[Quest] Institutio Oratoria

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    Solo tre lugubri rintocchi sono il lascito di un grand’uomo.
    Funereo l’eco della campana serpeggia per la città annunciando l’ultimo respiro del Capo Villaggio.
    Sgomento il popolo apprende la notizia.
    Nella tristezza, qualcuno dovrà prendere il suo posto.

    Un figlio, straziato dal dolore, si prepara ad accogliere l’eredità del padre.
    Un mercante, calcolatore, tesse la sua rete e si prepara a fare il suo gioco.
    Un nobile, altezzoso, nella sua enorme dimora legge i rendiconti delle sue proprietà.
    Tre candidati per un solo seggio.
    E’ guerra, la politica.

    I regolamenti cittadini parlano chiaro, alla morte del Capo Villaggio il consiglio cittadino prende in esame le sue ultime volontà, tra cui anche il suo successore e quindi...
    E-s-a-t-t-a-m-e-n-t-e
    La voce del Mercante Wull zittisce quella del giovane Miazaki che rosso in viso resta paralizzato da quel ticchettare di parole. Si era lanciato in una filippica piena di vigore, senso di appartenenza, sperando che il consiglio degli anziani glissasse su alcune piccole lacune della sua narrazione. Purtroppo supponeva che qualcuno avrebbe contestato il suo discorso. Scoraggiato, a pugni stretti sul grosso tavolo di legno del consiglio, torna a sedersi sistemando le stoffe color mattone a scacchi gialli che indossa.
    Wull, con l'abbondante pancia fasciata da almeno quattro metri di seta disegnata con ampi fiori viola e blu, scompostamente si solleva dalla sua poltrona e si rivolge al consiglio. Le mani ricoperte da anelli di tutte le fogge tintinnano appena a far eco al suo discorso.
    Il Capo Villaggio non ha lasciato alcuna volontà scritta. Solo vaneggiamenti in punto di morte. Vogliamo per caso affidare le sorti di tutta la nostra città ad un vecchio in pieno delirio per le febbri?
    Io, personalmente eviterei.

    Una danza di cenni d'assenso prese rapidamente vita tra i membri dell'assemblea. Il piano del mercante è chiaro, sono anni che lo sta tessendo con la stessa cura delle sarte del deserto: uno ad uno ha comprato buona parte dei membri dell'asseblea, così da farsi eleggere alla morte del Capo Villaggio. Il Ragno Tessitore ha finalmente catturato il giovane Miazaki, troppo spavaldo e convinto che il padre potesse essere eterno.
    Ma mio padre avrebbe sicuramente designato me! Lo sapete tutti!
    Ignorando l'erede il Mercante continua sibillino.
    Direi quindi che è in potere del consiglio eleggere tra noi, eletti del popolo, chi dovrà farsi carico di questo fardello! E' una situazione di crisi, dobbiamo agire in fretta!
    Il viso, una maschera di grasso che si scioglie a mò di cera, mostra un sorriso divertito, soddisfatto. Gli occhietti piccoli di Wull, simili a quelli di un roditore, per quanto sono scuri, passa in rassegna i membri del consiglio. Mentalmente conta i voti a suo favore. Probabilmente non sufficienti per farlo eleggere alla prima tornata, ma sicuramente per la seconda.
    Il consiglio non ha questo potere. Se qualcuno di voi si fosse degnato di leggere i nostri regolamenti lo sapreste invece di annuire inutilmente.
    Sbotta spazientito il nobile Kong, mettendo al suo posto il Mercante. Nel suo abito di lino bianco, intarsiato di fili d'argento, si alza in piedi e si rivolge ai suoi colleghi.
    Mio nonno Kong Quartan I, dopo aver servito il villaggio, ha speso notti insonni per creare un regolamento degno di questo nome! Offendete la sua memoria come quella di tutti i nostri avi!
    Le leggi sono chiare, anche in questa spiacevole situazione. Se il Capo Villaggio non ha designato un chiaro erede, il consiglio dovrà istituire una pubblica votazione.
    Così è la legge e così sarà!

    Il Nobile Kong si rasserena sedendosi nuovamente. Passa una mano tra i capelli bianchi. Se il Mercante sono anni che sta tessendo la sua tela ed il giovane erede si è cullato nella bambagia, il Nobile aveva già previsto tutto.
    La Legge è Legge ed il consiglio non può tirarsi indietro.

    Il popolo ha accolto la notizia con un certo fervore. Sono anni che non si tengono elezioni e questo rende tutti eccitati dall’idea di qualcosa di nuovo. In particolar modo ora che la piaga dei demoni sta lentamente scemando, una distrazione è quello di cui hanno bisogno. Inoltre in ogni elezione politica c’è sempre modo di guadagnare qualcosa.
    Lo stesso subbuglio ha però colpito anche i tre pretendenti. Nessuna ha una chiara idea di come gestire un simile evento. Numerose audizioni sono state tenute per scegliere il personaggio migliore, più esperto, più addentro…se avessero avuto un po’ più di tempo, ma questo non è stato e così, alcuni, si sono dovuti accontentare.

    Il Popolano
    La casa del giovane Miazaki è in realtà piuttosto modesta, per non dire una catapecchia. Costruita in legno e fango, si tratta di tre semplici stanzoni nei quartieri orientali del villaggio. Il delfino dell’ex Capo Villaggio vi accoglie in quello che potrebbe essere un salone, morbidi cuscini al suolo ed un tavolo spartano su cui è adagiata una teiera e numerose tazze scheggiate di ceramica grigiastra. Nella stanza sono accentrati tutti i membri dell’entourage, tipografi, disegnatori, semplice gente del popolo, distributori di volontani e così via, tutti capeggiati dal “direttore della campagna elettorale” veramente strano e diverso dal solito, a cominciare dal fatto che ha evidenti problemi di pronuncia.
    Il ragazzo, dal corpo snello ma allenato, se ne sta seduto su un cuscino marroncino, dello stesso colore dei semplici vestiti che indossa. Gli occhietti a mandorla si spostano su di voi prima di prendere parola.
    Quel posto è mio, mio padre mi ha scelto in punto di morte, ma per un cavillo burocratico il Consiglio Cittadino si è opposto alla mia nomina.
    Purtroppo non ho molti fondi a mia disposizione, ma la gran parte dei cittadini è dalla mia parte, è un buon inizio, no?
    Sono sceso tra le persone comuni e chiedono parità di diritti e di doveri, chiedono a gran voce una stabilità politica per poter avere ogni giorno il cibo sulla tavola ed un lavoro onesto. È questo che vogliono e questo io voglio dar loro!

    E con un gesto della mano, cede la parola al Direttore per illustrare a tutti la strategia generale.


    Il Mercante
    Il Mercante Wull vi attende nel retrobottega del suo umile negozio, così lo ha definito. In realtà si tratta di una palazzina a tre piani, che ne cela altri due sommersi, che ospita un vero e proprio bazaar in cui è possibile trovare qualsiasi cosa: sete pregiate del sud, gioielli forgiati dai draghi di laputa, pellame proveniente dai lupi settentrionale e così via.
    Wull potrebbe ricordare ai più una grossa gelatina, più che un essere umano. Il pelato se ne sta immerso in un flaccido divano di pelle morbida che lo avviluppa come un abbraccio letale. Gli occhi piccoli si muovono nell’ampia stanza arredata con semplicità, nei grossi armati sono presenti tutti i libri mastri delle sue attività, quindi raramente in questo luogo si tengono riunioni; in ogni caso per ognuno di voi è stata fornita una semplice sedia in paglia.
    Sono anni che mi lavoro il consiglio Cittadino in attesa di questo momento. Quello stupido di Miazaki è solo un bambino che non ha ancora compreso il suo posto del mondo, mentre invece quello del Nobile Kong è solo quello di restare abbarbicato nella sua magione a farsi servire.
    Nessuno di loro ha idea di cosa vuol dire intrecciare rapporti, tessere relazioni, capire cosa vogliono le persone così da guidarle al meglio. Ad esempio i miei colleghi mercanti, sono persone semplici, dai loro meno tasse e ti saranno fedeli.
    Il problema sarà conquistare la fiducia degli altri, ma con i miei fondi e la bravura del nostro Direttore…bhè, direi che quella bellissima poltrona è già nostra!

    E così il Mercante cede la parola al suo primo rappresentate.


    Il Nobile
    La reggia di Kong è degna delle migliori leggende orientali, una grossa palazzina centrale che si apre su un ampio porticato, due lunghe braccia di lunghi colonnati che abbracciano uno spiazzo centrale in cui ci sono dei curatissimi giardini. Un intricato dedalo di fiumiciattoli, sottratti ai campi vicini, crea una serie di spirali intorno ad alberi dalla corteccia ritorta su sé stessa dal passare dei secoli. Indubbiamente per ottenere e mantenere un simile splendore il Nobile deve aver investito un gran quantitativo di fondi. Il corpo centrale è formato da tre piani di tegole rosse, simili ad una pagoda. Lateralmente due edifici più piccoli e bassi, fungono da stanze di servizio: appartamenti, sale riunioni, stalle e così via.
    Kong accoglie il suo numeroso entourage in un grande salone da ricevimenti. Legno intarsiato e cesellato con cura. Un grande tavolo di mogano scuro su cui son disposte numerose pietanze e leccornie varie, oltre che diverse caraffe di vino speziato e tè.
    Vi ho riunito qui tutti per permettervi di socializzare e conoscervi meglio. È vostro dovere mettere in atto tutto ciò che è necessario per rendermi il nuovo Capo Villaggio. Quei bigotti, ignoranti, non hanno la minima idea di voglia dire ricoprire un simile ruolo. Nessuno di loro ha la formazione adatta, nessuno di loro ha il sangue adatto.
    E’ giunto il tempo per la nobiltà di tornare a governare e così ridisegnare i ruoli delle caste!
    Direttore, illustrateci la vostra strategia.




    Angolo del QM #1
    Benvenuti in questo nuovo “format” di quest!
    Come al solito avrete completa libertà di azione (dal rubare tutto e scappare, a scatenare una guerra civile, tutto è permesso) e proprio per tal motivo vi invito a sentirci in off per pianificare tutto ciò che non è compreso nello “standard”. Se avete bisogno di scenette extra per giustificare qualsiasi cosa, sono sempre a vostra disposizione.
    Nel bando troverete alcune idee su quello che potete fare, ma come detto siete liberi di fare proposte extra che verranno convertite nel loro importo monetario o apriranno a scenette extra.

    Alla morte del Capo-Villaggio Enjo Onguon si apre una crisi di governo dove tre diversi concorrenti si candidano per la carica. Il figlio di Enjo, Miazaki Onguon, favorito del popolo; il mercante Wull ant Baar, favorito del ceto medio; il nobile Kong Quartan, favorito dell’aristocrazia.
    E’ possibile suddividere i cittadini in tre categorie: il popolo, i mercanti ed i nobili.
    Il popolo è poco istruito, più facilmente manipolabile, semplici, superstizioso. Vuole una vita dignitosa.
    I mercanti hanno una buona istruzione, aperti al contatto con altre realtà, non superstiziosi. Vogliono un taglio delle tasse.
    La nobiltà ha una buona istruzione, chiusi ad altre realtà, superstiziosi. Vogliono una gerarchia più rigida.

    Di seguito troverete invece la divisione delle diverse fazioni. Ognuno di voi ha dei fondi da gestire come meglio preferisce, utilizzarli, rubarli, investirne e cercarne di nuovi. Ognuno di voi ha suscitato certe “simpatie” in diverse categorie dei cittadini. Come specificato nel bando dopo ogni “settimana”, che corrisponderà a due turni in game, posterò il nuovo quadro della situazione.
    Per questo giro i vostri capi vi lasciano la parola per esporre le vostre idee di conquista a tutto lo staff. Se volete porre domande in-game o proposte, questo è il momento giusto. Finita questa fase si passerà al core centrale della quest nei prossimi post.

    Il popolano Miazaki Onguon
    Fondi: 30.000 monete
    • Popolo 70%
    • Mercanti 20%
    • Nobiltà 20%

    Il mercante Wull ant Baar
    Fondi: 45.000 monete
    • Popolo 20%
    • Mercanti 60%
    • Nobiltà 20%

    Il nobile Kong Quartan II
    Fondi: 60.000 monete
    • Popolo 10%
    • Mercanti 20%
    • Nobiltà 60%


    Scadenza: 15/09/19
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    Mezzo spalmato sul tavolo rotondo di legno pregiatissimo dell'opulente ed ampio salone da ricevimenti della sfarzosa reggia del suo nobile facoltosissimo cliente con alle spalle un illustre albero genealogico di plutocratica riccanza, accarezzando la levigatissima superficie di mogano con la guancia ispida che poggiava sul ripiano, Xavier Salazar Céladon si chiese ancora una volta che cosa accidenti ci facesse lì.

    Per quanto alcuni elementi della geografia di Endlos gli fossero ancora in parte incomprensibili, aveva su per giù imparato ad orientarsi un pochino tra Presidi, Distretti e punti cardinali, ma fin da quando era riuscito a farsi a grandi linee un'idea della geopolitica di quel nuovo mondo e delle sue regole, si era ripromesso di starsene col culo comodo ad Est, dove... sì, l'eccessiva diffusione della magia e il disinvolto ricorso alla spiritualità non offriva molto mercato ai suoi servigi di Medium, ma c'era tanta calma, pace e serenità – e una previdenza sociale che non lo lasciava mai senza cibo o senza un tetto. Brava gente, gli abitanti della Valle!

    ...poi, però, aveva fatto quello strano sogno, con un villaggio da cui in lontananza si vedeva il mare, e lì c'era un vecchio che cercava di dirgli qualcosa, ma il suono di tre rintocchi di campane a morto aveva coperto le sue parole, e l'Esper non ci aveva capito un bel niente con patate...eppure, al suo risveglio,
    qualcosa lo aveva spinto a fare ritorno ad Ovest, e a recarsi alla sua ricerca, raggiungendo quell'umile paesello dove era incappato nella cerimonia funebre del Capo-Villaggio.

    Vi ho riunito qui tutti per permettervi di socializzare e conoscervi meglio.

    Il suono improvviso della voce del Nobile Kong lo riportò alla realtà, e fu scattando seduto ben dritto sulla propria sedia -per mostrarsi attento ed irreprensibile- che il Sensitivo si avvide di tutto il ben-di-dio che era stato disposto in bell'ordine sul ripiano della tavola, probabilmente mentre era troppo assorto a rimuginare sui massimi sistemi del destino; riprendendosi immediatamente, il giovane infiocinò con una bacchetta il più grosso pezzo di carne dal primo piatto che gli capitò a tiro, e si versò un generoso bicchiere di vino speziato dalla più vicina caraffa, fino ad un livello pericolosamente vicino all'orlo.

    È vostro dovere mettere in atto tutto ciò che è necessario per rendermi il nuovo Capo Villaggio. Quei bigotti, ignoranti, non hanno la minima idea di voglia dire ricoprire un simile ruolo.
    proseguì l'anfitrione, mentre lo Spiritista assestava un bel morso alla sua porzione
    Nessuno di loro ha la formazione adatta, nessuno di loro ha il sangue adatto. E’ giunto il tempo per la nobiltà di tornare a governare e così ridisegnare i ruoli delle caste!

    Annuendo tra sé e sé, lo Scroccone assaporò con gli occhi chiusi il succulento boccone con cui si era abbuffato fino ad avere le guance gonfie quanto quelle di un criceto ingordo, e se la bontà della vivanda lo mandò in estasi, quel che avvenne dopo fu a tutti gli effetti un momento mistico... o, per essere più precisi, un'esperienza pre-morte.

    Direttore, illustrateci la vostra strategia.

    Quando capì che il Signor Kong ce l'aveva con lui, Xavier non era esattamente in grado di articolare suoni coerenti o anche solo lontanamente umani, così. nel tentativo di sgomberare il canale orale alla svelta per rispondere alla sollecitazione di chi lo aveva interpellato, si affrettò ad inghiottire... ma il cibo -che non era stato propriamente rimasticato- gli rimase incastrato in gola, e mentre si rovesciava contro lo schienale della sua poltrona, dondolando e sussultando sul sedile, e gettando indietro la testa, lo Scroccone afferrò con le mani il bordo del tavolo con tanta forza da sbiancarsi le nocche.

    Negli interminabili momenti in cui gli mancò l'aria -e in cui il viso dalla pelle olivastra assunse una cera bluastra-, dopo aver percorso il tunnel lungo lungo con la luce in fondo ed aver avuto una visione di putti grassocci e alati con la testa da alieni grigi che reggevano il piatto del Grande Spaghetto, lottando con la morte per poter tornare tra i vivi, Xavier riuscì a mandar giù il groppo di carne e spezie che gli aveva intasato la faringe.

    Col viso raggelato dallo shock, l'Esper annaspò in cerca d'aria, sentendo le tempie pulsare come tamburi, in sincrono col battito forsennato con cui il cuore pompava sangue al corpo formicolante, e nel guardarsi intorno con sguardo ancora appannato si avvide che gli occhi di tutti erano puntati su di lui, in un silenzio vibrante che gli pesò addosso come una cappa di piombo.
    Cheffiguradimme- E ora come ne usciva?

    « Hmph... Hmph... Ebbene... »

    Portando una mano chiusa a pugno davanti alle labbra, il Medium si schiarì la voce con un teatrale e dignitosissimo colpo di tosse, ed assunse la sua miglior facciadacu- aria solenne, prima di prendere la parola.

    jpg
    « Gli spiriti mi hanno or ora fatto dono di una visione. »
    asserì, abbracciando gli astanti con un'occhiata seria, e soffermandosi su Kong
    « Loro... guardano con benevolenza all'ascesa del nobile Kong Quartan II, e... »

    Tentando di trovare qualcosa di abbastanza generico ma sufficientemente efficace e di impatto da poter spacciare come volere degli dei, lo Spiritista volse lo sguardo altrove con fare evasivo e si prese il suo tempo, sorbendo con morigeratezza qualche sorso educato di vino speziato dal suo calice, prima di riprendere.

    « ...fanno sapere che sarà importante dimostrare alla popolazione quanto il villaggio abbia da guadagnare della sua saggia guida, e... avvertono di fare attenzione ai Mercanti. »

    Sì, ci stava: poteva funzionare. Così, Xaver concluse il suo discorsetto annuendo brevemente col capo -con convinzione e contegno-, e ricominciando a sorseggiare il suo vino con atteggiamento aristocratico.
    Stava andando bene!



    Condizioni Fisiche: Sopravvissuto al soffocamento.

    Condizioni Mentali: Paraculo.

    Energie Residue: 100%


    gif

    Visione del Sudario
    Fin da bambino Xavier possiede la capacità innata di vedere nitidamente gli Spiriti che infestano la realtà materiale e aleggiano nel mondo al di là del Sudario, ossia quella barriera misteriosa che separa il mondo dei viventi dall’Oltretomba; per estensione, ha sviluppato anche la capacità di vedere le auree dei viventi (essendo gli spiriti formati da un concentrato di energia vitale, reso persistente nel reale dalla loro ossessione di stare continuando a vivere), divenendo in grado di rinvenirne con un solo sguardo le tracce di energia e notarne le varie alterazioni.
    Questo gli permette di percepire a colpo sicuro -a naso, come un sesto senso- se si tratta di un essere senziente o di un animale, se una presenza è in zona, o se una proiezione energetica di qualsiasi tipo (illusoria, psionica o reale) viene messa in atto entro un raggio di 30 metri da lui; se limitata al rilevamento di tecniche, questo potere del Medium non gli permetterà di vedere automaticamente la minaccia, in cosa consiste o da dove proverrà. Il potere non funziona nel rilevamento dei soggetti in stato di azzeramento dell’aura.
    [Percezione Magica | Auspex Spiritico | Scansione Mentale]


    Schermo della Guardia
    Proprio perché i Medium, per via della loro percezione più sensibile, sono solitamente i più a rischio da parte di “invasioni” esterne ad opera di altre creature ed entità, Xavier ha ricevuto dalla sorte una speciale resistenza alle suggestioni esterne che lo costringerebbero a comportarsi diversamente da come egli desideri.
    [Anti-Malia | Mindfuck-Alert | Trick Detector]



    Edited by Man¡goldo - 10/9/2019, 10:11
     
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    Disclaimer: Personaggio ad alto concentrato di scurrilità e rabbia non troppo repressa. Rumori forti da inquinamento acustico. Maneggiare con cautela. Assumere solo in casi estremi se proprio proprio vi piacciono le urla in faccia.
    Legenda:
    <<<parlato di Ghiaccio>>>
    - pensieri di Ghiaccio -
    "parlato di png esterno"


    Avrebbe dovuto saperlo che sarebbe stata un’altra missione di merda.
    Avrebbe. Dovuto. Saperlo.
    Risotto avrebbe avuto la buona grazia di consolarlo almeno, invece di incularlo a secco come Prosciutto.

    <<< MA NOI AMMAZZIAMO LA GENTE! CHE CAZZO CI VADO A FARE IO?!”>>>
    Stiamo espandendo la nostra operatività, ordini dall’alto. Tu la puoi gestire, gli altri no. Chi ci mandavo altrimenti, Pesci?
    <<<Non sia mai, mammina… AHIA! MA VACCI TU ALLORA!>>>
    Escluso. Mentre Risotto è con il Don, voi cretini siete affidati a me, ergo decido io: ci vai tu.

    E da Prosciutto aveva avuto origine una trafila di iella innegabile, che l’aveva accompagnato dal Bloodrunner fino alle sperdute terre di fanculo o Nishikaigan, dove non avrebbe neppure potuto usare il telefono!
    Primo: la sua macchina aveva deciso di lasciarlo a piedi, prima ancora di cambiare presidio.

    - Pensa ai soldi, Ghiaccio. Pensa ai soldi. Soldi che adesso puoi tenerti. Soldi tuoi. Bei soldi. -

    Quindi: aveva dovuto trascinarsi verso la più vicina fermata del tram, lui e la cordata di santi precipitati che aveva al seguito. Una volta a bordo, la sua pazienza estremamente limitata aveva dovuto reggere non soltanto le discutibili prodezze automobilistiche dell’autista – che beccava tre fossi laddove ce n’era uno - ma anche le lagnanze reiterate di una lamentosa massaia, di ritorno dal mercato.
    All’ennesimo “MaaaaaH! Le uova! Speriamo che non si siano rotte le uova! Le mie uova” le paratie del suo autocontrollo ruppero l’argine.
    <<< SONO ANDATE! C’E’ UNA CHIAZZA DI APPICCICUME GROSSA QUANTO LA TUA FACCIA! LE TUE DANNATE UOVA SONO ANDATE! KAPUTT. DISTRUTTE. STRAPAZZATE COME LE MIE PALLE! CI PUOI FARE UNA BELLA FRITTATONA DI STOCAZZO CON LE PATATE!>>>

    Dopodiché, l’autista non si era fatto pregare troppo per farlo scendere. Ghiaccio, col mal di mare in pieno entroterra, fece in tempo a fare ben tre passi prima di piegarsi a vomitare al bordo della strada. E mentre contemplava quel che rimaneva della sua colazione pensava ai soldi.

    - Sarà meglio che ne valga la pena, maledetto biondino del cazzo. Non c’è copertura sanitaria o bonus Natalizio che tenga, se questa volta non ottengo il mio peso in oro. -

    Finalmente, dopo aver scroccato un passaggio a ben due carretti smandrappati e a una mucca spaesata, era arrivato a destinazione: un bel villaggio che, non solo era a fanculo, no… era nella culonia di fanculo, vista mare.

    Il mafioso era arrivato al villaggio stanco, distrutto e puzzando… beh… DI VACCA.
    Era riuscito a farsi indicare la sua sistemazione, anche se i dettagli sfuggivano alla sua mente ottenebrata dalla fame e dalla voglia di spiattellarsi su un cuscino. Probabilmente, fu solo in virtù di ciò che riuscì a trattenersi dall’ammazzare il codazzo di bambini che, incuriositi da quello strano figuro azzurrino arrivato a dorso di mucca, avevano pensato bene di seguirlo fino alla porta della taverna. I più coraggiosi si erano persino avvicinati per tempestarlo di domande e tirargli i calzoni.
    Ghiaccio aveva appena allungato una mano verso uno di quegli inutili pulcini, per tirargli il collo, come faceva - di riflesso - con la progenie di Melone, quando un pensiero gli balenò nella mente.

    - Se ammazzi questi ragazzini non vedrai mai i tuoi soldi -

    E in un attimo la sua vita gli passò davanti, come era successo mesi prima: il Don lo avrebbe ammazzato malissimo, non poteva accadere così vicino ad una vita da pappone realizzato. Ghiaccio avrebbe avuto in gestione il suo cazzo di casinò con blackjack e squillo di lusso, aveva un sogno semplice.
    La sua mano deviò nella traiettoria per accarezzare maldestramente i capelli del ragazzino e riciclò le stesse parole che rifilava a Baby Face, quando non nasceva come un piccolo Satana isterico: <<<...Lo zio Ghiaccio è stanco adesso, deve andare a dormire. Giochiamo domani.>>>

    -

    L’assassino piantò il culo sulla scrivania e vi si sistemò: era lì per dettare legge, no? Sarebbe stato più in alto degli altri stronzi nella stanza. Prese a sfogliare, a tempo perso, uno dei libri abbandonati lì sopra.
    - “Umile negozio” ha detto. Umile negozio un cazzo. Che bugiardo di merda questo Wull. Guardalo lì, bello comodo come un tricheco nella sua cicciosità strabordante. Potrei tagliargli la gola… Chissà se basta un coltello per tutti quei menti... E se portassi tutta questa roba al Don mi affrancherei per sempre… Però vuoi mettere che poi dovrei trovarmi un commercialista che non sia un figlio di tr... -

    Sono anni che mi lavoro il consiglio Cittadino in attesa di questo momento. Quello stupido di Miazaki è solo un bambino che non ha ancora compreso il suo posto del mondo, mentre invece quello del Nobile Kong è solo quello di restare abbarbicato nella sua magione a farsi servire.
    - Come se chiunque altro farebbe diversamente dal Nobile Kong. TU vorresti farlo, IO VORREI FARLO.

    Nessuno di loro ha idea di cosa vuol dire intrecciare rapporti, tessere relazioni, capire cosa vogliono le persone così da guidarle al meglio. Ad esempio i miei colleghi mercanti, sono persone semplici, dai loro meno tasse e ti saranno fedeli.
    - Sì, bella per voi. Ma quei soldi devi prenderli altrove… E li prenderai dai poveracci morti di fame, mica dal Nobile Kong -

    Il problema sarà conquistare la fiducia degli altri, ma con i miei fondi e la bravura del nostro Direttore…bhè, direi che quella bellissima poltrona è già nostra!

    Era ora di andare in scena. L’uomo richiuse il libro con un tonfo e fissò negli occhi il suo cliente. - Calma e gesso, Ghiaccio. Ma poi perché cazzo si associa la ‘calma’ al ‘gesso’? Boh, che cazzo ne so -
    <<< Beh… dipende... - Jabba - vecchio mio. Dici che ci hai messo una vita per arrivare fino a qui. Ma quanto ci tieni a quel posto? Cosa sei disposto a fare per averlo? I soldi – da soli – ti serviranno fino ad un certo punto>>>

    Ghiaccio – in piena modalità gangstar – discese dal suo trespolo e si avvicinò al suo pubblico, se li avesse intimiditi tanto meglio.
    <<< La frusta ti darà i risultati più immediati, ma il dolore e la paura ti si rivolteranno contro alla prima occasione e ti faranno molto male. La vergogna, se sai dove trovarla, può essere un buon guinzaglio, soprattutto se il cane è di razza, se capisci cosa intendo dire.>>>

    Il sorriso che si stava allargando sul viso di Ghiaccio – una smorfia distorta, più che altro - era proprio quello di un predatore che seguiva la scia di sangue.

    png

    <<< La lealtà è quello che vuoi. Ma la vera lealtà ha bisogno di più tempo di quello che hai per costruirla. Il mio consiglio è questo: faremo finta di giocare pulito. Hai punti d’intesa con il popolo perché sai cosa vuol dire lavorare e anche loro. Per quel che riguarda gli altri… i ricconi non sono abituati a frenare i loro appetiti, capisci a me>>>

     
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    Huk Millar

    Tre anime dentro un solo piccolo corpo, piegato dal tempo e dal peso delle proprie “coscienze”.
    Ad eguagliare quel numero vi sono altrettanti candidati per un posto come capo villaggio, una riunione che si è tenuta in piazza e in cui Huk Millar è arrivato quasi per sbaglio, seguendo il suo istinto animalesco.
    Si è coperto con un telo. Non vuole che qualcuno veda la sua pelle spessa rossa e i suoi denti affilati.
    La gente attorno a lui parla e, anche se molto basso, sente i tre che lottano per il posto. La politica era una guerra difficile e lui lo sapeva molto bene dato che in passato, quando ancora non si aspettava di vivere così tanto, era stato Re del popolo dei goblin.

    "Il destino ci ha portati qui Millar, cosa pensi che dobbiamo fare?"

    Il drago, un eco profondo nella sua testa, rispose alla sua chiamata. Era stato difficile piegare la volontà della bestia ma duemila anni di meditazione avevano contribuito.

    "Prestami il tuo corpo e fammi vedere quello che vedono i tuoi occhi Huk.“

    Tutte le occasioni erano buone per poter impossessarsi del corpo del goblin, Millar quindi viveva nell’attesa che corresse da lui in maniera disperata.

    "Vedi già cosa vedono i miei occhi e senti cosa sentono le mie orecchie. Parlano di politica Millar, parlano di chi può salire al potere e chi no."

    Il goblin però era assai furbo.

    "Questa è un’occasione assai preziosa per noi, meglio non lasciarsela sfuggire tanto facilmente dalle mani, dato che difficilmente potrebbe capitare nuovamente.“

    "Che intendi?"


    "Ognuno di loro cerca di impadronirsi di questa terra e noi di terra ne cerchiamo una. Se collaborassimo con uno dei tre potremmo guadagnare dei … favori.“
    Un’ultima frase affogata nella malizia concluse il discorso ben pensato del drago, lasciando molti pensieri ad Huk. Assorbendo Karakuriki aveva giurato di seguire il sogno di quest'ultimo: la costruzione di una città di goblin su Endlos.
    Non poteva sottrarsi a quella missione, non senza averci almeno provato.

    ”Vediamo cosa riusciamo a fare. Speriamo non sia tempo sprecato."

    Si strinse forte al mantello e scivolò fra la folla.



    Sono sceso tra le persone comuni e chiedono parità di diritti e di doveri, chiedono a gran voce una stabilità politica per poter avere ogni giorno il cibo sulla tavola ed un lavoro onesto. È questo che vogliono e questo io voglio dar loro!

    Quando lo presentarono con la mano, il goblin non fece altro che aprire i suoi occhi. Due sfere di un intenso colore viola, profonde come lo spazio da cui proveniva il drago, gemme nascoste ancora sotto il mantello.
    Il suo aspetto sarebbe potuto apparire come un presagio, era quindi meglio lasciarlo nascosto.

    "Salve a tutti voi, io sono Millar ...“, non parlava bene, era chiaro, eppure soltanto Millar impossessandosi del corpo di Huk riusciva a parlare la lingua degli umani, "... sono stato scelto come direttore della campagna elettorale, grazie alla mia esperienza in politica ovviamente.“

    Si mosse appena, scrutando tutti i presenti con i suoi grandi occhi colorati. Avrebbe dovuto condurli al meglio alla vittoria, in modo da guadagnarsi una fetta di terra durante la scalata al potere.

    "Il posto di Capo Villaggio spetta per diritto a Miazaki, non lasceremo che qualcun altro si sieda al suo posto. L’appoggio del popolo è importante ma non basta per poterci garantire la vittoria.“

    Fece schioccare i denti come una bestia selvaggia, senza poter lasciar trasparire qualche intenzione malvagia.

    "Guadagneremo consensi da le parti nemiche screditando i loro leader. Così facendo tutti ci seguiranno e riuniremo questo villaggio sotto una sola bandiera. La bandiera del solo erede: Miazaki.“

    - Millar, il Drago
    Quando la creatura ancestrale invase il corpo del goblin, era sicura che sarebbe riuscito a controllarlo come una marionetta senza troppi problemi, per sua sfortuna però così non fu.
    Huk era sorprendemente forte d’animo e riuscì a resistere all’anima del drago Millar. Per non causare ulteriori problemi alla sua razza, dato che in quel momento poteva vantare il titolo di Re, si auto esiliò sulle montagne più alte del suo mondo in cerca di meditazione.
    In duemila anni non solo ha combattuto contro lo spirito di un drago, ma è riuscito anche a elevarsi ad un grado superiore di livello spirituale, talmente alto da entrare in contatto con vere e proprie divinità.
    Trattandosi di possessione, il corpo di Huk è drasticamente cambiato a causa degli influssi magici di Millar, sviluppando molte abilità. Nonostante la sua veneranda età dimostra di non essere invecchiato di un solo giorno e inoltre è più energetico di un piccolo goblin. La sua capacità di evocare le magie è pressoché istantanea e strabiliante. La sua anima, dato che è in continua lotta, è occultata agli occhi di chi è in grado di vederla. Divenendo in parte drago ha sbloccato l’utilizzo della magia del fuoco, che per qualsiasi altro membro della sua razza è impossibile usare.

    - ( Eterna Giovinezza; + 10% mana; Instant - Casting; Maschera dell'anima; Manipolazione del Fuoco)

    - Huk, il Goblin
    Il goblin in questione ha dimostrato di possedere una forza d’animo invidiabile e di essere alquanto coriaceo, perfino per un drago. Ritirandosi in meditazione il suo animo è cresciuto a livelli inimmaginabili, tanto che è venuto in contatto con esseri divini. Questa sua visione dell'insieme gli ha permesso di iniziare a captare la magia in qualsiasi forma nel raggio di quindici metri. La sua aura è così in pace con sé stessa, che emana un’aura di tranquillità attorno a lui, persino in maniera involontaria.
    Rimanendo duemila anni in meditazione sarebbe dovuto morire di freddo, ma ben due cose lo hanno salvato; la sua corazza naturale, che a causa della possessione è divenuta persino più spessa e una naturale inclinazione all’elemento ghiaccio che, grazie al potere del drago, ha imparato ad usare e a fare suo.

    - ( Percezione Magica; Malia Tranquillità; Armatura Naturale; Manipolazione del Ghiaccio)


     
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    Il villaggio è in fermento.
    Le voci cominciano a girare, le strategie generali, e molte famiglie cominciano ad accerchiare ora gli Onguon ora i Quartan. Qualcuno chiede incontri, altri si lascia scappare qualche richiesta al mercanto al cugino del celebre mercante. Tutti cercano di spremere i tre concorrenti per ottenere un vantaggio, per riportare un po' di richezze nelle proprie case.
    C'è poi qualcuno più saldo alle origini, ai valori veri, che si impegna in lunghe disquisizioni in taverna per trovare quale candidato sia quello più giusto, moderato e saggio dei tre. Discussioni che vengono poi affogate in una birra ed in colorite risse.

    Il villaggio è in fermento.
    Dalle coltivazioni fuori città rientrano diversi cittadini, solo per votare. Il chiacchiericcio è una marea che cresce seguendo le fasi lunari. Oggi più moderato, domani rissoso, perchè il vicino di casa, del fratellastro, del cugino del Mercante, dice di averlo visto bere sangue di bambini per migliorare il suo intelletto. E nemmeno voglio dirvi cosa dice il badante della prozia Eugenia, sorella del nipote del giardiniere del Palazzo Quartan: il nobile Kong pare che sia mancino!
    Ed ancora un marasma di voci, contraddittorie, infamanti, ma è così.
    Ognuno vuole portare una nuova notizia, qualcosa che conosce solo lui, rendersi importante e vivere qualche breve istante sotto i riflettori.

    Il villaggio è in fermento.
    Ma le vere fucine di lavoro sono le tre abitazioni dei candidati dove si sono allestiti i centri di comando nevralgici dell'operazione. Avete a vostra disposizione piccoli studioli personali, più o meno lussuosi a seconda dei casi. Alle vostre dipendenze decine di persone che sciamano nelle abitazioni ora per discutere con un tipografo ora con un falegname per la costruzione di un palchetto. Voi, direttori di questo piccolo alveare, avete pieno potere decisionale. A voi, tutti fanno riferimento per le questioni giornaliere e non.
    Voi, armati di bacchetta, dovrete dirigere questa chiassosa orchestra.
    Creerete una macchina del fango? O farete affidamento sulla vostra morale?
    Il seggio scomodo del comando, è alla portata di voi tutti.


    Angolo del QM #2
    Semplice post di transizione.
    Iniziamo con le dinamiche particolari. Dovrete inviarmi via messaggio il vostro prossimo post in cui pianificate come utilizzare il denaro e le strategie da attuare nella prima settimana. Vi ricordo che dovrete specificare a quale sezione della popolazione vorrete tenere il discorso poi nel post successivo.

    Come al solito avrete completa libertà di azione (dal rubare tutto e scappare, a scatenare una guerra civile, tutto è permesso) e proprio per tal motivo vi invito a sentirci in off per pianificare tutto ciò che non è compreso nello “standard”. Se avete bisogno di scenette extra per giustificare qualsiasi cosa, sono sempre a vostra disposizione.
    Nel bando troverete alcune idee su quello che potete fare, ma come detto siete liberi di fare proposte extra che verranno convertite nel loro importo monetario o apriranno a scenette extra.

    Ricordo:
    Il popolo è poco istruito, più facilmente manipolabile, semplici, superstizioso. Vuole una vita dignitosa.
    I mercanti hanno una buona istruzione, aperti al contatto con altre realtà, non superstiziosi. Vogliono un taglio delle tasse.
    La nobiltà ha una buona istruzione, chiusi ad altre realtà, superstiziosi. Vogliono una gerarchia più rigida.

    Il popolano Miazaki Onguon
    Fondi: 30.000 monete
    • Popolo 70%
    • Mercanti 20%
    • Nobiltà 20%

    Il mercante Wull ant Baar
    Fondi: 45.000 monete
    • Popolo 20%
    • Mercanti 60%
    • Nobiltà 20%

    Il nobile Kong Quartan II
    Fondi: 60.000 monete
    • Popolo 10%
    • Mercanti 20%
    • Nobiltà 60%


    Scadenza: 25/10/19
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    Cra

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    Nei giorni a seguire il suo ufficiale ingaggio come responsabile della campagna elettorale, il Medium aveva trascorso il suo tempo su delle montagne russe di emozioni: se da una parte aveva sperimentato la gioia consolatoria che solo il lusso sa darti, dall'altro aveva dovuto iniziare a sbattere la faccia contro il fatto che quelle persone -i suoi clienti- si aspettavano effettivamente che lui producesse dei risultati...

    E così, pur tergiversando e procrastinando come suo solito, sostenendo che quella giornata passata in ammollo nelle sorgenti termali gli servisse per entrare in comunione con i
    kami, e che venire coccolato dai massaggi shiatsu di tre belle signorine lo aiutasse a mettere in moto il cervello, Xavier aveva effettivamente lavorato a qualche piano per ingraziarsi la Popolazione, tirare qualche stangata ai Mercanti -nella sua ottica gli avversari più pericolosi-, e -soprattutto- evitare scontentare i suoi Nobili datori di lavoro (giusto perché non voleva trovarsi di nuovo qualche condanna sulla capoccia)... per quanto, inevitabilmente, la loro attiva partecipazione sarebbe stata determinante.

    Per prima cosa, in previsione del Dibattito che avrebbe atteso i tre candidati al posto di Sindaco, l'Esper aveva pensato di organizzare in contemporanea un piccolo evento per accattivarsi la simpatia e la benevolenza del pubblico, promuovendo la generosità della fazione di cui aveva scelto di perorare la causa; tramite il Nobile Kong, aveva fatto circolare tra gli artistocratici la richiesta di raccogliere tra i loro averi qualunque chincaglieria di cui potessero o volessero disfarsi: abiti vecchi, oggetti in disuso, cose che lui -da Sensitivo- avrebbe sostenuto essere portatrici di sventura...

    Oggetti che sarebbero stati inventariati dallo staff che lui stesso coordinava, e sempre da lui medesimo -che di gusti da popolano se ne intendeva eccome, in quanto fiero esponente di categoria- tramutati nella più fantasmagorica classifica di premi che una Lotteria potesse mai avere!

    La pesca sarebbe stata strutturata in modo che ciascun partecipante avrebbe finito col vincere qualcosa, e per di più -così da contentare anche i più capricciosi- si sarebbe trattato di mercanzia che ancora lui, famoso Medium arrivato dall'altro capo del mondo (oltre che benedetto da capelli
    bluissimi, che rappresentavano il misticissimo segno della Benedizione della Dama Azzurra), avrebbe benedetto prima della consegna, rendendoli talismani portafortuna.
    E poi, se a qualcuno non piaceva lo stesso quanto pescato, se lo scambiava col vicino, oh: quante storie!

    ...e inoltre, il ricavato dato dalla vendita dei biglietti della Lotteria avrebbe potuto costituire un tesoretto da reinvestire nella Campagna in caso di emergenza – per quanto, in realtà, lo Spiritista meditasse di lasciare quel fondocassa intonso fino al momento di levare le tende dal Presidio Ovest. Ma quella del fondo-cassa di emergenza restava la versione ufficiale.

    Naturalmente, però, Xavier non si aspettava di raggiungere la vittoria con una prima singola mossa tanto semplice e plateale e pulita, così il suo ingegno aveva pianificato di portare avanti anche qualche altra strategia: con le spie che gli erano state messe a disposizione d'ufficio dal cliente che rappresentava, il Medium aveva commissionato loro una raccolta di informazioni secondo un criterio di sua invenzione, denominato “3-S” (informazioni Scomode, Segrete, e Scottanti), con oggetto le personalità di spicco della fazione dei Mercanti.

    E visto che le aveva dovute pagare (non con soldi suoi, certo,
    but still), sperava davvero che quelle spie risultassero sufficientemente qualificate per non farsi sgamare e abbastanza capaci da riportare alla base qualcosa di utile. Anche perché, ehi: mica poteva fare tutto quanto lui?!

    Infine, a completamento del secondo passo, l'ultima mossa da fare era un confronto ufficioso ma diretto (e, sperava, il più civile possibile) con quelli che vedeva come i rivali più pericolosi... perché è bene “tenere gli amici vicino, e i nemici ancor più vicini”, e... certo, non è che avesse dei nemici veri e propri lì su Endlos e neppure degli amici, ma... insomma... sondare da vicino il terreno gli sembrava una buona idea, ecco... capito, no?

    Perciò, per questo aveva scritto una breve missiva al Mercante Wull e ai suoi rappresentanti, domandando un incontro per cercare un accordo... e per guardarli da vicino, e farsi un'idea di che tipi fossero; il testo della lettera, in aggiunta a una breve introduzione contenente il proprio nome e la sua autorevole carica di responsabile della Campagna Elettorale, veicolava un messaggio neutro e sintetico:
    “gradirei conferire con il vostro candidato per una maggiore comprensione del suo punto di vista sulla faccenda.”




    Disclaimer: Personaggio ad alto concentrato di scurrilità e rabbia non troppo repressa. Rumori forti da inquinamento acustico. Maneggiare con cautela. Assumere solo in casi estremi se proprio proprio vi piacciono le urla in faccia.
    Legenda:
    <<<parlato di Ghiaccio>>>
    - pensieri di Ghiaccio -


    <<< PERCIO’! Mio bel branco di fighette ricamate>>> - sentenziò Ghiaccio, rivolgendosi al suo gruppo di stagisti schiavi team <<< voi farete quello che dico io, quando lo dico io e perchè lo dico IO. Ci sono domande?>>>

    Uno dei suoi schiavi, palesemente più coglione degli altri, stava facendo l’errore di alzare – timidamente – una mano, mentre gli altri si scambiavano sguardi incerti.
    - Non hai capito un cazzo, bello mio. -

    <<< BENE. Abbiamo un portabandiera, vedo. Perchè non me la invii per iscritto AL CAZZO CHE MI FREGA?! COM’E’ CHE TI CHIAMI?! >>>
    Il mafioso non aspettò neppure che vattelappesca schiudesse le labbra, pallido e tremebondo com’era diventato.
    <<< Indovina un po’? Non importa: ti chiamerò Prima Volta, nella speranza che ti faccia imparare qualcosa. L’UNICA PERSONA AUTORIZZATA A CHIEDERE E’ IL MIO COMMITTENTE.>>>
    - E sarà meglio che tu non lo faccia, Panzonull. Altrimenti ti infilo una mela in bocca e ti faccio la festa. -
    Fissò negli occhi tutti loro, uno ad uno, per accertarsi che avessero recepito la sua isteria dominanza. Soddisfatto di ciò, si concentrò per decidere la strategia più adatta…

    Come aveva detto a Wull, avrebbe dovuto puntare prima al popolo o ai nobili… dopotutto era una personalità consolidata tra i commercianti locali, non ci sarebbe voluto molto per lisciarseli.
    Chissà quanti poveri diavoli riuscivano a mettere tre pasti al giorno sulle loro tavole...con un po’ di fortuna pochi.
    Si rivolse con impeto alla sua temporanea gallina dalle uova d’oro.
    <<< Diamo al popolo un assaggio… non dovrebbe essere difficile mettere insieme qualche tenda, qualche tavola, cibo e vino: facciamo ubriacare i tuoi elettori per un paio di giorni… Alcuni dei tuoi amici mercanti potrebbero anche approfittare, ma non troppo! … mio nonno diceva che le amicizie migliori si stringono magnando. Magari chiedigli di farci un po’ di pubblicità.>>>

    … si ricordò del drappello di ragazzini più o meno fangosi che l’avevano riempito di ditate il giorno del suo arrivo e sorrise nel suo modo alieno inquietante.
    Dopotutto, nessuno fa mai troppo caso ai bambini… perché prestare troppa attenzione a quello che si dice in loro presenza? Cosa possono capire?
    <<< Sarebbe da stronzi lasciare tutti quei bambini senza supervisione… chissà dove potrebbero sgusciare… cosa potrebbero sentire in giro… mettiamo su anche qualche baracchino di giochini e cazzatine varie...>>>

    A questo punto, Ghiaccio aveva girato – assorto - un paio di volte intorno al suo team, come un avvoltoio.<<< Prima Volta!>>> Esclamò giulivo l’assassino, cingendo le spalle del giovane con un braccio e stringendogli – forse un po’ troppo - il collo. <<< Come te la cavi a giocare a Campana? Ancora meglio, quanto sai stare in apnea? Tu ed io stiamo per avere dei nuovi amichetti del cuore! >>>

    Avrebbe dato a quel ciccione la poltrona del Sindaco. I servizi di quel villaggio sarebbero collassati senza le tasse, ma mica era un problema suo: lui sarebbe stato ben lontano, con la sua bella macchina riparata, anzi NUOVA, cromata e lucidata. Senza le solite preoccupazioni si sarebbe persino concesso un po’ di fighe e un po’ di culo, per gradire. Magari avrebbe provato dell’altro, perché limitarsi nei propri deliri?

    <<<ah… senti un po’ capo… non c’è neanche un paio di tette in questa stanza! Va bene limitare le distrazioni, ma anche l’occhio vuole la sua parte! E poi le tette hanno un intuito tutto loro!>>>



    Angolo del QM #3
    Riuscite nelle vostre azioni ed ottenete i rispettivi bonus. Dato che entrambe avete deciso di perseguire il popolo, in pratica, create una festa di paese per i vostri scopi. Potrete tenere il discorso al popolo e parlare tra di voi come chiesto dal Medium. Libere di giocare in chat la discussione e poi di inserirla prima del discorso. Anche questo, dato che avete scelto lo stesso "bersaglio" può essere orchestrato in chat così da craere dei botta e risposta.

    Per quanto riguarda i bonus, dal prossimo turno i bambini riporteranno informazioni a Ghiaccio al costo di 1000 monete per settimana.
    Per quanto riguarda i segreti scottanti recuperati dalle spie di Xavier abbiamo: Wull regolarmente opera come strozzino, prestando ingensti quantità di somme di denaro, in particolar modo al popolo, richiedendo poi tassi di restituzione molto più alti.
    Ricordo che ognuno dei tre candidati ha tre "segreti" più o meno imbarazzanti, più o meno pericolosi, che potete cercare di scoprire con la rete di spionaggio.
    Vi rimando in bacheca per altri utilizzi dei vostri fondi.

    In ogni caso il prossimo post, sarà unicamente dedicato al dialogo tra i vostri pg ed al discorso al popolo.

    Il popolano Miazaki Onguon
    Fondi: 30.000 monete
    • Popolo 70%
    • Mercanti 20%
    • Nobiltà 20%

    Il mercante Wull ant Baar
    Bersaglio: Popolo
    Fondi: 45.000 -1000 (pagamento bambini e festa in piazza) = 44.000 monete
    • Popolo 20%
    • Mercanti 60%
    • Nobiltà 20%

    Il nobile Kong Quartan II
    Bersaglio: Popolo
    Fondi: 60.000 + 5000 (bonus vendita) -5000 (informazioni mercanti) = 60.000 monete
    • Popolo 10%
    • Mercanti 20%
    • Nobiltà 60%


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    Viaggiatore dei Mondi

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    Mentre i giorni al villaggio si avvicendavano pigramente tranquilli (almeno per lui, che aveva appreso le gioie del delegare lo sbatti ai suoi sottoposti e del dirigere lo sgobbo altrui con puntigliosità), i preparativi fervevano e la sua strategia proseguiva: la lotteria aveva -prevedibilmente- riscosso un discreto successo presso la popolazione, e la sua lettera allo schieramento dei Mercanti era giunta a destinazione, era stata ricevuta e letta, e... l'occasione per avere un raffronto diretto coi rivali più pericolosi, proprio prima del discorso alla folla, si era venuta naturalmente a creare, complice la bella pensata che quegli spendaccioni avevano avuto di organizzare una festa con rinfresco.

    Ovviamente, il palchetto per la Lotteria dei Nobili e gli Stand dei Mercanti erano stati allocati nella medesima piazza, e così Xavier e un tale Ghiaccio -manager della fazione avversa- avevano convenuto di incontrarsi su quel campo neutrale, dove la loro presenza non avrebbe dato troppo nell'occhio -data l'imprescindibile necessità di esser presenti per curare l'organizzazione-, e dove una loro interazione non sarebbe risultata sospetta, visto e considerato che avrebbero dovuto parlare per accordarsi su come ripartirsi gli spazi.
    Un piano perfetto.

    E poiché le battaglie più decisive si svolgono attorno ai tavoli -meglio se apparecchiati ed imbanditi-, il punto di ritrovo stabilito per quel summit informale era il chiosco del ramen del Signor Shishiwakasuke; per non rischiare di venire scoperti in scambi compromettenti -non essendo prevedibilmente loro gli unici avventori della serata-, l'incontro sarebbe dovuto quindi sembrare casuale, e per evitare che orecchie indiscrete potessero carpire i loro discorsi, il Medium aveva inoltre escogitato uno scaltro espediente per parlare in codice.

    Così, fiducioso nel suo piano, l'Esper prese posto ad un tavolino defilato, adagiò sul ripiano la scatola bianca che aveva portato con sé -da una parte, perché non fosse di ingombro-, e ordinò una bella porzione di
    katsudon -che sembra una parolaccia, ma non lo è-; a quel punto, non doveva far altro che attendere.

    <<<ciao Fata Turchina. Ho fame e non ci vedo un cazzo, quindi non peggioriamo le cose.>>>

    Quando quella voce raspante risuonò alle sue orecchie, ergendosi al di sopra del quieto e distante rumore dei frizzi e lazzi che si stavano svolgendo là fuori, e l'uomo a cui apparteneva si accomodò sulla sedia difronte alla sua con la grazia di una capodoglio spiaggiato, il Sensitivo era già alla sua seconda porzione di ravioli al vapore -di rinforzo alla portata principale-, con la bocca piena e le guance gonfie, al pari dei tanti adorabili piccoli roditori, immortalati a tradimento da umani incuranti della loro dignità e avidi di like.

    Guardando in faccia quel brutto ceffo dall'aria arcigna, Xavier sbatté un paio di volte le palpebre, squadrando con aria perplessa i suoi lineamenti, gli occhi strizzati nel tic usuale ai cecagghioni, ma soprattutto i ricci azzurrissimi che gli coronavano la testa come un casco da reginetta della parruccherìa d'avanguardia. E uno che va girando con quella roba in testa si permetteva pure di chiamarlo "Fata Turchina"? Masticando rapidamente quel che aveva fagocitato, e mandandolo giù con un sola poderosa deglutizione, il Medium liberò il suo buco dentato per rispondergli per le rime.

    jpg
    « È "Blu di Prussia", ma fa lo stesso: in fondo, non ci vedi un cazzo.
    E comunque, il turchino è sempre meglio dell'azzurro puffo, perciò non mi lamento. »


    Infilzando un raviolo sulla punta di una delle bacchette di legno per infilarselo in bocca, lo Spiritista rimbeccò il suo commensale con fare tranquillo, scoccando però un'occhiata eloquente ai suoi capelli.

    <<< Mi stai prendendo per il culo perché porto gli occhiali???
    Guarda che riuscirei comunque a darti una testata! >>>

    esplose quello, dimostrando un pessimo carattere senza farne alcun mistero
    <<< E POI I PUFFI SONO DELLE ENTITA’ DIABOLICHE, QUINDI GRAZIE. >>>

    « Ma... quindi... li guardavi anche tu...? »

    L'arrivo dell'ordinazione di Ghiaccio fu per Xavier provvidenziale per riaversi dalla sorpresa per quella replica, e mentre il Quattrocchi slurpava una boccata di spaghetti in brodo, il Medium sbatté le palpebre con una certa incredulità: da Naufrago, bloccato in un bizzarro mondo alieno, non si sarebbe certo aspettato di trovare qualcuno capace di cogliere il rimando al vecchissimo show che aveva appena citato (un cartone animato di cui gli era capitato di vedere qualche episodio, ogni tanto, quando era bambino), ma... ricordandosi che era lì per un motivo, scrollò la testa blu per tornare a focalizzare i pensieri sui motivi della sua presenza in quel luogo. Doveva rimanere concentrato

    « Beh, allora, come va là fuori?
    Il tuo capo si sta divertendo col suo bagno di folla? »


    <<< Cosa cazzo vuoi che me ne freghi?
    Jabba non mi paga per divertirsi, non sono mica una puttanella in perizoma. >>>

    sentenziò l'altro, con un linguaggio terra terra -quasi apprezzabile-, prima di raggelarsi
    <<< Poveracce, non ci voglio neanche pensare... >>>

    In effetti, nel visualizzare probabilmente la medesima scena che anche il Puffo si era figurato con l'occhio della mente, il Sensitivo non poté esimersi dal tributare un solenne istante di silenzio per quelle povere -sperava solo ipotetiche- oneste lavoratrici: vero era che a lui non era capitato di vedere il Mercante da vicino quanto Ghiaccio, ma... beh, non gli aveva affatto una buona impressione. Né in quanto a charme, né per galanteria.

    <<< Anche se, in effetti, tutto quello che voglio è che questa storia finisca alla svelta,
    così da filare via con i suoi soldi.>>>


    In ogni caso, fu quell'ammissione a riportare i pensieri di Xavier al nocciolo della questione; pertanto, cogliendo al balzo l'occasione propizia, l'uomo dai capelli blu cominciò a desigillare con gesti calmi e misurati la rigida scatola di cartoncino patinato che aveva portato con sé, tirandone fuori un gioiello di pasticceria che sistemò tra sé e l'interlocutore...

    « Già, già, sono d'accordo: in fondo, che c'è di male a pensare un po' a sé stessi e a cosa può venirci di buono da tutta la faccenda? Abbiamo lavorato sodo, perciò... ci meritiamo di mettere da parte il lavoro per una sera, e farci una bella mangiata. »
    assentì distrattamente l'Esper, abbassando lo sguardo sul dolce con fare eloquente ed insistente
    « È una bella torta, vero? Non è chissà quanto grande, e probabilmente non basterebbe nemmeno per un pasto decente, ma... un paio di ragazzotti hanno iniziato a litigarsela, e sono disposti a pagare pur di averla. »
    sperando che il suo linguaggio in codice non risultasse troppo criptico, proseguì
    « A me -che sono un signor nessuno che passava di lì- hanno chiesto di stabilire chi deve averla, e... sai la cosa divertente? Che la torta non è mia, ma che potrei guadagnarci qualcosa. Tutto dipende da come si gestisce il conflitto.
    Tu, se fossi al mio posto, che cosa faresti? »


    <<< Beh… frat’m… io darei una bella botta ad entrambi – o una coltellata, a piacer tuo – così da poterci effettivamente guadagnare qualcosa E scappare con la torta. Epperò...>>>
    Soffocò un rutto. Cosa? Poteva essere educato.
    <<< Bisognerebbe essere davvero molto amici per dividere una torta con qualcuno... o davvero molto grossi. Tanto grossi da rendere più facile essere molto amici a quel qualcuno, piuttosto che saccagnarlo di botte e prenderti tutta la torta da solo. Capisci? >>>
    Ghiaccio rivolse un sorriso sgradevole all’altro compagno blu.
    <<< Far affari con i nabbi è una fregatura, se posso prendermi la torta da solo.
    E non mi piacciono le fregature.>>>


    A quella dichiarazione, il Medium spalancò gli occhi per l'indignazione: ad indispettirlo non fu tanto il fatto che quel tale avesse visto il suo gioco e fiutato il suo delicato approccio a stringere un accordo, quanto quello che il Puffo gli avesse appena detto di non trovarlo un avversario abbastanza pericoloso da poter rappresentare un valido contendente per la torta. E così quel Ghiaccio voleva una dimostrazione d forza? Ebbene l'avrebbe avuta.

    Tirandosi lentamente in piedi, lo Sciamano sovrastò ben presto l'interlocutore, lo squadrò dall'alto in basso con aria battagliera per un lungo momento, e infine levò la destra per calarla sul tavolo in un gesto risoluto, afferrando il grazioso tortino, e ficcandoselo in bocca tutto intero, solo per cominciare a masticarlo con furia, scrutando il Mafioso con occhi ardenti di rivalsa e guance gonfie da criceto ingordo.


    « Ah, fì? Fi afpetto ftafefa ful ring! »
    l'apostrofò, con la bocca piena - probabilmente sputazzando briciole
    « Fi faffio fedefe io fi è il naffo...! »

    E così dicendo se ne andò dal locale senza pagare il conto.
    Aveva un discorso da scrivere.

    png

    Perché? Perché? Perché si era ridotto a fare le cose all'ultimo momento? Non poteva fare come i grandi oratori o i perfidi avvocati, e scriversi un'arringa per tempo? No: lui, al solito, aveva fatto il facilone e si era convinto che sarebbe bastata una lista di argomenti, qualche battuta e le sue straordinarie doti di improvvisazione per portare a casa il risultato. Bravo, Xavier. Proprio bravo.

    <<< AAAAAAAAAH! Jabba! >>>
    “SIIIIII! JABBAAAA”

    Il suo rivale, il promoter del Mercante era già sotto i riflettori, e... se all'inizio l'aveva guardato salire sul palco con sufficienza -ciondolando-, e l'aveva considerato un cretino dopo averlo visto arringare la folla (dai! era anche brillo e si vedeva!), nel sentire la folla rispondergli -allegra e galvanizzata-, il Medium si era al contrario convinto che Ghiaccio fosse un dannatissimo genio.

    Quel tizio era un genio: il suo discorso era bellissimo, la gente lo seguiva e partecipava, e lui...
    lui lo aveva sottovalutato.
    Doveva correre ai ripari.

    « Signor Xavier, tra poco tocca a lei! »

    jpg
    « Eeeeehhhm... sì, arrivo! Sono pronto...! »

    Bah, non c'era tempo per cambiare i suoi piani con una strategia migliore:
    sarebbe salito su quel pulpito, e qualcosa si sarebbe inventato!

    In fondo, c'erano alcune scuse che poteva raccontare a sé stesso e rifilare di riflesso al suo datore di lavoro: come il fatto che "la platea alticcia non avrebbe recepito discorsi troppo complessi", o che "erano solo alla prima settimana: avevano tutto il tempo per rifarsi", e che, anzi, era "meglio così, che tanto la gente ha la memoria corta e si ricorda bene solo gli ultimi eventi, come di un pranzo si ricorda giusto il dessert"...!

    Insomma, con una rampante attitudine pronta a mettere le mani avanti, l'Esper uscì alle luci della ribalta, salì sul palchetto di legno, e si ritrovò faccia a faccia con il suo pubblico; effettivamente, non sembravano il tipo di persone che -a quell'ora, dopo una bella serata di stravizi- potesse avere voglia di stare a sentire discorsi lunghi e seri noiosi, e perciò... l'importante era attirarsi le loro simpatie e farli contenti, quindi sfoderò il suo miglior sorriso acchiappa-clienti, e cominciò a parlare.


    « Ma quanta bella gente abbiamo qui! Buonasera, amici del villaggio! »
    allargando le braccia per salutare tutti, attese un qualche responso, prima di proseguire
    « Innanzitutto, il Nobile Kong -che rappresento- voleva cogliere l'occasione per ricordare tutti insieme il defunto Capo Villaggio... con l'augurio che, dopo la tristezza e le lacrime del funerale, questa lieta occasione di gioia e risate possa essere un gradito regalo di commiato per il suo spirito da questo mondo. »

    Portandosi teatralmente la mano al petto, battendosi due colpetti sul cuore, il Medium chinò il capo coronato di blu in segno di ossequio, arricciando la bocca in una smorfia dall'aria solenne... e sperò tanto nell'imitazione non solo dei suoi Nobili -che avevano ricevuto istruzioni in merito al mostrare il loro sincero dignitosissimo cordoglio in merito a quell'argomento-, ma soprattutto del resto della popolazione che gli faceva pubblico, altrimenti ci avrebbe fatto la figura dello scemo.

    In ogni caso, tornando a raddrizzare la propria postura, lo Spiritista cominciò a passeggiare lungo la scena con aria da mattatore, rivolgendosi alla piccola platea.


    « Devo dire che il discorso del signor Ghiaccio è stato molto bello, ma ha dimenticato di ringraziare qualcuno... »
    con un ampolloso gesto del braccio indicò quel piccolo mare di facce
    « ...Voi! Perché siete voi, quelli che bisogna ringraziare per questa bellissima celebrazione! Non sarebbe stato possibile senza di voi! »
    annunciò, sentendosi un gagliardissimo arruffapopoli mentre puntava l'indice sulla folla
    « Grazie di esservi riuniti qui stasera! Grazie di essere un villaggio fantastico! E grazie di aver partecipato alla Lotteria! »

    Con un balzello entusiasta, Xavier tornò al centro del palco, e si preparò a sferrare la sua delicata stoccata finale a quegli avversari che non lo reputavano abbastanza minaccioso: avrebbe fatto fruttare le informazioni che aveva pagato a caro prezzo (anche se non con soldi suoi), ma -perché non risultasse una becera caduta di stile-, non l'avrebbe messa giù come un'accusa vera e propria, camuffandola piuttosto da semplice esortazione a scatenarsi nelle gozzoviglie.

    « E visto che questa festa il Signor Wull l'ha organizzata con i vostri soldi,
    voglio che mangiate fino a scoppiare e beviate finché ce la fate! È tutto per voi! »


    ...ma chi aveva subito i soprusi di Wull lo Strozzino, o ne conosceva la fama, avrebbe forse capito il riferimento. Tutti gli altri -sperava- avrebbero semplicemente fatto quello che i poveracci come lui stesso fanno quando viene aperto loro un buffet in cui si sentono incoraggiati a non avere scrupoli a fare i complimenti. Ovverosia le cavallette.

    Perché il punto più doloroso dove colpire un Mercante è il portafogli.

     
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    Legenda:
    <<<parlato di Ghiaccio>>>
    - pensieri di Ghiaccio -


    Ghiaccio e i suoi galoppini – non Jabba, figuriamoci, dannata palla di lardo semovente - si erano sbattuti anche l’anima per mettere in piedi degli epici bagordi, ma cazzo se la gente non se la stava godendo alla grandissima! Sgabelli e tavolacci pieni di pezzenti gente, roba buona ma, soprattutto, alcol. Tanto.
    … Certo, c’erano anche quelli con la puzza sotto il naso, i ricconi stronzi, perché quella fighetta infame della sua controparte del suo rivale aveva sperato di prendersi la piazza e rubargli lo show! MA COL CAZZO! NON ERA MICA LI’ A PITTARE LE UNGHIE ALLE PAPERELLE!
    Bestemmiando tra i denti, accortosi del potenziale problema, il mafioso aveva emotivamente preso a frustate il suo team per realizzare un ghetto palchetto per l’eventuale presenza dei nobili al cenone, perché tanto a quelli piace guardare gli altri stronzi dall’alto, forti di una genia con – probabilmente – diversi rami di incesto alle spalle.

    Il budino di ciccia gigante, nel frattempo, raccoglieva i frutti dello sgobbo altrui aggirandosi tra le tavole: stringeva la mano a quello, si prendeva una pacca da quell’altro, dava di gomito a quell’altro ancora e sistemava piumaggi arruffati. Era furbo, uno stronzo di merda, ma furbo.
    Ghiaccio e il suo schiavo amico Prima Volta, a capo di un piccolo team di babysitter gnocche, si stavano sciroppando i ragazzini. Piccoli, cari, insopportabili angioletti che aveva riempito di giochini e zuccheri, praticamente tritolo, e che adesso lo veneravano. Com’era giusto che fosse. Avevano iniziato un “gioco” che sarebbe durato per tutta la sua permanenza in quel buco: se uno di loro ascoltava qualcosa di interessante, che normalmente non avrebbe dovuto ascoltare, doveva correre a raccontarglielo per vincere un premio. Ma non avrebbero dovuto dirlo a nessuno, pena la squalifica. Oh, Ghiaccio aveva parlato di “squalifica” ma intendeva tirargli il collo. Se non a loro, almeno ai genitori.
    Il mafioso non aveva dubbi che Jabba sarebbe presto arrivato anche lì, per farsi vedere in mezzo ai bambini perché ehi, alla gente piaci di più se pensi ai pampini. Che merda di mondo.
    <<< Ti conviene iniziare a correre Prima Volta>>>Lanciò un’occhiata eloquente al povero malcapitato. Prima di dileguarsi, esortò i bambini a scatenare l’inferno necessario per non dare troppo nell’occhio.
    <<< BENE PICCOLETTI! PRENDETE LE BOMBE COLORATE DAL CESTO! INSEGUITE LO ZIETTO PRIMA: SE LO PRENDETE SUL CULO FATE PIU’ PUNTI!>>>

    ...era arrivata l’ora di togliersi dalle palle: aveva un appuntamento.
    -

    Il chiosco del ramen era fottutamente caldo : gli occhiali di Ghiaccio si appannarono con una vampata di calore, accecandolo.
    <<< Cazzommerda>>>
    Si cavò spontaneamente gli occhiali dal naso e li sventolò per qualche secondo, mentre con gli occhi ridotti ad una fessura cercava la preda. Scorse un blob bluastro ad un’estremità e si diresse lì, ma non prima di aver ordinato perché, porca puttana, stava morendo di fame. Maledetti ragazzini. Maledetti tutti.
    Quello là aveva mandato una lettera al tricheco e Ghiaccio – essendo Ghiaccio – l’aveva intercettata prima che la vedesse quello stronzone pasciuto. Poteva essere un trappolozzo per farlo fuori. E’ anche una delle sue opzioni dopotutto, eliminare la concorrenza . Lo avrebbe informato – forse, ma anche no – dopo aver incontrato lui stesso Xavier.

    - Che cazzo di nome è Xavier? Sembra il nome di un mago sfigato a cui scappano le carte dalla manica della giacca. -

    Ghiaccio si lasciò cadere pesantemente nel posto di fronte all’altro organizzatore, stava ancora sventolando gli occhiali e socchiudendo gli occhi per vedere un cazzo di qualcosa.

    <<< Ciao Fata Turchina. Ho fame e non ci vedo un cazzo quindi non peggioriamo le cose.>>>
    « È "Blu di Prussia", ma fa lo stesso: in fondo, non ci vedi un cazzo.
    E comunque, il turchino è sempre meglio dell'azzurro puffo, perciò non mi lamento. »

    Quel tizio col nome da francesino barboncino lo stava prendendo per il culo? A lui? … non era la serata giusta per trovare un vicolo sgombro in cui sgozzare un porco. Fanculo. FANCULO. DOVEVA STARE BUONO E FARSI VENIRE UN ICTUS IN SILENZIO.
    <<< Mi stai prendendo per il culo perché porto gli occhiali??? Guarda che riuscirei comunque a darti una testata! E POI I PUFFI SONO DELLE ENTITA’ DIABOLICHE, QUINDI GRAZIE.>>>
    Arrivò provvidenzialmente un cameriere a portargli la cena l’aperitivo, quindi Xallìpooh si era appena salvato dalle testate. C’era del cibo, ovviamente lui passava in secondo piano.

    « Allora, come va là fuori? Il tuo capo si sta divertendo col suo bagno di folla? »

    Ghiaccio aspirò una buona dose di spaghetti prima di degnarsi di rispondere a quella domanda inutile. Palesemente non c’era nessun tentativo di assassinio alle porte.

    <<< Cosa cazzo vuoi che me ne freghi? Jabba non mi paga per divertirsi, non sono mica una puttanella in perizoma. Poveracce, non ci voglio neanche pensare... Anche se, in effetti, tutto quello che voglio è che questa storia finisca alla svelta così da filare via con i suoi soldi.>>>
    Per distrarsi, il mafioso si preoccupò di estorcere altro cibo ad un cameriere che passava, mentre Xallallero si impegnava in una versione pasticcera alternativa del Taboo.

    « È una bella torta, vero? Non è chissà quanto grande, e probabilmente non basterebbe nemmeno per un pasto decente, ma... un paio di ragazzotti hanno iniziato a litigarsela, e sono disposti a pagare pur di averla. A me -che sono un signor nessuno che passava di lì- hanno chiesto di stabilire chi deve averla., e... sai la cosa divertente? Che la torta non è mia, ma che potrei guadagnarci qualcosa. Tutto dipende da come si gestisce il conflitto.
    Tu, se fossi al mio posto, che cosa faresti?»


    La Totally Spy che aveva davanti ammiccava alla torta sul tavolo, enfatizzando e prendendo alla larghissima il problema, Ghiaccio, invece, era intento a strafocarsi di tamagoyaki, sotterrando così la sua recentissima antipatia per le uova.

    <<< Beh… frat’m… io darei una bella botta ad entrambi – o una coltellata, a piacer tuo – così da poterci effettivamente guadagnare qualcosa E scappare con la torta. Epperò...>>>
    Soffocò un rutto. Cosa? Poteva essere educato.
    <<< Bisognerebbe essere davvero molto amici per dividere una torta insieme... o davvero molto grossi. Tanto grossi da rendere più facile essere molto amici piuttosto che saccagnarti di botte e prenderti tutta la torta da solo. Capisci? >>>
    Ghiaccio rivolse un sorriso sgradevole all’altro compagno blu.
    <<< Far affari con i nabbi è una fregatura, se posso prendermi la torta da solo.
    E non mi piacciono le fregature.>>>

    A quel punto, Xaviacadabra si alzò in piedi, lo guardò dall'alto in basso -mettendosi nella posizione ideale per una capocciata spacca-incisivi-, e fagocitò il tortino tutto intero davanti ai suoi occhi. Che cazzo stava cercando di dimostrare quel nabbodimmerda?! Se non gli infilò una bacchetta tra la terza e la quarta costola era solo perché era in un posto affollato e perché aveva ancora due porzioni di gamberi in agrodolce da finire.
    « Ah, fì? Fi afpetto ftafefa ful ring! Fi faffio fedefe io fi è il naffo...! »
    Così, la Fata Turchina alzò i tacchi e si tolse dalle palle, lasciandolo solo col suo cibo; ora, però, la cena gli stava rimanendo sullo stomaco, quindi chiamò urlando un cameriere perché gli portasse da bere. Tanto da bere.
    -
    Dal palco si vedevano tante piccole formichine. Eheheh formiche con la faccia. L’eccelso e meraviglioso Capitan Ghiaccio non vi teme!
    Caaaaazzo. Era sbronzo sul lavoro…
    Ma però anche le formiche dovevano essere ‘mbriache! Mica avevano investito in alcol di merda!
    Chi è che doveva seccare a ‘sto giro? Il palco? Le formiche?
    “S-Signore… dovrebbe introdurre il signor Wull adesso...”
    Chi?
    Ah. AAAAAAAAAH! Jabba!
    <<< AAAAAAAAAH! Jabba! >>>
    Tanti saluti al suo giudizio e al suo filtro che, come molte altre cose, erano evaporate dalla mente di Ghiaccio come etere.
    “SIIIIII! JABBAAAA” gli rispose la folla.
    Non molti avrebbero capito il riferimento del soprannome che aveva affibbiato al suo candidato, neanche da sobri, figuriamoci dopo un festino. Dovevano averlo preso come un motto.
    <<< CIAO CHICCHI! COME STIAMO?! CI DIVERTIAMO? >>>
    “SIIIIII! JABBAAAA” gli rispose la folla.
    Eh, Jabba dove stava?
    Ghiaccio si rigirò, scorse il blob ciccioso nelle vicinanze e vi si appese, cingendogli le spalle.
    <<< GUARDATE CHI C’E’! GLI DICIAMO “GRAZIE JABBA” PER LA SERATA?>>>
    “SIIIIII! JABBAAAA” gli rispose la folla.
    <<< NOOOOO: GRAZIE JABBA!>>>
    Ci volle qualche secondo prima che la folla, confusa ed ebbra, riuscisse a cambiare ritornello in “Grazie Jabba!”
    Riavutosi dall’imprevisto, il mercante cercò di aggiungere qualche parola nel delirio, per salvare il salvabile.
    Troppo buoni, miei cari! Mi duole davvero che queste occasioni siano così poche! Posso solo dire, da parte mia – e dei miei cari colleghi, che se le tasse che ci sobbarchiamo fossero più basse… tutti potremmo goderne di più alla fine! Io credo-
    <<< NEL CUORE IMMACOLATO DEGLI DEI!>>>
    “SIIIIII! JABBAAAA” gli rispose la folla… mentre Ghiaccio era stato spinto aveva inciampato nei suoi stessi piedi ubriachi ed era caduto su di loro dal palco. Il ragazzo rimbalzò un paio di volte, ma poi cadde inevitabilmente a terra. Concluse il suo mirabolante discorso con l’ennesima frase senza senso:
    <<< VIVA LA REPUBBLICA! VIVA L’ESERCITO!>>>

     
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    La festa di paese è un successo clamoroso. Dopo il lutto, protratto per la morte del precedente Capovillaggio, digiuno e vestiti neri, cosa c’è di meglio di una bella festa di piazza? In particolare modo per il popolo che più di tutti è costretto a sopportare i soprusi dei Mercanti e dei Nobili.
    Tutto va come previsto, fiumi di alcol e cibo rendono la vostra platea alticcia e felice.
    Il primo a salire sul palco è Ghiaccio con il Mercante Wull. In breve, nel delirio generale, si intreccia quello che è un nuovo slogan. Nessuno sa bene cosa voglia di Jabba, ma presi dall’euforia ribattezzano con felicità il mercante con il nome Jabba. Tanto che anche nei giorni a seguire, sui muri di diverse case appariranno scritte come “Jabba Vince” o “Siiii Jabba”. Tanto di cappello, riuscire a rendere il popolo fedele ai Mercanti è cosa assai complessa.
    Il sensitivo, però, ha dalla sua una strategia forse meno chiassosa che si muove su due cardini forti: il primo, il ricordo del Capo Villaggio, un popolano come la vostra platea che commossa ricorda il passato Capo, e poi gli oscuri segreti del caro Wull. Lo strozzinaggio non è cosa che si può perdonare facilmente, a prescindere dall’alcol e dal cibo che viene offerto. In tutto questo, poi, ricordiamo anche la lotteria che grazie alla potente benedizione del sensitivo rende il tutto più apprezzato. Sensitivo le cui voci giungono già dal villaggio di Umezan dove si è esaurita la battaglia contro i conigli, quindi insomma è un tipo anche con referenze.

    Nei giorni a seguire la situazione si calma, di una calma strana, tipo prima di una tempesta. La tempesta ha anche un nome: Mikiko Edona, figlia di un mercante di spezie conosciuto in tutta la città. Mikiko, foraggiata da una serie di agenti, sia dei mercanti che dei nobili, decide di portare alla luce la sua creatura: Ho-Hana. Il frutto dell’amore di Mikiko e di Miazaki. Anche se si tratta di una bambina di appena quattro anni, già tutti si lanciano a cercare le somiglianze con il presunto padre. I più acuti riconoscono la fossetta simile o il lobo dell’orecchio tagliato, le sopracciglia cespugliose e così via. Mikiko, oltre a gettare la pietra dello scandalo che vuole rompere le caste, aggiunge anche una seconda sassata: Miazaki ha sei dita ad un piede. Presagio, sventura, segno oscurissimo di demonia nelle vene del popolano. Insomma, con questa strategia il povero Miazaki vede scivolare via gran parte del suo consenso popolare, spaventati dalle sue orripilanti e demoniache sei dita, ma anche quello dei mercanti che come i nobili non vogliono commistioni tra diverse caste. Il potere va strettamente tenuto solo per una fazione ed una discendenza mista, anche se non riconosciuta, può essere un precedente pericoloso (non che non sia accaduto in passato, ma va gestito meglio, non come ha fatto il giovane ragazzo).

    Nel chiacchiericcio generale e nel trambusto, vi ritroverete a muovervi per decidere come organizzare il prossimo “colpo”.
    Schiere di bambini, intanto, si avvicinano allo strano Ghiaccio mentre si aggira per le strade della città. I suoi “uccelletti” continuano il gioco rivelandogli qualcosa che gli tornerà sicuramente utile: un paio di anni fa uno degli inservienti di Kong, appartenente al popolo, è misteriosamente scomparso. La ragione ufficiale è che è tornato dalla sua famiglia nel presidio Est, ma le voci degli altri domestici sono assai più oscure: Kong lo ha ucciso in un momento di ira perché la zuppa servita era fredda. Il corpo è stato nascosto e le prove dell’omicidio insabbiate, una bustarella alle forze armate locali ha quietato le voci.



    Angolo del QM #4
    Complimenti per la gestione della festa di paese!
    Non avendo avuto notizie di Blain, al momento viene “congelato” e come penalità vengono rivelati due segreti riguardo Miazaki rendendo così la corsa del popolano assai più difficile. In caso di mancata risposta al prossimo turno verrà rimosso dalla Quest.
    Per quanto riguarda i mercanti riescono a guadagnare consensi sia dai mercanti che dal popolo, ma per quest’ultima casta il risultato viene mitigato dalle parole del Sensitivo sulle attività “parallele” di strozzinaggio di Wull. Intanto i pargoli ti consegnano uno dei segreti riguardanti Kong.
    Per quanto riguarda i Nobili, aumenta il favore del popolo e dei mercanti; al momento Kong risulta il candidato più avanti.

    Come fatto in precedenza, il prossimo post è di “preparazione”, dovrete decidere come muovervi e come spendere i vostri fondi (per cui vi rimando al bando o contattatemi direttamente in caso di richieste extra). Il messaggio va inviato via MP entro la scadenza che trovate più in basso.
    Di seguito il punto della situazione:

    Il popolano Miazaki Onguon
    Fondi: 30.000 monete
    • Popolo 70% (-40)= 30%
    • Mercanti 20% (-20) = 0%
    • Nobiltà 20%

    Il mercante Wull ant Baar
    Bersaglio: Popolo
    Fondi: 44.000 monete - 1000 (info bambini) = 43.000
    • Popolo 20% (+10) = 30%
    • Mercanti 60% (+10) = 70%
    • Nobiltà 20%

    Il nobile Kong Quartan II
    Bersaglio: Popolo
    Fondi: 60.000 monete
    • Popolo 10% (+30) = 40%
    • Mercanti 20% (+10) = 30%
    • Nobiltà 60%


    Scadenza: 22/02/20
    Bando: Qui
     
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    La festa di piazza era stata un successo: il che era stato certamente positivo per lui -perché si era rimpinzato, inciuccato e divertito- e per la popolazione -che si era abboffata, avvinazzata e divertita-, ma era un dato di fatto che pure l'avversa fazione dei Mercanti ci avesse fatto una bella figura... e questo, alla luce del motivo per cui si era ritrovato invischiato in tutta quella faccenda, non era esattamente un progresso. Per lo meno, quel Jabba di Wull ci aveva almeno rimesso dei soldi!

    Insomma: erano in campagna elettorale, e bisognava davvero rimboccarsi le maniche per distaccare gli avversari... ma capire come farlo, e soprattutto come riuscirci senza dover vendere al miglior offerente l'anima, la dignità o anche solo il coraggio di guardarsi allo specchio al mattino non era esattamente semplice. Soprattutto quando, dall'altra parte della barricata c'era il suo nuovo amico Ghiaccio: uno che di scrupoli non se ne fa. Chissà come se la stava cavando, piuttosto...

    Con un grugnito indispettito, il Medium scosse la testa bluissima per scacciare quelle divagazioni dalla mente... e si spalmò di nuovo con la guancia sul ripiano ligneo dello scrittoio della bella stanza che aveva rivendicato per la meditazione: doveva inventarsi qualcosa, ma cosa? In quel momento, bussarono alla porta della sua cameretta del suo studio: a quanto pareva, la
    intelligence dello staff ai suoi ordini aveva notizie fresche fresche dal villaggio.

    png

    « Che razza di stronzo! Non ci posso pensare! »

    Quel borbottio a mezza bocca -pronunciato tra sé e sé per l'ennesima volta- seguiva come un mantra l'irrequieto andirivieni con cui Xavier si muoveva per la sua stanza, passeggiando nervosamente avanti ed indietro per il tratto che si stendeva davanti alla sua scrivania.

    « Una bambina! Di QUATTRO ANNI! »

    Che razza di farabutto lascia una donna ad affrontare una gravidanza da sola
    e abbandona una bambina per ben quattro anni?
    Uno con sei dita al piede.

    La notizia che quel giorno correva di bocca in bocca per tutto il villaggio riguardava il leader della fazione del Popolo, e anche se la cosa avrebbe dovuto in teoria rappresentare per lui solamente un'utile appiglio su cui ordire espedienti per far quel Miyazaki definitivamente fuori dalla competizione, la faccenda l'aveva toccato un po' sul personale, e il buon Xavier -da trovatello cresciuto in uno dei tanti istituti religiosi del suo mondo- era sinceramente indignato oltre ogni dire da quel comportamento da padredimme'.

    Per questo, aveva presto convinto sé stesso -e poi ovviamente i Nobili- che tutelare la situazione di quella donna era la cosa giusta da fare: dopotutto, storie simili a quella della Signora Makiko erano all'ordine del giorno... ed essendo qualcosa di trasversale a tutte le classi sociali (la signora in questione era figlia di un rinomato Mercante di spezie!), avrebbe probabilmente colpito la sensibilità di tutti.

    Senza contare che non c'era oggettivamente nulla di male nello sfruttare la sua attuale posizione e l'irripetibile scusa della campagna elettorale per provare a fare qualcosa di buono per il prossimo e per il mondo la comunità. Che poi...
    non è quello che ci si aspetterebbe da un politico? Alla fine tornava tutto.

    Il piano era semplice: dare di nuovo disposizione ai sostenitori della sua fazione di rovistare armadi, cantine e soffitte in cerca di qualsiasi cosa loro di ingombro, di avanzo, o di superfluo che potesse risultare di aiuto e di sostegno ad una neo-mamma (vestiti, suppellettili, arredi, mobili) e dargli una rinfrescata per rimetterli a nuovo, prima di impacchettare tutto; poi, quel che gli serviva era un qualche posto nel villaggio -una casetta vuota, la dependance di qualche famiglia aristocratica in disuso- dove radunare tutta quella roBBa, in modo da renderlo un luogo di ritrovo accogliente.

    E mentre il suo Staff lavorava per mettere in pratica quel progetto, lui si sarebbe procurato un incontro con la signor(in)a Mikiko e la piccola Ho-Hana per offrirle tutta la sua comprensione, il proprio supporto, e -ovviamente- proporle la possibilità di diventare la rappresentante di altre povere donne nella sua situazione. E la rappresentazione del senso di responsabilità e sicurezza che il suo cliente/sponsor, il Signor Kong, avrebbe rappresentato per la comunità...
    se solo lo avessero eletto.
    Dopotutto, per poter agire nell'interesse di tutti, serviva il ruolo di sindaco per poterlo fare!

    Le avrebbe anche chiesto di partecipare al prossimo comizio del Signor Kong, e magari dire la sua.
    In alternativa, poteva sempre proporre alla Signora un bel soggiorno ad Est: dopotutto, conosceva un po' di gente lì... e i suoi capelli erano bluissimi per la Benedizione della Dama Azzurra in persona!
    Doveva pur valere qualcosa...





    Disclaimer: Personaggio ad alto concentrato di scurrilità e rabbia non troppo repressa. Rumori forti da inquinamento acustico. Maneggiare con cautela. Assumere solo in casi estremi se proprio proprio vi piacciono le urla in faccia.
    Legenda:
    <<<parlato di Ghiaccio>>>
    - pensieri di Ghiaccio -


    Ghiaccio adorava i piani ben riusciti. Ben inteso, i suoi: quelli altrui tendevano a buttarglielo al culo.
    Seduto su una panchina a ciucciarsi un ghiacciolo, rimirava uno dei graffiti in suo onore di Wull-Jabba: quella cagata di discorso di capodanno avrebbe potuto finire molto male… SE LUI NON FOSSE UN CAZZO DI GENIO COMUNQUE, HA!

    I piccoletti si erano dimostrati utili, faceva bene a coprirli del loro peso in dolci. Alcuni di loro si erano fermati poco lontano a giocare a nascondino, acchiapparello, cazzatine che fanno quei demonietti in overdose da zuccheri. Il mafioso aveva dovuto risolvere già due zuffe, ma tanto era di buon umore. Per fortuna loro, perché se no…

    Dunque, dunque… che cazzo fare?

    Ricapitolando:

    UNO: Il candidato poveraccio si era impantanato nello scandalo da solo, certa gente dovrebbe imparare a tenersi l’uccello nei pantaloni. Quel tipo di errori torna a morderti le chiappe prima o poi, come dimostrava la situazione, proprio un caso da manuale. Difficile far sparire un problema di quel tipo: non fisicamente, ovviamente seccare madre e figlia era semplice, ma sarebbe stato tutto molto ovvio. Far sposare il pezzente e la bambola? Sotto elezioni? Sarebbe un colpo gobbo, se solo si stesse parlando di una città aperta e non del retro-palude del nulla. Nah, sarebbe stato controproducente. Bel casino della minchia, auguri e figli maschi, la prossima volta.

    DOS: Il nobile Stronz si stava rivelando un tipo di persona che conosceva bene: uno di quei bastardoni sfondati di soldi, con un cactus nel culo e con la puzza sotto il naso, dovuta al fatto di essere una merda. Quel povero cristo di Xumpappero avrebbe fatto una finaccia ad incarico concluso, probabilmente in ogni caso. Forse era il caso di dargli una dritta? Non ne aveva molta voglia, ma era un povero stronzo che, in effetti, aveva solo sbagliato casacca… Porco cane, ma che cosa stava diventando? Un candidato al fottuto Nobel per la pace? Nah, Puffetta lì gli aveva fatto un tiro mancino, a quanto gli aveva riferito Prima Volta. Ecco cosa avrebbe fatto: lo avrebbe stoppato mentre se ne andava in giro a cazzeggiare e lo avrebbe invitato a chiacchiera per la prossima settimana. E, mentre loro sarebbero stati impegnati nella guerra del puzzi, avrebbe mandato i suoi lacchè a tappezzare la piazza del paese con le malefatte del suo patrono. Tié.

    TRES: Agli altri nobili pagliacci pizzettari non sarebbe importato un cazzo di Grilletto facile PingPong e dei poveracci che ha ammazzato. Quella gente ignora qualunque cosa sia fastidiosa o “imbarazzante”, è disposta ad ignorare pure un palo nel culo purché non venga usato per metterli alla berlina...Doveva trovare il modo per tenerli per le palle, doveva pur esserci.

    CUATRO: Jabba era invischiato con la mafia e, stando alle allusioni e ai tic nervosi che Prima Volta aveva esibito spiegandogli il discorso di Xumpappà, era anche un lurido strozzino. Ghiaccio non era uno stinco di santo, ma comunque era autorizzato a provare schifo quando vedeva un viscidone. Dunque non era troppo supporre che fosse anche un ricattatore… o che potesse diventarlo senza troppi scrupoli di coscienza. Ghiaccio avrebbe fatto a scarica barile in ogni caso.

    CINCO CINCO: Gli stava venendo un’idea… giusto in tempo, perché aveva finito il gelato e si stava rompendo i coglioni dei gridolini dei ragazzini. Sicuramente Jabba doveva averlo un bordello? O almeno delle zoccole (cosa? anche i gigolò rientrano nella categoria zoccole, ok?) a servizio di nobili con appetiti normali e non . Non sarebbe stato difficile, comunque, organizzare e giustificare la cosa…Servivano delle puttane abili e furbe abbastanza da sfilare oggetti particolari, di riconoscimento, senza neanche bisogno di lasciare su carta un registro vero e proprio. Una specie di assicurazione per la protezione dei lavoratori, viste le preoccupanti notizie… potrebbero rischiare la vita dando il culo ad un nobile incazzato. In realtà sarebbero stati dei troioni da battaglia che avrebbero iniziato a chiedere sempre più soldi, una volta che la città sarebbe stata messa a parte dello scandalo del nobile aZZaZZino… fino a chiedere, ovviamente sotto ricatto di ulteriori scandali, anche il voto per Wull Jabba.

    SEIS: - Cazzo, Ghiaccio quanto sei fregno! -





    peUfgaI

    La carrozza frenò di colpo fermandosi con uno stridio dei cavalli al tirare dell’imbracciatura. Il fedele maggiordomo scese per primo, prodigandosi repentinamente ad aprire la porta alla dama al suo interno, porgendole la mano e aiutandola a scendere.
    Toccato quel lurido suolo colmo di terra, fango, polvere e chi sa quali altre sporcizie con l’alto stivale in pelle, si fermò un attimo a osservare lo schifo di posto in qui l’avevano mandata con sguardo accusatorio. Sbuffo impercettibilmente, socchiudendo gli occhi e estraendo un grosso sigaro dalla tasca interna dell’elegante giubbotto in pelle. Prontamente il maggiordomo estrasse dal perfetto completo bianco e nero un accendino a Zippo placcato d’oro e con sopra inciso lo stemma di famiglia degli Helsing accendendolo alla padrona.

    Inspirò una prima boccata «Walter, sono tutti presenti?» espirò

    “Si Signora, sono tutti dentro che l’attendono.”

    «Ottimo»

    Qualcuno di fin troppo elegante per un posto rozzo e spartano come quello, ma dopotutto se si vuole comandare, bisogna saper anche sottostare agli ordini. Forse una prova, o forse la gilda aveva un interesse personale a far vincere quell’uomo, ma poco gli importava: se quello stolto di politico non si fosse opposto e avrebbe seguito le sue direttive, avrebbero vinto senza problemi.
    Gli raccontarono di com’era la situazione: del predecessore incompetente, dei limitati fondi a loro disposizione, della morte dell’ex capo, delle dicerie su sei dita del piede e su attività di strozzinaggio da loro compiute che trapelarono e di come i consensi fossero hai minimi. Si contenne, facendo trapelare solo un’aria di sicurezza, mentre avrebbe voluto solo andarsene pensando che incompetenti di tale calibro non meritassero un secondo di più del suo tempo.
    Fra una boccata e l’altra, rassicurò tutti i presenti con idee decise e parole rassicuranti sul fatto che avesse già in mente una strategia, e dopo che avesse avuto un’idea più chiara su chi erano i suoi avversari avrebbero agito.

    _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _


    La prima settimana servì ad assemblare il team per la campagna politica, a trovare contatti che gli sarebbero potuti tornarli utili e a osservare cosa e come avrebbero agito gli altri due sfidanti; la prima mossa fu una lotteria e una festa, niente di più banale. Se fosse bastato tanto poco per raccogliere consensi, con la sua esperienza in ambito politico avrebbero vinto senza nemmeno accorgersene.
    Osservò l’asta organizzata dai nobili e partecipò alla festa dei mercanti in disparte mischiandosi alla folla, analizzando e cercando di comprendere qual era il modo di pensare della gente del luogo, capendo cosa temeva e cosa apprezzava parlando con loro, e al tempo stesso, poter valutare con i suoi occhi qual era la strategia politica che non tanto i capi politici, ma i loro segretari, avevano attuato. Si era pure comprata un ricamato Kimono del luogo per girare fra i popolani in festa e dare ancora meno nell’occhio. L’architettura era qualcosa di favoloso, non aveva mai visto niente del genere prima, e nonostante la mente chiusa su temi a lei cari come la scienza e la chimica, l’architettura, l’arte e la religione erano qualcosa di mai visto e spettacolari nella sua semplicità. Forse non faceva poi così tanto schifo quel posto…


    “Cosa porta una graziosa fanciulla come lei fin qui, nei bassi fondi?”
    Tatuaggi rappresentanti draghi, simboli e scritte correvano per tutto il petto e le braccia fino a raggiungere il collo del Boss sotto l’elegante vestaglia, mentre un ghigno sufficiente gli sollevava un angolo della bocca

    «Affari. Rappresento Miazaki e voglio offrirti il supporto del mio partito.»
    La freddezza e la tranquillità con la quale la donna si poneva e parlava erano sconcertanti mentre i magnifici occhi color rubino trafiggevano il temuto malavitoso difronte a lei.

    “Hum, Subito dritta al punto. Mi piace il tuo modo di fare, straniera…
    Lasciateci soli.”


    Con un cenno della mano, il Boss congedò le sue due guardie armate di spada e mascherate da demoni tipici della cultura locale, che dopo un rapido inchino si dileguarono oltre la porta scorrevole alle spalle della donna, sostando oltre la parete con le ombre che proiettavano la sagoma dei due uomini sulle fini pareti.
    La donna fu invitata successivamente a sedersi al basso tavolo a gambe incrociate, e cosi fece.

    La chiacchierata duro davvero poco tempo, forse anche troppo poco; un massimo di 10 minuti bastarono alla donna per ottenere ciò che voleva, successivamente le guardie furono richiamate, un rapido inchino da parte della donna in segno di rispetto e saluto, che stranamente non fu ricambiato, dato che l’uomo sembrava serio e leggermente infuriato, ma al tempo stesso preso dai suoi pensieri.
    I ruoli si erano come ribaltati; Mentre camminava, lo sguardo dritto difronte a sé trasmetteva una disumana freddezza e malvagità mentre un sorriso divertito gli sollevava un angolo della bocca. Ora non restava che ultimare gli ultimi preparativi.

    Tornò alla base operativa radunando l’intero gruppo organizzativo, facendo chiamare perfino Miazaki, e una volta che furono tutti intorno allo stesso tavolo espose la sua mossa per quella prima settimana: Un discorso in piazza che Miazaki avrebbe tenuto difronte al popolo e ai nobili seguendo i testi che Maria gli avrebbe appositamente scritto. Niente di troppo complicato, avrebbero solo istituito un piccolo palco, qualche transenna per contenere la folla e guardie di sicurezza quanto bastavano. Sarebbe stata una mossa tanto semplice quanto d’impatto per iniziare a riportare i consensi dalla loro parte.



    La città ed i cittadini non si sono mai divertiti tanto. La competizione politica, la guerra politica sarebbe meglio dire, ha rinvigorito i cittadini tutti e sta offrendo loro uno spettacolo che è migliore di qualsiasi fiera esistente. Molti, comprendendo la situazione, si sono venduti in qualsiasi modo, pur di riuscire ad ottenere qualche soldo in più. L'intricato gioco che si sta venendo a creare, come detto, porta benefici un po' a tutti; chi guadagna, chi si diverte e chi è libero di ordire la sua trama in tutta tranquillità.
    La notizia del cambio "capo campagna" del popolano Miazaki, è giunta come un fulmine a ciel sereno. Molti chiacchierano che lo avevano previsto, cosa non così difficile viste le difficoltà che il popolano sta affrontando.
    Andando per gradi, vediamo quel che avviene.
    Maria, fatto il punto della situazione, decide di tessere un rapporto di buon vicinato, per così dire, con la malavita locale. Quest'ultima si muove su sue direttive, come fosse un semplice burattino tra le mani di un puparo. Le spie strisciano nell'ombra e cominciano a raccogliere informazioni gratis per il buon Miazaki. Il polco unito per i popolani e nobiltà verrà allestito.
    Ghiaccio, invece, punta sugli istinti di base dei Nobili e non solo. Il Mercante temporeggia, ma alla fine fornisce al suo capo-campagna tutto ciò di cui ha bisogno. Un bordello e un piccolo esercito di oneste lavoratrici. Nel giro di una settimana viene redatto un piccolo libricino nero con i nomi di tutti i clienti Nobili della città, diverse decine. Ad ognuno di loro viene sottratto un oggetto di valore ed identificativo ed il ricatto ha inizio e già produce i suoi frutti. Il caro Ghiaccio si ritroverà sul palco con Miazaki a tenere un discorso a nobili e popolani all'unisono.
    Per concludere Xavier si dedica alla pietra dello scandalo di nome Mikiko. Una depance viene allestita per la sua famiglia con tutti gli agi degni di una nobile. Con un simile trattamento di favore la donna vota rapidamente la sua devozione alla Nobilità ed alla sua causa. Il bersaglio del prossimo comizio saranno i mercanti ed il popolo.
    Dividendo le spese equamente, vi ritroverete su un grande palco con tutta la popolazione riunita pronta ad ascoltare le vostre parole.

    Angolo del QM #5
    Signori e Signore benvenuti al prossimo giro di politiche. Avete preparato le vostre strategie che si delineano senza troppi problemi. Data la concatenazione di richieste per il prossimo comizio vi ritrovate praticamente a fare un discorso a tutta la popolazione.

    Come fatto in precedenza vi chiedo di sentirvi tra di voi per concordare la parte del parlato. Per eventuali altre azioni oltre il dibattito, scrivetemi pure senza problemi.

    Di seguito il punto della situazione aggiornato:

    Il popolano Miazaki Onguon
    Fondi: 30.000 monete -3000 (discorso extra) = 27.000
    • Popolo 70% = 30%
    • Mercanti 20% = 0%
    • Nobiltà 20%

    Il mercante Wull ant Baar
    Bersaglio: Popolo
    Fondi: 43.000 monete -3000 (discorso extra) = 40.000
    • Popolo 20% = 30%
    • Mercanti 60% = 70%
    • Nobiltà 20% (+10%) = 30%

    Il nobile Kong Quartan II
    Bersaglio: Popolo
    Fondi: 60.000 monete -3000 (discorso extra) = 57.000
    • Popolo 10% = 40%
    • Mercanti 20% = 30%
    • Nobiltà 60% (-10%) = 50%


    Scadenza: 15/04/20
    Bando: Qui
     
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    Reggendo contro il petto il sacchetto di carta del chiosco di dolcetti davanti a cui si era fermato poco prima, il Medium tuffò la destra all'interno per pescarne un dischetto di impasto spugnoso, e se lo ficcò in bocca tutto intero, lasciandosi cadere seduto sulla panchina della piazza.

    Quei
    dorayaki -dolcetti ripieni di marmellata di fagioli rossi- erano veramente buoni: li aveva scoperti per caso, passando per una bancarella montata su un carretto, e l'odorino che si levava dalle piastre sfrigolanti lo aveva richiamato alla realtà durante la sua passeggiata alla ricerca di spunti per il prossimo discorso... e ovviamente -visto che non si trattava di soldi suoi, ma di quelli del suo sponsor- ne aveva comprati un po' senza lesinarci su.

    Così, l'Esper se ne stava lì, seduto bel bello con i propri snack, pensando ai fatti suoi,
    quando una brutta
    malombra lo raggiunse.

    <<<oh, ma sempre a mangiare stai.>>>

    Sollevando gli occhi lilla sulla brutta inconfondibile faccia -arcigna ed occhialuta- di RiccioCapriccio, il Medium lo guardò con una certa stizzita diffidenza.

    « Sono fatti miei: non sei il mio nutrizionista. »

    Scavalcando lo schienale della panchina e mettendoci il culo sopra, il Mafioso incombeva come un avvoltoio. Un avvoltoio che al posto delle ali teneva le gambe larghe e dava di ginocchio al suo compare.

    <<< Non se li incula mai nessuno i nutrizionisti, è un lavoro più ingrato che fare l'assassino sottopagato. Che te magni? >>>

    « Niente che ti debba interessare. »

    Brontolando, l'Esper continuò a guardare storto il Gremlin, abbracciandosi il sacchetto di carta con fare protettivo ed infilandosi in bocca tre dorayaki in un colpo solo, gonfiandosi le guance ed iniziando a masticare con fare battagliero.

    -Ma che cazzo è, un criaturo?- si ritrovò a pensare il malvivente
    -Adesso attacca a piagnucolare "mio, mio mio" se gli tiro i capelli?-
    Ghiaccio aveva la mistica vocazione del bullo, ma non era il momento di assecondarla. Occhi fissi sul traguardo, cumpà. Si mise quindi ad annusare l'aria e ad oscillare intorno a quell'ibrido CCC (cane-criceto-cristiano) per carpire i suoi segreti.

    <<<...ma che è frittura? Non avrai mica delle sfogliatelle là dentro?>>>

    « Non so se hai visto dove ci troviamo. »
    ribatté il Medium dopo aver deglutito
    « Non le fanno le sfogliatelle, da queste parti. »

    E giù un'altra manciata di dolcetti - rigorosamente senza offrirli al nemico.

    <<< Fregacazzi>>>

    Non che volesse davvero quella roba, ma uno doveva essere proprio marcio per essere maleducato sul cibo.
    Non è cosa che si fa.

    <<< L'ultima volta ho pagato io, almeno dammi un mozzico! Ti hanno educato i lupi?!
    Poraccia tua mamma!>>>


    « Probabilmente lo era: ecco perché mi ha scaricato tra i lupi...! »

    Con un sentimento a metà tra strafottenza e stizza, l'Esper si lasciò sfuggire quel borbottio prima di infilarsi in bocca un altro dorayaki e cominciare a masticarlo ostentatamente davanti al naso del Mafioso... una provocazione in effetti un po' troppo tirata per un tipo con la pazienza corta come Ghiaccio, che -senza ulteriori avvertimenti o indugi- diede inizio alla colluttazione: un tentativo di scippo a cui -ovviamente- il Medium oppose strenua resistenza, strattonando indietro il proprio sacchetto di carta e protestando animatamente.

    « IO TE L'AVEVO OFFERTA LA TORTA, L'ALTRA VOLTA! »
    motivò Xavier, in realtà strillando come un bambino lamentoso
    « SEI TU CHE HAI FATTO IL PREZIOSO! ADESSO NON TI DO GNENTEH! »

    S - T - R - A - P

    Il suono di carta strappata segnò l'inizio dell'inevitabile tragedia: incapace di resistere alla forza dei due contendenti, il sacchetto di dolci si lacerò, rovesciando miseramente al suolo il proprio contenuto... e se il loro tonfo fu tanto leggero da poter essere facilmente trascurato da chiunque, fu in grado di interrompere lo scontro e far calare sui litiganti un silenzio pesante come piombo con la stessa inappellabile violenza di un colpo di scure.

    « I... I MIEI DOLCI! SEI UN MOSTRO! PERCHÈ LO HAI FATTO?! »

    ...almeno finché Xavier, un uomo di mondo con più di una ventina d'anni alle spalle, non cominciò letteralmente a disperarsi come un qualsiasi bambino che abbia appena visto il suo tanto bramato gelato spatafasciarsi (termine tecnicissimo) nel fango. Ovviamente, urlando ed attirando l'attenzione di ignari passanti, abitanti delle case circostanti, e -in generale- chiunque avesse le orecchie.

    « È COSI' CHE FATE VOI UOMINI DI WULL?! SIETE PROPRIO DEI- »

    Prima che qualcosa di etichettabile come cattiva pubblicità uscisse fuori da quella bocca larga, spalancata come un forno, la mano guantata del Puffo Quattrocchi caló sulla faccia di Xallallero per chiudergli quel buco dentato e -giá che c'era- tappargli il naso, così da lasciarlo senza fiato e indurlo al silenzio.

    Silenzio che Ghiaccio si affrettò a riempire con voce altrettanto alta, e tono affabile - oltre che calcatamente amichevole.


    <<<...MA GUARDA CHE COSÌ TI ROVINI L'APPETITO, SCEMOTTO!
    TI SEI DIMENTICATO CHE DOVEVAMO ANDARE A PRANZO INSIEME ORA?!>>>


    E davanti agli occhi da pazzo del suo collega amicone, sotto la minaccia di morte per soffocamento, lo Spiritista si lasciò trascinare altrove.

    png

    <<< Vabbuò, cocco, visto che siamo d’accordo, ti do un aiutino per il discorso. >>>
    alzandosi da tavola, Ghiaccio gettò uno sguardo all'orologio alla parete
    <<< Quant’è che manca? Non tanto, eh. Dovevi magnà de meno.>>>

    Stiracchiandosi con nonchalance sotto il suo sguardo grigio e perplesso, il Mafioso si allontanò in direzione dell'uscita, lanciando nella sua direzione uno strano aeroplanino di carta, che sorvolò le pile di piatti vuoti del loro desco per atterrare tra i capelli bluissimi del Medium; naturalmente, quello si affrettò a recuperare il velivolo e a svolgerne le pieghe per studiare il foglio di carta, ma mentre le sue iridi verdi scorrevano sulle righe stampate, il Quattrocchi aveva già guadagnato la soglia.

    <<< Ci becchiamo in piazza, cumpà.>>>
    « Sei una brutta puttana! »

    Kong, brutale assassino del popolo e dei lavoratori!

    Così recitava la scritta del volantino... e mentre Ghiaccio usciva di scena lanciandogli un bacio volante, Xavier scattò in piedi a sua volta con addosso l'urgenza di raggiungere il suo cliente per fare il punto della situazione... indignato che si potesse arrivare ad inventare una storia del genere per gettare discredito su un avversario politico. Perché era solo una storia inventata, vero...?

    png

    A quanto pareva, no: non era una bugia costruita di sana pianta per alimentare la macchina del fango.
    Quando l'aveva confrontato sulla questione, volantino alla mano, Kong gli aveva detto la verità: in un momento di ira aveva ucciso il suo servitore, prendendolo a vassoiate in testa... e mentre Xavier ascoltava raggelato quella rivelazione a cui non riusciva a trovare una scusante nemmeno in qualche raptus, il Nobile continuava a fornirgli altri motivi per ritenersi disgustato.

    Non solo un uomo era stato ucciso, ma era morto per futili motivi.
    E il suo corpo era stato fatto sparire -letteralmente- come polvere sotto il tappeto: dopo averlo bruciato, ne avevano fatto concime per l'orto... e mentre la testa cominciava a girargli un po', e i suoni della vicinissima folla radunatasi per l'imminente comizio crescevano al suo orecchio fino al parossismo, facendogli pulsare le tempie, il Medium si ritrovò a chiedersi se quello sventurato servitore avesse, da qualche parte, una ignara famiglia che aspettasse il suo ritorno.

    L'intera faccenda lo prese così a male che, l'unica cosa a sembrargli sensata in quel momento era mettersi in un angolino a piangere, o lasciare la città: gli pesava sulla coscienza il fatto di aver supportato un assassino, e se non riusciva a pensare di sostenerlo in quelle elezioni, figurarsi di difenderlo pubblicamente dalle accuse dei suoi rivali. E loro non erano certamente meglio
    mancoperilcazzo: a quel villaggio sarebbero toccati proprio dei tempi bui, se le uniche alternative ad uno spietato omicida erano uno schifoso usuraio e un traditore irresponsabile.

    Non avrebbe presenziato al comizio di quella sera: non sarebbe riuscito a starsene ad ascoltare la Signora Makiko, mentre pronunciava il discorso che lui stesso le aveva scritto sulla filantropia del Nobile Kong e il suo modo di essere d'aiuto alla comunità. Troppe bugie da digerire in una volta sola.

    All'interessato, prima di ritirarsi, il Medium aveva detto di aver assoluto bisogno di consultare gli Spiriti sulla condotta terribile che aveva tenuto... E non l'aveva detto tanto per dire: l'idea non lo faceva impazzire, ma... la cosa di cui più sentiva l'urgenza al momento era ascoltare la vittima e sapere se c'era qualcosa che avrebbe potuto fare per lei.

     
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    Disclaimer: Personaggio ad alto concentrato di scurrilità e rabbia non troppo repressa. Rumori forti da inquinamento acustico. Maneggiare con cautela. Assumere solo in casi estremi se proprio proprio vi piacciono le urla in faccia.
    Legenda:
    <<<parlato di Ghiaccio>>>
    - pensieri di Ghiaccio -


    Era un’ottima giornata per fottere qualcuno, il mafioso avrebbe persino potuto fischiettare… e come strumenti per concretizzare il suo genio doveva ringraziare un tricheco pluffo-ciccione, dei piccoli angeli del demonio e una mandria di vaccone sexy.

    Era la giornata del bagno di sangue folla. Ghiaccio aveva concordato con Jabba la stesura del discorso: sarebbe stata una faccenda seria quanto sporca, perciò avrebbe parlato il mellifluo mercante. Si trattava di sputtanare una figura chiave del paese, sarebbe risultato meno ostico se a spiattellare la notizia fosse stato uno del posto… più il bonus di esporsi con coraggio per la verità.
    E per coraggio si intendevano Ghiaccio e lo staff della campagna, ben armati equipaggiati a bordocampo.
    - Coraggio un par di palle. Polpetta. -

    Prima di uscire per le strade a caccia di Xallì, l’uomo dai capelli policiclici aveva dovuto vigilare sulla stampa dei volantini da attaccare nella piazza cittadina, più qualche extra da lanciare dal palco. Tanti volantini. Ma tanti. Ne agguantò uno dalla pila e lo ripiegò a mo’ di aeroplanino, infilandoselo in una tasca interna della giacca. Prima Volta si sarebbe assicurato, insieme con gli altri attacchini, di tappezzare qualunque superficie ricopribile mentre Ghiaccio teneva occupato il medium. Ce n’era di gossippse su cui spettegolare, fare un po’ la comare gli avrebbe migliorato la giornata.

    Ironia della sorte, trovò Xavineddu proprio nella piazza cittadina, dove, di lì a qualche ora, si sarebbe consumato lo spettacolo. Lo trovò - sorpresa sorpresa – intento a strafocarsi. Si avvicinò, quindi, a rubargli il sole e, con un po’ di culo e prepotenza perseveranza, quello che stava mangiando. Qualunque cosa fosse.

    <<<oh, ma sempre a mangiare stai.>>>

    -

    Dopo aver beccato il suo collega, lo trascinò in un ristorante, praticamente per la collottola. Beh, era almeno il caso di indorare la supposta che stava per ricevere. Non che Ghiaccio si sentisse in colpa: la guera è guera.

    <<< Allora, ti è passata la sincope? >>>

    Con il mento sprofondato nella mano, predisposta a trespolo dal gomito puntellato sul ripiano di legno, il Mafioso gettò un'occhiata al suo commensale: dall'altra parte della tavola imbandita del solito ristorantino tipico, Xallallero lo fissò con un'espressione da pangolino del Borneo spaesato, annuendo appena con la testa, visto che aveva la bocca talmente piena di ravioli al vapore da esser incapace di parlare per rispondere.

    <<< D'accordo: adesso parliamo di affari. >>>

    Continuando a masticare nel tentativo di ridurre il volume del cibo che minacciava di fargli scoppiare quelle guance da criceto, Xallipú si limitò a rivolgergli un'occhiata interrogativa.

    <<< Lo sapevi che quel Miazaki ha un nuovo capo-campagna? >>>

    Sempre ruminando come un cammello, il suo interlocutore lo fissò con uno sguardo sorpreso e scrollò il testone bluissimo in segno di diniego.

    <<< Senti: vuoi smetterla di ingozzarti?! Sembra che sto parlando da solo. Magari ti Strozzi! >>>

    Corrucciandosi in un'espressione indignata, lo Scroccone sollevò le mani chiuse a pugno con solo indici e mignoli alzati per rivolgere all'altro un univerale gesto scaramantico, e infine deglutì poderosamente, mandando tutto giù.

    <<< Ma guarda che a mangiare così ti fai male, cretino. >>>
    « Non ti preoccupare, mia buona Fata Turchina; piuttosto, che sai del nuovo capo-campagna? »
    <<< Solo che si tratta di una sgnacchera bionda tutta scì-scì. >>> Una poderosa rotazione degli occhi lasciava intendere eloquentemente l'opinione che Ghiaccio doveva avere a riguardo.
    « Spero che quel Miazaki non intenda sedurre e abbandonare anche questa qui. »
    <<< Eh, ho sentito. Speriamo almeno che la tipa si sia divertita prima. >>>
    « Che bastardo: abbandonare sua figlia a quel modo. »
    <<< E ha pure sei dita ad un piede. >>>
    « Bleah! Schifo! Ma dobbiamo proprio parlarne a tavola?! »
    <<< Dove ne vuoi parlare? Al cimitero dei piedi?!>>>

    Il delinquente prese a sbocconcellare nuovamente la cena.
    <<< Sarà meglio cercare di far fuori anche questa nuova cristiana, ci stai? Il nemico del mio nemico… >>>
    Il medium sgranò gli occhi per la preoccupazione « Ma in che senso? Fuori fuori mi pare eccessivo; tutt’al più… farla di lato, farla da parte, ecco… »
    Di nuovo un eyeroll da parte del suo commensale <<< Seh, seh, come te pare. Allora?>>>
    « Se stiamo parlando di questo lavoro sono d’accordo: meno persone ci sono con cui dividerla, più torta ci spetta! »
    <<< Aridajela col magnare. Vabbuò, cocco, visto che siamo d’accordo, ti do un aiutino per il discorso. Quant’è che manca? >>> Ghiaccio si alzò dal suo posto facendo il vago e cercando un orologio nel locale. <<< Non tanto, eh. Dovevi magnà de meno.>>> Dopo una stiracchiatina si cavò dalla tasca una specie di aeroplanino di carta spiegazzato e lo fece planare verso il suo compare. Mentre quello se lo pescava via dai capelli per aprirlo, aggrottando le sopracciglia, Ghiaccio si diresse saggiamente verso l’uscita. Senza pagare . <<< Ci becchiamo in piazza, cumpà.>>>

    Il volantino recitava così, a lettere cubitali: Kong, brutale assassino del popolo e dei lavoratori!

    « Sei una brutta puttana! »
    Alle parole indignate del suo nemico-amico, Ghiaccio rispose semplicemente scoccandogli da lontano un bacio di ritorno.

     
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    E così in gran giorno è arrivato.
    La pianificazione dell'evento ha un che di straordinario. I tre contendenti, per lo meno attraverso le rispettive segreterie, hanno intrecciato i propri interessi per imbandire quella che sarà una sorta di grande, enorme, festa.
    Se queste elezioni sono un grande show per la popolazione, la possibilità di avere un confronto diretto è qualcosa di straordinario.
    E lo è.
    E' stato imbandito un grande palco nella piazza principale, sono stati creati dei cordini di sicurezza, disposte sedie per i più anziani del pubblico. Tre piccoli leggii sul palco di legno ed una serie di festoni che riportano i nomi dei tre partecipanti al dibattito.
    Quando scatta l'ora X ormai la piazza è assiepata e gremita da parte di tutta la popolazione, più o meno divisa in base alla rispettiva casta.

    Il primo a muoversi sul palco e prendere la parola fu l'esponente del popolo.

    Si sistemò la cravatta, si schiarì la voce, e appoggiando entrambe le mani sul piccolo banchino in legno sul quale erano riposti i fogli del discorso, iniziando a ripetere cosa vedeva scritto, leggendo rapidamente e poi passando lo sguardo sul popolo, e con voce tranquilla e pacata incominciò, scandendo bene ogni singola parola:
    “Io, sono nato in queste terre. Ne conosco ogni via, ogni negozio. Molti di voi mi hanno visto crescere, ed è anche grazie a loro se adesso sono qui dove sono, grazie al loro supporto! E a tutto ciò che mi avete insegnato.
    Per me questa città è come una seconda casa, e i suoi abitanti, sono la mia seconda famiglia, ed è proprio per questo che voglio solo il meglio per la mia, la Nostra città.

    Vi prometto!... che farò tutto ciò che è in mio potere per dare al popolo ciò di cui ha bisogno e ciò che vuole; più sicurezza, più Libertà. Daremo lavoro a chi non lo ha, e riequilibreremo le tasse che distruggono le grandi e piccole attività. È ingiusto che chi lavora e si spacca la schiena nei campi e nell’artigianato che sono LE FONdamenta di questa regione, debba pagare tanto quanto chi non fa niente dalla mattina alla sera. Questo vale per ogni razza e classe sociale, io non faccio distinzioni. E infine vi prometto LIBERTà, LIBERTà e ancora LIBERTà! Da coloro che vogliono togliervela con leggi, tasse e mettendo parassiti in politica e nella nostra città.”


    Dopo la scalata dal tono deciso, si schiarisce la voce, tornando più pacato e empatico, e strappando in bella vista i foglietti che aveva davanti, dato che proprio su quest'ultimi c'era scritto di fare ciò:
    “Voglio solo che i bisogni del popolo vengano per primi, e delle frontiere più sicure. Voglio rigidi controlli sulle merci e su chi entra nel nostro presidio favorendo così i nostri mercati. Più controlli per le strade cosi da contrastare la criminalità. Se mi sono candidato è perché desidero, con tutto me stesso, solo il bene per la mia gente, dato che pure io ero e sono uno di loro, e so bene cosa si prova quando la politica non ti rispecchia.
    Valori e tradizioni sono il fulcro della nostra cultura, valori che mio padre Enjo Onguon, pace all’anima sua, mi ha trasmesso e mi ha fatto capire la loro importanza con i suoi insegnamenti nell’arco della sua vita, e in punto di morte sono stato nominato da lui in persona perché potessi continuare il grande progetto che aveva per la sua gente. Lui in persona mi reputò PROnto e adatto per questo compito che sono felice di addossarmi. Se verrò eletto, la sua memoria e i suoi ideali non verranno dimenticati. Non so a voi, ma a me non basta una festa, o qualche vestito di scarto per dimenticare cosa Onguon, ha fatto per noi. “


    A seguire, come fosse un naturale controaltare alle parole di Miazaki sul palco si presenta la sua amante. Sguardi di sfida, degni del miglior reality-show, vengono scoccati da entrambe le parti e così la donna prende la parola a favore dei nobili.

    "Buonasera, fratelli e sorelle cittadini! Il mio nome è Makiko: sono una donna, sono Endlossiana, ma -soprattutto- sono una madre!
    Madre di una bambina che ben prima di venire al mondo e per quattro anni dopo la sua nascita è stata abbandonata da suo padre! Un uomo egoista ed inaffidabile, che dopo essersi approfittato di un'ingenua fanciulla l'ha abbandonata in un momento difficile! Un uomo che non vale la metà del suo defunto padre! Un uomo... con sei dita ad un piede!
    E se questo è il suo comportamento davanti alle responsabilità, chissà cosa sarebbe di fare come nuovo capo-villaggio!

    Sono stati anni duri e difficili per me, in cui la mia famiglia è stata vicino a me e alla mia piccola e dolce Ho-Hana -una bambina innocente!- come ha potuto... ma la vita per degli umili Mercanti di spezie non è facile come si potrebbe pensare. Non per quelli onesti, almeno.
    Per questo, desidero ringraziare il Nobile Kong per l'aiuto fornito a me e a mia figlia: è un uomo intelligente, erudito, e dal grande cuore! E sono sicura che sarebbe capace di aiutare tante altre persone come ha fatto con me e mia figlia, se lo voterete come prossimo capo-villaggio!"

    Urla. Tripudio. Il pubblico si trasforma in una grande animale feroce che fischia, urla, bramisce, ogni volta vomita parole differenti e confuse. C'è chi parteggia per la povera donna, chi sostiene i Nobili che hanno sostenuto la donna, ancora chi invece sostiene l'uomo del popolo che, a conti fatto che ha fatto? Si è divertito ed ha ingravidato una donna. Cose che capitano.
    Nella pancia della popolazione, in pratica c'è di tutto.
    Sul palco, però, ora si muove il rappresentante dei mercanti. Il sempre acclamato Jabba, sostenuto anche dagli infiltrati nel pubblico, prendere la parola.
    La piazza del paese era gremita di gente, non molto diversamente, in effetti, dalla festa tenutasi in precedenza… tuttavia, l’aria che si respirava era pesantemente cambiata. Responsabili del brusio, più simile al ronzio di vespe bersagliere, erano i manifesti di propaganda di Wull il mercante, ai giorni Jabba. Che poi, cazzo, in realtà era tutto merito di Ghiaccio il fregno, ma con i meriti non ci si compra nemmeno un pacchetto di cicche.

    I volantini più piccoli, quelli distribuiti in giro col passamano, erano una copia esatta dell’aeroplanino che Ghiaccio aveva fatto schiantare poco prima tra i capelli di Xavier: KONG, IL BRUTALE ASSASSINO DEL POPOLO E DEI LAVORATORI.
    Sui manifesti più grandi veniva invece esplicitata la triste vicenda di un popolano sventurato, un domestico che credeva di aver trovato un buon lavoro alle dipendenze del nobile Kong, per poi finire ingiustamente ammazzato e seppellito insieme al suo mesto futuro. Il colpevole? Proprio il candidato sindaco, un uomo instabile, che si è pulito la coscienza con la carta stampata dalla Zecca.

    Ghiaccio si sarebbe goduto lo spettacolo in un punto defilato del palco, insieme a Prima Volta e un paio degli altri ragazzi. Il resto dello staff si era confuso con la folla, con l’ordine di fischiare ed alimentare il malcontento durante i discorsi degli altri.

    Ebbene… Miei cari amici, miei cari compagni… Sono molto addolorato e sconvolto da questa faccenda, ma non potevo tacervela… per il bene del villaggio , anche a rischio della mia incolumità.

    - Ma quando mai. Mamma mia che monnezza... - pensò Ghiaccio.

    Il narvalo spiaggiato sul palco fece una breve pausa ad effetto, si umettò le labbra e si tamponò il sudore dalla fronte.

    Devo scusarmi con voi, fratelli miei, per non aver mai notato né pensato alla possibilità che un membro del consiglio potesse essere un pericolo pubblico!

    Ma come riusciva a fare quella faccia da culo con tutti quei menti ballonzoloni?

    Ebbene… pare che il venerabile Kong possa diventare piuttosto duro con i suoi sottoposti, persino violento, fino al limite estremo… per un errore da nulla poi… Se ciò fosse vero, insomma… vorrei sperare che i nobili onesti si dissocino da un tale personaggio! E non temete, brava gente: se mi eleggerete sindaco avrò premura di proteggervi e darvi giustizia!

    Si, vabbè. A ‘na coscia.

    Dalla folla si sentivano le voci familiari del suo staff di schiavetti cercare di dare il là ad un coro di "Jabba" e applausi commossi.

    Volantini passano di mano in mano in una frenesia che sfiora i grandi eventi come quelli accaduti nel Pentauron anni addietro. Colpi di scena, drama, potremmo realmente investire nello sceneggiare gli avvenimenti di queste elezioni. C'è tutto, dall'amore infranto, al dovere politico, dalle mutazioni somatiche agli intrighi internazionali.
    Non vi basta?
    Ecco la ciliegina sulla porta.
    Dalle viuzze laterali sciamano decine di sostenitori di Jabba, persone comune che imbracciano cartelloni con frasi a favore del Mercanti e che elogiano la sua lungimiranza. I sostenitori, però, indossano strane maschere che nel delirio generale non vengono prese molto in considerazione. Almeno sino a che un mascherato ben piazzato estrae un coltellaccio che utilizza per minacciare la gola di un giovane rampollo della famiglia Nasashi, origine nobiliare con discreti appezzamenti terrieri.
    CHE IL NOBILE JABBA SIA ELETTO SUBITO O SANGUE NOBILE VERRA' VERSATO!
    Alla luce delle recenti rivelazioni da parte del Mercante è qualcosa di comprensibile, ed in realtà una nutrita fetta dei presenti comincia ad urlare a sostegno del mascherato. Di contro altri fischio, altri bestemmiano e scagliano maledizioni. Silenziose le guardie d'ordine, per lo più foraggiate da Maria, neutralizzano il rivoltoso e lo allontanano rapidamente dalle scene.
    Il popolo, però è in fermento.
    I popolani veri e propri, vedono nel proprio rappresentante un figuro losco, che però combatte per loro e bada ai propri interessi. Ingravida un mercante e se ne disinteressa, uomo vero. Certo, però vedere le conseguenze del suo gesto vanno a mitigare gli ardori. Una frangia continua a sostenere i mercanti, più per la nuova campagna armata, che altro; una minoranza spera nel governo illuminato e fecondo della nobilità.
    I nobili, per quanto d'accordo con le azioni del proprio rappresentante, non possono certo avallare palesemente un omicidio. Inoltre dopo la rappresaglia armata dei mercanti, fanno ancor più fronte unito contro gli altri. Un piccolo schieramento sostiene invece i popolani alla luce dei torti che hanno subito.
    I mercanti, infine, si disperdono nelle votazioni, chi vuole una rivolta armata, chi vuole solo un po' di pace. Sicuramente tutti coloro che sostenavano la nobilità spostano i propri voti verso il caro Jabba o al più il popolano, ritrovando in lui un erede reale e veritiero dei fasti passati.

    L'agitazione è palpabile, motivo per cui i rappresentanti vengono rapidamente ritirati e l'evento sciolto con l'intervento della guardia d'ordine cittadina.
    I giorni a venire saranno cruciali per definire le nuove strategie alla luce dei nuovi equilibri.

    Angolo del QM #6
    Si intrecciano un po' di eventi durante questo lungo dibattito, spero che sia tutto chiaro nel narrato.
    In ogni caso la seduta viene sciolta a causa di un movimento armato che subentra sul luogo e che trova nella popolazione diversi sostenitori.
    Nei giorni a seguire scoprite, infatti, che si è creata una nuova fazione chiamata "Le Maschere di Jabba" che vuole portare al potere il Mercante con la forza. Ci saranno diversi "episodi" da intimidazioni ad azzuffate nel corso della settimana successiva. Questa fazione è indipendente nelle sue azioni piuttosto disorganizzate, al momento.
    Per quanto vi riguarda entriamo a pieno titolo nella terza settimana elettorale: ognuno di voi dovrà decidere cosa fare, con chi parlare, come investire i propri fondi ed a quale parte della popolazione tenere il prossimo discorso. Quando avrete un piano, scrivetemi pure un MP.

    Di seguito il punto della situazione aggiornato:

    Il popolano Miazaki Onguon
    Fondi: 27.000 monete
    • Popolo = 30% +40%= 70%
    • Mercanti = 0% +10= 10%
    • Nobiltà = 20%

    Il mercante Wull ant Baar
    Bersaglio: Popolo
    Fondi: 40.000 monete -3000 (volantini) = 37.000
    • Popolo = 30% -10= 20%
    • Mercanti = 70% +20= 90%
    • Nobiltà = 30% -30= 0%

    Il nobile Kong Quartan II
    Bersaglio: Popolo
    Fondi: 57.000 monete
    • Popolo = 40% -30= 10%
    • Mercanti = 30% -30= 0%
    • Nobiltà = 50%+30= 80%


    Scadenza: 5/07/20
    Bando: Qui
     
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