The Third Gynarchy

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    Sono trascorse alcune settimane dall'ultima visita al Magisterium da parte di Zegana e cioè da quell'udienza privata che la Portavoce ha forzato recando con sè la salma di un Dimitriy Kozlov tanto ricercato quanto -all'apparenza- in parte dimenticato dalla regnanza Errante. Ciononostante, come da prassi e d'etichetta, il tutto s'è svolto nella piena concordia, corroborando il clima distensivo e puntuale che anima le sale del Mastio laputense: l'incontro con l'Autocrate dell'isola, la disquisizione impeccabile con Drusilia, l'accordo circa un mutuo vantaggio e la sospensione dovuta in attesa dell'assenso di chi di competenza.

    Settimane -nemmeno troppe, in verità- che han permesso alla tritone di esplorare Laputa nei suoi quattro gironi, potendo ora vantare di conoscerne per sommi capi le principali strutture e gli interessi pubblici. Non solo ella ha con cura osservato quel che i giardini della città alta hanno da offrire a chi li attraversi -soffermandosi in particolare sulla regione dedicata alle specie acquatiche, tanto affini alla stessa capogilda Simic- ma pure l'arcanista dall'azzurra livrea ha estensivamente solcato le terre del Latifondo, saggiando con mano il miracolo l'artificioso prodigio che garantisce la sussistenza ad un presidio altrimenti destinato al collasso: tra campi, frutteti e simili appezzamenti votati all'agricoltura spiccano allora all'attenzione della tritone un santuario il cui libero culto si pone di lungimiranti vedute (benchè, come ricorda una diatriba con skekDor avvenuta esattamente nei domini del Secondo Girone, la Portavoce riconosce alle divinità un ruolo poco più paragonabile a quello dei fedeli, scevro dal misticismo dogmatico e ricco invece di un'elevazione altrimenti diffusa su Endlos) ed ancor meglio le rovine abbandonate d'una città pregressa, ora tempio dedicato al riposo dei morti e -con sua somma sorpresa ma con pari delizia- all'emancipata vegetazione di rovi ed altri arbusti.

    Settimane in cui ella ha svolto, immancabilmente, del lavoro progettuale per prepararsi all'incontro odierno, ragionando allora su quale proposta offrire nel dettaglio, rifinendo i termini di una possibile trattativa, analizzando le limitazioni che possono venirle imposte e -su tutto- armonizzando i propri desideri con la promessa già espressa d'un vicendevole beneficio cui lo stesso Magisterium (e perciò l'amministrazione Errante, di conseguenza) possano ambire nell'ottica di reciproca prosperità.
    Zegana ha già steso, infatti, alcune idee al riguardo di ciò che vorrebbe ottenere a premio della taglia riscattata -come anzi anticipato all'Alfiere, non le dispiacerebbe affatto una struttura adeguata per il prosieguo della propria attività di ricerca- pur tuttavia ella comprende alla perfezione che un ingranaggio pressochè perfetto qual quello che tiene in moto Laputa pone invalicabili requisiti e costrizioni con le quali ogni teorico progetto deve scontrarsi (possibilmente senza infrangersi): per tale ragione, allora, l'infaticabile rappresentante dell'Alleanza Simic ha vagliato numerose alternative, scartando l'idillio d'un intero quartiere dedicato ai suoi scopi (o quello d'un palazzo dalle slanciate forme, pienamente immerso nel contesto architettonico locale ma altrettanto caratteristico per la struttura ampiamente florida, in un'amalgama di pietra e vegetazione senza precedenti), per focalizzarsi invece su di un ambiente assai più modesto quanto a spazi ma che -per contro- possa ampliarsi con potenzialità pressappoco illimitate senza recar danno a chicchessia (com'è ovvio, allora, un'eventualità che andrà necessariamente a collocarsi all'interno dell'Accademia di Magia, obbligatoriamente intrecciata alla trama arcana della stessa). Vi sarebbero state nondimeno presentazioni che avrebbero richiesto di requisire parte delle aree dedicate alla coltivazione (probabilmente a svantaggio della produzione agricola tanto preziosa per l'isola-nel-cielo) così come altre circa una delocalizzazione tra le ridenti vallate dell'Est ma... per non peccare d'ambizione, la diplomatica tratterrà queste ultime derivazioni per concentrarsi anzi sulle proposte più consone, di fatto operando un confronto pulito e proficuo senza eccessi di sorta.

    Settimane al termine delle quali, nel bel mezzo di un pomeriggio senza ulteriori impegni, giunge alfine la convocazione da parte della Rettore del Magisterium stesso: senza indugiare oltre Zegana raccoglie allora i propri effetti, imbracciando quel tridente che simboleggia la sua ragione sociale e trascinando con sè il famiglio nodoso alla quale ella sempre s'accompagna come accessoria riprova del proprio rango.
    Le sale ch'ella attraversa per raggiungere l'obiettivo prefisso riflettono d'oro la sacralità del luogo, laddove le rifiniture di malachite impreziosiscono con sfumature di verde un paesaggio che pare già coerente con quanto andrà a dipanarsi nella volontà della Portavoce. Ancora, passi sincroni scandiscono l'avanzata del duo sino alla soglia legnosa che li divide dalla massima autorità in carica entro quegli spazi, cosicchè al cenno della tritone -ed al di lei trattenere brevemente un respiro- il compagno di rami che l'affianca possa far schioccare la propria materia con quella identica dell'uscio loro innanzi.
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    Edited by AnimeHunter - 8/9/2018, 23:17
     
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    -Entra pure, hai il mio permesso.

    L'enorme sede del Rettore poteva essere descritta in nulla che andasse oltre ad una piccola biblioteca personale. La quasi totalità delle superfici disponibili nell'intero perimetro era interamente ricoperta di scaffali ricolmi di tomi, piccoli artefatti e pergamene dall'inestimabile valore che dal suolo s'innalzavano fino alla volta affrescata, e questa sembrava posare le basi su di essi, incurvandosi come una piccola cupola a ben tre metri dalle teste di chi solitamente varcava la soglia della bella porta lignea.
    Tradizione laputense voleva che sulle volte fossero solitamente dipinte notti stellate o cieli sereni dominati da cherubini ed altre figure artistiche: quella del Rettore non esulava dai motivi tradizionali, tuttavia si discostava da essi per la forte componente magica di cui ogni pietra dell'edificio sembrava impregnata: e così la notte stellata che fu scelta per quello spazio ristretto mutava continuamente, riprendendo in tempo reale costellazioni e galassie lontane appartenenti perfino ad altri mondi.

    Quando Zegana avrebbe posato gli occhi sulla potente e temibile Shantotto, l'avrebbe trovata a fissare attentamente una supernova, anche se poteva non apparire chiaro il motivo alla base del suo interesse. Era seduta alla sua scrivania, con la testolina bionda puntata verso l'alto. Dai lineamenti tondi e dolci, mostrava occhietti vispi color nocciola ed uno sguardo deciso e solenne, in palesissimo contrasto con il suo aspetto, del tutto simile a quello una bambina paffutella.
    Indossava degli abiti da mago: una giacca a strisce bianche e nere con finiture dorate, dagli stilisti chiamato "Cappotto Cobra", stivali e guanti corazzati. Nelle sue manine cicciottelle era pigramente tenuto uno scettro con incastonata una trasparente.

    -Mi hanno raccontato del vostro successo.
    Da uno straniero sono iniziative che non capitano spesso.





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    Con un moto d'assenso ed un pari invito l'appello del Rettore oltrepassa la soglia ed invero richiama l'ospite straniera ad entrare: il tono che quest'ultima può udire non sembra tradire alcuna inflessione, ben lungi dal dichiarare stanchezza, trepidazione od altra emozione che non sia il corretto rigore istituzionale incarnato per dovere delle reciproche vesti. Eppure, qual unica nota in disaccordo con le aspettative della tritone, l'autorità presso cui ella ha chiesto udienza non si trattiene dal rivolgerle un tu alquanto sospetto, specialmente entro un contesto formale della presente levatura.

    Con permesso.

    Zegana sceglie però di soprassedere al minimo incidente diplomatico ed opta allora per non farsi attendere oltre, lasciando che il famiglio su cui esercita pieno dominio le faccia anzi strada sbacciando l'anta di legno prima d'introdursi scricchiolante così da anticipare la propria padrona: ella è certa che il Rettore non commetterà l'errore di confonderla per il servitore nodoso e con ciò -allora- può anzi permettersi di lasciar procedere il lacchè a testimonianza di un contegno da dignitaria cui la biomante raramente vien meno.

    La ringrazio del tempo che ha scelto di dedicarmi.

    Asciutto (ma dovuto) preambolo a parte, la botanica solca allora il pavimento della sala con leggiadri passi, avendo cura di sostenere l'asta d'acciaio del tridente perchè questa non rintocchi com'anzi avea fatto per annunciarsi all'incontro con l'Autocrate: le circostanze son ben dissimili e -seppure in quella prima occasione si trattava del reggente dell'isola- ad oggi il confronto verte sulla reale potestà di cui Zegana è intenzionata a conquistarsi le grazie (in maniera totalmente legittima e corretta, senza doppi fini od inganni, cionondimeno al fine d'instaurare una profittevole base d'intenti volta al progresso accademico).

    Così come delle lusinghe che mi porge: ammetto che si è trattata di una notevole conquista, invero macchiata da un fortuito intrecciarsi di coincidenze.

    Ciò che sgorga per voce della tritone non va confuso con falsa modestia o vezzeggiamento di sorta, giacchè ella mai verrebbe meno alla benevola alterigia che incarna: pur avendo udito della bassa statura del Rettore, pur nutrendo il desiderio di fondare una collaborazione con l'Accademia di magia, pur sottolineando a se stessa ed a chiunque altro che la prosperità della congrega scientifica di cui ella è Portavoce mantiene la massima priorità su ogni altro possibile scenario -in fin dei conti, pur rammentando ch'ella serve l'Alleanza Simic laddove molti erroneamente credano sia compito di Zegana guidarla come un impero personale- l'intero dialogo articolato nei brevi spezzoni che rimbalzano tra le pergamente ed i libri di cui la sala è letteralmente costellata ha infatti l'unico scopo di enucleare la verità dei fatti per quella che è agli occhi ed all'onesta consapevolezza della dignitaria lì recatasi.

    Ciononostante, sono lieta di aver reso un servizio gradito pur con un così minimo dispendio d'impegno: ritengo anzi che sia questo l'elemento di miglior successo dell'intera questione.

    Ed ancora, dunque, non c'è vanto nè pomposa boria nel dichiararsi pienamente a proprio agio con l'impresa compiuta a discapito dei fallimentari ed altrui tentativi pregressi. Zegana non ha versato alcuna lacrima, stilla di sudore o sacrificio personale per esigere la salma del ricercato Kozlov ed invero, se ad i mastini che erano sulle di lui tracce questa semplicità d'azione potrebbe risultare fortemente anomala, di fatto -considerate le abilità e l'esperienza della Portavoce- persino un'ombra sfuggente come il biondo assassino risulta una facile preda quand'egli l'avesse sottovalutata smorzando le proprie precauzioni.

    Ho mancato però di presentarmi e nonostante tutto è bene ch'io rimedi quanto prima: suppongo l'abbiano di già avvisata che rispondo al nome di Zegana, che rappresento un'associazione a carattere scientifico definita Alleanza Simic e che ho ho richiesto quest'incontro su suggerimento dell'Alfiere errante, al fine di discutere un suo eventuale beneplacito per la conversione materiale della taglia che mi spetta.

    Il che riporta la discussione dritta al punto, come a voler volutamente ignorare l'eminenza che la piccola dirimpettaia emana pur con la propria evidente distrazione dedita ad una volta stellata in perpetuo mutamento.
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    La ringrazio del tempo che ha scelto di dedicarmi.
    Così come delle lusinghe che mi porge: ammetto che si è trattata di una notevole conquista, invero macchiata da un fortuito intrecciarsi di coincidenze.

    Il Rettore la osservò per alcuni attimi, limitandosi ad annuire.

    Ciononostante, sono lieta di aver reso un servizio gradito pur con un così minimo dispendio d'impegno: ritengo anzi che sia questo l'elemento di miglior successo dell'intera questione.

    Anche allora, il Rettore rimase ad osservarla in silenzio: che non fosse in alcun modo interessata alla politica di Laputa, se non esclusivamente alla sua difesa, era cosa alquanto nota al popolo: la stessa caratteristica "insolita" del Magisterium -che tanto gli dava le sembianze di un regno interno ad un altro- di vantare leggi indipendenti, non necessariamente uguali a quelle del Presidio Errante, era un chiaro indizio sulla natura profondamente individualista della struttura e di chi la dirigeva. Perfino durante la Guerra Civile -dicevano alcuni- i Magistri non erano scesi in guerra per uno o l'altro schieramento, rimanendo ad attendere un vincitore fra Mercanti e mercenari del Sodalizio e soldati di Esercito e Gilda degli Aviatori, entrambi guidati dall'attuale Alfiere.
    Per tale ragione, Shantotto si era limitata ad acconsentire alle richieste del nuovo Alfiere -delegando il controllo del cadavere a qualche apprendista- senza un evidente interesse alla questione. Per lei -come già espresso in una precedente riunione del Consiglio- il pericolo era venuto meno nel momento in cui il Sodalizio era stato messo al bando: i ricercati erano solo mercenari e la loro taglia un puro gesto politico, nulla di più.

    Ho mancato però di presentarmi e nonostante tutto è bene ch'io rimedi quanto prima: suppongo l'abbiano di già avvisata che rispondo al nome di Zegana, che rappresento un'associazione a carattere scientifico definita Alleanza Simic e che ho ho richiesto quest'incontro su suggerimento dell'Alfiere errante, al fine di discutere un suo eventuale beneplacito per la conversione materiale della taglia che mi spetta.

    -L'Alfiere mi ha informata, ma son lieta si sia presentata- rispose il Rettore, notando dai modi di Zegana una certa attenzione all'etichetta -Shantotto è come mi chiamano in queste mura, ma immagino del compenso lei abbia molta premura.
    Aggiustandosi sulla propria poltrona e mostrandole un tacito invito ad accomodarsi, puntellò i gomiti sulla scrivania, intrecciando le dita di entrambe le mani fra loro. Vi posò il mento sopra, continuando a fissarla.
    -Mi dica pure cosa vorrebbe da questa istituzione, così che possa muovermi verso una equa transazione.
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    Che non vi sia mai sorpresa, stupore o sconcerto sul volto di Zegana è fatto risaputo in chi vi lavora costantemente assieme. Che nemmeno indignazione, curiosità o disinteresse -così come ogn'altra emozione le si possa evocare, invero- riescano a penetrare l'immobile maschera d'alterigia ch'ella indossa, una seconda verità. Perchè la tritone veste un sudario di totale apatia maturato con cura negli anni d'attività diplomatica, perchè ella ha appreso come celare i propri intimi moti così che non siano di pubblico dominio nè che chi vi si interfaccia possa sfruttarli a proprio vantaggio. E' solo per propria scelta che la Portavoce può mostrare rughe d'irritazione o tirati sorrisi d'ilare natura -e ciò avviene assai di rado, giacchè al più ella si limita a cenni d'assenso e neutre mimiche facciali.

    Non posso contraddirla: l'emolumento è senza dubbio alcuno la ragione per cui sono qui oggi.

    Pertanto, sul di lei volto innaturalmente disteso, sarà impossibile leggere lo sbigottimento di sentirsi appellare in rima: grandi menti albergano in personalità atipiche -ciò è innegabile- eppure mai l'emissaria della congrega si sarebbe attesa che un rettore d'accademia -che la vociferata Shantotto, con il proprio carico di leggende appresso- si esprimesse in versi dalla sonorità martellante.
    Poco male, comunque: tenendo per sè la meraviglia di una tale evenienza, Zegana riprenderà parola non prima d'aver accettato la silente esortazione a concedersi il riposo ed accomodarsi su di una seggiola antistante la cattedra del Primo Magister.

    Ma non vorrei mi si fraintendesse: l'avidità non mi è propria, nè sono a riscuotere un compenso per mero interesse di spesa. Anzi: è per tal ragione che ho anticipato all'Autocrate quali siano le mie ambizioni al riguardo.

    Il riferimento al precedente colloquio con il reggente del Presidio Errante necessità però di ulteriori spiegazioni giacchè -per quanto la tritone possa desumere vi sia stato almeno un minimo scambio d'informazioni tra i rispettivi uffici burocratici- è probabile che le due donne al potere non si siano riunite vicendevolmente a consiglio per una quisquilia tanto leggera quale l'avanzare una richiesta di riscatto per la taglia del ricercato Kozlov.

    Dalla mia venuta su Endlos sono alla ricerca di una sede ove espletare la mia attività scientifica ed al contempo ospitare le risultanti ch'essa ha già cominciato a produrre. Più nel dettaglio, anelo ad un domicilio che renda fruibile al pubblico la conoscenza che ne scaturisce, così da legittimare il lavoro svolto nell'ottica di un comune avanzamento.

    Zegana non fa infatti mistero dell'impegno accademico di cui si sente investita, nè tantomeno della necessità di provvedere ad un'istruzione che sia sostanzialmente universale, a disposizione di tutti e non solamente ad appannaggio di una ristretta cerchia di saggi: per quella che è la sua personale visione del mondo scientifico in cui ella stessa è immersa, infatti, ciascuno voglia approfondire qualsivoglia tematica deve aver la possibilità d'impegnarsi per perseguirla e mai e poi mai dovrebbe sentirsi rispondere ch'è materia da addetti ai lavori (e perciò preclusa a chi non abbia contribuito a forgiarla).

    Ho dunque proposto all'Alfiere di Laputa la conversione dell'indennità monetaria spettantemi secondo l'avviso di taglia in un locale che possa rispecchiare queste esigenze. Similmente, mi sono detta pronta a cedere il patrocinio di quanto produrrò in tal sede purchè ogni provento -intellettivo o materiale che sia- non risulti alienato dalla mia persona, non sia escluso ai membri dell'Alleanza di cui sono al vertice nè -ovviamente- si cerchi di precluderlo alla libera circolazione d'idee e nozioni.

    Il lungo sguardo che la tritone riserva al Rettore è dunque quello di chi non ammette negoziazioni circa la proprietà intellettuale delle ricerche svolte in prima persona perchè -se è pur vero che farsi ospitare dal Magisterium risulta un prestigio non indifferente, da contraccambiare in qualche modo- in ambito scientifico depredare del nome e della parternità un lavoro equivale ad un crimine d'inaudita gravità.

    Sono condizioni di cui non dubito riconoscerà il valore ed il potenziale, così come sono certa non le sia sfuggito che ho chiesto udienza a lei esattamente perchè il primo candidato per il suddetto progetto è niente meno che il Magisterium.
    Vi è dunque possibilità d'intesa al riguardo?

    In caso contrario Zegana si vedrà costretta ad investire diversamente le ricompense previste dall'aver consegnato il cadavere di una spia -probabilmente riconvertendo uno studiolo al quarto girone o affittando un qualche appezzamento libero al latifondo. Nulla toglie, comunque, ch'ella stessa preferirebbe inserirsi nel contesto della prestigiosa accademia di magia, così da poter sfruttare architetture intrise d'arcani ed ospitare in locali da sogno quei progetti che continuano a frullarle per la mente.
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    Seria e garbata nell'atteggiamento, il Rettore ascoltò con attenzione e pazienza quanto avesse da dire Zegana, ponderando bene sull'effettiva convenienza della proposta. Si sentì tuttavia sollevata, nel sentirla parlare.

    Ho dunque proposto all'Alfiere di Laputa la conversione dell'indennità monetaria spettantemi secondo l'avviso di taglia in un locale che possa rispecchiare queste esigenze. Similmente, mi sono detta pronta a cedere il patrocinio di quanto produrrò in tal sede purchè ogni provento -intellettivo o materiale che sia- non risulti alienato dalla mia persona, non sia escluso ai membri dell'Alleanza di cui sono al vertice nè -ovviamente- si cerchi di precluderlo alla libera circolazione d'idee e nozioni.


    -L'istituzione del Magisterium non usa cancellare o sostituire nomi- avrebbe assicurato -Se capitasse, il colpevole sarebbe da me costretto a correggere la difsinformazione su dichiarazioni e tomi.
    Non si spinse alle ovvie dimissioni ed alle svariate punizioni a cui sarebbe stato sottoposto lo stolto che si sarebbe permesso di gettare infamia sulla sua scuola in modo tanto ridicolo. Dopotutto, il Magisterium godeva di credibilità e prestigio proprio in virtù della sua neutralità alla politica ed all'esaltazione delle menti più brillanti. Svilire ospiti e studiosi in quel modo sarebbe stato contro gli stessi principi su cui era fondato - oltre che oggettivamente controproducente, nel lungo termine.


    Sono condizioni di cui non dubito riconoscerà il valore ed il potenziale, così come sono certa non le sia sfuggito che ho chiesto udienza a lei esattamente perchè il primo candidato per il suddetto progetto è niente meno che il Magisterium.
    Vi è dunque possibilità d'intesa al riguardo?


    -La sua proposta mi pare equa ed interessante- ammise, annuendo con la testolina -Per quello che mi riguarda, è possibile accettarla all'istante.

    Nel dirlo, roteò il ditino nell'aria in un gesto distratto e -magicamente- una pergamena sfuggì da un cassetto della scrivania, iniziando a compilarsi da sola, con alcune istruzioni su chi contattare per ottenere in via definitiva le zone della scuola rimaste libere, pronte ad essere occupate da un nuovo studioso. Aggiunse anche alcuni indirizzi di rifornitori per provette, mobilia, strumenti avanzati e tutto ciò che poteva interessarle per tirar su il proprio laboratorio personale.

    -Il suo intento è coerente con la nostra filosofia, perciò posso aprirle le porte a questa prestigiosa Accademia di Magia.
    Se desidera restare, avrà molte cose da acquistare. Se le serve inoltre un aiutante, chiedetelo senza indugio, e ne convocherò uno all'istante.








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    L'intimo sollievo di udire Shantotto concorde in modi e tempi circa la proposta avanzata è tale da spingere l'aliena tritone ad un breve cenno d'assenso mosso col capo. Un minimo inchino che, tuttavia, s'estende quel secondo di troppo rispetto la norma, a tradire volutamente un ringraziamento per l'onestà e l'approvazione di cui il Rettore s'è appena mostrato capace. Ella -la piccola, grande patrona dell'Accademia di magia- ha infatti dato prova di una lungimiranza tutt'altro che ingenua e senza perdersi in fronzoli eccessivi ha di già decretato con benevolenza l'accoglimento della dignitaria degli abissi.
    Dal di lei punto di vista, allora, non sembra rimanere altro che formalizzare l'insediamento -motivo per cui la Taru-Taru permette alla propria magia di compilare un'utile lista circa i passi burocratici cui attenersi per espletare le ultime incombenze tecniche.
    Per quanto concerne Zegana, invece, una tale, genuina risoluzione non può ch'essere fonte di celato gaudio: quel che la Portavoce omette con il mondo esterno -quel che la burocrate tace ai funzionari con cui s'interfaccia- è che le varie correnti di pensiero entro la gilda ch'ella stessa amministra non sono sempre e tutte dirette verso il medesimo scopo. Allo stato attuale, per esempio, la branca meno affine alla purezza arcana -vale a dire quella più prona alla sperimentazione tecnica- ribolle di malcontento per l'ovvia diffida che la capogilda nutre nei loro confronti -scettica sui metodi da essi perpetrati, Zegana usa pesante cautela e concede limitatissime libertà a chi voglia intraprendere studi che rimestano nello scomodo passato della gilda. E ciò, banalmente, è fonte di preoccupazione e crucci per quella stessa tritone che s'è imposta di non condividere le proprie emozioni col pubblico: se talvolta la di lei attività subisce rallentamenti o cambi di direzione, se il parlamentare le si mostra imperativo a bilanciare delle spinte più pratiche, se l'interesse verso le popolazioni prostrate dell'Ovest le viene imputato qual debolezza (laddove ella dovrebbe vivere il distacco), ecco che la celere convalida propugnata dalla Dama delle Leggende si veste d'un insperato momento di ristoro.

    Lieta di avere raggiunto un comune consenso. Auspico allora una duratura e feconda collaborazione.

    Al di là delle primissime parole d'intesa, invero, gli occhi d'ambra della tritone calcano indagatori la pergamena autocompilante mossa dagli invisibili arcani del Rettore, salvo poi -non appena ella si sofferma sull'offerta di un servitore a vantaggio della capogilda Simic- volgersi al famiglio legnoso che ligio al proprio dovere attende in disparte.

    Non sarà necessario scomodarsi, giacchè preferisco servirmi di assistenti di tal foggia: assicurano uno svolgimento d'incarichi puntuale ed irreprensibile, al solo trascurabile prezzo di sostenersi della mia magia.

    Ed in effetti, per quel ch'è l'esperienza di Zegana, nulla e nessuno sono al pari dei famigli elementali da ella stessa plasmati: piena estensione del suo volere, i suddetti lacchè si costituiscono quale emanazione arcana e perciò vantano l'assenza di qualsivoglia coscienza. Per certi versi potrebbero essere paragonati ad automi -e come tali soffrire la mancanza d'una intraprendenza decisionale- ma quando si è al vertice di un'emergente congrega -quando le basi di quella stessa si agitano in disaccordo- delegare responsabilità e poteri ad individui altri (dotati di una propria fallibilità) rischia più di far danno che non di guidare l'accordo ad un unico bene. Ed il prosperare dell'Alleanza, in effetti, è lo scopo che la Portavoce persegue inflessibile e senza personali interessi egoistici.

    Quanto al materiale da acquistare, invece, la ringrazio del suggerimento: non mancherò di provvedere una volta compresi quali siano gli ambienti di cui disporrò.

    Ciò detto, lasciando che il silenzio prenda possesso di una discussione positivamente conclusasi, Zegana scruta una volta di più la scrivania antistante la donna in carica, prima di muovere il capo verso il soffitto stellato a suggerire -muta e senza sgarbo- che laddove volesse Shantotto può riprendere il proprio lavoro e sancire ufficialmente (ma sancire essa stessa, con la propria autorità) il termine del presente colloquio.
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    Impeto e tempesta

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    Lieta di avere raggiunto un comune consenso. Auspico allora una duratura e feconda collaborazione.
    Zegana così parlò, mentre il Rettore annuiva al suo indirizzo.
    Non sarà necessario scomodarsi, giacchè preferisco servirmi di assistenti di tal foggia: assicurano uno svolgimento d'incarichi puntuale ed irreprensibile, al solo trascurabile prezzo di sostenersi della mia magia.
    Quanto al materiale da acquistare, invece, la ringrazio del suggerimento: non mancherò di provvedere una volta compresi quali siano gli ambienti di cui disporrò.


    -Così sia: consideri pure questo un ingresso ufficiale all'Accademia di Magia.

    Roteando nuovamente il ditino in aria, lasciò comparire sul tavolo un'elegante penna piumata dalla punta lavorata, di quelle che si usavano assieme ai calamai d'inchiostro. Non fu comunque chiaro se servisse a qualcosa che esulasse dal suo utilizzo classico, ma rappresentava certamente un dono che -per cortesia e rispetto delle usanze- non andava rifiutato.

    -Il grado da me concesso è quello di Docente Novizio: qualora decida di salir di grado o condividere le scoperte, potrà immediatamente considerarsi in servizio.


    Con ciò si chiudeva quel breve incontro. Da quel momento, Zegana avrebbe potuto portare liberamente avanti le proprie ricerche, nel rispetto della struttura e degli altri studiosi.







    Scheda qui.

    1. La piuma offerta da Shantotto non è un oggetto magico vero e proprio, piuttosto un piccolo dono abbastanza comune fra studenti e professori del Magisterium. Si tratta di un rimando metaforico all'abilità della scuola di "assorbire" il sapere sviluppato o divulgato al suo interno: ciò che viene scritto o detto fra le sue mura, finisce magicamente in qualche libro. I libri non sono altro che la materializzazione del sapere di Aciryar, il Dio della Magia che vive nell'edificio, e ha messo a disposizione il suo sapere antico.

    2. La carica di Docente Novizio si trova nel topic delle gilde in-game, che non hanno veri e propri obblighi di sorta. Si tratta di una carica di bg: salendo di grado si possono ottenere vantaggi vari ed eventuali; tutto sta a come il giocatore vuole gestirsi la carriera del personaggio.
      Il laboratorio di Zegana non è comunque considerato come un vero e proprio ufficio, ma come un'aula prenotata in modo "perenne" tramite conversione della taglia.

     
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    ZEGANA
    ZEGANA ¤ PRIME SPEAKER
    ¤ ¤ ¤SIMIC COMBINE
    Concluse le formalità, il Rettore sancisce ufficialmente l'ingresso della Portavoce entro il personale docente della prestigiosissima Accademia di Magia: la di lei voce non tradisce eccitazione di sorta (nè dovrebbe, invero, dal momento che chissà quante volte quella procedura è stata ripetuta nè Zegana si è ancora fatta un nome tale da smuovere particolare interesse) e così l'investitura a novizio della scuola può svolgersi tranquillamente entro lo studiolo della massima autorità in campo magico, senza necessità di allertare ulteriori individui.

    Prima che la tritona accetti dunque la rinnovata qualifica -prima ancora ch'ella possa però rispondere con il proprio plauso- da parte della taru-taru giunge un dono inaspettato ma quantomai gradito dal momento ch'esso attesta il benvenuto materiale in quella sorta di famiglia: non che la capogilda Simic sia poi granchè avvezza alla testimonianza cartacea (perchè, com'è ovvio, nelle profondità oceaniche l'inchiosto svolge altri scopi rispetto alla scrittura su tomi e libri affini), ciononostante la di lei mano s'allunga delicata e deferente ad accettare l'offerta piumata. E' un simbolo, non v'è dubbio, ed i simboli -Zegana lo sa bene- hanno un loro intrinseco valore: ella stessa regge un tridente decorato (per quanto grezzamente) al preciso scopo di ribadire la propria autorità di dignitaria ed ultima espressione del volere di gilda, pertanto i di lei occhi d'ambra nonchè il fine intelletto di cui sa dar prova non tardano punto a cogliere il significato del gesto.

    E così sarà, senza margine d'errore. Ho tutta l'intenzione di offrire alla Scuola le mie competenze, perchè la conoscenza non sia avida nè egoistica.

    A quel dire il servitore legnoso si smuove dalla propria immobilità come si fosse di colpo ridestato alla vita, il tutto per permettere alla trirone di cogliere l'occasione per levarsi eretta, dispensare un lieve inchino del capo (mai eccessivo, soltanto accennato, come da suoi usi) ed accomiatarsi da colei alla quale aveva chiesto udienza per le ragioni di cui sopra trattate.

    Ancora una volta, la ringrazio del tempo che ha scelto di dedicarmi.

    Qualche passo ulteriore e la soglia vedrà Zegana anticipare il famiglio elementale verso l'esterno degli appartamenti di Shantotto, vòlta a quanto quella ricca giornata ancora avrà da offrirle ma soprattutto agli uffici competenti per la dispensa di un'aula a suo vantaggio.
    PASSIVE SKILLS
    ALPHA AUTHORITYCARISMA (MALIA)
    CARVEN CARYATIDAPATIA (ANTI-AUSPEX)
    DOWSING SHAMANRABDOMANZIA
    FATHOM MAGESCUROVISIONE (AUSPEX)
    MASTER BIOMANCERCOMPETENZE BIOLOGICHE
    MERFOLK OF THE DEPTHSAPNEA
    MINDSTATICMINDFUCK-ALERT (AUSPEX)
    SCATTER ARCPERCEZIONE MAGICA (AUSPEX)
    UNCOVERED CLUESLIE DETECTOR (AUSPEX)
    VIGEAN INTUITIONTRICK DETECTOR (AUSPEX)
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