[EM] I'm Free

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. _MajinZ_
     
    .

    User deleted


    Mancavano solo una manciata di minuti al caos, solo una piccola briciola di tempo separava quel luogo da una fine prossima che avrebbe ridotto quasi ogni cosa in pezzi, ma in tutta quella apparente fretta c’era qualcosa che stonava. Un ragazzo dai lunghi capelli biondi faceva scorrere la penna su un foglio che fino a poco prima era completamente bianco, anche se gli angoli erano ingialliti a causa dell’umidità. Mancavano poche righe al termine di quella specie di testamento, la stilografica scorreva con semplicità sulla cellulosa lasciando una scia nera di caratteri in un perfetto corsivo, la mano non tremava nonostante la fine ormai prossima, segnata da quello schermo su cui scorrevano quei numeri rossi a ritroso, mancavano solo cinque minuti. Gli occhi azzurri del ragazzo vestito di nero scorrevano su quelle righe con una calma innaturale, nonostante tutto aveva anche il tempo di ricontrollare quel che aveva scritto, firmando infine nell’angolo in basso a destra del foglio con il suo nome. Perché in quel momento lui non era più il Lampo, non aveva più motivo di nascondersi, nel nuovo mondo che lo attendeva lui sarebbe stato solo Dimitriy Kozlov, un uomo libero. Orma non restava molto tempo, ma in tutta calma il ragazzo piegò il foglio su cui aveva scritto quelle parole, riponendolo quindi dentro una busta da lettere, posando infine il tutto nello scaffale di quella cassaforte poco distante, probabilmente l’unica cosa che avrebbe retto all’esplosione. Infine gli occhi di ghiaccio si posarono su quella frattura che pulsava tra quei macchinari che la tenevano aperta, anni di esperimenti avevano finalmente dato esito positivo, ma quegli uomini erano troppo malvagi per mettere piede nella salvezza, non poteva permettere loro di raggiungerla. Con passo lento e cadenzato il giovane si avvicinò a quella luce quando ormai mancavano novanta secondi all’inferno, ma il biondo non aveva nessuna intenzione di guardare indietro, ormai era deciso e niente gli avrebbe fatto cambiare idea. Fece un lungo respiro, infondo non aveva nulla da perdere ma piuttosto che restare li preferiva provare ad ottenere qualcosa solo per se, voleva avere la libertà di decidere. Mancavano pochi secondi alla catastrofe e Dimitriy fece un passo avanti, poi un altro ancora e la luce lo avvolse, mentre una violenta esplosione squarciava il silenzio alle sue spalle proprio nell’attimo in cui quella porta si aprì, ma ormai lui era già sparito e... Il portale si era irrimediabilmente chiuso.
    _ ___ _____ ___ _

    Il Lampo non aveva mai provato una cosa simile, eppure non riusciva a descriverla e ne tantomeno a capacitarsi di ciò che era successo. L’unica cosa che sapeva era che ad un tratto quella luce si era come spenta e lui finì col perdere conoscenza, per qualche strano motivo il suo corpo era andato incontro ad un black out che lo spense per un tempo indefinito, secondi, ore o forse addirittura giorni.
    Però alla fine aveva ripreso coscienza di se, anche se il buio ancora lo circondava, ma questa volta l’unica causa erano solo i suoi occhi chiusi, il viso nella polvere di un luogo sconosciuto, un luogo rovente. Sentiva un grande calore provenire dal terreno, ma la voglia di muoversi era come svanita nel nulla, almeno finché i ricordi non si riversarono tutti insieme nella mente del giovane e la mano avvolta nel suo guanto bianco si mosse grazie ad uno spasmo muscolare. Era vivo.
    Lentamente le palpebre si mossero, rivelando a quel mondo i suoi occhi azzurri, i quali scrutarono immediatamente ciò che era apparso intorno a loro, ma ciò che videro era una semplice e spietata desolazione. La pelle invece sentiva un cocente calore anche attraverso i vestiti, abiti che per sfortuna erano troppo scuri e troppo pesanti, completamente inadatti a quell’ambiente così diverso rispetto a quello che aveva abbandonato in Russia. Di certo ciò che si aspettava era ben altro, non di certo un deserto che tutto divora e distrugge la vita. Il biondo lentamente iniziò a muoversi, facendo forza con le braccia, stringendo la polvere con le mani, fino a tirarsi finalmente su. La leggera brezza, seppur calda, era forse l’unica cosa che impediva alle piccole gocce di sudore di impregnare la sua fronte e le sue vesti, ma come una misera presa in giro anche essa cessò, lasciando il Lampo nel completo silenzio di un luogo sconosciuto e all’apparenza mortale. Però Dimitriy non persa la calma, riusciva a mantenere la sua solita flemma anche se alle sue spalle si apriva un deserto arido ed inospitale, mentre davanti ai suoi occhi si ergevano resti di costruzioni in rovina, rosicchiate dal lavoro della sabbia mossa dal vento, solo pochi erano i ruderi che si ergevano alti, in quella zona abbandonata al suo stesso e ignobile destino. Una sola cosa era certa per lui, in ogni modo aveva deciso lui di attraversare quella porta, credeva di finire nell’ignoto ma invece aveva un terreno sotto i piedi e l’aveva guadagnato con la sua forza, la sua voglia di vivere.
    Le mani del giovane uomo andarono a scuotere le nere vesti ingrigite dalla polvere, lasciando che quello strato fastidioso di granelli e polveri si staccasse, ricadendo al suolo o disperdendosi in piccole nuvolette al solo tocco. Un secondo dopo la mancina andò a tastare l’avambraccio destro, fortunatamente la sua fidata arma non aveva riportato danni e le lame erano integre, fuoriuscite correttamente grazie al meccanismo presente nella mano, nascondendo quindi il tutto. Era una situazione strana quella, Dimitriy si trovava in un territorio ostile, con solo le sue vesti e la sua arma a fargli compagnia, infatti non aveva avuto il tempo di recuperare altro, ma quella mancanza poteva costargli la vita, visto che non aveva la minima idea di dove si trovava e quel territorio poteva nascondere chissà quali insidie. Non si aspettava proprio che ciò che bramavano quegli uomini corrotti altro non era che un deserto arido e una città in rovina, era un po’ deluso anche se il suo viso non faceva una piega, infatti era perfettamente calmo nonostante il rischio che stava correndo. Però l’aveva guadagnato con le sue sole forze, non poteva desiderare niente di meglio, finalmente era libero di vivere e di morire come più gli piaceva, libero di scrivere da solo il suo futuro.
    Lo sguardo di ghiaccio si mosse nuovamente, prima a sinistra e poi a destra, mentre la mente cercava di ignorare il caldo e il corpo lo combatteva, inutilmente. Comunque sapeva bene che restando fermo sarebbe stato una facile preda di qualsiasi cosa si trovasse in quei luoghi, quindi lentamente e nello stesso modo di uno spettro, il ragazzo si mosse, muovendo i primi passi nella sabbia e addentrandosi in quel luogo dimenticato da Dio. I sensi tesi al massimo così da captare qualsiasi segnale di pericolo, i movimenti sicuri e impercettibili come al solito, i muscoli pronti a scattare. Cercava qualcosa di familiare l’assassino, qualcosa che lo aiutasse a capire dove era finito, ma soprattutto qualcosa che non cercasse di ammazzarlo, infatti ancora non si era abituato a quel luogo e voleva farlo prima di lasciarci le penne. Così iniziò ad avanzare verso l’ignoto, sperando in un nuovo inizio oppure... Andando incontro ad una miserabile fine.

     
    Top
    .
  2. Klaus von Schneider
     
    .

    User deleted


    Ne aveva viste di tutti i colori, da quando era giunto su Endlos.
    Geisine, Merovish, lo Yuzrab, Garwec, BloodRunner.
    Tutti posti straordinari, e al tempo stesso inquietanti e terribili.
    Quel mondo aveva dei luoghi che nemmeno credeva possibile potessero esistere, nella realtà.
    Ma infondo, cosa era davvero collocabile, nella realtà concreta?
    Un vampiro di duemila anni con poteri mostruosi?
    No, assolutamente.

    E nemmeno Daleli, poteva essere annoverata tra quelle zone che i più tendono a conoscere e ad immaginarsi.
    Una città fantasma. O, per meglio dire, i resti di una città.
    Rovine mezze distrutte, strutture in pietra e roccia praticamente demolite da chissà quale forza bruta. E poi sabbia, soltanto sabbia e vento, che una volta giunto al suo zenit, ululava tra i resti di quella che una volta fu una civiltà.
    Le rovine di una civiltà perduta.

    Era curioso von Schneider. Ne mancava ancora una quantita discreta, di posti strani da visitare.
    Quella fottuta dimensione, era come un maledetto albero, dal quale si possono prendere tutti i frutti che si vogliono.
    E il Malkavian aveva intenzione di spremere Endlos.
    Sino all'osso.
    Daleli mancava alla sua lista, ecco perchè in quel giorno dannatamente caldo - come quasi sempre al Sud - il Sicario si aggirava a passo lento, tra le rovine dei villaggi distrutti.
    I suoi occhi neri andavano da una parte all'altra, a scrutare l'intera zona, come se fosse in cerca di qualcosa.
    In realtà il suo intento era quello di evitare di fare strani - o brutti - incontri. Le sue fonti lo avevano informato che in quella landa desolata vivevano bestie tra le più temibili dell'intero continente meridionale.

    Ecco perchè si sorprese, quando da lontano intravide una figura umana. Gli avevano anche detto che a volte alcuni criminali si nascondevano tra le rovine, per derubare i mercanti di passaggio.
    Poco male, si sarebbe divertito, a prendere a calci in culo qualche smidollato da quattro soldi.
    Quando si avvicinò però, la sensazione fu quella di aver incontrato un forestiero: vagava apparentemente senza meta, con l'aria di chi non sa da che parte andare.
    Insomma, gli ricordava un pò se stesso, quando era piombato in quel posto sperduto del multiverso.

    Lo scrutò attentamente Klaus: capelli biondi, volto pallido, fisico asciutto e abiti che non ricordava fossero uniformi di una qualche organizzazione criminale di Merovish.
    Si avvicinò, cautamente. Mani nelle tasche del lungo cappotto nero. Ne tirò fuori una - la sinistra - per passarsela tra i capelli che con quel caldo, rischiavano di arruffarsi.
    Sì, era diventato molto vanitoso, da quando gli avevano impiantato la faccia nuova.
    Un ultimo sguardo, per poi rivolgersi all'altro con la sua voce ovviamente roca, ma apparente priva di cattive intenzioni.
    « Ehi biondino non te lo ha detto la mamma... » si interruppe, per sedersi sopra una roccia che si trovava proprio al suo fianco destro.
    Un sorriso beffardo e irriverente stampato sul volto.
    « ...che questo non è un posto, dove i bambini possono camminare da soli? »




    Bene, con questo post ti do il benvenuto su Endlos XD. Dimitriy è libero di relazionarsi con Klaus, se ci riesce. Il vampiro lo vede alquanto spaesato e decide di divertirsi un pò con lui. E' un maledetto bastardo, sappilo. Un criminale della peggior spece. Ma questo il tuo pg non lo sa XD. Quello che il Russo avverte è l'assenza di pericolo o di minaccia. Almeno per il momento XD. Ah, Klaus è senza maschera ^^.

    A te XD.
     
    Top
    .
  3. _MajinZ_
     
    .

    User deleted


    Il gelo era sempre stata la casa del giovane Dimitriy, la sua Russia era sempre stata l’unica casa in cui aveva vissuto, la terra dove era cresciuto e aveva imparato ad uccidere. Non aveva mai abbandonato la sua città che era divenuta tale dopo essere entrato a far pare dell’Organizzazione, quella giungla di case e palazzi era il suo territorio di caccia e il dedalo di vicoli sotterranei il suo nascondiglio. Quando voleva un po’ di pace si ritirava sempre nella sua stanzetta che odorava di muffa ma che riusciva a dargli un conforto e una sicurezza che spesso fuori perdeva di vista. Sapeva bene come muoversi, sapeva dove nascondersi e riusciva ad orientarsi alla perfezione, ma nel luogo che era capitato tutte le conoscenze accumulate nel corso degli anni non servivano proprio a niente.
    Il deserto era caldo, insopportabile il sole che spietato prosciugava ogni cosa e martoriava la testa dell’assassino, ustionava quasi la pelle e rendeva vitale la ricerca di acqua, che vista la conformazione del territorio non doveva essere per nulla facile da recuperare, se non scavando. Ma di certo il ragazzo non aveva tempo per una cosa del genere. Al momento il suo obiettivo era quello di trovare una minima traccia di civiltà, una civiltà che magari non si fosse ancora estinta, anche se ciò era abbastanza improbabile visto che la sabbia li la faceva da padrona, insieme a edifici o ciò che ne rimaneva, testimoni di una vita che ormai era solo un lontano ricordo, un miraggio. Comunque il biondo continuava ad avanzare, stoico mentre le sue orme si accumulavano alle sue spalle, delineando un sentiero che non aveva una meta precisa, ma si faceva guidare dal semplice istinto. Il fatto che non sapesse dove andare era quindi abbastanza visibile, ma la cosa che più lo metteva al rischio era che non aveva nulla con cui sostentarsi, l’acqua non l’aveva e nemmeno del cibo, qualcosa per un riparo, nulla. Si fermò un attimo quindi, osservando lentamente ciò che lo circondava, ma la situazione ovviamente non cambiava. Del tutto casualmente si mosse quindi verso destra, superando così un frammento di palazzo che spuntava dalla sabbia resa rovente dall’implacabile Sole, anche se non era sicuro che esso fosse come quello che aveva sempre conosciuto, ma per il momento quel nome familiare andava abbastanza bene.
    Preso com’era nel logorante tentativo di orientarsi, non si accorse che un paio di occhi lo scrutavano ormai da un po’. Era sicuramente una facile preda in quel momento, sicuramente se quella fosse stata una presenza ostile sarebbe riuscita ad avvicinarsi e anche molto senza che il biondo assassino se ne accorgesse, il che lo metteva sicuramente nei guai. Però sembrava quasi che quel giorno il destino si sentisse abbastanza benevolo, evitando di fargli fare qualche spiacevole incontro e almeno per il momento il ragazzo era al sicuro. Forse. Inconsapevolmente però si stava mettendo nei guai con le sue stesse mani, sapeva bene che in una terra ostile bisognava essere più cauti e svegli, ma il viaggio attraverso quel portale e il caldo asfissiante lo stavano logorando, per quel motivo captò la presenza del losco figuro solo quando quello schiuse le labbra per parlare.
    Si voltò di scatto l’assassino, puntando così lo sguardo azzurro in direzione di quello buio e sconfortante di quella presenza. Lo squadrò in ogni suo particolare, cercando subito eventuali punti deboli o zone sulle quali fare perno per un veloce e fulmineo attacco. Chiamiamola deformazione professionale. Il suo studio ovviamente si concluse presto, dal momento in cui il tizio dal crine chiaro quasi come quello del Russo si sedette su una roccia che affiorava dal mare di sabbia. A occhio e croce era di qualche centimetro più alto del Lampo, sicuramente meglio piazzato sul punto di vista fisico, quindi un assalto frontale era del tutto sconsigliando, meglio optare per piccoli assalti mordi e fuggi. Però il tizio non sembrava avere intenzioni bellicose, quindi il ragazzo si rilassò per un attimo senza però perderlo di vista, ne aveva viste tante di parsone all’apparenza innocue che si trasformavano in vere macchine da guerra, solo che quello strano personaggio non aveva nemmeno l’apparenza innocua. Il suo volto non ispirava nessuna fiducia, anzi quasi mostrava qualcosa di corrotto che non veniva per nulla nascosto. In un primo momento comunque Dimitriy restò in silenzio, non era mai stato un tipo loquace e non sapeva quasi rapportarsi con gli altri, soprattutto con un tizio come quello davanti.
    Non ricordo neanche il volto di mia madre.
    Il tono di voce era privo di qualsiasi emozione, il volto immutabile come scolpito nel marmo si confrontava con quello beffardo del tizio. In teoria poteva anche andarsene, il Russo, però sapeva bene che probabilmente non avrebbe incontrato esseri all’apparenza umani per un bel po’ e per quanto odiasse doversi appoggiare agli altri, in quell’istante dovette farlo. Almeno per capire se quello era veramente il nuovo mondo che cercava, un mero sogno o solamente l’Inferno. SI voltò completamente in direzione del tizio, mantenendo una calma del tutto inusuale a quel contesto, il cuore che aveva continuato a battere con calma, per nulla intimorito dalla situazione.
    Che posto è questo?
    Ancora quel tono, ancora nessuna presentazione. Infondo nessuno lo obbligava dire il suo nome davanti ad un tizio che aveva iniziato a parlare totalmente a caso, evitando di pronunciare il suo nome. Comunque il ragazzo attese una eventuale risposta, sempre pronto a reagire in caso di pericolo, non era di certo uno stupido e soprattutto non si fidava degli estranei, per giunta degli estranei con quella faccia provenienti da chissà quale luogo. Voleva solo sentirsi dire una sola cosa, che quel posto non era la terra bensì qualcosa di completamente diverso. Solo in quel momento si sarebbe sentito completamente libero.

     
    Top
    .
  4. Klaus von Schneider
     
    .

    User deleted


    Le risposte.
    Difficile trovarle.
    Ma lo era ancora di più, fare le domande giuste.
    Non importava a chi le si poneva, la cosa fondamentale era centrare il nocciolo della questione.

    « Dipende ragazzino. » sentenziò con voce calma e pacata, per quanto potesse esserlo la sua.
    Qualche colpetto al pantalone nero, quella fottutissima sabbia la odiava, gli si appiccicava da per tutto, anche nel culo.
    Era a dir poco teso, il forestiero. Lo poteva percepire chiaramente.
    Con il suo sesto senso sentiva l'aura dell'altro scalpitare. Era in tumulto, in agitazione, come si aspettasse un attacco da un momento all'altro.
    Bhè, non era uno stupido. Si sarebbe allarmato anche lui, se si fosse trovato davanti se stesso.
    « Rilassati. » lo guardò con un sorriso irrisorio, tentando di far irritare l'altro ancora di più.
    Si sarebbe divertito molto, a vederlo crollare psicologicamente.
    « Tu che posto vorresti che fosse? »
    Lo sapeva bene il Vampiro.
    Endlos poteva essere tutti i posti dell'universo, e nessuno, al tempo stesso.
    Lo aveva imparato.
    Sulla propria pelle.




    Ok, altro giro di presentazione. Interagisci con Klaus, se continua ad andarti a genio. Sta cercando di farti impazzire XD. Questo è l'ultimo giro di chiacchiere tranquillo. Dal prossimo posto ci sarà da divertirsi XD.
     
    Top
    .
  5. _MajinZ_
     
    .

    User deleted


    Dimitriy non si aspettava proprio di ricevere una risposta, aveva buttato li quella domanda ma nessuno obbligava lo sconosciuto a rispondergli, infondo non aveva nessun legame con l’assassino, quindi poteva semplicemente ignorarlo. Quella risposta che non c’entrava nulla con la domanda posta lo insospettì abbastanza, sembrava quasi che quel tizio si stesse divertendo, inoltre era abbastanza difficile dargli retta in quanto si vedeva lontano un miglio che quel tono non era il suo solito. Ovviamente quelli erano solo delle supposizioni, però era difficile accostare un tono calmo ad una persona il cui viso dimostrava tutt’altra cosa, era come una belva feroce, un leone che gioca con la sua preda prima di finirla e farne il suo pasto. Era quella la sensazione che sentiva il biondo.
    Una cosa però era certa, quel mondo non sembrava poi tanto migliore di quello che aveva lasciato, la distruzione infatti aveva disseminato tracce ovunque e al momento l’unica traccia umana era quel tizio poco raccomandabile che metteva in soggezione. Ovviamente come al solito cercava di nascondere ogni emozione, circondandosi di un muro gelido che impediva ad ogni sensazione di venire fuori schermandosi anche verso gli agenti esterni. Anche se non sapeva che quel tizio sapeva molte più cose di lui stesso sul suo stato d’animo. Il Russo osservò lo sconosciuto sollevarsi dal masso su cui era seduto e spolverarsi la sabbia di dosso, gli occhi di ghiaccio finirono in quelli neri del tizio, ancora una volta due espressioni completamente diverse si confrontavano. Quella immutata e glaciale del ragazzo dai capelli lunghi, quella irrisoria e beffarda della belva. Ignorò la parola pronunciata a mo di scherno, fargli perdere la pazienza era una cosa parecchio difficile, anche in una situazione che avrebbe messo a dura prova chiunque, ma gli anni di addestramento in cui avevano reso quasi nulle le sue emozioni, servivano alla fine. Per quel motivo riuscì a resistere bene ai tentativi di farlo irritare, sicuramente Dimitriy sarebbe stato un ottimo avversario se il divertimento del tizio era quello di far perdere la pazienza alla gente e osservarne le reazioni mentre la loro mente crollava, ma non era il caso del biondo.
    Alla fine, però, arrivò una vera domanda sensata. Infatti quell’uomo chiese una cosa abbastanza semplice ma che in quel momento mise in difficoltà l’assassino, il quale essendo abbastanza spaesato non sapeva proprio cosa aspettarsi, cosa volere. Non aveva mai potuto decidere di volere qualcosa, quella libertà gli veniva sempre negata, fino a quel momento. Aveva abbandonato tutti, aveva ucciso per guadagnare la liberta e ora che poteva quasi sfiorarla, si sentiva quasi intimorito da essa. Per quel motivo restò in silenzio per una manciata di secondi, puntando lo sguardo quindi verso l’alto, verso il cielo illuminato dalla cocente stella che brillava li sopra. In quell’istante improvvisamente tutto gli fu chiaro e le parole arrivarono finalmente, anche se non era un tipo espansivo, in quel momento sentì il bisogno di esporre ciò che la sua mente aveva elaborato.
    Vorrei... Che fosse un luogo dove ognuno possa scegliere il proprio destino. Un luogo dove essere liberi.
    Mentre concludeva la frase, Dimitriy puntò nuovamente lo sguardo verso quello dello sconosciuto e quella punta di curiosità sparì in un istante così come era arrivata. La situazione comunque era talmente assurda che era quasi impossibile che quel biondino avesse parlato, eppure si era esposto in quel modo con uno sconosciuto. Ma un secondo dopo il Lampo era tornato in se, i suoi sospetti infatti non si erano ancora assopiti, perciò attese la reazione del tizio, con la mano destra pronta sempre a scattare in ogni istante, non doveva abbassare la guardia per nessun motivo.

     
    Top
    .
  6. Klaus von Schneider
     
    .

    User deleted


    La tensione, la si poteva percepire chiaramente.
    Respirarla, a pieni polmoni.
    Tagliarla con le dita.

    Il pallido rispose a Klaus in modo sincero. Si sorprese anche lui, dell'apparente spontaneità dell'altro. Era difficile, che le persone si aprissero - anche soltanto pochi istanti - con chi non conoscevano.
    E con uno come lui poi, era praticamente impossibile che ciò potesse avvenire.

    Ecco perchè si fece scappare un sopracciglio inarcato. Un piccolo riflesso incondizionato, che durò non più di qualche frazione di secondo.
    « Bhè, direi che sei capitato nel posto giusto allora. » rispose all'altro, altrettanto sinceramente.
    Lo aveva sorpreso, quel mingherlino. E non gli avrebbe fatto male una chiacchierata, di quando in quando.
    Infondo, non si doveva sempre combattere e lavorare.
    « Vedi moccioso, questo posto è proprio quello che cerchi. Qui puoi essere quello che vuoi. Avrai la massima libertà, se saprai come muoverti. Potrai essere tutto, o anche niente. »
    Lo guardò per qualche istante. Si sentì talmente saggio e intelligente, tanto da preoccuparsi del fatto che avrebbe potuto gradire anche passare una giornata nella biblioteca delle Cave del Sapere.
    « Benvenu... »
    Non fece in tempo a concludere, che il masso su cui aveva poggiato il culo si mosse improvvisamente, fino ad alzarsi di parecchi metri, sbalzandolo via. Il tutto accompagnato da un frastuono assordante. E sabbia, tanta sabbia che si levò nell'aria, generando una fittissima trama di polvere.
    Quella non era una roccia, decisamente.

    Quando il polverone si dileguò, quello che gli occhi del Malkavian - e del mingherlino - videro fu qualcosa di inquietante.
    Un essere mostruoso, alto più o meno cinque metri, ricoperto totalmente di roccia e pietre.
    « Vanathui. »
    L'urlo possente di una delle creature più pericolose del sud, si estese tra le mura delle rovine circostanti.
    Ci doveva essere qualcosa che non quadrava però. Da quello che sapeva il Malkavian, quelle erano creature abbastanza mansuete.
    Qualcosa doveva avergli dato fastidio.

    Qualche istante di calma piatta e apparente. Avrebbero dovuto combattere, quello era chiaro ed evidente, se ci tenevano alla loro vita.
    « Benvenuto su Endlos ragazzo. »
    Con tutte le sue meraviglie.
    E con tutte le sue grane.




    La situazione è precipitata, quello che ti trovi davanti è un Vanathui, la cui descrizione la puoi trovare qui. E' molto irritato, ed ha un'aria bellicosa. Dovrete combattere, c'è poco da fare. Agisci pure, mi raccomando però, non essere autoconclusivo e considera il mostro come un pg avversario di un altro utente. Ah considera il Vanathui con un pu passivo di 50% in resistenza e forza. A te la palla XD.
     
    Top
    .
  7. _MajinZ_
     
    .

    User deleted


    La strana reazione del giovane Dimitriy non sorprese solo se stesso, ma stranamente ebbe lo stesso risultato con l’uomo dai capelli chiari, il quale a causa della sorpresa sollevò un sopracciglio, dettaglio che non sfuggì al ragazzo che continuava a fissare quel tizio. Forse per disperazione o forse per la situazione alquanto particolare che si era creata, ma quel ragazzo così taciturno si era aperto con una persona che forse non era quella adatta, però quel pensiero era stato così prepotente che aveva sentito il bisogno di esporlo alla prima persona che in quel momento si trovava nelle vicinanze. Però sembrava quasi che quella botta di sincerità avesse attecchito anche sul suo strano interlocutore, infatti a sua volta se ne uscì con una risposta altrettanto sincera e il Russo recepì il messaggio, riassumendo la sua solita e impassibile espressione, rilassandosi quasi. Il caldo era ancora forte e la presenza di quell’uomo inquietante, però il biondo sentiva di abituarsi a quel luogo, ma forse era solo un’impressione. Se solo quello era il posto che tanto bramava, però, a lui andava bene. Era vero, li si trovava solo una distesa immensa di rovine e sabbia surriscaldate da un astro inclemente che brillava alto nel cielo, arrostendo ogni cosa con i suoi spietati raggi, ma allo stesso tempo quel luogo incuriosiva il ragazzo che poteva finalmente scegliere cosa fare, cosa scegliere e come comportarsi. Anche se di certo i grandi discorsi ormai erano finiti, probabilmente il Lampo non avrebbe aperto più bocca, quindi l’uomo probabilmente avrebbe avuto un divertimento maggiore a discutere con un muro, rispetto a quel blocco di ghiaccio.
    Dimitriy però sapeva ascoltare molto bene e il discorso che fece quella belva non sfuggì al suo udito, da quelle parole sembrava proprio che l’assassino aveva fatto centro e quel luogo poteva offrire molto di più, l’importante era sapere muoversi nel modo giusto, un piccolo errore poteva fare la differenze tra la vita e la morte, ma quello non cambiava molto dal modo in cui aveva vissuto fin’ora, dove ogni distrazione poteva rivelarsi fatale. Qualcosa però interruppe lo scorrere delle parole proprio quando il nome di quel luogo stava per essere pronunciato e purtroppo non sembrava una cosa da nulla quella che stava per accadere, anzi, il destino aveva già cambiato idea e si stava apprestando a fare un bel dono al biondo.
    Il masso su cui poco prima era seduto lo sconosciuto non era di certo una normale rovina, infatti il terreno si smosse e la sabbia venne attirata verso il basso, scagliando via l’indigeno che il viandante dimensionale aveva appena incontrato. La sabbia si sollevò quindi verso l’alto, generando una densa cortina di polvere che costrinse l’assassino a posizionare il braccio davanti agli occhi per evitare di venire accecato da quella nube polverosa. Quando però essa scomparve, lasciò dietro di se qualcosa che probabilmente era peggio della sabbia negli occhi. Una cosa del genere Dimitriy non l’aveva mai vista, un colosso alto come una casa si sollevò in piedi sovrastando i due uomini con la sua mole, il corpo mastodontico ricoperto di rocce sembrava una solida difesa. Fece un passo indietro il biondo, sapere il nome di quella cosa non aveva di certo migliorato la situazione, per la prima volta nella sua vita il Lampo era veramente intimorito, non sapeva come comportarsi. Le sue prede erano sempre state uomini, corpi fatti di carne dove le sue lame penetravano con estrema felicità, recidendo le loro misere vite in un secondo. Ora però era una cosa completamente diversa. Mandò giù la saliva accumulata, continuando ad osservare quel coso che l’aveva messo alquanto in agitazione, anche la sudorazione era aumentata mentre il biondo faceva di tutto per non iniziare a tremare, gli occhi sgranati fissavano il mostro. Endlos, eh? Beh, quel posto gli stava facendo un regalo che proprio non gli piaceva.
    Non ho intenzione di morire ora che posso essere libero.
    Quasi un sussurro quello, una frase rivolta più a se stesso che al mostro o allo sconosciuto, doveva mantenere la calma seppur quella situazione fosse completamente assurda. Divaricò leggermente le gambe il ragazzo, lasciando le braccia lungo i fianchi, lasciando fare agli occhi la prima mossa per studiare quella preda che era solo un pochino più grossa del normale. Era molto grosso, sicuramente, inoltre l’armatura di roccia lo ricopriva completamente lasciando solo dei piccoli spiragli per colpire, piccole fratture dove una lama poteva sicuramente penetrare. Intanto Vspyshka si ricordò del manuale che all’organizzazione distribuivano alle nuove reclute, su di esso vi era scritta una frase simpatica: più sono grossi e più fanno rumore quando cadono. Oltre che un appunto sulla debolezza delle persone grosse nelle loro articolazioni degli arti inferiori, anche quel coso doveva per forza averle e il giovane doveva colpire li. Voltò appena il capo in direzione dello sconosciuto, riportando quindi lo sguardo verso il coso e... Partendo subito all’attacco. Si buttò a capofitto verso il colosso, il busto leggermente in avanti e le braccia lasciate rilassate durante la corsa si muovevano all’indietro. Lo scatto fulmineo e silenzioso lo portò rapidamente in avanti, il motivo del suo soprannome era dovuto a questo fatto. Quando fu abbastanza vicino, uno scatto della mano destra permise alle tre lame cremisi di fuoriuscire dall’alloggiamento, saettando veloce verso la prima crepa disponibile vicino al luogo in cui normalmente era situato il ginocchio, balzando in caso non ci arrivasse, ma anche quello non era un problema. Ci mise tutta la sua abilità, voleva far perdere l’equilibrio a quella cosa e l’unico modo che conosceva era quello. Non aveva voglia di arrendersi, voleva combattere ad ogni costo e soprattutto poteva scegliere come vivere la sua vita, o come morire. Ovviamente non sperava in un aiuto, anche se di certo non l’avrebbe rifiutato nel caso fosse arrivato.



    CITAZIONE
    Stato mentale: Concentrato
    Stato fisico: Ottimale
    Energie: 95%

    ₪ Abilità Passive:
    ₪ Vy ne mozhete vzyatʹ ~ Non puoi prendermi
    Addestrato fin da bambino a rendere ogni movimento sicuro e sorprendente, Dimitriy ha sviluppato un'agilità superiore al normale che un semplice essere umano non potrebbe mai neanche pensare di sfiorare. I movimenti complessi non sono più un ostacolo, spiccare balzi, salti e rocambolesche fughe diviene facile come respirare, inoltre l'equilibrio riceve un discreto miglioramento che permette al ragazzo di correre anche su superfici esigue o scivolose. Ogni singolo movimento diventa qualcosa di sicuro, rendendo facile schivare ad esempio colpi in arrivo o far perdere le proprie tracce in poco tempo, sfruttando percorsi preclusi a umani senza nessun allenamento specifico. Il biondo non ha bisogno della forza, gli basta solo colpire al momento giusto come un vero killer per poi sfuggire e senza lasciare nessuna traccia.
    [Power Up Agilità 50%]

    ₪ Vy ne slyshite ~ Non puoi sentirmi
    Il silenzio per un assassino è l'alleato numero uno su cui poter contare, seguire il bersaglio senza che esso se ne accorga, arrivare alle spalle e colpire senza dare neanche il tempo alla vittima di rendersi conto di quel che le succede intorno. L'allenamento speciale a cui Dimitriy si è sottoposto ha sviluppato anche questa fondamentale capacità per fare un lavoro come quello, infatti il giovane riesce a distribuire il peso così bene che i suoi passi sono diventati impercettibili ed è quasi impossibile riuscire a sentire qualche suono provenire da lui a meno che non sia lui stesso a volerlo. Anche durante la corsa il suo rumore non viene influenzato e sarà silenzioso proprio come un felino, a patto che tutto il suo equipaggiamento sia ben fissato e non abbia nulla che fa rumore, benché riesca a controllare il suo corpo ciò sarebbe più complicato nel caso ci fosse qualcosa che fa rumore senza il suo volere.
    [Il personaggio non produce nessun suono muovendosi]

    ₪ Krovozhadnostʹ ~ Sete di Sangue
    Durante il suo addestramento, Dimitry ha capito che non è sempre necessaria la forza bruta per colpire con efficacia il nemico, tempismo ed abilità possono produrre una seria lesione al posto di un graffietto da poco. Il biondo assassino sa questo concetto e lo sfrutta a modo suo, in uno stile creato da lui stesso dopo lunghi ed estenuanti allenamenti, fino a rendere tale capacità quasi innata, capace di rendere molto più infidi e letali i colpi che infligge; mirando con naturalezza agli angoli più fragili o debilitanti, come ad esempio un’arteria ed alterando le normali angolature dei colpi è in grado di causare danni solamente in apparenza minori. Colpendo l'avversario nel punto giusto, l'assassino riesce a causare traumi inattesi al sistema circolatorio; questo tende a causare una maggiore fuoriuscita di sangue dalle ferite così inferte, causando una minaccia concreta anche con il più stupido dei taglietti. Proprio come alcuni temibili malattie, infatti venire colpito in questo modo crea una maggiore difficoltà nel sopportare i successivi assalti; una debolezza che apre la via a minacce ben più pericolose, avvicinando di un passo la fine della vita del bersaglio.
    [La precisione dei colpi è tale da causare danni al sistema circolatorio nemico aumentandone così il sanguinamento.]

    ₪ Tecniche utilizzate:
    ₪ Kak Vspyshka ~ Come un Lampo
    Vi era un motivo se nell'Organizzazione Dimitriy era chiamato il Lampo e se qualcuno avesse chiesto il motivo, la risposta sarebbe sata semplice, quel ragazzo era velocissimo. A volte era quasi inumano, ma quando lui decideva di correre, beh, lo faceva meglio di chiunque altro. Come un lupo che corre dietro al cervo che cerca di sfuggire alla morte, per il biondo era la stessa cosa quando inseguiva il suo bersaglio, braccandolo e raggiungendolo senza uno sforzo apparente, raggiungendo la sua preda in poche falcate e affondando gli artigli nella sua carne, chiudendo così il lavoro. In molti restavano sbalorditi dalla sua capacità e quasi nessuno poteva prenderlo, per quel motivo anche dopo la sua fuga nessuno riuscì a riacciufarlo, era imprendibile proprio come un lampo.
    [Power Up Velocità - Variabile: Basso]

    - Attacco mirato alla gamba destra del Vanathui

     
    Top
    .
  8. Klaus von Schneider
     
    .

    User deleted


    I suoi sospetti si rivelarono fondati.
    Quel Vanathui era in preda alla collera.
    Glielo fece capire apertamente, senza troppi giri di parole, ruggendogli praticamente contro.
    Un cazzo di guaio. Vedersela con un bestione del genere sarebbe stata molto dura.

    Si girò verso il biondo, giusto in tempo per vederlo scattare - ad una velocità notevole -verso il mostro.
    Rapido, glaciale e silenzioso - soprattutto silenzioso -, il ragazzo si mosse senza troppi orpelli, giungendo in un battibaleno a ridosso dell'essere.
    Un movimento felino, per poi far comparire delle lame, dal suo avambraccio destro, facendole spuntare proprio sotto la manica.
    « Proprio un bel giocattolino. » bofonchiò il Vampiro, alla vista dell'arma del moccioso.
    Chissà se una cosa del genere, sarebbe riuscita a ferire una creatura possente come quella.

    La risposta non tardò a palesarsi. Le lame penetrarono nella coscia destra dell'abominio, non riuscendo però a conficcarsi in profondità.
    Una ferita lieve, una puntura di spillo.
    Che non ebbe effetto se non quello di farlo incazzare ancora di più.

    Già, perchè in preda alla rabbia più cieca, il Vanathui emise un altro urlo, per poi portare indietro il braccio destro, facendolo scattare in avanti, con la mano serrata in un pugno.
    Un pugno titanico, di roccia, che mirava proprio alla testa del giovane.
    « Vediamo come te la cavi, ora. » sussurrò tra sè il Malkavian.
    No, non sarebbe andato in aiuto del mingherlino.
    Almeno per il momento.




    Il tuo attacco colpisce il Vanathui, ma essendo questo troppo resistente - e composto di roccia durissima - non gli procura altro che pò di dolore. Lo hai fatto incazzare, ecco perchè cerca di colpirti, con un pugno in pieno volto. Te la vuole staccare, la testa XD. Conta il pugno come una tecnica fisica di livello alto. Come al solito, niente autoconclusività. Un appunto, è buona norma postare anche l'equip nello specchietto a fine post, così eviti a chi vuole una descrizione più dettagliata di andarsela a cercare in scheda XD. A te ;)
     
    Top
    .
  9. _MajinZ_
     
    .

    User deleted


    Il preciso attacco studiato dall’assassino alla fine della corsa andò a segno, colpendo proprio la spaccatura che lasciava intravedere la materia sottostante, l’unica parte probabilmente debole non ricoperta da quella corazza fatta di spesse rocce, si trattava sicuramente di un’ottima difesa. Però nonostante tutto il colpo andò a segno, anche se non si comportò nel modo che aveva previsto il Russo, che ben presto si accorse di quanto era risultato inefficace il suo assalto, risultando utile solo per far infuriare ancora di più quella bestia mastodontica che non aveva proprio buone intenzioni. Quelle lame erano troppo sottili, troppo corte per poter impensierire un colosso simile, il danno fu troppo superficiale per causare qualcosa di concreto, qualcosa che funzionasse per impedire a quel coso di spostarsi. Quel ruggito che il Vanathui scagliò qualche istante dopo scosse il biondo fino al midollo, sentì le vibrazioni sonore attraversarlo completamente, preparandolo alla furia che quel coso voleva scatenare contro di lui, visto che l’aveva fatto molto incazzare e ora voleva sicuramente vendicarsi.
    Infatti il giovane assassino vide quella montagna portare indietro il braccio destro, segno che stava per scagliare un poderoso pugno in direzione dello scocciatore, che in quel caso altri non era che Dimitriy, il quale ora si trovava nei guai fino al collo. Di certo un colpo simile non avrebbe lasciato nessuna speranza al giovane in caso l’avesse colpito, quella mole voleva dire peso e quindi un colpo che prendendo velocità sarebbe diventato terribile e sicuramente l’avrebbe sbriciolato. Ma Dimitriy non era di certo uno stupido, non aveva nessuna intenzione di fare il bersaglio per quel gigante infuriato, sopravvivere al momento era diventato il suo obiettivo primario.
    Il Lampo flesse leggermente le gambe, sentiva i muscoli tendersi ed accumulare energia mentre quel pugno di pietra si avvicinava veloce come una frana. I piedi erano saldi sulla sabbia, pronti a muoversi, dando la spinta necessaria alle gambe che erano cariche come molle. Un istante prima di essere travolto dal diretto del colosso, il ragazzo scartò lateralmente, sentendo lo spostamento d’aria generato da quel colpo sfiorargli la pelle e smuovergli i capelli, oltre alla sabbia che volava via a causa di quella spinta. Con un rapido movimento evitò quindi l’attacco, lanciandosi quindi in avanti e correndo accanto al braccio, una volta arrivato all’altezza del gomito, con un colpo secco la lama si ritrovò nuovamente fuori dal suo alloggiamento, questa volta non per un semplice fendente, ma caricò il colpo cercando di affondare le tre lame oltre quella corazza e colpire la parte non protetta, doveva riuscire a mettergli fuori uso almeno un braccio, anche se ogni azione si rivelava sempre più difficile, gli uomini erano sicuramente molto più facili da ammazzare. Una volta sferrato il suo attacco, comunque, il ragazzo si sarebbe portato a distanza di sicurezza, senza staccare lo sguardo da quel coso che voleva proprio rendere il suo arrivo un Inferno vero e proprio. Non era proprio sicuro di uscirne incolume, stavolta.
    Intanto quel tizio sembrava proprio divertirsi ad assistere a quella lotta impari, anche se nonostante tutto Dimitriy non aveva nessuna voglia di arrendersi, non voleva restarsene imbambolato ad aspettare la fine ma avrebbe combattuto fino allo stremo se necessario. Solo che non era molto pratico con cose enormi ricoperte di pietra, incazzate e con una forza micidiale, ecco.



    CITAZIONE
    Stato mentale: Concentrato ma teso
    Stato fisico: Ottimale, per ora
    Energie: 75%

    ₪ Abilità Passive:
    Vedi qui

    ₪ Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombra ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    ₪ Tecniche utilizzate:
    ₪ Kak Vspyshka ~ Come un Lampo
    Vi era un motivo se nell'Organizzazione Dimitriy era chiamato il Lampo e se qualcuno avesse chiesto il motivo, la risposta sarebbe sata semplice, quel ragazzo era velocissimo. A volte era quasi inumano, ma quando lui decideva di correre, beh, lo faceva meglio di chiunque altro. Come un lupo che corre dietro al cervo che cerca di sfuggire alla morte, per il biondo era la stessa cosa quando inseguiva il suo bersaglio, braccandolo e raggiungendolo senza uno sforzo apparente, raggiungendo la sua preda in poche falcate e affondando gli artigli nella sua carne, chiudendo così il lavoro. In molti restavano sbalorditi dalla sua capacità e quasi nessuno poteva prenderlo, per quel motivo anche dopo la sua fuga nessuno riuscì a riacciufarlo, era imprendibile proprio come un lampo.
    [Power Up Velocità - Variabile: Alto]

    - Affondo in una zona più fragile del gomito

    Si lo so, mi son scordato di metterlo però XD
     
    Top
    .
  10. Klaus von Schneider
     
    .

    User deleted


    No, non andava.
    Decisamente.
    Il ragazzino continuava ad attaccare il mostro roccioso con attacchi troppo poco efficaci.
    Quella roba sarebbe potuta andare anche bene, per ammazzare gli uomini.
    Ma contro un essere del genere, sarebbe servita a poco.

    E i sospetti del Malkavian divennero delle certezze, quando vide l'altro tentare di affondare di nuovo le tre lame nel corpo nemico, puntando al braccio del gigante.
    Un tentativo vano e inutile. L'arto del Vanathui non si scalfì nemmeno.
    L'unico effetto che quell'attacco produsse furono delle scintille, che si generarono quando il freddo acciaio andò a cozzare con la roccia infuocata dell'abominio.

    « Levati dalle palle, dilettante! » urlò il Vampiro, agitando un braccio verso il giovane biondo.
    Oramai non c'erano più alternative, sarebbe dovuto intervenire lui, altrimenti se la sarebbero vista davvero brutta.
    Entrambi.

    Pochi istanti, per studiare la situazione: avrebbe sfruttato la posizione di equilibrio precario in cui si trovava il mostro. Quello sembrava non averlo notato, concentrato com'era a staccare la testa del ragazzo.
    Un movimento rapido, e dall'avambraccio destro del Sicario si generò una lama di mercurio grondante e pulsante.
    Una protuberanza affilata e appuntita enorme.
    « E così che si fa ad Endlos. »
    Una sentenza di morte.

    La lama di mercurio centrò il Vanathui in pieno stomaco.
    L'essere immondo, dopo un primo momento di apparente insensibilità, iniziò a gridare, in preda ad un dolore lancinante.
    Dalla crepa nella roccia iniziò a sgorgare un liquido violaceo, putrido e schifoso come la melma più viscida.
    Ma non sembrava volersi arrendere, il bastardo.
    Con uno sforzo notevole, afferrò la lama di mercurio da ambo i lati, nel tentativo di sollevare il Malkavian in aria, per poi farlo schiantare al suolo.
    « Porca putt... » non fece in tempo a concludere, che si trovò a più di una decina di metri dal suolo.
    « FALLO FUORI, MUOVITIIII!!! » imprecò disperatamente verso l'altro, cacciando tutta la voce che aveva in corpo.
    « LA TESTA, STACCAGLI LA TESTA! »
    Il nucleo di quell'esemplare si trovava proprio alla base del collo.
    Come faceva a saperlo vi state chiedendo?
    No, non lo sapeva, ne aveva semplicemente sparata una grossa.
    Ma a volte ci si becca, sparandole grosse.
    L'unica incognita rimaneva il moccioso.
    Sarebbe stato in grado di portare un attacco letale?




    Ok, Klaus ti vede in difficoltà e per non rimanere 1vs1 con il mostro lo attacca, colpendolo allo stomaco con una lama di mercurio di livello alto. Ma il Vanathui reagisce e afferra la lama sollevando il Vampiro per poi tentare di farlo schiantare al suolo. Schneider ti urla di attaccare e staccargli la testa. Una sua intuizione gli dice che il nucleo del mostro si trova lì. Ti consiglio di usare una bella tecnica potente. Klaus lo ha fatto, non essere da meno XD. Dai che siamo quasi alla fine ^^.


    CITAZIONE
    .::STATS::.

    KLAUS VON SCHNEIDER
    - the malkavian's power -

    spoilercodebrush


    --—---—--



    Condizioni Fisiche: Ottimali
    Condizioni Psicologiche: Incazzato nero. Non vuole spaccarsi la testa al suolo.
    Consumi del turno: 20%
    Energia:100% - 20% = 80%

    Equipaggiamento:
      Nemesis ~ Black Princess » Nemesis (紅姫, "Principessa Nera" o "Mannaia Nera").La Nemesis è lo spadone di Klaus. Questa mannaia è entrata in possesso del Sicario dopo che quest'ultimo è sbarcato su Endlos. Entrando in empatia col Malkavian, essa è pervasa dalla stessa energia sinistra che satura il corpo del Vampiro. E' lunga 170 cm e larga 40 cm. La lama, di colore nero e argento, è tagliente da ambo i lati. E' dotata, inoltre, di una doppia punta, per infliggere ancora più dolore e sofferenza alle sue vittime. Nonostante la sua forma, il suo peso le sue dimensioni, Schneider riesce a maneggiarla senza difficoltà grazie alla sua forza smisurata. Il Sicario porta Nemesis sempre con sè, in una fodera dietro la schiena. Questa mannaia è senzadubbio una delle armi più letali dell'intero multiverso.[LiNk]


    Abilità passive:
      perfekte gen » L'agente mutogeno Hydrargyros ha cambiato Klaus von Schneider in tutto e per tutto, nella mente come nel fisico. Un mix di doti naturali e doti sviluppatesi dopo il contagio, fanno del sicario il guerriero temibile che è adesso. Klaus possiede una grandissima forza fisica rispetto ai comuni esseri umani. Per via delle radiazioni a cui è stato esposto - oltre che alle sue doti naturali - il suo corpo e stato potenziato, rendendo così Schneider forte oltre ogni limite, ogni immaginazione. Schneider possiede poi una grandissima velocità rispetto ai comuni esseri umani. Grazie agli estenuanti allenamenti nonchè al suo innato talento e agli effetti dell'agente mutogeno, il suo corpo è più agile e scattante, concedendo al sicario la facoltà di correre, scattare, muoversi, schivare, il tutto ad altissima velocità. Inimmaginabile ed impensabile per un comune essere umano. [Power Up passivo +50% Forza - Power Up passivo +50% Velocità]

      radar » I vampiri, si sa, sono degli esseri dotati di particolari poteri. Ed il nostro Schneider non fa eccezione, ovviamente. Ed essendo un Malkavian, poi, riusce ad utilizzare tutti questi talenti nei modi più subdoli e pericolosi, sfruttandone ogni vantaggio in duello o in missione. Detto questo, Klaus è in grado di percepire e captare l'aura spirituale ed energetica altrui in un raggio di trenta metri. Questa particolare abilità permette al Sicario di intuire la posizione dei nemici ed il loro numero. Anche in situazione in cui il Malkavian sarà impossibilitato ad usare gli occhi per vedere, il mercenario riuscirà comunque a captare e percepire le presenze altrui. In pratica, è un fottuto radar! [Auspex Passivo; 30 metri]


    Tecniche:
      hydrargyros » Mercurio, praticamente Schneider ne è pervaso in tutto il suo essere. Essendo stato da bambino una cavia da laboratorio, veniva sottoposto a parecchi esperimenti e, proprio durante uno di questi, ottenne quello che poi è diventato il suo potere più grande. Sopravvissuto ad un esplosione dovuta alla negligenza di alcuni scenziati, venne a contatto con una quantità sproporzionata di mercurio tossico che avrebbe dovuto ucciderlo. Avrebbe dovuto, appunto. Da quel giorno la sua vita cambiò radicalmente. Si accorse che soltando volendolo, era in grado di creare e manipolare il mercurio che come energia vitale scorreva e pulsava dentro di lui. Stato liquido, solido, gassoso e persino sottoforma di energia eterea, il Malkavian può plasmare il suo terribile elemento come meglio crede. (Per le materializzazioni liquide e gassose dell'elemento sono necessarie tecniche apposite) Grazie alla sua abilità può creare, lame, lance, artigli, sfere, addirittura arti eterei e chi più ne ha più ne metta, dando forma e consistenza al suo elemento corrotto. Ovviamente il tutto secondo la massima corretezza e sportività in-gdr. (Attiva di attacco)
      »CONSUMO: Variabile Alto


    Glossa:
     
    Top
    .
  11. _MajinZ_
     
    .

    User deleted


    Per quanto ci provasse, Dimitriy ancora non riusciva a superare quella solida difesa, ottenendo solo qualche misero graffio alla scorza che ricopriva il mostro, nulla di preoccupante per una bestia di quelle proporzioni, il quale probabilmente sentiva solo un leggero fastidio a seguito di quegli inutili tentativi di procurare qualche danno. Questa volta l’unica cosa che ottenne il biondo furono delle semplici scintille, che scaturirono dallo sfregamento tra l’acciaio cremisi dell’artiglio e l’armatura rocciosa che non lasciava spazi e ricopriva quasi completamente il colosso, solo pochi infatti erano i punti scoperti che potevano essere danneggiati. Era proprio nei guai. Purtroppo dopo anni passati ad uccidere fragili uomini, il suo addestramento non prevedeva di certo di vedersela con dei cosi enormi provenienti da un altro pianeta e da un’altra dimensione, solo che se voleva sopravvivere doveva adattare il suo stile a quel nuovo posto e doveva farlo in fretta, altrimenti quel coso gli avrebbe veramente staccato la testa.
    Come se non bastasse, la voce dello sconosciuto giunse alle sue orecchie, dando un’altra dura botta alla sua autostima mentre veniva definito un dilettante, ma non era di certo colpa sua se non sapeva come comportarsi in una situazione simile! Lui che lavorava sempre da solo si ritrovava costretto ad essere aiutato da un tizio appena incontrato, ma che sicuramente ne sapeva più di lui su quel particolare ambiente, il quale stava mettendo a dura prova il Russo che si sentiva sempre più affaticato a causa di quel calore che non dava nessuna tregua. Concentrato com’era l’assassino non badò molto a quel che stava facendo l’altro, ma con la coda dell’occhio notò una cosa stranissima, ovvero che dal nulla, a seguito di un rapido movimento del braccio, si generò qualcosa di spesso e luccicante avente la forma di una grossa lama. Dimitriy però non conosceva queste cose, quindi rimase un po’ sorpreso, anche se non ci badò troppo vista la precaria situazione in cui si trovava, non c’era tempo di restare a bocca aperta davanti a strani poteri, la priorità al momento era l’abbattimento di quel coso.
    Di certo, però, quella lama che si conficcò nell’addome fu un grandissimo aiuto, essa infatti riuscì a sfondare la corazza e a colpire i tessuti molli del gigante, generando così una cascata di un liquido violaceo il quale era un segno inequivocabile: anche quei cosi potevano essere feriti. Il che era una bellissima cosa, finalmente il nemico aveva i minuti contati, un altro colpo del genere e per lui non ci sarebbe stato più nulla da fare, ma purtroppo non tutto andò per il meglio. Benché il mostro urlasse dal dolore e la ferita fosse abbastanza profonda, non aveva nessuna intenzione di arrendersi e infatti afferrò quella lama che lo dilaniava con entrambe le rocciose mani, sollevando quell’uomo massiccio come fosse un fuscello e portandolo veramente in alto, una caduta da quell’altezza avrebbe fatto sicuramente molto male. La situazione stava precipitando, ma con tutta la forza che aveva in corpo lo sconosciuto urlò in direzione del biondo, dicendogli di staccargli la testa, forse quello era l’unico modo per batterlo e senza battere ciglio Dimitriy si fidò di lui.
    Non c’era tempo da perdere, quindi scattò prontamente in avanti e sfruttando le sue doti atletiche spiccò un balzo, dandosi la spinta sulla gamba del mostro nel momento in cui lo sfiorò, balzando ancora fino ad arrivargli sulla schiena, il tutto senza produrre alcun suono. Si tenne quindi alla corazza, dandosi quindi la spinta per arrivare sulle spalle del colosso, facendo fuoriuscire le tre lame dall’alloggiamento, questa volta per colpire seriamente. In un attimo l’adrenalina iniziò a scorrere nel suo corpo, infiltrandosi nei muscoli e donandoli un’elasticità quasi sovrannaturale. In quell’istante il biondo mosse il braccio destro ad una velocità che rese quasi invisibile l’arto che si spostava, non era forte fisicamente lui, però quando andava veloce la cosa si pareggiava, recuperando ciò che non aveva in forza con una rapidità eccezionale. Le tre lame attraversarono l’aria in un secondo, mirando alla basa del collo così da dividere la testa dal resto del corpo, sperando che quella cosa si fermasse una volta per tutte. Si era già stancato di quel coso, non vedeva l’ora di vederlo stramazzare al suolo mentre quella roba violacea avrebbe iniziato a sgorgare da quel corpo. Comunque, non restava altro da fare che attendere l’esito di quell’attacco, provando a sperare che il destino decidesse di cambiare idea, per una volta.



    CITAZIONE
    Stato mentale: Concentrato ma teso
    Stato fisico: Ottimale, un po' affaticato a causa del caldo
    Energie: 55%

    ₪ Abilità Passive:
    Vedi sopra

    ₪ Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombra ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    ₪ Tecniche utilizzate:
    ₪ Kak Vspyshka ~ Come un Lampo
    Vi era un motivo se nell'Organizzazione Dimitriy era chiamato il Lampo e se qualcuno avesse chiesto il motivo, la risposta sarebbe sata semplice, quel ragazzo era velocissimo. A volte era quasi inumano, ma quando lui decideva di correre, beh, lo faceva meglio di chiunque altro. Come un lupo che corre dietro al cervo che cerca di sfuggire alla morte, per il biondo era la stessa cosa quando inseguiva il suo bersaglio, braccandolo e raggiungendolo senza uno sforzo apparente, raggiungendo la sua preda in poche falcate e affondando gli artigli nella sua carne, chiudendo così il lavoro. In molti restavano sbalorditi dalla sua capacità e quasi nessuno poteva prenderlo, per quel motivo anche dopo la sua fuga nessuno riuscì a riacciufarlo, era imprendibile proprio come un lampo.
    [Power Up Velocità - Variabile: Alto]

     
    Top
    .
  12. Klaus von Schneider
     
    .

    User deleted


    E sì, se l'era vista davvero brutta, quella volta.
    Si trovava ancora a dieci metri da terra, testa in giu, quando vide l'altro muoversi.
    Veloce, rapido, stavolta talmente tanto da rendere difficoltoso anche seguirlo con gli occhi.
    Il movimento del braccio fu repentino e fulmineo, quasi come se non ci fosse mai stato.
    Un colpo secco, alla base del collo. Le tre lame questa volta riuscirono a perforare la roccia del mostro, penetrando in profondità.
    Sino al nucleo.
    Già, il bulbo vitale, quello che era quasi impossibile scoprire nei Vanathui, era stato colpito, e adesso emetteva una luce violacea intensa, palesandosi sotto la spessa epidermide dell'abominio, con crepe e fratture, segno che stava andando in mille pezzi.
    Una botta di culo, un'intuizione geniale, chiamatela come volete.
    Fatto stava che quei due ci erano riusciti.
    Avevano abbattuto un colosso di più di cinque metri.

    « Bravo ragaz.. » no, non fece in tempo a finire neanche questa. Il Vanahui iniziò a crollare su se stesso, sfaldandosi in polvericcio arido e granuloso. E la conseguenza per il Malkavian fu una soltanto: una caduta a picco verso il suolo.
    E fortunatamente che quel bastardo ne conosceva una più del diavolo, altrimenti sarebbe finito con la testa frantumata.
    Distese di nuovo il braccio, stavolta al posto della lama si formò un prolungamento del braccio stesso, imponente e robusto.
    Poggiò a terra la mano mercurea gigante, per poi roteare ed eseguire una capriola a mezz'aria, atterrando qualche metro dietro, sui suoi piedi.

    « Bravo ragazzo, te la sei cavata. » si rivolse al mingherlino, con tono sollevato, quasi come contento del fatto di poterlo dire.
    « Sinceramente, non ci speravo più. »
    Un passo dopo l'altro, il Vampiro iniziò a camminare con la sua solita eleganza e la consueta calma glaciale. Si avvicinò al biondino, uno sguardo deciso, occhi negli occhi, non gli avrebbe stretto la mano come si fa tra galantuomini, lui non lo era.
    Ma gli avrebbe dato qualcosa di molto meglio, probabilmente.

    « Io sono Klaus von Schneider, e faccio parte di un'Organizzazione. » si interruppe, porgendo al Russo un bigliettino, prendendolo dalla tasca interna della giacca impolverata.
    « Se sei interessato, contattaci. Lì potrai essere tutto quello che vuoi. »
    Poggio la mano col biglietto sul petto del giovane, senza curarsi se quello l'avesse preso o no.
    Avrebbe potuto anche farlo scivolare nella sabbia.
    Quello era stato semplicemente una sorta di premio.
    Una specie di ringraziamento.
    Sempre a modo suo, ovviamente.



    Ed eccoci giunti alla fine. Mi sei piaciuto e mi sono divertito molto a masterarti l'entrata. Per attacco potente intendevo uno a consumo alto o critico, come hai poi fatto nel post sopra XD. Bella prova quindi. Spiego il finale: Klaus fa parte di una gilda, Gli Eversori di Merovish, che puoi trovare qui. Se sei interessato, fammi un fischio - mandami un mp che è meglio - e vediamo di combinare qualcosa. Fai pure il tuo post conclusivo, così dopo provvederò alla valutazione. Alla prossima ;)
     
    Top
    .
  13. _MajinZ_
     
    .

    User deleted


    Un colpo secco e preciso alla base del colpo, un fendente quasi invisibile che si abbatté senza pietà sulla roccia più sottile presente intorno al collo del colosso, il suo punto debole. Il taglio fu netto e profondo, anche se la testa fin troppo grossa non si staccò, la ferita fu comunque letale e improvvisamente il gigante smise di muoversi, brillando di una luce violacea quel corpo iniziò a sgretolarsi mentre veniva percorso da un numero sempre maggiore di crepe. In quel momento il biondo balzò giù da quel gigante che in breve tempo stava ritornando ad essere sabbia, gli bastò un semplice salto per arrivare al suolo indenne, mentre lo sconosciuto fece molta più scena, ma Dimitriy non amava queste esagerazioni, preferiva di gran lunga essere molto più discreto, infondo era il dovere di un assassino quello di passare inosservato, altrimenti tutti quegli anni di addestramento non sarebbero serviti a nulla.
    Comunque, una volta sulla rovente sabbia, l’assassino riprese fiato, quel combattimento sotto il sole cocente l’aveva messo a dura prova, non aveva mai combattuto in un ambiente simile e ciò l’aveva messo in difficoltà. Il freddo era il suo elemento e solo li si trovava a suo agio, ma per essere il primo combattimento in una zona desertica non se l’era cavata poi così male, anche se senza quel suggerimento probabilmente ora sarebbe solo un cumulo di carne macinata, le sue solite tattiche purtroppo non avevano funzionato e si era dovuto inventare qualcosa di nuovo, ma alla fine era riuscito a portare a casa la pelle, l’importante era solo quello. Lo sguardo di ghiaccio venne portato nuovamente sullo strano tizio, il quale si complimentò con il ragazzo che però non si mostro molto socievole, ritornando ad osservare la montagna di detriti che aveva lasciato il colosso alla sua morte, fissandolo per qualche istante. Se si aspettava un ringraziamento si sbagliava di grosso, o almeno al momento non l’avrebbe fatto, preferiva tenersi alla larga dagli sconosciuti, infondo non sapeva nulla di lui e per ciò che ne sapeva poteva averlo aiutato per semplice interesse, infatti il tutto non passò inosservato e il biondo non si fidava troppo, rimase guardino mentre riportava lo sguardo su di lui. Storse la bocca all’affermazione, non gli piaceva proprio essere sottovalutato, soprattutto quando non era colpa sua, si era dovuto adattare ad uno stile che non gli apparteneva per sconfiggere quella cosa che non apparteneva al suo mondo, anche se sicuramente doveva far presto ad abituarsi, non poteva rischiare così tanto la prossima volta, perché era certo che ci sarebbe stata una prossima volta.
    Comunque ben presto scoprì l’unica cosa che voleva veramente sapere, valeva più di una stretta di mano o di un ringraziamento, sapere il nome di una persona era un segno di rispetto e visto che il Russo non amava stringere le mani altrui, fu felice di sapere solo quella piccola informazione. Il viso si fece meno teso e la concentrazione iniziò ad assestarsi, finalmente poteva tirare un sospiro di sollievo. Fisso gli occhi di Klaus, assumendo una strana espressione quando quello fece riferimento ad una organizzazione di cui faceva parte. Subito quella parola riportò alla mente del Lampo il luogo da cui proveniva, l’organizzazione che aveva mandato in pezzi non prometteva la libertà, ma solo un obbligo e una incondizionata ubbidienza, cosa che non andavano poi molto a genio al biondo, soprattutto dopo quel fatto. Fissò il biglietto senza dire una singola parola, limitandosi a restare ancora in silenzio, ascoltando ciò che aveva da dire quel tizio. Non recuperando il biglietto, infatti, Klaus lo poggiò al petto dell’assassino, premendo con la mano per non farlo cadere, mentre lui continuava a pensare a quelle parole, poteva essere quel che voleva... Non si aspettava proprio una cosa del genere, normalmente non avrebbe accettato, ma in quel particolare caso era leggermente confuso. In un primo momento non afferrò il biglietto, il quale precipitava verso il terreno, ma arrivato a metà strada venne afferrato dalla mano guantata del giovane, il quale lesse il contenuto di quel piccolo pezzo di carta. Lo sguardo venne sollevato nuovamente, osservando il viso di quello che non era più uno sconosciuto.
    Dimitriy Kozlov.
    Non disse altro lui, quelle due parole bastavano ed avanzavano per dimostrare il proprio ringraziamento, ora sapeva che in quel mondo c’era un posto anche per lui e aveva avuto la fortuna di imboccare la giusta strada, al primo colpo. Chissà cosa lo aspettava in futuro, anche se una cosa era certa: questa volta avrebbe scritto lui il suo destino, nessuna morsa opprimente l’avrebbe tenuto incatenato ad un ideale in cui non credeva, perché Dimitriy... Era libero.

     
    Top
    .
12 replies since 20/1/2012, 10:05   321 views
  Share  
.