Chediya, la Valle del vento. Era un caldo pomeriggio estivo, quello che si prospettava.
All'orizzonte, colli e cielo si fondevano in una foschia bluastra. Sull'erba ancora imperlata dalle recenti piogge di un pascolo immerso nel silenzio, una sottile brezza aveva disseminato una collana spezzata di petali di fiore lungo i lati più scoscesi.
Modesti e lieti alla vista si ergevano gli sbarramenti di recinzione in legno, che circondavano il villaggio, preservandone il perimetro.
Si trattava, come chiunque avrebbe potuto arguire a una prima occhiata, di un insediamento momentaneo: le abitazioni, ridotte all'essenziale, sarebbero sopravvissute a stento a una dozzina di stagioni, senza la giusta manutenzione.
In epoche remote, quando Endlos ancora era un mondo di cui skekDor era all'oscuro, presumibilmente quel posto non sarebbe sembrato tanto ameno e accogliente.
Ma l'alito del tempo aveva cacciato da lunga data ogni ostacolo alla progressiva avanzata degli esseri umanoidi, ammorbidendo il territorio perché fosse adatto alla vita di questi ultimi. O forse, a pensarci era stata una delle tante divinità di Endlos. Chi mai avrebbe potuto dirlo, visto che erano scomparse?
E ora, quel villaggio di poche anime era insieme dimora e fortezza, attraversato da viottoli e camminamenti per gli animali da soma.
A metà del versante occidentale, su un'ampia zona libera da abitazioni, che ne costituiva in un certo senso la discreta piazza, era stato apparecchiato un picnic.
Una decina tra bimbi umani e di altre razze, serviti da una grassoccia femmina adulta, sedevano con lo sguardo fisso su un vecchio eremita.
Incurvato e ingrigito dall'età, lo strambo anziano si poggiava a un bastone di frassino, scuotendo il capo di tanto in tanto alla maniera degli uccelli.
In effetti, il suo non era un muso che si vedeva spesso, da quelle parti come sull'intera Endlos.
Al posto della bocca aveva infatti un lungo becco adunco, tipico di un rapace, che era attaccato a un capo a metà strada fra quello di un uccello e il cranio di un rettile. Poche e ormai logore piume originavano alla base della testa, mentre due vispi occhi vermigli sembravano risplendere di una luce ancora piuttosto vivida.
Ma se la testa sembrava un grottesco scherzo di natura, il resto non appariva migliore, a una prima occhiata.
La veste che copriva la creatura avrebbe fatto la felicità di una qualche nobile dama, tant'era impreziosita di drappi setosi e rifiniture di cotone. Avvolta ad essa, uno stretto corsetto lasciava che solo una voluminosa gonna potesse ondeggiare, sospinta dal vento.
E, quando i lembi del lungo vestito si sollevavano, al di sotto di essi comparivano due piedi dotati di lunghi artigli, e una robusta coda serpentina, terminante con un buffo ventaglio di piume, quasi a lasciar presagire che di umano l'essere avesse solo la statura eretta e le movenze.
E se tutto ciò non fosse bastato, l'odore che il grottesco esemplare di quella specie mai vista prima si portava dietro era tanto forte da costringere i piccoli a tapparsi il naso, quando il vento spirava nella loro direzione: un misto di carne rancida ed oli profumatissimi.
Quando finalmente l'eremita parlò, la sua voce risuonò sorprendentemente forte per uno che sembrava avere diverse stagioni sulle spalle.
"Eh, magari fossi ancora al Nord, nel gelido Koldran. I giovani di Valiinorê sì che conoscono le buone maniere! Invece di starsene sdraiati a fissarmi con aria sciocca, si precipiterebbero ad aiutare un povero vecchio a sedersi!" Soffocando un risolino, skekDor -Questo il nome della creatura- guardò i piccoli correre in suo aiuto, facendo del loro meglio per dimostrarsi rispettosi e solleciti.
La vista si spostò alla paffuta cuoca umana, a scambiarsi con lei un breve sorriso.
Erano settimane oramai che lo Skeksis visitava il villaggio. E sebbene inizialmente fosse stato scambiato per una minaccia, presto la divinità del Cristallo trovò il modo di farsi ben volere. Gli bastò infatti presentarsi come il vecchio che sembrava, e usare parte dei suoi poteri per aiutare nei lavori del villaggio, nonché per assicurare cibo in abbondanza alla popolazione. Neanche un così grande sforzo, dopotutto.
Ma la più grande gioia erano i piccoli virgulti. skekDor passò il tempo raccontando storie, e ben presto anche i più discoletti maturarono giudizio e iniziarono ad assimilare quel minimo di educazione che contraddistingueva le creature a modo dalle bestie. In parte, aiutò anche il fatto che lo Skeksis elargisse ai più educati piccoli doni, perlopiù sottoforma di dolcetti e caramelle.
"Mettetevi qui, dove l'erba è bella soffice!""Oplà! Adagio, signore!""Appoggiatevi a questa roccia, così!""State abbastanza comodo, adesso?"Il venerabile eremita annuì lentamente:
"Direi di sì, grazie figlioli. Dunque, come prima cosa prendete posto. La signora Berta, lì, ha preparato tante cose buone."In effetti, sopra a una vistosa tovaglia erano state disposte parecchie leccornie. Buona parte di esse venivano dalla Zona morta, per gran rabbia del cuore di tenebra.
"C'è abbastanza cibo da saziare chiunque, signore!""Insalata primaverile e intere giare di acqua di fonte!""E che ne dite di uno sformato di carote e porri appena tirato fuori dal forno?""Nonno, assaggia queste focaccine con gelatina di uva spina. Sono buonissime!"Quando tutti i piccoli furono al loro posto e ciascuno si ritrovò davanti il proprio piatto ricolmo di buon cibo, la cuoca annuì con soddisfazione all'indirizzo dei giovani:
"Bel lavoro, ma attenti a comportarvi come si deve, o il signor skekDor non vi racconterà nessuna storia."Un coro di piccole voci animò la piazza del villaggio per qualche istante.
Il mezzo-Mistico attese che calasse il silenzio, quindi, sotto gli occhi speranzosi dei presenti, incominciò:
"Come sapete, ho trascorso la mia esistenza qui a girovagare in terre vicine e lontane, talvolta sotto cieli dimenticati, lungo fiumi nascosti, attraverso foreste quiete. Ho visto di tutto e di più: montagne dalle cime innevate, torridi deserti dove le creature erano capaci di uccidere per una goccia d'acqua. Ho diviso il cibo con stranieri, ne ho ascoltato i canti, le storie e le poesie, parole che hanno fatto sgorgare lacrime e risa da questi vecchi occhi. Ho sentito racconti tanto misteriosi da turbare ancora la mia memoria, tornando a popolare i miei sogni nelle notti solitarie..."Traendo un gran sorso di buona acqua dal suo boccale, skekDor lappò a lungo il palato e, tirato il fiato, cominciò:
"Ora ascoltate, vi narrerò una storia straordinaria. Ha per protagonisti un nobile sire, che un tempo regnava su una valle simile a questa, e il suo mortale nemico, un signore della guerra!"La divinità del Cristallo accompagnò la narrazione con una certa gestualità delle mani, così da creare l'atmosfera adatta.
"Ognuno di noi nasce per seguire una stella, che sia chiara e sfavillante, oppure scura e sfocata. A volte, le strade di queste stelle s'incrociano, provocando amore e odio. Tuttavia, se alzate gli occhi al cielo in una notte limpida, tra le innumerevoli stelle che vi scintillano, ne vedrete spiccare una."skekDor strinse il pugno e, subito dopo, rilassò le dita. Una sfera infuocata divampò nel suo palmo, salì in cielo ed esplose in una pioggerella di scintille.
I piccoli gridarono, eccitati.
La cuoca si lasciò andare a un lieve risolino.
"Avvolta in una vampa, potreste scorgere una cometa tracciare un sentiero fiammeggiante attraverso il tetto della terra. Rammentate queste parole, mentre ascoltate il mio racconto: forse imparerete qualcosa di prezioso, non sulle stelle, ma sul valore dell'amicizia..."Salute: 100%
Energia: 105%
Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster
Armamentario:
- Frammento del Grande Cristallo:
Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra
- Caesti eterei:
Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor
- Specchio della vicinanza:
Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto
- Dono di Hans:
Si tratta di un piccolo teschio di pollo, fra le cui orbite passa una cordicella a mo' di ciondolo. Per chiunque, potrebbe sembrare un semplice monile ornamentale, ma non per skekDor. Si tratta infatti di un regalo molto speciale. Oltre il levigato osso si celano i sogni e le speranze di un animo puro, che ha visto nello Skeksis ben più della grottesca entità che tutti percepiscono. Concentrandosi, skekDor può usare questo piccolo oggetto come una sorta di filo d'Arianna per materializzarsi istantaneamente a Valiinorê, senza dover attingere direttamente ai suoi poteri. Eventuali alleati potranno seguirlo nello spostamento entrando in contatto diretto col suo corpo. Il ciondolo manterrà le sue proprietà fino a che il bimbo Hans continuerà a vivere nel villaggio di Valiinorê (L'uso dell'oggetto è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti)
Passive:
- Semi-immortalità:
L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo. Eventualmente, potrebbe attingere all'energia delle anime stipate nel suo ventre per rimarginare parte dei danni subiti a seguito di una battaglia (L'uso di quest'ultima abilità è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti) [Abilità Passiva – Immortalità + Rigenerazione + Resistenza all’esaurimento delle energie]
- Signore del Cristallo:
Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]
- Levitazione:
Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]
- Potere Passivo di Classe Elementalista:
L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]
Tecniche utilizzate:
- Generazione degli elementi:
Qualora lo ritenga necessario, skekDor è in grado di generare dal nulla una ridotta quantità dei quattro elementi della vita: che siano fiammelle fluttuanti necessarie ad accendere un fuoco da campo, abbastanza acqua da riempire una tinozza , una tana nel terreno abbastanza spaziosa e confortevole da risultare un buon riparo per la notte o una sottile brezza capace di allontanare per circa un'ora eventuali nubi da un cielo plumbeo [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Basso]