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"Certe parole sembrano possedere un potere magico formidabile.
Migliaia di uomini si son fatti uccidere per parole di cui non hanno mai compreso il significato,
e spesso anche per parole che non hanno nessun significato".
(Gustave Le Bon)Giardini, Città Alta.
Presidio Errante, Endlos."Mi rincuora sentire queste parole, mia cara, ma sai bene a cosa mi riferivo. Vorrei degli accoliti, qualcuno a cui trasmettere parte dei miei poteri, in cambio... Beh, in cambio di qualche servigio."
Nel fissarlo mentre ciondolava i piedi, sconsolato, Drusilia osservò che qualcosa era lì a turbarlo nel profondo e qualunque tipo di consolazione non sarebbe probabilmente bastata. Era amareggiato, triste; qualcosa doveva tormentarlo e, a prescindere se lei la ritenesse importante o meno, per lui doveva esserlo certamente.
"È frustrante indossare sempre la stessa veste, o non potersi godere il piacere di un bagno caldo. [...] Beh, lascia che te lo riveli, regina: tutto è insignificante, finché non ti viene strappato dalle dita!"
Ascoltò le parole della creatura e non fu sorpresa da quelle affermazioni: non era la prima volta che ascoltava un agiato caduto in disgrazia, ed anche se l'esser diametralmente opposti nell'indole non le permetteva particolarmente di empatizzare -dopotutto, lei si era incamminata su un percorso inverso, partendo dall'essere una nullità e divenendo regina solo alla fine, sacrificando sempre qualcosa, passo dopo passo- poteva immaginare vagamente la frustrazione di chi non aveva mai conosciuto la solitudine, prima di allora.
"Ad ogni modo... Posso chiederti cos'era a preoccuparti? Vuoi forse mettermi in guardia, Drusilia cara?"
-In realtà, nulla di importante.
Fece spallucce.
-Spero tu non te la prenda con me per quello che sto per dire, ma...- iniziò invece, ed era abbastanza sincera nel suo discorso -...credo che questo tuo problema te lo sia creato da solo. Se ne sei intrappolato... è perché di fatto non hai mosso il passo per uscirne. Stai solo girando in tondo, credendo di muoverti, ma non è così.
Rimase in silenzio, sospirando mestamente.
-Tu cerchi seguaci, ma non sono loro la soluzione: solo una droga piacevole, una dipendenza mascherata da potere.
Anche chi si fregia del nome di "dio" non è altro che un granello insignificante in mezzo ad un mondo meschino e brutale, pronto a colpirlo non appena abbassa la guardia. E quando si è impreparati al peggio, skekDor, quando le cose ci sfuggono di mano, non vi è seguace realmente pronto a cadere assieme al proprio dio.Chiuse gli occhi per un attimo, prima di riaprirli ed osservare i rami verdi degli alberi che la circondavano.
-Non credo nella fede che gli altri hanno in me, né mi sono mai fatta condizionare da essa: i cuori delle persone sono volubili e traditori. Sperare e dipendere nelle azioni da questa illusione può solo ferire: per questo bisogna essere indipendenti. Nessuno al mondo dovrebbe aver bisogno di seguaci!
I toni duri del volto, forse irrigiditi da qualche brutta esperienza dell'Alfiere, si rilassarono all'improvviso.
-Forse ciò che ti ha strappato via ogni cosa non è una condanna, piuttosto un invito della sorte ad imparare a camminare da solo per la prima volta- riprese a sorridere, lo sguardo placido di chi ne aveva passate tante ed aveva finalmente accettato tutto -Se ti senti solo e debole, sappi che non manchi di nulla e certamente non colmerai il tuo vuoto con qualunque cosa troverai lì fuori. E se un abito mal ridotto o un bagno a lungo desiderato ti mettono a disagio: basta chiedere uno scambio o una cortesia, per ottenerli.
Accavallò le gambe, ormai rilassata.
-Ad esempio, al Moonlight Grill dell'Albero Casa esistono dei bagni termali a disposizione dei civili. Se poi il primo bagno ti mette a disagio, per questa volta potrei lasciarti l'accesso ad uno dei bagni del Mastio. Basta domandare: dopotutto, non mi hai mica chiesto la luna.SPOILER (clicca per visualizzare)Riscusissima XDDD
Fino alla fine del ballo natalizio, dubito che sarò particolarmente rapida.
Edited by Drusilia Galanodel - 19/1/2018, 04:15. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Non preoccuparti XD
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"Certe parole sembrano possedere un potere magico formidabile.
Migliaia di uomini si son fatti uccidere per parole di cui non hanno mai compreso il significato,
e spesso anche per parole che non hanno nessun significato".
(Gustave Le Bon)Giardini, Città Alta.
Presidio Errante, Endlos."Ci ho provato, mia cara. Ah, se ci ho provato! [...] Eppure, niente di niente. Buona parte degli endlossiani preferiscono cadere in battaglia piuttosto che sfiorarmi con un dito. Sniff...
Mi ripugnano... Sob... [...] S-se fossi ancora giovane e bello come te... Se s-sembrassi di nuovo vivo... Allora, nessuno mi t-tratterebbe così! Sigh... E ad aggiungere un'onta all'intera s-situazione, ci si sono messi pure quei p-piccoli virgulti..."
Oltre tutto ciò che erano le sue previsioni per quella giornata, la creatura scoppiò in lacrime davanti ai suoi occhi, e se sulle prime Drusilia finì per domandarsi cosa avesse fatto di male per farlo reagire a quel modo, dopo iniziò a capire che fosse piuttosto una reazione ad un frustrazione repressa troppo a lungo.
"I bambini! [...] O forse c'è dell'altro. Forse, mi fanno tanta amarezza perché rappresentano la concretizzazione... Sniff... del mio fallimento. Come dicevi poc'anzi. Il Mistico è riuscito dove lo Skeksis ha fallito. L'altro ha trovato più accoliti di me, senza nemmeno il bisogno di spostarsi... [...] allora perché? P-perché gli vanno dietro? Perché... n-non mi temono? Uuuhh..."
Gli mise una mano sulla spalla, fissandolo in silenzio. Non sapeva cosa fare. Avrebbe potuto spiegargli come la pensava a riguardo, ma se quel dio piangeva per cose simili, forse le sue verità lo avrebbero completamente distrutto. Avrebbe potuto rivolgergli parole gentili, ma lo avrebbe in un certo senso ingannato... e le bugie -oltre ad esser presto smascherate- avevano la pessima abitudine di tornare al mittente e danneggiarlo in qualche modo, prima o poi. Anche se dette a fin di bene. Non era un concetto religioso, piuttosto dettato da parecchia esperienza.
Inoltre, con le illusioni, le paroline dolci ed i complimenti ingiustificati non si risolveva mai nulla: se lui aveva bisogno di aiuto, lei era tenuta a darglielo, anche se nel farlo avrebbe potuto ferirlo. Poco importava come ne sarebbe uscita: non tutti erano riconoscenti o comprendevano ciò che si nascondeva dietro a determinate scelte, ma il suo modo di vivere le imponeva di continuare, nonostante tutto.
-Gli umani non sono affatto stupidi- si fermò un attimo, riflettendoci -...non tutti, almeno. Esiste la probabilità che si accorgano che non sei sincero nei loro confronti, che sei gentile solo per ottenere qualcosa... o malvagio, per lo stesso motivo.
Forse dovresti essere più onesto con gli altri, nel bene e nel male.
Fece spallucce, abbastanza soddisfatta di aver indorato la pillola più che poteva.
-Secondo me hai solo bisogno di tranquillizzarti un pochino, davvero. Ti assicuro che non è nulla di insormontabile... semplicemente dovresti iniziare a vedere le cose con occhio diverso, tutto qui. Su questo non posso aiutarti molto, ma se vuoi posso condurti ai bagni termali del Moonlight Grill. In questo modo potrai lavarti, rilassarti con il calore, e vedrai che starai già molto meglio.
Attese qualche secondo, cercando di capire se si fosse almeno un pochino ripreso.
-Asciuga le lacrime e ti ci porto, va bene?. -
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"Certe parole sembrano possedere un potere magico formidabile.
Migliaia di uomini si son fatti uccidere per parole di cui non hanno mai compreso il significato,
e spesso anche per parole che non hanno nessun significato".
(Gustave Le Bon)Giardini, Città Alta.
Presidio Errante, Endlos."Ma lo sono! Sincero, intendo. Non ho mai mascherato i miei intenti. O, perlomeno, mai troppo a lungo..."
Drusilia storse lievemente le labbra, ma non rispose al commento: non condivideva del tutto, ma continuare la discussione li avrebbe rimessi dentro alla spirale da cui era appena riuscita ad uscire, arrestando il pianto di skekdor.
"M-mi farebbe estremo piacere, cara... Ma avrei comunque bisogno di uno o due servi. Al di là dell'etichetta, non sono più agile e flessibile come un tempo. Se capisci che intendo..."
-Temo che a Laputa i "servi" non esistano- glielo fece notare con gentilezza, anche se avrebbe potuto essere molto più dura, a riguardo: dopotutto, era stata lei ad abolire questa pratica -Esistono solo lavoratori pagati per fare il loro mestiere, qualunque esso sia.
Ciò non toglieva che -in effetti- qualcuno era necessario al fine di lavarlo. Dopo aver visto quanto tempo aveva impiegato il dio solo per sedersi... non osava immaginare quanto sarebbe effettivamente durato un bagno caldo. Ovviamente, lei non si sarebbe mai proposta: non era solita mostrarsi nuda ad alcuno, ed allo stesso modo vedere nudità altrui non rientrava fra i suoi passatempi. Inoltre era innamorata follemente di Yoko e dedicarsi a tal punto ad un altro -per quanto completamente disinteressata- non sarebbe stato affatto rispettoso nei confronti del suo amore.
-Chiederò ai proprietari delle terme di aiutarti: pagherò io il servizio, questa volta. Consideralo un regalo.
Ecco, quella era una soluzione ragionevole!
"Il trucco... Ah..." Dopo essersi soffiato il naso, si fissò allo specchio, trasalendo. Forse era per il trucco che aveva appena lasciato andar via assieme alle lacrime. All'inizio, Drusilia non comprese i suoi sentimenti. lo vide solo guardarla intimorito "Devo essere orrendo..."
Trattenne uno sbuffo solo per delicatezza.
Skekdor aveva un problema ed era suo dovere morale aiutarlo in qualche modo, ma se tale insicurezza derivava da una visione distorta della realtà basata solo sull'estetica, allora Drusilia non sapeva davvero che farci. Forse, con quelle idee strane, fosse stato oggettivamente bello, avrebbe sicuramente insultato o ridicolizzato qualcuno che non rientrava nei suoi pretenziosi standard, esattamente come in quel momento era impegnato a fare con sé stesso... e non era affatto giusto. Se Skekdor non si sforzava di capire che vi erano cose ben più profonde ed importanti di una bella faccia, allora non poteva essere considerato una vittima agli occhi dell'Alfiere Errante. Solo un aggressore molto sfortunato.
-Se non impari ad amare te stesso, nessuno al mondo lo farà- la frase le uscì spontanea dalle labbra -Se non ti accetterai nel bene e nel male, come puoi pretendere che lo faccia qualcun altro?
Prese un fazzoletto dalla propria tasca, aiutandolo ad aggiustare quel poco di trucco sbavato rimastogli sul becco ed il resto del capo.
-Non puoi pretendere dagli altri quello che non vuoi fare tu stesso. Non è corretto. Quindi, se vuoi che ti trovi bello, devi guardarti allo specchio e vederti bello prima tu. Ed ora ti accompagno a farti un bel bagno rilassante: non voglio sentirti più fare questi discorsi. Non sono giusti verso nessuno e fanno solo male, a te e a me.
Si sarebbe sollevata dalla panca, aiutandolo a fare altrettanto.
-Va bene?. -
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"Certe parole sembrano possedere un potere magico formidabile.
Migliaia di uomini si son fatti uccidere per parole di cui non hanno mai compreso il significato,
e spesso anche per parole che non hanno nessun significato".
(Gustave Le Bon)Giardini, Città Alta.
Presidio Errante, Endlos."Umpf! Facile dirlo, per te. Sei bellissima, mia cara. Giovane, leggiadra. Non una sola ruga a rovinare l'incorniciato del tuo viso, né seni e fianchi cadenti. [...] Non mi sorprenderei a scoprire che i mortali ti trovino persino desiderabile... Piacente."
Chiuse gli occhi, la Dama del Vento, e respirò profondamente senza pronunciare una sola sillaba.
Cosa diavolo ne sapeva lui della sua condizione? Parlava a vanvera, ecco cosa! Giustificare i propri fallimenti supponendo "imbrogli" da parte degli altri era semplicemente immaturo, anche perché -oltre a ciò- vi era la velata supposizione che l'Alfiere Errante avesse sfruttato per davvero la propria piacenza per ottenere ciò che era riuscita a guadagnarsi con il sudore, il sacrificio, le lacrime ed attente e ben selezionate alleanze.
Peccato che la bellezza fosse un'arma a doppio taglio: un vero tesoro da utilizzare al meglio per le creature disonorevoli e meschine, una terribile maledizione per chi voleva vivere nella tranquillità, esaltando le proprie virtù spirituali. Quante volte -infatti- era stata tormentata ad ogni suo rifiuto di notti lussuriose ed indecenti, trovandosi in ogni singola occasione assolutamente svantaggiata rispetto agli altri per semplice ripicca? Quanto spesso fu torturata, poiché nessuna cicatrice avrebbe mai lasciato traccia della violenza sulla sua pelle liscia e morbida? Quante volte fu ingiustamente accusata dei più svariati crimini, fra cui l'aver perfino sedotto il precedente Alfiere e poi averlo ucciso per strappargli via la corona? Avrebbero detto la stessa cosa, quei miseri sempliciotti, se il suo sangue angelico non l'avesse elevata in bellezza al pari di una dea?
-...
Se non fosse stata "bellissima", Aisiling non si sarebbe sentita mai minacciata, non sarebbe certamente impazzita, dunque non sarebbe mai ricorsa a qualunque cosa in suo potere per farla sparire per sempre. Nessun patto demoniaco sarebbe mai stato stipulato ed a quest'ora tutta la sua famiglia sarebbe rimasta in vita.
"H-hai ragione, Drusilia. E... mi spiace per poco fa. Il tempo e la solitudine fanno brutti scherzi all'animo, sai..."
No... doveva calmarsi.
Quel tale non aveva la minima idea di cosa stesse dicendo: erano semplicemente discorsi a vanvera e doveva prenderli come tali. Dopotutto, le creature pronunciavano innumerevoli sciocchezze quando l'ombra dell'insicurezza calava sul loro sguardo, rendendole cieche. Ferivano gli altri senza rendersene conto. Lei, anche se vittima di quella mentalità assurda, non doveva assolutamente cedere o piegarsi.
Non gli avrebbe mai concesso di avere un tale potere sulle sue emozioni.
Non lo avrebbe mai permesso a nessuno che parlasse in quel modo.
-Figurati, non è nulla.
Attendendo che Skekdor riuscisse a tenersi bene in piedi, le dita sottili si posarono sulla bella bocca rossa, anticipando un fischio acuto che -probabilmente- sarebbe giunto alle orecchie di Aeglos, la sua cavalcatura alata. Avrebbero raggiunto l'Albero Casa molto più rapidamente, in quel modo.
"Cosa facevi, prima di venire eletta Regina di questo Presidio? Insomma... Avevi un regno tutto tuo? Un mondo da te creato, forse?"
-Niente di tutto questo- lo disse senza mostrare particolari emozioni, fissando il cielo in attesa del suo grifone bianco -Sono stata naufraga, poi cittadina laputense. Fui nominata Ufficiale dal mio precedente Alfiere e l'ho sostituito diversi mesi dopo alla sua scomparsa.
Riflettendoci su, Drusilia convenne che la sua salita al potere su Endlos fosse stata in un certo senso molto graduale e logica, considerando gli standard politici del semipiano. Era una semplicissima donna che aveva lavorato assiduamente, distinguendosi fra gli altri, e fatto quindi carriera nella terra che l'aveva accolta, dopotutto.
Niente di più, niente di meno.. -
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"Certe parole sembrano possedere un potere magico formidabile.
Migliaia di uomini si son fatti uccidere per parole di cui non hanno mai compreso il significato,
e spesso anche per parole che non hanno nessun significato".
(Gustave Le Bon)Giardini, Città Alta.
Presidio Errante, Endlos."Sei stata... brava, mia cara. Da naufraga dimensionale a figura di spicco per la realtà endlossiana. Non posso che ammirare il fatto che tu sia riuscita in qualcosa di simile..."
-Non c'è molto da ammirare- osservò la Dama del Vento, mentre gli dava una lieve pacca sulla spalla in segno di conforto -Ho solo pensato a sopravvivere in un posto che non sentivo mio e... ho fatto molte cose di cui mi vergogno. Però sono qui, viva... e forse con meno rogne di quante ne avrei avute se avessi fatto scelte diverse. A volte adattarsi aiuta più di quanto possa sembrare.
Non lo disse per vantarsi, piuttosto come consiglio.
Dopotutto, le dispiaceva vederlo soffrire a quel modo.
"È passato. Ora posso tornare a camminare da solo."
In quel momento giunse dai cieli il suo splendido Aeglos, grifone femmina albino da lei salvato molti anni prima: in assenza dell'intervento della Dama del Vento, infatti, sarebbe morto poche settimane dopo la nascita. In ogni caso, quando il dio fu pronto, Drusilia gli porse il braccio e lo aiutò a salire sulla propria cavalcatura.
"E il resto di quelli come te? Mi hai detto di avere un fratello, prima. Siete stati solo voi due a esser piombati qui su Endlos?"
-Non ci sono più.
Lo disse con voce sottile, raggiungendo il posto alla guida con un balzo. Bastò un tocco lieve e lo splendido Grifone si levò in aria, diretto all'Albero Casa a tutta velocità. Ci vollero davvero pochissimi minuti per raggiungerlo: atterrarono in una radura prossima all'entrata e lei fu ben lieta di aiutarlo a scendere, così da risparmiargli tutta la fatica.
-Io e mio fratello siamo gli unici superstiti della nostra stirpe. Purtroppo tutti i nostri cari hanno trovato la morte violenta in una notte in cui né io, né mio fratello eravamo presenti in casa.
Tralasciò il dettaglio che lei era in fuga con un'amica ed il fratello era stato esiliato su Endlos dagli stessi Galanodel che tanto l'avevano amato... e dichiarato morto. Nonostante la triste notizia della loro dipartita, la voce dell'Alfiere risultò solo lievemente malinconica, quasi soffrisse per il semplice legame di parentela e non per le persone ormai perdute. Che avesse accettato la loro morte? Probabile. Dopotutto... nel profondo del suo cuore, Drusilia sapeva bene che meritavano la loro brutta fine.
-Questo è il luogo- indicò l'ingresso con il dito, e proprio oltre quella porta skekDor avrebbe trovato i bagni termali -Posso fare qualcos'altro per te?. -
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