[MxM] Come fiocchi di neve sparsa

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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    La notte non era stata clemente col freddo Koldran. Bufere di neve e ghiaccio avevano attraversato l'intera regione, restituendo al terreno un altro strato di massa bianca, di cui gli esseri viventi che abitavano la zona avrebbero fatto volentieri a meno. Poi, poi era sceso giù il freddo, e con esso l'oscurità di una notte priva di luna.
    Si trattava di segni, segni che per i poveri mortali potevano essere addirittura tragici scherzi del caso, ma che per chi aveva vissuto abbastanza primavere da poter scorgere i più sottili mutamenti di un continente, venivano facilmente letti come il presagirsi di una minaccia incombente.

    Un nuovo sole sorgeva a illuminare le fatiscenti casupole del villaggio di Valiinorê, promettendo un po' di calore e rinfrancando lievemente le anime tormentate che abitavano quell'accozzaglia di edifici fatiscenti.
    Aprendo le ante della chiesetta sconsacrata in cui s'era stabilito ormai abitualmente, skekDor accolse i primi raggi luminosi a modo suo. Vomitò dal gozzo il frammento del Grande Cristallo, lasciando che il sole si specchiasse in esso, e i suoi fotoni venissero rifratti, restituendo una luce vermiglie e carica d'energia. Poi, come un vampiro impietoso, il mezzo-Mistico spalancò il becco e sorbì fino all'ultima particella il dolce nettare che gli consentiva di sopravvivere ancora per un altro giorno.
    Il rituale mattutino era un toccasana per le membra di chi non era più completamente immortale come un tempo, e allo stesso modo rimpinguava le scorte di energia arcana con cui l'anziano essere si prodigava a dar vita a prodigi. Insomma, dietro al suo essere un dio c'era in realtà una preparazione ferrea e tutta una serie di segreti più o meno noti.

    Fagocitato nuovamente il Cristallo, skekDor si soffermò per qualche istante sui battenti finemente decorati della finestra dalla quale si era sporto. Passando le dita su di essi, non poté fa a meno di domandarsi cosa avesse spinto quei popolani a rimettergli a nuovo la "casa", nonostante lui non avesse dato loro in cambio niente più che cibo e acqua. Poi, un moto di rabbia l'investì: ricordò che non fosse stato lui direttamente a elargire così semplici doni, bensì l'altro, la parte buona.
    Richiuse con vigore la finestra e, arcigno in volto, abbandonò la chiesetta sconsacrata in cima al colle, in favore del villaggio che sorgeva alle sue pendici.

    Valiinorê... Cosa rappresentava davvero per lui, quel posto? Inizialmente, era giunto lì solo per col chiaro intento di far fuori un lich e appropriarsi della sua essenza immortale. Lasciare che lo spirito, immondo e pieno d'emozioni negative, si dirigesse verso il suo luogo di eterno riposo, e trattenere invece in sé le forze vitali celate nel filatterio, al fine di utilizzarle per accrescere il suo potere e... sfruttarlo per riavere ciò che non era più suo da tempo.
    Ma poteva davvero ammettere che, oramai, fosse solo quello l'unico motivo a spingerlo a fare così tante volte visita al Nord?

    Un contadino diretto verso i campi lo salutò con un solenne inchino. Lui si limitò a rivolgergli un gesto di benedizione, per poi distogliere subitamente il capo altrove. Eccola, la sudditanza che cercava da tempo. E allora perché gli rodeva così tanto il fegato? Beh, di nuovo c'entrava il Mistico. Era per opera sua se i più apprezzavano la sua presenza nel villaggio. skekDor non era temuto, era benvoluto. Forse persino amato. Un pensiero che gli strinse lo stomaco dolorosamente.

    Arrivato al villaggio, si mise bello comodo sulla sua solita panchina di pietra, dirimpetto la piazza, e lì rimase a osservare il vuoto. Per minuti, per ore. Finché, tutt'intorno a lui, l'orario non divenne adatto perché la vita cominciasse a brulicargli attorno. C'era gente ovunque, e Valiinorê poteva dirsi sveglia e operosa.
    Qualche bambino gli si fermò davanti, scrutandolo a sua volta con la medesima espressione assorta, scimmiottando i suoi modi di fare, rimanendo immobili come statue, almeno fino a che la natura, la loro natura mortale, non avesse richiesto loro di tornare a respirare.
    skekDor li ignorò bellamente, poiché il suo pensiero era andato lontano, lontanissimo. A un futuro di guerra... In cui la pace del villaggio, di quella cerchia di mortali che suscitava in lui così tante emozioni contrastanti, sarebbe stata messa a serio repentaglio. La morte, il sangue, il dolore. E buona parte di quelle anime, nonostante il suo impegno e la sua ragione, avrebbero coperto il terreno cadendo a mucchi, come fiocchi di neve sparsa

    Salute: 100%
    Energia: 110%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    - Dono di Hans:
    Si tratta di un piccolo teschio di pollo, fra le cui orbite passa una cordicella a mo' di ciondolo. Per chiunque, potrebbe sembrare un semplice monile ornamentale, ma non per skekDor. Si tratta infatti di un regalo molto speciale. Oltre il levigato osso si celano i sogni e le speranze di un animo puro, che ha visto nello Skeksis ben più della grottesca entità che tutti percepiscono. Concentrandosi, skekDor può usare questo piccolo oggetto come una sorta di filo d'Arianna per materializzarsi istantaneamente a Valiinorê, senza dover attingere direttamente ai suoi poteri. Eventuali alleati potranno seguirlo nello spostamento entrando in contatto diretto col suo corpo. Il ciondolo manterrà le sue proprietà fino a che il bimbo Hans continuerà a vivere nel villaggio di Valiinorê (L'uso dell'oggetto è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti)

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    Koldran.
    Non avevi mai sentito quel nome da quando eri giunto su Endlos, anche perchè non è che c’eri da così tanto tempo ad essere sinceri. Però la scintilla della curiosità scattò anche solo a sentire quella frase.
    A fartene nota era stato skekDor, lo strambo rapace che avevi conosciuto al colloquio di lavoro fatto con Jester la giullare, eppure sapevi di doverlo raggiungere non appena ti fosse stato possibile.
    Fra compagni di squadra solitamente ci si aiuta, anche se tu sei sempre stato più un tipo a cui piace fare da solo.
    Il freddo, una sgradevole sensazione che non provavi da tempo, non ti ferma durante la tua attraversata e anzi, usando il bastone, ti fai forza per andare avanti fra la neve.
    Avevi un luogo preciso da raggiungere, le coordinate non ti potevano essere assegnate meglio, il tuo senso dell'orientamento era invidiabile.

    Perfino l’oscurità, che in quelle terre era particolarmente terribile, non ti fermò.
    Ti bastò evocare un enorme cubo di legno che ti proteggesse dalle intemperie della notte. Al tuo risveglio, continuasti il viaggio.
    Il mistico del cristallo era stato ingarbugliato nella presentazione della missione in cui ti eri cacciato, più contorto di un cespuglio dai mille rami. L’occasione però ti era sembrata ghiotta, una nuova possibilità per trovare il seme raro e l’uomo che aveva ucciso i tuoi genitori.

    La neve e il vento continuarono a farti volare via il cappello innumerevoli volte, prima che tu ti potessi sentire al sicuro all'interno delle mura del piccolo villaggio di Valiinorê.
    Fin da subito lo trovi accogliente con tutta quell'attività che c’era attorno a te, ti permetti perfino il lusso di scuotere la giubba e far cadere la neve che avevi lasciato accumulare durante il viaggio.
    Il calore che emana ti ricorda stranamente casa.

    "Ecco la mia gallina dalle uova d’oro.”

    Ti piace classificarlo in quel modo perchè ti senti più al sicuro quando sai cosa hai effettivamente davanti agli occhi. Spaparanzato su una panchina qualunque giaceva colui che si professava gran sacerdote del cristallo, che ancora non avevi mai avuto occasione di vedere.

    ”Ehi skekDor ...", dici avvicinandoti a lui, ”... non mi aspettavo certamente bandoni di benvenuto e quant’altro. Sarebbe stato carino però aspettarmi alle porte del villaggio dato che mi hai invitato tu."

    Senza chiedere permesso, non lo hai mai chiesto prima figuriamoci adesso che sei in grado di evocare bastoni(?), ti siedi di fianco a lui.

    ”Allora di che cosa si tratta? Dubito che sia per la gilda di Jester, giusto?! Qui non potremmo in alcun modo far arrivare “la nave” di cui ci ha parlato. Volevi che venissi fino a qui, perchè?"




    Vite Van Dukge
    Stato fisico: Ottimo
    Stato mentale: Ottimo
    Mana: 100 %

    Passive:

    L’indistruttibile:
    Un semplice bastone, ad una prima occhiata, lungo un metro e venti coperto in più punti da lunghe fasce rosso ruggine. Il colore del legno è grigio cenere e per quanto esile, il suo punto di forza sta proprio nell’essere duro come il più puro dei metalli. Una mazzata da parte sua sicuramente si ricorda per un bel po’.

    - (Arma bianca; Duro come metallo)

    Patto degli Antichi Alberi:
    Legame sviluppato con gli Alberi Antichi al fine di poter evocare in qualsiasi momento i bastoni che avevano da offrirgli. Per poter siglare il patto ho dovuto cedere il suo occhio destro e giurare sulla sua vita di non venire mai meno agli accordi imposti.

    - (Passiva Only gdr)

    Asso nei bastoni:
    Vite è a tutti gli effetti un provetto guerriero nell’uso dei bastoni. Grazie a questa abilità riesce perfino a impugnare le sue armi con le dita dei piedi, menando colpi come se gli impugnasse direttamente nella mano buona. Questa sua bravura gli è stata trasmessa dal patto con gli Antichi Alberi che, vedendolo degno, gli hanno anche insegnato come evocare le sue armi con agilità fulminante.

    - (Maestria nell’uso dei bastoni da combattimento; Insta-casting)

     
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    Passò un tempo indefinito da quando Vite, superata la muraglia del villaggio, raggiunse la panca su cui skekDor era seduto. Tempo che il mezzo-Mistico impegnò a vagare con lo spirito, profondamente assorto in pensieri imperscrutabili.
    Praticamente un cadavere, giacché tutt'intorno la gente passava e gli rivolgeva saluti, ma lui non si curava minimanete nemmeno di seguirli con lo sguardo. L'aria era immota, il freddo continuava a stringere l'ambiente nella sua morsa, e i vivi vivevano placidamente le loro esistenze.
    skekDor, però, vedeva sangue all'orizzonte. Un fiume, caldo, persino appagante. E oltre ancora, eh... Non si sarebbe mai spinto così avanti nel futuro: non voleva rovinarsi la sorpresa!

    Quando l'umano prese fianco al suo posto, senza scomporsi minimamente e continuando a guardare impassibile davanti a sé, lo Skeksis fece schioccare le mascelle: "Io non mi aspettavo che avresti superato le alture impervie che circondano la vallata, quindi se permetti siamo in due a esser contrariati..." Rispose con acidità, per poi muovere lentamente la testa in direzione del nuovo venuto. Le sue piccole iridi vermiglie bruciavano come piccoli tizzoni nelle orbite ora vispe e attente.
    Per fortuna di Vite, il freddo limitava parecchio l'afrore che lo Skeksis si portava dietro. A meno che non avesse soffiato il vento, o che l'umano non si fosse fatto troppo vicino, non avrebbe patito alcun male.

    "Ad ogni modo, giacché sei qui, ti spiegherò il motivo della chiamata..." Cominciò lo Skeksis, sollevando un indice per introdurre alla sua maniera il discorso.
    Tunf!
    Un tonfo sordo, lì nei paraggi, attirò tuttavia la sua attenzione.

    Dei bambini stavano giocando fra la neve, e uno di loro era scivolato lungo per terra. Sebbene il manto bianco gli avesse impedito di farsi troppo male, il pargolo si alzò da terra coi capelli mezzi bagnati.
    I suoi vestiti, così come quelli degli altri bimbi, sottolineavano l'estremo stato di povertà in cui si trovava Valiinorê: maglioni e brache coperti di toppe, pellicce cucite fra loro alla bene e meglio, cappelli di pelo di marmotta logoro e ormai inservibile. Almeno, però, avevano le scarpe. Prive di suola, ovviamente. Ma qualche buon samaritano aveva inchiodato al di sotto di esse dei supporti in legno, rendendole quasi simili a zoccoli. Sempre meglio, comunque, che camminare a piedi scalzi, come invece faceva con estrema disinvoltura skekDor.

    Tornando alla scena, il piccolo si pulì del ghiaccio rimastogli sui vestiti, preparandosi a riprendere la battaglia a suon di palle di neve. Peccato che gran parte dei suoi compagni di giochi fossero stati richiamati all'ordine dai loro genitori.
    Non lui, però. Hans, questo il nome del piccoletto dai capelli chiari, era esente da sgridate e punizioni. Così come da tutto ciò che comprendeva l'avere ancora una mamma e un papà.
    Sospirò, e i suoi occhietti si fecero spenti, ora che il divertimento sembrava finito. Troppo giovane per lavorare, e troppo grande per sperare di essere adottato da qualcuno, veniva accudito a turno da chi ne aveva la possibilità.

    skekDor osservò la sequenza di eventi ridacchiando sotto ai baffi. Conoscendo le disgrazie di quell'anima ancora pura, poteva godere al meglio del patimento che la stava attraversando in quel momento. Almeno fino a che la zampa sinistra non si mosse inspiegabilmente contro la sua volontà. Osservò, atterrito, la mano alzarsi, le dita stendersi e... la magia fluir fuori dal suo corpo.
    Dannato Mistico! Di nuovo... Ancora!
    "Gnnn..." Gemette. Più per la frustrazione, che per un reale sforzo. Avrebbe voluto mordersi selvaggiamente l'arto, impedire che si concretizzasse l'incanto che aveva appena evocato, ma sapeva che sarebbe stato tutto inutile. Tantopiù che c'era Vite lì a guardarlo, e preferiva evitare di mostrare una sua debolezza di fronte a un perfetto sconosciuto.

    Una minuscola palla di fuoco fluttuante si originò nei pressi del piccolo Hans, iniziando a galleggiargli attorno. Poi, da essa presero vita altre due fiammelle. I tre globi ondeggianti si disposero a diverse altezze, girando attorno al bambino.
    Prendendo la faccenda come fosse un gioco, il pargolo cercò ad afferrare le sfuggevoli fiammelle, cercandole in ogni direzione e provando a trovare il tempo giusto per acchiapparle, quando vorticavano davanti al suo viso seguendo l'"orbita" del suo corpo. Le sue risate acute avrebbero fatto la gioia di ogni cuore, ma erano fiele per quello dello Skeksis.

    skekDor s'alzò in piedi di botto. Di nuovo, non per sua volontà. Anche perché, così facendo, si era procurato una dolorosa fitta alla bassa schiena.
    Senza curarsi di Vite, avvicinò il piccolo e gli afferrò saldamente le spalle.
    Le sfere infuocate si fermarono tutte dietro la schiena di Hans.
    "Guarda come ti sei combinato, piccola peste. Sta' fermo e lascia che ti asciughi, prima che ti venga un malanno!" Cacciando gli arti nelle ampie maniche della veste, skekDor fece comparire apparentemente dal nulla un lungo drappo di tessuto color crema, ricamato accuratamente con fiammeggianti draghi rosso cinabro.
    Avvolgendolo attorno alla testa del bimbo, strofinò con vigore per frizionare l'acqua via dai capelli.

    Hans, frattanto, iniziò a giocherellare coi monili della sua gonna. Per quanto gli facessero paura, tutti quei minuscoli crani grotteschi e tempestati di gemme, la luce che irradiava da loro li faceva sembrare dei giocattoli piuttosto interessanti. In effetti, sul piano puramente economico, dovevano valere un sacco di soldi!

    Lo Skeksis, sempre provando a combattere contro se stesso, fece un paio di passi tremolanti indietro e sollevò le braccia verso l'alto. Le fiamme crebbero d'intensità e presero a vorticare più in fretta, avvolgendo il bimbo in un vero e proprio cono d'aria calda.
    Pochi secondi, e il piccolo Hans si ritrovò asciutto e rimesso a nuovo.

    Stringendo i pugni con forza, skekDor annichilì i fuochi. Poi, aggrottò lo sguardo e fissò severo il pupo. Le mani ai fianchi, il piede che batteva con insistenza al suolo.
    Peccato che quest'ultimo non sembrasse curarsi poi troppo della faccenda, saltellando a più riprese nel tentativo di afferrare le ultime scintille fiammeggianti, prima che l'aria del Nord le spegnesse definitivamente.
    "Beh, signorino?! Almeno, ti ricordi com'è che si dice?" Mormorò skekDor, inarcando un sopracciglio.
    Di nuovo, era difficile comprendere se a parlare fosse la parte malvagia o quella buona. Di certo, almeno il caratteraccio dimostrato faceva propendere per la prima.

    Hans si fermò, cacciò un dito in bocca e, ondeggiando il busto a destra e a sinistra con l'imbarazzo tipico dell'età puerile, mormorò: "Eeeeh... Grazie, nonno." Poi, allungando il braccio e puntandogli il dito contro, esclamò con fermezza: "Caramelle!" E agitò la manina al vento, con fare eloquente.

    Lo Skeksis, paonazzo in viso per la rabbia, digrignò i pochi denti marci che gli erano rimasti in bocca e gonfiò le guance fin quasi a scoppiare. Stava per tirare uno dei suoi proverbiali improperi, di quelli che sarebbero stati percepiti anche giù a valle. Non solo quello scriteriato gli aveva dato del "nonno", ma pretendeva pure dei dolci! Come se non fosse bastato l'impaccio di doversi prestare a un simile teatrino. Basta, Mistico o no, gli avrebbe strappato l'anima seduta stante!
    Era giusto in procinto di ghermire Hans coi suoi artigli lucenti, quando un umano, scorgendolo dalla distanza, gli si fece subitamente vicino.

    Gli poggiò una mano sulla spallina della veste, esclamando colloquialmente: "Lasciate, mastro skekDor! Lo porto a casa da me, e gli faccio fare una tazzona di latte di capra caldo e biscotti dalla mia Tresa. Tranquillo, me la vedo io." Esclamò l'umano. Portava una pesante pelliccia di orso sulle spalle, e sotto di essa sporgeva un giustacuore rattoppato talmente tante volte da non avere più un colore ben definito.

    "S-sarà meglio, Adelfio. Portalo altrove. Io... Io ho altro a cui pensare." Biascicò skekDor, passandosi una zampa sulla tempia e sudando freddo. Ecco, aveva ripreso il controllo. Ma era troppo spossato per incenerire i presenti.

    Sempre annuendo, Adelfio strinse nel suo palmo le piccole dita di Hans e lo trascinò via. Il piccolo volse la testa verso lo Skeksis, durante la marcia, salutandolo distrattamente con la mano.

    Ecco, proprio quel che non voleva accadesse! Ormai, però, la frittata era servita. Si girò verso Vite, skekDor, scrutandolo con un'espressione severa.
    "Che razza di scocciatura! Andiamo altrove, dove si può parlare con calma! Qui ci sono troppe... distrazioni!" Mormorò, con un tono che non avrebbe accettato repliche.
    Poi, con la sua solita andatura pinguiniforme, si sarebbe mosso nella direzione opposta rispetto a quella presa da Adelfio, diretto verso la parte del villaggio ancora distrutta. E verso il cimitero

    [Edit:] avevo dimenticato di aggiungere il Consumo della tecnica usata da skekDor XD

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    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    - Dono di Hans:
    Si tratta di un piccolo teschio di pollo, fra le cui orbite passa una cordicella a mo' di ciondolo. Per chiunque, potrebbe sembrare un semplice monile ornamentale, ma non per skekDor. Si tratta infatti di un regalo molto speciale. Oltre il levigato osso si celano i sogni e le speranze di un animo puro, che ha visto nello Skeksis ben più della grottesca entità che tutti percepiscono. Concentrandosi, skekDor può usare questo piccolo oggetto come una sorta di filo d'Arianna per materializzarsi istantaneamente a Valiinorê, senza dover attingere direttamente ai suoi poteri. Eventuali alleati potranno seguirlo nello spostamento entrando in contatto diretto col suo corpo. Il ciondolo manterrà le sue proprietà fino a che il bimbo Hans continuerà a vivere nel villaggio di Valiinorê (L'uso dell'oggetto è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti)

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    - Generazione degli elementi:
    Qualora lo ritenga necessario, skekDor è in grado di generare dal nulla una ridotta quantità dei quattro elementi della vita: che siano fiammelle fluttuanti necessarie ad accendere un fuoco da campo, abbastanza acqua da riempire una tinozza , una tana nel terreno abbastanza spaziosa e confortevole da risultare un buon riparo per la notte o una sottile brezza capace di allontanare per circa un'ora eventuali nubi da un cielo plumbeo [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Basso]




    Edited by Nightrun - 1/2/2018, 11:33
     
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    "Ad ogni modo, giacché sei qui, ti spiegherò il motivo della chiamata..."

    Cioè te lo avrebbe voluto spiegare, peccato che un bambino ebbe la brutta idea di cadere a terra non lontano da voi.
    Non avevi ancora chiaro in mente che tipo fosse skekDor. Un cattivo? Un benefattore?
    Lo avevi visto solo un paio di volte eppure ti sembrava dannatamente altalenante su questi due versanti. Al vostro primo incontro aveva evocato lo spirito di un cerbiatto in decomposizione per guidarti fino a lui.
    Nessuno quindi ti avrebbe biasimato quando sgranasti l’occhio alla vista di quei fuochi volanti. Per un attimo diventasti perfino indeciso su cosa fare, se correre verso il bambino o tirare direttamente una bastonata in testa al mistico.

    Poi, con tua grande gioia, scopristi molte cose da quella semplice azione tanto che iniziasti a prendere la libertà di accenderti una sigaretta.
    L’avvoltoio ti aveva chiamato per qualcosa che riguardasse il villaggio, altrimenti non ti avrebbe fatto arrivare fin dentro alle sue mura, rivelandoti che dentro vi era molta più vita di quanta tu ne avessi vista in tutta Koldran.
    Quelle persone erano normali, esattamente come te prima del Patto con gli Antichi Alberi.
    Una riga di fumo si alzò verso il cielo, in attesa che skekDor finisse i suoi doveri da “nonno”.

    ”In che guaio mi vuole cacciare questo uccello del malaugurio? Ho fatto attenzione ad ogni cosa nel mio viaggio fino a qui. Possibile che il candore di questa neve nasconda qualcosa di … oscuro?”

    Non era una possibilità da escludere.
    Durante la tua marcia non avevi incontrato altri villaggi, nomadi o perfino avventurieri erranti. Iniziavi ad avere dei sospetti su quello che ti avrebbe voluto chiedere il Sacerdote.

    "Che razza di scocciatura! Andiamo altrove, dove si può parlare con calma! Qui ci sono troppe... distrazioni!"

    Senza troppa fretta ti cingesti a spegnere la sigaretta e iniziasti a seguirlo.

    ”Certo, certo! Io ti seguo ma voglio sapere tutto di questa storia. Non i classici dettagli per darmi l’idea di come sia la situazione.”



    Vite Van Dukge
    Stato fisico: Ottimo
    Stato mentale: Ottimo
    Mana: 100 %

    Passive:

    L’indistruttibile:
    Un semplice bastone, ad una prima occhiata, lungo un metro e venti coperto in più punti da lunghe fasce rosso ruggine. Il colore del legno è grigio cenere e per quanto esile, il suo punto di forza sta proprio nell’essere duro come il più puro dei metalli. Una mazzata da parte sua sicuramente si ricorda per un bel po’.

    - (Arma bianca; Duro come metallo)

    Patto degli Antichi Alberi:
    Legame sviluppato con gli Alberi Antichi al fine di poter evocare in qualsiasi momento i bastoni che avevano da offrirgli. Per poter siglare il patto ho dovuto cedere il suo occhio destro e giurare sulla sua vita di non venire mai meno agli accordi imposti.

    - (Passiva Only gdr)

    Asso nei bastoni:
    Vite è a tutti gli effetti un provetto guerriero nell’uso dei bastoni. Grazie a questa abilità riesce perfino a impugnare le sue armi con le dita dei piedi, menando colpi come se gli impugnasse direttamente nella mano buona. Questa sua bravura gli è stata trasmessa dal patto con gli Antichi Alberi che, vedendolo degno, gli hanno anche insegnato come evocare le sue armi con agilità fulminante.

    - (Maestria nell’uso dei bastoni da combattimento; Insta-casting)

     
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    A grandi passi, tenendosi alzata la gonna fin sopra i calcagni perché non gli fosse d'impaccio durante la marcia, skekDor condusse Vite lontano dalla gente e, in sostanza, dal cuore del villaggio di Valiinorê. Superò anche le case che lui stesso, con l'aiuto di altri mercenari, aveva rimesso in piedi.
    Infine, arrivò lì dove intendeva portare l'umano.

    Un paesaggio desolato si aprì allo sguardo del giovane Vite. Case distrutte, che la neve aveva ricoperto in buone parte, facendole sembrare semplici asperità tipiche di un paesaggio montano. E poco oltre, appena a qualche metro di distanza, c'erano le tombe. Lapidi in verità se ne vedevano poche. Perlopiù, una distesa a perdita d'occhio di croci e assi di legno, usate principalmente per indicare il luogo in cui erano sepolti i corpi, poiché gran parte mancavano di una qualsivoglia indicazione di chi fosse sepolto sottoterra.

    "Così, vorresti sapere tutto e subito, eh umano? Eppure, i dettagli sono necessari, per comprendere a fondo una storia..." Iniziò. lo Skeksis. Difficile comprendere se il sulo fosse un tono triste o semplicemente scocciato. In ogni caso, trascinò le parole, e si concesse più riprese nel dire quel semplice periodo.
    Sollevato lentamente un braccio, indicò con un lucido artiglio il cimitero, dalla distanza. Le sue grottesche fattezze lo facevano rassomigliare a un ghoul in piena regola: "Cominciamo da qui. Un villaggio piuttosto grande, eppure come puoi ben vedere ci sono più morti che vivi. Non è difficile fare due conti: il cimitero e la zona distrutta occupano una porzione maggiore del perimetro, rispetto a quella delle case abitate."

    Abbassando il braccio, lo Skeksis ricacciò le zampe nelle ampie maniche della veste, girandosi nuovamente verso Vite.
    "Questo che ti mostro non serve a sdilinquirti, bensì a introdurre l'argomento. La minaccia, la guerra che fu e quella che ci sarà... Perché queste anime non stanno morendo di stenti. O meglio, non solo..."

    Si prese una breve pausa, skekDor, e poi parlò dettagliatamente dell'argomento. E parlò a lungo, poiché il sole nel frattempo cambiò pian piano posizione, via via che il suo racconto proseguiva.
    Disse a Vite della chiamata iniziale, di Dhaval l'albino, della Seele e dei suoi propositi, di come li giudicasse effimeri e di come, infine, si fosse tirata indietro. Accennò anche a Revair e alla sua compagnia di barbari; a come quel tizio non fosse un semplice umano, sebbene ne presentasse le caratteristiche.
    E in seguito, parlò dei re Lich. Non, però, nella maniera con cui lui fu introdotto al tempo sull'argomento. Usò maggior perizia, e meno fronzoli.

    Descrisse quelle creature alla sua maniera, e forse per questo nella visione più corretta: dei semplici umani, consumati dalla magia a tal punto da non riuscire più ad impedire a essa di consumare i loro stessi corpi. Non-morti, cadaveri ambulanti privi di un'anima, custodita altrove, all'interno di un piccolo recipiente in grado di contenerla e preservarla. Poiché, nonostante l'avanzare del tempo, essi rimanevano semplici mortali. Il fatto di esser diventati eterni valeva ben poca cosa, se poi non riuscivano a celare la fonte del loro potere all'interno del loro corpo.
    "Sono bambini che giocano ad appiccare incendi nei boschi, senza sapere cosa significhi davvero l'esser lambiti dalle fiamme... Senza accorgersi che sono o boschi stessi a tenerli in vita."

    E poi, infine, solo infine, parlò della distruzione portata dai lich. Il suo sguardo cambiò. Vite avrebbe potuto percepire chiaramente un mutamento nel tono di voce: non più aspro e cavernoso, bensì quasi malinconico e opaco. E le iridi, le piccole iridi vermiglie, crescere di volume e farsi più rassicuranti del solito.

    skekDor accennò ai popolani. Persone grette, che perlopiù mancavano di una buona educazione o di qualsivoglia tipo di istruzione accademica, eppure gentili e accomodanti con chiunque venisse a trovarli al villaggio. Nel loro piccolo, nei loro stenti, mantenevano il calore stando vicini fra loro.

    Raccontò di come, nonostante tutto, i bambini continuassero a ridere e scherzare, sebbene buona parte di essi avesse perso i genitori, sebbene mancassero di cibo, acqua e vestiti puliti.
    "Generati nel freddo ventre del Koldran, concepiti per noia, o per allontanare anche per un solo istante dalla mente il pensiero della morte. Vivranno e soffriranno, nascosti in questa piccola oasi felice, fino a che il freddo o gli esseri privi di una qualsivoglia morale non li falceranno come spighe mature..." Mormorò skekDor, affilando lo sguardo: "Inconsapevoli del pericolo incombente, trascinati da una vitalità che trascende il gelido abbraccio di un territorio che non li vuole, né li ha mai voluti." Disciogliendo le mani dal grembo, agitò una zampa al vento con fare teatrale, proseguendo: "Senza neanche la speranza di un futuro, senza poter invocare un creatore che s'è dimenticato dei suoi errori. Poiché il dio o gli dei di Endlos, quelli originali, sono scomparsi da tempo. E non c'è stato verso per me di contattarne neanche uno. O forse a loro non importa, perché magari la noia e l'ottusità li hanno resi esattamente come i lich: freddi, impassibili, egoisti verso le loro stesse creazioni..."

    Abbassò lo sguardo al verdugale, concentrando l'attenzione su un piccolo monile. Era il teschio di una gallina e, rispetto agli altri che gli adornavano la gonna, non aveva gemme nelle orbite vuote. In effetti, cozzava con i vicini amuleti. Strano che uno come skekDor, che nonostante le apparenze inseguiva il bello in uno stile pomposo e originale, si adornasse di una simile chincaglieria.
    Se lo fece scivolare nella zampa, l'amuleto, sussurrando: "E pensare che perfino un dio malevolo come me ha pietà di questi esseri... Sono arrivato qui per inseguire i fantasmi della mia fantasia, e mi ritrovo invece ad affrontare gli orrori di una realtà che non concepisco. Poiché sebbene per me sofferenza e dolore siano nettari prelibati, il fatto di non trovare spiegazione a un tale scempio me li rende amari al palato. Vita o morte, l'ho sempre vista in termini semplici. Potrei uccidere quei virgulti, o aiutarli a crescere sani e forti come miei accoliti, e in entrambi i casi mi sentirei bene con me stesso..." Si osservò la palma di una mano, serrando subito dopo il pugno.

    Socchiuse gli occhi, sospirando. Quindi, inclinò il capo e concluse: "È necessaria la magia, per uccidere delle creature magiche. E tu sei fra i pochi che ho visto a possedere una dote interessante. Manipoli il legno, il che è inusuale. Vorrei chiederti di prender parte alla battaglia, e provare a difendere con me questo posto di disperati."
    Mugugnò stridulamente, e un baluginio sinistro gli attraversò lo sguardo: "Inoltre, sia mai che col tuo aiuto non riesca ad accaparrarmi anche il piatto più ambito del banchetto..." Si passò la lingua violacea lungo il muso, pregustando quel momento

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    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    - Dono di Hans:
    Si tratta di un piccolo teschio di pollo, fra le cui orbite passa una cordicella a mo' di ciondolo. Per chiunque, potrebbe sembrare un semplice monile ornamentale, ma non per skekDor. Si tratta infatti di un regalo molto speciale. Oltre il levigato osso si celano i sogni e le speranze di un animo puro, che ha visto nello Skeksis ben più della grottesca entità che tutti percepiscono. Concentrandosi, skekDor può usare questo piccolo oggetto come una sorta di filo d'Arianna per materializzarsi istantaneamente a Valiinorê, senza dover attingere direttamente ai suoi poteri. Eventuali alleati potranno seguirlo nello spostamento entrando in contatto diretto col suo corpo. Il ciondolo manterrà le sue proprietà fino a che il bimbo Hans continuerà a vivere nel villaggio di Valiinorê (L'uso dell'oggetto è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti)

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    "Così, vorresti sapere tutto e subito, eh umano? Eppure, i dettagli sono necessari, per comprendere a fondo una storia. Cominciamo da qui. Un villaggio piuttosto grande, eppure come puoi ben vedere ci sono più morti che vivi. Non è difficile fare due conti: il cimitero e la zona distrutta occupano una porzione maggiore del perimetro, rispetto a quella delle case abitate. Questo che ti mostro non serve a sdilinquirti, bensì a introdurre l'argomento. La minaccia, la guerra che fu e quella che ci sarà. Perché queste anime non stanno morendo di stenti. O meglio, non solo..."

    Così skekDor inizia a raccontarti e a raccontarsi.
    In un giorno non molto lontano dal tuo arrivo su Endlos, molte più persone di quante ne avessi viste tu in quella semplice passeggiata, lavoravano al villaggio e alla sua protezione.
    Ti disse della minaccia Lich, essersi di cui ignoravi completamente esistenza e poteri, che però non sembravano essere particolarmente socievoli. Continuò poi con la minaccia che stava per abbattersi su quelle poche case e quella gente provata.
    Una fitta ti fece stringere il cuore. Non ti eri mai sentito così tanto vicino a qualcosa che potesse essere ricollegato a casa tua, alla tua bella fattoria prima che l’uomo misterioso te la portasse via.
    Non volevi riprovare quel dolore e non volevi neppure farlo provare agli altri. Stavi iniziando a prenderla, in maniera inaspettata, sul personale.

    "Generati nel freddo ventre del Koldran, concepiti per noia, o per allontanare anche per un solo istante dalla mente il pensiero della morte. Vivranno e soffriranno, nascosti in questa piccola oasi felice, fino a che il freddo o gli esseri privi di una qualsivoglia morale non li falceranno come spighe mature. Inconsapevoli del pericolo incombente, trascinati da una vitalità che trascende il gelido abbraccio di un territorio che non li vuole, né li ha mai voluti. Senza neanche la speranza di un futuro, senza poter invocare un creatore che s'è dimenticato dei suoi errori. Poiché il dio o gli dei di Endlos, quelli originali, sono scomparsi da tempo. E non c'è stato verso per me di contattarne neanche uno. O forse a loro non importa, perché magari la noia e l'ottusità li hanno resi esattamente come i lich: freddi, impassibili, egoisti verso le loro stesse creazioni..."

    Ecco in che cosa ti voleva tirare: una guerra.
    Con disinvoltura ti togliesti il cappello per usarlo come ventaglio, dato che un'improvvisa caldana ti aveva colto alla sprovvista.

    "È necessaria la magia, per uccidere delle creature magiche. E tu sei fra i pochi che ho visto a possedere una dote interessante. Manipoli il legno, il che è inusuale. Vorrei chiederti di prender parte alla battaglia, e provare a difendere con me questo posto di disperati."

    Ecco la botta definitiva che ti fece sfuggire di mano il cappello.

    ”Sei stato molto esplicito, ti ringrazio! Immagino che questa cosa non riguardi il gruppo della giullare o chissà cosa. Tu mi vuoi arruolare per ...”, ti fece molta fatica dirlo ad alta voce senza tentennare, ”... una guerra. Vedi, riesco a usare il legno ed evocare bastoni però non è da molto che ho questa abilità, mi sto impratichendo e affrontare una cosa così grossa mi preoccupa. Per un mio errore questo villaggio potrebbe risentirne molto e io ...”

    L’idea non ti entusiasma particolarmente ma skekDor sa il fatto suo, se in te vede una valida pedina da schierare così deve essere.

    ”In quanti siamo di preciso? Non possiamo essere solo tu ed io con un gruppo di contadini a seguito. Una forza così esigua non impensierirebbe nessuno, figuriamoci quei Lich di cui mi hai parlato. Ma noi lo abbiamo un esercito? ”



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    L’indistruttibile:
    Un semplice bastone, ad una prima occhiata, lungo un metro e venti coperto in più punti da lunghe fasce rosso ruggine. Il colore del legno è grigio cenere e per quanto esile, il suo punto di forza sta proprio nell’essere duro come il più puro dei metalli. Una mazzata da parte sua sicuramente si ricorda per un bel po’.

    - (Arma bianca; Duro come metallo)

    Patto degli Antichi Alberi:
    Legame sviluppato con gli Alberi Antichi al fine di poter evocare in qualsiasi momento i bastoni che avevano da offrirgli. Per poter siglare il patto ho dovuto cedere il suo occhio destro e giurare sulla sua vita di non venire mai meno agli accordi imposti.

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    Asso nei bastoni:
    Vite è a tutti gli effetti un provetto guerriero nell’uso dei bastoni. Grazie a questa abilità riesce perfino a impugnare le sue armi con le dita dei piedi, menando colpi come se gli impugnasse direttamente nella mano buona. Questa sua bravura gli è stata trasmessa dal patto con gli Antichi Alberi che, vedendolo degno, gli hanno anche insegnato come evocare le sue armi con agilità fulminante.

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    Le parole di skekDor dovevano aver colpito nel segno, poiché Vite sembrava provato dal venire a conoscenza dell'intera faccenda. Cosa ancor più importante, il mezzo-Mistico comprese di averlo quasi convinto di propria sponte a combattere i non-morti, ancor prima che l'umano parlasse. Lo lesse nel suo sguardo, o semplicemente nel suo futuro.

    In ogni caso, com'era natura dei mortali, Vite espose i propri dubbi in merito a ciò che sarebbe capitato a Valiinorê, qualora avesse perso il controllo dei suoi poteri.
    skekDor fu brutale e deciso sulla faccenda: "Parecchia gente morirà comunque, ragazzo. Per mano tua, forse, o semplicemente per delle scelte tattiche discutibili. Nessuno -o quasi- potrebbe prevedere come andrà. Ma ti assicuro per certo che basta un piccolo peso, per far variare l'equilibrio di una bilancia. E averti qui potrebbe significare salvare qualche anima in più, fosse anche una sola, da qualcosa di ben peggiore della morte."

    I successivi dubbi di Vite fecero sghignazzare di gusto lo Skeksis. Sicché, skekDor e pochi contadini sarebbero stati troppo poco per opporsi ai lich... Ah, se quell'omuncolo avesse saputo con chi stava parlando in realtà...
    Eppure, una volta tanto, il mezzo-Mistico si dimostrò umile, non rivelando alcunché sull'esatta entità dei suoi poteri, né sulla propria natura divina.

    "Credi che ti avrei chiamato qui, se non disponessi di altri mortali da schierare in campo? C'è, l'esercito... e anche più d'uno! A quanto sembra, questa faccenda sta attirando l'attenzione di parecchie persone. Chissà, forse anche di alcuni Presidi..."
    Indicò le alte mura di cinta: "Siamo attrezzati alla minaccia. Qualcuno ha pensato bene di aggiungere anche qualche -Puah!- pezzo di ferraglia tecnologica al perimetro. Insomma, l'organizzazione non manca..."

    Avvicinò di seguito le punte delle dita delle zampe le une alle altre, per poi mugugnare stridulamente all'indirizzo del giovane: "Mmmh... Allora, Vite l'umano... Combatterai al fianco di chi ha scelto questo posto di morte come la sua dimora di vita, o volterai le spalle a ciò che ai visto, e al pensiero di quel che potrebbe accadere in futuro? Dicono che il puzzo di sangue sia un odore difficile da togliere dalle mani, almeno quanto lo è il rimpianto per lo spirito... Ihihih!" Concluse, con un sorriso anodino, quasi sarcastico

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    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    - Dono di Hans:
    Si tratta di un piccolo teschio di pollo, fra le cui orbite passa una cordicella a mo' di ciondolo. Per chiunque, potrebbe sembrare un semplice monile ornamentale, ma non per skekDor. Si tratta infatti di un regalo molto speciale. Oltre il levigato osso si celano i sogni e le speranze di un animo puro, che ha visto nello Skeksis ben più della grottesca entità che tutti percepiscono. Concentrandosi, skekDor può usare questo piccolo oggetto come una sorta di filo d'Arianna per materializzarsi istantaneamente a Valiinorê, senza dover attingere direttamente ai suoi poteri. Eventuali alleati potranno seguirlo nello spostamento entrando in contatto diretto col suo corpo. Il ciondolo manterrà le sue proprietà fino a che il bimbo Hans continuerà a vivere nel villaggio di Valiinorê (L'uso dell'oggetto è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti)

    Passive:

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    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

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    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    "Parecchia gente morirà comunque, ragazzo. Per mano tua, forse, o semplicemente per delle scelte tattiche discutibili. Nessuno -o quasi- potrebbe prevedere come andrà. Ma ti assicuro per certo che basta un piccolo peso, per far variare l'equilibrio di una bilancia. E averti qui potrebbe significare salvare qualche anima in più, fosse anche una sola, da qualcosa di ben peggiore della morte."

    Aveva ragione.
    Sapevi molto bene che aveva ragione e sapevi anche che le tue abilità, nonostante fossero ancora una ghianda rispetto alla quercia che sarebbero diventate, potevano tornare utili in qualche modo.

    "Credi che ti avrei chiamato qui, se non disponessi di altri mortali da schierare in campo? C'è, l'esercito... e anche più d'uno! A quanto sembra, questa faccenda sta attirando l'attenzione di parecchie persone. Chissà, forse anche di alcuni Presidi. Siamo attrezzati alla minaccia. Qualcuno ha pensato bene di aggiungere anche qualche -Puah!- pezzo di ferraglia tecnologica al perimetro. Insomma, l'organizzazione non manca..."

    Sentire quella cosa ti fece sicuramente bene, tanto che ti ritornò il colorito sulla faccia. Con un esercito ti sentivi di gran lunga più tranquillo, se prima stavi in piedi su di un bastone, adesso ti sentivi solidamente appoggiato su una grossa cassa di legno.

    "Mmmh... Allora, Vite l'umano... Combatterai al fianco di chi ha scelto questo posto di morte come la sua dimora di vita, o volterai le spalle a ciò che ai visto, e al pensiero di quel che potrebbe accadere in futuro? Dicono che il puzzo di sangue sia un odore difficile da togliere dalle mani, almeno quanto lo è il rimpianto per lo spirito... Ihihih!"

    Alla fine arrivò la proposta.
    Avresti combattuto per permettere ad un popolo di vivere libero dalla piaga dei Lich, sarebbe stata la prima volta che combattevi per qualcun’altro dopo la morte dei tuoi genitori.
    Fino a quel momento avevi lottato solo per te stesso e per nessun’altro.

    ”Si. Io Vite l’umano parteciperò al fianco di chi ha scelto questo posto di morte come la sua dimora di vita.”

    Stringendo il bastone fra due dita, diede un colpetto leggero al cappello che era caduto per terra, facendolo di nuovo alzare in aria per afferrarlo con l’altra mano libera.

    ”Posso mettermi fin da subito al lavoro se mi illustri i punti deboli del villaggio. Posso erigere nuove barriere, più spesse di quelle che avete adesso. Posso fare in modo che le pareti esterne siano piene di spine acuminate in modo da impedire a quelli schifosi di affiancare direttamente le nostra mura. Inoltre, potrei mettermi in contatto con altre divinità e chiedere se possono mandarmi dei golem di legno da usare nella battaglia. Che ne dici skekDor?”

    Con decisione tornò ad indossare il cappello.



    Vite Van Dukge
    Stato fisico: Ottimo
    Stato mentale: Ottimo
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    Passive:

    L’indistruttibile:
    Un semplice bastone, ad una prima occhiata, lungo un metro e venti coperto in più punti da lunghe fasce rosso ruggine. Il colore del legno è grigio cenere e per quanto esile, il suo punto di forza sta proprio nell’essere duro come il più puro dei metalli. Una mazzata da parte sua sicuramente si ricorda per un bel po’.

    - (Arma bianca; Duro come metallo)

    Patto degli Antichi Alberi:
    Legame sviluppato con gli Alberi Antichi al fine di poter evocare in qualsiasi momento i bastoni che avevano da offrirgli. Per poter siglare il patto ho dovuto cedere il suo occhio destro e giurare sulla sua vita di non venire mai meno agli accordi imposti.

    - (Passiva Only gdr)

    Asso nei bastoni:
    Vite è a tutti gli effetti un provetto guerriero nell’uso dei bastoni. Grazie a questa abilità riesce perfino a impugnare le sue armi con le dita dei piedi, menando colpi come se gli impugnasse direttamente nella mano buona. Questa sua bravura gli è stata trasmessa dal patto con gli Antichi Alberi che, vedendolo degno, gli hanno anche insegnato come evocare le sue armi con agilità fulminante.

    - (Maestria nell’uso dei bastoni da combattimento; Insta-casting)

     
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Un alleato in più accanto aumentava favorevolmente le occasioni per skekDor di accaparrarsi il reale moto dei suoi intenti.
    E al contempo, anche la parte del Mistico si rallegrò di poter vantare un'altra freccia al suo arco. Per difendere i deboli, per permettere a Valiinorê di risorgere dalle sue ceneri.

    Vite ripeté le parole di skekDor, anticipandogli ciò che sarebbe seguito. E il mezzo-Mistico accolse l'appoggio offertogli dal giovane con uno dei suoi mugugni di piacere.
    "A essere onesti, le mura sono di fattura recente. Io personalmente mi sono occupato di fondere la roccia naturale con mattoni e granito, al fine di rendere le difese più solide. Perciò, un punto vale l'altro per il tuo sbarramento di spine, ragazzo."

    La proposta successiva gli fece invece inarcare un sopracciglio: "Davvero sei in contatto con altre divinità? E chi, sentiamo. Non alluderai mica ai fratelli Drusilia e Quarion?" In effetti, il loro supporto in quell'impresa sarebbe stata paragonabile a un insperato miracolo.
    Ebbro di sé, skekDor sentiva di poter annientare i lich e le loro armate anche da solo. Ma un pizzico di supporto non gli sarebbe guastato. In special modo, se proveniva da esseri della sua stessa pasta.

    Nell'attesa di risposte, fece un passo indietro e indicò le montagne lontane: "Ad ogni modo, il cammino da qui al limite del Koldran è impervio e irto di pericoli. Se davvero vuoi radunare un esercito di costrutti, posso fornirti il giusto... "mezzo di passaggio"." Schioccò la lingua sul palato, concludendo: "A patto che siano davvero utili. Detesto sprecare i miei poteri, Vite l'umano."

    Salute: 100%
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    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    - Dono di Hans:
    Si tratta di un piccolo teschio di pollo, fra le cui orbite passa una cordicella a mo' di ciondolo. Per chiunque, potrebbe sembrare un semplice monile ornamentale, ma non per skekDor. Si tratta infatti di un regalo molto speciale. Oltre il levigato osso si celano i sogni e le speranze di un animo puro, che ha visto nello Skeksis ben più della grottesca entità che tutti percepiscono. Concentrandosi, skekDor può usare questo piccolo oggetto come una sorta di filo d'Arianna per materializzarsi istantaneamente a Valiinorê, senza dover attingere direttamente ai suoi poteri. Eventuali alleati potranno seguirlo nello spostamento entrando in contatto diretto col suo corpo. Il ciondolo manterrà le sue proprietà fino a che il bimbo Hans continuerà a vivere nel villaggio di Valiinorê (L'uso dell'oggetto è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti)

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    "A essere onesti, le mura sono di fattura recente. Io personalmente mi sono occupato di fondere la roccia naturale con mattoni e granito, al fine di rendere le difese più solide. Perciò, un punto vale l'altro per il tuo sbarramento di spine, ragazzo."

    Annuisci convinto a quella frase.
    Ti saresti preso un pomeriggio per fare un giro intorno alle mura e potenziare ulteriormente quelle già presenti o chiudere qualche spazio che rimaneva ancora aperto.
    Una solida base da cui dare battaglia sarebbe stata sicuramente utile, inoltre ti saresti fatto un’idea migliore del futuro campo di battaglia.

    "Davvero sei in contatto con altre divinità? E chi, sentiamo. Non alluderai mica ai fratelli Drusilia e Quarion?"

    Senza scomporti alzi un sopracciglio.
    Non è da molto che sei su Endlos e quei due, così come tanti, sono dei nomi che ti giungono nuovi alle orecchie ma che assocerai di lì in poi a due divinità.

    ”No, affatto. Vedi skekDor io sono in grado di evocare dei bastoni, come ti ricorderai dal nostro scontro amichevole, di varie forme e dimensioni. Questo perchè al momento sono in missione per conto di alcune divinità conosciute come “Gli Antichi Alberi”. Sono loro che mi hanno preso l’occhio, però potrei convincerli a mandare qualcuno in nostro aiuto. Potenti golem di legno o dei più agili arbusti.”

    " Ad ogni modo, il cammino da qui al limite del Koldran è impervio e irto di pericoli. Se davvero vuoi radunare un esercito di costrutti, posso fornirti il giusto. A patto che siano davvero utili. Detesto sprecare i miei poteri, Vite l'umano."

    L’umano in questione sei tu e ti prendi un momento per pensare.
    Non è da molto che hai fatto il patto con quegli enormi tronchi viventi, però sai che potresti calcare la mano e farti mandare in aiuto degli alleati.

    ”Posso provare ad evocarli in qualsiasi momento, ho bisogno però di una grossa zona libera e in particolare di tanto silenzio. Mi devo concentrare per entrare in contatto con loro. Non riuscirò a portare molti alleati alla causa, ma qualcuno è meglio di nessuno. Che ne dici?”


    Se la proposta viene accettata potrei aprire una scena autoconclusiva in cui Vite parla con gli Alberi e si fa mandare in aiuto qualche golem e dei guerrieri minori.


    Vite Van Dukge
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    skekDor apprese da Vite che questi fosse in contatto con delle divinità esterne. E che fossero loro, in sostanza, a conferirgli i poteri. Dunque, era un accolito.
    "Oh, capisco. Bene, molto bene. Chiedi pure che ti venga concesso un simile dono. Qualora dovessero risultare restii, mi offro di discorrerci personalmente." Così, con la scusa, magari avrebbe avuto qualche nuovo "collega" con cui chiacchierare.
    L'immortalità era così stucchevole, quando si era soli...

    Poi, di fronte alle condizioni di Vite, skekDor si guardò attorno e allargò le braccia.
    "Qui fra le macerie andrà benissimo. Nessuno viene mai da queste parti, di solito. Fa solo attenzione che i costruitti non calpestino il terreno consacrato, laggiù. I popolani sono ancora convinti che le loro preghiere saranno ascoltate, quindi te li metteresti tutti contro, se violassi il loro cimitero."

    Incrociò di seguito le braccia al petto, domandando: "C'è altro che puoi fare o che vuoi chiedermi? Te lo domando perché è quasi ora di pranzo, e detesto passarla all'aperto."

    Va bene. Oppure puoi farlo direttamente qua sotto. Come preferisci ;)


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    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

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    ""Oh, capisco. Bene, molto bene. Chiedi pure che ti venga concesso un simile dono. Qualora dovessero risultare restii, mi offro di discorrerci personalmente. Qui fra le macerie andrà benissimo. Nessuno viene mai da queste parti, di solito. Fa solo attenzione che i costrutti non calpestino il terreno consacrato, laggiù. I popolani sono ancora convinti che le loro preghiere saranno ascoltate, quindi te li metteresti tutti contro, se violassi il loro cimitero. C'è altro che puoi fare o che vuoi chiedermi? Te lo domando perché è quasi ora di pranzo, e detesto passarla all'aperto.""

    Ricordandoti il luogo che hai visto prima, ovvero il cimitero, calcoli all’incirca le dimensioni che ti servono per l’evocazione.
    Sai che più avanti ci sarà da pagare un tributo, però preferisci pensare al benessere delle persone e a quello che ne deriverà dalla guerra.

    ”Penso che il posto mi basti, quindi sfrutterò l’ora di pranzo per mettermi da solo e in meditazione. Vedo se riesco a portare anche della diversità all’interno dell’esercito che mi daranno gli Antichi Alberi.”

    Inizi a metterti seduto e a gambe incrociate. Con costanza provi a modificare il tuo respiro.

    ”Prima di sera potrei aver evocato qualcosa. Passa a trovarmi più tardi e tieni lontano la gente del villaggio per cortesia.”



    Ruola queste ultime cose e quando torni da lui penserò a fare l’ultimo post, dove descriverà l’esercito da lui evocato.


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    "Mmmh... Mmmh... Mmmh..." Mugugnando ritmicamente a più riprese, skekDor annuì alla proposta di Vite, e velocemente -Per quanto gli consentisse la sua solita andatura- lasciò la zona, così da dare all'umano tutto lo spazio richiesto per eseguire il suo rituale.

    In realtà, non gli servì nemmeno di controllare che qualcuno venisse a curiosare. All'ora di pranzo, di solito Valiinorê era più deserta dello Yuzrab.
    Così, anziché rimanersene fuori al gelo ad aspettare il nulla, lo Skeksis pensò bene di tornarsene in piazza.
    Trovò giusto gli ultimi mercanti, intenti a smantellar baracca prima di andare a loro volta a mangiare.
    Con l'intenzione di scroccare un pasto, si fece loro vicini: "Laboriosi come al solito, mh? Bene, bene..." Mormorò, fingendo interesse per quel che stavano facendo.
    "Oh, salve mastro skekDor."
    "Salute, eminenza."
    Risposero questi, interrompendo per un attimo i lavori.

    Il mezzo-Mistico rimase in silenzio ad osservarli per un po', finché uno dei due non disse: "Vi ho visto chiacchierare, poco fa. Roba importante?"
    Lo Skeksis fece spallucce: "Mh... Ordinaria amministrazione. Forse sono riuscito a coinvolgere qualcun altro nell'impresa." Esclamò, ostentando superbia. Sollevò infatti il becco verso l'alto, gonfiando tronfiamente il becco.
    L'altro umano esclamò: "Ahah! Buono, buono. E dite, mastro skekDor. Avete già dove mangiare?"

    Eccole, le parole magiche. Gli occhi di skekDor s'illuminarono, ma il mezzo-Mistico fece il possibile per fingere distacco: "Veramente no. Ma un po' di dieta non potrà farmi che bene..."
    Il tizio lo squadrò da capo a piedi, quindi disse incerto: "Ah... Da noi si cucina stufato d'agnello e patate, con tortino di funghi e borragine come contorno. Qualora cambiaste idea, conoscete la strada."

    In risposta a un simile invito -Che gli mandò in sollucchero le papille gustative al solo pensiero-, lo Skeksis inarcò un sopracciglio e mise le mani sui fianchi: "Dipende, Tindaro. Chi si occuperà di preparare le pietanze? Tu, o donna Gualtiera?"
    "L-la mia signora. Perché, che ho io che non va?" Domandò il villico, incerto.

    A rispondere, fu l'altro popolano: "Ahah! Non te la prendere, compare. Il tuo talento è la cura dei campi, e non è cosa da poco... Sei un artista. Il tuo pennello, però, rimane la vanga, più che il cucchiaio da cucina." Disse, dandogli un'energica pacca sulla spalla.
    Meglio così. skekDor gli avrebbe detto che l'ultima volta la polenta gli era rimasta sul groppone. Ammesso che fosse polenta, l'intruglio che gli era stato servito.

    Più o meno tre o quattro ore dopo, skekDor riprese la via del cimitero, visibilmente appesantito. Il pasto era stato luculliano e saporito, come al solito. Certo, lo Skeksis aveva dovuto di nuovo ricorrere ai suoi poteri, barattando il cibo mangiato con un paio di barili della sua "manna". Ma gli piaceva impiegare i poteri a quel modo: era uno scambio quasi equo, un quid pro quo in cui era all'effettivo lui ad avere la meglio.
    Prima di giungere nei pressi della zona distrutta, si fermò un momento a digerire: "Burp! Ah, se mangiassi ogni giorno così, non avrei più spazio per le anime." Ironizzò.
    Il suo fisico non assimilava nulla, poiché il cibo non serviva a sostentarlo. Non più, almeno. Ma a questo avrebbe posto rimedio, molto presto.

    S'incamminò nuovamente incontro a Vite, sperando di veder apparire allo sguardo l'esercito promesso

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    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    - Dono di Hans:
    Si tratta di un piccolo teschio di pollo, fra le cui orbite passa una cordicella a mo' di ciondolo. Per chiunque, potrebbe sembrare un semplice monile ornamentale, ma non per skekDor. Si tratta infatti di un regalo molto speciale. Oltre il levigato osso si celano i sogni e le speranze di un animo puro, che ha visto nello Skeksis ben più della grottesca entità che tutti percepiscono. Concentrandosi, skekDor può usare questo piccolo oggetto come una sorta di filo d'Arianna per materializzarsi istantaneamente a Valiinorê, senza dover attingere direttamente ai suoi poteri. Eventuali alleati potranno seguirlo nello spostamento entrando in contatto diretto col suo corpo. Il ciondolo manterrà le sue proprietà fino a che il bimbo Hans continuerà a vivere nel villaggio di Valiinorê (L'uso dell'oggetto è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti)

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    skekDor ti lascia da solo, fiducioso sulla tua riuscita nell'evocazione.
    Chiudi gli occhi e inizi a respirare.
    Cominci a escludere dapprima i rumori lontani come gli animali che camminano nel bosco, poi la neve che si accosta sul terreno, le chiacchere lontane delle persone.
    Poi ti avvicini e inizi a sopprimere il tuo respiro, il tuo battito cardiaco e perfino il tuo stesso pensiero. Quando ci riesci ti senti leggero, talmente tanto da permetterti di uscire dal tuo corpo.
    Poi fai tornare i pensieri, il battito e il respiro. Riattivi anche i rumori lontani che prima avevi bloccato, però quando ciò succede sono diversi.
    Inizia a sentire l’acqua di un fiume che scorre, il pestare di foglie secche e una voce gutturale.

    "Vite. A cosa dobbiamo questa tua apparizione astrale? Hai trovato il Seme Raro?"

    Quando apri gli occhi davanti a te il paesaggio è completamente cambiato. Una foresta fitta come i fili d’erba su di un prato si staglia davanti a te. Quello che attira la tua attenzione però sono degli enormi tronchi senzienti, a detta loro vecchi quanto l’universo.

    ”No ma ho una pista. Sono venuto qui per chiedere un nuovo favore da parte vostra. Mi servono dei soldati in vista di una guerra imminente.”

    "Quanta arroganza da parte tua, mortale. Ti abbiamo già donato un grande potere e adesso tu osi chiedere di più?"

    Non sembrano inclini a voler collaborare, tu però hai un asso nella manica che potrebbe tornare assai utile.


    Quando riapri gli occhi ti senti terribilmente spossato e privo di ogni energia, tanto che rischi quasi di svenire. Ti fai forza però non appena vedi skekDor tornare dal suo pranzo.

    ”H-ho fatto tutto il p-possibile … credimi.”

    Vorresti solo distenderti e riposare, prima però vuoi goderti l’espressione del rapace quando poserà lo sguardo sui quaranta cespugli arcieri, gli altrettanti guerrieri fatti di arbusti e che usano un filo d’erba terribilmente affilato e sui cinque enormi, circa sette metri, golem di legno.


    Vite Van Dukge
    Stato fisico: Stremato
    Stato mentale: Stremato
    Mana: 15 %

    Passive:

    L’indistruttibile:
    Un semplice bastone, ad una prima occhiata, lungo un metro e venti coperto in più punti da lunghe fasce rosso ruggine. Il colore del legno è grigio cenere e per quanto esile, il suo punto di forza sta proprio nell’essere duro come il più puro dei metalli. Una mazzata da parte sua sicuramente si ricorda per un bel po’.

    - (Arma bianca; Duro come metallo)

    Patto degli Antichi Alberi:
    Legame sviluppato con gli Alberi Antichi al fine di poter evocare in qualsiasi momento i bastoni che avevano da offrirgli. Per poter siglare il patto ho dovuto cedere il suo occhio destro e giurare sulla sua vita di non venire mai meno agli accordi imposti.

    - (Passiva Only gdr)

    Asso nei bastoni:
    Vite è a tutti gli effetti un provetto guerriero nell’uso dei bastoni. Grazie a questa abilità riesce perfino a impugnare le sue armi con le dita dei piedi, menando colpi come se gli impugnasse direttamente nella mano buona. Questa sua bravura gli è stata trasmessa dal patto con gli Antichi Alberi che, vedendolo degno, gli hanno anche insegnato come evocare le sue armi con agilità fulminante.

    - (Maestria nell’uso dei bastoni da combattimento; Insta-casting)

     
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Via via che si faceva vicino, lo Skeksis si rese conto di come Vite avesse in effetti portato a termine quanto concordato. Visti dalla distanza, parevano arbusti e alberi radi. Ma il fatto che prima non ci fossero, e soprattutto il loro muoversi di qua e di là, lasciava supporre tutt'altro.

    Gli ci vollero quasi cinque minuti per avvicinarsi, vista l'andatura lenta e la gran pancia che gli rendeva i movimenti difficili. Prima di farsi vedere da Vite, nascose nella sua dimensione personale un sacchetto contenente una generosa porzione di stufato avanzato dal pasto. Fosse mai che quel mortale gliel'avesse chiesta in pegno!

    "Mmmh... A quanto sembra, sei stato piuttosto convincente. Ben fatto, ragazzo!" Commentò, non curandosi minimamente di Vite, ma soffermando invece l'attenzione sul piccolo esercito.
    Avvicinò uno dei golem senza il minimo timore, provando poi a carezzargli una gamba con la zampa per saggiarne la robustezza. Sembrava il legno di un tronco. Dunque, non erano semplici illusioni. Guerrieri reali, lì a servire la causa!
    Sapeva che coinvolgere quell'umano avrebbe dato i suoi frutti!

    Di fronte alle scuse di Vite, tutto sommato immotivate (Anche se skekDor ne avrebbe preferiti molti di più, a poter scegliere), il mezzo-Mistico incrociò le dita fra loro e rispose: "Lo vedo. Sembri a un passo dalla morte, fantolino. Tch! Non è questo il modo di trattare i propri accoliti..." Mormorò con disprezzo.
    Poi, fece qualche passo nella sua direzione, fermandoglisi proprio davanti. Sollevò il becco in modo da fissarlo negli occhi e, riducendo lo sguardo a due fessure, stese una mano: "Abbassati, orsù. Mi servi vivo e in forze..."

    Se Vite avesse fatto come richiesto, skekDor gli avrebbe poggiato il palmo direttamente sulla fronte, stringendo appena la presa attorno alla sua testa.
    Al ragazzo sarebbe sembrato il tocco gelido di un blocco di ghiaccio tagliente. Almeno per i primi secondi.
    Poi, un gran calore si sarebbe diffuso dalla zampa, trasferendosi dapprima al suo capo e poi, scendendo sempre più giù, al collo, al costato, a braccia e gambe.
    Vite si sarebbe illuminato come una stella in un cielo notturno, e di colpo si sarebbe sentito rinvigorito come non mai.
    Non più stanchezza, né stress dovuto allo sforzo immane. Gli sarebbe rimasta solo una gran fame: del resto, non aveva ancora mangiato.

    Staccandosi da lui, skekDor nascose le mani nelle ampie maniche della veste e sussurrò: "Meglio, nevvero?" Sembrava quasi amabile, se non si fosse considerato il fatto che la sua azione fosse dovuta al pragmatismo, più che a un sincero altruismo

    Salute: 100%
    Energia: 65%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    - Dono di Hans:
    Si tratta di un piccolo teschio di pollo, fra le cui orbite passa una cordicella a mo' di ciondolo. Per chiunque, potrebbe sembrare un semplice monile ornamentale, ma non per skekDor. Si tratta infatti di un regalo molto speciale. Oltre il levigato osso si celano i sogni e le speranze di un animo puro, che ha visto nello Skeksis ben più della grottesca entità che tutti percepiscono. Concentrandosi, skekDor può usare questo piccolo oggetto come una sorta di filo d'Arianna per materializzarsi istantaneamente a Valiinorê, senza dover attingere direttamente ai suoi poteri. Eventuali alleati potranno seguirlo nello spostamento entrando in contatto diretto col suo corpo. Il ciondolo manterrà le sue proprietà fino a che il bimbo Hans continuerà a vivere nel villaggio di Valiinorê (L'uso dell'oggetto è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti)

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    - Luce curativa:
    Abilità di cui skekDor si serve con estrema parsimonia. Se l’indole del Mistico è abbastanza forte in lui, gli basterà porre una zampa su di un alleato per avvolgerlo in un’aura di luce bianca. Ogni ferita sarà quindi sanata, restituendo vigore al corpo. Ovviamente, è in grado di servirsi della medesima abilità anche per curare se stesso [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Variabile (In questo caso, Critico)]


     
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