Feudo del Qídằo

~ Presidio Ovest

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    Viaggiatore dei Mondi

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    Geografia.

    Situato nel Presidio Occidentale, il Qídằo è di fatto stato per secoli l'unico Feudo dell'Ovest a non avere sbocchi verso il mare endlossiano. Confinava infatti ad est con il Nishikaigan, a sud con il Kijani Fahari, a nord con il Presidio Settentrionale, a nord-est con Klemvor -ora chiamata Pathal- e ad Est con il Pentauron. A seguito dello Tsunami che ha riscritto la geografia del Presidio, il Kijani Fahari è caduto sotto la violenta forza del mare, dando così delle spiagge alla regione.
    Di vastità notevole rispetto all'epoca degli Aranwe -merito varie annessioni territoriali al termine della guerra contro Kikio-Ho e Usama Kuroi- si sviluppa nella quasi totalità su una vasta regione montuosa, nonostante a nord-est, proseguendo verso Klemvor, si raggiunga una zona arida fatta di steppe ed una striscia di deserto, coincidente ad un altopiano arido ed abitato solo da popoli nomadi. La regione è comunque intervallata da poche zone realmente abitabili. Per questa ragione, esistono diversi agglomerati urbani di discrete dimensioni e pochissime campagne: uniche abitazioni lontano dalle piccole città sono spesso monasteri o templi, decisamente isolati e spesso arroccati su qualche picco.

    Come il Nishikaigan, il Qídằo è inadatto allo sviluppo agricolo "tradizionale", dato il sistema montuoso su cui si sviluppa, con vette spigolose e cime scoscese che raggiungono comunemente anche i 5.000 metri d'altezza. Ciò nonostante sono abbastanza comuni delle colture avanzate di riso, rese possibili grazie ad intelligenti sistemi d'irrigazione, avvantaggiati dalla presenza di un numero spropositato di corsi d'acqua sempre gravidi, di cui la quasi totalità scorre da est ad ovest. Gli habitat d'acqua dolce ricoprono infatti un ruolo importantissimo ed un'altissima percentuale della popolazione dipende direttamente da queste zone umide, paludi, fiumi e laghi per l'attività economica, l'irrigazione e l'acqua potabile. I fiumi del Feudo sono una fonte inesauribile di acqua, utilizzata sia per bere, sia a scopo agricolo, ma anche un'importantissima via di comunicazione.

    Clima.

    Il clima è generalmente temperato quanto quello del Presidio Orientale, tuttavia si differenzia da esso per un fortissimo tasso di umidità, escludendo la zona delle steppe e dell'altopiano desertico. Si parla quindi di un clima dalle frequenti precipitazioni, soprattutto in estate, ed inverni molto rigidi.

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    La temperatura media invernale è comunque di circa zero gradi, mentre quella media estiva sfiora i venti. Ciò nonostante, data l'umidità, non è raro che capitino malori di stranieri e viaggiatori dovuti a colpi di calore improvvisi o difficoltà respiratorie.

    Agricoltura, caccia e raccolta.

    La coltura principale del Feudo è tuttora il riso, ruolo chiave nell'alimentazione del popolo, e molti tipi di spezie. Si coltivano anche ortaggi, cereali e legumi tipici delle zone a clima temperato e prodotti tipici dei climi subtropicali come la canna da zucchero, il tè, tabacco e alberi da frutto. Abbastanza sviluppato anche l'allevamento di suini e del pollame; in minima parte è sviluppata anche la pesca... sebbene si parli comunque di piccoli pesci d'acqua dolce.

    L'attività della caccia, nonostante non sia sviluppata quanto la coltura del riso, è probabilmente il mezzo più utilizzato dall'intera popolazione del Feudo per procacciarsi il cibo; quando infatti i normali cittadini vi partecipano come semplice attività di gruppo e raramente per necessità, anche le popolazioni nomadi tendono ad appropriarsi di prede incontrate lungo il cammino, assieme a frutti e bacche selvatiche: alcune storie su queste genti senza dimora narrano anche di cannibalismo verso sfortunati viaggiatori, ma mancano prove certe a riguardo.


    Governo.

    Storicamente conosciuto come il Feudo più pacifico dell'Occidente, ha una cultura basata sul valore intrinseco del silenzio e dell'introspezione, ragion per cui non pochi Signori o addirittura Alfieri del passato hanno cercato la risposta ai propri demoni interiori come pellegrini di questi territori.

    Immagine vivente della cultura del Qídằo fu la stirpe degli Amunhasses: storici, saggi, eremiti e pensatori hanno per secoli guidato con pazienza e tolleranza le genti sotto la loro protezione, fungendo anche da mecenati per la nascita e la protezione di diversi ordini monastici, sparsi per tutto il feudo. Si dice addirittura che la loro buona condotta rispetto alle altre Nobili Famiglie abbia attirato l'interesse di divinità benigne che -secoli addietro- hanno donato alla famiglia abilità visionarie che trascendono l'umano: furono infatti spesso interpellati dall'Alfiere o dagli alleati come Oracoli e tradizionalmente occupavano cariche ufficiali molto simili a quelle dei sacerdoti, come presenziare alla nomina ufficiale dell'Alfiere Occidentale e la sua incoronazione o la custodia della Stele della Memoria.

    Inutile dire che si trattò quindi del governo più tollerante ed aperto dell'Occidente, e la sua cultura così particolare e profondamente radicata nell'animo delle sue genti è solo il risultato di un isolamento più territoriale che mentale, essendo comunque i centri abitati molto difficili da raggiungere ed il commercio complicato da praticare, se non attraverso poche vie fluviali.

    Attualmente, a seguito della morte dell'ultimo rappresentante della Nobile Famiglia, sacrificato a una tale Imperatrice Palden Wang-Mu, il feudo -rimasto orfano- si è trovato letteralmente invaso da Youkai di ogni tipologia e specie, ai quali si è opposto un sostanzioso numero di monaci, ronin e guerrieri stranieri, molti dei quali hanno trovato la morte nella strenua volontà di proteggere ciò che ritenevano giusto e prezioso.
    In tale stato di caos, ha infatti smesso di esistere un potere accentrato: le comunità sono riunite in villaggi, spesso vicini a corsi d'acqua ed a un qualche tempio che li guida e protegge, nei limiti del possibile. Nonostante non neghino la loro cultura, è quindi possibile trovare agglomerati anche molto diversi fra loro.

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    Come il resto del Presidio, da alcuni anni ha sviluppato una certa intolleranza verso la tecnologia e la cultura scientifica in generale: nonostante non vi siano leggi che la vietano o ne puniscano la pratica, il pensiero comune associa a chi si occupa di scienza connotazioni profondamente negative come disumanità, stoltezza e totale assenza di equilibrio e ponderazione. Per questa ragione tutte le innovazioni tecnologiche non riescono a trovare terreno fertile, nemmeno nella capitale.

    L'antica sede del governo non era un vero agglomerato urbano, piuttosto un gigantesco palazzo reale talmente vasto da assumere i connotati di una piccola cittadina: Jincheng, la residenza degli Amunhasses. Attualmente è impossibile accedervi, poiché la concentrazione di Youkai estremamente potenti stabilitisi all'interno è troppo elevata per chiunque voglia avventurarsi e rimanere in vita.


    Esercito.

    Differentemente dagli altri feudi, l'esercito Qídằo quasi si fonde alla casta sacerdotale, essendo questa molto improntata su pratiche di meditazione ed arti marziali. Questa caratteristica è stata ulteriormente sottolineata nel momento in cui, a seguito della caduta di Sequerus, sono comparsi molti Youkai ostili per cui era necessaria un'opera certosina di lotta e contenimento; hanno quindi sviluppato nuove tecniche di combattimento ed abilità magiche.
    Ciò nonostante, affiancando l'esercito di monaci, vi è spesso una nutrita quantità di fanti, giunti dai centri abitati con la volontà di accumulare una discreta ricchezza per la propria famiglia o far carriera fra le guardie cittadine.
    Rari -se non spesso assenti- sono invece i cavalieri in questi schieramenti, più che altro perché unicamente provenienti dai rarissimi appartenenti alle tribù nomadi che scelgono di votare la propria vita alla causa del Presidio.


    Religione.

    Nonostante non vi siano particolari dettami o leggi che ne stabiliscano le pratiche, di fatto il Qídằo ha abbracciato soltanto due fra le grandi religioni dell'Ovest, per ragioni assai diverse. Prima fra tutti, è più che altro una filosofia: si tratta dei Sentieri abbracciati da ogni famiglia governante fin dall'alba dei tempi, vere e proprie dottrine improntate sul percorso interiore e la formazione dell'individuo, attraverso la quale si può sperare di raggiungere una maggiore comprensione di sè e del mondo attorno all'individuo. In questa regione in particolare, la famiglia degli Amunhasses -uomini di poche parole, asceti dalla profonda introspezione... ma anche conviviali, individui che fecero virtù della comunità, a volte eremiti ed altre personaggi ben voluti da tutti- ha pubblicamente abbracciato il Cammino del Mistico Crepuscolo. Radicatosi fra i nobili e la casta sacerdotale, il loro credo è sopravvissuto anche all'estinzione della stirpe.

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    "Si può essere soli anche nella più caotica delle folle": è questo il principio sul quale si fonda questa Via, particolare e duale, che accomuna una forte e profonda introspezione alla vita in comunità e comunione. Chi si isola dal mondo per compiere un cammino interiore, oppure per studiare e trovare nella scrittura-lettura un’avventura unica e rara, spesso viene a contatto con questo sentiero. Molti dei culti religiosi, soprattutto monoteisti, abbracciano il cammino del Mistico Crepuscolo, vedendo in esso l’occasione per trovare una più profonda e sincera comunicazione col proprio Dio. Chi è vittima dei propri ricordi o chi semplicemente trova nel passato la realizzazione della felicità –di ciò che è stato e, purtroppo, non tornerà più- sceglie di seguire questa strada, da solo oppure nelle braccia di altri individui a lui simili. Le riunioni, la quotidianità collegiale è una pratica molto diffusa per chi rinnega l’eccessiva ascesi di alcuni soggetti del sentiero e spesso è proprio in questi ambiti che nasce la predisposizione alla generosità e all’aiuto reciproco. Tuttavia, in entrambe le sfumature –opposte- del cammino, vi è il rischio di cadere vittime della solitudine, dell’esasperata ricerca di qualcosa, del distacco dalla realtà in favore di un’illusione oppure di una storia passata e destinata a non vivere mai più. La follia è un destino fin troppo ricorrente in coloro che scelgono tale cammino.

    La vera religione del feudo -praticata maggiormente dal popolo, raramente dalla nobiltà- è invece il culto delle Quattro Verità e prevede la meditazione ed il tentativo di raggiungere sostanzialmente la liberazione del devoto dal dolore. Queste infatti sono: "esiste la sofferenza e questa deve essere compresa", "esiste un'origine della sofferenza: è l'attaccamento al desiderio... ed il desiderio deve essere lasciato andare", "esiste la liberazione dalla sofferenza, e questa deve essere realizzata", "esiste un sentiero che porta alla cessazione della sofferenza, che va coltivato e realizzato".
    Essendo questi quattro semplici precetti, esistono diverse interpretazioni e cammini ad essi ispirati, ragion per cui non è insolito trovare monasteri praticanti discipline molto diverse fra loro. Unica nota comune sono alcune preghiere ed il culto della reincarnazione.


    Antica Capitale.

    Sviluppata su una settantina di ettari, consiste in circa un migliaio di edifici con diecimila camere totali.
    Circondata da mura alte in media otto metri e da un fossato di cinque, ampio più di cinquanta metri, è provvista di torri ai quattro angoli con i tetti che riproducono delle pagode ed una grande porta su ogni lato, tutte decorate da nove file di chiodi d'oro, fatta eccezione quella orientale che ne ha otto. L'ingresso centrale è costruito come un percorso contrassegnato da pietra che forma l'asse centrale della residenza: solo il Signore degli Amunhasses poteva in passato passeggiare su questo percorso, fatta eccezione per la moglie in occasione del matrimonio e degli studenti di successo dopo aver ottenuto il benestare dalla famiglia governante.

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    Tradizionalmente, la residenza degli Amunhasses era divisa in due parti. La Corte esterna comprendeva la zona a sud e era solitamente usata per scopi cerimoniali. La Corte Interna non era altro che la zona nord ed era la vera residenza della famiglia, oltre che il luogo dove si svolgevano gli affari di stato.
    Attualmente è impossibile conoscere dettagli su quanto sia rimasto, considerando l'occupazione demoniaca.


    © Endlos RPG Alliance
    2017

    Si ringrazia Drusilia Galanodel per ambientazione, descrizioni & grafica.



    Edited by Drusilia Galanodel - 28/3/2020, 22:18
     
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