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Altresì ti ritrovasti
Nel del Silenzio antro
E non potesti più fuggire
Da quell'incubo
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Deciso al tentare il tutto per tutto, pur di ottenere il tanto agognato premio, il Silenzio aveva accettato di prender parte ad un duello nella famigerata Arena Nera; contro la divinità decaduta skekDor, mettendo in palio i propri servigi, contro quelli altrui. Tuttavia, i tanto buoni propositi, non furono sufficienti per rendere realtà il desiderio: il luogo prescelto per la battaglia, in quel periodo non era disponibile.
E così, seguendo la corrente dei pensieri, e le voglie dell'uno e dell'altro, i compagni e rivali erano partiti alla ricerca d'altra locazione, alternativa, per sitare ciò che fra loro si sarebbe sviluppato.
Ripercorsero i passi, all'indietro, fin dentro i cunicoli, per raggiungere l'esterno, ove il rapace avea designato mentalmente il tanto agognato ring. E,. nel durante, v'era anche spazio per coltivare quella che sarebbe persino potuta divenire amicizia. Il cavaliere, certo più silenzioso, ascoltava con attenzione, poiché ogni parola detta era importante tanto quanto le azioni; e tuttavia, non si perse in quisquiglie d'alcun genere, frivolezze o il semplice discorrere non erano fatti per lui: se parlava, lo faceva sempre con uno scopo, come il rettiliforme avrebbe capito, se già non lo aveva fatto.
E quest'ultimo, inoltre, cercò di rassicurare il Silenzio persino sul fattore della ricompensa in denaro, che gli avrebbe fornito di propria tasca.
Non disse di no, non negò le scelte, non si sotrasse al cambio di terreno, e neppure alle parole.
Per vil denaro, ed il spenderlo in umani modi.
Non di questo, nè di quello, aveva realmente occorrenza; diede peso, e forza, al mero viver materiale, poiché serviva, ch'esso apparisse, come tale. E tuttavia, nel privato, ne avrebbe utilizzato sol una parte, e non certo per sé.
Quel ch'egli desiderava, era il trovar informazioni, sfidare chi voleva, appropriarsi dei poteri e dell'autorità; e poi darli a persone fidate, tali da impedire che altri commettessero disastri, come quelli ai quali aveva assistito prima di giungere su Endlos.
In quel duello, riponeva speranze e sogni, non solo suoi ma anche del suo popolo; in quella sfida, si sarebbe deciso il futuro di entrambi i contendenti, e forse anche del semipiano.
Giunsero, infine, all'esterno. E ivi trovarono un territorio roccioso, un crinale, che di pericoloso aveva non solo la locazione, ma anche il circondario di sabbia friabile. Il caldo stesso, costituiva un nemico, ma, per fortuna o sfortuna, loro due ne erano esclusi, ed erano anche immortali, come skekDor stesso aveva tenuto a sottolineare.
Il cavaliere si perse nel rimirare l'orizzonte, il panorama, il cielo, ed ogni cosa che con gli occhi riuscisse a raggiungere. Contento, dopotutto, della decisione, attendeva con non certo inesistente ansia o trepidazione; e, tuttavia, non ne dava a vedere, poiché in parte non le sentiva, ed in parte il Silenzio le tratteneva in un angolino della sua di lui mente."Approvo. La scelta, ed il luogo. Non male le possibilità, e tante le prospettive."
E quindi, parlò. Con quella sua voce che pareva acqua, limpida ed immobile, d'un lago, che sol le increspature che lui volontariamente provocava alteravano.Energie: 100%
- - Stato Fisico: sano
- - Stato Mentale: Silenzio
Riassunto: note
Tecniche Utilizzate:Passive:Silenzio - Inarrestabile(immortalità, eterna giovinezza, nessun bisogno di mangiare o bere, rigenerazione (off combat, in quest con consenso QM), insensibilità al dolore)SPOILER (clicca per visualizzare)Nessun'arma, mortale o sovrannaturale, immonda o celestiale, e di qualsivoglia origine, potrà mai fermare il Silenzio che incombe. Egli è morte eterna, che rincorre chiunque, arrivando alle spalle implacabile; puoi rallentarlo, imprigionarlo, nasconderlo, ma tornerà sempre e non avrai scampo.
Cadrà il silenzio sulle ferite. Cadrà il silenzio sul dolore. Poiché essi semplicemente, non Sono.
Ciò che è perso ricrescerà, ciò che è perduto ritornerà; corpo vuoto che avanza, privo di mente, privo di sangue, privo di cuore, non sarà la perdita di un arto o della testa a porre fine alla ricerca.
Non esiste stanchezza, paura, o fatica.
Egli è, inarrestabile.
Arrendetevi ed accettate il giudizio inappellabile del Silenzio.
Silenzio - Pace(Passiva scenica di resistenza alle temperature da elementalist)SPOILER (clicca per visualizzare)Cade il silenzio sulle gocce di sudore, sull'acqua che imperla la corazza, il ghiaccio non s’incrina ed il freddo non nuoce; gli elementi nascono e vivono solo per essere muti di fronte alla sua esistenza. Così che al cavaliere nulla importi dei torridi deserti che il ferro sciolgono o degli impervi ghiacciai che le giunture bloccano.Equipaggiamento:Silenzio - Corazzato(armatura)SPOILER (clicca per visualizzare)L'armatura del silenzio, riluce di nero, dell'oscurità che lo segue.
Silenzio - Distruttore(1.90m di spada)SPOILER (clicca per visualizzare)L'arma prima del silenzio, la lama del buio, forgiata con l'essenza stessa del suo padrone. Alta quanto il suo proprietario, essa è progettata per essere brandita con una o entrambe le mani, per portare distruzione in ogni dove e cancellare dall'esistenza qualunque minaccia.
Edited by Lost Silence - 25/4/2018, 01:01. -
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In quel dì, divenne chiaro, che le sabbie ed il sole cocente sarebbero stati testimoni; di uno scontro dagli infiniti risvolti di trama, degli allenamenti d'un guerriero, delle dimostrazioni di forza di uno stregone. E, delle controversie in atto fra due immortali, desiderosi di farsi valere l'uno sull'altro, e di trarre a vicenda un rapporto di sfruttamento. Ma, senza porre un termine od un ostacolo all'avvicendarsi, dal cavaliere non traspariva paura per quel che il futuro gli avrebbe riservato.
Non, beninteso, che fosse convinto di vincere, tutt'altro in verità; ma aveva la convinzione che, qualsiasi risultato sarebbe stato conseguito , non avrebbe fatto altro se non favorirlo nel compimento del suo destino.
Con quest'idea al principio dei pensieri, al Silenzio non restava altro se non spendere gli ultimi istanti di ferma tranquillità, e mentalmente prepararsi al dare battaglia.
Non reagì neppure al fare teatrale di skekDor, al suo porsi come annunciatore, commentatore, e presentatore; si limitò al volgersi per osservarlo ed ascoltarlo, in quel suo discorso sia d'incoraggiamento che di incitamento. E neppure il comparire di così tante ricchezze, poté smuoverlo: poiché, egli, non era attratto dal vil denaro, dal luccichio dei gioielli, da ciò che si potesse comprare con tutto quel che gli era stato posto dinanzi. Non lo aveva ricercato per il lusso, per bramosia od avarizia, ma bensì per poter ottenere informazioni, che, in quel mondo, i mortali loro detentori scambiavano sol con beni materiali di un certo valore.
E, quando il rapace ebbe terminato, volle unirsi a lui a modo suo."Lealtà ed onore. Non di astio, o sogni di vendetta per l'altrui, si rifarà il volere delle nostre armi. Con le forze necessarie, ci affronteremo rivendicando un diritto antico, ed un accordo presente, ed un futuro già deciso."
Parlò; senza tracce di euforia, gioia, dolore; né felicità né paura né tristezza alteravano quella voce limpida come uno stagno. E tuttavia, distintamente traspariva da quelle parole che nel profondo un qualcosa forse lo provava, seppure in maniera assai modesta e ridotta. E, tutto sommato, quel poco sarebbe potuto bastare perché il cavaliere non fosse completamente succube del Sé, che di solito lo dominava.
Fu, così, che venne il momento di disporsi, in posizione; seguendo l'esempio del rapace, Black estrasse la sua arma. Con un movimento circolare, portò l'arto destro all'elsa, e con lo stesso, estrasse la fredda e nera lama. Con uno strisciare di metallo su metallo, essa venne innalzata all'aria, come per mostrare a tutti la sua grandezza che quasi corrispondeva all'altezza del possessore , e poi posta sul lato, appoggiata alla spalla."SkekDor. Con la volontà di non deludere la divinità che mi ha offerto una simile possibilità, t'affronterò."
Dicendo questo, il Silenzio rese più salda la presa sulla spada, per la seconda volta da quando era giunto sul quel semipiano. Molleggiò, leggermente, sulle gambe, preparandosi al movimento, ed infine indietreggiò con il piede destro; preparandosi alla prima mossa, lasciandola all'avversario.
Per rispetto? Avventatezza? Curiosità? Non è dato saperlo, eppure così egli decise di agire.Energie: 100%
- - Stato Fisico: sano
- - Stato Mentale: Silenzio
Riassunto: terminato il dialogo iniziale, Black segue l'esempio dell'avversario: estrae l'arma e si mette in posa, senza però allontanarsi da dove si trova. A questo punto, semplicemente, attende.
Tecniche Utilizzate:Passive:Silenzio - Inarrestabile(immortalità, eterna giovinezza, nessun bisogno di mangiare o bere, rigenerazione (off combat, in quest con consenso QM), insensibilità al dolore)SPOILER (clicca per visualizzare)Nessun'arma, mortale o sovrannaturale, immonda o celestiale, e di qualsivoglia origine, potrà mai fermare il Silenzio che incombe. Egli è morte eterna, che rincorre chiunque, arrivando alle spalle implacabile; puoi rallentarlo, imprigionarlo, nasconderlo, ma tornerà sempre e non avrai scampo.
Cadrà il silenzio sulle ferite. Cadrà il silenzio sul dolore. Poiché essi semplicemente, non Sono.
Ciò che è perso ricrescerà, ciò che è perduto ritornerà; corpo vuoto che avanza, privo di mente, privo di sangue, privo di cuore, non sarà la perdita di un arto o della testa a porre fine alla ricerca.
Non esiste stanchezza, paura, o fatica.
Egli è, inarrestabile.
Arrendetevi ed accettate il giudizio inappellabile del Silenzio.
Silenzio - Pace(Passiva scenica di resistenza alle temperature da elementalist)SPOILER (clicca per visualizzare)Cade il silenzio sulle gocce di sudore, sull'acqua che imperla la corazza, il ghiaccio non s’incrina ed il freddo non nuoce; gli elementi nascono e vivono solo per essere muti di fronte alla sua esistenza. Così che al cavaliere nulla importi dei torridi deserti che il ferro sciolgono o degli impervi ghiacciai che le giunture bloccano.Equipaggiamento:Silenzio - Corazzato(armatura)SPOILER (clicca per visualizzare)L'armatura del silenzio, riluce di nero, dell'oscurità che lo segue.
Silenzio - Distruttore(1.90m di spada)SPOILER (clicca per visualizzare)L'arma prima del silenzio, la lama del buio, forgiata con l'essenza stessa del suo padrone. Alta quanto il suo proprietario, essa è progettata per essere brandita con una o entrambe le mani, per portare distruzione in ogni dove e cancellare dall'esistenza qualunque minaccia.. -
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La prima mossa toccò a skekDor, ed egli non si fece certo attendere. Partí subito all'attacco, unendo offensive a distanza, tramite il controllo e mutamento del terreno stesso, ed un colpo ravvicinato portato con il pugno. Tutto sommato, una combinazione eccellente, ed una serie di tecniche ben ponderata. Al cavaliere non restò altro se non rimanere sulla difensiva, ed attendere il proprio turno.
Nonostante l’avesse visto indossare delle armi da mischia, non s’aspettava che il suo avversario fosse così bravo a coaudiviare due stili di combattimento; c'era, dopotutto, un motivo s’egli faceva parte del rango divino.
Così, all’esservarne i poteri all'opera, divenne perplesso, ed una nota di stupore gli si dipinse sul volto celato. I tentacoli da lui generati, di roccia e sabbia, furono scagliati come fruste su tutto il corpo dell'avversario, per martoriarlo e fargli assaggiare un avvertimento.
La sua armatura, si dimostrò però anche in quell'occasione ben più di un mero vessillo: le escrescenze di roccia vi scivolarono sopra venendone consumate, e divenendo decisamente meno potenti e pericolose. Lasciarono poco più di graffi e polvere sul freddo metallo, mentre il corpo al di sotto risultò poco e niente intaccato.
Nel frattempo il rapace s'era avvicinato, con l'intento di colpire con un montante, che venne però prontamente intercettato e parato dalla mano libera di Black. Quest'ultimo, che non aveva mai avuto bisogno di staccare gli occhi di dosso dal nemico, non ebbe difficoltà nel rendere vano quel colpo, iniziando in quel modo a capire quanto fosse grande la preparazione ed esperienza altrui; in special modo, con la mossa successiva, gli venne lanciato un vero e proprio affronto.
Una forza, un turbine, scatenato con lo scopo di produrre rumore, era l'esatto opposto rispetto alla natura del Silenzio, e questo non poteva che scatenare una reazione eguale ed opposta.
A parimenti, ciò che il cavaliere fece per difendersi non fu una reale difesa; di illusione, più che altro, si trattava, per opporre al fragore la calma, e far provare all'avversario sensazioni simili eppur diverse, da quelle nelle quali verterà lui. Tuttavia, sebbene fosse mera bugia, essa non avrebbe comunque svolto un ruolo né troppo né poco rilevante, poiché, abituato com'era egli al silenzio, che esso venisse provocato da reale sordità o illusoria finzione, lui non avrebbe trovato gran difficoltà nel muovercisi dentro.
Per skekDor, invece, sarebbe stato un assaggiare la propria Medicina, e provare sulla sua pelle quel che si viveva una volta divenuto sordo. La pace, del mutismo, inimitabile ed infinita, conduceva i pensieri ad un luogo più profondo; permeava la mente, creando e generando idee.
Eppure, non era quello il momento né il luogo per perdersi nella contemplazione.
Così, Black, si sarebbe portato avanti, con una breve corsa atta ad accorciare le già ridotte distanze. Trovandosi, difatti, a poco più di due metri, il rapace era decisamente a portata della nera lama; e, quindi, dopo un paio di passi, che con la falcata data in buona parte dalla sua altezza equivalevano più o meno ad un metro e mezzo, sferrò il colpo.
Iniziato il movimento già alla partenza, quando mosse il primo passo, dopo aver compiuto un arco la lama si sarebbe trovata alfine rivolta contro la spalla sinistra del rettiliforme, e sita già molto vicina al colpire; l'assalto, volto ad attraversare l'arto altrui con un movimento obliquo, e farlo quindi ricadere al terreno, qualsiasi ne fosse il risultato, sarebbe poi proseguito con il muovere anche la mano libera. Ed essa, portata ad afferrare l’elsa e, usando la presa già in corso come un perno, avrebbe fatto roteare la lama dimodo che, sia che il taglio andasse a vuoto, sia che invece riuscisse a colpire, ne sarebbe seguita una rotazione opposta che avrebbe riportato la spada indietro, salvo proseguire la giravolta compiendo un taglio orizzontale in senso orario. Ed il tutto, si sarebbe concluso con un colpo portato anche al braccio destro, in maniera del tutto similare al precedente, ma specchiato.
Il cavaliere, deciso ad abbandonare la difesa, lasciandola completamente alla propria armatura, si concentrò sulle sole offensive, e ripose in quegli attacchi tutta la propria forza ed agilità. Non che sperasse, davvero, di riuscire nel menomare il rapace, tuttavia confidava di riuscire a dargli pane per il suo becco.
In ultimo, si fermò, faccia a faccia, per vedere direttamente sul volto avversario i risultati delle proprie mosse.Energie: 100%-5%-10%= 85%
- - Stato Fisico: Colpi leggeri all'addome e alle caviglie (un basso ridotto da armatura e passiva).
Orecchie momentaneamente sorde.
- - Stato Mentale: il Silenzio, e la vendetta, contro chi fa urlare la roccia.
Riassunto: oppone ai tentacoli una difesa (a consumo basso) che li fa scivolare contro il metallo facendoli consumare, così da ridurre l'attacco ad una forma più leggera: subisce quindi un basso totale, in parte ulteriormente ridotto dall’armatura indossata, sulla quale restano gli ovvi segni, ed in parte ignorato grazie alla passiva di insensibilità al dolore.
In tutto ciò, non ha mai avuto bisogno di staccare gli occhi di dosso dal nemico, e quindi riesce ad intercettare con la mano libera il montante e pararlo prima che possa colpire, senza tuttavia trattenerlo.
Subisce quindi in pieno l'attacco sonoro, che lo debilita solo in parte poiché non è certo novità per lui vivere nel silenzio, ed inoltre non prova dolore; nel mentre, fa ricadere il mutismo su tutta la zona circostante, così da al contempo mettersi a suo agio (nascondendo inoltre sotto un'illusione il suono provocato dal turbine) e far provare a skekDor un'esperienza simile alla propria, quasi come se il rapace fosse caduto vittima del suo stesso incanto.
Inizia il contrattacco.
Black si spinge in avanti per avvicinarsi di corsa, e attacca compiendo una rotazione circolare da destra a sinistra dirigendo la lama in obliquo verso il braccio sinistro di skekDor (attacco base). Quindi, indipendentemente dal risultato, avrebbe ritirato indietro la spada utilizzando il braccio libero e, compiendo una giravolta sul posto, avrebbe fatto roteare la lama in senso orario sino a compiere un attacco simile ma specchiato al braccio destro dell'avversario.
Tecniche Utilizzate:
Silenzio - Intoccabile(difesa fisica a consumo basso)SPOILER (clicca per visualizzare)Il silenzio non può essere scalfito, il silenzio non può venire ferito, il silenzio non si può colpire. Qualsivoglia genere di offensiva scivolerà lungo la sua corazza senza sfiorarla, si consumerà compiendo attrito con la stessa ma senza davvero toccarla; impossibilitata a raggiungere la superficie, l'offensiva svanirà nel nulla senza lasciare traccia alcuna su di lui.
Silenzio - Inudibile(illusione media uditiva di silenzio)SPOILER (clicca per visualizzare)In loco, nel dintorno dell'essere, suono d'ogni origine diviene meno che flebile sussurro: scompare, nel nulla, come inesistente. Nessuna voce può essere udita, nessun passo può venire seguito. Vi è solo il silenzio più profondo.
(7m x medio)Passive:Silenzio - Inarrestabile(immortalità, eterna giovinezza, nessun bisogno di mangiare o bere, rigenerazione (off combat, in quest con consenso QM), insensibilità al dolore)SPOILER (clicca per visualizzare)Nessun'arma, mortale o sovrannaturale, immonda o celestiale, e di qualsivoglia origine, potrà mai fermare il Silenzio che incombe. Egli è morte eterna, che rincorre chiunque, arrivando alle spalle implacabile; puoi rallentarlo, imprigionarlo, nasconderlo, ma tornerà sempre e non avrai scampo.
Cadrà il silenzio sulle ferite. Cadrà il silenzio sul dolore. Poiché essi semplicemente, non Sono.
Ciò che è perso ricrescerà, ciò che è perduto ritornerà; corpo vuoto che avanza, privo di mente, privo di sangue, privo di cuore, non sarà la perdita di un arto o della testa a porre fine alla ricerca.
Non esiste stanchezza, paura, o fatica.
Egli è, inarrestabile.
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Silenzio - Pace(Passiva scenica di resistenza alle temperature da elementalist)SPOILER (clicca per visualizzare)Cade il silenzio sulle gocce di sudore, sull'acqua che imperla la corazza, il ghiaccio non s’incrina ed il freddo non nuoce; gli elementi nascono e vivono solo per essere muti di fronte alla sua esistenza. Così che al cavaliere nulla importi dei torridi deserti che il ferro sciolgono o degli impervi ghiacciai che le giunture bloccano.Equipaggiamento:Silenzio - Corazzato(armatura)SPOILER (clicca per visualizzare)L'armatura del silenzio, riluce di nero, dell'oscurità che lo segue.
Silenzio - Distruttore(1.90m di spada)SPOILER (clicca per visualizzare)L'arma prima del silenzio, la lama del buio, forgiata con l'essenza stessa del suo padrone. Alta quanto il suo proprietario, essa è progettata per essere brandita con una o entrambe le mani, per portare distruzione in ogni dove e cancellare dall'esistenza qualunque minaccia.. -
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Com’era da aspettarsi, l’illusione non diede grandi problemi a nessuno dei contendenti: l’uno, abituato in ogni caso al silenzio, l’altro non più di tanto turbato. Così, la sfida proseguì, tra colpi di spada e magia.
Alle offensive date dalla lama, il rapace oppose la propria agilità superiore, e dimostrò di essere ben più protetto di quanto non apparisse. Così come il cavaliere indossava un’armatura che era più di mero metallo, così la divinità portava con sé un artefatto ch’era ben più d’un semplice gioiello. Entrambi diedero prova delle proprie difese, ma sol uno di loro diede addito alla via del sarcasmo; skekDor, col suo fare, diede prova d’ironia, e delusione, poiché non riscontrò grandi prodezze nell’altrui potere.
E, di gusto, rise, dopo aver fatto capire che non fosse tanto facile colpirlo.
Il cavaliere, dal canto suo, fu in verità lieto che il suo avversario non si fosse lasciato distrarre dalla silenziosa emanazione: poiché non era quello il di lui scopo, che sol per vendetta, e per imporre il volere del SIlenzio, in essa s’era dilettato.
E tuttavia, l’entità che lo dominava, non ritenne necessario ch’egli si macchiasse d’altre emozioni. E, così, lui non provò rabbia, non ebbe frustrazione, e neppure tristezza, per gli assalti andati a vuoto, e per lo schernire.
Egli, non si perse d’animo, poiché non gli era permesso; e quindi, lo scontro proseguì.
La palla, tornò nelle mani del rettiliforme, il quale compì un altro prodigio; evocando un’enorme sfera di fuoco dello stesso colore delle sue piume, ed inglobando al suo interno il cavaliere, diede una spinta alla battaglia. Nuovamente, le vestigia di metallo diedero prova delle loro potenzialità: il calore, l’energia, la potenza di quella vampata, vennero completamente smorzate. Le fiamme, scivolando lungo il liscio materiale, si consumarono senza realmente lambirlo; senza realmente toccarlo, così che né ustioni né tracce potessero permanere sul Silenzio.
Per quest’ultimo, però, oltre all’udito mancante, s‘aggiunge la vista oscurata, dalle fiamme e dalla lor stessa luce.
Lasciando la difesa da simili magie alla nera corazza, egli poteva concentrarsi sul seguire le mosse altrui; tuttavia, in una simile condizione, ciò non gli era del tutto possibile: menomato in due sensi fondamentali, egli, sebbene potesse prevedere che avrebbe ricevuto degli attacchi ravvicinati, non sarebbe riuscito a schivarli.
E così, semplicemente, dovette incassarli.
Nel mentre che tentava di dissipare il campo fiammeggiante, con un colpo di spada, ora tenuta nuovamente sol dalla destra, e lo spostamento d’aria conseguente, Black ricevette un forte colpo di frusta nel dietro del ginocchio destro; questo si piegò, per il contraccolpo, portandosi dietro il suo proprietario, e nel contempo facilitando la successiva azione della divinità.
Il doppio calcio in pieno petto fu, però, intravisto data la mole del rapace, e quindi ne venne contrapposto il braccio mancino; posto giusto in tempo perché potesse fare da cuscinetto parziale, si unì inconsapevolmente al piano dell’altrui: spingendo egli stesso quelle gambe, lo aiutò inconsciamente ad allontanarsi.
Ed egli, poi, scomparve
A nulla servì, ruotare il capo, e smuovere gli occhi, infliggere un colpo orizzontale alla cieca di fronte a sé; osservare i dintorni, era inutile, così come lo era cercare delle tracce. Era divenuto invisibile, e come tale poteva agire da qualsiasi posizione ed in qualsiasi momento, ponendo in uno stato di scacco il cavaliere.
Quest’ultimo, risentendo del colpo al ginocchio, tuttavia attenuato forse in parte dalla grandezza della giuntura rispetto la coda, che quindi aveva permesso all’armatura di assorbire parte della forza avversaria, avrebbe avuto da quel momento qualche difficoltà di movimento, e tuttavia, non sentendo alcun dolore, sarebbe comunque riuscito a combattere ancora per tutto il tempo necessario.
Questo, ovviamente, a patto che skekDor glielo permettesse.
Raccolse della sabbia con la mano libera e si rimise in piedi, in posizione rilassata ma pronta a scattare, facendo forza su entrambe le gambe ma specialmente su quella sana, la spada nuovamente poggiata sulla spalla. Rimase, quindi, ora che aveva nuovamente sia udito che vista, concentrato e sull’attenti, fermo sul posto e muovendo sol la testa; in un modo o nell’altro, sarebbe riuscito nuovamente ad individuare il rapace, e gliela avrebbe fatta pagare salata per avergli inferto quei colpi.Energie: 85% - 10% = 75%
- - Stato Fisico: Colpi leggeri all'addome e alle caviglie (un basso ridotto da armatura e passiva).
Movimenti del ginocchio destro ridotti, causa colpo di frusta con la coda (attacco base, tenuto a bada dalla passiva).
- - Stato Mentale: concentrato ed attento per individuare l'avversario, la calma prima della tempesta.
Riassunto: oppone una difesa magica contro la sfera di fuoco, smorzandola completamente. Effettua poi un tentativo con la spada (che ovviamente non colpisce skekDor) di aprire un varco tra le fiamme rimanenti, ma nel mentre subisce il colpo di frusta con la coda al ginocchio della gamba destra e si piega su di essa, quindi intravede il doppio calcio e lo ammortizza col braccio sinistro, aiutando però nel contempo l’avversario ad allontanarsi.
Vedendolo scomparire, tira un colpo orizzontale a vuoto di fronte a sé, per poi rimettersi in piede in posizione ed in guardia; rimanendo sull’attenti con occhi e orecchie, e guardandosi intorno per cogliere anche la minima avvisaglia delle prossime mosse dell’avversario, attende.
Tecniche Utilizzate:
Silenzio - Intoccabile(difesa magica a consumo medio)SPOILER (clicca per visualizzare)Il silenzio non può essere scalfito, il silenzio non può venire ferito, il silenzio non si può colpire. Qualsivoglia genere di offensiva scivolerà lungo la sua corazza senza sfiorarla, si consumerà compiendo attrito con la stessa ma senza davvero toccarla; impossibilitata a raggiungere la superficie, l'offensiva svanirà nel nulla senza lasciare traccia alcuna su di lui.Passive:Silenzio - Inarrestabile(immortalità, eterna giovinezza, nessun bisogno di mangiare o bere, rigenerazione (off combat, in quest con consenso QM), insensibilità al dolore)SPOILER (clicca per visualizzare)Nessun'arma, mortale o sovrannaturale, immonda o celestiale, e di qualsivoglia origine, potrà mai fermare il Silenzio che incombe. Egli è morte eterna, che rincorre chiunque, arrivando alle spalle implacabile; puoi rallentarlo, imprigionarlo, nasconderlo, ma tornerà sempre e non avrai scampo.
Cadrà il silenzio sulle ferite. Cadrà il silenzio sul dolore. Poiché essi semplicemente, non Sono.
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Egli è, inarrestabile.
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D’un tratto, imprevedibile, giunse alle orecchie del cavaliere una musica; tetra, nera, e porpora, essa proveniva dalla di lui sinistra, e così verso questa si volse. Conscio che avrebbe potuto trattarsi d’un esca o trappola, guardò comunque in quella direzione, e fu ricompensato. Vide, di fronte a lui, a pochi metri, comparire pezzo dopo pezzo, la figura dello Skeksis. Quest’ultimo, fece cessare la litania, e gli parlò.
Egli parve contrariato, dall’assenza di dolore nell’altrui, come se ciò lo privasse del piacere e del divertimento; parve, fare i complimenti, e lodare il corazzato. Parve, tutto sommato, aver accettato ciò che avvenne, prendendolo come spunti e prove, dimostrazioni.
Lo invitò, ad attaccare, senza indugi.
Black, dal canto suo, apprezzava lo svolgersi degli accadimenti, quel susseguirsi di botta e risposta, in contrattacchi e affondi; e, nonostante l’evidente pendenza della bilancia dal lato del rapace, se la stava godendo. Da tempo, troppo tempo, non sgranchiva i muscoli a quel modo, non faceva smuovere le giunture dell’armatura, e non sfruttava ciò che in lui era celato come arma. Finalmente, dopo tanto pellegrinare per quelle calde sabbie e i freddi cunicoli, aveva trovato qualcosa che riuscisse, almeno un poco, a smuovere la presa del Silenzio. Quei lunghi tentacoli neri, oscuri, che gli avvolgevano la mente, opprimevano le emozioni, nascondevano i ricordi, e relegavano nel profondo una personalità, lasciando che sol i desideri e le capacità ne fuoriuscissero.
Quel tutt’uno ch’era, s’era momentaneamente spezzato, incrinando un equilibrio precario ed importante. Poiché, egli, iniziava a trovar felicità in quelle azioni, ed avrebbe voluto continuarle ancora molto a lungo.
Sorrise, celato dietro l’elmo, d’un movimento ch’era al contempo gioia e tristezza; d’un qualcosa di sadico, verso sé, verso l’altro, e verso lui.
Raccolse la sfida, e partì all’azione. Non una parola fu da lui proferita, non un verbo, non un suono fuoriuscì dalla di lui bocca. Semplicemente, agì.
Iniziò col roteare lo spadone, cerchio dopo cerchio, da un lato all’altro di sé stesso, come a voler dare dimostrazione, o per scaldarsi in vista della seconda parte. Tirò indietro la lama, la caricò d’energia, vi infuse, la potenza del Silenzio; agì come per preparare un affondo da lontano, e poi, svanì. Quattro metri lo separavano dall’avversario, e quattro metri furono percorsi, in un istante. Scomparve, dal di dove si trovava, e ricomparve, di fianco, al rettiliforme. Non alle spalle, non alla schiena, poiché sempre di duello onorevole si trattava, ma bensì di lato, alla di lui sinistra, a brevissima distanza.
E, da lì, tentò di portare a termine l’assalto.
Spinse, la spada, per perforare, per trapassarlo da parte a parte, attraverso il costato, fino al lato opposto, aiutato dalla lunghezza dell’arma pari quasi a due metri. Per poi ritirarla a sé, riprenderla e compiere qualche passo indietro, pronto ad un altro taglio; questa volta, dal basso verso l’alto, in diagonale, da sinistra a destra. Atto, compiuto, più per riposizionarsi che col vero scopo di ferire. E tuttavia, anch’esso capace di provocar danni.Energie: 75% -5% - 20% = 50%
- - Stato Fisico: Colpi leggeri all'addome e alle caviglie (un basso ridotto da armatura e passiva).
Movimenti del ginocchio destro ridotti, causa colpo di frusta con la coda (attacco base, tenuto a bada dalla passiva).
- - Stato Mentale: inizia a lasciarsi prendere dalla foga della battaglia.
Riassunto: rotea la spada, principalmente per scaldarsi, quindi la tira indietro per preparare un affondo.
Compie uno scatto rapido (consumo basso), per portarsi vicinissimo all'avversario, dal di lui fianco sinistro; quindi, completa l'attacco tentando di perforarlo con un offensiva fisica (consumo alto).
Infine, tenterebbe di ritirare a sé la spada, farsi indietro, e compiere un ultimo attacco (attacco base) in diagonale dal basso verso l'alto, da sinistra a destra, atto più a riposizionarsi che a ferire.
Tecniche Utilizzate:
Silenzio - Inseguimento(scatto rapido basso)SPOILER (clicca per visualizzare)E' veloce, troppo veloce, il silenzio si muove con la velocità di una parola. In un istante ti è addosso, e non potrai sfuggire alla condanna.
Silenzio - La caduta(offensiva fisica alta)SPOILER (clicca per visualizzare)La fredda lama risuona dell'energia del silenzio, pronta a calare sul malcapitato, trafiggerlo, inesorabile. Nessuna pietà, nessuna esitazione, in quel singolo colpo dotato della forza di una bestia, capace di strappare la vita in un attimo, potente al punto da attraversare una corazza, distruggere un muro e aprire squarci nel terreno.Passive:Silenzio - Inarrestabile(immortalità, eterna giovinezza, nessun bisogno di mangiare o bere, rigenerazione (off combat, in quest con consenso QM), insensibilità al dolore)SPOILER (clicca per visualizzare)Nessun'arma, mortale o sovrannaturale, immonda o celestiale, e di qualsivoglia origine, potrà mai fermare il Silenzio che incombe. Egli è morte eterna, che rincorre chiunque, arrivando alle spalle implacabile; puoi rallentarlo, imprigionarlo, nasconderlo, ma tornerà sempre e non avrai scampo.
Cadrà il silenzio sulle ferite. Cadrà il silenzio sul dolore. Poiché essi semplicemente, non Sono.
Ciò che è perso ricrescerà, ciò che è perduto ritornerà; corpo vuoto che avanza, privo di mente, privo di sangue, privo di cuore, non sarà la perdita di un arto o della testa a porre fine alla ricerca.
Non esiste stanchezza, paura, o fatica.
Egli è, inarrestabile.
Arrendetevi ed accettate il giudizio inappellabile del Silenzio.
Silenzio - Pace(Passiva scenica di resistenza alle temperature da elementalist)SPOILER (clicca per visualizzare)Cade il silenzio sulle gocce di sudore, sull'acqua che imperla la corazza, il ghiaccio non s’incrina ed il freddo non nuoce; gli elementi nascono e vivono solo per essere muti di fronte alla sua esistenza. Così che al cavaliere nulla importi dei torridi deserti che il ferro sciolgono o degli impervi ghiacciai che le giunture bloccano.Equipaggiamento:Silenzio - Corazzato(armatura)SPOILER (clicca per visualizzare)L'armatura del silenzio, riluce di nero, dell'oscurità che lo segue.
Silenzio - Distruttore(1.90m di spada)SPOILER (clicca per visualizzare)L'arma prima del silenzio, la lama del buio, forgiata con l'essenza stessa del suo padrone. Alta quanto il suo proprietario, essa è progettata per essere brandita con una o entrambe le mani, per portare distruzione in ogni dove e cancellare dall'esistenza qualunque minaccia.. -
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Edited by Nightrun - 5/5/2018, 10:54. -
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L’assalto, portò i suoi frutti, ed essi maturarono, come germogli che velocemente crescono e divengono alberi; una foresta, nacque nel deserto, e nel silenzio lo conquistò. Bagnata d’acqua smeraldina, si estense, e colpì.
Il cavaliere osservò con interesse, l’altrui difesa, attuata con ottimi riflessi, eppure non con sufficiente tempismo; così, la nera lama, l’attraversò, ed affondò nella raggrinzita carne del suo bersaglio. Trapassandolo, da un lato all’altro, gli inflisse una ferita degna del suo nome, e, da essa, zampillò linfa vitale; verde, cogniugata a lacrime e gemiti di dolore, divennero grida e paura.
Pietosa, la scena, che si presentava agli occhi del corazzato, ma allo stesso tempo triste, e non certo fonte di gioia o godimento; poiché non nel terrore o nell’uccidere, egli confidava, e tuttavia aveva puntato con quell’assalto ad un attacco potenzialmente mortale, ma lo fece sol perché confidava. Nelle capacità, nelle doti da immortale, della divinità.
Desiderava, metterlo alla prova, spingerlo al suo limite, testare le sue difese, e la sua prontezza, di fronte ad un attacco così semplice, eppure al contempo così efficace. Ed esso, si era concluso con l’uno disteso a terra sanguinante e dolorante, intento a riprendersi e tamponare con la coda il buco, e l’altro in piedi, col braccio destro posto di fronte a sé, a stringere la spada che si trovava in quel momento alle sue spalle; quasi, come se, l’avesse rinfoderata, e stesse nuovamente per estrarla.
Si dispiacque, dopotutto, nel vederlo subire a quel modo.
Fu, tentato, dal proporre di fermare la battaglia, ma, non potè; né per sé stesso, né per le altrui volontà, sarebbe stata una scelta appropriata. Ed il rapace, lo dimostrò. Tornando alla carica, incitando al proseguire, egli distese il braccio, creò un globo, d’acqua, ed esso divenne serpente, vipera velenosa ed infida, che s’avvicinò come saetta; il suo scopo, era sconosciuto, ma sicuramente letale.
L’armatura, fedele compagna, non ritardò un solo istante, prima d’agire; e così, lo spruzzo s’infranse sul freddo metallo, divenne gocce, e poi, a causa della temperatura, vapore. Si disperse, nel vento, nell’aria, e non concluse nulla, poiché del nulla divenne parte.
Ed a quel punto, skekDor percorse lo spazio che li separava, armandosi dell’intenzione di colpire con le sue armi, e ricambiare il favore; non era certo suo scopo, lasciare impunito un simile affronto, avrebbe potuto supporre Black. E quest’ultimo, s’accorse di tutto ciò, ma, distratto com’era dal precedente attacco, lo fece in ritardo; e tuttavia, data la propria posa, stava già interponendo il braccio armato come ostacolo… anche se non lo avesse voluto.
Non proferì parola, non diede addito ai pensieri, bensì rimase immerso nel silenzio, e con esso s‘innoltrò ben oltre rispetto a quanto avesse previsto.
Quasi immobile, mosse giusto la testa, di quel poco, volgendola verso il lato, a sinistra, così che il colpo una volta andato a segno potesse scivolare lungo il fianco dell’elmo, e scaricare la maggior parte della forza colpendo il niente. Complice anche la presenza dell’arto, quello armato, che ostacolava la mossa del rettiliforme, e che muovendosi leggermente verso l’alto, in diagonale, divenne ostacolo ancor maggiore in quanto spostò quello altrui verso il lato opposto e deviò seppur di poco la traiettoria, si lasciò quindi colpire; quasi come se volesse espiare la colpa per ciò che aveva fatto, o come se desiderasse nuovamente mettere alla prova l’altrui forza.
Il pugno giunse, complice l’alzare il braccio che lo aveva a sua volta fatto spostare in orizzontale, alla propria destra, a destinazione, e compì ciò che doveva compiere; l'urto, in parte attutito e mitigato dall’armatura, e dallo scivolare lungo il fianco dell’elmo, risultò più che ridotto, al quando raggiunse il corpo sottostante, e tuttavia non sarebbe stato certo privo di conseguenze.
Colpendo poco più che di striscio, quindi, la parte della visiera sita intorno all’occhio, ed immediatamente all’esterno di questo, l’assalto proseguì contro l’ala di metallo, e fece di conseguenza rigirare in quella direzione la testa al cavaliere. Avrebbe potuto provocare dolori principalmente al collo, e forse anche alla vista e all’udito, e tuttavia, complici le caratteristiche del corazzato, il tutto si ridusse a poco più di un giramento, che in breve si sarebbe fatto da parte.
In tutto ciò, se da un lato aveva subito ben poco danno, anche per l'ultimo attacco, dall'altro si era pure mosso quasi nulla; complice, anche il non voler sforzare prima del tempo il braccio sinistro e le gambe. A malapena una corsetta, di pochi metri, e tre colpi di spada, non erano nulla per il Silenzio. D'altro canto, aveva però consumato un quantitativo di energie non indifferente, e tuttavia nemmeno di tale entità da farlo sfiancare eccessivamente.
Tutto sommato, si reputava in vantaggio sul rapace, ma non per questo avrebbe allentato la presa, o avrebbe evitato di colpire; no, se lo avesse fatto la situazione si sarebbe ribaltata, ed il rischio di perdere sarebbe aumentato. Doveva dare quel che doveva, e dimostrare di essere in grado di schiacciare, se necessario, una divinità.
Così, dopo che l'avversario si fu allontanato, estrasse l’arma e menò un fendente diagonale. Tagliò il vento, dipinse di nero l'aria, creò un’oscura tessitura nello spazio; un'ombra, lunga almeno 5 metri buoni in tutto, lunghezza data dall'ampiezza del movimento. E, poiché possedeva una simile grandezza, il momentaneo malus dato dal giramento di testa avrebbe influito ben poco. Veloce come è più d'una freccia, essa partì per colpire, s’accinse a tagliare, cercò la carne purpurea ed il sangue smeraldo.
Era nelle sue di lui intenzioni, dar prova anche in quel caso, che il semplice rimanere a distanza non sarebbe bastato per sfuggirgli.Energie: 50% - 10% - 10% = 30%
- - Stato Fisico: Colpi leggeri all'addome e alle caviglie (un basso ridotto da armatura e passiva).
Movimenti del ginocchio destro ridotti, causa colpo di frusta con la coda (attacco base, tenuto a bada dalla passiva).
Momentaneo giramento di testa causato dal pugno base.
- - Stato Mentale: non vuole perdere; non vuole arrendersi; non vuole che finisca così presto; ma, vuole dimostrare cosa sa fare.
Riassunto: Black rimane fermo nella posa con la quale ha concluso il precedente assalto, ovvero come se avesse rinfoderato la spada a sinistra, dalla spalla, e si stia preparando ad estrarla nuovamente con la destra, il cui braccio è quindi sito di fronte a sè. Osserva quindi l’avversario, lasciando nuovamente all’armatura la difesa, ed essa quindi dissipa l’attacco magico (difesa magica media); a quel punto, skekDor riprende l’offensiva con un base diretto in pieno volto. Il Silenzio, rimanendo quasi immobile, volta di poco la testa verso la propria sinistra. Quindi, nel mentre che il pugno sta quasi per colpirlo, alzando il braccio armato (che si trovava, dal turno precedente, in una posizione alquanto favorevole, col gomito all’incirca a coprire la bocca) favorisce lo spostamento del colpo verso la propria destra e in alto, e di conseguenza favorisce lo scivolare lungo il fianco dell’elmo. E, quindi, diretto contro una delle ali dell’elmo stesso.
Ciò, provoca una rotazione della testa in senso orario, dolore al collo (mitigato dalla passiva), ed un conseguente momentaneo giramento di testa. Quest’ultimo, passerà in breve, ma nel frattempo influirà sulle capacità di Black.
A questo punto, ricomincia il contrattacco.
Il Silenzio, attacca con un fendente diagonale (offensiva magica media), generando un taglio nell’aria lungo almeno 5 metri (poco meno di 2 per la lama appena estratta, altri poco meno di due per la lama una volta raggiunta la posizione finale dal lato opposto, ed un metro e quasi mezzo per la lunghezza complessiva da mano a mano); ed esso, si muove, veloce almeno quanto una freccia, diretto verso il rapace.
Tecniche Utilizzate:
Silenzio - Intoccabile(difesa energetica media)SPOILER (clicca per visualizzare)Il silenzio non può essere scalfito, il silenzio non può venire ferito, il silenzio non si può colpire. Qualsivoglia genere di offensiva scivolerà lungo la sua corazza senza sfiorarla, si consumerà compiendo attrito con la stessa ma senza davvero toccarla; impossibilitata a raggiungere la superficie, l'offensiva svanirà nel nulla senza lasciare traccia alcuna su di lui.
Silenzio - L'ascesa(offensiva energetica media)SPOILER (clicca per visualizzare)La forza del silenzio permea l'arma, la lama saetta veloce, rilascia un'ombra. Come freccia scoccata da un arco essa viaggia e colpisce, tagliando qualunque cosa sul proprio cammino, inesorabile.Passive:Silenzio - Inarrestabile(immortalità, eterna giovinezza, nessun bisogno di mangiare o bere, rigenerazione (off combat, in quest con consenso QM), insensibilità al dolore)SPOILER (clicca per visualizzare)Nessun'arma, mortale o sovrannaturale, immonda o celestiale, e di qualsivoglia origine, potrà mai fermare il Silenzio che incombe. Egli è morte eterna, che rincorre chiunque, arrivando alle spalle implacabile; puoi rallentarlo, imprigionarlo, nasconderlo, ma tornerà sempre e non avrai scampo.
Cadrà il silenzio sulle ferite. Cadrà il silenzio sul dolore. Poiché essi semplicemente, non Sono.
Ciò che è perso ricrescerà, ciò che è perduto ritornerà; corpo vuoto che avanza, privo di mente, privo di sangue, privo di cuore, non sarà la perdita di un arto o della testa a porre fine alla ricerca.
Non esiste stanchezza, paura, o fatica.
Egli è, inarrestabile.
Arrendetevi ed accettate il giudizio inappellabile del Silenzio.
Silenzio - Pace(Passiva scenica di resistenza alle temperature da elementalist)SPOILER (clicca per visualizzare)Cade il silenzio sulle gocce di sudore, sull'acqua che imperla la corazza, il ghiaccio non s’incrina ed il freddo non nuoce; gli elementi nascono e vivono solo per essere muti di fronte alla sua esistenza. Così che al cavaliere nulla importi dei torridi deserti che il ferro sciolgono o degli impervi ghiacciai che le giunture bloccano.Equipaggiamento:Silenzio - Corazzato(armatura)SPOILER (clicca per visualizzare)L'armatura del silenzio, riluce di nero, dell'oscurità che lo segue.
Silenzio - Distruttore(1.90m di spada)SPOILER (clicca per visualizzare)L'arma prima del silenzio, la lama del buio, forgiata con l'essenza stessa del suo padrone. Alta quanto il suo proprietario, essa è progettata per essere brandita con una o entrambe le mani, per portare distruzione in ogni dove e cancellare dall'esistenza qualunque minaccia.. -
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E non potesti più fuggire
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Non diede peso, alle parole, non si impegnò, nel rispondere; non era necessario, cedere e mostrare quel che provava in un simile frangente. Doveva, risparmiare le forze, poiché sentiva di essere vicino alla fine del duello, e, gli occorreva tutta la forza rimanente, per poter anche solo sperare in una vittoria. Iniziava a sentirsi davvero stanco, provato, da quel susseguirsi di attacchi e difese, poiché, l’armatura attingeva alla di lui essenza per imporre il proprio volere. Consumandosi pian piano, un assalto dopo l’altro, di contrattacchi ed offese, di parate e riprese, s’era logorato, e non sarebbe durato ancora troppo a lungo.
Era giunto il momento, di quella che l’altrui aveva definito stoccata finale.
La prima mossa, di questo probabilmente ultimo scambio, sarebbe per l’appunto toccata al rapace; ed egli, ondeggiando il corpo, agitando il bacino, smosse il terreno, e ricreò un attacco già visto in precedenza ma non per questo poco efficace: una miriade di fruste di pietra s’avventarono sulla corazza, per stritolarla, avvolgerla, distruggerla. Al Silenzio, nella sua fredda mentalità, l’assenza di emozioni ed il celarle all’altro sé stesso, non restava altro da fare se non difendersi, anche da quell’ennesimo. E tuttavia, dovette decidere in fretta dove concentrare le forze, e dove invece no; non gli rimaneva sufficiente essenza vitale per poter cancellare completamente l’offensiva nemica, e quindi si limitò.
Si concentrò, espanse i sensi, diede forma all’aura, alla propria anima; e la ributtò fuori, diretta al braccio armato ed all’elmo. E su di questi, i tentacoli si disgregarono, assottigliandosi sino a scomparire, non lasciando traccia alcuna del loro passaggio se non polvere e sabbia.
Lasciò scoperte le gambe, e queste furono investite, travolte. La corazza che le ricopriva si crepò, si ruppe, per la forza del colpo e contraccolpo, e la carne al di sotto fu colpita; come da mazze, di pietra, che d’altronde proprio queste erano, gli arti furono contusi.
E tuttavia, rimase in piedi, stoico, ed ancora combattivo, mai dolorante, non privato dello spirito, e ancora deciso a proseguire. Ma, non per molto ancora, ne avrebbe avuto la possibilità.
Il rapace non aveva concluso, e s’avventò, col suo stesso corpo, contro il cavaliere. Con un doppio pugno, diretto al ginocchio più e più volte leso, portò il colpo successivo; e quando lo colpì, esso si piegò. Ricadde, Black, su di quest’ultimo, come inginocchiandosi, al cospetto della divinità. Ed il rettiliforme, non pago, compì un ulteriore gesto d’offesa: s’innalzo, con i piedi verso l’alto, e volò, per infierire con un doppio calcio, contro il mento del corazzato.
Ma costui, favorito dallo stesso essere posto in una posizione meno rialzata, riuscì a schivare questo secondo, portandosi indietro con schiena e testa.
Giunse, quindi, finalmente il suo turno, di passare al contrattacco, e porre un termine a quel duello fra immortali.
Ebbe, un’idea.
Era pieno di sabbia, nei dintorni, frammenti di quei tentacoli che poc’anzi l’avevano assalito, anche nella sua mano; fendette l’aria, dall’alto al basso con la spada, per colpire ma anche per distrarre, e così, poi, senza lasciargli un attimo di tregua o per pensare, con la sinistra, gli lanciò la sabbiolina, addosso, verso quello che si sarebbe potuto definire viso. Questa volta, sarebbe toccato a lui, nascondersi dietro un doppio diversivo.
E così, nel mentre che i frammenti di pietra andavano a colpire, accecare e distrarre, egli nuovamente mosse l’arma. Caricò la lama, di energia, diffuse ed infuse potere, e con un devastante affondo le rilasciò. Agì, e ancora lo volle attraversare; spinse, e di nuovo si decise a trasformarlo in uno spiedino. Mirò, e la punta si diresse poco sotto al collo, dal basso verso l’alto, ed in essa impresse tutta l’essenza che gli rimaneva, e con tutti i muscoli che possedeva espresse i sogni e desideri per il futuro.
Dopo, stanco, ansimante, non avrebbe più potuto far nulla, non ne aveva le forze. Quell’ultima sequenza di attacchi avrebbe deciso tutto, e da lì, ne sarebbe uscito un vincitore. E ciò, lo espresse anche a parole, indicando quel che nella sua mente era realtà.“Il termine. Lo scontro, è oramai… concluso.”
Se fosse andato a segno, avrebbe quasi sicuramente ucciso il rapace, e la spada sarebbe rimasta lì, piantata, stretta nel suo pugno, finché non si fosse ripreso a sufficienza da estrarla. Al contrario, se l’avversario fosse riuscito ad evitarla, proteggendosi, il cavaliere già si trovava nella posizione di sottomissione, pronto ad accettare gli esiti della battaglia, e le decisioni dell’altrui.Energie: 30% -10% - 10% = 10%
- - Stato Fisico: Colpi leggeri all'addome (un basso ridotto da armatura e passiva).
Armatura delle gambe crepata e fratturata, e gambe provate da attacchi contundenti (due mezzi bassi a gamba).
Pressoché zoppicante dal ginocchio destro.
Provato dalla stanchezza.
- - Stato Mentale: sa di essere giunto alla fine, sa che non reggerà, e sa che questo è l'ultimo round. Il tutto per tutto, è il limite attuale.
Riassunto: Black reagisce all’assalto degli 8 tentacoli opponendo una difesa (media), mirata al disgregare i tentacoli disarmanti e quelli stritolanti, mentre quelli scorticanti colpiscono in pieno (subisce quindi un medio, suddiviso in due bassi per gamba, ½ basso a tentacolo). Complici anche i precedenti colpi, la corazza presenta ora in quei punti delle fratture/crepe, ma al di sotto penetrano solo danni contundenti.
In seguito, subisce in pieno il doppio pugno al ginocchio, che si piega costringendolo ad inginocchiarsi; privo, però, del dolore, riesce a mantenere una certa lucidità mentale, nonostante la fatica si stia iniziando a far sentire. Evita poi il doppio calcio per un pelo piegando schiena e testa indietro.
Subito passa al contrattacco, agitando una volta la lama in un fendente verticale (attacco base), che funge anche da diversivo per permettergli di lanciare con la sinistra della sabbia al viso di skekDor con lo scopo di accecarlo; questo, è a sua volta un diversivo, per permettergli di effettuare un attacco fisico (medio) volto ad impalarlo poco sotto la gola.
Rimane, infine, fermo, così.
Tecniche Utilizzate:
Silenzio - Intoccabile(difesa fisica media)SPOILER (clicca per visualizzare)Il silenzio non può essere scalfito, il silenzio non può venire ferito, il silenzio non si può colpire. Qualsivoglia genere di offensiva scivolerà lungo la sua corazza senza sfiorarla, si consumerà compiendo attrito con la stessa ma senza davvero toccarla; impossibilitata a raggiungere la superficie, l'offensiva svanirà nel nulla senza lasciare traccia alcuna su di lui.
Silenzio - La caduta(offensiva fisica media)SPOILER (clicca per visualizzare)La fredda lama risuona dell'energia del silenzio, pronta a calare sul malcapitato, trafiggerlo, inesorabile. Nessuna pietà, nessuna esitazione, in quel singolo colpo dotato della forza di una bestia, capace di strappare la vita in un attimo, potente al punto da attraversare una corazza, distruggere un muro e aprire squarci nel terreno.Passive:Silenzio - Inarrestabile(immortalità, eterna giovinezza, nessun bisogno di mangiare o bere, rigenerazione (off combat, in quest con consenso QM), insensibilità al dolore)SPOILER (clicca per visualizzare)Nessun'arma, mortale o sovrannaturale, immonda o celestiale, e di qualsivoglia origine, potrà mai fermare il Silenzio che incombe. Egli è morte eterna, che rincorre chiunque, arrivando alle spalle implacabile; puoi rallentarlo, imprigionarlo, nasconderlo, ma tornerà sempre e non avrai scampo.
Cadrà il silenzio sulle ferite. Cadrà il silenzio sul dolore. Poiché essi semplicemente, non Sono.
Ciò che è perso ricrescerà, ciò che è perduto ritornerà; corpo vuoto che avanza, privo di mente, privo di sangue, privo di cuore, non sarà la perdita di un arto o della testa a porre fine alla ricerca.
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Egli è, inarrestabile.
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Silenzio - Pace(Passiva scenica di resistenza alle temperature da elementalist)SPOILER (clicca per visualizzare)Cade il silenzio sulle gocce di sudore, sull'acqua che imperla la corazza, il ghiaccio non s’incrina ed il freddo non nuoce; gli elementi nascono e vivono solo per essere muti di fronte alla sua esistenza. Così che al cavaliere nulla importi dei torridi deserti che il ferro sciolgono o degli impervi ghiacciai che le giunture bloccano.Equipaggiamento:Silenzio - Corazzato(armatura)SPOILER (clicca per visualizzare)L'armatura del silenzio, riluce di nero, dell'oscurità che lo segue.
Silenzio - Distruttore(1.90m di spada)SPOILER (clicca per visualizzare)L'arma prima del silenzio, la lama del buio, forgiata con l'essenza stessa del suo padrone. Alta quanto il suo proprietario, essa è progettata per essere brandita con una o entrambe le mani, per portare distruzione in ogni dove e cancellare dall'esistenza qualunque minaccia.. -
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