Phantom Blood

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    { Presidio Sud, Daleli }
    Jonathan | Sebastian

    Le distese di sterpaglie ondeggiavano come un mare sbiadito, sospinte da un vento secco che faceva librare in volo i corvi che vegliavano sulle vestigia del passato. Una piuma nera volteggiò sulla steppa prima d’infilarsi in un vagone della carovana che stava attraversando quei territori periferici: le lande semi-desertiche di Daleli cingevano il deserto dello Yuzrab come un anello costellato di ruderi desolati, tra cui spiccava la meta di una spedizione che aveva lasciato Merovish qualche giorno prima.

    I convogli sovvenzionati dal Sodalizio delle Ceneri avevano trasportato in relativa sicurezza i cacciatori mercenari che si erano offerti per il più recente bando venatorio, conducendo ogni lama prezzolata nei pressi delle aree da bonificare. La colonna si spezzò in corrispondenza di vari siti considerati a rischio, facendo scendere squadre di mercenari per ispezionare vaste porzioni della regione. Come spiegato durante il viaggio, ogni gruppo avrebbe avuto una dozzina di ore a disposizione per completare le perlustrazioni e per fare ritorno alla carovana – che sarebbe ripartita con o senza di loro, perciò eventuali ritardatari sarebbero rimasti indietro senza eccezioni. Dopotutto sostare troppo a lungo in quei territori sperduti aumentava esponenzialmente il rischio di perdere mezzi e personale, prospettiva che il Sodalizio avrebbe scongiurato volentieri anche a costo di sacrificare lasciare a piedi qualche mercenario.

    L’alba illuminò delle rovine ormai abbandonate da secoli, arroccate su di una collina che dominava la piana circostante. Quella città fantasma era l’obiettivo del team in cui spiccavano un uomo in armatura, un giovane armato di katana e il falconiere che aveva attirato una discreta attenzione durante l’adunanza presso la filiale del Sodalizio. Il sentiero che conduceva ai ruderi era troppo accidentato per consentire al convoglio di proseguire, perciò i cacciatori furono scaricati a qualche miglio di distanza dal rilievo collinare. Da quel momento avrebbero avuto dodici ore per catturare (possibilmente) vive delle prede ancora ignote, tanto insidiose da disturbare le tratte carovaniere locali.

    La Caccia aveva ufficialmente inizio.

     
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    Sebastian Barth


    La Caccia


    Per quanto strano fosse, Sebastian aveva inavvertitamente battuto un record a dir poco mondiale: era stato per due volte a Daleli nel giro di pochissimo tempo. Sebbene non sia un'impresa così assurda -quante persone visitano lo stesso posto più volte nella propria vita?- c'erano alcuni fattori che, al momento di decretare la vittoria, avevano favorito il giovane Cacciatore a dispetto degli altri partecipanti alla gara. Non solo aveva visitato Daleli, ma l'aveva anche attraversata ben tre volte. Andata, ritorno, e ora andata/ritorno -a seconda di come la si vuol guardare. C'era poi da aggiungere che, a dispetto di ogni pronostico, era stato in una città decaduta, antica e perduta. Chi di quelli mai andati a Daleli potevano dire altrettanto? Certo era che Sebastian, ancora troppo giovane per capire l'importanza di un tale premio, se ne stava bello e sorridente all'interno della carovana. Lo sguardo sornione, la mente tutta altrove. Niente di quel che si è detto fino ad ora è mai successo, ma nella mente di un bambino la fantasia è più vera della realtà stessa.

    La sua marcia di fantasticherie, però, fu interrotta. Avevano viaggiato per molto tempo, ma ora che erano arrivati sul luogo della caccia una voce non proprio simpatica ci tenne a ricordargli che aveva si e no dodici ore per fare qualsiasi cosa, perché, se al termine delle stesse non fosse tornato indietro, avrebbe rischiato di rimanere lì. Di nuovo, no! E se era vero che Sebastian aveva vinto il premio per essere stato due volte a Daleli nel minor tempo possibile, aveva un altro grande premio da ritirare: l'essersi perso per quasi un giorno nel Bazaar delle Talpe. Esperienza, questa, che non gli piacque ricordare.

    Scese dalla carovana con un agile balzo. Era molto diversa dalla jeep che aveva usato con il professore e il gruppo di ricerca: più lenta, ma non per questo meno confortevole. Si sgranchì. Il loro obiettivo era un mucchio di ruderi su per la collina: niente che non riuscisse a superare, grazie alla sua costituzione da scimmietta. Tuttavia, c'era da considerare che i mostri lì presenti erano ignoti -a quanto dicevano. Non erano lì in squadra per nulla. Sicché, decise che era meglio attendere i suoi compagni. O, per meglio dire, il suo compagno: eccetto ser John -lo avrebbe chiamato così d'ora in poi, che il suo vero nome era troppo lungo da ricordare- non conosceva nessuno.

    Inspirò a grandi polmoni e adocchiò un ultima volta il rudere da esplorare. Poi, di colpo, si accorse di avere una gran sete.





    Abilità






    Stato Fisico † In perfette condizioni.
    Stato Emotivo † Ha sete.
    Mana Residuo † 100%
    Mana Speso † 0%
    GildaLAM
    Rango † Soldato semplice
    Conto25/34
    RevisioneQui


    Equip

    Borsa Porta-Oggetti
    Passiva

    Black Marsh
    Passiva

    Runa dei Cacciatori
    Passiva

    Abilità Passive

    Insight
    Passiva

    Abilità Attive † Nessuna


    Riassunto

    No davvero, non ho capito se dovevo fare anche una lista delle tecniche. Nel caso, te le metto qui:

    Breath of Hunters, First Style: Quick Step

    Tutti i cacciatori hanno in comune la stessa scuola di combattimento corpo a corpo. La Scuola dei Cacciatori insegna agli aspiranti tali a temperare prima il proprio corpo, poiché esso può rivelarsi un'arma utile qualora il proprio equipaggiamento sia perduto. La prima tecnica della Scuola insegna ai futuri cacciatori come schivare i colpi nemici, in particolare quelli di natura fisica. Per chi vi assiste, il Quick Step assomiglia a una danza che il cacciatore esegue intorno al suo nemico: una serie di passi rapidi gli sono sufficienti per evitare, in parte o completamente, anche l'aggressione di più individui.

    ATTIVA: Tecnica Singola, durata Istantanea, natura Fisica, costo Variabile.

    Breath of Hunters, Second Style: Berserker Wrath

    La seconda tecnica della Scuola dei Cacciatori insegna a questi ultimi come affrontare, anche a mani nude, creature bestiali perfino più grandi di loro. Regolarizzando il proprio respiro, Sebastian può irrobustire i muscoli del suo corpo e far si che anche i semplici colpi fisici (pugni, calci, testate e via dicendo) risultino ben più forti e distruttivi del normale. Normalmente però un Cacciatore non si serve che raramente di questa tecnica, poiché espone il corpo a pericoli maggiori e contro creature eteree risulta praticamente inefficace.

    ATTIVA: Tecnica Multipla (da 6 a 10 colpi), durata Istantanea, natura Fisica, costo Variabile.








    Edited by flama - 25/8/2019, 20:11
     
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    DydZPOE


    Y3ODVHV


    Nonostante i sobbalzi, il caldo e il chiacchiericcio, riuscii a chiudere gli occhi, a staccare la spina. Per tutto il viaggio, in perfetto silenzio. Avvertivo ancora accanto a me il giovane Seb, mi ero fissato ad ascoltare il suo respiro, unico monito che fossi ancora vivo e non all'aldilà. Con quel caldo, potevo anche morire, odiavo il caldo. Oh, se odiavo il caldo.
    Il sole, nonostante fosse basso all'orizzonte, già sembrava deriderci, beffeggiarsi della nostra inutile resistenza contro tanto calore.
    Ok, forse stavo dando un filo troppo melodrammatico alla situazione.
    Sentii distintamente la carovana fermarsi, il vociare irrompere con forza dentro le pareti del convoglio. Che fosse presto lo avevo intuito dall'odore dell'aria: è sempre maledettamente fresca e pulita, quando il sole ancora non l'ha lambita con forza.
    Aperto un occhio sbirciai attorno a me, quel tanto che mi bastasse a rassicurarmi che Seb fosse veramente lì, e che fosse veramente mattina presto. Due grossi punti per te, signor Jo.
    Sgranchii le braccia, seguito dal metallico collidere dell'armatura, ormai nemmeno più mi ricordavo di averla addosso, tanto ci avevo fatto l'abitudine. Era come un seconda, pesante e spessa pelle.
    Confermato che fossi solo nello scomparto, decisi di seguire gli altri, catapultandomi al di fuori. Ed ecco lì Seb, in piedi ad aspettarmi, la faccia persa a guardare chissà cosa e a pensare chissà cosa.
    Una parte di me si sentiva in colpa ad aver convinto un ragazzino a seguirmi in avventure del genere, un'altra parte di me diceva imperativamente di non preoccuparsi, se era lì da solo voleva per forza dire che se la sapesse cavare.
    Non ero più sulla mia amata terra, d'altronde.


    DydZPOE


    Stato fisico Ok


    Stato Mentale Ok


    Energia 100/100



    Classe Fighter




    Primo Altare (Abilità)
    Necropneuma


    CITAZIONE
    +
    Abilità passiva di resurrezione, costo 5pt.
    Jonathan, immersosi nel fiume torrenziale del "necroflusso", ha imparato ad attingervi, rendendo possibile al suo corpo di morire, più volte, fintanto che lo desidera. Colpi fatali, smembramenti, decapitazioni. Per lui non sono più un vero e proprio problema, non una preoccupazione. Morirà, come tutti, giacerà al suolo esanime, in una pozza di sangue, se è il caso. Ma lui rimarrà lì, attorno al suo cadavere, a contemplare cosa abbia fallito questa volta, cosa possa fare per migliorare ancora di più. E tale riflessione andrà avanti, finché non avrà nuovamente attinto tanta energia da poter ricomporre quelle carni, da poter rimettere in piedi quello scheletro, da poter tornare a proferir parola e respirare.
    Avendo impresso la sua presenza nel necroflusso, Jo riesce a solcare la corrente al contrario: attraverso questo processo, quando è in forma di "anima" e staccato dal suo corpo, può gestire il residuo di necroflusso ed invertirne il corso. Come già detto, da vita nasce morte e da morte nasce vita, e così lui applica pedissequamente la sua teoria. Invertendo il flusso, le ossa, i muscoli, i liquidi e gli organi tornano lentamente a riformarsi, a ricomporsi, come se il corpo di Jo tornasse ad essere costituito di cellule totipotenti.
    +

    Secondo Altare (Abilità)
    Necrologio


    CITAZIONE
    +
    Auspex visione della morte, interazione con spiriti dei defunti, costo 5pt. (Soggetto a controllo diretto del QM in role ufficiali o quest)
    Desideroso di trovare un ponte di comunicazione tra i due "mondi", Jo ha studiato ogni modo possibile, ogni artificio, ogni idea potesse passargli per la mente.
    La soluzione era lì, a un passo da lui, a un millimetro di memoria. Ricordando come aveva interagito con lo spirito della sua amata Allie, capì che gli era semplicemente necessario poter entrare in contatto con resti di esseri viventi per assimilarne ricordi e pensieri prima della morte, per poter interagire con essi, per poter porre loro delle domande. Questa era la chiave che tanto agognava di trovare.
    +

    Terzo Altare (Abilità)
    Necrovelo


    CITAZIONE
    +
    Passiva di Resistenza, costo di 5pt.
    Jonathan condensa quello che è il Necroflusso attorno a sé, formando una sorta di "velo". Tale “velo” aumenta le sue capacità naturali di resistenza.
    +

    Sacrificio (Equip)
    Necroderma


    CITAZIONE
    ++
    Armatura completa con lame innestate, 1+(1x4)PT (5tot)
    Le uniche armi di Jo? Le sue braccia e le sue gambe. Per offrire maggiore resistenza ad armi da taglio e una migliore risposta, il ragazzo ha installato sopra i suoi avambracci e le sue gambe delle lame, per un totale di 4. Quelle presenti sulle braccia presentano una seghettatura, utile a squarciare tanto quanto a parare e bloccare fendenti in arrivo. Le lame sulle gambe invece presentano un filo liscio e una punta in uscita sul ginocchio.
    ++

    Prima Colonna (Tecnica)
    Velo nero


    CITAZIONE
    ++
    Tecnica offensiva/istantanea/variabile/fisica, costo 2pt
    Preferendo sopra a tutto il combattimento ravvicinato, Jo riveste di necroenergia -ki oscuro- l’arto con il quale vuole colpire, conferendogli straordinaria forza. Un normale pugno diventa come un inarrestabile treno, un calcio la carica di un rinoceronte.
    ++

    Seconda Colonna (Tecnica)
    Ala di corvo


    CITAZIONE
    ++
    Tecnica supporto/istantanea/bassa/fisica, costo 1pt
    In quanto combattente ravvicinato, Jo necessita di un sistema rapido per chiudere le distanze con qualsiasi tipo di nemico. Concentrando il necroflusso sotto i suoi piedi, può generare una spinta energetica che lo sbalza di 5 metri nella direzione desiderata
    ++

    Terza Colonna (Tecnica)
    Respiro di ade


    CITAZIONE
    ++
    Tecnica difensiva/istantanea/variabile/energetica, costo 2pt
    Jo concentra il ki oscuro in suo possesso, formando un velo impalpabile dinanzi a lui, alto quanto lui e poco più largo, che bloccherà l'attacco magico in arrivo.
    ++

     
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    { Daleli, Rovine di Vedaport }
    Jonathan | Sebastian

    Si narrava che un tempo la città di Vedaport sorgesse su di una splendida isola lacustre e che ospitasse una rinomata accademia di trasmutazione elementale. Stando alle cronache dell’epoca, nel giorno della sua rovina una sperimentazione arcana andò fuori controllo, tramutando in sabbia tutti i liquidi nel raggio di miglia – inclusi i fluidi corporei di tutti gli abitanti. Da allora i ruderi essiccati di Vedaport dominavano sull’arido territorio circostante, che col passare dei secoli (e il relativo smaltimento delle radiazioni trasmutanti) aveva lentamente riacquisito una sembianza di vita, per quanto ancora ben distante dal florido periodo lagunare.

    Addentrandosi nelle rovine - e quindi avvicinandosi all’epicentro di quell’antica conflagrazione - era possibile notarne gli effetti tuttora tangibili: cumuli innaturali di sabbia ingombravano diversi vicoli, le pareti pitturate “a secco” mostravano ancora colori sgargianti, i tappeti rimasti esposti nelle vestigia di un bazar non presentavano nemmeno un accenno di muffa, e le vecchie grondaie riversavano a cascata un flusso continuo di polvere – mantenuto in moto da chissà quale anomalia magica che ancora contaminava il ground zero. L’aria stessa era tremendamente riarsa, in grado di asciugare la gola ad ogni respiro.

    Mentre il gruppo di cacciatori ispezionava i resti inariditi di Vedaport, una bonaccia assoluta impediva che si sollevasse anche solo un granello di sabbia. Nonostante l’aria ferma, tra gli edifici si udivano strani rumori normalmente imputabili all’azione del vento, simili a scricchiolii grotteschi e urti di serrande.

    Lo spadaccino falconiere mandò il suo rapace in ricognizione,
    dopodiché serrò un occhio e restò concentrato.
    Come si sarebbero comportati gli altri?


    @Sebastian: la tua Runa del Cacciatore ti permette di notare delle piccole orme di roditore che s’interrompono bruscamente, senza nemmeno una goccia di sangue nei dintorni.

    @Jonathan: dato che siete stati informati della leggenda di Vedaport, puoi immaginare che molta della sabbia presente possa contare vagamente come “resti di esseri viventi”, in un certo senso. Tuttavia non hai idea se la tua visione della morte possa funzionare o meno in queste circostanze.
     
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    Sebastian Barth


    Le rovine


    Qualunque cosa fosse accaduto a Vegamort. No, Vegalort? Vega... pork?
    Sì, insomma, qualsiasi cosa fosse successa alla città doveva essere stata tanto improvvisa quanto tremenda. Sebastian non era ancora bravo come il nonno nel capire cosa fosse successo, nel passato dei luoghi che visitava riusciva a scorgere a stento il margine dove s'infrangeva il presente. A stento ricordava che gliene avevano parlato, di Vegalork. Forse era successo durante il viaggio? Sì, forse. Però Sebastian, il viaggio, l'aveva speso a fantasticare, dormire, forse mangiare. E quindi, quando mise piede nella città, aveva solo idea che qualcosa di brutto fosse accaduto, ma la sua mente fanciullesca non riusciva davvero a capire cosa intendessero per "sperimentazione", o almeno non nel suo vero senso. Capì che era qualcosa di brutto a opera d'uomo, non perché "sperimentazione" era la sola parola che aveva capito, ma perché anche nonno ne parlava spesso. Fece una rapida associazione di idee e, nel farsi venire a mente la storia di Yharnam, dedusse che, come per la città dove il nonno era nato, anche lì tutto era opera dell'uomo. Forse anche loro avevano evocato un Grande Antico e questo si era rivelato troppo per loro. Così troppo da risvegliare il male.

    Percorrendo i luoghi desolati di Vegaporche, Sebastian non faceva che guardarsi intorno. Non solo perché l'affascinava il perdersi tra le rovine; era, spesso, una specie di gioco. Quel che lo sorprese era la calma piatta, assoluta, inamovibile, silente, come un pantano di sabbia e mute epoche trascorse appollaiate su un letto di miseria. Eppure, di qui e lì, ogni tanto, qualche suono pur si levava. Se non fossero stati dentro una città desolata e rovine abbandonate, Sebastian avrebbe giurato che qualcuno stesse chiudendo le finestre al loro passaggio.

    Ho trovato qualcosa! - disse di colpo - Sembrano orme.

    Nel farsi più vicino, realizzò che lo erano davvero; orme che si incespicavano tra la sabbia e i ruderi, arzigogolavano intorno a un percorso immaginario, e poté giurare di vederli correre -i topi- come in preda alla paura. Però, di colpo, le orme si interrompevano. Non c'era sangue, né alcun resto che facesse pensare a un agguato. Se erano stati lì, se n'erano andati così com'erano apparsi. Il che, a dire il vero, non era rassicurante. Sicché Sebastian sfilò di poco Black Marsh dal fodero: constatò se l'arma era o meno trasformata. Se fosse stata solido legno, avrebbe tirato un sospiro di sollievo; senza però abbassare la guardia, che era male! Al contrario, se la spada fosse stata di metallo, beh in quel caso c'era un sola cosa da fare...





    Abilità






    Stato Fisico † In perfette condizioni.
    Stato Emotivo † Sull'attenti.
    Mana Residuo † 100%
    Mana Speso † 0%
    GildaLAM
    Rango † Soldato semplice
    Conto25/34
    RevisioneQui


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    Black Marsh
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    Runa dei Cacciatori
    Passiva

    Abilità Passive

    Insight
    Passiva

    Abilità Attive † Nessuna


    Riassunto

    Sebastian da una controllata alla spada, ma rimando al QM la decisione finale sulla sua forma.





     
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