La penna e la spada.

Ecco il primo giorno libero da quando era entrata ufficialmente a far parte dei Cavalieri Celesti. La Lyvellin si svegliò di buon mattino, anche se rimase nel letto per un bel po', con i muscoli di braccia e gambe che le dolevano: sarebbe rimasta ben volentieri a dormire tutto il giorno, ma non aveva senso buttare via così il giorno di riposo.
Con enorme sforzo, Elysandra si mise a sedere e, dopo essersi stropicciata il viso e gli occhi, si svegliò quasi completamente, almeno a livello fisico, e quasi come se fosse un automa, scese dal letto ed incominciò a vestirsi e a darsi una veloce sistemata. Il cervello, ancora parecchio intontito, tentava più di ricordarsi il sogno che aveva avuto quella notte invece di fare il punto della situazione e progettarsi la giornata.
Alla fine, corpo e mente si ritrovarono quando Ely guardò la propria immagine riflessa nello specchio, la ragazza scosse la testa e si sistemò i capelli dorati, era pronta per uscire dalla sua stanza e... andare da qualche parte.
La Lyvellin si portò l'indice al mento mentre si chiudeva alle spalle la porta di legno, dove sarebbe potuta andare quel giorno? Andare in giro senza meta era una buona alternativa, ma era meglio scegliere un posto preciso per evitare di perdere la giornata. Fare un giro al mercato? Non aveva esattamente voglia di far compere, sopratutto non voleva spendere tutta la paga appena guadagnata, quindi era meglio andare da una parte più rilassante dove non era necessario prendere il borsello in mano.
Riflettendo sul luogo dove andare, la ragazza uscì dalla caserma senza nemmeno accorgersene, i raggi del sole riflettevano sulla candida camicia bianca che indossava, e quando il sole baciò il suo volto, finalmente le venne in mente un bel posto da visitare: la biblioteca! Quel posto era molto famoso e conosceva la sua fama quando ancora abitava nella sua magione, e ora aveva finalmente la possibilità di visitarla con cura e di immergersi nella moltitudine di tomi della quale è provvista.
Piena di curiosità e aspettative, la giovane cavaliera si diresse verso il mastodontico palazzo che si ergeva a ovest, non troppo distante dalla Caserma, quindi raggiungerla non fu troppo difficile, anche perché si vedeva praticamente da ogni angolo della città.
Era un edificio imponente, Elysandra si fermò davanti a quel grosso ingresso osservandone le colonne e la raffinatezza dell'architettura, quasi non si direbbe che sia una biblioteca. Quel posto ti faceva sentire piccolo, un semplice granello di polvere, capace di mettere soggezione un po' a chiunque, perfino alla giovane Lyvellin che era di sangue nobile, di posti simili ne aveva visto a bizzeffe.
Dopo quale istante di esitazione e meraviglia, la ragazza varcò le soglia del Palanthas, e non potè non fermarsi qualche istante più tardi per guardarsi in giro, quel luogo era davvero degno del più ricco e nobile dei Re, sicuramente non ti aspetteresti tale raffinatezza, la biblioteca dei Lyvellin era mille volte più piccola e mille volte più sobria rispetto a questa.
Oh beh, Callamastre morirà di invidia quando saprà che lei ha avuto accesso a tutta quella conoscenza e lui no!
Ely soffocò la risatina coprendosi la bocca con la mano, d'altronde fare chiasso in una biblioteca era una cosa mal vista ovunque, doveva seguire l'etichetta, una volta calmata salì il primo scalone che le si parò avanti e superò un altro ingresso, trovandosi in una sala dove vi erano due statue enormi, due Atlanti che sorreggevano le volte, e fu accolta dai monaci del posto che lavoravano con solerzia e gentilezza, che le chiese quale reparto stava cercando.
Beh, Elysandra non ci aveva pensato attentamente, ma ora che le era stata posta la domanda, il pensiero andò subito alla madre che da anni cercava una specie di lozione per la pelle, magari avrebbe potuto trovare qualcosa nella sezione Alchimia.
Il monaco portò la giovane nella sezione richiesta in poco tempo, la abbandonò con un sorriso di fronte ad una enorme libreria colma di libri, talmente piena che i vari ripiano sostenevano a malapena il peso di tutta quella cultura.
Restò a bocca aperta, non aveva assolutamente idea da dove iniziare a guardare, in quale libro avrebbe trovato una pozione per la pelle? Avrebbe dovuto passare in rassegna ogni singolo tomo, leggere il titolo e verificarne il contenuto!
Beh, tanto il tempo non le mancava, e nemmeno la curiosità, quindi iniziò ad esaminare scaffale per scaffale alla ricerca di un libro che avrebbe potuto avere la cosa che cercava.

Gli occhi verde-smeraldo di Elysandra passavano da un libro ad un altro, giusto il tempo di leggere il titolo del tomo, capire se fosse inerente alla sua ricerca per poi passare oltre: d'altronde era improbabile trovare informazioni utili in libri come "L'Oracolo Alchemico" o "La Via della Ricchezza".
Libri pure abbastanza interessanti da leggere, con la loro copertina di pelle e le scritte dorate, con le pagine ingiallite che sapevano di un odore particolare... la tentazione di prendere un libro a caso e leggerlo era forte, ma doveva trovare quella ricetta per sua madre, sarebbe stato davvero carino farle questa sorpresa, quindi non poteva perdere troppo tempo.
Mentre la giovane Lyvellin controllava quei tomi, non si accorse subito delle due figure che si stavano avvicinando, anzi, fu presa quasi completamente alla sprovvista quando l'uomo dai capelli scuri la salutò per chiederle poi se avesse bisogno di una mano.
«Buongiorno a voi.» rispose la Lyvellin dopo l'attimo di stupore, ricomponendosi subito e facendo un piccolo inchino «Perdonatemi, non mi ero accorta del vostro arrivo.».
Concentrandosi finalmente sui due nuovi arrivati, Ely non potè non notare come lui avesse una pelle parecchio pallida, dei capelli corvini e un po' di libri sottobraccio, metre la bambina che lo accompagnava aveva i tratti somatici delle genti dell'Ovest, erano una coppia davvero singolare. La fanciulla, tra l'altro, si diede da fare per dare il benvenuto alla giovane cavaliera, con risultati parecchio parecchio teneri.
«Grazie del benvenuto!» le disse Ely, sfoggiando uno dei suoi classici sorrisi, poi la sua attenzione fu richiamata nuovamente dall'uomo pallido.
«In verità sì: sto cercando un libro che possa contenere informazioni su una lozione per ringiovanire la pelle per la mia cara madre, e a Shea non abbiamo trovato nulla. Purtroppo io non so nulla di alchimia, quindi sto brancolando nel buio.» non che ci fosse nulla di male ad ammettere la propria ignoranza in determinanti campi, però era sempre una cosa che metteva un po' a disagio, quindi non restava che mascherare quel lievissimo dispiacere il meglio possibile.
Poi chiedendo aiuto avrebbe risparmiato un sacco di tempo.