Dead and Alive

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    ZEGANA
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    Laputa. Mastio. Sala Centrale.
    Come sempre i colonnati osservano la sede del potere dell'Alfiere Errante animarsi per svolgere il proprio ruolo: chiacchiere mormorate a mezza voce; scalpiccìo costante, soffuso ma incessante; attività varie, immerse in un clima di produttività serena e cordiale.
    E' un giorno come un altro. Un qualunquissimo giorno di questo mondo. Eppure, per quanto nulla sembri diverso dal quotidiano, è comunque un giorno da ricordare. Oggi è il diciannovesimo giorno di Spica, come può confermare la luna coricatasi una manciata d'ore fa. Un giorno in cui tutto procede come suo solito, un giorno dove nessuno sospetta nulla.
    Impiegati che si avvicendano sui pavimenti decorati, sbucando da un passaggio laterale solamente per reimmergersi in un altro poco più in là. Guardie sull'attenti, vigili benchè rilassate, garantiscono che l'ambiente si mantenga ordinato e pacifico così come dovrebbe. La grande statua centrale -unita alla maestosa cupola e alla luce che da essa filtra- irradia i presenti con un solido senso di sorveglianza e protezione, così che ciascuno possa dedicarsi ai propri crucci senza temere alcunchè.

    Poi, d'improvviso, silenzio.
    Le attività si arrestano, la frescura delle sale di pietra si ammanta di gelo, la luce s'incrina per un solo istante e la pace sembra allora irrimediabilmente perduta.
    Un ticchettio ritmico, pungente e volutamente pronunciato si fa strada verso il centro della sala. Un'asta d'acciaio batte ad intervalli regolari sullo stesso marmo che accoglie una coppia di visitatori. Un bastone metallico, decorato nella sua estremità superiore, scandisce l'avanzata di chi ha sconvolto la quiete del luogo.

    Con la stessa immediatezza che aveva arrestato la pacifica giostra, così il macchinario perfetto dell'amministrazione laputense riparte a spron battuto, lasciando gli ospiti a contemplare un notevole mutamento di cui -è ben evidente- loro stessi sono stati immobili artefici: i messi corrono ora freneticamente da un capo all'altro della sala; le guardie sono invece tese, pronte ad intervenire al primo cenno di ostilità; la struttura stessa del torrione sembra vibrare di una sorda cautela, quasi perfino il locale li stesse ammonendo di andarsene prima di causare incidenti.
    Il silenzio s'è infranto. L'accoglienza sciupata. I civili commentano esterrafatti, i militari urgono direttive.

    Al centro di ogni attenzione, Dimitriy Kozlov. Gli occhi chiusi, le membra intrecciate su viticci che paiono sostenerne il peso, un volto cereo ed un braccio monco.
    Al suo fianco, una appariscente tritone dal portamento fiero e dallo sguardo sdegnoso. La livrea elaborata conserva un'innata eleganza, laddove di beltà non possa farsi campione il di lei aspetto. L'incedere è deciso, agevolato dal tridente che reca con sè: se non fosse evidente che a condurre l'avanzata non è il biondo assassino, quasi potrebbe dirsi che Zegana funge da araldo -o da alfiere- del suddetto criminale. Ma Zegana è Portavoce di tutt'altra realtà, come non tarderà a precisare.

    In quel clima surreale -in un'atmosfera tiratissima, pregna di follia- ella frena dunque il suo passo, scruta attenta l'ambiente che la circonda, richiama ulteriore attenzione su di sè battendo un'ultima volta il proprio scettro. Al centro della navata ella attende che quest'ultimo rintocco produca il più totale silenzio e, soltanto una volta raggiunto il proprio scopo -soltanto quando i colonnati non rimbalzeranno più i commenti frenetici dei presenti- la tritone lì giunta si accinge ad esprimersi con un unico, secco proclama:

    Chiedo udienza all'Alfiere che regge quest'isola.

    Nulla di più, nulla di meno.
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    Edited by AnimeHunter - 16/9/2017, 16:44
     
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    ogni proprietà, un compito".


    (John D. Rockefeller)


    lqbRWSY

    Appartamenti dell'Alfiere, Mastio.
    Presidio Errante, Endlos.

    Il sole era ormai già sorto, eppure l'Alfiere -quel giorno- era rimasto ben oltre i soliti orari sull'ampia terrazza ricolma di fiori e rampicanti che nelle stagioni meno fredde ospitava spesso le sue colazioni, ovviamente consumate in compagnia del resto della sua famiglia.

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    Tutta colpa di un capriccio del fratello, in quei giorni in visita a Laputa in veste di Ambasciatore straniero; comodamente abbandonata ad un angolo del balcone che le fungeva da ampio schienale, Drusilia lo osservava annoiata mentre dava lezioni di bon ton al figlio Lowarn.

    In realtà, a lei importava relativamente poco del preciso ordine di estrazione delle posate attorno al piatto nei banchetti d'alta classe, esattamente come provava assoluto disinteresse nella scelta del profumo adatto ad occasioni di diverso tipo come balli, banchetti o incontri politici. Su determinate cose molto simile al suo predecessore, l'attuale Alfiere Errante non riteneva affatto necessari inutili orpelli o approcci di circostanza; ciò nonostante aveva scelto di tacere ed assecondare il desiderio del figlio nel momento in cui Lowarn aveva mostrato interesse nel comprendere tutto ciò che riguardava la sfera puramente formale delle relazioni... in particolar modo con gli stranieri.

    Inutile dire che Quarion -a quel genuino interesse del nipote- si era mostrato assolutamente entusiasta: logorroico per natura e desideroso come mai di mostrare le sue competenze in materia, si era lanciato in spiegazioni lunghe, complesse e -per molti dettagli- nemmeno richieste.
    A quel punto avrebbe potuto abbandonarli ai loro discorsi e tentare di rendersi utile in qualche modo più concreto, ma si sentiva profondamente a disagio all'idea di lasciare suo figlio solo con l'Ambasciatore: Lowarn era un ragazzo dall'animo delicato e dall'indole estremamente sensibile: alcuni aneddoti dello zio avrebbero potuto turbarlo non poco ed influire negativamente sul suo sviluppo.

    Ciò nonostante, la stessa Dama del Vento riteneva che la vita non fosse altro che una serie di scelte dettate dalla propria scala delle priorità, e ben presto giunse qualcosa di molto più importante a costringerla fuori dagli appartamenti privati.

    -Alfiere, mi perdoni... è necessaria la sua presenza nella Sala del Trono.
    -Che attendano ancora un po': mio fratello ha quasi finito e stiamo per congedarci.
    -Ehm... riguarda gli attentatori delle Nove Giornate. Ne hanno trovato uno e lo hanno portato qui.

    L'attenzione di Drusilia si fece palese, e se prima cercava di allontanare il messo distrattamente, ora rifletteva bene su come gestire quella novità. Se si trattava di priorità, a quel punto rimanere incollata al figlio non rappresentava più quella principale; si sollevò dunque dalla propria seggiola,
    salutandoli col capo.

    -Precedimi: termino di vestirmi e scendo immediatamente.

    lqbRWSY

    Sala del Trono, Mastio.
    Presidio Errante, Endlos.

    Situata in uno degli ambienti più alti del Mastio, la Sala del Trono era certamente l'ambiente che meglio poteva rappresentare il potere politico del Presidio Errante. Nel momento stesso in cui l'ospite vi avrebbe messo piede, invitata dalle guardie, non avrebbe potuto infatti fare a meno di posare lo sguardo su pareti in marmo candido, sui bassorilievi o gli intarsi di giada ed azzurro. Alla fine di un interminabile colonnato, alla sommità di una breve scalinata, era ben visibile il trono ancora vuoto destinato all'Autocrate, sormontato da tre stelle completamente d'oro in un falso cielo fatto di drappi celesti ed azzurri.
    La luce del sole filtrava dalle ampie vetrate dai mille colori e fantasie, posizionate magistralmente sul soffitto e su alcune pareti in una disposizione strategica, tale che non vi fossero di fatto zone d'ombra.

    VWXlVkN

    -Mi perdoni per la scortesia di essere giunta solo adesso, ma non erano programmate visite oggi.

    In effetti l'enorme ambiente era completamente vuoto, guardie comprese (a parte un paio), segno che non doveva essere il giorno o l'ora in cui gli esponenti del popolo si rivolgevano alla loro sovrana per le più svariate ragioni.

    -Noto che ha condotto qui una vecchia conoscenza di questo Presidio.

    Sfilando leggiadra per un corridoio laterale e superando l'ospite, la Dama del Vento avrebbe finalmente raggiunto il suo trono, mostrando un'espressione stanca e lievemente contrariata. Ovviamente non si trattava di chi le sostava innanzi, piuttosto del dover occuparsi di un compito ingrato che -fosse stato per lei- avrebbe volentieri accantonato, dato che non ne aveva trovato mai l'utilità ed erano trascorsi parecchi anni. Eppure il suo ruolo non era quasi mai piacevole, ed anche le questioni di giustizia andavano risolte in qualche modo.

    -Sono Drusilia Galanodel, l'Alfiere di questo Presidio e sono lieta di ospitarla nella mia dimora. Posso conoscere il suo nome?

    Dato che non ho ancora aggiornato le descrizioni con le nuove immy, ecco la Sala del Trono da me descritta: LINK

    Passive:

    GALANODEL »

    « i figli di Dio videro le figlie dell'uomo che erano belle
    e si presero delle mogli fra tutte quelle che scelsero. »
    Bereshit (Genesi) VI,2.

    Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo di un Galanodel presenta tratti di entrambe le razze.
    Per comprendere una delle caratteristiche alla base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che, sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo perchè -come gli angeli- i Galanodel sono legati alla Fonte. Questa li rende immuni da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete" quali batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono assolutamente immuni alle malattie e, qualora qualcuno provasse ad avvelenarli, la sostanza tossica verrà assunta senza che il corpo ne subisca effetti deleteri.
    Altra eredità della progenie celeste vi è certamente la capacità di sollevarsi in aria -talvolta generando candide ali sulla schiena- o irradiare luce dalla propria pelle, intensificandola o meno a seconda del caso. Questa non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare. Essendo quindi provvisti di un corpo luminoso, questo non sarà provvisto di ombra ai propri piedi.
    Essendo inoltre il corpo parzialmente costituito di luce, esso avrà capacità di rigenerazione superiori a quella di un normale umano; non conserva inoltre i segni delle cicatrici. Inoltre ha un adattamento alla diversa luminosità che va aldilà dell'umano: è infatti in grado di vedere perfettamente al buio, come se fosse pieno giorno.
    E' infine cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son predilette fanciulle vergini ed infanti. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica e sola fonte di potere.
    Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue di un Galanodel "puro" porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni.

    [Resistenza a Veleni e Malattie: 5 | Difesa da Veleni e Malattie: 2 | Volo: 5 | Assenza di Ombra: 5 | Rigenerazione: 5 | Scurovisione: 5 | Malia tramite Sangue: 5]



    GODDESS OF LOVE »

    «Mettimi come sigillo sul tuo braccio, come sigillo sul tuo cuore, perchè forte come la Morte è Amore. Le grandi acque non potrebbero spegnerlo, né i fiumi sommergerlo. Tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma ardente, la fiamma del Signore!»
    Canto dei Cantici VIII,6-7.


    L'Amore è un sentimento intenso e profondo simile all'affetto, alla simpatia ed all'adesione, ma molto più violento ed incontrollabile. Impossibile da concepire appieno per chi non ha avuto mai modo di viverlo è rivolto verso una persona, un animale, un oggetto o verso un concetto, un ideale. Oppure, può semplicemente essere un impulso dei nostri sensi che ci spinge verso una determinata persona. E' tuttavia soggettivo, ed è forse questo a renderlo così complesso; per alcuni è il volere che gli altri siano felici, un sentimento incondizionato che richiede molto coraggio e accettazione, per altri è ciò che avvicina l'uomo ad un Dio lontano, altri lo ritengono semplicemente una utopia, qualcosa di non concreto. Sono infiniti i modi di pensare e vederlo, così tanti quanti sono le creature di ogni universo e dimensione. Drusilia Galanodel, insieme al fratello Quarion, rappresenta ogni singolo aspetto della carta di Arcani di cui sono i concetti incarnati. Loro sono gli Amanti, incarnano l'Amore -la forza più potente dell'Universo- ed il Libero Arbitrio.
    Loro sono quella fiamma viva in grado di animare ciascun animo verso il desiderio massimo del proprio esistere. Per tale ragione la bella è in grado di esercitare numerose malie sugli altri. Ciò che tuttavia non accade è la situazione inversa: nulla è in grado di scalfire la sua volontà, mentirle o ingannarne i sensi, forte del suo potere e della sua stessa essenza.
    E' inoltre empatica, capace di comprendere appieno lo stato d'animo altrui. Significa "sentire dentro" e nonostante il concetto sia spesso ridotto al semplice "mettersi nei panni dell’altro", in realtà vuol dire "portare l'altro nel proprio mondo". Drusilia può mettere in secondo piano il suo modo di percepire la realtà per cercare di far risaltare in se stessa le esperienze e le percezioni di chi le sta intorno. È una forma molto profonda di comprensione dell'altro perché si tratta d'immedesimazione negli altrui sentimenti. Ci si sposta da un atteggiamento di mera osservazione esterna al come invece si sente interiormente, cercando di guardare attraverso i suoi occhi.
    E' per tutto questo che, chiunque ha a che fare con la Dama del Vento, vede in lei ciò che desidera; il musicista la sognerà come propria musa o sentirà dolci melodie provenienti dai suoi passi, il pittore la vedrà come opera d'arte vivente ed il chierico si stupirà nel riconoscere in lei l'impronta del suo dio. Tali reazioni possono essere infinite, come lo sono coloro che la incontrano, assaporandone la persona, omaggiando la sua bellezza.

    [Malia d'Amore: 5 | Anti-Malia: 5 | Lie-Detector: 5 | Mindfuck-Alert: 5 | Trick-Detector: 5 | Empatia: 5 | +10% di Energia: 5]



    LADY OF THE WIND »

    «L'Amore ci passa accanto, rivestito di soavità, ma noi fuggiamo via impauriti, andiamo a nasconderci nelle tenebre o, ancora, l'inseguiamo per far del male in suo nome. Anche il più saggio tra noi si piega sotto il formidabile peso d'Amore; eppure esso è, in verità, leggero come la brezza lieve del Libano.»
    Kahil Gibran.


    E' innegabile che, dal suo arrivo su Endlos, il potere della Dama del Vento sia sensibilmente cresciuto: questo può essere in parte dovuto al fatto che ella abbia abbracciato il suo destino di guerriero Galanodel -imparando a non lasciarsi più frenare dal suo cuore tenero-, e in parte al fatto che la permanenza presso l'Isola nel Cielo l'abbia portata ad un più alto livello di comunione col suo elemento... Fatto sta che l’ambiente attorno a lei sembra aver sviluppato un legame quasi empatico con Drusilia, reagendo alla sua presenza e riflettendo come uno specchio i suoi stati d’animo. Il potere non genera mai effetti disastrosi o disagevoli, nemmeno per gli avversari, ma è una spia più che utile per capire che aria tira; se -all’improvviso- il cielo si annuvola... e se è stato fatto o detto qualcosa di fuori luogo, sarebbe meglio a preoccuparsi di quei neri cumoli temporaleschi, perché potrebbero essere un terribile presagio di tempesta.
    La comprensione del suo elemento è tale da poter considerarlo "tutt'uno" con la sua Signora. Partendo da tale presupposto, la giovane Galanodel può comandarlo a suo piacimento con rapidità e naturalezza sconosciute ad un mago qualunque. E' anche in grado, attraverso la meditazione, di poter "sentire" ogni molecola d'aria presente nel raggio di 15m da lei; quando qualcosa si trova all'interno dell'area, la Dama è in grado di stabilire la sua esatta posizione nello spazio, un suo qualsiasi movimento o un semplice respiro, come anche la composizione chimica in caso di sostanze gassose. Allo stesso modo la sua essenza non è in realtà nemmeno relegata ad uno stato fisico vero e proprio, ma più simile al vento; nonostante Drusilia sia di fatto un corpo, con il tempo ha finito per somigliare al suo elemento al punto da diventare percepibile non solo come soggetto singolo, ma anche come l'aria che la circonda, rendendo di fatto difficile determinati tipi di localizzazione.
    Similmente all'aria è perfino in grado di spostarsi, veloce come il vento di cui è sovrana, ed ha particolarità fisiche quali una elasticità muscolare fuori dalla norma che le permette di compiere movimenti particolarmente complessi con l'aiuto del proprio fisico scattante.
    Mai vi fu nulla più mobile dell'aria e del vento, mai vi fu più grazia di ciò che nel cielo sconfinato si muove.

    [Manipolazione Atmosferica: 0 | Instant Casting: 5 | Antiauspex-Radar: 5 | Auspex “Radar”: 5 | Auspex di Composizione dell'Aria: 5 | Bonus alla Velocità: 5 | Bonus all'Agilità: 5]



    GODDESS OF BEASTS »

    «Io sono colei che a notte, nel cielo, riempie di luce il firmamento. Colei che genera il timore e l’inquietudine della notte, sono. Colei che richiama dagli abissi i pesci alla superficie. Dov’è la mia parola perentoria e chiara? In una rete a larghe maglie stesa sui campi. In una rete a strette maglie tirata su dai campi, sì che nessun uccello voli via. La mia parola attraversa il mare ed il mare ne è spaventato. La mia parola attraversa laghi ed acquitrini; penetra la corrente dell’Eufrate e ne diventa essa stessa corrente.»
    Inno a Ishtar.


    Se è vero che, chiunque abbia a che fare con la Dama del Vento, vedrà in lei ciò che desidera nel profondo dell'anima, lo è ancor di più per le creature più istintive: queste subiranno maggiormente l'effetto della sua sola presenza, proprio in virtù della natura emozionale ed istintiva dell'amore stesso.
    Qualunque bestia, mostro o creatura intelligente ma dotata di istinto sarà infatti portata a sentirsi a suo agio in presenza della bella, non percependola mai come una minaccia ma sempre un alleato: una madre, una figlia, un componente del branco o qualcuno verso cui sentirsi invitati ad abbassare le difese. Non sarà quindi insolito che creature anche non solite ad assumere determinati atteggiamenti mansueti, in sua compagnia si riveleranno affettuosi, felici e desiderosi di tenerezza.
    Nell'aiutarla ad ispirare tali sentimenti, vi è anche l'abilità di Drusilia di comprendere perfettamente i linguaggi animali fatti di suoni semplici e gestualità del corpo, interagendoci così con maggior sicurezza e generando danni minori rispetto ad altri.

    [Linguaggio animale: 5 | Malia di serenità per le sole creature istintive: 5]



    AURA DEI GIUSTI »

    «Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto»
    (1 Pt 4,10).


    Altro non è che una aura di "cárisma" che circonda alcuni degli appartenenti alla gilda. Tale aura è invisibile tuttavia splendente per chi è in grado di guardarla, ed è un concentrato di Salvezza, Misericordia e Grazia. Coloro che avranno modo di osservare un portatore di tali doni, vedranno nelle sue gesta, anche quelle non apprezzabili, la manifestazione più alta di Giustizia, perchè Aviatore è colui che scelse di avere il dono di una vita spesa al servizio dei fratelli.

    [Malia di carisma]
     
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    ZEGANA
    ZEGANA ¤ PRIME SPEAKER
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    Nuovamente l'incanto del silenzio si spezza, producendo tosto un frenetico agitarsi di attività e di comunicazioni dirette alle più svariate dimore: in quel caos Zegana staziona solida, imperturbabile e pienamente convinta là dove ha annunciato il proprio intento, in vibrante attesa di un dipanarsi degli eventi ma -perizia questa nella quale ella è per certo insuperabile- assolutamente senza scomporsi o dar prova del proprio prolungato indugio. La tritone ha infatti appreso come in ogni teso rapporto non si debba dar prova delle proprie aspettative e dei desideri verso i quali si punta, pena una debolezza insita nel dialogo ed una mancata forza sul piano delle trattative; per tale motivo ella non tradisce alcunchè nemmeno quando -alfine- un messo in armi e corazza si spinge al suo fianco e, con tutto l'intento di scortarla, le apre la via verso le successive stanze.

    Qui giunta, in un tripudio di lusso e buongusto -in una sala del trono riccamente decorata ma senza scadere nell'eccesso o nello squallore- la Portavoce ha dunque modo di esplorare gli ampi spazi ai quali è stata introdotta, carpendo perciò con le sue orbite ambrate quanti più dettagli possibili di detta magnificenza: di per sè l'alternarsi di tinte gentili e di ornamenti chiari, con un gusto squisitamente ordinato e con un vago riferimento alle tonalità naturali, allieta l'occhio di chiunque abbia un profondo rispetto per gli spazi aperti ma ben comprenda l'esigenza di sale ed edifici -al pari di Zegana, libero tritone delle profondità abissali, assurto poi a massima autorità di una gilda saldamente radicata in un contesto prettamente cittadino; l'unione di tutto ciò ad una luminosità permeante, a tratti irreale (considerato che questo salone si trova nel fulcro di un complesso imponente e, perciò, si sia portati ad immaginarlo buio o tetro), dona al luogo un ulteriore senso d'armonia e di ristoro, quasi a tratteggiarlo più come un salotto nel quale rilassarsi in necessità di rimanere al chiuso e non -nell'effettività della sua funzione- quale un atrio di questuanti oppure un ambiente ove amministrare della fredda e pedante burocrazia.

    Nel mentre di queste considerazioni -quando Zegana è ancora intenta a quantificare l'immensa mole di lavoro necessaria a produrre il tutto, nonchè ad un vano, rozzo tentativo di datare questi stessi spazi e così, pure, il primissimo governo dell'isola- ecco che da uno degli innumerevoli collegamenti laterali compare nientemeno che la personalità richiesta, l'Autocrate di Laputa nella persona della ben nota Drusilia Galanodel -in tutto e per tutto somigliante alle descrizioni ed alle voci sulle quali la tritone s'era precedentemente informata. L'alfiere si spende dunque ad una breve introduzione formale, scusandosi per il di lei ritardo ed invitando l'ospite ad una pari presentazione: non le sfugge però -e come potrebbe?- la presenza di un terzo scomodo figuro, qualcuno che -pur nell'evidenza di non essere persona gradita- ella apostrofa con un neutro appellativo. Che voglia dunque celare i reali rapporti intercorsi in passato? Che stia cercando di dissimulare l'importanza dell'assassino circa le Nove Giornate? Qualcosa nel di lei volto sembra tuttavia agitarsi e dichiarare una certa misura di disagio -smorfie di fastidio appena accennate ma nelle quali Zegana cerca di leggere dei riscontri con le informazioni che ella stessa ha a disposizione.

    Parimenti lieta di essere qui ed anzi in obbligo di porle i miei stessi omaggi: il mio nome è Zegana ed ho l'onore di essere la legittima Portavoce dell'Alleanza Simic, congrega a carattere scientifico di recente strutturatasi su questo semipiano.

    Lo scambio di battute prende allora avvio, con la Portavoce arroccata su di una severa etichetta alla quale si affianca però una tranquillità ed un comodo largamente innaturali: il tono è infatti rigido, impeccabile ma anche incredibilmente spontaneo; la postura è eretta, slanciata e fiera ma comunque conveniente; lo sguardo si pone saldo, diretto o senza filtri, a sostenere un confronto che non la vedrà mai cedere o distogliere le iridi da quelle della sua interlocutrice pur se privo di sfida o di presunte manchevolezze -effettivamente è uno sguardo tra pari e non tra avversari. In un certo qual senso sembrerebbe ci possa essere un effetto sovrannaturale, un'intermediazione divina per la quale il clima si distende unilateralmente e contrasta anzi con le aspettative: Zegana si fa dunque presto convinta di una qualche alterazione che, producendole in seno un'amorevole serenità (là dove ella rifugga i sentimentalismi e i disequilibri nello svolgere le proprie mansioni istituzionali), stia di fatto falsando il rapporto in essere. Forse -e dico forse- per una volta la lontananza che il trono impone potrebbe giocare a favore di chi non si erge sul predellino -in casi come questo, infatti, l'orchestrata disparità nelle altezze va a mitigare il potere che irradia dalla padrona di casa.

    Credo invece non sia necessario procedere alle presentazioni con il qui condotto Dimitriy Kozlov: mi ha già confermato di conoscerne l'identità ad un primo sguardo e ciò mi rincuora per non averla allora disturbata inutilmente.
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    Parimenti lieta di essere qui ed anzi in obbligo di porle i miei stessi omaggi: il mio nome è Zegana ed ho l'onore di essere la legittima Portavoce dell'Alleanza Simic, congrega a carattere scientifico di recente strutturatasi su questo semipiano.

    La prima impressione che l'Alfiere Errante ebbe di quella creatura fu -aldilà dell'aspetto abbastanza alieno, anche per gli standard laputensi- che si trattasse certamente di un politico, un ambasciatore o comunque qualcuno che, al pari di suo fratello Quarion, aveva imparato il buon uso della gestualità e delle parole, così da usarlo come strumento nel proprio lavoro o per i propri scopi. Il tono era infatti rigido, impeccabile ma spontaneo, con la postura eretta, slanciata e fiera ma comunque conveniente. A quel punto -viste le sue esperienze di vita e l'ahimè ben profonda conoscenza dell'Ambasciatore dell'Est- Drusilia avrebbe potuto benissimo chiudersi a riccio, focalizzando le sue attenzioni ed i sospetti in ogni dettaglio potesse metterla in allerta, perché se davvero quella era come il fratello... allora avrebbe potuto confonderla e sfruttarla in ogni singolo istante.

    A rasserenarla fu tuttavia lo sguardo saldo dell'interlocutrice, privo di sfida o di presunte manchevolezze, ma che sosteneva quello della più alta carica di Laputa come se fosse un suo pari. Se fosse stata simile a Quarion -avrebbe osservato Drusilia fra sé- probabilmente si sarebbe prostrata maggiormente di fronte ad un Autocrate.

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    Credo invece non sia necessario procedere alle presentazioni con il qui condotto Dimitriy Kozlov: mi ha già confermato di conoscerne l'identità ad un primo sguardo e ciò mi rincuora per non averla allora disturbata inutilmente.

    -Disturbo o meno è irrilevante quando si tratta di compiere il proprio dovere, e nemmeno un Autocrate può vivere di soli diritti, se non vuole vedere la sua patria cadere a pezzi.

    Nonostante non fosse un discorso particolarmente felice, l'Alfiere lo pronunciò con neutrale consapevolezza, perché infondo erano trascorsi degli anni dalla sua salita al potere e -a discapito degli idealismi e delle utopie di cui si era fatta paladina in passato- aveva scoperto più volte e a sue spese quanto quell'affermazione fosse vera. Non che fosse mai stata una lavativa, ma fra i doveri rientravano comportamenti ed azioni non esattamente condivisibili -nemmeno per lei- ma necessari a mantenere l'ordine ed evitare che le persone si ammazzassero a vicenda. Anche a costo di diventare capro espiatorio di tutti i "mali minori" che generava con i suoi giudizi e le condanne.

    Un esempio era proprio quel Dimitriy.
    Dal suo passato come Ufficiale dell'allora Alfiere Raylek, e prima ancora come suo mercenario, Drusilia sapeva benissimo come funzionavano determinati contratti di lavoro. Poteva immaginare che Dimitriy non fosse in alcun modo interessato al bene o al male di Laputa, piuttosto alle monete che gli erano state promesse dal Sodalizio. Ciò nonostante, il suo volto e quello di molti altri era diventato noto a troppe persone per decidere di tenerlo segreto; erano state definite quindi delle taglie e pubblicato ciò che già si sapeva in giro in modo ufficioso: punendo quel reato, avrebbero immediatamente prevenuto ritorsioni a posteriori dei pochi simpatizzanti del Sodalizio rimasti liberi che -con la libertà dei mercenari- si sarebbero sentiti autorizzati ad agire. Quelle taglie servivano a preservare il suo Presidio, anche se l'Alfiere non nutriva il minimo interesse sulla vita o morte di quegli stranieri.

    -Per questo la ringrazio umilmente a nome di tutto il Presidio Errante per il servizio offerto.

    Sorrise, chinò lievemente il capo in segno di gratitudine.

    -Spero non le dia noie se chiedo ad un mio Magister libero un controllo rapido, così da confermare l'identità e consegnarvi la somma promessa.

    Passive:

    GALANODEL »

    « i figli di Dio videro le figlie dell'uomo che erano belle
    e si presero delle mogli fra tutte quelle che scelsero. »
    Bereshit (Genesi) VI,2.

    Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo di un Galanodel presenta tratti di entrambe le razze.
    Per comprendere una delle caratteristiche alla base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che, sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo perchè -come gli angeli- i Galanodel sono legati alla Fonte. Questa li rende immuni da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete" quali batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono assolutamente immuni alle malattie e, qualora qualcuno provasse ad avvelenarli, la sostanza tossica verrà assunta senza che il corpo ne subisca effetti deleteri.
    Altra eredità della progenie celeste vi è certamente la capacità di sollevarsi in aria -talvolta generando candide ali sulla schiena- o irradiare luce dalla propria pelle, intensificandola o meno a seconda del caso. Questa non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare. Essendo quindi provvisti di un corpo luminoso, questo non sarà provvisto di ombra ai propri piedi.
    Essendo inoltre il corpo parzialmente costituito di luce, esso avrà capacità di rigenerazione superiori a quella di un normale umano; non conserva inoltre i segni delle cicatrici. Inoltre ha un adattamento alla diversa luminosità che va aldilà dell'umano: è infatti in grado di vedere perfettamente al buio, come se fosse pieno giorno.
    E' infine cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son predilette fanciulle vergini ed infanti. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica e sola fonte di potere.
    Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue di un Galanodel "puro" porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni.

    [Resistenza a Veleni e Malattie: 5 | Difesa da Veleni e Malattie: 2 | Volo: 5 | Assenza di Ombra: 5 | Rigenerazione: 5 | Scurovisione: 5 | Malia tramite Sangue: 5]



    GODDESS OF LOVE »

    «Mettimi come sigillo sul tuo braccio, come sigillo sul tuo cuore, perchè forte come la Morte è Amore. Le grandi acque non potrebbero spegnerlo, né i fiumi sommergerlo. Tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma ardente, la fiamma del Signore!»
    Canto dei Cantici VIII,6-7.


    L'Amore è un sentimento intenso e profondo simile all'affetto, alla simpatia ed all'adesione, ma molto più violento ed incontrollabile. Impossibile da concepire appieno per chi non ha avuto mai modo di viverlo è rivolto verso una persona, un animale, un oggetto o verso un concetto, un ideale. Oppure, può semplicemente essere un impulso dei nostri sensi che ci spinge verso una determinata persona. E' tuttavia soggettivo, ed è forse questo a renderlo così complesso; per alcuni è il volere che gli altri siano felici, un sentimento incondizionato che richiede molto coraggio e accettazione, per altri è ciò che avvicina l'uomo ad un Dio lontano, altri lo ritengono semplicemente una utopia, qualcosa di non concreto. Sono infiniti i modi di pensare e vederlo, così tanti quanti sono le creature di ogni universo e dimensione. Drusilia Galanodel, insieme al fratello Quarion, rappresenta ogni singolo aspetto della carta di Arcani di cui sono i concetti incarnati. Loro sono gli Amanti, incarnano l'Amore -la forza più potente dell'Universo- ed il Libero Arbitrio.
    Loro sono quella fiamma viva in grado di animare ciascun animo verso il desiderio massimo del proprio esistere. Per tale ragione la bella è in grado di esercitare numerose malie sugli altri. Ciò che tuttavia non accade è la situazione inversa: nulla è in grado di scalfire la sua volontà, mentirle o ingannarne i sensi, forte del suo potere e della sua stessa essenza.
    E' inoltre empatica, capace di comprendere appieno lo stato d'animo altrui. Significa "sentire dentro" e nonostante il concetto sia spesso ridotto al semplice "mettersi nei panni dell’altro", in realtà vuol dire "portare l'altro nel proprio mondo". Drusilia può mettere in secondo piano il suo modo di percepire la realtà per cercare di far risaltare in se stessa le esperienze e le percezioni di chi le sta intorno. È una forma molto profonda di comprensione dell'altro perché si tratta d'immedesimazione negli altrui sentimenti. Ci si sposta da un atteggiamento di mera osservazione esterna al come invece si sente interiormente, cercando di guardare attraverso i suoi occhi.
    E' per tutto questo che, chiunque ha a che fare con la Dama del Vento, vede in lei ciò che desidera; il musicista la sognerà come propria musa o sentirà dolci melodie provenienti dai suoi passi, il pittore la vedrà come opera d'arte vivente ed il chierico si stupirà nel riconoscere in lei l'impronta del suo dio. Tali reazioni possono essere infinite, come lo sono coloro che la incontrano, assaporandone la persona, omaggiando la sua bellezza.

    [Malia d'Amore: 5 | Anti-Malia: 5 | Lie-Detector: 5 | Mindfuck-Alert: 5 | Trick-Detector: 5 | Empatia: 5 | +10% di Energia: 5]



    LADY OF THE WIND »

    «L'Amore ci passa accanto, rivestito di soavità, ma noi fuggiamo via impauriti, andiamo a nasconderci nelle tenebre o, ancora, l'inseguiamo per far del male in suo nome. Anche il più saggio tra noi si piega sotto il formidabile peso d'Amore; eppure esso è, in verità, leggero come la brezza lieve del Libano.»
    Kahil Gibran.


    E' innegabile che, dal suo arrivo su Endlos, il potere della Dama del Vento sia sensibilmente cresciuto: questo può essere in parte dovuto al fatto che ella abbia abbracciato il suo destino di guerriero Galanodel -imparando a non lasciarsi più frenare dal suo cuore tenero-, e in parte al fatto che la permanenza presso l'Isola nel Cielo l'abbia portata ad un più alto livello di comunione col suo elemento... Fatto sta che l’ambiente attorno a lei sembra aver sviluppato un legame quasi empatico con Drusilia, reagendo alla sua presenza e riflettendo come uno specchio i suoi stati d’animo. Il potere non genera mai effetti disastrosi o disagevoli, nemmeno per gli avversari, ma è una spia più che utile per capire che aria tira; se -all’improvviso- il cielo si annuvola... e se è stato fatto o detto qualcosa di fuori luogo, sarebbe meglio a preoccuparsi di quei neri cumoli temporaleschi, perché potrebbero essere un terribile presagio di tempesta.
    La comprensione del suo elemento è tale da poter considerarlo "tutt'uno" con la sua Signora. Partendo da tale presupposto, la giovane Galanodel può comandarlo a suo piacimento con rapidità e naturalezza sconosciute ad un mago qualunque. E' anche in grado, attraverso la meditazione, di poter "sentire" ogni molecola d'aria presente nel raggio di 15m da lei; quando qualcosa si trova all'interno dell'area, la Dama è in grado di stabilire la sua esatta posizione nello spazio, un suo qualsiasi movimento o un semplice respiro, come anche la composizione chimica in caso di sostanze gassose. Allo stesso modo la sua essenza non è in realtà nemmeno relegata ad uno stato fisico vero e proprio, ma più simile al vento; nonostante Drusilia sia di fatto un corpo, con il tempo ha finito per somigliare al suo elemento al punto da diventare percepibile non solo come soggetto singolo, ma anche come l'aria che la circonda, rendendo di fatto difficile determinati tipi di localizzazione.
    Similmente all'aria è perfino in grado di spostarsi, veloce come il vento di cui è sovrana, ed ha particolarità fisiche quali una elasticità muscolare fuori dalla norma che le permette di compiere movimenti particolarmente complessi con l'aiuto del proprio fisico scattante.
    Mai vi fu nulla più mobile dell'aria e del vento, mai vi fu più grazia di ciò che nel cielo sconfinato si muove.

    [Manipolazione Atmosferica: 0 | Instant Casting: 5 | Antiauspex-Radar: 5 | Auspex “Radar”: 5 | Auspex di Composizione dell'Aria: 5 | Bonus alla Velocità: 5 | Bonus all'Agilità: 5]



    GODDESS OF BEASTS »

    «Io sono colei che a notte, nel cielo, riempie di luce il firmamento. Colei che genera il timore e l’inquietudine della notte, sono. Colei che richiama dagli abissi i pesci alla superficie. Dov’è la mia parola perentoria e chiara? In una rete a larghe maglie stesa sui campi. In una rete a strette maglie tirata su dai campi, sì che nessun uccello voli via. La mia parola attraversa il mare ed il mare ne è spaventato. La mia parola attraversa laghi ed acquitrini; penetra la corrente dell’Eufrate e ne diventa essa stessa corrente.»
    Inno a Ishtar.


    Se è vero che, chiunque abbia a che fare con la Dama del Vento, vedrà in lei ciò che desidera nel profondo dell'anima, lo è ancor di più per le creature più istintive: queste subiranno maggiormente l'effetto della sua sola presenza, proprio in virtù della natura emozionale ed istintiva dell'amore stesso.
    Qualunque bestia, mostro o creatura intelligente ma dotata di istinto sarà infatti portata a sentirsi a suo agio in presenza della bella, non percependola mai come una minaccia ma sempre un alleato: una madre, una figlia, un componente del branco o qualcuno verso cui sentirsi invitati ad abbassare le difese. Non sarà quindi insolito che creature anche non solite ad assumere determinati atteggiamenti mansueti, in sua compagnia si riveleranno affettuosi, felici e desiderosi di tenerezza.
    Nell'aiutarla ad ispirare tali sentimenti, vi è anche l'abilità di Drusilia di comprendere perfettamente i linguaggi animali fatti di suoni semplici e gestualità del corpo, interagendoci così con maggior sicurezza e generando danni minori rispetto ad altri.

    [Linguaggio animale: 5 | Malia di serenità per le sole creature istintive: 5]



    AURA DEI GIUSTI »

    «Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto»
    (1 Pt 4,10).


    Altro non è che una aura di "cárisma" che circonda alcuni degli appartenenti alla gilda. Tale aura è invisibile tuttavia splendente per chi è in grado di guardarla, ed è un concentrato di Salvezza, Misericordia e Grazia. Coloro che avranno modo di osservare un portatore di tali doni, vedranno nelle sue gesta, anche quelle non apprezzabili, la manifestazione più alta di Giustizia, perchè Aviatore è colui che scelse di avere il dono di una vita spesa al servizio dei fratelli.

    [Malia di carisma]
     
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    ZEGANA
    ZEGANA ¤ PRIME SPEAKER
    SIMIC¤ ¤ ¤100%
    E' forse una domanda retorica quella che l'Alfiere Errante pone a Zegana? Non credo -anzi, ella stessa non lo crede. Non crede che Drusilia sia in errore perchè, effettivamente, per sua stessa esperienza la tritone ammette che chi detiene il potere ha pure la responsabilità di amministrarlo. Ella ben conosce cosa significhi essere investita di una posizione di prestigio e perciò, dall'alto della sua carica di Portavoce, non manca di riconoscere che ogni diritto acquisito in merito reca in sè in realtà pure il fardello di molti doveri.
    Non c'è peraltro alternativa: ogni singolo ma vano tentativo, ogni altra disperata volontà di ignorare questo basilare dettame porterebbe infatti ad una mole incommensurabile di danni e storture, quali un governo nei fatti egoista oppure ancora ad una cattiva gestione dello stesso, dando perciò adito a ripercussioni catastrofiche tanto sul piano amministrativo quanto su quello prettamente sociale.

    Indubbiamente.

    Per questo motivo Zegana si propone dunque totalmente concorde con la massima autorità dell'isola fluttuante, assecondandone il ragionamento or ora espresso nel suono di una prima, asciutta risposta -che, come sempre, non si spende in melense lusinghe ma si attesta anzi su di un formale rigore. Ella dispone perciò tutta questa sua piena concordia tramite un singolo vocabolo -un'avverbio, così com'è gradito alla Portavoce stessa; un singolo vocabolo che nell'apparenza potrebbe rispondere a tutti e tre gli interventi della sua interlocutrice ma che, nello specifico, sussegue solamente all'incipit -a quel pronao dialettico con il quale l'Autocrate mette in chiaro che il titolo la chiama al dovere senza lasciarle alcuna finestra per i desideri o le incertezze della persona chiamata a quel ruolo.
    Effetivamente non sarebbe corretto dire che la tritone ha agito allo scopo di produrre un prezioso servizio per l'autonomo stato di Laputa, quanto piuttosto è d'uopo sottolineare ch'ella si è mossa in tal direzione unicamente per rincorrere un'opportunità -ed il relativo vantaggio- che l'attuale situazione promette di offrire. Non c'è infatti spazio per favoritismi tra estranei o romanticismi di sorta nella politica di chi riveste la prima carica dell'Alleanza, nessuno sconto e nessun caritatevole dono in assenza di un pari introito sul quale porre solide fondamenta contro l'incerto futuro: ciò che può apparire come una rivendicazione in certa misura personale -la riscossione di una taglia, il barbarico scambio tra l'unicità di una vita e la ripugnante vanità del mero denaro- ad uno sguardo più ampio e perspicace rivela invece un certo progetto ai fini del vigore e prosperità di quella medesima congrega scientifica che la tritone rappresenta.

    Ed infatti -a questo proposito- non ho mozione alcuna da opporre: ritengo sia suo pieno diritto -come governante, tutore e rappresentante di questo popolo- procedere ad un'accurata disamina del corpo.
    Sono però costretta ad avvertire chiunque vorrà incaricare di questo compito di operare con massima perizia ed altrettanta cautela: la vittima sembra infatti aver predisposto delle contromisure alquanto mirabili nell'eventualità -così come ora- si ritrovasse incapace di preservare da sè i propri segreti.

    L'appunto da parte della Portavoce giunge subitaneo, ben prima che Drusilia possa procedere con qualsivoglia indagine -o, parimenti, delegare quel compito a qualcuno del suo entourage. Non che il monito abbia un tono ostile o si configuri come una minaccia -ben lungi da questi significati, figuriamoci!- quanto, invece, un dovuto scambio di conoscenze in ottica di una collaborazione proficua per entrambi: l'interesse di Zegana è infatti di vedersi riconosciuti gli emolumenti promessi, obiettivo che può realizzarsi unicamente se l'Autocrate si convince alfine della bontà e dell'onestà con cui la tritone si è a lei presentata.

    Nel tentativo di comprendere quale fosse la sua reale identità -perchè, come non è difficile a credersi, il soggetto in esame vestiva dei panni non suoi- il consulente al quale mi sono rivolta ha inavvertitamente attivato una curiosa reazione di difesa, tale da spingere il corpo del ricercato Kozlov ad auto-digerirsi a livello cellulare.
    Un tempestivo intervento ha comunque permesso di confinare l'insidia prima che potesse estendersi e consumare l'intero cadavere, ciononostante il danno subito dalla salma ha richiesto l'amputazione dell'arto superiore destro, come potete constatare di persona.

    Già, in quell'intreccio di radici che Zegana ha eletto quale proprio famiglio -tra le fronde che sorreggono la carcassa in un'apparente quanto meritato riposo- il biondo mercenario si ostina a non tradire nemmeno ora la propria cifra stilistica: privo del guanto immacolato là dove manca addirittura tutto il braccio sin da poco sotto la spalla, Dimitriy si mostra falsamente indifeso persino nella morte, quasi l'astuzia e la sfuggevolezza di cui sapeva dar prova potessero perdurare oltre i suoi semplici resti mortali.

    L'esperienza ci ha permesso infine di portare a termine l'esplorazione pur previa un'opportuna valutazione dei rischi e delle ulteriori trame celate. Benchè il corpo sembri largamente inaccessibile e foriero di continue trappole, il vaglio dei parametri biometrici ha prodotto comunque un responso conclusivo e -secondo la nostra scienza- integralmente inoppugnabile.
    Per tali motivi, senza nulla togliere alla sua libertà di sottoporre il ricercato alle analisi del caso, posso infine espormi con ampio margine di sicurezza e dichiarare che il qui presente è a tutti gli effetti quanto appare ai miei occhi: colui che va sotto il nome di Dimitriy Kozlov, per il quale ho piena intenzione di reclamare ciascuno dei compensi stabiliti e sottoscritti dal Magister Saddler.

    Il riferimento al proclama emesso dal governo di Laputa a nome del Magisterium si accompagna ad una ritrovata apatia -tale è la delicatezza che la richiesta impone da surclassare la malia amorosa di cui Drusilia è fulcro ed attestare anzi Zegana entro i confini della propria statuaria personalità. E non c'è necessità che la tritone sfoderi il pezzo di pergamena sul quale sono vergate le suddette promesse, nessun timore che l'Autocrate che le si staglia innanzi venga meno al proprio dovere: ella stessa ha dato prova di piena integrità, di rispetto e di giustizia con quelle poche parole scandite dal principio perciò... no, nessuna esitazione. Non è da Zegana, dopotutto.
    PASSIVE SKILLS
    ALPHA AUTHORITYCARISMA (MALIA)
    CARVEN CARYATIDAPATIA (ANTI-AUSPEX)
    DOWSING SHAMANRABDOMANZIA
    FATHOM MAGESCUROVISIONE (AUSPEX)
    MASTER BIOMANCERCOMPETENZE BIOLOGICHE
    MERFOLK OF THE DEPTHSAPNEA
    MINDSTATICMINDFUCK-ALERT (AUSPEX)
    SCATTER ARCPERCEZIONE MAGICA (AUSPEX)
    UNCOVERED CLUESLIE DETECTOR (AUSPEX)
    VIGEAN INTUITIONTRICK DETECTOR (AUSPEX)
    VOIDWIELDERTASCA DIMENSIONALE
    EQUIPMENT
    SIMIC SIGNETTRIDENTE (ATTREZZATURA)
    FAMILIARS
    ROOT-KIN ALLYELEMENTALE LIGNEO (SUPPORTER)
     
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    ogni proprietà, un compito".


    (John D. Rockefeller)


    lqbRWSY

    Sala del Trono, Mastio.
    Presidio Errante, Endlos.

    Nel momento in cui la creatura iniziò a parlare di autodigestioni e meccanismi di difesa, Drusilia si lasciò sfuggire uno sguardo perplesso. Poteva infatti condividere la necessità di tener segrete determinate cose, soprattutto se si trattava di mercenari al soldo dei più biechi mentecatti, ma l'autodigestione non rientrava esattamente fra le sue soluzioni personali al problema di un eventuale traditore.

    jkITv7i

    -Beh... è comunque morto: tentar non nuoce- avrebbe semplicemente ammesso, con un'alzata di spalle -Purtroppo non dispongo attualmente dei maggiori esperti, ma basterà accertarci di cose molto semplici: si tratta più di protocollo che fiducia. Avviserò chi di dovere di fare attenzione, comunque: grazie del consiglio.
    Sorrise benevolente, ed infatti continuò senza esitazione.

    CPYrof4

    -Le concedo tutto ciò che è stato promesso per la consegna di questo individuo- avrebbe continuato con fare pacato e voce gentile -Le manderò degli uomini all'entrata del Mastio con tutto ciò che le serve. Ovviamente, fino al termine degli accertamenti, se non le arreca troppo disturbo, le chiederei di sostare qui a Laputa. Dovrebbe durare al massimo tre giorni.

    Nell'insondabilità dei suoi pensieri in quel momento, Drusilia dovette ammettere di non sentirsi completamente a suo agio con quella creatura. Non si trattava di ostilità vera e propria, e nemmeno antipatia, piuttosto ricollegò il tutto all'estremo rigore che sembrava emanare da ogni poro della pelle la sua interlocutrice. Ammesso che avesse dei pori.

    -Se entro quella data nessuno verrà a farvi visita, potrete continuare a vivere serenamente e senza preoccupazioni la vostra vita.

    Passive:

    GALANODEL »

    « i figli di Dio videro le figlie dell'uomo che erano belle
    e si presero delle mogli fra tutte quelle che scelsero. »
    Bereshit (Genesi) VI,2.

    Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo di un Galanodel presenta tratti di entrambe le razze.
    Per comprendere una delle caratteristiche alla base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che, sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo perchè -come gli angeli- i Galanodel sono legati alla Fonte. Questa li rende immuni da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete" quali batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono assolutamente immuni alle malattie e, qualora qualcuno provasse ad avvelenarli, la sostanza tossica verrà assunta senza che il corpo ne subisca effetti deleteri.
    Altra eredità della progenie celeste vi è certamente la capacità di sollevarsi in aria -talvolta generando candide ali sulla schiena- o irradiare luce dalla propria pelle, intensificandola o meno a seconda del caso. Questa non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare. Essendo quindi provvisti di un corpo luminoso, questo non sarà provvisto di ombra ai propri piedi.
    Essendo inoltre il corpo parzialmente costituito di luce, esso avrà capacità di rigenerazione superiori a quella di un normale umano; non conserva inoltre i segni delle cicatrici. Inoltre ha un adattamento alla diversa luminosità che va aldilà dell'umano: è infatti in grado di vedere perfettamente al buio, come se fosse pieno giorno.
    E' infine cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son predilette fanciulle vergini ed infanti. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica e sola fonte di potere.
    Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue di un Galanodel "puro" porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni.

    [Resistenza a Veleni e Malattie: 5 | Difesa da Veleni e Malattie: 2 | Volo: 5 | Assenza di Ombra: 5 | Rigenerazione: 5 | Scurovisione: 5 | Malia tramite Sangue: 5]



    GODDESS OF LOVE »

    «Mettimi come sigillo sul tuo braccio, come sigillo sul tuo cuore, perchè forte come la Morte è Amore. Le grandi acque non potrebbero spegnerlo, né i fiumi sommergerlo. Tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma ardente, la fiamma del Signore!»
    Canto dei Cantici VIII,6-7.


    L'Amore è un sentimento intenso e profondo simile all'affetto, alla simpatia ed all'adesione, ma molto più violento ed incontrollabile. Impossibile da concepire appieno per chi non ha avuto mai modo di viverlo è rivolto verso una persona, un animale, un oggetto o verso un concetto, un ideale. Oppure, può semplicemente essere un impulso dei nostri sensi che ci spinge verso una determinata persona. E' tuttavia soggettivo, ed è forse questo a renderlo così complesso; per alcuni è il volere che gli altri siano felici, un sentimento incondizionato che richiede molto coraggio e accettazione, per altri è ciò che avvicina l'uomo ad un Dio lontano, altri lo ritengono semplicemente una utopia, qualcosa di non concreto. Sono infiniti i modi di pensare e vederlo, così tanti quanti sono le creature di ogni universo e dimensione. Drusilia Galanodel, insieme al fratello Quarion, rappresenta ogni singolo aspetto della carta di Arcani di cui sono i concetti incarnati. Loro sono gli Amanti, incarnano l'Amore -la forza più potente dell'Universo- ed il Libero Arbitrio.
    Loro sono quella fiamma viva in grado di animare ciascun animo verso il desiderio massimo del proprio esistere. Per tale ragione la bella è in grado di esercitare numerose malie sugli altri. Ciò che tuttavia non accade è la situazione inversa: nulla è in grado di scalfire la sua volontà, mentirle o ingannarne i sensi, forte del suo potere e della sua stessa essenza.
    E' inoltre empatica, capace di comprendere appieno lo stato d'animo altrui. Significa "sentire dentro" e nonostante il concetto sia spesso ridotto al semplice "mettersi nei panni dell’altro", in realtà vuol dire "portare l'altro nel proprio mondo". Drusilia può mettere in secondo piano il suo modo di percepire la realtà per cercare di far risaltare in se stessa le esperienze e le percezioni di chi le sta intorno. È una forma molto profonda di comprensione dell'altro perché si tratta d'immedesimazione negli altrui sentimenti. Ci si sposta da un atteggiamento di mera osservazione esterna al come invece si sente interiormente, cercando di guardare attraverso i suoi occhi.
    E' per tutto questo che, chiunque ha a che fare con la Dama del Vento, vede in lei ciò che desidera; il musicista la sognerà come propria musa o sentirà dolci melodie provenienti dai suoi passi, il pittore la vedrà come opera d'arte vivente ed il chierico si stupirà nel riconoscere in lei l'impronta del suo dio. Tali reazioni possono essere infinite, come lo sono coloro che la incontrano, assaporandone la persona, omaggiando la sua bellezza.

    [Malia d'Amore: 5 | Anti-Malia: 5 | Lie-Detector: 5 | Mindfuck-Alert: 5 | Trick-Detector: 5 | Empatia: 5 | +10% di Energia: 5]



    LADY OF THE WIND »

    «L'Amore ci passa accanto, rivestito di soavità, ma noi fuggiamo via impauriti, andiamo a nasconderci nelle tenebre o, ancora, l'inseguiamo per far del male in suo nome. Anche il più saggio tra noi si piega sotto il formidabile peso d'Amore; eppure esso è, in verità, leggero come la brezza lieve del Libano.»
    Kahil Gibran.


    E' innegabile che, dal suo arrivo su Endlos, il potere della Dama del Vento sia sensibilmente cresciuto: questo può essere in parte dovuto al fatto che ella abbia abbracciato il suo destino di guerriero Galanodel -imparando a non lasciarsi più frenare dal suo cuore tenero-, e in parte al fatto che la permanenza presso l'Isola nel Cielo l'abbia portata ad un più alto livello di comunione col suo elemento... Fatto sta che l’ambiente attorno a lei sembra aver sviluppato un legame quasi empatico con Drusilia, reagendo alla sua presenza e riflettendo come uno specchio i suoi stati d’animo. Il potere non genera mai effetti disastrosi o disagevoli, nemmeno per gli avversari, ma è una spia più che utile per capire che aria tira; se -all’improvviso- il cielo si annuvola... e se è stato fatto o detto qualcosa di fuori luogo, sarebbe meglio a preoccuparsi di quei neri cumoli temporaleschi, perché potrebbero essere un terribile presagio di tempesta.
    La comprensione del suo elemento è tale da poter considerarlo "tutt'uno" con la sua Signora. Partendo da tale presupposto, la giovane Galanodel può comandarlo a suo piacimento con rapidità e naturalezza sconosciute ad un mago qualunque. E' anche in grado, attraverso la meditazione, di poter "sentire" ogni molecola d'aria presente nel raggio di 15m da lei; quando qualcosa si trova all'interno dell'area, la Dama è in grado di stabilire la sua esatta posizione nello spazio, un suo qualsiasi movimento o un semplice respiro, come anche la composizione chimica in caso di sostanze gassose. Allo stesso modo la sua essenza non è in realtà nemmeno relegata ad uno stato fisico vero e proprio, ma più simile al vento; nonostante Drusilia sia di fatto un corpo, con il tempo ha finito per somigliare al suo elemento al punto da diventare percepibile non solo come soggetto singolo, ma anche come l'aria che la circonda, rendendo di fatto difficile determinati tipi di localizzazione.
    Similmente all'aria è perfino in grado di spostarsi, veloce come il vento di cui è sovrana, ed ha particolarità fisiche quali una elasticità muscolare fuori dalla norma che le permette di compiere movimenti particolarmente complessi con l'aiuto del proprio fisico scattante.
    Mai vi fu nulla più mobile dell'aria e del vento, mai vi fu più grazia di ciò che nel cielo sconfinato si muove.

    [Manipolazione Atmosferica: 0 | Instant Casting: 5 | Antiauspex-Radar: 5 | Auspex “Radar”: 5 | Auspex di Composizione dell'Aria: 5 | Bonus alla Velocità: 5 | Bonus all'Agilità: 5]



    GODDESS OF BEASTS »

    «Io sono colei che a notte, nel cielo, riempie di luce il firmamento. Colei che genera il timore e l’inquietudine della notte, sono. Colei che richiama dagli abissi i pesci alla superficie. Dov’è la mia parola perentoria e chiara? In una rete a larghe maglie stesa sui campi. In una rete a strette maglie tirata su dai campi, sì che nessun uccello voli via. La mia parola attraversa il mare ed il mare ne è spaventato. La mia parola attraversa laghi ed acquitrini; penetra la corrente dell’Eufrate e ne diventa essa stessa corrente.»
    Inno a Ishtar.


    Se è vero che, chiunque abbia a che fare con la Dama del Vento, vedrà in lei ciò che desidera nel profondo dell'anima, lo è ancor di più per le creature più istintive: queste subiranno maggiormente l'effetto della sua sola presenza, proprio in virtù della natura emozionale ed istintiva dell'amore stesso.
    Qualunque bestia, mostro o creatura intelligente ma dotata di istinto sarà infatti portata a sentirsi a suo agio in presenza della bella, non percependola mai come una minaccia ma sempre un alleato: una madre, una figlia, un componente del branco o qualcuno verso cui sentirsi invitati ad abbassare le difese. Non sarà quindi insolito che creature anche non solite ad assumere determinati atteggiamenti mansueti, in sua compagnia si riveleranno affettuosi, felici e desiderosi di tenerezza.
    Nell'aiutarla ad ispirare tali sentimenti, vi è anche l'abilità di Drusilia di comprendere perfettamente i linguaggi animali fatti di suoni semplici e gestualità del corpo, interagendoci così con maggior sicurezza e generando danni minori rispetto ad altri.

    [Linguaggio animale: 5 | Malia di serenità per le sole creature istintive: 5]



    AURA DEI GIUSTI »

    «Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto»
    (1 Pt 4,10).


    Altro non è che una aura di "cárisma" che circonda alcuni degli appartenenti alla gilda. Tale aura è invisibile tuttavia splendente per chi è in grado di guardarla, ed è un concentrato di Salvezza, Misericordia e Grazia. Coloro che avranno modo di osservare un portatore di tali doni, vedranno nelle sue gesta, anche quelle non apprezzabili, la manifestazione più alta di Giustizia, perchè Aviatore è colui che scelse di avere il dono di una vita spesa al servizio dei fratelli.

    [Malia di carisma]
     
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    ZEGANA
    ZEGANA ¤ PRIME SPEAKER
    SIMIC¤ ¤ ¤100%
    Nessuna apparente resistenza da parte dell'Autocrate, nessun ostacolo a quel primo -saldo- passo verso la grandezza: non che ci fosse spazio per i ripensamenti, non che Zegana potesse tentennare. Ad ogni modo, udire un assenso pieno per voce della massima autorità laputense è un traguardo tale da infondere la tritone di ancor maggiore fierezza... là dove fosse possibile o anche solo percepibile: la Portavoce non dà infatti prova di alcun mutato intento, osservando dalla propria posizione il giusto -nonchè conveniente- rispetto per la decisione in atto.

    Irrimediabilmente morto per sua stessa volontà...

    Una conferma lampo, con tanto di sbilanciamento nell'affermare che sì, Dimitriy Kozlov si è privato della sua stessa vita -ma, indirettamente, l'assassina potrebbe considerarsi Zegana, poichè lei è l'artefice della cattura del biondo e perciò del suo estremo correre ai ripari.
    Non che a Drusilia sembri poi importare molto dei dettagli della vicenda -e questo, idealmente, semplifica di molto la transazione: per quanto possa sembrare una dinamica incredibile -e perciò ardua da raccontare ad un puntiglioso inquisitore- lo svolgersi degli eventi ha visto nientemeno che il ricercato esporsi pur di prendere contatto con la Portavoce. Di lì ad un rapido calcolo delle menzogne che quello cercava di propinarle, delle fasulle apparenze e dei motivi celati non è bastato che ingabbiare l'aitante straniero -non senza difficoltà, bisogna ammettere- e costringerlo alle strette per rivelare chi fosse. Ovviamente, da spia addestrata qual si sarebbe rivelato postumo, il soggetto ha evaso ogni tentativo di carpirgli qualsivoglia informazione e, rifuggendo le pratiche di tortura perchè non consone agli standard della congrega, per decretare quale fosse la verità ultima Zegana s'è infine affidata ad un suo consociato -il visionario Momir Vig, esperto in campi delle scienze nella quale la stessa Portavoce non può dirsi altrettanto.
    Grazie all'opera del suddetto è stato perciò possibile rilevare tutta una serie di parametri biometrici tali da identificare univocamente il prigioniero con la sua reale identità -così come riportato nell'avvertimento per la Galanodel- e comprendere alfine che, tra i segni alchemici tatuati sulle braccia, vi era pure la maschera alle fattezze di cui il mercenario aveva saputo dar prova fin allora. Rimossa quella con un approccio entusiasticamente incauto -matrice dello genio sperimentatore e non dell'altera capogilda- il reale volto del Kozlov si è infine svelato, assieme ad un freddo sorriso da parte di quello ed alla trappola mortifera di cui il suo intero corpo era intessuto (come più tardi rilevato da indagini ben più attente).

    ...se questo è il suo timore.

    Perchè, ad insaputa di Zegana -tutt'altro che avvezza alle pratiche sciamaniche- di Momir Vig -parimenti inesperto al di fuori del campo scientifico- e per ora pure di Drusilia -salvo apposite analisi future- il corpo lì presente fuggirà ogni tentativo di resurrezione anche con metodi propri del divino e dell'immortale, di fatto mostrandosi refrattario ad ogni tentativo spiritico d'innestare l'anima nel corpo tuttora largamente integro. A buona ragione, peraltro: il cadavere del Lampo con il quale la Portavoce intende riscattare la promessa dovuta è, in effetti, nient'altro che un clone perfetto -una copia, prodotta a seguito delle macchinazioni maturate negli ultimi anni.
    Dell'intrigo sono a conoscenza unicamente tre individui, nominalmente il defunto Zygoin, la vittima designata Dimitriy e -nientemeno- Bid'daum, acerrimo nemico di Laputa. Di comune accordo i tre hanno studiato una via per soddisfare le ambizioni di ciascuno, utilizzando perciò i cloni del Russo generati per opera del Biomante -un'opera d'impeccabile perizia, svolta con tutte le accortezze che un inganno di tal portata prevede- ai quali è stato impresso dal Castigo il Marchio del Vuoto di matrice eversiva, tale da dissipare irreparabilmente ogni eventuale traccia -compresa un'ipotetica anima- ad una sua successiva rimozione; infine, per opera dello stesso Lampo, l'imposizione di un camuffamento ricamato sulla sua stessa pelle -trucco del quale egli s'è infine servito per sparire effettivamente dalla circolazione.
    Così Zygoin ha disseminato la propria genìa prima d'inoltrarsi contro il proprio default; così Bid'daum ha ottenuto di reclamare una personalissima beffa contro le autorità che tuttora lo considerano un ricercato; così Dimitriy, intenzionato a defilarsi fino a completa risoluzione del proprio passato in sospeso, ha colto l'occasione per reiterare l'arte nel quale è indubbio maestro. Il solo kuthiano conserva allora -ad oggi- la conoscenza che il vero Dimitriy permane vivo sotto mentite spoglie ma -taciuti da parte del Russo i dettagli per timore dell'ingiusto sospetto di tradimento o defezione- nemmeno il Gerarca cornuto degli Eversori può dire chi o dove sia il suo prezioso compagno. Anche in questo, allora, il Kozlov ha mantenuto piena fede alla propria natura: sfuggevole e non visto, ricomparirà solamente quando si considererà pronto.

    Le posso invece assicurare che non ho alcuna intenzione di andarmene.
    Anzi, a questo proposito avrei una proposta da avanzarle, con la speranza che possa incontrare il favore di entrambe.

    Smettendo le trame di cui i presenti non hanno indizio e riavvicinandosi invece al dialogo ad ora in atto, il salone ove l'incontro si sta svolgendo riecheggia allora di una convinta manovra -come di un avanzamento imprevisto ma che non stona affatto, nè spinto agli eccessi dell'arroganza nè rinchiuso oltre un'umiltà ingiustificata: la Portavoce rimbalza le concessioni dell'Autocrate offrendo una differente prospettiva, senza chiedere di più ma -a ben vedere- auspicando di meglio per ciascuno dei diplomatici.

    Mio è l'interesse di stanziarmi in questo presidio allo scopo di stabilire una dimora per me ed i miei studi. Ho perciò l'ambizione di prosperare con l'ausilio dell'Accademia di Magia consociata alla sua amministrazione ma, come ogni fertile rapporto di collaborazione, non mi aspetto un'elargizione gratuita.

    Se la tritone si spende in un sì vasto preambolo -se l'asciutta Portavoce impiega una discreta quantità di fiato nell'elucidare i propri progetti- allora si tratta innegabilmente di una tematica assai vicina al di lei interesse: già qualche intervento precedente ha dato prova della loquacità selettiva della tritone e, secondo questo paradigma, ogni parola spesa contribuisce ad una sorta di risonanza non indifferente.

    Chiedo perciò che quanto spetterebbe come compenso venga convertito in uno spazio adeguato ove condurre le mie ricerche: denaro e domicilio a mio vantaggio non giovano nè alla congrega di cui sono Portavoce nè alle casse del suo governo o al benessere del popolo laputense.
    Al contrario, una struttura consona alla mia attività scientifica e -al contempo- confacente ad uno spazio fruibile al pubblico permetterebbe una fiorente convivenza degli ideali e delle aspettative di entrambi le parti -io credo.

    Ed ecco infine eviscerata la proposta, subitamente seguita da un secondo incentivo che vada a rafforzare, sul piatto delle trattative, la volontà di costituire non tanto un'enclave personale quanto piuttosto un giardino liberamente esplorabile al pari di un patrimonio collettivo: nell'idea della tritone vi è infatti la costituzione di un giardino botanico altamente tecnico ma nondimeno decisamente invitante, che sappia coniugare il desiderio d'irreprensibilità accademica della Portavoce e la curiosità inesperta del neofita. Non esiste uno spazio così, cara -dovrebbe allora rispondere la dirimpettaia, se solo fossimo in altri contesti e, a differenza di Drusilia, con qualcuno di scioccamente giulivo- Possa un asteroide colpirmi, se esiste!

    Sono finanche disposta a cedere al Magisterium la parziale proprietà intellettiva di ogni pioneristico frutto che la mia attività in suo seno sarà in grado di produrre, a patto che gli avanzamenti così ottenuti permangano fruibili dai membri dell'Alleanza che rappresento. In altre parole, gli studi di cui sarò autrice saranno inalienabili dalla mia persona ma -parimenti- saranno d'eguale possesso di chi li ha patrocinati -la succitata Accademia.

    A conti fatti un'offerta che, come si dice in gergo, non si può rifiutare.
    PASSIVE SKILLS
    ALPHA AUTHORITYCARISMA (MALIA)
    CARVEN CARYATIDAPATIA (ANTI-AUSPEX)
    DOWSING SHAMANRABDOMANZIA
    FATHOM MAGESCUROVISIONE (AUSPEX)
    MASTER BIOMANCERCOMPETENZE BIOLOGICHE
    MERFOLK OF THE DEPTHSAPNEA
    MINDSTATICMINDFUCK-ALERT (AUSPEX)
    SCATTER ARCPERCEZIONE MAGICA (AUSPEX)
    UNCOVERED CLUESLIE DETECTOR (AUSPEX)
    VIGEAN INTUITIONTRICK DETECTOR (AUSPEX)
    VOIDWIELDERTASCA DIMENSIONALE
    EQUIPMENT
    SIMIC SIGNETTRIDENTE (ATTREZZATURA)
    FAMILIARS
    ROOT-KIN ALLYELEMENTALE LIGNEO (SUPPORTER)


    Edited by AnimeHunter - 26/11/2017, 10:05
     
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    Presidio Errante, Endlos.

    Le posso invece assicurare che non ho alcuna intenzione di andarmene. Anzi, a questo proposito avrei una proposta da avanzarle, con la speranza che possa incontrare il favore di entrambe.
    Mio è l'interesse di stanziarmi in questo presidio allo scopo di stabilire una dimora per me ed i miei studi. Ho perciò l'ambizione di prosperare con l'ausilio dell'Accademia di Magia consociata alla sua amministrazione ma, come ogni fertile rapporto di collaborazione, non mi aspetto un'elargizione gratuita.

    La Dama del Vento non la interruppe con commenti ovvi, lasciando che le parole della straniera suonassero come logica premessa, più che una reale domanda.
    Chiedo perciò che quanto spetterebbe come compenso venga convertito in uno spazio adeguato ove condurre le mie ricerche [...] Sono finanche disposta a cedere al Magisterium la parziale proprietà intellettiva di ogni pioneristico frutto che la mia attività in suo seno sarà in grado di produrre, a patto che gli avanzamenti così ottenuti permangano fruibili dai membri dell'Alleanza che rappresento. In altre parole, gli studi di cui sarò autrice saranno inalienabili dalla mia persona ma -parimenti- saranno d'eguale possesso di chi li ha patrocinati -la succitata Accademia.

    QQo3E19

    -Beh, è una proposta ammirevole...- commentò l'Alfiere, sorridendo gentile -Devi sapere che per me non ci sono problemi: purché non sia per gettar fango sul mio Presidio, accetto solitamente ogni tipo di progetto. Questo mi sembra molto bello e lungimirante.

    Nonostante non sembrasse avere assolutamente nulla contro quell'idea e -anzi- ne fosse rimasta piacevolmente sorpresa, un lieve disagio iniziò a mostrarsi sul volto della donna. Una mano delicata salì sulla sua folta chioma castana, intrecciandosi nei boccoli, donando alla sua bella figura una nota d'insicurezza.

    -Non mi sento tuttavia la persona adatta nel dare in questo caso più della cifra pattuita ed una benedizione.
    Nonostante di fatto niente e nessuno potesse metter bocca alle sue decisioni, l'Alfiere Errante sembrava tentennare.
    -Da ancor prima della mia incoronazione, il Magisterium ha sempre goduto di una certa autonomia su Laputa. Perfino durante la guerra civile ha scelto di non intervenire direttamente...- cercò di spiegare brevemente, così da non risultare noiosa -Quando sono salita al potere ho pensato che la ricerca del sapere non debba avere schieramenti e, anche se è comunque una cosa impossibile da attuare, ho sempre cercato di lasciare ai Magistri un'autonomia che permettesse loro uno studio sereno e pacifico.

    Terminata la propria premessa, scelse di non soffermarsi troppo sui dettagli.
    All'ospite -dopotutto- serviva una risposta precisa.

    -Per questo, preferirei che ponessi questa richiesta direttamente al Rettore.
    Posso chiederle di darti udienza il prima possibile, però.

    Passive:

    GALANODEL »

    « i figli di Dio videro le figlie dell'uomo che erano belle
    e si presero delle mogli fra tutte quelle che scelsero. »
    Bereshit (Genesi) VI,2.

    Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo di un Galanodel presenta tratti di entrambe le razze.
    Per comprendere una delle caratteristiche alla base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che, sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo perchè -come gli angeli- i Galanodel sono legati alla Fonte. Questa li rende immuni da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete" quali batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono assolutamente immuni alle malattie e, qualora qualcuno provasse ad avvelenarli, la sostanza tossica verrà assunta senza che il corpo ne subisca effetti deleteri.
    Altra eredità della progenie celeste vi è certamente la capacità di sollevarsi in aria -talvolta generando candide ali sulla schiena- o irradiare luce dalla propria pelle, intensificandola o meno a seconda del caso. Questa non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare. Essendo quindi provvisti di un corpo luminoso, questo non sarà provvisto di ombra ai propri piedi.
    Essendo inoltre il corpo parzialmente costituito di luce, esso avrà capacità di rigenerazione superiori a quella di un normale umano; non conserva inoltre i segni delle cicatrici. Inoltre ha un adattamento alla diversa luminosità che va aldilà dell'umano: è infatti in grado di vedere perfettamente al buio, come se fosse pieno giorno.
    E' infine cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son predilette fanciulle vergini ed infanti. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica e sola fonte di potere.
    Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue di un Galanodel "puro" porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni.

    [Resistenza a Veleni e Malattie: 5 | Difesa da Veleni e Malattie: 2 | Volo: 5 | Assenza di Ombra: 5 | Rigenerazione: 5 | Scurovisione: 5 | Malia tramite Sangue: 5]



    GODDESS OF LOVE »

    «Mettimi come sigillo sul tuo braccio, come sigillo sul tuo cuore, perchè forte come la Morte è Amore. Le grandi acque non potrebbero spegnerlo, né i fiumi sommergerlo. Tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma ardente, la fiamma del Signore!»
    Canto dei Cantici VIII,6-7.


    L'Amore è un sentimento intenso e profondo simile all'affetto, alla simpatia ed all'adesione, ma molto più violento ed incontrollabile. Impossibile da concepire appieno per chi non ha avuto mai modo di viverlo è rivolto verso una persona, un animale, un oggetto o verso un concetto, un ideale. Oppure, può semplicemente essere un impulso dei nostri sensi che ci spinge verso una determinata persona. E' tuttavia soggettivo, ed è forse questo a renderlo così complesso; per alcuni è il volere che gli altri siano felici, un sentimento incondizionato che richiede molto coraggio e accettazione, per altri è ciò che avvicina l'uomo ad un Dio lontano, altri lo ritengono semplicemente una utopia, qualcosa di non concreto. Sono infiniti i modi di pensare e vederlo, così tanti quanti sono le creature di ogni universo e dimensione. Drusilia Galanodel, insieme al fratello Quarion, rappresenta ogni singolo aspetto della carta di Arcani di cui sono i concetti incarnati. Loro sono gli Amanti, incarnano l'Amore -la forza più potente dell'Universo- ed il Libero Arbitrio.
    Loro sono quella fiamma viva in grado di animare ciascun animo verso il desiderio massimo del proprio esistere. Per tale ragione la bella è in grado di esercitare numerose malie sugli altri. Ciò che tuttavia non accade è la situazione inversa: nulla è in grado di scalfire la sua volontà, mentirle o ingannarne i sensi, forte del suo potere e della sua stessa essenza.
    E' inoltre empatica, capace di comprendere appieno lo stato d'animo altrui. Significa "sentire dentro" e nonostante il concetto sia spesso ridotto al semplice "mettersi nei panni dell’altro", in realtà vuol dire "portare l'altro nel proprio mondo". Drusilia può mettere in secondo piano il suo modo di percepire la realtà per cercare di far risaltare in se stessa le esperienze e le percezioni di chi le sta intorno. È una forma molto profonda di comprensione dell'altro perché si tratta d'immedesimazione negli altrui sentimenti. Ci si sposta da un atteggiamento di mera osservazione esterna al come invece si sente interiormente, cercando di guardare attraverso i suoi occhi.
    E' per tutto questo che, chiunque ha a che fare con la Dama del Vento, vede in lei ciò che desidera; il musicista la sognerà come propria musa o sentirà dolci melodie provenienti dai suoi passi, il pittore la vedrà come opera d'arte vivente ed il chierico si stupirà nel riconoscere in lei l'impronta del suo dio. Tali reazioni possono essere infinite, come lo sono coloro che la incontrano, assaporandone la persona, omaggiando la sua bellezza.

    [Malia d'Amore: 5 | Anti-Malia: 5 | Lie-Detector: 5 | Mindfuck-Alert: 5 | Trick-Detector: 5 | Empatia: 5 | +10% di Energia: 5]



    LADY OF THE WIND »

    «L'Amore ci passa accanto, rivestito di soavità, ma noi fuggiamo via impauriti, andiamo a nasconderci nelle tenebre o, ancora, l'inseguiamo per far del male in suo nome. Anche il più saggio tra noi si piega sotto il formidabile peso d'Amore; eppure esso è, in verità, leggero come la brezza lieve del Libano.»
    Kahil Gibran.


    E' innegabile che, dal suo arrivo su Endlos, il potere della Dama del Vento sia sensibilmente cresciuto: questo può essere in parte dovuto al fatto che ella abbia abbracciato il suo destino di guerriero Galanodel -imparando a non lasciarsi più frenare dal suo cuore tenero-, e in parte al fatto che la permanenza presso l'Isola nel Cielo l'abbia portata ad un più alto livello di comunione col suo elemento... Fatto sta che l’ambiente attorno a lei sembra aver sviluppato un legame quasi empatico con Drusilia, reagendo alla sua presenza e riflettendo come uno specchio i suoi stati d’animo. Il potere non genera mai effetti disastrosi o disagevoli, nemmeno per gli avversari, ma è una spia più che utile per capire che aria tira; se -all’improvviso- il cielo si annuvola... e se è stato fatto o detto qualcosa di fuori luogo, sarebbe meglio a preoccuparsi di quei neri cumoli temporaleschi, perché potrebbero essere un terribile presagio di tempesta.
    La comprensione del suo elemento è tale da poter considerarlo "tutt'uno" con la sua Signora. Partendo da tale presupposto, la giovane Galanodel può comandarlo a suo piacimento con rapidità e naturalezza sconosciute ad un mago qualunque. E' anche in grado, attraverso la meditazione, di poter "sentire" ogni molecola d'aria presente nel raggio di 15m da lei; quando qualcosa si trova all'interno dell'area, la Dama è in grado di stabilire la sua esatta posizione nello spazio, un suo qualsiasi movimento o un semplice respiro, come anche la composizione chimica in caso di sostanze gassose. Allo stesso modo la sua essenza non è in realtà nemmeno relegata ad uno stato fisico vero e proprio, ma più simile al vento; nonostante Drusilia sia di fatto un corpo, con il tempo ha finito per somigliare al suo elemento al punto da diventare percepibile non solo come soggetto singolo, ma anche come l'aria che la circonda, rendendo di fatto difficile determinati tipi di localizzazione.
    Similmente all'aria è perfino in grado di spostarsi, veloce come il vento di cui è sovrana, ed ha particolarità fisiche quali una elasticità muscolare fuori dalla norma che le permette di compiere movimenti particolarmente complessi con l'aiuto del proprio fisico scattante.
    Mai vi fu nulla più mobile dell'aria e del vento, mai vi fu più grazia di ciò che nel cielo sconfinato si muove.

    [Manipolazione Atmosferica: 0 | Instant Casting: 5 | Antiauspex-Radar: 5 | Auspex “Radar”: 5 | Auspex di Composizione dell'Aria: 5 | Bonus alla Velocità: 5 | Bonus all'Agilità: 5]



    GODDESS OF BEASTS »

    «Io sono colei che a notte, nel cielo, riempie di luce il firmamento. Colei che genera il timore e l’inquietudine della notte, sono. Colei che richiama dagli abissi i pesci alla superficie. Dov’è la mia parola perentoria e chiara? In una rete a larghe maglie stesa sui campi. In una rete a strette maglie tirata su dai campi, sì che nessun uccello voli via. La mia parola attraversa il mare ed il mare ne è spaventato. La mia parola attraversa laghi ed acquitrini; penetra la corrente dell’Eufrate e ne diventa essa stessa corrente.»
    Inno a Ishtar.


    Se è vero che, chiunque abbia a che fare con la Dama del Vento, vedrà in lei ciò che desidera nel profondo dell'anima, lo è ancor di più per le creature più istintive: queste subiranno maggiormente l'effetto della sua sola presenza, proprio in virtù della natura emozionale ed istintiva dell'amore stesso.
    Qualunque bestia, mostro o creatura intelligente ma dotata di istinto sarà infatti portata a sentirsi a suo agio in presenza della bella, non percependola mai come una minaccia ma sempre un alleato: una madre, una figlia, un componente del branco o qualcuno verso cui sentirsi invitati ad abbassare le difese. Non sarà quindi insolito che creature anche non solite ad assumere determinati atteggiamenti mansueti, in sua compagnia si riveleranno affettuosi, felici e desiderosi di tenerezza.
    Nell'aiutarla ad ispirare tali sentimenti, vi è anche l'abilità di Drusilia di comprendere perfettamente i linguaggi animali fatti di suoni semplici e gestualità del corpo, interagendoci così con maggior sicurezza e generando danni minori rispetto ad altri.

    [Linguaggio animale: 5 | Malia di serenità per le sole creature istintive: 5]



    AURA DEI GIUSTI »

    «Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto»
    (1 Pt 4,10).


    Altro non è che una aura di "cárisma" che circonda alcuni degli appartenenti alla gilda. Tale aura è invisibile tuttavia splendente per chi è in grado di guardarla, ed è un concentrato di Salvezza, Misericordia e Grazia. Coloro che avranno modo di osservare un portatore di tali doni, vedranno nelle sue gesta, anche quelle non apprezzabili, la manifestazione più alta di Giustizia, perchè Aviatore è colui che scelse di avere il dono di una vita spesa al servizio dei fratelli.

    [Malia di carisma]
     
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    ZEGANA
    ZEGANA ¤ PRIME SPEAKER
    SIMIC¤ ¤ ¤100%
    Zegana non incontra pause forzate nel discorrere con il proprio preambolo -da parte di Drusilia, infatti, nessuno sgarbo od interruzione giunge ad arrestare la tritone nella sua prodiga risposta. Ciononostante, pur se il di lei discorso procede lieto e per esteso -pur se la Dama del Vento ascolta con attenzione il progetto ambizioso che, tuttavia, ha pure l'intento di arricchire l'isola volante di un nuovo centro culturale- una sorta di diniego si apre infine, incrinando per sua causa il sorriso dell'Autocrate con un certo imbarazzo che -a sua volta- tradisce il contrasto tra il pensiero della stessa e la libertà d'azione ch'ella effettivamente possiede.

    Comprendo.

    E di nuovo la Portavoce si attesta su di un singolo verbo, vittima di uno slancio ermetico che sembra alternarsi da un intervento all'altro. Con quest'unica parola -ben più pregnante di quanto non appaia di primo acchito- la questuante intende comunicare che ha pienamente assimilato la problematica corrente, che la sta metabolizzando secondo propria capacità e -parimenti- che è all'opera per ribattere una soluzione laddove ne riuscirà a produrre una. Ma, pure, ella chiaramente afferma -reitera, si potrebbe osar dire- l'ampio distacco che tuttora divide e distingue le due dignitarie: pur se l'approccio è benigno ed accondiscendente, pur se il confronto svoltosi in quello stesso salone non ha visto alcun tipo di conflitto o di astio, dal punto di vista della tritone non c'è da scordarsi che non si è ancora suggellata alcuna reale confidenza, nè tantomento un rapporto d'amicizia.
    Per questo motivo dunque -se a salvarla non vi fosse la perfetta maschera d'apatia di cui sa dar prova- Zegana sicuramente inorridirebbe al mutato registro della sua interlocutrice: sentirsi rivolgere un tu imprevisto ed inaspetato (ma soprattutto fuori luogo, a suo dire, giacchè ella stessa si è per ora limitata ad un lei tanto neutro quanto obiettivo) ha infatti l'effetto di far rapidamente riconsidedare alla Portavoce i trascorsi dal suo recente ingresso al Mastio e -giunta alla conclusione di non aver peccato d'etichetta nè d'aver compiuto errori nel tributare rispetto alla padrona di casa- convincerla che la sgradita novità sia semplicemente un sintomo della buona fede e dell'entusiasmo di Drusilia (con tutta probabilità sinceramente stupita e concorde sulla richiesta in esame, nonostante ella non possa approvarla interamente di sua sponte).

    Dunque approfitterò della breve attesa per visitare i giardini della città alta, così da rendermi disponibile senza ulteriori indugi appena la Rettore sarà libera di incontrami.

    Una chiusura asciutta, pulita ed a suo modo alquanto formale; non sfuggirà comunque che, per l'accurata scelta di termini, vi è un chiaro rimando alla speranza che la nuova responsabile non si faccia desiderare oltre misura: gli impegni sono comprensibili ed inoppugnabili, pur tuttavia nemmeno un ospite è faccenda di poco conto -specie se avanza progetti di tal portata e ideale vantaggio.

    I miei omaggi.

    Perciò, se è vero che il kobra non è un serpente -nè splendidosplendente- sarà altrettanto indubbio che Zegana si ritirerà dalla scena con un ultimo inchino, il tutto non prima di aver sciolto l'oggetto del desiderio -quel Dimitriy a lungo ricercato secondo i manifesti emessi a seguito dei tumulti civili- dall'abbraccio del proprio famiglio legnoso al fine di concederlo ai magistri per tutte le loro analisi del caso.
    PASSIVE SKILLS
    ALPHA AUTHORITYCARISMA (MALIA)
    CARVEN CARYATIDAPATIA (ANTI-AUSPEX)
    DOWSING SHAMANRABDOMANZIA
    FATHOM MAGESCUROVISIONE (AUSPEX)
    MASTER BIOMANCERCOMPETENZE BIOLOGICHE
    MERFOLK OF THE DEPTHSAPNEA
    MINDSTATICMINDFUCK-ALERT (AUSPEX)
    SCATTER ARCPERCEZIONE MAGICA (AUSPEX)
    UNCOVERED CLUESLIE DETECTOR (AUSPEX)
    VIGEAN INTUITIONTRICK DETECTOR (AUSPEX)
    VOIDWIELDERTASCA DIMENSIONALE
    EQUIPMENT
    SIMIC SIGNETTRIDENTE (ATTREZZATURA)
    FAMILIARS
    ROOT-KIN ALLYELEMENTALE LIGNEO (SUPPORTER)
     
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