Surrounded by Darkness

Quest: End-Game

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Keyblade-Master


    Group
    Member
    Posts
    704

    Status
    Anonymous
    ...continua da qui~


    « BASTA!!! »

    Il suo grido tuonò con forza fisica, scaraventando esseri, ombre e gocce d'acqua attorno a lui in una sfera di vuoto in espansione. Magia, pensò stancamente, ma lui non era mai stato abile in questo.

    Ma poi, che importava? Era stanco, stanco, stanco; stanco di distruggere Heartless, stanco di lottare, stanco di muoversi, stanco di vivere, stanco di tutto. Aveva perso la cognizione del tempo, le sue braccia si muovevano ormai meccanicamente gridando forsennate la loro spossatezza, le sue gambe zoppicavano incerte, i Keyblade pesanti come mattoni, la testa sempre più pesante - e poi gli Heartless, Heartless, sempre più Heartless, che vomitavano dalle strade, dalle ombre, dai vicoli, dai palazzi, dalle pozze d'acqua, da tutto e da niente - e lui che era stanco, sempre più stanco.

    Mosse il braccio e Portafortuna, un tempo così leggero e leggiadro, distrusse l'ennesima Neoshadow prima che potesse cavargli un occhi. Mosse l'altro, e Lontano Ricordo ricordò al suo compare perché attaccarlo di spalle non aveva mai funzionato prima. Un passo a destra, così che l'ennesimo nemico in salto si interponesse col cammino in ritorno del suo Keyblade argentato disintegrandosi da solo, per poi trattenersi dal crollare rovinosamente al suolo.

    Stanco, sempre più-

    s t a n c o.

    Come c'era finito lì, ovunque fosse "lì"? Non aveva memorie di palazzi e grattacieli, né di cieli notturni divelti di nubi e stelle. Ricordava gli Heartless... tanti, tantissimi Heartless, ma non così tanti come ora... e ricordava di lottare, lottare senza fine, ma non riconosceva il mondo, e non sapeva come ci fosse arrivato, che stesse facendo prima,
    Aveva provato ad andarsene, ma non era riuscito ad aprire un Corridoio Oscuro, poi gli Heartl
    ... poi aveva smesso di pensare, concentrandosi solo sul combattere, sul sopravvivere...

    ...un tremore attraversò l'asfalto e inciampò, poi cadde.
    Gli Heartless caddero con lui.

     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Nobody



    The Deep Shadow

    Group
    Member
    Posts
    568

    Status
    Anonymous
    ...continua da qui~


    Naxe aveva ragione: schiere di Heartless non possono contrastare individui determinati. Era un'ovvietà tautologica, una volta compresa la natura dell'Heartless ad un livello superiore della mnemonica liceale. Nè tantomeno lui aveva mai creduto di poter veramente trattenere suddetta squadra di soccorso con suddette forze, solo di darne l'apparenza.
    Sasha proveniva da un mondo di illetterati fanatici, dopotutto.

    L'intervento di Naxe e il fatto che - in qualche modo - il suo amico aveva trovato il modo di attingere ad una fonte di potere per lui praticamente illimitata aveva messo un bell'inceppo nei suoi piani. L'intero teatrino era un gioco di equilibrismo attentamente studiato, con poco margine d'errore.
    Ma andava bene anche così.

    Le regole del gioco non erano più a suo favore?
    E lui avrebbe cambiato le regole del gioco.

    Il mondo onirico da lui riprodotto andò in pezzi, sostituito da un labirinto di ricordi frammentati notevolmente meno accurati della precedente riproduzione. Una collezione imprecisa di mondi, frammenti escheriani di realtà sparse per tutto il multiuniverso unite da fallacie logiche specificatamente pensato per far venire il mal di testa all'inesperto esploratore. Naxe ci avrebbe messo una ventina di minuti a capire dov'era e come arrivarci. Lui contava di finire in cinque.



    Si tolse l'elmo e lo lasciò cadere nella sabbia scura. Orgoglio a parte, combattere Naxe al picco del suo potere era un incubo - e il "piccolo bisticcio" di prima era quanto di più simile poteva capitargli. Come diamine aveva fatto a rendere quel sogno più reale al punto da... oh, ma che importava. Aveva altro da fare adesso.

    Schioccò le dita, e Sasha apparve.
    ...beh, tecnicamente "cadde". A faccia in giù nella sabbia.
    Non si sentiva molto caritatevole verso il giovane imbecille oggi, proprio no.

    Il Nessuno lanciò uno sguardo al ragazzo ansimante e gli lanciò contro un incantesimo diagnostico. Fece qualche mugugno pensivo, valutando a mente fattori metafisici che avrebbero fatto venire il mal di testa ad un alchimista spiritico più inesperto, poi si avvicinò al cocciutissimo teenager... e dovette erigere una barriera prima che un Keyblade apparso dal nulla gli staccasse la testa dal collo. Prima di replicare con una sfera di energia che gettò il ragazzo cinque metri più in là.

    « Ma tu non molli proprio mai, eh? » Scosse la testa, esasperato. « Vorrei proprio sapere da chi hai preso... tuo padre non è così testardo, e tua madre aveva di certo più senno. »
    « ...cos- »

    Un altro proiettile di energia lo rispedì indietro di altri cinque metri. Coincidentamente non c'erano altri cinque metri, giacché una roccia di scogliera si trovava a malapena a tre dalla sua schiena.
    Oooops.

    « Scusa, ho forse dato l'impressione che mi importi ciò che hai da dire? » chiese retoricamente il Nessuno, avvicinandosi minaccioso. « Questa volta si gioca secondo le tue regole, ragazzo: non si ascolta niente e si spacca tutto. Vediamo se il metodo del Grigio Mondo è più efficace. »
    « ...gli Heartless... sei stato tu a evocarli... » biascicò Sasha.
    Xord Gik sbuffò sprezzante. « Date una medaglia a questo giovane uomo, che dimostra ancora una volta di aver visto tutto e capito niente. » lo schernì. « Col tuo ridicolo odio fanatico sei arrivato al punto di divenire un Heartless, con la tua testardaggine ti sei fermato proprio al ciglio dell'abisso. Come un sublime buffet cui qualcuno abbia messo ventilatori per spargerne il profumo nell'intera valle. Io posso averli reindirizzati, ma ad averli evocati sei stato tu. Io semmai sono colui che vuole porre fine all'infestazione permanente che sei tu. A tal proposito... »
    « ...meglio dire le regole del gioco, no? »

    Schioccò le dita, e una nuova persona apparve.
    Non di faccia. Non provava alcuna irritazione per Kalia, poverina lei.
    pietà per avere a che fare con il disastro ambulante rappresentato dal nostro Signore dell'Angst? oh si.

    « Arrivati a questo punto tu sei praticamente metà Heartless, e l'unico Cuore nel raggio di venti miglia è quello rappresentato dal nostro simpatico Alfiere di turno. » spiegò il Nessuno. « Dunque... ricordami un secondo cosa si dice ad un'affamata Creatura di Divorazione di Massa di fronte al suo primo buffet... oh si, giusto. »

    « Buon appetito. »

    Schioccò le dita, e l'ultima cosa che vide prima che il Corridoio Oscuro lo portasse altrove fu lo sguardo orripilato
    a f f a m a t o
    di Sasha.

     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Cherish

    Group
    Alfiere
    Posts
    1,245

    Status
    Anonymous

    Serrando i pugni con tanta forza da farsi sbiancare le nocche, la donna torse il lembo della stoffa damascata dell'ampia gonna in uno spasmo insofferente, e mentre i denti -bianchi come file di perle- scricchiolavano al di là della linea sottile in cui le sue labbra si erano serrate, il suo corpo esile, ancora inginocchiato nel punto dove era crollata un indefinito tempo prima, sussultò cavalcando un brivido.

    E per quanto il suo aspetto potesse apparire delicato e fragile, a far vibrare la figura serafica della Dama Azzurra in quel momento non erano né la paura né i sintomi dell'avvelenamento a cui quel tale Godrik l'aveva esposta, bensì un accesso di autentica collera: non verso quell'uomo dai modi irritanti che minacciava la vita di uno dei suoi bambini, ma verso sé stessa.


    « Accidenti...! »

    Per quanto sarebbe stato legittimo -e divertente- immaginare il collo di quel tipo al posto dell'innocente lembo di stoffa tra le sue mani nervose, l'unico pensiero che riempiva la sua mente era la materna preoccupazione per il destino di Sasha: saperlo in pericolo -vittima di una trappola ordita ai suoi danni per la sola colpa di possedere un animo tormentato- la assillava con l'urgenza di doverlo raggiungere al più presto, e il non riuscirci non faceva che ravvivare la sua frustrazione.

    Eppure, erano in una dimensione onirica, e -in quanto Arcano- il Mondo dei Sogni sarebbe dovuti essere un posto a lei congeniale, un luogo in cui poter agire con dominio... Allora perché non era ancora stata in grado di aprire una Soglia? Perché i suoi sensi erano ovattati al punto da non poter percepire e trovare la persona che voleva vedere? Perché Sasha doveva soffrire ancora, e lei non poteva neppure essere lì con lui?


    jpg
    « È assurdo...! Non può finire così...! Non deve...! »

    Il fatto che, davanti a ogni ostacolo o avversità che aveva costellato la sua lunga esistenza, Kalia avesse sempre cercato di mantenere il controllo di sé stessa e il mite consiglio che solo un calmo temperamento offriva, portava spesso la gente a crederla incapace di sentimenti impetuosi... ma era umana anche lei, pur avendone trasceso molte delle limitazioni: non era una bambola di immota e distaccata perfezione, una statuina di cristallo ialino - senza colore né passioni.
    Aveva un cuore, e in quel momento doleva. Se solo fosse riuscita a liberarsi dell'ombra che le contaminava lo spirito...

    Una singola lacrima, limpida come una goccia di luce, scivolò dai suoi occhi e cadde sul dorso della sua mano, e l'Alfiere Orientale abbassò il capo verso l'intreccio che le dita le componevano in grembo; fu in quel momento che una candida mano di donna -una mano amica- si posò sulle sue.

    « ...questo male, lascia che lo prenda io. »

    Mentre un arabesco nero -dalla strana consistenza tra il fluido e il fumoso- cominciava a fluire dal proprio corpo a quella della misteriosa figura, la Dama Azzurra levò di scatto lo sguardo blu zaffiro sul volto dell'interlocutrice, ma tutto ciò che fece in tempo a vedere furono un paio di occhi verdi e uno scampolo di capelli dorati; poi, mentre la sua mente recuperava rapidamente lucidità, il mondo attorno a lei mutò.

    La donna bionda era scomparsa, il luogo che era stata la sua prigione, pure,
    e Kalia si ritrovò esattamente dove aveva desiderato.


    « Arrivati a questo punto tu sei praticamente metà Heartless, e l'unico Cuore nel raggio di venti miglia è quello rappresentato dal nostro simpatico Alfiere di turno. »
    la voce di Godrik suonò chiara in quello spazio notturno, riecheggiando tra i grattacieli
    « Dunque... ricordami un secondo cosa si dice ad un'affamata Creatura di Divorazione di Massa di fronte al suo primo buffet... oh si, giusto. Buon appetito. »

    Con le idee schiarite dal veleno, ora che Sasha era finalmente così vicino da poterlo toccare, la donna cerulea sentì la propria serenità ricostituirsi; aveva udito la spiegazione fornita dal rapitore, ma essa non cambiava assolutamente nulla per lei: Sasha non era un mostro da temere, ma uno dei suoi cari da proteggere... e il proprio dovere diventava solo più categorico ed imperativo, ora che poteva leggergli nelle iridi dorate quanto in difficoltà fosse nel dover tenere a bada le sue tenebre interiori.

    jpgKalia conosceva quello sguardo, perché molte altre volte aveva visto
    la medesima espressione sui visi di persone che aveva amato...


    « Non ascoltare le parole di quell'uomo, Sasha:
    tu non hai alcun bisogno di soffrire così tanto – non da solo, almeno. »


    Quando si levò con grazia dal punto in cui si era ritrovata genuflessa, la Castellana non concesse la minima considerazione all'uomo dagli occhi rossi -che colse anzi l'occasione per dileguarsi in un Corridoio Oscuro-, concentrandosi unicamente su Sasha: gli sorrise con affetto e benevolenza, come la madre che voleva essere per lui, e avanzò nella sua direzione con passo calmo e sicuro.

    « Concedimi di aiutarti... lascia andare la rabbia... e fidati di me: andrà tutto bene – lo faremo andare bene. »

    Senza alcun timore o incertezza, la fanciulla eterna si mosse per avvicinarsi alla roccia contro cui il ragazzino era stato schiantato dal precedente attacco nemico, e -se lui gliel'avesse permesso- avrebbe colmato la distanza che li separava e si sarebbe accoccolata vicino a lui per cingerlo in un abbraccio rassicurante.


    jpg

    gif

    Custode dei Segreti
    Nell'iconografia dei Tarocchi, la carta della Papessa -cui Kalia è associata- incarna l'intuizione, la percezione, e la conoscenza misterica in tutte le sue forme; rappresenta colei che sa, ma che solo in parte svela il suo sapere, per questo è anche chiamata “Custode dei Segreti”.
    Sebbene grande sia il potere di questo Arcano -in parte dimostrato da un quantitativo di mana superiore alla media e dall'immediatezza istintiva nel richiamarlo-, esso non si esprime a livello materiale, ma su un dominio più profondo, quali i mondi sottili che permeano l'esistenza eterea... e prova ne é la vista mistica del suo occhio interiore: la Dama Azzurra è difatti in grado di sentire quando energie magiche e spirituali sono all'opera attorno a lei, individuando incantesimi di natura offensiva, avvertendo i movimenti delle anime presenti d'intorno (disincarnate o in forma fisica), e vedendo l'aura impressa su oggetti e persone, riconoscendone le emozioni positive e negative che vi albergano in base al colore che esse assumono ai suoi occhi; talvolta, il misticismo e la lungimiranza le permettono di vedere le cose nascoste e focalizzarsi sulla verità, riuscendo anche a percepire imminenti pericoli o intenti ostili nell'aria, e -in alcuni casi- avendo perfino visioni di sprazzi del futuro.
    Ciononostante, la Sacerdotessa è calma e distaccata, e sa aspettare il tempo giusto per agire, perché la sua purezza interiore le permette di non essere contaminata da sentimenti negativi o alieni, di resistere alle manipolazioni mentali e di riconoscere le parole sincere dalle menzogne -che produrranno al suo orecchio un sibilo serpentino-, distinguendo la realtà dagli inganni e snudando l'apparenza offuscata da illusioni e travestimenti magici, così da poter difendere sé stessa e coloro che a lei si votano; se il destinatario è consenziente, Kalia potrà anche proiettare i suoi pensieri in quelli di un altro o in un oggetto per trasmettergli un messaggio, sotto forma di visioni, suoni o sensazioni.

    [+10% al Mana | Istant-Casting | Percezione Magica | Auspex Spiritico | Empatia | Mindfuck-Alert | Trick Detector | Percezione dei Pericoli | Precognizione (GDR-only) | Lie-Detector | Difesa Mentale Variabile | Telepatia (Variabile)]



    gif

    Figlia del Mare
    Nell'antica mitologia, le Nereidi -conosciute anche col nome di Oceanine- erano creature immortali e di natura benevola, figlie del dio del mare ed ancelle del suo corteo, e pertanto considerate potenti dee delle acque; venivano rappresentate come fanciulle dai lunghi capelli ornati di perle, a cavallo di delfini o cavalli marini, e... fu incontrando una prematura morte nell'abbraccio di acque gelide che la allora giovane Kalia Menethil finì per assomigliarvi: i suoi capelli un tempo biondi hanno assunto il tenue colore del cielo che si specchia nel mare, la sua carne -anziché corrompersi in quella tomba liquida- ha acquisito l'eterna freschezza dell'immortalità, e il suo corpo ha sviluppato una disumana resistenza alla fatica, alla stanchezza, al digiuno e all'assenza di sonno, mentre il mondo al di sotto della superficie ha smesso di essere un ostacolo per il suo respiro o i suoi movimenti, conferendo alle sue movenze un'aggraziata fluidità persino superiore di quando si trova sulla terraferma.
    Tuttavia, l'affinità tra la Dama Azzurra e il suo elemento ha radici ancor precedenti alle sventurate circostanze che posero fine alla sua vita, poiché già in gioventù (quando si occupava delle ragioni di Stato al fianco o in vece di suo padre il Re), c'era chi tra i Senatori la chiamava “sirena”: per l'impatto che la sua presenza esercitava su quanti la rimiravano, ma soprattutto per la capacità che la sua dolcissima e incantevole voce aveva di irretire coi suoi discorsi coloro che l'udivano, ispirando rispetto, saggezza e autorità, sciogliendosi nell’atmosfera, diffondendosi nell’aria come un profumo, fino a trasformare ogni parola conciliante in armonia e luce, accompagnando la forza alla grazia ogni qualvolta si trovava ad esprimere un’opinione o un comando; dopotutto, a causa dei ruoli politici che è sempre stata chiamata a rivestire, Kalia ha dovuto -per forza di cose- imparare a farsi ascoltare, usando l’arte oratoria per rendere incisivi e ragionevoli i propri interventi, e sfruttando i propri talenti naturali per catturare l’attenzione degli interlocutori, rendendo piacevole per loro prestarle udienza.

    [Immortalità | Apnea | Movimenti Subacquei | Voce Ammaliatrice]


    gif


    Sposa del Cielo
    Per via dell'aspetto algido e puro che la fa sembrare una eterea statuina di cristallo, e dei suoi modi sempre gentili come quelli di un angelo premuroso o di una dea benevolente, Kalia possiede un innegabile carisma, capace di catturare l'attenzione di chi si trova alla sua presenza e di toccare l'anima e il cuore delle persone con cui entra in contatto: il senso di tranquillità che promana è paragonabile alla contemplazione di un cielo azzurro, la fiduciosa attrazione che suscita è tale da colmare ogni riserva con un solo sguardo, così come un gesto compassionevole può spezzare la prudenza o la paura nel condividere sentimenti angosciosi per l’inconfessato e inconfessabile desiderio di liberazione... perché oltre a comprendere i motivi e le emozioni che animano gli altri, ispirare in loro sentimenti positivi e rassicuranti è esattamente ciò che fa la differenza tra un'amicizia e una guerra.
    Si dice che “il Cuore abbia le sue ragioni che la Ragione non può comprendere”, e che “la Mente si lasci sempre abbindolare dal Cuore”, ma questo non è che il più felice esito di un’eterna antitesi -quella tra sentimento e logica- che ha ispirato ben più di un artista, e che si trasforma in una coerente armonia quando ci si ritrova al cospetto della Dama: ciò che Ella ispira nel prossimo è un amore disinteressato e un altruismo spassionato, che fanno presa anche sull’uomo più cinico e diffidente, sulla mente protetta dalla logica più spietata, e sul cuore reso più duro dal dolore o dalla rabbia... perché è semplicemente questo ciò che ella stessa prova per prima nel proprio cuore; spesso non è nemmeno possibile comprendere o spiegarsi come ci si ritrovi abbracciati -o colpiti- da questi stati d'animo, perché quando l'Amore vuol parlare, la Ragione deve tacere, e una gentilezza sincera può trascendere i filtri imposti dalla mente, superare le barriere della diffidenza, e colmare il vuoto scavato dal dolore e dalla solitudine.
    Per qualche arcano motivo, da quando è tornata in vita una tenue ma persistente fragranza pare avvolgere la Dama Azzurra ovunque ella sosti o vada; la sua pelle, i suoi capelli, i suoi abiti... tutto di lei pare emettere un dolce profumo di gigli, che segue i suoi passi come una scia e le si spande gentilmente intorno entro un raggio massimo di 10 metri, sortendo effetti rasserenanti su quanti la circondano; l’effluvio floreale sembra ispirare negli altri pensieri nostalgici e dolcemente malinconici, spesso legati alla regressione verso i propri ricordi di infanzia, evocando sentimenti romantici e teneri, che rafforzano il senso di pace che la delicatezza e la gentilezza di Kalia generano nel prossimo - se le circostanze lo permettono, è anche facile che l’essenza di gigli concili il sonno.

    [Malia di Pace | Profumo di Gigli]


    gif



    Edited by Djibrielle - 2/4/2019, 21:35
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Keyblade-Master


    Group
    Member
    Posts
    704

    Status
    Anonymous

    Il muro esplose in una nube di polveri e calcinacci, disintegrato dall'impatto con un quadrupede color nero-violetto scaraventato con inusitata violenza. L'essere sbatté contro il pavimento e rimbalzò su di esso rigirandosi, mostrando il corno prima fiero e crepitante di fulmini e ora vitreo, crepato e moribondo. Un crepitio di fiamma venne dal di là del muro distrutto e qualcosa di brillante e infuocato roteò in aria e precipitò con violenza, colpendo il corno e disintegrandolo prima che la creatura potesse toccare nuovamente terra.

    Al momento di incontrare nuovamente il suolo, solo cenere rimaneva del Behemoth.

    La nube di calcinacci si ritirò di colpo, soffiata via dall'improvviso arrivo di Naxe. La sua espressione era piatta - una stranezza, per lui - e la sua bocca ridotta ad una linea sottile e non sorridente. La sua mano vuota si piegò ad artiglio e si strinse nel vuoto, e il vuoto divenne prima fiamma e poi Keyblade.
    E poi colpì all'indietro, conficcando l'arma nella gola di un Heartless prima invisibile.

    « Sono stanco di distrazioni. » sussurrò il Nessuno.

    L'Heartless diede un ultimo guizzo e infine espirò, corpo d'Ombra distrutto e Cuore liberato con un guizzo di luce rosata. I suoi compagni alle sue spalle esitarono, i loro atrofizzati istinti riconoscendo l'esistenza di un predatore ben più pericoloso di loro, poi avanzarono incuranti costretti dai legami di servitù che li avevano piegati al volere di Xord Gik. Gli occhi del Nessuno si chiusero e pura energia emotiva d'odio penetrò nel lastricato, trasformando lastricato un tempo lindo e pezzi di mattoni demoliti in immondo putresciume d'un violetto nero e metifico. Il risultante massacro fu abbastanza automatizzato da concedere a Naxe un prezioso momento di riflessione.

    Il problema della sua situazione era che, per un vero Custode del Keyblade, saltare a pié pari tutta quella inutile sequela labirintica era trivialmente facile: bastava fare un pizzico di introspezione e usare il legame che univa il suo Cuore con quello di suo figlio, poi tirare. Purtroppo per Naxe, egli era un Nessuno e dunque sprovvisto di Cuore: niente Cuore, niente legami.
    E la sua affinità per i Cuori non era sufficiente ad ovviare.
    Frustrante.

    Il suo petto si riempì di un sorso d'aria vulcanica, espirando con fatica. Il suo amico aveva assunto controllo di un Sogno. Kalia aveva evidentemente una qualche affinità con la dimensione onirica, o di certo Xord Gik non sarebbe ricorso a mezzi così pesanti, ma lui non aveva modo di sapere quale o come sfruttarla. Navigare il Sogno manualmente era assolutamente inutile, non conosceva il Mondo generante il Sogno sfruttato da Xord Gik come misura dilatoria, non aveva una connessione sfruttabile con i Cuori di Sasha o Kalia, non aveva una connessione sfruttabile con i Keyblade di Sasha, non avev-

    Un momento.

    Naxe abbassò lo sguardo sull'Angelo Monoala.

    ...con i Keyblade.

    Il Nessuno si concesse un sorriso. A quanto pare aveva avuto la chiave del dilemma con sé per tutto il tempo.

    ~

    Incredulità.
    Pura, assoluta incredulità.

    Questa fu la prima emozione che passò folgorante nel Cuore di Sasha. L'inevitabile risultante di un treno razional-logico intercettato a metà dalle parole del mago oscuro come una gigantesca palla da demolizione, lasciandosi dietro vagoni di pensieri spezzati e sparpagliati per metà valle. Un momento di pura incomprensione che deragliò completamente ogni possibilità di pensiero razionale per una manciata di cospicui, rilevanti secondi.
    Il problema era che in quel momento Sasha non poteva permettersi di affidarsi alle emozioni.

    Quando Xord Gik aveva definito il Grigio Mondo 'una massa pustolenta di fanatici religiosi', non stava scherzando. In un momento temporale differente lui, Naxe, Tanek Asjurbag e Ghark O'Male si erano ritrovati loro malgrado invischiati nel progetto di un ragazzino appena divenuto Custode del Keyblade di riformare la cultura del luogo in qualcosa di meno violento. Alla fine la loro soluzione fu un assalto frontale alle capitali dei due reami per spezzare la spina dorsale delle loro armate, con la speranza che il Custode e la sua fazione potessero ritagliare nel caos risultante una casa per coloro che erano stanchi di un'eterna lotta fraticida fra Luce e Oscurità - o meglio, coloro che professavano di seguire Luce e Oscurità.

    Purtroppo Sasha non era come l'omonimo Custode che aveva ispirato Naxe al punto da dare il suo nome al figlio. Lo scontro fra l'educazione di stampo razionale che il padre gli aveva impartito e l'ambiente tendente al fanatismo da cui il ragazzo era circondato si era risolto con la vittoria del secondo, aiutato non poco dall'inopportuna scoperta della vera natura di Naxe e da un attacco di altri Nessuno a forma umana.
    Cosa puoi dire ad un ragazzino di sedici anni convinto di essere per metà mostro ed aver causato, sia pur involontariamente, la distruzione del suo mondo natio?

    « Non ascoltare le parole di quell'uomo, Sasha:
    tu non hai alcun bisogno di soffrire così tanto – non da solo, almeno. »


    Questo.

    Una piccola fiammella di razionalità si fece largo nell'abisso di miasma emotivo che affliggeva il Cuore del ragazzo, spingendo Sasha a battere debolmente le palpebre in direzione della voce di Kalia, nei suoi occhi qualcosa molto vicino al terrore puro.

    « Concedimi di aiutarti... lascia andare la rabbia... e fidati di me:
    andrà tutto bene – lo faremo andare bene. »


    Un verso strozzato sfuggì dalle labbra del ragazzo. Rabbia? Quale rabbia? Oh, si, Sasha provava rabbia - un abisso di rabbia, per l'esattezza - ma non era nulla di fronte al terrore puro di far del male a Kalia stessa. Per chi sapeva - o credeva di sapere - bene i giochetti mentali dei maghi oscuri, il pensiero di essere trasformato in un'arma contro coloro che amavano era l'incubo peggiore.
    Che il diminuito potere che la rabbia aveva sul suo Cuore fosse un fattore intenzionale nel piano di Xord Gik, ovviamente, non gli passò neppure nell'anticamera del cervello.

    Le braccia di Kalia si strinsero attorno al suo petto. Sasha non ricordava sua madre, morta durante il parto, ma l'orfano di tanti anni prima aveva immaginato cosa volesse dire avere una madre. Il ricordo di quei giorni passati riaffiorò tremulo e titubante sull'onda di quel contatto.
    Il contrasto fra lei - morbida, eterea e calda - e lui - sporco, spossato e quasi spezzato - era così acuto da essere quasi doloroso...

     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Cherish

    Group
    Alfiere
    Posts
    1,245

    Status
    Anonymous

    Mentre avanzava fino a lui, Kalia percepì lo sgomento di Sasha, e nel domandarsi come fosse possibile che quel ragazzo gentile trovasse così sconvolgente e incredibile quei suoi gesti tanto semplici -quasi banali-, la Dama Azzurra ebbe compassione di quella solitudine che non conosceva conforto; nel comprendere la radice della sua paura, non desiderò che stringerlo al cuore per consolarlo, e avvolgerlo nella luce di un amore materno di cui il Custode della Chiave aveva in quel momento disperatamente bisogno.

    Era vero che molti aspetti di quella faccenda le erano ancora oscuri, ma nulla avrebbe potuto farle cambiare idea: non stava ingenuamente ignorando l'eventualità che le cose potessero finire per farsi pericolose, ma -semplicemente-
    non aveva paura, perché confidava con inamovibile determinazione nella propria forza... una forza che le scaturiva dalla fiducia che aveva in Sasha e nel legame che condividevano.
    Non lo avrebbe lasciato da solo.
    jpg
    Facendo questo giuramento a sé stessa, la Castellana colmò la distanza con le ultime falcate, e raggiunse il ragazzino accanto alla roccia: gli si accoccolò accanto, con la stoffa dell'ampia gonna che le si ripiegava attorno come la corolla rovesciata di un fiore, e lo circondò gentilmente con le braccia flessuose, facendo in modo che la mancina potesse elargire alla schiena qualche lieve tocco carezzevole e confortante, mentre la destra affondava gentilmente negli ispidi capelli biondi, massaggiandogli affettuosamente il cranio per aiutarlo a rilassarsi... nel caso la sua presenza e il dolce profumo di gigli che si irradiava dalla sua pelle non fosse stato sufficiente.

    « Non avere paura, Sasha... non c'è nulla da temere...
    Tutto ciò che devi fare, adesso, è ascoltare la mia voce... e il battito del mio cuore... e respirare... »

    ruotando un poco la testolina cerulea, la donna gli depose un casto bacio sulla tempia
    « Puoi farlo per me...? È importante. Così, quando ti sentirai un pochino meglio, ce ne torneremo ad Est, a casa... e ti preparerò un buon thé e una bella torta... »
    garantì, con voce calma e rassicurante, cullandolo appena tra le braccia
    « Sono qui con te, Sasha: non ti lascio solo. »

     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Keyblade-Master


    Group
    Member
    Posts
    704

    Status
    Anonymous

    All'improvviso l'aria s'incrinò come un pannello di vetro. Poi esplose in tutte le direzioni, lasciando una lacerazione della realtà nella precedentemente intonsa vallata. Una figura oltrepassò la soglia con passo deciso per poi voltarsi e puntare la sua arma fiammeggiante contro lo squarcio. Un raggio di luce sgorgò dalla punta affusolata e si conficcò nella caleidoscopica diffrazione, ricucendo il danno inflitto - rozzamente, molto rozzamente.
    Non che a Naxe importasse molto del destino di quel reame onirico. Il Nessuno aveva altri problemi al momento.

    Se aveva correttamente interpretato le indicazioni del suo Keyblade, l'attuale finzione di mondo dove si trovava - una porzione del Reame dell'Oscurità che egli non aveva mai visto prima - era anche la stessa dove si trovava suo figlio. Il fatto che l'aria stessa fosse intrisa di residuo emozionale sembrava confermare la sua ipotesi.... e rendergli più difficile il compito di trovare Sasha.

    Dannazione, Xord Gik.

    Dunque. L'esercito di Heartless che il suo amico gli aveva scatenato contro era andato via via scemando durante il suo assalto blizkrieg al labirinto, cosa piuttosto curiosa considerato che il luogo ove si trovavano avrebbe dovuto avere la massima densità. Opera di Xord Gik, senz'ombra di dubbio. Le "porte" da lui create sfondate erano state chiuse, ricreando il labirinto da lui violato e sfruttandolo per separare i suoi inseguitori; almeno per i prossimi cinque minuti Naxe non doveva temere interferenze. Trovare Kalia con i suoi sensi empatici era impossibile quando l'aria stessa di quel luogo farlocco era intriso del miasma emotivo rigurgitato da suo figlio, e l'unico modo che egli aveva per tracciare l'epicentro di quest'ultimo era agire come un cane da segugio con l'odore di una bistecca lasciato aleggiare a lungo.

    Un processo frustrantemente protratto per chi non possedeva la stessa abilità di un cane da segugio...

    ~

    « Non avere paura, Sasha... non c'è nulla da temere... »
    A parte uccidere per sbaglio la cosa di più simile ad una madre che aveva.
    « Tutto ciò che devi fare, adesso, è ascoltare la mia voce... e il battito del mio cuore... e respirare... »
    Respirare era... difficile, al momento. Aveva la sensazione di essersi rotto una costola (o cinque), ed essere scaraventato contro una roccia non gli aveva certo fatto alcun favore, ma...
    « Puoi farlo per me...? È importante. »
    ...beh, Sasha poteva perlomeno provare, anche se-
    « Così, quando ti sentirai un pochino meglio, ce ne torneremo ad Est, a casa... e ti preparerò un buon thé e una bella torta... »
    -più che un respiro gli sfuggì qualcosa a metà fra un rantolo e un singhiozzo. Sembrava proprio una buona idea; peccato per una piccola manciata di "quisquilie" che si frapponevano a quella beata visione di realtà.

    E proprio in quel momento il peggiore di tutti fece capolino.

    « Qualunque cosa tu stia facendo, continua a farla. »

    Sussultò, cercando scompostamente di staccarsi da Kalia in modo da poter frapporsi fra esso e lei. Invano: lo bloccò un dito di tutte le cose, incerimoniosamente premuto sulla sua spalla vanificando i suoi sforzi.
    Ma non l'occhiata di odio puro che gli riserbò.

    « Non muoverti; l'unica cosa che puoi fare è peggiorare il tuo stato di salute. » disse l'essere - e diamine se la sua voce non rievocava ricordi.

    Occhi dorati, naso acquilino, capelli biondi spettinati dal vento e un'espressione che persone più ignoranti di lui avrebbero scambiato per seria.

    Suo padre.

     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Cherish

    Group
    Alfiere
    Posts
    1,245

    Status
    Anonymous

    Come una fiera ammansita, il giovane si rilassò impercettibilmente nel suo abbraccio, e sebbene il singulto che emise le diede di che preoccuparsi per la sua salute, Kalia fu contenta di trovare almeno quel piccolo segnale di apertura.

    Dopotutto, se Sasha avesse smesso di rifiutarla per eccesso di premura, e fosse finalmente entrato nell'ottica di lasciarsi aiutare, tutto sarebbe certamente andato a posto: la donna avrebbe curato le sue ferite e insieme avrebbero curato il suo spirito, sarebbero tornati alle pacifiche lande dell'Est, e una volta lì il ragazzo avrebbe potuto cominciare un percorso per lavorare sui propri problemi; con il tempo e il massimo sostegno da parte della Dama, avrebbe certamente finito per affrancarsene.

    jpgTenendolo stretto a sé, la Castellana lasciò che un'aureola cerulea li avvolgesse entrambi, invocando su quel corpo più acerbo e fragile di quanto il Custode volesse far credere il miracolo di guarigione che l'avrebbe risanato...


    « Qualunque cosa tu stia facendo, continua a farla. »

    ...ma in quel momento il fanciullo tornò ad agitarsi: al suono di quella voce non del tutto ignota, Sasha cercò di scostarsi da lei, di scavalcarla, e di pararsi davanti all'uomo dai capelli biondi che era apparso dietro di loro; tuttavia, al di là del gesto compiuto da Naxe, Kalia non sciolse la stretta.

    « Non muoverti. »
    ammonì il Nessuno, rivolgendosi al figlio inferocito e sostenendone lo sguardo
    « L'unica cosa che puoi fare è peggiorare il tuo stato di salute. »

    « Non credo sia una buona idea per voi restare qui, Signor Arkan: lo innervosite. »

    Scoccando un'occhiata severa al nuovo arrivato, e riconoscendo l'uomo che le aveva fatto visita tempo addietro, la Dama Azzurra lo apostrofò con il nome che lui stesso le aveva fornito in quell'occasione; decisa ad evitare che padre e figlio si saltassero vicendevolmente alla gola, si risolse ad adottare una misura precauzionale: portando la destra al viso, piegò il polso per portare il palmo della mano perpendicolare alle labbra ben disegnate, ed infine esalò un piccolo soffio.

    Mentre da quel gesto fugace avrebbe preso vita un incanto contenitivo, volto a mettere al sicuro l'uomo all'interno di una bolla elastica -senza arrecargli alcun danno-, la Castellana sarebbe tornata a dedicarsi interamente a Sasha, quello che al momento aveva maggiormente bisogno di lei: per distogliere la sua attenzione da Naxe, gli avrebbe preso il viso tra le mani -cercando di ruotarlo verso di sé-, e deposto con fare materno un bacio sul ciuffo ribelle della frangia; poi, poggiando la fronte contro la sua, avrebbe cercato di ricondurlo alla ragione ancora una volta. E come avrebbe fatto tutte le volte che sarebbe stato necessario.


    « Sasha, ti prego...
    Io non so cosa è successo tra te e quell'uomo, ma ha ragione lui. »

    cercò di mediare, incatenando le iridi di zaffiro alle sue
    « Ti stai distruggendo... Devi fermarti. Mi fa male vederti così... »



    Panacea: Ponendo le mani su tagli, ferite, lividi e fratture, o anche in corrispondenza di emorragie interne, la Dama Azzurra è in grado di rigenerare i tessuti lacerati e risanare il danno; a patto di aver accesso a tutti i pezzi, le è possibile anche riattaccare i moncherini agli arti menomati, riconnettendo vasi sanguigni, ossa, nervi e muscoli, e ripristinandone perfettamente le funzionalità.
    Naturalmente, il risultato del potere è proporzionale al dispendio di energia, e -per quanto accelerate dalla natura magica del catalizzatore- le cure richiedono del tempo per sortire effetto (specialmente se prestate a ferite serie), quindi non è possibile attuarle nel bel mezzo di una battaglia... a meno che qualcun altro non tenga nel frattempo occupati eventuali aggressori. [GDR-only]
    Consumo: Variabile Medio > su Sasha

    Bolla di Sicurezza: Con un semplice gesto -o un soffio-, la Dama Azzurra evoca un finissimo strato d’acqua che si avvolge su sé stesso per formare una o più bolle dai riflessi iridescenti; a differenza di tutte le altre, queste bolle possono espandersi fino a contenere comodamente un uomo adulto, e... tale è effettivamente il loro scopo, dal momento che la lucida patina fluida permette ai corpi estranei di entrare al suo interno ma non di uscirne, intrappolandoli fino alla fine della sua esistenza (1 o 2 turni), o fino alla sua “saturazione” - quando, cioè, l’energia liberata dentro la bolla non bilancia quella spesa per dar vita all'incantesimo.
    Queste bolle -che fluttuano a mezz'aria senza avere contatti col suolo- non esercitano sul prigioniero alcun effetto nocivo, limitandosi a circoscriverne i movimenti in un'area ristretta e ad azzerare le loro interazioni con l'ambiente circostante, poiché le pareti della gabbia risulteranno per loro solide come pietra, seppur trasparenti e traslucide; agitarsi per liberarsene rivelerà che la bolla ha le stesse proprietà di un tessuto elastico, che non può essere rotto ma solo deformato. In caso di mancata "cattura", la sfera continuerà ad aleggiare attorno all’avversario fino a che non avrà adempiuto al suo compito o non sarà distrutta da un consumo pari a quello legato alla sua genesi, ma una volta terminati i suoi effetti -o distrutta- esploderà come un’innocua bolla di sapone.
    Consumo: Alto > su Arkan/Naxe
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Keyblade-Master


    Group
    Member
    Posts
    704

    Status
    Anonymous

    Vi era una certa ironia nel fatto che, di tutti i luoghi del Regno Oscuro, proprio quella spiaggia fosse lo sfondo del loro ultimo atto.
    Kalia era ancora viva, fortunatamente. Suo figlio sorprendentemente pure, anche se la cosa... poteva...
    ...
    ...un secondo.

    L'ultima volta che avevano monitorato lo squilibrio Luce/Oscurità del Cuore di Sasha, quest'ultimo era sul punto di entrare in risonanza - dove per 'risonanza' intendeva 'riempirsi di così tanta Oscurità da collassare su sé stesso come un buco nero'. Quello che aveva di fronte adesso era completamente differente. Critico, si. In disperato bisogno di una buona manutenzione, certo. Ma sul punto di collassare su sé stesso, assolutamente no.
    Cosa diavolo aveva fatto Xord Gik?

    Sfruttando il mimetismo conferitogli dall'essere in presenza di due persone assolutamente ignare del resto del mondo, il Nessuno si concesse di riflettere

    La profezia a cui si riferiva Xord Gik era -ovviamente- quella del Dormiente Salvifico: un mitologico Custode del Keyblade avrebbe salvato il mondo dall'orlo della distruzione, riportando pace nelle terre ed equilibrio nei Cuori. Delle due nazioni fanatiche del Grigio Mondo, una venerante la Luce e l'altra l'Oscurità, ognuna interpretava l' "equilibrio" come la propria vittoria trionfale, cui ovviamente sarebbe seguita una purga del popolo nemico. Nessuna delle due interpretazioni si era avverata: il Custode Sasha (non suo figlio, ma il ragazzo in onore del quale Naxe aveva nominato il suo primogenito) aveva sconfitto e disperso le forze congiunte delle nazioni fanatiche, fornendo un esempio concreto e attuabile di come si potesse vivere secondo i propri usi e costumi senza sterminare il vicino.

    Quell'evento sarebbe dovuto avvenire fra tredici anni nel futuro sfruttando la progressione temporale del Grigio Mondo, dunque di certo Xord Gik non aveva 'realizzato' alcuna profezia.
    Perché nominare quelle dodici rime maledette?

    Le nazioni del Grigio Mondo si erano massacrate a vicenda per un tempo immenso. Le due metà del Cuore di Sasha erano in guerra da quando egli aveva appreso della sua vera natura. In entrambi i casi il problema era il fanatismo, in entrambi i casi la soluzione era stata una buona dose di razionalità e buon senso.
    Il Grigio Mondo non aveva passivamente accettato la medicina: essa gli era stata conficcata in gola di forza, la forza della ragione strofinata in faccia finché anche la violenza fanatica delle masse ottuse e ignoranti era incerspicata barcollante: ognuna delle nazioni vedeva l'altra come il nemico primario, ma nel Custode Sasha i capi delle due avevano visto un nemico comune per cui unirsi. Tale unione fu la prima crepa nella loro dottrina, la prima inconsistenza universalmente riconoscibile.

    Come poteva rispecchiare quella situazione in questa che Naxe aveva di fronte? Un mondo fatto di sogni dove vi erano solo lui, Sasha e... Kalia...
    ...
    Lui, il padre; Kalia, la madre adottiva; Sasha, il figlio in guerra con sé stesso.

    Xord Gik... folle, pazzo bastardo esclamò silentemente Naxe. A voce alta, invece, esordì con un: « Qualunque cosa tu stia facendo, continua a farla. »

    La reazione fu immediata - e assolutamente prevedibile: suo figlio cercò di alzarsi e... attaccarlo? Difendere Kalia? Difficile capirlo quando l'unica cosa a tenerlo in piedi era la cocciutaggine - a voler essere caritatevoli. « Non muoverti » gli ordinò, trattenendolo fisicamente prima ancora che potesse cercare di (dis)obbedire; « l'unica cosa che puoi fare è peggiorare il tuo stato di salute. »

    « Non credo sia una buona idea per voi restare qui, Signor Arkan » disse Kalia con una sorprendente dose di veleno nella voce; « lo innervosite. »
    Lo so pensò Naxe ed è su questo che conto.
    Un piano che, per quanto assurdo sembrasse, poteva persino funzionare.

    Lasciò che la donna lo imprigionasse in una bolla; poteva liberarsene, ma quel combattimento - e di tale si trattava, nonostante le apparenze - non sarebbe stato compiuto sul piano fisico. Cioé, onirico. O qualunque fosse la definizione appropriata. Notò con distacco che il veleno con cui Xord Gik l'aveva colpita sembrava non avere più alcun effetto; probabilmente il suo amico, osservandoli a distanza di sicurezza, lo aveva scartato in quanto ormai irrilevante. Aspettò col fiato sospeso, esitando nel dire o fare qualcosa che avrebbe potuto alterare il sottile percorso delineato dal suo amico...

    « Sasha, ti prego... Io non so cosa è successo tra te e quell'uomo, ma ha ragione lui. »

    ...aveva bisogno solo di alcune paro-

    « Ti stai distruggendo... Devi fermarti. Mi fa male vederti così... »

    Ed ora era fatta.

    Da una parte l'odio profondo che Sasha provava per l'Oscurità, incluso suo padre Naxe e quanto lui diceva: incluso che Sasha doveva cambiare.
    Dall'altra parte l'affetto che Sasha provava per Kalia e il rispetto che si estendeva a quanto lei diceva: incluso che Sasha doveva cambiare.

    Non importava chi avrebbe vinto, non importava cosa Sasha avrebbe deciso, non importava cosa Kalia avrebbe fatto: per la prima volta in due anni, il fanatismo di suo figlio si trovava di fronte un nemico che non poteva sconfiggere.

    ~

    Il bruciore nelle sue vene scemò improvvisamente, facendo riscoprire a Sasha la sensazione della freschezza. L'improvvisa sorpresa gli strappò un rantolo stupefatto, impedendolo coincidentalmente dal dire a voce alta -o perlomeno provare- la sua prima reazione a quelle parole. Col senno di poi, meglio così: ferito o meno, il ragazzo dubitava di potersela cavare con quel tipo di linguaggio di fronte a Kalia.
    Kalia...

    Per quanto odiasse ammetterlo, aveva commesso un grave errore. Kalia non sapeva nulla della sua origine! Oh, non si faceva troppe illusioni... per quanto buona fosse la Dama Azzurra, il pensiero che qualcuno come lui fosse bene accetto in un Reame della Luce era giusto un filino non credibile... ma adesso scopriva che la sua scelta passata aveva un prezzo alto.
    Kalia non sapeva nulla della sua origine... dunque non sapeva neppure cosa fosse un Nessuno.

    Se di lui - ibrido per metà appartenente alla Luce e per metà all'Oscurità - ben pochi si sarebbero fidati, sapendo della sua natura, la creatura (per il momento) in trappola era al di là di ogni ragionevole dubbio la cosa più letale che Sasha potesse immaginare. Gli Heartless erano stupidi, i Nessuno assolutamente no - e 'Arkan', come si era presentato sia a Kalia che nel suo mondo natio, lo aveva dimostrato riuscendo ad infiltrarsi ad Istvàn per più di quattordici anni. Il fatto che il suo dominio fossero le emozioni lo rendeva devastante in ogni situazione in cui le parole fossero più opportune della spada.
    E a causa sua Kalia non sapeva assolutamente nulla del pericolo in cui si trovava.

    ~

    Il contatto telepatico con un'altra mente era un'esperienza strana, per Naxe. Nonché per l'interlocutore.
    Tipicamente, quando un telepate iniziava i protocolli di comunicazione con un'altra mente, il ricevente percepiva una sensazione della mente altrui basata sui principi basilari del sub-conscio del telepate. Interlocutori esperti potevano filtrare il contenuto in modo da mostrare un minor quantitativo di informazioni, mentre coloro che erano al livello di abilità di Naxe rivelavano i processi complessi alla base dell'io pensante sotto forma di un'istintiva percezione di familiarietà. Tradotto in parole povere: il ricevente sapeva se il mittente era una persona solare o amava rimurginare, se preferiva la logica o si affidava alle emozioni,
    Naxe era, prevedibilmente, l'ovvia eccezione.

    Essendo un Nessuno, teoricamente non ci sarebbe dovuto essere 'rumore di fondo' emotivo. Poiché egli -così sintonizzato sulle altrui emozioni- era dotato di un senso empatico che non poteva 'spegnere', il ricevente recepiva la somma confusa, diffusa e contorta delle emozioni altrui: nel caso specifico la determinazione e l'amore di Kalia mischiati alla paura e al disgusto di sé di Sasha.
    E questo, si scoprì dopo, rivelò a Kalia il secondo grave problema di Sasha
    Ed infine, stranamente, l'interlocutore telepatico di Naxe percepiva qualcosa che era distintamente alieno dalla natura di un Nessuno. Non la fredda, cieca logica guidata dall'abitudine all'imitazione della natura umana. Non il tocco percepibile e palpabile dell'Oscurità, come invece avveniva con Xord Gik come mittente.
    Ma qualcosa che sembrava -assurdo, ma vero- un proto-Cuore.

    Xord Gik non aveva mai capito la natura del fenomeno, attribuendolo in mancanza di ipotesi più convincenti all'affinità di Naxe con i Cuori ed eventualmente passando ad altre fonti di ricerche. Naxe non se l'era presa; la caratteristica era senza dubbio un indizio importante per la comprensione della vera natura dei poteri di Naxe, ma anche criptico fin all'estremo.
    I Nessuno non sviluppano autonomamente Cuori, dopotutto.

    Dama Kalia, mi sente? disse pensò Naxe nella mente di Kalia; e dopo aver ricevuto risposta positiva: Se fosse possibile suggerirei di non far capire a Sasha che sto comunicando con lei: l'ultima volta che ho tentato un contatto telepatico lui non ha reagito bene e non credo che la reazione sarebbe differente se ad essere contattata fosse lei.

    Una piccola pausa, affatto dovuta a nervosismo o agitazione.
    I Nessuno non provano emozioni.


    Io sono il padre di Sasha. disse. E non sono umano. La mia razza è chiamata Nessuno, ed è il 'prodotto di scarto' -per così dire- della corruzione di un umano ad opera di una fonte di energia chiamata Oscurità. E il problema che Sasha ha con me è che mio figlio proviene da una cultura che considera tale energia, nonché tutto quanto connesso ad essa, come intrinsecamente
    malvagio.


    Prima precisazione: entrambi i PoV sono altamente soggettivi e dunque compare più di qualcosina di obiettivamente sbagliato, ma sensato per i due.
    Secondo: si, Naxe ha un proto-Cuore. Ciò che Naxe e Xord Gik sanno dei Nessuno è una versione di seconda mano delle informazioni date da Xemnas ai membri della falsa Organizzazione XIII (si, ho finalmente preso il gioco - e passato tre ore a fare foto a quegli scoordinatissimi budini, l'animaccia loro e del loro direttore artistico!) e queste informazioni sono sia parziali che parzialmente sbagliate.
    Terzo: Naxe sottovaluta di molto l'odio che Sasha ha per sé stesso. Secondo il Culto della Luce, l'Oscurità e ciò che genera è malvagio: dunque siccome Sasha è figlio di Naxe, e Naxe è geneato dall'Oscurità, Sasha è per metà MalvagioTM. E per inciso, ora che è in contatto (in)diretto con il Cuore di Sasha, Kalia ha appena acquisito il cheat sheat necessario a risolvere 'sta matassa.
    Quarto: si, Xord Gik ha progettato tutto alla perfezione. :sisi: Questa è la mia versione dei fatti e a questo mi attengo.
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Cherish

    Group
    Alfiere
    Posts
    1,245

    Status
    Anonymous

    Dama Kalia, mi sente?

    Il messaggio telepatico dell'uomo che aveva conosciuto col nome di Arkan si insinuò nella sua mente con discrezione e senza preavviso, ma nel recepirlo la donna non si scompose, sia perché -in quanto Incantatrice ed in quanto Arcano- non era certo avulsa ad un simile canale di comunicazione, sia perché -contrariamente a quello che l'altro poteva aver malinteso- il motivo della sua frustrata irritazione non era da imputarsi a qualche sorta di rancore nei di lui confronti, quanto alla sincera insofferenza verso una situazione che stava opponendo fino a un punto di non ritorno due persone che -al di là di tutto- erano profondamente legate da una forma di affetto.

    Un affetto che
    qualcosa al di là della sua comprensione (quel credo religioso del loro mondo di origine, di cui ella ancora ignorava l'esistenza) aveva pervertito in qualcos'altro di doloroso e pericoloso.

    ...ma queste erano minute sfumature di emozioni difficili da discernere nell'immaginario collettivo, perciò non c'era troppo da sorprendersi che una persona poco addentrata nella complessità degli umani sentimenti finisse per interpretarla erroneamente come una
    inesistente ostilità.

    Se fosse possibile suggerirei di non far capire a Sasha che sto comunicando con lei: l'ultima volta che ho tentato un contatto telepatico lui non ha reagito bene e non credo che la reazione sarebbe differente se ad essere contattata fosse lei.

    Fu per quella sua predisposizione d'animo che, quando ribatté al pensiero di Arkan,
    Kalia lo fece con calma gentilezza e accorata pazienza, tentando di chiarire il punto.


    È esattamente questo il motivo per cui sono stata costretta a mettervi là dentro.
    replicò lei, condividendo quel pensiero con l'equivalente mentale di un sospiro afflitto
    Ora come ora, Sasha ha bisogno di calmarsi, e la cosa non sarà possibile se vi vede come una minaccia libera di colpire: se resterete nella bolla, sarete protetto da eventuali scatti d'ira, ma -soprattutto- lo aiuterete a percepirvi come neutrale.
    cercò di spiegargli la fanciulla eterna, carezzando gentilmente i capelli di Sasha
    Non potrete arrivare ad un confronto civile e ad una conciliazione pacifica finché Sasha non si abitua alla vostra presenza senza perdere la calma – e sé stesso.

    Io sono il padre di Sasha. E non sono umano. La mia razza è chiamata Nessuno, ed è il 'prodotto di scarto' -per così dire- della corruzione di un umano ad opera di una fonte di energia chiamata Oscurità. E il problema che Sasha ha con me è che mio figlio proviene da una cultura che considera tale energia, nonché tutto quanto connesso ad essa, come intrinsecamente
    malvagio.


    Nell'udire la confessione di Naxe, la donna cerulea non se ne sentì troppo sorpresa: per quanto la rivelazione giunse inaspettata e tardiva, le verità che veicolava -un legame col ragazzo, il fatto che non fossero completamente umani, e l'esistenza di conflitto interiore profondamente radicato nel cuore di Sasha- erano sottintesi a cui le era stato possibile approdare con un banale esercizio di intuito e ragionamento.

    Di determinante c'era però il fatto che quell'ammissione dava finalmente un senso compiuto agli sparuti frammenti di conoscenze che le era stato possibile mettere insieme sul conto del fanciullo... ma, più di questo, con una visione d'insieme più chiara, le indicava la giusta direzione da prendere per incanalare i suoi sforzi; così, la Castellana si scostò dal suo protetto quel tanto che bastava a poterlo guardare in faccia.


    jpg
    « Sasha... ascoltami con attenzione: quel che sto per dirti è molto importante. »
    lo pregò ancora una volta, con tono dolce e rassicurante, carezzandogli il capo
    « So che stai soffrendo, e che sei arrabbiato, e posso solo immaginare quanto tu ti senta confuso, spaventato e perso in questo momento... ed è comprensibile che sia così, può capitare: ciò che provi è umano... »

    Con gentilezza, la Dama Azzurra lasciò scivolare il suo tocco lungo le gote imberbi del ragazzo, prendendogli gentilmente il volto tra le mani bianche e appuntando le iridi blu zaffiro nei suoi occhi aurei, e quando riprese il discorso, gli parlò con pazienza e sincerità.

    « Non importa quello che compone le tue carni, il tuo sangue o le tue ossa: il tuo cuore è umano, e come è vero che può racchiudere tutti quei sentimenti infelici, so per certo che è in grado di nutrirne di buoni, nobili e luminosi. »

    Ed era la verità: lo aveva visto con i suoi occhi comportarsi in maniera teneramente impacciata con alcuni suoi coetanei a Miséricorde -tra cui sua figlia Amelie-, ricordava il suo timido modo di dimostrarle affetto, e sapeva quanto era stato coraggioso nel prendere la decisione di unirsi ai Cavalieri e proteggere l'Est.

    « Non c'è niente che non vada in quello che sei: i tuoi lati buoni e quelli che lo sono meno, la tua luce e le tue ombre, sono parte di te... ma, allo stesso tempo non ti definiscono. »
    sulle labbra morbide e ben disegnate sbocciò un sorriso amorevolmente materno
    « Io sono convinta che non esista nulla di davvero malvagio: chiunque può commettere un errore, ma sono sicura che si può sempre trovare un modo per rimediare. »
    dichiarò la Dama Azzurra, irradiando benevolenza come una dea protettrice
    « Quello che sei, e quello che diventerai, è qualcosa che tu solo hai il potere e il diritto di decidere: sono le tue azioni e le tue intenzioni a fare la differenza tra ciò che è bene e ciò che non lo è. »

    Infine, la Castellana si sporse un poco in avanti
    per baciare teneramente la fronte del suo giovane protetto.


    « Per questo, Sasha, è veramente tanto importante che tu faccia la scelta giusta:
    hai ancora così tanto di buono da donare a questo mondo, perciò... ti prego, non distruggerti. »

     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Keyblade-Master


    Group
    Member
    Posts
    704

    Status
    Anonymous

    Cinque parole cambiarono la vita di Sasha.

    Il tuo cuore è umano.

    Non aveva sentito molto, in seguito, non veramente. Ascoltare si, ma le parole facevano fatica a penetrare la nebbia dei suoi pensieri.

    ...confuso, spaventato e perso...

    Cose che capitano quando la tua visione del mondo viene scaraventata a gambe all'aria. Il tuo cuore è umano. No, non lo è. Come può esserlo? Non è possibile.

    ...la tua luce e le tue ombre, sono parte di te... ma, allo stesso tempo non ti definiscono...

    Un trucco. Un inganno. Non poteva essere altrimenti. La creatura ingannava, era nella sua natura.
    ma perché un'essere capace di aspettare decenni per il compimento di una singola trama malvagia si spenderebbe in una bugia così sciatta?

    ...non c'è niente che non vada in quello che sei...

    In qualche modo lui l'aveva ingannata... forse non con la magia, Kalia non sarebbe andata a terra così facilmente, ma in qualche modo l'aveva fatto. Sennò come poteva Kalia dire qualcosa del genere su qualcuno come lui...
    ma quando mai Kalia aveva giudicato qualcuno in base a cosa lui o lei era?

    ...so per certo che è in grado di nutrirne di buoni, nobili e luminosi...

    ~

    Vi era una sottile differenza fra talento ed esperienza.

    Naxe e Xord Gik avevano un'affinità per i Cuori e per l'Oscurità. Questo dava loro vantaggi notevoli nella manipolazione dei rispettivi elementi: potevano percepirli, manipolarli istintivamente; fin dalla loro (ri)nascita avevano dato l'impressione di essere maestri della loro arte senza in realtà esserlo. Ma capire istintivamente non spiegava il come, non illuminava il perché. Xord Gik aveva passato anni a studiare l'Oscurità e coloro che la utilizzavano, la dottrina con cui veniva predicata, le pratiche con cui veniva manipolata, le teorie degli studiosi che cercavano di comprenderla.

    Naxe, tuttavia, aveva scelto un'altra strada - ed era per questo che, nonostante il Keyblade che egli portava, nonostante le esperienze e i ricordi della sua controparte umana, nonostante i suoi migliori ed onesti sforzi, il Nessuno non capiva il vero potere del legame fra due Cuori.
    Non realmente.

    Così percepire il miasma di emozioni di Sasha fu per Naxe sia una rivelazione sia fonte di incredulità pura. Stava funzionando. E non aveva la più pallida idea di come fosse possibile. O di come Xord Gik fosse arrivato alla soluzione, se per questo: la persona da cui aveva avuto origine era una delle più abrasive che ricordasse, e lui stesso era straordinariamente incapace in situazioni sociali. Eppure, meraviglia delle meraviglie, era riuscito in qualche modo a scassinare quel guscio di Odio attorno al Cuore di suo figlio come un ladro provetto. E senza neppure essere nella medesima stanza. Già lo sapeva, il Nessuno sarebbe stato insopportabile per settimane.
    Ne valeva la pena, però.

    Sasha stava barcollando - emotivamente, non fisicamente. Le sue emozioni sbattevano contro una muraglia a lui invisibile come mosche su un parabrezza, un fenomeno che aveva visto una manciata di volte: ragione contro Cuore, e uno scontro che questa volta non si sarebbe risolto a favore di quest'ultimo. Qualunque cosa stesse pensando Sasha, qualunque effetto le parole di Kalia stessero avendo, qualche fondamentale pilastro del fanatismo era stato irrimediabilmente abbattuto. L'edificio cognitivo di Sasha, prima semplicemente pericolante, stava crollando pezzo dopo pezzo: prima poco alla volta, ora sempre più velocemente.
    Ed infine...

    ~

    « ... ti prego, non distruggerti. »

    ~

    ...il crollo definitivo.

    Iniziò con un sussulto - fisico questa volta, non emotivo - e continuò con un una serie di movimenti ritmici del torso e del viso intralciati dalle condizioni fisiche non ottimali del corpo di Sasha - singhiozzi, probabilmente. Era come una diga distrutta che lascia fluire in libertà e violenza ondate su ondate di emozioni, percepibili sia agli occhi sia ai sensi empatici. Il Nessuno rimase in silenzio, non disposto ad alterare in alcun modo le -miracolose- condizioni che avevano spazzato via gran parte del mal di vivere di suo figlio. Infine, un mutamento diverso: un guizzo di magia palpabile finanche ai suoi atrofizzati sensi arcani - era quello un veleno akashiko?! Dove diamine l'aveva trovato Xord Gik? - e il corpo di Sasha svanì in ciò che apparve come una nube di lucine. Una volta tanto, una conclusione anticlismatica.
    Naxe non era affatto dispiaciuto.

    Senza far scoppiare la bolla il Nessuno riallacciò la connessione telepatica con Kalia, ansioso di avere un secondo parere. Naxe aveva imparato la cautela, su certe cose. Se interpreto correttamente l'accaduto la coscienza di Sasha dovrebbe essere stata reinserita nel suo corpo; non so perché la stessa cosa non sia accaduta con lei. Potrei avere una conferma?


    Si, il veleno akashiko era pensato per riportare le coscenze di entrambi nei rispettivi corpi, ma giacché il veleno dentro Kalia è svanito la funzione di richiamo è andata a vuoto. Sasha si trova ora nell'infermeria di Chediya, svenuto - e fuori pericolo.
    Un altro post qui prima di trasferirci nel Mondo Reale e far fare ai nostri pg una chiacchierata fra adulti?
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Cherish

    Group
    Alfiere
    Posts
    1,245

    Status
    Anonymous

    Alla fine, una risposta giunse al suo accorato appello: si trattò solo di un sussulto e un mare di singhiozzi, ma mentre lo teneva stretto a sé, in un abbraccio amorevole e protettivo -cercando di rincuorarlo cullandolo, carezzandogli la schiena e posando qualche casto bacio sugli ispidi capelli biondi- la Dama Azzurra seppe che Sasha aveva recepito il discorso.

    Lentamente e faticosamente le sue parole avevano raggiunto il cuore tormentato del suo protetto, e quasi le parve di vedere una piccola breccia aprirsi nel muro che il fanciullo aveva eretto attorno a sé, per chiudere fuori il resto del mondo.

    Naturalmente, la Castellana non sapeva ancora quali effetti ciò avrebbe sortito sulle condizioni del ragazzo, e non si illudeva che il singolo episodio potesse risolvere una situazione protrattasi per anni interi, ma... adesso che il giovane Custode del Keyblade aveva smesso di rifiutarla e farsi del male, ella si sentiva fiduciosa verso le prospettive future: sarebbe rimasta vicina a Sasha per tutto il tempo che quella transizione gli avrebbe richiesto a trovare costruirsi un nuovo equilibrio, si sarebbe impegnata a creare situazioni favorevoli per costruire legami duraturi con le persone intorno a lui, e lo avrebbe circondato di luce, comprensione e affetto...

    ...ma quei buoni propositi avrebbero dovuto attendere il ritorno al mondo reale, perché -con un guizzo dalla inconfondibile natura arcana- il corpo del ragazzino (il costrutto che gli aveva fatto da avatar in quel mondo onirico) si dissolse in uno sbuffo luminoso, lasciando la donna assisa da sola tra le pieghe vaporose della sua stessa gonna.


    Se interpreto correttamente l'accaduto
    la coscienza di Sasha dovrebbe essere stata reinserita nel suo corpo...


    Quando udì voce telepatica di Naxe Arkan risuonare nella sua testa, Kalia parve ricordarsi solo allora della sua esistenza, e si sentì un po' in difetto per il fatto di averlo dovuto intrappolare a quel modo: non che fosse stato nulla di molesto o pericoloso, e neppure qualcosa da cui l'uomo non avrebbe potuto evadere da solo, volendolo, ma... per quanto non fosse affatto pentita dell'azione in sé, reputandola in quel momento necessaria-, le dispiaceva la scortesia del gesto. Probabilmente, gli avrebbe anche chiesto scusa per quello...

    ...non so perché la stessa cosa non sia accaduta con lei. Potrei avere una conferma?

    ...una volta placata l'ondata di irritazione che quella macchinazione
    -insensata e ottusa- aveva provocato al suo buonsenso.


    « È perché ho un certo legame con queste terre. »
    spiegò brevemente lei, cercando nonostante tutto di rassicurare l'interlocutore
    « Quindi posso fare ritorno su Endlos anche da sola: non è affatto un problema... »

    S ~ N ~ A ~ P

    Sollevando la bianca mano al livello del capo, l'Alfiere schioccò elegantemente le dita, e mentre la bolla ialina che aveva racchiuso il Nessuno scoppiava innocua in un “plop” gentile -rendendogli la libertà- la donna cerulea si rimise in piedi... e ancora rivolgendo le spalle all'uomo biondo, si concesse un momento per trarre un profondo respiro prima di voltarsi lentamente a fronteggiarlo.

    E il blu zaffiro dei suoi occhi -in genere sempre così sereno- brillava con la furia di un vortice, e quello fu uno dei momenti più unici che rari in cui fu possibile scorgerla visibilmente
    indignata.

    jpg
    « Piuttosto... si può sapere chi ha avuto l'idea tanto stupida di architettare questa situazione inutilmente complicata e di una crudeltà lapalissiana? »

    Per chi abbia avuto modo di vedere almeno una volta l'esplosione di una tempesta bianca in mare aperto, sarebbe superfluo spiegare quanto terrificante e distruttiva possa divenire l'acqua, e quanto repentino essere il cambiamento... ma quando la Dama Azzurra mosse qualche passo verso il Nessuno, la sensazione che irradiava da lei era la stessa di trovarsi davanti ai marosi ruggenti e spumeggianti di un oceano in burrasca.

    E la fibra onirica intorno ai due ne catturò un riflesso, provocando all'ambiente roccioso (?) in cui entrambi si trovavano un singolare effetto di alta marea, dove l'acqua salmastra -già profonda una ventina di centimetri- rivestiva il suolo di onde sciabordanti e vorticosi mulinelli, al di sopra dei quali la Castellana fluttuava come una ninfea.


    « Come si può pensare che portare una persona -un bambino, poi- ad un punto di rottura sia un'opzione accettabile per trattare i suoi traumi?! Come?! Il cuore della gente non funziona così! »

    Di quale fosse il preciso ruolo previsto dal mandante per l'uso del veleno akashico, lei non ne aveva in alcun modo consapevolezza, ma poté immaginare che anche l'espediente di metterla (realmente o meno) in pericolo avesse costituito uno snodo importante nei piani del suo rapitore -l'uomo con la faccia da schiaffi e gli occhi rossi-, e poiché a farne i danni era stato il giovane Custode del Keyblade, la cosa la rendeva a dir poco insofferente.

    « Sono disposta a tralasciare il fatto che si abbia provato a rapirmi ed intossicarmi, ma non posso assolutamente soprassedere al fatto che, tra le infinite linee d'azione che sarebbe stato possibile intraprendere per aiutare Sasha, si sia optato per quella che prevedeva l'usarmi come uno strumento per metterlo sotto stress. »
    con un altro paio di passi, il suo rialzo acquatico la portò ad incombere su Naxe
    « Non si trattano così, le persone! Non si gioca con le loro sofferenze!
    ...disporre delle loro vite con tanta leggerezza! Se fosse morto, che sarebbe successo? »


    Con le mani sui fianchi, la Papessa vibrava per la tensione che le scuoteva il corpo sottile, ma poiché oltre al potere non difettava di autocontrollo, evitò di sfogare la frustrazione su Naxe... per quanto, essendo l'unica anima nei paraggi, gli toccò di testimoniare lo sfogo di tutta l'apprensione che aveva fino a quel momento trattenuto in sé stessa per il bene del ragazzo. ...un sentimento che un qualunque genitore avrebbe potuto comprendere.

    jpg
    « E' stato pericoloso, scellerato, irragionevole e irresponsabile! »

    E dopotutto, quello che aveva davanti era il padre di Sasha, e Kalia restava fermamente convinta che l'uomo amasse sinceramente suo figlio: magari, la pensavano allo stesso modo, magari Arkan si era semplicemente ritrovato lì per caso, proprio come era successo a lei stessa, e non essere in realtà in alcun modo implicato della pessima gestione di quella situazione...

    Così, la donna volle dargli il beneficio del dubbio, e non assumere in automatico che Naxe fosse l'artefice di quel piano dall'insensibilità inconcepibile.
    E sarebbe stato meglio per lui.

     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Paradosso Vivente


    Group
    Member
    Posts
    370

    Status
    Anonymous

    Naxe sospirò.

    « La mia razza possiede alcune... peculiarità. » iniziò a spiegare. « Un essere umano prova emozioni quando gli accade qualcosa e modifica il suo comportamento in base ad esse. Noi Nessuno non abbiamo emozioni, ma ereditiamo le abitudini e il modo di fare dell'umano che eravamo un tempo. È un'abitudine per noi, qualcosa di ormai assimilato e molto difficile da combattere. Godrik vonTabark, la persona che si è trasformata in Xord Gik, era... uno stronzo. »

    Un piccolo sorriso deprecatorio gli piegò le labbra al proferire della parolaccia.
    Descrizione maleducata, forse, ma azzeccatissima.

    « Geloso, incostante, dotato di un'empatia abbastanza scarna, più che disposto a mettere il proprio benessere di fronte alle vite di decine di migliaia... la lista dei suoi difetti è lunga. Xord Gik ha buone intenzioni, ma il suo retaggio è difficile da gestire. Date due opzioni equalmente costose in termini di risorse, due volte su tre sceglie quella peggiore per tutti - e non se ne rende conto se non molto dopo, ammesso che se ne accorga. Alterare questo processo significa cercare di cambiare i processi mentali accumulati da Godrik vonTabark in ventisette anni di vita... e poiché egli non è umano, difetta di molti dei meccanismi difensivi che quella specie ha sviluppato per evitare specificatamente questo genere di problematiche. I suoi progressi sono piuttosto limitati, e non per sua colpa. »

    Tutto vero. Era anche vero che c'era un inusuale grado di deliberazione nelle cattive pessime scelte di quel pomeriggio. Abbastanza da fargli sorgere il più che legittimo dubbio che suddetta montagna di idiozie fosse meno colpa del detrito ecuberativo di Godrik vonTabark e più di qualche ragionamento cui egli non era stato messo a parte.
    Cosa della quale Naxe avrebbe chiesto spiegazioni.
    In privato. Con calma. Senza Keyblade di mezzo.
    con tanta, tanta, tanta calma...

    Sospirò. Impossibilità a provare rabbia o meno, Kalia non era l'unica a voler strozzare Xord Gik su quella spiaggia.

    « Non so cosa stesse pensando Xord Gik quando ha elaborato questo circo. Non so perché abbia preso così tante decisioni che sembrano così stupide. Non so perché abbia provocato persone, bruciato ponti o causato caos. Quello che so è che ieri ero convinto che a mio figlio rimanevano due settimane prima di morire, o peggio, trasformarsi in un Heartless. Oggi invece è probabile che sopravviva. »
    Più che probabile. Sasha sarebbe probabilmente rimasto vulnerabile ad esposizione da Oscurità per anni e senza dubbio il suo passato 'stile di vita' gli avrebbe lasciato in eredità pesanti conseguenze, ma il primo - e più arduo - passo era fatto. Con Kalia così decisa, le probabilità che Sasha se la cavasse molto, molto buone.
    « ...a me basta. »

    « E con questa nota allegra, mi ritrovo nella necessità di chiederle un passaggio per uscire da questo luogo. » finì con un piccolo sorriso.
    Era l'Alfiere a sapersi muovere nel Reame dei Sogni; per lui quel luogo era troppo profondo.

     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Cherish

    Group
    Alfiere
    Posts
    1,245

    Status
    Anonymous

    Dopo aver pazientemente subito sopportato la predica della Dama Azzurra, il Nessuno si concesse un sospiro stanco come prima replica, prima di iniziare il proprio racconto.

    « La mia razza possiede alcune... peculiarità. Un essere umano prova emozioni quando gli accade qualcosa e modifica il suo comportamento in base ad esse. Noi Nessuno non abbiamo emozioni, ma ereditiamo le abitudini e il modo di fare dell'umano che eravamo un tempo. È un'abitudine per noi, qualcosa di ormai assimilato e molto difficile da combattere. Godrik vonTabark, la persona che si è trasformata in Xord Gik, era... uno stronzo. »

    A quel punto, fu il turno della Castellana di lasciarsi andare in un mezzo sospiro: certamente non apprezzava l'uso di quel termine tanto sferzante, ma -non di meno- non poteva negare che la definizione sintetizzasse con efficacia l'ampia descrizione in cui l'uomo biondo indugiò subito dopo, confermandole l'idea che Arkan dovesse conoscerlo assai bene.

    jpg
    « . . . »

    E... certo che, se rientrava anche in quella cerchia di persone convinte di essere più scaltre delle altre, al punto da sentirsi in diritto di abusarne a quel modo solo per qualche generica “buona intenzione”, Kalia avrebbe dovuto includerlo nella sua personale categoria mentale di persone della peggior specie: la qual cosa non implicava certo dell'ostilità da parte sua, ma solo una maggior attenzione ai loro movimenti.

    « Non so cosa stesse pensando Xord Gik quando ha elaborato questo circo. Non so perché abbia preso così tante decisioni che sembrano così stupide. Non so perché abbia provocato persone, bruciato ponti o causato caos. »

    ...perché personalità di quel genere diventano mine vaganti che non vedono nulla di sbagliato nel danneggiare e ferire gli altri. Sempre che riescano a vedere qualcosa, al di là della presuntissima genialità dei loro piani.

    « Quello che so è che ieri ero convinto che a mio figlio rimanevano due settimane prima di morire, o peggio, trasformarsi in un Heartless. Oggi invece è probabile che sopravviva. ...a me basta. »

    Davanti alla conclusione dell'uomo biondo, la Papessa chiuse gli occhi blu zaffiro, chinò il capo in un cenno di assenso, e accantonò la questione “Godrik” con un mezzo sospiro: dopotutto, aveva ormai tratto le sue conclusioni, e sapeva cosa aspettarsi nell'infausto caso se lo fosse ritrovato ancora davanti; la cosa più importante -e più piacevole- su cui focalizzare ora i suoi futuri propositi era senza dubbio il giovane Sasha e il suo benessere.

    « E con questa nota allegra... »
    esordì ancora una volta il Nobody, accennando un mezzo sorriso
    « ...mi ritrovo nella necessità di chiederle un passaggio per uscire da questo luogo. »

    A quel punto, Kalia sarebbe stata curiosa di apprendere di più sulla natura del rapporto che legava Naxe e Xord, ma... l'esortazione del suo interlocutore le fece sentire tutta l'urgenza di fare ritorno al mondo reale: se non si fosse risvegliata presto, Sasha e tutti gli altri -a Palazzo e nel Presidio- si sarebbero preoccupati inutilmente, e non era davvero il caso che l'allarme per quella faccenda espandesse ulteriormente la propria portata. E, dopotutto, forse ci sarebbero state altre occasioni di conversare con lui in futuro.

    « Naturalmente: non c'è nessun problema! »
    s'affrettò a rispondere con un cenno affermativo del capo, restituendogli un sorriso gentile
    « Tuttavia, prima di andare, avrei una cosa da chiederle. »

    Sollevando la destra con grazia, la donna cerulea allargò il braccio verso l'esterno in un gesto elegante e distratto, invitando lo sguardo a sporsarsi verso il grosso sasso non lontano, dove il giovane Custode del Keyblade era stato mandato a schiantarsi; in risposta a quel cenno, l'acqua marina che aveva rivestito il suolo poco prima si animò in un'alta onda di marea dalla cresta spumeggiante, che si erse per almeno un paio di metri prima di abbattersi sulla pietra e fluire via.

    Al suo passaggio, però, nella roccia si era aperta una doppia porta dai sontuosi battenti di madre perla e corallo, impreziosita da conchiglie incastonate a formare fregi geometrici.


    « Visti i grossi cambiamenti a cui Sasha andrà incontro d'ora in avanti, io credo che avrebbe davvero bisogno della vicinanza di suo padre, perciò... sarei lieta se lei volesse prendere in considerazione la possibilità di stabilirsi ad Istvàn con noi. »

    La Dama Azzurra aveva scelto di evocare il passaggio prima di formulare la sua richiesta esattamente perché a Naxe la cosa si presentasse slegata dalla propria necessità di un passaggio: non voleva fargliela risultare come una sorta di condizione o imposizione.

    In ogni caso -pur sperando Kalia in una risposta positiva-, la soglia dimensionale si schiuse su un bianco mondo di luce, e non appena la ebbero attraversata, si ritrovarono nel mondo reale, desti alla...

    Fine del Sogno.

     
    Top
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Paradosso Vivente


    Group
    Member
    Posts
    370

    Status
    Anonymous

    Naxe sbuffò.



    « Dopo quello che è successo negli ultimi due anni, Dama Kalia, non potrebbe tenermi lontano da Chediya con un piede di porco. » giocò Naxe.

    Il suo sguardo abbandonò il volto di Kalia, su quella spiaggia bagnata dalla luce di un sole morente e dalla luminescenza perlacea di un cancello non vero. Era buffo: nei Mondi Reali quella spiaggia era un luogo di abbandono e oblio, una delle tante soglie fra un'Oscurità immensa e un Abisso ancora più profondo. Echi di atti immondi e di sentimenti bui impregnavano la roccia dura e la sabbia, mentre l'acqua fredda intirizziva le membra fin dentro le ossa con la cupa promessa di un'Oscurità senza fine.
    E nel ricordo di un simile luogo, lui aveva ritrovato ora un figlio. L'ironia.

    « Diedi a mio figlio il nome 'Sasha' in ricordo di un uomo coraggioso che cambiò il destino del suo mondo. Oggi il destino di mio figlio è cambiato, e io sarò una parte di esso. »

    Non era una promessa, le promesse potevano essere infrante, né un giuramento. Ciò che aveva detto era più... un fatto. Un evento che non poteva che avverarsi.
    Aveva perso due anni e più. Non avrebbe perso un altro giorno.

     
    Top
    .
13 replies since 12/12/2018, 12:14   327 views
  Share  
.