[EM] Sky Swallower

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    Sono trascorse già un paio di settimane da quando l'eversore gelatinoso che risponde al nome di Zygoin è stato convocato al Bloodrunner per questioni della massima urgenza -ben più di quattordici cicli diurni che han visto il mutante modificare più volte la propria temporanea identità con lo scopo di operare secondo gli ordini impartiti dal Russo. Attività non proprio consone alle sue competenze, invero, incarichi per i quali si è trovato a stretto contatto con tre reclute, per giunta. Eppure non è questo il cruccio che ha spinto lo studioso cellulare ad imbarcarsi nell'attività che più odia al mondo -non si tratta di lamentarsi per aver dovuto svolgere mansioni facilmente delegabili ad altri. O meglio, non proprio: ciò che spinge l'ex-Simic a mobilitare il proprio se stesso di stanza a Merovish fin sulla carcassa metallica della nuova sede di Gilda è in parte l'esigenza di elargire ai Gerarchi un rapporto su quanto sta avvenendo nel Presidio Centrale (ottenuto, ovviamente, tramite back-up dal clone sul campo), in parte l'essersi deciso ad una spiacevolissima misura d'emergenza (qualcosa che, si spera, non rimpiangerà aver intrapreso) e in parte -la più preponderante delle parti- la necessità di un'approvazione formale per il suo prossimo, subdolo progetto: il Progetto Zegana.

    Cerco un Gerarca.

    Annuncia mentalmente come prima cosa, sfruttando la comodità della rete comunicativa interna all'Eversione per evitare di doversi sgolare inutilmente. Perchè sì, si è sorbito tutta l'umiliazione (ben strano e bizzarro tipo d'umiliazione -ma tant'è, con lui funziona così...) di presentarsi entro il ventre di quanto detesta -ha accettato di riconoscere la Behemoth con il suo nome, perfino- e quindi che non si creda perderà pure tempo a setacciare ponte per ponte alla ricerca di qualcuno: si è guadagnato il diritto di sfruttare Perception? E allora lo farà senza remore -nessuna preoccupazione che il comparire improvviso di una notifica mentale possa risultare fastidioso, nessun interesse circa il fatto che il canale privato si debba riservare principalmente a quelle questioni e/o occasioni che non si possono affrontare a voce. Ha vagabondato per ore ai margini dello Yuzrab, alla ricerca della piattaforma con cui effettuare il teletrasporto verso l'hangar della mole d'acciaio che ne solca i cieli. Teletrasporto: cioè, non serve nemmeno parlarne!

    Devo fare rapporto.

    Aggiunge, comunque asciutto, in attesa che qualcuno replichi assenso -non riceve risposta al primo tentativo, non la riceve neppure al secondo, perciò si sente costretto ad aggiungere qualche dettaglio per stimolare l'interesse di chi si trova all'ascolto ma lo sta -volutamente o meno- ignorando.

    Sullo stato dell'Eversione al Bloodrunner -ma non solo.

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    Da quando era diventato Comandante della Legione non stava un attimo fermo. Continuava a spostarsi dagli accampamenti alle prigioni, dall’Arena Nera ai cancelli della città, e poi di nuovo indietro. A volte doveva spingersi fino a Geisine, per visitare l’inferno fatto lager che pochi conoscevano col nome di Kerak. Leggeva i rapporti dei capitani, gestiva le truppe nei complessi carcerari, approvava i programmi d’esibizione all’Arena Nera, presenziava alle riunioni dei Comandanti, firmava condanne e amnistie. Non si pensi che queste ultime fossero la parte più facile per un carnefice come Bid’daum: il delinquente che oggi pestava i piedi alle persone sbagliate poteva diventare domani un valido elemento dell’esercito. Ogni giudizio andava pensato attentamente in una città senza legge come Merovish. Non era più facile come un tempo decidere chi doveva vivere e chi doveva morire.

    Non adesso che su di lui gravavano delle responsabilità.
    Migliaia di vite si erano rifugiate sotto i suoi artigli insanguinati.

    Ciò lo faceva sentire strano. Era stato costretto a contenere i tratti più esuberanti della sua indole per continuare ad avere rapporti al limite del civile con i Pasha e le altre eminenze del presidio. Non poteva permettersi di fare spiedini con i soldati che lo facevano incazzare, per quanto un paio di volte ci fosse andato spaventosamente vicino. Non aveva quasi più tempo da dedicare ai suoi studi sciamanici, non ora che il Meridione era in piena fase di ripresa. A volte queste limitazioni pesavano come un vuoto lancinante.

    Doveva riconoscere però che per ogni rinuncia aveva ottenuto delle gratifiche non da poco. Aveva sotto di sé migliaia di sottoposti che sfamavano le sue manie di controllo. Quando transitava per i cunicoli cittadini nessuno si permetteva di sputare in terra. Molti si facevano da parte prima ancora che fosse necessario. Alcuni - addirittura - accennavano un saluto militare. In una città di disgraziati come Merovish si trattava di un’immensa conquista. Tutta questa riconoscenza da parte della feccia era dovuta alla cura maniacale che il Monocorno dedicava al colosseo d’ossidiana: grazie a lui erano ricominciate le mattanze all’Arena Nera, senza mai un ritardo né il minimo problema organizzativo. C’erano sempre prigionieri da condannare a morte, gladiatori da far esibire e belve esotiche da far combattere.

    E a proposito di belve esotiche, proprio in quel momento stava seguendo il viaggio di una carovana che trasportava parecchie gabbie. Era la consegna mensile del Sodalizio delle Ceneri di Yasul destinata ai giochi dell’Arena. Si trovava a bordo della Behemoth, nella sala circolare del ponte di comando. Davanti alla poltroncina su cui era seduto c’era la riproduzione olografica dell’anfratto di deserto che i carovanieri stavano attraversando. Avrebbe monitorato il loro viaggio per evitare che il costoso carico di bestie fosse attaccato da qualche banda di predoni.

    Nella peggiore delle ipotesi, avrebbe fatto armare il cannone dell’aeronave.
    L’ammiraglia degli Eversori era la guardiana invisibile del deserto,
    nessun balordo dello Yuzrab doveva mai dimenticarselo.

    Il messaggio mentale di Zygoin lo raggiunse proprio in quel momento. Perché la gelatina cercava un superiore che non fosse Dimitriy? Avevano delegato a lui la maggior parte dell’ordinaria amministrazione di gilda in quelle settimane di assestamento nelle nuove posizioni di potere. Al diavolo il Biomante, doveva restare concentrato sulla mappa: al primo accenno di problemi doveva subito attivare i sistemi di puntamento, il destino del carico poteva essere deciso nel giro di pochi secondi.

    Zygoin insistette con i comunicati mentali, allegando pure le causali delle sue lagne.

    Sala olografica. Muoviti.

    Comunicò con tono seccato.

     
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    2nd report_
    Bid'daum. Ottimo. Come rendere ancor più insopportabile ogni singolo istante di questa imbarazzante procedura -come rischiare di giungere alle minacce verbali (più o meno celate, certo, ma indubbiamente presenti) prima ancora d'esporre il motivo di questa auto-convocazione. Perchè lo sa chiunque che il Castigo e il Biomante non si sopportano reciprocamente -perchè solo loro sanno, invece, quale sia il motivo di tanto astio: da una parte vi è ribrezzo e forse paura, dall'altra insofferenza e non di meno orgoglio ferito. Una questione spinosa, dunque, nulla da dire. Una convivenza forzata, sotto l'ideale di Eversione che poco alla volta comincia a conquistare anche il citoplasta. Un rapporto che -forse- prima o poi evolverà verso atteggiamenti più miti e -sia mai!- una qualche sorta di collaborazione. Forse, comunque. In futuro. Magari.

    In questo momento stiamo consolidando il nostro mercato di stupefacenti a danni della concorrenza.

    Sono due piani -due ponti- da scalare mediante un orribile ascensore -a saperlo, forse sarebbe giunto lassù volando e bussando per farsi aprire dall'esterno il portellone pressurizzato accanto alla sala olografica. L'unica nota positiva è che nel mentre, visto il soggetto cui andrà a fare rapporto (e considerata pure la stizza con cui quello gli ha già risposto), egli può operare un ennesimo back-up di sicurezza -nell'attesa trasferirà un save della propria coscienza e delle proprie memorie al nucleo mantenuto in laboratorio, di modo che quest'ultimo possa poi redistribuirlo tra tutti gli altri corpi effettori sparsi qui o là per Endlos. Ancora, sulla scia dell'evitare d'acuire quanto più possibile l'irritazione già presente nel Monocorno, l'ex-Simic ottimizza i tempi e sin da subito si scinde in tre masse distinte -metamorfosando ciascuna di quelle in un diverso prodotto, il suo primo passo sul ponte di comando lo vedrà affiancato da un apparente Dimitriy e da un elegante quanto altezzoso tritone femmina.

    Il Grumo comincia inoltre a sostenersi economicamente da solo, senza la necessità di finanziamenti esterni o furti di genere.

    E' dunque un trio quello che giunge a disturbare il Kuthiano nella sua attività di monitoraggio -un gruppo eterogeneo quanto facilmente riconducibile al medesimo inquietantissimo replicante. Ed è bizzarro che quanto dice prorompa dalla voce del suddetto tritone (non sirena!) invece che dalla consueta, inesistente bocca gelatinosa -è questo un indice che lo Zygoin autentico sia quello sotto mentite spoglie, mentre l'altro -quello con le medesime sembianze di sempre- sia semplicemente un'emanazione secondaria. La presenza di Dimitriy, poi, rende tutto ancor più inconsistente -perchè è qui e non al Bloodrunner? Perchè è venuto il Kraj a fare rapporto, in presenza del suo superiore? La risposta è terribilmente ovvia, ma soltanto se -a suo tempo- al Gerarca è stato riferito delle proficue e tutt'altro che fallimentari attività di clonaggio dell'assassino -del fatto che, da molti mesi ormai, il tecnocrate cellulare si sia speso nel riprodurre innumerevoli copie del corpo pallido di Occhidighiaccio.

    E il Bloodletter Kozlov si sta consumando per lo stress e le responsabilità che gravano su di lui.
    Sarebbe positivo, se si fosse limitato soltanto a tacere più spesso -a farsi ombroso e ligio al dovere, rigido e freddo perchè concentrato sugli incarichi disposti e sulla loro organizzazione. Sembra invece si stia chiudendo in se stesso ritornando a quello che era in passato -e, al contempo, stia perdendo presa sui suoi sottoposti: le nuove reclute agiscono di propria iniziativa, sfidando gli ordini certe non vi sarà alcuna ritorsione. In particolare, il Pit Dog chiamata Violet rifiuta il lavoro di squadra, palesando inoltre atteggiamenti egoistici e ribelli, in netto contrasto con i fondamenti e gli scopi di questa organizzazione. Temo che in assenza di provvedimenti ella istruirà su questa via pure il più recente acquisto -una ragazzina di nome Alison- soppiantando il Russo ed estendendosi come un tumore in seno all'Eversione.

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    Fu raggiunto da tre individui: Zygoin, uno strano anfibio umanoide e Dimitriy – o, per meglio dire, il corpo di quest’ultimo. L'assenza dell'anima autentica dentro a quel corpo era sufficiente a fargli capire che fosse un falso.
    Aveva già avuto occasione di ricordare al Myrmidon che con lui poteva risparmiarsi i suoi giochi di prestigio, tuttavia sembrava non capirlo. Cercava d’impressionarlo, per caso? Voleva guadagnare la superiorità numerica per compensare l’autorevolezza del Gerarca? Oppure i suoi ragionamenti seguivano degli schemi che non riusciva a cogliere, per cui presentarsi a fare rapporto con una comitiva aveva perfettamente senso?

    Accettò la bizzarria, non aveva né il tempo né la voglia di litigare ancora con il sottoposto.
    Mentre il suo sguardo restava fisso sulla proiezione olografica, porse un orecchio a ciò che l’Eversore aveva da riferire. Gli affari al Bloodrunner procedevano secondo la tabella di marcia, ma ciò che impensieriva Zygoin era la formazione di alcune falle nella struttura gerarchica. A quanto diceva, Dimitriy stava perdendo la presa sulle reclute assegnategli. Ovviamente non poteva fidarsi ciecamente di quello che gli stava raccontando: dopotutto Kozlov era un uomo valido, quella soffiata poteva essere soltanto un modo per gettare del fango sul suo operato. Sapeva bene quanto fosse facile innalzare se stessi abbassando gli altri. Forse il Myrmidon mirava a prendere il posto del suo superiore.

    Per il momento gli avrebbe dato il beneficio del dubbio. Ipotizzando che avesse soltanto il fine genuino di segnalare dei bachi nell’Eversiore, l'osservazione che poteva fare era una sola.

    « Kozlov non è l’unica autorità al Bloodrunner: sotto di lui ci sei tu. Se hai osservato questi comportamenti dannosi e sei venuto fin qui a riferirmeli, immagino che tu abbia già tentato tutto il possibile per correggerli, senza però ottenere risultati. »

    Finalmente voltò la testa verso di lui.

    « O forse mi sbaglio? »

     
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    Al contrario.

    E così il Castigo gli si rivolge blando, relegando non più di un'aria di sufficienza a chi ha fatto tanta strada per quel racconto (no, non è vero, l'ha fatta per il resto -del rapporto poco o nulla gli interessa, in verità).

    Sembro non avere alcun potere su di lei. Per quello che vale, non rispetta la mia autorità.

    Va bene, allora! Se l'altro non vuole prestargli troppa attenzione non è un problema: l'Eversione, dopotutto, è anche una sua creatura -chi è invece il Biomante per arrogarsi il diritto di contestarne la scarsa efficacia? Se poi, un giorno, i fatti dimostreranno che aveva ragione... beh, lui ve l'aveva detto. Semplice, no?

    Da quando è penetrata nel laboratorio sotterraneo conosce infatti i miei metodi e non li teme: vi si oppone anche quando questi sono volti al successo della missione, di fatto costituendo un precedente d'insubordinazione.

    Forse potrebbe infastidirlo il fatto che il Monocorno lo snobba per concentrarsi invece sullo schermo olografico della sala -con un filo di fastidio per il pesante impiego di fredda tecnologia e per la cieca fiducia nella stessa, il tritone dalle tinte pallide si ritrova ad osservare una riproduzione tridimensionale di parte del deserto sottostante.

    Se sono qui è perchè credo ella abbia bisogno di comprendere che la nostra attività non è un passatempo -un gioco da prendere alla leggera- e che i regolamenti cui ci atteniamo hanno il preciso scopo di garantirci un sistema saldo e non prono a rotture interne.

    E tra le dune fallaci e le distese di sabbia impalpabile -lungo una via invisibile, una tratta che non costeggia i territori dell'Orchidea- si snoda una qualsiasi carovana sicuramente zeppa di rifornimenti per il sottosuolo merovisho -cosa vi sia dunque di tanto interessante in quella visione non è dato di sapere, lasciando vagamente perplesso il trio di ambasciatori che tuttora vi staziona accanto (nessun interesse nell'accomodarsi sulle numerose poltrone a disposizione, nessuna volontà di prendere il the col Kuthiano).

    Se sono qui è perchè dubito ella abbia veramente compreso chi e cosa si è impegnata a perorare. E perchè, sulla scia di questo ideale, ho accolto il suggerimento di soprassedere ai contrasti che la mia Scienza ha con tutto questo.

    Non serve nemmeno che indichi quanto lo circonda, è più che ovvio si riferisca a tutto quell'ammasso di circuiti, metallo e non-vita su cui si fonda la nave. Ciò che non è ovvio, invece, è cosa gli abbia fatto cambiare radicalmente idea -da dove sia sorto quel proposito tanto assennato ed ancor più insperato.
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    Anche il Myrmidon confessò di non avere presa su questa recluta indisciplinata. Nemmeno Zygoin era riuscito laddove il Russo aveva fallito. Il Biomante non tradì nessun turbamento particolare mentre sciorinava la storia del suo fallimento come superiore. Forse non si sentiva per nulla in difetto, oppure riusciva a nascondere molto bene quanto gli bruciasse dover ammettere queste sue mancanze davanti al Gerarca. Difficile a dirsi, perché era raro che le sue fattezze mutanti tradissero un qualunque sentimento.

    Tornando al contenuto del rapporto, in sostanza Zygoin stava chiedendo un provvedimento disciplinare nei confronti di questo Pit Dog.

    « E sia, me ne occuperò personalmente. »

    Mantenne un tono composto, distogliendo per un attimo lo sguardo dalla regione di deserto che stava monitorando.

    « Farò un’ispezione a Bloodrunner. Non parlarne a nessuno: voglio che sia una sorpresa. »

    Ghignò diabolicamente, pensando a come tutti loro fossero dei bambini indisciplinati. Avevano trascorso solo qualche settimana lontani dai tre Gerarchi e avevano già perso il senso di ciò che stavano facendo. Di membri problematici - o semplicemente da rimettere in riga - ne avevano avuti anche in passato, ma adesso le potenziali schegge impazzite non sentivano su di sé il peso dei tre vertici degli Eversori. I nuovi ruoli politici rischiavano di tenere il Triumvirato troppo distante dalla realtà di gilda, ancora in pieno sviluppo.

    Ci avrebbe pensato lui a far tornare tutti nei ranghi,
    con ogni mezzo a sua disposizione.

    « C’è altro? »

    La domanda era priva della sua usuale aggressività. Non lo avrebbe mai ammesso, ma aveva apprezzato la sincerità di Zygoin. Iniziava a percepire in lui un reale interessamento all’ideale degli Eversori.

     
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    Certo.

    Un'unica affermazione per rispondere ad entrambe le richieste, un'unica parola per assentire su ambo i fronti. Certo che non dirà nulla ai suoi colleghi di stanza al Bloodrunner -certo pure che non si è fatto tutto il viaggio fin lì solamente per riferire questo (che d'accordo, il biomante si è avvicinato di molto all'Eversione fino a farla propria, ma ancora non così tanto da sprecare intere giornate senza profitto!): nel primo caso tacerà su tutto semplicemente perchè quello attuale è il suo ultimo incarico nella punta sudovest del Pentauron (ha già avvisato Dimitriy che una volta portata a termine la missione il Kraj se ne tornerà tra i cunicoli sotto le sabbie), nel secondo, invece...

    Sto poco alla volta smantellando il laboratorio che mi avete concesso nel Distretto delle Luci: poichè mi trasferirò qui sulla Behemoth esso non avrà più senso di esistere se non come mera attività di facciata, della quale, comunque, non ho possibilità d'occuparmi nel prossimo futuro. Non appena avrò ultimato gli esperimenti sui cloni del Kozlov e avrò eliminato ogni residuo della mia attività di ricerca potrete dunque destinarlo agli scopi che vi sono più consoni -se nessuno lo reclama, invece, lo popolerò nuovamente io non prima di aver completato quanto assorbe i miei sforzi nell'ultimo periodo.

    Insomma, in poche semplici parole quanto ha appena comunicato significa che Zyg lascia il Presidio Centrale per Merovish ma che al contempo lascia Merovish per la nave dello Yuzrab. Il tutto, per giunta, in nome di un misterioso progetto tanto delicato da costringerlo a focalizzare tutte le proprie attenzioni sullo stesso -tanto complesso o rischioso (o entrambi) da impedirgli di gestire più corpi come è invece solito fare.

    A tal proposito ho portato con me uno degli elementi più promettenti: è una fedele riproduzione del Russo, elaborata in ogni più minimo dettaglio e biologicamente indistinguibile dall'originale. L'unico modo che io stesso ho per riconoscerne la natura artificiosa è l'evidente assenza di una personalità ed il fatto che obbedisce unicamente alle stimolazioni motorie che gli impongo -ma questo non è un problema: sarà morto quando lo consegnerò alle autorità laputensi, perciò non potranno risalire a questo vizio di forma.

    E ha davvero detto lo consegnerò alle autorità laputensi perchè nel mentre della breve spiegazione il bracciolo della poltrona ove si trova il Gerarca vedrà comparire un piccolo frammento di carta consunto e strettamente arrotolato -un manifesto da ricercato sulla cui superficie ingiallita si stagliano i ritratti fedeli di quattro distinti individui, Kuthiano compreso.

    Ho intenzione di riscattare la taglia prevista per Dimitriy, con tutti i preziosi accessori che questo proclama garantisce al meritevole. Ma per farlo non posso permettermi errori di sorta: una sola distrazione e sfumerà l'occasione di penetrare nel Presidio Errante, motivo per cui nemmeno il diretto interessato conosce il perchè di questi miei studi, delle informazioni pazientemente raccolte negli ultimi mesi o delle istruzioni che gli ho impartito "per ordine del gerarca Bid'daum".

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    Edited by AnimeHunter - 24/2/2015, 18:51
     
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    Ascoltò i progetti di smantellamento di Zygoin, intuendo che dovesse esserci un motivo piuttosto importante per costringerlo ad abbandonare il suo laboratorio e a ripiegare sulla Behemoth, da lui mal sopportata. Forse temeva che Pasha Kalanjanus, il nuovo signore del Distretto delle Luci, potesse interferire col suo lavoro. Posò l’attenzione sul clone di Dimitriy, e sentì il sottoposto spiegare con una nonchalance disarmante quali fossero i suoi piani futuri.

    Quando realizzò quanto aveva spiegato, Bid’daum guardò il Biomante in maniera diversa. Era la prima volta in assoluto che tradiva un reale interessamento per qualcosa detto da lui. Spostò lo sguardo sul vecchio manifesto, che raffigurava i ricercati che erano sfuggiti alle autorità laputensi dopo la Guerra Civile. Tempo prima quello stesso volantino aveva condotto da lui Lazarus Lee, rendendo possibile un incontro tra due delle anime più nere che calcavano quel mondo. Curioso come gli eventi di quell’unica notte fossero stati una chiave di volta che aveva influenzato e intrecciato molti destini.

    Ciò che Zygoin aveva intenzione di fare con quel clone era tanto semplice quanto geniale.

    « Interessante. »

    Una parola che raramente si sentiva sibilare dalle fauci del Monocorno.

    « Ma come pensi di aggirare i controlli che potrebbero fare sul cadavere, o su di te? Nessuno deve poter risalire a noi. Senza contare che un ricercato apparso dal nulla solleverà qualche sospetto. »

    Sarebbe stato lecito chiedersi perché uno come Zygoin era riuscito laddove le innumerevoli guardie di frontiera locali avevano fallito. L’annuncio parlava chiaro: i quattro erano ricercati sul suolo del presidio Errante, non all’estero. Non ci avrebbe messo la mano sul fuoco, ma probabilmente solo una cattura avvenuta sul posto sarebbe stata presa in considerazione dalle autorità.

    Comunque il piano lo aveva colpito in modo notevole.
    Abbastanza da fargli sorvolare il fatto che il mutante si fosse giustificato con Kozlov
    inventandosi degli ordini a suo nome.

     
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    5th report_
    Interessante. Ottimo, è già un inizio. Un inizio promettente. Ora, però, viene la parte difficile: imporsi su Bid'daum. Cioè, far valere le proprie ragioni. Spiegargli limiti e cautele del progetto. Assistere a come reagirà ad un diniego -sensato, a totale vantaggio della Gilda, ma pur sempre un infrangere questa prima possibilità contro innumerevoli, insuperabili ostacoli. Insomma, un campo di prova per la diplomazia. Niente di meno di quel che gli serve allenare prima di mettere in pratica quanto già proposto.

    Ci ho riflettuto a lungo. La questione è spinosa perchè -per quanto mi è dato di sapere- il Presidio Errante attua ferrei controlli sia in ingresso che in uscita. Temono ulteriori problematiche e questo li spinge ad attenti protocolli d'indagine.

    E poi loro hanno la magia, gli psion, tutte queste cose fastidiosissime e -secondo la modesta incontestabile opinione del Kraj- irrispettose quanto illegali. Non sarà dunque semplice penetrare tra i cieli, lo sarà ancora meno per un Eversore che volente o nolente ha legami con Merovish. E ci va bene che nel complesso Zyg ha intenzioni non ostili, altrimenti chissà quale campanello d'allarme suonerebbe appena metterà piede sul sasso-che-vola.

    Da principio l'intero progetto richiederà parecchio tempo, nominalmente qualche ciclo lunare, poichè dovrò inserirmi nella quotidianità laputense dimodoche non sia visto come un esterno e sia perciò degno di maggiore fiducia.
    Indi, poichè altrimenti non avrei speranze di superare la dogana, il clone che consegnerò dovrà essere prodotto in loco -e per una replica perfetta, accurata in ogni dettaglio, pienamente convincente dovrò spendermi con attenzione e senza nessuna fretta. Questo, in particolare, permetterebbe anche di ovviare alla clausola che il manifesto riposta, vale a dire la necessità che i ricercati abbiano calpestato il suolo di dominio dell'Autocrate.

    Breve pausa per permettere obiezioni da parte dell'uditore -istante per riprendere pure fiato prima di lanciarsi con una postilla affatto piccina e soprattutto della massima importanza (la prima preoccupazione del Biomante, in merito).

    Prima di continuare ad illustrare i provvedimenti opportuni, comunque, gradirei approfondire questo aspetto: l'idea di catturare il Kozlov deve essere ampiamente supportata da un'adeguata recita, tale da non contraddirsi mai e di risultare credibile sotto ogni fronte d'indagine.
    A tal proposito, con l'ausilio delle Voci ho scoperto che le conoscenze del Russo si estendono ad alcuni, peculiari elementi dei bassifondi merovishi; uno su tutti il tatuatore che lo ha recentemente dotato di capacità alchemiche, inchiostrandogli la pelle secondo arabeschi che conservano una qualche sorta di arcano. Ebbene, costui si è dimostrato in grado di alterare le proprie fattezze sempre per opera delle chine di cui fa uso, illudendo i sensi e di fatto offrendomi inconsapevolmente la chiave per perpetrare l'inganno: avrò così una giustificazione al fatto che Dimitriy già si era infiltrato a Laputa sotto gli occhi ignari delle autorità. Di mio, invevce, spergiurerò d'essere riuscito a smascherarlo perchè il suo profilo biologico non combaciava con quanto emergeva alla vista, incuriosendomi dapprima e spingendomi ad ulteriori analisi -il cui risultato è stato per me tanto sorprendente quanto un'occasione perfetta per sopperire alle necessità che mi hanno spinto tra i cieli.

    E cioè?

    Prevedo infatti di sfruttare la taglia ed il prestigio che ne deriverà per richiedere l'affiliazione al Magisterium, scorporando parte delle mie ricerce -che qui a Sud non sono più riuscito a condurre efficacemente- con lo scopo di approfittare delle risorse che quella struttura mi metterebbe a disposizione. E' dai tempi del mio trasferimento a Merovish che ho dovuto abbandonare gli studi naturalistici per scarsità di occasioni e perchè mi sono concentrato su di altri ambiti, ma ora che posso gestire più cloni separatamente ho la ferma intenzione di riprendere l'indagine scientifica entro l'intero spettro delle mie capacità.

    Così, brutalmente. E forse quell'interessante del Monocorno comincerà a ridimensionarsi.
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    Il Biomante aveva già riflettuto accuratamente su come strutturare quel progetto. Mentre ascoltava la sua voce rauca che sciorinava tutta la sequenza d’azione, Bid’daum non trovò particolari punti deboli da fargli notare. Ciò che voleva fare con la ricompensa non rientrava esattamente nelle corde del Gerarca, ma capiva che Zygoin avrebbe dovuto conciliare gli ordini con le circostanze esterne. Non poteva far crollare la sua copertura subito dopo aver ottenuto la ricompensa, avviando qualche attività sospetta che un governo autoritario avrebbe potuto chiudere su due piedi. Se tutto fosse andato come preventivato, i risultati sarebbero stati comunque degni di nota: un suo uomo sarebbe stato finanziato da un presidio straniero, un altro suo sottoposto sarebbe stato liberato da una taglia e - cosa ancora più importante - considerato morto.

    Conosceva la meticolosità con cui lavorava il Myrmidon, eppure pretendeva una conferma sull’aspetto che più gli premeva.

    « Manderai là uno dei tuoi cloni, immagino. »

    A dirla tutta, nella moltitudine di replicanti creati da Zygoin, non era sicuro che restasse qualcuno che potesse essere definito “l’originale”.

    « Cos’hai pensato per cancellare le tracce che potrebbero collegare quel corpo a noi? »

    E così dicendo si stava riferendo ai ricordi, alle interconnessioni spirituali, ai tabulati dei suoi spostamenti nel deserto e perfino alla rete telepatica che legava tutti gli Eversori tra loro.

    Non doveva restare traccia della loro organizzazione.

     
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    E il Castigo non si indispone, non si arrabbia, non si altera nè si dimostra deluso. Il Castigo approva (in certa misura). Il Castigo chiede: cosa assicura che tanti anni di lavoro segretato e cauto non vengano vanificati da una singola pedina fuori posto -cosa offre il Kraj sul piatto della sicurezza, per far sì che quello stesso non diventi una mina vagante invece che una preziosa risorsa? E il Castigo ha ragione -piena ragione: se le circostanze non fossero state clementi, allora Zygoin sarebbe ancora qui a scervellarsi su come aggirare i mefitici stuoli di rovistacervella ormai stanziati ad ogni ingresso laputense -se un'avventura del tutto casuale ed indesiderata non gli avesse fornito un contatto estremamente stimolante, allora l'intero progetto Zegana se ne starebbe ancora in qualche cella di contenimento in attesa della grande rivelazione.

    Non può essere altrimenti: il progetto è delicato e le informazioni legate alla mia entità complessiva sono un rischio in ambo le direzioni. Invero, come detto l'operazione assorbirà tutta la mia attenzione perchè prevedo di stanziare molteplici mie copie (opportunamente dissimulate e a loro volte ignare del disegno cui obbediscono) in un'intricata rete di controlli e ciechi affinchè la chiave di volta -l'inconsapevole Zegana- non si areni contro un qualche ostacolo.

    Qualcuno la chiama follia, qualcun altro delirio o paranoia, altri ancora mania del controllo. Non per Zyg, ovviamente: per lui è pianificazione -estrema pianificazione, necessità di soppesare ogni singola variabile e non lasciare nulla al caso. Deriva forse dei suoi studi e della sua attività, conseguenza anzi del peculiare carattere che ha sviluppato negli anni. Non importa, comunque: ciò che rende valevole il suo minuzioso spendersi è l'altrettanto psicotico stato d'allerta che il Presidio Errante perpetua nella paura gli eventi passati tornino a sconvolgerne l'armonia e la pace -in una sorta d'ipocrisia, tipica di chi muove guerra ma teme la guerra gli si ritorca contro (e pretende anzi di permanere nella più radiosa quiete).

    Ciascuno di essi giungerà infatti con modalità e tempistiche diverse sull'isola. Ma tutti -nessuno escluso- saranno privi di ricordi e fondamentalmente vergini a riguardo della mia restante consapevolezza: sulla scia dei campi applicativi dedicati alle reti neurali (e con il contributo di un esperto in materia, cui non ho lasciato trapelare nulla circa questo progetto) ho infatti sviluppato una delicata metodica con cui asportare selettivamente e irrimediabilmente le memorie ed i processi mnemonici ad esse connessi, di fatto impedendo persino agli arcani e alle altre forme di estorsione non convenzionali di estrarre alcunchè di valevole.
    Non soltanto: se per ora questo processo è applicabile unicamente durante lo sviluppo individuale della copia (ma alcuni risultati lasciano intendere che, con il giusto lavoro dedicato, si riesca ad elaborarne una versione di pronto utilizzo e senza grossi limiti di sorta, rendendola perciò un potente strumento a posteriori per la tutela della nostra sicurezza), comunque esso risulta compatibile con i protocolli di escissione energetica -vale a dire che, non richiedendo una duratura imposizione esterna bensì solamente un tutore in divenire, essa non lascerà tracce di terzi nè soffrirà la totale assenza di ingerenze straordinarie.

    Tradotto, in parole povere, significa che ogni singolo individuo catapultato in questa missione pericolosamente borderline sarà generato da componenti maneggiati affinchè non vi sia nulla di riconducibile al Biomante stesso (e per conseguenza all'Eversione), annullando così perfino la possibilità di comunicare tramite Perception. Saranno tanti personaggi distinti, slegati tra loro e con la fonte, cresciuti in un ambiente e sotto stimoli tali per cui la contraffazione di cui sono sono ignari prodotti sia sotto ogni punto di vista e a tutti gli effetti frutto di crescita, esperienza e decisioni personali e non, piuttosto, prodotto di un addestramento minuzioso quanto attento ad ogni singolo, potenziale, passo falso. In un vocabolo: cospirazione.
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    Una rete d’inconsapevolezza.
    Zygoin voleva creare un sistema d’ingranaggi viventi, in cui il singolo pezzo sarebbe stato ignaro della sua funzione all’interno del più ampio meccanismo. Soltanto l’interazione tra tutti i componenti avrebbe portato al risultato sperato. Non sapeva se la meticolosità del Biomante sarebbe stata sufficiente a prevenire gli ostacoli che i suoi cloni avrebbero incontrato, ma nutriva un discreto ottimismo.

    « Hai il permesso di portare avanti questo piano. Informerò gli altri Gerarchi di tutto. Tu dovrai fornirci dei rapporti periodici sullo stato dell’operazione. »

    Mantenne un tono distaccato, pur conservando una sfumatura di soddisfazione.

    « Se non hai altro di cui discutere, puoi prendere congedo. »

    Gli aveva appena accordato un’autonomia su larga scala, paragonabile soltanto ai permessi che avevano concesso a Dimitriy sulla gestione delle Voci. Le aspettative nei confronti del Myrmidon sarebbero state altrettanto gravose: il successo o il fallimento della missione - a seconda delle circostanze - avrebbero influenzato pesantemente il futuro di Zygoin, e di tutta la gilda. Tutto il peso della responsabilità era percepibile nello sguardo che gli rivolse.

    « Non deludermi. »

    Tornò a concentrarsi sull’ologramma della carovana che doveva sorvegliare.
    I suoi occhi scrutavano dall’alto tante formichine inconsapevoli. Con un solo ordine poteva decretare la loro morte o la loro salvezza. I fili attaccati alle sue dita da marionettista aumentavano di giorno in giorno. Legionari, Eversori e assassini componevano la folla dei suoi fedeli adoranti. Con l’infiltrazione di Zygoin si sarebbero aperte nuove allettanti possibilità d’insediare la purezza dei cieli. Un brivido gli percorse la schiena mentre realizzava come le sue scelte potessero influenzare il destino d’intere popolazioni.

    Io… cosa sto diventando?

     
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    E per finire, approvazione. Il beneplacito del Kuthiano rendeva ogni singolo istante speso a preparare il progetto -a pensarlo nei minimi dettagli, a destinargli ogni preziosissima stilla d'attenzione (tralasciando temporaneamente altri progetti di grossa caratura, quali la realizzazione di un esercito tanto valido quanto a costo zero oppure la revisione del morbo purulento di cui ciascun membro degno di nota era dotato)- un istante ben speso. Di più, significava che le diffide, i dubbi, i sospetti sulla sua lealtà e su quanto potesse il Biomante servire alla causa dell'Eversione si sarebbero ridimensionate alla luce di questa decisiva proposta: non che pretendesse cieca fiducia -quella mai, in un'organizzazione che della congiura e dell'equivoco fa il proprio mestiere- però una solida base di considerazione o simile, valevole importanza ne avrebbero permesso un procedere futuro assai meno zeppo di controlli o assillato di incarichi tangibilmente destinati al prosperare delle attività di Gilda. Si stava sempre più guadagnato il titolo concessogli tempo addietro -e lo stava facendo nell'ottica di espandere il dominio dell'Occhio verso vette altrimenti irraggiungibili.

    Non sarà semplice ma troverò il modo.
    Per il resto non ho altro da aggiungere: il lavoro è molto ma è già cominciato -e avvertirò tempestivamente quando esso diverrà del tutto operativo.

    Poche parole per congedarsi, poche parole su cui scommettere tutto. Poche parole che diverranno nessuna parola, quando gli esemplari cui era affidata la conversazione (quella Zegana e quel Dimitriy da esposizione) spariranno dal mondo senza lasciare traccia del loro passaggio. Perchè i citoplasti sono in grado di digerire quasi ogni cosa. Persino se stessi. Persino la verità.
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