Contest "Locations"

Kuma.

Si tratta di un’isola non isola potenzialmente molto interessante. Il concept di base è innovativo e la costruzione della città è tendenzialmente credibile. Il background è solido, seppur essendo qualcosa di “nuovo” tendenzialmente non si integra con quella che è la storia del Presidio e non vi è accenno ad alcuna interazione.
Ci sono alcuni elementi, che singolarmente presi rendono ancor più intrigante l’isola-non-isola, ma che andrebbero meglio giustificati nell’ottica globale (il tipo di società, poliandria). Critico in particolar modo potrebbe essere l’aspetto di dipendenza di questa enorme costruzione dal punto di vista del sostentamento di cibo, anche se per background viene specificato che la flotta non è mai approdata ad alcun porto da millenni. In ambito di bg andrebbe anche meglio specificato come mai Kîrahî, estranea alla storia sino a quel momento, si sia mossa a compassione al punto da favorire così tanto la popolazione di Lêv.
___

Costruita correttamente, come una location ufficiale. Pulito e senza fronzoli, logico e sensato. Coerente con l'ambientazione Endlossiana, sebbene poco inoltrato nella stessa. Ho comunque trovato la storia del popolo davvero suggestiva e molto caratteristica.
Avrei preferito una spiegazione in aggiunta riguardo la dieta della popolazione (tutta umana). Mangiare solo pesce provoca degli scompensi negli esseri umani: sarebbe stato simpatico aggiungere la presenza di serre o (al più) specificare che integrano ciò che manca col commercio, così da sopravvivere fino ad una età dignitosa.
Inoltre mi fa un pochino strano pensare che non ci siano guerrieri veri e propri, visto che il mare è solitamente (nell'immaginario fantasy collettivo) navigato da corsari e gente non proprio tranquilla.
Nulla da dire sull'originalità, a parte che mi piace molto l'idea (sempre abbastanza sensata e coerente), compresi i meccanismi di governo, completamente diversi alla tendenza patriarcale più presente nell'entroterra.


Apocryphe

L’idea di base risulta essere interessante, attingendo a diversi fonti storiche/letterarie. Purtroppo non tutti gli elementi descritti combaciano con l’ambientazione di Presidio e sono concordi nella costruzione dell’Isola. Ad esempio la popolazione agli albori viene descritta come “dedito alla scienza e al progresso tecnologico”, dettaglio che è di unico appannaggio di Klemvor. Successivamente, quella che sembrava una popolazione dedita alla scienza instaura addirittura un governo teocratico in cui il capitolo religioso ha un ampio eco ed impatto. Inoltre visto che la società era così progredita ed ha compiuto anche spedizioni esplorative, come è possibile che non si siano accorti che fosse un’animale prima? Dettagli che possono convivere, ma solo dietro adeguata descrizione e giustificazione che non è presente. La costruzione e la credibilità del resto della società è ben strutturata e coerente.
___

Ho apprezzato il riadattamento originale di un clichè narrativo molto famoso e usato. Peccato per l'assenza delle immagini, ma ho gradito la costruzione articolata, il prologo e le citazioni.
Ho trovato interessanti gli innesti di bg inseriti un pochino ovunque, tuttavia è presente qualche errore riguardo il bg di Klemvor, che conosco abbastanza bene. Sarebbe stato forse meglio trascurare quel dettaglio, parlando di un popolo esistente su endlos che semplicemente è finito sul carpace per carestie/problemi interni/altro, limitandosi a infilare bg tramite citazioni di trattati presenti a Palanthas o discussioni varie da parte dei Magistri. Il giocatore avrebbe potuto anche citare una zona di Endlos con poco bg alle spalle: purtroppo Klemvor ha una marea di giocate su cui si è costruito di tutto, e più materiale giocato è presente in una location, più è facile sbagliare qualcosa. Una zona più "safe" sarebbe stato il Quidao (praticamente vuoto, a parte la mini-descrizione presente) o addirittura zone meno giocate di altri presidi e comunque tecnologiche, come Garwec o il Bloodrunner del Pentauron.
Non mi è comunque ben chiaro come gli Shardana siano sopravvissuti all'inabissamento della tartaruga. Non per l'essere o meno anfibi: parlo della pressione sugli edifici, costruiti sapendo di essere su un'isola ed impreparati al finire sott'acqua. Idem per l'abbandono tecnologico, non mi è del tutto chiara la ragione, visto che il clima ostile avrebbe dovuto invece incentivarne ancora di più gli studi e la pratica.


Bonx

La storia/leggenda alla base di quest’isola è interessante e coinvolge il lettore, seppur siano presenti ampi “buchi” di trama che non vengono approfonditi. Per quanto riguarda il background questo potenzialmente si integra con il Presidio, seppur non viene approfondita l’interazione Presidio-Isola oltre il generico “è stata spesso cercata e non trovata”. Per quanto riguarda la costruzione, sociale, politica ed economica dell’isola questa viene grossolanamente abbozzata. La location sembra essere più un interessante sfondo per una quest o un breve campagna piuttosto che una location stabile di gioco.
___

Due terzi dell'elaborato sono praticamente la spiegazione di una leggenda esistente. Questo avrebbe senso nel caso venga usato come prologo ad un lavoro personale più ampio, che purtroppo si sviluppa in questo caso in poche informazioni concrete, solo in parte accennate alla fine e molto simili a quelle che sono le condizioni base del contest. Da l'impressione di essere un elaborato incompleto; esiste infatti del bg riguardante la leggenda del pescatore, ma non è di Endlos e nemmeno parzialmente inventato dall'autore. Nonostante riprendere fatti o personaggi da altre opere sia una pratica comune e normalissima nei gdr, per una gara che punta sulla creatività -purtroppo- non è abbastanza.


Blain

Sicuramente si tratta di un concept estremamente interessante, seppur avrebbe bisogno di un maggior numero di dettagli per meglio comprendere le dinamiche dell’isola. La parte politica/economica risulta essere piuttosto carente. La presenza di alcuni personaggi particolari, risulta interessante, ma necessiterebbe di essere sviscerata meglio. A dispetto della questione del “Dormiente” che permette di giustificare la comparsa recente dell’isola, quello che non torna è il timing di tutto: se l’isola è stata evocata dopo la distruzione di Berjaska come è possibile che vi sia già una popolazione residente? Personaggi particolare con una loro storia già integrata in quella della città? Come hanno potuto i Teeka integrare molte razze diverse in questa città (cosa che stride con le consuetudini delle popolazioni dell’Ovest)?

___

Le grandi pecche di questo elaborato -frizzante, originale e dalla storia avvincente- sono principalmente due: il timing completamente sballato e degli errori di bg relativi alla campagna appena conclusa, evitabilissimi con una normalissima richiesta di info alla responsabile di zona o -più semplicemente- leggendo le giocate significative per quelle che erano le necessità del giocatore (in questo caso, lo sterminio delle Nobili Famiglie). Ho comunque apprezzato il tentativo di creare una location integrata alla storia del presidio, ma il mio consiglio su ogni cosa è di non arrischiarsi in imprese dove si è quasi certi di sbagliare, senza tentare almeno di ridurre le possibilità di errore con una ricerca di informazioni fatta come si deve.


Yomi

Più che la descrizione di un’isola è la descrizione di un popolo con le sue caratteristiche, cosa che esula parzialmente dall’ambito del contest. La struttura della città subacquea viene abbozzata e chiusa in poche righe, senza esplorare le difficoltà che deve affrontare la popolazione per sopravvivere in un’ambiente così avverso. Le interazioni con il resto del Presidio sono limitate ai raid, anzi limitando completamente le possibilità di interazione. La storia ed i dettagli razziali rendono gli abitanti credibili, ma questo poi non ha un risvolto sulla costruzione dell’ambientazione.
___

L'elaborato non rispetta completamente le condizioni del contest, vista la descrizione molto breve della location a dispetto di tutta la parte relativa alla popolazione. Forse per l'assenza di immagini, forse per il testo molto accorpato, l'ho trovata poco congeniale a diventare un topic "di servizio" per l'utenza: anche se è un commento di poco conto (e che ha influito poco con i voti) avrei sinceramente preferito qualcosa di più lineare (anche otticamente) e semplice per chi vuole approcciarsi alla location per la prima volta.
Sebbene sia scritto molto bene, non ho comunque trovato il contenuto particolarmente adatto al nuovo ovest che si sta formando e penso possa risultare un po' difficile un suo naturale inserimento nel contesto attorno cui l'isola sorgerebbe. In particolare, vedrei meglio la stessa identica cosa in altri punti di Endlos, prima di pensare all'Ovest.


Jira

Hai avuto la geniale idea di prendere qualcosa a cui nessuno aveva mai dato troppa importanza, i confini, e l’hai approfondita e resa interessante grazie agli influssi della riscrittura. L’idea è veramente molto interessante, le popolazioni locali credibili e ben giustificate, anche se più di popolazione si dovrebbe parlare di creature che occupano la location. La conformazione della città è appena abbozzata e lascia massima fantasia. Ovviamente decidere di giocare un confine potrebbe rendere necessario meglio caratterizzare le interazioni con il limite.
___

Molto suggestiva e ben costruita: ho trovato brillante il concept utilizzato per quest'isola, soprattutto basato sulla posizione in cui doveva sorgere (inserita nel bando). Vista la natura stessa della location ed il luogo in cui si trova (oltre alle popolazioni mostruose) è facilmente utilizzabile per cacce, quest, Campagne di Presidio e anche Globali (visto il tema dei confini e della Riscrittura, accennati giusto il necessario). Il lavoro proposto è frutto di un'intuizione interessante e finalmente approfondita come si deve: avrei tuttavia preferito una spiegazione più dettagliata della città - cosa che sarà comunque richiesta, nel caso si deciderà di pubblicare questa location.


MisteryBox

Si tratta di un’isola ben costruita, interessante, con molti spunti di gioco e ben approfondita in tutti i suoi aspetti. Viene definita la sua nascita, esplorata in dettaglio la dinamica con cui l’isola sopravvive e come interagisce con il Presidio Ovest, seppur in quest’ultimo ambito si poteva esser più dettagliati. Vengono lasciati alcuni spiragli di gioco che potrebbero in futuro aprire a filoni di quest e campagne. La popolazione viene tratteggiata per mezzo delle due gilde, ma poteva esser meglio approfondita. Interessante poi la questione dello Specchio, veramente molto intrigante!
___

Il lavoro ha fondamentalmente tutto ciò che è richiesto nel bando: ben costruita (e in modo corretto), originale, con molti spunti di gioco e perfettamente integrata in tutta la storia dell'Ovest, merito sicuramente la profonda conoscenza di Presidio del giocatore, che vi ha trovato dimora stabile già da molti anni.Il concept centrale della rifrazione luminosa è interessante e molto calzante, perfettamente connesso alla presenza di cristalli - a sua volta connessa alla precedente Berjaska, famosa per almeno un vulcano. Ho trovato molto tenera e nostalgica la scelta del nome.



Jester
Si tratta di un’isola appena tratteggiata nei suoi dettagli, potenzialmente interessante, ma che non viene ben approfondita in nessuno dei suoi aspetti. La geografia non ha alcuna peculiarità, oltre il colorito. Non ci sono informazioni sulla popolazione residente e sulle sue interazioni con il Presidio. La leggenda alla base della lancia è poco chiara e non si integra con la storia dell’isola. A conti fatti un’isola che poteva essere molto più interessante e originale con qualche dettaglio e particolarità in più.
____

Idea interessante e suggestiva: colori a parte (ho sempre apprezzato questi dettagli descrittivi), ho apprezzato l'approfondimento sugli animali, le piante e la costituzione del terreno. Carino il riferimento allo tsunami e al pg mortammazzato del buon Jira.
Unico grosso problema è che non riesco a vederci molti impieghi di gioco: sembra più una zona commemorativa che altro. Tralasciando la lancia -infatti- l'isola in sé non ha molti impieghi, né caratteristiche peculiari che possano in qualche modo essere infilate in progetti più grossi (un animale strano che si nasconde, qualche bestia leggendaria, una setta segreta che venera qualche dio strano, un rarissimo materiale che potrebbe far gola a un cattivo di turno, la presenza o meno di individui legati alla politica). Ci sono in sostanza molti accenni al passato, ma pochi occhiolini al futuro, ed è un peccato. Spero che al prossimo contest di questo tipo siano tenuti in considerazione questi dettagli.