Sogno o son desto?

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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Stupido, era stato uno stupido! Troppo presto s'era fatto avanti, rivelando a Glauco la possibilità di poterlo rendere immortale. Quel piccolo uomo era appena arrivato su Endlos, e probabilmente a parte lo stress dovuto all'esilio forzato era ancora nel pieno della sanità mentale. Se avesse aspettato ancora, se gli avesse dato il tempo di saggiare con mano la desolazione dell'esistenza in un mondo a lui sconosciuto... forse, avrebbe ceduto e accettato di buon grado la sua proposta.
    Ma era tardi per rimpiangere il passato. Stupido lui a non aver dato una sbirciatina al futuro per conoscere in anticipo la risposta di Glauco. Però, no! Lui doveva giocare secondo le regole, sempre... Perché rovinarsi la sopresa scrutando ciò che ancora doveva avvenire? E invece, in conseguenza di ciò, aveva perso un altro potenziale suddito.

    A quel punto le scuse dello gnomo invece che farlo sentire sollevato, lo resero piuttosto un po' meno sicuro delle sue capacità di negoziazione. E questo rappresentava un duro colpo per il suo ego...
    "Partiti da simili pensieri, ragazzo. Dai l'impressione di non aver mai dialogato con un dio prima d'ora. Perciò, come potrei fartene una colpa? Sarò pure reo, ma non iniquo."

    Di seguito, Glauco raccontò a skekDor di come venissero costruite le abitazioni nel suo mondo. Una nuova pugnalata al cuore per il mezzo-Mistico, l'apprendere che su Lasto la gente non si fosse appellata alla tecnologia per sollevarsi dalla sua miserevole condizione, bensì alla magia. Quello gnomo era quanto di meglio gli fosse capitato dall'inizio dell'esilio, eppure l'aveva perso.
    Ingollò amaro e, contrariamente a quanto pensato da Glauco, rispose prontamente alle sue parole: "Su Endlos la magia è beneficio di molti, ma in pochi la usano a dovere. I più se ne servono per farsi la guerra, o per corrompere chi hanno intorno. Devi sapere, mio giovane viandante..."
    Iniziò, e mentre parlava volse la testa di poco meno di 180°, alla maniera degli uccelli. La strada di fronte ai due era sgombra da ostacoli di sorta.
    "...che gli endlossiani utilizzano quelle che con massimo disprezzo io chiamo "macchine". Si tratta di gingilli animati dalla corrente elettrica e mossi da tasselli di metallo levigato a dovere. I mortali, qui, hanno deciso di affidarsi a una disciplina che corrompe la materia di Endlos, anziché affinare le loro abilità mistiche."
    Socchiuse gli occhi e abbassò lo sguardo: "Tu sei giovane e... curioso. Sono certo che arriverai a perorare a tua volta l'uso di simili abomini. Però, ascolta le parole di qualcuno che ha vissuto... qualche millennio più di te..." S'era tenuto basso, in realtà. Era troppo vanitoso per definirsi anziano, anche se probabilmente le sue apparenze lo tradivano.
    "Gli umanoidi depredano la terra delle sue risorse, producono scorie che inquinano il loro ambiente. Un giorno, arriveranno inesorabilmente a consumare tutto, e allora, solo allora, perderanno l'unica cosa che sarà rimasta loro: l'anima."

    Agitò la zampa nel vento, tracciando piccoli ghirigori con le dita. Anche la musica cambiò: era sempre lugubre, ma in qualche modo andava pari passo col ritmo impresso da quei movimenti.
    "Ti sto annoiando, ne sono certo. Per garbo mi dirai il contrario, ma leggo nel profondo dei tuoi occhi che non vedi l'ora quantomeno di vederne una, di queste fantomatiche "macchine"... O è la constatazione di dover marciare al mio passo che ti conferisce quel baluginio vacuo degli occhi? Sarà bene che vi porga rimedio."
    Non appena terminò di dire questo, Glauco avrebbe sentito spirare un forte vento tutt'intorno a lui. Abbastanza da agitargli le vesti, all'inizio, poi così tanto da far fischiare gli steli d'erba.
    E poi ancora, ancora più forte. Lo gnomo si sollevò da terra, parimenti lo Skeksis.
    A quel punto, però, la brezza cessò di investirli. Era sotto di loro, grande e potente. Un vero e proprio ciclone in miniatura, così forte da strappar via erba e zolle di terra al suo passaggio.
    Glauco e skekDor vi stavano sopra e, sospinti dal suo furore, procedevano ora alla velocità di un cavallo al galoppo.
    Se l'umano avesse chinato lo sguardo, si sarebbe forse sorpreso di trovarsi nell'occhio del ciclone, eppure di potervi camminare sopra senza problemi. Aveva la consistenza di una lastra di vetro temperato, eppure sotto i suoi piedi non c'era niente, tranne il furore del vento.
    "Raggiungere il Presidio Sud richiederà probabilmente un paio di giorni di marcia. Ma forse sono stato disonesto con te, ragazzo: magari preferiresti trascorrere del tempo qui, nonostante il miasma nefitico che permea buona parte dell'Ovest..."

    Salute: 100%
    Energia: 95%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    - Turbine:
    In caso di necessità, skekDor può evocare il potere del vento al fine di generare una minuta tromba d'aria in grado di sollevare lui (ed eventuali alleati) da terra, permettendogli ad esempio di superare crepacci, o raggiungere la sommità di ostacoli elevati, nonché di levitare a mezz'aria. La tecnica consente all'effettivo di volare, ma per sua impostazione è utile unicamente come "mezzo di trasporto", visto che non assicura spostamenti repentini o rapidi cambi di direzione. skekDor ed eventuali alleati saranno liberi di muoversi liberamente sull'"occhio" del turbine come se si trattasse d'una superficie solida con una circonferenza di 5 metri [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Medio; Durata: 2 turni]


     
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    La litania musicale di SkekDor si allineò al loro passo lento e, mentre ciò avveniva, egli raccontò alcune cose di Endlos interessanti ed al tempo stesso poco capibili da Glauco. Come aveva intuito la guida del nuovo giunto da Lasto, il mondo da cui proveniva Glauco era privo di tecnologia di tipo avanzato, non poteva capire ciò che significavano le parole ingranaggi, macchina, costrutti e similari.

    "Esseri fatti di metallo mossi dalla corrente elettrica? E sono...pensanti? Incredibile! Quale prodigio la tecnologia può raggiungere, senza la magia?"

    I pensieri dello gnomo continuarono a turbinare intorno alle cose che aveva assorbito come una spugna dallo skeklis, al punto che la sua guida si accorse della sua assenza e la tradusse come noia mentre Glauco era tutto fuorché annoiato! Forse avevano un'altra cosa molto simile in comune i due: entrambi cercavano la conoscenza e ritenevano che essa fosse fondamentale, non si spiegava altrimenti la voglia di sapere che uno aveva verso le esperienze e le conoscenze dell'altro.
    La mente di Glauco tornò al presente nel momento che fu sollevato dal terreno come una foglia colpita da una folata violenta di vento, pur capendo che quello era il prodigio della sua guida e non un chissà quale fenomeno atmosferico endlossiano.
    Mentre Glauco era affascinato da quel potere, i loro movimenti nell'aria iniziarono ad acquistare una velocità tale da far sembrare allo gnomo che fossero sopra una carrozza trainata da cavalli. Vi era una sostanziale differenza: essi erano sollevati da terra di qualche metro e circondati da un turbinio di energie ventose che vorticavano intorno a loro ma non sotto loro, facendo intuire al nuovo naufrago che si trovavano nell'occhio di quel mini ciclone. Seppur l'aria fischiasse con un suono continuo da coprire le parole più leggere, quello che disse SkekDor fu nitido:

    "Raggiungere il Presidio Sud richiederà probabilmente un paio di giorni di marcia. Ma forse sono stato disonesto con te, ragazzo: magari preferiresti trascorrere del tempo qui, nonostante il miasma nefitico che permea buona parte dell'Ovest..."

    Prontamente Glauco rispose al suo interlocutore alzando la voce in modo da farsi sentire, guardandolo dritto negli occhi.

    "No, mi va benissimo andare dove mi stai portando, ho accettato di seguirti e questo è quello che farò. Vi è una cosa che però che mi preme dirti: sono d'accordo sul fatto di non usufruire troppo dalle risorse che ci vengono forniti dalla natura, la mia gente così come tutti i popoli di Lasto hanno firmato un accordo di preservazione della natura. Questo e...beh..."

    Dopo una breve pausa, in cui lo gnomo pensò alle leggende che aveva sentito sugli dei di Lasto e sulla loro reazione verso coloro che causavano danni tali da doverli mobilitare, Glauco finì la frase.

    "...gli dei di Lasto hanno sterminato, secondo credenze popolari tramandate di generazione in generazione, alcune razze che si erano macchiate di vari peccati tra cui proprio quello di sfruttamento estremo delle testuggini-isola e delle risorse al di sotto della superficie del grande oceano. Questo potrebbe voler dire che tu, mia guida, saresti stata una divinità di valore su Lasto. Anche se non sarò un tuo servo, ribadisco la mia volontà di seguire la strada che imboccherai se mai dovessi andare a distruggere le macchine od uccidere coloro che sono parassiti per Endlos. Lo prometto."

    Scostò lo sguardo Glauco ed iniziò a guardare davanti a sé per vedere verso cosa si stessero dirigendo ma, ancora, non poteva vedere il presidio sud, ci sarebbero voluti due giorni per arrivarvici e per un giorno i boschi, i verdi prati e la temperatura mite li avrebbe tenuti al riparo da ciò che li aspettava una volta arrivati nel presidio sud, ben più arido e caldo.



    Condizione fisica: Stanco, le trasformazioni così in successione l'hanno stancato.
    Condizione psicologica: Che la risposta sia un si o un no, Glauco porterà aiuto a skekDor se dovesse imbattersi nelle macchine o in chi risulterà un parassita per Endlos.
    Equipaggiamento: -
    Abilità passiva #1: Occhi metallici [scurovisione]
    Abilità passiva #2: Forma alternativa [Ascriani, Hudur, Axia Nobilis o Gnometto pescatore da giardino]
    Abilità passiva #3: Manipolazione dei vegetali
    Tecniche attivate: -
    Slot: 0/2
    Energia utilizzata: 0%
    Energia rimanente: 95%
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    I tifoni di skekDor erano mezzi di trasporto davvero inusuali, persino per gli standard di Endlos. Eppure, costituivano forse la via più versatile per trasportare qualcosa da un punto A a un punto B. I più si servivano degli elementi naturali per gli scopi che lo Skeksis aveva esposto prima allo gnomo. E anche quando venivano usati in altra maniera, c'era in qualche modo una punta di narcisistica presunzione.
    Ironicamente, proprio l'essere che più di tutti credeva nel solipsismo, usava invece i suoi poteri in maniera piuttosto utile anche per il prossimo. Quel pensiero gli fece torcere le budella... Era disgustato dal fatto di essere, per gioco-forza, uno degli "altruisti".

    Glauco, in quel momento, gli stava raccontando di come anche le divinità di Lasto la pensassero alla sua stessa maniera. Forse lo gnomo sperava di tradurre quel discorso in una specie di elogio al dio, ma lo Skeksis non si sentiva galvanizzato da una simile scoperta.
    Mentre Glauco parlava, bisbigliò a denti stretti: "Solo un dio può capire quanto sia fastidioso vedere il proprio mondo ridotto in cenere dagli esseri per cui era stato creato sin dall'inizio."

    La promessa fatta dallo gnomo, al contrario, rincuorò lo Skeksis. Non sarebbe diventato un suo accolito, ma un alleato tornava sempre utile. Portò lo sguardo su Glauco mentre parlava, e inarcando un sopracciglio specificò: "Invero, come suddito del Cristallo ti saresti occupato principalmente della mia persona. Servirmi cibi sempre nuovi, occuparti del bucato, farmi delle spugnature... E via dicendo."
    Si passò una mano sotto il mento e, scrutando il cielo, mugugnò: "Mi servirebbe proprio un buon bagno. La mia pelle non sente il tocco del sapone sin dal giorno in cui caddi su Endlos."
    Poteva sembrare una battuta di spirito, volta a sdrammatizzare un poco, ma skekDor l'aveva detta con la miglior faccia da poker possibile, poiché non pareva proprio ironico. In effetti, diceva sul serio.

    Il turbine, frattanto, proseguiva spedito. A quel punto era sollevato abbastanza da non danneggiare più il territorio circostante al suo passaggio. Inoltre, la sua marcia costante faceva sì che sia skekDor che Glauco potessero muoversi su di esso senza rischiare minimamente di perder l'equilibrio.
    Era proprio quel che faceva skekDor, il quale aveva preso a passeggiarvi intorno, sprofondato com'era nei suoi pensieri. Di tanto in tanto schioccava la lingua sul palato, come se qualcosa lo disturbasse. Poi, agitando la testa alla maniera dei volatili per scacciare il prurito dato da qualche vecchia piuma rimastagli sul gozzo, riprendeva a passeggiare.
    Fece così per diversi minuti, e alla fine si decise a rendere anche Glauco partecipe dei suoi ragionamenti: "Voglio rivelarti dell'altro. Consideralo un omaggio per la promessa che hai fatto. Ascolta bene, dunque... Mmmh..."
    Mugugnò stridulamente, quindi svelò l'arcano: "Può sembrare banale, ma te lo rivelo per un motivo. Non sono l'unica divinità "estranea" di Endlos. Ci sono altri come me, in giro. La maggior parte hanno forma umana, forse per farsi accettare meglio dai mortali... In ogni caso, semmai ti dovesse servire un favore da loro. Fa il mio nome."
    Socchiuse gli occhi: "Alcuni sono pomposi e ipocriti, ma... non ti negheranno aiuto, se gli dimostrerai di avere... "conoscenze altolocate"."

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    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    In caso di necessità, skekDor può evocare il potere del vento al fine di generare una minuta tromba d'aria in grado di sollevare lui (ed eventuali alleati) da terra, permettendogli ad esempio di superare crepacci, o raggiungere la sommità di ostacoli elevati, nonché di levitare a mezz'aria. La tecnica consente all'effettivo di volare, ma per sua impostazione è utile unicamente come "mezzo di trasporto", visto che non assicura spostamenti repentini o rapidi cambi di direzione. skekDor ed eventuali alleati saranno liberi di muoversi liberamente sull'"occhio" del turbine come se si trattasse d'una superficie solida con una circonferenza di 5 metri [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Medio; Durata: 2 turni]


     
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    Dopo un breve botta e risposta tra lo gnomo e lo skeklis calò un lieve silenzio e, quella pausa, diede ad entrambi qualcosa su cui riflettere. Il primo che tornò a parlare dopo qualche minuto fu SkekDor che fece si che parte dei suoi ragionamenti e delle sue conoscenze vennero passate a Glauco giusto per fargli capire che egli, seppur non più un vero dio come in passato, aveva fatto conoscenza di altri esseri particolari o forse anch'essi dei decaduti. Si era fatto un nome SkekDor da quel che faceva intendere e probabilmente questo avrebbe potuto alleggerire le cose a Glauco se avesse incontrato alcuni di essi. Lo gnomo però non era un tipo normale ed amava le sfide, perciò rispose a suo modo, senza pensare troppo a ciò che dicesse.

    "Sono contento che ti sia fatto un nome, mia guida, conferma però quanto penso di te: non sei così intrattabile come dici, dopotutto. Vi è una cosa che non sai di me e seppur ti abbia accennato qualcosa, devo far chiarezza perché è giusto che sia così. Io amo le sfide e, nelle sfide, spesso non prendo scorciatoie. Una sfida è tale perché ha un grado di difficoltà, dunque cosa potrei imparare io di Endlos, della sua durezza, della sua stratificazione sociale e gerarchica, se mi aggrappassi a coloro che tu hai conosciuto ed io potrei magari sfruttare per agevolarmi? L'aiuto di persone fidate è ben accetto ma..."

    Pur essendo affaticato, pur sapendo che quella trasformazione l'avrebbe ridotto ad un essere fisicamente debilitato, Glauco si trasformò in Ascriani e concentrò il suo sguardo rettile color ruggine sulle fattezze di quell'uccello-rettile che aveva mostrato un lato compassionevole a lui che, con la massima trasparenza, gli stava dicendo che voleva strisciare nel fango e far fatica, rendere quella sua esperienza più dura possibile perché credeva fosse la sua strada. Endlos per Glauco sarebbe stato duro, stranamente però pur percependo quel lato alieno ed insondabile per lui, Glauco avrebbe fatto di quell'esperienza il suo trampolino di lancio.

    "declino con un NO! Mi hai detto che Endlos è arido, pieno di gente pronta ad usare i propri poteri magici per scopi personali, pronta ad inquinare l'ambiente e sfruttare il posto stesso dove vivono senza preoccuparsi, dove ci sono "macchine" capaci di simulare la vita. Se questa non è una sfida lanciata da chissà quale fato o destino, come dovrei intenderla? Il tuo aiuto lo terrò come emergenza, qualcosa a cui rivolgermi se mai fossi tanto sul fondo da non potermi rialzare da solo, perché solo uno stupido non riconosce che in un posto sconosciuto, con regole sconosciute, possa avere difficoltà da cui, uscirne da solo, risulti impossibile. Per questo ti dico grazie, mia guida, ti ringrazio e ti sono grato. Non lo sfrutterò facilmente l'aiuto perché se voglio creare un nuovo me stesso, devo faticare. La fatica, sommata all'esperienza, farà maturare ciò che potrei essere, altrimenti, rimarrei come sono ora: scarno, semi svuotato, incapace, lontano spettro di ciò che ero."

    Solo allora gli venne in mente che il dio decaduto, uno dei signori del cristallo, era rimasto piacevolmente compiaciuto dalle sue facoltà. Doveva...doveva farsi definire da lui in modo più preciso e quale mente migliore di un essere che aveva mille anni, aveva avuto tra le mani un grande potere per illuminare ciò che erano i suoi pregi ed i suoi difetti? Un dio non era come un semplice essere vivente, probabilmente egli aveva già compreso le facoltà di Glauco. Per questo, pur avendolo conosciuto da poco, lo voleva al suo servizio. Non credeva minimamente che lo volesse per servirlo come un semplice maggiordomo, no, lo gnomo aveva percepito nelle parole di SkekDor lieve stupore misto a piacevole scoperta: il dio decaduto aveva riconosciuto un valore in lui ed in quel momento egli voleva saperne di più.

    "Tu che hai tantissimo tempo vissuto che, potrei definire, come vite di esperienza, cosa pensi del futuro me? Se dovessi rimanere in vita...sarò...forte? Non sono dubbi su me stesso ma semplicemente vorrei ricevere da te, mia colta guida, uno scorcio di possibile futuro. Su Lasto si dice che gli dei hanno una vista verso il futuro che non è come una possibile previsione ma una percezione quasi sicura. Che tu abbia o non abbia tal potere, mi piacerebbe sentire ciò che vedi di me ora e come mi vedresti tra...diciamo un anno."

    La coda dello gnomo mutato in Ascrani si muoveva a scatti da destra a sinistra come quella di un gatto nervoso, pur non essendo nervoso ma solo concentrato a non perdersi nemmeno una parola di SkekDor. Non sembrava ma inconsciamente Glauco stava mettendo parzialmente alla prova le facoltà mentali dello skeklis, la sua capacità di analisi e già paragonarlo ad un dio di Lasto per lui era un complimento indiretto davvero superbo. Lo conosceva da poco ma, dopotutto, aveva riconosciuto la natura divina di cui era provvisto li millenario signore del cristallo.



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    Probabilmente buona parte degli esseri che abitavano Endlos avrebbe trovato il ragionamento di Glauco sensato e il suo modo di pensare encomiabile. skekDor non era fra questi. A lui piacevano le cose facili, e se una mano gli veniva tesa, ambiva a prendersi tutto il braccio.
    "Sia come vuoi, mortale. La tua schiena diventerà di sicuro robusta, a suon di sferzate e colpi di verga." Mormorò laconicamente, e poi abbassò le iridi vermiglie al tifone ai loro piedi.
    Il vento stava calando d'intensità, e anche la tromba d'aria iniziava a "mangiare" la terra. Inclinò il capo e aggrottò lo sguardo, dando al vento nuovo vigore e forza.
    In breve, l'incanto fu rinnovato e la marcia riprese spedita e lineare.

    Una nuova richiesta arrivò a quel punto dallo gnomo. Una richiesta che skekDor, purtroppo, non avrebbe potuto accontentare.
    Erano finiti i tempi in cui il futuro dei mortali poteva esser sondato come un libro già scritto. Debole per l'esilio e per quel poco potere che gli conferiva il frammento che teneva nel corpo, skekDor poteva oramai leggere solo il futuro che lo riguardava personalmente. E, pur disponendo di quella che era comunque all'effettivo una facoltà invidiabile, se ne serviva assai di rado.
    Lo Skeksis non leggeva nel mondo dei "se". Il futuro che prevedeva si realizzava sempre, e questo costituiva parte del problema. Poiché, se già apprendeva a quale meta l'avrebbero condotto le sue scelte, che senso aveva percorrere il cammino?
    Nel momento esatto in cui skekDor sondava le sabbie del tempo, il futuro stesso si piegava inizialmente a mostrargli a cosa l'avrebbe condotto la conoscenza di ciò che doveva avvenire, per poi riorganizzarsi di modo da rendere la previsione lecita.
    In altre parole, ogni volta che il mezzo-Mistico attingeva a quella facoltà, generava un paradosso temporale.
    Talvolta questo era utile. Per esempio, anziché assaggiare tutte le mele di un frutteto per determinare quale fosse la migliore per i suoi denti, avrebbe potuto "vedere" semplicemente l'epilogo di una simile sequela di azioni, per poi scegliere al primo colpo il frutto giusto.
    O peggio, sarebbe stato in grado di vedere quali umani uccidere al fine d'imporre maggiormente la sua supremazia su Endlos. In quel caso, tuttavia, gli effetti "collaterali" sarebbero stati imprevisti. Il futuro si sarebbe organizzato in modo da render vera la sua scelta... a discapito dell'avvenire di tutto il resto del creato.
    In conclusione, ogni volta che skekDor leggeva il futuro, per certi versi costruiva un fragile castello di carte, che sarebbe potuto venir giù facilmente alla prima imprevista folata di vento.

    Batté gli occhi e tornò al presente. Erano passati solo pochi secondi da che Glauco gli aveva posto il quesito, eppure nella sua mente sembrava esserci voluta un'eternità.
    "Non è uso, né costume degli dei svelare ai mortali ciò che li aspetta. E per quanto io non sia di Endlos, rispetterò questo vincolo, ragazzo."
    Sorrise, ma i lineamenti della mascella cozzarono con la mutria che gli attorniava occhi e fronte. Nell'insieme, parve grottesco: "Pur tuttavia, la forma del corpo che hai assunto mi aggrada. Penso che farò uno strappo alla regola, dopotutto."
    Socchiuse gli occhi, e senza indugiò iniziò: "Ti vedo forte e pieno di risorse, ragazzo. E questa è un'arma a doppio taglio: più alta e imponente è la colonna, maggiore sarà il fragore -e il danno- provocato da una sua eventuale caduta. Scegli saggiamente i tuoi alleati, piccolo mortale. Il tuo esser forte o debole è sempre in relazione a qualcosa. E non è circondandoti di bestie temibili che accrescerai il tuo potere."
    Schioccò la lingua sul palato e, afferrando saldamente la gonna, sollevò le braccia. Il tessuto gli scivolò sugli stinchi rugosi, producendo un brusio lieve. Se Glauco avesse abbassato lo sguardo, avrebbe notato che al cavallo del verdugale era fissata una gabbia di legno. Piccole creaturine, simili ai nanetti che lo gnomo aveva evocato poco prima, stringevano le minute mani sulle sbarre.
    Emettevano gemiti, eppure il loro volto era una maschera di morte: visi smunti, occhi privi di iride, teste pressoché calve.
    "Ecco, loro sono i miei servitori. Non a tutti è concesso di vederli. Appartenevano alla razza dei Podling, e coi loro canti sedavano persino le fiere più feroci. Li ho privati dell'anima, e ciò che ne rimane sono questi gusci vuoti. I loro canti mi accompagnano lungo il cammino, ma i loro spiriti risiedono in me."
    Lasciò cadere il tessuto, e la terribile rivelazione svanì di nuovo alla vista.
    "Dipendono da me: se lasciassero il buio della mia gonna, svanirebbero in pochi istanti. Allo stesso tempo, nel corso dei secoli io stesso sono diventato dipendente dalla loro musica. Te li mostro perché ricordi, ragazzo, che "forte" è una parola ambigua."
    Mise le mani sui fianchi, e squadrò lo gnomo dall'alto al basso, con aria di sufficienza: "E ora, veniamo alla tua domanda. Come ti vedo fra un anno... Beh, certamente ancora in vita. Hai il favore di un dio come me. Significa che... non morirai. Non per mano d'altri all'infuori del sottoscritto, almeno. Sarai forte, questo sì. Non nella maniera che pensi, ma come ti ho anticipato il tuo è un pensiero effimero e diminutivo."

    Richiuse il becco, e silenzioso rimase a scrutare la reazione del suo pupillo di fronte alla sua sfrontatezza. Era bene mettere le cose in chiaro, però. Anche perché, fra i due, certamente il più borioso era lo Skeksis

    Salute: 100%
    Energia: 85%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    - Turbine:
    In caso di necessità, skekDor può evocare il potere del vento al fine di generare una minuta tromba d'aria in grado di sollevare lui (ed eventuali alleati) da terra, permettendogli ad esempio di superare crepacci, o raggiungere la sommità di ostacoli elevati, nonché di levitare a mezz'aria. La tecnica consente all'effettivo di volare, ma per sua impostazione è utile unicamente come "mezzo di trasporto", visto che non assicura spostamenti repentini o rapidi cambi di direzione. skekDor ed eventuali alleati saranno liberi di muoversi liberamente sull'"occhio" del turbine come se si trattasse d'una superficie solida con una circonferenza di 5 metri [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Medio; Durata: 2 turni]


     
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    Le parole dello skeklis vennero assimilate ad una ad una dallo gnomo ed il suo avvertimento gli fecero capire che Endlos era ancor più il posto giusto per lui. Il monito di skekDor non schiacciò il freno sui pensieri di Glauco circa le sue possibilità in quella nuova casa, anzi, gli diedero altra benzina per alimentare il fuoco che gli stava bruciando dentro. Un fuoco sano, che non si sarebbe spento davanti alle prime difficoltà a cui il semplice gnomo era fin troppo abituato. Era pur sempre un marchiato e chi lo era su Lasto viveva una vita difficile, sempre in salita.

    "Endlos è un posto pericoloso e molto interessante, sceglierò con cura le persone da aver intorno..."

    La situazione cambiò nella mente di Glauco quando l'immortale mostrò ciò che si celava sotto la sua veste: emettevano suoni simili a gemiti, il loro aspetto ricordava le bambole vudu e gli scheletri maledetti di una particolare isola-testuggine di Lasto. Quel loro aspetto fece quasi indietreggiare lo gnomo seppur non potesse permettersi di muoversi molto, sarebbe potuto cadere all'interno del ciclone e da lì non né sarebbe uscito illeso. Più che fisicamente, era mentalmente che si creò un ostacolo tra lui e skekDor.

    "Un dio malvagio dice lui..a me sembra più un tipo dannatamente strano! Perché legarsi a simili esseri? Forse la sua natura malvagia dipende anche da loro? Vorrei fargli qualche domanda più personale ma eviterò, ho già toccato un tasto dolente pochi minuti fa e vorrei evitare di chiudere il cammino con lui, peggio ancora dovermi battere con lui. Non sono né nella forma né all'altezza di skekDor."

    L'analisi personale di Glauco su skekDor si concluse con l'ammissione di incapacità a recar danno all'immortale e della distanza che vi era tra loro. Lo gnomo non pensò a quest'eventualità e non voleva nemmeno arrivarci, soprattutto perché la parte di risposta alla sua domanda stava uscendo dal becco dell'essere che lo stava squadrando dall'alto al basso, studiandolo nel suo aspetto rettile. Rimase in silenzio ed accettò quelle parole dure, al punto che la coda di Glauco prese a muoversi sinuosa da destra a sinistra, come a danzare col vento dell'aria che turbinava intorno e sotto di loro, non come in precedenza con movimenti scattosi e nervosi.
    Pur essendo le parole dell'immortale contornate da un "se e quando morirai sarà solo perché io lo vorrò", egli dovette comunque tirare fuori una conferma a quanto già detto prima circa le possibilità di Glauco su Endlos. Esse erano buone ed avrebbe potuto percorrere una strada in salita ma costruttiva ed utile, facendolo crescere. Se uno skeklis era stato costretto ad ammettere che egli sarebbe divenuto forte, pur dovendo soppesare il fatto che precedentemente il concetto di forte era stato espresso come arma a doppio taglio, lo gnomo sorrise e socchiuse gli occhi facendosi accarezzare dalla spira d'aria che li circondava. Fresca com'era al momento l'aria, sarebbe divenuta fra non molto calda e sempre più secca non appena fossero stati più vicini al presidio sud. Gli occhi del mutaforma si concentrarono sul becco e sulle vesti della sua guida facendo seguire una risposta calma e pacata.

    "Farò tesoro anche di questa visione esperta e cercherò di colmare le lacune. Comprendo che per un essere dalle tante vite, un immortale, la mia domanda sia stata sciocca ma era necessario capire, con chi ha già vissuto questa caduta, se io avessi i requisiti. Penso che..."

    Glauco smise di guardare l'essere mezzo uccello mezzo rettile al suo fianco e si sedette a gambe incrociate su quella che doveva essere la base su cui poggiavano i loro piedi, mettendosi in modo da poter scrutare la strada verso cui erano diretti e dopo un sospiro lungo, un ghigno sul volto ed uno sguardo più vivo che mai, finì la frase.

    "...qui la mia vita prenderà una strada migliore che su Lasto, non per questo mi dimenticherò del mio passato e del maleficio che ha colpito noi De Sebeni. Voglio proprio vedere che cosa mi aspetterà nel presidio sud."



    Condizione fisica: Stanco, le trasformazioni così in successione l'hanno stancato.
    Condizione psicologica: Curioso di come possa essere il presidio sud
    Equipaggiamento: -
    Abilità passiva #1: Occhi metallici [scurovisione]
    Abilità passiva #2: Forma alternativa [Ascriani, Hudur, Axia Nobilis o Gnometto pescatore da giardino]
    Abilità passiva #3: Manipolazione dei vegetali
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    Via via che il tifone raggiungeva il perimetro del Presidio, il clima e la vegetazione cambiarono di pari passo. Non più i bei prati in fiore, ora sostituiti qua e là da zolle prive di vegetazione, arbusti e bianca terra sabbiosa. Anche l'aria virò condizione, e scirocchi sbuffi di vento caldo incontrarono le correnti del turbine, sfrigolando con esse per venirne lentamente assimilati.
    Entrambi gli esseri avrebbero sentito il "pavimento" farsi tiepido, in conseguenza di ciò.

    "Maleficio?!" skekDor inarcò un sopracciglio all'accenno fatto da Glauco. Era già stato accennato qualcosa di simile, e del resto spesso e volentieri i grandi poteri di cui fanno fregio alcuni mortali non sono altro che conseguenze di imposizioni "violente" come maledizioni e anatemi. Valeva la pena indagare, più per semplice curiosità che altro.
    Infondo, anche l'immortalità che skekDor offriva derivava proprio da una specie di rituale. Non s'otteneva niente senza sacrificio. Non su Endlos, almeno. Anche perché lo Skeksis non aveva creato quel mondo. Poteva modificarlo, questo sì. Ma sarebbe comunque rimasta traccia del suo passaggio. Glauco, poi, era addirittura di un piano diverso. Un piano di testuggini giganti, di mari e di gnomi trasformisti.

    Spostò l'attenzione all'orizzonte: "Sarà bello rivedere Merovish. Il Bazar delle Talpe offre un'alta scelta riguardo a cibi e intingoli gustosi." Lappò un lato del becco, e continuò a scrutare la linea di terra con occhi sognanti.
    Ancora, sembrava divagare su altri argomenti, apparentemente insignificanti

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    "Maleficio?!"

    "Già, vedi il glifo che ho in fronte? Ah no, aspetta, non puoi vederlo adesso che sono in forma Ascrani. Ok, diciamo che il glifo è un maleficio di infamia sulla mia famiglia per cause di mio nonno."

    Disse skekDor, inarcando il sopracciglio destro, a cui era seguita la risposta celere e superficiale di Glauco. Solo per rispondere, egli aveva ruotato la testa verso la sua guida, successivamente avrebbe continuato a guardare l'orizzonte dato che si stava iniziando a vedere la colorazione cambiare da un verde ad un beige. La sabbia presto avrebbe preso il posto del prato e senza dover chiedere, lo gnomo avrebbe capito che erano entrati nel presidio sud. Quando lo skeklis si rese conto di aver varcato quel confine, parlò di una certa "Merovish" che Glauco intuì a naso che fosse la loro destinazione, aggiungendo anche di un certo "Il Bazar delle Talpe" che offriva cibi e bevande gustose. Quando l'immortale disse le ultime due parole del suo discorso, lo gnomo vide la lingua scorrere lungo quasi tutto il lato sinistro del becco, entrando in una fase di leggera assenza. Glauco non sapeva se egli era assorto o meno ma, per non disturbarlo, decise di non chiedergli altro. Continuò a scrutare l'orizzonte e la curiosità di vedere le città di Endlos prese il sopravvento in lui.

    "Merovish è la nostra meta eh? Spero sia una città piena di sorprese, sarà così strano vedere un posto abitato non sopra una Baquichada. Chissà quali tecniche costruttive e quali materiali usano qui per fare le città. Avranno un mercato del pesce? Avrei proprio voglia di un bel kingcrab!"

    L'essere chiamato kingcrab a cui faceva riferimento nella propria mente Glauco era un gigantesco crostaceo del peso di una tonnellata e mezza, dalla corazza tanto dura ma dalla azzurra carne morbida e polposa. Il profumo che emanava era dolce e simile più al manzo che alla polpa di granchio, quasi nel pensarci scese una goccia a Glauco tanto gli avrebbe fatto piacere mangiarsene un pezzo subito. Tornò però al presente in un lampo perché il suo sedere si stava iniziando a scaldare a causa del loro ingresso in quella linea di confine invisibile che univa i due territori, presto sarebbe diventata molto più calda la sabbia e non sarebbe riuscito a rimanere semplicemente seduto. Sicuro di averlo pensato, lo gnomo disse a voce alta il suo pensiero come a volte gli capitava, pensava a voce alta e non aveva filtro.

    "Merovish immagino sarà in mezzo alla sabbia, sembra di vedere Lasto senza oceano: immagino sia così il fondo su cui camminano le testuggini-isola. Adesso ho ancora più voglia di un kingcrab!"

    Si girò verso il compagno di viaggio nonché sua guida e parlò come se egli non avesse potuto sentire quanto invece aveva appena detto. Non si era per niente accorto di aver parlato.

    "Merovish è in mezzo alla sabbia, giusto?"



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    "Kingcrab?!" Di nuovo, skekDor rispose alle parole di Glauco con una singola parola. Il fatto era che lo gnomo sembrava parlare di particolari interessanti con la stessa leggerezza con cui si sciorinano gli avvenimenti della giornata. Il fulcro, in quel caso, fu l'argomento del cibo.
    skekDor non aveva bisogno di nutrimento per la sua carne. Raggi solari e anime dei vivi bastavano e avanzavano per lo scopo. Ciò nonostante, una reliquia del tempo in cui aveva provato a vivere come un semplice mortale gli era rimasta dentro, e ora gli imponeva di ricercare il sapore alla stessa maniera di un pirata in cerca di una terra di ricchezze.
    E a quel punto la storia del maleficio era passata in secondo piano.
    Comunque, in risposta ai dubbi di Glauco, il mezzo-Mistico rispose alla sua maniera.
    Perché sarebbe stato facile raccontare a grandi linee che aspetto avesse questa fantomatica Merovish, e questo non era nel suo stile.

    Mentre manteneva il controllo sul vento, skekDor solcò con un braccio l'aria circostante. Al suo passaggio sabbia evanescente ricadde verso il suolo, e presto i due finirono inghiottiti da una spessa coltre di sabbia.
    Eppure, c'era qualcosa di strano. La sabbia non aveva consistenza, e lo gnomo non avrebbe avuto problemi a tenere gli occhi aperti. In un turbinio di granelli sottilissimi, presto l'ambiente avrebbe assunto contorni molto più definiti.
    Glauco si sarebbe trovato non più all'interno del tifone, ma di fronte a una grotta, circondato da un deserto immenso.
    "Merovish, la principale città del deserto. Si trova in profondità, nel ventre della terra. Dove c'è fresco, e il sole non può raggiungerla coi suoi raggi. Si passa per cunicoli e gole anguste. E' bene munirsi di guida, poiché è facile perdersi e, beh..."
    Mentre diceva ciò, la visione da lui generata mutò in forma. I due si trovarono ad attraversare l'antro, e rapidamente a scorrere per corridoi bui, illuminati da tenui luci di torcia.
    Se Glauco avesse potuto figurare il paragone, avrebbe avuto l'impressione di trovarsi su una specie di montagna russa interattiva.
    "...non è una scelta auspicabile."
    Ai lati di uno dei tunnel si trovavano scheletri di umanoidi vari, accatastati alla rinfusa. Le vittime delle creature delle caverne.
    skekDor agitò ancora la zampa, e il tragitto riprese spedito, molto spedito. Quasi a una velocità esasperante.
    "Giù, sempre più giù. E poi, di colpo... la luce!"
    Il tunnel s'aprì in un vero e proprio spettacolo per gli occhi. Merovish sarebbe apparsa a Glauco in tutta la sua magnificenza. C'erano tendopoli e casupole accastate su grandi rupi di pietra, e l'ambiente era illuminato da globi di minerale iridescente, fuochi e magie sconosciute.
    Lo Skeksis si passò un lucido artiglio sotto al mento, quindi proseguì: "Mmmh... Sì, grossomodo ricordo fosse fatta in questa maniera. Non ci vado più da qualche settimana, perciò forse potresti trovare questa illusione non molto fedele all'originale."
    Fece spallucce e, scuotendo il capo, pose fine all'idillio. Si rifece giorno, il vento riprese a sfrigolare sotto ai piedi dei due, e l'ambiente riprese i contorni dellla realtà.
    "Beh, ora hai una buona idea di ciò che ti aspetta. Soddisfatto?"

    Riportò l'attenzione sullo gnomo, e avvicinò le mani fino a sfiorare i polpastrelli gli uni con gli altri. Poi, trepidante, giocherellò facendo tambureggiare gli artigli con lievi movimenti delle dita.
    "Orsù, adesso descrivimi il piatto a cui accennavi poco fa. Com'è fatto? Che sapore ha? Puoi ricavare qualcosa di simile con gli ingredienti di Endlos?" Si corresse subito, dandosi una lieve pacca sulla tempia: "Già, che domanda balorda. Come puoi saperlo? Sei qui da poco..."

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    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

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    Passive:

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    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

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    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

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    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

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    In caso di necessità, skekDor può evocare il potere del vento al fine di generare una minuta tromba d'aria in grado di sollevare lui (ed eventuali alleati) da terra, permettendogli ad esempio di superare crepacci, o raggiungere la sommità di ostacoli elevati, nonché di levitare a mezz'aria. La tecnica consente all'effettivo di volare, ma per sua impostazione è utile unicamente come "mezzo di trasporto", visto che non assicura spostamenti repentini o rapidi cambi di direzione. skekDor ed eventuali alleati saranno liberi di muoversi liberamente sull'"occhio" del turbine come se si trattasse d'una superficie solida con una circonferenza di 5 metri [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Medio; Durata: 2 turni]

    - Finestra sul mondo:
    skekDor usa le sue arti illusorie per ricreare perfettamente una porzione di spazio di una zona da lui visitata in precedenza. L'illusione è realistica a livello di ogni senso, comprese le manifestazioni tattili (temperatura, umidità, consistenza di oggetti e viventi mostrati) e può esser percepita da chiunque si trovi nell'area d'effetto della tecnica, ovvero 7 metri [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Medio]


     
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    SkekDor mostrò a Glauco un potere dei suoi e lo gnomo rimase così colpito da tutto quello che avvenne dall'inizio alla fine dell'illusione che i suoi occhi, man mano che essa procedeva, gli si sgranarono. Solo alcune volte bisbigliava qualcosa ma erano tutti complimenti al controllo della sua guida. Quando comparve davanti ai suoi occhi Merovish, la versione illusoria, non poté fare a meno di farsi scappare i complimenti verso SkekDor pur non guardandolo, era fin troppo concentrato.

    "Incredibile! Ma che bello!"

    Dal commento non si sarebbe potuto capire se egli si riferisse alla maestria dello skeklis nel creare l'illusione o se invece la visione di una città sotto le dune, al riparo dal caldo, potesse aver acceso interesse in Glauco. La risposta esatta era entrambe le cose! I pensieri iniziarono ad espandersi nella sua mente ed un pensiero, quasi sul punto di esser rivelato a voce, venne trattenuto a stento.

    "Questa Merovish sarà davvero fantastica da visitare, mi sembrerà di esser già stati lì grazie a questa visione data dall'illusione di skekDor! E la magnificenza con cui sa usare le illusioni..."

    La bocca del rettile era un continuo movimento come se parlasse tra i denti sottovoce ma nulla uscì dalla sua bocca. Non ora. Quando l'illusione svanì e la luce riflessa sull'orizzonte sabbioso lo accecò leggermente, gli occhi sbatterono più volte per adeguarsi a quella luce e l'attenzione che gli era stata rivolta, con seguente domanda dello skeklis, venne raccolta con breve ritardo di circa tre secondi.

    "Non avrei mai immaginato che sotto la sabbia potesse esserci una città! Dunque si accede da gallerie, eh? Senza di te, se mi fossi diretto da questa parte, sarei morto. Né sono sicur-"

    Non sembrava molto interessato l'immortale perché la frase che venne posta a Glauco lo interruppe, egli sembrava molto interessato al kingcrab. Sorrise lo gnomo in forma Ascrani, le domande di skekDor erano state poste senza ricordarsi che egli era appena giunto ma il non più dio si accorse del suo errore grossolano e corresse il tiro, capendo che egli non aveva conoscenze di Endlos per rispondere correttamente a quelle domande. Lo gnomo cercò comunque di rispondere per quello che sapeva del kingcrab, descrivendogli tutto quello che sapeva di esso.

    "Non posso sapere se qui su Endlos ci possa essere qualcosa di simile ma, se mai dovesse esserci e dovessi trovarlo, sarebbe mia premura fartelo sapere perché è una leccornia tanto buona quanto comune su Lasto. Di cosa sa? Non lo so, devo conoscere la fauna di questo mondo, i cibi cotti e crudi per poterlo metter a paragone. Il kingcrab ha una dimensione incredibile, pesa una tonnellata e mezza e vive nelle profondità del grande mare del posto da cui provengo. Catturarlo non è facile data la sua dimensione ma rimane comunque uno degli animali più ambiti su Lasto. "

    Mentre parlava, stava iniziando a percepire un calore più forte sotto le gambe ed il sedere, decise allora di alzarsi e di scrutare meglio quello che era una deserto. La zona di confine tra i due presidi era alle spalle ed in quel momento erano già addentrati nel presidio sud, lontani dal verde che rigoglioso cresceva nei feudi meridionali.

    "Stiamo per arrivare, non è vero? Non siamo più nel presidio ovest. Prima della tua illusione avevo visto la sabbia mescolarsi a ciuffi di erba ma adesso l'erba è un lontano ricordo. Avevi ragione, questo posto è molto caldo!"

    La mente dello gnomo andò al discorso che gli fece lo skeklis riguardo all'aridità di quel posto, passando poi al ricordo di uno o due minuti prima che recitava "E' bene munirsi di guida, poiché è facile perdersi e, beh...non è una scelta auspicabile". Annuì tra sé e sé Glauco, aver incontrato una guida per il suo primo viaggio a sud era stata una manna dal cielo. Merovish, la città sotto le sabbie, come avrebbe ricevuto il nuovo naufrago?



    Condizione fisica: Stanco, le trasformazioni così in successione l'hanno stancato.
    Condizione psicologica: Merovish ed il potere di skekdor fantastici!
    Equipaggiamento: -
    Abilità passiva #1: Occhi metallici [scurovisione]
    Abilità passiva #2: Forma alternativa [Ascriani, Hudur, Axia Nobilis o Gnometto pescatore da giardino]
    Abilità passiva #3: Manipolazione dei vegetali
    Tecniche attivate: -
    Slot: 0/2
    Energia utilizzata: 0%
    Energia rimanente: 95%
    Link scheda X | Revisione X



     
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    I commenti, così come lo sguardo stupefatto di Glauco, lasciarono lo Skeksis piuttosto indifferente. Ormai era assodato che per i mortali quella che per lui era una quisquilia costituiva sempre motivo di agitazione e sorpresa. Essi stessi, al contempo, disponevano di facoltà in grado di portare il mezzo-Mistico nel medesimo stato. Eppure, similmente, queste cose per loro rappresentavano la normalità.
    Comunque, lo gnomo non aveva tutti i torti: raggiungere Merovish senza guida significava rischiare di finire male, molto male.
    Come il wyrm che skekDor aveva incontrato quella volta nelle gallerie. Ne era uscito vivo proprio in virtù della sua immortalità. Ci fosse stato qualcun altro, Glauco stesso, avrebbe trovato la fine dei suoi giorni in fondo a un crepaccio, per poi finire tumulato da centinaia di massi.

    Parlando del kingcrab... Un animale, ecco cos'era. Se viveva in profondità, nel mare, forse aveva un sapore simile a quello del pesce. La faccenda si faceva interessante: la carne si prestava bene a secondi e antipasti. E certe volte fungeva anche da primo!
    skekDor si asciugò un lato della bocca che già stava grondando bava a quel pensiero.
    Fu allora che ci fu uno scossone.
    Il tornado picchiò duramente sulla sabbia, e lo Skeksis andò giù lungo per terra. Cioé, sempre sull'occhio "solido" del ciclone, però la sostanza non cambiava. Era finito gambe all'aria, e in un turbinio di seta e cotone variopinti Glauco avrebbe visto roba irripetibile. A quanto pare, per sua somma sfortuna, gli Skeksis vestivano alla maniera degli scozzesi.

    Imprecando per il gran capitombolo, il mezzo-Mistico picchiò con forza gli artigli sul vento, che riprese istantaneamente vigore e si risollevò di nuovo in aria.
    Poi, con molta fatica e non pochi paurosi scricchiolii di articolazioni e schiena, guadagnò di nuovo la statura eretta.
    "Maledizione! Tch! Ecco che succede a distrarsi..." Bofonchiò a becco stretto, battendo le palme delle mani sulla gonna che s'era un po' sgualcita.
    Riprese un contegno dopo un paio di minuti pieni di ingiurie al vento e alla sua mania per il cibo, quindi spiegò: "E' tutto ok. Mi ero dimenticato di infondere nuova "linfa" nell'aria. Comunque, hai ragione. Siamo nel Presidio Sud ormai. Merovish a questo punto non è poi molto distante."
    Volse le spalle, come se non fosse successo nulla, e indicando l'orizzonte annunciò: "Là! Tra meno di un'ora saremo ad uno degli antri d'ingresso."

    Salute: 100%
    Energia: 65%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    - Turbine:
    In caso di necessità, skekDor può evocare il potere del vento al fine di generare una minuta tromba d'aria in grado di sollevare lui (ed eventuali alleati) da terra, permettendogli ad esempio di superare crepacci, o raggiungere la sommità di ostacoli elevati, nonché di levitare a mezz'aria. La tecnica consente all'effettivo di volare, ma per sua impostazione è utile unicamente come "mezzo di trasporto", visto che non assicura spostamenti repentini o rapidi cambi di direzione. skekDor ed eventuali alleati saranno liberi di muoversi liberamente sull'"occhio" del turbine come se si trattasse d'una superficie solida con una circonferenza di 5 metri [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Medio; Durata: 2 turni]


     
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    Dopo la momentanea perdita di controllo de "Turbine" per mancanza di energia magica, con annessa caduta di qualche metro dentro il centro della tecnica e svestizione dei gioielli di famiglia, lo skeklis si riprese velocemente come solo una persona esperta avrebbe potuto fare. Per quanto immortale, skekDor aveva pieni interessi nel cibo ed il pensiero di un kingcrab l'aveva condizionato per alcuni minuti. Ripresosi dopo svariate ingiurie ed imprecazioni semi silenziose, egli aveva annunciato il tempo di arrivo in uno dei punti dove vi era l'entrata per Merovish, una delle molte.

    "A piedi ci avremmo messo un paio di giorni di marcia avevi detto, mentre ora siamo quasi all'imbocco per scendere nelle profondità. La velocità di questa tua tecnica è davvero sorprendente!"

    Lo gnomo non vedeva l'ora di incontrare la gente di quel mondo, la sua coda girava quasi come un'elica. Grazie al potere illusorio di skekDor sapeva com'era l'aspetto dall'alto di Merovish, come ci si arrivava e quanto gli umanoidi di quel mondo avevano lavorato per erigere una cotale città. La curiosità era tanta per le genti che la domanda sorse spontanea in lui ed in breve la portò all'attenzione dell'immortale.

    "Come mi devo porre verso la gente di Merovish? Quali sono le attività cittadine più frequenti? E' una città governata da un concilio, un dittatore o nessuno? Peculiarità? Prepararsi credo sia la cosa migliore e visto che te ci sei già stato, beh...non arrivo impreparato!"

    Nella realtà dei fatti Glauco sperava che non fosse una città piena di problemi e con persone senza troppi pregiudizi, egli non sapeva che su tutta Endlos vi erano miriadi di razze particolari, alcune native il resto tutte importate dal Maelstrom. Non appena il compagno di viaggio nonché sua guida avrebbe risposto su quali cose distinguevano Merovish, la domanda successiva sarebbe stata semplicemente un proseguo della prima, cercando notizie su usi, costumi, tipologie di lavori, possibilità di guadagni e...gilde. I gruppi organizzati erano qualcosa in cui, a causa della propria maledizione e del glifo infamante ben visibile, sarebbe voluto entrare e le azioni di un suo avo l'avevano portato lontano da quella strada, non potendola nemmeno percorrere. Avrebbe potuto mascherarsi, certo, ma prima o poi sarebbe venuta fuori la verità e Glauco tutto era tranne un menzognero. Lui voleva vivere libero e senza bugie, lui aveva bisogno di una seconda chance. Altro non vi era da pensare in quei momenti se non GRAZIE ENDLOS.
    Sarebbe stato un giorno non molto lontano quando ciò sarebbe successo seppur, varie volte, ci sarebbero stati giorni in cui l'avrebbe maledetta.



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    Invero, il turbine di skekDor non era poi questo granché. Era sicuramente più veloce di un cavallo lanciato in corsa, ma non abbastanza da battere chilometri e chilometri in pochi istanti.
    Il mezzo-Mistico ne aveva in effetti combinata una delle sue. Durante l'illusione nella quale spiegava a Glauco la forma di Merovish aveva "spinto sull'acceleratore", e teletrasportato i due nel Presidio Sud.
    Si trattava di una tecnica non molto dispendiosa, ma che lo Skeksis utilizzava con parsimonia. Non gli piaceva l'idea che i mortali sapessero della sua potenziale "ubiquità".
    Ad ogni modo, annuì alle parole dello gnomo e gli lasciò credere ciò che voleva sentirsi dire.
    "Mmmh... Già, molto veloce."

    In seguito, Glauco chiese a skekDor informazioni dettagliate sulla città. Invero, il mezzo-Mistico non s'era mai informato più di tanto su queste frivolezze. Quando visitava un centro abitato, si comportava come sempre, senza farsi troppi problemi. E in effetti di rado gli era capitato di dover fare i conti con la legge.
    "A Merovish, come in ogni altra parte di Endlos, vivono le creature più disparate. Io mi comporto come è degno di una divinità, ragazzo... Ma sono forte della mia onnipotenza!" Strinse forte il pugno nel dire questo, lasciandosi andare a un sorrisetto di trionfo.
    La luce in fondo al cuore di tenebra rise di gusto di fronte a quell'ostentazione di sicumera: sapeva che mentiva.
    "Nel tuo caso, ti consiglio di osservare una condotta retta, e di mantenere un basso profilo. Non avrai noie, se non ti farai notare troppo."
    Batté un lucido artiglio sulla punta del becco, riflettendo: "Ad ogni modo, le principali attività sottoterra ruotano tutte attorno alla struttura sociale del libero mercato. Laggiù puoi comprare e vendere ciò che vuoi... in tutti i sensi."
    Gli rivolse uno sguardo abbastanza eloquente.
    "Personalmente, mi piace pensare al cibo quando calco le vie del Bazar delle Talpe. Ma immagino che a un mortale come te interessi anche altro: vestiti, utensili, armi... qualche formosa e accondiscendente schiava, magari."
    Le turpe delle genti di Endlos differivano ben poco da quelle dei popoli di Thra. skekDor, modestamente, aveva approfondito l'argomento in ogni sua "sfumatura".
    Continuò a raccontare a Glauco di Merovish, soffermandosi sui negozi e sulle bancarelle che più l'avevano colpito.
    Sommariamente, parlò di pietanze e... compensi. Spiegò allo gnomo di come ci fossero bacheche con su affissi incarichi per i più ardimentosi. Sottoterra si teneva poco conto dei trascorsi. La peggior canaglia poteva essere ingaggiata da un ricco e potente nobiluomo per adempiere a manzioni... non proprio ordinarie, e viceversa.

    Così, scivolò via anche l'ultima mezz'ora di tempo. Il ciclone, finalmente, si fermò al cospetto della caverna. Una modesta apertura che si snodava giù, verso il basso, scavata al cospetto di un'imponente asperità di scura pietra.
    Il turbine ridiscese, schiacciandosi al suolo e svanendo in pochi istanti.
    La sabbia scottava terribilmente, e lo Skeksis cercò in punta di piedi il cono d'ombra prodotto dalla montagna dirimpetto ai due.
    "Ci siamo, giovane Glauco."

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