Towards the Gates

Atto I ~ Outer Stage
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    Viaggiatore dei Mondi

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    La notte s'apre sull'orlo dell'abisso.
    Le porte dell'Inferno sono chiuse:
    a tuo rischio le tenti.
    Al tuo richiamo si desterà qualcosa per risponderti.
    Questo regalo lascio all'umanità: ecco le chiavi.
    Cerca le serrature; sii soddisfatto.
    Ma ascolta ciò che dice Abdul Alhazred:
    per primo io le ho trovate -
    e sono matto.



    { Kisnoth, Porta Orientale }
    Arthur | Amelie | Uriel | Kei | Rei

    Quando una foresta brucia, è alle fiamme ruggenti che tutti gli occhi puntano con quel connubio di paura, confusione e meraviglia: quello è il segnale del pericolo, l'avvertimento che è giunto il momento di agire -combattere o fuggire- per non soccombere, la dimostrazione di quanto è in vero necessario alle piccole creature che contemplano una forza molto più grande di loro unirsi per averne ragione.

    Quale sia stato il primo albero a prendere fuoco ha ben poca importanza;
    su quale miserabile foglia sia caduta la prima scintilla, non ne ha nessuna.

    jpg...eppure, mentre ve ne state davanti alla barriera traslucida come una bolla di sapone, -concreta e tangibile come un muro indistruttibile- non potete fare a meno di sentire addosso come un sudario tutto il peso di quella tensione che rende l'aria quasi elettrica: la sensazione è quella del vuoto prima del caos, la calma che precede la tempesta, e -come già è avvenuto alla liberazione del Drago Divora-Mondo-, molti tra voi non possono fare a meno di chiedersi come si sia arrivati a questo, a cosa puntino i misteriosi nemici che hanno avuto la sfrontatezza di sfidare Rivenore -e con essa tutta Endlos- e la crudeltà barbara di cominciare l'eccidio di una popolazione inerme.

    Ad aggravare un giudizio già pesante per il fatto di aver coinvolto innocenti -tra cui numerosi bambini-, ulteriore dimostrazione della loro impudenza è che ogni crimine si è consumato in pieno giorno... e ora che la curva del sole comincia il suo declino, abbandonando lo zenit per avvicinarsi lentamente all'orizzonte, l'esercito dell'Est e un rinforzo dal Palazzo Centrale sono schierati: alla testa delle truppe, in sella a cavalli bardati, vi è Lady Kalia in persona, affiancata dalla Guardia Indaco -Leon Belmont- e dalla Corona di Regalia -Brifos-, ai suoi fianchi come angeli custodi.

    Poco più indietro, Sir Lancelot du Lac continua a percorrere in lungo e in largo il fronte dello schieramento, scambiando segnali con i capitani di compagnia che coordineranno la fanteria mista di Spade di Istvàn, Miliziani di Rivenore e Tecnocrati di Garwec, la squadra medica di Vesti Blu, e la Retroguardia di Ranger di Fanedell; a lui toccherà la Cavalleria di avanguardia.

    Sono tutti in attesa del prodigio che permetterà di valicare il confine dell'area occupata... anche se il come ciò sarà reso possibile non è ancora stato chiarito, dal momento che né i Magistri di Laputa né i Saggi di Palanthas sono riusciti a trovare un modo per fare breccia in quel muro arcano; semplicemente, la Dama Azzurra ha garantito personalmente che così avverrà non appena darà il segnale, e per la credibilità di cui ella gode presso gli alleati, anche il più feroce tra gli scettici ha trattenuto le proprie riserve per concederle una possibilità.

    La concitazione che serpeggia tra gli uomini è palpabile...
    e non è facile capire se sia peggio esser costretti ad aspettare nell'immobilità,
    o doversi piuttosto preparare per serrare i ranghi e marciare all'inferno.


    { Kisnoth, Cattedrale }
    Drusilia | Yoko

    Strana cosa il Tempo. E' davvero difficile trovare una definizione che sia univoca per tutti e che resti sempre uguale a sé stessa: ci sono quelli che credono di possederlo, altri che lo ricorrono, alcuni che lo evadono e certi che sono convinti di poterne controllare il flusso, ma... la verità è che il tempo è la metafora stessa del cambiamento – anche alle nostre stesse percezioni... e così a volte lo temiamo, altre lo inseguiamo... e solo raramente riusciamo a trovare un momento che sia perfetto per noi.

    Quello in cui fluttuano ora l'Angelo e il Demone, per esempio, sembra pesante come il piombo e dilatato all'infinito: si trascina attorno a loro come un vestito largo e cadente, e non c'è modo di stimarne la misura, perché -da quello che avete potuto vedere dalla finestra- la situazione è rimasta in buona sostanza invariata; incapaci di tenere il conto della danza dalle ore, i due non possono fare altro che immaginare e attendere con fiducia gli eventi che il messaggio portato all'esterno da Owl devono aver messo in moto in tutto il Semipiano. I rinforzi arriveranno presto, e allora comincerà il contrattacco.

    Forse complice il fatto che i suoi malesseri si sono attenuati fin quasi a svanire, la predisposizione di Drusilia verso quella brutta situazione è un poco migliorata, tuttavia... lo stesso non può dirsi per il suo compagno: forse è solo un po' di ipocondria dovuta alla fresca notizia di prossima paternità, magari il contraccolpo del rilascio di adrenalina di poco fa, o semplicemente la naturale paranoia che potrebbe venire nel ritrovarsi immersi braccati come volpi in una stagione di caccia, ma... nel silenzio tonante che domina tra quelle antiche mura, e che si perde tra le alte volte affrescate della Cattedrale dove hanno trovato rifugio, Yoko si trova invece a sperimentare un palpabile disagio.

    Forse è per l'aria mistica del suolo consacrato: alla Galanodel sta facendo bene, allo Youkai... beh, non gli sta facendo esattamente male, ma la sensazione è più o meno la stessa di essere sotto esame di qualcuno a cui non piaci – o di trovarti chiuso in una stanza con Brifos. Una stanza molto piccola. Di buono c'è che, da quando vi ci siete intrufolati, nessuno è ancora mai venuto a controllare l'edificio vicino al Cimitero, ma...

    png

    ...quella statua ti sta guardando? Che ansia.


    { Kisnoth, Porta Occidentale }
    Khathep | Augustus | Evyakerya | Ted | Nesrìn | Firion

    Alcuni sostengono che se si impara a tollerare qualcosa, questa diventa sopportabile e poco tempo dopo anche normale, ma l'abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose... e chissà che per Laputa non sia stato lo stesso: il presidio più piccolo e più giovane di Endlos è anche quello sceso in guerra più numerose volte, il più vicino al cielo è quello che maggiormente ha versato sangue -proprio e altrui-, e per i suoi abitanti, quella che è la violenza della guerra ha finito per diventare quasi una routine.

    Dopotutto, anche il nuovo Autocrate è salito al potere nel sangue, dopo un'aspra Guerra Civile durata nove giorni, e solo quelli a lei più vicini sanno e comprendono quanto ella abbia sofferto per quella situazione... perché per Drusilia Galanodel -rimasta orfana di genitori e amicizie nel suo lontano mondo d'origine-, la sua gente è la sua famiglia. E in una famiglia, nessuno viene abbandonato o lasciato indietro.

    Tuttavia, se è vero quel che si dice, che l'Inferno sia lastricato di buone intenzioni, è proprio là che vi state addentrando: con le armi in pugno, pronti a uccidere o morire per la vostra famiglia.

    jpgVi trovate schierati alle porte del Pentauron, davanti alla barriera traslucida come una bolla di sapone, e sebbene la tensione renda l'aria quasi elettrica, i sentimenti che prevalgono tra le fila del Presidio Errante sono la preoccupazione per il vostro Alfiere e la collera bruciante per gli affronti che questi misteriosi nemici hanno osato muovervi... già, perché oltre ad aver sequestrato la vostra sovrana e commesso uno scellerato atto di crudeltà verso la popolazione inerme, la cosa più dura da accettare per gli inviati del Magisterium -che fanno delle arti magiche il loro vanto- è l'impossibilità di annullare, aggirare, superare, piegare, o aprire anche solo una breccia in quel muro arcano.

    Con una certa quantità di scetticismo, una punta di acredine, ed una buona dose d'orgoglio -che mai manca-, in molti sono davvero curiosi di sapere esattamente in che modo i loro alleati credono di poter permettere l'accesso alle truppe, come garantito nella missiva di Lady Kalia, pervenuta al Consiglio dell'Isola nel Cielo... e mentre il sole si abbassa lentamente sull'orizzonte, l'esercito Errante ha preso posizione: in testa alla colonna sta Khatep -Lich e Magistro, l'Ufficiale più alto in carica-, e ad affiancarlo i Capitani di Legione: Nesrìn, Firion, e Gilbert.

    Quest'ultimo, continua ad agitarsi sulla sella più irrequieto del suo cavallo da guerra -bardato con finimenti leggeri per garantirsi la massima rapidità d'azione in campo-, rimbalzando con occhiate impazienti le iridi scarlatte tra l'ostacolo che ha davanti ad impedirgli l'accesso, e le truppe disposte in plotoni alle sue spalle: la Prima, la Terza, la Quarta e la Quinta Legione, al gran completo.

    Lo spettro della paura, informe e multiforme, è una presenza concreta in mezzo a loro:
    paura che qualcosa vada storto, di non rivedere più casa, che sia troppo tardi...
    Ma non cambia nulla: dopotutto, è solo nella paura che si può mostrare coraggio.


    { Kisnoth, Vie Cittadine }
    Lazarus

    A detta di alcuni, l'arte della menzogna è un comportamento innaturale, una degenerazione dell'indole più pura ed istintiva, in tutto e per tutto tipica dell'uomo, esempio dell'artificiosità con cui l'intelletto perverte la semplice verità; eppure, sono stati proprio gli animali a dotarsi degli stratagemmi migliori: dissimulare la propria presenza mimetizzandosi, confondere le proprie orme intorno alla tana per depistare eventuali seccatori, persino fingersi di un altro genere per ottenere la protezione degli esemplari più grossi...

    La Natura stessa dona e insegna alle sue creature gli inganni più subdoli e sottili per i peggiori tiri mancini, e tutto allo scopo di difendersi, di perpetuare la specie, di affermarsi sugli altri, di nutrirsi: in una parola, per sopravvivere.

    Per questo -anche se non ti sei ancora ben reso conto di cosa diavolo stia succedendo- per prima cosa ti sei tirato il cappuccio della felpa sulla testa, e ti sei defilato nelle ombre della stradina secondaria più piccola e più vicina non appena è cominciata; “cominciata cosa?”, chiederai ragionevolmente -e la tua è una confusione legittima-, perciò... andiamo con ordine.

    Si dice che moltissima gente abbia il furioso prurito di parlare di se stessa, e che venga frenata solo dalla scarsa inclinazione degli altri ad ascoltare, ma... per un carattere vagamente paranoico come è il tuo -supportato, diciamolo, anche in parte dalla realtà dei fatti-, non c'è da fidarsi troppo di nessuno: dopotutto, non puoi mai sapere chi ti stia osservando, pedinando od origliando, né con quali intenzioni; alcuni la definirebbero “esagerazione” bella e buona, ma quando si fa un lavoro poco pulito si dice che la coscienza rimorda.

    Forse non sarà il tuo caso -avere una coscienza, dico-, ma dal momento che sei il leader di un'organizzazione che si impiccia spesso e volentieri in traffici poco chiari e poco leciti, un po' di cautela è l'obbligo; per questo, anche se eri diretto a Sud, per essere sicuro che nessuno lo capisse hai pensato bene di allungare il tragitto attraversando il Presidio Centrale, così da confonderti in mezzo alla variegata umanità che affolla le vie della capitale.

    Così, è accaduto che te ne stavi bel bello per i fatti tuoi per le strade del Pentauron, quando -d'un tratto- tutto intorno si scatena una vera e propria mattanza: senza alcun preavviso, e senza che tu possa anche solo lontanamente immaginarne il perché, creature deformi e grottesche -di varia forma e taglia, tutte ugualmente repellenti- si sono riversate nelle vie, e hanno cominciato a trascinarne via i passanti non appena è esploso il panico; sembrava una scena di quei vecchi film di guerra, quando i soldati arrivano sulle loro camionette, piombano in mezzo al mercato, e iniziano i rastrellamenti e le deportazioni.

    Naturalmente, di fare l'eroe non se ne è parlato, sia perché di eroi sono pieni i cimiteri, sia perché hai visto quelle cose non fare una piega neanche quando omoni alti quanto te e con spalle larghe il triplo gli si sono avventati contro per cercare di fermarli... e sono stati sbranati, mangiati come biscottini: omini di pan di zenzero a dimensione energumeno, ripieni di marmellata alla fragola. Ma, no, non farti ingannare da questa immagine: la scena si è consumata con una brutalità così semplice e così aberrante che è stato disgustoso da far salire il vomito.

    jpg

    Non sai cosa sia stato esattamente a darti il sangue freddo in quel momento -se il tuo addestramento col Maestro, o se l'Ombra nella sua natura parimenti disumana-, ma mentre intorno si sprigionava il caos e il fuggi-fuggi generale, hai avuto la calma e la lucidità di allontanarti in sordina... e fortunatamente nessuno sembra averti notato o darti alcun bado. Vantaggi dell'apparire gracili ed insignificanti: sembri talmente facile da sottovalutare...

    Hai provato a convocare Yoma e qualunque altro infernalista della tua Gilda, ma non ti ha risposto nessuno, e ti sei rassegnato a doverti cercare un'uscita da solo, con l'apprensione di quel che potrebbe accaderti se ti trovassero e venissi catturato: hai visto i sequestrati venire trascinati di peso fino alle piazze e gettati dentro gabbie montate su ruote, in tutto e per tutto come quelle degli animali nei vecchi circhi itineranti, e anche se non sai quale destino li attenda, hai un'idea precisa sul fatto che non deve essere nulla di bello... e già attendere la fine pressati a centinaia dentro uno spazio angusto è tutt'altro che una bella prospettiva.

    Così, eccoti qua: intento a girovagare da nemmeno tu sai più bene quanto tempo,
    come un fantasma per una città deserta, in cerca di una via d'uscita da quell'incubo.


    { Kisnoth, Porta Meridionale }
    Zimmer | Bid'daum | Zygoin | Dimitry

    Molti proverbi del Sud sottolineano in maniera marcata la stretta connessione che intercorre tra la pace e la guerra, perché... beh, è così funzionano le cose nella cara vecchia Tana: non puoi avere una tregua senza una dimostrazione di forza, e ciò che più si avvicina all'utopia è una condizione di stasi in cui un potere compatto riesce ad imporre sugli altri un domino tale da tenerli in riga; che sia con la strategia della paura o con un veniale meccanismo di profitti e benefici, conta poco: l'importante, è che quell'equilibrio sia preservato in maniera quanto più possibile stabile e duratura.

    Eppure, l'ultimo violento fatto di sangue che il Presidio Meridionale ha vissuto -quello che nel bazar viene odiernamente chiacchierato come “la Battaglia per l'Arena”- ha in qualche modo consolidato e stravolto al tempo stesso le regole di questi giochi di potere; dopotutto il sangue è più denso dell'acqua, perché esso è ciò che ci definisce e ci lega... Non potrebbe essere più vero: il sangue che avete versato sulla sabbia cinerea dell'Arena, i sudori freddi corsi sulle vostre schiene con brividi di paura alla comparsa di ogni nuovo mostro, e le sofferenze che avete patito insieme con gli altri difensori di Merovish, vi hanno unito con un legame più forte di qualsiasi rete di interessi quotidiani, in un cameratismo profondo che solo i commilitoni possono sperimentare quando sopravvivano insieme -guardandosi le spalle a vicenda- a condizioni disperate sotto il fuoco nemico.

    Per questo, sebbene la missiva della Dama Azzurra fosse indirizzata solo ad un informale gruppo di Mercenari, anche se quella dell'Eversione resta una realtà segreta e gelosamente custodita dai suoi aderenti, i Gerarchi hanno saputo distinguersi come singoli, e intessere legami... e Ariste -rimasto alla base- ha convinto il suo compagno d'armi Khalid ad inviare al fronte con i suoi compagni Gerarchi una guarnigione di uomini delle Legione delle Sabbie.

    png

    Forti dell'appoggio del Sud, avete preso posizione ai cancelli meridionali di Kisnoth, capitale del Pentauron, e un contingente dell'Est vi raggiunge quasi immediatamente, per affiancarvi come rinforzo in quell'azione: a guidarne il drappello, Bid'daum e Dimitry possono riconoscere lo stesso giovanotto moro dagli occhi d'ametista che già li ha guidati all'assalto del Drago Divora-Mondo, e... dato che non sembrano esserci fanciulle nei dintorni, stavolta è possibile vederlo decisamente più concentrato; il volto angelico è assorto nell'espressione elegante e feroce dei grandi predatori pronti alla caccia – e questo, è certamente un bene: è d'aiuto sapere di avere alleati concentrati su quel che devono fare.

    Da quel che diceva la missiva, per dare inizio all'operazione siete tutti in attesa di un segnale: qualcosa interverrà sul muro etereo che vi sbarra il passo, e quando il passaggio si aprirà, non dovrete far altro che marciare verso il vostro prossimo campo di battaglia; non sapete di preciso che cosa ha portato a questa situazione e cosa succederà, ma non ha poi troppa importanza.

    Ora come ora si tratta solo di un incarico come un altro, e finché si tratta di menare le mani,
    non c'è molto da preoccuparsi, perché... siete il peggior branco di taglia-gole di Merovish,
    e siete dannatamente bravi nel vostro lavoro.


    { Kisnoth, Vie Cittadine }
    Violet

    Game-Over. Di nuovo. Hai sbagliato. Ancora.
    Ma non puoi rinunciare – non certamente adesso, che sei così vicina all'uscita dall'incubo...

    Le persone comuni si lasciano facilmente scoraggiare dallo spettro del fallimento, ma -senza false modestie- tu puoi essere molte cose, ma decisamente non comune... e questo ti rende perfettamente consapevole che ogni passo imboccato verso un vicolo cieco è solo un modo per avvicinarsi alla strada giusta: un FAIL è solo un First Attempt In Learning – e tu hai già imparato molte cose, per quanto sia stato a caro prezzo.

    Tuttavia, meglio fermarsi un momento, fare un bel respiro profondo, e mettere ordine tra i pensieri; una cosa meno semplice di quel che appare, dato il ripetuto sovrascriversi degli eventi nella tua memoria a causa, ma... partiamo dal principio: cioè da quando -in una bella giornata come tante altre- te ne andavi a zonzo per la capitale del Pentauron e hai finito per imbatterti in quella scriteriata di Jester, e in una strana coppia di gemelli -Allen e Tasha-, in compagnia di una bimba-gatto.

    Eravate tutti insieme quando qualcosa ha attaccato la città, ed è stato allora che -in mezzo alla confusione e al fuggi-fuggi generale-, dopo averti confessato di trovarsi nel mirino, il trio di albini ti ha chiesto di metterti al sicuro insieme al Giullare, così da non coinvolgervi ulteriormente; hai scelto di accettare, ma è inutile dire che la ragazza-guitto non l'ha presa bene: si era appiccicata alla Neko-girl come ad un nuovo giocattolo, e se n'è andata per fatti suoi a cercarla, incurante della situazione, non prima di averti inveito contro. Simpatica.

    jpgAvresti voluto spiegarle che chiunque si prenda la libertà di aggredire tre ragazzini in pieno giorno, in un luogo affollato e nel cuore dello Stato Centrale non va preso sotto gamba nemmeno in un mondo come Endlos, ma... lei è corsa via; a dirla tutta, però, neppure tu hai pienamente compreso quanto la faccenda fosse seria fino a che non sono iniziati i rastrellamenti. Già... stavi uscendo da un vicolo, quando ti sei ritrovata davanti la scena: gente rapita dalle case, trascinata per strada con la forza da sub-creature grottesche e deformi, e poi gettate su gabbie mobili - come non fossero altro che capi di bestiame.

    La prima volta hai cercato di impedirlo, ma il tuo intervento ha attirato l'attenzione di guardiani che non sei riuscita a soverchiare; la seconda, hai provato metodi meno diretti per mettere fuori gioco i carcerieri e liberare gli ostaggi... ma il risultato è stato vanificato dal fatto che non c'è alcun posto sicuro nei paraggi e fin troppi di quegli altri cosi in giro. Al terzo tentativo, hai provato a dislocarti per diffondere la notizia e chiedere aiuto, ma hai scoperto che qualcosa blocca il tuo teletrasporto sulle lunghe distanze, ma anche -soprattutto- il viaggio temporale: c'è un qualche evento che ti sfugge -forse l'erigersi della barriera che hai trovato attorno alla città- che deve aver costituito un punto fisso... un nodo, oltre cui non puoi andare. E poi... poi cosa è venuto dopo?

    Non riesci a rievocare l'ordine dei vari percorsi che hai da lì intrapreso, ma...
    fino ad ora, è sempre finita male; eppure, negli ultimi tentativi sei riuscita ad arrivare...

    Una sorta di interferenza ti sfarfalla nel campo visivo, costringendoti a chiudere gli occhi un istante, ma non è niente di cui preoccuparsi, perché sai cosa sta accadendo: è solo la memoria che accomoda il suo nuovo assetto, quindi... per ora hai ancora le idee un po' confuse, ma presto sarà tutto più chiaro e i ricordi troveranno il loro posto come pezzi di un puzzle.

    Così, eccoti nuovamente al tuo punto-zero, con fissato in mente la tua prima task:
    mettersi in marcia verso la piazza centrale – per il momento, sei al sicuro fino al prossimo isolato.


    { Kisnoth, Uscita dal Bloodrunner }
    Amon | Mugen

    Quando ci viene inflitto un torto, e la giustizia ci viene negata, ci si sente sempre in qualche modo incompleti... mancanti di qualcosa che -in qualche modo- lede la nostra stessa dignità, e mentre le fiamme dell'ira avvampano nei pensieri con la furia di un incendio, bruciando come sale sulle ferite, sugli occhi cala un gelido e nero velo di lutto, e tutto ci appare più spento e triste: ci si sente soli, e abbandonati a sé stessi, ma... lo siamo davvero?

    Uno sguardo al suo fianco è sufficiente allo Scorpione per trovare sollievo dal ghiaccio e dal fuoco di quel tormento che gli monta nello spirito, perché la Volpe è proprio lì: è come se il crudele destino di guerra che l'Ovest ha da poco dovuto affrontare, in un maldestro e beffardo tentativo di scuse, avesse voluto lasciargli anche un dono prezioso oltre a tante sofferenze e cicatrici... perché un amico fidato è qualcosa di raro: una volta che quel vincolo mistico si è creato, niente potrà mai spezzarlo davvero, e la sua presenza dentro di noi -anche quando siamo separati- è tale da renderci più forte di qualunque amuleto.

    I misteriosi nemici che vi aspettano là dove siete diretti sono pericolosi più di quanto sia possibile immaginare, ma nonostante l'avvertimento e la dimostrazione pratica offerta dalle stesse condizioni in cui ha trovato Amon, Mugen è voluto comunque andare insieme a lui in quella missione per il salvataggio della donna di nome Aisiling... ed è stato più che un bene: i postumi del veleno inoculatogli dalla Donna-Serpente si fanno ancora sentire dall'Egiziano, e aver avuto accanto la Kitsune a cui appoggiarsi è stato davvero provvidenziale.

    Dopo aver avvisato Namas dell'imprevista partenza, vi siete diretti verso il Pentauron, entrando nel Presidio Centrale dalla sua punta più vicina, il distretto di Bloodrunner, famigerato per le sue cattive frequentazioni; fortunatamente, l'avete attraversato indenni e senza incidenti, e ora che ve lo siete appena lasciato alle spalle, notate subito che qualcosa non va in quella che è Kisnoth, la capitale, la vostra destinazione.

    jpg

    Una strana la barriera traslucida -come una bolla di sapone- sembra avvolgere interamente la grande città: concreta e tangibile, come un muro; un muro che si rivela indistruttibile nel momento in cui provate a testarne la resistenza. La cosa non è incoraggiante, ma ci vuole ben altro per farvi desistere dai propositi che animano la vostra impresa, anche perché... il biglietto nella tasca di Amon è diventato caldo, e sibila come in risposta a quell'ostacolo. Dopotutto, voi avete un invito...


    { Kisnoth, Piazza del Mercato }
    Jester | Kagami

    Per alcuni, la curiosità è il motore dell’intelligenza; per altri, il peggiore dei vizi.
    Eppure, se da una parte è vero che senza quell'impellente, istintivo e prepotente impulso di scoprire ciò che ci è celato molte cose ci sarebbero sconosciute e precluse, dall'altro è innegabile che -spesso- tanti guai e tante disavventure ci verrebbero risparmiate... e tante verità resterebbero taciute. Ma questo, è sempre un male?

    jpgNon per nulla, si dice che la curiosità uccise il gatto.
    Per sua fortuna, però, il Giullare non è un felino.

    Chi cerca quel che non deve finisce per trovare ciò che non vuole.”, era così che la donna bionda di cui è alla ricerca era solita rispondere all'Accademia, quando le venivano rivolte domande troppo personali sul suo conto, ma questo non è mai stato sufficiente a far apprendere alla piccola Jester l'arte della discrezione... ed è per questo che, dopo essere stata separata dalla piccola Miaka, la ragazzina ha pensato bene di mettersi a sbraitare contro Violet -colpevole solo di averla messa in salvo-, prima di piantarla in asso e mettersi sulle tracce dei gemelli: voleva ritrovare la bimba-gatto che era con loro, e -già che c'era- capire che legame avessero con la Vampira.

    ...ma quello che hai trovato è stato ben altro: stai correndo per le vie del Pentauron quando vieni improvvisamente agguantata da mani sconosciute, sollevata di peso, e portata via; prima di esplodere fuoco e fiamme -letteralmente- contro il sequestratore, gli getti un'occhiata furiosa... e nel vedere di quale grosso e grasso mostro deforme si tratta, per un momento non riesci nemmeno a formulare una rima; a riscuoterti sono le urla della gente, spaventata molto più di te dall'apparizione di quelle creature grottesche, ed è raggelante dover testimoniare con quale facilità alcuni prigionieri vengono massacrati.

    Naturalmente, dopo certe scene di sangue si è scatenato il panico, ma prima che avesse modo o tempo di intervenire, la fanciulla è stata buttata in una delle gabbie insieme a tanta altra gente... compreso un aspirante Eroe della Giustizia (magari in cerca di un manga tutto suo da serializzare su Shonen Jump) e altri civili che rischierebbero di restare coinvolti in qualche vampata -letteralmente- inconsulta sfiammata dal Guitto.

    Così, pressati come pecore dentro una gabbia per animali, a Kagami e Jester non resta che pensare a qualcosa da fare mentre vengono trasportati a chissà quale destinazione.

    Towards the Gate<p align="center">E.... eccoci qui! Finalmente si comincia! :woot:
    Benvenuti alla prima quest del ciclo dedicato allo spettacolo del Circus Diabolique!

    Vi ricordo ancora una volta -per l'ultima volta- le Condizioni dell'avventura e le Regole Aggiuntive a cui vi siete sottoposti, e vi avverto che questa è anche l'ultima possibilità che avete per ripensarci e chiamarvi fuori (avvisando in Bacheca) senza che ci siano ripercussioni per il vostro personaggio. :sisi:

    Il primo turno servirà solo ad introdurvi alla situazione, quindi potete -ancora- stare tranquilli;
    sperando che abbiate “fatto i compiti” documentandovi sul setting, la palla passa a voi!

    La scadenza è fissata per il giorno 9 novembre :win: Buon divertimento! :gurupat:


    Edited by Djibrielle - 30/4/2016, 12:43
     
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    Death is only the beginning.

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    Le sabbie del tempo.

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    Erano arrivati senza il benchè minimo impaccio, le capacità magiche di Shantotto lo lasciavano ogni volta sempre più stupito: aveva creato il portale per trasportare l’intero esercito in un terzo del tempo che ci avrebbe impiegato lui utilizzando simboli arcani e rune che gli erano completamente sconosciute, naturalmente aveva preso dettagliati appunti dell’intero procedimento e si riservava di studiarli una volta tornati al Castello nel Cielo, quando tutta quella minaccia fosse stata sistemata una volta per sempre.
    Nel frattempo si trovava davanti all’intero esercito di Laputa, regalmente in piedi sul suo carro di legno finemente intarsiato trainato da una coppia di cavalli, era lì con la consapevolezza di essere l’inviato del Presidio con il grado più alto e che quindi tutti quegli uomini erano ai suoi ordini e comandi, soldati addestrati che avrebbero seguito le sue parole fino alla morte o almeno così sperava.
    La natura del nemico avrebbe potuto rivelarsi tanto aberrante e terrificante da far vacillare le menti di quegli uomini saldi, poiché semplicemente esistono cose che non sono alla portata dell’uomo comune, per quanto possa essere un veterano temprato dalle battaglie come erano tutti i soldati lì pervenuti, certe cose erano per menti affini alla magia e al misurarsi continuamente con l’ignoto.

    Chissà quanti ne sopravviveranno, questa barriera è impenetrabile persino per poteri dei saggi e, ciò che è peggio, del Magisterium…
    Chiunque l’abbia creata deve avere poteri che trascendono quelli dei mortali, diavolo neppure noi abbiamo idea di come penetrare questo schifo.


    Demoni o angeli, un’altra manciata di creature extradimensionali e qualche incantatore a confronto del quale io sono un ragazzino sparuto che agita le mani a vanvera generando lucette.
    Indipendentemente dal nemico che ci troveremo ad affrontare sarà uno scontro aspro e pieno di morti per tutti.


    Vederti preoccupato è terrificante, lasciatelo dire, sei molto più simpatico con la tua solita baldanza e sdegno verso il prossimo...


    La mano dell’Antico si mosse per fermare il flusso di pensieri del proprio famiglio, la voce arrochita dal tempo e dal suono più simile allo scorrere delle sabbie contro le rocce che non ad un timbro umano risuonò nell’aria in modo da essere percepita dai soldati.

    UOMINI DI LAPUTA!


    In piedi sul suo carro da guerra, le rifiniture d’oro sulle sue vesti scintillavano bagnate dal sole, il drago scheletrico appollaiato e il gigantesco ushabti al fianco pareva davvero un comandante decorato.

    In questo giorno siamo qui, nel cuore di Endlos, per fronteggiare una nuova minaccia alla pace!
    Il nostro alfiere! Colei che noi tutti amiamo e rispettiamo!
    Lei è chiusa oltre questa barriera ma noi la salveremo!
    In questo giorno la lotta sarà dura! Straziante! Forse alcuni non ce la faranno ma posso dirvi questo, soldati del presidio errante!
    Nessuna morte sarà vana! Nessun sacrificio dimenticato!
    Oggi noi entreremo e schiacceremo coloro che hanno osato prendere Drusilia, la nostra Drusilia!
    Li spazzeremo via dalla faccia dell’esistenza e sarà un avvertimento per tutti!
    NESSUNO si prende gioco di noi!


    Volse lo sguardo verso i capitani della legione che aveva più vicino: Nesrìn lo disprezzava senza un motivo apparente ma che sapeva il fatto suo in quanto a distruzione, Firion era un combattente valoroso anche se forse fin troppo onorevole ma probabilmente perfetto per l’esercito errante e Gilbert della quale in realtà non sapeva troppo ma che, se godeva della fiducia di Drusilia, tanto male non poteva essere.
    Si volse quindi ad Augustus, posto su un cavallo alla sua destra, aveva voluto che il numerologo gli stesse quanto più appiccicato possibile in modo che potesse fargli da attendente e galoppino personale per quella missione, inoltre le sue capacità avrebbero potuto tornare estremamente utili, se non fosse stato troppo in panico per utilizzarle.

    Il Castello nel Cielo al gran completo si era schierato davanti alle porte del Pentauron in attesa che, dall’Est, giungesse qualche segnale che facesse presagire il crollo o almeno una breccia nella barriera.
    Non sapeva come, ma Lady Kalia aveva assicurato che il momento sarebbe giunto e data la reputazione indiscutibile di cui godeva nessuno aveva anche solo pensato di mettere in dubbio le sue parole, tuttavia non aveva idea di come avrebbe fatto a far avvenire un simile miracolo.
    Se, come pensava, davvero la Dama Celeste avesse avuto quel tipo di potere o comunque contatti in grado di fare una simile opera allora avrebbe dovuto richiedere un appuntamento privato con lei per chiedere maggiori informazioni.
    Per ora non restava che attendere.


    Status Fisico: Illeso
    Status Mentale: saldo
    Mana: 110%

    Equipaggiamento


    Bastone del Serpente:Bastone a foggia di serpente
    Collana di Setep:Identifica attacchi psionici
    Mantella con Cappuccio:
    Borsa di Pelle:
    Maschera dei Mille Volti: Capacità di travestimento illusorio
    Aeris Mappa: Indica la posizione degli aviatori su Endlos
    Frammento di AI: Dispositivo di comunicazione tra aviatori
    Servitori Nonmorti


    Intet, il Sognatore:
    -Legame Telepatico
    -Zanne e Artigli
    -Ali
    -Capacità di vedere la magia

    Ushabti:
    -Armatura Completa
    -Artigli
    -Spada Rituale
    -Bonus 50% in forza
    -Bonus 50% in resistenza
    Poteri e Abilità


    Sommo Sacerdote Liche: No organi interni, immune alle malie, anima non imprigionabile
    Immortale: Immortale
    Collettore Magico: +10% mana
    Scrutare l’Anima: Capacità di vedere le anime entro 30m
    Conoscenze Enciclopediche: Bonus in informazioni dato dal QM
    Incantesimi Riflessi: Cast dalle evocazioni
     
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  3. _MajinZ_
     
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    La battaglia nell’Arena era stata terribile, uno scontro impari combattuto da semplici mortali contro creature provenienti da un'altra dimensione... Titani ansiosi di annettere Merovish al loro dominio strappandolo a chi aveva sputato sangue per mettervi le mani sopra. I semplici mortali alla fine ebbero la meglio, contro ogni pronostico avevano cacciato indietro gli invasori ultraterreni senza essere spazzati via. La città era salva grazie agli Eversori, una Gilda che aveva dimostrato la propria forza contro avversari creduti imbattibili, i quali però non poterono fare altro che cedere il passo: il loro dominio era terminato, adesso iniziava una nuova era.
    Dimitriy aveva partecipato a diversi conflitti su larga scala, da quando mise piede sul Semipiano. Aveva affrontato la guerra civile a Laputa, un drago grande quanto un intero presidio che bramava solo di distruggere e la già citata battaglia nell’Arena Nera. Ogni volta che ci pensava sorrideva, ma il suo era un sorriso amaro riguardo un certo pensiero... chissà per quanto tempo la fortuna avrebbe continuato a girare in suo favore. In qualche modo aveva sempre riportato la pelle a casa, ma il Destino era come una donna e il suo umore poteva cambiare in modo repentino, decidendo magari di lasciare alla Morte campo libero. Infondo ogni mercenario sa che, con molta probabilità, non troverà mai la morte nel suo letto.
    Di certo però il biondo non si aspettava che dopo tutto quel che aveva passato, un nuovo assalto oscuro si profilasse all’orizzonte endlossiano. Aveva abbandonato il Sud per portare avanti l’Eversione al Bloodrunner, si era portato dietro alcuni collaboratori e uno soprattutto si rivelò fondamentale, anche se ammetterlo era alquanto complicato. Dopo tutti quegli eventi però il legame tra gli adepti era cresciuto, ormai si muovevano come una cosa sola e pochi si sottrassero alla chiamata, non faceva differenza se si trovavano vicini o lontani. Mobilitarsi non fu difficile, l’organizzazione era uno dei loro pregi a dispetto di tutto e quando il Male avvolse il Pentauron, gli Eversori di Merovish erano già pronti ad agire.
    Quel che vide nella capitale non lasciò il russo indifferente, però aveva visto talmente tante volte uno scenario simile che ormai ci aveva fatto il callo. Anche se cambiavano i carnefici, lo spettacolo malsano era sempre lo stesso. Il sangue che scorreva per le strade, la morte nascosta dietro ogni angolo, il pianto dei bambini che ormai avevano perso i propri genitori... le urla di chi provava invano a salvarsi. Tutto ciò si mischiava in un qualcosa di già visto, tanto da rendere un cuore abbastanza solido da non sanguinare, ma allo stesso modo in grado di provare rabbia, di bruciare intensamente come una fiamma pronta a bruciare i colpevoli di una tale atrocità. Dimitriy un tempo non provava assolutamente nulla, ma quel tempo era passato da un pezzo e lui era finalmente diventato un uomo, non era più una macchina. Provare compassione era forse una delle cose più belle che aveva riscoperto, lo rendeva più umano e più capace di prendere la scelta giusta al momento giusto.
    Il sicario si fece vivo quando anche i suoi compagni raggiunsero Kisnoth, si unì a loro nei pressi della Porta Meridionale... quasi fosse uno strano scherzo. Dal Sud erano arrivati e a Sud si riunivano, pronti a fare ciò che sapevano fare meglio: uccidere. Poteva sembrare una cosa triste, però quella era la semplice verità. Erano loro quelli che venivano chiamati quando si trattava di menare le mani, probabilmente non c’era nessuno abile quanto loro quando si trattava di schiacciare il nemico. Qualcuno li chiamava tagliagole e non vi era nessun dubbio che riuscissero a fare ciò nel miglior modo possibile.
    Sembra che il Destino ogni volta richieda espressamente la nostra presenza... inizio a pensare che non sia solo un caso.
    L’assassino ruppe il silenzio, uscendo per un attimo dalla concentrazione che lo caratterizzava prima di ogni battaglia, proprio un attimo prima che un contingente dell’Est li raggiungesse. I rinforzi erano guidati da un viso noto, lo stesso che aveva guidato i mercenari nella battaglia contro il Drago Divora-Mondo. Tuttavia il suo volto era diverso da quello di quel giorno, sembrava più serio e concentrato, forse anche a causa dell’assenza di una bella principessa da proteggere. Il suo sguardo invece era quello di un predatore, come una tigre che attendeva nell’ombra la sua preda. Era confortante avere alleati con quello spirito, in battaglia era fondamentale avere dei compagni concentrati sul medesimo obiettivo... in quei momenti era fondamentale pensare allo stesso modo.
    La missiva parlava di un Segnale, dovevano attendere quello prima di scendere in campo. Per adesso Dimitriy si ritrova a fissare la barriera che protegge la capitale, domandandosi in che modo sarebbero riusciti a superare quelle difese... a dire il vero non sapevano neanche quale fosse di preciso il loro compito, ma infondo aveva importanza? Il compito dei Mercenari era sempre il solito, conoscere ogni dettaglio a volte poteva rivelarsi solo un semplice fastidio. La missione al momento era semplice, consisteva nel picchiare i cattivi e avanzare, senza pensarci troppo.
    Paura? In quei casi era normale provarla, ma il biondo aveva imparato a tenere quel sentimento a bada, anche se sapeva che essa era fondamentale per sopravvivere. Dal volto del sicario però non traspariva nulla, indossava la sua solita maschera fatta di freddezza e autocontrollo, due dettagli che però erano in grado si salvargli la vita a loro volta. Adesso non restava altro da fare che attendere e prepararsi, con la sensazione che quella battaglia sarebbe stata completamente diversa da tutte le altre... c’era qualcosa di strano nell’aria e per scoprirlo bisognava solo aspettare.



    CITAZIONE
    Dimitriy Kozlov

    Stato Mentale: Ok.
    Stato Fisico: Ok.
    Ki: 110%

    Passive: Power Up Agilità 50% - Velocità 50% - Movimenti acrobatici complessi - Passo Felpato - Anti-Auspex Spirituale - Auspex 30 Metri - Individuazione Minacce - Mana +10% - Resistenza al Dolore - Resistenza alle Malie passive - Passiva per mentire in modo perfetto - Riconoscimento Bugie - Passiva riconoscimento tracce - Passiva di riconoscimento intrusioni mentali.

    Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    ₪ Fauci Gemelle
    Non sempre un assassino può contare sulla furtività, quando questa viene meno spesso è necessario affrontare il nemico in campo aperto e per farlo servono degli strumenti adeguati.
    Dimitriy ha dalla sua una coppia di pugnali da combattimento, essi presentano una lama lunga una ventina di centimetri, di colore rosso scuro. L'impugnatura è rivestita di gomma antiscivolo, nera, sagomata in modo tale da risultare comoda all'utilizzo. Una particolarità è la specie di tirapugni situato lungo il manico, in modo tale da proteggere la mano e allo stesso tempo consentire mosse non proprio canoniche. I due pugnali sono conservati in due foderi, situati su entrambi i fianchi, in modo tale da risultare facilmente afferrabili. Si usano di traverso, con la lama accanto al taglio della mano.
    [Coppia di Pugnali]

    ₪ Oskolki Malinovyy ~ Schegge Cremisi
    Nell'addestramento per diventare un perfetto killer, alle giovani reclute viene fatta scegliere un'arma da corpo a corpo e una da lancio con cui addestrarsi. Quel giorno gli occhi di un giovane Dimitriy incontrarono quell'artiglio dalle lame cremisi e, accanto ad esso, quella serie di cinque pugnali da lancio di cui si innamorò. Ben presto iniziò ad addestrarsi nell'uso di quelle armi, recuperando i suoi coltelli dopo ogni uso: non se ne separava mai. Almeno fino al giorno in cui attraversò il portale, ritrovandosi così senza i suoi fidati e silenziosi dardi... anche se non ne fece una tragedia.
    Però quando rivide qualcosa di molto simile ai suoi pugnali, su una bancarella del Bazar, beh, non poté fare a meno di acquistarli.
    Il set è composto da cinque pugnali scarlatti lunghi circa una ventina di centimetri, forse un po' meno. Essi sono posizionati in diversi punti strategici sparsi tra le vesti dell'assassino, così da essere utilizzati in ogni situazione. Uno è situato nella manica del braccio sinistro, ad esempio, un altro nella caviglia e così via. Sono fatti di acciaio, non ha altro di particolare se non un certo valore affettivo.

    ₪ Dozhd' Krovi ~ Pioggia di Sangue
    All'apparenza può sembrare un normalissimo guanto bianco, uno di quelli soliti che indossa il biondo assassino... e infatti all'esterno è identico. Sotto la stoffa però si nasconde un particolare meccanismo dalla forma rettangolare, che ricopre gran parte del dorso della mano. All'interno della sottile scatolina è custodito un piccolo meccanismo che consente di sparare dei piccoli aghi metallici, cavi, tramite i cinque fori presenti sul bordo dell'arma e che comunicano con l'esterno tramite una modifica del guanto. Il tutto sarà collegato a un grilletto a pressione presente sul palmo e basterà stringere la mano per sparare un ago alla volta. Ovviamente è difficile che uno di questi aghi diventi letale, tuttavia una volta imbevuti di veleno diventano davvero pericolosi.

    ₪ Bagrovyy kogot' ~ Artiglio Cremisi
    Aumentare la propria mobilità è fondamentale in missione, soprattutto quando si fa un lavoro complicato come il sicario o la spia sul campo. Per questo motivo Dimitriy ha ideato uno strumento che lo aiuta molto in quello, dandogli modo di muoversi senza sprecare utili energie. Si tratta di un'imbragatura che si aggancia alla schiena, avvolgendo le spalle con delle cinghie in cuoio, all'imbragatura è ancorata una piccola carrucola attorno alla quale è avvolto un cavo metallico con all'estremità un gancio d'acciaio. Esso potrà essere scagliato in direzione di un appiglio qualsiasi tramite un aiuto meccanico, oltre che diventare un utile strumento per combattere. Il cavo ha una lunghezza di circa cinque metri.

    ₪ Occhio della Sirena
    Le leggende narrano di un tremendo naufragio che colpì alcune navi dirette ad Undarm per consegnare un prezioso carico. Su una di queste, un marinaio ebbe l'incontro più inatteso della sua vita. Una bellissima sirena, dai capelli lunghi e del color del mare, attratta dal suo fascino lo salvò dall'annegamento deponendolo su di una tavola di legno. Quando il marinaio si riprese l'amore tra i due sbocciò come un fiore a primavera, facendo dei due instancabili amanti. Tuttavia, il marinaio con il passare dei giorni bramava sempre più la terraferma e, stremato dalla sua condizione, finì per abbandonare la sirena facendosi issare a bordo da una nave di passaggio. Affranta per la sua perdita, la sirena non si diede pace, cercando un modo per ritrovare il suo amato e convincerlo a tornare da lei. Per questo motivo, con l'aiuto della Strega dei Mari, si cavò l'occhio destro e su di esso pose una potente magia in grado di condurlo da lui. Ma la sorte non arrise alla giovane sirena, catturata dalle reti per la pesca durante il suo lungo viaggio. Si dice che morì di rimpianti in una vasca di qualche collezionista, mentre il suo occhio ancora giace in fondo al mare...

    L'artefatto si presenta come una biglia di vetro del diametro di una decina di centimetri. Utilizzando un consumo basso e mettendo a contatto un oggetto posseduto da chi si vuole rintracciare (o meglio ancora una parte del suo corpo come un capello), la sfera indicherà, tramite un raggio di luce, la direzione da seguire per raggiungerlo. Più a lungo l'oggetto è stato posseduto da chi si vuole rintracciare, migliore sarà l'effetto dell'artefatto.

    ₪ Croce della Dama
    Dimitriy non è mai stato un tipo religioso, quindi è abbastanza singolare sapere che appesa al suo collo si trovi una croce. Essa è una piccola e semplice croce in argento, senza troppi fronzoli o decorazioni, appesa al collo tramite una cordicella nello stesso materiale, su cui spiccano diverse perline argentee anch'esse, quasi si tratti di un rosario. La croce però non si riferisce a qualcosa di cristiano o simili, anzi, essa è un regalo donatogli dalla Dama Scarlatta, Coralia, per la quale l'assassino prova sentimenti contrastanti, contraddistini però da una forte attrazione... ma anche un ricordo indelebile, da cui il biondo non si vuole separare.
    La vera particolarità del pendente, però, è un'altra. Entrando in risonanza con essa e spendendo una porzione variabile di energia, si attiva una particolare barriera dalla forma sferica e dalle tonalità cremisi, la quale sarà in grado di respingere qualsiasi assalto magico gli venga scagliato contro, proteggendo il giovane da quell'elemento che non riesce a contrastare.
    Ancora Dimitriy non conosce il motivo di quel regalo, però lo custodisce gelosamente e non se ne separa mai, per nessun motivo. Gli ricorda una persona importante, una figura che ha risvegliato parte delle sue emozioni da tempo sopite e che non dimenticherà mai.
    [Oggetto + Tecnica Variabile]

    ₪ Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto GDR + Tecnica GDR-Only]


    Tecniche Utilizzate:
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    "Vorrei un figlio da te che sia una spada lucente, come un grido di alta grazia,
    che sia pietra, che sia novello Adamo, lievito del mio sangue e che risolva
    più quietamente questa nostra sete.

    Ah, se t'amo, lo grido ad ogni vento gemmando fiori da ogni stanco ramo
    e fiorita son tutta e d'ogni velo vo scerpando il mio lutto
    perché genesi sei della mia carne.
    Ma il mio cuore, trafitto dall'amore ha desiderio di mondarsi vivo.

    E perciò dammi un figlio delicato, un bellissimo, vergine viticcio
    da allacciare al mio tronco, e tu, possente olmo, tu padre ricco d'ogni forza pura
    mieterai liete ombre alle mie luci".


    1374205276_zpscb2fe5a8

    Kisnoth, Cattedrale
    Presidio Centrale, Endlos.

    Si dice che il Tempo non sia altro che il cambiamento, un continuo mutare di situazioni che mai si adatta ai bisogni degli uomini... ed è per questo che non sarebbe mai realmente possibile -per i miseri mortali quanto per gli dèi- trovare un momento che sia davvero giusto. Eppure, per esperienza, l'Alfiere Errante si era fatta un'idea tutta sua su come ingannarlo.
    Se Il momento perfetto non esisteva... allora lei lo avrebbe creato.
    Afferrati gli attimi fra le dita, li avrebbe intrecciati in trame sottili -fragili ma reali- e proprio lì si sarebbe nascosta, rifugiandosi in sogni di un lieto avvenire e tenere speranze.

    -Dovremmo dipingere le mura di azzurro.

    La voce della Dama sfiorò le superfici lisce delle alte statue di angeli e santi che le facevano da guardiani, riecheggiando per la cattedrale vuota in cui lei ed il suo amante si erano avvalsi del diritto di asilo. Nascosti dietro un confessionale, aldilà di un drappo rosso come il sangue del Cristo crocifisso, il Demone e l'Angelo trascorrevano i minuti abbracciati l'un l'altra, le menti rivolte altrove ed i corpi riscaldati dal loro stesso respiro affannato. Che fuori imperversasse l'Inferno, agli Amanti ciò non importava: il mondo al di fuori del loro abbraccio, delle carezze e dei baci era sgradevole non più di una musica di sottofondo; egoisti in quel Paradiso artificiale fatto di idee e propositi inconsistenti, entrambi erano perfettamente coscienti di quanto le loro bugie riuscissero a mitigare ogni tormento. E se anche il Tempo fosse stato crudele con loro, se si fosse dilatato fino a rinchiuderli per sempre in quel rifugio, entrambi avrebbero continuato a tenersi la mano, sussurrandosi parole dolci ed inventando nuovi mondi in cui vivere futuri irrealizzabili.

    -Che sia bambina o bambino, il cielo è sempre lo stesso: disegneremo nubi candide agli angoli, così che non si senta mai prigioniero. La culla, invece, sarà bianca, come anche la mobilia. Potremmo posare dei giochi in modo da coprire gli angoli, così che non si faccia male.

    Con le dita ad indicare la volta affrescata dell'edificio, la mano candida seguiva le parole disegnando eleganti volute, gli occhi verdi persi in un mondo tutto suo. Sembrava quasi che il tempo si fosse riavvolto, che fosse tornata bambina, a quando si nascondeva sotto i ponti e dormiva fra la spazzatura pur di non esser trovata. Eppure qualcosa era cambiato: se davvero i suoi sforzi per cambiare il mondo fossero stati inutili, se la sua scalata al potere fosse stata sterile come un albero dai rami spogli, almeno in quell'istante qualcuno aveva scelto di non abbandonarla, di coprire la sua pelle infreddolita ed accarezzarle i capelli con delicatezza.
    Le piacevano le carezze.

    -Pensi che le finestre del Mastio siano abbastanza grandi? Pensi che entri abbastanza luce? Le camere buie sono così anguste per un bambino...

    Per chiunque, in una situazione dal futuro incerto quanto vacillante, quei discorsi sarebbero parsi fuori luogo se non addirittura un pò folli. Ed anche se la Volpe glielo avesse detto, Drusilia si sarebbe comunque aggrappata disperatamente ai quei sogni per non soccombere.
    Qualcosa dentro di lei lo sapeva. Una parte di lei non voleva dimenticare.
    Era come se l'avesse già vissuto... come un tentativo di rivalsa.
    La sua mente contro l'inconcepibile.

    -Spero che ti somigli, sai? Sarà bello e selvaggio come le ginestre, astuto ed implacabile come l'avanzare delle magnolie. Se solo ti somigliasse... sarebbe sicuramente fortunato e vivrà come desidera.

    Sorrise, ma le labbra di rosa schiuse ispiravano una profonda malinconia.
    Sorrise e gli giurò il suo amore, ancora.
    Baciandolo sulle labbra.



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    » Status Energetico: 110%

    » Status Fisico: illesa.

    » Status Psicologico: calma.

    » Note: //


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    Armi:
    ♥ Alcarcalime »
    Si tratta apparentemente di un semplice arco bianco lungo circa un metro. Su tutta la sua superficie sono intagliate rune dorate. A contatto con la luce, questo reagisce emanando riflessi argentei. Ha una gittata di trenta metri e comprende un set di frecce realizzate con le stesse leghe metalliche ed organiche servite per forgiare l'arco.
    • Tecniche passive: Arciere Arcano»
      Da sempre i Galanodel sono famosi per la loro abilità di tiratori scelti. Grazie alle sue caratteristiche razziali, la Dama del Vento è perfettamente in grado di lanciare dardi ad una velocità maggiore rispetto la norma senza perdere la precisione del lancio. Questo si traduce in una cadenza di fuoco di 6 colpi a turno, anzichè 3. Inoltre, quando Drusilia lancia una freccia per mezzo di Alcarcalime, è in grado di infondere la sua magia all'interno di essa. Ciò le permetterà di far funzionare magie da "tocco" a distanza, come anche travolgere i propri nemici con tecniche che, altrimenti, non li avrebbero mai raggiunti dato il ridotto raggio d'azione; esse infatti manterranno le medesime caratteristiche, tuttavia partiranno dal punto esatto che colpirà la punta della freccia.

      [oggetto + dardi base (10) + dardi aggiuntivi (+10) + cadenza di fuoco raddoppiata + casting nelle frecce]

      [Immagne allegata]



    ♥ Nanatsusaya »
    Lama di raffinata bellezza nonostante la grandezza, anche questa di circa un metro, appare all'altrui sguardo come uno spadone di un singolare materiale trasparente con ben sette punte. Altro non è che caos cristallizato, e talvolta manifesta la sua natura emanando nelle situazioni critiche una inquietante aura violacea.
    • Tecniche passive: Chaos»
      La spada che Drusilia porta con sè altro non è che Chaos cristallizzato, creata dall'entità altrettanto caotica chiamata Gulnar il Cartomante. Essendo appunto "caotica", la lama dovrebbe possedere caratteristiche particolari che ne rispecchiano l'aggettivo secondo le varie teorie del caos, prima fra tutte la sensibilità alle condizioni iniziali. Come il fumo di più fiammiferi accesi in situazioni molto simili segue traiettorie di volta in volta molto differenti così la lama potrà mutare forma e modello, divenendo a comando una katana o una spada a una mano, purchè non superi le dimensioni dello spadone, forma iniziale. Inoltre è da considerare l'imprevedibilità, e cioè che non si può prevedere in anticipo il suo comportamento a partire da ciò che ha fatto in passato. Solo Drusilia ed esseri abbastanza inclini al caos potranno infatti manipolarne volontariamente la forma (particolare esclusivamente di bg).

      [oggetto + passiva di mutazione]

      [Immagne allegata]



    Famiglio:

    ♥ Junichi »
    Nonostante la razza sia semplicemente definita col termine di "spiriti zoomorfi", si tratta in realtà di creature reali, vive, tangibili ed intelligenti, a volte perfino in grado di parlare, nonostante siano dotate di poteri sovrannaturali. Alcuni li ritengono la variante "sacra" degli youkai per la loro somiglianza a questi ultimi e perchè sono spesso famigli di divinità e guardiani di templi. Si dice che con i loro padroni condividano un qualche legame mentale (comunicazione mentale), pertanto è spesso possibile vederli agire da soli in nome del loro signore assente. E' inoltre impossibile spezzare suddetto contatto inquanto sino in grado di riconoscere qualunque tipo di influenza mentale, così da difendersi di conseguenza. Chiamati anche Henge ("muta-forma") poiché si crede che possano assumere sembianze umane, sono di fatto creature magiche considerate a volte benefiche e a volte malefiche. Fanno parte di questa categoria anche i due kami zoomorfi più comuni, il kappa e il drago.
    Junichi è un serpente d'acqua, piccolo e bianco, ed ha poteri relativi principalmente a quell'elemento. Sia per la natura di subordinato che per il compito che svolgeva nel tempio, ha una presenza che risulta quasi effimera agli altrui sguardi, che finiscono per non dargli particolare importanza. E' anche in grado di trasformarsi in un essere umano (senza consumo in scene libere e quest con autorizzazione del QM, con uno slot attivo a consumo basso nelle altre situazioni). Nella forma umana appare spesso come un ragazzo albino dagli occhi verdi e gli abiti tradizionali giapponesi. E' rarissimo non vedere le sue labbra piegate in un sorriso, che sia gentile o sadico poco importa.

    [Punti base famiglio (3pt) + passiva mutazione (5pt) + slot mutazione a consumo basso (1pt) + comunicazione mentale (5pt) + Passiva riconoscimento attacchi Psion (5pt) + Passiva di non-carisma (5pt) = 24pt TOT]


    » Abilità Passive

    GALANODEL »

    « i figli di Dio videro le figlie dell'uomo che erano belle
    e si presero delle mogli fra tutte quelle che scelsero. »

    Bereshit (Genesi) VI,2.


    Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo di un Galanodel presenta tratti di entrambe le razze.
    Per comprendere una delle caratteristiche alla base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che, sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo perchè -come gli angeli- i Galanodel sono legati alla Fonte. Questa li rende da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete", quali batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono assolutamente immuni alle malattie e, qualora qualcuno provasse ad avvelenarli, la sostanza tossica verrà assunta senza che il corpo possa subire effetti deleteri.
    Altra eredità della progenie celeste vi è certamente la capacità di sollevarsi in aria -talvolta generando candide ali sulla schiena- o irradiare luce dalla propria pelle, intensificandola o meno a seconda del caso. Questa tuttavia non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare. Essendo quindi provvisti di un corpo luminoso, questo non sarà provvisto di ombra ai propri piedi.
    Essendo inoltre il corpo parzialmente costituito di luce, esso avrà capacità di rigenerazione superiori a quella di un normale umano; non conserva inoltre i segni delle cicatrici. Inoltre ha un adattamento alla diversa luminosità che va aldilà dell'umano: è infatti in grado di vedere perfettamente al buio, come se fosse pieno giorno.
    E' infine cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son predilette fanciulle vergini ed infanti. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica e sola fonte di potere.
    Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli, o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue di un Galanodel "puro" porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni.

    [Proprietà del sangue + rigenerazione rapida + scurovisione + assenza d'ombra + passiva di volo + immunità passiva alle malattie ed i veleni più attiva a consumo variabile.]

    GODDESS OF LOVE »

    «Mettimi come sigillo sul tuo braccio, come sigillo sul tuo cuore, perchè forte come la Morte è Amore. Le grandi acque non potrebbero spegnerlo, né i fiumi sommergerlo. Tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma ardente, la fiamma del Signore!»
    Canto dei Cantici VIII,6-7.


    L'Amore è un sentimento intenso e profondo, simile all'affetto, alla simpatia ed all'adesione, ma molto più violento ed incontrollabile, impossibile da rendere appieno per chi non ha avuto mai modo di viverlo, rivolto verso una persona, un animale, un oggetto, o verso un concetto, un ideale. Oppure, può semplicemente essere un impulso dei nostri sensi che ci spinge verso una determinata persona. E' tuttavia soggettivo, ed è forse quello a renderlo così complesso; per alcuni è il volere che gli altri siano felici, un sentimento incondizionato e che richiede molto coraggio e accettazione, per altri è ciò che avvicina l'uomo ad un Dio lontano, altri lo ritengono semplicemente una utopia, qualcosa di non concreto. Sono infiniti i modi di pensare e vederlo, così tanti quanti sono le creature di ogni universo e dimensione. Drusilia Galanodel, insieme al fratello Quarion, rappresenta ogni singolo aspetto della carta di Arcani di cui sono i concetti incarnati. Loro sono gli Amanti, incarnano l'Amore, la forza più potente dell'Universo, ed il Libero Arbitrio.
    Loro sono quella fiamma viva in grado di animare ciascun animo verso il desiderio massimo del proprio esistere. Per tale ragione la bella è in grado di esercitare numerose malie sugli altri. Ciò che tuttavia non accade è la situazione inversa: nulla è in grado di scalfire la sua volontà, mentirle o ingannarne i sensi, forte del suo potere e della sua stessa essenza.
    E' inoltre empatica, capace di comprendere appieno lo stato d'animo altrui. Significa "sentire dentro" e nonostante il concetto sia spesso ridotto al semplice "mettersi nei panni dell’altro", in realtà vuol dire "portare l'altro nel proprio mondo". Drusilia può mettere in secondo piano il suo modo di percepire la realtà per cercare di far risaltare in se stesso le esperienze e le percezioni di chi le sta intorno. È una forma molto profonda di comprensione dell'altro perché si tratta d'immedesimazione negli altrui sentimenti. Ci si sposta da un atteggiamento di mera osservazione esterna al come invece si sente interiormente, cercando di guardare attraverso i suoi occhi.
    E' per tutto questo che, chiunque ha a che fare con la Dama del Vento, vede in lei ciò che desidera; il musicista la sognerà come propria musa o sentirà dolci melodie provenienti dai suoi passi, il pittore la vedrà come opera d'arte vivente ed il chierico si stupirà nel riconoscere in lei l'impronta del suo dio. Tali reazioni possono essere infinite, come lo sono coloro che la incontrano, assaporandone la persona, omaggiando la sua bellezza.

    [Malia d'amore + protezione da malie + auspex attacchi psion + auspex illusioni + auspex bugie + empatia + bonus riserva energetica (10%)]

    LADY OF THE WIND »

    «L'Amore ci passa accanto, rivestito di soavità, ma noi fuggiamo via impauriti, andiamo a nasconderci nelle tenebre o, ancora, l'inseguiamo per far del male in suo nome. Anche il più saggio tra noi si piega sotto il formidabile peso d'Amore; eppure esso è, in verità, leggero come la brezza lieve del Libano.»
    Kahil Gibran.


    E' innegabile che, dal suo arrivo su Endlos, il potere della Dama del Vento sia sensibilmente cresciuto: questo può essere in parte dovuto al fatto che ella abbia abbracciato il suo destino di guerriero Galanodel -imparando a non lasciarsi più frenare dal suo cuore tenero-, e in parte al fatto che la permanenza presso l'Isola nel Cielo l'abbia portata ad un più alto livello di comunione col suo elemento... Fatto sta che l’ambiente attorno a lei sembra aver sviluppato un legame quasi empatico con Drusilia, reagendo alla sua presenza e riflettendo come uno specchio i suoi stati d’animo. Il potere non genera mai effetti disastrosi o disagevoli, nemmeno per gli avversari, ma è una spia più che utile per capire che aria tira; se -all’improvviso- il cielo si annuvola... e se è stato fatto o detto qualcosa di fuori luogo, sarebbe meglio a preoccuparsi di quei neri cumoli temporaleschi, perché potrebbero essere un terribile presagio di tempesta.
    La comprensione del suo elemento è tale da poter considerarlo "tutt'uno" con la sua Signora. Partendo da tale presupposto, la giovane Galanodel può comandarlo a suo piacimento con rapidità e naturalezza sconosciute ad un mago qualunque. E' anche in grado, attraverso la meditazione, di poter "sentire" ogni molecola d'aria presente nel raggio di 15m da lei; quando qualcosa si trova all'interno dell'area, la Dama è in grado di stabilire la sua esatta posizione nello spazio, un suo qualsiasi movimento o un semplice respiro, come anche la composizione chimica in caso di sostanze gassose.
    Similmente all'aria è perfino in grado di spostarsi, veloce come il vento di cui è sovrana, ed ha particolarità fisiche quali una elasticità muscolare fuori dalla norma che le permette di compiere movimenti particolarmente complessi con l'aiuto del proprio fisico scattante.
    Mai vi fu nulla più mobile dell'aria e del vento, mai vi fu più grazia di ciò che nel cielo sconfinato si muove.

    [Manipolazione atmosferica + instant casting + auspex fisico + auspex composizione aria + PU passivo velocità (50%) + PU passivo agilità/destrezza (50%)]

    AURA DEI GIUSTI »

    «Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto»
    (1 Pt 4,10).


    Altro non è che una aura di "cárisma" che circonda alcuni degli appartenenti alla gilda. Tale aura è invisibile tuttavia splendente per chi è in grado di guardarla, ed è un concentrato di Salvezza, Misericordia e Grazia. Coloro che avranno modo di osservare un portatore di tali doni, vedranno nelle sue gesta, anche quelle non apprezzabili, la manifestazione più alta di Giustizia, perchè Aviatore è colui che scelse di avere il dono di una vita spesa al servizio dei fratelli.

    [Malia di carisma]

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    Numerologia 9: Conclusione

    Pentauron


    La notizia aveva attraversato il Presidio come un colpo di frusta. Uno schiocco così fragoroso da riuscire a far voltare tutto l'esercito ed i cittadini all'unisono verso il Pentauron.
    Inutile sottolineare, poi, i febbrili preparativi per la spedizione.
    Ad Augustus non erano chiare un bel po' di cose, in verità, ma la precedenza va data alla salvaguardia dell'Alfiere.
    Prima di tutto è andato da Asaliah per spiegarle la situazione. E' stato complicato riuscire a veicolare il concetto di rapimento, guerra, battaglie e partenza. Ha utilizzato i tarocchi, come al solito, e quel ventaglio di parole che la demonietta ha oramai fatto proprie. Si è raccomandato con un paio di colleghi del ramo blu che resteranno all'Albero di prendersi cura di lei e tenerla lontano dai guai.
    Poi è corso in camera dove si è cimentato nella scrittura di una lunga lettera, invero cinque bozze ed una definitiva, da spedire al padre. La missione in cui si stanno per cimentare sarà la prima reale battaglia della sua vita, e non ha la certezza che tornerà tutto intero. La lettera, scritta a mano con inchiostro blu, erutta dolcezza ed amore per l'unica reale figura familiare che gli è rimasta. Conclusa si è diretto verso gli uffici per spedirla.
    Lungo la strada, però, ha incontrato qualcuno o meglio qualcosa o ancora meglio una mezza cosa. Si tratta di un ragazzo albino, con un paio di occhi verdi da togliere il fiato, tutto intento a lagnarsi in un angolino del piano terra. Perplesso il Numerologo lo ha avvicinato e subito si è ritrovato inondato, quasi letteralmente, dalla storia di Junichi, il famiglio-servitore di Drusilia. Il duo, dopo un pianto condiviso ed una lagna incrociata, ha fatto un patto: Augustus lo porterà con sè nella ricerca della sua padroncina.

    Dritto e fiero se ne sta al fianco del carro della Mummia. Di tanto in tanto gli scaglia una brutta occhiata. Non ha ancora pienamente digerito quanto accaduto allo scontro della finale del torneo. In ogni caso oggi funge da galoppino per il superiore, quindi scorrazza a destra e manca per riportare messaggi, comandi e risposte. In verità ci sono state un paio di scene tragiche in cui il Numerologo è stato disarcionato ed è caduto a terra come una pera cotta. Questo per lo meno ha risollevato il morale di un paio di commilitoni.
    Dicevamo, comunque, che se ne sta fiero al fianco di Khatep. Indossa un paio di pantaloni comodi color topo, degli stivaletti neri, una camicia bianca ed un cappotto grigiastro con grossi bottoni neri. I capelli, manco a dirlo, sono scarmigliati in un mare di riccioli molli che gli ricadono sul viso cerchiato da un paio di occhiali. Come già successo attraverso del nastro adesivo li ha ben adesi dietro le orecchie, così da evitare di perderli durante momenti di concitazione.
    Osserva interessato la barriera che hanno davanti. Sente un senso di angoscia palpabile, denso, praticamente concreto. Da un lato è curioso di capire come sarà possibile attraversare la barriera, dall'altro non ha proprio voglia di scoprire chi o cosa vi è al suo interno.
    Al risuonare della voce del superiore lo studioso si limitò ad ascoltare le sue parole. Angoscia ed esaltazione che in un duello ancestrale montano nel suo animo fino a rendersi concrete, una amara panna montata. Allo sguardo vuoto della Mummia si limitò ad un vago sorriso accompagnato, però, da un mugugnio indistinto pieno di ansie, preoccupazioni e paura. Insomma una bella figura di beeep.
    Una volta ogni tanto, forse addirittura la prima, che Augustus ha deciso di prendere le cose seriamente ecco che arriva Junichi, nascosto nella scarsella della sua cavalcatura , a frignare e piangere facendogli fare la figura dell'impaurito.
    Sbuffa, sospira e in quel suo tic frequente si limita ad alzare gli occhiali sul naso.
    Attesa snervante.



    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi
    Mana: 110%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Sussurri - Auspex spiritico nel raggio di 30 metri
    Figlio dei Numeri - Istant Casting
    Figlio dei Numeri - Aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione delle invasioni psioniche
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri

    Attive
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    Viaggiatore dei Mondi

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    «Drusilia...»
    Parole fievoli viaggiavano nell'etere, senza che qualcuno le udisse. Parole dette fra sé e sé, parole di preoccupazione che erano uscite dalle labbra rivolte ad una e sola persona, irraggiungibili. Ma anche se fossero state dette con tutta la forza che aveva in corpo, non avrebbero mai raggiunto la loro destinazione: la barriera traslucida a cui si trovava davanti separava il sogno -esterno- dall'incubo che si era creato all' interno.

    Una Kisnoth in ginocchio, sofferente, era diventata il macabro palcoscenico di quell'atto folle compiuto da coloro i quali avevano osato sfidare Endlos. Avevano consumato le vite di molti innocenti alla luce del sole, senza vergogna o timore, tuttavia celandosi dietro una barriera intangibile. Ed ora che il sole stava lasciandosi dietro quel macabro spettacolo senza nemmeno un applauso, il crepuscolo appesantiva il silenzio che aveva avvolto l'area circostante, accompagnato da un ammasso di sensazioni spiacevoli che la Gemma proprio non riusciva a scrollarsi di dosso.

    Non aveva idea di come poter infrangere quella barriera, ma gli era stato riferito che si sarebbe infranta, e a quel punto...
    Attendeva il segnale per poter marciare assieme agli altri all'interno della città fantasma, senza rompere il silenzio.
    Un lieve soffio di vento smosse le pieghe del mantello nero che lo avvolgeva interamente, mostrando per un solo istante le mani strette ancora a pugno. Il suo volto -celato anch'esso nel cappuccio- mostrava solo una smorfia seria.
    «Resisti. Stiamo arrivando...»


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    Status fisico: ottimale
    Status psicologico: ottimale

    Energia:

    █████████████████████ 110%

    Equipaggiamento:

    » Uranus: Spada della lunghezza di un metro e mezzo.
    » Diario : Un comune diario.

    Abilità Passive:

    » Expanded Mind: Memoria illimitata, +10% energia, Instant-casting
    » Innocent Aura: Auspex spirituale
    » La voce della Saggezza: Aura di carisma

    Abilità Attive:


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    Non era la prima volta che lo Scorpione imparava quella lezione: la felicità era fugace, un attimo di quiete prima dell’avvicinarsi della tempesta; la vita era stata implacabile nell’impartirgli continuamente quell’insegnamento. Era già successo in Egitto e continuava a succedere su Endlos. Da quando era arrivato ai momenti di felicità si erano succeduti a quelli di tristezza in un circolo vizioso che sembrava essere infinito; gioie e dolori si avvicendavano in una routine quasi perfetta, ricordandogli qualcosa che tendeva a dimenticare un po’ troppo spesso: era solo e tale doveva rimanere. In caso contrario ci avrebbe pensato il destino a ripristinare quella verità inconfutabile. Dal suo punto di vista, la sua coscienza tendeva a ricordargli quanto fosse pericoloso restare al suo fianco; quanto fosse pericoloso cercare di vivere un’esistenza tranquilla e serena, in pace con il mondo e con sé stesso. Era un lusso che non gli era stato concesso sin dalla notte degli intrighi che lo aveva visto protagonista insieme al Faraone ed agli altri accoliti dell’ordini. Il destino era li pronto a ricordargli la sua impotenza e la sua incapacità a rivoltarsi alle stelle neglette che sinistre brillavano su di lui, proponendogli sempre nuovi modi per sottrargli quanto di più caro avesse al mondo. Tanto era successo con Aisiling: lui aveva promesso di proteggerla, ma erano riusciti a sottrargliela comunque dalle sue forti braccia con una facilità disarmante; l’aveva illusa ed incantata con le sue belle parole, ma alla fine da uomo quale era non era stato in grado di mantenere la parola data. Si sentiva incredibilmente svuotato, con l’animo spento e gli occhi persi nel vuoto. Un senso di solitudine lo pervadeva, annebbiandogli cuore ed anima cercando di impedirgli di vedere quale fosse la verità. Non era solo e non lo era mai stato.

    Gli bastava guardare di lato per confutare una simile menzogna ed abbattere poco a poco quell’incredibile numero di false verità con le quali si avvelenava la mente ogni singolo giorno; alle volte si chiedeva se non fosse nient’altro che un sogno quanto aveva vissuto sino a quel momento. Aveva degli amici straordinari sui quali poter fare affidamento ed uno dei migliori era proprio al suo fianco in quel viaggio: Mugen, il demone-volpe con il quale aveva condiviso la guerra dell’Ovest era l’esempio più eclatante di quante menzogne si raccontasse ogni giorno per avvelenarsi l’anima in un ciclo di autodistruzione infinito. Lui – l’altro sé stesso – si ripeteva ogni giorno di essere da solo e di non meritare altra gioia; di aspettare la morte come un dono, privandosi di una vita che non meritava di essere vissuta da un traditore quale lui era. Ma la verità era un’altra: c’era una parte di lui che non si era mai perdonata per aver voltato le spalle all’ordine; c’era una parte di lui che mal si conciliava con la sua nuova vita ed anelava invece il sangue, cercando di spingere lo Scorpione a compiere omicidi e stragi pur di soddisfare quell’innato bisogno di morte. Nonostante ci avesse provato, Amon doveva condividere con la sua parte più perversa e malvagia facendo ammenda dei peccati di cui si era macchiato giorno dopo giorno nella sua esecrabile esistenza: per quanto volesse atteggiarsi ad eroe, era un assassino della peggior specie. Nonostante tutto questo, lui di amici ne aveva; uno di questi aveva persino deciso di avventurarsi in una guerra che non gli apparteneva pur di aiutare il proprio amico in difficoltà. “ Devi perdonarmi, Mugen: senza volerlo ti sto trascinando in qualcosa che neanche io conosco bene e sto mettendo a rischio la tua stessa vita. Se non fosse stato per te, adesso sarei ancora a strisciare come un verme con la speranza di rimettermi in sesto prima o poi. Grazie. ”, gli disse poco dopo essere partiti dalla magione. Lui era li pronto a sorreggerlo quando ancora il veleno non aveva cessato completamente i suoi effetti, offrendogli una spalla sulla quale poggiare il fisico debilitato – e lo spirito ferito. « Chi l’avrebbe mai detto: persino un reietto come me sarebbe riuscito a farsi degli amici, dei veri amici che si aiutano l’un l’altro incondizionatamente. Proprio io che pensavo che l’amicizia non fosse altro che una menzogna, un futile legame figlio dell’opportunismo e dell’egoismo delle persone. Per una volta, una volta soltanto, il destino mi ha sorriso. Ed ha il vostro volto, amici miei. », una lacrima solcò il suo viso – prontamente asciugata dallo Scorpione – nel ripensare alle persone che aveva incontrato nel suo viaggio su Endlos ed ai legami che era riuscito ad intessere anche in un momento delicato quale poteva essere una guerra. La solitudine molto spesso è una condizione auto-indotta, al punto che ogni legame viene reciso per proprie paure, insoddisfazioni o anche solo pensieri negativi che annacquano il cervello e portano a compiere azioni sconsiderate pur di allontanare i terzi inoculandogli una visione di sé stessi falsata e priva di alcun fondamento. Altre volte, invece, la solitudine è indotta dai terzi come condizione punitiva o anche solo denigratoria, volta alla distruzione dell’individuo per mano di un molteplice numero di individui coalizzati insieme nella condivisione dell’obiettivo comune; molto spesso si tratta di allontanare coloro i quali la pensano diversamente, non accettando un punto di vista diverso e scostante dal resto. Amon si era opposto al numero ed era rimasto da solo e su Endlos stava rimettendo insieme i cocci della sua anima frantumata da quell’infame gesto, facendosi forza contro le avversità che il nuovo mondo aveva posto sul suo cammino. Si era abituato a quella sua condizione solitaria, godendo degli sprazzi di luce che illuminavano la sua anima. Persone come Mugen o Namas – tra le altre – erano in grado di accecarlo con la loro lucentezza ricacciandolo fuori dal buio cui si era costretto allo scopo di pagare per i suoi peccati. « Non merito tanto- », era solito dirsi nei momenti di sconforto, « -ma saprò ripagare questa vostra amicizia. Cercherò di ripagarvi con tutto me stesso per l’affetto e la luce che mi donate. Pur non essendone degno, ho il vostro sostegno incondizionato. »

    Namas era stato prontamente avvisato, seppur non di persona, della sua partenza: il suo ruolo gli avrebbe certamente impedito di prendere una decisione così avventata senza la consultazione faccia a faccia con lui, ma si trattava di una situazione d’emergenza che richiedeva urgenza immediata. Era sicuro che avrebbe capito le sue ragioni, ma nella missiva aveva sottolineato la sua ferma volontà a sottoporsi responsabilmente a qualsivoglia procedimento a suo carico qualora Namas l’avesse desiderato, per non aver adempiuto ai doveri consoni al suo retaggio. Amon non era il tipo da nascondersi dietro allo stato di necessità, pertanto si sarebbe assunto ogni responsabilità in merito a quella sua partenza, lontano dal Presidio che l’aveva visto protagonista insieme ai ribelli della guerra per la sua liberazione. « Mi dispiace Namas- », pensò nell’atto dell’invio della missiva, « -dovrò venir meno ai miei doveri per un po’, ma Kijani Fahari è stato violato e la mia donna mi è stata sottratta brutalmente. Sono sicuro che capirai il mio gesto sconsiderato e mi perdonerai questa sfrontatezza. » Si disse, infine, una volta avviatosi. Le occasioni di parlare durante il viaggio non erano mancate ed Amon approfittò di una di queste per mettere al corrente Mugen di quanto era successo, di nuovo, sottolineando ancora una volta quanto il nemico fosse pericoloso. “ Sono arrivati in due, ma la donna-serpente la conoscevo già. Il bosco, per come l’hai conosciuto, era diverso una volta ed è soltanto grazie all’intervento di Shui Yoe Tu che adesso è vivo. La donna-serpente aveva lordato il bosco, facendolo diventare una palude orrenda, mangiatrice di uomini ed altri esseri viventi; lei li catturava e li tramutava in gemme, il fulcro del suo potere, che utilizzava poi come tramite delle proprie tecniche di attacco e di difesa. Una magia arcana, oscura e perversa. È venuta spoglia delle sue gemme, con forme avvenenti, ma con un potere non da poco: è riuscita a sfuggirmi tramutandosi in aspidi velenosi ed inoculandomi il veleno che ancora adesso mi da tormento. Devo ammettere che è riuscita a colpirmi solo perché sono stato distratto dal rapimento di Aisiling, altrimenti l’avrei uccisa, stavolta. ”, pronuncia con rabbia le ultime parole; una promessa, di certo, che avrebbe mantenuto presto o tardi. “ Quanto all’altro individuo posso dedurre una cosa soltanto: è forte, molto forte. Silenzioso nei movimenti ed impercettibile ai miei occhi, cui nulla sfugge come ben sai; mi sembra avesse una benda sugli occhi, ma non ricordo bene visto che l’ho visto fugacemente, mentre si sporgeva dalla balaustra e si lanciava nel vuoto con la mia donna. Un tipo del genere è pericoloso e non dubito si tratti di un assassino. Della peggior specie. ”, concluse, avendo cura di scandire con esattezza le ultime parole. Solo un assassino sarebbe riuscito in quell’impresa, sfuggendo ai suoi sensi – o almeno era questo quello che pensava lui, non avendo altre informazioni a riguardo.

    Nonostante la cattiva fama del distretto del Bloodrunner, erano riusciti a passare indenni ed accedere così nel Presidio Centrale del Pentauron senza subire alcuna aggressione o attentato alla loro incolumità. Forse erano riusciti a passare inosservati, apparendo come derelitti privi di alcun interesse per le bande o i malviventi locali; forse avevano avuto solo fortuna nel riuscire ad attraversare incolumi un distretto malfamato. “ -forse la fortuna non ci ha ancora abbandonato del tutto, non credi? ”, disse sarcastico verso Mugen. Proseguendo in quel viaggio, Amon non avrebbe potuto fare a meno di notare una cosa insolita: la capitale, Kisnoth loro destinazione finale presentava un impedimento non da poco per la prosecuzione della spedizione.

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    L’intera capitale era infatti protetta da una barriera, una sorta di bolla d’aria che la copriva interamente ed impediva l’accesso dall’esterno. “ -temo di aver parlato troppo presto… ”, sussurrò posando la mano sullo scudo protettivo della città, cercando di tastarne la consistenza ed immaginando in che modo avrebbe potuto superare quell’ostacolo al fine di raggiungere il luogo che gli era stato indicato dalla donna-serpente. Fulmineo, impugnò il pugnale e cercò di tagliarne la superficie con un taglio semplice, ma letale; subito dopo tentò invece di trafiggerlo al fine di scavare un’apertura senza però sortire alcun effetto visibile. “ Dannazione! ”, imprecò Amon in preda ad una furia indescrivibile. “ Siamo così vicini al nostro obiettivo! Questa barriera, questa dannatissima barriera è indistruttibile! Nemmeno un graffio, anzi: la punta sembra essere rimbalzata; ha una strana consistenza e non riesco a violarla. Perché? Perché?! ”, continuò sbattendo ancora i pugni contro quella barriera. “ Sta indietro: adesso la sfondo! ” disse con sicurezza, facendo segno a Mugen di farsi indietro e cominciando a concentrarsi al fine di sprigionare il suo temibile potere. “ ?! ” Qualcosa, però, distrasse la sua attenzione portandolo a concentrarsi sulla gamba sinistra, dalla quale stranamente sentiva provenire del calore. « Cos’è? », si chiese riassumendo la posizione eretta e portando la mano nella tasca sinistra, prendendo con le mani il foglio di carta che la donna-serpente gli aveva lasciato prima di sparire anch’ella nel nulla. “ Il biglietto. L’invito che mi ha lasciato quel mostro, brucia! ”, disse spostando lo sguardo prima su questo e poi su Mugen; non solo, il biglietto sembrava sibilare e quel suono sembrava essere più forte ed incisivo mano a mano che quel semplice pezzo di carta veniva avvicinato alla barriera, in risposta a quella magia. “ Non so perché, ma fino a questo momento non aveva dato alcun segno del genere. Cosa potrebbe voler dire, Mugen? ”, chiese ancora all’amico sperando che lui potesse dargli una risposta.



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    { Critico ~ 40% . Alto ~ 20 % . Medio ~ 10 % . Basso ~ 5% }

    Energia ~ 100%
    Status Fisico ~ Ancora convalescente, ma grossomodo sta bene; il veleno è stato debellato quasi completamente, ma necessità di ancora un poco di tempo per smaltirlo completamente.

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    . Lama del destino .

    Lama del destino”, così come rinominata da Amon, è una spada composta dalle più pregiate e resistenti leghe metalliche in possesso dello Scorpione Nero. La sua forma è inusuale per le spade dell'epoca, assegnate all'esercito regolare egiziano e difatti ricorda solamente le più comuni “khopesh”, essendo più assimilabile per forma e resistenza ad una scimitarra; anche il suo aspetto è il frutto di esperimenti, dovuti soprattutto alle contaminazioni culturali di altre popolazioni confinanti che hanno permesso ai fabbri dell'ordine di trovare la forma e la resistenza più adatte per un più efficiente ed efficace utilizzo dell'arma in battaglia. Nel complesso, “Lama del destino” è il risultato di un pregevole lavoro di manifattura dovuto all'abilità manifesta dei fabbri e degli 'ingegneri' dell'ordine dello Scorpione Nero: la lama, infatti, lucente come non poche è lunga all'incirca cinquanta centimetri ed è rifinita con intarsi e rilevi lungo tutta la sua superficie, sul cui lato destro è inciso il simbolo dell'ordine: uno scorpione nero, proprio come il tatuaggio che ha sulla spalla; l'elsa è lunga all'incirca venti – anche venticinque – centimetri ed è composta di legno e lega, uniti insieme con intarsi d'oro e fascette di cuoio nero, per renderne la presa confortevole. Nel complesso, l'arma risulta ben bilanciata ed equilibrata nel suo peso – forse eccessivo per alcuni – con un filo resistente ed affilato, utilissima sia in difesa che in attacco. Quando non è sguainata, “Lama del destino” è conservata in un fodero di cuoio nero, solitamente posizionato dietro alla schiena ed assicurato al corpo di Amon grazie ad ulteriori fasce della medesima fattura per una duplice ragione: anzitutto gli è possibile sguainare la spada in modo semplice ed immediato, in qualsiasi situazione; ciò gli permette di nasconderla sotto ampi mantelli, consentendogli di passare inosservato laddove lo desideri.

    . Oracolo della Morte .

    Oracolo della morte”, così come chiamato da Amon, è un pugnale composto dalle più pregiate e resistenti leghe metalliche in possesso dell'ordine dello Scorpione Nero. La sua forma è molto particolare, studiata appositamente per poter essere potenzialmente mortale per chiunque ne incontri il filo; principalmente utilizzato nell'assassinio, non è difficile vedere Amon utilizzarlo anche nel corso di un normale combattimento, come ausilio e supporto nel corpo a corpo. La lama è lunga all'incirca venticinque centimetri, ed è ricurva sul fronte, con una zigrinatura sul retro ed è finemente rifinita con intarsi e rilievi lungo tutta la sua superficie; il manico, a sua volta, è lungo all'incirca quindici centimetri presentandosi leggermente ricurvo, sul lato opposto rispetto al fronte della lama. È composto da legno e metallo, uniti tra loro con intarsi dorati e lacci di cuoio nero che ne rendono l'impugnatura comoda e confortevole, in modo da non comportare difficoltà nella presa; nel suo lato interno presenta un piccolo anello, grande abbastanza da farci passare il dito indice ed utile per cambiare la presa del pugnale per ogni evenienza, permettendo di rivolgere la lama verso l'alto o verso il basso a seconda della situazione contingente. Per via della particolarità della lama, zigrinata sul retro, è abbastanza utile per bloccare le altre spade e consentirgli un vantaggio – laddove possibile – nella corta distanza. Frutto di un lavoro di pregevole manifattura, si presenta bilanciato e ben equilibrato nel suo peso, potendo essere utilizzato anche come arma da lancio, per ogni evenienza; il filo della lama, infine, è molto affilato e resistente. Quando non è impugnato, “Oracolo della morte” è riposto in un fodero di cuoio nero agganciato al bacino di Amon con altrettante guaine della medesima fattura; è solito posizionarlo dietro al bacino, ben nascosto, con il manico rivolto verso il lato sinistro e permettergli di impugnarlo con semplicità in qualsivoglia situazione.

    . Aculei dello Scorpione .

    Nell’equipaggiamento di uno Scorpione era immancabile la presenza di un set di pugnali da lancio, utili soprattutto dalla distanza medio-lunga, per favorire così tattiche offensive – o diversive – in missione. Solitamente presenti in numero non inferiore a cinque, sono fissati ad una cinta di cuoio (la stessa alla quale era fissato il pugnale) e posizionati dietro il bacino così da restare occultati alla vista altrui. Composti unicamente di una lega metallica della più pregiata fattura, non presentano fregi particolari se non il simbolo di uno Scorpione inciso sulla lama; sono lunghi approssimativamente dieci centimetri (comprensivi del ‘manico’), risultano leggermente squilibrati sulla lama sì da permetterne il lancio. Il taglio poco affilato di questi pugnali è compensato in realtà dalla forza impressa con il lancio, dal quale scaturisce l’effettiva capacità perforante di questi minuti oggetti di morte. Date le loro caratteristiche intrinseche, Amon ha deciso di denominarli “Aculei dello Scorpione” in onore all’aracnide dal quale prende il nome il suo ordine. [5/5]

    « POTERI SPECIALI »

    . Occhio di Ra .

    Byakugan

    Nell'ordine dello Scorpione Nero sono diverse le abilità che – sono state e che – vengono tramandate di adepto in adepto, di generazione in generazione fin dalla sua istituzione; ve ne sono alcune però che sono legate in modo particolarmente stretto al sangue ed all'innato talento di pochi, che non è stato possibile tramandare per via di particolarità intrinseche delle medesime abilità. Gli studiosi dell'ordine e gli alti vertici hanno pertanto deciso di studiare e documentare simili capacità in rotoli segreti, conosciuti a pochi – e sconosciuti ai molti – al fine di facilitare l'apprendimento di coloro i quali fossero riusciti ad ottenerle per una ragione, piuttosto che per un'altra, e di indirizzarli verso il loro sviluppo. È stato riscontrato nel corso della lunga vita dell'ordine, che tali e particolari abilità si ripresentassero ciclicamente in ogni generazione, alle volte saltandone anche una o due, permettendo pertanto una sorta di studio previsionale in tal senso e comprendere più o meno quando simili capacità si sarebbero ripresentate a vantaggio esclusivo dello Scorpione Nero e del Faraone.

    L'“Occhio di Ra”, in particolare, appartiene alla schiatta delle abilità che si tramandano con il sangue, piuttosto che con il talento, finendo per essere appannaggio di pochissimi elemento nella storia dello Scorpione Nero in quanto legata al sangue reale: il sangue del Faraone; era accaduto infatti che alcuni eredi, rinunciando al titolo reale, si fossero uniti all'ordine con lo scopo precipuo di essere d'aiuto al futuro Faraone ed allontanarsi così dai futili giochi di intrighi e potere di palazzo. Si tratta dell'abilità più rara e più imprevedibile in fatto di presentazione, in quanto ben pochi erano stati i membri della famiglia reale che si erano uniti all'ordine, destando difficoltà nel prevedere quando e come l'occhio sarebbe potuto rivelarsi utile agli scopi dello Scorpione Nero, nonché dell'ordine.

    Quest'abilità, come tante altre, non richiedeva la 'purezza' del sangue, ma necessitava unicamente della presenza di sangue reale per poter essere – potenzialmente – risvegliata; il che, comunque, non significava che potesse risvegliarsi automaticamente, in quanto richiedeva comunque che il soggetto avesse sviluppato la capacità di richiamare ed utilizzare il “Respiro divino”, appannaggio esclusivo degli adepti dello Scorpione Nero. Ad un normale essere umano era dunque precluso il suo risveglio.

    L'“Occhio di Ra” comincia a risvegliarsi nel soggetto in un età compresa tra i sette e gli undici anni, qualora abbia già avuto modo di padroneggiare – anche in modo abbastanza incompleto – il “Respiro divino” così che quella stessa energia possa essere utilizzata come catalizzatore dell'abilità stessa. Nel presentarsi, il soggetto denota fortissimi mal di testa, accompagnati da cecità temporanea o da vista estremamente sensibile alla luce, tanto da costringerlo in quest'ultimo caso a tenere gli occhi chiusi; tali sintomi verranno accompagnati da senso di vertigine e spossatezza, in quanto il soggetto non è ancora in grado di controllare il proprio potere ed utilizzare il giusto quantitativo di energia per poter fare completo affidamento sull'abilità oculare. Poco a poco, man mano che il soggetto continua nei suoi addestramenti per affinare la padronanza nel “Respiro divino”, affiorano in modo confuso le singole capacità donate dall'abilità, confondendosi tra loro e costringendo il soggetto ad interrompere forzatamente i propri allenamenti in quanto potrebbe essere soggetto anche a perdita di sensi, mettendo a serio rischio la sua vita. Il completamento dell'addestramento d'uopo previsto specificatamente per la sola abilità – unitamente agli sforzi per padroneggiare in modo completo il “Respiro divino” –, gli consente di poter incanalare le proprie energie ed i propri sforzi su di una capacità per volta o sulla combinazione di più capacità per volta, senza alcuna difficoltà; l'utilizzo dell'abilità resta comunque legato alle forze ed alle energie residue: da questo dipende infatti l'effettiva fruibilità delle sue capacità nel suo complesso. [Malus: al raggiungimento di determinate soglie di riserva energetica, Amon non sarà in grado di accedere alle proprie capacità passive; le percentuali di riferimento saranno indicate in corrispondenza delle singole capacità.] Il soggetto, custode dell'abilità, ha presentato nel corso dei secoli un'indole riflessiva e mai impulsiva, affidandosi ciecamente alle capacità donategli dall' “Occhio di Ra” e risultando prezioso nella fasi strategiche, per evitare ingenti perdite di adepti.

    Fisicamente e visivamente, l'“Occhio di Ra” si presenta agli occhi altrui per una sorta di mutazione che avviene nel volto del soggetto, del custode, il quale viene trasfigurato per permettere al “Respiro divino” di apportare i propri benefici agli occhi; per poter fare affidamento sulla propria abilità, il custode non dovrà fare altro che concentrare il proprio potere negli occhi e lasciare che il “Respiro divino” interagisca con gli stessi. Le vene alle tempi, sino alle orbite, cominceranno a gonfiarsi pompando il sangue – e l'energia – più velocemente; i bulbi oculari, frattanto, perderanno la loro consueta colorazione assumendo un pigmento perlaceo, sovrapponendosi quasi completamente sia alla pupilla, sia alla cornea, di cui permangono semplicemente i contorni sbiaditi.

    Amon ha apprendeso i primi rudimenti sul “Respiro divino” all'età di sette anni, riuscendo nell'intento di controllarlo indirettamente all'età di circa otto anni; ciò gli ha consentito di risvegliare l'“Occhio di Ra” a questa età. Infine, è riuscito a perfezionare il controllo sull'abilità e sulla propria energia all'età di dodici anni, con grande sorpresa dei suoi istruttori.

    L'“Occhio di Ra” consente al suo custode di poter vedere distintamente l'essenza degli altri soggetti – siano essi amici o nemici –, sotto forma di un fittissimo reticolato energetico che ricorda molto il complesso sistema circolatorio del sangue, la cui colorazione risulterà essere differente a seconda dell'entità che si troverà di fronte. In questa fase, i colori si sbiadiranno assumendo tinte spente, tenenti al grigio, mentre la trama energetica assumerà ai suoi occhi una colorazione più vivida e brillante, consentendogli di concentrare l'attenzione su questo particolare; ad una osservazione più attenta e meticolosa – sostituita, con il tempo, dall'esperienza – è possibile notare che vi sono dei punti nella trama energetica, nei quali l'energia è più condensata rispetto ad altri e ciò in quanto si trovano in corrispondenza degli organi vitali, permettendo al custode una maggiore precisione nei suoi colpi. La visione della trama gli consente un vantaggio ulteriore, soprattutto se lo si combina con una efficace tattica difensiva, poiché ciò gli permette di reagire in modo più veloce ad una offensiva avversaria basata strettamente sull'utilizzo della trama stessa; infatti, in tali situazioni contingenti, la trama energetica subisce una repentina accelerazione dovuta all'utilizzo dell'energia vitale convogliata in quello specifico attacco, potenziando di gran lunga riflessi e reazioni del custode. In tali situazioni, il custode avrà quindi la possibilità di reagire più velocemente alle tattiche offensive avversarie, consentendogli di agire per tempo nella manipolazione del “Respiro Divino” e rispondere così in modo più efficace alle sollecitazioni rinvenienti dalle differenti situazioni contingenti. [Auspex passivo per visione della trama energetica; passiva di Istant Casting dovuta all'osservazione del moto repentino della trama energetica, giustificata dai riflessi repentini rinvenienti nella capacità in oggetto. Malus: al raggiungimento della soglia del 20% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.] Altra caratteristica peculiare legata alla vista, è quella che consente al custode di poter avere una visuale completa di tutto quanto lo circonda, tranne che un unico punto cieco posto dietro alla sua nuca; si tratta di un cono d'ombra nel quale gli è impossibile vedere o percepire alcunché, trattandosi potenzialmente del vero ed unico punto debole di questa capacità. Per sfruttare un più ampio raggio di visione, deve trovarsi nella più completa immobilità per consentirgli di concentrarsi pienamente su quanto gli accade intorno; qualora voglia sfruttare questa capacità – combinandola con altre – in movimento, il raggio della visuale è più contenuto. [Visuale di 359° intorno a sé per un raggio di 20m. Malus: se Amon si trova in movimento, il raggio della visuale si riduce a 5m; al raggiungimento della soglia del 30% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.] Ulteriore capacità donata dall'“Occhio di Ra”, è quella di vedere al di là di cose e persone, senza alcun impedimento; solitamente, questa capacità è abbinata alle altre donate dall'occhio – in special modo, se sfruttata per scandagliare la zona circostante –, seppure sia valida anche se utilizzata da sola. [Possibilità di vedere ogni cosa aggirando gli ostacoli; Malus: l raggiungimento della soglia del 25% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.] Anni ed anni di esperienza nella “lettura” della trama energetica consentono al custode di poter leggere l'aura emotiva altrui, permettendo a questi di conoscerne lo stato d'animo, a meno che non vi siano incanti o protezioni che ne blocchino la percezione. Infatti la trama energetica rappresenta uno specchio, una sorta di riflesso di quelli che sono i diversi stati emotivi che colpiscono l'animo altrui; ciò è dovuto, in particolare, al moto del flusso energetico, al suo scorrere nel fittissimo reticolato del sistema circolatorio, permettendo al custode – dopo una fase di conoscenza e di studio più o meno breve – di comprenderne lo stato d'animo con uno scarto di errore infinitesimale. Ovviamente, per la stragrande maggioranza dei soggetti i segnali sono più o meno simili, se non identici; ma è possibile che vi siano dei soggetti particolari che poco si prestino alla lettura dell'aura emotiva, rendendo più difficoltoso al custode comprendere quale sia il loro stato d'animo, riuscendo persino a raggirarlo vanificando così ogni suo sforzo. Ciò non toglie che la lettura dello stato emotivo sia estremamente utile al custode in situazioni contingenti particolari, poiché potrebbe consentirgli – a titolo di esempio – di scoprire attraverso questa “lettura” se il soggetto che ha davanti gli sta mentendo o meno. Si tratta pertanto di una capacità estremamente versatile, potendo essere utilizzata nelle situazioni più disparate. [Lettura dell'aura emotiva utilizzando come tramite la visione della trama energetica. Malus: al raggiungimento della soglia del 20% della riserva energetica, Amon non sarà in grado di utilizzare ulteriormente questa capacità nel corso dell'evento.]

    . Essere un adepto dello Scorpione Nero .

    Gli adepti dello Scorpione Nero vengono sottoposti fin dalla più tenera età ad allenamenti fisici e psichici molto particolari, il cui scopo è quello di formarli anzitutto come guerrieri, dotandoli di fisici forti e resistenti, agili e veloci, in virtù dei ruoli e dei compiti che andranno a ricoprire una volta divenuti membri dell'ordine; secondariamente, vengono formati – con altrettanta attenzione e dedizione – come assassini, fornendo loro una preparazione (teorico-pratica) completa sulle tecniche di omicidio, sviluppando principalmente le particolari capacità fisiche – e psichiche – necessarie per metterle in atto.

    Concluso l'addestramento, Amon possiede una forza fisica notevole considerato il livello medio di un normale essere umano, retaggio degli intensi allenamenti cui è stato sottoposto sin da piccolo che gli hanno consentito di sviluppare la propria vera forza, rendendolo oltremodo pericoloso in un confronto corpo a corpo; ciò gli consente anche di sopportare pesi notevoli, ma mai eccessivi, in virtù del fatto che gli allenamenti erano basati proprio su questo: sollevamento di pesi e macigni e loro spostamento come fossero una sorta di zavorra dalla mattina alla sera, anche durante le sessioni di combattimento. La sua muscolatura, in tal senso, risulta tonica, scolpita ed asciutta: un buon compromesso che non lo vincola nei movimenti. [Power Up passivo + 50% Forza] Le sessioni di combattimento corpo a corpo e con le armi, gli hanno consentito inoltre di sviluppare una resistenza fisica impareggiabile: concluso l'addestramento, infatti, la sua pelle e le sue ossa sono divenute coriacee, tanto da consentirgli di resistere anche ai colpi più duri se corroborati da una buona tattica difensiva. Ciò gli consente di resistere meglio ai colpi altrui, riuscendo a rialzarsi in piedi laddove altri si sarebbero già arresi; inoltre ciò gli consente di risentire meno dello sforzo e della stanchezza, in virtù di questa sua stessa resistenza.
    [Power Up passivo + 50% Resistenza]

    « TECNICHE E STILI »

    Tecnica ~ n.a.

    Tecnica ~ n.a.

    _ ___ ______________________ ___ _

    Note a margine ~ Amon è in procinto di caricare uno dei suoi colpi più potenti per sfondare la barriera, ma si rende conto che il biglietto si comporta in modo strano e quindi chiede lumi in merito a Mugen sperando che possa fornirgli una risposta.

     
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    "Tutto ciò che è necessario in battaglia
    è un pò di sangue caldo
    e il sapere che perdere
    è più pericoloso che vincere".

    _____

    Kisnoth, Porta Orientale
    Presidio Centrale, Endlos.

    Quel curioso fenomeno del Maelstrom che andava ad imitare il Sole e l'alternarsi della notte e del giorno era ormai quasi giunto ad uno dei suoi estremali. Il cainita, intanto, se ne stava fra le fila di soldati, quasi in disparte, gli occhi vigili sui tecnocrati di Garwec in modo che fossero pronti ed efficienti in ogni momento. Sovente lanciava cenni a Sir Lancelot du Lac, l'unico che continuava a muoversi freneticamente fra un gruppo e l'altro.

    Nel mentre sostava in silenzio e con il capo chino, lo sguardo concentrato e la mente distratta da ben altri pensieri. Innanzitutto i dubbi su dove fosse la sua bambina, imprigionata fra le mura di Kisnoth, poi le preoccupazioni sull'Alfiere Orientale, insolitamente a capo dell'esercito e determinata a varcare quella barriera di cui nessuno possedeva dati che fossero consistenti, almeno scientificamente. E poi ancora, milioni di congetture su cosa stesse accadendo.
    Perchè se da un lato i comuni soldati potevano vederla come una follia o un concreto affronto a Rivenore o all'Alfiere di turno, il Saggio sospettava dell'esistenza di un disegno più grande e complesso. Ne aveva già parlato con Brifos ai tempi del Drago Divoramondo ed ora -ahimè- le sue previsioni si erano rivelate fondate. La teatralità con cui il nemico aveva colpito le ultime due volte era inoltre stata tale da sembrargli una trappola... o qualche tentativo di distrarli da qualcos'altro. Il problema era però capire realmente di cosa si trattasse, principalmente perchè il tempo stringeva ed erano in qualche modo costretti a seguire il copione del loro avversario senza volto.
    Ammesso che ve ne fosse uno soltanto.

    Sospirò mestamente, rivelando per un attimo tutto il peso delle sue preoccupazioni, disegnato su lineamenti eleganti ma profondamente stanchi.

    Inoltre, come se il Tempo non fosse stato abbastanza tiranno, restava ancora da risolvere il mistero delle reincarnazioni di Drusilia. Che la sua bambina fosse per natura sfortunata l'aveva intuito, ma che il suo tormento fosse iniziato parecchi secoli prima -forse addirittura millenni- lo turbava profondamente. Qualcuno desiderava riportare a galla quelle memorie, su questo non v'erano dubbi, e che anche in questo caso i Saggi, gli Aviatori ed il Magister Saddler fossero pedine non lo stupiva più molto.
    In realtà temeva che, visti i trascorsi, Drusilia fosse ormai giunta alla fine del suo percorso, anche in questa vita. Il modus operandi, infondo, era sempre lo stesso: prima la paura, poi la perdita, il dolore... ed infine la morte.

    A quel pensiero tornò ad abbassare lo sguardo, trattenere gli istinti, stringere i pugni.
    La bocca tesa quasi a far male,
    le palpebre serrate così da non mostrare le proprie debolezze
    dense come l'inchiostro, ma rosse color sangue.



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    arthuro_zps76ef90a3

    » Status Energetico: 100%

    » Status Fisico: illeso.

    » Status Psicologico: concentrato.

    » Note: //


    divisorescheda_zpsf40068bb

    Equipaggiamento:

    Artigli »
    Nonostante in molti esemplari possano sembrare semplici unghie, quelle dei vampiri risultano molto più resistenti delle unghie umane, estremamente simili agli artigli di una bestia. In alcuni casi, Arthur preferisce tagliarle in modo da risultare appuntite, così da avere la possibilità di graffiare i propri simboli arcani su superfici molto dure, in assenza di altri strumenti o mezzi. [1 pt] { ARMI NATURALI }.


    Sacca di sangue »
    Sacca impermeabile contenente mezzo litro di sangue. [1pt]


    Siringa »
    Siringa sterilizzata e sempre pronta all'uso: dagli infiniti utilizzi medici e scientifici, può anche fungere come arma. [1pt]


    Bisturi »
    Bisturi medico sterilizzato. E' particolarmente tagliente ed è perfettamente utilizzabile come arma, oltre che per le operazioni chirurgiche o le semplici ricerche su cavie. [1pt]


    Occhio del Drago »
    Guanto d'arme in titanio con lama nascosta. La lama è lunga quasi 40 cm e si estrae a scatto meccanicamente grazie a precisi movimenti delle dita del proprietario o anche del polso. Lo stesso vale per rinfoderarla. La lega di cui è costruito l'artefatto, differentemente dagli altri metalli, oppone maggiore resistenza agli urti ed ai tentativi di rottura. Questo la renderà estremamente resistente ad attacchi fisici di ogni tipo. [Armatura + arma = 2pt]


    Revolver »
    Il revolver, rivoltella, o pistola a tamburo è attualmente un tipo di pistola a retrocarica a ripetizione semplice (tecnicamente arma corta a ripetizione multicamera monocanna), caratterizzata da un serbatoio a tamburo capace di compiere illimitate rivoluzioni intorno al proprio asse longitudinale; dal particolare moto del tamburo deriva il nome. Comprende anche un set di proiettili sia normali che d'argento. [Arma+proiettili norm.+proiettili argento= 3pt]

    divisorescheda_zpsf40068bb

    Abilità Passive:

    Dono Oscuro »
    Arthur è un vampiro, dunque clinicamente morto. A tale caratteristica conseguono vari vantaggi e/o svantaggi; ad esempio non emana calore, non può essere rintracciato attraverso strumenti di rilevamento di forme di vita, e non può essere ucciso se non con il famoso paletto in legno di frassino, di Siliquastro (comunemente chiamato "albero di Giuda"), Biancospino o semplicemente la luce del Sole. Ha anche un olfatto estremamente sviluppato, in grado di percepire e distinguere qualunque tipo di odore in un'area di 30m, dote molto utile nella caccia. L'acqua santa gli provoca dolore ma non lo ferisce e tende ad allontanarsi dai crocifissi, nonostante non gli facciano nulla....insomma ha tutte le caratteristiche del classico vampiro. In più odia l'aglio ma solo perchè puzza.
    (Antiauspex + immortalità + Auspex olfattivo = 15 pt).


    Visione Notturna »
    Essendo un vampiro, gli occhi di Arthur hanno la caratteristica di avere una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; esattamente come se fosse pieno giorno.
    (Scurovisione = 5 pt).


    Maestro della Mente »
    Inquanto psion ormai da tempi antichi, Arthur ha ottenuto, grazie ad un'esperienza praticamente millenaria, la capacità di riconoscere qualsiasi attacco psichico -percependone a volte anche la tipologia- atto a ledere o manipolare la sua mente o quella di chi gli sta intorno. In termini di gioco la passiva non serve come protezione ma come sentore di allarme qualora avvenisse un attacco da parte di un nemico, così da ricorrere alle giuste difese. In più funge anche come difesa da malie.
    (Antimalia + sentore raggiri mentali = 10 pt).


    Maestro dell'Alchimia »
    Arthur Friederick Giles, inquanto Corona di Kymeia ed autorità nel campo dell'Alchimia, è certamente in grado di pensare ed incidere rune con una rapidità quasi inumana. Merito dell'esperienza millenaria e di una buona dose di studio.
    (Instant Casting = 5 pt).


    Sapienza - Kymeia »
    Così come non vi è guerriero senza spada o mago senza arti arcane, allo stesso modo non vi può essere Saggio senza conoscenza. Caratterizzati dalla loro avida sete di sapere, un membro di Gilda sarà sempre alla ricerca di cultura da aggiungere alla propria. C’è chi è arrivato su Endlos possedendo già un sapere pari a quello di migliaia di libri, ma informazioni rare e segrete vengono tramandate tra i Saggi nei tomi che solo loro possiedono. Se a ciò si aggiungono anche quelli del Magisterium allora un membro di Gilda non potrà che divenire un pozzo di sapere che ben pochi potranno guardare come loro pari. In termini di gioco è considerata una passiva di conoscenze nella via che il membro di gilda ha scelto.
    (Passiva di Conoscenza = 5 pt).

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    _Kindle the Carnage
    1st report_
    Due occhi. Due occhi che vuoti scrutano l'orizzonte senza davvero vedere quanto sta là accadendo.
    Un naso. Un naso che respira aria -quell'aria intrisa di sangue- ma non si accorge del lezzo altrimenti evidente.
    Un paio d'orecchie. Orecchie che, pure loro, percepiscono urla e grida senza però distinguerle dallo sfregare di sandali al suolo.
    E poi delle fossette cui nessuno tributa reale importanza, piccole cavità irriconoscibili su di un volto butterato come risultato dell'acne (fossette che nascondono un complesso sistema di recettori elettrici, di fluidi conduttori e terminazioni nervose sempre all'erta).
    Questo è Zyg Mu. Zygoin, il Biomante Muayid, un ragazzino cresciuto tra l'implacabile crudeltà del deserto e la ben più disumana gentilezza di Merovish e del Bloodrunner. Un uomo fatto, ormai, con quei suoi vent'anni circa che trasudano dal corpo tonico e pronto alla battaglia. Un bimbo alla sua prima tragica esperienza, come testimoniano gli occhi persi e la rigidità posturale che inconsapevolmente ostenta.

    Zygoin Muayid, dunque. Zygoin Muayid che ha ceduto le consuete informi sembianze (e pure il nome che lo accompagna da ben prima di Endlos) per vestire i panni di un giovinastro umano. Alto quanto basta -ma comunque meno del Russo- moro d'occhi e di pelo, abbronzato come solo le sabbie potrebbero e monco di entrambi i mignoli più indice e anulare della mano destra. Non che questo sia realmente importante -in verità un incidente di percorso nella sua rocambolesca vita da "nuovo grande"- ed in effetti non sono state le falangi mancanti ad impedirgli di proseguire con furtarelli e simili attività. No, affatto: specie perchè tutto questo non è mai avvenuto, perchè Muayid non ha mai sbagliato un prelievo, perchè nessun Dimitriy lo ha mai punito con misericordia mozzandogli le appendici colpevoli, perchè nessun Eversore gli ha mai concesso un futuro diverso benchè altrettanto poco onorevole. La necessità di inventarsi un passato serve al biomante ladruncolo soltanto come esercizio per quanto sta già progettando, la volontà di gestire l'incognito e di apprendere l'arte della menzogna risponde ad esigenze future che nell'ex-tritone recentemente si sono imposte come prioritarie. Giochetti da spie, per lo più, compiti che Occhi di Ghiaccio ha imposto al nuovo adepto (questa volta per davvero) su sua espressa richiesta. E che, non senza un'ombra di dubbio, l'assassino ha giustificato come "eccessiva segretezza".

    Dopotutto il semipiano vanta bizzarrie e stranezze ben maggiori di un tritone sepoltosi al di sotto di un aridissimo deserto, così le vie di ogni presidio (men che l'Ovest, forse) han rimirato i naufraghi più appariscenti senza lamentarsi troppo o ricordarli nel lungo periodo. Così è, semplicemente -privi di nota, persino degli orrori svanirebbero alla memoria. Certo si può facilmente comprendere che un ammasso cellulare, traslucido e dai tratti grossomodo umanoidi, colga l'attenzione di chiunque quando associato ad un Monocorno psicotico, ad un Boggart da televendite o ad un Ghiacciolo incapace di sciogliersi perfino con quaranta gradi all'ombra... però la missiva che il Gerarca ha ricevuto chiamava a raccolta dei non meglio precisati mercenari, tra i quali -come tutti sanno- sopravvivono solo le personalità interessanti e in ogni modo capaci di distinguersi tra la folla.
    Insomma: il volersi nascondere dietro false apparenze è una precauzione che lascia il tempo che trova. Ancor più dato che il loro obiettivo sarà con tutta probabilità un lavoro sporco e che singoli individui apparentemente senza legami (o meglio: abitanti della Tana scevri da ogni vergogna, assassini o factotum su commissione) con una buona pubblicità non potranno che vedere aumentati gli ingaggi per il futuro.
    Perciò? Perciò niente. Era per spiegare come mai al posto del solito acidone viscido questa volta ci sia un bel moretto. E per far un po' d'introduzione per chi vede giungere l'algido Guanti Bianchi in compagnia d'un giovanetto che potrebbe essere il suo amante fresco di letto.

    Per il resto, infatti, ci sono soltanto due occhi che vuoti scrutano l'orizzonte senza davvero vedere quanto sta là accadendo, un naso che respira aria -quell'aria intrisa di sangue- ma non si accorge del lezzo altrimenti evidente, due orecchie che percepiscono urla e grida senza però distinguerle dallo sfregare di sandali al suolo.
    Non per paura (perchè nessuna paura vi può essere in chi non può morire), non per inesperienza (perchè Mu Zyg è sempre pronto ad apprendere), non per incomprensione (perchè il biomante non si cruccia dell'impenetrabile barriera arcana), bensì per indifferenza. Perchè al Kraj sotto copertura nulla importa di questa missione, perchè il citoplasta non si scomporrà davanti ad una mattanza, perchè nemmeno in quel corpo fasullo albergano sentimenti di empatia o compassione. Perchè il lavoro è lavoro. E nulla più.
    -100/100_
    MANA UNITS
    -Experiment Kraj
    -Protean Hulk
    -Biovisionary
    -Bred for the Hunt
    -Rapid Hybridization
     
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    È terribile.
    È terribile.
    È terribile.
    La mia mancanza di autocontrollo, dico. Ci sono anime da catturare ovunque, e io cosa sto facendo? Vomitando in un vicolo!
    Cosa direbbe Azazel di me? Proprio un cazzo, perché non riesco a contattarlo in nessun modo.
    «Sbleh!»
    Gressil mi fa pat pat sulla schiena. Rabbrividisco, cercando di trattenere l'ennesimo conato.
    Le urla non mi disturbano tanto: il problema è l'odore. È come una macelleria, un cestino dei rifiuti umidi e il cesso di un pub messi insieme. E poi il mio stesso vomito non ha proprio un buon profum...
    Non avrei dovuto abbassare lo sguardo.
    «Blagh!»

    Raddrizzo la schiena. La mia testa è leggera leggera, la mia gola ha il sapore di una fogna.
    (Nonvomitarenonvomitarenonvomitare.)
    Almeno sono riuscito a non sporcarmi i vestiti. Mi caccio in bocca un paio di caramelle e schizzo via, tenendomi accostato ai muri del vicolo. Gressil mi guarda le spalle, seduto nel cappuccio della felpa.
    Devo continuare a muovermi. Cercare un riparo.
    Cosa cazzo sta succedendo?

    «Io sono il Buio.» bisbiglio «Io sono il Buio.»
    E il Buio non si fa catturare da nessuno. È sfuggevole, impalpabile e fichissimo, lui. Ha sempre tutto sotto controllo, ha sempre un piano - anzi, più di uno. Analizziamoli uno alla volta.
    • Ammantarsi nell'Ombra e correre più lontano possibile?
      Ottimo modo per finire subito le energie e venir divorato dal primo mostro di turno.

    • Scappare sui tetti?
      Mi piace l'idea di allontanarmi dalla strada, ma non ho l'agilità per saltellare sulle tegole. Rischierei di cadere e spezzarmi il collo come un coglione, oltre ad essere bersaglio di chissà quali creature volanti.

    • Chiudermi in una casa, accucciarmi sotto un tavolino e piangere?
      Se qualcuno mi trovasse, rischierei di dover combattere in uno spazio chiuso e privo di vie d'uscite. Rischierei di mettermi in trappola da solo. E poi, cosa risolverei nascondendomi?
      Meglio continuare a camminare: il mio anti-auspex è solido, è difficile che qualcuno mi segua.
    Camminare, sì, ma dove?
    Batto un piede a terra, facendo emergere quattro gremlin dall'ombra. Li spedisco ai quattro punti cardinali, chiedendogli di riferirmi ciò che vedono. Di farmi da scout.
    Dovrebbe essere facile per loro passare inosservati: la città è piena di mostri, e sono tutti schifidi e infernali come loro. Sembrano quasi dei Demoni, per l'aspetto e per le anime unticce.
    Cosa ci fanno dei Demoni qui? Perché i miei non ne sapevano nulla? Insomma, cosa cazzo sta- no ok Laz, basta. Il Buio non fa domande, il Buio non piagnucola.
    Il Buio pensa solo a sopravvivere.

    Continuo a camminare, cercando quel difficile equilibrio tra il muoversi alla svelta e l'essere silenziosi. Cerco vicoli stretti e case dalle porte aperte, segno che i mostri sono già passati a far razzia. Difficile che ritornino in un'abitazione vuota.
    Mi sforzo di respirare piano. Di non tremare.
    Stringo le braccia sotto il petto. Sotto le mie dita, il marchio gemello è silente.
    Vorrei tanto che il mio Maestro fosse qui...
    Energia: 100% (110% - 10%)

    Passive:
    Wretched Body
    [Malia attraverso i fluidi corporei, Scurovisione]

    Damned Soul
    [Auspex spirituale, anti-auspex spirituale, +10% energia, manipolazione delle ombre gdr-only]

    Dangerous Mind
    [Percezione pericoli, casting da tech ed evocazioni]

    Gressil - Famiglio
    Lie to me
    [Percezione bugie]

    Tecnica utilizzata:
    CITAZIONE
    Kal Xen Bet
    Dall'ombra di Lazarus emergono fino a quattro [gremlin] dagli occhi luminescenti, alti mezzo metro ciascuno. Il piccolo esercito si lancerà contro il nemico designato, attaccandolo con graffi e morsi e producendo l'equivalente di un danno di Bassa entità ad ogni turno.
    [Consumo medio, due turni di durata]

     
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    Da un posto EPICANTE

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    Ted Carter



    tedaviatori_zpsb760d5ce



    Le cose cambiano, questo Ted lo sapeva bene e per cambiare gli basta un secondo.
    Un secondo per diventare campione mondiale di Boxe, un secondo per essere assorbiti dal Maelstorm, un secondo per entrare negli aviatori di Laputa, un secondo per iniziare un guerra.
    Cose importanti,fondamentali, che vengano a nascere in un secondo.

    Era agitato, si sentiva sotto pressione mentre marciava insieme ai vari plotoni di Laputa verso quel portale, che senza alcuna certezza, gli avrebbe portati fino al Pentauron.
    Si sentiva una bagnarola con lo scafo rotto, in mezzo a quel turbine di … secondi.
    Capì cosa aveva provato suo fratello nell’andare in guerra, lo capì fin troppo bene in quell’attimo in cui chiuse le palpebre per riaprirle e vederla.
    La barriera.
    Li dentro vi erano i suoi nemici, i nemici di tutta Endlos, li dentro vi era Drusilia, il suo alfiere.
    Avrebbe voluto distruggerla lui quella schermaglia invalicabile, ma neppure alcune fra le più potenti entità del Magisterium avevano potuto qualcosa e lui era, per quanto il suo titolo dicesse il contrario, un semplice uomo.
    Si sentiva inerme, si sentiva debole nel doversi trattenere e non poter menare le mani come più voleva, ma d’altronde non era una macchina il nostro Ted, anche lui aveva capito che non poteva permettersi di fare stupidaggini.

    I soldati intorno a lui erano altrettanto tesi e turbati, non importava se la morte si fosse già presentata dinanzi a loro, perché semplicemente nessuno può divenire insensibile ad essa.
    Il sole calava e la tensione cresceva.
    Non era stupido, l’aveva capito che la possibilità di non tornare a casa sussisteva, c’era però anche la possibilità che nel tornare a casa qualcosa sarebbe cambiata in lui, magari chissà, sarebbe cambiata in un secondo.

    Guardò i generali e poi guardò Eva, sua compagna verde.
    Al termine di quella avventura gli avrebbe rivist i loro volti a Laputa? Forse, ma forse sarebbe dipeso anche da lui e dalla sue capacità di guerriero.
    Ma come poteva difendere i suoi compagni se anche in lui aleggiava il terrore? L’ insicurezza?
    Ted chiuse gli occhi.
    Il rumore dei soldati, del discorso di Khatep e i battiti del suo cuore.
    Tutti avevano paura, nessuno escluso, riusciva a sentirlo.
    Gli riaprì e sorrise, sorrise in mezzo a quella marmaglia di volti tesi dalla paura dell’ignoto.
    Sciolse il nodo dei suoi guantoni e gli indossò come aveva aveva sempre fatto, poi guardò la barriera e fece la sua promessa per quella guerra:

    ”Li farò sentire la potenza di Ted Carter“



    L’insicurezza scomparve,così come la paura e il terrore.
    Nacque la speranza nel cuore di Ted, ma era destinata a durare?


    Stato Fisico:Ottimale
    Stato Mentale: Agitato,ma sicuro di sè
    Mana:110%

    The Energy:

    "Un avvoltoio?
    No, l'uomo chiamato Ted Carter non era per nulla rassomigliante ad un uccello rapace.
    Egli era più simile a una tigre. Elegante e maestoso nei suoi movimenti da felino, ma violento e selvaggio, capace di sfoderare artigli letali e di divorare la sua preda per intero con le possenti fauci." -Edmund Mondragon

    Fin da quando il Maelstorm ha risucchiato Ted, per portarlo su Endlos, qualcosa è cambiato radicalmente in lui.
    Fra tutte le scazzottate e le bevute con gli amici non aveva capito cosa fosse, poi però la realtà divenne talmente evidente che Carter capì subito.
    Nel suo profondo, oltre i muscoli, il sangue, le ossa e gli organi,qualcosa si era fatto più intenso e latente, ovvero la sua energia interiore,che assunse in qualche modo nuova forma e dimensione. Questa energia è andata a potenziare ulteriormente il suo stesso padrone, rendendolo ancora più forte,agile ed energetico rispetto al suo ultimo incontro.

    (+50% Forza, +50% Destrezza, +10% Mana)

    The Infinity Power:

    L’ energia di Ted non ha avuto riscontri positivi solo sulle sue abilità, ma anzi, è riuscita a donargliele anche altre.
    Il pugile si è allenato per migliorare questi suoi potenziamenti nascosti, seguendo duri programmi e applicandosi nell’ uso della magia.
    L’ energia di Ted è andata ad avvolgergli interamente il sistema nervoso in modo da bloccargli qualsiasi impulso, ciò ha reso Carter immune al dolore di ogni attacco, nonostante il danno venga subito. Per di più il pugile ha fatto in modo che anche la sua anima fosse ricoperta dall’ energia, facendo così è riuscito ad occultarla ad occhi indiscreti.
    La sua energia interiore funge però anche da rilevatore, difatti Ted irradia di continuo la sua energia creando attorno a lui un vero e proprio campo di rilevamento. Qualsiasi cosa passi attorno a lui, smuoverà questa energia facendo capire al pugile l’ esatta posizione del nemico.

    (Immunità al dolore, Auspex Movimento (30m), Anti-Auspex Spirituale)

    Pelle del drago di ferro Gajeel

    ”Devi rendere la tua pelle dura come scaglie di drago. Devi essere come una scaglia. Sii la scaglia Ted. Sii la scaglia” - Gajeel

    Ted ha sempre avuto una pelle dura a causa di tutte le mazzate subite sul ring, ma solamente da poco incontrando il dragonslayer di ferro, ha potuto capire il vero potenziale che aveva tra le mani.
    Seguendo gli insegnamenti di Gajeel non è diventato il nuovo dragonslayer del ferro, ma è riuscito a sviluppare la sua pelle in modo da renderla come cuoio.
    (Armatura naturale:Pelle)

     
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    Kuthian

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    Trovarsi entro un’ora dall’altra parte del mondo non era stato facile. Aveva avuto a malapena il tempo d’informare i suoi pari e di decidere chi lo avrebbe accompagnato in questa missione per conto dell’Alfiere Orientale. Avevano organizzato tutto servendosi della loro connessione mentale. Mentre camminava a passo spedito nei cunicoli, diverse voci familiari si alternavano nella sua testa. Alcuni davano ordini, altri rispondevano alla chiamata. I due uomini migliori che avevano a Bloodrunner si sarebbero presentati alla porta Meridionale di Kisnoth. Anche Zimmer era in grado di presentarsi sul posto in tempo. Aristotelis sarebbe rimasto alla Tana per non lasciare scoperto il loro dominio ma, per sua stessa volontà, il Kuthiano non sarebbe partito da solo alla volta della capitale. Un distaccamento di Legionari rispose agli ordini e, tra una svolta sotterranea e l’altra, si aggregò in silenzio al Kuthiano, che aveva quasi concluso la sua marcia.

    Tutti loro erano diretti ai cancelli della Tana, il mastodontico complesso roccioso che si affacciava sullo Yuzrab. Sul posto avrebbero trovato un uomo fidato di Pasha Preek, lo stesso pasha che doveva un favore a Bid’daum. Avrebbe evitato volentieri di riscattare così in fretta il debito dovutogli dall’Eunuco, ma le circostanze lo richiedevano. Lui e gli uomini della Legione avrebbero usato un sistema di teletrasporto di proprietà di Preek, incavato nella roccia e nascosto tra i corridoi del complesso. Era un sistema di trasporto utilizzato solo in caso di emergenze o di merci straordinarie, che metteva in collegamento Merovish con Yasul. Lo spazio disponibile per il trasferimento era quello di uno scantinato, appena sufficiente per far entrare il Castigo e i soldati.

    Bastò uno sfolgorio nell’aria e tutti loro sparirono.

    […]

    Una volta ricomparsi a Yasul, si misero in marcia per raggiungere Kisnoth. La popolazione della Punta Sud osservava preoccupata la processione di un mezzo diavolo seguito da una scorta di Legionari del Presidio Sud. Tutti associarono quella visita inaspettata alle anomalie appena avvenute nella capitale. Da lontano era perfettamente visibile l’immensa barriera che aveva isolato Kisnoth dal resto del mondo.

    Quando finalmente giunsero alla porta Meridionale, videro che c’era già un discreto movimento. Un contingente dell’Est li aveva raggiunti sul posto. Se qualcuno nutriva ancora dei dubbi sul mandante della missione, ora avrebbe ottenuto la conferma finale. L’esercito dell’Est si era mosso, sicuramente si era aggregato anche l’esercito di Laputa che - come un cane irrequieto - non poteva restare fermo quando sentiva nell’aria il profumo della guerra. Già, tutti loro erano in guerra.
    Ma contro chi?

    « Capitano, si coordini con le truppe dell’est e segua il piano. »

    Le parole rivolte al capitano dei Legionari in servizio erano chiare: lui poteva mantenere l’autorità che gli spettava sui suoi uomini a patto che seguisse le direttive generali lasciategli dal Castigo. Avevano preparato un canovaccio per giustificare l’arrivo di una rappresentanza dell’esercito regolare in seguito ad una chiamata rivolta soltanto a dei generici mercenari. Dopo una piccola recita di formalità, la Legione avrebbe fatto ciò che gli riusciva meglio: combattere. Sarebbe stato un bel teatrino da seguire, con soldatini orientali e meridionali intenti a mostrarsi reciprocamente il loro valore in battaglia. Era un peccato che il Gerarca avesse così tante cose per la testa. Mentre i Legionari avevano il loro primo contatto con gli alleati, il nostro ne approfittò per avvicinare gli Eversori giunti sul posto.

    « Ho l’impressione che stavolta sarà più divertente del solito. »

    Cercò di abbracciare con lo sguardo l’intera barriera che aveva inscatolato la capitale. Non ci riuscì, era talmente vasta da perdersi fino all’orizzonte. In confronto loro erano formichine radunatesi al cospetto di una grossa boccia di vetro.

    « Cosa sappiamo di questa storia? Dei terroristi hanno attaccato di punto in bianco la popolazione della capitale. Terroristi abbastanza potenti da erigere questa. »

    Era un’azione eclatante, e la natura di quella barriera aveva messo in allarme più di uno stregone. Quella non era magia tradizionale. L’estensione inverosimile di quella bolla era un altro elemento che faceva presagire delle potenze sovrannaturali dietro agli attacchi.

    « Era prevedibile che una mossa così vistosa avrebbe allarmato subito le potenze del semipiano. I tempi di reazione sono stati molto rapidi, e adesso la capitale è circondata. »

    Stava cercando di ripercorrere la logica di quell’attacco plateale – ammesso e non concesso che ci fosse una mente razionale dietro tutto questo. Ai terroristi sarebbe bastato il tempo guadagnato con la barriera per fare ciò che si erano prefissati? Anche un eventuale sfondamento della bolla faceva parte del loro piano?
    Ma soprattutto…

    « Perché hanno fatto tutto ciò? Stanno organizzando un rituale che richiede un enorme sacrificio di sangue? Oppure è una semplice dimostrazione di forza? Se riuscissimo a capire qual è il loro obiettivo sarebbe un bel passo avanti. »

    Lanciò uno sguardo al ragazzo dal viso aguzzo che capitanava le truppe dell’Est. Si chiamava Kerobal, se non ricordava male. La distanza non gli permise di dire niente, ma quando incrociò il suo sguardo mostrò un’espressione interessata. Ne era passato di tempo dalle vicende del Divoramondo, ed erano sopravvissuti entrambi per rivedersi nuovamente nel presidio Centrale, nuovamente alle prese con una minaccia che richiedeva un fronte unito delle forze endlossiane.

    Era una coincidenza molto curiosa… per non dire un disegno diabolico.


    Stato fisico: ottimale
    Stato mentale: eccitato
    Energia: 110%
    Equipaggiamento:

    Kuthian Armour [ Armatura | passiva di peso trascurabile ]

    Comet Hammer [ Arma bianca ]

    Tàmerlein [ Spada | passiva di vibrazione ultrasonica | passiva di ferimento spirituale ]

    Bussola dei Desideri [ Oggetto GDR ]

    Istrice Maledetto [ Set di dieci spilli | tecnica a consumo medio di trasmutazione in acido ]


    Passive:

    Risorse Criminali [ Passiva di 110% di energia ]

    Oltre la Realtà [ Passiva di Auspex spirituale ]

    Senso di Morte [ Passiva di tatto ipersviluppato ]

    Burattinaio [ Passiva di controllo cinetico | manipolazione GDR-only dei PNG ]

    Anatema del Re Implacabile [ Passiva d’immunità alla fatica | passiva d'immunità al dolore (convertito in odio) ]

    Tentacoli di un solo Abominio [ Passiva di equipaggiamento caster ]

    Insano [ Passiva di instant casting ]

    Impaccio della Carne [ Passiva di assenza degli organi interni | passiva di rigenerazione (gdr only) | immunità alle proprie tecniche | passiva di tasca dimensionale ]

    Matrice dello Spirito [ Passiva di conoscenza dei piani di spirito ]


    Attive utilizzate: /
     
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    Eva - Mistress of Creatures «

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    Narrato - Parlato - Pensato

    » Towards the Gates - Circus Diabolique «

    La Quiete Prima della Tempesta


    L
    a tensione sembrava potersi tagliare con un coltello mentre aleggiava tra le fila degli Aviatori alla stregua di una nebbia nociva, più spessa della stessa barriera che ci separava dal Pentauron. Negli occhi dei miei compagni leggevo prevalentemente ira, per lo più atta però a mascherare paura e preoccupazione. Anche io mi ponevo le stesse domande che sembravano tormentare gli altri Aviatori: saremmo sopravvissuti?
    Mi trovavo da poco su Endlos, e non conoscevo la maggior parte degli uomini e donne schierati al mio fianco, tuttavia quella situazione stabiliva un indissolubile legame tra tutti noi, un legame che si crea tra persone che vanno incontro alla stessa sorte.
    Mentre il sole iniziava a calare, mi chiesi se avrei mai più visto l'alba; se il mio destino fosse quello di morire da umana o da metamorfa. Se il mio destino fosse quello di morire. C'erano ancora troppe cose che avrei voluto fare prima di raggiungere i miei antenati, ma d'altro canto il campo di battaglia era il mio posto. Avevo assistito agli orrori del mio Pianeta devastato e non volevo permettere che il Piano che mi aveva accolta come una figlia adottiva facesse la stessa fine. La popolazione inerme aveva già sofferto fin troppo, non avrei sopportato l'idea di vederli morire senza muovere un dito. Non questa volta.
    Cercavo con lo sguardo Ted e Firion, sperando di trovare un poco di conforto nella loro presenza ma non sortii l'effetto sperato. Dopotutto, se nemmeno Drusilia era riuscita a contrastare quell'immane minaccia, noi cosa avremmo potuto fare? Tentai di essere più positiva pensando a come l'unione del nostro esercito avrebbe potuto portarci alla vittoria, ma in realtà la mia mente non poteva fare a meno di tornare a Lilith, rimasta ad aspettarmi, e chiedersi se sarei mai tornata da lei. Stavamo affrontando il momento peggiore: quello della quiete prima della tempesta. Durante la battaglia non si ha tempo di pensare, ma sono gli attimi che la precedono quelli in cui cuore e mente tendono a vacillare più facilmente. Tutto ciò che speravo era il termine di quel lento stillicidio.

    5RYDC

    Status Fisico — Illesa
    Status Psicologico — Spaventata
    Mana — 100%
    Abilità Passive — ~ Charme sugli Animali
    La ragazza possiede inoltre uno charme innato che porta le creature animali ad obbedirle o per lo meno a non etichettarla come un potenziale nemico.
    ~ Istinto Animale
    Durante le ore di buio, la ragazza manifesta la sua forma animale. In questa versione le sue capacità fisiche aumentano: i suoi sensi di udito ed olfatto infatti divengono ipersviluppati, entro un raggio d'azione di trenta metri. [In Funzione Solo di Notte]
    ~ Dragon Hearted: solo chi possiede il cuore di un drago può stipulare un accordo con questi animali mitologici e, dal momento che Eva lo ha fatto, si può concludere che possieda questa particolare caratteristica. Il cuore del drago conferisce un potere fuori dal comune che consiste nel dono dell'immortalità al suo possessore oltre che di una potenza e una velocità di utilizzo degli incantesimi fuori dal comune. [Abilità Passiva - Immortalità + 10% di mana + Istant-Casting]
    Abilità Attive — //
    Tecniche di Attacco — //
    Tecniche di Difesa — //
    Pet — //
    Azioni — //
    Note — Ommioddioommioddioommioddio! XD
    nmykv9

    » Even a creature with an iron spirit can be bent by kindness and will «

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    Viaggiatore dei Mondi

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    La luce pomeridiana illuminava l’antica Piazza del Mercato di Kisnoth donando uno splendore quasi sovrannaturale a quel luogo che poteva definirsi il cuore della terra chiamata Panteuron. Ogni suo angolo era intriso di storia e trasudava ricchezza. I monumenti meravigliosi e torreggianti raccontavano lo splendore di una florida economia e se le vie avessero avuto bocche avrebbero potuto raccontare storie dalle più svariate razze che ogni giorno le calpestavano. Tutti quei fattori conducevano quel posto all'apice del mondo in quanto scambio culturale e culla del sapere Endlosiano. Una civiltà riconducibile solo a quella ateniesein un tempo passato.

    Quel giorno, tra le strade linde e ben curate, passeggiava una buffa e variopinta figura. All’apparenza una giovane nel fiore degli anni fasciata in tintinnanti abiti giullareschi. La donzella si faceva largo con passo sicuro fra le vie stranamente vuote della cittadina guardandosi e borbottando qualche rima indispettita.
    Ma pur essendo piene d'astio, le parole che fuoriuscivano dalle sue labbra pittate di un rosso acceso, erano così melodiose da contrastare con le tematiche dirette ad una persona identificata come ‘stressante’, ‘invadente’ e soprattutto ‘MALEDUCATA’. Jester, questo era il nome della Giullare, si stava riferendo a Violet.

    Violet si chiamava così perché aveva i capelli viola, e aveva i capelli viola perché era maliziosa e cattiva nonché portatrice di sventura. Una donna che non conosceva nessuna forma di Galateo. Non abituata alle più comuni e basilari norme di buona educazione quali il saluto e la cortesia.
    Infatti la Circense aveva trovato qualcuno in grado di fornirle non solo una buona amicizia e una grande alleanza ma anche delle risposte che cercava da tempo. La ragazza credeva finalmente di esser riuscita a fare un passo in più per raggiunger quello che era il suo obbiettivo ma ora, grazie a quella MALEDUCATA, si trovava punto e a capo.
    Un’espressione contrariata si disegnò sul volto cipriato di bianco e solcato da due rombi allungati che tagliavano in orizzontale usando come punti di partenza gli occhi profondi e scuri della fanciulla. Due pozzi neri stracolmi di mille pensieri e preoccupazioni. Prima fra tutte la domanda di dove fosse la piccola bamba-micia con cui stava facendo amicizia e con cui aveva dovuto interrompere bruscamente la chiacchierata. Qualcosa che l’avrebbe portata ad aggiungere un tassello mancante nel puzzle incasinato di un mistero. Immediatamente nella mente della giovane si andò a disegnare la forma d’una donna dai lunghi capelli dorati e le iridi smeraldine. Era Kora, colei che l’aveva aiutata a trovare un posto nel mondo e l’aveva portata sulla via per essere una Cacciatrice. La donzella sapeva nel profondo del suo animo che ben presto avrebbe scoperto novità riguardanti quella donna che le era tanto cara.

    Forse fu per le miriadi di informazioni che vorticavano nella sua mente che la giovane non s’accorse subito che qualcuno stava penetrando il raggio del suo En e le si stava avvicinando rapidamente. Per un attimo la Hunter non fece niente credendo che l’intruso avrebbe cambiato rotta, tuttavia dovette ricredersi. Con l’amaro in bocca la ragazza si trovò sollevata da terra e trasportata come un sacco di patate da quello che scoprì essere un'orrenda creatura. Come una bimba Jester iniziò ad urlare e dibattersi un po’ per la sorpresa un po’ per lo spavento ma, sotto l’influsso della curiosità, non si sforzò più di tanto nel cercare di liberarsi.

    In men che non si dica il Guitto si ritrovò scaraventata in un carro che non aveva notato prima assieme a un mucchio di gente tremante e lagnosa. Molta di questa era malconcia e si faceva piccola piccola sperando di sfuggire a una di quelle creature che l’aveva catturata. La fanciulla non ci badò troppo dimostrando quasi d’esser abituata a situazioni del genere nonostante ciò non poté impedire al fumo di uscire dalle orecchie quando notò che forse sarebbe stato meglio non esser cascata in trappola. Si guardò attorno sperando per una parte di trovare la bimba-gatto e i suoi due fratelli ma emise un sospiro di sollievo quando constatò che non erano nelle grinfie di quegli orridi mostri.

    Infine, proprio nel momento in cui Jester stava per prendere uno dei suoi campanelli pronta a far fuoco e fiamme, accadde l’impossibile. Proprio dietro di lei notò il suo amico fidato nonché JT (Jester Toy). La Hunter gli si buttò al collo passando dall’innervosita all’euforica…

    -JT mi sei mancato!
    Ma dove sei stato?-


    Edited by Jester - 17/11/2014, 09:33
     
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  15. R e i
     
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    Dinanzi a Kisnoth bruciava l'inferno.
    La foresta era diventata poco di più che un nucleo incandescente di fiamme e fumo racchiuso in una bolla eterea di dubbia origine. I nemici del semipiano avevano colpito nuovamente, e ancora una volta le loro intenzioni rimanevano seppellite nell'ombra; solo la superficie, i morti ammazzati e l'oscena follia del loro gesto, rimaneva esposta alla luce e allo sguardo di tutti. La visione doveva però aver ferito in profondità il cuore degli abitanti di Endlos, poiché alle porte della città si trovava ammassato un esercito smisurato, migliaia di persone il cui respiro pesante si mescolava. E fra le bardature scintillanti e le picche sollevate verso il cielo sporco di cenere, si trovava anche lei.

    Cavaliere alla difesa della propria patria.
    Se gliel'avessero detto qualche anno prima, non ci avrebbe mai creduto. Ma ora era lì, a condividere il peso di quel disastro e il desiderio di mettervi immediatamente fine. L'ennesima prova - semmai ne avesse avuto ancor bisogno - che le correnti del fato fluivano in modi ignoti anche per coloro che più di altri tentavano invano di tracciarvi una rotta.

    REI5_zps068fe61b

    Facendo scorrere lo sguardo aveva scorto alcuni volti familiari, fra i quali quelli di Lancelot e di altri guerrieri che avevano combattuto al suo fianco nel corso della precedente catastrofe. Rivedendoli si era sentita rinvigorita, poiché se in fondo erano riusciti a sopravvivere una volta - contro ogni pronostico - potevano farcela ancora, e ricacciare qualunque rifiuto diabolico fosse riemerso dalla carcassa della foresta lì da dove era venuto. Ed era questione di minuti ormai. Il segnale della carica sarebbe giunto con l'annientamento della barriera, o almeno così dicevano le voci che rimbalzavano da un reggimento all'altro, e per quell'istante Rei si sarebbe fatta trovare pronta. La spada ben stretta in pugno, e lo sguardo puntato all'orizzonte - sul fulcro della battaglia a venire.


    REISPECCHIETTO1_zpsa13a6054
    S t a t u s
    Games_REekg
    ► Energie residue
       ʟ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ ◘◘◘◘

    ► Condizioni fisiche — Perfette.
    ► Stato mentale — Tesa.

    T r a t t i

    Swift BoltAgilità +50%; riflessi +50%
    Only one way to liveResistenza a manipolazioni emotive; resistenza al dolore fisico

    E q u i p a g g i a m e n t o

    ▌Megatherion Spada corta + pistola calibro 9mm da quindici proiettili (15/15).
    ▌Resolution Fucile a pompa (7/7).
    ▌GodHand Dispositivo di potenziamento e alterazione spazio/tempo portatile.
    ▌Oracle Dispositivo ottico multifunzione.
    ▌DrinkMe Pozione di rimpicciolimento.
    ▌DataPad Computer portatile da polso.
    ▌Pillole Antianalgesici e sonniferi moderati.


    N o t e

    Mi scuso per il post striminzito, il periodo non è dei migliori e ho poco tempo a disposizione. Cercherò di rifarmi in seguito. Rei indossa una tuta da combattimento nera (senza casco) e una mantella con cappuccio grigia, nel caso qualcuno voglia descriverla. Per il resto non ho niente da segnalare, auguro una buona giocata a tutti!



     
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