Cercando la Luna

Grande Arcana: Eremita

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    "La forza dell’eremita si misura non da quanto lontano è andato a stare,
    ma dalla poca distanza che gli basta per staccarsi dalla città,
    senza mai perderla di vista".


    (Italo Calvino)


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    Appartamenti dell'Alfiere, Mastio.
    Presidio Errante, Endlos.

    In quel giorno di sole la Biblioteca di Palanthas era quasi vuota, causa l'orario insolito alle visite dei comuni cittadini -si trattava dopotutto del primo pomeriggio- e l'invitante cielo sgombro e luminoso che spronava chiunque verso attività all'aperto, quali passeggiate, picnic, o letture impegnate - ma sotto le fronde di qualche albero in fiore.

    Anche la Dama del Vento aveva approfittato della bella giornata per rilassarsi... per quanto le fosse possibile, in compagnia del Re del Tempo. Cercando di accontentarlo, lo aveva accompagnato per mercatini e botteghe fin dalla mattina presto, per poi accettare di consumare un pasto con lui in un agriturismo particolarmente rinomato. Avevano chiuso quella visita con una torta alle fragole, nonostante le sue ovvie preferenze verso una al cioccolato.
    Con apprezzabile pazienza, aveva stoicamente accettato ogni stramberia di buon grado, ogni idea contraria alle proprie preferenze o priorità... tutto per farlo arrivare di buon umore in quel caldo pomeriggio di Istvàn. Aveva -infatti- faccende personali da sbrigare a Palanthas e -almeno in quel caso- avrebbe preferito che nessuno la interrompesse o facesse pressioni per andarsene via il prima possibile. Ancor più se si trattava di Mephisto.

    jpg

    -...è permesso?

    Aveva quindi lasciato l'Arcidemone in compagnia di Arthur, così da parlare con suo Fratello Brifos della Curtis e di quanto era accaduto a Kisnoth, lontana da orecchie indiscrete.
    Ma prima... aveva ancora un'altra cosa da fare.

    -So che è un pochino "tardi" per dartelo... ma quando Arthur è morto, ho pensato che fossi molto triste, dato che siete molto amici- avrebbe introdotto Drusilia, dopo aver salutato il gigante ed essersi accomodata nel suo "ufficio" -...quindi, avevo creato questo, per farti compagnia. Ora non c'è più la necessità, ma volevo che lo prendessi lo stesso: ti rimarrà sempre vicino, anche quando siete lontani!

    Gli avrebbe consegnato un bambolotto di stoffa... estremamente simile ad Arthur Friederick Giles, il Saggio redivivo attualmente alle prese con il Re del Tempo in quella stessa Biblioteca. Era morbido, piccolo e somigliante; lo era perfino l'espressione incredibilmente seria ed i dentini appuntiti (ma morbidi) che uscivano dalla linea di stoffa nera usata come bocca.

    -L'ho fatto con le mie mani... e ci ho messo più tempo di quanto credevo nel finirlo.
    Sorrise speranzosa. In realtà... non si era mai sentita troppo convinta su come trattare Brifos, quindi si era fatta guidare dall'istinto: nonostante la mole, la natura demoniaca e l'aspetto minaccioso, le aveva sempre dato l'idea di un bambinone. Quindi... aveva deciso di regalargli un peluche.
    -Ti piace?

     
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    -...è permesso?

    Quando Drusilia Galanodel fece capolino dalla porta del suo Ufficio, il Raitei non sollevò subito gli occhi grigi dalle righe di inchiostro che stava divorando con lo sguardo: era ad un passo del romanzo davvero tanto interessante, e -dopotutto- l'eco della Risonanza gli aveva già anticipato l'imminente arrivo di visite di famiglia.

    -So che è un pochino "tardi" per dartelo... ma quando Arthur è morto,
    ho pensato che fossi molto triste, dato che siete molto amici-


    Cimentandosi nella rara impresa di seguire attività differenti con diversi livelli di attenzione, il Demone delle Tempeste registrò passivamente nella memoria le parole dell'Angelo, e intanto galoppò verso la fine del capitolo: mancavano solo poche righe...

    -...quindi, avevo creato questo, per farti compagnia. Ora non c'è più la necessità, ma volevo che lo prendessi lo stesso: ti rimarrà sempre vicino, anche quando siete lontani!

    ...e quando l'Amal fu arrivato al punto, staccò finalmente la faccia dalla carta stampata, richiuse il libro producendo un piccolo tonfo, e -prima di incontrare il volto bello e familiare della Dama del Vento- le iridi colore delle nubi di tempesta intercettarono le tondeggianti forme antropomorfe in cui la donna aveva sapientemente scolpito la stoffa. E non riuscirono più a spostarsi da lì.

    -L'ho fatto con le mie mani...
    e ci ho messo più tempo di quanto credevo nel finirlo.

    concluse la visitatrice, sorridendo nel punto di fuga della sua visuale
    -Ti piace?

    Dopo un momento, quasi a testimonianza che il colosso seduto alla scrivania fosse ancora in attività, dal corno dorato che emergeva dalla crespa capigliatura blu cobalto scaturì una crepitante scintilla azzurrina, e il Raitei tese entrambe le manone verso il suo regalo, stringendo delicatamente i cedevoli e morbidi pugnetti del pupazzetto.

    jpg
    « ...sì. »

    E lo Youkai della Folgore rimase in quella posa, a fissare con sguardo insondabile la maschera di inscalfibile compostezza e serietà sul faccino del suo nuovo amico, Arthyfried Giles Junior.

     
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    « ...sì. »

    Dopo quella semplice affermazione, il Raitei rimase a lungo nella posa di voler stringere i pugnetti al pupazzo, fissandolo con sguardo insondabile. Drusilia -immobile davanti a lui e col peluche ancora fra le mani- aspettò qualche attimo in attesa di altre reazioni... ma dopo i primi tre minuti di silenzio, convenne che forse era il caso di prendere iniziativa.
    Così cedette del tutto il piccolo pupazzetto nelle mani del suo nuovo amico, allontanandosi appena e guardandolo soddisfatta.

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    -Molto bene!- annunciò, contenta dell'aver fatto piacere a suo Fratello, anche se un tantino in ritardo -Ora che abbiamo completato questa faccenda... credo sia arrivato il momento di passare ad altre questioni. Questioni molto importanti.

    Nonostante cercasse di mantenere dei toni abbastanza rilassati e modi di fare cordiali, fu semplice osservare a quel punto -sul bel volto della Dama del Vento- una certa tensione. Le labbra rosse e morbide erano ancora curve verso l'alto... ma lo sguardo si riempì di una serietà che raramente le apparteneva.

    -Ho avuto modo di parlare con Quarion, ultimamente...- spiegò allo Youkai della Folgore -... mi ha detto che non avete avuto ancora modo di parlare di quanto ti è accaduto a Kisnoth.
    In verità sospettava che il fratello avesse avuto qualche difficoltà nell'approcciarsi al gigante... o che si fosse distratto troppo ad infastidire Kerobal, riscoperto fratello di entrambi i Galanodel e "novità inaspettata" riguardante una famiglia ormai distrutta, ma al cui pensiero l'Ambasciatore dell'Est ancora non riusciva a distaccarsi.
    -Cosa ti è successo? Cosa hai... visto?

     
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    Certamente poco abituata alla laconica ed introversa natura del Demone della Folgore -tanto quanto lo era lui a ricevere visite o regali-, la Dama del Vento rimase per un po' in attesa di sentirgli pronunciare qualche altra parola (saluti, convenevoli, commenti, domande... qualunque cosa!), ma quando il silenzio finì per prolungarsi bizzarramente, ella si rese conto che avrebbe dovuto prendere l'iniziativa con molta pazienza.

    Così, affidando il pupazzetto con le fattezze di Athur alle manone dell'Amal, la donna arretrò di qualche passo per contemplare la scena d'insieme e spezzò gentilmente la quiete.


    -Molto bene! Ora che abbiamo completato questa faccenda...-

    Accogliendo il nuovo piccolo amico di stoffa nella stretta gentile delle lunghe dita forti, il gigante lo soppesò un istante, prima di piazzarlo lentamente a sedere sulla scrivania davanti a sé, rivolgendolo però con il facciotto imbottito in direzione dell'Angelo che glielo aveva donato (perché sarebbe stato maleducato darle le spalle), e infine sollevò gli occhi grigi sul viso di lei.

    -...credo sia arrivato il momento di passare ad altre questioni. Questioni molto importanti.
    esordì Drusilia, tradendo una certa tensione dietro la sua seria compostezza
    -Ho avuto modo di parlare con Quarion, ultimamente... mi ha detto che non avete avuto ancora modo di parlare di quanto ti è accaduto a Kisnoth. Cosa ti è successo? Cosa hai... visto?

    Con una crepitante scintilla azzurrina a percorrergli il corno dorato, il Raitei reclinò il testone blu cobalto da una parte, estraniandosi un momento per richiamare alla mente le proprie memorie, prima di schiudere le labbra ben disegnate per cominciare a narrare i punti salienti di quell'evento.

    jpg« Il giorno dell'attacco a Kisnoth, ero qui a leggere, e Owl è venuto ad avvertirmi, così ho richiamato le Corone: mentre aspettavo che ci radunassimo, mi ha chiesto una cosa... »

    Sebbene nessuna emozione forte turbò la calma atarassica del suo viso, lo Youkai abbassò lo sguardo color ardesia sulla testolina di Arthyfried, stringendogli una manina nella destra -come un bambino in cerca di conforto dal simulacro della sua più vicina figura genitoriale-, mentre sul corno aureo ronzò un flebile crepitio elettrico.

    « I Saggi hanno deliberato all'unanimità di intervenire, così ci siamo uniti all'esercito di Kalia: Owl ci ha fatto entrare in città, ma non c'erano abitanti per le strade e negli edifici... però sono comparsi i Ragni, e Leon li ha trattenuti, ma è rimasto indietro; poi è arrivata la Domatrice a fermare la nostra avanzata, ma durante lo scontro, l'area è stata Riscritta: il combattimento si è interrotto, abbiamo perso di vista il grosso delle truppe, e ci siamo ritrovati su una giostra di un parco divertimenti. »
    quietamente, risollevò lo sguardo, segno che il “momento critico” era passato
    « Non so cosa abbia causato il fenomeno, ma l'apparizione delle infrastrutture è stata un potenziale vantaggio; poco dopo, però, c'è stato un secondo evento: una voce ha annunciato il “Protocollo Exodus”, e siamo stati rimossi dallo spazio... ma l'intervento della Luna ci ha dirottati nella Casa degli Specchi. E sempre lei ci ha spostato altrove quando l'edificio è stato circondato dai nemici. Anche Leon pensa sia andata così. »

    Come anche Drusilia avrebbe ricordato -avendo vissuto in prima persona quell'episodio-, il Paladino non era stato presente in quell'occasione, ma le parole di Brifos lasciavano intuire che egli doveva aver evidentemente anticipato le intenzioni dell'Angelo in merito all'investigare gli eventi di Kisnoth; dopotutto, Leon era un Cacciatore, e aveva perso troppo in quella maledetta notte di orrori per rimanersene con le mani in mano, in attesa della verità.

    « Dopo, io e altri sopravvissuti -tra cui Uriel- siamo finiti il un laboratorio pieno di bambole: lì, abbiamo trovato dei disegni che raccontavano la storia del Ventriloquo e del suo patto con Blackheart; poi, siamo stati scoperti, la Donna-Drago ha dato fuoco a tutto, e mentre gli altri cercavano un'uscita io e un compagno -un ningen di nome Amon- abbiamo affrontato il Ventriloquo e la sua Bambola-Bambina. »
    abbassando di nuovo il volto, il Raitei carezzò la manina del plush col pollice
    « Amon ha trovato il nucleo di potere del Circense, e lo ha distrutto, ma l'esplosione lo ha incenerito, e anche io sono colpito; dopo quello, la prima cosa che ricordo è Kalia svenuta accanto a me, in un corridoio delle Tribune, mentre tre Mercenari del Sud e una ragazza col Marchio della Luna combattevano alcuni pagliacci. »
    riprese, riportando le iridi grigie in quelle verdi della Consorella
    « Siamo rimasti bloccati in quello spazio chiuso finché Leon non venuto a recuperarci, poi siamo giunti sul Palco, e la Luna ha aperto una via di fuga dalla distorsione: una volta fuori, ho aiutato Kalia con i feriti e i dispersi. »

    E poiché con quello si concludeva la sua esperienza a Kisnoth, il Demone delle Tempeste tacque, lasciando che le sue parole si depositassero nella mente della Dama del Vento, permettendo alle sue domande di germogliare nel silenzio.

     
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    Ascoltando le parole dello Youkai della Folgore, Drusilia si passò pensosamente una mano a carezzarsi il mento, puntellando col gomito sull'altro braccio, tenuto orizzontalmente sul proprio petto. Leon aveva molte ragioni -tante quanto lei- di andare a caccia del Nemico, prima fra tutte il rapimento della sua Fata, Saggio di Obeah... ed esattamente come la Dama del Vento era libero e slegato da doveri "politici", essendo di fatto in pensione.
    Riflettendo su quell'appunto, Drusilia pensò che Leon si sarebbe potuto invero potuto rivelare un ottimo partner in quella guerra. Avrebbe dovuto tenerlo più in considerazione per il futuro.

    Altrettanto interessante fu ascoltare il termine "Riscrittura" con toni così decisi nel momento in cui si parlava dei loro continui cambi di scenario: nonostante a posteriori le sembrasse logico, in verità non era mai riuscita a fare quel passaggio, accantonando la questione e dimenticandosene.

    Nonostante cercasse di mantenere dei toni abbastanza rilassati e modi di fare cordiali, fu semplice osservare a quel punto -sul bel volto della Dama del Vento- una certa tensione. Le labbra rosse e morbide erano ancora curve verso l'alto... ma lo sguardo si riempì di una serietà che raramente le apparteneva.

    « Il giorno dell'attacco a Kisnoth, ero qui a leggere, e Owl è venuto ad avvertirmi, così ho richiamato le Corone: mentre aspettavo che ci radunassimo, mi ha chiesto una cosa... »

    A quel punto aveva molti dubbi da chiarire e molte domande da porre, ma avrebbe dovuto ragionare con ordine, chiarendo una cosa alla volta.

    -Cosa ti ha chiesto Owl, esattamente?

     
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    L'Arcano dell'Amore ascoltò in meditabondo silenzio il lungo resoconto del fratello Eremita, ma -naturalmente- tutti gli spunti da lui forniti finirono per spalancarle un mondo di spunti di riflessioni, considerazioni ed ipotesi che portavano inevitabilmente ad altre domande...

    Tuttavia, tempestarlo con tutti i quesiti che le passavano per la mente avrebbe facilmente disperso l'attenzione di entrambi, sparpagliandola per un'infinità di diramazioni nel tentativo utopico di poterle percorrere tutte contemporaneamente, portando di certo al solo risultato di dover necessariamente tralasciare qualcosa. Magari, anche qualcosa di importante - e non era un'opzione che potevano permettersi.

    Per venire a capo dell'ingarbugliata faccenda che legava Endlos, gli obiettivi dei mandanti del Circus Diabolique, e la Curtis Arcana era importante essere
    meticolosi; perciò, andando con ordine...

    -Cosa ti ha chiesto Owl, esattamente?

    « E' arrivato di corsa dopo essere stato da Kalia, perché voleva un parere sul... »

    Parlando -o, meglio, esitando- Brifos spostò istintivamente gli occhi grigi sul davanzale dell'ampia finestra del suo ufficio, e la sua memoria gli restituì l'immagine di un giovanotto pallido, dai capelli bianchi come la neve, e con degli occhiali scuri a celare e contenere la maledizione del suo sguardo.

    jpg
    « Pensaci tu, qui... e ricorda la tua promessa. »
    concluse Owl, gettandogli uno sguardo da sopra una spalla, scavalcando il parapetto
    « Non devi dirlo a nessuno. »

    P U M

    Non era inconsueto vedere il corno aureo del Demone delle Tempeste venir occasionalmente percorso da scintille azzurrine mentre era impegnato in discorsi o riflessioni, ma... il piccolo scoppio che quella particolare scarica elettrica produsse in quell'esatto momento fu -senza mezzi termini- anomala.

    E a rafforzare quell'impressione, confermando l'esistenza di un problema e quale fosse,
    il gigante abbassò il testone e strinse di nuovo la manina di Arthyfried.


    « ...non lo posso dire. Ho promesso ad Owl di non dirlo a nessuno. »
    mormorò, riportando le iridi colo delle nuvole in quelle verdi della donna
    « Però so che è andato a chiedere un parere anche al Bagatto. »

    Chissà se quello contava come “fare la spia”...?

     
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    ma dalla poca distanza che gli basta per staccarsi dalla città,
    senza mai perderla di vista".


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    « ...non lo posso dire. Ho promesso ad Owl di non dirlo a nessuno. Però so che è andato a chiedere un parere anche al Bagatto. »

    Percependo un certo disagio da parte del gigante -invero, molto simile a quello dei bambini... scariche elettriche a parte- Drusilia decise di non porre altre domande riguardo quella faccenda, per quanto la reputasse fondamentale; desiderava ardentemente trovare un filo logico che collegasse tutti i loro problemi in quanto Corte, ma non si sarebbe comunque abbassata a mezzi che non contemplassero il rispetto verso la sensibilità di tutti i suoi fratelli, colpiti quanto lei.
    Chiunque nel suo seguito avrebbe infatti trovato quell'argomentazione inconsistente, ma se parlare andava contro i desideri di Brifos o la sua Volontà... Drusilia avrebbe cercato risposte altrove. Magari... proprio dal Bagatto.

    -Va bene, è giusto che mantieni la parola data- avrebbe annuito verso lo Youkai della Folgore, sempre sorridendo -Quanto alla Luna... come fate tu e Leon ad essere sicuri che sia stata lei ad aiutarci per tutta la Notte?

    Avevano delle prove a riguardo?
    Oppure erano a conoscenza di meccanismi della Corte a lei ancora sconosciuti?
    Dopotutto... sapeva che non tutti gli Arcani godevano dello stesso livello di conoscenza... ed era estremamente probabile che alcuni fra i Fratelli in vita avesse qualche informazione in più, a lei del tutto ignota.

     
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    -Va bene, è giusto che mantieni la parola data-

    Muovendo un cenno di assenso col capo, la Dama del Vento accolse la motivazione -forse un po' infantile- alla base del silenzio del Demone delle Tempeste e preferì non insistere oltre sull'argomento.

    Dopotutto, c'era una soluzione alternativa per ovviare al problema ed ampliare i suoi orizzonti al medesimo tempo, e a suggerirgliela era stato lo stesso Brifos: incontrare il Bagatto le avrebbe permesso sia di scoprire quale idea azzardata fosse balzata in testa al Matto costandogli indirettamente la vita (nei suoi ultimi momento, Owl le aveva accennato dell'Arché), sia di fare la conoscenza di un Confratello ancora del tutto sconosciuto, magari in grado di fornirle qualche informazione in più sulla Curtis.

    Intanto, gli interessi della Galanodel si spostarono piuttosto su un altro argomento.


    -Quanto alla Luna... come fate tu e Leon
    ad essere sicuri che sia stata lei ad aiutarci per tutta la Notte?


    Reclinando il testone blu cobalto da una parte, il lungo corno aureo del Raitei emise una crepitante scintilla azzurrina mentre richiamava alla mente le nozioni in suo possesso.

    « La Luna è uno Specchio, e gli Specchi erano uno dei suoi domini: analizzando gli eventi occorsi durante la Notte di Kisnoth, abbiamo riscontrato più evenienze che li coinvolgono. »
    introdusse con calma l'Amal, rievocando le proprie esperienze
    « Quando si è attivato il “protocollo Exodus”, una scala di vetro ci ha condotti fuori; poi, siamo stati radunati nella Casa degli Specchi, che ne conteneva molti, e che ci hanno evitato la cattura all'arrivo dei Circensi. Inoltre, quando mi sono svegliato ne corridoio dopo lo scontro col Ventriloquo, vicino a me c'erano frammenti di cristallo e nessun oggetto a cui potessero appartenere. »

    Incatenando le iridi grigie a quelle verdi della donna, lo Youkai della Folgore fece un pausa per attirare più vicino a sé il plush con le sembianze del suo amico Alchimista e incurvare la schiena in avanti per abbracciarlo in modo un po' lento ed impacciato, prima di proseguire.

    jpg« Oltre agli specchi, Leon ha raccontato di essere stato aiutato anche da due persone che avevano il Marchio della Luna, e anche io ho incontrato una ragazza che lo portava: lei mi ha confermato la presenza sul posto di una Chimera Bianca di Joffensen -apparentemente una bambina umana, con orecchie e coda da felino-, anche lei con la stesa impronta. La descrizione che me ne è stata fornita corrisponde ad uno dei Famigli che la Luna aveva nella sua ultima incarnazione, su Mirach.
    I dati a supporto della teoria di un coinvolgimento della Luna sono definitivamente comprovati dalle straordinarie circostanze della sua presenza sul Center Stage: non avendo lasciato fisicamente la Corte per dei decenni, il cambiamento è significativo. L'ipotesi di una sua volontaria e ponderata azione a nostro sostegno sono quindi molto probabili... »


    La certezza sarebbe potuta raggiungersi solo con una diretta ed esplicita conferma da parte dell'interessata, ma la Maledizione che le aveva inflitto il silenzio prima, e l'isolamento a cui la costringeva la Gabbia poi, rendevano l'opzione piuttosto remota... eppure, gli indizi erano parecchi, e la stessa Drusilia ne avrebbe potuto trovare un'eco in quanto vissuto in prima persona e in quanto udito dal Gufo al momento dell'addio.

    Probabilmente, avevano per le mani più tessere del puzzle di quante ne immaginassero;
    il difficile era trovare un senso alla loro disposizione.

     
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    senza mai perderla di vista".


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    Drusilia ascoltò le argomentazioni di Brifos, trovandole sensate. Sapendo inoltre che Kora fosse obbligata a non comunicare con i Fratelli riguardo ciò che sapeva, la consapevolezza che si fosse mossa solo in quel momento le suggerì che la loro presenza in quel posto non fosse affatto casuale. Inoltre un intervento "estremo" come quello di apparire e farsi catturare, significava solo che -se non ci fosse stato- quella data sarebbe valsa come una sconfitta definitiva per tutta la Curtis Arcana.

    -Kora non può parlare con noi: per questo si è isolata- spiegò al gigante, che forse ancora non sapeva -L'hanno ricattata puntando sul suo Dreamer. Non so esattamente i dettagli, ma so che non può comunicarci quello che sa di Fistadantilus -il capo del Circus Diabolique- che credo sia anche colui che le ha imposto questa costrizione. Ho già comunicato la cosa ad altri fratelli, ma son certa che -se vorrai dettagli- Bess potrà certamente darteli, dato che l'ho scoperto tramite lui ed una visione.
    Attese qualche attimo, così che lo Youkai della Folgore assimilasse bene quelle informazioni.
    -Per questo vi sto visitando: dobbiamo mantenere maggiori contatti e passarci informazioni. Qualcuno sta volontariamente cercando di separarci, al punto da aver manomesso le cronache della Curtis. Non conosco le ragioni, ma so che non è una persona buona o ragionevole: per questo desidero attuare l'esatto opposto. Spero che tu sia d'accordo con me.

    Avrebbe atteso almeno un cenno da parte sua. Non vedeva motivi per non farlo: inoltre molti occhi avrebbero in qualche modo compensato -ma non sostituito- le abilità di Oracolo della Luna. Vista la perdita, avrebbero potuto trovare un ulteriore vantaggio con l'aggregazione.

    -Comunque... Owl mi ha detto delle cose, prima di morire- continuò la Dama del Vento -Gli eventi della Notte della Prima avevano almeno due obiettivi: completare un Rituale di Liberazione da una Gabbia dimensionale e performare un Rituale di Vincolo con la Corte. So che è stato definito con il termine di "matrimonio" e riguardava un tale "Blackheart" -padrone dei circensi e, suppongo, corrispondente alla figura di Fistadantilus, un Demone insediato a Nord. So che per lui andava bene uno qualunque di Noi, perciò... ha senso che abbia attaccato il Pentauron, così da attirarci tutti, considerando che è il nostro dovere.
    Sospirò, cercando invano di scrollarsi di dosso tutte le sensazioni negative che quegli argomenti riuscivano a generarle.
    -Quando poi sono stata rinchiusa nella gabbia, ho avuto anche modo di parlare con qualcuno che -almeno dalla voce- credo fosse proprio questo Blackheart, ma non ho ottenuto un granché: ho avuto delle visioni strane, però... di una vita che non mi apparteneva. Lui non se ne è accorto, ma mi ha chiamata Ishtar e... non so esattamente cosa pensare. Mi sento molto confusa.

     
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    -Kora non può parlare con noi: per questo si è isolata.
    L'hanno ricattata puntando sul suo Dreamer. [...]


    Al solito senza fiatare, l'Amal ascoltò le parole della Galanodel, filtrando da esse tutti i dati che poteva trarne, e archiviandoli nella propria memoria per compararli con quelli già in suo possesso: grazie ad alcune conversazioni avute precedentemente -con Kalia, Leon, Owl, e l'appena citato Bess-, le contingenze attorno al silenzio della Luna non gli erano sconosciute, ma non essendosi ancora confrontato con Drusilia sull'argomento, il gigante trovò la cosa interessante ed istruttiva.

    L'Amore gli accennò del coinvolgimento del Dreamer della Luna, ma non gli spiegò i dettagli, essendone ella stessa all'oscuro... eppure, con una crepitante scintilla azzurrina a percorrergli il corno aureo, l'Eremita prese mentalmente nota di studiare un modo per approfondire la questione: sapeva che gli Annali risultavano danneggiati in alcune loro parti, ma doveva pur esserci un modo per ripristinarli o recuperarne almeno qualche stralcio...

    L'Angelo gli fece anche il nome di Fistadantilus, il Padrone del Circus Diabolique, l'Arcidemone che li aveva intrappolati nello spazio distorto del Tendone durante l'attacco a Kisnoth, e per quanto quel nome non dicesse davvero nulla alla Corona di Regalia, il Saggio si premurò lo stesso di imprimerlo nella propria mente per farne l'oggetto delle sue prossime ricerche.


    -[...]Per questo vi sto visitando: dobbiamo mantenere maggiori contatti e passarci informazioni. Qualcuno sta volontariamente cercando di separarci, al punto da aver manomesso le cronache della Curtis. Non conosco le ragioni, ma so che non è una persona buona o ragionevole: per questo desidero attuare l'esatto opposto. Spero che tu sia d'accordo con me.

    A quella domanda, il Demone delle Tempeste si limitò ad annuire: dopotutto, acquisire sempre nuovi dettagli era assolutamente necessario per progredire lungo il sentiero di qualunque tipo di conoscenza. E farlo insieme ad altri era il credo dei Custodi delle Sette Vie.

    -Comunque... Owl mi ha detto delle cose, prima di morire. Gli eventi della Notte della Prima avevano almeno due obiettivi: completare un Rituale di Liberazione da una Gabbia dimensionale e performare un Rituale di Vincolo con la Corte. So che è stato definito con il termine di "matrimonio" e riguardava un tale "Blackheart" -padrone dei circensi e, suppongo, corrispondente alla figura di Fistadantilus, un Demone insediato a Nord. So che per lui andava bene uno qualunque di Noi, perciò... ha senso che abbia attaccato il Pentauron, così da attirarci tutti, considerando che è il nostro dovere.

    Mentre la Dama del Vento sospirava con evidente disagio al ricordo di quelle esperienze e delle loro conseguenze, una certa attività luminosa si avvicendò lungo il corno dorato: flebili crepitii elettrici accompagnavano con un basso ronzio i processi di elaborazione man mano che il Raitei passava in rassegna l'ipotesi ventilata dal Gufo e i suoi risvolti; tuttavia, ma pur trovando plausibili quei due obbiettivi, qualcosa implicito in essi continuava a ripresentare alla luce del suo dubbio sempre il medesimo interrogativo.

    -Quando poi sono stata rinchiusa nella gabbia, ho avuto anche modo di parlare con qualcuno che -almeno dalla voce- credo fosse proprio questo Blackheart, ma non ho ottenuto un granché: ho avuto delle visioni strane, però... di una vita che non mi apparteneva. Lui non se ne è accorto, ma mi ha chiamata Ishtar e... non so esattamente cosa pensare. Mi sento molto confusa.

    « Anche io mi sento molto confuso. »
    ammise pacatamente meditabondo il colosso dai capelli blu cobalto
    « Perché c'è una questione di base che non mi spiego: come un errore di fondo. »

    Stringendo le mani del pupazzetto che teneva seduto contro il petto, in quello che la sua faccia inespressiva non avrebbe mai fatto immaginare essere nervosismo, lo Youkai della Folgore parve esitare, cercando di esprimere in una forma comprensibile il motivo della sua incertezza.

    jpg
    « La Luna non poteva parlarci di Fistadantilus, ma per essere imposta, una tale condizione presuppone che lui sapesse dell'esistenza della Corte e del legame che unisce gli Arcani. »
    evidenziò il gigante, appuntando le iridi grigie nello sguardo verde di lei
    « Mentre per ordire una trappola utile ad attirarci dove voleva, il Nemico deve essere a conoscenza dello scopo per cui siamo programmati ad intervenire in quanto agenti del Destino; Leon mi ha detto che la Gabbia di cui parli è in grado di contenerci escludendo anche la Risonanza, e questo è singolare. »
    concluse, presentando il suo ragionamento e gli episodi di riscontro pratico
    « Mi domando come faccia Blackheart a conoscerci così. »



    Edited by Madhatter - 1/9/2019, 17:44
     
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    Appartamenti dell'Alfiere, Mastio.
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    « Mi domando come faccia Blackheart a conoscerci così. »

    Cercando di dare una risposto al dubbio dell'Eremita, Drusilia rimase alcuni attimi in un silenzio assorto. Infine, quando giunse alla conclusione che non poteva saperlo -o quantomeno, non averne la certezza- preferì rispondergli con delle ipotesi.

    -Al momento mi vengono in mente solo due possibilità...- iniziò -La prima, quella più probabile ed in cui credo, è che abbia ottenuto informazioni da uno di noi. Esattamente come Kora è stata costretta ad isolarsi, in passato potrebbe aver costretto qualcuno dei nostri Fratelli -o loro vecchie incarnazioni- a rivelare dettagli importanti... o potrebbe averli ricevuti "per sbaglio"... o per una qualche leggerezza.
    Il problema fondamentale di quella teoria era che nessuno pareva conoscerlo, a parte Kora. La Dama del Vento, a quel punto, avrebbe scommesso che i ricordi in questione fossero esattamente fra gli annali scomparsi, ed il motivo era estremamente semplice.
    -Ho parlato con un Arcidemone che si fa chiamare Re del Tempo di questo "Blackheart" o "Fistadantilus", ed anche se le informazioni che mi ha dato son decisamente "datate", ho trovato alcuni dettagli... illuminanti.
    Attese qualche attimo, cercando di riordinare le idee e presentare la questione nel modo più chiaro possibile.
    -Premettendo che sappiamo abbia avuto contatti con Kora e con questa Ishtar che -se fosse realmente una mia vecchia incarnazione o, ancora più probabile, quella di mio fratello Quarion- era anche lei un Arcano, credo sia probabile che ci siano stati dei trascorsi di Fistadantilus con la Curtis. In questi trascorsi, potrebbe essere accaduto di tutto, e noi non lo sappiamo- spiegò, parlando con molta calma -Il Re del Tempo mi ha accennato ad una sua tendenza a far sparire ogni traccia dei suoi fallimenti, uccidendo cronachisti, facendo sparire testimoni e lanciandosi in altri metodi beceri come lui. Date le circostanze in cui lo fa, penso si muova per orgoglio ferito o incapacità di accettare la realtà, dato che mi è stato descritto come un perdente.

    Esistevano diversi modi per spiegare i comportamenti di Fistadantilus, ma il suo modo di fare e le vicende familiari narrate da Mephisto, ammesso che fossero vere, tracciavano un profilo psicologico abbastanza chiaro. Si trattava della storia di un individuo nato e vissuto fra gli allori, ma incapace di mantenere un potere che non aveva certo guadagnato da sé, ma che avrebbe potuto ereditare. Un uomo che, alla nomina di un fratello più capace (come poi si era -in effetti- rivelato), non aveva accettato i propri limiti, preferendo sacrificare la collettività del regno di cui era a capo piuttosto che i capricci del proprio ego.
    Persone del genere erano -ahimè- tradizionalmente recidive, poiché l'orgoglio stesso non permetteva loro di imparare realmente dagli errori, soprattutto se il processo richiedeva una notevole dose di umiltà. Quindi... le probabilità che avesse fatto lo stesso anche con la Curtis Arcana erano altissime.

    -In una delle mie visioni, ha ordinato l'omicidio di questa Ishtar... ed ha assistito ad esso. A quanto mi è parso nella gabbia, cova ancora per lei del risentimento... e ho modo di credere che Ishtar sia coinvolta in uno di questi suoi fallimenti. O che sia stata la sua stessa morte ad esserlo. Di conseguenza, lui ha cancellato tutto ciò che avrebbe potuto coprirlo di vergogna, o metterlo in cattiva luce.
    Sospirò con aria stanca, tormentandosi all'idea di essere così lontana dalla soluzione.
    -L'altra possibilità è che lui sia effettivamente uno di noi: non ci conosciamo tutti, e mi è giunta voce che esistono anche arcane minori. Escluderei comunque l'idea, perché non avrebbe senso creare trappole, stabilire legami o farci del male.

    Alzò lo sguardo su Brifos, mettendo il broncio e facendo spallucce.
    -Per di più detesto pensare a lui... e mi fa venire mal di testa.
    Sarebbe bellissimo se -che ne so- ad un certo punto esplodesse e basta.

     
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    Prestando massima attenzione alle parole della Dama del Vento, il Raitei ascoltò le due ipotesi che la donna era arrivata a formulare, valutandone gli elementi alla base e soppesandone la validità... per quanto limitatamente gli fosse possibile, alla luce delle sue parziali conoscenze sull'argomento.

    La prima istanza supponeva che il loro Nemico fosse riuscito ad ottenere così tante informazioni sul loro conto ingannando o coercendo in qualche modo qualcuno dei loro Fratelli... o che avesse banalmente appreso della loro esistenza per errore; tuttavia, pur davanti a tutti i possibili differenti scenari in cui questa eventualità si diramava, la cosa sembrava l'unica strada plausibile, visto che l'alternativa illogica quanto un atto di autolesionismo.


    -Il Re del Tempo mi ha accennato ad una sua tendenza a far sparire ogni traccia dei suoi fallimenti, uccidendo cronachisti, facendo sparire testimoni e lanciandosi in altri metodi beceri come lui. Date le circostanze in cui lo fa, penso si muova per orgoglio ferito o incapacità di accettare la realtà, dato che mi è stato descritto come un perdente.

    Certo, la tesi teorizzata da Drusilia sembrava avvalorata dalle testimonianze raccolte sui tratti apparentemente dominanti del carattere di Fistadantilus -vale a dire l'ossessione per la segretezza e lo smisurato orgoglio negazionista di ogni fallimento-, che ben si combinavano con la sparizione di intere porzioni degli Annali, le ataviche memorie della Curtis Arcana che verosimilmente lo riguardavano, creando una correlazione assai sensata tra i due elementi...

    Eppure la sua essenza di studioso e cercatore di verità non riusciva ad accontentarsi di quella prova indiziaria: quella nozione-fantasma, quel dato virtuale,
    non era abbastanza, e proprio quel punto continuava a tormentare la natura dell'Eremita, che rifiutava intimamente di accettare l'idea che quelle conoscenze fossero perdute.

    Doveva pur esserci un modo di ritrovar e quanto smarrito.
    Doveva esserci una via per
    apprendere...

    -In una delle mie visioni, ha ordinato l'omicidio di questa Ishtar... ed ha assistito ad esso. A quanto mi è parso nella gabbia, cova ancora per lei del risentimento... e ho modo di credere che Ishtar sia coinvolta in uno di questi suoi fallimenti. O che sia stata la sua stessa morte ad esserlo. Di conseguenza, lui ha cancellato tutto ciò che avrebbe potuto coprirlo di vergogna, o metterlo in cattiva luce.

    ...e, mentre il corno aureo emetteva una crepitante scintilla elettrica, il Demone delle Tempeste pensò che anche quel nome “Ishtar” potesse essere un altro buono spunto attorno a cui concentrare delle ricerche.

    -Per di più detesto pensare a lui... e mi fa venire mal di testa.
    brontolò infine l'Angelo, gonfiando le guance fresche in un'espressione imbronciata
    -Sarebbe bellissimo se -che ne so- ad un certo punto esplodesse e basta.

    Reclinando il testone blu cobalto da una parte, Brifos incatenò le iridi color ardesia agli occhi smeraldini della sua interlocutrice, e il corno dorato produsse una meditabonda scintilla azzurrina.

    jpg« L'emicrania potrebbe essere causata da disidratazione
    o da un calo di glucidi. »

    le spiegò, allungando la manona sulla scrivania per scostare una pila di libri
    « È meglio se assumi al più presto dei liquidi e degli zuccheri. »

    E pur stringendosi al petto il pupazzetto di Arthur con una mano, con l'altra il gigante tirò giù alcune torri di tomi che campeggiavano su una parte del proprio tavolo di lavoro, rimuovendo la barriera architettonica che avrebbe offerto allo sguardo verde della donna una grossa cloche argentata da cucina... e, sotto di essa, una teiera fumante, un paio di tazze, la zuccheriera, l'argenteria e -soprattutto- una torta al cioccolato.

    « Kalia me li fa mandare due volte al giorno, quando sono qui a studiare. »
    aggiunse, spingendo delicatamente il vassoio verso la sedia per l'ospite
    « Vuoi? »

     
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    ma dalla poca distanza che gli basta per staccarsi dalla città,
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    Quando le iridi ardesia si incatenarono con lo smeraldo dell'interlocutrice, improvvisamente calò un lungo ed innaturale silenzio. Fu tuttavia Brifos a romperlo per primo.
    « L'emicrania potrebbe essere causata da disidratazione o da un calo di glucidi. »
    -...
    « È meglio se assumi al più presto dei liquidi e degli zuccheri. »

    Rendendosi conto solo allora del malinteso e ricordandosi che Brifos non era un umano, piuttosto uno Youkai... ed anche molto diverso rispetto alle tipologie a cui era molto più abituata, come -ad esempio- Yoko, Drusilia aprì le belle labbra rosse, boccheggiando in cerca di parole adatte a spiegargli meglio cosa -effettivamente- intendeva con quell'espressione.

    -Ehm... n-no... non intendevo esattamente quello. Cioè, è una metaf-
    « Kalia me li fa mandare due volte al giorno, quando sono qui a studiare. »
    Solo allora lo vide chiaramente: uno splendido vassoio, ricolmo di piacere, sogni e speranze.
    Tutto condito con dello squisito cioccolato.
    « Vuoi? »

    jpg

    -Facciamo... facciamo che ne prendo un pezzo. Non si sa mai, i cali di zuccheri...

    Non che ne soffrisse realmente, ma sarebbe stato un vero peccato lasciare quel dolce lì, solo soletto fra tanti libri.
    E poi, dopo aver parlato così a lungo di Fistadantilus, con tutta l'amarezza che il solo nome riusciva a scatenare in lei, Drusilia sentiva realmente il bisogno di addolcirsi la bocca. E poi, adorava le torte di Kalia ♥

     
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