[H] Bloodshed Brothers

Percorso 3 (Storm Winds)

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    Impeto e tempesta

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    Storm Winds - Bloodshed Brothers
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    Sala Centrale - Sede dei Cavalieri del Koldran.
    Presidio Settentrionale, Endlos.

    Il cambio della guardia risultò rapido ed indolore, come una routine perpetrata per anni e ormai divenuta meccanica per chiunque abitasse quel posto. Dopo saluti amichevoli e violentissime pacche sulle spalle, Grigiomanto si congedò dagli ospiti, preferendo andare a riposare, dato che il turno successivo di guarda sarebbe stato il suo.

    Così il gruppo si riscaldò davanti al fuoco di una sala sempre più vuota. I fratelli che li avevano condotti al sicuro andarono a letto, sostituiti da volti nuovi appena tornati a casa, che si attardarono a mangiare qualcosa fra gli avanzi e del cibo che era stato appositamente conservato per loro. Nessuno rivolse loro la parola, e forse fu un bene, almeno al momento: sarebbe stato possibile per gli Associati della Hush scambiarsi informazioni, prendere accordi su cosa fare o che atteggiamento assumere in quel posto.
    Dopotutto, non erano lì solo per proteggere Matsumoto.
    Quarion li aveva chiamati per motivi ben più importanti: fondamentali per una guerra su larga scala che andava preparata fin nei minimi dettagli.

    Turno 2
    Siete rimasti in sala, ma i vostri commensali o sono andati in ronda o sono andati a dormire, sostituiti da altra gente che al momento nemmeno vi da retta. Si tratta comunque di altri cavalieri nordici, troppo stanchi ed affamati per mettersi a fare salotto. In ogni caso avete visto qualcuno comunicare con loro ed indicarvi, segno che probabilmente sanno che siete degli ospiti.

    Dato che vi siete uniti in un gruppo da 3, vi concedo un turno di passaggio per prendere accordi, rendere partecipi gli altri di ciò che sapete, cosa ne pensate della serata, le vostre abilità o conoscenze regresse... o tentare di coordinarvi in qualche modo su ciò che dovete fare davvero. Al prossimo turno inizieranno ad accadere cose, quindi limitatevi a discussioni molto rapide (o accordatevi in privato per uno scambio più lungo, da inserire in un solo post).

    Postare entro il: 14 Dicembre, ore 23:59.
    In caso di ritardi o domande, sapete dove trovarmi.



    Edited by Drusilia Galanodel - 3/12/2020, 15:05
     
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    Sala Centrale ● Sede dei Cavalieri del Koldran
    Presidio Settentrionale ● Endlos



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    Il tempo delle risate finì con un cambio di guardia. Grigiomanto lasciò la stanza portando con sé la mia unica amicizia fatta all’interno di questo castello e molti cavalieri. Nuove guardie le sostituirono e trovarono posto nella tavola del banchetto. Il cambio di guardia era rigoroso; il vedere gli uomini trovare posto e lasciarsi andare a ben poche chiacchiere tra loro mi urtava quasi. Forse questo era l’unico momento di svago per questi cavalieri e neanche trovavano la voglia di parlare. Forse l’essere vissuti per molto tempo in questo castello li aveva già consumati di tutti i discorsi a disposizione e gli sguardi comunicavano gli unici segni che servivano. Guardai Echo e Matsumoto uscire dalla sala per dirigersi nelle proprie stanze. Io volevo ancora godere del calore dato dal fuoco acceso e dalla compagnia. In fin dei conti volevo scoprire qualcosa su questo castello, magari Elay ne sapeva di più. Asensi era ancora un mistero per me quindi avrei voluto capire quali fossero le sue intenzioni.

    Mi alzai dalla sedia e feci uno sguardo complice ai due compagni rimasti alla mia sinistra. Mi diressi verso il focolare che aveva delle sedie proprio di fronte e mi accomodai. Vedendo gli altri abbastanza vicini iniziai a parlare a bassa voce, non avrei mai voluto che altri potessero sentire.

    ”Signori è un piacere avervi incontrato nell’Amnos, siamo stati anche fortunati nel ricevere accoglienza in questo posto dimenticato dal semipiano”. Il calore del fuoco acceso mi rese più socievole la luce illuminava la parte anteriore del corpo. Subito ebbi l’urgenza di rispondere alle domande che prima di tutte fremevano di essere poste dai miei compagni.

    ”Ci avete trovati in mezzo all’Amnos perchè stiamo scortando il cartografo, certamente da solo non avrebbe potuto fare un viaggio così periglioso” dissi aspettandomi qualche domanda in più.

    ”Oh, mi scuso di non aver affrontato l’argomento prima ma con il cartografo ad ascoltare non sarebbe stato sicuro”

    ”Ho bisogno di sapere esattamente da che parte state, e ditemi qualcosa che solo “noi” possiamo sapere” avevo bisogno di conferme, non potevo certo dare informazioni così scottanti a chiunque si fosse presentato a salvarci.

    Dopo essere stato convinto iniziai a spiegare cosa Quarion ci aveva mandati a fare.
    ”Immagino sappiate che la Hush sta cercando di indagare sulla Notte di Kisnoth e hanno scoperto che i possibili artefici si trovano nel Presidio Settentrionale. Sembra abbiano le mani in pasta ovunque, si trovano nella capitale ed hanno legami ai più alti vertici. Fortunatamente non sono passati inosservati, qualcuno nella capitale si è accorto ed ha cercato di opporsi...” presi un po’ di fiato, mi guardai attorno per vedere se qualcuno stesse cercando di ascoltare e quando tutto era di nuovo sicuro continuai.
    ”Gli oppositori sono stati allontanati, mandati in esilio ai confini per “proteggere” dalle minacce esterne. Questi cavalieri dovrebbero essere proprio qui, tra le fila di queste guardie di confine si nascondono dei nostri possibili alleati. Quarion ci ha chiesto di instaurare rapporti con loro e cercare di creare un’alleanza”
    Dissi tutto quello che sapevo ma adesso era il caso di conoscere qualcosa di loro.

    ”Ovviamente io non sarei stato in grado di difendere il cartografo, bensì sono qui per riuscire nella missione ufficiosa, non so ancora chi tra di loro sono i nostri possibili alleati ma qui entrate in gioco anche voi”
    ”Dovremo cercare di capire in giro chi potrebbe essere papabile, Elay se sai qualcosa su di loro che noi non sappiamo è il caso di dirlo adesso” mi rivolsi a loro in cerca di informazioni aggiuntive.
    ”Magari con un volto a loro più amichevole potrai farli parlare”
    Capii solo dopo aver pronunciato quelle parole che chiedere ad Elay di parlare era forse troppo.

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    Energia:
    100%


    Abilità:
    Trucchi del Mestiere:
    Data la sua esperienza da emissario e le spiccate abilità personali in campo sociale, tali da renderli particolarmente carismatico a prima vista, Curtis Winbringer ha imparato negli anni molte tecniche di persuasione, ragion per cui sarà per lui abbastanza semplice rendersi conto di esserne diventato bersaglio. Gli risulterà -ad esempio- quasi naturale intercettare bugie pronunciate coscientemente (senza utilizzo di tecniche attive) allo stesso modo di come gli capita di fare lui stesso, o di scoprire vere e proprie illusioni o tentativi di imposizione mentale. Non gli sarà comunque possibile per lui comprendere con precisione in cosa esattamente l'offensiva ricevuta consista. [Malia passiva di carisma: 5pt + Mindfuck-Alert passivo: 5pt + Lie Detector: 5pt + Spara-Balle passivo: 5pt + Trick Detector: 5pt]




     
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    Sala centrale, Base dei Cavalieri del Koldran.
    Presidio Settentrionale, Endlos.



    I cavalieri presero commiato; c’era chi si copriva di pellicce, pronto per affrontare il freddo del proprio turno di guardia, chi si dirigeva con passo svelto verso i corridoi e le stanze della base per non perdere neanche un minuto del prezioso e contingentato sonno che potevano concedersi, e chi stancamente beveva gli ultimi bicchieri e mangiava gli ultimi piatti rimasti sul tavolo. Finalmente nella sala regnava la pace, come se la stanchezza, la notte e l’alcool avessero indotto i presenti a più miti consigli. Il cartografo, un po’ malfermo sulle gambe, si era deciso a dirigersi verso la biblioteca; fortunatamente Echo aveva deciso di non lasciarlo solo, risparmiando a noi tutti il doverlo cercare per il castello l’indomani mattina, addormentato in chissà che angolo di corridoio. Non sembrava molto lucido, ed avrei scommesso che a lasciarlo da solo non sarebbe stato in grado di trovare i nostri alloggi. Con una dose di buona fortuna, poi, avremmo evitato di dormire nella stessa stanza del membro più ubriaco della compagnia, anche se questo avrebbe significato dividere in tre una stanza con un unico letto matrimoniale. Al pensiero sospirai e sollevai le spalle, ancora più deciso a godermi il calore del caminetto quanto più a lungo fosse stato possibile. Restai in piedi, così da potermi spostare appena quando il calore del fuoco mi avesse scaldato troppo un lato del corpo; accanto a me Curtis prese posto a sedere, ed Asensi si avvicinò ad entrambi.

    “Signori, è un piacere avervi incontrato nell’Amnos. Siamo stati anche fortunati nel ricevere accoglienza in questo posto dimenticato del Semipiano” - cominciò Curtis, facendomi scuotere la testa nel riferirsi in un modo simile ad un castello tanto grande. “Ci avete trovati in mezzo all’Amnos perchè stiamo scortando il cartografo; certamente da solo non avrebbe potuto fare un viaggio così periglioso.”

    “Vi abbiamo trovati perchè siamo stati mandati a cercarvi , risposi con un sorriso tirato, per precisare meglio la sua affermazione.

    Neanche pochi istanti dopo mi resi conto di quanto la compagnia di Matsumoto sarebbe forse stata meno molesta di quella del signor Winbringer; sebbere a bassa voce e tenendosi discosto dai cavalieri ancora presenti nella sala, prese a fare domande molto dirette, spiattellando apertamente questioni che credevo avrebbero dovuto restare private. Credevo che avesse ben capito chi fossimo e chi ci aveva mandati lì, ed a sentirlo nominare con tanta tranquillità la Notte di Kisnoth e la possibile presenza di creature capaci di simili distruzioni nel Presidio Settentrionale mi si gelò il sangue nelle vene. Mi voltai con freddezza, cercando di evitare i movimenti bruschi, scrutando la sala come un falco, in attesa che qualcuno facesse una domanda che non doveva fare e cercando chi stesse prendendo nota di cose che non avrebbe dovuto sapere. Ancora una volta realizzai quanto quell’uomo non avesse in corpo nè buon senso, nè discrezione; mi chiesi se l’Ufficiale Asensi avrebbe lasciato correre così liberamente un discorso simile e se fosse accettabile.

    Mi piegai, avvicinando le labbra all’orecchio di Curtis in modo che il mio avvertimento arrivasse a lui, e lui soltanto.

    “A parlare in questa maniera ci rendete più difficile il compito di proteggervi”, sibilai rigidamente. “Possiamo evitare che dei lupi vi mordano, ma non alla vostra stessa lingua di mettervi nei guai”, aggiunsi. Probabilmente suonai più minaccioso che rassicurante, e sperai vivamente che fosse così: magari la paura gli avrebbe insegnato ad essere più accorto, se ci teneva tanto alla vita.

    Il Nord non era un Presidio come gli altri: il Nord era un posto rigido, complesso, avvolto nel mistero e intessuto di giochi di potere tanto antichi e più grandi di noi che un’unica parola fuori posto avrebbe potuto essere pericolosa, se non fatale. Ancora più di questo mi preoccupavano i demoni, e mi chiesi cosa ne sarebbe stato di quell’uomo se il giorno prima si fosse preso certe confidenze con il Re del Tempo. Sospettavo che lo status di Ombra poi non servisse a garantire la libertà di parlare tanto liberamente quanto che forzasse i pochi messi a conoscenza di certe informazioni a farne tesoro; a me erano costate care, nelle scorse ore, e vedere tutta quella tranquillità era irritante e preoccupante.

    “Gli oppositori sono stati allontanati, mandati in esilio ai confini per proteggere dalle minacce esterne. Questi cavalieri dovrebbero essere proprio qui. Tra le fila di queste guardie di confine si nascondono dei nostri possibili alleati. Quarion ci ha chiesto di instaurare rapporti con loro e cercare di creare un’alleanza. Ovviamente io non sarei stato in grado di difendere il cartografo, bensì sono qui per riuscire nella missione ufficiosa...”

    Proseguì lui, dandoci sì delle informazioni utili.

    “Allora dovrete essere più discreto ed accorto di così”, risposi, asciutto, a voce così bassa che la mia voce sarebbe potuta passare per un cupo scricchiolio delle travi del tetto.

    Mi chiesi se fosse sveglio abbastanza da rendersi conto che insieme agli alleati, fra le fila di quei cavalieri avremmo trovato anche dei nemici. Quale sciocco esilia i suoi oppositori in un castello e li lascia armati e senza sorveglianza? Senza dubbio fra i cavalieri del Koldran dovevano trovarsi sia uomini retti, al servizio della salvaguardia del Presidio, quanto uomini (o peggio ancora, demoni nelle sembianze di uomini) che erano lì con il preciso compito di evitare che creassero altri problemi. A quel pensiero cominciai a temere per Echo e Matsumoto, da soli, all’interno di un posto semi sconosciuto e grande... Ma la voce di Curtis mi riportò al presente, incatenandomi al suo discorso senza fine.

    “Non so ancora chi tra di loro sono i nostri possibili alleati ma qui entrate in gioco anche voi. Dovremo cercare di capire in giro chi potrebbe essere papabile. Elay, se sai qualcosa su di loro che noi non sappiamo è il caso di dirlo adesso. Magari con un volto a loro più amichevole potrai farli parlare” concluse infine Winbringer.

    “Non ricordo nulla di particolare sul loro conto, ma sono certo che ci siano molti uomini pronti ad usare le loro doti per la giusta causa comune della difesa del Presidio”, commentai laconicamente. “Spero di poter dire questo per ognuno di loro”, aggiunsi sottovoce, quasi come se stessi parlando con me stesso, sottintendendo che mi aspettavo che non tutti fossero da considerare amici.

    “Cosa ne pensate, Ufficiale Asensi?”

    Mi voltai verso l’Ufficiale, cercandone lo sguardo e la risposta. Avere un alleato dall’interno, che avesse visto e vissuto cose come era capitato a noi al Cappio di Bronzo sarebbe stato certamente utile. Come discernere tra un possibile alleato ed una minaccia senza esporsi troppo sarebbe stato tutto un altro discorso.


    <div align="center"><div style="border: 3px solid rgb(147, 101, 255); width:610px; float: justify; text-align:center; font-size: 15px; line-height:25px; font-family: Arial; padding-left: 5px; padding-right: 5px">
    Scheda Elay

    Legenda colori:
    “Parlato”
    “Pensato”
    Testo

    Energia:
    100%

    Equipaggiamento:
    Licht - Spada in acciaio temprato | Cintura con all’esterno una tasca orizzontale in cui può inserire un contenitore per la sanguigna | Filtro ermafrodita | Pozione dell’amicizia

    Abilità Passive:
    Mindfuck-alert (Auspex) | Radar (Auspex) | Soulfeeling (Auspex spiritico) | Brighteyes (resistenza spontanea a luci molto intense)

    Abilità Attive:
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    mjo9om

    Sala da Pranzo


    I cavalieri si allontanaro dopo il pasto, le chiacchiere, per rifocillarsi dopo la lunga giornata di lavoro. Una routine forzata quella del profondo Nord, scandita da gelo...ed ancora più gelo.
    Dal canto suo il Numerologo, invece, preferisce attendere, sfruttando il riposino fatto prima della partenza, e recuperare le forze ed il calore dal camino ardente.
    Ha bisogno di parlare con i colleghi, decidere una strategia, danzano sul filo del rasoio all'interno della tana del lupo, devono essere silenzioso ed attendere il momento propizio. Cosa che Curtis continua ad ignorare in maniera sistematica e potrebbe rendere la missione piuttosto ostica. Sospira mentre si limita a salutare un paio di cavalieri che si avvicinano alla tavola imbandita con i resti della cena.
    Scambia un paio di chiacchiere con questi, passate le ovvie presentazioni del caso, domanda agli imbronciati come hanno trascorso la loro giornata, cercando di ottenere qualche informazioni sulle missioni a cui si sono dedicati. Devono comprendere l'influenza di questi cavalieri, la portata del loro potere ed i loro reali interessi. Cosa che pare non riuscire a snocciolare in alcun modo.
    Siamo a conoscenza degli altri motivi dietro la missione di affiancamento del Cartografo.
    Si limita ad annuire agli ammonimenti di Elay. L'esser chiassoso e lingualunga di Curtis potrebbe essere un problema, ma visto che i due già si conoscono spera che i consigli di Elay vengano seguiti.
    Non saremo potuti essere lì, proprio lì, in un così breve periodo, se non fossimo a conoscenza di tutto, non vi pare?
    Se il Cartografo stesso è rimasto perplesso dalla celerità, per chi è a conoscenza di tutto il contorto della storia dovrebbe esser lampante che se il duo è capitato lì, lo è stato solo perchè Quarion si è preccupato per loro ed ha deciso di affiancargli qualcuno di valido.
    Purtroppo le conoscenze di Elay sembrano essere superficiali, dal canto suo potrebbe chiedere al padre, quando sarà, qualche informazione su Grigiomanto e la sua compagnia.
    Sembra un gruppo molto affiatato e ben rodato. E' chiaro il rispetto che provano reciprocamente.
    Inoltre la fede verso il Nord e le sue genti è profondamente congelato nei loro cuori. Questo dovrebbe garantirci qualche speranza di poter ottenere qualcosa da loro.

    Da questo punto di vista è fiducioso, ma purtroppo c'è qualcosa che invece lo fa esser pessimista. Si aspettava che Giulietta giungesse a sottolineargli questo aspetto, invece tutto il corteo resta silenzioso.
    Ma se è vero questo, probabilmente saranno poco interessati ad affari che non interessano il Nord. Quindi converrà cercare di circuirli solo su tematiche comuni, inutile perdere tempo per cercare alleati poco interessati a ciò che avviene oltre la cortina di gelo.
    Un tema in comune difficilmente aprirà tutti gli spiragli, ma potrebbe valer la pena battere su quel singolo punto. Avere un alleato in più, solo a Nord, è meglio di nulla.
    Quindi per ora cerchiamo di comprendere la loro sfera di influenza, i numeri che hanno a disposizione, e quali sono i loro interessi. Se confermato il sospetto di Quarion, allora, potremmo esporci.
    Mentire non è bello, ma per quel che ne sanno potrebbero essere nella tana del nemico. Devono giocare di pazienza, un gioco estenuante.

    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi (x10), Cocoguyan (x1), Tarlo di Kleptein (x2), Lacrima del Re (x1), Anatema dei Numi, Orologio dell’Eterno Ritorno
    Mana: 110%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Sussurri - Auspex spiritico, udito e dei legami nel raggio di 30 metri
    Figlio dei Numeri - Istant Casting ed aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione delle invasioni psioniche ed illusorie
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri
    Condivisione Spiritica - Immunità al dolore ed alle malie
    Continuità Spirituale - Telecinesi e cast dai tarocchi
    Velo dell'Anima - Visioni
    Lettura dell’Anima - Radar bugie e Telepatia
    Corazza spiritica - Armatura naturale, PU Resistenza, Levitazione
    Mazzo di tarocchi - Tasca dimensionale

    Attive


    Scheda: Qui
     
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    Sala Centrale - Sede dei Cavalieri del Koldran.
    Presidio Settentrionale, Endlos.

    Con l'avanzare del tempo, il castello sembrò svuotarsi: in molti erano andati a riposare, altrettanti si erano diretti in ronda. Altri ancora si sarebbero dedicati alle proprie faccende, dai lavori di manutenzione di alcune ale agli affari personali. Sta di fatto -comunque- che in poco tempo il gruppo della Hush si sarebbe riscoperto completamente solo, nel silenzio tipico che sovente aleggia di notte.

    Per quanto potesse apparire inquietante aggirarsi in solitaria in un enorme castello come quello, il Silenzio assoluto avrebbe potuto portare in ogni caso enormi vantaggi: acuiva i sensi, ed era possibile percepire anche i più piccoli movimenti a grande distanza. Così accadde: quando il loro discorso terminò, seguito da pochissimi attimi di silenzio, tutti loro avvertirono -chi più chi meno- qualcuno parlare in uno dei corridoi che portavano agli alloggi. Si trattava di due voci maschili, ma non era chiaro cosa stessero dicendo; qualora almeno uno degli ospiti si fosse diretto in quella direzione ad origliare, avrebbe innanzitutto potuto cogliere dei toni preoccupati nelle voci. Avvicinandosi ancora, sarebbero giunte anche le parole, poco comprensibili, ma che certamente avrebbero fornito delle informazioni in più.

    -Questa v---a ti ho co--rto le spalle --- ---- lupi, ma devi concentrarti, se -- -- ---- cavare qui- diceva uno in un rimprovero -Smettila -- pensare alla lettera di ----.
    -Come posso ---------?- rispose un altro, più ansioso del primo -Mia sorella ------ andrà in sposa a ---- ------. Sapevo che l'avrebbero costretta - ------- - -------- di loro... ma ------- lui?!? Proprio -'---- che mi ha ------- qui!
    -Shhhh!- lo zittì l'amico -Tieniti per te - ---- ------, se non vuoi ---------- -- situazione! Lo sai come va a finire --- loro...

    Calò il silenzio di nuovo, ma dal respiro affannato di uno, non sarebbe stato strano pensare che fossero ancora in quel punto.

    Turno 3
    Sentite gente bisbigliare dai corridoi del castello, poco distante alla sala centrale. In condizioni normali non avreste sentito nulla, complice anche la scelta di quei tali di parlare a voce bassa, ma il silenzio della notte ha amplificato tutto, e qualcosa arriva. Nel caso vi avviciniate alla fonte del rumore, rimanendo comunque a distanze "sicure" dal farvi scoprire, otterreste come risultato la conversazione sopra trascritta.

    Nel caso qualcuno volesse provare ad avvicinarsi di più con le dovute tecniche o passive, può farlo, ma dovrà dirmelo privatamente (e gli fornirò il dialogo più completo, o maggiori informazioni, a seconda di cosa sceglie di fare il giocatore). Tenete sempre presente che ogni azione provoca cose. Ad esempio se nell'origliare uno di voi si mette a urlare a caso l'inno di Mameli (perchè boh XD), verrete scoperti al turno successivo.

    Postare entro il: 17 Gennaio, ore 23:59.
    In caso di ritardi o domande, sapete dove trovarmi.

     
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    Base dei Cavalieri del Koldran.
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    Assorto sui prossimi passi e distratto dal danzare delle fiamme, quasi non mi accorsi che la sala stava andando rapidamente svuotandosi. Non c’era il vento gelido della tormenta a picchiare contro le pareti della Sala principale, non c’erano i passi stanchi dei cavalieri che si trascinavano alle loro brande, né più le parole gravi di chi condivideva l’ultimo boccone della giornata accanto al tavolo. Non c’era nulla di tutto ciò, perciò rimaneva il silenzio. E davanti al fuoco restavamo io, l’Ufficiale Asensi ed il signor Winbringer, tacendo con calma determinazione, evitando serie discussioni di notizie preoccupanti. Nel fare ciò aggiungevamo un piccolo, cupo silenzio a quello vuoto più grande della Sala. Restammo immersi in una quiete sovrannaturale, di quelle che sembravano un incantesimo notturno che quasi non si aveva l’ardire di interrompere, spingendo naturalmente a respirare piano ed a restare immobili. Furono pochi istanti che sembrarono eterni, mandati in frantumi dalla voce di due uomini che discutevano sussurrando in un corridoio vicino. Senza rifletterci, come cavalcando il buio della notte ed il silenzio del castello, mi mossi nella loro direzione cercando di fare meno rumore possibile, suggerendo agli uomini accanto a me con uno sguardo serio e con un dito poggiato sulle labbra di fare altrettanto. Spontaneamente smorzai le luci delle torce accese per celare nell’ombra me e chi avesse deciso di avvicinarsi con me, e mi infilai all’imboccatura del corridoio da cui provenivano le voci, fluido come se fossi fatto d’ombra anch’io. Chiunque osasse spezzare quella quiete non poteva che portare in sé il seme di una nuova tempesta.

    “Questa volta ti ho coperto le spalle con ---- lupi, ma devi concentrarti, se te la vuoi cavare qui” diceva in un rimprovero un uomo che condivideva gli stessi tratti e la pelle chiara degli uomini del Nord. Sembrava un uomo di mezz’età dal fisico comunque asciutto ed allenato, dai capelli neri che andavano imbiancandosi sulle tempie ed una lunga barba nera legata in punta con un fermaglio di ferro. “Smettila di pensare alla lettera di ieri” concluse, puntando uno sguardo azzurro tanto freddo sul suo interlocutore che avrebbe potuto pugnalarlo.

    Non ebbi neanche il tempo di riflettere sui lupi – sicuramente gli stessi che avevamo incrociato anche noi - ed in che modo fossero serviti a coprire chissà cosa, che un’altra voce rispose alla prima.
    “Come posso smetterla?” disse in tono ansioso l’altro uomo; avrà avuto all’incirca la mia età, ed aveva capelli spettinati castani ed occhi grigi. Aveva un viso molto delicato, spaventato, preoccupato. Come se fosse un piccolo cerbiatto inseguito da una schiera di cacciatori. La sua preoccupazione mi mise in allerta ancora di più, spingendomi ad appiattirmi contro la parete all’ingresso del corridoio in cui ci trovavamo. “Mia sorella ------ andrà in sposa a Lord ------. Sapevo che l'avrebbero costretta a unirsi a uno di loro... ma proprio lui?!? Proprio l'uomo che mi ha portato qui!”

    Mi stavano piovendo addosso molte informazioni parziali che non riuscivo a collegare rapidamente. “Uno di loro?”, pensai, con un brivido lungo la schiena. Qualcosa mi risuonò dentro, lasciandomi propenso a pensare che quei ‘loro’ non fossero esponenti di una famiglia rivale, avversari politici o nemici di sorta. Qualcosa mi diceva che si trattasse di qualcuno della stessa risma del Re del Tempo, e quel giovane doveva aver pagato lo scotto della loro conoscenza essendo costretto a vivere e servire nel Castello. Per di più, la sua preoccupazione per la sorella era così sentita da confermare i miei sospetti. Forse dopo gli incontri del giorno precedente ero portato a vedere gli stessi pericoli ovunque, anche quando non era necessario, ma le parole con cui io e l’Ufficiale eravamo stati spinti a partire per il Nord mi inchiodavano a quelle preoccupazioni.

    Non conoscevo nessuno dei due uomini, ma avrei più che volentieri parlato con il giovane dei due per saperne di più. Non avevo colto il nome della sorella o quello del suo promesso sposo, e la cosa mi frustrava. In un’altra circostanza mi avrebbe persino portato a schioccare la lingua, infastidito, ma mi frenai.

    “Shhhh!” intimò l’uomo dai capelli neri, e mi morsi le labbra, temendo che lo zittisse per sentire meglio cosa li circondasse.

    “Tieniti per te i tuoi affari, se non vuoi peggiorare la situazione! Lo sai come va a finire con loro...”

    Lasciai andare l’aria che stavo trattenendo nei polmoni, lentamente. Stavolta persino il primo uomo sembrò allarmato, quasi come se quei ‘loro’ potessero essere in ascolto in quel preciso istante e punire il giovane per la sua preoccupazione e la sua frustrazione. Qualcosa mi si mosse al centro del petto, un’empatia verso il giovane che si sentiva impotente davanti alla sorte di sua sorella. L’altro cavaliere sembrava sapere molte cose, ed era persino andato in soccorso del giovane a modo suo – sebbene non capissi in che modo quel branco di lupi avrebbe mai potuto essere di alcun aiuto – eppure gli stava semplicemente suggerendo di lasciar perdere. Non era abbastanza, lo leggevo sul volto del giovane, e non sembrava neanche giusto. Forse saggio, però?

    Non riuscivo proprio a figurarmi come attaccare il signor Winbringer, Echo ed il cartografo fosse di alcun conforto per quel cavaliere preoccupato, tanto più che non pensavo nessuno di loro coinvolto in alcun matrimonio. C’era decisamente qualcosa di più da scoprire, ed il mio istinto mi spingeva verso il giovane uomo. Il più maturo dei due sapeva quanto e forse di più, ma non si sarebbe sbottonato tanto quanto avrebbe potuto fare un fratello disperato. Ad ogni modo, nessuno dei due avrebbe parlato volentieri se si fossero resi conto d’essere stati spiati.

    Mossi qualche passo indietro e rilasciai le briglie di controllo sulla luce delle torce, cercando di intercettare lo sguardo di Curtis, lanciandogli uno sguardo di intesa. Alzando intenzionalmente la voce per farmi sentire anche dai due uomini nel mezzo del corridoio, mi rivolsi al signor Winbringer, fingendo di non aver udito nulla e di essere appena arrivato ad imboccare quel corridoio.

    “Venite per di qua, signor Winbringer. Credo che sia questo il corridoio per la stanza che ci hanno gentilmente offerto per la notte. Spero di incontrare uno dei cavalieri gentiluomini per non perderci in questo castello” , fingendo un’aria afflitta e muovendomi a passi svelti lungo il corridoio per non perdere i due uomini che bisbigliavano nella speranza di vincolare il giovane alla nostra compagnia.


    <div align="center"><div style="border: 3px solid rgb(147, 101, 255); width:610px; float: justify; text-align:center; font-size: 15px; line-height:25px; font-family: Arial; padding-left: 5px; padding-right: 5px">
    Scheda Elay

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    100%-10%=90%

    Equipaggiamento:
    Licht - Spada in acciaio temprato | Cintura con all’esterno una tasca orizzontale in cui può inserire un contenitore per la sanguigna | Filtro ermafrodita | Pozione dell’amicizia

    Abilità Passive:
    Mindfuck-alert (Auspex) | Radar (Auspex) | Soulfeeling (Auspex spiritico) | Brighteyes (resistenza spontanea a luci molto intense)

    Abilità Attive:
    Beneficio del buio (Manipolazione della luce per generare una semisfera di buio a partire da sé stesso in un raggio massino di 7 metri) – Consumo medio
     
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    Vedere l’abitudine di queste persone nel cambio ronda li faceva sembrare tutti degli automi, quasi come se il momento di riposo non fosse altro che una spunta da mettere su una lista di cose da fare durante la giornata. Per quello per cui ci trovavamo lì vedere questa routine mi mise ancora più in guardia visto che per quelle persone la vista di qualcosa fuori dalla loro abitudine li avrebbe resi più attenti ai nostri comportamenti.

    ”..é così che quella famiglia andò in rovina, purtroppo non potei fare nulla più per loro se non assicurare un posto alla piccola all’accademia di belle arti” raccontai la storia di una famiglia particolarmente sfortunata per cercare di non allertare le poche guardie vicine poichè parlammo a bassa voce per troppo tempo.

    Dopo un po’ restammo soli nella stanza ad ascoltare un profondo silenzio che non volli interrompere. In questo momento chiunque avrebbe potuto sentirmi se avessi parlato.
    Vidi Elay allontanarsi e così lo seguii finché le mie orecchie udirono delle parole.
    -Questa v---a ti ho co--rto le spalle --- ---- lupi, ma devi concentrarti, se -- -- ---- cavare qui--Smettila -- pensare alla lettera di ----.
    -Come posso ---------?--Mia sorella ------ andrà in sposa a ---- ------. Sapevo che l'avrebbero costretta - ------- - -------- di loro... ma ------- lui?!? Proprio -'---- che mi ha ------- qui!
    -Shhhh!- -Tieniti per te - ---- ------, se non vuoi ---------- -- situazione! Lo sai come va a finire --- loro...

    Non riuscii a sentire molto perchè mi trovavo poco lontano da Elay, non volevo rischiare di fare rumore, avrei aspettato che lui mi avesse ragguagliato sulla situazione. Dal poco che ho sentito sembrava che uno dei due stesse aiutando l’altro.
    Vidi Elay fare qualche passo indietro, forse perchè aveva paura di farsi scoprire. Si girò verso di me e cercò di comunicarmi qualcosa con lo sguardo, per uscire da quella situazione avremo dovuto mentire e far finta di essere appena arrivati, così avrei iniziato ad imbastire un bel discorso con un altro racconto fingendo di stare già a metà del racconto ma Elay mi anticipò.
    “Venite per di qua, signor Winbringer. Credo che sia questo il corridoio per la stanza che ci hanno gentilmente offerto per la notte. Spero di incontrare uno dei cavalieri gentiluomini per non perderci in questo castello”
    ”Ah questo? Pensavo che di qua era la direzione dei bagni. In effetti un bel bagno caldo non sarebbe da buttar via adesso”
    Dissi accomodando le parole di Elay affrettandomi a camminargli di fianco.

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    Energia:
    100%


    Abilità:
    Trucchi del Mestiere:
    Data la sua esperienza da emissario e le spiccate abilità personali in campo sociale, tali da renderli particolarmente carismatico a prima vista, Curtis Winbringer ha imparato negli anni molte tecniche di persuasione, ragion per cui sarà per lui abbastanza semplice rendersi conto di esserne diventato bersaglio. Gli risulterà -ad esempio- quasi naturale intercettare bugie pronunciate coscientemente (senza utilizzo di tecniche attive) allo stesso modo di come gli capita di fare lui stesso, o di scoprire vere e proprie illusioni o tentativi di imposizione mentale. Non gli sarà comunque possibile per lui comprendere con precisione in cosa esattamente l'offensiva ricevuta consista. [Malia passiva di carisma: 5pt + Mindfuck-Alert passivo: 5pt + Lie Detector: 5pt + Spara-Balle passivo: 5pt + Trick Detector: 5pt]


     
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    Raccogliere informazioni è qualcosa che fa parte della vita di Augustus.
    In primis come studioso, ha sempre cercato, voluto e sperato di conoscere sempre più, come il 33 scarnificato sul suo corpo, è un monito ed una missione di vita.
    Ha ricoperto il ruolo di Comandante Rosso, capo delle Spie di Laputa, cosa che gli ha permesso negli anni di acuire i suoi sensi e le sue abilità di raccolta di informazioni. In questo lo Numerologia è stato un grande vantaggio. Anche ora che il suo corteo spiritico è ancora a lutto e continua non bisbigliargli nulla.
    Chiacchierando con i colleghi, in ogni caso, sembra che tutti concordino su quanto fare. Sarà una missione lenta, una lunga partaita a scacchi dove cercheranno di raccogliere informazioni come fossero briciole di pane. Alla fine di tutto dovranno avere una bella pagnotta a loro disposizione e di tutto la Hush.
    Nel silenzio della notte, però, giungono rumori sinistri di una conversazione. Forse le ocse saranno assai più rapide del previsto.
    Il Numerologo rapidamente si desta e si solleva dalla sua posizione avvicinandosi all'uscita dalla stanza da pranzo, accompagnato dai colleghi. Per quanto i suoi spiriti siano silenziosi, fanno il loro dovere e gli garantiscono un resoconto preciso delle parole dei due uomini. A dispetto degli altri riesce a cogliere qualche parola in più. Una situazione interessante, senza dubbio. Fazioni nelle fazioni. Spie all'interno del cavalierato? Possibile, non da escludere.
    La situazione si complica e non può che annuire ad Elay. E' necessario avvicinarsi per poter ottenere maggiori informazioni e cosa più importante guardare in faccia questi figuri. Devono registrare chi sono e cosa vogliono, e solo guardandoli potrà comprendere anche i legami che li stringono reciprocamente. Non solo, sarà semplice comprendere chi sono i "loro" e quindi le fazioni presenti.
    Lasciando avanzare i due colleghi, facendo da esploratori, il Numerologo si vuole preparare al meglio. Richiama a sè uno degli spiriti del suo corteo a cui versa un adeguato obolo di energia, senza esagerare ma sufficiente per rendere la conversazione con il duo sconosciuto qualcosa di più affrontabile e semplice, vuole sperare. Lascia che lo spirito si cibi della sua energia e quando sarà sazio, avanza con i due colleghi.
    Sicuri che sia da questa parte?
    Aggiunge raggiungendoli e cercando di attivare una delle rappresentazioni più recenti delle sue abilità. Lo spirito dovrebbe traslare sul piano materiale come una specie di nebbiolina che investendo i presenti li suggestiona mostrando il Numerologo come se fosse una persona affidabile ed i cui interessi vanno necessariamente ascoltati. L'obolo versato è ridotto, non vuole che sia una malia forte e riconoscibile, ma semplicemente una spintarella per favorire la raccolta, la prima raccolta.
    Oh!
    Il riccioluto avanza formando un trio ed intercettando i due cavalieri che studia con attenzione, in particolar modo i loro legami.
    Prodi cavalieri, temo che ci siamo persi per il castello. Sapreste aiutarci?
    Domanda per poi aggiungere l'esca adatta, supportata dai suoi spiriti.
    Abbiamo interrotto qualcosa? Stavate forse parlando di questioni importanti, non vorremmo disturbare!


    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi (x10), Cocoguyan (x1), Tarlo di Kleptein (x2), Lacrima del Re (x1), Anatema dei Numi, Orologio dell’Eterno Ritorno
    Mana: 110-10= 100%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Sussurri - Auspex spiritico, udito e dei legami nel raggio di 30 metri
    Figlio dei Numeri - Istant Casting ed aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione delle invasioni psioniche ed illusorie
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri
    Condivisione Spiritica - Immunità al dolore ed alle malie
    Continuità Spirituale - Telecinesi e cast dai tarocchi
    Velo dell'Anima - Visioni
    Lettura dell’Anima - Radar bugie e Telepatia
    Corazza spiritica - Armatura naturale, PU Resistenza, Levitazione
    Mazzo di tarocchi - Tasca dimensionale

    Attive
    ۸ Numerologia: 40, Compimento
    Attraverso lo studio delle pratiche occulte Augustus è divenuto padrone di una strana arte magica che sfrutta contemporaneamente la manipolazione della materia, degli spiriti e della mente.
    Richiamando a sè uno spirito e bisbigliandogli il numero quaranta Augustus è in grado di plasmare lo spirito secondo quelli che sono i dettami associati al numero.
    Quarta è il numero del ciclo che si ripete e che giunge al suo Compimento. Lo spirito viene forgiato attraverso i sigilli alchemici e plasmato attraverso la manipolazione mentale al fine di trasferirlo temporaneamente nel piano materiale. Lo spirito appare come fosse una nebbia che circonda il Numerologo che viene investito del potere spirituale del compimento. Nella pratica tutti coloro che si trovano nel raggio d’azione, proporzionale all’obolo versato allo spirito (5m x basso, 7m x medio, 10m x alto, 15m x critico) saranno investiti da visioni mistiche che vedono il Numerologo come fosse una divinità da adorare e servire.
    Tipologia: Attiva (attacco psionico)
    Consumo: Variabile Medio
    Durata: Uno o due turni Due turni (Un Basso per turno)

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    Sala Centrale - Sede dei Cavalieri del Koldran.
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    “Venite per di qua, signor Winbringer. Credo che sia questo il corridoio per la stanza che ci hanno gentilmente offerto per la notte. Spero di incontrare uno dei cavalieri gentiluomini per non perderci in questo castello”
    ”Ah questo? Pensavo che di qua era la direzione dei bagni. In effetti un bel bagno caldo non sarebbe da buttar via adesso”
    Fingendo saggiamente di star semplicemente percorrendo quei corridoi spogli e freddi per faccende personali, il gruppo di stranieri si avvicinò agli unici soldati presenti nelle immediate vicinanze; costoro si erano precedentemente appartati per non farsi scoprire, e fu proprio questa la ragione per cui -quando li videro- s'irrigidirono per pochi attimi, giusto il tempo di capire se i loro ospiti avessero sentito o meno qualcosa della conversazione.
    Oh! Prodi cavalieri, temo che ci siamo persi per il castello. Sapreste aiutarci?
    Abbiamo interrotto qualcosa? Stavate forse parlando di questioni importanti, non vorremmo disturbare!

    Augustus suggerì la seconda ipotesi, ed entrambi i soldati parvero rilassarsi... per quanto potessero apparire "rilassati" dei guerrieri nordici di tutto rispetto.

    -In verità, si... rispose il più giovane ed ansioso, all'unisono dell'altro, che però affermò l'esatto contrario -...No. Non ci disturbate.
    Seguì un silenzio particolarmente teso ed occhiatacce reciproche fra i due, che evidentemente erano rimasti ciascuno sulle proprie posizioni, qualunque cosa si fossero detti. Prese allora la parola il più anziano, imponendosi con rapidità e maestria in quell'enigmatico confronto e costringendo l'altro a tacere.

    -Scusateci, il mio compagno Hans è particolarmente affaticato dalla ronda. Andrà a riposare immediatamente, così che domattina possa svegliarsi pieno di energie e buoni propositi.
    L'affermazione suonò chiaramente come un ordine, ed il giovane Hans dovette abbassare il capo davanti all'autorità. Con lo sguardo torvo di un randagio ringhiante, si congedò con un rapido gesto del capo, per poi girare i tacchi e chiudersi la porta alle spalle. Dunque, quella doveva essere la sua camera: al pian terreno, separata dall'ingresso solo da qualche altra porta. La sua era stata perfino personalizzata con l'incisione di una stella a cinque punte rivolta verso l'alto ed inscritta in una circonferenza, ammesso che l'avesse effettivamente disegnata lui, magari con l'intento di distinguerla da tutte le altre.
    -Immagino siate diretti nell'ala riservata agli ospiti: vi prego di seguirmi.

    Turno 4
    Ottenete delle informazioni:
    1. Hans e l'uomo che ha deciso di accompagnarvi in camera non sembrano andare d'accordo su qualcosa.
    2. La posizione della camera di Hans, ben distinguibile dalle altre per un'incisione sulla porta di legno a forma di stella a cinque punte, rivolta verso l'alto ed inscritta in un cerchio.
    3. Il vostro accompagnatore appare tanto cauto quanto volenteroso di vedervi sparire nelle vostre stanze.


    A questo punto, avete tre scelte:
    a) potete parlare,
    b) potete agire in qualche modo,
    c) potete scegliere di rimanere in silenzio.

    Non c'è bisogno di accordarsi: il primo che posta sarà il primo a compiere un'azione (a livello di tempistiche), e gli altri dovranno adeguarsi.
    Nel caso scegliate il percorso "C", potete terminare il turno dicendo che l'uomo vi ha accompagnati alla vostra porta, dove vi lascerà soli appena sarete entrati. A quel punto potrete già anticipare le vostre intenzioni per la mossa successiva.

    NB: da questo momento in poi, è possibile "saltare" il turno, chiedendolo in bacheca, nel caso non abbiate niente da dire o fare, o non sappiate che aggiungere. Occhio, però: pochi post possono portare a un punteggio basso per il singolo giocatore (per ottenere i molti EC riservati alle quest con più giocatori e i due punti -anziché uno- del conto, son necessari almeno 9 post totali, e voi non sapete quando si arriva alla chiusura, che dipende pure dalle scelte che fate).

    Postare entro il: 23 Febbraio, ore 23:59.
    In caso di ritardi o domande, sapete dove trovarmi.

     
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    Almeno adesso hanno un nome a cui appellarsi, per le future ricerche e cosa ben più importante anche una stanza, ben segnata e siglata da una stella, eventualmente da esplorare. Infatti il Numerologo cerca di sporgersi il più possibile e meglio osservare l'interno di quest'ultima. Ha abilità utili allo scopo e non teme certo di utilizzarle. Prima scoprono qualcosa di utile, prima possono andare via, prima può dedicarsi ad Asmodeus e quel folle psicopatico che gira per Laputa e vuole sposare la sua Drusilia.
    Oh, siamo stati piuttosto sgarbati, a quanto pare.
    Aggiunge fingendo delle scuse ed osservando meglio il duo che ha davanti a sè. Non sono parenti, i suoi spiriti sono bravi a cogliere parentele e simili, piuttosto sembrano compagni. In conflitto per un qualche matrimonio. Anzi, a ben studiare il legame che hanno i due, e paragonandolo con gli altri commensali gli sembra che sia del tutto identico agli altri soldati trovati in giro. Eppure era convinto che stessero in qualche modo complottando.
    Messer Hans, è stato un piacere fare la sua conoscenza. Spero di poterla vedere presto.
    Calca su quest'ultima frase, sfruttando il beneficio dato dai suoi spiriti, in particolare per spingere, in un prossimo futuro, il caro Hans a ricercare il Numerologo per una chiacchierata. Gli basta parlare, conoscere e potrà dirsi contento. Non conoscendo le abilità dei cavalieri, poi, deve stare anche molto attento a mentire apertamente. Sono ospiti in una fortezza stranira, ci metterebbero molto poco a fare la fine di un topo in gabbia. E francamente ha già abbastanza problemi per doverne cercare di altri. Per quanto, pare, che i due non siano in grado di cogliere bugie o li avrebbero già scoperti.
    Si limita poi ad annuire alle parole del senza-nome sulla destinazione del loro viaggio. Che ci sia un'ala riservata agli ospiti, è una novità. Segue il cicerone e fa cenno al magnifico duo di seguire la guida. Se ne sta qualche istante in silenzio, per poi cominciare.
    Lei è il Cavaliere?
    Domanda semplice e banale, si comincia sempre dai nomi.
    Il mio nome è Magister Asensi e questi sono i miei compagni. Dei suoi colleghi, estremamente premurosi, si sono presi cura di noi in una tempesta, ci hanno addirittura salvato dall'attacco di alcuni non-morti.
    Una breve pausa.
    Il lavoro che fate e la missione che avete scelto per le vostre vite vi fa un grande onore. Sono veramente cuorioso di conoscere come questa fiamma abbia attecchito nei vostri animi!
    Anzi, immagino che il Signor Winbringer raccoglierebbe con grande gioia un simile racconto per aggiungerlo al suo copioso volume di avventure da raccontare, no?

    Cerca di sfruttuare l'influenza dei suoi spiriti e quindi la malia naturale che lo circonda e che spinge gli altri ad assecondarlo per ottenere qualche altra informazione sul figuro e sul suo passato. Spera in una manforte, coreografica, del duo di ombre. Devono oliare questi vecchi e gelidi ingranaggi se vogliono ottenere qualcosa.

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    Richiamando a sè uno spirito e bisbigliandogli il numero quaranta Augustus è in grado di plasmare lo spirito secondo quelli che sono i dettami associati al numero.
    Quarta è il numero del ciclo che si ripete e che giunge al suo Compimento. Lo spirito viene forgiato attraverso i sigilli alchemici e plasmato attraverso la manipolazione mentale al fine di trasferirlo temporaneamente nel piano materiale. Lo spirito appare come fosse una nebbia che circonda il Numerologo che viene investito del potere spirituale del compimento. Nella pratica tutti coloro che si trovano nel raggio d’azione, proporzionale all’obolo versato allo spirito (5m x basso, 7m x medio, 10m x alto, 15m x critico) saranno investiti da visioni mistiche che vedono il Numerologo come fosse una divinità da adorare e servire.
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    Base dei Cavalieri del Koldran.
    Presidio Settentrionale, Endlos.



    Sia il signor Winbringer che l’Ufficiale Asensi risposero con prontezza alle mie parole, quasi come se il discorso di poco prima accanto al fuoco ci avesse resi in modo insperato una macchina ben assemblata e perfettamente funzionante. Si unirono accorati alla richiesta di aiuto in un modo sufficientemente convincente da non smascherarci. Non ricordavo di averli visti attorno a noi al tavolo, e forse fu un bene: avrei probabilmente messo in dubbio il nostro scarso senso dell’orientamento, se fossi stato nei loro panni. Sembravano però non sapere nient’altro di noi se non che fossimo forestieri, e le nostre parole caddero su di loro come una leggera pioggia d’estate piuttosto che come la gelida tormenta che avvolgeva il castello.

    “Abbiamo interrotto qualcosa? Stavate forse parlando di questioni importanti, non vorremmo disturbare!” fece Asensi. Trattenni appena il fiato, conscio del fatto che stavamo davvero interrompendo qualcosa, dissimulando la tensione in un sorriso accennato alle scuse velate dell’Ufficiale.

    “In verità, .”
    No, non ci disturbate.”

    A quella dissonanza sollevai un sopracciglio, fissando il mio sguardo di ghiaccio sul giovane uomo. Nonostante i bisbiglii e l’accortezza nel voler restare soli a fare i loro discorsi, sembrava che la sua sofferenza lo spingesse ad essere incauto. Non sembrava certo tipo da mordersi la lingua; oltremodo sciocco. Non riuscii a capire se fosse più desideroso di condividere le sue preoccupazioni con quante più persone possibile o se il suo ”Sì” fosse un invito a togliere in fretta il disturbo arrecatogli dalla nostra presenza.

    “Oh, siamo stati piuttosto sgarbati, a quanto pare.”

    “Non era certo nostra intenzione”, dissi con un tono piatto, tenendo gli occhi fissi sul giovane. Non c’era sul mio viso segno di costrizione o dispiacere, quanto una sottile curiosità. Forse le mie scuse sarebbero suonate poco sincere, ma tutt’al più sarei apparso offeso dalla risposta del giovane. Dopotutto la copertura doveva servire a farci avere informazioni in più, ed era bene che l’uomo preoccupato sapesse che all’interno del castello ci fosse qualcuno interessato a capire cosa lo turbasse al punto di non preoccuparsi di risultare rude nei confronti di alcuni ospiti con le sue risposte.

    Dopo qualche istante di esitazione il più maturo dei due prese la parola.

    “Scusateci, il mio compagno Hans è particolarmente affaticato dalla ronda. Andrà a riposare immediatamente, così che domattina possa svegliarsi pieno di energie e buoni propositi.”

    “In tal caso, non c’è nessun bisogno di scusarvi, Sir” , gli risposi, stavolta con lo sguardo rivolto verso di lui. “È comprensibile che dover aiutare degli stranieri dopo una giornata estenuante possa essere... fastidioso , aggiunsi, guardando ancora in direzione del ragazzo. Non sembrava affatto colpa della ronda o della stanchezza del lavoro. Cosa aveva reso davvero così difficile la sua giornata?

    “Messer Hans, è stato un piacere fare la sua conoscenza. Spero di poterla vedere presto.”

    Il ragazzo girò rabbiosamente su se stesso, prendendo a stento commiato prima di entrare nella porta vicina. Annotai mentalmente non solo la posizione della camera, quanto anche il simbolo inciso sulla porta. Era strano, eppure familiare. Non riuscivo davvero a ricordare dove lo avessi visto, ma qualcosa avrebbe pur dovuto significare. Ad ogni modo, il ragazzo aveva dovuto ingoiare un rospo così indigesto che se non fosse stato già preoccupato sicuramente ci avrebbe pensato l’ira del momento a tenerlo sveglio, ancora per un po’.

    Un’idea malsana mi attraversò la mente come un lampo. E se fossimo stati sorvegliati da lì in poi? L’uomo sembrava non gradire inferenze esterne nelle sue faccende, ed era probabile che non avremmo potuto lasciare i nostri alloggi, una volta arrivati lì. Per lo meno, non con tanta facilità e non con la scusa di esserci nuovamente persi. Uno strano presentimento mi diceva che non avremmo rivisto Hans tanto presto.

    Ogni fibra del mio essere gridava affinchè entrassi nella camera del giovane, ma dopo il cenno dell’Ufficiale costrinsi i miei passi a seguire l’uomo che ci faceva strada nel corridoio, prendendo mentalmente nota del percorso da fare per tornare indietro e cercando di restare in coda al nostro piccolo drappello. Mi slacciai con un gesto fluido e silenzioso il mantello, lasciandolo soltanto poggiato sulle spalle.

    “Lei è il Cavaliere...?” chiese l’Ufficiale prima di presentarci.

    Lasciai scivolare il mantello lungo la schiena con un leggero movimento delle spalle. Si afflosciò sul pavimento con un tonfo leggerissimo.

    “Il mio nome è Magister Asensi e questi sono i miei compagni. Dei suoi colleghi, estremamente premurosi, si sono presi cura di noi in una tempesta, ci hanno addirittura salvato dall'attacco di alcuni non-morti.”

    Ringraziai mentalmente l’Ufficiale per non aver fatto apertamente il mio cognome, nella speranza che il nome della mia famiglia non mettesse sul chi vive l’uomo che ci stava guidando all’interno della base. Ad ogni passo che facevamo la mia scusa diventava più credibile.

    “Il lavoro che fate e la missione che avete scelto per le vostre vite vi fa un grande onore. Sono veramente cuorioso di conoscere come questa fiamma abbia attecchito nei vostri animi! Anzi, immagino che il Signor Winbringer raccoglierebbe con grande gioia un simile racconto per aggiungerlo al suo copioso volume di avventure da raccontare, no?”

    Meraviglioso! Uno dei soliti fiumi di parole del Signor Winbringer avrebbe sicuramente distratto a regola d’arte il Cavaliere.

    “Perdonatemi, Sir, temo di aver lasciato indietro il mio mantello”, dissi con una finta aria preoccupata ed imbronciata. “Vado a recuperarlo”, continuai con un sospiro seccato.

    “Andate pure avanti, credo di saper ritrovare la strada; a quanto pare avevo ragione nel dire ai miei compagni di viaggio che questa fosse la direzione corretta per i nostri alloggi”, aggiunsi con un sorriso rassicurante, già pronto a fare dietro front.

    “E raccontate a cuor leggero la vostra storia anche senza di me, sono certo che il Signor Winbringer me ne farà un dettagliato resoconto”, conclusi, prima di sparire nuovamente nel corridoio da dove eravamo venuti.


    <div align="center"><div style="border: 3px solid rgb(147, 101, 255); width:610px; float: justify; text-align:center; font-size: 15px; line-height:25px; font-family: Arial; padding-left: 5px; padding-right: 5px">
    Scheda Elay

    Legenda colori:
    “Parlato”
    “Pensato”
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    « In verità, .»
    « No, non ci disturbate.»

    Mostrai un involontario sorrisetto su un solo lato delle mie labbra nell’attimo di silenzio imbarazzante che si era creato dopo le due affermazioni. La discrepanza tra le risposte rivelò più di quanto volessero. Se l’avessi giocata bene avremmo potuto scoprire di più.
    Vedere il giovane fra i due cavalieri entrare in stanza senza controbattere dimostrava la “catena di comando”.

    «Immagino siate diretti nell'ala riservata agli ospiti: vi prego di seguirmi.»

    Guardandolo mi sembrò molto irritato dalla situazione, provavo piacere nel pensare che avrebbe voluto accompagnarci alla nostra ala senza scambiarci una parola ma questo non sarebbe mai potuto accadere. Trovandomi alle spalle di Asensi e del cavaliere vidi Elay slacciarsi il mantello. Il pensiero che lo avesse fatto per il troppo caldo scomparve quando manteneva il mantello ancora appoggiato su di sé.

    «Lei è il Cavaliere? »

    Iniziò Asensi chiedendo subito il nome ma nessuno si era ancora presentato, Elay fece cadere il mantello così feci dei passi svelti in avanti e mi presentai prima che il Cavaliere potesse rispondere per farlo sentire più a suo agio a dirci il suo nome ed attirare l’attenzione su di me.

    «Piacere di conoscerla, sono Curtis Winbringer»

    Asensi proseguì mantenendo l’attenzione su di se.
    «Il lavoro che fate e la missione che avete scelto per le vostre vite vi fa un grande onore. Sono veramente cuorioso di conoscere come questa fiamma abbia attecchito nei vostri animi! Anzi, immagino che il Signor Winbringer raccoglierebbe con grande gioia un simile racconto per aggiungerlo al suo copioso volume di avventure da raccontare, no?»

    Stavo per rispondere alla gradita osservazione di Asensi ma mi anticipò Elay

    « “Perdonatemi, Sir, temo di aver lasciato indietro il mio mantello...”»
    Finalmente il piano di Elay venne a galla.
    « “...e raccontate a cuor leggero la vostra storia anche senza di me, sono certo che il Signor Winbringer me ne farà un dettagliato resoconto”»

    «Ma certo...»
    Feci un cenno di assenso con la testa.
    «... sono ben curioso di conoscere la vostra storia, cosa ha portato alla scelta di tale dedizione, i vostri pensieri, i vostri timori se mai ne avete avuto qualcuno. Guardando queste mura mi sono ricordato di quando un naufrago mi raccontò la sua storia. Era un soldato della sua terra e con dedizione serviva il suo paese...» Continuai questa bellissima storia cercando in tutti i modi di non farmi interrompere.
    «... e così quest’uomo dopo tutto quello che aveva fatto per la patria fu ripagato con la pena di morte semplicemente per aver fatto ciò che riteneva più giusto, ovvero salvare delle vite. La sua storia fu toccante, il fatto che un giorno abbia visto una specie di luce e si sia ritrovato ad Endlos gli ha fatto credere che una qualche entità gli abbia dato una seconda possibilità per le scelte che aveva fatto. Degli eventi avevano portato anche un mio caro amico a vivere delle nefandezze che lo hanno spinto a dover prendere delle scelte morali...»
    Continuai la storia del mio amico
    «...e quindi scelse di ribellarsi all’autorità per salvare le persone a lui care. Lei cosa sceglierebbe se si trovasse di fronte alla scelta di dover salvare qualche innocente ma questo la porterebbe in carcere o peggio?»
    Domandai al Cavaliere non accorgendomi di quanta strada avessimo effettivamente fatto. Mi guardai attorno per vedere se fossimo giunti a destinazione.



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    Abilità:
    Trucchi del Mestiere:
    Data la sua esperienza da emissario e le spiccate abilità personali in campo sociale, tali da renderli particolarmente carismatico a prima vista, Curtis Winbringer ha imparato negli anni molte tecniche di persuasione, ragion per cui sarà per lui abbastanza semplice rendersi conto di esserne diventato bersaglio. Gli risulterà -ad esempio- quasi naturale intercettare bugie pronunciate coscientemente (senza utilizzo di tecniche attive) allo stesso modo di come gli capita di fare lui stesso, o di scoprire vere e proprie illusioni o tentativi di imposizione mentale. Non gli sarà comunque possibile per lui comprendere con precisione in cosa esattamente l'offensiva ricevuta consista. [Malia passiva di carisma: 5pt + Mindfuck-Alert passivo: 5pt + Lie Detector: 5pt + Spara-Balle passivo: 5pt + Trick Detector: 5pt]

     
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    Storm Winds - Bloodshed Brothers
    YAYoePY

    Sala Centrale - Sede dei Cavalieri del Koldran.
    Presidio Settentrionale, Endlos.

    POV: Augustus.

    Nell'allungare il capo verso la camera del nordico, Augustus non avrebbe visto altro che un letto di legno semplice e privo di pretese, posto vicino ad un baule molto grosso ed in grado di contenere comodamente uno spadone a due mani, su cui era posata una lanterna spenta. Nulla di troppo diverso dal semplice giaciglio di un comune soldato.
    Ciò nonostante, un sesto senso stuzzicò le percezioni del Pastore di Anime, ed alla fredda apparenza si sovrapposero delle immagini traslucide; come un fantasma apparve lì seduto un Hans decisamente più giovane. Fissava in basso, con gli occhi ricolmi di lacrime, ma non pronunciava una sillaba, forse per mantenere -un po' fanciullescamente- un'aria da "vero soldato". Era da solo ed in silenzio a piangere, con il bagaglio malamente posato di fianco al baule, ancora da ordinare nella sua nuova dimora, quindi non fu possibile dedurre quale fosse il motivo del malessere. Sulle braccia scoperte -però- erano evidenti all'altezza del polso delle zone allividite. Come se avesse portato delle manette, o fosse stato legato con dei cappi belli stretti per un bel po' di tempo.

    POV: tutti.

    Oh, siamo stati piuttosto sgarbati, a quanto pare.
    “Non era certo nostra intenzione”
    Gli stranieri parlarono, per poi lanciare comunque delle frecciatine, che -purtroppo- non furono accolte da alcuna reazione in particolare, fino alla sparizione di Hans dietro alla propria porta.
    Lei è il Cavaliere?- iniziò Augustus -Il mio nome è Magister Asensi e questi sono i miei compagni. Dei suoi colleghi, estremamente premurosi, si sono presi cura di noi in una tempesta, ci hanno addirittura salvato dall'attacco di alcuni non-morti.
    «Piacere di conoscerla, sono Curtis Winbringer»
    -Oddvar Von Leukos.
    La risposta dell'uomo giunse senza troppe cerimonie. In realtà fu privo di grazia ed accoglienza, a tratti burbero, anche se -in verità- non disse nulla di sbagliato o scortese.

    Il lavoro che fate e la missione che avete scelto per le vostre vite vi fa un grande onore. Sono veramente cuorioso di conoscere come questa fiamma abbia attecchito nei vostri animi! Anzi, immagino che il Signor Winbringer raccoglierebbe con grande gioia un simile racconto per aggiungerlo al suo copioso volume di avventure da raccontare, no?
    Oddvar non avrebbe risposto immediatamente, concedendosi qualche attimo per scrutare il volto di Augustus, così simile a quello dei figli del Nord rispetto a quasi tutti gli altri stranieri presenti nel castello. Forse perché erano sempre state delle popolazioni un po' "chiuse", o forse -semplicemente- per il territorio inospitale che non permetteva particolari mescolanze, chiunque fosse nato a Nord condivideva i sottotoni freddi di occhi, pelle e capelli, l'aspetto caucasico ed i lineamenti leggermente più duri rispetto al vicino Est. Augustus non faceva alcuna eccezione, ovviamente.
    « “Perdonatemi, Sir, temo di aver lasciato indietro il mio mantello...”» aggiunse un Elay altrettanto nordico, e perfino più di Augustus, prima che Oddvar potesse rispondere « “...e raccontate a cuor leggero la vostra storia anche senza di me, sono certo che il Signor Winbringer me ne farà un dettagliato resoconto”»

    Non fu chiaro perché Oddvar lo lasciò andare così facilmente. Forse non sapeva come porsi, forse l'influsso di Augustus aveva iniziato a stordirlo in qualche modo... o forse -a stordirlo- era stata la parlantina di Curtis che, chiamato in causa, si lanciò in uno dei suoi monologhi senza farselo ripetere due volte.
    «Ma certo... sono ben curioso di conoscere la vostra storia, cosa ha portato alla scelta di tale dedizione, i vostri pensieri, i vostri timori se mai ne avete avuto qualcuno. Guardando queste mura mi sono ricordato di quando un naufrago mi raccontò la sua storia. Era un soldato della sua terra e con dedizione serviva il suo paese...»

    POV: Elay.

    Dopo tanta "sfortuna" incontrata nell'ultimo periodo della propria vita, nel momento in cui riuscì a disimpegnarsi dal gruppo, Elay avrebbe potuto immaginare che la sua ruota era sul punto di girare su occasioni più favorevoli. Sentì lentamente la voce di Curtis farsi sempre più lontana, ed il percorso rivelarsi completamente sgombro.

    Arrivò molto facilmente alla porta contrassegnata da quegli strani disegni. Ovviamente era chiusa. Dietro la soglia -però- avrebbe sentito chiaramente una sola anima corrispondente ad una sola presenza concreta muoversi ossessivamente avanti ed indietro per tutta la lunghezza della camera. Qualcuno era lì, ed era sveglio.
    Cosa avrebbe dovuto fare?

    POV: Augustus, Curtis.

    «... e così quest’uomo dopo tutto quello che aveva fatto per la patria fu ripagato con la pena di morte semplicemente per aver fatto ciò che riteneva più giusto, ovvero salvare delle vite. La sua storia fu toccante, il fatto che un giorno abbia visto una specie di luce e si sia ritrovato ad Endlos gli ha fatto credere che una qualche entità gli abbia dato una seconda possibilità per le scelte che aveva fatto. Degli eventi avevano portato anche un mio caro amico a vivere delle nefandezze che lo hanno spinto a dover prendere delle scelte morali...» continuava intanto l'ambasciatore, forte della sua abilità di prender parola e non lasciarla facilmente, sperando che -intanto- il compagno d'avventure fosse andato abbastanza lontano da non esser ripreso per dei ripensamenti di Oddvar «...e quindi scelse di ribellarsi all’autorità per salvare le persone a lui care. Lei cosa sceglierebbe se si trovasse di fronte alla scelta di dover salvare qualche innocente ma questo la porterebbe in carcere o peggio?»

    Oddvar, che più di una volta si era fermato, tentennando nella direzione di Elay, alla fine aveva ceduto ad ogni intento di fermare il visitatore, costringendo però il gruppo a fermarsi più volte. Per questo, quando Curtis finì la lunga storiella, di strada ne avevano percorsa ben poca. Non abbastanza per arrivare al loro dormitorio, almeno.
    -I soldati seguono sempre le regole: è l'unico modo per far funzionare una comunità- si limitò a rispondere, chiudendo bruscamente la questione, e non sarebbe stato chiaro -per persone diverse da Custis ed Augustus- capire quanto l'affermazione corrispondesse al suo pensiero. Sfortunatamente per Oddvar, entrambi gli interlocutori capirono subito quanto fosse falsa tutta quella fermezza nella decisione e palesemente chiaro il suo non volersi esporre. Nei confronti di Augustus -però- giunse finalmente la "magia" -Se siete nel giusto, vi prego di non immischiarvi. Ne va del nostro bene, e soprattutto del vostro... che potete vivere liberi e raggiungere serenamente la vecchiaia.
    A guidare quell'espressione fu una sorta di improvviso affetto verso il Numerologo, un'ingiustificato ed inaspettato legame, perfino agli occhi di Curtis, che forse non avrebbe capito immediatamente cosa aveva fatto l'Ufficale al soldato che li scortava.
    -Non fidatevi di nessuno, mio signore- disse il soldato, ancora più inaspettatamente -Nessuno che giunga da Najaza deve essere libero da ovvi e giusti sospetti.

    Turno 5
    Spero di aver scritto tutto chiaramente: in caso di domande o richieste di maggiore approfondimento riguardo qualcosa che ho accennato, potete contattarmi in privato.

    Augustus: la passiva "Velo dell'Anima" ti concede una visione del passato, che ho descritto nel pov destinato solo al tuo pg. Funziona anche "۸ Numerologia: 40, Compimento" sul soldato, che diventa curiosamente desideroso di proteggerti. La passiva di Lie Detector ti permette anche di capire che il tuo interlocutore sta parzialmente recitando la parte del soldato incorruttibile ed integerrimo.

    Curtis: la parlantina e l'aura di carisma ti permettono di dar modo al tuo compagno Elay di svignarsela senza alcun problema. La passiva di Lie Detector ti permette anche di capire che il tuo interlocutore sta parzialmente recitando la parte del soldato incorruttibile ed integerrimo.

    Elay: sei riuscito ad allontanarti con successo dal gruppo, raggiungendo senza alcun problema la camera di Hans. Nonostante la porta sia chiusa, senti una sola presenza all'interno muoversi freneticamente grazie all'auspex di radar, e fortunatamente quella sola presenza corrisponde ad una sola anima, cosa che senti chiaramente dalla tua passiva di percezione spiritica.

    NB: come detto precedentemente, è possibile "saltare" il turno, chiedendolo in bacheca, nel caso non abbiate niente da dire o fare, o non sappiate che aggiungere. Occhio, però: pochi post possono portare a un punteggio basso per il singolo giocatore (per ottenere i molti EC riservati alle quest con più giocatori e i due punti -anziché uno- del conto, son necessari almeno 9 post totali, e voi non sapete quando si arriva alla chiusura, che dipende pure dalle scelte che fate).

    Postare entro il: 21 Marzo, ore 23:59.
    In caso di ritardi o domande, sapete dove trovarmi.

     
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    Base dei Cavalieri del Koldran.
    Presidio Settentrionale, Endlos.




    L’Ufficiale Asensi ed il ciarliero Signor Winbringer parvero cogliere le mie intezioni ed assecondarle; un guizzo nello sguardo di Oddvar mi fece intuire che di certo non era uno sprovveduto, eppure mi lasciò tornare tranquillamente sui miei passi.

    Facevo fatica a dare dei meriti alla dea bendata, e continuai a passo svelto il mio cammino lungo il corridoio semi sconosciuto con ancora la tensione addosso a mozzarmi il respiro. Il mantello se ne stava acciambellato sul pavimento di pietra come un cucciolo abbandonato; lo tirai su con un gesto delicato e lo spolverai, sentendomi un po’ in colpa per il trattamento che avevo riservato all’ultimo dono ricevuto da mia madre. Lo risistemai sulle spalle, riconoscente che mi avesse ancora una volta servito bene; mi teneva al caldo e mi teneva al sicuro, e non avrei potuto chiedere di meglio.

    Le voci intanto si andavano allontanandosi, lasciandomi intendere che il drappello di uomini non si era fermato ad attendere il mio ritorno; probabilmente questo mi sarebbe costato una strigliata dall’Ufficiale ed un’intera serata di racconti per sdebitarmi dell’aiuto con Curtis, ma ne sarebbe valsa la pena.

    Appena dietro la porta intagliata un’anima in pena - e grazie al cielo, sola - faceva avanti ed indietro, misurando la stanza con passi cadenzati. Mi dispiaceva per quel giovane uomo, qualcosa in lui mi aveva fatto pensare a me stesso, al tormento che avevo provato in prima persona. Senza fermarmi troppo a riflettere per evitare di bruciare tempo prezioso, mi avvicinai all’uscio e bussai. Aguzzai le orecchie per cercare di sentire i suoni all’interno, dandomi dello sciocco per non averlo fatto prima che le mie nocche toccassero la porta.

    Probabilmente a quel suono avrei percepito la figura all’interno della stanza fermarsi, esitando un attimo. Avevamo portato via Oddvar da troppo poco tempo perchè il ragazzo potesse sperare in un suo ritorno, ma dato l’astio intravisto poco prima pensai che qualificarmi come qualcuno di diverso da Oddvar potesse darmi qualche chance in più di vedere quella porta aprirsi.

    “Sir Hans?” chiamai, con voce Chiara ma cercando di tenere il tono basso abbastanza da non far rimbombare la mia voce all’interno del corridoio.

    Mi avvicinai un po’ di più alla porta. “Avete bisogno di aiuto?” chiesi poi, senza mezzi termini, rendendo subito nota la mia intenzione di voler essere di supporto.

    Se il giovane avesse aperto o no la porta, avrei comunque continuato con una piccola giustificazione. “Mi siete sembrato turbato, poco fa. Volevo solo sincerarmi che steste bene.”


    <div align="center"><div style="border: 3px solid rgb(147, 101, 255); width:610px; float: justify; text-align:center; font-size: 15px; line-height:25px; font-family: Arial; padding-left: 5px; padding-right: 5px">
    Scheda Elay

    Legenda colori:
    “Parlato”
    “Pensato”
    Testo

    Energia 90%

    Equipaggiamento:
    Licht - Spada in acciaio temprato | Cintura con all’esterno una tasca orizzontale in cui può inserire un contenitore per la sanguigna | Filtro ermafrodita | Pozione dell’amicizia

    Abilità Passive:
    Mindfuck-alert (Auspex) | Radar (Auspex) | Soulfeeling (Auspex spiritico) | Brighteyes (resistenza spontanea a luci molto intense)

     
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    Presidio Settentrionale ● Endlos



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    Parole e parole uscivano dalla mia bocca ininterrottamente anche dopo che i passi di Elay erano ben lontani dall’essere uditi.
    La gola iniziò a seccarsi, mi annoiavo io stesso a sentire quei racconti ma comunque non potevo fare a meno di raccontarli in quella nottata inquieta all’interno del forte.
    Dovetti cedere la parola al soldato ma lo avrei lasciato con una domanda alla quale rispondere per occupare la sua mente.

    La risposta venne immediata per interrompermi definitivamente, avevo probabilmente colpito i nervi del soldato con tutte quelle parole, la cosa mi fece scattare una smorfia di sorriso al lato del labbro destro.
    -I soldati seguono sempre le regole: è l'unico modo per far funzionare una comunità-
    Una risposta politicamente corretta per non lasciare spazio a discussioni eppure la genuinità di questa risposta mi sembrò discutibile.
    Ma ero sorpreso del fatto che il dialogo non si interruppe bruscamente solo con quella frase.
    -Se siete nel giusto, vi prego di non immischiarvi. Ne va del nostro bene, e soprattutto del vostro... che potete vivere liberi e raggiungere serenamente la vecchiaia.
    -Non fidatevi di nessuno, mio signore, nessuno che giunga da Najaza deve essere libero da ovvi e giusti sospetti.-
    E così il nostro accompagnatore ci incoraggiò ad essere prudenti, il mio discorso fece effettivamente breccia nel signore del nord.

    Era ora di colpire il ferro finchè era caldo e così incalzai:
    «Il tempo di vivere liberi è finito per tutti, non solo per le persone del nord fintanto che delle forze a Najaza agiscono con poco riguardo per Endlos, pensate a quante famiglie del nord sono costrette a vivere di stenti. Mentre quelli distruggono tutto ciò che i saggi uomini del nord di un tempo hanno creato.»
    Dissi cercando di portare l’interlocutore a capire qualcosa di più, volevo vedere una qualche luce di riscatto negli occhi del guerriero. Fortunatamente rimasi sul generico così da lasciarmi uno spiraglio per poter tornare indietro.
    Diedi uno sguardo ad Asensi per cercare la sua approvazione ma ormai era troppo tardi, avevo già intenzione di spingermi oltre.
    «Siamo qui per capire di chi possiamo fidarci»
    Cercai attentamente di scrutarlo nei movimenti per capirne le intenzioni e per capire se con la sua risposta sarebbe stato completamente sincero.

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    Trucchi del Mestiere:
    Data la sua esperienza da emissario e le spiccate abilità personali in campo sociale, tali da renderli particolarmente carismatico a prima vista, Curtis Winbringer ha imparato negli anni molte tecniche di persuasione, ragion per cui sarà per lui abbastanza semplice rendersi conto di esserne diventato bersaglio. Gli risulterà -ad esempio- quasi naturale intercettare bugie pronunciate coscientemente (senza utilizzo di tecniche attive) allo stesso modo di come gli capita di fare lui stesso, o di scoprire vere e proprie illusioni o tentativi di imposizione mentale. Non gli sarà comunque possibile per lui comprendere con precisione in cosa esattamente l'offensiva ricevuta consista. [Malia passiva di carisma: 5pt + Mindfuck-Alert passivo: 5pt + Lie Detector: 5pt + Spara-Balle passivo: 5pt + Trick Detector: 5pt]


     
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