali, e comunque si prefigeva sempre l'obbligo morale di avere il coltello dalla parte del manico.
    "Sono parole grosse e importanti le tue, piccolino. Certo ciò che metti nella cesta è un premio ricco e ambito. Ma perché io ti creda, dovrai darmi ben più di questo in cambio."
    Socchiuse gli occhi, e continuò: "C'arriveremo con comodo. Ora, perché non mi parli chiaramente della faccenda che ti preme? Non è forse per questo che hai scelto un vicolo tanto isolato?"

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    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea.. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    Le grida del mercante di schiavi si sovrastavano a tratti alla voce dello Skekis mentre quest’ultimo parlava. Gli spiegò la differenza fra anima e spirito, e più la sua spiegazione si susseguiva, più Umbrella ne risultava interessato e affascinato, quel nuovo concetto non solo poteva esserli utile nell’immediato per la transizione da un corpo all’altro, ma anche per il suo progetto. Quelle parole gli aprirono la mente, mostrandoli nuove vie; “forse non basta incanalare la fiamma per… e se le ceneri fossero in grado di rimpiazzare di ...?”
    Lo sguardo si fece più serio e fisso sugli occhi del suo interlocutore mentre la mano destra si poggiò sul mento, come a voler rimarcare involontariamente il suo interesse per quella lezione di base.
    << Davvero interessante Skekis.
    Sai, fin dal primo momento in cui ti ho visto, hai attirato subito la mia attenzione, ma non sapendo chi eri ho preferito mantenere nascosta la mia vera identità; come probabilmente avevi intuito, non sono un cercatore di tesori, Sono un agente sotto copertura dell’Umbrella Division, un’organizzazione segreta che ha come scopo quello di formare un Nuovo Mondo sovvertendo le leggi della natura valide per noi mortali a suo favore, e sfruttare tutto ciò per acquisire sotto di se un potere inimmaginabile. >>

    Fece una pausa, doveva pensare a cosa per il momento gli conveniva rivelare, e quanto potesse effettivamente fidarsi di Skekdor.
    << Loro mi hanno mandato qui su Endlos per compiere delle ricerche, visto che ciò che gli serve per poter creare questo suo potere sembra trovarsi proprio qui su Endlos.
    E questa è la mia vera identità, ma nonostante mi sia stato assegnato tale compito, la mia vera missione è un’altra: Colui che gestisce questa organizzazione vuole sfruttare questa potenza per creare un mondo secondo il suo volere, un mondo che deve sottostare alle sue leggi o perire sotto questa sua potenza. Il mio reale scopo è collaborare con loro sulla ricerca di questa potenza, per poi impadronirmene e riversarla contro l’organizzazione stessa, facendogli assaggiare la sua stessa moneta, e una volta debellata e distrutta questa organizzazione vorrei sfruttare questo potere a fin di bene, ed è per questo che ho bisogno del tuo aiuto >>

    Mentre parlava sembrava diverso, il tono era deciso e serio al tempo stesso, in quelle sue parole si poteva percepire quasi un senso di autorevolezza che quasi non si addiceva a un ragazzino dall’aspetto come il suo
    << Skekdor, con le tue abilità e le tue conoscenze, saresti in grado di… >>


    *H… Hey! Voi due!*


    Un strano tipo incappucciato si mostrò facendosi vivo dall’ombra del vicolo, e infilando una mano all’interno della sua mal ridotta vestaglia estrasse una pistola di grosso calibrò puntandola contro i due mentre con l’altra mano estrasse una delle due grosse mannaie riposte sulla sua schiena
    *Datemi tutto quello che avete: soldi, gioielli, oggetti preziosi, TUTTO!* i Suoi occhi verdi sembravano quasi risplendere, bruciare sotto l’ombra del suo cappuccio, mentre un affilato sorriso si faceva largo sul suo viso *se non volete ritrovarvi con un foro di proiettile in mezzo alla fronte, Hehehee…*
    << Uccidilo.
    Uccidilo, dimostrami qual è la vera potenza di un Dio, non sappiamo cosa ha sentito del nostro discorso e non posso permettere che tali informazioni si spargano per tutto il semipiano, almeno per il momento. Quindi, Uccidilo. >>
     
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    Quando Umbrella gettò la maschera, la reazione di skekDor si riassunse in un roteare gli occhi e sbuffare abbondantemente. Per quanto il gruppo segreto a cui apparteneva l'umano si fosse prefisso un obiettivo piuttosto impegnativo, non riusciva a trovare interesse nelle faccende dei semplici mortali.
    "Il fatto che tu abbia rivelato chi sei davvero non ti esime dal rivolgerti con maggior rispetto, umano." Commentò, spiccio.
    Ad ogni modo, lo Skeksis non ci mise molto a fare due più due. Tutte le domande che gli erano state rivolte gli fecero intuire più o meno cosa Umbrella gli stava per chiedere. Ma doveva prima sentirlo uscire dalla sua bocca.
    Peccato che qualcuno si mise in mezzo. skekDor non sembrò turbato dalla nuova presenza.
    Un ladro, anche abbastanza sempliciotto, s'era mostrato ai due. Minacciava di ucciderli, qualora non gli avessero dato ciò che cercava.
    Aveva giusto posto nella sua pancia per un'anima in più, ma l'insistenza di Umbrella lo colse in fallo.
    skekDor gettò un'occhiata gelida all'umano, e inarcò le sopracciglia riducendo al contempo gli occhi a due fessure. Cosa mai gli poteva importare di ciò che quel mortale aveva sentito? Se doveva ucciderlo, l'avrebbe fatto per lui stesso, e per nessun altro.
    "Mmmh... E va bene, farò come dici. Hai chiesto di avere ogni cosa in mio possesso, giusto?"
    Domandò al ladro, con fare estremamente accomodante. Le mani erano bene in vista, e mentre proferiva le successive parole, skekDor si dimostrò calmo e colloquiale.
    "Sta bene. Nulla in contrario. Aprirò la mia personale segreta per te, mortale." Agitò la zampa, e istantaneamente il terreno circostante virò al nero.
    Sia skekDor che Umbrella, e il ladro, sprofondarono pian piano in quel liquame. All'inizio, solo i piedi vi finirono dentro. E muoversi non cambiava la sostanza. Non avevano appigli.
    "Calma, calma. E' l'unica via d'accesso... Mmmh... Sono certo che un uomo di mondo come te la troverà di suo gusto, nevvero? E' come un bagno in mare a mezzanotte: l'acqua è tiepida, la marea fluisce calma..."
    Il modo in cui skekDor si esprimeva aveva un nonsoché di ipnotico: sia Umbrella che il ladro si sarebbero sentiti stranamente rilassati, convinti delle sue parole. Intanto, il liquame era arrivato al loro cavallo, e proseguiva verso l'addome.
    "Piano, piano... Così. C'è oro, cibo, ricchezze inimmaginabili. E sono tutte per te, purché tu non faccia rumore... Mmmh... Non farai rumore, vero? No che non lo farai..."
    Fermo come una statua di cera, il ladro lasciò che la zona morta lo inghiottisse. Anche Umbrella si sarebbe sentito calmo, nonostante tutto.
    A un certo punto, la sostanza scura si ritirò: svanì dalle zampe di skekDor, riportò Umbrella in superficie, sul solido pavimento del vicolo, e si ridusse a un semplice perimetro attorno al ladro.
    "Così... Perché non immergi la testa? Lo vedi l'oro? Percepisci il luccichio dei preziosi?"
    Non appena l'umanoide verde fece quanto ordinato, il cerchio si strinse ancora, e svanì in un "Blip!". Sparito il ladro, finiti i problemi.
    E anche l'atteggiamento di skekDor mutò. Il becco si piegò in una mutria, e poi in un'espressione di disgusto: "Stupido idiota..."
    Spostò le piccole iridi vermiglie su Umbrella, facendolo riprendere dallo stordimento, in qualche modo. Quindi, non contento, gli impartì una nuova lezione.
    "Ci sono molti modi per uccidere un mortale, ragazzo. Carni che bruciano, ossa che si spezzano. Ma se vuoi distruggere davvero qualcuno, allora devi annullare il suo spirito."
    Sollevò un lucido artiglio in segno d'ammonimento, quindi tuonò: "NON OSARE MAI PIU' SUGGERIRMI QUEL CHE E' MEGLIO FARE, MOCCIOSO!"
    Poi, abbassando il tono di voce, riprese a parlare con una dizione più melliflua: "Mmmh... Dicevi, poc'anzi? Allora, cosa può fare questa vecchia divinità per un mortale che intende contrarre un debito?"
    Le mani tornarono nelle ampie maniche della veste, coi lineamenti del volto che andarono a rilassarsi con scioltezza.

    E il ladro? Morto. skekDor era stato di parola, gli aveva dato tutto ciò che possedeva. Ma nella zona morta quell'uomo verde avrebbe scoperto che mancava l'unica cosa di cui aveva davvero bisogno: l'aria

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    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

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    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea.. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    - Verbo divino:
    Qualunque cosa skekDor dirà sarà presa molto sul serio da eventuali interlocutori. Questi non saranno costretti a obbedire ciecamente alle sue parole, ma sentiranno di potersi fidare di quel che dice con animo leggero e con il massimo rispetto, anche qualora la divinità proponesse qualcosa di contrario alla logica o alla loro etica, tipo lanciarsi da un dirupo o tradire un loro alleato. Dato che l'incanto agisce su un singolo argomento di conversazione alla volta, il suo effetto si esaurirà al termine del dialogo, mentre l'influsso perdurerà sino a che la vittima non avrà compiuto la sua scelta, obbedendo o trasgredendo alla fiducia riposta nelle parole che le sono state rivolte (Tecnica non utilizzabile in Duello) [Abilità Attiva – Malia; Consumo: Medio]

    - Zona morta:
    skekDor è capace di aprire, all'occorrenza, un passaggio per una dimensione di sua creazione. La porta somiglia a un disco d'ombra di grandezza variabile e nero come la pece. Quando viene aperta, questa zona morta crea sulla superficie del terreno un mare di Dirac di profondità infinita. Qualunque vivente o oggetto designato si troverà su suddetto piano sarà inghiottito al suo interno. Dato che il portale assorbe solo l'obiettivo scelto dalla divinità, oltre la sua soglia non esiste alcuna atmosfera o spazio di sorta. Un cadavere intrappolato all'interno resterà esattamente nello stato in cui era un attimo prima di morire (rimarrà caldo e non decomporrà mai). skekDor utilizza solitamente la zona morta per conservare nemici cui vuol strappare l'essenza con tutta tranquillità in seguito, o per stiparci dentro oggetti che, in altra maniera, gli sarebbe d'impiccio trasportare (Non utilizzabile in Duello) [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Basso]


     
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    Skekdor sembrò accogliere le sue parole, e fece come lui gli disse, uccise il ladro. Poche parole rivolte a colui che voleva ucciderli e il terreno cambio prendendo il colore dell’oblio sotto i loro piedi. Come quella volta a Laputa, le parole dello Skekis sembrarono tranquillizzarlo mentre lui e l’incauto ladro dolcemente sprofondava nel buio. Fino alle ginocchia erano andati, ma nonostante ciò non si sentiva preoccupato, si lasciava cullare da quel mare nero mentre sprofondava. La voce di Skekdor risuonava, come una musica in sottofondo nelle sue orecchie. Il bacino era andato. Chiuse gli occhi quasi rilassato quando in pochi secondi si ritrovò di nuovo in superficie, col terreno sotto i suoi piedi. Riprese i sensi.
    "Ci sono molti modi per uccidere un mortale, ragazzo. Carni che bruciano, ossa che si spezzano. Ma se vuoi distruggere davvero qualcuno, allora devi annullare il suo spirito."

    <<ma cosi non è meno divertente?>>
    Cercò di riportare la normalità in quella situazione, ma solo un attimo dopo conclusa la fra si ricordò che con uno come Skekdor, era tutto inutile.
    "NON OSARE MAI PIU' SUGGERIRMI QUEL CHE E' MEGLIO FARE, MOCCIOSO!"
    << Skekdor, ora sei nel mondo degli umani. Non so come funzionava nel tuo mondo, ma qui devi imparare anche ad ascoltare gli altri. Perfino per un immortale come te, questo mondo non è un posto sicuro. Io sono dalla tua parte, ma solo se te sei dalla mia. Quindi, sei disposto a collaborare? In cambio di un servo, di tutti gli schiavi che il tuo ego possa desiderare, di un esercito di devoti pronto a venerare il tuo nome e a portarti il rispetto che ti meriti? Se deciderai di unirti a me, potrai avere tutto questo e potrai rivivere il mondo che sei stato costretto ad abbandonare anche qui, in mezzo hai mortali.
    Tutto ciò che ti chiedo in cambio è darmi la possibilità di usare i tuoi poteri per il mio scopo. Non dovrai stare sotto al volere di nessuno, e ogni volta che avrò bisogno delle tue abilità potrai decidere se rifiutare o meno.
    Che ne dici? ti sembra uno scambio abbastanza ragionevole per una divinità come te? >>
     
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    Umbrella non sembrava capire... skekDor trovò quel suo ingenuo tentativo di mostrarsi un buon "affarista" davvero tenero.
    Comunque, il fatto che il ragazzo richiedesse in maniera così accorata i suoi servigi voleva dire che aveva genuino bisogno di un aiuto da parte della divinità. Ciò poteva concludersi in un compenso piuttosto ghiotto per il mezzo-Mistico. Bastava solo preparare bene il terreno per la semina...
    "Tu mi parli di ricompense future, fantolino... Ma, nel frattempo, vuoi che ti aiuti a migliorare il tuo presente."
    Portò le mani dietro la schiena e, sollevando la zampa in un esagerato passo, iniziò lentamente a gironzolare attorno a Umbrella, fissandolo col suo solito cipiglio imbronciato.
    "Non m'interessa argomentare sul modo in cui vuoi che ti aiuti, piccolo umano. Ma ammetterai che un semplice accordo verbale è ben poca cosa..."
    Si fermò dirimpetto a Umbrella, tendendo il collo fino a trovarsi col becco a pochi centimetri dal suo volto. Un sbuffo mefitico gli avrebbe investito in pieno la faccia.
    "Aaah... Mi piace il colore dei tuoi occhi: sono così... luminosi!"

    Senza muoversi di un millimetro e rendendo probabilmente la faccenda piuttosto imbarazzante, lo Skeksis poggiò gli artigli sulle braccia del rosso, facendoli scivolare sulla sua veste in rapidi ghirigori, per tutta la loro lunghezza.
    "Il futuro mi dice che avremo entrambi qualcosa da quest'accordo, Umbrella l'umano." Bluffò: "Ecco perché non intendo tirarla ulteriormente per le lunghe..."
    Afferrò strettamente le braccia del ragazzo, scuotendole con vigore. Lo sguardo si abbassò. Gli stava fissando il torace, all'apparenza, ma era come se i suoi occhi vacui guardassero oltre.
    "Adesso tu mi dirai con esattezza ciò che dovrò fare per accontentarti e realizzare il tuo progetto, e io lo farò. In cambio, mi darai l'esercito che ora mi prometti."
    Rimase silenzioso alcuni secondi, poi gettò fuori in un unico lungo sospiro: "Maaaaaa..."

    Tirò a sé, finendo di fatto addosso al giovane. La testa era ora poggiata sul suo petto, ad auscultarne il battito costante del cuore.
    "Viviamo in un mondo d'incertezze, caro il mio pazzo visionario. E sono poche le cose che possiamo tenerci ben strette addosso. Voglio un acconto, un pegno della tua buona fede, lo capisci? Io rispetterò certamente gli accordi, ma se tu non lo farai... non solo mi riprenderò indietro ogni cosa, ma avrò premura di strappare via la scintilla di vita che sento battere e diffondere calore in tutto il tuo corpo."
    Strinse ancora di più il giovane a sé, per poi lasciarlo di botto e farsi un po' indietro. La lingua penzoloni del becco, il muso piegato in un'espressione insana: "Affidami un ruolo, e io apporrò un sigillo sul nostro accordo. Ma se temi di non riuscire a rispettare i piani, volta semplicemente i tacchi e vattene. Non ascolterò nient'altro che non rientri in queste due possibilità, perciò vedi di esser conciso a decidere!"
    E, giusto per aggiungere la beffa al danno, cacciò fuori uno specchietto e iniziò a sistemarsi il trucco.
    In effetti, se Umbrella avesse abbassato lo sguardo, avrebbe notato la veste macchiata di violetto e porpora nei punti in cui skekDor si era strofinato

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    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea.. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    Era ovvio a entrambi come il pennuto cercasse di guadagnarci, cercando di portare la bilancia del “qui pro quo” che tendesse di più dalla sua parte, ma Umbrella non avrebbe ceduto tanto facilmente a quella contrattiva. Fin dall’inizio lui cercava in Skekdor un futuro compagno per la sua causa, e quella ricompensa doveva essere solo un incentivo per quel suo carattere restio. Umbrella non è mai stato un grande oratore e forse questo ha anche favorito quella piccola diatriba trasformatasi rapidamente in una contrattiva a tutti gli effetti.
    Lo Skekis iniziò a girarli intorno, come quando in una battaglia fra leoni entrambi le parti studiano l’avversario nella speranza di coglierne ogni minimo movimento mentre con lo sguardo ognuno cerca il punto debole dell’altro. O come quando il predatore sicuro della sua superiorità aspetta il momento gusto per azzannare la sua ignara preda. Dipendeva dai punti di vista.
    Gli occhi leggermente socchiusi trasmettevano quasi un’aria di sfida fra i due mentre le iridi rimanevano fisse su quelle dello Skekis mentre quest’ultimo gli girava intorno. Lui immobile, spalle large e testa alta fino a quando completato il suo giro, Skekdor non si fermò di fronte a lui, avvicinandosi al suo viso lasciando cosi che un fetido odore che avvolse appieno le narici del mortale costringendolo un attimo a retrocedere in quella sfida di sguardi con un paio di colpi di tosse, segni di un conato di vomito represso a fatica nella sua gola.
    "Aaah... Mi piace il colore dei tuoi occhi: sono così... luminosi!"
    << Mentre i tuoi… >> fece un secondo di pausa. La gola ancora un po’ gli bruciava <<mentre i tuoi sembrano come spenti, freddi, bui… >> altra pausa << … chissà se è vero, che gli occhi sono lo specchio dell’anima… >>
    Una sottile frecciatina quella da parte di Umbrella, ma ancora una volta, non sarebbe di certo bastato così poco a scalfire l’animo di Skekdor.

    Ancora una volta, lo Skekis si trovò troppo vicino per i gusti di Umbrella. Gli artigli gli scivolavano rapidi sul braccio compiendo piccole curve. Era come se il predatore stesse ingenuamente assaggiando la sua preda, pregustandone il sapore e l’odore prima di affondare le sue fauci, senza sapere di essere lui la preda e che, a giocare col fuoco, alla fine ci si brucia. Skekdor lo afferrò per le braccia, scuotendolo con vigore mentre parlava per poi attirarlo a se, arrivando a contatto fra i due corpi, petto contro petto.
    << lasciami… Immediatamente! >>
    Un passo indietro e uno strattone con la mano sinistra verso il basso per liberarsi dalla presa mentre Skekdor avrebbe potuto percepire uno schiocco di dita mischiarsi al brusio della folla provenire dallo stesso lato, e allo stesso modo la mano destra si liberò solo che quest’ultima in un rapido gesto cercò di afferrare allo stesso modo di come fece lui l’avambraccio di Skekdor alzandolo all’altezza del suo viso, allungandolo quasi per tutta la sua estensione e tirandoglielo verso l’alto data la differenza di altezza. La presa era forte e decisa mentre lo sguardo di sfida era fisso sugli occhi dello Skikis ma quella non sarebbe stata l’unica sensazione provata da Skekdor sul suo braccio; un intenso calore sarebbe andato gradualmente ad aumentare nel punto in cui Umbrella l’aveva afferrato, come poggiare il braccio su una padella appena messa sulla fiamma. Quella azione non aveva come obbiettivo quello di ferirlo, ma voleva fargli capire che nonostante lui fosse un dio, non cera da scherzare con umani come lui. Pochi secondi di tensione per poi mollarlo con uno strattone.
    << d’accordo. Però, in cambio dell’intero esercito che ti ho promesso non potrai eseguire un singolo compito per me, ricordi? Qui pro quo. Uno scambio equivalente che soddisfi entrambi. La mia proposta è troppo allettante per un singolo servigio da parte tua. Però, posso mostrarti un acconto come mi hai chiesto, mostrandoti il tipo di servo che ti ho promesso. In cambio però anche io devo potermi fidare di te. Le semplici parole non mi bastano. Ho bisogno che tu mi dia dimostrazione dei poteri da dio di cui ti vanti, siano effettivamente forti e vasti come dici. Il primo compito è trasferire l’anima e la mente da un corpo vivo a un corpo morto, trasferendo totalmente la personalità, la mente e i suoi ricordi nel nuovo corpo. Pensi di esserne in grado? >>
    Umbrella Energia: 105%
    Salute: 100%
    Stato fisico: Perfetto
    Stato mentale: Carico, Deciso
    Equipaggiamento: Ombrello – X768
    Passive: Instant casting, +10% energia max, raggio visivo e sonoro ampliato
    Tech. Utilizzate:
    Schiocco infuocato: con un semplice schiocco delle dita, Umbrella è in grado di creare una piccola scintilla che dirigendosi rapida in direzione di un obbiettivo, al momento del contatto modificherà la quantità d'ossigeno circostante creando una vampata infuocata che può variare di intensità e potenza in base al suo consumo. Basso: Crea una piccola fiammata in grado di bruciare capelli, indumenti, o materiali facilmente infiammabili o piccole ustioni. Medio: la vampata infuoca inizia ad avere alte temperature e a contatto con la pelle è in grado di creare ustioni o di appiccare veri e propri incendi. Alto: una grossa vampata infuocata investe l'obbiettivo avvolgendo interi arti nelle fiamme e data l'elevata temperatura oggetti di materiali semplici come ferro, plastica, legno iniziano a fondersi. Critico: La vampata avvolge completamente l'obbiettivo bruciandolo vivo letteralmente, Ferro e Acciaio iniziano a fondersi, e nel caso di materiali compositi il calore si trasmette sulla lega andando a ustionare la pelle a contatto con essi lasciando anche segni permanenti.
    [Consumo: variabile Basso]
    Edit:Aggiunta l'immagine


    Edited by mugna97 - 19/6/2017, 17:58
     
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

    2euoc53


    L'ustione provocata dall'incanto di Umbrella faceva male, ma esistono svariate sfaccettature di dolore, e tutte sono collegate a emozioni ben precise.
    Nonostante le intenzioni del giovane, lo Skeksis trovò piacevole il tocco. Si limitò solo a osservare la manica della veste, così da esser sicuro che non fosse stata irrimediabilmente bruciata. No, intatta. Al contrario, il suo avambraccio era di un viola leggermente più scuro.
    "Ihihih! E' questo il tuo modo di condurre degli accordi, ragazzo? Non che mi dispiaccia, ma ritengo che qualche mortale potrebbe fraintendere le tue intenzioni."

    Umbrella doveva trovarsi estremamente nelle grazie di skekDor, poiché il mezzo-Mistico vide lo scherzo in un comportamento che di solito sarebbe stato considerato intollerabile.
    Dalla sua, si trattava ovviamente di un gioco. Per quanto turpe nell'animo così come nei moti del corpo, skekDor non provava la minima attrazione fisica per i mortali. Poteva usarli come sollazzo, certo, ma si sarebbe trattato di questo e niente più.

    Comunque, Umbrella ostentò una richiesta. Lo Skeksis quasi si vergognò di venire sminuito a quel modo: "Tutto qui? Tch! E sia... Portami la giara piena e quella vuota, e ti mostrerò come si travasa il dolce nettare da un recipiente all'altro..."
    Lappò un lato del becco, per poi soffermarsi sulla macchia lasciata sul petto del giovane: "E in seguito va a farti lavare le vesti. O le tue concubine potrebbero pensar male. Ihihih!"

    Salute: 95% - Ustione all'avambraccio
    Energia: 95%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea.. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    L’offensiva minima scaturita da un attimo di adrenalina non colpi Skekdor nell’orgoglio come si sarebbe aspettato, ma anzi, gli sembrò quasi come se gli fosse… piaciuto quel piccolo affronto alla sua autorità.
    << Ma te non sei un semplice mortale, o mi sbaglio? E poi, io rivolgo il mio rispetto solo a chi se ne dimostra degno e a chi me ne dimostra a sua volta >>
    Un’altra frecciatina nei confronti del semi-Dio, come a voler sottolineare la sua mancanza di rispetto di poco fa.
    Stava iniziando a prenderci gusto in quel dibattito, l’atmosfera fra i due durante la trattativa si era fatta elettrizzante, creando quel leggero tocco di adrenalina che lo stimolava, lo faceva sentire carico, deciso... Era parecchio che non si sentiva cosi.
    Sorrise compiaciuto mostrando i bianchi denti in un sorriso affilato.
    Un caldo rossore iniziava a colorare la piazza e quel piccolo vicolo nella città di Merovish, e quello fù il segno che ancora una volta il tempo non era a suo favore. Nonostante si sentiva elettrizzato, il tramonto iniziava a calare sopra le loro teste, e era risaputo che Merovish di notte si riempiva di molti occhi e orecchie più di quanto non fosse di già di giorno, e parlare con l’oscurità di qualcosa per lui così delicato non sarebbe stato saggio.
    Ritrasse il sorriso, tornando a un’espressione seria e decisa, mentre i freddi occhi fissavano quelli dell’immortale mentre ascoltava le sue parole.
    Rimase impassibile, come a voler cercare di non vacillare difronte al nemico, ma le parole di Skekdor lo sorpresero; non si sarebbe mai aspettato che una cosa tanto sovrannaturale come il poter trasferire l’anima da un corpo a un altro, risultasse tanto banale per le orecchie di Skekdor… Che stesse mentendo e quella sbruffonaggine non fosse altro che una maschera? Ci rifletté su un attimo. Probabilmente no, mentire per una cosa del genere non era dallo Skekis che aveva imparato a conoscere.
    << Allora abbiamo un accordo. Fra una settimana esatta a mezzanotte recati in questa piazza, da solo. a quel punto ti verranno date ulteriori indicazioni sul luogo in cui dovrai svolgere il tuo primo incarico.
    Ho già perso fin troppo tempo a discutere con te. La trattativa si conclude qui. Non ho nient’altro da dirti Skekdor l’immortale >>

    Fece per girarsi e compiere i primi passi quando Skekdor gli rivolse ancora una volta la parola.
    "E in seguito va a farti lavare le vesti. O le tue concubine potrebbero pensar male. Ihihih!"

    Si fermò a guardare il vestito, e una macchia stonava all’altezza del lembo sinistro. Grugni leggermente con una smorfia a quella vista, come a volersi trattenere mentre con una mano prendeva il lembo per esaminare più da vicino l’inconveniente.
    Del vestito gli importava il giusto, quello che aumentò il suo astio fu quell’ulteriore affronto, quella mancanza di rispetto e quella continua boria crescente che percepiva indirettamente da Skekdor a dargli fastidio.
    Non si girò mentre gli rispose.
    << Fatti trovare puntuale settimana prossima. Se non vuoi finire a pulirmi il vestito con la lingua. >>
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