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{ Presidio Nord, Valiinorê }
Tutti
All’indomani dell’assedio, la valle di Valiinorê pareva un immenso campo profughi.
Non potendo rientrare nelle rispettive case per via dei danni strutturali che avevano compromesso la stabilità degli edifici che non erano stati rasi al suolo, i superstiti si erano accampati lungo la strada alpestre, nelle radure e alle pendici dei monti. Le cataste di cadaveri ardevano senza sosta, innalzando innumerevoli colonne di fumo visibili a miglia di distanza. I congiunti delle vittime si stringevano in lutto al cospetto delle pire funerarie, contemplando con sguardo assente il fragile avvenire che avrebbero dovuto custodire per onorare il sacrificio dei loro cari.
Purtroppo il cordoglio non poteva ancora eclissare l’onere che gravava sul fronte della resistenza: mentre le lacrime scorrevano copiose e i feriti soffrivano sul ciglio della morte, i filatteri dei Re Lich avevano già cominciato la loro silenziosa opera di ricomposizione spiritica – minacciando di vanificare l’immolazione degli eroi caduti durante la battaglia notturna.
L’ennesima chiamata alle armi fu diramata in tutto il Settentrione (e perfino oltre), volando sulle ali dei corvi e dei gufi messaggeri messi a disposizione dalle relative tribù barbariche dell’Uthgardt: Valiinorê aveva bisogno di rinforzi per compiere diverse spedizioni simultanee alla ricerca dei nascondigli nemici, così da liberare definitivamente il Nord dalla Piaga dei Non-Morti.
L’appello avrebbe fatto confluire molti mercenari e avventurieri nei territori della Calaverna del Pettirosso, dove la magione abbandonata della dinastia Kuzporat e i ruderi di Valiinorê alle sue pendici avrebbero assistito alla riorganizzazione approssimativa di tre squadre disposte a mettersi in viaggio verso gli angoli più remoti del Dominio del Gelo. Mossi da principi altruisti, dal richiamo di un’impresa destinata a entrare negli annali, o più venalmente dalla ricompensa monetaria offerta ai volontari accorsi, i tre dispiegamenti partirono all’alba del giorno successivo – affidandosi alle coordinate fornite dal vecchio Faust, una sorta di sensitivo cieco che aveva rintracciato l’impronta spiritica di tre Re Lich, e che avrebbe continuato a indagare sull’ubicazione dell’ultimo Sovrano della Morte nei giorni a venire.
{ Presidio Nord, Etlerth }
skekDor | Montecristo | Atoll
La tundra impietosa accolse nel suo algido abbraccio la colonna di Ewill, esotiche bestie da traino che parevano un incrocio tra un cammello e un possente yak. La fitta peluria li avrebbe schermati dal pungente vento artico che avrebbe tormentato incessantemente la spedizione nei due giorni di viaggio che li attendevano.
L’Eterna Distesa di Ghiaccio era uno degli ambienti più inospitali del semipiano, in cui le rigide temperature raramente superavano il punto di solidificazione dell’acqua perfino negli occasionali pomeriggi tersi che facevano luccicare la neve in un tripudio abbagliante di gelida rassegnazione.
La traversata della tundra era il primo ostacolo da superare per sperare di raggiungere il filatterio di Eleodora, perciò i barbari e i kitsune presenti (tra cui spiccava Mizukume) conservarono le energie stringendosi nelle rispettive pellicce, prodigandosi per alleviare la fatica degli animali da soma cruciali per la loro sopravvivenza nel cuore ostile del Nord.SPOILER (clicca per visualizzare)Benvenuti a questa prima fase tri-partita dell’Epilogo di Algor Mortis!
Chi ha partecipato all’Assedio può sfruttare questo primo turno per approfondire i postumi della battaglia e giustificare la scelta di rischiare nuovamente la vita contro i Re Lich.
Se siete new-entry della campagna, siete liberi di descrivere come i vostri pg sono venuti a conoscenza di Valiinorê e cosa li ha convinti ad imbarcarsi nella spedizione.
Per tutti quanti, le avversità del viaggio citate in questo primo turno saranno piuttosto interpretative: approcciate le difficoltà presentate come preferite e usando il buonsenso – sfruttando dell’equipaggiamento specifico, le capacità dei vostri PG, oppure eventualmente affidandovi all’aiuto di compagni o PNG (chiedetemi e vi sarà dato). Per semplicità, il consumo di mana durante il viaggio sarà perlopiù trascurabile, quindi sbizzarritevi pure con le tecniche (sempre nel limite della ragionevolezza), perché giunti a destinazione sarà trascorso abbastanza tempo per ricaricare l’energia consumata durante la traversata.
Se avete dubbi sulla trama o su qualche riferimento di background, oppure se vi servono delucidazioni di qualsiasi tipo, non esitate a chiedere! La scadenza è fissata a Lunedì 11 Marzo.. -
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{ Etlerth, Palazzo Ignoto }
skekDor | Atoll
La traversata della tundra condusse la colonna in una regione remota all’estremo nord del mondo. In prossimità del confine col Void si estendeva una terra di nessuno raramente considerata dagli Alfieri settentrionali, in cui il cielo fosco di quelle latitudini racchiudeva i ghiacci in una notte eterna. Lontano da qualunque centro abitato si ergevano delle rovine ibernate, preservate nei secoli dal tocco del gelo.
Gli Ewill si fecero irrequieti al cospetto delle vestigia, che emanavano sensazioni cupe in grado di far gelare le vene. Le bestie furono perciò legate e lasciate in custodia ad alcuni barbari, mentre i restanti esploratori si addentrarono nei ruderi.
All’interno lo spazio mutò sensibilmente, rivelando androni immensi da cui pendevano frigide stalattiti gocciolanti. I presenti si trovarono al cospetto di un palazzo gotico vertiginoso, che pareva scolpito direttamente dalla pietra glaciale. I presagi oscuri si fecero più intensi, irradiando un rancore secolare che paralizzò alcune delle menti più vulnerabili. I kitsune avvertirono il gruppo della presenza di tracce illusorie tutt’intorno, ma - per quanto si sforzassero - nemmeno i loro abili arcanisti riuscirono a isolare l’influsso mistificatore per dissiparlo: era come se l’intero sito stesse riscrivendo perennemente quell’anfratto di realtà, al pari di un eterno fenomeno erosivo del presente.
Seppur incapaci di distinguere tra miraggio e realtà, s’inoltrarono comunque negli anditi infiniti del castello, rischiarando le tenebre con globi di luce evocati da Mizukume. Il rumore sordo dei passi sui pavimenti cristallini riecheggiava come una nota stonata nel silenzio tombale; ad ogni svolta quella nota si faceva sempre più flebile, ma non per una diversa composizione di quel dedalo di corridoi, bensì per la riduzione degli strumenti che la stavano intonando: il gruppo - ancora ignaro - stava inesorabilmente perdendo membri lungo il labirinto.SPOILER (clicca per visualizzare)Il castello emana passivamente una malia di timore. Eventuali passive di Trick Detector segnalano la presenza di strati illusori in ogni direzione, mentre chi è dotato di Mindfuck-Alert può accorgersi di un influsso mentale di entità sconosciuta che sta dividendo il gruppo lungo il cammino.
Da qui in poi i consumi di mana andranno registrati nello specchietto riassuntivo.
La scadenza è fissata a Sabato 4 Maggio.. -
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{ Etlerth, Palazzo Ignoto }
skekDor
Come un faro nella notte, lo Skeksis tentò d’illuminare la via ai compagni smarriti, ma i suoi sforzi non furono sufficienti: uno dopo l’altro i membri del gruppo svanirono nel dedalo del castello, e a nulla valse tenersi per mano o fiancheggiarsi compatti al cospetto degli inarrestabili flussi illusori. Infine rimase solo Mizukume al fianco del mezzo-Mistico, l’unica in grado di concentrarsi sull’aura del violaceo senza lasciarsi sviare dalla magia ambientale.
« Se è d’accordo, ci conviene proseguire da soli, skekDor-dono: l’influenza diretta della megera sarebbe insostenibile per le menti degli altri. »
La kitsune si mostrò risoluta perfino ad abbandonare temporaneamente gli altri uomini-volpe,
forse confidando nel loro istinto di sopravvivenza, o forse temendo per la loro incolumità.
Districandosi in quei corridoi labirintici, il duo raggiunse infine una camera celata nei recessi di quel groviglio surreale di mura e ghiaccio. Trovarono una ragazza dalla pelle diafana distesa in un’alcova senza tempo, le cui vesti pregiate prive di grinze erano quanto di più lontano ci fosse da una vestaglia da notte, tanto che la fanciulla pareva essersi assopita solo pochi istanti prima dell’arrivo degli ospiti indesiderati.
« Vi prego, risparmiate mia figlia, lei non ha colpe! »
Improvvisamente la dormiente parlò nel sonno, esprimendosi con la voce di Eleodora. Uno sguardo in grado di scrutare oltre la materia avrebbe notato facilmente che l’essenza della Sovrana dei Sogni era effettivamente contenuta nella giovinetta.
A quel punto Mizukume perse il proprio dignitoso contegno e - stringendo i pugni - sbraitò in preda ad un turbinio d’emozioni: tristezza, rabbia, impotenza e cordoglio.
« Voi però non avete risparmiato la mia bambina, schifosi mostri…! »
Imponendo la mano tremante sul filatterio, la madre sconvolta digrignò i denti e si preparò a rilasciare la propria furia sul corpicino indifeso della piccola. Tuttavia, l’energia arcana venne meno insieme alla sua risolutezza non appena s’intromise la coscienza. La capofamiglia dei kitsune scoppiò a piangere cadendo in ginocchio, odiandosi perché - nonostante tutta la sofferenza - riusciva ancora ad empatizzare con l’amore genuino di una madre che temeva di perdere la propria creatura. Oltre il miraggio delle illusioni e le mistificazioni della realtà, l’affetto che permeava quel rifugio era di una sincerità disarmante.
« Non ce la faccio… pensavo di essere pronta a vendicarti, Sayuri. Ma così… così non è giusto… »
Pur consapevole del fatto che Eleodora si stesse rigenerando nei sogni di sua figlia, la nobile volpe non riuscì a portare a termine quanto si era ripromessa. La decisione ricadeva infine su skekDor: il lauto pasto a lungo agognato era allestito davanti a lui, ma la libagione sarebbe costata la vita a un’innocente non dissimile dai bambini di Valiinorê. Solo il quieto respiro della bimba indifesa avrebbe scandito gli istanti interminabili che precedevano la scelta gravosa.SPOILER (clicca per visualizzare)Dato che disponi di un Auspex Spiritico, noti chiaramente che la bambina è il filatterio di Eleodora.
Se hai dubbi o domande, non esitare a chiedere: si tratta di un turno piuttosto importante e le tue scelte impatteranno - nel bene o nel male - sul finale della campagna. La scadenza è fissata a Martedì 28 Maggio.. -
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Edited by Nightrun - 30/5/2019, 18:19. -
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{ Etlerth, Palazzo Ignoto }
skekDor
La sentenza capitale calò senza remore e skekDor assunse il ruolo di giudice, giuria e boia – proprio come si confaceva ad un essere dalle pretese divine: chi più di una capricciosa divinità poteva punire la tracotanza di una creatura mortale che aveva osato ambire all’immortalità? E chi più del patrono di Valiinorê poteva esprimere il verdetto riparatorio per le atrocità dell’assedio?
L’estrazione dell’anima dal filatterio rilasciò una quantità immane d’energia necromantica, la quale s’infranse sul santuario arcano eretto dal Cristallo di Thra, lasciando indenne il suo portatore ma annichilendo il salone circostante in un tripudio di archi aurorali violacei – generati dalla frizione dei poteri ultraterreni coinvolti.
Nell’istante in cui l’anima di Eleodora abbandonò i sogni della figlia per essere risucchiata dal vorace Skeksis, quest’ultimo si trovò a sprofondare in regioni oscure del subconscio della Regina. Mentre era intento a separare la psiche dall’energia vitale di cui voleva nutrirsi, il mezzo-Mistico si trovò al cospetto d’infiniti strati protettivi dell’ego – probabilmente eretti dalla Lich nel corso di secoli d’introspezione. Per completare il processo d’assimilazione fu necessaria un’immersione negli abissi della sua coscienza, oltrepassando le difese interiori che racchiudevano le sue fondamenta metafisiche: normalmente per valicarle sarebbe servita una smisurata forza di sfondamento, ma per skekDor - divenuto temporaneamente uno pseudo-filatterio della stessa Eleodora - si trattò di una discesa inesorabile sospinta dalle correnti mentali che confluivano sul fondo di quel gorgo cerebrale.
Negli abissi del maelstrom astrale i confini tra le personalità si facevano labili e gli stimoli sensoriali diventavano sempre meno consequenziali. Nel turbinio di ricordi confusi si stagliò una scena in particolare, tanto vivida da apparire più credibile della stessa realtà.
Una ragazza incinta sostava da sola nella foresta boreale, intenta ad ammirare il freddo cielo stellato. Accarezzandosi il ventre gravido, la fanciulla respirò a fondo la pungente aria notturna e si preparò mentalmente ad affrontare l’entità al di là del firmamento che le aveva sussurrato una terribile verità.
« Non si può comprendere l’Indicibile, né si può sperare d’imprigionare l’Incommensurabile. Pur avendo perso in partenza, la mia casata non si è tirata indietro dinanzi ad un compito impossibile. »
La splendida dama si voltò verso skekDor, mostrando uno sguardo rassegnato.
« Farete altrettanto, nobile nocchiero? Sarete in grado di assumervi la responsabilità di aver estirpato la non-morte da un mondo condannato alla non-vita? »
Alle sue spalle le grinfie siderali si protesero attraverso il golfo del cosmo, suscitando un terrore primordiale risalente alle origini del Multiverso. La paura dell’ignoto avrebbe paralizzato qualsiasi altra emozione, reclamando il proprio primato viscerale a discapito di ogni altro moto dell’animo. L’intera visione si decompose al cospetto di un orrore tanto soverchiante, e quest’ultimo si estinse contro le barriere contenitive erette da Eleodora per isolare il mondo esterno da quella minaccia interiore – così da risparmiare almeno a sua figlia quell’incubo infinito.
« Vi precedo nell’oblio… dite alla mia bimba che l’ho sempre amata. »
Al termine di quegli istanti eterni, il palazzo illusorio nell’estremo Nord sarebbe svanito
e una piccina addormentata si sarebbe destata dal proprio lungo sonno.SPOILER (clicca per visualizzare)L’attacco mentale che instilla terrore esistenziale ha origine ignota e potenza pari ad un doppio critico.
Al termine dell’assimilazione il castello di ghiaccio si dissolve: i membri della spedizione (Mizukume inclusa) sono sparsi nell’area circostante, mentre il filatterio di Eleodora è sopravvissuto al processo di separazione.
L’ultima scadenza è fissata a Martedì 9 Luglio.. -
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