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Fu difficile riuscire a far sbollire la povera e buona Drusilia, dopo gli avvenimenti che caratterizzarono le avventure dei suoi fidati compagni aviatori nelle terre dell’Est. Aveva risparmiato tantissimo per riuscire a garantire loro una meritatissima vacanza, aveva passato giorni e giorni alla ricerca di un posto che corrispondesse alla perfezione a ciò lei voleva regalargli, e alla fine... un disastro. Soldi, tempo e risorse, ma soprattutto ancora preziosissimi soldi (che no, neanche per un Ufficiale piovono dal cielo) sprecati per niente!
Solo una cosa le permetteva di non esplodere nel vero senso della parola, quando raccontava per filo e per segno tutti i particolari alla sua cara Volpe d’Argento -nel frattempo giustamente preoccupata per la sua vita, nell’osservare tavoli sedie e mobilia varia fluttuare preoccupantemente nell’aria-: la scoperta di quel sigillo.
Non certo motivo di grande gioia, ma per lo meno una rivelazione che avrebbe evitato -forse- il verificarsi di una tragedia ben più grande di un semplice sperperio di soldi.
Semplice... una parola che per ora sarebbe stato meglio non pronunciare in presenza della bella Dama.
La situazione si era rivelata fin da subito critica: informazioni vaghe, imprecise, che non davano alcun punto di riferimento sul dove intervenire. Figuriamoci sul come...
L’intera Liberi Aeris Milites, numerosissima ed affidabile forza armata dell’intero piano dimensionale di Endlos, era già stata mobilitata per l’occasione, e con essa la gilda dei Saggi di Palanthas, sempre pronta a fornire il proprio supporto. Il passaparola si era dunque esteso facilmente anche nelle città, fra chiacchere e bandi appesi lungo le strade: serviva personale urgentemente, ricompensa un lauto pagamento.
Luogo fissato per l’incontro: l’Albero Casa, sede simbolo della gilda degli aviatori.
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-Arco Voltaico-.
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-CALLED FROM HQ-
L'Albero Casa.
Quel nido che ormai da qualche mese cullava le sue giornate, donandogli una nuova vita ed una nuova missione. Amava la vita dei Milites: fra di essi aveva conosciuto persone straordinarie, ed aveva intrecciato affetti che non era mai riuscita a tessere all'ombra della Torre D'Avorio.
Tornare a Casa era sempre bello, sopratutto visto che lo faceva in compagnia: dopo lungo tempo, anche il suo fido compagno draghetto, che da sempre l'accompagnava, l'aveva raggiunta su Endlos.
La figura serpentina, in foggia di drago orientale, le volteggiava attorno spandendo un profumo di fresca acqua.
- E' questo il posto, Hime-Sama? -
Domandò il draghetto, a pochi passi da quella imponente soglia. Il sorriso di Kyoko si dischiuse, posandosi prima sull'edificio, e poi sul vecchio compagno di viaggio.
- Hai! Siamo arrivati, Waka-Chan! -
Ed in un fruscio dei suoi abiti da sacerdotessa, candidi e rossi, la Miko entrò: nonostante fosse un piacere tornare alla base, le poche righe che l'avevano lì convocata non le davano un buon presentimento... Che stesse per accadere qualcosa di brutto? Forse un'emergenza da affrontare?
In cuor suo, la Principessa dei Setoguchi sperò di esserne all'altezza: forse sarebbe stata la sua prima impresa nell'Ordine, al di fuori del comune lavoro delle proprie mansioni quotidiane.
- Aviatrice Blu Setoguchi Kyoko, a rapporto. -
Furono le parole determinate pronunciate dalla giovane: una voce dolce, ma stranamente intrisa di una marzialità quasi fuori dal mondo. “Urgente: convocazione all’Albero Casa”., già... Chissà cosa l'attendeva...?. -
Remy Etienne Lebeau.
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Siedi al tavolo di una locanda, per un' animale da palcoscenico come te è il luogo ideale, le giuste luci, la giusta compagnia, sempre qualcuno disposto ad offrirti un giro da bere o a farsi una partita a poker.
Ignaro del fatto che i suoi risparmi finiranno a rimpinguare i tuoi.
Indossi come al solito vestiti sgargianti, la camicia di raso blu è l'elemento più decorativo; hai appeso il soprabito di pelle alla spalliera dell'alta sedia e appoggiato lo stetson, il cappello nero,sul tavolo di legno scuro.
I capelli castani ti spiovono eleganti sulle spalle ed intorno hai molte persone, curiosi e sfaccendati per lo più, mentre seduto in maniera indolente racconti un anneddoto riguardante la tua vita avventurosa; sei un' abile affabulatore, sai quando fare le pause ad effetto e come creare la giusta atmosfera e per quella sera hai deciso di fare a meno del poker molto prima del previsto...anche se le carte rimangono sparpagliate sul tavolo.
Forse hai pensato di avere già abbastanza soldi oppure non vuoi che Miss. Galanodel s'infuri con te per aver riotto sul lastrico, con le tue frequenti partite, metà della popolazione di Laputa, comunque non hai resistito all'idea di farti offrire una birra o due.
Insomma ti stai proprio godendo il momento quando entra nella locanda un ragazzo; sei impegnato nel raccontare la tua storia e non lo noti, almeno finchè qualcuno non grida.
Qui, qui ragazzo
E' così che lo vedi, uno scricciolo di dieci anni al massimo che si guarda intorno con un foglietto di carta stroppicciata in mano, si dirige direttamente verso di te e quando ti raggiunge t'infila il foglietto in mano, gli dai una distratta occhiata e... ti convinci a dargliene un'altra: solo poche laconiche parole eppure vergate dalla mano della bella Drusilia.
Un fiotto d'adrenalina ti scorre nelle vene, forse è l'ora della tua prima missione, alla fine capisci che sei un uomo d'azione e come un'animale chiuso in gabbia quell'attesa snervante ti stava uccidendo, presto saresti partito per un altro dei tuoi vagabondaggi ma questo, questo è molto meglio e così con uno scatto ti alzi dalla sedia calcandoti in testa il cappello, t'infili il soprabito facendolo volteggiare sulle spalle e recuperi le carte con abili mosse.
Mes amis ont d'aller
Infili la porta come un bolide, non prima d'aver ricompensato con una lauta mancia, presa da una delle tasche il latore del fortunato messaggio.
Quando arrivi davanti al pesante portone dell'Albero Casa c'è già qualcuno, una ragazza, t'avvicini a lei, salutandola con un cenno del capo, leggermente incuriosito dallo strano animale che le gira intorno mentre varchi la porta d'entrata.
Hai in mano le tue fidate carte e nel mentre cammini ci giochi soprappensiero.. -
Punk~.
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B l a c k _ U n k n o w n
Appoggiò la tazzina del tè sul tavolino in ferro battuto. Apprezzava gli ambienti sofisticati, con molti ghirigori, che si fondevano in ferro e vetro, sfoggiando molti colori. Adorava quel posto, forse era l'unico bar in tutto il presidio dell'Ovest in cui avrebbe potuto passare l'intera giornata senza annoiarsi assolutamente. Fece ciondolare la testa all'indietro, osservando il cielo spoglio di nuvole.
"...Uff"
Si alzò, mollando due monete di rame sul tavolo, per poi dirigersi all'uscita.
Aprì il suo ombrello, e lo puntò verso il sole, per proteggere il suo viso quasi albino. Passeggiò lungo al vialetto, fino a raggiungere una strana bacheca. La osservò a lungo, poi decise di strappare dalla puntina un foglio che già di per se era rovinato. Lo lesse velocemente. In poche parole una gilda di cui il nome gli sfuggiva, necessitava di personale per una missione. Non si dilungò a leggere i particolari, infilò il foglio in una tasca interna della giacca, e si diresse verso l'Albero Casa.
Conosceva il posto, ed arrivarci non sarebbe nemmeno stato difficile. Si incamminò pensando al motivo per cui aveva accettato la missione. Che importava? Rise da solo, aveva bisogno di un po' di movimento ultimamente.
Quando raggiunse il grande palazzo di pietra bianca, forse marmo, notò due persone all'esterno, davanti all'entrata. Le lasciò perdere, ed entrò chiudendo l'ombrello, agganciandolo al polso.
Era stupito, dell'ambiente, ma allo stesso tempo eccitato per la missione, non vedeva l'ora di vedere cosa lo aspettava.. -
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Silenziosi ma sbrigativi passi si avvicinavano alle spalle dei nuovi arrivati, mentre l’occhio catturava da lontano il movimento della porta che si socchiudeva solitaria. Evidentemente le persone che erano state convocate erano già arrivate, mentre il loro coordinatore... beh, era stato premurosamente trattenuto più del dovuto dal Gran Maestro per gli ultimi aggiornamenti del caso. Le informazioni che doveva ancora riferirgli erano poche, eppur tremendamente importanti: le ripeté almeno una decina di volte prima di lasciarlo libero di andare, solo ed esclusivamente per non fargli far ancor più ritardo di quanto non ne avesse già accumulato.
Lunghi capelli color argento, due argute e curiose orecchie animali che si affacciavano vispe dalla sua folta chioma, iridi dorate e sguardo inamovibilmente -ed insolitamente- serio. L’identikit della persona che aveva appena varcato la soglia del portone, mostrandosi ora agli occhi dei soldati convocati dalla Dama del vento rispondeva alla persona di Yoko Saddler, Volpe d’Argento e neomagister dell’Accademia di Laputa.
« Vedo che siete arrivati tutti, bene. »
Tre persone, esattamente come precisato dalla coinquilina. Lo sguardo andò a ricercare con decisione il volto di ciascuno dei tre, sequenzialmente, chinando volta per volta il capo in un rapido cenno di saluto.
« Kyoko, noi due ci siamo già visti... »
Un’espressione un po’ più perplessa parve invece affermare il contrario quando lo sguardo si soffermò per un piccolo istante sul piccolo draghetto che le voltaggeva intorno. Non sapeva se fosse provvisto anche lui della parola, se fosse un partecipante direttamente coinvolto negli avvenimenti, e malauguratamente per la fretta il pensiero non sfiorò neanche per un istante la già intricata mente del vecchio Elessedil.
«Tu invece dovresti essere Gambit, e... »
Il dito venne infine puntato sul terzo individuo vestito di nero, quasi volesse domandarne il nome.
« ...tu devi essere l’ “esterno”.
Il mio nome è Yoko Saddler, e mi è stato affidato il compito di fornirvi le indicazioni relative alla vostra missione. Scusatemi se vado piuttosto spedito, ma mi è stato raccomandato di essere il più rapido possibile: non appena vi avrò messo al corrente delle dovute informazioni, se siete pronti, sarebbe ideale partire subito. »
Una piccola pausa, necessaria tanto per prender fiato quanto per dar modo ai presenti di focalizzare la loro attenzione sulle parole del demone argentato, e poi le labbra si dischiusero ancora una volta.
« Non so se qualche soffiata sia già arrivata alle vostre orecchie, per cui farò rapidamente il punto della situazione: alcuni membri della squadra LAM, durante l’improvvisa metamorfosi di una vacanza in una tutt’altro che gradita missione, sono venuti alla conoscenza della presenza di tre sigilli sparsi sul piano dimensionale. Il primo si è rotto sotto i loro stessi occhi, il secondo ed il terzo... purtroppo non siamo riusciti a recuperare informazioni molto precise, ma da spedizioni terminate giusto poche ora fa sembra che le posizioni più accreditate siano il Pentauron e le terre dell’Ovest. Una predisposizione allineata, insomma...
Della seconda zona si occuperà tuttavia un’altra formazione, a voi è stata affidata la capitale dello stato delle cento torri: Kisnoth.
L’obbiettivo della vostra missione è molto semplice -almeno a dirsi-: dovete riuscire a recuperare più informazioni che potete circa la sua precisa collocazione, e.... fare di tutto per impedirne la rottura. »
Lo sguardo si assottigliò, deciso e coscienzioso.
« Se avete delle domande da pormi, questo sarà l’unico e l'ultimo momento disponibile. »
Edited by Silver Shadow - 22/3/2011, 00:28. -
Remy Etienne Lebeau.
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E' la prima volta che vedi lo Yoko, ne hai sentito parlare certo e il suo aspetto non ti sconvolge più di tanto, hai conosciuto mutanti con aspetti ben più bizzarri, sembra abbastanza nervoso, segno che è davvero urgente la missione per la quale vi hanno convocato, con te ci sono altre due persone:una come te, secondo le parole dello Yoko è un'appartenente alla LAM, l'altro invece non è con voi affiliato.
Saluti il magister toccandti la falda del cappello poi ascolti le sue urgenti parole, non si presenta come una cosa semplice, anzi sembra addirittura che i destini di Endlos pesin sulle vostre spalle.
"Tipico".
Ci sei abituato, con gli X-Men, ne hai affrontate miriadi di missioni così anche se ogni volta senti la pressione, sai di star camminando sul filo del rasoio e che non sono permessi errori però tutto questo ti permette di rimanere lucido, di assimilare ogni dettaglio di quello che la volpe vi espone.
A parte i mostri , i demoni e l'apocalisse totale puoi darci qualche informazione in più su cosa succederebbe se i sigilli si rompessero? E poi come dovremmo fare a non farlo rompere, c'è qualcuno che vuole spezzarlo? Da questo lato del portale o dall'altro? Con noi ci sarà un mago che rafforzerà la chiusura del portale? Che pericoli ci dovrebbero attendere, sai se per caso dovremo affrontare le forze del male?
Il tuo tono è leggero, sicuro, tuttavia le tue domande non sono fatte a caso sono informazioni che potranno servirvi, in primo luogo vi dicono di rafforzare il siggillo ma se non sapete come fare non potrete farlo, poi è sempre meglio sapere se ci saranno ostacoli e nemici d'abbattere e un'idea di cosa dovesse succedere se si dovessero rompere non sarebbe male.
Mentre parli le tue mani si muovono incessantemente facendo volteggiare le carte, il bo invece è appoggiato al suolo e si regge sulla tua spalla sinistra.. -
-Arco Voltaico-.
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-BRIEFING-
La giovane Miko rivolse un sorriso caldo, quais materno, ai due uomini che erano giunti fra quelle aule poco dopo di lei. Di loro non conosceva nè le identità nè altro, ma era più che evidente che la loro presenza laggiù fosse legata alla medesima convocazione d'urgenza che lei stessa aveva ricevuto.
« Vedo che siete arrivati tutti, bene. »
Una figura. Una sensazione indefinibile, dinanzi ad essa. Dinanzi a quella voce. Ma la situazione era tale che l'istinto cedeva inevitabilmente il passo al raziocinio. Probabilmente era lui l'ufficiale di collegamento per il briefing che era stato loro imposto.
- Hajimemashite. -
« Kyoko, noi due ci siamo già visti... »
- ...S...So desu...Ka? -
Si sorprese, il cuoricino della Miko: già visti? Aveva già visto quel giovane uomo dalla chioma d'argento? E quelle orecchie, quelle iridi... Era forse uno Youkai? Ma dove poteva averlo...?
- ... La Festa di Natale...? -
Sussurrò fra sè e sè, impercettibile. Era ovvio! Come aveva potuto dimenticarsene? Era l'accompagnatore di Drusilia-Sama! Avvampò, vergognandosi terribilmente per la scarsa memoria dimostrata.
Evidentemente, tuttavia, non v'era tempo di perdersi in puerili ammonimenti interiori, nè in manifestazioni di contrizione. Le parole gravi e pressanti di Yoko Saddler inducevano all'attenzione.
Due sigilli a protezione della sua nuova casa, Endlos: due sigilli da proteggere, un compito che ricordava da vicino quello che spesso era affidato ai membri del suo Clan, nelle Lontane Terre natie. Avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per preservarne l'integrità: lei, che da tenera età combatteva le forze oscure che ghermivano i mondi, ben conosceva gli orrori che un sigillo planare tipico teneva a bada.
Lei non aveva domande di sorta, ma fu il compagno a lei sconosciuto fino a prima, Gambit, a porre una serie di quesiti.
A parte i mostri , i demoni e l'apocalisse totale puoi darci qualche informazione in più su cosa succederebbe se i sigilli si rompessero? E poi come dovremmo fare a non farlo rompere, c'è qualcuno che vuole spezzarlo? Da questo lato del portale o dall'altro? Con noi ci sarà un mago che rafforzerà la chiusura del portale? Che pericoli ci dovrebbero attendere, sai se per caso dovremo affrontare le forze del male?
Targiversò un attimo, indecisa se prendere le parola, interrompendo l'imminente risposta di Yoko: poteva risultare irrispettoso, o peggio. Però...Però...
- Perdonatemi... Se fosse necessario... Io ho conoscenze nell'Abiurazione... E...E ho avuto molto a che fare con sigilli e barriere e kekkai... Se... Se si sapesse qualcosa di più sulla natura dei sigilli e sulle creature che tiene a bada, forse potrei trovare un modo per essere più utile anch'io...
Intanto il draghetto che la accompagnava, fece un volteggio un po' più stretto del solito, andando a posarsi, apparentemente sonnolento, sulle spalle della sacerdotessa. Eppur parlò, senza neanche prendersi la briga di presentarsi.
- Forse sarebbe meglio se ognuno dicesse quali sono i suoi poteri e capacità, per darci un minimo di coordinamento. E poi, Yoko-Dono... Per quanto tempo dovremo resistere laggiù, a difesa del sigillo? -. -
Punk~.
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T h e _ S e a l 1
Appena entrato notò una figura, nell'atrio. La squadrò, non aveva tutti i torti, era un poco... Strana, insomma un paio di orecchie da felino in testa e dei capelli argentati oltre alle spalle! La cosa che lo trattenne dal ridere fu l'espressione seria di quest'ultima, che stava ad indicare che non era travestito, o che non avesse notato i due padiglioni auricolari tra i capelli. -Sarà la moda di questi tempi-
I due che aveva avvistato all'ingresso ora si trovavano al suo fianco, e aveva l'impressione che tutti questi facessero parte della stessa faccenda. L'uomo-orecchie subito cominciò a parlare.
Accennò ai nomi dei compagni, e lo chiese invece all'uomo con l'ombrello, che rispose con un lieve inchino ed un sorrisetto malizioso.
"Chiamatemi Mr Black, sono lieto di poter partecipare in questa... Missione."
Disse fiero di essere ciò che il suo nome recitava. Non prese tempo l'uomo-orecchie, spiegò i dettagli della missione. Sigilli, pericolo, impedirne la rottura... Non sembrava il genere di lavoretto che voleva intraprendere, ma non diede alcun segno di disaccordo.
"Se avete delle domande da pormi, questo sarà l’unico e l'ultimo momento disponibile."
Non aveva già unito tutte le informazioni nella testa, l'unico punto poco chiaro per il compimento della missione, forse era come evitare la rottura del sigillo, e cosa avrebbe causato. Notò che lo stavano chiedendo i compagni, quindi cambiò domanda per non sembrare disinteressato.
"Chi o cosa potrebbe causare la rottura del sigillo?"
Era abbastanza importante dopotutto, giusto per sapere se era una bomba a tempo o c'era qualche anima ribelle da mietere. Da parte sua sperava nel nemico cattivo.
Prese l'ombrello per il manico, appoggiando la punta a terra, in una posizione che secondo lui, gli dava un aspetto superiore, o figo, in altre parole.. -
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Domande più che lecite, quelle che gli avventurieri indirizzarono alla Volpe. Tutte sensate, fondamentali, eppure... assolutamente prive di risposte concrete.
La bocca del demone si mosse d’un lato, in un evidente segno di disappunto; gli dispiaceva da morire quella situazione, poiché avrebbe potuto comportare complicazioni e rischi non indifferenti, ma...
« ...non sappiamo di preciso cosa succederà, sappiamo solo che quei sigilli risalgono a molto tempo fa. Vennero creati dai primi naufraghi che misero piede su Endlos, per proteggersi da qualcosa che li stava inseguendo. Qualcosa capace di alterare in maniera irreversibile l’equilibrio dell’intero piano dimensionale.
Non sappiamo cosa sia di preciso, ed in tutta sincerità preferiremmo continuare a restarne all’oscuro. »
L’attenzione di Yoko si focalizzò momentaneamente su Gambit, il primo fra gli avventurieri ad aver esposto le proprie perplessità. Diverse erano state le sue domande, e poiché alcune necessitavano ancora di una risposta, il vecchio Elessal Artis Doctus riprese immediatamente il suo discorso.
« Il vero problema è rappresentato dal fatto che non sappiamo cosa possa essere un sigillo, perché di fatto il primo era rinchiuso in una bambola. E’ bastato che questa si rompesse per causarne l’apertura, per cui... supponiamo che anche secondo e terzo sigillo si trovino rinchiusi in un semplice oggetto, qualunque tipo di oggetto, soggetto alle medesime regole.
Ciò significa che bisognerà tenere gli occhi molto aperti, insomma, e... oh, ecco: non ne siamo sicuri, ma riteniamo che se un sigillo venga allontanato dalla sua area di influenza la rottura potrebbe causare danni minori. Più lenti, o meno influenti.
Per queste ragioni e per la vostra incolumità, ovviamente, vi consigliamo di ritornare immediatamente qui qualora riusciste ad appropriarvene.
Inoltre non siamo al corrente dell’identità dei “colpevoli”, che di sicuro dubito agiscano in buona fede, ma posso dirvi con certezza che si trovano da questo lato e non dall’altro. »
Un momento di silenzio chiuse quella parentesi, confermando -ancor più delle parole- il dispiacere per la povertà d’informazioni. Anche il loro recupero, purtroppo, rientrava nelle loro mansioni.
Soddisfatte almeno momentaneamente le perplessità del mutante, lo sguardo si spostò ora sull’angelica sacerdotessa.
« Indubbiamente il tuo potere potrà risultare molto utile, in una missione di questo genere. Non vi so dire altro circa la natura del sigillo oltre a quanto già detto, ma confido comunque nelle tue capacità: se vi fosse la possibilità di rafforzarlo, aggiungerne uno nuovo od intervenire in caso di rottura, pregherei voi due » rivolgendosi a Gambit e Mr. Black « di fornirle tutta la copertura od il supporto di cui potrebbe aver bisogno.
Condivido inoltre l’idea del... » lieve tentennamento sul come riferirlo « ...piccolo drago; essere fin da ora a conoscenza dei proprio poteri, in una missione in cui la velocità è un elemento fondamentale, potrebbe risultare determinante. Rispondo brevemente alle vostre ultime domande in modo da darvi poi l’opportunità di approfondire l’argomento.
Riguardo al tempo in cui dovrete restare laggiù... beh, vi auguro il meno possibile. Come già detto prima, recuperate il sigillo e riportatelo immediatamente qui.
Per le cause della rottura, invece... non ne abbiamo davvero idea. Se fosse un oggetto come lo era il primo, evitatene assolutamente la rottura fisica. »
La chiusura avvenne dunque sull’ultima domanda, quella del componente esterno -di cui ora noto almeno lo pseudonimo-. L’istante successivo il demone argentato rimase in silenzio, nell’attesa che i partecipanti affinassero la conoscenza dei loro poteri -se fossero stati d’accordo con la proposta del draghetto, o avanzassero delle nuove eventuali domande.
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Remy Etienne Lebeau.
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Lo Yoko nonostante le sue poche informazione ti fornisce alcune informazioni che potrebbero essere vitali per lo svolgimento della missione. Quando ti chiede di sostenere la maga, muovi la testa in un cenno d'assenso.
Uhm, carina come missione, dove sono finiti i classici nemici? Quelli che ti affrontano con spade o pistole e che al massimo si nascondono per spararti alle spalle.
Il sarcasmo è pesante, è il tuo modo di fare, non puoi farne a meno: devi ironizzare e poi hai una certa mania di protagonismo e così quando sia il draghetto della sacerdotessa che il Magister suggeriscono d'informarvi a vicenda sulle vostre reciproche capacità non esiti a mostrarle.
Con movimenti controllati tiri fuori un mazzo di carte da poker.
Ebbene signori, signore e draghi il mio talento è particolare
Esordisci mentre le carte volteggiano tra le tue mani, sei bravo, e lo dimostra soprattutto il fatto che non ti stai sforzando nel compiere quei complicati giochi di mano.
Uso le carte per attaccare e devo assicurarvi che essere da esse colpiti non è per nulla bello...ah
Aggiungi come sotto un ripensamento
Sono anche piuttosto bravo a giocare a poker, e il parkour è la mia specialità.
Concludi riportando le carte in una delle tasche del lungo soprabito di pelle, con la punta del piede destro alzi il bo, il lungo bastone che hai appoggiato a terra e lo afferri al volo facendolo volteggiare intorno alle tue spalle come un perfetto funambolo o un maestro di wushu prima d'inchinarti come un circense mentre con la sinistra ti togli lo stetson.
Per piacere niente applausi
I tuoi occhi, rosso rubino luccicano di divertimento.SPOILER (click to view)i giochetti fatti con le carte sono abbastanza simili a quelli nel video, che tra l'altro è il mio personaggio. -
Punk~.
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T h e _ S h a d o w _ A r t
L'uomo-orecchie aggiunge dettagli, seppur poveri riguardo alla missione, Mr Black sorrise, intuendo che stavano andando incontro a qualcosa di grosso, molto grosso, e sicuramente molto importante. Avrebbe portato a termine la missione. Sicuramente.
Ahah
-Il tipo con le carte, com'è che si chiama? Ah, certo. Gambit, mi sta simpatico- Rise alla sua battuta, guardandogli le mani vorticare a destra e a sinistra, esibendosi in giochi di mano molto svelti.
L'uomo-orecchie si aggregò alla richiesta della compagna della missione, che stava nel svelare le abilità dei componenti del gruppo, magari per entrare un po' più in confidenza.
Gambit mostrò ancora il suo magico muovere le carte da una mano all'altra, facendole roteare, piuttosto che mischiandole una con l'altra.
"Uso le carte per attaccare e devo assicurarvi che essere da esse colpiti non è per nulla bello...ah
Sono anche piuttosto bravo a giocare a poker, e il parkour è la mia specialità." Concluse prendendo al volo il bastone metallico che si era portato dietro.
Nonostante Mr Black fosse un po' contrariato all'idea di mostrare la sua abilità diede una piccola dimostrazione di cosa fosse capace.
"Io sono abbastanza bravo nel combattimento e ho qualche... Piccola dote che mi avvantaggia contro avversari troppo superficiali..." Concluse con un cenno della mano verso il basso.
In quel momento un sorriso esagerato comparve nella sua stessa ombra, muovendo la mano come per salutare, mentre Mr Black rimase immobile.
Non voleva far capire troppo, magari con un po' di inventiva ci sarebbero arrivati, ma non fece nemmeno sollevare l'ombra, forse per la noia, forse per pura diffidenza.
Si voltò verso la sacerdotessa, adesso voleva vedere cosa sapesse fare lei con il suo draghetto.
Edited by Punk~ - 26/3/2011, 11:00. -
-Arco Voltaico-.
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-KNOW ME-
Per lei, abiuratrice di professione, era più facile avere chiaro il quadro della situazione. E il quadro della situazione, nella fattispecie non era brutto. Era pessimo. Endlos era un semi-piano già poco stabile di suo, e se si andava a sommare l'imprevedibilità dell'influenza del Maelstorm, era pure peggio.
Inoltre, i sigilli erano presumibilmente oggetti fisici e mobili, cosa che li rendeva sì occultabili, ma anche più soggetti ad usura e fragili. Perchè mai fare una cosa simile? Il fatto che l'offensiva provenisse dal di qua o dall'altro lato della barriera, era un problema di poca importanza: nei casi di barriere planari, specialmente di tipo multi-sigillo, il più delle volte c'era un'influenza distruttiva su entrambi i lati.
Ora restava da capire se "le minacce" erano in grado di rilevare la posizione dei sigilli: forse esso era dotato di meccanismi di occultamento e auto-protezione, e forse l'usura del tempo aveva resi più vulnerabili tali fattori. Sperava anche di non doversi trovare dinanzi all'eventualità di ripristinare il sigillo, perchè non ne conosceva gli schemi arcani, ed era impossibile anche per lei mantenere a lungo l'integrità magica di un multi-sigillo, da sola.
- Io... Ehm... Come ho detto mi occupo di esorcismi e arcani di bando contro creature extra-planari maligne. So utilizzare diverse barriere e contro-incantesimi e nullificazioni abiurative. ... E... Ehm... Conosco incantesimi di luce e sacri... Io... Ho lottato spesso contro creature come gli Youkai... -
Disse, accorgendosi subito dopo della gaffe, visto che le orecchie di Yoko assomigliavano parecchio a quelle di alcune Youkai, demoni orientali della sua terra natìa.
Si zittì, sperando che nessuno avesse colto quella sua figuraccia che avrebbe potuto essere interpretata in modo offensivo. Al suo posto, parlò il draghetto.
- Io non combatto. Ma potrei concedervi il mio illustre aiuto, fornendovi la mia impareggiabile e sconfinata saggezza superiore. -
Disse, con la spocchia che l contraddistingueva, e che strideva col carattere mite e umile della sua sacerdotessa. Altre riserve parevano non esserci, da parte dei due, e per quanto li riguardava nulla impediva la partenza immediata: non avevano molto tempo: come Kyoko ben sapeva, la rottura di un sigillo su tre, comportava l'assottigliamento della barriera, ed uno sforzo aggiuntivo sui rimanenti, sforzo che avrebbe potuto non essere sostenibile in eterno.. -
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Il sopracciglio si inarcò in maniera piuttosto vistosa, nel volto ora evidentemente perplesso della Volpe dai capelli d’argento. Le sue attenzioni in quel momento erano tutte concentrate su Gambit, sui suoi giochetti e sulle sue carte; furono tanti i pensieri che attraversano la testa del magister in quel momento, e ancor più furono le possibili risposte che si sbatterono sui denti senza trovar la via d’uscita. Dio solo sa cosa trattenne in quel momento il demone dall’iniziare una competizione a colpi di coreografie, amante pari -se non più- dell’esibizionismo. E... oh, quanto era certo di stravincere!
Quella e forse altre furono dunque le ragioni del suo insolito silenzio, interrotto unicamente da un -provocatoriamente- scettico ahem sulla sua esclamazione circa gli applausi. Un “mah” che trovava pieno appoggio sull’espressione ancora tentennante sul suo volto. Sì, qualcosa che si sarebbe tradotto semplicemente in un “approfondiremo nei dettagli questo aspetto dopo la missione”.
Più interessato e meno titubante fu invece lo sguardo dedicato all’ombra di Mr. Black: poco disponibile nell’esporsi, vero, eppur proprio per questo insolitamente accattivante. Erano poche finora le persone incontrate dalla Volpe che sapevano lavorare seriamente col potere delle ombre, e scoprirne un nuovo esponente avrebbe potuto portare i suoi benefici in ottica futura. A cominciare da questa missione, per esempio.
Un vistoso sorriso fu invece la risposta per il riferimento involontario della giovane Kyoko; fosse stata la prima che incontrava ad affermarlo! Basta pensare che con la figlia di qualcuno che in passato aveva provato ad ucciderlo ora condivideva addirittura casa e letto...
« Piuttosto variegati direi, molto bene. »
Annuì soddisfatto, il demone argentato.
« Credo che non ci sia altro da aggiungere allora. Mi dispiace davvero dovervi mandare in missione con così poche informazioni, ma purtroppo questa è la situazione nella quale ci troviamo ad agire...
Se siete pronti a partire, allora, convocherò immediatamente una squadra di aviatori che con i loro grifoni vi condurrà direttamente nella capitale del Pentauron.
E... a costo di sembrare fin troppo premuroso: fate attenzione. Per quanto le conseguenze possano essere catastrofiche, preferiamo decisamente ritrovarci con un sigillo aperto piuttosto che con un compagno morto. »
Parole riguardose, eppur per niente scontate.
Edited by Silver Shadow - 29/3/2011, 20:32.
[LAM] Nel nome di DioIntro alla quest. Campagna: I Cancelli della Non Morte |
