Botanica - Prima esercitazione

[Lowarn Galanodel, Montecristo, Salazar Severus Marvolo, Thory Mush]

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    Viaggiatore dei Mondi

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    La risposta quasi saccente di Salazar non piacque al ragazzo. Di fatto Thory strizzò leggermente gli occhi e fece una smorfia in modo da mostrare rancore verso il vecchiaccio che faceva il saputello con i suoi "studi" e la sua "Hogwarts".
    CITAZIONE
    Mi congratulo con voi tutti: ciascuno ha saputo cogliere degli aspetti fondamentali riguardo ciò che contraddistingue univocamente l'oggetto della mia domanda e nel farlo sono certa abbia vagliato la propria esperienza sensibile, dimodochè le differenze tra le vostre risposte siano in gran parte riconducibili al ricordo del vostro piano d'origine -o all'attenzione che avete rivolto alla flora endlosiana.

    Doge era così fiero che il suo padroncino ricevesse dei complimenti dalla professoressa. Infatti una lacrima di commozione percorse il suo muso e cadde a terra.
    CITAZIONE
    Perciò non vi rivelerò sin da subito il mio riscontro, invitandovi anzi a riprovare come un unico gruppo di studio: se vorrete seguirmi -e per farlo vi sarà sufficiente imitarmi e lasciar correre liberamente le vostre energie- avrete allora l'occasione di discutere tra voi con il supporto di quest'aula, così da giungere ad un responso condiviso da sottopormi.

    Dopo aver visto scomparire Zegana, Thory e il cagnolino decisero di seguirla, avvicinandosi alla semisfera toccata precedentemente dalla donna squamata. A quel punto Doge sarebbe saltato in groppa al proprio padroncino ed avrebbe poggiato una zampa sull'oggetto in modo da infondere la sua energia su di esso.
    D'un tratto si sarebbero trovati in una foresta insieme ai compagni di lezione e la professoressa. L'aria stranamente era molto familiare. Infatti Thory, facendo un profondo respiro, si sentì come se fosse ancora sulla Terra, il suo mondo natio.
    CITAZIONE
    Benvenuti in Chlorenchyma, il Giardino Infinito. L'ambiente saprà adattarsi alle vostre necessità, agevolandovi nell'attività di ricerca ed offrendovi dunque la posibilità di verificare direttamente le vostre ipotesi.
    Potete esplorarlo per come vi è gradito ed interrogarlo circa i vostri dubbi: esso è a vostra disposizione e muterà di comune accordo con le ambizioni di cui darete prova.

    Detto ciò, i due si precipitano al primo corso d'acqua nelle loro vicinanze. Arrivati, Doge si buttò al suo interno e affondò. Risalì pochi secondi dopo con delle alghe in bocca e le diede in mano a Thory. Li il ragazzo capì che la risposta data poco prima era completamente sbagliata. Quindi esistevano piante che non avevano bisogno di radici da cui trarre nutrimento e che Salazar aveva ragione. La seconda non piacque per niente al ragazzo che sbuffo irritato. Infine egli si incammino, con il compagno Doge completamente fradicio, verso il punto di ritrovo con la Prof.
    Inoltre durante il tragitto trovarono una pianta carnivora mentre divorava la sua preda, li Thory capì che c'erano piante dotate di un cervello e che Salazar aveva ancora una volta ragione. ....Maledizione... disse con aria molto adirata. Non gli piacevano i saputelli e tanto meno quelli che avevano ragione.
    Molto irritato e con aria sconfitta Thory e Mr.Doge raggiunsero Zegana nel punto d'incontro e la trovarono che parlava con Salazar. Così si avvicinarono per sentire cosa avevano da dirsi, sarebbe stato sicuramente istruttivo.
     
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    L'inatteso coglie Zegana non appena vi osserva giungere entro i domini che ha pazientemente ricostruito, grazie pure all'intercessione della magia di Āciriyar: tra smorfie, gesti stizziti, insofferenza ed imbarazzo è il solo Doge a mostrarsi dinamico quanto a proprio agio nel rinnovato ambiente. Salazar e Lowarn, invece, dimostrano sin da subito di non apprezzare il cambio di scenario -il che, in effetti, incrina per la prima volta l'altrimenti impassibile maschera che la docente veste sul volto.
    Su tutto, infatti, ella prevedeva che un approccio pratico alla lezione risultasse espediente gradito ai suoi studenti. A ben vedere, piuttosto che limitarsi ad una disquisizione frontale, la Portavoce si è spesa nell'organizzare un viaggio didattico proprio tenendo a mente quali potesero essere gli strumenti più idonei e più accessibili ai discenti cui il corso è diretto. Invece... già, l'imponderabile è sempre dietro l'angolo, suo malgrado.

    Quasi. La soluzione non è lontana, invero.

    Riguadagnata comunque la propria compostezza con la speranza che il momento di dubbio si sia svolto perlopiù in solitaria (e cioè durante l'esplorazione condotta dagli allievi), Zegana si accinge a replicare al riottoso adulto giunto al suo cospetto con un'ennesima definizione corretta ma incompleta: la tritone comincia ad immaginare quali siano i motivi di tanta frustrazione nel canuto studente, nè infierisce in tal senso ora che pure Thory è di ritorno e -al pari del Galanodel- attende sia l'esperta botanica a sciogliere il nodo della questione.

    Ed è la medesima che accomuna noi cinque, così diversi all'aspetto quanto simili nella sostanza.

    Probabilmente Doge si sentirà orgoglioso di non essere stato escluso ed anzi elevato al medesimo livello del suo padroncino, così come il Principe di Laputa non deve temere offese nel farsi paragone con chi non condivide nè il divino nè il demoniaco che in lui si combinano. Per quanto riguarda Zegana, poi, a differenza del suo unico avo ella non soffre la vicinanza alla stirpe umana -da altri considerata fragile e patetica, nonchè eccessivamente diffusa.

    La verità è che ogni vivente, piante comprese, è soggetto a così tante sfide e così tanti ostacoli che, nel tempo, muta e si evolve, finanche rischiando di perdere quei tratti che lo distinguono per ciò che era -o di acquisirne di nuovi che definiranno ciò che sarà.
    Abbiamo dunque più livelli e più definizioni corrette per la domanda che vi ho posto, ciascuno e ciascuna adeguati ad un differente ambito o -ancora- precisi ma limitati ad un certo interesse.

    Nel mentre che la docente novizia comincia con la giusta quiete la disquisizione -e, per non lasciarsi trarre in inganno dalla semplicità e dall'immediatezza di un distinguo purtroppo riduttivo, attacca allora un panegirico alla lunga- l'ambiente nel quale siete immersi comincia a mutare come sospinto da forze invisibili, pur se arcane e riconducibili a Zegana stessa: il di lei mana scorre infatti entro la vegetazione, il suolo e le acque che attorniano il consesso odierno, trasformando il panorama senza fretta ma con inflessibile costanza.

    Cionondimeno il mio quesito non era un trabocchetto e perciò non vi deluderò affermando che l'obiettivo era un'insieme di risposte parziali: vi è un sostrato comune a tutto il regno vegetale -così come vi è per ogni altro regno propriamente detto- ed esso si esplica nell'origine imprescindibile alla quale ogni specie può essere ascritta.

    Là dove si stagliava solido terreno scuro, ricoperto di erbe d'ogni tipo ed interrotto soltanto da cupi corsi d'acqua ora si possono osservare uno e più burroni che si gettano verso il basso; là dove alberi dai fusti imponenti si levavano verso un cielo limpido ora il legno si connette senza cicatrici ad un più maestoso tronco; là dove la selva si poteva dire composta di molteplici e singoli alberi ora tutta la diversità della vegetazione costituisce una varietà di rami e ramoscelli innestati su di un unico colossale albero.

    E' l'origine il nocciolo fondamentale che ci permette di indagare e di comprendere le qualità recondite d'ogni cosa. Attraverso di essa è possibile svelare comunanze a prima vista celate, così come -entro certi dettami- prevedere quale siano le sue caratteristiche e funzioni prime.

    In effetti -e con gran scorno di chi soffre di vertigini- la serra rigogliosa che fa da sfondo alla lezione ha lasciato spazio ad un imponente ceppo al centro della cui chioma Zegana, gli allievi e il nucleo di controllo saponoso tuttora permangono. Con un motivo molto pregnante, peraltro: esso rappresenta l'albero della vita vegetale, le cui radici rappresentano le prime origini arcaiche da cui si eleva un fusto massiccio ma prono a numerosissime ramificazioni -sino a gettarsi in una chioma corrispondente all'esplosione di biodiversità osservabile in quelle che (erroneamente) prendono il nome di piante superiori.

    Ed è questo lo scopo primo della lezione di oggi: quale miglior modo di cominciare un corso se non dalle origini?

    La Portavoce si volge allora a darvi le spalle, cominciando la discesa lungo il tronco gargantuesco grazie ad una serie di gradini naturalmente formatisi entro la scorza dell'albero: una scala a chiocciola senza corrimano ma sufficientmente agevole da non temere di inciampare e cadere di sotto.
    Al termine della camminata -durante la quale è possibile osservare il medesimo paesaggio di prima da una posizione privilegiata, come se invece di sparire si fosse soltanto spostato ai piedi del gigante arboreo- la dignitaria attende i propri allievi porgendo loro una tavoletta d'ardesia ciascuno: una superficie piana -pur se grezza- dalle tonalità nerastre e dai margini smussati, sulla quale è tracciato il disegno verdognolo di un intrico di perle allineate in collane e gioielli... o di quel che loro assomiglia, dal momento che qualsiasi cosa siano quegli affari si muovono e si contorcono!

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    Sapreste riconoscere ciò che è illustrato su queste lavagnette? Non sono piante, ma ciò da cui le piante hanno tratto origine -e, per correggere il Signor Salazar, sono anch'essi produttori capaci di convertire nutrienti ed energia luminosa mediante il processo di fotosintesi.

    5° TURNOSCADENZA: 07/05/2019, ORE 23:59.
    Nuovo turno con cambio di scenario! Spero di averlo descritto in modo comprensibile (di fatto quelli che erano gli alberi di prima sono ora i rami di un mega-albero), altrimenti fatemelo sapere nel bando!
    In più, Zegana vi distribuisce ciascuno una lavagnetta con un disegno "animato" in tempo reale (il concetto è di un'immagine incantata magicamente -un video, ma senza fine) sulle quali sono ritratti quei simpatici fili di perle verdi che vedete riportati nel post.

    A voi l'indovina chi?!


    Edited by AnimeHunter - 7/10/2019, 11:48
     
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    Ed ancora una volta la risposta è negativa, un buco nell'acqua, l'ennesima sconfitta del Serpeverde. Questo ovviamente non fa altro che montare, proprio come se fosse panna, una rabbia spumosa, enorme ed iraconda.
    Non ammette la sconfitta. Non concepisce che quella donna-pesce continui a smontare le sue risposte per poi porre l'ennesima domanda senza risposta. Certo, dal punto di vista pedagogico si potrebbe lungamente parlare della corretta di questo stile, peccato che il MangiaMorte in questo momento voglia solo delle risposte, rapide, immediate, così da comrpendere al meglio la flora di questa particolare realtà e poterla quindi sfruttare al meglio per i propri scopi.
    Osserva con sguardo bruciante l'insegnante. Digrigna i denti con tale forza che sente quasi dolore. I muscoli del viso scavano profondi solchi sul viso, le mani ben strette mentre la mente naviga rapidamente su possibili ritorsioni da attuare immediatamente.
    Il cambio di paesaggio, però, cattura per qualche secondo l'attenzione della mente del Serpeverde. Un simile abuso di potere lo mette ben in guardia da sottovalutare la donna che ha davanti. Sicuramente in qualche modo ci deve essere una qualche interazione con l'Accademia di Magia, ma non può certo lanciarsi in avventatezze inutili.
    Si lascia trascinare in questo cambio di scenario mentre ascolta ancora una volta la donna. Non riesce a comprendere ancora la risposta alla domanda che gli è stata posta, ma a quanto pare non può far altro che ballare la musica decisa dall'Insegnante.
    Lancia un paio di sguardi al vetriolo agli altri studenti, che mentalmente accusa di essere poco utili alla classe, e rapidamente si muove lungo la scala. Scende osservando il panorama mentre si mordicchia appena il labbro. Si sente un topo, ed odia essere un roditore.
    Che cos'è?
    Recupera la tavola scura su cui fluttuano degli strani esseri verdastri. Non è particolarmente abituato a questo tipo di magia, ma come detto si deve adeguare se vuole uscire vivo (e dotato di qualche nozione) da questa lezione.
    Questi vermi verdastri?
    Aggrotta un sopracciglio perplesso rigirando la tavoletta senza ottenere una adeguata illuminazione. Almeno fino a quando non ruota di 90° lo scherom così che tutti i vermicelli si muovano verso l'alto, come una sottile giungla verdastra.
    Alghe?
    Gli torna in mente la prova del Torneo Tre Maghi (a cui ha ovviamente partecipato come Campione) in cui ha nuotato lungamente in una selva di alghe carnivore.

    Equipaggiamento: Bacchetta
    Mana: 100%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive

    Attive
    Nessuna

    Scheda: Qui

     
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    "Una volta che sei diventato Maestro in una cosa,
    diventa subito allievo in un’altra"


    Gerhart Hauptmann.

    Magisterium, Città Alta.
    Presidio Errante, Endlos.

    La verità è che ogni vivente, piante comprese, è soggetto a così tante sfide e così tanti ostacoli che, nel tempo, muta e si evolve, finanche rischiando di perdere quei tratti che lo distinguono per ciò che era -o di acquisirne di nuovi che definiranno ciò che sarà.
    Abbiamo dunque più livelli e più definizioni corrette per la domanda che vi ho posto, ciascuno e ciascuna adeguati ad un differente ambito o -ancora- precisi ma limitati ad un certo interesse.
    Il giovane Galanodel reclinò la testa su di un lato, fissando la professoressa con aria attenta e pensierosa.
    Cionondimeno il mio quesito non era un trabocchetto e perciò non vi deluderò affermando che l'obiettivo era un'insieme di risposte parziali: vi è un sostrato comune a tutto il regno vegetale -così come vi è per ogni altro regno propriamente detto- ed esso si esplica nell'origine imprescindibile alla quale ogni specie può essere ascritta.
    E' l'origine il nocciolo fondamentale che ci permette di indagare e di comprendere le qualità recondite d'ogni cosa. Attraverso di essa è possibile svelare comunanze a prima vista celate, così come -entro certi dettami- prevedere quale siano le sue caratteristiche e funzioni prime.
    Ed è questo lo scopo primo della lezione di oggi: quale miglior modo di cominciare un corso se non dalle origini?

    I cinque ritrovarono ben presto al centro della chioma di un imponente ceppo, ed a quel punto Lowarn si sentì grato di aver trascorso parte dell'infanzia all'Albero Casa. Abituato come era a gironzolare per la sede degli Aviatori e visitare le fronde in compagnia della mamma o di Ryusang, non ebbe problemi di vertigini o fastidi particolari.
    Seguendo Zegana, il gruppo procedette verso una lenta discesa lungo lo strano tronco, utilizzando un'altrettanto bizzarra quanto naturalistica versione di "scala a chiocciola" priva di corrimano. Guardandosi attorno, il Principe ne approfittò per ammirare le diverse ramificazioni che -procedendo verso il basso- si facevano sempre più "semplici", a tratti "arcaiche".
    Al termine della discesa la professoressa consegnò agli studenti una tavoletta d'ardesia dalle tonalità scure ed i margini smussati. Sulla superficie era tracciato un disegno verdognolo che -alla prima occhiata- Lowarn non comprese, costringendosi a stringere le palpebre, avvicinare il capo ad essa e cercare di capire se si trattasse di una strana scrittura aliena o della rappresentazione di qualcosa. Con grossa sorpresa, le vide muoversi.
    Come dei vermi.
    Bleah.

    Sapreste riconoscere ciò che è illustrato su queste lavagnette? Non sono piante, ma ciò da cui le piante hanno tratto origine -e, per correggere il Signor Salazar, sono anch'essi produttori capaci di convertire nutrienti ed energia luminosa mediante il processo di fotosintesi.
    Il primo a rispondere fu il signor Salazar: Lowarn gli lanciò un'occhiata, rincuorandosi di non esser l'unico a non aver pensato a delle cose viscide.
    Che cos'è? Questi vermi verdastri? Alghe?
    -Può essere...- confermò anche lui. Non che riuscisse a riconoscerle, ma se si parlava di primi organismi, bastava fare due conti con quel poco che sapeva: Arthur gli aveva detto che il primo popolo vivente nacque negli oceani, quindi le prime piante dovevano essere vissute lì -Oppure qualche antenato delle alghe.
    Non aveva la più pallida idea se fosse esistito qualcosa di simile alle alghe prima di esse, ma sapendo che gli attuali viventi erano sempre il prodotto dell'evoluzione di qualcos'altro, non ritenne la propria affermazione troppo assurda.

    Orecchio Assoluto
    Si dice che in media solo una persona su cinquantamila può vantare di possedere l'orecchio assoluto, abilità innata che permette di identificare una nota musicale -anche ascoltata una sola volta ed in totale assenza dell'ausilio di un suono di riferimento- così da determinarne la frequenza. Nonostante questo talento sia totalmente slegato al tipo di vita condotta dall'individuo, indica comunque una certa attitudine ed il gusto per la musica; chi ha orecchio è infatti capace di riprodurre qualsivoglia melodia, registrandola nella propria mente al medesimo istante della sua esecuzione.
    Possessore dalla nascita di questo talento, Lowarn è in grado di discernere le note vibranti celate nelle intonazioni vocali, il battito cardiaco e lo stesso respiro delle persone che lo circondano, rendendolo di fatto capace di intuire le loro emozioni e -in molti casi- anche le intenzioni di ciascun individuo, riuscendo ad individuare perfino i bugiardi. Per tale ragione sarà in grado di "prevedere" in anticipo di pochissimi millesimi di secondo le loro mosse, riuscendo così a rispondere più rapidamente ad ogni stimolo esterno, sia fisicamente che magicamente.
    Oltre a tali abilità, è anche portatore di un udito decisamente fuori alla norma: nel raggio di quindici metri è in grado di sentire qualunque cosa provochi vibrazioni, anche impercettibili come il battito cardiaco di un vivente.
    [Auspex(radar)passivo 15m + Instant Casting + Bonus PU Agilità/Destrezza + Empatia emozioni + Discernimento Bugie]

    Librarsi in volo
    Poichè i Galanodel derivano da creature del cielo, se ben allenati, sono in grado di sollevarsi in aria, galleggiando in essa grazie al pensiero. Il volo è a volte accompagnato dall'apparizione di un paio d'ali bianche che, tuttavia, hanno puro effetto scenico.
    [Volo fino a 5 m dal suolo]

    Legame con la Fonte
    Per comprendere una delle caratteristiche base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo, perchè come gli angeli, i Galanodel sono legati alla Fonte, ed è questa a non renderli intaccabili da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete", come batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono tendenzialmente immuni agli agenti esterni.
    [Immunità agli agenti esterni passiva + attiva variabile]

    Corpo Celeste
    Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo del Principe presenta tratti di entrambe le razze. Fra le caratteristiche angeliche ereditate vi è certamente la capacità di irradiare luce dalla propria pelle, ed è in grado di intensificarla o meno a proprio piacimento. Questa tuttavia non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare.
    [Emana Luce (spiegazione di alcuni poteri attivi)]

    Linfa degli Angeli
    E' cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son state sempre predilette le fanciulle vergini. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica fonte di potere. Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli, o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste, si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue del Principe, porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni.
    [Proprietà di bg del sangue]

    Autorevolezza
    E' questo un suono che tutti possono udire, perché scaturito dall'alta sapienza di coloro che lo pronunciano; la volontà dei Saggi muove questo potere, così che dalla loro giusta voce escano parole che agli altri appaiono profondamente sapienti, e pertanto degne di rispetto, così come degno di rispetto sarà, per chi ascolta, colui che parla. Una malia, un'azione per convincere anche i più scettici della grandezza dei Sapienti di Endlos, sicché al volere di questi le parole diventino capaci di infondere nella mente di chi le oda un tale rispetto per queste e per i Saggi, che certamente non dubiteranno della loro veridicità, e se verrà pronunciato un comando, vorranno eseguirlo senza proteste, quasi fosse l'ordine del loro più caro e severo dio.
    [Malia passiva]

    Sapienza
    Così come non vi è guerriero senza spada o mago senza arti arcane, allo stesso modo non vi può essere Saggio senza conoscenza. Caratterizzati dalla loro avida sete di sapere, un membro di Gilda sarà sempre alla ricerca di cultura da aggiungere alla propria. C’è chi è arrivato su Endlos possedendo già un sapere pari a quello di migliaia di libri, ma informazioni rare e segrete vengono tramandate tra i Saggi nei tomi che solo loro possiedono. Se a ciò si aggiungono anche quelli del Magisterium allora un membro di Gilda non potrà che divenire un pozzo di sapere che ben pochi potranno guardare come loro pari. In termini di gioco è considerata una passiva di conoscenze nella via che il membro di gilda ha scelto.
    [Passiva di conoscenze enciclopediche]
     
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    La coppia si stava per riunire con il resto della classe e per puro caso riuscirono perfino ad udire la risposta che Zegana diede a Salazar.
    CITAZIONE
    Quasi. La soluzione non è lontana, invero.

    Nella testa di Thory, in quel momento c'era un unico pensiero: "Ben ti sta! Non fai più tanto il saputello! hehe".
    Il ragazzo mise la mano davanti alla bocca e ridacchiò molto sotto voce, così da non farsi sentire dagli altri.
    CITAZIONE
    Ed è la medesima che accomuna noi cinque, così diversi all'aspetto quanto simili nella sostanza.

    Il cagnolino si sentì molto onorato di essere stato considerato parte integrante della classe. Di fatto poco dopo si mise a saltellare dalla contentezza e abbaiando in modo giocoso. Lo stesso Thory era contento di vederlo saltare dalla gioia, e fiero di come fosse stato "elogiato" dalla professoressa.
    Dopo qualche cenno sull'evoluzione, Zegana affermò che quello che voleva veramente dagli studenti, erano proprio le loro risposte incomplete. Continuò spiegando che c'era una caratteristica comune per tutte le piante e che andava trovata all'origine di tutto.
    Sotto lo sguardo disorientato del giovane, il mondo intorno alla classe cominciò a mutare. All'improvviso il panorama, pieno di enormi distese d'erba separati solo da dei corsi d'acqua, divenne arido e con altissime voragini. Inoltre tutti gli alberi della foresta divennero essi stessi dei rami di un unico colossale albero. I due rimasero a bocca aperta nel vedere una mutazione del genere. Non potevano crederci. E per lo stupore il giovane si diede un pizzico sulla guancia per capire se stava sognando. Per sua fortuna era completamente sveglio.
    Ritrovatosi su un enorme ceppo, i due Aviatori, completamente spaesati, seguirono l'insegnante giù per una scala a chiocciola naturale posta ai lati del tronco. Al termine della discesa, Zegana diede ad ognuno una tavoletta, probabilmente di legno, con delle strane palline verdognole collegate stile collana.
    -Che cosa sono queste cos-OMMIODDIO SI MUOVONO! WOW! Il ragazzo incuriosito dalle strane creature, chiese delucidazioni a riguardo. -Secondo me queste cose erano tipo delle piante primordiali, o comunque facevano parte di esse. Mi sbaglio?
     
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    Il corale non si fa punto attendere e per voce d'ognuno propone, all'incirca, la medesima risposta: alghe.
    Il primo è Salazar, visibilmente indispettito dal dover sottostare ad un processo didattico nel quale vorrebbe già dirsi maestro e non mero allievo. Ne segue Lowarn, possibilista e già più prono a quel movimento teso al passato su cui Zegana ha improntato la lezione. Per ultimo, ben entusiasta della dinamicità del soggetto rappresentato sulla tavoletta, Thory fornisce un responso che non si può affatto smentire.
    La docente si sforza allora di comunicare con la mimica facciale una piena soddisfazione, scalzando l'inamovibile maschera per lasciar comparire di buon grado una sorta di sorriso. E, con gran stupore dell'ambiente stesso, ella si concede di premiare il tentativo senza reiterare la parzialità della definizione.

    Complimenti. A tutti e tre. Ciascuno è nel giusto, ciascuno a suo modo.

    Senza che possa percepirsi azione da parte della diplomatica, ad eccezion fatta per un minimo flusso di mana che da lei s'irragia sin a lambire le lastre d'ardesia, quanto è possibile osservare in quest'ultima si arricchisce di alcune scritte vergate in tinta chiara e lampante grafia. Come appunti vergati di proprio pugno e per mirabolante magia, i vermiciattoli verdastri guadagnano nome, classificazione e dettagli circa la fisiologia nota e l'ecologia essenziale.

    Essi son noti come cianobatteri, un tempo alghe azzurre, e rappresentano gli antenati delle alghe oggi propriamente dette perchè primordi fotosintetici poi inglobati dalle stesse.

    Nel mentre che la tritone riassume stringatamente le informazioni basilari, sulla tavoletta (ormai facente funzioni di libro di testo) quei segni delicati e saponosi raccontano di come ogni singola perla sia un organismo individuale, il quale a forza di riprodursi (e di specializzarsi) dà vita una colonia filamentosa complessivamente in grado di sfruttare l'energia solare per la propria sussistenza.

    Perciò il Signor Mush non è minimamente in errore: si può ben affermare che i cianobatteri son parte integrante di alghe e piante attuali. Eventi endosimbiotici hanno infatti portato ad una stretta associazione di organismi distinti, risultando in una nuova organizzazione cellulare che vede in qualità di organelli deputati alla fotosintesi niente meno che quegli stessi residui cianobatterici.

    Per rendere più accessibile agli studenti il linguaggio tecnico di cui Zegana fa inconsapevole sfoggio, l'animazione vibrante sull'ardesia palesa quei medesimi concetti: ad un margine del campo visivo si fa strada una grossa cellula trasparente, ricca di strutture interne, la quale, avvicinandosi ad un paio di perle verdastre, comincia ad estenderne dei lobi come fossero fauci. In effetti, richiuse oltre i cianobatteri, quelle labbra mobili completano in un sol boccone l'inghiottimento dei fotosintetizzatori batterici, ingerendoli allora al proprio interno con tutta l'intenzione di digerirli.
    Ad una maggiore attenzione, però, ci si può rendere conto di come le molte membrane -e del batterio e della cellulona- fanno d'ostacolo e quasi proteggono le piccole perle dai famelici intenti dell'altra: così, con il cibo sullo stomaco, la grossa cellula ha forzatamente il tempo per accorgersi che i piccolini glauchi hanno un valore aggiunto e che a loro modo non patiscono mai quel tipico brontolio dell'assenza di cibo. Portentosi nelle loro minute dimensioni, i cianobatteri ricavano infatti in autonomia l'energia per prosperare, laddove al riparo all'interno di un grosso ospite non devono peraltro più preoccuparsi del moto e dell'ambiente circostante.
    Insomma: da prede a nababbi, le perle che si agitano pigramente sullo schermo si ritrovano in un peculiare scenario dove la grossa cellula s'accorge del mutuo vantaggio che ne si può ottenere. Vitto in cambio d'alloggio -e, più in là, vitto ed alloggio in cambio della piena e corretta gestione di quest'improvviso (ed improvvisato) castello. Perchè lasciarsi scappare una tal occasione?

    Per quanto a lungo sfuggenti, i suddetti cianobatteri sono ad oggi un ambito di cospicuo interesse scientifico: molti sono i segreti che ancora ci sfuggono circa la loro biologia. D'altra parte, invero, essi rappresentano pure un ottimo componente alchemico in virtù della forza generatrice che incarnano: sovente li si impiega alla base di trasformazioni radicali e pertanto druidi e stregoni non di rado tengono in grande considerazione specchi palustri come dimora o fulcro della propria magia.

    Quest'ultima chiosa sposta allora il nòcciolo della discussione da un approccio tipicamente scettico ad un ambito altrettanto rigoroso ma che fa del misticismo il proprio archetipo, non dissimilmente da quanto avviene in Zegana, il cui animo d'indagatore razionale si sposa senza contrasti all'essenza d'arcanista ch'ella ben amministra quotidianamente.

    Tenuto dunque in considerazione che ad ospitarci è un'Accademia di Magia -che come una grossa cellula ci accoglie e ci fornisce spazio per lezioni e studi- ma che a produrre magia e nuova conoscenza siamo esattamente noi -quelle piccole perle smeraldo che si avvicendano al suo interno- vi propongo una scelta di come procedere a mutuo vantaggio d'entrambi e al fine di una duratura collaborazione: preferite proseguire l'indagine conoscitiva, eviscerando i tecnicismi di questi fascinosi organismi acquatici, siete anzi per mutare approccio al pratico, sperimentando in prima persona le potenzialità applicative di questi individui, o ancora vorreste proseguire l'esplorazione dell'albero della vita e soffermarvi più in là lungo il suo estendersi ed arricchirsi di differenti forme, vagliando organismi differenti e temporalmente susseguenti?

    Perchè, a ben vedere, l'obiettivo primo di Zegana è di veicolare un corso che risulti pur utile e tutt'altro che noioso ai suoi studenti e come tale costruirlo assieme potrebbe non essere una cattiva idea. Affatto.
    6° TURNOSCADENZA: 11/10/2019, ORE 23:59.
    Poche parole: perdonate l'estremo ritardo, ma come già sapete d'altrove ero sotto tesi di dottorato e di giocare parlando di argomenti affini (invece che avanzare con la tesi stessa) non mi era dato.

    Rinnovandovi le mie scuse, vi propongo un nuovo giro e di poter scegliere quale direzione intraprendere, così da essere più aderenti alle vostre aspettative e non stancarvi in una scena magari ostica.
     
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    L'insegnante sembrò gradire le risposte date poc'anzi dagli studenti, di fatto si poté notare sul suo viso qualcosa che sembrava essere un sorriso. A conferma di ciò, ella si complimento con tutti e tre, affermando che tutte le risposte date erano corrette. Thory e Doge dovevano aver acquistato punti con quella risposta, ne erano certi.
    D'un tratto sulla tavoletta di legno che Thory aveva in mano iniziarono a crearsi delle scritte in corsivo, come un elenco di informazioni, probabilmente collegate alle risposte date prima. La lastra sembrava essere appena diventata il libro di testo riferito alla lezione, gentilmente concesso dalla maestra Zegana.
    CITAZIONE
    Essi son noti come cianobatteri, un tempo alghe azzurre, e rappresentano gli antenati delle alghe oggi propriamente dette perchè primordi fotosintetici poi inglobati dalle stesse.

    Thory aveva indovinato! Era riuscito in un'impresa titanica! Si sentivano i cori da stadio che inneggiavano il suo nome per quanto era stata grande la sua riuscita! Ovviamente era tutto nella sua testa, ma nel mondo reale si poteva scorgere un sorriso pieno di gioia e felicità sul suo volto.
    Ormai il giovane era nel suo mondo pieno di festeggiamenti e celebrazioni delle sue vittorie, ed ogni parola detta da Zegana nei 5 minuti successivi non sarebbe stata molto ascoltata. Non notò neanche il formarsi di strane immagini in movimento sulla tavoletta. O meglio le fissava, ma non le stava guardando. Era ancora immerso nel suo mondo di fantasia.
    CITAZIONE
    vi propongo una scelta

    Li Thory riprese conoscenza il quanto basta per riuscire a prendere una decisione. Continuare con le spiegazioni teoriche, passare ad un approccio più pratico o andare verso l'albero della vita a fare cose che non aveva compreso a pieno. Il ragazzo era propenso verso la seconda o la terza scelta, dato che non sembrava riuscire a mantenere i livelli di attenzione a lungo durante le lezioni puramente teoriche.
    -Credo che opterò per andare a esplorare l'albero della vita, se i miei compagni di classe sono d'accordo hehe. Altrimenti anche andare a fare un pò di pratica non mi dispiacerebbe.
     
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    Quei vermetti continuano ad agitarsi sulla lavagna, ed anzi si inscena una storia evolutiva interessante. Durante i suoi studi non si è mai soffermato su queste peculiarità, nelle lezioni di erbologia, più che agli esordi, si son sempre concentrati sui risvolti pratici della crescita delle biocomponenti e su come sfruttarle per incantesimi e simili.
    Lo affascina l'idea di scoprire qualcosa a tal riguardo, l'insegnante pesce riesce anche a catturare la sua attenzione per qualche minuto, ma poi la parte pratica e dogmatica del MangiaMorte lo riporta alla realtà. Sbuffa appena spostando il ciuffo di capelli biondi dal viso. Lo sguardo di ghiaccio osserva l'insegnante di cui ammira il metodo ed il portamento, ma continua a sentirsi in scacco in questa lezione.
    Avendo dato possibilità di esprimere una preferenza, subito il più giovane si lancia in una possibile soluzione. Sbuffa vistosamente alla sua proposta. E' palese che è in disaccordo? Bhè spera di si, ma francamente non se ne cura, non è amico di nessuno in questa stramba stanza e certo non cerca alleati, la sua è una missione solitaria, gli altri sono solo mezzi per ottenere informazioni e nulla più.
    Di contro, però, riflette sui "mezzi", non li cerca come alleati, ma deve in qualche modo mantenere un rapporto cordiale, o fintamente cordiale, così da poter ottenere quante più informazioni possibili così da poter ritrovare l'Oscuro Padrone.
    Sospira posando lo sguardo sul ragazzo e quindi poi sull'insegnante. Cerca di sembrare quanto più sincero possibile, non è mai stato bravo a mentire.
    Certo, proseguire con l'esplorazione dell'albero della vita potrebbe essere interessante.
    Annuisce cercando di apparire sincero e realmente interessato, animato da voglia di scoprire ed esplorare.
    Magari accompagnando qualcosa di pratico, potrebbe esser ancor più interessante, non trovate?
    Sono le applicazioni pratiche quelle che cerca il MangiaMorte, ben poco gli interessa scoprire qualcosa di meramente descrittivo o didascalisco. Ah, se potesse liberamente utilizzare l'incantesimo Imperio sarebbe tutto più facile.

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    "Una volta che sei diventato Maestro in una cosa,
    diventa subito allievo in un’altra"


    Gerhart Hauptmann.

    Magisterium, Città Alta.
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    Complimenti. A tutti e tre. Ciascuno è nel giusto, ciascuno a suo modo.
    A quella dichiarazione seguì una spiegazione più chiara della faccenda, e perfino le immagini sull'ardesia si mossero a comando, rendendo visibile e più semplice un concetto che sarebbe stato altrimenti astratto. Il Principe notò anche -oltre alla brutalità squisitamente naturale di quella "caccia"- tutto ciò che ne derivò, dalla distruzione dei deboli al curioso rapporto di interscambio fra cianobatteri ed ospite.
    Trovò quella dinamica molto interessante, esattamente come lo erano le possibili applicazioni sfruttate da Druidi, Alchimisti e Stregoni. Ovviamente... non si sentiva assolutamente preparato a ciò, essendo di fatto solo un artista, ma dovette ammettere a se' stesso che non gli sarebbe affatto dispiaciuta della pratica.

    Tenuto dunque in considerazione che ad ospitarci è un'Accademia di Magia -che come una grossa cellula ci accoglie e ci fornisce spazio per lezioni e studi- ma che a produrre magia e nuova conoscenza siamo esattamente noi -quelle piccole perle smeraldo che si avvicendano al suo interno- vi propongo una scelta di come procedere a mutuo vantaggio d'entrambi e al fine di una duratura collaborazione: preferite proseguire l'indagine conoscitiva, eviscerando i tecnicismi di questi fascinosi organismi acquatici, siete anzi per mutare approccio al pratico, sperimentando in prima persona le potenzialità applicative di questi individui, o ancora vorreste proseguire l'esplorazione dell'albero della vita e soffermarvi più in là lungo il suo estendersi ed arricchirsi di differenti forme, vagliando organismi differenti e temporalmente susseguenti?
    Il primo a dire la propria fu Thory, che -a dire il vero- si lanciò in una risposta che Lowarn di certo non si aspettava da lui.
    -Credo che opterò per andare a esplorare l'albero della vita, se i miei compagni di classe sono d'accordo hehe. Altrimenti anche andare a fare un pò di pratica non mi dispiacerebbe.
    Seguì poi il signore scontroso, aggiungendo la propria opinione, mascherata da collaborazione... ma in realtà diametralmente opposta a Thory. Inoltre... percepiva un certo malumore da parte sua. Che fosse rimasto deluso da qualcosa?
    Certo, proseguire con l'esplorazione dell'albero della vita potrebbe essere interessante.
    Magari accompagnando qualcosa di pratico, potrebbe esser ancor più interessante, non trovate?


    EYM2B0b

    Ad esser sincero, aveva sperato di vederli maggiormente in accordo, così da seguire semplicemente il gruppo, ma il peso della decisione ricadde comunque su di lui come un macigno. Lowarn si sentì a disagio: sentendosi un po' come un padrone di casa, avrebbe preferito concedere il piacere della scelta totalmente ai propri ospiti, così da adattarsi di conseguenza. A quel punto, fu costretto alla sincerità.

    -La pratica mi ispira molto, in realtà...- avrebbe ammesso, abbassando lo sguardo -...ma non so se sono in grado. Sono un musicista, ecco... forse mi serve ancora dello studio, non so.

    Orecchio Assoluto
    Si dice che in media solo una persona su cinquantamila può vantare di possedere l'orecchio assoluto, abilità innata che permette di identificare una nota musicale -anche ascoltata una sola volta ed in totale assenza dell'ausilio di un suono di riferimento- così da determinarne la frequenza. Nonostante questo talento sia totalmente slegato al tipo di vita condotta dall'individuo, indica comunque una certa attitudine ed il gusto per la musica; chi ha orecchio è infatti capace di riprodurre qualsivoglia melodia, registrandola nella propria mente al medesimo istante della sua esecuzione.
    Possessore dalla nascita di questo talento, Lowarn è in grado di discernere le note vibranti celate nelle intonazioni vocali, il battito cardiaco e lo stesso respiro delle persone che lo circondano, rendendolo di fatto capace di intuire le loro emozioni e -in molti casi- anche le intenzioni di ciascun individuo, riuscendo ad individuare perfino i bugiardi. Per tale ragione sarà in grado di "prevedere" in anticipo di pochissimi millesimi di secondo le loro mosse, riuscendo così a rispondere più rapidamente ad ogni stimolo esterno, sia fisicamente che magicamente.
    Oltre a tali abilità, è anche portatore di un udito decisamente fuori alla norma: nel raggio di quindici metri è in grado di sentire qualunque cosa provochi vibrazioni, anche impercettibili come il battito cardiaco di un vivente.
    [Auspex(radar)passivo 15m + Instant Casting + Bonus PU Agilità/Destrezza + Empatia emozioni + Discernimento Bugie]

    Librarsi in volo
    Poichè i Galanodel derivano da creature del cielo, se ben allenati, sono in grado di sollevarsi in aria, galleggiando in essa grazie al pensiero. Il volo è a volte accompagnato dall'apparizione di un paio d'ali bianche che, tuttavia, hanno puro effetto scenico.
    [Volo fino a 5 m dal suolo]

    Legame con la Fonte
    Per comprendere una delle caratteristiche base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo, perchè come gli angeli, i Galanodel sono legati alla Fonte, ed è questa a non renderli intaccabili da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete", come batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono tendenzialmente immuni agli agenti esterni.
    [Immunità agli agenti esterni passiva + attiva variabile]

    Corpo Celeste
    Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo del Principe presenta tratti di entrambe le razze. Fra le caratteristiche angeliche ereditate vi è certamente la capacità di irradiare luce dalla propria pelle, ed è in grado di intensificarla o meno a proprio piacimento. Questa tuttavia non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare.
    [Emana Luce (spiegazione di alcuni poteri attivi)]

    Linfa degli Angeli
    E' cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son state sempre predilette le fanciulle vergini. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica fonte di potere. Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli, o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste, si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue del Principe, porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni.
    [Proprietà di bg del sangue]

    Autorevolezza
    E' questo un suono che tutti possono udire, perché scaturito dall'alta sapienza di coloro che lo pronunciano; la volontà dei Saggi muove questo potere, così che dalla loro giusta voce escano parole che agli altri appaiono profondamente sapienti, e pertanto degne di rispetto, così come degno di rispetto sarà, per chi ascolta, colui che parla. Una malia, un'azione per convincere anche i più scettici della grandezza dei Sapienti di Endlos, sicché al volere di questi le parole diventino capaci di infondere nella mente di chi le oda un tale rispetto per queste e per i Saggi, che certamente non dubiteranno della loro veridicità, e se verrà pronunciato un comando, vorranno eseguirlo senza proteste, quasi fosse l'ordine del loro più caro e severo dio.
    [Malia passiva]

    Sapienza
    Così come non vi è guerriero senza spada o mago senza arti arcane, allo stesso modo non vi può essere Saggio senza conoscenza. Caratterizzati dalla loro avida sete di sapere, un membro di Gilda sarà sempre alla ricerca di cultura da aggiungere alla propria. C’è chi è arrivato su Endlos possedendo già un sapere pari a quello di migliaia di libri, ma informazioni rare e segrete vengono tramandate tra i Saggi nei tomi che solo loro possiedono. Se a ciò si aggiungono anche quelli del Magisterium allora un membro di Gilda non potrà che divenire un pozzo di sapere che ben pochi potranno guardare come loro pari. In termini di gioco è considerata una passiva di conoscenze nella via che il membro di gilda ha scelto.
    [Passiva di conoscenze enciclopediche]
     
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    Alla ricerca di un'unica sintesi, Zegana interpreta le preferenze espresse dai propri studenti nonostante le plateali divergenze e propone allora quanto ella crede più si avvicini ad un obiettivo comune: non è infatti impossibile mischiare la richiesta d'esplorazione di cui si fa ambasciatore il giovane Thory con la più preponderante necessità di votarsi al pratico, così come per desìo del principe o dell'autoritario figuro in nero. E' sufficiente muovere un singolo passo a latere ed indirizzarsi verso organismi di cui già sia nota l'applicazione nel dettaglio, così che la stessa docente possa offrire esempi concreti che, invece, non potrebbe fornire per quanto riguarda quegli ancora sfuggevoli cianobatteri.

    Così sia. Seguitemi, prego.

    Come già sperimentato in questa stessa giornata, il paesaggio nel quale la lezione si tiene muta con piena armonia ad ogni passo della tritone: si mostra infatti evidente che, per merito di un flusso arcano finemente regolato, la brevissima passeggiata nella quale Zegana s'imbarca ha lo scopo di risalire l'Albero della vita pur senz'alcuna fatica. Non c'è da scalare, non serve riavvicinarsi agli scalini di prima: essi son di già sotto i piedi d'ognuno, per virtù e meraviglia la via tracciata conduce verso uno dei rami più prossimi alla base.

    Il passo che stiamo compiendo è breve soltanto in apparenza: esso ha tratto in inganno per lungo tempo alcuni dei più illustri colleghi botanici, convincendo i sistematici che queste piante a fiore si fossero sviluppate all'alba dei tempi, di poco oltre alghe e muschi da esse derivati.

    Ad un secondo sguardo, tuttavia, il panorama verso il basso offre vertiginose prospettive e capogiri tutt'altro che infrequenti: il ramo selezionato era infatti troppo vicino al suolo perchè ci possa credibilmente essere tutta quest'altezza a separarli ma ora, alla prova dei fatti, il prato giù a terra tradisce una lontananza incolmabile con semplici passi (e si fa anzi foriero di una possibile caduta deleteria, si perdesse mai l'equilibrio). La verità è presto detta: volgendosi indietro si renderà evidente come l'attacco della diramazione sia mutato, cambiando forma, direzione e persino innesto. Il ramo non è più quello di prima -o meglio, tale permane se non per la sua origine che è stata riscritta ben più in alto rispetto alla prima ipotesi.

    Ad oggi è noto che il genere qui presente non condivide affatto quei caratteri di ancestralità che gli sono stati a lungo atttribuiti. Certamente esso vanta i propri primati nell'ambito dello sviluppo fiorale, ma come potete notare siamo piuttosto in alto nella cosiddetta scala evolutiva. In altre parole, questi fiori non sono così antichi come potrebbe sembrare.

    Ciò che si apre agli occhi nel mutato ambiente è dunque uno spettacolo candido, dalle lievi sfumature bianche e rosate. Un tripudio di petali (o di ciò che vi assomiglia) fiorenti dagli apici di numerosissimi rami, alcuni più sottili altri sufficientemente solidi da reggere il peso dei moderni esploratori a lezione. Strano a dirsi, però, non v'è traccia di foglie, come se lo scorcio idilliaco giungesse da un frammento di primavera cruda e la pianta in esame avesse ceduto le foglie nell'inverno passato. Tracce di primordi fogliari si possono allora scorgere a livello dei nodi più giovani, là dove la liscia e calda corteccia si rende flessibile perchè guaina di un tessuto in attiva crescita.

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    La stessa tavoletta precedentemente fornita ora illustra, come un cambio d'abito, la medesima realtà che si palesa tutt'attorno. Quei fiori solidi, ampi e screziati alla propria base, tracciati in punta di gesso sull'ardesia che sola, purtroppo, non può ricreare l'aroma inebriante che si schiude ed a tratti si fa quasi eccessivo, come un'ospite ingombrante. Pure l'assenza di foglie (tratteggiata in altro colore) è riportata sul supporto nerastro, ad indicare una caratteristica non casuale per la pianta cui Zegana ha condotto i propri discenti.

    Ciononostante, essi rappresentano un ottimo modello da cui trarre avvio per uno studio applicativo delle proprietà officinali che il regno botanico ha da offrire. Per la loro ampia distribuzione sono a pieno diritto parte integrante delle preparazioni alchemiche tradizionali, in particolar modo in quei contesti legati maggiormente ad una visione classica del misticismo e della magia. Più rara, invece, si riscontra la loro presenza in quelle società pesantemente influenzate dal progesso tecnico-industriale, che anzi han diretto i propri interessi ad altra forma di composti sintetici.

    Celati in una descrizione coerente benchè a tratti sibillina, indizi circa la prevalenza ambientale del fiore al centro della discussione emergono allora e puntano in un'unica direzione, a prescidere dal fatto che il semipiano ospiti due grandi reservoir di specie botaniche. Questi, uniti alla morfologia caratteristica, alle note di colore, all'intenso profumo che dai fiori diffonde nonchè ad una personale esperienza maturata dai discepoli durante la propria permanenza su Endlos dovrebbero essere sufficienti a permettere loro di comprendere quale sia la pianta che Zegana ha eletto a fulcro dell'imminente disquisizione pratica.

    Li riconoscete? Sapreste dirmi, con esattezza, a quale famiglia essi appartengono?

    7° TURNOSCADENZA: 29/10/2019, ORE 23:59.
    Come richiesto, ci spostiamo verso un campo più applicativo. Questo post introduce il cambio di specie, tenendo così in considerazione una parziale esplorazione (a vantaggio di Thory) per andare a toccare con mano, nei prossimi turni, le proprietà alchemico-magiche del fiore misterioso propostovi.

    Buon indovina chi?!
     
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    diventa subito allievo in un’altra"


    Gerhart Hauptmann.

    Magisterium, Città Alta.
    Presidio Errante, Endlos.

    Così sia. Seguitemi, prego.Si spostarono nuovamente, sollevandosi da terra.
    Non loro, ma l'innesto della diramazione su cui erano posati i loro piedi.
    Il passo che stiamo compiendo è breve soltanto in apparenza: esso ha tratto in inganno per lungo tempo alcuni dei più illustri colleghi botanici, convincendo i sistematici che queste piante a fiore si fossero sviluppate all'alba dei tempi, di poco oltre alghe e muschi da esse derivati.
    Ad oggi è noto che il genere qui presente non condivide affatto quei caratteri di ancestralità che gli sono stati a lungo atttribuiti. Certamente esso vanta i propri primati nell'ambito dello sviluppo fiorale, ma come potete notare siamo piuttosto in alto nella cosiddetta scala evolutiva. In altre parole, questi fiori non sono così antichi come potrebbe sembrare.

    Ciò fu loro mostrato aveva sfumature bianche e rosate. Apparivano come fiori privi di foglie, tranne che per i nodi più giovani. La tavoletta -precedentemente consegnata loro- fu particolarmente esplicativa circa le caratteristiche insolite, e questo fu molto gradito al Principe, che non si sentiva affatto un esperto in materia, ed aveva bisogno di qualcosa che lo guidasse nel dettaglio.

    Ciononostante, essi rappresentano un ottimo modello da cui trarre avvio per uno studio applicativo delle proprietà officinali che il regno botanico ha da offrire. Per la loro ampia distribuzione sono a pieno diritto parte integrante delle preparazioni alchemiche tradizionali, in particolar modo in quei contesti legati maggiormente ad una visione classica del misticismo e della magia. Più rara, invece, si riscontra la loro presenza in quelle società pesantemente influenzate dal progesso tecnico-industriale, che anzi han diretto i propri interessi ad altra forma di composti sintetici.
    Li riconoscete? Sapreste dirmi, con esattezza, a quale famiglia essi appartengono?

    Conoscendo poco la botanica e l'alchimia, non distinguendo nemmeno bene le differenze sostanziali tra generi e famiglie, il Principe si limitò ad osservare i fiori e cercare di ricondurli a qualcosa già presente nella propria memoria, magari visto durante i suoi anni di studio a Palanthas. In effetti, ebbe modo di associarli ad un ricordo... quello di un dipinto di suo zio. A quanto gli era stato detto, era stato intitolato con lo stesso nome di quelle piante.

    -...sembra Magnolia.

    Orecchio Assoluto
    Si dice che in media solo una persona su cinquantamila può vantare di possedere l'orecchio assoluto, abilità innata che permette di identificare una nota musicale -anche ascoltata una sola volta ed in totale assenza dell'ausilio di un suono di riferimento- così da determinarne la frequenza. Nonostante questo talento sia totalmente slegato al tipo di vita condotta dall'individuo, indica comunque una certa attitudine ed il gusto per la musica; chi ha orecchio è infatti capace di riprodurre qualsivoglia melodia, registrandola nella propria mente al medesimo istante della sua esecuzione.
    Possessore dalla nascita di questo talento, Lowarn è in grado di discernere le note vibranti celate nelle intonazioni vocali, il battito cardiaco e lo stesso respiro delle persone che lo circondano, rendendolo di fatto capace di intuire le loro emozioni e -in molti casi- anche le intenzioni di ciascun individuo, riuscendo ad individuare perfino i bugiardi. Per tale ragione sarà in grado di "prevedere" in anticipo di pochissimi millesimi di secondo le loro mosse, riuscendo così a rispondere più rapidamente ad ogni stimolo esterno, sia fisicamente che magicamente.
    Oltre a tali abilità, è anche portatore di un udito decisamente fuori alla norma: nel raggio di quindici metri è in grado di sentire qualunque cosa provochi vibrazioni, anche impercettibili come il battito cardiaco di un vivente.
    [Auspex(radar)passivo 15m + Instant Casting + Bonus PU Agilità/Destrezza + Empatia emozioni + Discernimento Bugie]

    Librarsi in volo
    Poichè i Galanodel derivano da creature del cielo, se ben allenati, sono in grado di sollevarsi in aria, galleggiando in essa grazie al pensiero. Il volo è a volte accompagnato dall'apparizione di un paio d'ali bianche che, tuttavia, hanno puro effetto scenico.
    [Volo fino a 5 m dal suolo]

    Legame con la Fonte
    Per comprendere una delle caratteristiche base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo, perchè come gli angeli, i Galanodel sono legati alla Fonte, ed è questa a non renderli intaccabili da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete", come batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono tendenzialmente immuni agli agenti esterni.
    [Immunità agli agenti esterni passiva + attiva variabile]

    Corpo Celeste
    Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo del Principe presenta tratti di entrambe le razze. Fra le caratteristiche angeliche ereditate vi è certamente la capacità di irradiare luce dalla propria pelle, ed è in grado di intensificarla o meno a proprio piacimento. Questa tuttavia non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare.
    [Emana Luce (spiegazione di alcuni poteri attivi)]

    Linfa degli Angeli
    E' cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son state sempre predilette le fanciulle vergini. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica fonte di potere. Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli, o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste, si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue del Principe, porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni.
    [Proprietà di bg del sangue]

    Autorevolezza
    E' questo un suono che tutti possono udire, perché scaturito dall'alta sapienza di coloro che lo pronunciano; la volontà dei Saggi muove questo potere, così che dalla loro giusta voce escano parole che agli altri appaiono profondamente sapienti, e pertanto degne di rispetto, così come degno di rispetto sarà, per chi ascolta, colui che parla. Una malia, un'azione per convincere anche i più scettici della grandezza dei Sapienti di Endlos, sicché al volere di questi le parole diventino capaci di infondere nella mente di chi le oda un tale rispetto per queste e per i Saggi, che certamente non dubiteranno della loro veridicità, e se verrà pronunciato un comando, vorranno eseguirlo senza proteste, quasi fosse l'ordine del loro più caro e severo dio.
    [Malia passiva]

    Sapienza
    Così come non vi è guerriero senza spada o mago senza arti arcane, allo stesso modo non vi può essere Saggio senza conoscenza. Caratterizzati dalla loro avida sete di sapere, un membro di Gilda sarà sempre alla ricerca di cultura da aggiungere alla propria. C’è chi è arrivato su Endlos possedendo già un sapere pari a quello di migliaia di libri, ma informazioni rare e segrete vengono tramandate tra i Saggi nei tomi che solo loro possiedono. Se a ciò si aggiungono anche quelli del Magisterium allora un membro di Gilda non potrà che divenire un pozzo di sapere che ben pochi potranno guardare come loro pari. In termini di gioco è considerata una passiva di conoscenze nella via che il membro di gilda ha scelto.
    [Passiva di conoscenze enciclopediche]


    Edited by Drusilia Galanodel - 21/10/2019, 15:34
     
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    Il Mangiamorte accoglie con un certo giubilio, per modo di dire, la proposta dell'insegnante. Avere un risvolto pratico gli rende la lezione più piacevole, e sicuramente più utile.
    Infatti non perde di vista che questo tempo non è altro che tempo "investito" per ottenere nuove abilità, nuove conoscenze, così da poter rendere più facile la ricerca del suo Oscuro Signore. Sicuramente esisterà qualche rituale su questo mondo che potrebbe aiutarlo nella sua ricerca, peccato che lo ignora.
    Si sistema gli sbuffi del vestito mentre segue la tritona nella sua ascesa lungo l'albero della vita. Il panorama è vertiginoso, tanto da costringere il MangiaMorte ad affiancarsi il più possibile al fusto dell'albero. Non si è accorto di esser salito così in alto, ma probabilmente deve trattarsi di qualche strano incantesimo di quella strega-pescia che è l'insegnante di oggi. Per un secondo la squadra con una certa ammirazione, gli ricorda una certa vicepreside, così rigida e potente da apparire deliziosa. Ha adorato quando ha potuto torturarla per scovare la camera dei segreti. Ma sono dettagli. Al momento non può perdersi in simili pensieri, che anzi potrebbero essere piuttosto pericolosi se l'insegnante dovesse essere una legimente.
    Troppe cose che ignora.
    Un povero Mangiamorte in un mondo di potenziali nemici.
    Incede sino a giungere al prossimo livello. Utilizza la lavagna per comprendere gli scenari dell'evoluzione di quella pianta, ignora cosa sia, ma trova la sua storia affascinante.
    Il ragazzetto dai capelli neri si lancia in una possibile risposta. Odia trovarsi davanti ad un muro incapace di andare oltre. L'Oscuro Signore gli ha sempre insegnato di fronte a simili situazioni, ma soluzione è piuttosto semplice: distruggere il muro.
    Con un gesto rapido estrae la bacchetta e la punta in direzione della pianta. In realtà è abituato a piante simili alle Mandragore, in qualche modo dotate di una volontà, una mente, e quindi potenzialmente manipolabili.
    Stupida pianta!
    Da fondo ad una certa frustrazione mentre agita la bacchetta verso la pianta priva di foglie. Convoglia il suo potere lasciando che la punta della sua arma divenga appena iridescente.
    Legillimens!
    La voce è sicura, ed accompagnato da uno sdegnoso cenno del capo che gli smuove i capelli biondo cenere. Dalla bacchetta dovrebbe fuoriuscire una denso fumo violaceo che si diriziona verso la pianta, asfissiandola in una caligine psionica. Cerca una connessione con la pianta, con la sua mente e volontà, alla ricerca di una semplice quanto banale risposta: chi sei?
    Se mai dovesse ottenere una qualche risposta, trionfante, la condividerà con il gruppo. Distruggere i muri è molto gratificante.

    Equipaggiamento: Bacchetta
    Mana: 100-10=90%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive

    Attive
    Legillimens: incantesimo di legimanzia. Dalla bacchetta fuoriesce un fumo violaceo che si dirige verso il bersaglio. Si sarà in grado di scandagliare la mente e le memorie del bersaglio. In particolar modo sarà possibile effettuare una scansione mirata per rispondere ad un particolare quesito. [Supporto Psion; consumo Medio; 1 turno]

    Scheda: Qui

     
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    CITAZIONE
    Così sia. Seguitemi, prego.

    Seguendo gli ordini della loro insegnante, il gruppo di studenti più Doge risalì, in modo molto rapido, l'albero della vita con una semplice passeggiata di alcuni minuti. Non accorgendosi di quanto già fossero in alto, Thory e il fidato compagno canino, durante il breve tragitto, spinti dalla curiosità, si misero a guardare per un istante verso il basso. Entrambi non avevano mai sofferto di vertigini, ma vedere a che altezza si trovavano e sapere che un piccolo passo falso li avrebbe portati all'altro mondo, entrambi, tremando per la paura, per tutto il resto del tragitto si posizionarono l'uno affianco all'altro in modo da sorreggersi in caso di bisogno.
    Arrivati a destinazione Zegana prese la parola:
    CITAZIONE
    Ad oggi è noto che il genere qui presente non condivide affatto quei caratteri di ancestralità che gli sono stati a lungo atttribuiti. Certamente esso vanta i propri primati nell'ambito dello sviluppo fiorale, ma come potete notare siamo piuttosto in alto nella cosiddetta scala evolutiva. In altre parole, questi fiori non sono così antichi come potrebbe sembrare.

    Il gruppetto si ritrovò davanti ad un fiore molto particolare, un tipo di pianta che Thory non aveva mai visto, ma che gli sembrava molto affascinante. Infatti, prese a guardare la tavoletta così da carpire maggiori informazioni informazioni sulla sua specie.
    CITAZIONE
    Ciononostante, essi rappresentano un ottimo modello da cui trarre avvio per uno studio applicativo delle proprietà officinali che il regno botanico ha da offrire. Per la loro ampia distribuzione sono a pieno diritto parte integrante delle preparazioni alchemiche tradizionali, in particolar modo in quei contesti legati maggiormente ad una visione classica del misticismo e della magia. Più rara, invece, si riscontra la loro presenza in quelle società pesantemente influenzate dal progesso tecnico-industriale, che anzi han diretto i propri interessi ad altra forma di composti sintetici.
    Li riconoscete? Sapreste dirmi, con esattezza, a quale famiglia essi appartengono?

    Il giovane non aveva idea di quale pianta fosse, tuttavia provò a dare lo stesso una risposta, conscio del fatto che sarebbe stata sicuramente sbagliata.
    E' una specie particolare di tulipano per caso?
     
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    Il rinnovato cambio d'ambiente non delude le aspettative dell'austera docente -nè, ella si augura, quelle dei discenti lì riuniti- ottenendo al contempo di sobillare uno e più tentativi di risposta al quesito che vi si accompagnava. E' dunque il Galanodel, il Principe, il primo del trio ad azzardare un proprio vaticinio: egli, invero, è pure colui che solo giunge ad un'esatta risoluzione, a discapito invece del tentativo di Mush o del silenzio parziale del più adulto Marvolo.

    Mi congratulo con lei, Sig. Lowarn: ciò che tutti possiamo ammirare è in effetti un esemplare di Magnolia, il cui nome specifico rivela l'attitudine del fiore a svilupparsi in un frutto allungato, rossastro come i semi che contiene e di forma rigorosamente cilindrica. Magnolia cylindrica, dunque, una specie arborea comune, forse cosmopolita, di certo ampiamente diffusa nell'occidente endlosiano. Stupisce tuttavia la sua assenza ad Est, presidio che nonostante la fitta foresta di cui può fregiarsi non vede la presenza di detta specie o -se mai l'ha figurata entro la propria flora, l'ha ad oggi perduta.

    Come suggerito dalla tritone che li accompagna lungo il sentiero della scoperta -e compatibilmente con le esperienze e i trascorsi di ognuno- nello scenario che fa da sfondo a quest'esatto momento della lezione si possono infatti riconoscere panorami tipici dell'Ovest, spezzati qua e là da rimandi alle religione e mitologia del luogo; un esempio lampante è rappresentato dagli intagli che costellano i solidi tronchi o nella disposizione di alcuni esemplari come allineati a definire le pareti di un tempio vegetale, ma pure nell'abbondanza e nella varietà delle specie più esotiche. In più, ai margini della stanza/serra/bolla, le presenti visioni sono corroborate dai profili montuosi di cinque picchi assai celebri, immancabilmente riferentesi alla regione che un tempo fungeva da capitale col nome di Sequerus.

    Caratteristiche fondanti di questa specie sono, in particolare, una repulsione degli estremi ed un'ottima prosperità in terreni e condizioni di abbondanza: Magnolia predilige infatti pendii e boschetti aperti su substrato argilloso, umido e fertile, leggermente acido e ricco di materia organica, ben drenato e in pieno sole o con ombra parziale.

    B1-Mc

    Per evitare che durante il periodo estivo il fogliame possa bruciare, si è soliti coltivare Magnolia in pieno sole unicamente in quelle zone con climi estivi freschi ed umidità costante. Parimenti, gli appartenenti a questa specie non tollerano terreni poveri o forti ventilazioni, nè è auspicabile un'esposizione meridionale troppo accentuata la quale potrebbe indurre i boccioli ad aprirsi troppo presto, quando il periodo primaverile ancora crudo può riservare improvvise ghiacciate notturne essenzialmente deleterie per la pianta.

    La tavoletta in dotazione ad ognuno si aggiorna visualizzando le suddette informazioni e là dove Mush e padroncino questa volta sono caduti in errore (colpevolmente o meno, consapevolmente oppure no), pure Salazar e l'incanto di cui questi si rende artefice sono tristemente destinati a fallire, benchè per diverse ragioni; la nebbiolina violacea che si diffonde per l'aere all'invocazione Legilimens (che, peraltro, Zegana può riconoscere almeno negli intenti per via di un comune linguaggio basato sul medesimo idioma utilizzato per appellare ogni specie botanica) si scontra infatti con una corteccia liscia e grigiastra che pur se giovane e flessibile non cede contro l'ingerenza psichica in atto.

    Per queste esatte ragioni, in molte culture locali la famiglia arborea delle Magnolidae è tempio saldo di tradizioni: cylindrica e molte altre specie simili sono infatti al centro delle ritualità canoniche di piccoli villaggi e più grandi società, pubbliche religioni, misticismi eremitici e finanche più celate sette, i cui membri si richiamano ai valori ed al territorio dell'occidente.

    Forse che detta pianta (se non tutte, come temuto dal mangiamorte) risulta immune a simile fonte di potere? O fors'anzi -ben più grave!- ella e le compagne mancano letteralmente di una mente da poter leggere? In realtà, come la Portavoce non manca di sottolineare tempestivamente, la problematica si esplica ben più a monte ed è da ricercarsi nella natura specifica di questo fiore.

    La genìa vegetale in esame è in effetti rinomata per le sue molteplici proprietà di salvaguardia, rendendola dunque un elemento chiave per incanti, rituali e preparazioni che abbiano intenti di protezione. Magnolia cylindrica in particolare si mostra tra le varietà più coriacee nonostante il suo portamento apparentemente esile e le ampie necessità per un corretto sviluppo. Eppure, nelle giuste condizioni di salute, essa è capace di resistere sorprendentemente bene a contesti avversi per cause innaturali tra le più disparate.

    Il parallelismo appare dunque lampante e sin da subito richiama le dinamiche che sovente si possono riscontrare quando una protezione è per l'appunto richiesta: in tempi rigogliosi, di prospero vigore, non è affatto complesso tutelarsi d'ogni danno, mentre assai più difficile è compiere altrettanto quando carestia e debolezza la fanno da padrone. Così, dunque, sfruttare elementi di Magnolia cylindrica raccolti nel pieno della sua forma e preparati od utilizzati senza sciuparne il potenziale può aiutare a salvarsi dai pericoli anche in quei frangenti ove in autonomia non sarebbe fattibile qualsivoglia forma di difesa.

    Nonostante ciò... i ben noti eventi che hanno sconvolto l'Ovest nel recente passato hanno mostrato magnitudine tale da sopraffare ogni naturale difesa di detta specie: ad oggi pochi sono gli esemplari superstiti, arroccati qua e là nei dintorni della perduta regione di Sequerus, ben lungi però dalla capitale corrotta dai nefasti spiriti.
    Per nostra fortuna, tuttavia, i miei viaggi in loco prima della completa catastrofe -ed, invero, la preziosa collaborazione dei membri della congrega che rappresento- ci permettono oggi di poter osservare, saggiare direttamente e persino propagare la presente specie. Lungi da me la volontà di apparirvi immodesta, ciononostante l'uso e l'utilità di queste serre -nonchè dell'intento conservazionistico e divulgativo che tematicamente le avvicina al Magisterium (cui ovviamente afferiscono)- si esplicano anche e soprattutto in occasioni come queste. A quanto risulta dalle cronistorie archiviate presso la biblioteca di Palanthas, in effetti, esse paiono tutt'altro che infrequenti sul semipiano.

    Zegana abbandona il rigore tecnico per promulgare l'effettiva funzione dell'Alleanza Simic di cui rappresenta il vertice, tuttavia il momento pubblicitario dura un solo istante e tosto ella ritorna al tema centrale della lezione in corso: Magnolia cylindrica nell'uso quotidiano e nella magia.

    Al di là delle digressioni, comunque, vi risulterà evidente che per poter sfruttare una simile fonte di magia protettiva dovrete prima ottenere il controllo della medesima essenza, coerentemente con l'equilibrio insito negli arcani e nella vita stessa: per rispondere dunque alla vostra richiesta di un momento pratico ed applicativo, vi chiedo ora di sperimentare in prima persona.

    In effetti, così come solamente lo stregone del villaggio sa trattare la materia naturale in modo adeguato per ricavarne i benefici, così anche gli studenti non devono essere tratti in inganno da una semplicità di utilizzo che non è veritiera: talvolta le situazioni disperate affinano gli spiriti e lasciano che un'insperata risonanza faccia il suo effetto -portando ad un uso istintivo e valevolo della terra e della vita che da essa trae origine- ma molto più spesso la distinzione tra un successo ed un fallimento è da ricercarsi nell'attenzione e nell'esercizio che un discente preparato vanta dalla sua rispetto ad un improvvisato e sprovveduto debuttante.

    Provate dunque a svellere un frammento di corteccia, cogliete una gemma o nutrite la pianta con la vostra energia vitale per far sbocciare i fiori e strappare in cambio una delle foglie ellittiche e coriacee (prima bronzee e poi d'un verde cupo). Ottenuto il materiale che più vi è affine, provate ad immaginarne un uso efficiente con quelle che sono le vostre personali abilità volte alla difesa ed alla protezione, quindi date adito agli sforzi ed impegnatevi nell'unire i due elementi in vostro possesso.
    Se avrete svolto correttamente l'operazione, il potere da voi evocato risuonerà in armonia con l'essenza vegetale, la quale ne amplierà l'efficacia o addirittura la portata. Ciò significa anzi che potrete ricorrere più rapidamente o con minor dispendio a quanto già siete in grado di compiere o -perchè no- sfruttare suddetta comunanza misterica per comprendere quale sia la struttura arcana dell'incanto da voi richiamato e studiarne limiti e contromisure nell'eventualità che per i vostri scopi vi serva demolire un baluardo invece che erigerlo.

    8° TURNOSCADENZA: 10/01/2020, ORE 23:59.
    Innanzitutto le mie più sentite scuse. Sono sparito per mesi, senza avvisare e non c'è stata ragione di questa mia mancanza. Insomma, avrei almeno potuto avvertirvi. Il cambio di ritmi lavorativi mi ha scombussolato abbastanza, l'aggiunta dell'influenza stagionale ha peggiorato il tutto, ma ciò che davvero non avevo preventivato è quanto mi abbia tolto la voglia di scrivere il condurre lezioni per studenti in real life (per quanto, devo dire, ben meno entusiasmanti che l'ambito fantasy di cui vi parlo con Zegana).

    Eccomi comunque di ritorno, con un intervento abbastanza lungo in cui cerco di darvi (vi = ai vostri PG) qualche base conoscitiva della specie arborea in esame e al contempo aggiungere un po' di contestualizzazione con gli eventi accaduti su Endlos nonchè vissuti di riflesso da Zegana stessa. Chiudo aggiungendo qualcosa di fantastico e cioè le suddette proprietà magiche della pianta, nonchè un invito a scaternarvi per provarle con mano: per il turno corrente avete dunque carta bianca su cosa e come sfruttare dei "pezzi" di Magnolia cylindrica e sarà idealmente anche l'ultimo turno corposo, perchè salvo spunti interessanti da parte vostra (e cioè dai vostri esercizi, o da particolari domande e curiosità dei vostri PG) non ho molto da aggiungere alla descrizione di questa specie e potrei concludere la lezione con un esempio o due da parte della stessa Zegana.

    Per le prossime lezioni vedrò di aggiustare il tiro "sprecando" meno tempo con la descrizione dell'ambiente (che qui però era doverosa, visto che è la sua prima inaugurazione in-game) e concordando off-game direttamente con i partecipanti (tra cui avrete priorità, se lo desiderate) quanta teoria e quanta pratica nella giocata. Ammetto che, pur provenendo da GdR dove "scuola" e "lezioni" erano la prassi (per quanto declinate su ambientazioni stringenti con PG meno variegati e con interessi decisi a tavolino), credevo più semplice imbastire una giocata "frontale": il mio timore è di risultare monodirezionale, pedante o noioso, senza lasciarvi spazio d'interazione o costringendovi a subire spiegoni che poco vi interessano (ancor meno ai PG) e dai quali uscite senza divertirvi o senza esservi portati a casa granchè di tipo conoscitivo/esperenziale.

    Aiutatemi quindi a capire cosa avreste migliorato nella giocata, lasciandomi un feedback in bacheca: ciò vale tanto per le vostre aspettative, quando per l'effettivo giocato o per spunti che vi pare siano mancati/non siano stati colti da me. Come sempre, infatti, non si finisce mai di apprendere e di migliorare (ma soprattutto vorrei garantire delle buone esperienze di gioco a chi si intrattiene con me)!

    Grazie! <3

    PS: la scadenza è nominale, ma assolutamente non posso pretendere soli 7 giorni dopo il mio ritardo abissale!
     
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    Inutile! Tutto inutile!
    Il suo incantesimo sembra disfarsi contro la parete coriacea di quella stupidissima pianta. Il Mangiamorte non prende con estrema sportività un simile evento. Certo, il suo è stato un azzardo in quanto non poteva sapere se la pianta fosse o meno sensiente, ma trovarsi, ancora ed ancora, nella situazione di essere impotente, gli fa scoppiare nel petto un rabbia che raramente ha provato in vita sua.
    La prima idea che gli giunge ovvia, spinto dall'onda della rabbia, è quella di scagliare il più potente tra gli incantesimi incendiari che conosce. Purtroppo, però, la gioia che gli riversa una simile possibiltà cozza anche con l'inevitabile morte di si se stesso o più probabilmente con la sua completa disfatta. Si trovano in una serra, ma anche nel Magisterium ed ha colto un potere raro all'interno di queste mura. Probabilmente verrebbe surclassato da qualche mago, magari la medesima Zegana, vedendo così ogni speranza di bruciare tutto come completamente vana.
    Stringe i denti corrugando il viso in una maschera di disprezzo, verso di sè, ma che rapidamente proietta verso gli altri presenti. Stampa nella sua mente i loro visi, i loro nomi e la loro indifferenza. Verranno puniti, un giorno, per essere stati testimoni della sua impotenza, nessuno, mai, dovrà ricordarlo così.
    Rigido, in silenzio, resta ad ascoltare e malamente digerire la situazione. Vuole che quest'inferno finisca quanto prima per trovare un modo concreto ed utile per recuperare i proprio poteri così da poter perseguire i suoi scopi.
    Tra tutte le piante esistenti, poi, quella su cui si focalizza la lezione di oggi è una stupida pianta protettiva. Ricorda ancora gli oli al rosmarino utilizzati per gli esorcismi o le pomate di aloe per le scottature. Incantesimi banali ed inutili (per quanto funzionanti). Non ha bisogno di difendersi in alcun modo, conosce e riesce correttamente ad utilizzare i suoi incanti scudo, quindi si riconferma che questa pianta, come la lezione, è completamente inutile al suo scopo.
    Dovendo però uscire da questa lezione e da questa serra, riflette sul da farsi. Prima di tutto si rende conto del potenziale di questo luogo, delle mandragore urlanti, delle velepiante spinate o chissà quale altra diavoleria erbologica che potrebbe sfruttare. Per quanto nauseanti e frustranti queste lezioni possono portare a sviluppi interessanti. Dovrà però imparare a tollerarle in qualche modo, a scendere a patti con il suo Ego.
    La seconda riflessione riguarda il cosa fare adesso. Non intende utilizzare alcun potere protettivo, ma parimenti potrebbe sfruttare la tenacia di questa pianta in altro modo. La mano pallida si muove a scostare i capelli biondo cenere oltre la fronte, lo sguardo di cenere spenta osserva la pianta. Si avvicina a grandi falcate, allunga la mano cercando di strappare una piccola foglia carnosa, di un bel verde cupo. Ne assapora la consistenza prima di gettarla lontano da ogni altra forma di vegetazione. Deve testare la sua teoria e la sua utilità pratica. Ricorda l'incantesimo, uno minore, che però potrebbe venir potenziato dalle abilità arcane della magnolia.
    Herbivicus
    Pronuncia sicuro puntando la punta della bacchetta verso la piccola foglia. Incanala il suo potere magico attraverso la bacchetta sin poi all'interno della magnolia. Lo scopo è quello di farla crescere, nutrire, con il proprio potere come per mezzo di una crescita rigogliosa e miracolosa. Lo scopo utimo è la creazione di un piccolo appezzamento di bosco, fatto di rami, fiori e foglie, via via sempre più intricato ed intrecciato, al punto da poter intralciare o ostacolare eventuali nemici o avventori. Di norma l'incanto mira alla semplice crescita rapida di una pianta, spera sincronizzandosi con l'arcano potere della magnolia di poter ottenere qualcosa di più, un piccolo boschetto saldo e resistente per poter intralciare i suoi assalitori o per pedinarli con maggiore facilità.
    Concluderà, l'esercizio pratico, con una semplice domanda.
    Abbiamo finito?
    Gelido per quanto mosso da una rabbia che ribolle; inutilmente tenuta a bada. Eppure comprende l'utilità di questa sua umiliazione.
    A quando la prossima lezione?

    Equipaggiamento: Bacchetta
    Mana: 90%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive

    Attive
    Herbivicus: incantesimo di rapida crescita. Dalla bacchetta fuoriesce un grumo verdastro che colpisce il suolo. Dal punto colpito si ergerà rapidamente, a prescindere dalle caratteristiche del suolo, un boschetto di magnolie. I rami del bosco, i fiori, le foglie e le radici, si intrecceranno in modo da intralciare il movimento di chiunque si trovi al suo interno. [Supporto Elementale; consumo Basso; 1 turno] [TECNICA NON APPROVATA, semplice bozza da far passare in revisione dopo la lezione]

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