In Lieu of a Disaster

[Quest] - "Nurture or Nature?", interludio

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Catastrophe
     
    .

    User deleted


    { Banebriar's Place, imprecisato balcone della torre centrale. }
    continua da qui.

    Si rannicchiò d'istinto contro sé stessa, preparandosi ad una caduta che non avvenne.
    Il suo primo pensiero fu per la spada: la sua presa era ancora stretta attorno all'estremità del manico più prossima all'elsa, le nocche sbiancate dallo sforzo di sostenerla. La mano libera andò a tastare il suolo, che scoprì gelido di marmo levigato ad arte. Ne percorse le molte zigrinature per qualche secondo, segmentando col dito
    il disegno ideale delle piastrelle appena sotto di lei.
    Strizzò gli occhi, disorientata, e si alzò.

    « ... »

    Era stata scaraventata su di una balconata cieca che affacciava sul vuoto, ad altezza spropositata rispetto al salone d'ingresso; "magia spaziale", si ritrovò a sillabare mentalmente mentre, facendo perno sul ginocchio, si sollevava in posizione prona per configgere Grindylov nel pavé ed utilizzarla come supporto. Era segretamente grata di essersi separata dal gruppo: le loro emozioni, sommate alla presenza dell'AEnemos collegata alla tiara, non erano che un costante rimpinguo del veleno che la stava già corrodendo. Temeva di cominciare a suppurarlo da un momento all'altro, proiettando il proprio - e il loro - orrore su tutto ciò che la circondava. Il pensiero la squassò come un tremito, costringendola a tacerlo con un gemito soffocato. Caracollò verso la balaustra, affacciandosi sul poggiamani
    semicircolare scolpito a colonnine, e sospirò.
    Aveva del lavoro da fare.

    -
    « ...ugh! » esclamò boccheggiando, portandosi la sinistra al petto e scivolando nuovamente in ginocchio, afflosciandosi. Era appena stata folgorata dalla percezione di un'emozione - no, di un'identità - assoluta, tanto nitida da riuscire a riconoscerne i contorni come propri nonostante non l'avesse mai vista.
    Una sensazione simile alla prima volta che si era imbattuta nell'Odio su Celentir,
    un'eternità e mezzo prima della fine.

    image
    « C-chi è là? »

    Si voltò - non poté evitarlo: la chiamava a sé.
    Non seppe tuttavia stabilire se bene o male,
    assoluto che fosse.

    SPOILER (click to view)
    Riservata al solo Gabriev Disith.


    Edited by Catastrophe - 1/12/2010, 20:43
     
    Top
    .
  2. Gabriev Disith
     
    .

    User deleted


    Nell'attimo in cui la figura di Catastrophe prese ad impattare sulla liscia superficie piastrellata dell'ampio balcone, la realtà sembrò contrarsi in un tremolante, singolo, palpito irrequieto: sottili ed eterici strali arcani s'insinuarono tra le fenditure dei colonnati, superando l'AEnemos ancora in ginocchio in una celere quanto silente processione, per poi radunarsi alle sue spalle, quasi fossero stati dotati di vita e volontà propria.

    In un’irreale comunione di intenti, i filamenti runici si contrassero, fondendosi tra loro per dar corpo a un'entità non ancora distinguibile, da cui emanava lo spettro di un energia senza eguali; era quella un'irradiazione di puro potere, talmente assoluta e ideale da risultare quasi una sofferenza per la limitata concretezza della realtà... persino per il malleabile tessuto che componeva la trama del semipiano di Endlos, che in quel momento scricchiolava in preda agli spasmi, lottando strenuamente per confinare quell’emanazione in qualcosa di più definito, nel tentativo di razionalizzarla e ricondurla a una forma più semplice e gestibile.

    Poi, lei lo vide.

    I primi a palesarsi in quel conglomerato, furono gli occhi.
    Due scintillanti iridi color zaffiro che si appuntarono in quelli di Catastrophe con fermezza; subito dopo, una massa di lunghi capelli dorati si librò nell’aria come un vessillo, svelando e delineando poi, un volto giovane e nobile,
    un corpo prestante e longilineo, e un ampio, svolazzante cappotto rosso.

    image

    La creatura mosse un primo passo verso di lei, avanzando senza fretta sotto il cielo diurno rischiarato dalle prime luci dell’alba, e mentre il sole dipingeva toni accesi sulle pesanti coltri del Nord, un silenzio innaturale faceva da contrappunto al suo incedere, senza che nessuno dei suoi movimenti infrangesse la quiete quasi palpabile che pareva esser calata sulla balconata e tra i presenti.
    La realtà opponeva ancora il proprio sdegno all'ora inconfutabile esistenza dell'Anomalia, ma i ceppi apposti sulla sua figura svanivano rapidi ad ogni passo, per arginarne la sua sconfinata radianza d'essere.

    Senza distogliere neppure per un istante lo sguardo dall'AEnemos,
    il biondo prese a parlare.
    Ti chiederei di desistere, ma temo non mi ascolteresti.
    Un’ultima contrazione protratta nell'infinito, ed i due -anomalia ed abominio- vennero avvolti in una sfera di pura volontà crepitante, la cui pressione tratteggiò inesorabilmente arabeschi di crepe
    sull'intera struttura su cui poggiavano.
    Peccato.
    image
    Poi, furono soltanto gli abissi del cielo.


    SPOILER (click to view)
    Ed ora pal, si sale.
     
    Top
    .
  3. Catastrophe
     
    .

    User deleted


    Combatté quelle emozioni violente filtrandole attraverso l'osservazione acritica degli strali di rune che si intrecciavano seguendo una traiettoria a spirale, facendo appello a quel lato analitico, arido eppure disperatamente umano, che era la sua personalità di studiosa. Non appena il titano biondo fece per affacciarsi dall'accavallarsi di luce e suoni - bianchissima la prima, acutissimi i secondi - che lo aveva partorito in maniera violenta, il placebo svanì: si ritrovò nuovamente preda di quella sensazione estranea, invasiva eppure a lei sorella, suscitata dalla presenza dello sconosciuto. Un groviglio emotivo di attrazione e repulsione, curiosità e terrore - ciascuno indistricabile dal proprio opposto. Il suo corpo metabolizzò quel sovraccarico di materiale empatico facendo sgusciare le ali fuori dalle scapole, che anziché pendere flosce lungo la schiena ed i fianchi si disposero a raggiera in tre filari di sei elementi ciascuno, brillando di un alone liquido e intermittente di indaco che era - lo intuiva - la propria luce magnificata dal riflesso di quella dello straniero. G - A - B - R - I - E - V, le suggerirono i sensi con un appello corale e disordinato, facendole assaporare e sfiorare
    le estremità acuminate di ciascuna lettera prima ancora
    di ascoltarla in maniera cosciente.

    « Ti chiederei di desistere, ma temo non mi ascolteresti. »

    Si ritrovò ad annuire, muta. La curiosità aveva ormai vinto la diffidenza.
    « Peccato. »

    « Già. » gli fece eco, melancolica. A patto di essere assoluto, rifletté, perfino l'orrore aveva una sua bellezza: mentre accennava a sollevare la mano armata in una posizione di guardia, se ne sentì compresa.
    Entrambi sapevano cosa fare.

    image
    « Peccato. »

    Si sollevò da terra con facilità inconsapevole, lasciando dietro di sé solo un labirinto di crepe dal quale filtrava una lama di luce rutilante e incompleta, esauritasi in un singolo bagliore. Raggiunto il biondo - Gabriev, si scoprì a ricalcare mentalmente - si limitò a portare la cacciatrice oltre il fianco sinistro per rilasciarla in un brusco fendente diagonale, mirato alla sommità del petto avversario. I suoi occhi, da che erano duri e plastici per l'ossessione e la malattia, si ammorbidirono - non di compassione, né di simpatia, quanto di felicità: vedere la propria abiezione secondo la prospettiva di una abiezione più grande la faceva sorridere. Se avesse dovuto scomparire sarebbe scomparsa lì, fondendo il male che incarnava con il corpo dello sconosciuto sino a svanire al suo interno.
    Un desiderio quasi osceno nel suo formularsi, che tuttavia non riuscì
    a scrollarsi di dosso.

    -
    Il cielo del Nord venne ingrigito da grappoli di nubi filamentose, la cui superficie - fessa e
    pulsante della luce aranciata che irraggiava dietro di loro - si fece
    simile al tessuto di un cuore celeste.


    La guerra poteva dirsi davvero iniziata.

    SPOILER (click to view)
      status fisico: [?]
      status psicologico: [?]
      riserva di mana: 100%
      consumi spesi: ///
      _________________________________ ____ __

      Grindylov
      Quella cassa, ovviamente, non conteneva solo uno spiritoso messaggio beneaugurale: nascosta in un groviglio di paglia secca ed avvolta da un panno morbido, in quel legno spugnoso era conservato qualcosa di inaspettatamente piacevole, di quegli oggetti che rapiscono la vanità di un uomo e la esasperano fino ai ridicoli estremi. Una spada ad una mano e mezza - bastarda, lucidissima e priva di scalfiture, dal dorso così liscio da parere ancora fresca di forgia. Centoventi centimetri, guardia compresa, l'arma contava un'elsa spartana ma non priva di un suo fascino sgraziato, volutamente disegnata con una geometria tagliente e modesta perchè progettata per sfigurare di fronte al corpo della spada - novanta centimetri di doppio filo, sbalzata con cortesia lungo la base ed incisa pazientemente nei pressi del cuneo - temprata in una insolita ma interessante lega borgogna. A dispetto delle dimensioni importanti, il peso di questo ghiotto regalo anonimo è contenuto, cosa che lo rende più che bendisposto verso ogni tipo di stile ed impugnatura. Caratteristica inquietante del manufatto è non tanto il colore insolito della lama, quanto il calore costante che promana dal filo e dal manico, sobillando la sinistra impressione che l'acciaio della cacciatrice nasconda un intimo segreto, pulsante, quasi un minuscolo cuore fra rostri affilati. Il fodero è in argento e pelle di daino, punteggiato di rubini esagonali
      che concorrono a disegnare una lunga teoria di glifi iridescenti.
      [ equipaggiamento ( spada bastarda ) ]

      Ænemos Sanctum
      Glauche ed evanescenti come finimenti fantasma di perla e argento, due propaggini filiformi
      di Trama cruda si partono dall'innesto delle scapole dell'Abominio circondandolo per
      tutta la sua lunghezza, delicate come amanti e forti quanto la nemesi di una vita intera. Queste sono disciplinate secondo l'umore del loro stravagante proprietario, e rimangono educatamente quiescienti se questi versa in uno stato emotivo non travagliato, trascolorando sino alla trasparenza; nel momento in cui C. dovesse manifestare la sua natura intrinseca, tuttavia, questi riacquisterebbero immediatamente piena consistenza, comportandosi a tutti gli effetti come un'appendice supplementare ed intelligibilmente controllabile. Essendo le ali di Ænemos parte integrante del suo stesso organismo, queste si muoveranno alla sua stessa velocità d'azione e con le medesime capacità di un arto ordinario, comportandosi come tale anche in relazione ad attacchi a distanza ed attacchi a contatto.
      (Essendo le ali costrutti simbiontici di pura trama, questi non sono soggetti alla trasmissione di imput quali dolore fisico o qualsivoglia attacco a contatto avente oggetto l'organismo del suo possessore.)
      [ ali del protodio ( appendici metamagiche ) ]

      Bliss and Horror
      La differenza inercorrente fra il pensiero di un Aenemos e quello di un essere umano è pari a quella che si presenta fra uomo ed insetto: vedendo il mondo come attraverso una caleidoscopica lente d'ingrandimento, questi riescono ad indovinare i moventi ed i movimenti di chi è sufficientemente sfortunato da trovarseli davanti, come se leggessero attraverso coloro con cui interagiscono. Contrariamente alla progenie di Adamo, loro sono ben consci delle conseguenze di ogni singola azione, ponendosi arrogantemente sempre una trentina di mosse al di là della stessa: C. non ha scrupoli sufficienti per fare mistero di questa capacità, di cui abusa in maniera truculenta e scenografica. Per quanto molti sciagurati abbiano biascicato di 'precognizione' prima di perdere i sensi, è triste dovergli confessare che la loro era un'intuizione sbagliata. Intuizione, per l'appunto, il tramite grazie al quale i caduti dal cielo riescono a conoscerci, codificarci e distruggerci. Affinando la sua strardinaria empatia lungo i pellegrinaggi che hanno visto protagoniste le capitali del continente ovest di Celentir, Catastrophe è giunta a lambire un livello tale e talmente pericoloso da poter compenetrare con naturalezza persino i sentimenti altrui, conoscendo i suoi disgraziati interlocutori per la loro stessa anima, nuda e violata da occhi come tormalina e ametista. Questa capacità perniciosa ha circonfuso l'AEnemos di una autentica aura di terrore palpabile, concreta per chiunque venisse costretto ad incrociarne lo sguardo; ogniqualvolta le pupille di C. andranno a incontrarsi con loro simili in un genuino contatto visivo, la vittima ne ricaverà una stoccata di affilato disagio, vedendo
      violentata la sua fibra più intima da quegli occhi così profondi, così terribili.
      [ lettura dei movimenti; sguardo terrificante ]

      Demigod: Catastrophe
      La risultante del genoma Ænemos ricombinato con un corredo mortale è un derivato ibrido di natura più o meno controllabile, in cui la sostanza della prima creazione viene rilasciata solo -ed è bene ribadire: solo- dopo aver soddisfatto una maturazione adulta dell'individuo e particolari, intensissimi stati d'animo quali rabbia, frustrazione e odio; la maggior parte degli esemplari appartenenti a questo specifico ceppo vengono arruolati come berserker nelle legioni dei grandi signori planari, o diventano temuti e terribili assassini prezzolati, o ancora sacerdoti di una folle divinità omicida. Quando la prolificazione avviene fra due genitori ibridi, tuttavia, viene generato un Ænemos di retaggio 0, o esemplare puro: in poche parole, una autentica, inarrestabile divinità in potenza. Catastrophe è l'unico individuo nell'intero prospetto multiversale ad esibire questo sfortunato retaggio, dal quale -come è possibile immaginare- derivano buona parte delle sue altrimenti ingiustificabili abilità: la sua forza fisica è considerevolmente superiore a quella di qualsiasi altra creatura campione, ed attraverso la disciplina del suo singolare canale empatico le è possibile dislocare a suo piacimento sensazioni e segnali provenienti dall'esterno in altre regioni e/o rifiutarli completamente.
      Il continuo e cosciente esercizio di questa disciplina ha portato l'abominio a non soffrire per il dolore,
      accantonandolo -sempre- al margine della propria consapevolezza.
      [ +50% in forza; insensibilità al dolore ]

     
    Top
    .
  4. Gabriev Disith
     
    .

    User deleted



    « Peccato »
    Quella che gli pervenne alle orecchie dalle labbra dell'AEnemos,
    fu una singola parola.
    Una risposta velata di melanconia, che ebbe il potere di far breccia con la cruda violenza della sua delicatezza nell'animo del Disith: per un singolo istante, il Cavaliere rosso si ritrovò a maledire quella situazione senza scampo, che lo spingeva a imbracciare le armi contro quella creatura, così sola e sfortunata,
    che gli risultava tanto simile quanto diversa..

    Ma aveva un compito cui assolvere, che non accettava compromessi:
    L'Alfiere del Nord e la sua vita.
    E se combattere contro di lei, poteva aumentare anche solo di poco le sue possibilità di salvezza, Gabriev non poteva esimersi.

    E pensare che, loro due avrebbero potuto trovarsi persino sullo stesso fronte se...se le cose fossero andate diversamente, si ritrovò ad ammettere il Falco.

    Ma non era così che le cose erano andate.

    Richiamato dagli eventi, il biondo riportò subitaneo la sua attenzione al presente;
    incamerò dentro di se i dubbi derivanti da quei pensieri, affinché non incrinassero la volontà di cui necessitava per le azioni prossime a venire e si preparo all'inevitabile confronto.
    Nel mentre, il castello di Najaza prese ad allontanarsi sempre più,
    fino a svanire sotto i loro piedi, cedendo il passo ad uno sconfinato cielo intriso di fiamma, un enorme vacuo universo per loro due soltanto,
    che li avvolgeva silente.

    E lì, la guerra ebbe inizio.

    I loro occhi s'appuntarono gli uni in quelli dell'altro ed entrambi seppero esattamente cosa fare: fulgidi filamenti sorsero dalle scapole di Catastrophe, linee convulse ed eteree avvolte di una luce nuova e magnifica, così simile all'aurora; poi, novella cacciatrice, la spada dell'AEnemos cercò il confronto con il Falco.

    I sensi del Disith agirono prontamente e, forti della loro anomalia,
    parvero scomporre e registrare ogni battito,
    ideando subitanei una contromisura all'offensiva dell'Abominio.
    Così, nell'istante in cui la Cacciatrice fece per avventarsi bramosa sulle carni del Cavalier Rosso, fu il suono di metallo stridente a riecheggiare nel vuoto circostante: in un singolo, fluido gesto, il Falco, estrasse dal fodero celato tra le pieghe dell'ampio cappotto una reliquia unica nel suo genere, bastione contro la fame perversa di Grindylov e della sua Padrona.

    Lesto, il Cavaliere pose in alto la lama, affinché il fendente scivolasse obliquo lungo il filo dell'Erede, senza tentare di opporre resistenza diretta al colpo,
    ma agendo invero quasi accompagnandolo:
    nell'attimo in cui il bacio tra i due fili taglienti si interruppe, il Falco eseguì un scatto fulmineo caricando con la mancina, facendo così eseguire alla spada un tondo orizzontale, mirato a ferire il costato dell'AEnoms lungo tutta la sua estensione.
    /Il mio nome è Gabriev Disith/
    non pronunciò neppure le parole, sicuro che l'altra non avrebbe avuto bisogno di udire la sua voce, per ricevere risposta alla tacita domanda postagli poc'anzi.
    /e sono un Anomalia/
    Ed i due continuarono a danzare nell'abisso celeste.



    SPOILER (click to view)
      » status fisico: [?]
      » status psicologico: [?]
      » riserva di mana: 95%
      » consumi spesi: 5%(Scherma Lapislazzulo)
      » note: singolo tondo orizzontale di potenza bassa.



    Inborn Evolution † { Empatia Conoscitiva }
    ~ passiva; 10pt
      ▐║│║▌█│║║│▌▐▐

      Master Gabriev Disith, nacque come summa naturale di ogni difetto rappresentabile nell'arca genomica,questo normalmente avrebbe dovuto portare all'annichilimento del soggetto ospite ma,a differenza di quanto ci si potesse aspettare, non fu così per il Falco:
      il suo DNA, apparentemente dotato di una volontà indomita,anullò - o per meglio dire, inglobò -ogni singolo cromosoma alterato, dando il via ad un infinito processo evolutivo che, tuttora, permane all'interno del Cavaliere Rosso, rendendolo così un essere in continua crescita,
      in uno spasmodico tendere all'infinito. Tutto questo per confermare un unico, inscindibile assioma:
      Gabriev Apprende.
      Di solito tale verbo può essere applicato a qualunque essere intellgibile, ma nel caso dell'Erede di Casata Disith, esso va coniugato nella sua forma più pura,elevata oltre ogni grado di comprensione. Il Cavaliere rosso è in grado di analizzare, sviscerare, comprendere ed apprendere ciò che i suoi sensi sono in grado di percepire: scibile di ogni argomento e difficoltà, movenze corporee e non,nulla riesce a sfuggire "all'inglobamento" del Falco dei Disith che, scorporato l'elemento studiato, lo adatta alle sue esigenze, in maniera del tutto istintiva. Purtroppo - o per fortuna? - la natura dei flussi energometrici di Endlos funge da ostacolo per le reali potenzialità di Master Gabriev, contenendo i suoi, altrimenti troppo pericolosi, poteri.
      Ma questo non deve far apparire ad occhi ingenui il potere di Gabriev come meramente trascurabile; di fatto il Cavaliere Rosso è sinonimo di adattabilità e lo dimostra in ogni suo gesto: se da un lato il suo potere di apprendimento è invero contenuto rispetto all'originale, dall'altro la sua capacità di previsione è rimasta completamente inalterato, donandogli così la capacità di percepire ogni singola forza - di qualunque natura - immessa in un gesto e la capacità di sincronizzarsi con esso, con estrema naturalezza,grazie all’ausilio della sua empatia conoscitiva.
      Questo di fatto, rende l’Erede della casata reale più pericoloso ogni istante che passa, portandolo sempre di più a comprendere lo schema di ciò che lo circonda, fino quasi ad anticipare l’avverso nelle sue posture,reagendo prima che queste prendano completa forma -in realtà,
      il maestro degli elementi agisce nello stesso istante in cui il nemico da il via al colpo,in una danza che coinvolge ogni singolo impulso del suo essere.

      lettura dei movimenti;auspex; specifica apprendimento tecniche in gdr nei limiti del regolamento ~

    Triplice Grandezza † { Bastione senza Tempo }
    ~ passiva; 10pt
      ▐║│║▌█│║║│▌▐▐

      Gli spigoli della reale entità di “Master” Gabriev sono un'utopia che pochi sono riusciti a definire col tatto. Questi pochi - ironia della sorte, solo lo stesso Falco ne è cosciente - cancellati dal tempo. Riacquistata la propria forma autentica dopo la sconfitta dell'ultimo frammento, tuttavia, Gabriev ha stretto un patto con un acenstrale per intercessione di S., portando un uomo in salvo da morte certa sul non - piano di Endlos: durante la transizione, quell'uomo - oggi Moloch di casa Aldeym - ha potuto osservare il Cavaliere Rosso nel suo più concreto manifestarsi, non unico bensì trino.
      “Il corpo di Gabriev” dice l'ormai riconosciuto signore del Nord “non è troppo diverso da alcuni tipi di rocce facili da rinvenire nelle cave del nord: non si ha che accesso alla superficie, e grattando su di questa con un raschietto spennellando via le polveri superflue si può solo intravederne una seconda ben più compatta.”
      E proprio come una vena rocciosa multistrato, l'aura di Gabriev si dispone su più livelli: il primo, e più superficiale, è quello irradiato da lui mesesimo; il secondo, abilmente sottinteso, è occupato da Ihas, il démone delle catene - di cui poco si sa, se non nulla; il terzo ed ultimo, una autentica nicchia nell'anima, è abitato da Eleonora Portos: un'antenata della famiglia Disith che, complice i suoi poteri innominabili, continua a vegliare sul proprio protetto e continuerà a farlo sino alla fine della storia. Dovesse una malaugurata intrusione cercare di farsi strada nell'intimo del Cavaliere, manipolandolo, questa coppia di Egide spirituali uniche nel proprio genere interverrebbero a sua difesa, assorbendo o mitigando l'entità dell'attacco per poi svanire. Invisibili all'esistenza.
      Immortali. Invincibili. Soli. Come e più dell'uomo
      che li porta con sé.

      difesa psicologica; immortalità ~

    Rimozione del Limite † { della Vista }
    ~ passiva; 10pt
      ▐║│║▌█│║║│▌▐▐

      Il progetto "Genoma", nel contempo genitore e figlio del Gabriev originale, ruotava attorno alla mappatura dei diversi sigilli sul corpo del campione che, opportunamente stimolati, potevano sprigionare il pieno potenziale del nuovo nato mettendone a nudo i poteri occulti codificati all'interno delle stringhe del suo DNA. Il Gabriev attuale - l'unico rimasto - è in grado di ricorrere alla rimozione del limite in maniera del tutto istintiva per incidere in due campi distinti di prestazioni: rispettivamente, la vista ed il movimento.
      In questo paragrafo, si tratterà della vista.
      Oltre a godere - è naturale, per una summa di perfezione genetica - di un occhio ineccepibile al decimo, “Master” Gabriev può esercitare coscientemente il proprio senso della vista in uno spettro di trecentosessanta gradi entro un raggio di dieci metri da sé, senza alcuna necessità di muovere materialmente gli organi ricettori. Inoltre - ancora, senza pagare alcun obolo di concentrazione - il Cerbero può scegliere in maniera assolutamente arbitraria da quale punto di vista osservare l'area presidiata dalla rimozione del limite, come escorporando senza clamore per esaminare sé stesso da una terza, più precisa prospettiva.

      vista multiprospettica; vista a 360° ~

    Rimozione del Limite † { del Movimento }
    ~ passiva + variabile; 7pt
      ▐║│║▌█│║║│▌▐▐

      Esistono strade accessibili solo ai mostri e agli déi. Il progetto Genoma lo ha creato come sintesi di entrambi, lasciandogli in dono - ben nascosto nelle sue cellule - la possibilità di percorrere quei tracciati comunemente preclusi. Come seconda, non meno importante risultante della rimozione del limite - rimuovendo, nello specifico, i sigilli posti sugli arti inferiori - Gabriev è in grado di camminare lungo qualsiasi superficie, sia questa solida, liquida o gassosa; nel caso in cui la superficie detta possa danneggiarlo direttamente durante il percorso - ad esempio, una nube di fiamme od una pozza d'acido - il Cerbero può liberare i legacci di un secondo sigillo minore per rivestire il proprio corpo o una parte di esso, di una patina magico-apolare protettiva in grado di garantirne l'incolumità durante lo spostamento.

      movimento libero; schermo non elementale ~



    Scherma del Lapislazzulo † { Invocazione Combattiva }
    ~ variabile; 2pt
      ▐║│║▌█│║║│▌▐▐

      Tra le tante doti che vengono associate alla figura di Master Gabriev, l'abilità che dimostrò unendo l’energia invocativa al combattimento armato risultò senza dubbio tra le più importanti; conosciuto come “Scherma del Lapislazzulo”, questo stile -praticabile con qualunque arma o a mani nude- nacque dalla tipica esigenza di adattamento evolutivo del Cavaliere Rosso, che stornò, affinò e riunì le
      le principali caratteristiche di ogni stile di combattimento assimilato per dar vita ad un arte estremamente versatile, cui poter fare ricordo in ogni situazione.
      Infondendo una determinata quantità di energia pura all’interno di ogni fibra del suo essere -eventuale arma compresa-, Gabriev è in grado di vibrare una serie ripetuta di colpi permeati dalla sua arte invocativa, dotati di ragguardevole forza e ad una velocità e precisione tali da mettere spesso e volentieri in difficoltà anche gli avversari più esperti: gli attacchi possono esser numerosi, per incalzare la difesa nemica, o in numero inferiore, ma dotati di una forza inaspettata.
      Un’arte quindi estremamente versatile, specie in virtù del suo vantaggioso rapporto costo/effetto; attivabile da qualunque posizione, la “Scherma del Lapislazzulo” crea una dinamica utile a colpire o intercettare quasi ogni offesa con una serie di movimenti fluidi e completamente naturali che fanno del Disith, un essere unico persino nella sua pericolosità.

      tecnica flurry - massimo 10 colpi ~


    L'Erede † { Spada dei Disith }
    ~ reliquia incantata; 12pt
      ▐║│║▌█│║║│▌▐▐

      Reliquia: oggetto manifesto di capacità uniche e straordinarie.
      Certamente una definizione che, di norma, non sarebbe mai associata a quest’arma distinta,
      ma nel complesso ordinaria. Almeno, ordinaria ad un occhio poco allenato.
      L’artefatto classificato con il nome di Erede - questo derivato dallo status quo del suo ultimo possessore accertato - si presenta come un ibrido ben bilanciato fra una spada da lato ed una d'assalto, cento centimetri di pura geometria affilata, che vanno ad incastonarsi perfettamente su di un elsa semplice, dotata di un paramano sobrio ma resistente, in grado d'accogliere se necessario, entrambe le mani, consentendo così l'applicazione di qualunque tecnica schermistica. Queste caratteristiche, complice un fodero di cuoio indurito privo di blasone, contribuiscono a mascherare il potere dell'Erede - spada e spadaccino - in una nube mistificatrice di anonimato; naturalmente, la reliquia è imbibita di poteri sottili e poco visibili, accessibili esclusivamente alla riconosciuta posterità del suo possessore e creatore.


        Anima Elementale: Il legame che unisce l’arma al suo padrone va ben oltre quello del semplice possesso materiale: la reliquia è stata forgiata dalla stessa carne del Cavaliere Rosso, che vi riversò all’interno la sua essenza più pura
        al momento della creazione. E questo la spada lo sa.
        Facendosi tutt’uno con la fibra di Gabriev, l'Erede ha imparato a riconoscere istintivamente le energie padroneggiate del Falco dei Disith, e -grazie all’innaturale evoluzione che anch'essa condivide- a farle fluire all’interno della sua stessa “anima” se necessario.
        Il risultato di tale meravigliosa comunione è la capacità di poter usufruire attreaverso la reliquia stessa di qualunque potere basato su fondamenti energetici del Cavaliere Rosso; in risposta a tale stimolazione, a reliquia altererà la sua forma in una più adatta ad usufruire del potere manifesto; se per esempio il biondo decidesse d’incanalare l’energia focosa della logica circolare, l’arma assumerebbe tratti più focosi, in grado di scagliare qualunque effetto di fiamme al pari del potere in lei trattenuto, con la differenza che il colpo -oltre a mantenere tutte le caratteristiche dell’energia infusavi- avrà dalla sua anche le capacità intrinseche dell'Erede. Un potere unico, per un arma altrettanto speciale. [fusione tramite invocativo]

        Aura Affilata: La costante comunione energetica con il Cavaliere Rosso a cui è sottoposta, ha reso l’Erede in grado d’interagire -al pieno dei suoi effetti- persino con ciò che non è composto di mera materia.
        La Reliquia difatti, forte d'una volontà propria, è costantemente avvolta da una sottile quanto affilata patina energetica, in grado d'influire sulle forme intangibili al pari di quelle fisiche, fornendo la medesima possibilità tramite essa, al Falco dei Disith. Anche l'arma evolve al pari del Padrone.[passiva]


    Edited by Black 13 - 9/12/2010, 01:01
     
    Top
    .
  5. Catastrophe
     
    .

    User deleted


    Si lasciò il castello alle spalle con noncuranza, bucando la coltre di nubi concentrata attorno al nerbo della torre centrale in un solo, intensissimo mulinarsi delle ali, adesso opache della poca luce capace di filtrare attraverso il grigiore del banco; i suoi occhi - il cui viola dell'iride era straripato sino al corpo vitreo - si dilatarono nel leggere l'azione avversaria, eppure il braccio non pronunciò un movimento che non fosse per assecondarla. Si lasciò accompagnare in una posizione di guardia scoperta dal filo della sciabola, provando una segreta soddisfazione nell'osservare le scintille prodotte dal loro incontro: ad impatto avvenuto, fra le note discordi dello stridìo poteva leggersi un sottotesto di complicità, quasi che a parlare fossero le armi di due fratelli che danno di scherma; gli oggetti - e lei lo sapeva col cuore e con gli occhi - avevano molto da dire per chi sapesse interpretarne il linguaggio. Il pensiero le diede conforto. In un cantuccio segreto della sua coscienza, dove risiedeva il ragionamento analitico che processava qualunque pensiero lui subordinato, dovette tuttavia confessarsi di star cercando ogni appiglio per definirsi come simile di quell'orrore a lei inspiegabilmente vicino. Era un trasporto inammissibile, eppure impossibile da arginare. Se l'etica non glielo avesse impedito,
    sarebbe arrossita per la considerazione.

    -
    L'attacco del biondo ebbe la cortesia di annunciarsi: un tondo orizzontale, portato all'altezza del petto; lo rimbeccò anticipandone il movimento nel formularsi delle sue intenzioni, portando la cacciatrice - impugnata all'altezza del bacino - a scostare il fendente in una sventagliata brusca, priva della grazia tipica di chi studia la spada. Una volta deflessa la sciabola, avrebbe abbassato l'asse dell'arma e sfruttato il probabile rinculo
    per descrivere un tondo speculare mirato al basso addome. Nel gesto,
    non mancò di cogliere la confessione avversaria.

    « Il mio nome è Gabriev Disith. »
    Per lei, non era certo un mistero.
    « E sono un'anomalia »

    image

    Non poté fare a meno di sorridere.
    « Oh, amico mio. » bisbigliò, intercalando il fendente
    « Non sopravvalutarti. »

    SPOILER (click to view)
      status fisico: [?]
      status psicologico: [?]
      riserva di mana: 90%
      consumi spesi: 10% ( medio )
      _________________________________ ____ __

      Grindylov
      [ equipaggiamento ( spada bastarda ) ]

        Heroesbane: E' nemesi, è antagonista, è una sintesi di metallo e morte di quanto viene più comunemente inteso come 'male mortale', nera come e più del suo unico cavaliere possibile. Grindylov non è arma su cui giocare di rima, né su cui tessere canzoni eleganti: il suo taglio non produce faville d'acciaio, ma viscidi fiori purpurei. La sua è una creazione crudele, una creazione che insegna come gli eroi cadano come e meglio degli altri uomini: quando impugna la cacciatrice, l'AEnemos si fregia di una forza tale da mitigare la potenza enfatica di qualsiasi mito. Lo sposalizio empatico fra spada e braccio si è col tempo scoperto così importante da permettere all'arma di crescere con la sua proprietaria, assecondando così le esigenze del suo fisico quasi fosse un provvido e mortale simbionte: ogniqualvolta si farà ricorso ad una tecnica di potenziamento più o meno esteso nei due turni successivi all'attivazione, il dono ne prolungherà l'effetto di un turno addizionale, decurtandone tuttavia l'efficacia di un livello di consumo.
        [ power-up prolungati ]



      Ænemos Sanctum
      [ ali del protodio ( appendici metamagiche ) ]

      Bliss and Horror
      [ lettura dei movimenti; sguardo terrificante ]

      Demigod: Catastrophe
      [ +50% in forza; insensibilità al dolore ]

      Light the Dragonfires
      Dolore. Strumentalizzando la sua tendenza alla distruzione sterile, C. esaspera i caratteri aggressivi della Trama Primevea, lasciandola irrompere disinibita all'interno di un corpo troppo modesto per contenerla: quella graffia, protesta per uscire con la ferinità di un animale deluso dalla prigionia, e preme contro ogni estremità. Dopo alcuni secondi di lotta, come seguendo i dettami di un accordo suggellato anni prima, viene liberata dal suo carcere di volontà. E non è più danza in catene. La prima sostanza scorre libera fra i tessuti senza costrizioni, mentre scintille di giada prendono a precorrerne la superficie in uno spettacolo sopportabile per pochi: costringendosi in questa condizione, l'abominio rende il suo intero organismo assolutamente suscettibile a modificazioni di tipo metamagico operate tramite la trama stessa, il che si traduce nella possibilità di incrementare, con velocità pressoché istantanea, una delle sue caratteristiche fisiche principali (velocità eccettuata).
      [ variabile - medio; pu in forza ]
     
    Top
    .
  6. Gabriev Disith
     
    .

    User deleted


    « Oh, amico mio. Non sopravvalutarti. »

    La voce di Cat giunse alle sue orecchie in un mormorio leggero, come un noncurante avvertimento lanciato un attimo prima del suo fendente; per quanto impetuosa e forte ella potesse essere, la mente del Cavaliere Rosso non poteva fare a meno di vedere quanto l'AEnemos apparisse la più fragile delle creature: così fredda, in apparenza, e forse ben più sola della stessa Anomalia... ma se in altri frangenti il Disith avrebbe probabilmente lasciato che un simile aspetto lo turbasse, dovette far fronte al proprio senso del dovere, che ora gli sbandierava impietosamente sotto il naso la consapevolezza che quella volta -come spesso accadeva -non poteva permetterselo.

    Gli occhi vigili del Falco si accorsero del colpo dell'Abominio nell'attimo in cui ebbe inizio, e ne seguirono l’evoluzione con tempismo e precisione millimetrica: vide il metallo feroce di Grindylov avvicinarsi sempre più, famelico, alla ricerca della sua carne... Peccato che non avesse alcuna intenzione di accontentarla.
    Purtroppo, sarebbe rimasta a digiuno.

    Gabriev si limitò a reclinare leggermente il busto all'indietro, lasciando che l'aeree smettesse di sostenere la sua figura, e in un attimo precipitò nel vuoto quel tanto che bastava affinché la Cacciatrice di cuori sibilasse furiosa al di sopra del suo capo, furente e frustrata per il fallimento occorso; senza perdere nemmeno un istante, il Disith convogliò una bastevole quantità d'energia negli arti inferiori, rilasciando nel processo un sigillo minore.
    L'Ascesa del Falco fu fulminea, accompagnata da un duplice fendente a croce, mirato alla finestra creatasi in conseguenza al precedente colpo portato dell'abominio: una doppia cicatrice atta a solcare il petto dell'AEnemos.
    «Sei ancora in tempo»
    Gli occhi del Disith non smisero di specchiarsi in quelli di Cat
    nemmeno per un istante.
    «Puoi ancora cambiare il tuo destino»


    SPOILER (click to view)
      » status fisico: [?]
      » status psicologico: [?]
      » riserva di mana: 80%
      » consumi spesi:5%(Danza Spada) 10%(Scherma Lapislazzulo)
      » note: doppio fendente a croce di potenza complessiva media accompagnato da uno scatto di potenza bassa.



    Inborn Evolution † { Empatia Conoscitiva }
    ~ passiva; 10pt
      ▐║│║▌█│║║│▌▐▐
      [Già citata]

      lettura dei movimenti;auspex; specifica apprendimento tecniche in gdr nei limiti del regolamento ~

    Triplice Grandezza † { Bastione senza Tempo }
    ~ passiva; 10pt
      ▐║│║▌█│║║│▌▐▐
      [Già citata]

      difesa psicologica; immortalità ~

    Rimozione del Limite † { della Vista }
    ~ passiva; 10pt
      ▐║│║▌█│║║│▌▐▐
      [Già citata]

      vista multiprospettica; vista a 360° ~

    Rimozione del Limite † { del Movimento }
    ~ passiva + variabile; 7pt
      ▐║│║▌█│║║│▌▐▐
      [Già citata]

      movimento libero; schermo non elementale ~





    Danza Spada † { Elemento Velocità }
    ~ variabile; 2pt
      ▐║│║▌█│║║│▌▐▐

      La forza è scritta nei geni, la grazia nell'anima. La velocità non poteva che essergli amica.
      Dopo aver padroneggiato i molti stili di combattimento incontrati durante il proprio peregrinare, il Falco ha fatto scuola fondendo tra loro alcune delle pietre angolari di ciascuna disciplina, allineando energia e fluidità di movimento su di un unico asse. Forte dell'esercizio di questa irrivaleggiata creazione marziale, Gabriev può richiamarne i dogmi da lui creati all'interno dei suoi muscoli, elevandoli allo stato di puro elemento il tempo necessario per compiere un singolo, rapidissimo scatto in qualsiasi direzione e/o dimensione, di entità e durata sensibile dell'energia votata al compimento del gesto.

      Passo fulmineo ~


    Scherma del Lapislazzulo † { Invocazione Combattiva }
    ~ variabile; 2pt
      ▐║│║▌█│║║│▌▐▐
      [Già citata]

      tecnica flurry - massimo 10 colpi ~


    L'Erede † { Spada dei Disith }
    ~ reliquia incantata; 12pt
      ▐║│║▌█│║║│▌▐▐

      Reliquia: [Già citata]
        Anima Elementale: [fusione tramite invocativo] [Già citata]

        Aura Affilata: [passiva] [Già citata]
     
    Top
    .
  7. Catastrophe
     
    .

    User deleted


    Piegò le labbra in una smorfia che estese pian piano le proprie ombre e le proprie pieghe al viso intero, diffondendosi con il carattere di un rampicante - avvolgendola, più che mutandola gradualmente, con un disprezzo tanto intenso da farle inumidire gli occhi: non fu per l'evasione avversaria, già intuita a metà del corso del fendente intrapreso, ma per una seconda, altrettanto inequivocabile lettura. Gabriev, che gli déi lo aiutassero,
    stava provando pena per lei.

    Poteva sentirlo senza alcuno sforzo: il sentimento era tanto intenso da rendere il canale empatico instaurato col biondo quasi ridondante, limitandolo a leggere ad alta voce le lettere assemblate in fila dal timbro, dall'espressione e dalla postura avversaria. Il sospetto che quello non stesse facendo niente per nasconderlo la faceva sentire addirittura umiliata, come fosse preda di un pubblico scherno al quale non avesse alcun modo di sottrarsi. Non lo accettava: la compassione, così come l'Odio, era un sentimento importante - un sentimento unico nel proprio genere, che portava con sé il carico di una storia: l'atto di processarlo empaticamente, oltre che estenuante sotto un profilo mentale, la faceva sentire violata come e più delle costanti voci corali che la attraversavano quando per disgrazia andava mescolandosi ad una grande folla, passandola da parte a parte per poi abbandonarla con un bagaglio di scampoli, echi e intenzioni mozzate che la tormentavano sino al mattino successivo. La frase con cui l'altro cercò di condonare
    l'affronto non le fu d'aiuto.

    « Puoi ancora cambiare il tuo destino. »

    Lo vide arrivare dal basso, ingaggiandola da una posizione sfavorevole.
    Si limitò a mescere trama nel proprio braccio armato, intercettando entrambi di fendenti con una parata corrispondente. Alla vigilia del secondo, non appena la sciabola e la bastarda accennarono ad incontrarsi, fece scattare la sinistra in prossimità del punto di impatto afferrando entrambe le armi per la lama, ferendosi in maniera superficiale. Puntò i propri occhi su quelli del biondo - azzurri quanto i suoi erano viola - abbassando leggermente
    lo sguardo per accomodarne la posizione.

    image

    « Ti stai riempiendo la bocca di parole grosse. » ringhiò, strattonando leggermente le armi. Un rivolo di sangue prese a gocciolarle lungo il polso, macchiando la manica dell'abito.
    « Per non dire delle parole sbagliate. »

    La lama della cacciatrice venne attraversata da un bagliore intermittente, che ne percorse la lunghezza rapido come una scossa statica. Da che era rosso, il metallo si fece lentamente aranciato.

    « Non è di “destino” che ho bisogno. »
    Sciolse la presa, cogliendo l'occasione per scostarsi in maniera brusca. Punteggiò l'ultima frase con un affondo a vuoto, con cui puntò il cuneo della reliquia verso il petto di Gabriev, atteggiato a monito.
    « Ma di “risposte”. »
    La trama radunata all'interno dell'arma esplose in un cono di energia glauca e semitrasparente, simile ad una brutale, unidirezionata distorsione dello spazio circostante.
    Non c'è “destino” per quelli come me. Lui me l'ha detto - almeno questo.
    Una confessione che aveva impiegato almeno due anni ad assimilare. Quella di essere predeterminata a uno scopo, e a quello soltanto. Aveva guadagnato il diritto di scomparire con le proprie risposte, e non
    avrebbe permesso a nessuno di portarglielo via.
    Nemmeno a lui.

    SPOILER (click to view)
      status fisico: [?]
      status psicologico: [?]
      riserva di mana: 70%
      consumi spesi: 20%
      ( medio + medio )
      _________________________________ ____ __

      Grindylov
      [ equipaggiamento ( spada bastarda ) ]

        Heroesbane: già citata.
        [ power-up prolungati; forza + 25% ]



      Ænemos Sanctum
      [ ali del protodio ( appendici metamagiche ) ]

      Bliss and Horror
      [ lettura dei movimenti; sguardo terrificante ]

      Demigod: Catastrophe
      [ +50% in forza; insensibilità al dolore ]

      Light the Dragonfires
      Dolore. Strumentalizzando la sua tendenza alla distruzione sterile, C. esaspera i caratteri aggressivi della Trama Primevea, lasciandola irrompere disinibita all'interno di un corpo troppo modesto per contenerla: quella graffia, protesta per uscire con la ferinità di un animale deluso dalla prigionia, e preme contro ogni estremità. Dopo alcuni secondi di lotta, come seguendo i dettami di un accordo suggellato anni prima, viene liberata dal suo carcere di volontà. E non è più danza in catene. La prima sostanza scorre libera fra i tessuti senza costrizioni, mentre scintille di giada prendono a precorrerne la superficie in uno spettacolo sopportabile per pochi: costringendosi in questa condizione, l'abominio rende il suo intero organismo assolutamente suscettibile a modificazioni di tipo metamagico operate tramite la trama stessa, il che si traduce nella possibilità di incrementare, con velocità pressoché istantanea,
      una delle sue caratteristiche fisiche principali (velocità eccettuata).
      [ variabile - medio; pu in resistenza ]

      Ain Soph Aur
      Convogliando un picco di trama ridicolmente alto su di una ben definita estremità, l'abominio vibra un colpo casuale direzionandolo verso una superficie predeterminata, premurandosi tuttavia di arrestare il compiersi del colpo stesso a pochi millimetri dal suo bersaglio ideale; trascorso appena un secondo di stasi, dal punto d'impatto si parte una autentica, terrificante deflagrazione di pura energia, propagantesi in una direzione prescelta come in tutte secondo criteri indiscriminati (decurtando tuttavia così la sua potenza intrinseca). Rocce, uomini e detriti verranno trattati da questa alla stregua di patetici ammenicoli, e scaraventati lontano come si conviene loro: se la zona da cui l'esplosione si manifesta corrisponde ad una parte del corpo avversario,i danni prodotti saranno considerevolmente gravi.
      Il raggio della tecnica non è inferiore ai cinque metri totali.
      [ consumo medio ]
     
    Top
    .
  8. Gabriev Disith
     
    .

    User deleted


    «Ti stai riempiendo la bocca di parole grosse. Per non dire delle parole sbagliate.»
    L'acciaio di Grindylov stridette furente lungo il filo dell'Erede, quasi a voler esternare con forza la furia che albergava nel cuore della sua padrona. Il morso delle due lame venne interrotto dalla mano dell'Abominio che – in preda alla frustrazione - strinse nei palmi il nudo acciaio delle due lame fino a far sgorgare rivoli di lacrime lente,scie di umori rossi. Il Falco, fermo nelle sue intenzioni, non oppose volontà alcuna per ostacolare tale gesto, limitandosi ad una contemplazione passiva e silente della sua antagonista, le azzurre iridi incatenate nelle ametiste di lei.

    «Non è di “destino” che ho bisogno.»
    I sensi del Disith, forti della loro anomalia, registrarono una variazione subitanea tra le gelide pieghe della Cacciatrice:un flusso costante ed impetuoso, simile ad un fiume in piena, dipartì dall'animo dell'AEnemos, accumulandosi all'interno del cuneo della Lama.
    «Ma di “risposte”.»
    La trama così ammassata esplose, violenta, in un cono d'energia che mirava al Cavaliere Rosso; in tutta risposta, egli si limitò a chiudere gli
    occhi assumendo un espressione apparentemente costernata.

    «Mi hai frainteso.»

    Il crepitante agglomerato d'energia si arrestò inerme dinnanzi al Falco, apparentemente incapace di procedere oltre, quasi stesse lottando contro un entità imponderabile posta a protezione del Disith.
    «Io non credo al dio Destino.»
    Mentre pronunciava quelle parole, un’infinita quantità d'emozioni andarono sovrapponendosi nel cuore del Cavaliere Rosso: lui non credeva ad un fato prestabilito, e la sua presenza era una prova stessa di come questo potesse essere sfidato, oltraggiato e combattuto – forse anche sconfitto. Più il tempo passava, più Gabriev si rendeva conto di quanto Catastrophe gli somigliasse, e di come -in fondo- le loro posizioni sarebbero benissimo potute essere invertite in un altro contesto.
    «Io credo -anzi ne sono certo- che tu viva un Destino fittizio, che altri ti hanno imposto con l'inganno

    L'etere innanzi al Cavaliere Rosso parve creparsi, dipanandosi in una prigione per l'offesa dell'Abominio, trascinata al suo interno e lì soffocata, per poi sublimare silenziosamente in un pulviscolo luminescente e disperdersi tra i morbidi nembi sui quali troneggiavano.
    «Anche se, vi è della verità in quello che ha detto il tuo ingannatore: Non esiste Destino.»
    Il Falco brandì l'Erede in direzione dell'AEnemos, in un gesto speculare a quello da lei eseguito poc'anzi; poi, quasi a voler mimare l'offesa a lui rivolta, il Disith fece fluire la sua energia attraverso la sua arma, in un gesto di comunione estrema.
    «Siamo noi a crearlo.»

    La lama della reliquia rifulse di luce propria e, l'aria attorno al Falco parve gravitare all'interno dell'Erede. Infine, Gabriev sorrise; non un gesto di scherno, né tantomeno un sintomo d'arroganza o presunzione: nel fissare gli occhi dell'AEnemos, il suo era un sorriso colmo di calore e gentilezza, venato da un lucore di felicità.
    «E' ora che tu raggiunga le tue risposte: spero di rincontrarti presto. Ma la prossima volta, non come Nemici
    L’aura esplose dalla punta della spada in un vero e proprio uragano d'energia elementale, una forza mistica ed inusitata che mirava a catturare l'avversaria tra le sue spire.
    «A presto, piccola Cat.»


    SPOILER (click to view)
      » status fisico: [?]
      » status psicologico: [?]
      » riserva di mana: 30%
      » consumi spesi:10%(Logica Circolare) 40%(Logica Circolare)
      » note: Gabbia d'Energia elementale a difesa; in offesa usata Logica Circolare attraverso la passiva Anima Elementale



    Inborn Evolution † { Empatia Conoscitiva }
    ~ passiva; 10pt
      ▐║│║▌█│║║│▌▐▐
      [Già citata]

      lettura dei movimenti;auspex; specifica apprendimento tecniche in gdr nei limiti del regolamento ~

    Triplice Grandezza † { Bastione senza Tempo }
    ~ passiva; 10pt
      ▐║│║▌█│║║│▌▐▐
      [Già citata]

      difesa psicologica; immortalità ~

    Rimozione del Limite † { della Vista }
    ~ passiva; 10pt
      ▐║│║▌█│║║│▌▐▐
      [Già citata]

      vista multiprospettica; vista a 360° ~

    Rimozione del Limite † { del Movimento }
    ~ passiva + variabile; 7pt
      ▐║│║▌█│║║│▌▐▐
      [Già citata]

      movimento libero; schermo non elementale ~





    Logica Circolare † { Elemento Omnia }
    [font=Courier]~ variabile; cinque tecniche; 10pt
      ▐║│║▌█│║║│▌▐▐

      Al contrario di quanto credono alcune scuole di pensiero - in particolare, al contrario di quanto amano pubblicizzare alcuni stregoni, o persone dotate di magia naturale - l'elementalismo è una scuola che poggia le proprie fondamenta su di un sistema di rigidi, ineludibili dogmi. La catena degli elementi, riconducibile ormai da millenni alla geometria del pentagramma (rispettivamente pentagon, πεντάγραμμον e gobōsei, a seconda dell'idioma corrente al piano materiale su cui era sito il Gabriev apprendista della disciplina) è disegnata in modo da esemplificare visivamente la paritaria reciprocità fra ciascuna delle energie fondamentali, ognuna di queste ricondotta ad un comune, oscuro denominatore. Oscuro per molti, ma non per il Falco dei Disith.
      Forte di questa epifania e delle proprie particolari predisposizioni genetiche, Gabriev è in grado di richiamare quello stesso "elemento omnia" per modificare istantaneamente alcuni tratti salienti del suo composto ed indurlo a mutare nel sotto-elemento desiderato, manifestandolo nella forma che gli è più congeniale, alterandone le caratteristiche che gli sono proprie. Un'abilità terribile, ma responsabile: solo pochi, se non esclusivamente il nostro,
      sarebbero in grado di padroneggiarla senza sbavature - e così è.

      manipolazione del flusso; aria, acqua, fuoco, terra, tuono ~




    L'Erede † { Spada dei Disith }
    ~ reliquia incantata; 12pt
      ▐║│║▌█│║║│▌▐▐

      Reliquia: [Già citata]
        Anima Elementale: [fusione tramite invocativo] [Già citata]

        Aura Affilata: [passiva] [Già citata]
     
    Top
    .
  9. Catastrophe
     
    .

    User deleted


    Non perse tempo ad intuire l'esito dell'attacco: si portò indietro di un paio di metri, ritirando la cacciatrice in un movimento irato simile ad uno scudiscio. La bruma energetica scaturita dall'impatto del raggio si diradò, rivelando intonsi tanto il biondo quanto la sua intollerabile condiscendenza. Nella bonomia di quel viso sconosciuto eppure a lei fratello le riuscì di leggere una nota acutissima di malinconia, adagiata appena sotto la superficie di un sorriso neutro. Inconsapevolmente, si ritrovò a sorridere a sua volta: il canale empatico che faceva loro
    da tramite era troppo potente per evitarlo.

    « Io non credo al dio Destino. »
    Sgranò disperatamente gli occhi nel tentativo di accogliere e contenere una tempesta di immagini che non le appartenevano, inaugurata e conclusa da un bagliore abbacinante.

    « Io credo - anzi ne sono certo - che tu viva un Destino fittizio, che altri
    ti hanno imposto con l'inganno.
    »

    Si fece schermo da quel salmodiare portando la mano libera al viso, pollice ed indice congiunti sul dorso del naso a massaggiare le palpebre semidischiuse. Per quanto cercasse di negarlo - anche fisicamente - non c'erano barriere che reggessero contro quel piccolo bagliore di pensiero, colpevole ed inafferrabile, che alimentava un dubbio di cui sperava di essersi sbarazzata. Quel disgraziato, nella sua infinita arroganza, poteva starle dicendo la verità.
    O almeno, una delle tante possibili.

    « Anche se, vi è della verità in quello che ha detto
    il tuo ingannatore: non esiste destino.
    »

    Strinse il manico della spada, strofinando il palmo contro le strisce di cuoio ruvido che lo avvolgevano: la concretezza trasmessale da quel tocco al contempo sgradevole e familiare la aiutò ad arginare un secondo assalto proveniente dal capo opposto del canale empatico, il cui culmine la fece piegare dalla fatica di incassare il colpo; boccheggiante, sillabò uno scampolo di quel proclama che percepiva come più grave degli altri - « Antares. » “Il tuo ingannatore”. Fece passare la bastarda sotto la cinta con gesto sconfitto, ignorandone il fodero. Ondate di pura energia emozionale, sottilissima eppure palpabile quanto uno schiaffo, continuavano a dirle che
    perfino quella spada era una menzogna.

    « Siamo noi a crearlo. »
    Fu solo allora che riuscì a metterle a fuoco: il biondo - GABRIEV - in abito militare, con tre compagni e quattro spade al seguito. Una monumentale aereonave che affondava in un cielo densissimo e rosso, suppurante escrezioni simili a lingue di fiamma, sulla cui carena scintillavano caratteri sconosciuti che ne componevano il nome. Attorno allo scafo si agitavano pigramente nugoli di scie luminose, simili ad una congrega di stelle opache, incapaci di concedere luce.

    « Queen Revi. » mormorò, meccanicamente.
    « Non c'è inferno peggiore di quello che ognuno si porta dentro. »

    Accolse l'esplosione di energia elementale con passività, sollevando appena una mano in protesta. Non resistette all'urto che la trascinava giù, contro il profilo ora definito del Palazzo delle Spine che saliva pericolosamente verso di lei - non le importava: qualcosa di quell'uomo le era entrato dentro, a sua insaputa. Se poco prima lo aveva battezzato dubbio, ora, durante la caduta, aveva paura di interrogarlo sulla sua vera identità.

    Si limitò a maledire Gabriev Disith a denti stretti, arrotolando le ali
    per poi ritirarle all'interno delle scapole.

    Chissà che il martire della capitale, attraverso l'empatia dell'AEnemos, non lo avesse fatto
    ammalare di compassione.

    image
    « Antares... »
    Solo la storia ce lo avrebbe detto.

    ( continua qui. )

    SPOILER (click to view)
    Non ci sono parole per esprimere la mia gratitudine, se non queste: alla fine, campione, ce l'abbiamo fatta - abbiamo concluso la nostra giocata. =)
     
    Top
    .
8 replies since 1/12/2010, 20:20   347 views
  Share  
.