[Ciclo EMH] Mari di sabbia, sirene di vetro

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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    La risposta di Shaogal fece comprendere una volta di più a skekDor quanto poco ne sapesse sugli umani. E, soprattutto, quanto poco gliene fregasse: "Sgrunt! E allora in marcia!" Borbottò.

    La sabbia del deserto era un vero impaccio per la marcia. I granelli non davano appiglio per i piedi, e le giunture dovevano fare almeno il triplo della fatica per coprire la metà della distanza che si sarebbe tranquillamente compiuta in condizioni normali. Doveva essere un vero tormento, camminare in simili condizioni. Davvero.
    "Ce la fai, ragazzo?" Domandò a un certo punto skekDor, volgendo l'attenzione a Shaogal.
    Ovviamente, il mezzo-Mistico aveva deciso d'affrontare il cammino a modo suo. Ovvero, fluttuando a tre palmi dal suolo. Il fatto di esser più basso del giovane gli avrebbe permesso di tenergli la mano senza che i due s'intralciassero a vicenda.

    A tal proposito... quella maledizione iniziava davvero a infastidirlo. Non vedeva proprio l'ora di togliersela di dosso. Insomma... lui che era costretto a camminare mano nella mano con un insignificante umano? Chissà che avrebbero pensato le altre divinità, se l'avessero visto in simili condizioni. Magari, la cara Drusilia avrebbe tutto sommato approvato, ma lo Skeksis non era uno a cui piaceva "farsela" coi mortali.
    Così, decise di "allietare" la marcia a Shaogal fustigando sulla schiena i Podling. I corni musicali riempirono dunque l'ambiente circostante di un coro di voci lamentose e di litanie lugubri e angoscianti. Insomma, il tipo di melodia che rendeva l'animo dello Skeksis leggero, e più pesante quello del Mistico.

    L'alba non accolse il duo nel migliore dei modi. Shaogal sarebbe probabilmente stato provato sia nel corpo che nello spirito dalla nottata d'inferno, mentre skekDor, non potendo eseguire il rituale mattutino, avrebbe dovuto attingere ad alcune delle anime che stipava nel suo ventre. Insomma... una giornataccia per entrambi.
    Ma poteva sempre peggiorare.

    All'inizio, apparve ai due come un puntino indistinto. Poi, via via che avanzava nella loro direzione, lo Skeksis riuscì a scorgere degli arti insettiformi e un carapace. Per farla breve, sembrava la classica creatura tutta muscoli e niente cervello. Anche se in verità il mezzo-Mistico in passato aveva incontrato un insetto che corrispondeva alla descrizione esattamente contraria.
    "Mmmh..." Mugugnò stridulamente, passandosi la zampa libera sotto al mento.
    "Beh... Si potrebbe comunque tentare. Ma mi seccherebbe perder tempo inutilmente. Certo, se fosse tanto sciocco da attaccarci potrei ingozzarmi con la sua essenza copiosa..." Nel dire "copiosa", un denso colore di bava grosso come una palla da golf gli cadde giù dal becco e s'infranse al suolo, in un rivoltante "Ploc!".

    Ci pensò su un'altra decina di secondi, quindi spostò l'attenzione su Quattro-Piume: "Tch! Che marcisca in quest'inferno. Dobbiamo toglierci di mezzo in fretta, ragazzo. Quindi, l'unica soluzione conveniente che mi viene in mente è quella di concederti un altro favore."
    Scese di quota, camminando in avanti rispetto a Shaogal fino a trovarsi in una perfetta posa "Follow me". Quindi, scrutandolo con la coda dell'occhio, esclamò: "Sali sulle mie spalle, coraggio. Così potremo spostarci entrambi in volo. E ritieniti onorato di un simile dono."

    E se Shaogal non avesse opposto eccessivi dubbi in merito, lo Skeksis non avrebbe perso tempo a realizzare l'impossibile. Lui, il gracile anzianotto che stava sempre a lamentarsi delle giunture dolenti e delle articolazioni scricchiolanti, si sarebbe sollevato in alto nel cielo senza il minimo sforzo, con una settantina di chili di umano a gravargli sulla schiena. Ovviamente, però, c'era il trucco.

    Comunque, per Shaogal non sarebbe stato facile trovare una posizione comoda. C'erano i corni musicali a premergli sulla pancia, e la base della coda a spingergli contro il cavallo. E come non citare il gigantesco ventaglio che praticamente gli copriva la vista?

    Salute: 100%
    Energia: 105%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    Per quale assurdo motivo Shaogal dovrebbe rifiutare un passaggio in prima discutibile classe che -oltre a garantirgli di non dover più lottare contro le onnipresenti sabbie- lo sospinge celermente a destinazione evitando nel mentre la minaccia in arrivo? Per quale distorta ragione lo Stregone dalle Quattro Piume potrebbe mai tirarsi indietro all'offerta sì generosa e disinteressata di mutuo vantaggio che lo Skeksis s'accinge a mettere in atto?
    Nessuna, banalmente. Nemmeno quella del QM che deve in qualche modo eliminare un PG morto dalla scena. Ed infatti il Kruhynian accetta di buon grado il volo di linea, accomodandosi alla bell'è meglio sulla scomodissima schiena del rapace, aggrappandosi saldo al primo rostro a disposione -sperando di non incorrere in gaffe a dir poco spiacevoli, come quelle che (si narra nell'etere) sono intercorse ad un certo ballo invernale tra il presente divino orntitorettile ed un pari decantato demone degli incroci- e così disposto godersi per come possibile l'ultima traversata del deserto.

    E quell'insetto-rettile-qualcosa-boh che voleva avvicinarsi loro? Quell'attore che con buona probabilità aveva intenti malevoli ma che -alla prova dei fatti- non ha avuto modo di esternare le cause del suo essere? Beh, quello è rimasto dove è stato lasciato: a vagare tra le dune in attesa (forse) dei prossimi pellegrini. Le chances ch'esso fosse fondamentale per la cerca di Skeksis e ramingo sono così prossime allo zero che -vuole un'assurda e sadica legge del gioco di ruolo- non c'è ombra di dubbio quello fosse per davvero un elemento chiave per risolvere il puzzle delle sirene.
    Perchè sì, in tutto questo non c'è da dimenticare l'obiettivo primario del presente spingersi nelle remote profondità dello Yuzrab riguarda anzi delle creature tipicamente presenti nell'habitat diametralmente opposto -da non scordare, quindi, che tra le fronde in rapido avvicinamento (o meglio: alle quale il duo si sta celermente approssimando) si spera si possano rinvenire le suddette ammaliatrici.

    Ma aspetta, che sto dicendo? Rapido avvicinamento? Orpo! Questo è un problema -un serio problema! Shaogal è del tutto digiuno di geografia, ambientazione e politica endlosiane, perciò -al di là del saper leggere una mappa, comunque priva di informazioni salienti al riguardo- egli non può intendere le ripercussioni che l'atto in essere avrà per entrambi i due trasgressori.
    Ma skekDor? Lui quanto ne sa delle strettissime misure di sicurezza che gli Scarlatti intraprendono sistematicamente contro chiunque -senza nemmeno dimostrarsi apertamente ostile- provi a penetrare il limite inviolabile della prima oasi del Sud? Vero che frequenta Merovish più che sovente -vero che non si perde d'animo e, quando possibile, rinviene informazioni che non tutti sarebbero in grado di recuperare- ma... non sempre gli spiriti dei morti sono sufficienti ad avvertirlo degli imminenti pericoli derivanti da giurisdizioni violate, specie se questi non sono acnora stati invocati!

    Ci vuole un singolo istante -un attimo contro il quale reagire si rende estremamente difficile- perchè da un imprecisato punto dell'orizzonte un frizzo dell'aria anticipi di qualche infinitesimo appena un pari pungente rintocco di morte: senza risvegliare alcun auspex, infatti, l'equivalente di una tecnica d'esecuzione viaggia ad incredibile velocità diretta contro i due pellegrini colpevoli d'aver varcato i territori giustappunto circostanti l'oasi.
    Il risultato? Presto detto: lo Stregone recentemente approdato su Endlos vince suo malgrado un viaggio di sola andata verso un altro mondo -questa volta meno caleidoscopico ma sicuramente più tranquillo rispetto al semipiano sul fondo del Maelstorm- mentre colui che condivide il medesimo corpo del Mistico può vantare -in via del tutto eccezionale, garantitagli dall'effettivo instant-casting di cui dispone- il privilegio di scegliere; scegliere se dar fondo ad una massa non indifferente delle sue energie per opporre all'ultimo momento utile un'opportuna critica difesa (e così vanificare il trapasso immediato) oppure -sulla scia del compagno letteralmente vaporizzato- optare per cominciare una nuova strepitosa avventura lontana da quelle infide sabbie e dalle ancor più sleali palme profilatesi poco più oltre.

    Quale che sia la via che intraprenderà il destino, tuttavia, nella notte agli sgoccioli si leva allora un chiaro monito riecheggiante in lungo ed in largo, così da raggiungere ogni sgradito avventore (una minaccia che, a tutti gli effetti, presenta un ulteriore ostacolo a chi voglia proseguire verso l'entroterra di quel paradiso tra le sabbie):

    L'ORCHIDEA È INTERDETTA A CHIUNQUE.
    LASCIARE IMMEDIATAMENTE LA ZONA.
    NON VERRÀ RIPETUTO ALTRO AVVERTIMENTO.

    E a ciò si somma un'ennesima, sgradevole sensazione (qualora lo Skeksis sia perdurato oltre quel colpo potenzialmente letale): se la maledizione di cui egli è vittima aveva smesso di procurargli fastidio grazie al contatto con il ramingo, ora che quest'ultimo si è dissolto qual tenebra alla luce cosa potrà mai accadere? Eh già, proprio così: l'artificiale sensazione di nausea che le rune tatuate sulla raggrinzitissima pelle del Mezzo Mistico erano in grado di invocare tornerà allora a farsi sentire in tutto il proprio inopportuno impiccio, promettendo anzi di peggiorare di lì ad ogni altro minuto.
    Shaogal PNGizzato (3° turno) ed ESCLUSO dalla scena causa assenza ingiustificata da dicembre! (:V)
     
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    Con Shaogal sulle spalle, lo Skeksis intraprese la via del deserto, diretto verso l'oasi all'orizzonte. Il giovane avrebbe avuto cinghie su cinghie a cui aggrapparsi, evitando così altre "estremità" un filino più imbarazzanti.
    Ad ogni modo, il mezzo-Mistico non aveva in effetti informazioni sulla burocrazia del Sud, né del resto gli era mai interessato informarsi. Considerava i mortali come esseri a cui prestare la minima attenzione. In fondo, cosa mai avrebbero potuto fare contro una divinità?
    Sparargli addosso, che domande!

    "Katakonditzeh tekka!" Imprecò skekDor, vedendo Shaogal morirgli addosso. Appena il tempo di rendersene conto, e l'istinto la fece da padrone: un movimento di bacino, un'agitarsi di braccia, e dal deserto balzò fuori un enorme pesce, grande come una balena e in tutto e per tutto simile a una specie di squalo grassoccio. L'anima -Perché di questo si trattava- incassò il colpo, vaporizzandosi all'istante.

    Comunque, skekDor non poté fare a meno di precipitare al suolo. Un po' per lo spavento, un po' perché la sorpresa gli aveva fatto parzialmente perdere il controllo del suo centro di gravità eterico.
    Mentre si toglieva di dosso il cadavere del non più Quattro Piume, il mezzo-Mistico ascoltò con attenzione l'inutile proclama.
    "Maledetti! Vi ucciderò tutti, tutt-" Una fitta, e poi il senso di nausea. Dovette trattenersi dal non rimettere. E certo ciò non era dovuto al morto che aveva di fianco!
    Quel maledetto segno, impresso sulla sua pelle, aveva ricominciato a dargli fastidio.

    Ovviamente, lo Skeksis non pensò nemmeno per un secondo alla possibilità di poter tornare indietro e riprendere le ricerche altrove. La via era quella, ne era sicuro, e anche senza una guida "mortale" ad accompagnarlo, in qualche modo ce l'avrebbe fatta lo stesso.

    Non si sollevò immediatamente dal suolo. Prima, agitando la coda al vento -Ma non abbastanza in alto da esser scorto eventualmente da altri cecchini-, concentrò il mana lungo tutto il suo corpo.
    Evocò così un'illusione semplice nella sua creazione, ma piuttosto difficile da dissipare. Un manto calò su di lui, e lo Skeksis scomparve alla vista.

    Senza spender parole per il compagno di ventura caduto, lo lasciò alle bollenti sabbie, così che il Sud stesso ne avrebbe decretato la fine.
    Poi, sollevandosi a un palmo dal suolo, invisibile all'occhio e agli strumenti tecnologici, volò avanti.
    Il silenzio gli avrebbe fatto da fedele compagno, permettendogli d'avanzare senza esser visto né sentito.
    O almeno, questa era l'intenzione

    Salute: 100%
    Energia: 55%
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    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    - Manto dello sciamano:
    Pur di proteggersi dai colpi, skekDor è disposto a tutto. Anche a sacrificare l’energia accumulata dall’assorbimento dell’anima degli esseri di cui si nutre. In tal caso, si genererà un’animella di colore verde brillante tanto grande da difenderlo dall’offensiva avversaria [Abilità Attiva – Difesa da Attacchi Fisici ed Energetici; Consumo: Variabile (In questo caso Critico)]

    - Velo d'irrimarcabilità:
    skekDor attinge ai propri poteri per indurre in chi lo guarda l'illusione che in realtà lui sia invisibile, alterando l'ambiente che lo circonda. La tecnica permette a fino a quattro alleati che si trovino in un'area di 5 metri dallo Skeksis di condividere il medesimo effetto. Nessuno, a parte l'utilizzatore ed eventuali alleati, sarà dunque in grado di scorgere alcuna sagoma, neanche guardando la zona d'interesse indirettamente (Servendosi ad esempio di uno specchio o di una telecamera). La cappa illusoria segue fedelmente skekDor in ogni suo movimento, permettendogli di muoversi al suo interno senza uscirne mai [Abilità Attiva - Supporto; Consumo: Basso o Medio; Durata: 1 o 2 turni (In questo caso, Consumo Medio per due turni)]

    Riassunto:
    skekDor oppone all'Offensiva una Difesa a Consumo Critico, quindi diventa invisibile per due turni (Consumo Medio)


     
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    Ammirevole, da parte tua. Ammirevole e pragmatico. Ma, sfortunatamente, del tutto inutile.
    No, non mi riferisco all'abbandonare lo stregone Kruhynian (o quel che ne resta, povero lui) ad un impietoso risveglio tra le sabbie, così che la fauna locale possa cibarsene e reiterare quel ciclo naturale dal quale tu ti sei invece chiamato fuori (vuoi perchè immortale, vuoi perchè divino o -non da ultimo- vuoi perchè non dissimile da un cadavere che cammina). Non mi riferisco nemmeno al voler procedere in quell'esplorazione irta di pericoli e di mistero, alla quale sei comunque costretto per l'influsso nefasto delle rune impresse sulla tua persona ma che -se rinvenissi una soluzione a quel fastidiosissimo quanto nauseante vincolo- non dubito abbandoneresti senza troppe remore.
    No, mi riferisco anzi al vano tentativo di rendersi irrintracciabile e cioè a quell'illusione che cali per far sì che l'invisibilità si accompagni al silenzio: potrebbe essere una buona idea in altri contesti -potrebbe ingannare moltitudini di sciocchi o di inesperti- ma... le truppe di stanza all'Orchidea, per il ruolo fondamentale e delicatissimo cui sono preposte, non verranno di certo beffate da un tranello tanto semplice quanto prevedibile. Ogni singolo evento che si svolga entro i confini della loro giurisdizione è immediatamente avvertito, come tracciato da un'oculata sovrapposizione di molteplici auspex; ogni singolo trasgressore verrà perciò rilevato, a prescindere dalle contromisure che quello voglia adottare; ogni persecutore sarà immancabilmente punito, obliandolo senza battere ciglio ma -soprattutto- prevenendolo da qualsivoglia azione di contrasto o di eventuale danno al più prezioso di tutti i tesori meridionali.

    Annunciati dunque da una serie di flebili sibili -non differentemente dal colpo d'avvertimento già sperimentato- un nugolo di altri letali proiettili eterei solca celere lo spazio pronto ad abbattersi sullo Skeksis che rappresenti. Potresti difenderti ancora -o almeno provarci- recuperando energie sempre più scarse ad ogni successiva parata -ricacciando la nausea imperante ai margini della determinazione, così da ritornare pieno padrone delle tue facoltà per quei pochissimi istanti di necessità. Potresti persino riuscire a schivarne un paio (mettiamo tre, per i grandi poteri di cui sei dotato) e così crederti in salvo ed una volta di più migliore di quegli spocchiosi umani, pezzenti irrispettosi della tua grandezza. Potresti forse ricorrere a qualche trucco estremo od inaspettato, capace di annullare ogni minaccia dileggiando al contempo quei pallidi tentativi di eliminarti.
    Potresti in teoria. Perchè, all'atto pratico, nulla di quanto è davvero possibile saprà graziarti da una prematura caduta: il fuoco di sbarramento attinge ad una riserva energetica con la quale non puoi competere, la cadenza dei colpi si ripete con una frequenza al di là delle tue percezioni, il tetro destino avanza a reclamare il proprio premio senza che la tua semplice volontà possa impedirlo. E sei morto. Sconfitto. Atterrato e divelto -crivellato per l'arroganza che hai dimostrato.

    Certo, un essere del tuo calibro non muore mai per davvero. Passa ad uno stato di transizione, dal qule può rigenerarsi con i metodi che gli sono più congeniali. L'alba, ad esempio, è ormai una realtà e se non fosse per il fitto delle palme che oscura la tua salma dai preziosi raggi solari staresti già banchettando con l'energia catalizzata dal cristallo. Poco male, penserai: prima o poi l'astro diurno si leverà sufficientemente alto per poterlo sfruttare anche dalla scomoda posizione in cui ti ritrovi ed allora verrà il momento della tua rivalsa. Giusto!
    No, sbagliato. Se questo sarà il caso, ti ritroverai a sperimentare di nuovo una gragnola di critici al tuo indirizzo, tali da riportarti allo stato di morente e condannarti per ovvi motivi ad un loop senza evidenti interruzioni se non per l'unica, misera finestra d'azione che precede l'arrivo della prima bordata. Lo stesso, allora, può dirsi se vorrai invece banchettare con le anime di cui serbi proprietà, dolcissimo nettare il cui corroboramento non produrrà però punto differenza con lo scenario di cui sopra.

    Che fare allora? Come uscire da questa spiacevolissima situazione? L'offesa ad una divinità è un reato inammissibile, ma questo... questo è addirittura peggio! Come potrai mai vendicarti se sei intrappolato in un ciclo di non-morte al quale non sembra esserci soluzione?


    Edited by AnimeHunter - 30/6/2018, 13:56
     
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    La morte è un processo naturale e impossibile da comprendere appieno, per gli esseri destinati a vivere solo per un determinato lasso di tempo. Filosofi e uomini di genio si sono interrogati per anni al fine di poter anche solo abbozzare un disegno astratto di cosa si provi al momento della morte.
    E c'è chi parla di lunghi tunnel di luce, di un corpo a un certo punto leggero, di canti e di lietezza dell'animo. Altri, più pragmatici, la intendono in maniera netta: quando c'è la morte, non c'è più la vita, come quando si passa dalla veglia al sonno.
    Qualunque sia la reale risposta, la verità è che, per i mortali, non si tratta che di un evento inevitabile.

    Al contrario, skekDor aveva avuto modo di sperimentare infinite volte la sensazione. E, per via delle vicissitudini nelle quali si era trovato invischiato, stava sperimentando tante e tante altre vole, proprio in quel momento.
    Non gli era ancora mai capitato di assopirsi completamente su Endlos: di solito, quando una parte riposava, l'altra prendeva il controllo. Ma col corpo irrimediabilmente distrutto e l'anima a fluttuarvi attorno, trattenuta solamente dalla potenza del Cristallo, skekDor non poteva far altro che lasciare ai raggi solari il compito di rimetterlo insieme.
    Per poi venir nuovamente crivellato di colpi.
    Ancora, e ancora.

    E, in quel limbo che s'era creato fra la sua successiva rinascita completa e il momento in cui avrebbe dovuto ricominciare tutto daccapo, il mezzo-Mistico trovò il modo di riflettere.
    Gli esseri che gli stavano causando un simile disagio dovevano avere delle buone ragioni per riversargli tanto astio contro, pensò la parte del Mistico: anche perché, se lui fosse stato l'unico obiettivo, non avrebbero fatto fuori anche Shaogal.
    "Fandonie!", imprecò la parte dello Skeksis, che al contrario avrebbe voluto vaporizzare l'intera zona all'istante.
    Ad ogni modo, alla fine i due giunsero a un compromesso: scappare, o proseguire lungo il cammino che li avrebbe condotti all'oasi.
    E ovviamente, la scelta ricadde sulla seconda opzione. A quel punto, era diventata una questione di principio!

    I due avevano un vantaggio, sui loro avversari. Per quanto questi impiegassero le loro forze con profitto, mai avrebbero potuto farli cadere in eterno. Non fino a che alla notte sarebbe seguito il giorno.
    E così, skekDor iniziò a fare qualche prova.
    Invocò gli spiriti dei morti e chiese loro di aspettare, e poi perì sotto i colpi che arrivavano da lontano. Tornò in vita, ordinò a chiunque fosse rimasto di andare oltre gli sbarramenti nemici, e perì. Ripreso nuovamente il controllo del suo corpo, avrebbe scoperto che nessuno di essi conoscesse l'esatta ubicazione degli sbarramenti nemici.
    Anomalo, ma c'era ben poco da farci. Morì ancora una volta, e poi riprese vita.
    "E allora andate là!" Asserì, indicando la linea dell'orizzonte, proprio lungo la via che avrebbe voluto percorrere: "E proseguite fino a che non intravedete delle armi, o degli umani nascosti, o strutture atte a ferire e uccidere. Poi, andate oltre per un paio di miglia e aspettate lì!"

    E gli spiriti obbedirono. Tuttavia, non trovarono niente a sbarrar loro il cammino. Non un uomo, non una macchina frutto dell'odiata tecnologia. Niente di niente.
    Raggiunsero però l'oasi, e skekDor li sfruttò per teletrasportarsi direttamente lì.
    Ciò non lo difese dai colpi "invalidanti", ma se non altro era arrivato dove voleva.

    Incamminandosi al suo interno per pochi secondi al giorno, lo Skeksis notò come l'oasi diventasse progressivamente più fitta, al punto che al suo interno non sembrava assomigliare nemmeno più ad un'oasi nel deserto, quanto piuttosto al versante di un altro Presidio (il montuoso Ovest o il florido Est).
    Erano inoltre presenti delle architetture particolari -le uniche tracce di civiltà- sparse tra la vegetazione.
    skekDor non si curò di esse, e andò oltre. E il paesaggio mutò ancora.
    L'ambiente pseudo-montano lasciò spazio ad una selva eterea, tropicale e ricca di acquitrini.
    "Di bene in meglio! Umpf! Mi si inzacchererà tutto il vestit-" Borbottò lo Skeksis, prima di spappolarsi nuovamente in mille pezzi.

    I giorni successivi, andando avanti, scoprì infine di non esser solo. C'erano due presenze, fra le pozze d'acqua. Due figure che, per qualche oscura ragione, gli spettri si erano guardati bene dal rivelargli.

    skekDor decise di usare arguzia e, anziché mostrarsi allo scoperto, provò a nascondersi fra il fogliame. Poi, tornato integro, aprì il suo occhio interiore e provò a vedere a quale specie appartenessero i loschi figuri, se fossero vivi o morti, e se, magari... fossero immortali

    Salute: 100%
    Energia: 110%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

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    Certo che sono immortali! Diamine, questo perpetuo morire e risorgere deve averti ridotto davvero male per non riconoscerli! O forse -bisogna ammettere- è proprio l'imposibilità di fissarli a lungo prima di perire come di consueto a privarti della capacità di discernere le realtà per quella che è: due figuri dissimili tra loro ma ben noti alla tua persona; due entità bizzarre, aliene ma tali da stupire persino il grande skekDor; due divinità le cui identità trafiggeranno il Mezzo Mistico di una rivelazione senza precedenti.
    A pochi metri da dove ti sei nascosto puoi scorgere allora (tanto con l'Occhio Interiore quanto con il tuo banale sguardo) il più assurdo degli scenari: te stesso -sì, proprio skekDor!- e la tua propria controparte urRu fianco a fianco negli acquitrini dell'oasi, in un placido cammino che all'impossibile di sostanza aggiunge un nefasto incredibile di concordia.

    Kraaaw! Ma kraaaw davvero!
    Com'è possibile? Chi ne è il responsabile? E cosa potrà mai significare?
    Non sarà facile riprendersi dallo sbigottimento iniziale, specie perchè la parte del Mistico pare proprio materiale, dotata di un corpo come il compagno Skeksis e viva quanto vegeta laddove invece sei abituato ch'essa costituisca soltanto una frazione del tuo tutto. Ancora, l'osservare il rapace colloquiare con garbo assieme alla sua metà opposta (e non, piuttosto, cercare di riassorbirlo, schiavizzarlo o comunque opprimerlo e tiranneggiarlo come per lungo tempo è stato) ti spingerà a controllare d'essere sveglio ed in salute, tutt'altro che vittima di veleni, illusioni od altri tranelli in qualche modo celati ai tuoi sensi (magari veicolati negli istanti di debolezza dell'imperituro ciclo cui sembri condannato da quando hai messo piede nell'Orchidea).

    Se lo farai, dunque, ti aspetterà un'ennesima sorpresa. Se ti fermerai a guardare chi sei o per meglio dire, chi sei diventato, una nuova vertigine ti sconquasserà da capo ai piedi. Quand'è l'ultima volta che ti sei premurato di controllare chi sei? Quale il momento in cui ti sei accertato della tua identità?
    Uno sguardo al tuo io esteriore ti rivelerà che le vesti lise e consunte del verdugale han lasciato spazio ad un corpetto color melanzana ed ad innumerevoli veli di sfumature attigue, sufficientemente leggeri e diradati da permetterti di scorgere la pelle brunita ch'essi ricoprono, con tanto di monili, gioielli e ninnoli (questi, magari, pure di tuo gradimento) ad arricchire una figura che con orrore chiamerai umana. E che, con altrettanto sgomento, si muove come fosse esattamente il tuo corpo (non più macilento ed ingrigito come quello che hai sempre considerato il tuo reale aspetto).
    Eppure, sondando il tuo io interiore, nulla sembra davvero cambiato: puoi ancora chiamarti a ragione skekDor, puoi ancora attingere ad ogni tuo potere od abilità, puoi ancora risorgere alla prossima scarica di colpi che... aspetta! Hanno smesso! Hanno smesso da un po' (ma chissà da quanto, con esattezza: la sorpresa di cui sopra ti ha stranito dal mondo a sufficienza per non poter quantificare esattamente da quanto non sei più un bersaglio). Tanto di guadagnato: se non dovrai più occuparti di quella seccatura ingiuriosa -se potrai finalmente trarre più di un singolo respiro (e sì, il corpo che vesti sembra richiamarti alle basilari funzioni dei mortali, tra cui il bisogno d'ossigenarsi, di nutrirsi e di svuotarsi che paiono quasi aver sostituito la nausea imperante di prima)- allora avrai a disposizione tutto il tempo e la concentrazione necessari per capire di più della situazione attuale e dei suoi stranimenti.

    O forse, se questo è il tuo desiderio, chiedere delucidazioni direttamente a te stesso.
    L'altro te stesso, ovviamente. Uno dei due.


    Edited by AnimeHunter - 30/6/2018, 13:51
     
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    "Kraaaw!" Pulpò skekDor, abbandonando per un momento i suoi modi altolocati in favore di un atteggiamento ben più ferale (Che, ovvio a dirsi, sembrava stargli maggiormente a pennello).
    Le due sagome! Avrebbe riconosciuto quel becco fra mille! E l'altro, l'altro era...
    Le iridi s'ingrandirono, e per pochi secondi la metà del Mistico prese il controllo del corpo. A sua volta, aveva avuto bisogno di cerziorare personalmente la faccenda.

    Strano, davvero inconsueto. Una scena cui nessuna delle due entità riusciva a dare un senso si stava consumando di fronte agli occhi dello Skeksis.
    skekDor e urElah, lo Skeksis e il Mistico, le due metà di un essere un tempo eterno e onnipotente, stava dialogando a pochi passi, come se niente fosse.
    Agli antipodi per natura, entrambi gli spiriti cercarono motivazione a quel buffo fenomeno, e non trovandola l'imputarono al gioco di un qualche losco figuro, a un'illusione tanto concreta e potente da ingannare persino i loro sensi (Che percepivano il tutto come reale).
    A tal proposito, parlando di sensi... Non era un po' troppo leggero e scattante, il corpo?
    E cos'era quel verso di poco prima, sì stridulo, eppure in qualche modo caricaturale?
    skekDor provò a gonfiare il gozzo istintivamente, ma si rese conto di non riuscirci.
    Allora, portò la mano al gargarozzo, e toccò la sua pelle stranamente liscia.
    E così, gli occhi intravidero un arto estraneo.
    E non era tutto! Cos'erano quei vestiti, quella pelle scura, quel seno tanto turgido e giovanile? (Beh, quest'ultimo punto in effetti non gli dispiacque, considerato com'era ridotto il suo, dopo così tanti millenni).

    Cercò un'acquitrino, si specchio e in esso e spalancò la bocca. Sì, non aveva più neanche il becco.
    "AAAAAAAAAAAARGGGGGHHHHHH!!!"
    Il suo grido era stato tanto forte che, quando finì il fiato, le orecchie gli fischiarono e la gola pizzicò un poco.

    A tal proposito... Fiato?!
    skekDor scoprì di aver anche bisogno di respirare.
    Quale... Anf-coff... Quale immane tragedia... Anf-anf... mi colse mai?" Biascicò, pigiandosi la mano sul costato, come a voler far rallentare i battiti del suo cuore.

    Digrignò i denti e, nonostante il bel visino che ora si ritrovava chiunque avesse poggiato lo sguardo su di lui avrebbe potuto scorgere la sua piena furia imperitura.
    S'avventò sui due, ma stranamente non mirò a sé stesso.
    O meglio, la metà dello Skeksis non puntò alla sua immagina. Com'era prevedibile, pensò bene di andare ad attaccar briga col Mistico.

    Poteva sembrare una scelta folle, considerato che, al contrario dello Skeksis, il corpo di urElah era sì vecchio, ma assai più corpulento: le sue braccia erano muscolose e funzionanti, anche le due in più che a skekDor erano regredite, fino a diventare quasi inesistenti; e come non citare la sua coda, decisamente più tozza, ma in grado di bilanciare meglio il peso?

    Eppure, skekDor mirò proprio a urElah. E urElah (lo spirito), lo lasciò fare.
    In effetti, il dubbio che s'era insito in lui lo spingeva a sua volta a ricercare la verità.

    E così, a meno che il Mistico non si fosse opposto, in un modo o nell'altro skekDor l'avrebbe fatto cadere al suolo, e poi afferrato per la sua veste, strattonato e interrogato.
    "Parla! Chi siete voi due? Che razza di magia oscura permea questo posto?"

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    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

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    Passive:

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    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

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    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    Che brutto incubo a tormentare la veglia di skekDor! Che orrida beffa il Destino gli ha riservato!
    Come ci si sveglia? Dove si fugge? Perchè non svanisce tutto per lasciar posto alla realtà corretta?

    Per quanto il Mezzo-Mistico non sia nuovo a strepiti improvvisi e simili degenerazioni -per quanto egli si vanti di un'onnipotenza ancestrale, di fatto poi assai limitata dal momento del suo esilio su Endlos- la situazione che lo vede costretto in un corpo non suo (per quanto, ehi, pure giovane e piacente!) starebbe stretta a chiunque: sfido a non impanicarsi nell'osservare come la propria fisicità determini un qualcosa in cui non ci si riconosce, sfido a mantenere la calma quando ogni dettaglio smarrisce il proprio significato in un calderone di assurdi e di impossibili.
    Per contro, tutt'altro che stupiti o preoccupati, quei due figuri nei quali egli ha riconosciuto le proprie essenze divise non dan punto prova di alcun tentennamento alla vista di un violaceo corpetto e della sua proprietaria: come vi fossero abituati, come non avesse importanza, come nulla in quell'oasi incantata potesse distrarli, essi perdurano nell'amichevole dialogo già in atto e -se non fosse per la rovinosa aggressione di cui il protagonista odierno si macchia (se non fosse che urElah vien travolto ed atterrato da quella medesima figura femminile)- le due imperturbabili divinità probabilmente non s'arresterebbero nel loro armonico vagare.
    E invece...

    Quanta irruenza i giovani! Ah, alla nostra veneranda età non si è più capaci di tanta energia...

    Esclama l'urRu tuttora disteso, dando prova di una ferrea educazione e non scomponendosi affatto dell'assalto subito, anzi: in quello che probabilmente è un sorriso serafico egli osserva la donna colpevole dello scontro con tutta la pace e la calma possibili, indi -comprendendo all'istante ch'ella non si leverà dalla sua posizione e che quindi non è necessario lottare per divincolarsi o rialzarsi, ma piuttosto è richiesto d'attendere- utilizzerà le appendici a disposizione per mettersi quanto più comodo ed ascoltare la sfuriata a lui diretta.

    Fin troppa e sgradita, pezzente! Levati subito e non infastidirci: non è saggio sfidare delle divinità qual siamo!

    Rimbecca invece l'altro, ripetendo un copione già visto e sentito poichè pienamente aderente allo Skeksis che mostra d'essere: come di consueto, allora, la minaccia giunge seccata e sprezzante, sufficientemente plateale da permettere a chiunque si sia macchiato della presente ingiuria d'implorare per la propria vita prima di subire il giusto castigo che s'è meritato.

    Non serve ricorrere alle intimidazioni: ogni richiesta d'aiuto verrà ascoltata, ogni desiderio di conoscenza colmato. Questa nostra ospite abbisogna di noi e noi non le rifiuteremo quanto agogna.

    Oh, le forniremo tutto l'ausilio necessario, non c'è di che temere: sono piuttosto convinto già conosca qual è il prezzo per i nostri servigi...

    Lo sono anch'io, ciononostante è bene ricordarle che ha comunque facoltà di scelta e -se lo desidera- può ignorarlo e considerarsi nostra protetta. Dico bene?

    Affatto! Non sono minimamente disposto a-... oh, certo, ora comprendo: perchè perdere l'occasione di vantarmi delle nostre sconfinate capacità?
    Sì, per questa volta credo che potremo aiutarti gratuitamente, mortale. Ma ora parla: che vuoi da noi? Perchè ti presenti così d'improvviso nel nostro regno e -soprattutto- da quando è in voga l'uso di non presentarsi con garbo prima d'inveire una sequela di domande?

    Noi siamo i riflessi di entità perdute, frammenti di un io unico fratturatosi per empia arroganza. Siamo costretti in questo non-luogo da tempo immemore, confinati alla solitudine dei senza-pari, ma a ben vedere non è un'esistenza vana nemmeno la nostra: se fossimo altrove ora voi sareste sperduta, se fossimo uno voi pure avreste perso la metà che vi appartiene.


    Edited by AnimeHunter - 2/10/2018, 23:22
     
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    Qualcosa s'incrinò in skekDor, all'udire entrambe le voci rimbomargli nelle orecchie. Non si trattava solo del tono, ma persino della cadenza e dei modi: quei due erano davvero chi pretendevano di essere, in tutto e per tutto.
    Stringendo un po' meno la veste del Mistico, lo Skeksis strabuzzò gli occhi e piegò la testa alle sue spalle.
    Non riuscì ad arcuare il collo di centottanta gradi com'era solito fare, così fu costretto a sollevare una spalla e spostare appena il busto.
    Eppure, non si lasciò sdilinquire dalla pretesa del suo omonimo.
    "Fandonie! IO sono la divinità! IO sono il Signore del Cristallo!" Sbraitò ancora, stringendo con maggior vigore i vestiti di urElah.

    E le due entità continuarono a parlare, come se niente fosse. Lo trattarono da semplice mortale, da pecorella smarrita del gregge. E più il dialogo fra i due proseguiva, più skekDor si rendeva conto d'esser quasi arrivato al limite della sua sopportazione.
    Stava per fare qualcosa di folle, era innegabile.
    Richiamare i suoi poteri, evocare le fiamme divine e bruciare quei fantocci così realistici!
    Ma prima che il misfatto potesse venir compiuto, ecco che una mano priva di peso e di forma andò a posarsi con delicatezza sulla spalla della donna.
    La parte del Mistico voleva chiedere con gentilezza a quella dello Skeksis di farsi da parte. Di lasciar provare lui, poiché in altra maniera non solo non sarebbero venuti a capo dell'intera faccenda, ma avrebbero persino gettato alle ortiche la loro forse unica possibilità di capirci qualcosa.

    Rimbrottando e scalciando, skekDor si fece da parte. E urElah, così facendo, staccò le mani dal suo omonimo e fece per alzarsi.
    "Vi chiedo di scusarmi. Sono calma, ora. Non so davvero cosa mi sia preso..." Esclamò, visibilmente contrito.
    Offrì persino la mano al Mistico, perché potesse rialzarsi.
    Poi, tenendosi la testa, finse di tentennare.
    "Io... Ho un gran caos nella testa. Non so perché sono qui, né perché mi sono risvegliata in questo corpo. Aiutatemi, aiutamemi a capire, ve ne prego..."

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    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
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    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

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    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    Questa poi! Quella donna evidentemente nativa di Endlos -del Presidio Meridionale, sembrerebbe a vista- che si proclama Signore del Cristallo! Ma tu pensa! I giovani oggi -oh, che screanzati e villani, che contafrottole senza ritegno!

    Tu saresti cosa? K-k-k... HAAWRK! HAWRRK-HAAR!

    Ed in effetti, ad una sparata così grossa, null'altro ti dovresti attendere dal tuo simile che non una sguaiata risata di derisione e malcelata pietà. Anzi: una tale eventualità sottende al fatto che lo skekSis sia di buona e bendisposto a gioire della tua puerile arroganza piuttosto che, com'è solito quando il nervoso e l'impazienza sono di casa, incenerirti seduta stante e depredare la tua anima per la sua ghiotta ingordigia.

    Ai nostri tempi, prima che fossimo vincolati qui, una come te non sarebbe stata degna di ricucire le vesti ad un reale Signore del Cristallo! Puah!

    Non a caso, allora, quell'ilare aria d'insperata positività verte rapidamente al serio ed al minaccioso, lasciandoti presagire che -se t'assomiglia in tutto e per tutto- sarà bene evitare di urtarlo troppo e dedicarsi al più conciliante urRu come peraltro hai già saggiamente intrapreso di fare.

    Le tue scuse sono beneaccette, perchè l'umile è il più gradito tra i bisognosi. Gradirai allora i nostri ringraziamenti per avermi concesso di pormi nuovamente eretto, perchè la gioia altrui è il balsamo che allevia ogni fatica.

    UrRu che, dal canto suo, non disdegna l'ausilio nel rialzarsi che gli offri nè schifa la possibilità di muoversi e di riguadagnare un proprio contegno ora che la violacea figura che incarni non gli opprime più le membra altruiste.

    Pur tuttavia sono desolato di non saper come risponderti: non conosco chi tu sia, nè come tu sia giunta tra noi. Questo dovresti spiegarcelo tu, invero. Mai prima d'ora vi è stata presenza corporea o meno a traversare quest'oasi in cui scontiamo l'eterna pena che ci fu imposta.

    L'espressione serafica eppure vagamente spiacente del Mistico ti chiarisce come non vi sia menzogna alcuna tra le sua parole nè malizia di sorta nei suoi gesti: stando così le cose, ordunque, l'unica foriera d'informazioni, novelle e possibilità sembri essere tu e -benchè ti sembra di non possedere le chiavi del bizzarro quesito a cui sei chiamata- probabilmente esponendo con criterio e logica quanto hai vissuto in odierna data potresti riuscire a cogliere dettagli prima ignorati. Magari, se il Destino ti arride, persino qualcuno di utile.

    Già, sei proprio una bestiola unica nel tuo genere o forse sei soltanto un'umana come tante altre! Sciapa di mente, svelta di voce e smarrita tra fantasie d'impossibile!

    Ma poi, quasi per caso, un ultimo gracchiare solleva un quesito che ancora brucia nel suo trovarsi senza risposta e senza un briciolo d'indizio: quand'è avvenuto lo scambio? Di chi hai assunto l'identità?

    Che cerchi d'intendere a riguardo del corpo che vesti?

    Ma soprattutto -orrore degli orrori- se tu indossi i panni di altri, altri indossano i tuoi? Impossibile... forse!? Anche perchè quelli sono giust'appunto innanzi a te. Già: lì, a portata di mano!


    Edited by AnimeHunter - 2/10/2018, 23:23
     
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    La gracchiante risata che investì le orecchie di skekDor produsse in lui emozioni contrastanti. Se da un lato rappresentava solo un terribile scherzo del fato, che si divertiva a vessarlo, dall'altro lo riportò a una sonorità più familiare, e all'illusione di star davvero parlando con un altro Skeksis, dopo un così lungo esilio.

    urElah, al contrario, rimase impassibile di fronte all'ilarità della copia di skekDor.
    Sfruttò anzi l'occasione per sentire cosa avesse da dire il suo omonimo. Com'era intuibile, nessuno dei due sembrava in grado di offrirgli le risposte che cercava.
    Di certo, qualunque maleficio fosse in quel momento all'opera, giocava sulla possibilità di sovvertire la realtà, al fine di ferire la loro psiche.
    Peccato che sia skekDor che urElah fossero piuttosto sicuri del loro passato, non potendo normalmente dimenticare alcun dettaglio.
    "Immagino sia come dite... Ho smarrito la via, e non ho memoria del mio passato. Come potrei chiedere aiuto agli altri, se l'unica a potermi rimettere in sesto sono solo io? Ah, che la provvidenza mi arrida." Esclamò, cingendo i palmi in segno di preghiera, come aveva visto tante volte fare agli abitanti di Endlos.
    "E che gli dei mi siano favorevoli, ovunque essi siano..."

    La copia di skekDor incalzò nuovamente, seccando non poco il cuore di tenebra, ma lasciando di nuovo impassibile la parte del Mistico.
    Tuttavia, al fine di render la sua esternazione più credibile, urElah fece qualche passo incerto in direzione del suo omonimo, fingendo di provar timore dello Skeksis.
    "I-io... Vagavo per il deserto... Persa fra le dune, bersagliata da esplosioni che sembravano apparentemente giungere da chissà dove. Credo che solo le divinità di Endlos sappiano per quale insperata fortuna io sia giunta fino a quest'oasi completamente indenne."
    Si massaggiò una tempia, tremò e vacillò di nuovo. Stavolta, però, non cadde: "Ricordo... Ricordo che all'inizio non fosse questo il mio corpo. Forme indistinte, forse più di un paio di braccia. Ecco, sì... E un viso più allungato. Come... Ah, non mi riesce di mettere a fuoco. E ricordo... Ricordo qualcosa, qualcosa di potente, che giaceva in mente. Una fonte magica, celata all'interno di una gemma."

    E la donna si chinò, ma non andò verso il suolo. Le gambe le sfiorarono il petto, ma i piedi si staccarono dal suolo. Rimase a mezz'aria, e mostrò incredulità nello scoprirsi a volare.
    "C-cosa?! Come? Io... Io mi libro a mezz'aria?!"
    Chissà se questo sarebbe bastato a destare la curiosità dei due sconosciuti. O magari, questo avrebbe potuto portarli a tradirsi.
    Il potere del Cristallo era ancora con lui. Che l'ametista fosse nel suo stomaco, ora che era umana?

    Salute: 100%
    Energia: 110%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    La pantomima a cui lo Skeksis e la controparte del Mistico sono condannati non sembra aver fine, man mano che gli impostori loro innanzi proseguono nelle loro vuote chiacchiere. Eppure, volendola guardare dal lato opposto, potrebbe facilmente dirsi lo stesso: quando la giovane donna di viola vestita smetterà di mentire loro? Considerato che i dirimpettai son due entità immortali e divine, c'è davvero bisogno di dissimulare il vero per propinare loro una menzogna? Può aiutare l'autentico skekDor a ritrovare se stesso, un atteggiamento subdolamente ostile così perpetrato?

    Panzane!

    Tuona per tutta risposta la metà malvagia del duo, dischiudendo il proprio aguzzo becco per dar aria ad un corpo che non necessita di respirare.

    Su Endlos non esistono divinità, come abbiamo avuto il dispiacere di constatare.

    Il rimbrotto è niente di meno di quel che l'originale potrebbe produrre scoprendo che nessuno, su Endlos, può dirsi suo pari -nè, invero, che chi millanta tanto possiede in realtà poco più di un briciolo del potere, della magnificenza e del lecito diritto di ambire al seggio degli dèi propriamente detti.

    Invero abbiamo cercato a lungo nostri simili, ma ognuno che v'aveva parvenza si è rivelato mero miraggio: siamo soli, nelle forme e nell'essenza, e quest'esatta condanna è il motivo della nostra prigionia in detto luogo.

    L'urRu, con il suo tono placido e conciliante, cerca invece di aggiustare il tiro del suo compagno spiegando più estesamente quale sia la realtà dei fatti (quella stessa di cui aveva già anticipato ed alla quale torna, inconsapevolmente martellante, quasi vi fosse costretto per adempiere al proprio destino): certo, tutto ciò probabilmente non servirà a nulla all'atto pratico della fanciulla e del suo dilemma ma... in assenza d'argomenti di discussione comuni, quello stesso benevolo individuo cercherà di mettere a proprio agio l'ospite conversando dei rispettivi passati.

    Ma non curarti delle nostre distrazioni e prosegui con il tuo racconto: tu giungi in questo luogo di stasi, perciò sei tu a porti araldo di novità.

    Il silenzio prende allora piede tra i pensieri dei presenti, lasciando spazio ad un racconto imminente da parte della procace straniera. Pur tuttavia, al di là di quanto sia buono o giusto, le di lei parole si fanno incerte e fallaci, foriere d'una versione ben poco ha di concreto ed ancor meno poggia fondamenta sul veritiero. Le illazioni si susseguono depositando la propria malizia strato su strato, dipingendo così un figuro vago e fraintendibile che comunque -per ovvietà di cose- non sfugge all'acume dello Skeksis dalle effettive sembianze.

    Falsa, ladra e bugiarda! Vorresti forse darci ad intendere che tu eri noi?

    Quel noi stona terribilmente. Avrebbe dovuto dire me. Lo stesso skekDor -quello autentico ma confinato in un'apparenza che non gli è propria- direbbe me fossero opposti i ruoli e dovendo riferirsi alla metà che incarna nel corpo. Eppure, nonostante quest'evidente dissonanza, il presunto skekDor (questa volta s'intende l'altro) non tentenna affatto e da' tutta l'impressione d'aver voluto intendere ciò che ha profferito: noi. Come se avesse un preciso significato.

    Gli insulti non gioveranno: ella deve soffrire di già, poichè non si sente bene e delira.

    Quando poi anche le parole del secondo divino lasciano intendere che i vagheggiamenti dell'originale siano privi di fondamento ecco che -per la verità- il dubbio s'insinua nuovamente ed una seconda occhiata alla propria persona si renderà necessaria: è certo, innegabile e parimenti vero che il corpo della donna dalla pelle brunita si è librato a mezz'aria, levando le estremità dal suolo e sostenendosi incredibilmente senza appoggi. Altrettanto certo, innegabile e nondimeno vero è però questo curioso fatto: provando a scrutarsi una volta di più ella si ritroverà esattamente dove avrebbe dovuto essere, ovverosia chinata al suolo, le gambe al petto, la posizione infima di un qualsivoglia mortale rannicchiatosi a guardare i suoi interlocutori dal basso.

    Osserva, scempia: a noi nulla è precluso di quanto tu sogni!

    Ed in effetti lo Skeksis che si professa divino e migliore dell'umana può vantare l'abilità pregevole di fluttuare per aria nonchè -senza sforzo alcuno- egli mostra di saper replicare esattamente quel che l'altra cercava di compiere (e che a lei non riuscirà più, da questo preciso istante, nemmeno ci si dedicasse d'impegno e vi riprovasse): possibile forse che gli ingannatori con cui ella si sta intrattenendo siano in grado di privarla delle proprie abilità originarie? O forse essi son nel giusto ed i di lei ricordi d'una precedente esistenza qual skekDor si rendono puramente un parto di fantasia o addirittura una conseguenza del cocente sole di quel deserto dal quale ella stessa ammette di giungere?
     
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    Nessuna divinità, aveva detto l'altro Skeksis? Qualcosa non tornava, decisamente.
    Sebbene skekDor constatasse sul fatto che gli dei incontrati fino a quel momento non avessero nulla a che spartire con quelli di cui aveva memoria in fatto di potere, era innegabile che in quel mondo ce ne fossero.
    Perciò... Che il duo stesse mentendo? Oppure, erano davvero in buona fede, ed era lui quello in difetto?
    Diverse congetture iniziarono a balenare per la mente di skekDor e urElah, ma nessuna di esse riusciva a trovare prove concrete per esser cerziorata.

    "..."Noi"? Non "io"?" Bisbigliò sottovoce la donna, facendo sì che gli spiriti piombassero in una quieta riflessione.
    In effetti, una risposta di quel tipo era piuttosto anomala. Anche ammettendo di trovarsi, ad esempio, su un piano di realtà differente, più in là nel tempo e, per qualche oscuro gioco del caso, in un periodo in cui urElah aveva ottenuto un nuovo corpo e fatto pace con skekDor, mai quest'ultimo si sarebbe riferito al periodo passato assieme con "noi". E questo perché il corpo, il loro vero corpo, apparteneva solo e unicamente a lui.
    La collera s'impossessò all'istante dello Skeksis, stanco di star lì a menare il can per l'aia, e solo la risolutezza del Mistico gli impedì di venir fuori e ingaggiar battaglia con i due sconosciuti che s'erano impossessati delle loro sembianze.

    Comunque, sembrò dare ai due un indizio in più. Non solo in breve tempo la donna si ritrovò a terra, incapace di riprovare il medesimo incanto (Cosa impossibile sotto diversi punti di vista), ma per di più lo Skeksis, nello scimmiottarla, parlò di "sogni".
    E allora, skekDor rammentò: rammentò di un altro momento, avvenuto in passato, in cui similmente gli era stato impossibile utilizzare i suoi poteri.
    E il motivo, banalmente, risiedeva nell'"ambiente".
    "Il sogno è una manifestazione concreta di un intento, signore..." Azzardò urElah. O era stato skekDor a dirlo?

    Ad ogni modo, se quello era il piano onirico, tutto iniziava a prendere un senso.
    Al contrario, fra le ipotesi che gli venivano in mente c'era la traslazione spaziale, magari in una dimensione scevra di magia ma ricca di illusioni e ombre.
    Ma questa seconda ipotesi sembrava fin troppo folle per poter venire considerata.

    In conclusione, l'ipotesi più gettonata sembrava esser la prima. Ma come dimostrare di star sognando? Svegliarsi poteva essere un'idea, ma al momento la realtà attorno a lui era troppo concreta per cercare di fare una cosa apparentemente tanto irrazionale.
    Così... Puntò il dito altrove.
    "Mirabolante, dico davvero..." Iniziò la donna, osservando skekDor librarsi a mezz'aria.
    "E sapreste anche condurmi fuori da qui, in tal caso? Poiché, oltre che riprender la memoria, ciò che sogno è di ritornare alla civiltà, ovunque essa sia. Lontano dal deserto, dall'afa... Credo sia per questo che..."
    S'interruppe. Ora che gli veniva in mente, non era un'oasi l'obiettivo ultimo di quel viaggio? La ricerca delle sirene, certo!
    Forse valeva la pena di provare...

    "Io odio il caldo, ma non disprezzo l'acqua. Forse, forse è l'acqua il mio elemento?" Mormorò, oscillando il capo come se desse di matto.
    Lo specchio d'acqua era lì nei paraggi, ci si gettò dentro senza nemmeno controllarne la temperatura.
    Poi, riemerse subito dopo.
    Aveva un singolo uso di quella sua altra capacità, e decise di sfruttarla al meglio. Ovvero, tornata in superficie, mostrò di avere pelle e capelli perfettamente asciutti, nonostante il bagno: "Ecco, ora ricordo. Posso respirare sott'acqua, e nessun liquido mi tocca, a meno che non sia io a volerlo. Sono... Sono una sirena!"

    L'intrigo di skekDor, a metà strada tra spiazzo generale e pura follia, era iniziato. urElah si limitò ad assistere in disparte

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    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

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    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    ???
    Andarsene? Perchè questa è forse una velleità realizzabile, secondo lo Skeksis? Suvvia, fosse possibile andarsene forse le due entità immortali che stazionano in quell'oasi non dovrebbero lamentare d'essere confinate in quel luogo senza possibilità di fuga: da quando ad un onnipotente è precluso l'agire? Dunque, stando così le cose, la coppia d'impostori soprassiede al quesito dell'autentico, lasciando che lo stesso proceda nella propria commedia al fine di mutare realtà: una polla d'acqua è tutto quel che skekDor cerca per dimostrare la propria incontestabile natura, uno specchio d'acqua ove tuffarsi per riemergerne sirena.
    E così è, nondimeno: se i sogni son realmente connessi alla volontà -se i desideri possono davvero esprimersi in tale forma- allora la decaduta divinità deve necessariamente mostrarsi confusa perchè... a riemergere dal bagno fuori programma è decisamente una sirena -ben più di quanto ci si poteva aspettare.
    Per carità: asciutto è asciutto, eh! Ma... come dire? Forse non come voleva, ecco!

    Scaglie azzurre e blu costellano un corpo snello, flessuoso e slanciato, le cui tonalità altrimenti grigiastre non stonano affatto con il rigore che il cipiglio severo sa trasmettere ad un singolo sguardo. Non v'è coda su cui trascinarsi, perchè gambe e piedi sono al loro posto, pur tuttavia là dove la biologia degli Skeksis prevede braccia accessorie atrofizzatesi si stagliano ora vistose appendici decorative. Gli occhi si tingono d'ambra, la bocca si fa prominente, sul capo è depositato un elmo d'osso tutt'altro che accessorio. E -se tutto ciò non bastasse a capire- specchiandosi nuovamente nella pozza sarà evidente che si è proceduti di male in peggio: dove prima skekDor poteva dirsi un'avvenente fanciulla di veli agghindata, ora il di lui sguardo finirà per fissarsi sull'odiata immagine della Portavoce Zegana.

    Per contro, riavutosi dallo shock, quello stesso sireno potrà osservare un cambio repentino d'ambientazione: l'oasi mistico-sognante nella quale era risorto soltanto per incontrare i propri doppi ha infatti lasciato spazio ad un panorama simile nella sostanza eppure diverso nella forma. L'oasi è cambiata, la vegetazione non è più la stessa, ma soprattutto lo sguardo si piega lungo un orizzonte minimo e che tradisce sfericità: si direbbe che l'emergere dall'acqua lo abbia trasportato su di un pianetucolo-oasi privo d'altro e -provando ad esplorarlo muovendo qualche passo in una direzione od in un'altra- sarà chiaro che nessuna traccia degli immortali può rinvenirsi. Solo, solo e sperduto. Con null'altro che la propria compagnia e la sgradita immagine che quella manda volendo specchiarsi.

    A ben guardare, tuttavia, quel frammento di cosmo non è privo di opportunità: essendosi mosso dal punto di partenza a skekDor potrebbe giungere orrore di non ritrovare quale tra i tanti specchi d'acqua si sia fatto portale del suo passaggio. Non uno è uguale all'altro, eppure... sì, in fin dei conti si assomigliano tutti per forma e dimensioni (o magari, troppo preso dallo scoprirsi Zegana, skekDor non ha fatto davvero attenzione). Invero, scrutando con un poco più di calma, la divinità acquisirà conoscenza di come ciascuna delle lastre liquide oltre al riflesso di chi guarda mandi anche l'immagine di ciò che avviene al di là di essa: come degli schermi su di un mondo altro, gli oblò sull'acqua rendono conto di realtà molteplici alle quali -probabilmente- si potrà accedere semplicemente con un nuovo tuffo.

    Dove gettarsi, allora? In quale realtà riemergere, dunque? Quella presente è scomoda, ma nondimeno lo era la precedente. Ve n'è forse una con lo Skeksis nuovamente padrone del proprio corpo? Ed un'altra in cui egli è riuscito a tornare alla civiltà che tanto agogna? Può il suo sguardo alieno leggere movimenti di trionfo per sè o ancora saprà cogliere scenari e contesti vantaggiosi per i suoi altri interessi?
    Sì, immancabilmente. Sì, sì, sì e sì -affermativo per ciascuna delle quattro. Ma, tristemente, non esiste alcuna pozzanghera che racchiuda tutti i desideri -dovendo scegliere dove immergersi, skekDor dovrà pure decidere quale volontà perseguire e a cosa parimenti rinunciare. Oppure, se così preferisce, lanciarsi contro l'ignoto ed optare per qualcosa che nulla di tutto ciò contiene.
     
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~



    Fiondatosi nell'acquitrino, skekDor mutò improvvissamente di nuovo forma.
    Non si sorprese poi più di tanto, poiché stranamente ora nell'aspetto non somigliava più a una sciatta umana, bensì a un essere ben diverso.
    Sempre umanoide, ma in qualche modo più... mostruoso. Sarebbe stato tutto perfetto, se non si fosse specchiato per ammirarsi.
    "AAAAAARRGH!"

    Come? Com'era possibile che sognasse simili cose, ammesso che quello fosse un sogno, e ammesso che fosse lui a controllarlo!
    Ansimò vistosamente per un po', incapace persino di tenere gli occhi fissi sull'acqua.
    C'era qualcosa di maledettamente sbagliato in quel che gli stava capitando. Perché a lui? Perché proprio a lui?
    "Zegana... Sono... una specie... di ranocchia... su due... zampe..." Biascicò.

    Gli ci volle diverso tempo per ritrovare le facoltà mentali necessarie ad accorgersi di non trovarsi più nell'oasi. E sì che il buon Mistico glielo avesse gridato nelle orecchie sin dal principio.
    Talvolta, skekDor invidiava la capacità di urElah di mantenersi calmo e riflessivo anche in situazioni che avrebbero fatto perder la testa ad un santo.
    Ad ogni modo, era vero: niente più oasi, solo una serie di pozze a perdita d'occhio. E l'ambiente sembrava suggerire di trovarsi si una specie di pianetucolo in orbita attorno al nulla.

    "Mmmh..." Mugugnò Zegana, il che era strano considerato che solitamente il suo era un tono di voce ben più posato.
    Abbassando gli occhi e sollevando le braccia, skekDor aveva portato entrambe le mani al petto.
    "Tch! Lo sapevo che le mie erano migliori." Commentò, soppesandosi il seno. Se così poteva definirsi, visto che ora era nel corpo di un tritone.

    Uscì fuori dall'acqua perfettamente asciutto, e di seguito rimirò ancora una volta il panorama.
    Non serviva un genio per capire che la pozza avesse fatto in qualche modo da portale, e che quello fosse un luogo diverso. Non c'era dunque da sorprendersi se i suoi doppi avessero levato le tende.
    Erano semplicemente altrove.

    Elucubrando assieme al Mistico, lo Skeksis comprese come ogni pozza fosse all'effettivo un portale verso un'altra realtà. La materia del sogno s'infittiva, dunque (Se era un sogno davvero. Ma ormai skekDor era portato a crederlo).
    E, sempre gironzolando fra di esse, ne trovò ben quattro che sembravano fare al caso suo: in una, era tornato sé stesso, ma si trovava sempre in un'oasi, per di più in compagnia di due sagome (Che fossero i falsi di poco prima?); nell'altra, era di nuovo a Merovish, davanti al nano-costrutto che gli aveva messo il "marchio"; la terza era interessante per via del suo contenuto: sembrava in qualche modo pulsare di un'aura immortale, e in effetti lì c'era un oggetto che sembrava contenere una bella e succosa animella; infine, la quarta pozza conteneva una strana creatura umanoide, molto simile a Zegana.
    Ora, skekDor non aveva ancora avuto modo di capire che forma avesse una sirena, ma ricordava di aver leggiucchiato che si trattasse di creature affini all'acqua. Anche Quattro Piume gli aveva sciorinato qualcosa di simile.
    E se... Zegana stessa fosse stata una sirena? Allora, forse, dall'altro lato...

    Riflettendoci, se quello era davvero un sogno, sarebbe stato inutile tornare a prendere le proprie fattezze senza portare a termine l'obiettivo, o andare in cerca di un filatterio che si sarebbe dimostrato una pia illusione.
    E allora, beh...
    Pur non avendone bisogno, Zegana si tappò il naso e saltò in una pozza: quella che conteneva la sua "sorellastra"

    Salute: 100%
    Energia: 110%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    Riassunto:


     
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