Morsmordre

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    Le profezie di Emeral Sminton parlano chiaro. Questa è la notte corretta per cercare di riportare indietro l'Oscuro Signore dal suo lungo sonno. Se gli stolti seguaci del Ministero han sempre creduto che Lord Voldemort sia morto durante gli scontri nella scuola di Magia, bhè, la verità è che sono tutti degli stolti. Il Maestro, infatti, aveva previsto ogni cosa, nella sua immensa grandezza aveva anche ponderato la possibilità di venir sconfitto. E proprio per questo motivo aveva frammentato ancora la sua anima così da poterne nascondere un frammento tra le pieghe dello spazio tempo. Un Horcrux nascosto, perfetto, bellissimo, inarrivabile.
    Inarrivabile.
    E' proprio questo il problema. Per poter giungere a cogliere quel fiore bellissimo i fedelissimi dell'Oscuro Signore han dovuto spendere anni ed anni per affinare le loro abilità magiche, raccogliere il materiale adatto e preparare tutto per il rituale complesso.
    Purtroppo nessuno di loro è l'Oscuro Signore, nessuno ha il suo potere e le sue abilità.
    Salzar è stato per anni il braccio destro di Voldemort, e probabilmente lo ricompenserà per aver continuato ad esserlo anche in sua assenza. Ha dovuto unire le forze, punire chi era scappato o ancor peggio uccide chi era passato al nemico! Oh, ancora ricorda quando ha incontrato Wilma nei panni di Auror che gli dava la caccia. Ancora ricorda con gioia il suo sguardo spento dopo lo scontro.
    E' tutto pronto Abel?
    Domanda mentre si sistema allo specchio il grosso fazzoletto bianco tutto ricamato al collo. Indossa uno dei suoi migliori abiti per questa notte speciale: un lunga giacca nera con le impunture in filo d'argento, poggiata su una camicia biancadai polsini ricamati con le sue iniziali. Un paio di gemelli tempestati di zaffiri. Un pantalone nero e delle scarpe del laccate. La fibia della cintura è un teschio, mentre la cinta stessa è una serpe che gira intorno ai suoi fianchi smagriti. Indossa il solito anello con lo stemma di famiglia, un pavone, ed un paio di giri d'oro alla gola. I lungi capelli biondi, quasi bianchi, sono stati meticolosamente pettinati. Si è sbarbato la sera prima così da evitare di avere piccole crosticine fresche sul viso. Si osserva allo specchio, è perfetto.
    Abel, cambiati quei pantaloni osceni ed andiamo.
    Un colpo di bacchetta ed il duo si sarebbe trovato nella gelida foresta.
    Un cerchio di mangiamorte era preso dalle operazioni per attuare il rituale. Alcuni stavano sgozzando delle capre, altri stavano posizionando una grossa gabbia coperta al centro del cerchio, altri ancora riversavano arti amputati e sangue di unicorno in un pentolone di peltro. Salazar non ha mai apprezzato le pozioni, ma ha avuto la lungimiranza di accerchiarsi da chi invece le adorava. Al suo passaggio tutti si affrettano e prendono posto. Il pentacolo di incappucciati si dispone. Salazar è il primo a mostrare l'avambraccio destro su cui un teschio si intreccia ad una serpe.
    Fratelli, gioite, perchè questa sera l'Oscuro Signore tornerà a calcare queste terre!
    Ovazioni mentre altri tatuaggi simili vengono mostrati. Un pentacolo di sangue viene disegnato con rapidi gesti delle bacchette che si muovono in una danza frenetica. Pozioni riversate al suolo generano fumi densi come nebbie verdastre e malsane.
    Signore Oscuro! Noi ti offriamo una nuova vita!
    E la gabbia finalmente viene aperta lasciando libera una fenice di rara bellezza che prende il volo. Cinque fiammeggianti dardi verde smeraldo la colpiscono disegnando il perimetro di una piramide iridescente. Al posto della fenice si irraggia una luce accecante, un portale che si dipana tra le realtà. Il luogo in cui l'Oscuro Signore ha nascosto il suo Horcrux.
    Ora il Signore Oscuro può tornare alla vita. Una lacrima riga il volto del Mangiamorte. Chiude gli occhi abbagliato.
    Li ripare. Il gelo è il medesimo. I dintorni mutati. Una bianca distesa di freddo e neve.

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    Secondo il parere di Little Red, le distanze erano l'inconveniente peggiore di quel mondo brullo e buio fatto di realtà e materia. Nel regno delle fiabe, luogo metafisico da cui ella proviene, lo spazio ed il tempo non hanno senso e sono piegati e alterati facilmente, sì che era possibile coprire percorsi di parecchi chilometri con un solo passo, oppure raggiungere epoche ed ere differenti semplicemente svoltando l'angolo di una strada oppure navigando oltre l'orizzonte. Nella foresta di Fanedell aveva conosciuto un piccolo branco di lupi grigi, ed essi le avevano parlato di un posto nel profondo nord dove vivono i mostri e prede feroci e maligne oltre ogni dire. Le era sembrata un'avventura eccitante, così aveva convinto quattro dei lupi più giovani a seguirla in quell'avventura, e si era messa in marcia correndo nelle notti di luna al riparo delle fronde degli alberi, aggirando i borghi strapieni di umani e saccheggiando il bestiame di fattorie isolate lungo il tragitto, ma non aveva immaginato che quel luogo fosse così tanto distante.
    Al mattino la neve le copriva il mantello rosso, la pioggia sottile le intirizziva il pelo castano della coda ed il freddo la obbligava a dormire in anfratti e ripari di fortuna, stretta ai compagni canidi e tremando ad ogni alito di vento polare. Di quei mostri e di quelle creature mitologiche nemmeno l'ombra, solo i maledetti cacciatori con i loro fucili, qualche lepre occasionale e la luna rossa a cui rivolgere i canti a mezzanotte.

    Videro i fenomeni iridescenti in lontananza, al crepuscolo di una notte passata a correre sulla neve, con i corvi che spiavano la loro marcia dalla cima di alberi morti ridotti a carcasse scheletriche prive di foglie. Il cielo era diventato di tutti i colori possibili, tanto che Cappuccetto Rosso aveva pensato in un primo momento che si trattasse dell'aurora, ma non c'erano solo le solite sfumature di rosso, vi erano i verdi più brillanti e gli azzurri più profondi, scariche di energia purissima si dipanavano nel cielo come crepe nella realtà, ed era uno spettacolo talmente bello ed affascinante che i suoi occhi si erano illuminati di curiosità mista a stupore fanciullesco, e non aveva potuto far altro che sorridere meravigliata. I suoi compagni lupi si erano spaventati, e ritraendosi avevano uggiolato per la paura, ma lei si era messa a ridere. Erano solo lampi e colori, non potevano far loro del male. Anzi, forse era proprio là che vivevano i mostri. Doveva andare! Doveva vedere! Il resto del branco era rimasto a lungo esitante di fronte a quello spettacolo innaturale, ma infine si era armato del coraggio dell'incoscienza ed erano corsi al fianco della ragazza-lupo per raggiungere l'epicentro di quel fenomeno warp: maelstrom che si manifesta sul semipiano in tutta la sua cangiante potenza, una fantasmagorìa di mondi e universi che si scontrano, ballano e si baciano sulle note di melodie ultraterrene che solo gli dei conoscono.

    L'epicentro era un circolo di pietre nere, enormi macigni che solo i giganti potevano aver sollevato ed impilato in quel modo: due vaste pietre alte sei volte Little Red ed una terza posta sopra di esse, tanto grande che due balzi dei giovani lupi al suo fianco non sarebbero bastati per coprirla per intero, tanto pesante che avrebbe potuto ridurre a poltiglia tutto il branco se fosse caduta a terra da quell'altezza, tanto larga che sotto di essa ci si poteva riparare dalla pioggia. Ce n'erano una trentina, poste in un semicerchio irregolare nella distesa di neve e nulla che li circondava. Un luogo magico, attorno a cui infuriava la magia multicolore della tempesta dell'immaterium che si riversa nella realtà di Endlos. Little Red era eccitata. Neanche riusciva ad immaginare quali orrori cosmici potevano varcare quella soglia, quali demoni o entità sovrannaturali avrebbe potuto vedere, conoscere, amare o divorare, a seconda del suo capriccio. Per certi versi si scoprì delusa, quando dopo diversi minuti di attesa accompagnato da un lampo e da una folgore nera ciò che apparve risultò molto più piccolo e fragile di qualsiasi mostro avesse mai immaginato di incontrare.
    L'aria era satura dell'odore dell'ozono e c'era l'olezzo di pietra bruciata a pervadere l'aria. L'umano stesso emanava odori pungenti sotto uno strato spesso del puzzo di zolfo e Little Red riconobbe fra gli altri tutti quei fastidiosi conglomerati di erbe e sudiciume chimico di cui gli esseri umani si impastavano i capelli, gli abiti e la pelle. Era ben vestito, sembrava uno di quei nobili che partecipavano ai balli in onore delle principesse. Doveva essere un nobile, forse un principe! Un principe con i capelli lunghi e del colore della cenere.
    Little Red gli apparve da dietro una delle pietre, facendosi avanti all'ombra del cappuccio rosso, le trecce di un castano caldo che le ricadevano sul corpicino minuto e snello da ragazzina. Sorrise e mosse la coda da lupo a destra ed a sinistra, mentre i quattro lupi avanzavano cauti dietro di lei, un passo dopo l'altro con gli occhi ferini puntati su quella figura in nero.

    png

    « Eheheheh! Mi sa che sei un po' troppo umano, per essere un mostro. ♪ »
    Cinguettò Cappuccetto Rosso, ridacchiando nascondendo con le mani il sorriso divertito.
    « Non sembri nel posto giusto. E nemmeno in quello dove pensi di trovarti. Ufuf. Per caso... ti sei perso? ♬ »

     
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    Una statua congelata dispersa nel bianco ed in quella che sembra essere una strana costruzione esoterica. Ha letto di simili costruzioni anche in Inghilterra, ma non vi è mai stato in prima persona. Più qualcosa di hippy che da veri Maghi.
    Resta fermo sul posto mentre lo sguardo cenere studia con attenzione i contorni del luogo dove adesso si trova. La mente sottile si muove frenetica. Potrebbe trattarsi di una specie di visione, ma è tutto troppo reale, inoltre conosce bene la sensazione della mente del suo Signore che invade la sua volontà. Qualcosa potrebbe essere andato storto nel rituale e magari il Mangiamorte ora è disperso in qualche landa desolata della Russia. Ma nonostante gli sforzi non riesce a smaterializzarsi, questo è qualcosa di strano, molto strano. Inoltre, dall'alto della sua saccenza, è certo che il rituale sia andato nel migliore dei modi. Nessun errore. Ne ha l'assoluta certezza. Hanno speso quasi due anni per impossessarsi di quella maledetta fenice e recuperare abbastanza sangue di unicorno. Tutto era perfetto.
    Tutto.
    Non è possibile che il braccio destro dell'Oscuro Signora possa aver sbagliato qualcosa di tanto banale.
    Ragionando, però, potrebbe aver commesso un piccolo errore, o meglio una leggerezza interpretativa, ecco. Il rituale doveva aprire un varco verso l'horcrux nascosto da Lord Voldemort, ma non era certo specificato che questo fosse sbucato dal varco. Quindi è probabile che Salazar sia stato prescelto per recuperare l'horcrux in prima persona e poterlo così riportare indietro. Ecco, probabilmente le cose stanno andando così.
    Istintivamente il Mangiamorte afferra la sua bacchetta scura con la mano destra e la punta al cielo.
    Morsmordre
    Sibila attendendo che il Marchio Oscuro prenda vita nelle nubi cariche di neve. Vuole avvertire Lord Voldemort del suo arrivo, che presto giungerà a salvare l'ultimo frammento della sua Anima per portarlo nuovamente in vita. E' disposto anche a sacrificare il suo stesso corpo, se dovesse essere necessario. Eppure, nel cielo, non succede nulla. Solo grigia neve che schiumeggia silenziosa. Un cipiglio adirato crepa il volto pallido. Probabilmente i suoi poteri sono sottoposti a limitazione in questa nuova realtà.
    Le cose sono così cambiate, che nemmeno tutti gli incanti di difesa che solitamente lo proteggono, si attivano quando qualcuno gli spunta alle spalle. Un tremore smuove il petto in un sussulto, si volta rapido facendo svolazzare i capelli platino. La bacchetta puntata verso di lei, probabilmente inutilmente date le ultime prove. La squadra da capo a piedi studiandone la silhouette, i capelli ed il bel viso.
    Esistono umani che celano i peggiori mostri.
    Le sorride ambiguo. Probabilmente egli stesso si sente un mostro, nell'accezione utilizzata dagli altri. A domanda si limiterebbe a rispondere che ha semplicemente avuto il coraggio di fare ciò che andava fatto.
    Probabilmente hai ragione, cara.
    Il Mangiamorte certo non si è lasciato scappare la strana coda di cui è adorna la ragazza ed il branco di lupi che pare seguirla. Probabilmente si tratta di una Metamorfomagus a caccia.
    Temo di essermi perso, pensi di potermi aiutare a comprendere dove sia finito?
    Le scocca un sorriso, che non riesce ad essere sincero, gentile, ma una specie di inquietante smorfia. La bacchetta, leggermente abbassata, resta comunque rivolta verso l'interlocutrice. Lo sguardo, frenetico, studia la situazione, in particolar modo i lupi che si avvicinano. Funzioneranno gli incantesimi anti-lupo che conosce?
    Una pessima situazione.

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    Esistono umani che celano i peggiori mostri.
    Dovette tenere le mani davanti alla bocca per trattenere una risatina.
    « Pffff. Non ne ho mai visto uno, ma mi piacerebbe. »
    Mentì in tutta risposta, divertita da quello scambio. Era da un po' che non parlava con una persona, aveva dimenticato quanto fosse divertente.

    Probabilmente hai ragione, cara.
    Proseguì l'umano. Uno dei lupi avanzò di tre passi superandola, salvo rigirarsi facendo scattare le fauci simili a tenaglie appena altri due lupi tentarono di imitarlo, scatenando una zuffa della durata di un paio di istanti, subito soffocata in guaiti appena Little Red strinse fra le dita il pelo grigio della prima belva e si abbandonò su quest'ultimo con tutto il suo peso, obbligandolo ad accucciarsi sulle quattro zampe, il muso che andava subito ad infilarsi mestamente fra la neve. Il quarto lupo invece era sparito: era il più arretrato del piccolo branco e si era defilato in silenzio, ma la sua assenza spiccava come una mancanza fin troppo evidente.
    Temo di essermi perso, pensi di potermi aiutare a comprendere dove sia finito?

    « Ku ku ku. Questo posto è un crocevia fra tanti posti. Un incrocio fra realtà e fantasia. »
    Mentì Little Red.
    « Qui vivono demoni dalle forme più strane, spettri colorati e tutto ciò che di strano ha da offrire l'irreale. Ti ha trascinato qui il Moskstraumen, la risacca del male. Se hai perso la tua "stella polare" puoi anche rassegnarti: non c'è ritorno da qui, a meno che gli dei non hanno scommesso sulla tua esistenza! ♬ »
    Ridacchiò ancora. Aveva un sacco voglia di giocare e quella situazione la divertiva più di quanto avesse sperato, per questo non avrebbe mai lasciato che i suoi compagni sbranassero quell'umano a costo di lasciarli morire di inedia. La fame non è un buon motivo per sottrarsi ad un gioco.
    « Veneri un dio, signor umano-che-cela-un-mostro...? Oppure vuoi diventarlo tu stesso? Qui puoi farlo. »
    Il lupo alzò di scatto la testa dalla neve, rizzando le orecchie. Anche Little Red fece altrettanto, e per un istante la sua espressione mutò. Fu solo un momento, subito tornò a sciogliersi in un sorriso divertito e grattò con vigore il pelo dietro alla nuca della bestia a cui si era accasciata finché l'animale si abbandonò di nuovo, lasciandosi coccolare. Del quarto lupo ancora nessuna traccia...

     
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    La situazione in cui si trova non è del tutto chiara, e sicuramente non ha il tempo necessari per potervi riflettere con calma e serenità. Da un lato dovrebbe rivedere, almeno mentalmente, le varie fasi del rituale per comprendere se tutto sia andato per il verso giusto, dall'altro la presenza di questa strana licantropa con il suo stuolo di lupi, certo non gli garantisce la serenità di una pacata riflessione.
    Stringe con forza la mano armata della sua bacchetta. E' vero che il Marchio Oscuro non è stato evocato e che non riesce a smaterializzarsi, però, sente ancora il potere scorrergli nelle vene. Quindi probabilmente alcuni incantesimi del suo grimorio sono ancora utilizzabili. Sarebbe bello comprendere quali siano quelli ancora disponibili.
    Il viso liscio si muove appena seguendo i movimenti delle creature. E' palese che siano affamate, ma la donna in qualche modo ha il pieno controllo sui loro più bassi bisogni. Due denti smaltati mordono le labbra sottili in una rapida riflessione. Senza contare che il quarto lupo è ancora disperso, o meglio si è allontanato e teme che possa essere andato a caccia...la sua caccia.
    Come si chiama questo crocevia?
    Domanda cercando di aggrapparsi alle sue conoscenze. Durate i suoi studi non si è mai dedicato troppo a quelli extraplanari ed alle teorie di mondi paralleli. Certo Lord Voldemort ha sfruttato proprio questi studi per salvare la sua anima, ma certo Salazar non è paragonabile all'Oscuro Signore. La mano libera si muove sotto il pesante cappotto e lo scosta poco oltre la spalla. Certo, così sente maggiormente il freddo, ma di contro ne guadagna in movimento, in particolar modo se dovesse volgersi alle spalle rapidamente.
    Che mondo interessante. Una discarica extraplanare, in pratica, dico bene?
    Non ricorda di conoscere qualcosa del genere, quindi si deve trovare in un nuovo e sconosciuto mondo.
    Un mondo perfetto dove nascondere la propria anima per alimentare la propria immortalità.
    Tutto potrebbe essere coerente con i piani dell'Oscuro Signore.
    Non credo nelle divinità. Sono le nostre azioni e la nostra volontà a plasmare la realtà. Non c'è qualcuno nell'alto dei cieli che orchestra le nostre vite come mere marionette.
    Avanza di un passo verso la donna stravaccata sul lupo. Lo sguardo cenere cerca quello animale e dorato.
    Noi siamo il motore primo dell'Universo.
    Io credo negli ideali, credo nelle stelle polari che possono ispirarci e guidarci verso una meta.

    La lingua sibila tra le labbra umettandole. Il gelo pungente gli schiaffeggia il volto con vigore. Le orecchie attente a cogliere eventuali imboscate. Non si sente tranquillo senza i suoi incantesimi di protezione.
    Io avevo una stella polare, purtroppo è andata dispersa a causa della malignità degli ignoranti.
    Mi trovo qui, appunto, per trovarla nuovamente.

    Una pausa, un sorriso sghembo e la fatidica domanda.
    Mia cara, conosce l'Oscuro Signore?

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    Come si chiama questo crocevia?
    Tornò a studiare lo straniero, mentre accucciata fra il pelo folto del lupo grigio continuava a giocare con le orecchie, domandando a se stessa quale fosse il metodo più divertente per imbrogliare il naufrago. Non era brava con i piani, i progetti a lungo termine la annoiavano e comunque non era abbastanza paziente, preferiva improvvisare di volta in volta, e così fece anche in quel momento. Di fatto, ogni sua singola parola era proferita di getto, senza uno schema né un intento.

    « Ha tanti nomi... »
    Mentì con un tono di voce sovrappensiero, senza guardare lo straniero in faccia bensì puntando lo sguardo in una punto indefinito del cielo multicolore.
    « Un viandante che ho incontrato qualche tempo fa mi ha detto che questo è il Baralku, un altro ancora l'ha definito l'anticamera dei Campi Elisi. Un Re del profondo sud ha dichiarato che il suo nome è "Il Mio Regno", un imperatore dell'antichità invece diceva che poiché si tratta del Jahannam e del Janna al tempo stesso, il nome doveva trovarsi a metà fra i due. »

    Che mondo interessante.
    Proseguì l'umano, apparentemente entusiasta delle menzogne della fiaba rossa.
    Una discarica extraplanare, in pratica, dico bene?
    Little Red non rispose, le sue orecchie fremettero e per un solo momento disegnò una impercettibile smorfia di disappunto sul visino da ragazzina. Non le piaceva quella definizione, per qualche motivo le dava noia. Forse perché definire una discarica il luogo dove adesso viveva faceva di lei una specie di accattona, che grufola fra la spazzatura in cerca di giocattoli rotti. Quella definizione era fastidiosa, e dovette raccogliere una buona dose di pazienza per non manifestare apertamente il suo disappunto e porre fine a quel gioco anzitempo. Per quanto fosse capricciosa, non era così sciocca da ammazzare il suo nuovo passatempo solo per una definizione andata storta. O no? Ci pensò su. In effetti, probabilmente ne sarebbe stata capace.

    Non credo nelle divinità. Sono le nostre azioni e la nostra volontà a plasmare la realtà. Non c'è qualcuno nell'alto dei cieli che orchestra le nostre vite come mere marionette.
    "Non è un credente", meditò Cappuccetto Rosso. Strano, a guardarlo avrebbe detto il contrario, gli umani sono propensi ad essere disperatamente devoti a qualcosa, e quel qualcosa di solito era proprio una divinità..
    Noi siamo il motore primo dell'Universo.
    Io credo negli ideali, credo nelle stelle polari che possono ispirarci e guidarci verso una meta.

    "Un idealista", realizzò subito, trovando quel dettaglio affascinante.

    Io avevo una stella polare, purtroppo è andata dispersa a causa della malignità degli ignoranti.
    Mi trovo qui, appunto, per trovarla nuovamente.
    Mia cara, conosce l'Oscuro Signore?

    Quella domanda quasi la fece schizzare in piedi:
    « Ne conosco molti!! ♥ »
    Esclamò con foga, battendo le mani all'istante come a sottolineare l'entusiasmo di quella bugia, spaventando così senza volerlo l'intero branco che dette subito segni di nervosismo, istantaneamente placati appena si voltò soffiando loro addosso e riportandoli fra i ranghi. No che non potevano sbranare l'umano! Non è da mangiare, dannazione! Non per il momento, almeno.
    Riprese subito il discorso, rivolgendo al naufrago un bel sorriso radioso.

    « Certo che conosco un oscuro signore! Anzi, ne conosco molti. Almeno quattro, se non sbaglio, ma probabilmente se cerchi bene in questo mondo potrai trovarne perfino di più. Ufuf, non sei certo la prima anima ad approdare in questi lidi, mister mostro-che-si-finge-umano! Quando i venti dell'etherium soffiano forti, i mari dell'infinito si agitano e la risacca spesso lascia tanti piccoli souvenir qua e là, spesso ancora vivi. A volte si tratta di creature potenti, ben decise a radunare seguaci e cercare di ritagliarsi dei domini. E non sono pochi quelli che, nel farlo, proclamano "io sono l'oscuro signore!!!" »
    Disse Little Red, un sacco divertita, mentre alzando le mani al cielo e modulando la voce in modo buffo si lanciava nella parodia piuttosto fanciullesco di un mago nero che tenta di darsi un tono definendo se stesso in quel modo, con quell'aggettivo altisonante che le suonava così strambo ed infantile. "Oscuro signore!" Se mai le sarebbe venuto in mente di crearsi un regno e autoproclamarsi re, si sarebbe fatta una bella risata davanti a chiunque avesse tentato di apostrofarla in quel modo! E poi l'avrebbe ucciso, chiaramente, in modo da dare l'esempio. "Oscuro signore" era davvero un modo carnevalesco di definire un sovrano, ma questo non lo disse allo sconosciuto.

    « Di luogo in luogo, se decidi di viaggiare potresti trovare un sacco di Oscuri Signori! Tu quale cerchi? Forse uno con... »
    Lo guardò di nuovo. Appuntò gli occhi furbetti sui vestiti del mago, sorrise e azzardò un cinquanta e cinquanta. Il simbolo giusto era il teschio della fibbia, oppure la serpe della cinta?
    « ... Un serpente...? »
    Disse impedendo a se stessa di ridacchiare.
    Non aveva idea di dove cavolo stava andando a parare, però prometteva di essere uno scherzo bellissimo!

     
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    Non riesce a comprendere la figura che si trova davanti. Ovviamente deve essere imparentata con qualche licantropo, il che la rende particolarmente pericolosa dato che non ha con sè la sua pozione antilupo (ed in tutta franchezza odia particolarmente le pozioni), inoltre deve conoscere qualche particolare incantesimo in grado di comandare anche gli animali. Forse sono delle marionette manovrate tramite un incantesimo locomotor, eppure nota che tra il gruppo di lupi e lei c'è un'interazione che va oltre un semplicemente incantesimo, imperio o locomotor che sia. Quello che è certo è che chi ha davanti è strano e cosa ben più importante pericolosa. Lo percepisce, sente quel frizzante sesto senso che gli accarezza la pelle. Si sente sotto scacco e vive nella consapevolezza che in questa situazione probabilmente potrebbe avere la peggio. Ha già provato ad utilizzare due incantesimi, senza alcun risultato. Quali sono rimasti nel suo personale arsenale?
    Anticamera dei Campi Elisi?
    Ricorda di aver letto qualcosa di questo genere nei racconti di miti e leggende del passato; oltre questo però il resto delle informazioni che riceve è piuttosto confondente. In pratica questa realtà extraplanare non ha un nome preciso, ed ognuno la appella come preferisce. Questo è assai pittoresco e rafforza l'idea che l'Oscuro Signore abbia voluto nascondere la sua anima proprio in un posto del genere. Molto interessante.
    Molti, addirittura?
    Quanto è affidabile questa informazione? Perchè la ragazza risponde con tale foga ed entusiasmo ad un argomento potenzialmente taboo? Ascolta, ma il meccanismo del dubbio e la sensazione di esser braccato cominciano a farlo sudare freddo nonostante le temperatura glaciali ed i vestiti pesanti.
    Ognuno è libero di proclamarsi Oscuro Signore, ma quello di cui parlo io non si è mai fregiato volontariamente di tale titolo.
    Il suo nome seminava panico e terrore tra le genti che han cominciato ad evitare ance solo di bisbigliare il suo nome. Alcuni dicevano, infatti, che egli potesse sentire il fruscio del suo nome smosso dal vento, così da materializzarsi davanti a chi ne sciupava il nome. Storie divertenti che nascondevano cercamente un fondo di verità. Un buon incantesimo, dopotutto, in grado di fare qualsiasi cosa, non è vero?

    Scocca un sorriso, come a voler intendere che lui di queste cose se ne è un profondo conoscitore, ma in realtà quella domanda apre ad un panorama più ampio per comprendere se chi ha di fronte si intende di queste cose e quale è il rapporto con la magia di questo particolare universo.
    Il mio compito, mia Cara, sarà esattamente questo. Dovrò cercare gli Oscuri Signori, sin quando il mio Lord non si paleserà davanti a me. Questo è il motivo per cui sono stato trascinato in questo mondo.
    E lo dice con orgoglio, a mento alto e sguardo fiero. E' il braccio destro di Voldemort e questo è un grande vanto. Un vero e proprio onore. La Magia deve aver percepito questo legame speciale ed ha spendito solo Salazar a compiere la missione. E così sarà.
    In passato l'Oscuro Signore si accompagnava con un serpente; ma anche con Dissennatori, giganti, troll, ragni giganti e creature delle tenebre delle più disparate. E' indubbio, però, che preferiva di gran lunga i rettili striscianti.
    Questo per caso ti aiuta a restringere la cerchia degli Oscuri Signori che conosci?

    Domanda fingendo una falsa curiosità, quasi una speranza. E' ben consapevole dell'impossibilità di quello che dice. Lord Voldemort ha inviato un semplice frammento di anima in questa realtà, senza gli adeguati rituali è impossibile riportarlo in vita. Se lo avesse fatto, poi, sicuramente sarebbe tornato nel proprio mondo...quindi è quantomeno bizzarro che il Signore Oscuro sia "vivente" in questo mondo.
    Lo sguardo cenere, intanto, si sposta dalla ragazza e si muove nella distanza di ghiaccio e neve alla ricerca di qualche luce o appiglio di umanità...ma il quarto lupo, dov'è?

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    Le labbra sottili di Little Red, già curvate in un sorriso lieve, accentuarono la loro piega mano a mano che iniziava a capire meglio. Ufuf, c'era di che divertirsi. Perché non ci era andata troppo lontano nel valutare il tipo di giocattolo che aveva davanti. Dopotutto aveva imparato a conoscerli bene e a distinguere le loro sfumature e le complessità del loro animo, così complesse rispetto alle fiabe ed agli incubi del regno della fantasia. Gli umani sono genericamente attratti dalle illusioni, sguazzano in un mondo fatto di mota e fango e cercano in tutti i modi di dare un senso alla loro esistenza, cercano uno scopo. Fa parte dei loro bisogni primari, importante quanto amare o creare dal nulla immagini fantasiose di regni al di là della morte.

    In passato l'Oscuro Signore si accompagnava con un serpente; ma anche con Dissennatori, giganti, troll, ragni giganti e creature delle tenebre delle più disparate. E' indubbio, però, che preferiva di gran lunga i rettili striscianti.
    Questo per caso ti aiuta a restringere la cerchia degli Oscuri Signori che conosci?


    « Nop. »
    Disse piegando la testolina a lato in cenno di diniego, mentre teneva buono il lupo grigio frugando nel pelo ispido con le dita sottili. Non aveva idea di cosa fosse un Dissennatore, ma non ci fece troppo caso. Una creatura curiosa avrebbe domandato, Little Red però era fatta di pura malizia e non aveva troppo interesse a soddisfare la mera curiosità, salvo qualora fosse necessario per portare a buon fine qualche marachella. In questo caso aveva tutto ciò che le serviva, e

    « Ce ne sono un sacco che corrispondono alla tua descrizione. Ad esempio... »
    Ed ecco la portata principale. Un paio di descrizioni le aveva già pronte da tempo, si era divertita più volte ad immaginare i reami malvagi di alcuni alfieri, riguardo gli altri due avrebbe semplicemente improvvisato. Era brava a farlo, di certo si sarebbe inventata una storia credibilissima.

    « I Signori Oscuri più grandi e potenti sono divisi ai quattro punti cardinali, regnano con una tregua che perdura da anni, costantemente attenti ai loro domini mentre di volta in volta sfidanti sempre più forti radunano eserciti e marciano sulle loro capitali con l'intento di rovesciarli e prenderne il controllo. Per esempio ad Ovest regna un demone dalle fattezze femminili, che ha creato un regno di adoratori che lo venerano come un dio. Ha le ali bianche come gli angeli e fattezze celestiali, ma in realtà si tratta di una creatura spietata oltre ogni limite, che domina i cieli con eserciti di soldati su chimere alate e streghe e stregoni sotto la sua egida. Speculare ad essa il suo più formidabile alleato: l'Imperatore delle Illusioni dell'Est. Quando è apparso decenni or sono il suo regno era spoglio e deserto come questo in cui ti trovi, ma al suo arrivo ha gettato incanti talmente potenti da distorcere la realtà, ed ora a chiunque vaghi per i suoi domini appare un regno di sconfinata gioia e letizia, dove tutti sono felici e benevoli, ma in realtà un abitante su quattro è un mostro al servizio dell'Imperatore, occhi e orecchie del despota, che si confonde fra la folla di umani in cerca dei nemici del suo sovrano. »
    Gesticolò con fare drammatico per sottolineare le sue parole, certa che si trattava di una bellissima composizione. E rischiava davvero di scoppiare a ridacchiare immaginando quel tipo così serio e composto che viaggiava per i reami dell'Est e dell'Ovest fatti di latte e miele e veniva preso per matto da chiunque incontrava. Ora però doveva inventarsi qualcosa anche riguardo al nord ed al sud. Uhm, vediamo...

    « Adesso invece ti trovi nel reame all'estremo nord, dominato da un negromante che ha illuso la morte e traffica con gli spiriti del ghiaccio, animati nella forma di terribili pupazzi di neve. La sua capitale è facile da trovare, ma è impossibile accedervi. I suoi schiavi diffondono dicerie sul perché, ma il motivo è presto detto: il signore del nord teme gli assassini, per questo a nessun esterno è concesso l'ingresso nella sua città. Il suo alleato è il Re dei Sotterranei del Sud, che gli fornisce schiavi dalla volontà annullata in cambio di carichi enormi di ghiaccio in cubetti. Il sud infatti è un completo deserto dove l'acqua non può esistere, tutto ciò che è liquido vale quanto l'oro ed il Re-Talpa domina con pugno di ferro grazie al suo monopolio del ghiaccio. Mentre il popolo muore per la mancanza d'acqua, lui si fa bagni rinfrescanti in enormi piscine piene di ghiaccio. E' per questo che il sud è il reame degli schiavi! »
    Le veniva da ridere, ma fu bravissima a mantenere la calma ed un'espressione divertita ma non beffarda.
    Il gioco era appena agli inizi e già si stava divertendo un mondo!

     
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    Qualcuno potrebbe definire questo strambo reale semplicemente: pittoresco.
    Un mondo oscuro governato da figure altrettanto oscure e prive di scrupoli. Illusionisti, demoni, e chissà cos'altro. E' indubbio che questo reame ha sicuramente molte cose interessanti di cui raccontare.
    Riflette sulle parole della ragazza, sembra quasi divertita, eppure così seria, non riesce a leggerne il pensiero a dispetto della sua dota di legimanzia. Dovrebbe provare ad utilizzare qualche incantesimo, ma teme ripercussioni, ed al momento non sarebbe in grado di sostenere uno scontro magico. Sempre che abbia ancora potere e quindi si possa definire concretamente un mago.
    Quindi nell'Ovest un demone, tanto bello quanto pericoloso che sotto il suo comando ha schiere di demoni e chimere.
    Ripete facendo giusto un paio di passi di lato, meditabondo. La mano infreddolita che sfrega il mento mentre guadagna appena un metro di distanza. Riflette sulle informazioni che gli vengono regalate. Muove lo sguardo in una direzione sognando questo particolare demone.
    Ad Est, invece, un potente illusionista o magari potrebbe trattarsi di un trasfiguratore. Questo è molto interessante.
    Quindi esiste il potere di trasfigurazione. Deve provare, quando sarà in una situazione di maggior calma, questa particolare branca della magia.
    Qui a Nord un negromante, mentre invece a Sud un Re-Talpa.
    Spunta mentalmente anche negromanzia nella sua testa. Di conseguenza anche le evocazioni devono essere utilizzabili in questo piano dell'esistenza. Resta giusto da provare la magia elementale e poco oltre. Il suo arsenale magico, quindi, dovrebbe esser ancora quasi-intatto. Il fatto che il sigillo oscuro non sia evocabile, probabilmente è quindi dovuto al fatto che il Signore Oscuro deve essere ancora in letargo, la sua anima incapsulata in qualche artefatto in attesa che qualcuno possa liberarlo e risvegliarlo. Anzi, magari addirittura vive parassita nel corpo di qualche sventurato fortunato.
    Lo sguardo cenere si sposta verso quello che dovrebbe essere l'Ovest e quindi verso il suo opposto, l'Est. Al momento gli sembrano i due Presidi più promettenti. Nel primo potrebbe incontrare dei suoi colleghi, streghe e maghi con cui condividere informazioni; l'Ovest ugualmente potrebbe nascondere potenti maghi più affini alle sue capacità. Potrebbe mettersi in mostra così da farsi condurre da tale Imperatore delle Illusioni. Al momento gli sembrano le strade più semplici da battere, meglio evitare negromanti sociopatici e Talpe accaldate.
    Tutto....come dire...
    Storce le labbra in una smorfia mentre ritorna nella sua posizione precedente. Una mano a tenere il manto appena sollevato, la mano destra a stringere la bacchetta. Manca ancora un lupo all'appello ed è sicuro che non vuole essere il loro spuntino.
    Pittoresco.
    Sembra un mondo interessante, governato da oscuri signori che badano al proprio regno.
    Interessante, indubbiamente interessante.

    Annuisce lentamente. Ricerca lo sguardo della ragazza lupo a cui mostra un sorrisetto divertito.
    Ma a dispetto di quello che dici, nessuno di questi Oscuri Signori corrisponde alla mia descrizione.
    Non ha certo perso tempo, ma la domanda che le aveva posto era ben più precisa e limitava il panorama delle possibilità a pochi figuri. Nessuno tra quelli elencati è compatibile, quindi probabilmente la ragazza non è utile allo scopo.
    Dimmi, Mia Cara, dove sono ubicate le terre dell'Est e dell'Ovest?
    Vuole mettersi in cammino, subito. Deve trovare un riparo, cibo ed acqua e poi continuare la sua missione.


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    Ma a dispetto di quello che dici, nessuno di questi Oscuri Signori corrisponde alla mia descrizione.
    Little Red non si stupì troppo di una tale affermazione. Il punto è: non aveva la minima idea di come fosse fatto un "oscuro signore", e se le elaborate bugie che aveva inventato su due piedi erano buone per prendere un po' in giro un naufrago, di sicuro non andavano bene per indirizzarlo sulla strada sbagliata! Invero si rese conto dell'errore troppo tardi: avrebbe dovuto chiaramente rimanere più sul vago, di sicuro se il signore era oscuro allora era vestito di nero, su questo non c'era dubbio! E siccome il naufrago aveva un fermaglio a forma di serpente, allora doveva essere impelagato in qualche modo con quei rettili striscianti! Rimanendo solo su quelle vaghe informazioni poteva ingannarlo, ma d'altronde si rese conto che così facendo non era abbastanza divertente. Convincere un perfetto sconosciuto dell'esistenza di una mafia dei pupazzi di neve e di una lobby di schiavi portatori di ghiaccio nel deserto era troppo più comico!

    Dimmi, Mia Cara, dove sono ubicate le terre dell'Est e dell'Ovest?
    Il vento ululò, portando con se il grido di una donna.
    « Ma è ovvio! ♥ »
    Little Red fece un bel sorriso, ignorando i suoni come se non esistessero.
    I lupi pure avevano udito. Avevano mosso le orecchie, e non si erano mossi.
    « Chiaramente: l'est sta ad est. »
    Mentì lei, indicando l'ovest.
    « E l'ovest... beh. Ad ovest. »
    Mentì ridacchiando, indicando l'est.

    « Scegli bene la tua meta, ma attento! » Gli disse a mo' di ammonimento, cercando di spaventarlo: « Gli incantesimi illusori dell'oscuro e terribile padrone del nord sono terribili, ed i pupazzi di neve sono i suoi servi e soldati! »
    Altre grida provenienti dall'orizzonte. Stavolta i lupi non rimasero indifferenti, e nemmeno Little Red.
    « Vorrei accompagnarti, ma mi spiace: è ora di cena. »
    Disse sentendo il pancino che faceva grooowwwll.
    Aveva fame. E non era l'unica. Ora forse il mangiamorte poteva formulare un'ipotesi su dove si era cacciato il lupo mancante.

    « Ti consiglio di incamminarti verso sud al più presto! »
    Disse indicando una direzione ben precisa, mentre i lupi scattavano in quella diametralmente opposta.
    « A meno che... non vuoi rischiare di diventare cibo per lupi! »
    Sorrise. Un bel sorriso ferino e selvaggio. Poi scoppiò a ridere come se la sua fosse una battuta.
    « Nyahahahahah! Arrivederci, signor umano-che-cela-un-mostro! Penso che ci incontreremo di nuovo ♥ »
    E corse via, sulla scia dei compagni animali. A caccia.
    Nel frattempo l'orizzonte multicolore mutava e cambiava, le sfumature del rosso diventavano arancio e poi giallo, verde, viola.
    Il signor Salazar non sarebbe stato il primo dono di quella notte di monsieur Maelstorm a madama Endlos.
    Little Red ed i suoi lupi, però, avrebbero fatto in modo che il mangiamorte sarebbe stato l'unico a rimanere vivo per vedere l'alba...

     
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    Ha bisogno di più informazioni, questo è chiaro. Ma prima di informazion ha bisogno di un luogo sicuro in cui sopravvivere al vento sferzante. Sin ora ha resistito, malamente, ma solo grazie all'adrenalina che gli scorre forte nelle vene. Deve trovare un riparo, leccarsi le ferite, capire quanta e che magia è rimasta nel suo arsenale e poi studiare meglio questo strano reame.
    Grazie
    Si limita a rispondere esibendosi in un piccolo inchino verso la donna, lo sguardo invece è sempre ben attento a cosa stanno facendo i lupi. Sembra che abbiano designato una nuova preda, una preda diversa. Ne può essere sicuro? In realtà, no, quindi meglio mantenere sempre ben alta la sua difesa.
    Buona Cena, è stato un piacere fare la sua conoscenza.
    Un giorno, vedrà, le presenterà l'Oscuro Signore e lo troverà molto interessante.

    E' la promessa di un Mangiamorte è certezza. Si limita ad osservare il gruppo che si allontana prima di incamminarsi verso la direzione che gli è stata designata. I pupazzi di neve, pare, siano creature oscure e malevole.
    Che mondo bizzarro.
    Si limita a rispondere muovendosi goffamente nella neve.


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