[LAM] Le conseguenze della Superbia

Quest di Presidio.

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    LE CONSEGUENZE DELLA SUPERBIA

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    "Non essere mai superbo con l’umile. Non essere mai umile con il superbo".

    (Jefferson Davis).


    tNBRqhx

    ???, Berjaska.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    Nel cuore della terra, fiamme crepitanti danzavano entusiaste mentre le ombre dei presenti si stringevano e s'innalzavano sulla pietra, deformandosi in sagome di spettri. Capi chini sotto cappucci ampi di tela rossa, ginocchia sulla terra, gli assassini proni intonavano canti atoni rivolti alla manifestazione terrena del Vero Dio: la dolce Madre, sua amante devota.
    Re della Morte e Signore del Nulla, il Lui era il riposo eterno e lo spegnersi delle stelle. In lei -invece- vi era la Parola ed i Suoi dettami: di fronte alla rovina dell'Ovest, non restava che rivolgere alla Sibilla -e dunque a Met- le proprie preghiere. Lasciare che il Vero Dio si cibasse dei loro desideri, delle ossessioni martellanti e perverse.
    Non giustizia, non vendetta: solo altro caos, altra morte.

    « Figli Miei, il Vero Dio ha accolto le nostre preghiere! »

    Allargando le braccia verso i fedeli inginocchiati, una donna in abiti bianchi e logori, quasi totalmente insozzati di sangue rappreso, sorrise gioiosa alla buona novella appena pronunciata. I numerosi gioielli d'oro e pietre preziose indossati dalla Madre a caviglie, polsi, collo e capo tintinnavano ad ogni movimento; con sguardo assente e volto sporco di cipria bianca, batté le mani rumorosamente: al segnale, due incappucciati varcarono la soglia di quella grotta naturale adibita a Tempio portando con sé una fanciulla dai riccioli biondi legata ed imbavagliata. La carnagione rosea cozzava con l'incarnato cadaverico della Madre e le morbide labbra di pesca -corrugate dal pianto- non erano più vistose del rosso vermiglio spalmato su quelle che le sorridevano.
    Con delicatezza quasi inappropriata, lasciarono stendere la fanciullina al suolo, supina -proprio di fronte la sacerdotessa gioiosa-, tenendola infine ben ferma, bloccandole gambe e polsi. Osservandola dall'alto con curiosità quasi fanciullesca, la Sibilla rifletté fra sé che i tremori della sconosciuta la rendessero meno stoica di un maiale sul punto d'esser sgozzato. Rise all'immagine che le si palesò in testa, poi tornò a rivolgere le sue attenzioni alla platea.

    « Altro Caos ci donerà il Signore del Nulla! Un mare di morte s'abbatterà sull'Occidente come mai prima d'ora fu visto! »

    Levando un pugnale cerimoniale e ponendosi in ginocchio sulla vittima, lo posò esattamente al centro del suo sterno. Una lieve macchia di sangue bagnò la lama, mentre il pianto disperato della ragazza prevalse sulla paura ed ogni altra emozione. In un fiume di parole, giunsero dalla boccuccia angelica suppliche, minacce e bestemmie che suonarono dolci all'orecchio della carnefice, divertita. Ridendo felice, affondò la lama e la lasciò danzare, così che il rumore di carne tranciata e costole incrinate accompagnasse il rituale propizio. Quando fu il momento, estrasse il cuore, mostrandolo a tutti, prima di divorarlo.
    I canti dei fedeli aumentarono d'intensità finché la Sibilla non ebbe un sussulto, gettandosi poi per terra di fianco al cadavere della vergine. Un orecchino scivolò via dal lobo durante numerosi movimenti sconnessi e la bava alla bocca lavò via la cipria da un lato del volto. Infine si placò, levandosi in piedi con volto inespressivo ed occhi totalmente neri.

    « Non v'è Morte che possa tormentare chi mi ha tradito: il Nulla sarebbe solo un premio. »

    La voce innaturalmente roca echeggiava per la caverna, giungendo a tutti i presenti, assieme ad un curioso profumo di lamponi, comparso improvvisamente ed amplificato dall'umidità.

    « Riponete le armi e disperdetevi: la mia punizione è la sua vita... »

    XOkLLmj

    « ...agirò così che colga presto i frutti dei suoi eccessi. »

    Infine la donna svenne, immobile come l'altra di fianco a lei, ancora grondante sangue e con la cassa toracica squarciata.
    Uno dei presenti si alzò dalla propria posizione, levando le braccia al cielo in una esternazione di gioia.

    -Il Vero Dio ha parlato!
    Sia lode a Met e a tutto ciò che domina!


    tNBRqhx

    Sala del Trono, Mastio.
    Presidio Errante, Endlos.

    Nonostante il sole su Laputa fosse già sorto da qualche ora, nubi scure e minacciose coprivano il cielo, avvolgendo il Presidio in un buio quasi innaturale. L'umidità si era diffusa in ogni dove, minacciando tempesta, eppure tutto era avvolto dal silenzio e dalla crepitante attesa che ogni singola nuvola -anche la più piccola- scatenasse la sua ira sulla terra. I laputensi -usciti per lavoro o faccende personali- lanciavano sguardi spaventati verso l'alto, alcuni abbassavano il capo con timore. Altri sussurravano che erano in arrivo pessime nuove, consapevoli di quanto il loro cielo fosse lo specchio dell'anima dell'Alfiere.

    In quell'aria carica di tensione Firion avrebbe mosso i propri passi verso il Mastio, convocato d'urgenza dalla Dama del Vento.
    Sorpassate le prime ale e corridoi, si sarebbe diretto alla sala del Trono dove lei aveva richiesto la sua presenza, e non avrebbe atteso più di qualche attimo ad entrare, il tempo di permettere l'uscita ad una delegazione di Mercanti del Presidio Orientale.
    A quel punto l'avrebbe trovata in fondo alla sala, assisa sul suo trono in posizione rialzata e con tre stelle d'oro a brillare sospese sul gigantesco drappo color del cielo innalzato dietro di lei. In quel momento indossava una veste femminile più ufficiale del solito, forse a causa del precedente incontro diplomatico: i capelli castani e mossi erano elegantemente tirati indietro ed una corona d'oro era posata sul suo capo. Gli occhi smeraldini erano seri e non serviva osservare il cielo per capire che qualcosa di grave la tormentava più del necessario.

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    -Firion, perdonami l'urgenza, ma è accaduto qualcosa che mi preoccupa molto.
    Le parole furono spezzate da una breve pausa, come se l'Alfiere cercasse di trovare le giuste parole. Fallendo tuttavia quel primo tentativo, scelse la via che ritenne più giusta: quella più dura e diretta possibile.
    -Augustus è scomparso.

    Gli occhi divennero quasi lucidi e le labbra rosse si tesero appena.

    -Avendo da te ricevuto notizie preoccupanti riguardo l'Ovest, l'ho inviato come messaggero alle alte cariche di quel Presidio per avvisarli dell'imminente pericolo. Credo che Palden Wang-Mu ci abbia tuttavia anticipati: le Nobili Famiglie son state sterminate in una sola notte. Ho temuto che Augustus fosse tra le vittime, ma i miei informatori hanno detto che il suo corpo non è presente fra i cadaveri. Inoltre, mi è impossibile rintracciare il suo frammento di AI. Temo per lui, che sia finito in qualche brutto guaio.

    Il suo sguardo altero tramutò rapidamente in quello di una madre preoccupata.

    -Ho bisogno che tu ripercorra la strada che ha percorso, alla sua ricerca... o a caccia di qualche indizio che possa condurci a lui. Invierei una squadra di ricerca, ma viaggerebbero lenti ed il pericolo di Youkai ostili è troppo alto per dei neofiti. Per questo, ho bisogno di te, Firion, il mio cavaliere più abile e valoroso.

    Turno 1

    Turno abbastanza semplice: Firion è stato convocato dall'Alfiere per una nuova missione.

    Scadenza: 24 agosto.

     
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    In un periodo di tensione politica e militare come quello corrente non era necessario ricorrere alle pessime condizioni meteo per comprendere l'umore e le preoccupazioni dell'Alfiere Errante. Le ferite del Circo erano fresche e sanguinanti, le memorie scolpite in maniera indelebile; il sentiero di sangue e morte che aveva marchiato indelebilmente la nostra terra era stato solo l'inizio...

    -Firion, perdonami l'urgenza, ma è accaduto qualcosa che mi preoccupa molto.

    Non esitai un solo istante a presentarmi al cospetto del Gran Maestro, una volta ricevuta la convocazione. L'espressione grave e severa che segnava il suo volto servì se non altro a preparare la mia mente alla pessima notizia che di lì a breve sarebbe arrivata.

    -Augustus è scomparso.

    Avvertii lo stomaco piegarsi e contorcersi come se avesse ricevuto un pugno. Il cervello riprese a proiettare nella mia mente quella prigione, la cella frigo... l'ultimo posto in cui vidi Augustus prima della sua morte. Per quanto le persone continuassero a ripetermi che non era stata colpa mia, che erano certi che avevo fatto tutto il possibile per aiutarlo... non sarei mai riuscito a perdonarmelo. Non potevano esistere scusanti, non era un qualcosa che avrei potuto accettare. Avrei fallito come Soldato e come Aviatore.

    -Avendo da te ricevuto notizie preoccupanti riguardo l'Ovest, l'ho inviato come messaggero alle alte cariche di quel Presidio per avvisarli dell'imminente pericolo. Credo che Palden Wang-Mu ci abbia tuttavia anticipati: le Nobili Famiglie son state sterminate in una sola notte. Ho temuto che Augustus fosse tra le vittime, ma i miei informatori hanno detto che il suo corpo non è presente fra i cadaveri. Inoltre, mi è impossibile rintracciare il suo frammento di AI. Temo per lui, che sia finito in qualche brutto guaio.

    Le informazioni successive fecero riferimento all'ottimo lavoro svolto da Mugen, il quale fu in grado di estrapolare preziose indicazioni sulla collocazione politica e geografica dei demoni. E non fu un caso che, all'udire il nome di uno di essi, il mio sguardo divenne immediatamente spento e glaciale. La possibilità di incrociare qualcuno della loro specie era un pensiero che mi terrorizzava ed al tempo stesso infervorava: avevo giurato che avrei dato loro la caccia, ed ero ben più che intenzionato a mantenere la mia parola.

    -Ho bisogno che tu ripercorra la strada che ha percorso, alla sua ricerca... o a caccia di qualche indizio che possa condurci a lui. Invierei una squadra di ricerca, ma viaggerebbero lenti ed il pericolo di Youkai ostili è troppo alto per dei neofiti. Per questo, ho bisogno di te, Firion, il mio cavaliere più abile e valoroso.

    Sebbene i complimenti dell'Alfiere fossero sempre motivo di grande orgoglio e vanto, a rincuorarmi fu la scelta di una spedizione solitaria. Allo stato attuale sia l'Esercito che gli Aviatori avevano bisogno di riorganizzarsi e prepararsi, prima di far fronte alla minaccia rappresentata da quelle bestie. Troppe vite erano già andate perdute nel Pentauron...

    « Partirò immediatamente. »

    La presenza dell'armatura e dell'intero set di armi al mio seguito avrebbe fatto intendere la serietà delle mie parole. Un Grifone era già pronto per la partenza all'Albero Casa.

    « Quali informazioni abbiamo a disposizione? »

    In che modo aveva viaggiato, punto di inizio, ultimo contatto... qualunque dato che sarebbe potuto essere utile per la missione.


    Maestro d'arme
    Il giovane Firion è un genio delle armi, un talento innato da lasciar senza parole coloro che si ritrovano a guardarlo con una qualsiasi arma in mano. Sia essa una spada, un bastone, una trave di legno, un giocattolo per bambini o la più esotica delle armi da lancio, lui saprà usarla in ogni caso, con entrambe le mani, anche contemporaneamente. Inutile da dire, lui è unico nel suo genere.

    Filo incantato
    Il legame che Firion ha con le sue armi è unico, indissolubile. Al punto che ciascuna di esse risulta essere letteralmente legata al suo corpo: esiste un filo di energia magica che collega le armi al loro padrone, un vincolo che consente al guerriero di richiamare a se il suo equipaggiamento qualora questo gli venissero sottratto o fosse da lui stesse scagliato.

    Volontà del Guerriero
    Forza, onore e coraggio sono le armi predilette di un guerriero. Ma la volontà, più di ogni altra cosa, è l'essenza capace di spingere oltre ogni limite il corpo ancor più della mente. Firion è unico nel suo genere, per la mole di armi da cui mai si separa, ma portarle sempre indosso tutte insieme richiede uno sforzo non indifferente, che col passare del tempo ha fortificato il suo fisico.
    In termini di gdr la passiva rappresenta un power up del 50% alla destrezza, che consente al maestro d'armi di spostarsi in battaglia e non solo, con al seguito ogni suo singolo equipaggiamento, senza che ne risenta in alcun modo.
    NB: se privato del suo equipaggiamento, la passiva rappresenta a tutti gli effetti un miglioramento dell'agilità dei movimenti.

    Percezione
    L'addestramento a cui Firion si è sottoposto insieme al Gran Maestro ha consentito al guerriero di liberare e padroneggiare l'energia racchiusa nel suo corpo, il Nen.
    Il cavaliere è stato fin da subito in grado di apprendere una delle manifestazioni base della propria aura, l'En: la forza del Maestro d'Arme si è rivelata sin da subito tale da consentirgli di emanare la propria energia per un raggio di 30 metri intorno a lui. In questo modo egli sarà in grado di avvertire la forma e il movimento di qualsiasi cosa entri nel raggio d'azione del suo Nen.
    [Passiva auspex di tipo Radar]

    Volontà Eroica
    Si dice che ci sia una ragione per cui il Gran Maestro pretenda che la sua gilda resti composta da volontari. Nessun professionista profumatamente pagato, nessun favoritismo, solo stipendi in grado a stento di garantire la sopravvivenza dell'associato a prescindere dalla sua carica, del tutto dissimili quelli che potrebbe ricevere un qualunque mercenario; questo per dissuadere il più delle anime venali e particolarmente volubili.
    Il Gran Maestro non ha bisogno di esperienza, professionalità o forza: secondo lei sono tutte caratteristiche acquisibili con l'allenamento. Ciò che le interessa in un Aviatore è la volontà di scendere in campo per cambiare realmente le cose, la convinzione di essere in grado di rendere il mondo un posto migliore attraverso la propria opera. "Perché se un guerriero crede nei miracoli, i miracoli cominciano ad accadere".
    Individui simili sono per natura cocciuti, particolarmente capaci di prefissarsi uno scopo e procedere a testa bassa, incuranti di ogni avversità. Qualora fossero in grado di riconoscere un tentativo di manipolazione mentale o di natura illusoria, non sarà loro quindi troppo difficile opporre resistenza: combatteranno con tutte le loro forze e sconfiggeranno il nemico come hanno sempre fatto. Anche nella loro testa.
    [Passiva di mindfuck-alert + trick detector]

    Equipaggiamento:
    • Arco Lungo + frecce (10)
    • Lancia Lunga
    • Spada ad una mano
    • Ascia Monopenne
    • Morningstar
    • Pugnale [x2]
    • Armatura Completa
    • Scudo piccolo
     
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    LE CONSEGUENZE DELLA SUPERBIA

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    "Non essere mai superbo con l’umile. Non essere mai umile con il superbo".

    (Jefferson Davis).


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    Sala del Trono, Mastio.
    Presidio Errante, Endlos.

    « Partirò immediatamente. »
    Si diceva su Laputa che un Eroe fosse un uomo in grado di comprendere totalmente la vera -spesso pesante ed ingrata- responsabilità che comportava la sua stessa libertà. Agli occhi dell'Alfiere, Firion era tutto quello e molto altro: la sua fedeltà incorruttibile le dava speranza quanto un miracolo insperato, la passione inesauribile che lo guidava in battaglia ispirava il prossimo ed il cuore puro ne faceva da esempio per tutti gli altri. Era per quello che lo aveva scelto: si fidava ciecamente di quel ragazzo.
    « Quali informazioni abbiamo a disposizione? »

    lHnZOkc

    -Solo la strada da lui percorsa, e quella che intendeva percorrere.
    L'Alfiere cercò di spiegare la situazione con calma, sebbene la voce fosse evidentemente sconsolata.
    -Poi è sparito nel nulla.

    In un tentativo di calmarsi, la Dama del Vento lasciò scivolare una mano libera sul proprio ventre: fra i drappi della gonna e del mantello, il rigonfiamento era ormai divenuto evidente, e se da un lato l'idea di un figlio le riempiva il cuore di gioia ed amore, dall'altro Drusilia malediva le tempistiche sfortunate della gravidanza che non le permetteva di intervenire personalmente a tutti i problemi e le disgrazie che avevano scelto di concentrarsi proprio in quel periodo.

    -All'uscita dei magistri ti consegneranno una mappa aggiornata dei suoi ultimi spostamenti. A quanto ne so, avrebbe percorso comunque quasi tutta la Via della Seta, per poi virare ad ovest.
    Cercò di essere chiara, assicurandosi che l'altro avesse capito tutto, prima di continuare.
    -Ti sarà concessa una scorta nella zona di Klemvor, poi dovrai proseguire da solo, temo.

    Terminò di parlare per qualche istante, osservandolo con aria preoccupata.

    -Promettimi di tornare sano e salvo.

    Turno 2

    Anche questo è un turno tranquillo: se non hai domande, sei libero di fare un post di chiusura. Poi ti scriverò che fare nel post successivo.

    Scadenza: 29 agosto.

     
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    -Solo la strada da lui percorsa, e quella che intendeva percorrere.
    Poi è sparito nel nulla.


    Le parole dell'Alfiere rafforzarono la sensazione di sconforto iniziale; Augustus era a capo delle spie dei Liberi Aeris Milites, e questo -paradossalmente- rendeva più ardua la missione che mi era stata assegnata. La speranza che nacque da quel pensiero fu che il Numerologo fosse stato in grado di nascondersi tanto bene dal nemico quanto era stato in grado di fare con i suoi stessi alleati.
    Quando la mente si destò dai miei pensieri, le iridi castane caddero naturalmente sul ventre del Gran Maestro, accarezzato in un misto di amore e disagio. Conoscevo bene Drusilia, a sufficienza da comprendere quanto gioia e sofferenza si scontrassero in quel momento nella sua persona; non avrebbe esitato un solo istante a gettarsi per prima nella mischia, se solo avesse potuto.

    -All'uscita dei magistri ti consegneranno una mappa aggiornata dei suoi ultimi spostamenti. A quanto ne so, avrebbe percorso comunque quasi tutta la Via della Seta, per poi virare ad ovest.
    Ti sarà concessa una scorta nella zona di Klemvor, poi dovrai proseguire da solo, temo.


    Annuii dunque in direzione del Gran Maestro, memorizzando i dettagli da lei forniti. Feci per voltarmi in direzione dell'uscita, desideroso di partire il prima possibile per la missione, quando l'espressione preoccupata dell'Alfiere mi intimò di aspettare ancora.

    -Promettimi di tornare sano e salvo.

    Le parole di Drusilia furono l'ulteriore conferma del suo malessere psicologico; le catene della gravidanza la costringevano a fare ciò che più odiava: impartire ordine e restare a guardare.

    « Lo farò... ed al mio ritorno non sarò solo. »

    Mi avvicinai allora di qualche passo in sua direzione, distendendo la serietà del mio volto in un sorriso caldo e rincuorante.

    « Dopotutto... il nostro Futuro Re avrà bisogno di un valido Cavaliere al suo fianco. »

    Nel pronunciare quelle parole mi esibii in un inchino a metà fra la formalità e la voglia di scherzare. Un modo come un altro per cercare di smorzare la sofferenza del Gran Maestro, evidenziando -in ogni caso- un apprezzamento verso il compito che stava svolgendo anche in quel momento: costruire il suo futuro.
    Che quel bimbo fosse realmente diventato il nuovo Alfiere del Presidio o meno poco importava: la mia lama sarebbe stata comunque al suo servizio. Così come ora lo era per la madre, e per ogni singolo abitante del Semipiano Endlossiano.

    « A presto. »

    Mi congedai allora dalla Sala del Trono, pronto a partire per la mia missione.


    Mana: 100%

    Riassunto delle passive possedute:
    • Maestro d'arme: capacità di usare con maestria qualsiasi arma.
    • Filo incantato: legame magico che gli permette di richiamare a se le sue armi.
    • Volontà del Guerriero: power-up del 50% alla destrezza (NB: con le armi indosso gli consente semplicemente di avere un'agilità normale nonostante il peso, se disarmato rappresenta a tutti gli effetti un +50%)
    • Percezione: auspex di tipo radar
    • Volontà Eroica: mindfuck-alert + trick detector

    Equipaggiamento: (immagine)
    • Arco Lungo + frecce
    • Lancia Lunga
    • Spada ad una mano
    • Ascia Monopenne
    • Morningstar
    • Pugnale [x2]
    • Armatura Completa
    • Scudo piccolo
     
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    "Non essere mai superbo con l’umile. Non essere mai umile con il superbo".

    (Jefferson Davis).


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    Cambio scenario

    Continua [QUI].

     
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