[H] Ospitalità

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    "Quando l'animo di un uomo appare indecifrabile, guarda i suoi amici".

    (Proverbio Giapponese)


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    Shiju, Capitale del Nishikaigan.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    Nonostante non primeggiasse per longevità o ricchezza fra i villaggi e le città dell'Ovest, Shiju -capitale del Nishikaigan- mostrava con fierezza a stranieri e sudditi accesissime tinte cremisi su muri, lanterne e colonnati, accostate al più discreto grigio delle strade in pietra o al verde delle tegole, che richiamava la vegetazione del paesaggio. Pur constatando l'evidente contrasto cromatico -assolutamente agli antipodi dei paesaggi sabbiosi del Sud a cui Michael era abituato- in ogni vicolo, edificio ed in ogni altro dettaglio di Shiju era otticamente ben percepibile un certo ordine dettato da linee e proporzioni, un'evidente austerità, molto diversa da -ad esempio- quella Laputense. Thory lo avrebbe facilmente notato: l'ordine di Laputa si fondava sull'armonia delle linee, quasi sempre tondeggianti e spesso caotiche, sia nelle mura che nelle innumerevoli cupole degli edifici più imponenti. Shiju era invece estremamente lineare ed intuitiva; nonostante fossero stranieri, sarebbero comunque riusciti a trovare facilmente la via per il mercato o -ad esempio- la bottega aperta di un fabbro.
    Non che servisse a molto: la loro guida proseguiva spedita, incurante -o forse abituato- della bellezza che li circondava. Poco distante, lo scheletro del Palazzo dell'ormai defunto Feudatario troneggiava semidistrutto a memoria del passato turbolento di quel Presidio. Per strada, numerosi erano gli uomini con katane alla cintola. Di meno ma più evidenti di tutti -invece- erano degli individui grassocci e dallo sguardo altero, con la postura poco elegante.

    Seguirono la via principale per un bel po', almeno finché Benimaru non decise di svoltare in direzione di un vicolo secondario; li avrebbe condotti in una dimora di medie dimensioni e con un cortile interno. Era ben tenuta e molto grande, ma sicuramente più spartana delle sontuose abitazioni trovate in quel quartiere.
    Sorpassò il cortile ancora in silenzio, dunque si inginocchiò davanti ad una porta scorrevole in carta di riso.

    -Ho condotto l'Ombra, come da te richiesto, assieme ad un guerriero che dice di essere suo amico... e che ha dato alle fiamme una locanda qui vicino. Chiedo il tuo permesso di affrontarlo in un duello.
    A quelle affermazioni seguì un lungo silenzio.
    Una voce maschile e roca rispose infine alle richieste di Benimaru.
    -Falli entrare.

    Quando Benimaru fece scorrere il pannello con delicatezza, di fatto congedandoli senza proferir parola o lamentela riguardo la decisione del padre, i due stranieri ebbero modo di osservare gli interni di quella dimora tipicamente occidentale.
    La sala in cui si trovarono era quasi totalmente spoglia, a parte alcune pergamene esposte, un tavolino molto basso al centro e un altarino in posizione defilata. Su di esso, incorniciata in legno decorato, l'immagine di una donna dai capelli rossi era posta di fronte ad una piccola urna su cui era disegnato lo stemma del Presidio Errante: una stella dorata ad otto punte.

    OpB7bEk

    Colui che trovarono inginocchiato al tavolo, aveva aria e postura tipiche di un samurai. Nonostante le cicatrici, la benda su un occhio e l'età avanzata per la media di uno dei Presidi in cui si moriva molto presto, era composto e marziale anche nella seduta. Aveva gli occhi a mandorla, due spade alla cintola, nonostante fosse dentro casa sua. Lunghi capelli neri e barba incolta non lo rendevano meno autorevole.

    -Accomodatevi- avrebbe detto, quando Benimaru chiuse la porta dietro di loro, abbandonandoli a quello che doveva essere suo padre... anche se non gli somigliava particolarmente, tratti etnici a parte -Il mio nome è Kimura Nobunaga e sono il responsabile di questi territori.

    Il suo unico occhio visibile si fermò sul viso imberbe di Thory. Aveva uno sguardo fermo e freddo come l'acciaio delle sue lame.
    -Immagino tu sia l'Ombra che attendevamo: non ho ancora avuto l'onore di visitare Laputa e parlare con i tuoi capi, ma sarà mio compito provvedere al tuo sostentamento, come da accordi con la Hush. Considerati pure mio ospite e rendimi partecipe delle tue necessità.

    Lo sguardo austero poi lentamente su Michael.
    -Posso sapere perché mio figlio ed un mio alleato viaggiano con uno straniero che appicca fuoco alle locande?

    Turno 1

    Benvenuti a Shiju, una capitale dal passato turbolento, ma che è riuscita a sopravvivere alla guerra ed alle incursioni demoniache degli ultimi tempi.
    Nonostante ciò, dopo il massacro delle Nobili Famiglie sopravvissute alla battaglia di Sequerus e al precedente regime di Kuroi e Ho, avvenuto per mano di demoni e già vendicato dagli Eroi del Nishikaigan, le sue mura son comunque considerate violate ed insicure. Numerose persone hanno abbandonato le proprie case per il timore che i demoni tornino all'attacco e la città ha perso numerosi mercanti e finanziatori rispetto all'anteguerra. Il vecchio palazzo dei Vuist è finito distrutto durante quell'incursione durata solo poche ore, ed anche se gli Youkai sono entrati in diverse magioni che ospitavano le concubine e la parentela legata ai capi-famiglia (uccidendo tutti in modi brutali e poco facili da raccontare), hanno lasciato comunque il resto delle strutture intatte, limitandosi solo alle figure di potere e a chi ne avrebbe sicuramente preso il posto. In seguito ripulite dal sangue e dai cadaveri, le magioni rimaste in piedi son state occupate dalle famiglie di ceto medio-alto che ora provano a contendersi il dominio commerciale della città.
    Ovviamente questo non è il caso della dimora di Nobunaga, anche perché -si vede- è abbastanza spartana per essere considerata un'abitazione lussuosa. E' comunque grande e protetta da alti muri lignei, segno che il ceto di Nobunaga non rientra comunque fra i più bassi.

    PS: ho descritto Nobunaga come un vecchio... ma va considerato secondo pov di un occidentale. Ad Occidente -vuoi per la povertà, vuoi per la guerra, vuoi per la marea di demoni e malattie che girano- raramente si arriva alla vecchiaia vera e propria. Ad osservare Nobunaga, vi sembrerà di vedere un uomo fra i quaranta e i cinquant'anni. E' pieno di cicatrici ed ha la barba incolta ad invecchiarlo, ma il fisico è ancora prestante e ben allenato, e si nota dalla postura.

    Si tratta di un turno introduttivo, sentitevi liberi di giocarla come credete. Per qualunque domanda, sapete dove trovarmi.
    Buon divertimento!

     
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    CITAZIONE
    -Quant'è che sei qua?
    -Ma tu sai usare un'arma?

    -Bhe, non sono qui da molto in verità. Per quanto riguarda la mia arma... A quel punto, il bastone, inizialmente poggiato con la punta sul terreno, venne lanciato in aria per poi essere ripreso sul centro. -E' questa! Hehe. I miei rudimenti di scherma mi permettono di utilizzarlo tranquillamente come arma da mischia per difendermi; è un po' differente dalle armi affilate di voi combattenti, ma non mi piace far sanguinare i miei nemici. Non so se puoi capirmi.
    Tra una chiacchera e l'altra, passarono alcune ore, e il gruppetto si ritrovò a Shiju. Qui Thory potette constatare la sua enorme differenza di architettura con Laputa: un po' stravagante ma allo stesso tempo affascinante. Al ragazzo non sarebbe dispiaciuto esplorarla, tempo permettendo ovviamente; come diceva il suo vecchio "Prima il dovere e poi il piacere". Dopo un breve tratto sulla via principale, Benimaru condusse il gruppetto, passando per un vicoletto, di fronte ad una porta scorrevole di una abitazione:
    CITAZIONE
    -Ho condotto l'Ombra, come da te richiesto.

    Quanto adorava essere chiamato "Ombra", gli dava un tono così minaccioso e da fuorilegge; ogni volta che lo chiamavano in quel modo, il suo corpo aveva un sussulto per l'eccitazione. Una volta oltrepassata quella porta, il gruppetto venne portato al cospetto di un uomo; la cui età sembrava assestarsi sulla cinquantina: Pieno di cicatrici, lunghi capelli e barba incolta. Insomma, non sembrava l'aspetto che si addice ad un comandante.
    CITAZIONE
    Il mio nome è Kimura Nobunaga e sono il responsabile di questi territori.
    Immagino tu sia l'Ombra che attendevamo

    Alla parola "Ombra" Thory ebbe un altro sussulto. -Esatto! Io sono Thory Mush e il cagnolino qui presente è il mio fedele aiutante Mr. Doge. E' un piacere fare la vostra conoscenza hehe. A quel punto Doge avrebbe fatto un balzo in avanti, per poi atterrare sul tavolino difronte.
    -SalveWoof. Disse il cane, sedendosi sulle zampe posteriori e abbassando in avanti il busto, come per fare un inchino; il tutto, indossando sulla testa una bandana bianca con un sole rosso disegnato al centro.
     
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    Il viaggio per quelle strade non era poi stato così lungo. Lo era, ma in fondo non più di quanto potesse camminare. Non si fece incantare dagli edifici, onestamente poco interessato, ma la quantità crescente di armi attorno a lui lo fece sorridere. Forse perchè sembravano saperle usare, forse perchè ricordava casa. L'aspirante sfidante li stava conducendo in un'abitazione, mentre lui e Thory si scambiavano qualche convenevole. - Basta che tu sappia usarlo. Almeno con qualcosa di contundente sei sicuro di far male anche attraverso un'armatura, con la giusta forza. - Si battè sul petto con un pugno guantato, il ferro che suonò come una campana. - Ti converrebbe dare un po' di protezione anche a lui. - Ovviamente, indicò con la testa il cagnolino.

    Rimase in silenzio quando arrivarono nel punto in cui la guardia del corpo si era inginocchiata. Squadrò la parete, incerto sul perchè stesse parlando al nulla. Fantasmi? E poi, ombra? Guardò Thory di sbieco, per un attimo incerto. Era una parola che non gli piaceva per nulla, per implicazioni ben diverse da quelle che avrebbero potuto capire gli altri.

    L'uomo che gli si parò di fronte al'apertura dell'ingresso gli sembrò onestamente, molto più un guerriero di quello che, si rivelò, essere suo figlio. Forse un pregiudizio per le cicatrici. Michael prese comunque una postura più dritta,in quel momento, per quanto possibile. Lasciò che finisse di parlare, e che Thory rispondesse alla sua parte di discorso senza prestarci più attenzione del dovuto, per parlare a sua volta. - Perchè non ho appiccato un incendio per piacere. - Non era totalmente vero, però non voleva davvero distruggere il posto. Era solo un effetto collaterale della rabbia. E dell'essere stato ingannato. - Ho aiutato la persona sbagliata, mi sono ritrovato in quel posto, qualcuno ha deciso di provocarmi e minacciarmi, e l'ho fatto urlare pietà così che imparasse le buone maniere. - Sì, era un buon riassunto. Nella sua testa. In verità, l'altro non ci avrebbe capito assolutamente nulla, e ancora meno, visto che era il loro primo incontro, non poteva sapere quanto l'orgoglio contasse per lui.

    Credo semplicemente che suo figlio volesse proteggere Thory, ma visto che non ce n'è bisogno... - Fece un occhiolino a Thory, complice. - ... E visto che sembra saper usare un'arma, e non solo, mi sono detto che potevo sfidarlo. E visto che voleva comunque prendermi e portarmi dentro, tanto valeva seguirlo. In fondo, non ho fatto niente di male. - Perchè, nella sua testa, era veramente così. Si era solo fatto rispettare, non aveva fatto male a nessuno che non se lo meritasse.

    Narrato - Parlato - Parlato Altrui - Pensato

    Dati Tecnici - Scheda

    Note: ///
    Stato Fisico: Illeso
    Stato Mentale: Tranquillo.
    Energia: 100%

    Equipaggiamento:
    Prometheus' Armor [Armatura Completa; Resistenza Migliorata]
    Sword of Ra [Flamberga; 1,70m]

    Tecniche Utilizzate: -

    Abilità:Fire's Descendant [Power Up +50% Vel; Immortalità]
     
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    -Esatto! Io sono Thory Mush e il cagnolino qui presente è il mio fedele aiutante Mr. Doge. E' un piacere fare la vostra conoscenza hehe.
    -SalveWoof.
    Nonostante i due ospiti facessero del loro meglio per risultare in qualche modo simpatici all'uomo da cui sarebbe dipeso il loro soggiorno più o meno confortevole ad Ovest, Nobunaga rimase in silenzio ad osservarli senza pronunciarsi più del necessario. In verità, aveva loro fatto una gentilezza, forse in virtù dell'alleanza con Laputa: ad Ovest non era educato salire sopra i tavoli, ed ancor più se lo si lasciava fare ad animali -in teoria- addestrati. Ovviamente quella gentilezza si sarebbe fermata lì, a quel primo giorno: lo avrebbe infatti al più presto informato delle usanze da applicare per non risultare sgradevoli o disadattati agli occhi degli estranei appartenenti al Presidio Occidentale. Dopotutto, quella faccenda non riguardava solo lui, ma tutti coloro che collaboravano al delicato equilibrio dell'alleanza.

    -Perchè non ho appiccato un incendio per piacere. Ho aiutato la persona sbagliata, mi sono ritrovato in quel posto, qualcuno ha deciso di provocarmi e minacciarmi, e l'ho fatto urlare pietà così che imparasse le buone maniere- Nobunaga rimase in placido ascolto anche durante le dichiarazioni di Michael, e non fu ben chiaro in quegli istanti cosa ne pensasse a riguardo -Credo semplicemente che suo figlio volesse proteggere Thory, ma visto che non ce n'è bisogno... E visto che sembra saper usare un'arma, e non solo, mi sono detto che potevo sfidarlo. E visto che voleva comunque prendermi e portarmi dentro, tanto valeva seguirlo. In fondo, non ho fatto niente di male.

    -L'impulsività può essere una pessima alleata, per un guerriero- rispose il vecchio, dopo un lieve sospiro -Distinguere quando è necessaria per sé stessi o per gli altri è altrettanto arduo, ma molto utile per evitare conseguenze distruttive. Fortunatamente ho addestrato Benimaru all'autocontrollo...
    Nel dirlo, si sollevò, avendo percepito dei rumori oltre la porta scorrevole che li separava dal giardino. Qualcuno aveva lasciato un vassoio in ferro e ceramica, con delle tazzine ricolme di un liquido caldo del colore del miele. Lo raccolse, portandolo al tavolino, offrendo una bevanda per ciascuno.
    -Non fosse stato così ben addestrato nel contenersi, avrebbe rischiato di mettere in pericolo degli innocenti. Non tutti sono guerrieri, qui. La maggior parte degli occidentali è fatta da povera gente, stanca di soffrire. Sopravvissuti con poche forze, sia fisiche che mentali, e molta meno pazienza di un tempo.
    Sollevò lo sguardo su Michael, senza risultare aggressivo o supponente.
    -Vi prego di riflettere su questo, nel caso vi ricapiti qualche brutto episodio con i locali.

    Terminato quello che non sembrava un rimprovero, piuttosto il consiglio di un vecchio, Nobunaga si concesse qualche attimo per sorseggiare con calma il proprio tè.
    -Per questa volta, non sarà necessario arrestarvi. Sentitevi libero di rimanere qui quanto volete: nel caso vogliate allenarvi con mio figlio, vi do il mio permesso. L'unica condizione è che non coinvolgiate altre persone in situazioni pericolose, compreso questo ragazzino- ovviamente si riferiva a Thory e -implicitamente- anche al suo cane -Non è pratico delle usanze di questa terra, ma ha un ruolo di ambasciatore e sarebbe bene che rimanga al sicuro, almeno fino all'assegnazione di compiti più specifici da parte dei suoi capi. Si tratta di una faccenda complicata.

    Turno 2

    Turno abbastanza semplice di dialogo. A voi decidere su cosa soffermarsi maggiormente in questa discussione.

     
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    La reazione di Nobunaga, alla presentazione di Thory e Mr.Doge, fu alquanto fredda, come se non gli importasse di loro. Per tale motivo, entrambi ci rimasero abbastanza male; soprattutto Doge. Da quanto il cagnolino era arrivato in questa zona, nessuno degli abitanti l'aveva trattato con gentilezza e affetto. Perciò il cagnolino fece dietrofront e andò in cerca di coccole tra le braccia del padroncino. Il ragazzo invece, rimase impassibile nell'osservare le azioni di Nobunaga.
    CITAZIONE
    -Non fosse stato così ben addestrato nel contenersi, avrebbe rischiato di mettere in pericolo degli innocenti. Non tutti sono guerrieri, qui. La maggior parte degli occidentali è fatta da povera gente, stanca di soffrire. Sopravvissuti con poche forze, sia fisiche che mentali, e molta meno pazienza di un tempo.

    Come segno di ospitalità, il vecchio offrì a entrambi una tazza di thè. Cosa che deliziò il ragazzo, dato che nel suo vecchio mondo era usuale prendersi una tazza di thè bianco nei momenti di relax. L'aroma che emana tale offerta infatti gli ricordava molto la sua casa e la sua famiglia, cosa che lo rese molto nostalgico. E nel tentativo di soddisfare tale nostalgia, si gustò il thè coccolando l'unica cosa che gli era rimasta della sua vita precedente, ovvero il cagnolino.
    CITAZIONE
    -Non è pratico delle usanze di questa terra, ma ha un ruolo di ambasciatore e sarebbe bene che rimanga al sicuro, almeno fino all'assegnazione di compiti più specifici da parte dei suoi capi. Si tratta di una faccenda complicata.

    - Comprendo le sue preoccupazioni, perciò le prometto di fare maggiormente attenzione e di non immischiarmi in brutte situazioni. - Disse il ragazzo, ponendo una mano sul cuore come per fare giuramento. - Però le vorrei chiedere lo stesso il permesso di per esplorare la zona. Non poter godere di tali bellezze architettoniche, sarebbe per me una tortura - Poi si girò verso Michael. - Inoltre, se Michael e Benimaru volessero allenarsi insieme, mi piacerebbe assistere. -Poi voltandosi di nuovo verso Nobunaga - Con le dovute distanze di sicurezza ovviamente hehe.
    Energia:100%
    Status Fisico: Ottimale.
    Status Psicologico: Ottimale.

    Armi: Bastone da cerimonia.

    Supporter: Mr.Doge.

    Passive:
    Olfatto da cane.


    Essendo un cane Mr.Doge ha un olfatto molto sviluppato che lo rende capace di trovare chiunque seguendone solo l'odore, inoltre gli permette di sapere quanti individui ha intorno a se nel raggio di 10 metri.
    Abilita tuttavia annullata se nei dintorni sono presenti dei bei prosciutti succulenti, dato che il cane si fionderà sulla carne più veloce di un ghepardo.

    Cappello da detective.


    Indossare un cappello rende Mr.Doge molto perspicace e intelligente, al pari dei migliori detective in circolazione, tanto da essere capace di captare qualsiasi trappola o pericolo intorno a se.
    Intelligenza che probabilmente supera di gran lunga quella del padrone.

    [Auspex: olfatto + Auspex: pericoli]

    Faccia d'angelo.


    Thory con il suo dolce visino, i suoi due enormi occhi blu e l'ottima parlantina, riesce ad incantare chiunque parli con lui, ciò gli permette di sparare qualsiasi balla ed essere creduto.
    Riuscirebbe a far credere perfino alla suocera dal cuore di pietra, se ne avesse una, che cadendo da un burrone si rimbalzerebbe fino ad arrivare in cielo totalmente illesi.

    Nascondino.


    Fin da piccoli Thory ha sempre giocato a nascondino con Mr.Doge e per evitare di farsi trovare ogni volta dal cane ha sviluppato l'abilità di non emettere alcun rumore, abilità che lo rende un'ottima spia o ladro.
    Del tutto inutile contro il proprio cane che continua tranquillamente a vincere ogni partita.
     
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    Nobunaga non fece una pessima impressione a Michael. Aveva imparato a capire che i suoi metodi, in questo mondo, non erano sempre ben accetti. Non in ogni parte del mondo, almeno. Le parole dell'uomo, però, non spensero per niente la fiamma d'orgoglio che gli ardeva in petto. - Non sono un assassino. Se faccio qualcosa, è perchè era la giusta risposta. - Strinse la mano guantata, non in segno di frustrazione e rabbia, ma solo come un semplice gesto. - La gente del posto non ha di che temere, a meno che non provino a mettere mano ad armi, o peggio. - Si mosse con decisione, avvicinandosi alle bevande che venivano offerte a lui e all'amico, e con una presa molto poco elegante annusò il contenuto. L'odore era sicuramente qualcosa che non aveva provato prima di allora. Lo trangugiò in un sorso, il calore che per lui altro non era che una piacevole sensazione. - Mi chiamo Michael. Avete la mia parola d'onore, nessun innocente verrà mai colpito dalla mia spada... - Diede una pacca sonora sul fodero. - ... O dalle mie fiamme. - E quest'ultime guizzarono sulla sua mano per un solo attimo, piccole e danzanti, come delle sfere di luce. - A patto che non siano nel torto. - La parola d'onore del ragazzo era un patto vincolante, ma Nobunaga non era certo potesse capirlo da solo quelle parole. L'Avatar del Fuoco, però, aveva fatto una promessa, e da quel momento era suo preciso dovere mantenere la parola data.

    Fissò l'uomo di rimando, poi, e indirizzò una domanda precisa. - Se avete bisogno di qualcuno che sappia insegnare loro come difendersi e guadagnarsi da vivere, non mi faccio problemi. Sono nato per quello, d'altra parte. - Le parole erano certamente arroganti e piene di orgoglio, ma sincere. Non aveva esagerato, aveva detto esattamente ciò che pensava e ciò che aveva sempre vissuto. - Al duello posso pensare dopo, però. - Gli era appena tornata in mente una curiosità. Ovviamente, non si pose il problema del fatto che non fossero affari suoi e che probabilmente, avrebbe dovuto starsene zitto e all'oscuro. - Visto che ha bisogno di protezione, e io al momento non ho di meglio da fare, vi disturbo se rimango con lui? - Guardò, ovviamente, anche Thory, ma poteva essere chiaro anche a lui stesso, dal suo sorriso, che aveva deciso di rimanere con lui, che dicesse o meno di no. Anche se, in realtà, non si aspetterebbe minimamente un no. - Non vorrei che si facesse male, ci tengo al piccoletto. - E si sarebbe mosso per tirare un'amichevole ma molto poco delicata pacca sulla spalla dell'albino, con un sorriso a trentadue denti stampato in volto.

    Doveva ammetterlo, almeno non aveva trovato un incompetente. Si capiva. Dalla postura, dal modo di fare. GLi mancava solol... Un pizzico di orgoglio in più.

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    - Comprendo le sue preoccupazioni, perciò le prometto di fare maggiormente attenzione e di non immischiarmi in brutte situazioni. Però le vorrei chiedere lo stesso il permesso di per esplorare la zona. Non poter godere di tali bellezze architettoniche, sarebbe per me una tortura - rispose il laputense, che -per quanto indelicato- non sembrava di animo cattivo -Inoltre, se Michael e Benimaru volessero allenarsi insieme, mi piacerebbe assistere. Con le dovute distanze di sicurezza ovviamente hehe.

    Il vecchio ronin osservò il ragazzino in silenzio. Poi abbassò lievemente il capo, in un pacato cenno d'assenso.
    -Potrai farlo, ma in alcuni periodi del mese dovrai portarti una scorta: questa città, un tempo sicura, oggi ospita ugualmente onorevoli uomini quanto furfanti ed arrivisti. Potrebbero riservarci qualche brutta sorpresa, soprattutto perché non hai evidentemente l'aspetto di un Occidentale.
    Nobunaga non diceva il falso: in una città ricolma quasi totalmente di individui dagli occhi a mandorla ed i capelli scuri e lisci, Thory spiccava più che mai con la sua zazzera albina e gli occhi grandi. Allo sguardo di un malintenzionato sarebbe risultato a tutti gli effetti un enorme bersaglio mobile.

    -Non sono un assassino. Se faccio qualcosa, è perchè era la giusta risposta. La gente del posto non ha di che temere, a meno che non provino a mettere mano ad armi, o peggio.
    Mi chiamo Michael. Avete la mia parola d'onore, nessun innocente verrà mai colpito dalla mia spada... O dalle mie fiamme. A patto che non siano nel torto.

    Se la dichiarazione del Meridionale voleva essere in qualche modo rassicurante, non ebbe -ahimé- l'effetto sperato. Nobunaga lo guardò, indecifrabile ed impassibile, riflettendo che purtroppo aveva già sentito quelle parole nella bocca di molti briganti. Si limitò comunque ad ascoltare, senza mai interromperlo: pur avendo modi da straniero -e in quel caso, Nobunaga stesso intuì che giungesse dal Sud- aveva seguito Benimaru senza attaccar eccessivamente briga, e sembrava gentile con il loro ospite.
    -Se avete bisogno di qualcuno che sappia insegnare loro come difendersi e guadagnarsi da vivere, non mi faccio problemi. Sono nato per quello, d'altra parte. Al duello posso pensare dopo, però.

    Si offrì addirittura di dar loro una mano, probabilmente per semplice simpatia.
    A quella vista, Nobunaga si lasciò sfuggire un mezzo sorriso; quell'uomo aveva la stessa indole di Benimaru, nei giorni in cui lo aveva accolto in casa come proprio figlio. Scapestrato, a tratti rabbioso, davanti ad un uomo che lo trattava da essere umano quello scricciolo strappato ai laboratori di Sequerus diventava mansueto ed addirittura gentile. Forse per un effetto di associazione, forse per un qualche intuito, in quel momento il ronin non vide più Michael come un probabile brigante, un potenziale nemico, ma come un uomo buono che era cresciuto nel posto sbagliato.
    Fu allora che ebbe simpatia di lui.

    -Visto che ha bisogno di protezione, e io al momento non ho di meglio da fare, vi disturbo se rimango con lui? Non vorrei che si facesse male, ci tengo al piccoletto.

    -Le porte della mia dimora saranno sempre aperte, per voi- rispose il vecchio, dando concretezza al desiderio di dare a quell'uomo -come era accaduto anche per Benimaru- un posto che ritenesse sicuro ed amico -Quando fui giovane, addestrai molti samurai, ma ormai le ossa sono diventate fragili ed i riflessi lenti: un aiuto non potrebbe che farmi bene. Allo stesso modo, l'idea che il ragazzo abbia una scorta capace, mi rasserena.

    Turno 3

    Altro turno di dialogo. A questo giro potete lanciarvi nelle domande: dovendo rimanere in città, ha senso domandare qualcosa a riguardo, dato che siete stranieri. Può trattarsi di informazioni legate alla struttura della città, alla politica, alla storia: tutto ciò che servirebbe ai vostri pg per ambientarsi.

     
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    Il vecchio concesse al ragazzo di girare per la città, a patto che fosse accompagnato da una scorta. Ovviamente il giovane si aspettava che Nobunaga non gli avrebbe permesso di muoversi liberamente senza una adeguata protezione. E se la protezione fosse stata Benimaru; girare per la città sarebbe potuto diventare terribilmente noioso. Ma per fortuna adesso c'era Michael, la cui compagnia era molto gradita.
    -La ringrazio per la concessione. Disse inclinando il busto in avanti e abbassando la testa. Quali luoghi mi consiglia visitare? E a quali eventi partecipare? Sono molto curioso di vedere le vostre opere architettoniche e/o artistiche, oltre ai paesaggi che questo posto ha da offrire, ovviamente.
    -CiboWoof Doge interruppe il suo silenzio per emettere un guaito, il tutto sbavando leggermente sui pantaloni del padroncino.
    Ah....ehm.....e di assaggiare i vostri piatti tipici. Giusto Doge? Il cane rispose iniziando a scodinzolare.
    Poi il giovane si girò verso Michael, gli mise una mano sulla spalla e disse:
    -Allora Michael, ti va di fare questo giro "turistico" con me e il mio fedele cagnolino?

    Ricevuta la sua risposta, Thory poi si sarebbe rivolto di nuovo a Nobunaga: - Giusto per essere sicuri di non causare ulteriori problemi, c'è qualche regola particolare o usanza che se non seguita porterebbe portare a conseguenze spiacevoli? Tipo...non lo so...emhh....toccare una statua specifica? o rispondere in un certo modo?
     
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7 replies since 25/3/2021, 19:24   245 views
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