Sotto ai tetti di Valiinorê

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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    L'arrivo di Hans e Tindaro era stata una duplice fortuna. In primis, skekDor si era sottratto a una situazione scomoda. Secondo poi...
    "M-molto piacere, signorina Rynnel- Rymmelth- Ehm... Ryn." Azzardò il contadino, in evidente imbarazzo. Poi, aggiunse: "Noi si andava verso casa a pranzare. Voi dove siete diretti?"

    Lo Skeksis inclinò il capo, e a sua volta mostrò imbarazzo: "Invero, giù in piazza. Speravamo che fosse rimasto qualcosa della colazione."
    La risposta di Tindaro non si lasciò attendere: "Oh, in tal caso vi risparmio la fatica: i piccoli hanno spazzolato tutto. Non è rimasta nemmeno una mollica. Orsù, non disperate: dove si mangia in tre, si sta bene anche in cinque."
    E diede una delle sue vigorose pacche sulla schiena allo Skeksis.
    Doveva esser stato un bel colpo, perché non fosse stato per gli artigli, Hans sarebbe sfuggito di mano al vecchio eremita.

    Questi tossicchiò appena, esclamando: "Se a donna Gualtiera non è d'impiccio, penso che- Cough! ...accetteremo di buon grado."

    Il piccolo ridacchiò divertito quando la dragonessa gli sfiorò i capelli color paglierino, facendo emettere alle sue dita strane luci.
    Provò ad agguantare istintivamente la sua mano, esclamando: "Cos'è? Magia?! Caramelle?" Domandò.
    In effetti, anche skekDor non aveva ben compreso cosa mai la dragonessa avesse fatto.
    Mitigò la faccenda esclamando: "Adesso è ora di pranzo, Hans. Ti rovineresti l'appetito, se mangiassi dei dolci."

    Poi, però, spostò l'attenzione anche lui su Rynnelthalas.
    Chissà cosa mai aveva trovato di tanto interessante.
    Tindaro s'incamminò: "Venite, venite. Per di qua."
    E a skekDor e alla sua dirimpettaia non restò che voltare i calcagni e rimettersi in cammino

    Salute: 100%
    Energia: 90%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    - Dono di Hans:
    Si tratta di un piccolo teschio di pollo, fra le cui orbite passa una cordicella a mo' di ciondolo. Per chiunque, potrebbe sembrare un semplice monile ornamentale, ma non per skekDor. Si tratta infatti di un regalo molto speciale. Oltre il levigato osso si celano i sogni e le speranze di un animo puro, che ha visto nello Skeksis ben più della grottesca entità che tutti percepiscono. Concentrandosi, skekDor può usare questo piccolo oggetto come una sorta di filo d'Arianna per materializzarsi istantaneamente a Valiinorê, senza dover attingere direttamente ai suoi poteri. Eventuali alleati potranno seguirlo nello spostamento entrando in contatto diretto col suo corpo. Il ciondolo manterrà le sue proprietà fino a che il bimbo Hans continuerà a vivere nel villaggio di Valiinorê (L'uso dell'oggetto è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti)

    Passive:

    - Semi-immortalità:
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo. Eventualmente, potrebbe attingere all'energia delle anime stipate nel suo ventre per rimarginare parte dei danni subiti a seguito di una battaglia (L'uso di quest'ultima abilità è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti) [Abilità Passiva – Immortalità + Rigenerazione + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    Rynnelthalas


    Narrato - «Parlato»


    «Ryn va bene. Le parole sono solo mezzi che usiamo per comunicare. Quando l'obiettivo viene raggiunto, esse hanno raggiunto il proprio scopo.»
    Una spiegazione piuttosto pragmatica, quasi a voler giustificare l'imbarazzo del suo interlocutore. Gli andò incontro, a suo modo volendogli insegnare una piccola lezione di saggezza. E rispetto al bambino, sorrise, si lascia afferrare la mano, ma le luci erano scomparse.
    «Sì, piccolo Hans, è una magia meravigliosa. Se farai il bravo fino a stanotte ti mostrerò qualcosa. Fai come ti dicono Tindaro e il nonnino.»
    Il sorriso venne esteso anche a skekDor, un sorriso brillante, stranamente disteso, denti bianchissimi che risplendevano alle luci del villaggio e degli astri. La sua attenzione si portò poi verso l'altro e la voce limpida e cristallina si sollevò per assecondarlo.
    «Grazie Tindaro, ti seguiamo volentieri. »
    Mise un piede di fronte all'altro e riprese il cammino, appoggiando una mano guantata sulla spalla del dio al suo fianco, voltandosi verso di lui e sussurrando, per una volta anch'essa enigmatica: «Qualcosa sta cambiando.»



    Info Pg


    Fisico: Buone condizioni
    Mente: Buone condizioni
    Energie: 100%

    Link Scheda: Rynnelthalas

    Note: Nessuna


    Equipaggiamento:


    Nessuno

    Passive Sfruttate:


    Forma Alternativa

    Tecniche Utilizzate:


    Nessuna



    Code originali by Hitsuga e _Maffy_.



     
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    Arrivare a casa di Tindaro non richiese molto tempo. Come detto in precedenza, il villaggio era costituito da poche casupole, e per buona parte da macerie e campi coltivati.
    L'abitazione era fatiscente, e sorgeva a ridosso del versante scosceso.
    Tindaro bussò un paio di volte, poi aprì la porta e, volgendosi verso il trio, esclamò: "Voi accomodatevi pure, io vado un secondo a sistemare una cosa."

    Prima di entrare, lo Skeksis disse a Rynnelthalas: "Tutto è in costante cambiamento, mia cara. L'eternità è una tale noia, senza un pizzico di caoticità."
    Le parole uscirono con uno strano tono, e in effetti non sembrava che a dirle fosse state urElah.
    Comunque, superato l'uscio, si accedeva a un'unica stanza, di fattura modesta.
    Sulle pareti erano appesi diversi utensili da lavoro, e persino la gigantesca ruota di un carro. Al centro, un tavolo in legno di noce occupava buona parte della sala. Le sedie tutt'intorno non avevano la stessa pregevole fattura, ed erano in effetti una diversa dall'altra.
    Un buon profumino giungeva infine dal muro di destra, lì dove prendeva posto una tenda ingiallita di lino.

    Questa si agitò, e dopo poco una mano la scansò e passò oltre.
    "Oh, giusto cielo. Pensavo fosse il mio Tindaro." Esclamò la donna che uscì dalla cucina. Pur essendo visibilmente oltre la trentina, vantava un fisico asciutto e minuto, quasi fanciullesco. Gli occhi erano chiari, del colore dell'erbetta tenera, e i capelli di una tinta più tenue rispetto a quelli della dragonessa.

    skekDor lasciò scendere Hans, e disse: "Abbiamo incontrato vostro marito poco fa, donna Gualtiera. Fra poco dovrebbe rincasare."
    Gualtiera annuì decisa, e afferrò con entrambe le mani la zampa di skekDor: "Se avessi saputo di aspettare ospiti, vi avrei preparato qualcosa di meglio. Spero vi piaccia il bollito di lepre, piselli e funghi."
    Di seguito, replicò il gesto anche con Rynnelthalas. Aveva le mani bagnate e, a giudicare dalle macchie trasparenti sul grembiule che le cingeva la vita, doveva trattarsi di semplice acqua.
    "Molto piacere, signorina. Accomodatevi e fate come foste a casa vostra, sì?"

    Subito dopo, guardandosi attorno stralunata, ritornò a grandi salti in cucina.
    skekDor non poté fare a meno di sghignazzare, muovendosi verso una seggiola. Su di essa erano poggiati una tovaglia e qualche tovagliolo di cotone.
    Afferrò entrambi, prodigandosi ad apparecchiare.
    Hans, intanto, s'era seduto a terra, agitando una specie di bastone ricurvo come fosse una sorta di sciabola, e minacciando quella che aveva tutta l'aria di esser la testa di uno spaventapasseri.

    "Donna Gualtiera è un vero peperino. Però, vi assicuro che è anche una cuoca formidabile. Riesce ad ammaliare il palato anche con le ricette più semplici." Spiegò skekDor, dopo aver steso la tovaglia.
    Dispose inoltre i tovaglioli. Tre.
    Del resto, come affermato dalla padrona di casa, non si aspettavano ospiti.
    C'era un mobile con sopra una credenza, proprio in un angolo della stanza.

    skekDor lo indicò: "Vi spiace prendere le posate e i tovaglioli che mancano? Secondo e terzo cassetto, se non sbaglio."

    Intanto, lo Skeksis sparì oltre la tenda.
    Quando ricomparve, teneva fra le mani diverse ciotole e mezza dozzina di coppe di rame

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    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

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    Si tratta di un piccolo teschio di pollo, fra le cui orbite passa una cordicella a mo' di ciondolo. Per chiunque, potrebbe sembrare un semplice monile ornamentale, ma non per skekDor. Si tratta infatti di un regalo molto speciale. Oltre il levigato osso si celano i sogni e le speranze di un animo puro, che ha visto nello Skeksis ben più della grottesca entità che tutti percepiscono. Concentrandosi, skekDor può usare questo piccolo oggetto come una sorta di filo d'Arianna per materializzarsi istantaneamente a Valiinorê, senza dover attingere direttamente ai suoi poteri. Eventuali alleati potranno seguirlo nello spostamento entrando in contatto diretto col suo corpo. Il ciondolo manterrà le sue proprietà fino a che il bimbo Hans continuerà a vivere nel villaggio di Valiinorê (L'uso dell'oggetto è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti)

    Passive:

    - Semi-immortalità:
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo. Eventualmente, potrebbe attingere all'energia delle anime stipate nel suo ventre per rimarginare parte dei danni subiti a seguito di una battaglia (L'uso di quest'ultima abilità è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti) [Abilità Passiva – Immortalità + Rigenerazione + Resistenza all’esaurimento delle energie]

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    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    Rynnelthalas


    Narrato - «Parlato»


    «Grazie, Tindaro» rispose il drago con fare educato, la voce limpida e cristallina che anticipò il suo ingresso nella casupola. Le parole di skekDor le ricordarono il loro primo incontro, perchè percepì una punta di sardonico che non apparteneva alla personalità che l'aveva accompagnata lungo tutto il perimetro del villaggio.
    «La caoticità non è divertente» rispose lei, paziente, «ma di sicuro non annoia.»
    Una volta entrata, seguendo rispettosamente il buon skektis, fu accolta dal profumo di cibo e da un ambiente pulito, famigliare. Lasciò che fu il rapace a parlare, e poi si aggiunse anch'ella, sospirando il suo «Grazie, Gualtiera.»
    Non era suo solito usare nomignoli di cortesia o appellativi che non le concernevano. Usò semplicemente quel nome con semplicità, come una divinità avrebbe dovuto fare con una normale donna mortale. Era un modo di parlare tipico delle sue abitudini, semplicemente, e senza malizia o desiderio di mostrarsi più colloquiale di quanto non fosse.
    «È un piacere anche per me. Io sono Rynnelthalas, e sono contenta che mi abbiate accolta sotto il vostro tetto.»
    La donna si allontanò verso il suo da farsi, e l'elfa dai capelli rossi fu ben lieta di dare una mano al suo compare divino, seguendo le sue istruzioni e apparecchiando come meglio le riuscì il piccolo tavolo. Mise i tovaglioli sopra i piatti, in un modo forte atipico per il'etichetta del luogo, semmai ce ne fosse stata una, e le posate sopra di essi, una di fianco all'altra, con la punta rivolta verso l'interno del tavolo.
    «SkekDor, tu sprizzi gioia. Questo posto ti fa bene, sai?»
    Ryn sorrise, premurosa, rivolgendosi al beccuto interlocutore.



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    Nonostante l'artrosi e i reumatismi galoppanti, lo Skeksis sembrò trovarsi piuttosto a suo agio nell'ambiente domestico. Sistemò con premura le ciotole e le coppe, sorridendo a Rynnelthalas nel vedere il suo modo di disporre le posate, tipico di un'ambiente ben più signorile rispetto a quello in cui si trovavano.
    Pur tuttavia, non disse niente a riguardo. Quella cura nei dettagli sorprendeva urElah e lasciava piacevolmente lieto skekDor. Perciò, non c'era nulla da aggiungere.

    Con la tavola ormai apparecchiata, il mezzo-Mistico fece per dirigersi celermente verso la cucina, quand'ecco che gli giunse all'orecchio il commento della dragonessa: "Le piccole cose alle volte sanno dimostrarsi piuttosto piacevoli, mia cara..." Iniziò, con un tono più colloquiale. Poi, aggiunse con una voce leggermente più cavernosa: "Mmmh... E la tua compagnia mi fa sentire ancora giovane e aitante!"
    S'affrettò alla cucina, dopo quell'allusione, massaggiandosi una tempia. Era passato dal "voi" al "tu", e questo ovviamente voleva dire che a parlare non era stato urElah.

    Comunque, dopo pochi minuti lo Skeksis e l'umana spuntarono da dietro la tenda, stringendo in grembo due pentole da cui uscivano deliziosi riccioli di fumo.
    Donna Gualtiera posizionò due centrotavola, e al fine di non rovinare la tovaglia sottostante, quindi vi depositò sopra il bollito. Lo stesso fece anche skekDor.

    Nemmeno il tempo di andare a prendere Hans per metterlo a tavola, che la porta si spalancò.
    "Yum! Ho già l'acquolina in bocca. Devo essere arrivato al momento giusto!" Commentò Tindaro, togliendosi dalla testa il pesante cappello di lana.
    Il calore che veniva dalla cucina sembrava bastare per rendere anche la sala da pranzo abbastanza accogliente.
    skekDor fece gli onori, lasciando che fosse Rynnelthalas a scegliere dove sedersi. Frattanto, mise il piccolo Hans a capotavola, accanto a Tindaro.
    Donna Gualtiera, com'era prevedibile, iniziò a distribuire generose porzioni del suo bollito di lepre.
    A giudicare dalla grandezza della pentola, ce n'era almeno per altri due o tre invitati!

    "Anche oggi, non ha nevicato sui campi. Il che è un bene, visto che i germogli stanno finalmente allungando gli steli..." Iniziò Tindaro, passando fra i commensali per versare nelle loro coppe del vino vermiglio. A parte Hans, che invece fu servito con del buon infuso di tarassaco.

    Passando accanto allo Skeksis, mormorò con falsa perplessità: "Davvero strani scherzi, fa il tempo. Sembra quasi che qualcuno, lì in alto, abbia preso la mira."

    urElah ovviamente lasciò correre, concentrandosi sulla dragonessa: "Scegliete il posto che più v'aggrada, mia cara. Io vi consiglio l'altro capo del tavolo, quello vicino alla cucina: è il più caldo."

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    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

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    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

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    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo. Eventualmente, potrebbe attingere all'energia delle anime stipate nel suo ventre per rimarginare parte dei danni subiti a seguito di una battaglia (L'uso di quest'ultima abilità è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti) [Abilità Passiva – Immortalità + Rigenerazione + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    Rynnelthalas


    Narrato - «Parlato»


    Non diede caso alla duplice risposta di skekDor, non ancora abituata a riconoscere le due entità, semplicemente annuì e si lasciò andare a un momento di pausa, per ammirare il tavolo apparecchiato e le pietanze servite.
    «Sì, Tindaro, è l'ora di pranzo.»
    La situazione le ricordò quando era più giovane e soleva visitare i suoi sudditi, che ancora l'amavano e la invitavano ai loro pasti, nelle loro case, ai battesimi e ai funerali. Un periodo di spensieratezza per la dea guardiana, un periodo del suo passato che non sarebbe più tornato. Eppure, là in mezzo a quelle persone, era come se in fondo fosse tornato quel tempo.
    «Grazie, prenderò quel posto, allora.»
    Un po' di calore non poteva che farle piacere. Resisteva stoicamente al freddo del Nord, ma lei aveva il sangue caldo. Si sedette seguendo il consiglio dello skektis e attese che tutti fossero seduti. Poi posò le mani l'una nell'altra e pronunciò a voce alta, la voce limpida, cristallina, melodiosa e affascinante:
    «Gli dei hanno benedetto questo villaggio e questa casa, e noi li ringraziamo. Dei del cielo e dei della terra, siate benevoli e continuate a elargire la vostra benedizione su di noi.»
    Sospirò, facendo uscire una vampata di alito bollente. Poi osservò tutti, in particolare il piccolo Hans, e gli disse: «Quando sarai grande sarai un uomo bello e forte, te lo prometto.» e gli sorrise ampiamente, trasmettendo una sensazione di serenità e pace su tutti loro.



    Info Pg


    Fisico: Buone condizioni
    Mente: Buone condizioni
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    Link Scheda: Rynnelthalas

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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Tindaro sollevò fra le forti braccia il piccolo Hans, mettendolo all'altro capo del tavolo, su una seggiola più alta che sembrava quasi fatta apposta per lui.
    Poi, prese posto. Anche skekDor si sedette, in una posizione equidistante rispetto a Rynnelthalas e al piccolo.
    Com'era prevedibile, fu Gualtiera l'ultima a prender posto. S'assicurò che ciascuno non mancasse di niente, e finalmente anche lei si sedette insieme ai commensali, sul lato in cui si trovava Tindaro.

    Sorprendentemente, prima che iniziasse il pasto la dragonessa cinse le mani e si esibì in una vera e propria preghiera.
    La cosa lasciò urElah sbalordito, per il semplice fatto che, proprio come lui, la dea non sembrava intenzionata a ostentar troppo la sua vera natura, ma anzi cercava sapientemente di celarla ai più. O forse, molto banalmente, quella preghiera serviva a sottolineare il fatto che anche lei, non avendo riacquisito ancora i pieni poteri, non si sentisse ancora ben accetta in quel rango.
    La metà dello Skeksis, in un impeto di superbia, si limitò a rispondere forte nella mente: "Non c'è di che!"

    Di seguito, sbuffando fiato bollente sui presenti (Il che era molto piacevole, visto il clima), Rynnelthalas rivolse un piacevole augurio, che suonava quasi come una profezia, al piccolo Hans.
    Com'era prevedibile, il piccolo era ancora troppo immaturo per cogliere nella sua pienezza quell'affermazione. Si limitò a rivolgerle un sorriso a trentadue denti, fra una cucchiaiata e l'altra: ovviamente, aveva già iniziato a mangiare da un po'.
    Tindaro gli pulì amorevolmente la bocca e le mani impiastricciate, commentando: "Ah, sì. Senza dubbio. Dovreste vedere come mi aiuta a pulire dalle erbacce i campi dopo i periodi di maggese, vero Hans?"
    Continuando a masticare, il bimbo annuì poco convinto. Lo sguardo era già perso nel vuoto, a scrutare la grande ruota sul muro prima, e la tenda che ondeggiava appena poi.

    Gualtiera sospirò, e subito dopo si morse un po' il labbro: "Eh, povero cucciolo. Con quel che ha patito, glielo auguro proprio..."
    Si cacciò lentamente in bocca una cucchiaiata di legumi, e masticando anche lei si perse con lo sguardo nel vuoto. Solo, al contrario dell'innocenza del piccolo, sul suo volto si leggeva una velata malinconia.

    skekDor sentì il bisogno di dire qualcosa.
    "Nessuno può dirsi veramente solo, finché ha un posto in cui tornare, e delle persone ad aspettarlo. E quanto serve ai bambini, in fin dei conti sono delle figure amiche che li sorreggano, finché non saranno abbastanza grandi e forti da poter fare da sé. E Hans, qui, ha tutto ciò di cui s'abbisogna."

    Stavolta, fu Tindaro a dire qualcosa. Sorseggiò un po' di vino, e dopo essersi pulito con cura i baffi esclamò: "Già... Questo è un pensiero che mi lascia sveglio la notte. Per quanto potremo essere il sole per lui e gli altri piccoli? Insomma, la guerra incombe, e a parte la speranza e qualche vana promessa che giunge da fuori, abbiamo poco altro."
    Donna Gualtiera sospirò, e battendo un paio di volte le palpebre i suoi occhi divennero lucidi.

    Il mezzo-Mistico cercò di risollevare gli animi: "Se Endlos è sopravvissuto finora, è perché la vita ha sempre avuto ragione sulla morte. Qui nel Koldran non farà differenza. Noi..."
    "Noi siamo persone semplici, mastro skekDor. Sappiamo arare i campi, pascolare gli animali, costruire case e arnesi, e fare ben poco altro. Io non so cosa ci riserva il futuro, ma ogni volta che penso alla nostra situazione, mi viene in mente l'immagine di una lepre inseguita da un lupo famelico."

    Gualtiera a quel punto s'alzò dal tavolo e, celermente, s'avviò verso la cucina. Strada facendo si passò un'estremità del gran grembiule che le adornava il ventre sul viso.
    Dei commensali, apparentemente, solo Hans era ancora lì a mangiare.
    skekDor, dalla sua, preferì tacere.

    La metà dello Skeksis a quel punto sarebbe intervenuta con eccessive ostentazioni di sicumera, vantandosi dei suoi poteri, e del fatto che il villaggio sarebbe stato ben protetto sotto la sua ala. Ma urElah non era tanto sconsiderato: i nemici erano forti, e parte del futuro gli era già stato rivelato.
    Avrebbe potuto con un po' di pazienza anche resuscitare l'intera popolazione di Valiinorê, qualora la disfatta fosse stata inevitabile. Ma dove li avrebbe mandati a vivere, se il villaggio non fosse sopravvissuto all'attacco dei lich?

    Sospirò. Al contrario di Rynnelthalas, il suo fiato era gelido e puzzolente, con una nota di dolce prodotta dall'unica cucchiaiata di cibo che si era cacciato nel gozzo, prima che quella discussione iniziasse

    Salute: 100%
    Energia: 90%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    - Dono di Hans:
    Si tratta di un piccolo teschio di pollo, fra le cui orbite passa una cordicella a mo' di ciondolo. Per chiunque, potrebbe sembrare un semplice monile ornamentale, ma non per skekDor. Si tratta infatti di un regalo molto speciale. Oltre il levigato osso si celano i sogni e le speranze di un animo puro, che ha visto nello Skeksis ben più della grottesca entità che tutti percepiscono. Concentrandosi, skekDor può usare questo piccolo oggetto come una sorta di filo d'Arianna per materializzarsi istantaneamente a Valiinorê, senza dover attingere direttamente ai suoi poteri. Eventuali alleati potranno seguirlo nello spostamento entrando in contatto diretto col suo corpo. Il ciondolo manterrà le sue proprietà fino a che il bimbo Hans continuerà a vivere nel villaggio di Valiinorê (L'uso dell'oggetto è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti)

    Passive:

    - Semi-immortalità:
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo. Eventualmente, potrebbe attingere all'energia delle anime stipate nel suo ventre per rimarginare parte dei danni subiti a seguito di una battaglia (L'uso di quest'ultima abilità è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti) [Abilità Passiva – Immortalità + Rigenerazione + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

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    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

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    Rynnelthalas


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    «Hans è già un uomo, allora» ribatté il drago, sorridendo placidamente. Ma all'affermazione di Gualtiera, la sua curiosità venne accesa, e con fare schietto la interrogò: «Cosa intendi dire, Gualtiera? Cos'ha passato Hans prima del mio arrivo? Gli è forse accaduto qualcosa di peculiare?»
    Che le rispondesse o meno, Rynne continuò a osservarli mantenendo la sua espressione di morbida pacatezza, registrando ogni singolo movimento di skekDor.
    «Il nonnino ha ragione. Hans ha quello che gli serve. Oggi ho visitato il villaggio e ho potuto constatare la forza e lo spirito dei suoi abitanti. Hans ha ereditato queste qualità, e sarà un giorno lui a donarle ai suoi successori. Valiinorê non ha niente da temere.»
    Sorrise a sua volta a donna Gualtiera, donandole quel piccolo barlume di speranza. Lei non era brava a consolare la gente, ma diceva quello che pensava, dando precedenza alla verità in ogni sua forma. Ma aveva deciso di essere benevola, perciò non rincarò la dose sulle difficoltà che avrebbero affrontato nei mesi a venire, né della fantomatica profezia di skekDor sul suo futuro ingrato. E quando Tindaro espresse esattamente quello che lei aveva in mente fin dal principio, annuì.
    «Tindaro, il futuro è nelle mani degli dei soltanto. Se focalizzi la tua attenzione su ciò che ti accadrà domani, non riuscirai a vivere appieno quello che ti capita oggi. Guarda Hans, guarda com'è sereno. Lui vive appieno nel presente. Tu e Gualtiera imparate da lui, perché ha molto da ricordarvi, molto che avete scordato con l'appesantirsi delle vostre schiene e con l'accumularsi degli anni.»
    Sorrise, nonostante le parole severe, e si sollevò in piedi. Non aveva toccato cibo.
    «Ma se per voi il futuro è un peso troppo grande da portare, avvicinatevi a me, vi farò un dono, in nome della vostra accoglienza e ospitalità.»
    Aprì le mani verso l'esterno, in quello che sembrava l'inizio di un abbraccio, a invitare Gualtiera a ritornare al tavolo. Rimase così, in piedi, con gli occhi chiusi e il respiro calmo e regolare. Da lì a poco avrebbe fatto qualcosa, qualcosa di importante e di certo molto appariscente.

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    Gualtiera non rispose alla domanda di Rynnelthalas. Era già corsa in cucina. Oltre la tenda, la dragonessa avrebbe potuto sentirla chiaramente singhiozzare.
    Quanto a Tindaro, si guardò bene dal dire qualcosa a riguardo.
    skekDor, tenendo gli occhi fissi sulla dea, rilassò appena i lati del muso. Poi, esclamò: "Hans, come molti altri, è un orfanello. Però, al contrario dei bimbi che hanno scoperto in seguito di non aver più dei genitori, lui ha avuto la sfortuna di... assistere alla loro scomparsa."

    Ai tempi dell'accaduto, skekDor era giunto da poco al villaggio. Allora, l'insediamento nemmeno si chiamava Valiinorê, ed era perlopiù costituito da macerie.
    La Seele la faceva da padrone, dall'alto del suo maniero, i primi mercenari erano stati convocati da Dhaval nella vecchia cattedrale, e tutto ciò che interessava allo Skeksis era di poter metter mano su di un'anima immortale.
    Col tempo, il giudizio di skekDor non era poi cambiato di troppo, ma ad esso s'era aggiunto quello di urElah. E il Mistico non s'era mai perdonato il fatto di non essere intervenuto per tempo.
    Gli sarebbe bastato poco, un brandello di pelle, qualche goccia di sangue dei genitori di Hans, e avrebbe potuto facilmente ridar loro la vita. Ormai di loro non era rimasto niente.

    Gualtiera tornò in quel mentre. Gli occhi erano arrossati e ancora lucidi, ma la donna aveva fatto il possibile ritardare lo sfogo a un momento in cui sarebbe rimasta da sola. E così, fra le mani reggeva un cesto con qualche frutto.
    Si rimise seduta a tavola, biascicando: "H-ho pensato di andare a prendere anche il dessert..."

    Fu allora che la dragonessa, alzatasi in piedi, distese le braccia e chiuse gli occhi.
    Il mezzo-Mistico conosceva quella posa, molto cara alla metà malvagia. Era come se intendesse mettere sotto la sua "ala protettrice" i presenti. Un gesto ambiguo, che si sarebbe concretizzato solo col passo successivo, di lì a pochi istanti.
    Ma urElah confidava nel fatto che Rynnelthalas fosse assai più saggia e morigerata di skekDor.
    E così, confidando nelle parole della dragonessa, spostò il busto, così da farsi più vicino a lei.
    Anche Tindaro concentrò l'attenzione sulla donna, e lo stesso fece Gualtiera

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    Rynnelthalas


    Narrato - «Parlato»


    Attese che tutti si fossero riuniti intorno a lei. Tenne gli occhi chiusi, inabissandosi all'interno di sé stessa alla ricerca del proprio potere perduto, di cui aveva trovato un barlume poc'anzi. Viaggiò nella profondità della propria anima divina, in silenziosa ma profonda meditazione, sentendo quel calore imperituro farsi sempre più intenso nel suo cuore. Le mani si spalancarono verso l'esterno, piccole gocce di luce verde scaturirono dalle sue lunghe dita affusolate, illuminando di una fioca luminosità i suoi palmi e l'aria circostante. Sembravano lucciole, e danzavano al ritmo dei suoi respiri. Quando riaprì gli occhi, essi brillarono di un'intensa luce dorata.
    «Io sono Rynnelthalas» esclamò, una voce melodiosa ma molto, molto più profonda di quella che aveva usato fino a quel momento. Endlos l'aveva privata dei suoi poteri, ma lentamente li avrebbe recuperati tutti, e avrebbe iniziato a ricoprire il suo ruolo di Aspetto della Vita a partire dal piccolo Hans. Avvicinò le mani al ragazzo, i palmi rivolti verso di lui. «Hans, la vita ti ha tolto qualcosa, e in nome dell'ordine e dell'equilibrio, io ti faccio un dono.»
    Soffiò con forza, e il suo alito bollente investì il bambino, accendendosi di luce verde, diventando una fiamma smeraldina dai toni brillanti. Le fiamme lambirono il bambino sotto gli occhi sorpresi e forse impauriti dei genitori adottivi, ma il piccolo non soffrì alcun dolore. Le fiamme entrarono dentro di lui, facendo risplendere la sua aura vitale, accendendo i suoi sensi, provocandogli pace, trasmettendogli vitalità e salute. Il rituale fu proseguito e ripetuto su Gualtiera e Tindaro. «I vostri sacrifici e la vostra ospitalità vi hanno meritato un dono. Accettatelo.»
    La fiamma verde, lambendo i loro corpi, guarì gli acciacchi dell'età e della fatica. Si sentirono ristorati, nel corpo e nel fisico, e così come Hans non soffrirono alcun male. Eventuali ferite del corpo, come tagli, calli, acciacchi, furono immediatamente risanati. L'effetto fu immediato, e da lì a poco avrebbero sentito il loro corpo nuovamente giovane, come se gli anni non li avessero intaccati.

    Il suo sguardo si volse dunque verso skekDor. La draghessa fece due passi verso il vecchio skektis e se lui glielo avesse permesso, avrebbe imposto le mani sul suo capo.
    «SkekDor» ordinò la dea «questo è il ringraziamento che ti è dovuto. Non accetterò un no, dunque perdona la mia arroganza, ma ora ti darò ciò che ti promisi.»
    Soffiò su di lui, e la sua fiamma verde lo avrebbe investito, ammesso che il mezzo-mistico non avesse fatto qualcosa per resisterle. Una fiamma calda, piena di pace, vita, gentilezza, come una brezza primaverile profumata della benevolenza del cuore di Rynnelthalas. Dopo avergli lambito il corpo, sarebbe stata prosciugata da quest'ultimo, sparendo dunque alla vista.

    Il drago si sedette con pesantezza, la fronte madida di sudore e uno sguardo nuovamente spento, stanco e spossato. L'espressione seria e autoritaria della dea, mantenuta durante tutto il rituale di benedizione, divenne un sorriso effimero, abbozzato, placido.
    «Gualtiera, Tindaro e Hans» aggiunse, il tono di voce tornato alla normalità, «io vi auguro di vivere pienamente. Che la mia benedizione vi accompagni sempre e vi renda liberi da ogni male, fino alla fine della vostra vita.»
    Chiuse gli occhi, si lasciò andare contro lo schienale e tirò un lungo sospiro. Forse solo skekDor avrebbe compreso in pieno la portata della benedizione di Rynne. Se la sua mente, il suo cuore o il suo orgoglio non si fossero ribellati ad essa, avrebbe ricevuto gli stessi effetti benefici donati alla famigliola del villaggio. Gli acciacchi sarebbero scomparsi, le giunture ripristinate, la pelle non più cadente. La vita, come una fiamma, sarebbe ritornata in lui, non abbastanza da restituirgli tutto ciò che aveva perso, ma a sufficienza per permettergli di non soffrire i segni del tempo e le malattie.

    Era stata fin troppo appariscente, ignorando del tutto quello che il dio le aveva consigliato, ma lei era così, un'anima libera che faceva tutto ciò che le passava per la mente, seguendo il proprio cuore e il suo desiderio di portare ordine e giustizia. Avevano sofferto molto, e l'equilibrio andava così ripristinato. Questo la dea aveva deciso, e a questo si era attenuta, senza preoccuparsi di centellinare le proprie energie. E così, dopo mesi che non usava il suo potere, si sentì esausta nel corpo e nello spirito. Sprofondò dunque in uno stato di profonda meditazione, come se stesse dormendo. Il suo respiro si fece lento e regolare, mentre analizzava il prezzo che quelle quattro benedizioni avevano richiesto di pagare. Anche quel prezzo era parte dell'equilibrio, dopotutto.


    Info Pg


    Fisico: Buone condizioni
    Mente: Buone condizioni
    Energie: 20%

    Link Scheda: Rynnelthalas

    Note: Nessuna


    Equipaggiamento:


    Nessuno

    Passive Sfruttate:


    Forma Alternativa

    Tecniche Utilizzate:


    > Benedizione della Vita [Tecnica]
    Supporto, Consumo Variabile, Durata Speciale
    Rynnelthalas fa ricorso ai suoi poteri di Aspetto della Vita per benedire una creatura vivente attraverso una breve cerimonia, che consiste in un tocco o l'esposizione al suo caldo soffio, insieme alla recitazione di una preghiera. Gli effetti a lungo termine sono salute migliorata e resistenza dagli affanni del tempo. La creatura benedetta si sentirà piena di vitalità, ebbrezza ed energia fino alla fine dei suoi giorni, ottenendo di fatto una nuova abilità passiva, completamente gratuita. La benedizione conferisce anche una resistenza a veleni e malattie, che però deve essere formalmente acquistata dalla creatura benedetta come nuova abilità passiva (5 punti), o in alternativa, cura da malattie e veleni già attivi sul bersaglio (in questo caso la cura è istantanea). Quando Rynnelthalas e la creatura benedetta non si trovano in combattimento, la benedizione guarisce da ferite fisiche, mentali e spirituali, in base alla quantità di energia consumata.



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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Quando Rynnelthalas si alzò in piedi e, iniziando a parlare con una voce più soave, avvolse da principio le sue mani di magia, skekDor nutrì qualche dubbio: "Cara, forse non dovreste-"
    Oramai, però, la dea aveva preso la sua decisione.

    Com'era intuibile, quando le fiamme lambirono il corpo del piccolo, Tindaro e Gualtiera schizzarono in piedi. Il tavolo si scosse, e i cucchiai batterono sul coccio. Un po' di vino, caduto da un bicchiere rovesciato, macchiò la tovaglia di un glifo sanguigno.
    "Nooo!!!"
    "Hans!"
    Gridarono quasi all'unisono Tindaro e consorte.

    Il piccolo, però sembrava immune al rovente tocco del fuoco. Ridacchiò divertito, provando ad afferrare gli sbuffi smeraldini che gli lambivano il corpo.
    Quando le fiamme vennero meno, Rynnelthalas con la sua benedizione spiegò in sostanza ciò che aveva fatto.

    "Tch!" skekDor, quello vero, schioccò con sdegno la lingua sul palato. Palesare a quel modo i suoi poteri, che razza di dea era mai la dragonessa?
    Il Mistico, ripreso il controllo, si domandò a sua volta se Rynnelthalas non avesse un po' esagerato.

    Comunque, la donna ripeté il rituale anche sulla coppia di contadini. Tindaro, sulle prime, provò a soffocare le fiamme sui suoi vestiti. Gualtiera gridò, stringendosi la testa e piegando il busto in avanti.
    Tuttavia entrambi, anziché provare dolore, sentirono il loro corpo farsi più robusto, e gli acciacchi dell'età venir meno.

    E mentre ancora i due si riprendevano dalla novità, anche skekDor ricevette il candore delle fiamme della dragonessa. Un dono inaspettato, ma sicuramente gradito.
    Rynnelthalas fece il possibile, e infuse in lui parte della sua energia. In effetti, le giunture sembrarono farsi più elastiche, la pelle ritornò maggiormente tesa, e persino il vecchio cuore tornò a scandire qualche battito.
    Lo Skeksis, però, sapeva per certo che si trattasse solo di un qualcosa di momentaneo. Nonostante il gran potere della dea, capace di cambiare la vita di un mortale per sempre, con lui era tutto un altro paio di maniche.
    "Io... Non so come ringraziarvi, Ryn." Esclamò, chinando il capo in avanti.
    Anche la parte dello Skeksis gradì il dono. Per altro, la rinnovata "longevità" ad opera di Rynnelthalas gli suggerì perversi moti dello spirito, nonché una maniera molto "originale" di ringraziare la dea per il suo regalo, che fecero come al solito rabbrividire il Mistico.

    In ogni caso, che l'incanto di Rynnelthalas fosse durato un mese, o anche un solo giorno, a skekDor non sembrò vero potersi sentire nuovamente vivo. Si trattava in effetti di una sensazione che non provava più da che era piovuto giù dai cieli di Endlos, ormai quasi un anno e mezzo fa.
    Azzardò un sorriso anodino, ma non disse nient'altro. Non c'erano parole adatte per esprimere la riconoscenza che provava in quel momento.

    Gualtiera e Tindaro, al contrario, non persero troppo tempo. Afferrarono le mani della dea, ponendosele in fronte e inchinandosi al suo cospetto.
    Tra ringraziamenti sentiti e calde lacrime, com'era prevedibile, si sentirono in dovere di omaggiarla per quel dono.

    skekDor lasciò che il teatrino andasse avanti, e si mosse in direzione di Hans. Il frugoletto, senza preoccuparsi troppo di ciò che gli succedeva intorno, aveva ripreso a mangiare.
    Il mezzo-Mistico gli passò una zampa, ora tiepida, fra i morbidi capelli paglierini: "Ora non lo sai, ma un giorno sarai grato del dono che ti è stato fatto, figliolo."
    In risposta, il bimbetto agitò il braccio nell'aria, in un unico e scattoso gesto. E al contempo esclamò: "Caramelle!"

    E così, in pochi minuti l'atmosfera era tornata allegra e spensierata.
    Tindaro e consorte si sollevarono finalmente dal gelido pavimento e, rinnovati nel corpo e nello spirito, ripresero posto a tavola.
    "Oh, cielo! Che disastro!" Disse Gualtiera, accorgendosi di com'era ridotta la tovaglia. Rimise in ordine bicchieri e ciotole, e rapidamente sparì in cucina.
    Salvo tornare poco dopo, per riprender posto al tavolo.

    Tindaro, dalla sua, tracannò in un sol colpo un intero boccale di vino. Riempiendosi il secondo, disse: "Poffare! Mi sento abbastanza in forma da affrontare un'armata di non-morti da solo!"
    Poi, dando una vigorosa pacca sulla schiena di skekDor, aggiunse: "Ora sono davvero convinto, mastro skekDor. Col vostro aiuto in battaglia, unito a quello della vostra pari, la guerra è praticamente già vinta."

    Lo Skeksis batté un paio di volte le palpebre, e ripresosi dalla gran tosse che gli era venuta a seguito del corpo ricevuto, spostò l'attenzione su Rynnelthalas.
    "Non... Cough! Non è così semplice. Vedete, la mia amica non potrà fermarsi a lungo. Lei... Lei è solo di passaggio."

    Salute: 100%
    Energia: 90%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    - Dono di Hans:
    Si tratta di un piccolo teschio di pollo, fra le cui orbite passa una cordicella a mo' di ciondolo. Per chiunque, potrebbe sembrare un semplice monile ornamentale, ma non per skekDor. Si tratta infatti di un regalo molto speciale. Oltre il levigato osso si celano i sogni e le speranze di un animo puro, che ha visto nello Skeksis ben più della grottesca entità che tutti percepiscono. Concentrandosi, skekDor può usare questo piccolo oggetto come una sorta di filo d'Arianna per materializzarsi istantaneamente a Valiinorê, senza dover attingere direttamente ai suoi poteri. Eventuali alleati potranno seguirlo nello spostamento entrando in contatto diretto col suo corpo. Il ciondolo manterrà le sue proprietà fino a che il bimbo Hans continuerà a vivere nel villaggio di Valiinorê (L'uso dell'oggetto è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti)

    Passive:

    - Semi-immortalità:
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo. Eventualmente, potrebbe attingere all'energia delle anime stipate nel suo ventre per rimarginare parte dei danni subiti a seguito di una battaglia (L'uso di quest'ultima abilità è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti) [Abilità Passiva – Immortalità + Rigenerazione + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    Sotto ai tetti di Valiinorê

    Rynnelthalas


    Narrato - «Parlato»


    Le reazioni degli astanti furono controverse, come Rynne aveva previsto. Non per questo si era fermata. Presa la sua decisione, aveva fatto quello che doveva fare, per cui il destino l'aveva condotta in quella casa. Se una casa ospita la dea, che quella casa sia benedetta. Un proverbio che era più di un modo di dire, ma una vera e propria regola a cui il drago doveva attenersi. Un principio, una formula di educazione, un gesto di benevolenza. Comunque si fosse chiamato quel gesto, esso era intrinseco alla natura di Rynnelthalas.

    Non rispose ai presenti, ai loro ringraziamenti, alle manifestazioni di gioia o di sorpresa. Tenne gli occhi chiusi, respirando profondamente, sentendosi provata da quell'uso improvviso di energia divina. Aveva esagerato. Avrebbe potuto spendere le sue forze in un modo più oculato, ma il desiderio quasi bramoso di usare i suoi poteri l'aveva pervasa come una fame insaziabile. Eppure, nonostante fosse esausta, si sentiva appagata, in pace con sé stessa.

    Tenne il capo reclinato in avanti come se fosse addormentata, impassibile alle provocazioni esterne, un'espressione neutra, normale, serena. Nessun sentimento parve manifestarsi sul suo volto. La luminosità che l'aveva accompagnata durante il rituale era cessata, smorzata e infine spenta del tutto. E sarebbe rimasta così per lunghi minuti, in contemplazione della propria anima.




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    La cena andò avanti. Nonostante né Gualtiera, né il marito avessero frequentato alcuna scuola, si dimostrarono piuttosto perspicaci nell'indovinare il motivo del mutismo improvviso della dea.
    E così, con l'intenzione di non disturbarne il riposo, proseguirono il pasto. Anche perché Gualtiera aveva nel frattempo portato a tavola qualche dolce cotto a legna e un bricco di acquavite.
    Tindaro, paonazzo in volto per tutto il vino bevuto, avvicinò la mano al bricco solo per vedersela afferrare da skekDor.
    Il mezzo-Mistico l'aveva battuto sul tempo, facendo suo il liquore e versandosene una generosa sorsata direttamente giù nel gargarozzo.

    Gualtiera ridacchiò, visibilmente imbarazzata, a quella vista. Le iridi, tornate minute, lasciavano intuire che lo Skeksis fosse di nuovo a capo del corpo. Eppure, nessun altro gesto o esternazione avrebbero lasciato intuire la cosa.
    Si lasciò toccare, farsi dar pacche sulle spalle, rimbrottare per le rime, e persino bersagliare da noccioli di frutta tirati dal piccolo Hans.
    Era felice per il regalo inatteso e, cosa più importante, per qualche oscura ragione anche abbastanza leggero d'animo.

    Quanto al Mistico, sembrava esser caduto nella medesima quiete che aveva colto Rynnelthalas. Dal profondo del cuore di tenebra, in piacevole attesa, lasciò che fosse la dea per prima a dar segni di aver ripreso smalto.
    Ad ogni modo, di lì a qualche altro minuto i commensali avrebbero terminato di mangiare.
    Tindaro doveva recarsi nuovamente nei campi, e Gualtiera si spicciò a ripulire la tavola di stoviglie e posate sporche.

    Così, nella stanza rimase solamente il trio costituito da Hans, skekDor -col pargolo in braccio- e Rynnelthalas.
    E mentre il mezzo-Mistico lasciava che il bimbetto gli stropicciasse il verdugale, intento a usarlo come una sorta di copertina improvvisata, il suo sguardo era sempre fisso sul volto della dea.
    Sembrava ancora mezzo brillo, a giudicare dagli occhi lucidi. Ah, come gli mancava ubriacarsi!

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