[MxM] Incontro di lavoro

Il sole era alto nel cielo occidentale e risplendeva sulle fronde degli alberi che danzavano al soffio del vento. Così i cinguettii e i rumori dei ramoscelli spezzati sotto le scarpette a punta del Giullare e il suo ormai fidato compagno si fondevano in una melodia in perfetta sintonia con la natura che li circondava.
I movimenti leggiadri e sicuri di Jester rivelavano agli occhi attenti della foresta che per lei quell'ambiente era ordinario; il profumo di fiori e terriccio umido riportavano la mente della Selvatica al periodo della sua adolescenza passata a Bagnaia sul monte Montecchio. A esser sinceri la fanciulla non aveva troppi bei ricordi legati a quell'epoca, tuttavia non poteva negare che ogni tanto le tornasse la nostalgia: era lì che aveva conosciuto Kora ed era venuta a conoscenza dell'Accademia Hunter, dove aveva mosso i suoi primi passi nell'ambiente d'assassina e combina guai...

§...§

Naso rotto, un paio di costole fratturate e menisco danneggiato: queste erano le dichiarazioni dei medici che fecero scortare l'artefice di tali atrocità in presidenza. Così l'appena diciottenne Jester e il professore d'emissione furono ricevuti dalla preside; una donna dai lunghi capelli biondi ch'alzò il capo chino sulla scrivania solo quando furono entrati come se non avesse già percepito la loro presenza almeno due rampe di scale prima.
Questa congedò l'insegnante e finalmente le due rimasero sole, al che il Giullare cercò subito di giustificarsi...

-Ha detto che gli uomini sono più forti // E io gli ho dato tutti i torti!
Uno della manipolazione // Un vero co..scimmione!-
A quel punto l'altra prese la parola



“Quindi... un Manipolatore ti ha provocato perché tu fossi punita dall'insegnate e tu hai eseguito il suo gioco: questo spiega i voti bassi in strategia...-
Attimo di silenzio in cui l'imbarazzo si palesò come rossore sul volto della più giovane.

“...o magari ti manco così taaaanto che continui ad inventare motivi per farti mandare da me? “
Emozioni contrastanti attorcigliarono lo stomaco della ragazza; era felice che l'altra s'informasse del suo andamento scolastico, tuttavia odiava che non riuscisse a brillare in tutte le materie. Come se ciò non bastasse si era anche rotta il polso durante il duello con l'altro e questo le suggeriva di non essere abbastanza forte. Essere fregata a quel modo da una matricola aspirante Hunter di un ceppo così scarso nel combattimento era stato un duro colpo, ma almeno aveva vinto.

-No, nient affatto // Non c'entri con questo fatto.
Inoltre lui non era intelligente // Non aveva pianificato niente!-

Naturalmente era una bugia, un manipolatore pianificava sempre tutto alla perfezione e dopo aver svelato ad alta voce questa verità Kora arrivò a ciò che le interessava davvero.

“Il polso ti fa molto male...?”
Dopo la prima negazione Jester accettò di farsi curare, non poteva immaginare che quella gentilezza in futuro avrebbe alimentato il chaos che già era alla base della sua indole.

§...§

-Potreste usar una guida // Così che ci si sbriga?-
Chiese con tono gentile il folle Giullare allo Skeksis curiosa d'incontrare Leaf.

Il viso della Strega si fece dubbioso alle parole dello Skeksis circa il bosco che non lo accettava, cosa voleva intendere con quelle parole? Forse a causa del suo carattere dominante la natura stava cercando di far forza in modo da non esser sopraffatta? Il Giullare decise di rimandare il discorso a dopo, ora dovevano trovare il nuovo elemento, a patto che fosse venuto. Jester aveva messo come d'accordi che si sarebbe presentata ogni pomeriggio dei prossimi quattro-cinque giorni per mezzora in quel luogo, ma non era certa che lo avrebbe beccato.
A distrarre la fanciulla dai suoi pensieri la comparsa di una cerva dall'aspetto cadaverico: organi in bella vista nella parte dell'addome, una zampa scuoiata e diverse ferite che andavano a striare il manto un tempo compatto. Tutto attorno a lei scivolarono come polline le anime delle creature non adatte a far da guida. Le iridi d'onice si persero a contemplare quell'effimera e macabra bellezza per poi incatenarsi ai piccoli occhi di skekDor e annuire quando le disse cosa fare.

-Portaci dal forestiero // Che attorno a sé cerca
Nostro destriero // Aiutarci nella ricerca.-
Ordinò il Giullare.

Con passo assai lento // Leggero come il vento!-
Aggiunse poi ricordando le problematiche fisiche del pennuto, lei lo avrebbe anche portato in braccio -leggero com'era- ma dubitava che l'altro avrebbe accettato.

Nessuna emozione sembrò attraversare il volto del Giullare quando i suoi occhi si posarono sull'uomo alto ed elegante che lei aveva conosciuto come Leaf. La fanciulla lo salutò con un veloce inchino e poi annuì.

- Noi partiremo con una galea // Tra quattro giorni se non cambi idea
Ma prima le tue capacità // O non partirai da qua.-
Sciorinò Jester col chiaro intendo di saggiare le qualità dell'uomo prima che s'imbarcasse con la ciurma. Purtroppo, per quanta volesse, la Selvatica non poteva basarsi su un singolo sogno per scegliere i suoi uomini. Quindi la ragazza in abiti variopinti si allontanò dal fedele skeKdor e raccolse dal fodero posto alle proprie spalle quello sembrava un hula hoop legato a due catenelle. Tuttavia, una volta che iniziò a rotearselo fra le mani, la luce del sole rivelò bagliori sinistri percorrerne la superficie del comune giocattolo.

-Attaca alcuna esitazione // Se necessiti d'un campione.-

Si inizia!
Leaf corse verso Jester una piacevole formicolio percorse le dita di quest'ultima, ma lei lo soppresse immediatamente, non era lì per uccidere. Imprudente non si spostò dalla rotta dell'uomo e brandì il grande hula hoop che teneva dietro la schiena assumendo una posizione di difesa. Quando poi vide apparire fra le mani avversarie un nuovo bastone pieno d'artigli e quest'ultimi staccarsi per poi puntarla la donzella lasciò che il ken e il sangue selvatico si mescolassero per proteggerla. Come la giovane aveva programmato gli artigli di legno non la scalfirono e quando l'uomo cercò di colpirla, si protesse con l'Hula vantando una velocità sovrumana. La Hunter era stranita e impressionata da quell'uomo e la sua arma, pensava che quest'ultima si sarebbe squagliata come il butto al contatto con la sua lama, invece non l'aveva neanche scalfita. Così con un sorriso folle la Strega seguì il nemico battere in ritirata; prima con lo sguardo e poi con la propria aura quando il giorno venne nascosto dalla cenere e con esso anche il mondo attorno a lei. Eppure nessuna paura attraversò il volto della fanciulla abbigliata a guitto che continuò a ergersi immobile nel mezzo della radura.
Lui pensava che avrebbero combattuto, invece lei lo stava solo testando...

La Strega sorrise al grande intuito che l'altro mostrava e rise felice al suo grande potere. Tuttavia mentre il grosso tronco cadeva pesantemente a terra minacciando di schiacciarla la fanciulla si accinse a volare via con grazia. Il nen gonfiò i muscoli della sue gambe dandole lo slancio e il suo potere Selvatico le permise di manipolare l'aria che la circondava trasportandola via. Così la fanciulla si ritrovò a diversi metri dalla minaccia quando questa si schiantò al suolo. Tuttavia Jester non tornò in posizione di combattimento e agganciò l'arma dietro alla schiena per poi avvicinarsi con non-chalance al guerriero battendo le mani con gioia infantile.

-Tu mi piaci davvero un sacco // Non averti con noi sarebbe smacco.-
Sciorinò la giovane abbigliata a Guitto, guardando prima il forestiero e poi lo Skeksis. Era curiosa di vedere l'espressione sul volto di quest'ultimo, la lucentezza che risplendeva nei suoi occhi porcini.