[Ciclo EMH] Mari di sabbia, sirene di vetro

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    Il bello delle divinità è che si credono invincibili e -spesso quanto volentieri- ne hanno ben donde, dall'alto delle loro incredibili abilità di cui i comuni mortali possono unicamente sognare.
    Il bello di coloro i quali non possono ambire ad un tale titolo invece -il bello di quelli che, a conti fatti, non sono nè dei nè simili, imponenti entità- è che non hanno di che proccuparsi se non delle rispettive misere vite: che abbiano sviluppato tratti caratteristici, poteri ineguagliabili o altra sorta di aspirazioni essi rimangono, infatti, sempre e comunque semplici morituri, piccole inconsapevoli pedine tra le trame degli imponenti giocatori alle loro spalle.
    E questo, da un lato, solleva ogni minuscolo uomo dall'angoscia di non aver svettato sugli altri -a differenza di un dio, un comune mortale può ridere sui propri fallimenti ed ignorare le proprie manchevolezze, perchè ben poca rilevanza hanno queste considerata la fugacità della sua esistenza. Per gli altri... beh, per quei sommi le cose sono un tantino più complicate -ed il ragionamento che il tutto sottende potrebbe rasentare quello della pubblicità: d'accordo che va bene parlarne, d'accordo che non c'è necessità di far filtrare un messaggio positivo a tutti i costi ma... l'impressione che lasci -il modo per il quale verrai ricordato- è sostanzialmente l'unica cosa davvero importante, sarà il motivo per cui otterrai potere ed ammirazione dai fedeli o -per contro- potrai estendere il tuo dominio plagiando nuovi accoliti.

    Perciò ecco, se tutto ciò è vero -e, per esperienza, non ho motivo di dubitarne- allora bisogna ammettere che SkekDor non si trova in una posizione esattamente felice a seguito del suo ingaggio da parte del burbero nano che stazionava nei pressi del Serraglio di Merovish. No, direi proprio di no: arruolato per una missione dozzinale (beh, più o meno), insultato ripetutamente da un villico (ma non che l'altro sia stato più gentile, eh!), ingannato alfine di porgli addosso un incantamento runico dalle misteriose specifiche (per quanto, così a naso, sembri un vincolo di contratto) e come se tutto questo non bastasse, per giunta abbandonato al proprio ignoto destino al minimo tentativo di trarre con sè il committente (effettivamente scoprire che al primo contatto con la tua essenza divina l'altro si sia polverizzato fa... strano, ecco -ti potrebbe far oscillare tra sentimenti di dolce vendetta e pari deliri d'onnipotenza, senza scordare però anche qualche atroce dubbio sull'effettiva natura di quel tappo insolente)!

    E dunque, che si fa? Te l'ho già posta questa domanda!
    Ignorare l'intera faccenda non ti è concesso -in parte da quella permalosità che ti caratterizza, in parte perchè le rune vibrano di tanto in tanto, come a ricordarti di quel fastidioso compito; men che meno esse ti permettono di allontanarti dal Presidio -e sì, questo suona un po' come un paradosso- perchè se provi a lasciare i vaghi confini del Sud -se ti spingi oltre, quale che sia la destinazione- invece che limitarsi ad un tremolio esse s'illumineranno di un ceruleo potere, investendoti appieno con la loro influenza sino a far sfocare la vista, cedere le gambe e suscitare un profondo senso di nausea o vertigine (ed i sintomi permangono gli stessi anche quando ti rivolgi ad Est, segno che -forse- la meta non è Shea, differentemente da come aveva suggerito il committente e da come sembrerebbe indicare la mappa in tuo possesso).
    Perciò... ecco, sei un po' fregato. Un compito da svolgere ma istruzioni contrastanti -un obiettivo da perseguire e nessun reale interesse in quello. Anche perchè, a ben pensarci, se pure riuscissi a recuperare delle sirene -quella mezza dozzina che t'è stata richiesta- poi cosa te ne puoi fare? Non sono nemmeno buone a margiarsi (semicit.) e, ovviamente, non hai più un referente cui consegnarle. Ma le rune -oh, quelle maledette iscrizioni che ti solcano il corpo- quelle sì che sono rimaste! *inserire improperio*

    Ah, si profila proprio una lunga avventura. Ed il bello, tanto per gli dei che per i mortali -degli eccelsi e degli insulsi- è che hai un mondo di possibilità innanzi a te da sfruttare come meglio credi, una sconfinata vastità di occasioni cui attingere per risolvere il tuo dilemma: non ti resta che prendere una decisione e perseguirla fin quando il Destino non ti metterà i bastoni tra le ruote perchè... beh, già lo sai -accadrà di certo!
     
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Pochi giorni. Non erano passati che pochi giorni da quando lo Skeksis aveva avuto la malaugurata idea di non polverizzare all'istante quel nano tanto burbero da additarlo in mezzo alla folla e proporgli un affare bislacco quanto effimero.
    skekDor aveva passato il tempo a Merovish, nell'attesa che quella figura -o chi per lui- si fosse palesata nuovamente. Quando l'aveva vista sbriciolarsi come sabbia, aveva capito subito che la faccenda era ben donde dal potersi definire conclusa.
    Nondimeno, a provare un simile assunto c'erano quegli strani tatuaggi tribali che ora gli ricoprivano le grazie. Di per sé come forma non gli dispiacevano. Anzi, se avesse avuto tre o quattro millenni di meno, probabilmente avrebbe comprato coi soldi raccattati in giro qualche abito succinto, e magari scoperto sulle spalle, così da poterli sfoggiare in mezzo alla folla.
    Per sua sfortuna -e incredibile fortuna di chi avrebbe dovuto altrimenti assistere a un simile spettacolo-, gli abiti attillati e licenziosi mal si abbinavano al suo corpo vecchio e decrepito. E lui era uno che allo stile ci teneva, considerando la cura con cui aveva impreziosito il verdugale che portava addosso e la perizia con cui si truccava di giorno in giorno per apparire più vivo e in salute di quanto in verità non fosse.

    Aveva per altro scoperto che le rune non erano lì solo per impreziosirgli le membra. Ogni volta che s'era teletrasportato altrove, l'incanto sembrava privarlo delle forze. Il che era strano, per uno incapace di provare la fatica, e gli facevano venire la nausea. Non che fosse un problema, per chi non necessitava di cibo solido o liquido di sorta. Ma se gli capitava di fare uno spuntino per il puro gusto di godersi la sensazione delle papille gustative in sollucchero, beh... Si trasformava in una sorta d'idrante a spruzzo. E non era raccomandabile stargli nei paraggi, mentre gettava umori gastrici e cibo parzialmente masticato in tutte le direzioni.
    Quindi, sì... era una seccatura. Ma anche qualcosa di stimolante. Per ogni brutta figura che gli capitava, skekDor centellinava la sua furia. Intendeva riversarla al momento giusto sul suo "datore di lavoro", e del resto una promessa era una promessa. L'occhio del nano non l'aveva avuto, avrebbe preteso quello del mortale che si celava dietro a quella manifestazione magica.
    Altro problema, muoversi al Presidio Est lo faceva comunque star male. Quindi, le sirene non si trovavano nemmeno lì.
    skekDor provò quindi a teletrasportarsi in tutti i Presidi, ottenendo il medesimo risultato. Ne arguì che, dopotutto, non c'era bisogno di spostarsi dal Sud per portare a termine la sua ricerca. Oltretutto, le rune gli solleticavano "piacevolmente" le membra anche solo abbandonando Merovish, segno che era proprio in quella città che avrebbe dovuto svolgere la sua attività d'investigatore.
    La parte buona aveva deciso di tacere per tutto l'arco del processo. Catturare esseri viventi era contrario ai suoi principi, e ben poco gl'importava del destino che sarebbe toccato a quel corpo.
    In effetti, anche per skekDor era così. Male che andasse, avrebbe sempre potuto annichilire le sue stesse membra e ricostruirle con la materia presente su Endlos. Certo, così facendo avrebbe trasformato se stesso in una specie di abitante di quel mondo, ma... sempre meglio che sottostare al volere di un "puzzoso" mortale.

    Così, decise di fare a modo suo. E a modo suo che significava? Rivolgersi a dei mortali? Neanche per scherzo. Parlare con una divinità? Figurarsi se Drusilia gli avrebbe dato ascolto, impegnata com'era a gestire i suoi affari a Laputa.
    C'era però una terza categoria su cui skekDor aveva un certo ascendente. Una categoria che non si sarebbe mai potuta sottrarre al suo potere.
    Raccolse le forze, lo Skeksis, e si diresse appena al di fuori di Merovish, all'interno degli oscuri cunicoli che, serpeggiando sinuosamente, conducevano all'esterno.
    Lì, avrebbe dato il via a qualcosa d'insolito.

    Agitò le mani con movimenti sinuosi e lascivi, unendo il tutto a un goffo quanto continuo movimento di bacino, simile a una strana danza. Gli dei piedi scalzi affondarono senza problemi nel terriccio umido della grotta, e il loro sollevamento faceva schizzare frammenti in ogni direzione.
    Via via che il rituale proseguiva, un'alone verdognolo si concentrò attorno alle mani della divinità, lasciando nell'aria eteree figure amorfe lì dove gli arti solcavano l'ambiente.
    L'alone si disperse pian piano tutto intorno, sempre di più, fino a che per quasi 25 metri davanti e dietro di sé, il tutto non venne investito dallo strano fenomeno.
    skekDor concluse l'incanto battendo le palme l'una contro l'altra con vigore. Ciò innescò una reazione a catena che, partendo da lui, fece quasi esplodere il pulviscolo in una pioggia di scintille d'un verde acceso.
    A questo punto, sarebbe avvenuto il prodigio. In alcune parti della zona le scintille avrebbero a condensarsi fra loro, ottenendo forme all'inizio rozze, poi sempre più rassomiglianti a figure di senso compiuto.

    In breve, le anime di chi aveva perso la vita per cause violente all'interno di quei tunnel -E, a giudicare da ciò che skekDor aveva appreso sulla storia di Merovish, dovevano essere un bel po'- si sarebbero materializzate e avrebbero fatto in modo di avvicinarsi a skekDor, fluttuanti nell'aria come piume sospinte dal vento, ma dall'aspetto di creature in carne ed ossa, seppur semi-trasparenti e dall'eccentrico colore.
    Ciascuna di loro, portava sul corpo i segni di ciò che aveva causato la sua dipartita prematura. Che fossero ferite ancora aperte, o malattie, o peggio inedia e menomazioni del corpo, le avrebbero portate senza in qualche modo accusarne gli effetti.
    Lo Skeksis le osservò tutte con malcelato disprezzo, esclamando infine: "Spiriti erranti, vi ho convocato per un motivo molto semplice, perciò mi aspetto che almeno uno di voi accontenti la mia richiesta e trovi una soluzione congeniale in merito. Cerco delle sirene, e le cerco qui a Merovish. Non so che forma abbiano, né a chi altri poter domandare. Mi serve una guida, qualcuno tra voi che mi porti direttamente al mio obiettivo. Ora... SUBITO!!!" Sbraitò, battendo la zampa al suolo e agitando la mancina. Il vento che ne scaturì deformò per qualche istante la forma delle essenze lì presenti.

    I morti provavano per lui il rispetto che egli pretendeva anche dai vivi. Sapevano esattamente chi fosse, e al contrario di chi ancora respirava e aveva un caldo corpo pregno del soffio vitale, riuscivano a guardare oltre le sue buffe e grottesche forme e intuivano il vero.
    La risposta, dunque, non avrebbe tardato ad arrivare, come del resto il mezzo-Mistico s'aspettava. Anche perché poteva condannare tutti quei presenti a un destino ben peggiore della loro presente condizione

    Salute: 100%
    Energia: 105%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    - Linguaggio dei morti:
    Concentrandosi, skekDor può entrare in sintonia con l’ambiente in un’area di 25 metri. Se in esso sono presenti anime erranti, queste non solo diverranno visibili come fiammelle verde brillante, ma sarà possibile comunicare con loro. Si tratta di una comunicazione collettiva, udibile e visibile anche da eventuali alleati in zona [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Basso]


     
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  3. xiuxi
     
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    Erano trascorsi solo pochi giorni da quando aveva raggiunto Merovish, non senza qualche patema. Dopo un pasto quasi caldo e una discreta dormita all'angolo di una strada anche la febbre sembrava scomparsa e il suo corpo si stava lentamente riprendendo dallo scuotimento subito in seguito al cambiamento coatto che lo aveva visto protagonista.
    Nel complesso, quel piano d'esistenza non sembrava così malvagio come sarebbe potuto apparire al primo impatto. Certo, non era finito nel più ospitale dei quattro presidi, tuttavia in qualità di ramingo dimensionale poteva vantare un certo spirito di adattamento. L'unica cosa che davvero trovava insopportabile, fino a lì, era la necessità di vivere nei cunicoli sotterranei di Merovish, totalmente impossibilitato a vedere la volta celeste per continuare i suoi studi. Questo lo turbava e insieme lo intristiva, senza contare un senso di straniamento dovuto principalmente alla devoluzione del suo ritmo circadiano; non poter studiare le stelle lo poneva nell'inconsueta posizione di poter dormire la notte. Anzi, quasi lo costringeva a farlo. Non essendo abituato a questa usanza del tutto indegna di un Notturno al risveglio impiegava sempre più tempo a tornare mentalmente efficiente.
    Ma non quel giorno.

    Aveva studiato con attenzione alcuni incartamenti, scoprendo che non esistevano collegamenti a Merovish con i nomi che continuava a ricordare.
    Questo lo metteva nella scomoda posizione di doversi spostare in un mondo che non conosceva; aveva sentito parlare di Palanthas e del Magisterum di Laputa. Luoghi in cui forse avrebbe potuto cercare qualche indizio, se non una concreta risposta.
    Prima di mettersi in viaggio, però, aveva deciso di passare una notte fuori a guardare le stelle.
    Così, raggiunti i cunicoli d'ingresso, si era sobbarcato la lenta risalita verso l'esterno e la luce.

    Solo, quando non aveva ancora raggiunto l'agognata meta, incontrò qualcuno che conosceva. E che stava urlando circondato da quelli che sembravano fantasmi, rimasugli d'anime fluttuanti.
    Si avvicinò, sollevando il braccio.

    "Non dovresti urlare così, fa male al cuore."
    Non era una battuta originale. Ma, in fin dei conti, cosa lo era realmente?



    Eccomi; Scusate ancora per il ritardo.
     
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    SUMMONED SPIRITS
    E così ci diamo alla necromanzia. Bene. Bravo. Notevole lo skeksis, non c'è che dire. Soprattutto perchè è un approccio che mi piace -ma, ben più importante, è un approccio ben radicato in quel di Merovish, tale da non conoscere fallimento se non in rarissime ed altrettanto particolari occasioni.
    Ancora meglio, SkekDor si nasconde in una grotta defilata -un atrio di convergenza tra cunicoli poco frequentati: la scelta non può che essere studiata, frutto di un sano pensiero, tale da sgravare la divinità di preoccupazioni quale l'essere interrotto nel mezzo del rituale di convocazione o -similmente- d'esser additato per la nefanda attività in corso e perciò prontamente arruolato in qualche gang della Tana allo scopo di farne la propria arma segreta -nulla più che lo spiritista di comodo, quello capace di terrorizzare i delinquenti rivali e conquistare miglior credito nell'ambito malavitoso merovisho.
    No, no, niente di tutto questo: per una volta il Destino sembra arriderti -almeno per ora- e perciò, quali che siano le convergenze astrali attualmente in atto -là in superficie è notte, nonostante la luce fioca dei cristalli sparsi tra le gallerie della Tana non lo dia a vedere, rifulgendo pigramente ad ogni ora e secondo ogni condizione- tutto sembra procedere come deve e come desideri.

    Dunque, non appena cominci ad invocare le anime dei defunti -soffermanoti per una qualche esigenza personale unicamente su quelle trapassate per delitto o simili spiacevoli condizioni- la trama spiritica della grotta in cui ti sei nascosto comincia a vibrare poichè sconvolta dal tuo intervento: il velo che trattiene i vivi in questo mondo e bandisce i morti nell'altro si squarcia secondo la tua volontà, producendo una sottile fenditura -quell'area il cui fulcro sei tu- attraverso la quale sei pieno padrone di richiamare all'appello un discreto nugolo di spiriti. Tutti verdognoli, opalescenti, insostanziali. Eppure tutti visibilmente corporei, ammorbati dalla loro personale condanna, timorosi del tuo comando pur se già trapassati. Non c'è dubbio che siano sospesi tra due baratri e non sappiano decidere qual è il migliore -se il perpetuo oblio del decesso o lo stato di redivivi nel quale dovranno servirti- ma... com'è giusto che sia, essi non potranno operare alcuna reale scelta finchè li avrai in pugno.
    Non che sia poi complesso comprendere il perchè tu li abbia evocati -pur se per la maggior parte si tratta di feccia del Sud, troglodita ed ignorante, il tuo intento si esplicita nella richiesta che porgi loro senz'altri mezzi termini: sei alla ricerca di sirene e loro, inquilini del presidio, dovranno prodigarsi nell'istruirti su come e dove trovarle. Semplice ed immediato. E invece...

    Non dovevi disturbarci! I morti riposano!

    Attacca uno spirito belligerante, un nerboruto omaccione che -se non fosse per la patina spettrale che lo accomuna a tutti gli altri- dai tratti somatici diresti facilmente essere un nativo dell'Ovest. Esso ti si fa contro ben prima di rendersi conto della propria impotenza e -una volta compreso il proprio stato di servo- ammutolisce stolido serrando ogni dialogo.

    Non esistono sirene a Sud... stai sprecando il tuo tempo, vecchio!

    Asserisce invece un ragazzino butterato al volto e alle braccia, vittima forse di un qualche morbo che lo deve aver trascinato rapidamente nella terra di chi (solitamente) non ritorna.

    Mmmh... questo era vero sino a qualche ciclo fa, eppure... da quando le sabbie hanno guadagnato uno sbocco verso il mare i mercanti raccontano storie quantomai vivide...

    Il terzo intervento si leva invece da una sagoma in disparte, la cui voce flebile ben si abbina alla sottile apparenza che dà prova di sè: a parlare è infatti un essere filiforme, un qualche treant antropomorfo il cui letterale spessore lo classifica più come un fuscello che non come un albero. Ciononostante, nella sua voce rintocca ben evidente un moto di saggezza che ti fa dubitare se il suo spirito non sia in qualche modo legato ad una malia o ad un qualche altro sotterfugio del genere.

    Tutte balle! Vuoi la verità? Le sirene a Sud ci sono sempre state, ben prima che si trasferissero tra i monti di Shea!

    A prendere parola è ora un anziano inverecondo, un figuro gobbo ma dall'indole estremamente aggressiva: che a spingerlo oltre la china sia stato un travaso di bile o un qualche veleno, poche ombre circondano la consapevolezza che in vita egli fosse un ostico avversario, tale da meritarsi una lunga permanenza nell'aldiqua e traghettare lo spirito altrove solo dopo molti anni.

    Dagli ascolto, ha ragione: prima della Maledizione queste terre erano verdi e floride, con dolci acque allietate da altrettanto dolci creature. Ma oramai è tutto perduto: le sabbie hanno divorato ogni cosa, prima fra tutte le speranza.

    A turno si levano altri contributi -senza che tu debba interrogarli uno ad uno, gli spiriti interagiscono svelando frammenti di storia e di possibilità, tra le quali dovrai fare chiarezza prima di decidere se e come aggrapparti.

    Se quanto dite è vero allora non tutto è perduto: nella morte già avete scordato quant'è prezioso un sorso d'acqua qui a Merovish? Il miele cilestrino, lo chiamano, distillato dell'unico fiore che ancora prospera nello Yuzrab; va anche sotto il nome di oro blu, il tesoro cui tutti ambiscono e che è dominio unico degli Scarlatti.

    Altra perla che si perde fra i porci, ennesimo suggerimento che rischia d'essere ignorato per opera del cianciare di molti sciocchi. O almeno, a prima vista questo sembrerebbe -un consiglio inestimabile, tanto ricercato quanto fasullo: chi l'ha profferito non reca in sè alcun segno di violenza, di fatto stonando terribilmente rispetto al restante consesso.

    Io non andrei tanto in cerca di rogne: sotto le prigioni abbandonate l'acqua c'è -e in abbondanza...

    Un fruscio coglie allora il tuo orecchio, un rumore indistinto ai margini del tuo campo sensoriale. Ma è questo troppo ovattato e distante perchè metta in allarme alcuno dei presenti -te compreso, mia perfetta divinità- decisamente inudibile seppure in vago crescendo: cosa sta accadendo fuori di qui? Da quanto tempo, anzi, ti stai perdendo nel consultare gli spiriti?

    Ma non tutta l'acqua ospita sirene: a Merovish si son visti tritoni -e quelli soltanto. Ora, però, son come noi: morti da tempo, morti per sempre...

    A mano a mano che la discussione prosegue -mentre il rumore che hai inconsciamente percepito si gonfia- osservi che la tua presa su quelle anime si fa come sbiadita, di fatto predendo presa al punto che l'ultimo secco ordine passa quasi in sordina: ancora non hai ottenuto di conoscere com'è fatta una sirena ma, più di tutto, l'impellenza con la quale comandi non filtra a sufficienza, lasciando così gli sguardi dei convocati in un'apatia che nulla ha dello spavento.

    Forse sei in errore sul dove cercarle: le sirene non-...

    Ed ovviamente -a quello che promette di essere finalmente un buon indizio- l'irreparabile accade: un nuovo attore entra in scena, spezzando l'incanto non perchè ne possieda la forza ma, piuttosto, perchè all'ingresso del Notturno gli spiriti si dissuadono dal proseguire.

    E così siamo nuovamente ad un intoppo, divisi sulla scelta da perseguire ma ben più ricchi d'informazioni e di propositi: innanzitutto, com'è che vi conoscete voi due? E poi, perchè non hai chiesto aiuto a lui su cosa sia una sirena? Uno studioso degli astri suo pari non può che essere a conoscenza di alcuni perduti dettagli. E, già che ci siamo, pure dell'interesse che l'altra costellazione ad essa associata -quel Cenis dai molti nomi- può avere per entrambi, ciascuno al suo.
     
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Uno degli spiriti erranti richiamati al dovere da skekDor, ebbe l'ardire di prenderlo di petto. Il mezzo-Mistico lo lasciò fare, gongolando di gusto di fronte alla sua impotenza.
    Ma non passò invece sopra al nomignolo che gli affibbiò lo spirito di un umano più giovane.
    Inasprì il suo sguardo, piegando il becco in una smorfia tanto pronunciata che a stento si sarebbe capito se stesse per gridare o per vomitare addosso a quell'insulso spettro tutta l'acredine che un simile comportamento aveva generato in lui. Alla fine, optò per una via di mezzo.
    "Cos- Come osi TU, piccolo scricciolo che non sei altro? Scarto di spora di una vita indegna di esistere! Sei forse uscito di senno?! Non riconosci nelle mie forme, nell'energia che irradio, l'insormontabile differenza che risiede tra la mia natura e quella di un semplice vecchio?" Sbraitò, battendosi con fierezza una zampa all'altezza del seno destro. Un corposo rivolo di bava gli colò giù dalla punta del becco, per via dello sforzo.

    Un terzo spirito intervenne, forse a calmare le acque, o semplicemente per la volontà di obbedire all'essere di cui poteva intuire le potenzialità, al fine di svolgere l'incarico e tornare -come auspicato- al nulla.
    Seguì un quarto intervento, e poi un quinto. Finché, ciascuno recitando un frammento di nozione, gli spiriti rivelarono allo Skeksis ciò che sapevano.
    Nozioni variegate, che skekDor a stento riuscì a seguire, pur essendo attento e vigile.
    Agitò una zampa, imperativo: "Parlate uno alla volta, malnati! Non cincischiate in inutili giri di parole e ditemi quanto vi ho richiesto! Sto perdendo la pazienza, e solo voi che siete nel mondo dei più sapete cosa potrebbe significare questo, persino per entità come voi!"

    C'era qualcosa di strano. skekDor, in disaccordo con le sue abituali peculiarità, riusciva a stento a mantenere un contatto con gli spiriti. Li stava perdendo, in qualche modo li sentiva sempre più distanti. Ecco, già non sembravano più far caso alle sue parole. Sbraitò, lanciò ingiurie, minacciò di divorare quell'ultimo brandello di soffio vitale che impediva a quegli spettri di raggiungere il loro luogo di eterno riposo: cosa poteva esserci di peggiore di quello, per uno spirito errante? Eppure, nessuno di loro gli diede ascolto. Non per boria, certo... Il problema era il suo, visto che il potere del Cristallo non riusciva a tenerli a bada.
    Sentì rumori di qualcuno in avvicinamento, ma sulle prime non gli diede importanza. Informazioni, gli servivano informazioni precise sulle sirene!

    Uno delle entità smeraldine sembrò sul punto di rivelare ciò che sapeva, quando... skekDor perse il contatto.
    "Ah..." Allungò una zampa artigliata nell'aria, stringendo il pulviscolo. Persi, li aveva persi! Come, come era potuto succedere?!

    Strinse forte il becco, così tanto che i pochi denti marci rimastigli in bocca stridettero gli uni contro gli altri. Poi, agitando i pugni al cielo e battendo i piedi come un forsennato, cacciò un grido tanto violento e rauco da insultare col suo fetore qualunque orecchio si fosse prestato a udirlo lungo le gallerie di Merovish.
    "GgggrrrRRRRAAAAAAAAAAAAAAAAAAOOOOORGGHHHHLLLGHHH!!!"

    L'arrivo del giovane Shaogal sembrò porre fine al teatrino che il mezzo-Mistico aveva montato.
    Lasciò cadere a peso morto le braccia, visibilmente scosse dai tremiti dovuti allo sforzo e alla rabbia che ancora gli ribolliva dentro. Anche il becco si dischiuse. Ansimò, pur non avendo bisogno di respirare, e altra bava gli ricadde in più spruzzi fuori dalla gola, evitando solo per un pelo di macchiargli il verdugale, prima di echeggiare con dei Plop! rivoltanti dovuti all'impatto col suolo, lungo le pareti della caverna.

    skekDor si passò una mano sul muso, ad asciugare il sudore freddo che gli colava giù dalla fronte. Poi, fissando con la coda dell'occhio l'essere che rispondeva al nomignolo di Quattro-Piume, mormorò: "Fa piacere constatare che qualcuno si preoccupi ancora del mio stato di salute. Su Endlos è raro tanto quanto incontrare dei mortali a modo..."
    Continuando ad ansimare per lo sforzo, cacciò fuori da una piega della veste un fazzoletto di seta, con cui frizionò con cura il sudore e si asciugò il becco, stando bene attento a non rovinare il trucco.
    Dopo qualche secondo, si girò completamente in direzione di Shaogal: "Cosa ti riporta da queste parti, ragazzo? Ci eravamo lasciati che volessi visitare Merovish. Si è dunque già prosciugata la tua smania di conoscere i dedali di questa città sotterranea?"

    Si era calmato, ma non per la semplice presenza del ragazzo. Aveva intuito che il giovane potesse tutto sommato essergli utile. E poiché, a quanto sembrava, gli spettri non costituivano, nel loro insieme, una degna guida, forse avrebbe dovuto affidarsi alle conoscenze di chi, a occhio, poteva conoscere il luogo del Sud in cui incontrare delle sirene

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    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    Edited by Nightrun - 26/11/2017, 16:39
     
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  6. xiuxi
     
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    Sembrava che gli spiriti non avessero apprezzato particolarmente la sua comparsa: per quanto irretiti dai modi dello skeksis non apparivano poi d'umore così rivelatorio, nonostante le reiterate minacce del figuro che Shaogal aveva già avuto modo di incontrare.
    E qui si potrebbe aprire una ampia digressione su quanto la terminologia dei Kruhynian (e dei Notturni) in particolare possa venire incontro a diverse letture di quel saluto da giovane scapestrato fatto dallo Stregone, ma la verità è che sarebbe abbastanza noioso e oltremodo prolisso. Basti sapere che quello non era un insulto; d'altra parte lo stesso Shaogal non era poi così giovane come sarebbe potuto sembrare e solo la sua vena permissiva e bonaria lasciava al paternalismo di skekDor il beneficio del dubbio. Quel definirlo un "ragazzo" era un vezzo che poteva ben permettersi qualcuno che, ad occhio e croce, aveva da un pezzo superato il secolo di esistenza.
    Comunque, l'atteggiamento del "mezzo-Mistico" era abbastanza affettato da incuriosire il Kruhynian. L'apparenza era quella di un azzimato vecchio brontolone e iroso pronto a moderare i termini in maniera diplomatica, ma l'esperienza cantava una canzone del tutto diversa.
    Il pennuto aveva bisogno di qualcosa. E Shaogal decise di stare al gioco.

    "Ho visitato Merovish, anche se non così in fondo quanto avrei dovuto. O voluto. O potuto."

    Una mezza verità. Sempre meglio che niente.

    "Avevo solo bisogno di respirare un po' di aria fresca e di..."
    Vedere le stelle.
    "...fare due passi."

    Fece una breve pausa, guardandosi intorno e notando che lì dove fino a poco prima stazionavano gli spiriti chiamati a raccolta da skekDor ora regnava il silenzio più assoluto ed il vuoto. Non c'era più un'anima, letteralmente.
    Sorrise della sua freddura idiota, quindi tornò a concentrarsi sul collocutore.

    "Ti interessano le sirene, da quel che ho capito. Come mai?
    Sono delle strane creature, potrebbero addirittura somigliarti.
    "



    Edited by xiuxi - 28/11/2017, 17:02
     
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    skekDor ascoltò in silenzio il dire del suo interlocutore. Sebbene stesse prestando orecchio ad ogni singola parola, forse Shaogal avrebbe potuto trovare irrispettoso il suo continuo specchiarsi, passarsi le dita fra le pieghe della pelle, nonché stendere con cura la gonna per darle maggior pomposità.

    Terminato di sistemarsi, fece scivolare lentamente un lucido artiglio sotto al mento, scrutando il ragazzo con uno sguardo piuttosto ambiguo e indagatore: "Mmmh... Due passi, eh?
    La lingua schioccò sul palato riarso, producendo un suono simile a quello di una canna che si spezza. Di seguito, lo Skeksis mosse qualche passo in direzione di Shaogal: "Penso proprio che verrò con te. Questi cunicoli sono pericolosi, per chi non li conosce." Disse con fare mellifluo, accostandoglisi abbastanza perché le narici dell'altro fossero invase da un mix di essenze profumate e puzzo di cadavere.

    Stava appunto per introdurre l'argomento che gli premeva, quando fu lo stesso Quattro-Piume a nominare la cosa. Sorvolando sul fatto che l'altro lo paragonasse a dei semplici mortali, skekDor fece buon viso a cattivo gioco, e provò a invogliare Shaogal a dirgli di più.
    "Ah, sì? E in che modo, sentiamo?"
    Inarcò un sopracciglio, in attesa di informazioni in merito. Avrebbe anche provato ad afferrargli la mano e tirare, nel tentativo d'invogliarlo a iniziare la passeggiata verso l'esterno.
    Non era infatti ancora detta l'ultima parola. Fuori, il mezzo-Mistico avrebbe avuto l'occasione di parlare con altri spettri, quelli che erano morti in aperto deserto. E chissà che qualcuno fra loro non ne sapesse di più di quelle talpe scimunite con cui aveva avuto la spiacevole idea di discorrere poco prima...

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    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

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    - Semi-immortalità (Passiva):
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    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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  8. xiuxi
     
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    Non si fece pregare: aveva anche lui voglia di passeggiare e scrutare la volta celeste. Che male avrebbe mai potuto fargli lo skeksis? (Molto, moltissimo. Ma poi, perché?). In fondo, un volto amico (Amico?) non era da scartare, soprattutto nella sua situazione. Aveva scoperto di essere uno di quelli che venivano definiti "Naufraghi Dimensionali", definizione che aderiva alla sua persona più che a qualunque altra su quel piano, probabilmente. Nondimeno, la cosa lo aveva in qualche modo turbato: pure se abituato a cambiare piano di residenza per cause di forza maggiore, di solito era lui a scegliere quando partire, per non dire della destinazione.
    Questo viaggio si era rivelato più lungo e strano del previsto. Forse anche pericoloso, considerando i vuoti di memoria che seguitavano ad accompagnarlo anche lì, nei cunicoli d'ingresso della città sotterranea.
    Quindi, senza nulla togliere al suo istinto di sopravvivenza, iniziò a camminare con l'immortale, avvertendone l'odore particolare senza tuttavia provarne disgusto.

    "Proverbialmente tendono ad irretire il prossimo." disse, insinuando il paragone.
    "Magari con metodi meno... definitivi, ecco."

    Si concesse un sorriso. Poi, mentre continuava a camminare, fidando nella guida del suo collaterale, prese a rovistare nella sua bisaccia, traendone il grimorio che sempre portava con sé, consultandolo ancora una volta. L'azione gli venne fuori naturale, fluida, seppure adombrata da un accento più preoccupato che concitato: le parole contenute in quel tomo le aveva vergate lui stesso e dunque il consultarlo era solitamente più un rito che una effettiva ricerca di informazioni. Nell'ultimo periodo, però, la sua memoria ballerina lo aveva convinto che fosse sempre meglio attenersi a ciò che aveva trascritto più che a ciò che riusciva a ricordare.

    "Forse non sai che esistono due tipi di sirene. Abbiamo le creature per metà donna e per metà pesce, anche se dubito tu possa trovarne in mezzo al deserto. E abbiamo quelle per metà donna e per metà gallina."

    Guardò lo skeksis, soppesando l'odore forte che proveniva da quel corpo, le vesti ricercate e vistose, il vezzo del trucco, l'aspetto da volatile spennacchiato. Non esattamente una gallina di primo pelo.
    "Davvero non ti ricordano nessuno?"

     
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    skekDor fece spallucce, ma non parve irritarsi per la frecciatina di Shaogal: "Che vuoi farci, ragazzo? Qua su Endlos devo ricostruire il mio culto da zero, e non c'è niente che istighi meglio i mortali ad agire della possibilità di ricevere le giuste... "attenzioni"."

    Successivamente, durante la marcia, il giovane tirò fuori il suo grimorio e svelò a skekDor la forma che le sirene potevano assumere. Un particolare non di poco conto, considerato che fino a prima il mezzo-Mistico non conosceva nemmeno la variante per metà pesce.
    Socchiuse gli occhi, e stavolta non prese bene il paragone: "Attento, Quattro Piume. Sebbene il mio becco ricordi quello dei volatili di Endlos, in me c'è ben poco delle creature mortali che si affannano a sopravvivere su questa fetta di terra dimenticata dagli dei. Io non sono femmina, non sono maschio... Sono completo!" Paragone inesatto, considerato che in lui giaceva appunto la metà esatta di animo che gli impediva di tornare per davvero "completo". Però, per la mente di Shaogal, come paragone reggeva. E sollevava skekDor dall'incombenza di dover essere più "preciso" riguardo al suo genere.

    Riportò l'attenzione davanti a sé, ma il cipiglio non gli abbandonò lo sguardo: "Orsù, dammi qualcosa di concreto. Ora so che forma hanno, ma non come vivono, cosa fanno per ingannare la morte, o in che tipi di ambiente si trovino. Non penso siano creature vagabonde come gli umani."

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    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    YUZRAB ¤ STARRY NIGHT
    Ottimo. Ottimo invero! Fosse un gioco a premi (o a punti) Shaogal avrebbe appena guadagnato tanto vantaggio da porsi in testa e guidare indiscusso la partita: con il suo commento allusivo il giovane Notturno evidenzia infatti una realtà che per SkekDor risulta assai scomoda e, se pure i paragoni con entità mortali non sono affatto dilettevoli per il destinatario, quello stesso dovrà ammettere che effettivamente il confronto calza. Tantopiù che, guardacaso, nel folclore d'innumerevoli mondi le sirene sono sintomo di vizio e perdizione -due aspetti nei quali lo skeksis indulge non poco- al punto d'essere sovente rappresentate come nell'atto di specchiarsi ossessivamente -altro aspetto che, invero, ha caratterizzato giustappunto la divinità qui presente.

    Perciò ecco, come dar torto al Quattro-Piume? In definitiva il suo moto d'arguzia deve valergli qualcosa ma... di questo, purtroppo, dovremo parlare poi; ad ora l'interesse è tutto circa la natura effettiva delle prede richieste -quelle maledette sirene che sono diventate una priorità per l'albergatore del Mistico.
    Che dire, che fare? Il Notturno mette sin da subito in chiaro la duplice natura della ricerca, di fatto aprendo un bivio che andrà risolto sin da subito: da un lato vi è la probabilità che in un territorio desertico si rinvengano più facilmente gli ibridi rapaci, dall'altro la consapevolezza che -se davvero il committente avesse voluto esibire un berciante uccello antropomorfo- probabilmente non si sarebbe rivolto direttamente a SkekDor per questioni di... sensibilità! Sia mai che si chieda ad un parente -per quanto alla lontana- di cacciare i suoi stessi simili, no? Certo, magari quello lo farebbe pur volentieri ma... suvvia, si scherza (ma neanche tanto): la sostanza -quel che effettivamente potrebbe attraversare la mente del Kruhynian- è che la scelta acquatica si staglia come la via da perseguire (altrimenti dove sarebbero le difficoltà?). Su questo pure lo skeksis può confermare, ricontrollando l'abbondanza di corsi d'acqua segnati sulla mappa che il nano-di-sabbia gli aveva fornito (pur con le limitazioni della stessa dovute all'incantamento runico di cui il dio è vittima).

    Altro dettaglio interessante -davvero interessante, oserei dire- è l'accorgersi da parte del divino pennuto di un netto miglioramento ai fastidi da cui è afflitto non appena egli afferra il braccio del suo nuovo compagno: come se la maledizione si annacquasse o si trasferisse parzialmente sull'altro (pur senza effetti per il Notturno, bisogna ammettere) così SkekDor può registrare un notevole e fruttuoso progresso delle proprie condizioni per quanto concerne il fastidiosissimo vincolo che si porta appresso. Un vantaggio non indifferente -una vera manna- di cui approfittare per riacquisire parte della dignità e del contegno perduti, ma -al contempo- una sorta di seconda seccatura nel dover collaborare quasi-forzatamente con il Profanatore di Stelle; sta bene che il Signore del Cristallo sembra comunque essere prono ad un lavoro di coppia e perciò di già indirizzato ad una mutua ricerca dell'obiettivo (non fosse così, quali le conseguenze?).

    Il sommo evento, tuttavia, risulta essere ben altro: la vostra camminata concorde vi conduce infatti al termine di quel dedalo sotterraneo, permettendovi infine di abbandonare quegli antri male illuminati per... beh, per riemergere tra la rena gelida, la desolazione del deserto e l'abbacinante lucore del multiverso dipinto sulla volta celeste: l'intero cosmo vi osserva infatti dall'alto, senza che nubi o interferenze di sorta lo privino di un impassible sguardo nei vostri confronti. Sicuramente una delizia per l'animo di Shaogal -un premio al quale egli potrà dedicarsi nei modi che preferisce anche se... aspetta! Che siano traveggole quelle del Profanatore? Oppure -ad uno sguardo attento, magari anche due- gli sembrerà proprio che la disposizione odierna di alcuni astri significativi sia come mutata?
    Non ho forse citato la costellazione della Sirena, qualche testo più sopra? Ebbene, proprio quella mostra una leggera anomalia -uno sfasamento nella posizioni relative- al punto da intersecarsi con la seconda figura di cui accennavo -una mitologica Cenis tutt'ora in forma di donna. Una peculiarità bizzarra, soprattutto se si considera che... chiunque abbia lasciato quel messaggio non poteva sapere che coincidentalmente il Kruhynian si sarebbe sobbarcato un tal cerca! Mmmh... strano -inquietante, quasi!

    ...forse troppo! E -sempre forse- potrebbe essere il caso di non dare retta a quelle indicazioni astrali, per dedicarsi invece a conoscenze cartacee ben più solide: la fede nelle parole tracciate su pergamena vorrebbe infatti sugerirvi di consultare gli ampi trattati zoologici custoditi tra le save delle Cave del Sapere, di fatto dando una nuova svolta alle indagini. Ma questo, parimenti, vorrebbe dire reinabissarsi nei cunicoli della città sotterranea -esattamente là da dove siete appena fuggiti per riveder le stelle.
    Un'ultima via è anzi quella di affrontare le buie sabbie -di puntare una direzione a vostra scelta- e sperare che il destino si faccia benevolo: lo Yuzrab è celebre per la propria crudeltà con gli sprovveduti ma... un insperato bagliore tra le dune -un faro opalescente nella notte e nel nulla- brilla lontanissimo ed estremamente affascinante (là dove nessuna mappa indicherebbe nulla, là un richiamo luminoso potrebbe trarvi in inganno oppure concedervi nuove speranze): volete forse raggiungerlo (ci riuscirete, anzi)? Oppure lo considererete un ennesimo miraggio -volontà ingannevole delle sabbie mortali?

    Ah, troppe scelte -troppe davvero! Dove sono finite quelle quest semplici dove basta seguire i binari? Mah!
     
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  11. xiuxi
     
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    Il Kruhynian si concesse, a dispetto della reazione di skekDor, una sonora risata. Quella figura dai tratti ridicoli eppure inquietante, che emanava olezzo di orrore e putrefazione che invano tentava di nascondere sotto profumi e belletti, gli stava irragionevolmente simpatica. Era un gallinaccio azzimato e permaloso, e nonostante tutto gli riusciva difficile non rispondere alle sue domande.

    "Sai bene che stavo scherzando. E poi...", rispose, mentre proseguivano il cammino, "Chi ti ha detto che le sirene siano mortali? La leggenda dice tutt'altro. Magari non saranno creature divine, ma non commettere l'errore di credere che si tratti di un qualche misero volatile antropomorfo che pensa solo al becchime. Ad ogni modo..."

    Si interruppe. Erano fuori.
    Poteva vedere il cielo, la luna...
    e le stelle.

    Rimase incantato per un tempo indefinito. Sentiva i suoni prodotti dallo skeksis, senza tuttavia che la sua mente ne elaborasse il significato: tutto il suo essere era teso all'osservazione della volta celeste, nell'apprezzamento dell'infinto e nel tentativo, infimo e crudele, di cogliere una stilla di quell'infinito perché potesse salvarlo e permettergli di riaccendere i suoi ricordi. Continuava a guardarle nella loro pallida lucentezza quando, ad un tratto, notò qualcosa che non era esattamente come doveva essere: sembrava che qualcuno si fosse divertito a cambiare l'ordine delle stelle nel firmamento. E lui conosceva solo poche persone in grado di operare un simile miracolo; che vi fossero degli altri Notturni, su Endlos?
    La cosa lo inquietò, e non poco. Se lo avessero scovato e riconosciuto, inevitabilmente avrebbero cercato di strappargli il marchio del Profanatore, insieme con il cuore e qualche altro pezzo d'interiora.
    Finché non ne avesse saputo di più, era meglio non stare da soli.

    "Va bene, skekDor. Ti aiuterò a trovare ciò che cerchi. In fondo ti devo un favore, no?
    Tanto per cominciare, temo che dovremo concentrarci sull'obiettivo più complicato: se avessero voluto un volatile antropomorfo immortale avrebbero potuto prendere te. Anche se, forse, si sarebbe rivelato letale per loro.
    "

    Fece un cenno in direzione del terzo sestante del settore ovest, lì dove aveva colto l'anomalia stellare.

    "Guarda", disse, prima che il permaloso interlocutore potesse risentirsi.
    "Quella è Cenide. Nel culto della mia gente, è una delle quattro divinità maggiori. Indica il novilunio. "

    Abbassò il braccio, sorridendo all'idea di impartire lezioni di cosmologia a un immortale.
    "La sua è una storia interessante: il primo caso di cambiamento di sesso che la storia ricordi. Una scelta volontaria ed insieme un artificio divino. Cenide divenne Ceneo. Però, la sua costellazione, che puoi vedere in cielo adesso, è intersecata con quella della Sirena."

    Si passò una mano sulla guancia, quasi a voler contenere la stanchezza, cercando le parole migliori per chiarire il concetto.
    "Non può essere un caso. Qualcuno ha cantato le stelle e cambiato le costellazioni per nascondere un messagio. Un messaggio che è stato affidato a due costellazioni perdute. Non può essere un caso.", continuò, sicuro del fatto suo adesso che si stava parlando di un argomento che ben conosceva. "Quindi, la domanda è: chi è stato? Perché? Chi deve raccogliere il messaggio?
    Ma soprattutto...
    "

    Sorrise di nuovo, tornando all'argomento di primario interesse per skekDor: "Quali corsi d'acqua ci sono in quella direzione,
    che tu sappia?
    "

     
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    skeDor non credette neanche un istante nel fatto che le sirene cercate fossero quelle dalla forma di uccello. La mappa datagli dal nano di sabbia non avrebbe altrimenti contenuto così tante indicazioni per i corsi d'acqua della zona.

    Lo Skeksis seguì in ogni caso con lo sguardo la direzione indicata da Shaogal. Gli stava intimando di porre attenzione alla volta celeste, nello specifico a un'anomalia celata in essa.
    Poi, cominciò a ciarlare di divinità. Finalmente, un argomento degno d'interesse. E per quanto il racconto che ne derivò fosse in effetti gradito allo Skeksis, questo non gli risolse affatto il problema.
    Bofonchiò qualcosa sottovoce, il mezzo-Mistico e, senza staccarsi dal braccio di Quattro Piume -Che strano. La sua vicinanza pareva farlo sentire meglio. Di sicuro, era opera del maleficio!-, agitò la zampa libera al vento. Subito, poco al di sopra della sua testa si aprì un minuscolo cerchio ombroso. Shaogal sembrava esperto di stelle, perciò non avrebbe faticato a comprendere che si trattava di un'apertura dimensionale, nera come la notte. Una specie di buco nero, solo piuttosto contenuto.
    Da esso, scivolò fuori per gravità un foglio avvolto con cura in un nastro di seta.
    skekDor l'afferrò al volo, aiutandosi col becco per srotolarlo (Come detto, preferiva non staccarsi da Shaogal). Infine, ne mostrò il contenuto al ragazzo.
    "Ecco. Qui sono segnati tutti i corsi d'acqua della zona. Te ne intendi di cartografia? Su Endlos riesco a raccapezzarmi poco, visto che non ho costruito io queste terre."
    Mentre attendeva risposta da Quattro Piume, vide lungo la distanza un bagliore nella notte. Tuttavia, per il momento, non vi prestò attenzione.
    Il buco nero scomparve subito dopo, senza emettere alcun rumore. Del resto, skekDor usava quella dimensione come una sorta di magazzino, ed era meglio evitare che scivolasse fuori da lì qualcosa d'indesiderato e, magari, grottesco per il suo interlocutore. Anche perché al momento gli serviva vigile e attento!

    Salute: 100%
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    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    Corsi d'acqua? E sia! Dopotutto le sirene che cercate vivono in acqua, perciò... la direzione che avete deciso d'intraprendere non può essere tanto fuorviera, no?

    Non appena vi accordate per quella risoluzione -quando il vostro duo improvvisato si decide per una collaborazione che sembra forzata per ciascuno- ecco che le priorità divengono chiare ed i problemi, affrontati uno alla volta, trovano rapida risposta: SkekDor attinge allora al proprio personalissimo anfratto dimensionale, richiamandone un sottile rotolo di pergamena sul quale -si scoprirà- son tracciati i profili cartografici della zona; Shaogal, dal canto suo, analizza ed espone la curiosissima disposizione stellare, sottolineando casualità incredibili e simili, straordinari dettagli (frutto di un'interpretazione personale che si rende però impeccabile sotto ogni punto di vista).

    Certo, il vincolo che collega ogni elemento di questo puzzle non è ancora chiaro -cosa centri alfine Cenide/Ceneo con le sirene non è dato a sapersi (per il momento) ma... ogni cosa a suo tempo, dicono i vecchi. Ed ora -sembrerebbe- è il tempo di consultare la soluzione cartacea estratta dal Mezzo-Mistico: la mappa srotolata non porrà infatti ostacoli alla propria consultazione -semplice e ben dettagliata, d'immediata comprensione- pur tuttavia foriera di cattive notizie tal quali le aspettative del duo. E come darle torto? Il Sud è noto per il deserto -ed i deserti sono tipicamente aridi, caldi o freddi che siano. E -di fatti- vergati sulla pergamena vi sono solo pochi bacini idrici degni di nota -là dove si possano considerare più di semplici polle temporanee: una grande oasi poco più a nord-ovest di dove vi trovate ora (all'uscio di Merovish), un tumultuoso emissario che -raccogliendo le acque dalla valle di Chediya- segna il confine con l'Est, nonchè le acque salate che al limitare dell'occidente danno avvio all'unico mare del semipiano.

    Tre vie, tre strade, tre opportunità. E nessuna migliore delle altre.


    Sì, certo. Tra la mia gente non usiamo tracciare mappe cartacee ma... siamo in grado di leggerle. Esattamente come sappiamo discernere i segni ed i mutamenti del Fato tra le stelle che ci sono care.

    Shaogal non si esime allora dall'afferrare quanto gli porgi, prendendosi tutto il tempo necessario per dispiegare ulteriormente quella pergamena, per orientarla secondo i propri riferimenti celesti e -infine- per decifrarla circa quel che gli compete: ne otterrà una lettura decisamente approssimativa ma, in assenza d'altro, comunque efficace.

    Se nel mentre non sono mutate altre costellazioni -e, invero, devo ammettere che non mi pare sia così- allora abbiamo unicamente tre speranze cui appigliarci: una poco più a settentrione di qui, la seconda a qualche giorno di cammino verso occidente e... l'ultima decisamente più lontana, al confine con gli altipiani di Garwec. Ma, onestamente, credo che per quest'ultima bisognerà equipaggiarsi al meglio, considerando che richiederà una traversata lunga e non scevra di pericoli.

    Nel descriverti le possibilità che vi si palesano innanzi lo Stregone delle Quattro Piume punta l'indice con sicurezza verso ogni rispettiva posizione, tentennando unicamente sulla terza di tre per i motivi di cui t'ha detto. Anzi: subito a seguire questo primo intervento egli si rimangia parte di quanto ha detto, come se, parlandone, si fosse pure accorto della pari infattibilità dell'opzione numero due.

    Forse anche raggiungere il mare dell'Undarm sarà più faticoso che non sulla carta. Il che ridurrebbe la nostra scelta semplicemente all'unica residua: l'oasi dell'Orchidea, stando a quanto riporta la tua mappa.

    Ed in effetti, salvo mirabolanti abilità che da uno skeksis potrei anche aspettarmi (ma che sicuramente sono meno frequenti nel tipico naufrago da poco approdato su Endlos), affrontare lo Yuzrab senza le dovute precauzioni non è per nulla consigliabile: il deserto è noto per la propria crudeltà verso gli sprovveduti e, com'è solito ripetere il popolino la feccia merovisha, le sabbie si nutrono dei cadaveri degli stolti e degli intrepidi.

    Se ci incamminiamo subito potremmo raggiungerla entro l'alba.

    Sempre che non vi siano imprevisti ad attendervi. O pareri contrari ad affrontare le dune nel gelo notturno (invece che durante l'impietosa roventezza del giorno). O saggi consigli sul perchè due soli viandanti non dovrebbero percorrere difficili piste al tenue bagliore della luna -che sì, c'è anche quella sullo sfondo degli astri.
    Shaogal PNGizzato (1° turno) causa assenza ingiustificata da oltre un mese! D: - [Se ci sei batti un colpo!]


    Edited by AnimeHunter - 31/1/2018, 18:09
     
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    SkekDor mugugnò al dire dell'umano. Non però nel solito modo stridulo. Era cogitabondo, ragionava sul da farsi.
    Si passò un lucido artiglio sotto al mento, soppesando attentamente le varie proposte: "Beh, la distanza non è mai stata un problema, per uno come me. Potrei farti arrivare a Garwec in un battito di ciglia, se solo lo volessi. D'altro canto, se c'è la possibilità di non sciupare inutilmente i miei poteri..."

    Ragionò ancora un altro poco, per poi esordire: "E sia. Visitiamo prima di tutto l'oasi!"
    Stava appunto per incamminarsi, quando si rese conto di un dettaglio non da poco: doveva viaggiare in compagnia di un mortale, anziché da solo. E come tutti i mortali, Shaogal avrebbe avuto -ahilui- delle "esigenze".
    skekDor lo squadro da capo a piedi, emettendo un ennesimo mugugno che nulla aveva di lieto. Pareva più un gemito strozzato.
    "Dimmi, ragazzo... Ti senti pronto a metterti in viaggio? O pensi di aver bisogno di qualcosa, come un vestito più pesante?" Domandò. Ma non c'era gentilezza nelle sue parole. Infatti, sperava in un diniego da parte di Quattro Piume

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    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

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    C'è un lungo istante di dubbio che vien trattenuto assieme al fiato dello Stregone, un'attesa ed un'indecisione che non trovano spiegazione alcuna e perciò son costrette a desistere: lo skeksis gli rivolge infatti una domanda di cortesia che -apparentemente vittima di una gentilezza ed un'attenzione solide- si fa invece foriera d'un moto di distrazione non indifferente, di una svagatezza e d'una sbadataggine lapalissiane.

    No, per carità! Con un vestito più pesante cuocerei, appena sorge il sole.

    Perchè, in effetti, Shaogal è già avvolto in caldi e comodi abiti sì perfetti per le lande ghiacciate del Nord, per le sabbiose distese notturne e -su tutto- per le terre gelide battute dai raminghi Kruhynian cui appartiene apparteneva.

    Piuttosto, se l'Orchidea è infine la nostra meta, sarà meglio muoversi: stando alle stelle siamo agli sgoccioli di questa nottata e le tre ore che restano son tutte di cammino.

    E così sarà, salvo che skeDor non faccia ricorso alle proprie mirabolanti abilità per accellerare il cammino di entrambi. Visto e considerato ch'egli non vuol sprecare energie inutilmente -e come dargli torto, peraltro?- al duo tocca affondare i piedi nella rena (sì, pure al Mezzo Mistico, se vuol mantenere contatto con l'umano e la sua miracolosa influenza sulle malefiche rune), falciando ampie porzioni di deserto in una lotta contro il tempo per la quale possono vantare solo un ridottissimo margine di sicurezza. Già un tenue chiarore si profila all'orizzonte, araldo del nuovo giorno, ma fortunatamente la cosmologia endlosiana prevede che l'astro principale non emerga a tutti gli effetti per un altro bel pezzo.

    Riusciranno allora i nostri eroi a scampare il rovente abbraccio dei raggi solari, strappando all'oasi loro meta un briciolo d'ombra e di ristoro? Riusciranno mortale e divino ed evitare la furia torrida dell'aria durante il dì? Lo vedremo.
    Per ora, infatti, tutto procede tanquillamente salvo che per un unico, dozzinale intoppo nel quale sono incappati loro malgrado: un figuro un poco deforme si sta infatti avvicinando dal lato destro, trascinando le proprie appendici (che non sono evidentemente piedi, ma... boh! Forse zampe di un grosso coleottero?) con malagrazia e -come stesse sostenendo un peso fin troppo gravoso- di fatto arrancando loro incontro. Non si riesce a scorgere chiaramente il volto (e questo, forse, perch'è notte e buio), non si ravvisa alcuna corporatura comprensibile -perchè c'è un po' d'uomo e un po' di viashino, così come una parte impossibile da decifrare- nè si ode tentativo di sorta atto a comunicare o ad indentificarsi, quasi il flebilissimo ronzio che attraversa la notte sia il risultato di un'allucinazione piuttosto che di quella immonda creatura. L'unico punto lampante di tutta la faccenda è, ovviamente, che se nulla avviene da parte della coppia di dispersi allora nel giro di una manciata di minuti i tre pellegrini si riuniranno a portata di gomito e -facendo saggio uso del sospetto e dell'assurdità di questa situazione- forse sarà il caso di evitare.

    Tu che hai già visitato questo semipiano più volte, dimmi: quante sono le probabilità che una cosa del genere sia qui per darci indicazioni circa il nostro obiettivo?

    Ah, benedetto Shaogal! Vuoi davvero saperlo? Prossime allo zero, ci mancherebbe! Così come -c'è da dire- praticamente nulle sono pure le chanches di cavarsela con il tuo misero bagaglio di esperienze pregresse; ma non temere: con te c'è uno tra gli esseri più potenti di Endlos e -mica c'è da scherzare!- forse anche uno dei più astuti! Anzi, che te lo sto dicendo a fare? Lo vedrai direttamente in azione -sempre che non decida di condannarti abbandonandoti lì tutto solo!
    Shaogal PNGizzato (2° turno) causa assenza ingiustificata da oltre un mese! (:V) - [Alla prossima: fuori!]


    Edited by AnimeHunter - 30/4/2018, 14:53
     
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