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THE ORCHID ¤ DESERT OASIS Per quale assurdo motivo Shaogal dovrebbe rifiutare un passaggio in primadiscutibile classe che -oltre a garantirgli di non dover più lottare contro le onnipresenti sabbie- lo sospinge celermente a destinazione evitando nel mentre la minaccia in arrivo? Per quale distorta ragione lo Stregone dalle Quattro Piume potrebbe mai tirarsi indietro all'offerta sì generosa edisinteressatadi mutuo vantaggio che lo Skeksis s'accinge a mettere in atto?
Nessuna, banalmente.Nemmeno quella del QM che deve in qualche modo eliminare un PG morto dalla scena.Ed infatti il Kruhynian accetta di buon grado il volo di linea, accomodandosi alla bell'è meglio sulla scomodissima schiena del rapace, aggrappandosi saldo al primo rostro a disposione -sperando di non incorrere in gaffe a dir poco spiacevoli, come quelle che (si narra nell'etere) sono intercorse ad un certo ballo invernale tra il presente divino orntitorettile ed un pari decantato demone degli incroci- e così disposto godersi per come possibile l'ultima traversata del deserto.
E quell'insetto-rettile-qualcosa-boh che voleva avvicinarsi loro? Quell'attore che con buona probabilità aveva intenti malevoli ma che -alla prova dei fatti- non ha avuto modo di esternare le cause del suo essere? Beh, quello è rimasto dove è stato lasciato: a vagare tra le dune in attesa (forse) dei prossimi pellegrini. Le chances ch'esso fosse fondamentale per la cerca di Skeksis e ramingo sono così prossime allo zero che -vuole un'assurda e sadica legge del gioco di ruolo- non c'è ombra di dubbio quello fosse per davvero un elemento chiave per risolvere il puzzle delle sirene.
Perchè sì, in tutto questo non c'è da dimenticare l'obiettivo primario del presente spingersi nelle remote profondità dello Yuzrab riguarda anzi delle creature tipicamente presenti nell'habitat diametralmente opposto -da non scordare, quindi, che tra le fronde in rapido avvicinamento (o meglio: alle quale il duo si sta celermente approssimando) si spera si possano rinvenire le suddette ammaliatrici.
Ma aspetta, che sto dicendo? Rapido avvicinamento? Orpo! Questo è un problema -un serio problema! Shaogal è del tutto digiuno di geografia, ambientazione e politica endlosiane, perciò -al di là del saper leggere una mappa, comunque priva di informazioni salienti al riguardo- egli non può intendere le ripercussioni che l'atto in essere avrà per entrambi i due trasgressori.
Ma skekDor? Lui quanto ne sa delle strettissime misure di sicurezza che gli Scarlatti intraprendono sistematicamente contro chiunque -senza nemmeno dimostrarsi apertamente ostile- provi a penetrare il limite inviolabile della prima oasi del Sud? Vero che frequenta Merovish più che sovente -vero che non si perde d'animo e, quando possibile, rinviene informazioni che non tutti sarebbero in grado di recuperare- ma... non sempre gli spiriti dei morti sono sufficienti ad avvertirlo degli imminenti pericoli derivanti da giurisdizioni violate, specie se questi non sono acnora stati invocati!
Ci vuole un singolo istante -un attimo contro il quale reagire si rende estremamente difficile- perchè da un imprecisato punto dell'orizzonte un frizzo dell'aria anticipi di qualche infinitesimo appena un pari pungente rintocco di morte: senza risvegliare alcun auspex, infatti, l'equivalente di una tecnica d'esecuzione viaggia ad incredibile velocità diretta contro i due pellegrini colpevoli d'aver varcato i territori giustappunto circostanti l'oasi.
Il risultato? Presto detto: lo Stregone recentemente approdato su Endlos vince suo malgrado un viaggio di sola andata verso un altro mondo -questa volta meno caleidoscopico ma sicuramente più tranquillo rispetto al semipiano sul fondo del Maelstorm- mentre colui che condivide il medesimo corpo del Mistico può vantare -in via del tutto eccezionale, garantitagli dall'effettivo instant-casting di cui dispone- il privilegio di scegliere; scegliere se dar fondo ad una massa non indifferente delle sue energie per opporre all'ultimo momento utile un'opportunacriticadifesa (e così vanificare il trapasso immediato) oppure -sulla scia del compagno letteralmente vaporizzato- optare per cominciare una nuova strepitosa avventura lontana da quelle infide sabbie e dalle ancor più sleali palme profilatesi poco più oltre.
Quale che sia la via che intraprenderà il destino, tuttavia, nella notte agli sgoccioli si leva allora un chiaro monito riecheggiante in lungo ed in largo, così da raggiungere ogni sgradito avventore (una minaccia che, a tutti gli effetti, presenta un ulteriore ostacolo a chi voglia proseguire verso l'entroterra di quel paradiso tra le sabbie):L'ORCHIDEA È INTERDETTA A CHIUNQUE.
LASCIARE IMMEDIATAMENTE LA ZONA.
NON VERRÀ RIPETUTO ALTRO AVVERTIMENTO.
E a ciò si somma un'ennesima, sgradevole sensazione (qualora lo Skeksis sia perdurato oltre quel colpo potenzialmente letale): se la maledizione di cui egli è vittima aveva smesso di procurargli fastidio grazie al contatto con il ramingo, ora che quest'ultimo si è dissolto qual tenebra alla luce cosa potrà mai accadere? Eh già, proprio così: l'artificiale sensazione di nausea che le rune tatuate sulla raggrinzitissima pelle del Mezzo Mistico erano in grado di invocare tornerà allora a farsi sentire in tutto il proprio inopportuno impiccio, promettendo anzi di peggiorare di lì ad ogni altro minuto.Shaogal PNGizzato (3° turno) ed ESCLUSO dalla scena causa assenza ingiustificata da dicembre! (:V) . -
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THE ORCHID ¤ DESERT OASIS Ammirevole, da parte tua. Ammirevole e pragmatico. Ma, sfortunatamente, del tutto inutile.
No, non mi riferisco all'abbandonare lo stregone Kruhynian (o quel che ne resta, povero lui) ad un impietoso risveglio tra le sabbie, così che la fauna locale possa cibarsene e reiterare quel ciclo naturale dal quale tu ti sei invece chiamato fuori (vuoi perchè immortale, vuoi perchè divino o -non da ultimo- vuoi perchè non dissimile da un cadavere che cammina). Non mi riferisco nemmeno al voler procedere in quell'esplorazione irta di pericoli e di mistero, alla quale sei comunque costretto per l'influsso nefasto delle rune impresse sulla tua persona ma che -se rinvenissi una soluzione a quel fastidiosissimo quanto nauseante vincolo- non dubito abbandoneresti senza troppe remore.
No, mi riferisco anzi al vano tentativo di rendersi irrintracciabile e cioè a quell'illusione che cali per far sì che l'invisibilità si accompagni al silenzio: potrebbe essere una buona idea in altri contesti -potrebbe ingannare moltitudini di sciocchi o di inesperti- ma... le truppe di stanza all'Orchidea, per il ruolo fondamentale e delicatissimo cui sono preposte, non verranno di certo beffate da un tranello tanto semplice quanto prevedibile. Ogni singolo evento che si svolga entro i confini della loro giurisdizione è immediatamente avvertito, come tracciato da un'oculata sovrapposizione di molteplici auspex; ogni singolo trasgressore verrà perciò rilevato, a prescindere dalle contromisure che quello voglia adottare; ogni persecutore sarà immancabilmente punito, obliandolo senza battere ciglio ma -soprattutto- prevenendolo da qualsivoglia azione di contrasto o di eventuale danno al più prezioso di tutti i tesori meridionali.
Annunciati dunque da una serie di flebili sibili -non differentemente dal colpo d'avvertimento già sperimentato- un nugolo di altri letali proiettili eterei solca celere lo spazio pronto ad abbattersi sullo Skeksis che rappresenti. Potresti difenderti ancora -o almeno provarci- recuperando energie sempre più scarse ad ogni successiva parata -ricacciando la nausea imperante ai margini della determinazione, così da ritornare pieno padrone delle tue facoltà per quei pochissimi istanti di necessità. Potresti persino riuscire a schivarne un paio (mettiamo tre, per i grandi poteri di cui sei dotato) e così crederti in salvo ed una volta di più migliore di quegli spocchiosi umani, pezzenti irrispettosi della tua grandezza. Potresti forse ricorrere a qualche trucco estremo od inaspettato, capace di annullare ogni minaccia dileggiando al contempo quei pallidi tentativi di eliminarti.
Potresti in teoria. Perchè, all'atto pratico, nulla di quanto è davvero possibile saprà graziarti da una prematura caduta: il fuoco di sbarramento attinge ad una riserva energetica con la quale non puoi competere, la cadenza dei colpi si ripete con una frequenza al di là delle tue percezioni, il tetro destino avanza a reclamare il proprio premio senza che la tua semplice volontà possa impedirlo. E sei morto. Sconfitto. Atterrato e divelto -crivellato per l'arroganza che hai dimostrato.
Certo, un essere del tuo calibro non muore mai per davvero. Passa ad uno stato di transizione, dal qule può rigenerarsi con i metodi che gli sono più congeniali. L'alba, ad esempio, è ormai una realtà e se non fosse per il fitto delle palme che oscura la tua salma dai preziosi raggi solari staresti già banchettando con l'energia catalizzata dal cristallo. Poco male, penserai: prima o poi l'astro diurno si leverà sufficientemente alto per poterlo sfruttare anche dalla scomoda posizione in cui ti ritrovi ed allora verrà il momento della tua rivalsa. Giusto!
No, sbagliato. Se questo sarà il caso, ti ritroverai a sperimentare di nuovo una gragnola di critici al tuo indirizzo, tali da riportarti allo stato di morente e condannarti per ovvi motivi ad un loop senza evidenti interruzioni se non per l'unica, misera finestra d'azione che precede l'arrivo della prima bordata. Lo stesso, allora, può dirsi se vorrai invece banchettare con le anime di cui serbi proprietà, dolcissimo nettare il cui corroboramento non produrrà però punto differenza con lo scenario di cui sopra.
Che fare allora? Come uscire da questa spiacevolissima situazione? L'offesa ad una divinità è un reato inammissibile, ma questo... questo è addirittura peggio! Come potrai mai vendicarti se sei intrappolato in un ciclo di non-morte al quale non sembra esserci soluzione?
Edited by AnimeHunter - 30/6/2018, 13:56. -
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THE ORCHID ¤ DESERT OASIS Certo che sono immortali! Diamine, questo perpetuo morire e risorgere deve averti ridotto davvero male per non riconoscerli! O forse -bisogna ammettere- è proprio l'imposibilità di fissarli a lungo prima di perire come di consueto a privarti della capacità di discernere le realtà per quella che è: due figuri dissimili tra loro ma ben noti alla tua persona; due entità bizzarre, aliene ma tali da stupire persino il grande skekDor; due divinità le cui identità trafiggeranno il Mezzo Mistico di una rivelazione senza precedenti.
A pochi metri da dove ti sei nascosto puoi scorgere allora (tanto con l'Occhio Interiore quanto con il tuo banale sguardo) il più assurdo degli scenari: te stesso -sì, proprio skekDor!- e la tua propria controparte urRu fianco a fianco negli acquitrini dell'oasi, in un placido cammino che all'impossibile di sostanza aggiunge un nefasto incredibile di concordia.
Kraaaw! Ma kraaaw davvero!
Com'è possibile? Chi ne è il responsabile? E cosa potrà mai significare?
Non sarà facile riprendersi dallo sbigottimento iniziale, specie perchè la parte del Mistico pare proprio materiale, dotata di un corpo come il compagno Skeksis e viva quanto vegeta laddove invece sei abituato ch'essa costituisca soltanto una frazione del tuo tutto. Ancora, l'osservare il rapace colloquiare con garbo assieme alla sua metà opposta (e non, piuttosto, cercare di riassorbirlo, schiavizzarlo o comunque opprimerlo e tiranneggiarlo come per lungo tempo è stato) ti spingerà a controllare d'essere sveglio ed in salute, tutt'altro che vittima di veleni, illusioni od altri tranelli in qualche modo celati ai tuoi sensi (magari veicolati negli istanti di debolezza dell'imperituro ciclo cui sembri condannato da quando hai messo piede nell'Orchidea).
Se lo farai, dunque, ti aspetterà un'ennesima sorpresa. Se ti fermerai a guardare chi seio per meglio dire, chi sei diventato, una nuova vertigine ti sconquasserà da capo ai piedi. Quand'è l'ultima volta che ti sei premurato di controllare chi sei? Quale il momento in cui ti sei accertato della tua identità?
Uno sguardo al tuo io esteriore ti rivelerà che le vesti lise e consunte del verdugale han lasciato spazio ad un corpetto color melanzana ed ad innumerevoli veli di sfumature attigue, sufficientemente leggeri e diradati da permetterti di scorgere la pelle brunita ch'essi ricoprono, con tanto di monili, gioielli e ninnoli (questi, magari, pure di tuo gradimento) ad arricchire una figura che con orrore chiamerai umana. E che, con altrettanto sgomento, si muove come fosse esattamente il tuo corpo (non più macilento ed ingrigito come quello che hai sempre considerato il tuo reale aspetto).
Eppure, sondando il tuo io interiore, nulla sembra davvero cambiato: puoi ancora chiamarti a ragione skekDor, puoi ancora attingere ad ogni tuo potere od abilità, puoi ancora risorgere alla prossima scarica di colpi che... aspetta! Hanno smesso! Hanno smesso da un po' (ma chissà da quanto, con esattezza: la sorpresa di cui sopra ti ha stranito dal mondo a sufficienza per non poter quantificare esattamente da quanto non sei più un bersaglio). Tanto di guadagnato: se non dovrai più occuparti di quella seccatura ingiuriosa -se potrai finalmente trarre più di un singolo respiro (e sì, il corpo che vesti sembra richiamarti alle basilari funzioni dei mortali, tra cui il bisogno d'ossigenarsi, di nutrirsi e di svuotarsi che paiono quasi aver sostituito la nausea imperante di prima)- allora avrai a disposizione tutto il tempo e la concentrazione necessari per capire di più della situazione attuale e dei suoi stranimenti.
O forse, se questo è il tuo desiderio, chiedere delucidazioni direttamente a te stesso.
L'altro te stesso, ovviamente. Uno dei due.
Edited by AnimeHunter - 30/6/2018, 13:51. -
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THE ORCHID ¤ DESERT OASIS Che brutto incubo a tormentare la veglia di skekDor! Che orrida beffa il Destino gli ha riservato!
Come ci si sveglia? Dove si fugge? Perchè non svanisce tutto per lasciar posto alla realtà corretta?
Per quanto il Mezzo-Mistico non sia nuovo a strepiti improvvisi e simili degenerazioni -per quanto egli si vanti di un'onnipotenza ancestrale, di fatto poi assai limitata dal momento del suo esilio su Endlos- la situazione che lo vede costretto in un corpo non suo (per quanto, ehi, pure giovane e piacente!) starebbe stretta a chiunque: sfido a non impanicarsi nell'osservare come la propria fisicità determini un qualcosa in cui non ci si riconosce, sfido a mantenere la calma quando ogni dettaglio smarrisce il proprio significato in un calderone di assurdi e di impossibili.
Per contro, tutt'altro che stupiti o preoccupati, quei due figuri nei quali egli ha riconosciuto le proprie essenze divise non dan punto prova di alcun tentennamento alla vista di un violaceo corpetto e della sua proprietaria: come vi fossero abituati, come non avesse importanza, come nulla in quell'oasi incantata potesse distrarli, essi perdurano nell'amichevole dialogo già in atto e -se non fosse per la rovinosa aggressione di cui il protagonista odierno si macchia (se non fosse che urElah vien travolto ed atterrato da quella medesima figura femminile)- le due imperturbabili divinità probabilmente non s'arresterebbero nel loro armonico vagare.
E invece...Quanta irruenza i giovani! Ah, alla nostra veneranda età non si è più capaci di tanta energia...
Esclama l'urRu tuttora disteso, dando prova di una ferrea educazione e non scomponendosi affatto dell'assalto subito, anzi: in quello che probabilmente è un sorriso serafico egli osserva la donna colpevole dello scontro con tutta la pace e la calma possibili, indi -comprendendo all'istante ch'ella non si leverà dalla sua posizione e che quindi non è necessario lottare per divincolarsi o rialzarsi, ma piuttosto è richiesto d'attendere- utilizzerà le appendici a disposizione per mettersi quanto più comodo ed ascoltare la sfuriata a lui diretta.Fin troppa e sgradita, pezzente! Levati subito e non infastidirci: non è saggio sfidare delle divinità qual siamo!
Rimbecca invece l'altro, ripetendo un copione già visto e sentito poichè pienamente aderente allo Skeksis che mostra d'essere: come di consueto, allora, la minaccia giunge seccata e sprezzante, sufficientemente plateale da permettere a chiunque si sia macchiato della presente ingiuria d'implorare per la propria vita prima di subire il giusto castigo che s'è meritato.Non serve ricorrere alle intimidazioni: ogni richiesta d'aiuto verrà ascoltata, ogni desiderio di conoscenza colmato. Questa nostra ospite abbisogna di noi e noi non le rifiuteremo quanto agogna.Oh, le forniremo tutto l'ausilio necessario, non c'è di che temere: sono piuttosto convinto già conosca qual è il prezzo per i nostri servigi...Lo sono anch'io, ciononostante è bene ricordarle che ha comunque facoltà di scelta e -se lo desidera- può ignorarlo e considerarsi nostra protetta. Dico bene?Affatto! Non sono minimamente disposto a-... oh, certo, ora comprendo: perchè perdere l'occasione di vantarmi delle nostre sconfinate capacità?
Sì, per questa volta credo che potremo aiutarti gratuitamente, mortale. Ma ora parla: che vuoi da noi? Perchè ti presenti così d'improvviso nel nostro regno e -soprattutto- da quando è in voga l'uso di non presentarsi con garbo prima d'inveire una sequela di domande?Noi siamo i riflessi di entità perdute, frammenti di un io unico fratturatosi per empia arroganza. Siamo costretti in questo non-luogo da tempo immemore, confinati alla solitudine dei senza-pari, ma a ben vedere non è un'esistenza vana nemmeno la nostra: se fossimo altrove ora voi sareste sperduta, se fossimo uno voi pure avreste perso la metà che vi appartiene.
Edited by AnimeHunter - 2/10/2018, 23:22. -
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THE ORCHID ¤ DESERT OASIS Questa poi! Quella donna evidentemente nativa di Endlos -del Presidio Meridionale, sembrerebbe a vista- che si proclama Signore del Cristallo! Ma tu pensa! I giovani oggi -oh, che screanzati e villani, che contafrottole senza ritegno! Tu saresti cosa? K-k-k... HAAWRK! HAWRRK-HAAR!
Ed in effetti, ad una sparata così grossa, null'altro ti dovresti attendere dal tuo simile che non una sguaiata risata di derisione e malcelata pietà. Anzi: una tale eventualità sottende al fatto che lo skekSis sia di buona e bendisposto a gioire della tua puerile arroganza piuttosto che, com'è solito quando il nervoso e l'impazienza sono di casa, incenerirti seduta stante e depredare la tua anima per la sua ghiotta ingordigia.Ai nostri tempi, prima che fossimo vincolati qui, una come te non sarebbe stata degna di ricucire le vesti ad un reale Signore del Cristallo! Puah!
Non a caso, allora, quell'ilare aria d'insperata positività verte rapidamente al serio ed al minaccioso, lasciandoti presagire che -se t'assomiglia in tutto e per tutto- sarà bene evitare di urtarlo troppo e dedicarsi al più conciliante urRu come peraltro hai già saggiamente intrapreso di fare.Le tue scuse sono beneaccette, perchè l'umile è il più gradito tra i bisognosi. Gradirai allora i nostri ringraziamenti per avermi concesso di pormi nuovamente eretto, perchè la gioia altrui è il balsamo che allevia ogni fatica.
UrRu che, dal canto suo, non disdegna l'ausilio nel rialzarsi che gli offri nè schifa la possibilità di muoversi e di riguadagnare un proprio contegno ora che la violacea figura che incarni non gli opprime più le membra altruiste.Pur tuttavia sono desolato di non saper come risponderti: non conosco chi tu sia, nè come tu sia giunta tra noi. Questo dovresti spiegarcelo tu, invero. Mai prima d'ora vi è stata presenza corporea o meno a traversare quest'oasi in cui scontiamo l'eterna pena che ci fu imposta.
L'espressione serafica eppure vagamente spiacente del Mistico ti chiarisce come non vi sia menzogna alcuna tra le sua parole nè malizia di sorta nei suoi gesti: stando così le cose, ordunque, l'unica foriera d'informazioni, novelle e possibilità sembri essere tu e -benchè ti sembra di non possedere le chiavi del bizzarro quesito a cui sei chiamata- probabilmente esponendo con criterio e logica quanto hai vissuto in odierna data potresti riuscire a cogliere dettagli prima ignorati. Magari, se il Destino ti arride, persino qualcuno di utile.Già, sei proprio una bestiola unica nel tuo genere o forse sei soltanto un'umana come tante altre! Sciapa di mente, svelta di voce e smarrita tra fantasie d'impossibile!
Ma poi, quasi per caso, un ultimo gracchiare solleva un quesito che ancora brucia nel suo trovarsi senza risposta e senza un briciolo d'indizio: quand'è avvenuto lo scambio? Di chi hai assunto l'identità?Che cerchi d'intendere a riguardo del corpo che vesti?
Ma soprattutto -orrore degli orrori- se tu indossi i panni di altri, altri indossano i tuoi? Impossibile... forse!? Anche perchè quelli sono giust'appunto innanzi a te. Già: lì, a portata di mano!
Edited by AnimeHunter - 2/10/2018, 23:23. -
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THE ORCHID ¤ DESERT OASIS La pantomima a cui lo Skeksis e la controparte del Mistico sono condannati non sembra aver fine, man mano che gli impostori loro innanzi proseguono nelle loro vuote chiacchiere. Eppure, volendola guardare dal lato opposto, potrebbe facilmente dirsi lo stesso: quando la giovane donna di viola vestita smetterà di mentire loro? Considerato che i dirimpettai son due entità immortali e divine, c'è davvero bisogno di dissimulare il vero per propinare loro una menzogna? Può aiutare l'autentico skekDor a ritrovare se stesso, un atteggiamento subdolamente ostile così perpetrato? Panzane!
Tuona per tutta risposta la metà malvagia del duo, dischiudendo il proprio aguzzo becco per dar aria ad un corpo che non necessita di respirare.Su Endlos non esistono divinità, come abbiamo avuto il dispiacere di constatare.
Il rimbrotto è niente di meno di quel che l'originale potrebbe produrre scoprendo che nessuno, su Endlos, può dirsi suo pari -nè, invero, che chi millanta tanto possiede in realtà poco più di un briciolo del potere, della magnificenza e del lecito diritto di ambire al seggio degli dèi propriamente detti.Invero abbiamo cercato a lungo nostri simili, ma ognuno che v'aveva parvenza si è rivelato mero miraggio: siamo soli, nelle forme e nell'essenza, e quest'esatta condanna è il motivo della nostra prigionia in detto luogo.
L'urRu, con il suo tono placido e conciliante, cerca invece di aggiustare il tiro del suo compagno spiegando più estesamente quale sia la realtà dei fatti (quella stessa di cui aveva già anticipato ed alla quale torna, inconsapevolmente martellante, quasi vi fosse costretto per adempiere al proprio destino): certo, tutto ciò probabilmente non servirà a nulla all'atto pratico della fanciulla e del suo dilemma ma... in assenza d'argomenti di discussione comuni, quello stesso benevolo individuo cercherà di mettere a proprio agio l'ospite conversando dei rispettivi passati.Ma non curarti delle nostre distrazioni e prosegui con il tuo racconto: tu giungi in questo luogo di stasi, perciò sei tu a porti araldo di novità.
Il silenzio prende allora piede tra i pensieri dei presenti, lasciando spazio ad un racconto imminente da parte della procace straniera. Pur tuttavia, al di là di quanto sia buono o giusto, le di lei parole si fanno incerte e fallaci, foriere d'una versione ben poco ha di concreto ed ancor meno poggia fondamenta sul veritiero. Le illazioni si susseguono depositando la propria malizia strato su strato, dipingendo così un figuro vago e fraintendibile che comunque -per ovvietà di cose- non sfugge all'acume dello Skeksis dalle effettive sembianze.Falsa, ladra e bugiarda! Vorresti forse darci ad intendere che tu eri noi?
Quel noi stona terribilmente. Avrebbe dovuto dire me. Lo stesso skekDor -quello autentico ma confinato in un'apparenza che non gli è propria- direbbe me fossero opposti i ruoli e dovendo riferirsi alla metà che incarna nel corpo. Eppure, nonostante quest'evidente dissonanza, il presunto skekDor (questa volta s'intende l'altro) non tentenna affatto e da' tutta l'impressione d'aver voluto intendere ciò che ha profferito: noi. Come se avesse un preciso significato.Gli insulti non gioveranno: ella deve soffrire di già, poichè non si sente bene e delira.
Quando poi anche le parole del secondo divino lasciano intendere che i vagheggiamenti dell'originale siano privi di fondamento ecco che -per la verità- il dubbio s'insinua nuovamente ed una seconda occhiata alla propria persona si renderà necessaria: è certo, innegabile e parimenti vero che il corpo della donna dalla pelle brunita si è librato a mezz'aria, levando le estremità dal suolo e sostenendosi incredibilmente senza appoggi. Altrettanto certo, innegabile e nondimeno vero è però questo curioso fatto: provando a scrutarsi una volta di più ella si ritroverà esattamente dove avrebbe dovuto essere, ovverosia chinata al suolo, le gambe al petto, la posizione infima di un qualsivoglia mortale rannicchiatosi a guardare i suoi interlocutori dal basso.Osserva, scempia: a noi nulla è precluso di quanto tu sogni!
Ed in effetti lo Skeksis che si professa divino e migliore dell'umana può vantare l'abilità pregevole di fluttuare per aria nonchè -senza sforzo alcuno- egli mostra di saper replicare esattamente quel che l'altra cercava di compiere (e che a lei non riuscirà più, da questo preciso istante, nemmeno ci si dedicasse d'impegno e vi riprovasse): possibile forse che gli ingannatori con cui ella si sta intrattenendo siano in grado di privarla delle proprie abilità originarie? O forse essi son nel giusto ed i di lei ricordi d'una precedente esistenza qual skekDor si rendono puramente un parto di fantasia o addirittura una conseguenza del cocente sole di quel deserto dal quale ella stessa ammette di giungere?. -
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??? Andarsene? Perchè questa è forse una velleità realizzabile, secondo lo Skeksis? Suvvia, fosse possibile andarsene forse le due entità immortali che stazionano in quell'oasi non dovrebbero lamentare d'essere confinate in quel luogo senza possibilità di fuga: da quando ad un onnipotente è precluso l'agire? Dunque, stando così le cose, la coppia d'impostori soprassiede al quesito dell'autentico, lasciando che lo stesso proceda nella propria commedia al fine di mutare realtà: una polla d'acqua è tutto quel che skekDor cerca per dimostrare la propria incontestabile natura, uno specchio d'acqua ove tuffarsi per riemergerne sirena.
E così è, nondimeno: se i sogni son realmente connessi alla volontà -se i desideri possono davvero esprimersi in tale forma- allora la decaduta divinità deve necessariamente mostrarsi confusa perchè... a riemergere dal bagno fuori programma è decisamente una sirena -ben più di quanto ci si poteva aspettare.
Per carità: asciutto è asciutto, eh! Ma... come dire? Forse non come voleva, ecco!
Scaglie azzurre e blu costellano un corpo snello, flessuoso e slanciato, le cui tonalità altrimenti grigiastre non stonano affatto con il rigore che il cipiglio severo sa trasmettere ad un singolo sguardo. Non v'è coda su cui trascinarsi, perchè gambe e piedi sono al loro posto, pur tuttavia là dove la biologia degli Skeksis prevede braccia accessorie atrofizzatesi si stagliano ora vistose appendici decorative. Gli occhi si tingono d'ambra, la bocca si fa prominente, sul capo è depositato un elmo d'osso tutt'altro che accessorio. E -se tutto ciò non bastasse a capire- specchiandosi nuovamente nella pozza sarà evidente che si è proceduti di male in peggio: dove prima skekDor poteva dirsi un'avvenente fanciulla di veli agghindata, ora il di lui sguardo finirà per fissarsi sull'odiata immagine della Portavoce Zegana.
Per contro, riavutosi dallo shock, quello stesso sireno potrà osservare un cambio repentino d'ambientazione: l'oasi mistico-sognante nella quale era risorto soltanto per incontrare i propri doppi ha infatti lasciato spazio ad un panorama simile nella sostanza eppure diverso nella forma. L'oasi è cambiata, la vegetazione non è più la stessa, ma soprattutto lo sguardo si piega lungo un orizzonte minimo e che tradisce sfericità: si direbbe che l'emergere dall'acqua lo abbia trasportato su di un pianetucolo-oasi privo d'altro e -provando ad esplorarlo muovendo qualche passo in una direzione od in un'altra- sarà chiaro che nessuna traccia degli immortali può rinvenirsi. Solo, solo e sperduto. Con null'altro che la propria compagnia e la sgradita immagine che quella manda volendo specchiarsi.
A ben guardare, tuttavia, quel frammento di cosmo non è privo di opportunità: essendosi mosso dal punto di partenza a skekDor potrebbe giungere orrore di non ritrovare quale tra i tanti specchi d'acqua si sia fatto portale del suo passaggio. Non uno è uguale all'altro, eppure... sì, in fin dei conti si assomigliano tutti per forma e dimensioni (o magari, troppo preso dallo scoprirsi Zegana, skekDor non ha fatto davvero attenzione). Invero, scrutando con un poco più di calma, la divinità acquisirà conoscenza di come ciascuna delle lastre liquide oltre al riflesso di chi guarda mandi anche l'immagine di ciò che avviene al di là di essa: come degli schermi su di un mondo altro, gli oblò sull'acqua rendono conto di realtà molteplici alle quali -probabilmente- si potrà accedere semplicemente con un nuovo tuffo.
Dove gettarsi, allora? In quale realtà riemergere, dunque? Quella presente è scomoda, ma nondimeno lo era la precedente. Ve n'è forse una con lo Skeksis nuovamente padrone del proprio corpo? Ed un'altra in cui egli è riuscito a tornare alla civiltà che tanto agogna? Può il suo sguardo alieno leggere movimenti di trionfo per sè o ancora saprà cogliere scenari e contesti vantaggiosi per i suoi altri interessi?
Sì, immancabilmente. Sì, sì, sì e sì -affermativo per ciascuna delle quattro. Ma, tristemente, non esiste alcuna pozzanghera che racchiuda tutti i desideri -dovendo scegliere dove immergersi, skekDor dovrà pure decidere quale volontà perseguire e a cosa parimenti rinunciare. Oppure, se così preferisce, lanciarsi contro l'ignoto ed optare per qualcosa che nulla di tutto ciò contiene.. -
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