Oltre lo Stige di Acciaio e Cemento II

Drusilia; Stanfa; Jester; Majin

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    « Oh, non deve aggiungere niente. Molti "Re" sognano di avere amici. Di solito sono i Re più amati. Poi il sogno ha fine, e la verità del destino delle guide di popoli è sempre lo stesso: »

    Mentre la ragazzina parlava, il sopracciglio della Dama del Vento s'inarcava per il dissenso. Aveva già sentito parecchie voci che l'avevano ammonita riguardo il ricoprire cariche di prestigio; creavano un distacco quasi naturale, quasi mai dipendente dal volere di chi si trovava coinvolto. Lei stessa l'aveva percepito quando, una volta ottenuto il potere, molte fra le nuove reclute avevano smesso di vedere in lei una compagna d'arme, piuttosto un capo da cui nascondersi, a cui mentire nel tentativo di truffarla, o addirittura un tiranno da odiare "perchè si", senza ragioni che avessero una parvenza di senso logico.
    Poco importava se scendeva in guerra al loro fianco, rischiava la pelle tanto quanto loro in missioni assurde, li proteggeva ogni volta che poteva, guardando loro le spalle ed insegnando loro a crescere -con le buone e, se necessario, anche con le cattive- come un buon Maestro avrebbe sempre dovuto fare. Lei era comunque considerata l'Alfiere, non più Drusilia.
    Ciò nonostante, sebbene lo stringere legami sinceri fosse diventato estremamente più complicato dalla sua nomina ad Autocrate, Drusilia non l'aveva mai percepito come una missione impossibile. Per questo, sentire altri darla per "spacciata" le generava un senso di fastidio non indifferente.

    Un divisore di vetro scuro separò la cabina del conducente dal salottino, e da quel momento la voce dell'artista iniziò a giungere da autoparlanti sparsi ai quattro angoli della stanza. Dopodichè la limousine iniziò a prendere velocità.

    « I dedali del futuro vi desiderano soli, Drusilia-sama! ♥ La Rondine Migratoria è come voi, come anche il nobile Nue. Siete destinati alla solitudine così come siete destinati alla grandezza, ed è questo che rende così splendente la vostra anima! ♥ »

    Molta velocità.
    Troppa velocità.

    -Quell'umana è pazza- commentò Yunichi, aggrappato ai sedili con gli artigli che gli uscivano dalle mani affusolate. I tratti del volto si erano improvvisamente induriti, come se i muscoli facciali avessero deciso di assumere un'altra forma; visto in quel frangente sembrava molto simile ad un serpente, denti compresi -L'avranno assoldata per ucciderci!
    -Penso che sia una loro usanza- commentò invece Drusilia, anche lei aggrappata dove le era possibile -Loro sono tutti... così.
    E non scherzava: dopo aver partecipato all'ultima Battle degli Abusivi era giunta alla consapevolezza che quegli atteggiamenti non fossero ostilità nei loro confronti ma, più semplicemente, usi e costumi estremamente diversi da quelli del Presidio Errante. Meno logici e, a tratti, addirittura disumani. Almeno dal suo personalissimo punto di vista.

    « Io lo so, mio dolce Alfiere. La vostra Nui sa che siete degna di questo ruolo più di chiunque altro ♥ Ma non posso esimermi da richiederle una prova, perché è necessario. E' un obbligo cui non potete sottrarvi ♥ »

    E, come previsto, la situazione non degenerò solo per gli occupanti dell'abitacolo ma anche per gli Storm Riders stessi. Per colpa di quella "prova", infatti, Nui aveva appena messo a repentaglio la vita di alcuni di loro -già decimati come popolazione nell'ultimo decennio, per motivi vari ed eventuali- fregandosene della possibilità che, in caso di fallimento, una già delicata missione diplomatica si sarebbe conclusa con una strage.

    -USCITE IMMEDIATAMENTE DA QUESTO MEZZO!

    Avrebbe urlato il Gran Maestro, e dal tono della voce era abbastanza evidente che non le sarebbe importato del "come". Bastava uscire e -possibilmente- non morire, considerando l'alta velocità.

    -Tutti quanti- avrebbe precisato, lanciando un'occhiata fulminante a Junichi, già in procinto di mostrare rimostranze -Dopo che sarete in salvo, potrete tentare di fermare la limousine.

    A quel punto non avrebbe speso altro tempo in chiacchiere. Chiudendo gli occhi e concentrandosi sulla vettura, avrebbe fatto in modo che la presa dell'aria circostante si facesse sempre più densa, così da rallentare di molto la velocità. A quel punto, come se non fosse stata pienamente sicura del risultato, si concesse ancora un ulteriore sforzo, così da evitare anche il più infimo dei problemi diplomatici possibili.
    Non si sarebbe perdonata un altro fallimento.
    Non dopo dieci anni.


    Energia: 110-10-20= 80%
    Altro: ho usato il consumo medio per la "caduta morbida" perchè ho considerato auto + passeggeri come oggetti da rallentare. Dalla tecnica, dopo "caduta morbida" la macchina dovrebbe raggiungere un pò più di 110 km/h (220/2). Infine sparo la tecnica di Attrito a consumo alto, un turno soltanto (quindi da non distribuire sui 2 turni).

    Caduta Morbida »
    E' la prima tecnica utile agli associati di una gilda che passa buona parte delle sue missioni per aria (e se non lo fa, è sempre qualcosa che può tornare estremamente utile). Permette infatti di cadere con una velocità inferiore a quella reale, più precisamente dimezzata, al fine di non provocare danni alla persona. La tecnica può essere usata su una o più soggetti, ed il consumo aumenta a seconda del loro numero..
    Tipologia: difesa, supporto.
    Consumo: variabile.

    Aumento Prolungato dell'Attrito »
    Drusilia aumenta l'attrito che circonda gli avversari, rallentandone fortemente o addirittura o impedendone i movimenti a seconda della forza da loro posseduta. La tecnica ricopre un'area variabile a seconda del consumo speso e dura al massimo 2 turni.
    Tipologia: attacco, supporto.
    Consumo: variabile Alto.
     
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    Il cuore di Jester sobbalzò in gola mentre un misto d’orrore e stupore le invase la mente nel realizzare che stretta nella sua mano c’era un’orbita umana d’un intenso color zaffiro. Mentre la Strega della Luna si rigirava tra le dita affusolate quella morbida palla con macabra ammirazione notò quanto essa tanto ricordava le iride della Dama Azzurra e si chiese se non potesse essere un regalo per Khaty che i suoi globi li aveva persi ormai da tempo. Con un sorrisetto la fanciulla si chiese se forse quel pensierino le avrebbe fatto acquisire un occhio di riguardo.
    Purtroppo per la Circense quel piano dovette sfumare con la stessa velocità con cui la macchina iniziò la sua corsa. In pochi attimi i passeggeri si ritrovarono a doversi tenere con le unghie ai divanetti per non ruzzolare come tanti sacchi di patate per il veicolo. Tuttavia Jester non ebbe la stessa ondata di panico che percorse il gruppo e, con la sua solita agilità felina, riuscì ad alzarsi con mentre la gravita la portava a piroettare con la schiena contro un sedile che attutì in parte lo scontro. Questo però riuscì a regalarle un sorriso solo per un attimo poiché con sdegno terrificato la Strega constatò in che il suo regalo si era appena spiaccicato sul rivestimento in pelle creando un pasticcio molle.

    -USCITE IMMEDIATAMENTE DA QUESTO MEZZO!-
    L’ordine urlato della Dama del Vento riscosse il Guitto dal suo malcontento.

    -Tutti quanti-
    Aggiunse Drusilia in preda ad una crisi isterica.

    -Dopo che sarete in salvo, potrete tentare di fermare la limousine.

    Senza pensarci due volte la Lam assestò un pugno del tutto degnò della sua classe Nen d’irrobustimento facendo così volar via parte del tettuccio della vettura. Poi, con velocità e movimenti degni di un’acrobata, la Strega si tuffò fuori dal veicolo che era visibilmente rallentato nel frattempo. Una volta fuori solo qualche sbucciatura contrassegnava la pelle della Circense che, per ubbidire all’ordine impartito dalla sua superiore, aveva lanciato un campanello da cui era fuoriuscita una particolare ragnatela Nen pronta a bloccare l’auto in corsa. L’unica cosa che Jester si augurava era quella che i suoi compagni non fossero ancora all’interno della limousine. In quel caso l’elettricità emanata dalla trappola avrebbe toccato anche loro e, pur non essendo essa mortale, non era certamente piacevole.

    Energia: 110%-20%-10%=80%
    Stato mentale: terrificato-affascinato
    Stato fisico: sbucciature

    Riassunto:
    Spacco il tettuccio del veicolo con Armageddon (alto), salto fuori con la mia super velocità/agilità e lancio un campanello trappola (medio) per fermare il veicolo spalmando quest'attiva su un turno. Effetto collaterale la ragnatela che blocca l'auto frigge chiunque entro il suo raggio d'azione.

    PASSIVE:
    10%+ energia
    Immortalità
    50% velocità
    50% Agilità
    Aura d'orrore
    Immunità ai veleni
    Avvertimenti vs attacchi psionici
    Avvertimenti vs attacchi illusori
    Capacità di camminare su tutte le superfici
    Aus. 30m movimento

    EQUIPAGGIAMENTO
    10 carte lame

    ATTIVE:

    - Armageddon -
    Essendo Jester della classe Selvaggia può beneficiare della forza animale e utilizzare il Potenziamento. Ciò consiste nel concentrare una grande quantità di potere in un punto preciso del corpo, cosicché sia in grado di dare pugni/calci/testate. (Consumo Variabile)
    20%

    - La Ragnatela che Lamentela -
    La ragnatela che lamentela: Jester lancia un campanello riempiendolo di Nen e questo al contatto col suolo si trasforma in una ragnatela. Essa sarà pronta ad intrappolare chiunque si trovi nel suo raggio d'azione _ovvero 5 metri_ e a donare al fortunato simpatiche scosse elettriche. Durata massima 2 turni. (Consumo Medio)
    La spalmo in un solo turno
     
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  3. _MajinZ_
     
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    Rhaziel l'aveva capito fin da subito che qualcosa non andava. Prima di tutto quella ragazzina era troppo esagitata per i suoi gusti, ma finché la cosa si fosse fermata li non ci sarebbero stati problemi... purtroppo però quel comportamento aveva qualcosa di strano e in breve i sospetti del Cacciatore divennero realtà, soprattutto quando un vetro scuro andò a dividere la zona del guidatore da quella dei passeggeri. Un istante dopo l'auto schizzò a tutta velocità in avanti, schiacciando gli ospiti ai sedili di pelle. Il guercio si aggrappò con forza ai braccioli, quella pazza si era lanciata in una corsa folle che non poteva finire bene. Quella tizia stava cercando di ammazzarli tutti, proprio come aveva appena fatto... a giudicare da quell'occhio.
    In breve l'intero gruppo si rese conto della situazione, istintivamente Rhaziel provò ad aprire la portiera e scoprì che questa era irrimediabilmente chiusa. Poi arrivò l'ordine perentorio di Drusilia, lui la guardò e strinse i denti: non potevano fare altro che ascoltarla. E dovevano avere fiducia in lei, così il mercenario si prodigò per aprire un passaggio. Mise mano al Blaster e lo avvicinò alla portiera a lui più vicina e lo posizionò a pochi centimetri da essa.

    Occhio alla testa.

    Ringhiò prima di fare fuoco, una luce azzurra invase la cabina e in seguitò all'esplosione che ne seguì, la portiera era ormai svanita. Ora bisognava uscire e per quanto l'auto avesse ormai rallentato, era comunque un rischio saltare fuori senza protezioni, così il Cacciatore ripose l'arma e lasciò che l'alchimia si svegliasse, dando alla spallina in metallo la forma di uno scudo... e subito dopo l'uomo saltò giù dall'auto in corsa. Avrebbe cercato di impattare con il metallo, così da proteggersi prima di rotolare assecondando il moto che ormai aveva preso. Solo in quel momento si rese conto che l'auto non solo era lanciata contro un muro... ma anche verso un gruppo di bambini. Imprecò.

    Quella troia.

    Ignorando la ferita sanguinante alla testa, il Cacciatore afferrò Rebecca, il suo fidato Sniper e prese la mira... sparò due proiettili, diretti entrambi alle ruote di uno stesso lato, con l'intento di farla sbandare per evitare i bambini e provare a fermarla... ma il resto era tutto nelle mani dei suoi colleghi. E mentre la pioggia oleosa lavava via il sangue che colava sul volto del mercenario, lui osservò con il suo unico occhio la scena... sperando con tutto se stesso di vedere Drusilia uscire tutta intera da quell'auto. Non si sarebbe mai perdonato il contrario.



    CITAZIONE
    Rhaziel

    Stato fisico: Ok.
    Stato mentale: Nervoso
    Energia: 70%

    Passive: Eterna giovinezza, visione termica
    Equipaggiamento: Spada lunga, Revolver, Blaster, Sniper

    Tecniche utilizzate:
    Proiettili Vitali_
    Sfruttando la particolare sintonia tra la Batteria e il Blaster, Rhaziel riesce a rendere l'arma molto più versatile e potente, sostituendo alla normale carica del fucile al plasma, la sua stessa energia "inesauribile" che pulsa all'interno del suo corpo. Così, concentrando un quantitavi variabile di carica energetica, il Cacciatore riesce a sparare dei proiettili che possono causare un'esplosione una volta giunti a contatto con il bersaglio, così da sfruttare il fucile anche quando la carica normale dell'arma è esaurita.
    [Consumo Variabile: Alto]

    Scudo Mutevole_
    La Batteria presente nel corpo di Rhaziel non fornisce supporto solo alle sue armi, ma anche alle sue capacità difensive. Infatti, spendendo una parte della propria energia vitale, si può rendere rossastro il guanto d'arma, il quale da quel momento riuscirà a respingere attacchi magici di media entità, semplicemente imponendo il palmo della mano nella direzione dell'attacco.
    Inoltre i tatuaggi che percorrono quello stesso arto non sono delle semplici decorazioni, si tratta infatti di simboli alchemici che una volta attivati, si muovono ed entrano in contatto con il metallo cambiandone la struttura e mutando la protezione in un vero e proprio scudo avente una resistenza variabile, in grado di sopportare attacchi fisici di varia potenza a seconda delle energie impiegate. Esso ha un diametro di circa un metro e può rivelarsi utile in diverse situazioni, non solo nel corpo a corpo.
    [Consumo Variabile: Medio]
     
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    C'erano almeno centoventi ragazzi che transitavano la via che conduce al mastodontico stadio, sede di Genesis. Solo una manciata di loro erano veri e propri Storm Riders, ed erano ancora meno quelli che calzavano le Air Treck. Ridevano e scherzavano, esausti per il lungo viaggio ma felici per quei giorni solenni, l'approssimarsi della Messa dei Diluvi e la settimana di feste che attendevano dietro l'angolo. Erano ragazzi del Pentauron, fra i pochi che erano ancora disposti ad affrontare il lungo viaggio dalle loro case verso Klemvor, fra mille difficoltà. Nessuno di loro fece troppo caso all'auto che correva a forte velocità, era molto distante e non c'era niente di assurdo, dal loro punto di vista, in qualcuno che manda a tavoletta un'auto di lusso: entrambe le cose erano comuni, in quell'Isola Che Non C'è chiamata Klemvor. Qualcuno iniziò a capire che qualcosa non andava solo quando l'auto sbandò, e qualcuno fece saltare il tettuccio per uscirne. Lì tutti gli occhi puntarono sulla vettura, ma senza capire. Nessuno di loro poteva prevedere quanto sarebbe avvenuto di lì a poco.
    Infine ci furono gli spari. Le ruote della fiancata destra esplosero con un boato tremendo come quello di due colpi di cannone, e la limousine si inclinò su di un lato, scintille furiose che fuoriuscivano dai cerchioni. A quel punto la macchina era vicina. Troppo vicina. Esplose il panico ma era tardi.
    L'auto, che ancora conteneva Drusilia e Augustus, letteralmente volò in aria, roteò su se stessa ed irruppe fra la folla come un proiettile impazzito, travolse i corpi di decine di persone ne scagliò in aria le membra, fra le urla di terrore dei presenti e schizzi di sangue alti come fontane.

    « Non credo che possano mai esserci state in tutta l'esistenza morti violente che siano indegne, cadaveri prodotti da guerre e rivolte che sappiano restare silenti, le cui grida di agonia restino inascoltate come il suono di un albero che crolla al suolo in una foresta disabitata perfino dagli animali che popolano il cielo. »

    Cattura3_1

    « Ogni grida è parte della melodia, ogni morto è una traccia sul meraviglioso spartito musicale della Storia, il sangue inchiostro per le matite dei Grandi. Queste sono le note del Destino, vi chiedo di prestarvi orecchio. Non lasciatevi sfuggire nemmeno un singolo lamento, o così tante morti saranno vane e dovrete rendere conto di un simile peccato di fronte al Dio perfetto che vive in questi luoghi. ♥ »
    L'auto aveva terminato la sua corsa solo molto più in là, distante centocinquanta metri da dove Jester e Rhaziel erano riusciti a saltare. Aveva lasciato dietro di se una scia scarlatta di corpi maciullati e grida disperate che invocavano aiuto, mentre gli spettatori attoniti erano congelati sul posto incapaci di realizzare come i loro compagni che fino a pochi attimi prima ridevano al loro fianco, ora erano trasformati in grumi di carne insanguinata, schizzi di rosso sull'asfalto e pozze di liquami che andavano rapidamente formandosi fra le pieghe delle strade. Di Drusilia ed Augustus nessuna traccia, le ruote della limousine cessarono di muoversi ma dei due nessun segno, erano ancora là dentro. Forse erano morti, di certo nessuno esce illeso da un simile incidente. La vettura era capovolta, come un manzo sgozzato dal macellaio ed appeso a testa in giù su di un letto di cadaveri. Nui Harime passeggiava sotto la pioggia battente, l'ombrellino rosa tenue che roteava nelle sue mani guantate anch'esse di rosa, un sorriso estasiato dipinto sul volto dai lineamenti da bambolina di porcellana, e l'unico occhio azzurro intenso che brillava di una luce al tempo stesso folle e lucida, colmo di gioia estatica per quel momento in cui letteralmente stava scrivendo la storia di un popolo e di un presidio.
    « Adesso vi prego di non esitare e non seguitare oltre in quest'attesa: l'eccelso Alfiere potrebbe essere ancora vivo, o forse no ♥ in ogni caso, in questo momento la cosa migliore che potete fare è cercare di sopravvivere a me. »

    Tese una mano, e filamenti brillarono sotto il riflesso dell'acqua piovana. A quel movimento tutti i sottili filamenti distesi nell'area vibrarono appena come la tela di un ragno scossa dal movimento del suo creatore, e con orrore i due LAM poterono constatare di come quella rete fosse estesa tutt'attorno a loro, un intricato reticolo di letali fili argentati taglienti come rasoi. Nui piroettò su se stessa, distese le mani ed i filamenti, simili a corde di pianoforte, si intrecciarono fra loro dando vita a complesse reti tanto fitta da poter ridurre un essere umano a cubetti del diametro di una moneta. Il che era il destino della circense e del mercenario se non si sarebbero affrettati a difendersi, senza dimenticare la necessità pressante di trarre in salvo il loro Alfiere, che per quanto ne potevano sapere poteva anche essere prossima a morire dissanguata o asfissiata, sepolta sotto strati di lamiere nella carcassa della limousine...

    .Oltre lo Stige di Acciaio e Cemento ~L'automobile si ribalta, piegandosi sulle ruote esplose per il proiettile di Rhaziel e poi schizzando in aria come una pallina da flipper a causa dell'elevatissima velocità, per poi schiantarsi fra la folla di ragazzi sul fondo del viale, prevedibilmente compiendo un'autentica strage. Il numero di morti è imprecisato, e per quanto ne sapete potrebbe comprendere anche Augustus e Drusilia, ancora all'interno dell'auto. Non vi è dato sapere la condizione attuale dell'alfiere e del numerologo, i prossimi post sono di _MajinZ_ e Jester e ulteriori informazioni verranno fornite solo quando sarà il turno dei diretti interessati.
    Frattempo Rhaziel e Jester devono far fronte a Nui, e sopravvivere alla sua aggressione. La Storm Riders manovra abilmente torme di fili taglienti come rasoi, e li scaglia in reticolati contro il mercenario e la giullare. Si tratta di due distinti attacchi ad area di Consumo Alto che giungono su tutti e quattro i lati e dall'alto, il cui livello è quindi dimezzato a Medio per la natura
    aoe della tecnica. Se l'attacco va a segno infligge danni medi da taglio su tutto il corpo ed intrappola, legando come salami sanguinanti le vittime, che ovviamente per la natura tagliente dei fili non possono tentare di liberarsi con la mera forza bruta giacché finirebbero con l'uccidersi.
     
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    Il cuore della Selvatica si fermò e i suoi piedi cominciarono a correre quando l'auto sterzò di lato ed andò a cappottarsi per poi travolgere un gruppo di persone. Cercando di riconquistare la calma il Giullare si chiese come mai la sua tela di Nen non avesse fermato la limousine, in teoria dei rami avrebbero dovuto incatenarla al suolo ed invece...

    « Non credo che possano mai esserci state in tutta l'esistenza morti violente che siano indegne, cadaveri prodotti da guerre e rivolte che sappiano restare silenti, le cui grida di agonia restino inascoltate come il suono di un albero che crolla al suolo in una foresta disabitata perfino dagli animali che popolano il cielo. »
    Una voce argentina si udì tra lo scrosciare della pioggia.

    « Ogni grida è parte della melodia, ogni morto è una traccia sul meraviglioso spartito musicale della Storia, il sangue inchiostro per le matite dei Grandi. Queste sono le note del Destino, vi chiedo di prestarvi orecchio. Non lasciatevi sfuggire nemmeno un singolo lamento, o così tante morti saranno vane e dovrete rendere conto di un simile peccato di fronte al Dio perfetto che vive in questi luoghi. ♥ »

    La corsa della Strega fu arrestata alla vista della ragazza bionda che si era messa tra lei e la macchina distante ancora più di un centinaio di metri. Con un ringhio il Giullare si guardò attorno fino a incontrare lo sguardo di Rhaziel, a quel punto fece al compagno dei gesti dal significato chiaro. Punto l'indice verso la giovane e poi su sé stessa, poi indicò il Mercenario e la macchina.

    « Adesso vi prego di non esitare e non seguitare oltre in quest'attesa: l'eccelso Alfiere potrebbe essere ancora vivo, o forse no ♥ in ogni caso, in questo momento la cosa migliore che potete fare è cercare di sopravvivere a me. »

    La biondina continuava a chiocciare quelle che alla Hunter parvero delle assurdità per poi muovere con grazia una mano guantata libera dal ridicolo ombrellino rosa. A quel gesto una tela di ragno molto simile all'En della Selvatica iniziò a sferzare l'aria circostante dirigendosi sui LAM. Senza pensarci un attimo Jester fece leva sulle gambe e spiccò un balzo che le avrebbe permesso di evitare l'attacco. Tuttavia ,ancor prima che la sua ascesa iniziasse a declinare, il Giullare lanciò in rapida sequenza delle carte. Quattro di queste miravano all'ombrello con lo scopo di bucare la zucca vuota di quella che, in cuor suo, la Strega aveva etichettato come sciacquetta e il restante era rivolto ad un arto diverso.

    Se tutto fosse andato come previsto la Hunter sarebbe atterrata in posizione da gatta il più vicino possibile all'avversaria e ciò le avrebbe consentito di attirare l'attenzione su di sé permettendo a Rhaziel di soccorrere l'Alfiere e il capo della squadra rossa. A quel punto una risata carica di rabbia sarebbe nata nella Strega dilagando nell'aria assieme alla sua aura d'orrore, si stava forse per aprire un duello tra folli?

    Energia: 80%-10%-20%=50%

    Equipaggiamento

    - Col Mazzo ti Ammazzo - Il "mazzo" è costituito da 10 carte: Asso di cuori, A.fiori, A.quadri, A.picche, Jolly, Regina di cuori, Re di cuori, 9 di quadri, 5 di cuori, e _la sua preferita_ 2 di picche.
    Non sono adatte per il gioco d'azzardo ma ogni volta che le usa Jester scommette la vita. Quindi preparatevi a diventare un bersaglio o/ed essere tagliuzzati dalle lame più simpatiche che si possano trovare su Endlos.
    Le carte da Poker sono... <<un classico, sempre apprezzato, sempre amato da chi come loro seguiva la via della follia circense.>> Cit.S



    Passive

    - Terrore nell'Orrore -Aura d'orrore


    -Intrusioni e Selezioni- Avviso tecniche illusorie o psion

    -Bella addormentata- Difesa contro il veleno.

    - Jester's Art - power-up di agilità e velocità del 50%.


    -L'anima mia danno tutti lo sanno- aus. movimento (30 metri).

    -Tela di Nen- camminare su qualsiasi superficie (liquida e verticale)

    ATTIVE

    - Mi ribalto con un Salto -
    Per schivare gli attacchi fisici (calci, pugni, colpi di spada, frecce, proiettili etc...) Jester può fare salti con capriola di metri. (Consumo Variabile) 10%

    -Una Carta non si Scarta -
    La mezza Selvatica lancia le sue carte-lame con una tale forza da poter non solo lacerare la pelle ma spaccare anche quale ossicino... 4 colpi a consumo basso, 6 colpi a consumo medio, 8 colpi a consumo alto, 10 colpi a consumo critico. (Consumo Variabile) 20%
     
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  6. _MajinZ_
     
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    Il tempo sembrò rallentare mentre l'auto continuava la sua corsa: avevano provato a fermarla in ogni modo, ma alla fine non ci erano riusciti. I proiettili raggiunsero le ruote, ma forse a causa dell'altissima velocità ottennero l'effetto contrario... invece di rallentare l'auto la catapultarono in alto, lanciandola dritta addosso al gruppo di ragazzini che si trovavano nel posto sbagliato nel momento più sbagliato. Come un proiettile impazzito il veicolo falciò un numero incalcolabile di corpi, lasciando un fiume di sangue al suo passaggio. La sua corsa si fermò poco più in la, lasciando solo le urla dei pochi sopravvissuti a riempire l'aria: era stato un massacro.
    Rhaziel era rimasto paralizzato, ci mise un po' a riprendersi, anche dall'alto della sua grande esperienza. Aveva assistito a tanti incidenti in vita sua, ma il suo occhio non aveva mai visto nulla di simile. In ogni caso il cervello si riaccese nuovamente, iniziò a formulare pensieri e a rendersi conto della situazione. I morti erano ovunque, di molti corpi non restavano altro che grumi sanguinolenti e bisognava aiutare i pochi vivi... ma non potevano aiutare tutti. Dovevano scegliere e il Cacciatore, a malincuore, aveva già preso la sua decisione. Se bisognava salvare una persona, l'unica che al momento poteva fare qualcosa era Drusilia... sempre che fosse ancora viva.
    Guardò Jester, annuì, aveva capito. Prima però vi era un altro problema, ovvero i fili che erano spuntati dal nulla e che circondavano i due sopravvissuti. Rhaziel attese fino all'ultimo momento, poi attivò nuovamente il suo scudo, nascondendosi dietro di esso per non finire affettato... resistendo il tanto che bastava, per poi scivolare sotto il reticolo e lanciarsi in una corsa sfrenata verso i rottami dell'auto. I tagli presenti sul suo corpo non l'avrebbero rallentato, non poteva fermarsi. Una volta giunto vicino all'auto, se ci fosse riuscito, avrebbe sfruttato la sua spada per aprirsi un varco tra le lamiere, sfruttando il taglio energetico unito alla visione termica per creare un passaggio e aiutare l'Alfiere: non si sarebbe mai perdonato il fallimento, doveva salvarla a ogni costo.



    CITAZIONE
    Rhaziel

    Stato fisico: Ok, varie ferite su braccia e petto a causa dei fili.
    Stato mentale: Nervoso
    Energia: 50%

    Passive: Eterna giovinezza, visione termica
    Equipaggiamento: Spada lunga, Revolver, Blaster, Sniper

    Tecniche utilizzate:
    Scudo Mutevole_
    La Batteria presente nel corpo di Rhaziel non fornisce supporto solo alle sue armi, ma anche alle sue capacità difensive. Infatti, spendendo una parte della propria energia vitale, si può rendere rossastro il guanto d'arma, il quale da quel momento riuscirà a respingere attacchi magici di media entità, semplicemente imponendo il palmo della mano nella direzione dell'attacco.
    Inoltre i tatuaggi che percorrono quello stesso arto non sono delle semplici decorazioni, si tratta infatti di simboli alchemici che una volta attivati, si muovono ed entrano in contatto con il metallo cambiandone la struttura e mutando la protezione in un vero e proprio scudo avente una resistenza variabile, in grado di sopportare attacchi fisici di varia potenza a seconda delle energie impiegate. Esso ha un diametro di circa un metro e può rivelarsi utile in diverse situazioni, non solo nel corpo a corpo.
    [Consumo Variabile: Medio]

    Lama Energetica_
    Sacrificando una parte della propria energia, è possibile avvolgere il filo della lama di una tenue luce azzurrognola che ne potenzia enormemente la capacità di taglio, rendendo la spada capace di affondare con facilità in altre armi non protette adeguatamente, come quelle dei tizi a cui Rhaziel da la caccia. Non ci va mai delicato quel ragazzo, è proprio un cattivone.
    [Consumo Medio]
     
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    « Aaaaah! Come temevo! Non andate bene, non andate bene affatto! ♥ »
    Derpò sul posto, le piccole ruote delle Air Treck che stridevano contro l'asfalto lasciando solchi brevi e profondi mentre Jester le scagliava contro le carte da gioco incantate. Nui Harime si chinò, rimosse qualcosa di piccolo dal lato degli stivaletti e terminò la sua frase con un largo e gioioso sorriso omicida dipinto in volto, eccitata dall'istinto assassino proiettato dalla Hunter, e rapidi volteggi accompagnati dallo stridere di una lama.

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    « Non esiste un universo in cui scimmiette nude come voi hanno il diritto di insozzare con la propria presenza l'aura gloriosa di coloro che sono destinati a forgiare il destino del mondo ♥ »
    Le armi di Jester ricaddero alle spalle dell'artista, tranciate a metà, spezzate e inerti, incapaci di raggiungere il bersaglio e ferire il loro bersaglio: troppo frontali, troppo poco. Attacchi del genere possono avere ragione di persone normali, possono spazzare via moscerini e forse anche certi grossi mosconi che popolano il semipiano. Ma Nui Harime è qualcosa di assai diverso da un insetto: è un mostro. Un'eccentrica, letale, rumorosa, mortale entità in forma umana la cui mente potrebbe far rabbrividire il diavolo in persona. E probabilmente era troppo tardi per capire quanto la stavano sottovalutando.
    Lei, dal canto suo, fu prodiga di spiegazioni al momento in cui restituì il braccio mozzato di Jester alla legittima proprietaria.

    « Credo che vi ucciderò tutti. »
    Un fiotto di sangue emerse violento dall'arteria recisa della giullare, lì dove i sottili cavi di Nui le avevano tranciato carni ed ossa in un taglio talmente netto e preciso che la saltimbanco non aveva neanche sospettato la perdita. La giovanissima Storm Riders aveva adoperato i suoi fili per appropriarsi del moncone reciso nel momento in cui era caduto a terra, e poi con un gesto indifferente l'aveva ributtato a Jester liquidandola con un sorriso, mera ostentazione di superiorità. Adesso si rivolgeva a Rhaziel, che era corso verso i rottami della limousine scavandone le lamiere imbrattate di sangue con la spada. Aveva guadagnato distanza da Nui, e per questo aveva avuto l'audacia di darle le spalle per riversare tutta la sua attenzione al disperato tentativo di proteggere il suo alfiere. Anche quello era stato un grosso, grosso errore. Nui piroettò sul posto con la grazia di una ballerina, distese le braccia come nella più alta disciplina del pattinaggio artistico su ghiaccio, ed il mercenario ebbe a malapena la possibilità di intravedere lo sfavillare di un cavo metallico sottile come filo da sarta che si chiudeva sul suo collo.
    « Inizialmente mi odierà... ♥ »
    Disse Nui con il sospiro di un'innamorata.
    « ... Ma poi mi amerà. »
    Tirò con forza i cavi e proseguì nel terzo atto di quel rondò sanguinario di violenza e morte.


    .Oltre lo Stige di Acciaio e Cemento ~Jester: Difesa errata, poiché come specificato nel mio post precedente i cavi giungono da ogni direzione, compreso dall'alto (cito testualmente quanto riportato nello specchietto riassuntivo: "Si tratta di due distinti attacchi ad area di Consumo Alto che giungono su tutti e quattro i lati e dall'alto"). Di fatto, in linea di massima, attuare una schivata su attacchi ad area è un errore abbastanza grave, che in questa specifica situazione punisco con la perdita di un arto, ovvero il braccio sinistro, quantificato nell'equivalente di un danno Critico con ovvia perdita di sangue annessa. Di seguito, Nui si protegge dal tuo attacco con una difesa fisica attuata tramite una sorta di spada che apparentemente di normale sembra avere ben poco, quindi dopo averti restituito l'arto mozzato si dedica al tuo compare giudicandoti inabile ad essere ancora una minaccia.

    Rhaziel: Raggiungi con successo i rottami della limousine. Grazie al tuo auspex visivo individui gli occupanti e due su tre sembrano muoversi. Il terzo, Augustus, è apparentemente immobile. Il famiglio di Drusilia è schiacciato al suolo con le mani sul volto, Drusilia stessa invece è ancora seduta, e quando provvedi a tranciare le lastre verso di lei ti accorgi con orrore che un pezzo del telaio si è staccato per l'urto conficcandosi nel ventre dell'Alfiere e di fatto inchiodandola sul posto. C'è molto sangue e non riesci a capire se l'acciaio ha leso organi o la spina dorsale se addirittura l'ha trapassata da parte a parte.
    Riesci a vedere chiaramente i cavi metallici mossi da Nui che minacciano di stringersi attorno al tuo collo. Sono un attacco di livello Alto che se va a segno si chiudono attorno al tuo collo scavando la carne e gettandoti al suolo. Se vanno completamente a segno non puoi rimuoverli nel turno in cui si stringono su di te se non con tecniche specifiche di livello Alto o superiore.

    Drusilia: Hai ancora negli occhi il flash dell'incidente. Sei svenuta per alcuni istanti, il che ti lascia una fortissima sensazione di smarrimento mista alla perdita totale della cognizione del tempo: non sai se hai chiuso gli occhi per un attimo o se hai appena ripreso i sensi dopo ore di incoscienza. Istintivamente porti una mano al ventre e al tatto realizzi la presenza di un oggetto metallico conficcato nella carne del tuo ventre. Più o meno in quell'istante torni a percepire il dolore.
    Puoi vedere Augustus di fronte a te, sembra illeso ma è incosciente. Vedi anche Yunichi, accartocciato fra ciò che resta dell'elegante tavolo ed i divani, ma con orrore del suo volto non vedi altro che una maschera di pelle maciullata. I pregiati vetri che foderavano il tavolo e le innumerevoli bottiglie di raffinato scotch del frigobar lo hanno investito sotto forma di schegge di vetro, e non ha avuto la stessa fortuna che apparentemente sembra aver baciato Augustus. Il tuo famiglio è cosciente ed in grado di muoversi una volta rimosso i resti del tavolo, ma completamente cieco.

    Augustus: Sei il più fortunato ed il più sfortunato. Esci praticamente illeso da uno dei più terribili incidenti stradali della storia di Endlos, salvo una lente degli occhiali spezzata e qualche graffio sul viso e gli avambracci, tuttavia hai battuto la testa al punto da perdere i sensi. Fino all'arrivo del principe azzurro sei destinato a fare da bella addormentata nelle lamiere della limousine, augurati che non diventi la tua bara.


    Turnazioni: Drusilia, Jester, Majin, QM.
     
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    Uffici dell'Ambasciatore, Presidio dell'Est.
    Qualche giorno prima.

    Tap-tap.

    Un suono di passi leggeri e rapidi si fece strada fra gli ampi spazi interni di Taldor, Caserma del Presidio Orientale e meta del suo peregrinare. A farsi strada fra decine di soldati rigorosamente in divisa ed almeno il doppio di occhi curiosi, tutti presi a fissarla, era una donna dai lunghi capelli castani, gli occhi di una tonalità che ricordava quella degli smeraldi e l'aspetto avvenente fin troppo simile ad un volto particolarmente conosciuto da quelle parti. Ad essere più precisi, l'Alfiere Errante era così simile all'Ambasciatore Orientale da destare un certo disagio in chi la osservava e conosceva entrambi. Colori e sesso -quasi- a parte, erano letteralmente due gocce d'acqua.

    -Mio fratello è ancora dentro?- avrebbe domandato ad una guardia, non appena raggiunse la soglia di una porta molto semplice, tuttavia ben tenuta e dalle decorazioni particolarmente raffinate -Devo parlargli con urgenza.
    La guardia lì presente annuì, senza nascondere una certa insicurezza nel farlo: l'Ambasciatore detestava fare gli straordinari, soprattutto per compiacere chi non desiderava portare fra le proprie lenzuola. L'orario di lavoro era già concluso e... quella era sua sorella. Non era una "recluta in cerca d'amore" e nemmeno un'ammiratrice. Certo, non si era mai sentito parlar male di lei dalla bocca di Quarion ma... c'era chi si infastidiva per le visite a sorpresa dei parenti. Ciò nonostante, dubbi e perplessità a parte, farla passare era una questione prioritaria. Drusilia Galanodel era un Alfiere e, anche se non suo, in un certo senso superava l'autorità di Quarion inquanto preziosa alleata. Inoltre era una questione urgente, pertanto fuori da ogni protocollo.
    -Prego, Signora.

    Differentemente dal resto di Taldor, la zona riservata alle pratiche dell'Ambasciatore somigliava molto più agli appartamenti di Lordaeron. L'ambiente -decisamente meno spartano di ciò che Drusilia aveva visto- accoglieva in sè stoffe pregiate per i tendaggi, alcuni pezzi rari esposti come opere d'arte e mobilia dall'aria particolarmente costosa. Il soffitto sfoggiava addirittura degli affreschi: per qualche istante Drusilia ne fu quasi catturata, per poi abbassare nuovamente lo sguardo e fissare il gemello con aria disorientata.

    -...buonasera anche a te, Sorella.

    L'ironia del giovane lì presente, di contro, mostrava con evidenza che non fosse affatto turbato dalla visita. Con movimenti decisi e trasudanti la sua solita sfacciatissima sicurezza, si levò dalla scrivania così da indossare la giacca della propria divisa, segno che se ne sarebbe andato di lì a breve.

    quariondaniel_zps42331735

    -Posso fare qualcosa per la mia bellissima e dolce metà?

    Concedendosi alcuni attimi di pausa, Drusilia rimase a fissarlo dubbiosa, il labbro tormentato dai suoi denti bianchi che continuavano ad affondare nella carne quasi fosse un tic nervoso. In effetti la Dama del Vento non amava particolarmente dovergli chiedere favori ma... per quanto non condividesse nemmeno lontanamente la condotta dissoluta e spesso amorale del fratello, doveva ammettere che sapeva fare benissimo il proprio lavoro. E lei aveva bisogno di lui.

    -Presto mi recherò a Klemvor per una missione diplomatica- annunciò al giovane, il tono schietto e brutale che tanto la distingueva -Intendo risolvere questioni in sospeso lasciate da Raylek.
    -...e?- la spronò curioso, sul bel volto d'angelo il sorriso malizioso di un demonio -Perchè il tanto amato e temuto Alfiere Errante ha percorso tutta questa strada per incontrare un povero Ambasciatore di un altro Presidio?
    -Non so come regolarmi. C'è già stata una missione di questo tipo prima che prendessi il potere... ed è finita male. Parto svantaggiata e rischio di finirla allo stesso modo. Forse per divergenze culturali, non saprei.
    -Potrei aiutarti, questo si- continuò lui, giocando con le ciocche di capelli azzurrine nella vana attesa che lei venisse al punto e la smettesse di girarci attorno -In cambio però voglio un bacio.

    Silenzio.

    -....EH?!

    -Hai capito bene, mia adorata: i miei servizi hanno un costo. Dato che sono a conoscenza dello stato indegno delle tue finanze, ti concedo un secondo tipo di pagamento, che non ti richiederà nemmeno di sprecare il preziosissimo tempo di cui disponi- sorrise, mefistofelico -E' un "affare", non credi?
    -Sapevo che eri disgustoso, ma arrivare a questo...
    -Vedi? E' proprio questo il tuo problema, Sorella: ti distrai e perdi spesso di vista i tuoi obbiettivi. Perchè hai fatto tutta questa strada? Pensavi che sarebbe andato tutto liscio come tu -nella limitata visione d'insieme che può avere un solo individuo- avevi previsto? Davvero saresti disposta a nullificare tutte le tue fatiche per una sciocchezza simile? Mi meravigli: gli imprevisti seri sono ben altri!
    A quell'affondo da maestro, Drusilia fu irrimediabilmente colpita, ma rimase comunque stoica a fissarlo, gli occhi ridotti a due fessure. Quarion voleva davvero un bacio o era uno dei suoi giochetti per avanzare altro?
    -Ricordi cosa ti dissi dopo le Nove Giornate? Da allora non è cambiato proprio nulla: la politica è fatta di scelte ed è impossibile -oltre che pericolosamente ingenuo- pensare che vada tutto liscio e che si possano evitare dei sacrifici. Quindi, l'unica lezione che posso impartirti è... sii consapevole che non andrà mai come tu desideri. Questo non vuol dire che non puoi raggiungere lo stesso ciò che desideri.
    Terminò la sua invettiva con una leggera scrollata di spalle: aveva dato il suo preziosissimo consiglio in virtù dei pregi e difetti che già conosceva nella sorella. A quel punto stava a lei decidere che farne.

    -Ora... penso che tu mi debba qualcosa ♥

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    Klemvor, Possesso delle Macchine.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    -AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!

    Il dolce tepore che fino a quell'istante l'aveva accolta come il tenero abbraccio di un amante e che, se perpetrato a lungo, l'avrebbe probabilmente condotta ad una morte incosciente fu squarciato da un urlo disumano.
    Non sapeva dove si trovava, nè perchè: era come destarsi da una lunga notte ricolma di incubi della quale erano rimasti centinaia di ricordi frammentati a cui mancava necessariamente il filo conduttore. Ricordava l'incidente, questo si, ma... perchè? Perchè quella follia verso altri Riders da parte della loro guida? Perchè quell'errore madornale? Come avevano potuto sbagliare una cosa simile? Doveva esserci qualcosa... non poteva accettare l'idea che fosse davvero tutto così come sembrasse. Sapeva che qualcosa sarebbe potuto andar male ma... che diavolo era successo?

    -AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!
    GLI OCCHI!!!!


    Voltò lo sguardo senza tuttavia muovere un muscolo, ancora semincosciente. C'era Junichi per terra: aveva le mani al volto e il viso sfigurato dal vetro. Poi giunse il suono metallico delle lamiere che si aprivano e la prima cosa che potè vedere -oltre alla luce del giorno che l'accecava- fu la sagoma di Rhaziel. Cercò di parlare, ma la voce venne meno.
    Solo allora comprese.

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    Un dolore intenso e soffocante la travolse in pieno come un'onda in mare aperto, così bruciante che -se prima era ancora in grado di rendersi conto di ciò che la circondava- in quel momento finì per paralizzarla. Avvertiva qualcosa al ventre, ma ebbe paura di abbassare lo sguardo. Le mancavano le forze per reagire o anche solo la lucidità mentale per pensare: a quel punto non fu nemmeno così sicura su cosa fosse meglio fra lottare e sentire ancora quel dolore o lasciarsi andare in un altro stato d'incoscienza.

    « Inizialmente mi odierà... ♥
    ... Ma poi mi amerà. »


    O anche controllare la brutta piega che aveva preso quella pessima situazione.
    Non che fosse nelle condizioni di decidere, comunque.

     
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    Jester arrivò a terra con una piroetta perfetta, proprio difronte alla matta bionda come aveva calcolato. Tuttavia non tutto andò lisciò come previsto. Il suo braccio sinistro era staccato di netto e dall'avambraccio zampillavano fontanelle vermiglie.

    « Non esiste un universo in cui scimmiette nude come voi hanno il diritto di insozzare con la propria presenza l'aura gloriosa di coloro che sono destinati a forgiare il destino del mondo ♥ »

    Jester non ascoltò quelle parole, era troppo intenta ad udire il ringhio della bestia che iniziava a graffiare sotto la superficie. Un rumore così forte da sovrastare le stesse grida della Selvatica mentre si stringeva alla meglio parte degli abiti al moncherino.

    « Credo che vi ucciderò tutti. »

    Gli occhi d'onice si soffermarono sulla maledetta adolescente ignorando del tutto l'arto a brandelli che le era stato lanciato a pochi passi. Il dolore era tale che la Strega dovette fare un grande sforzo per non perdere il controllo. Nonostante ciò le condizioni in cui era riversa la Hunter furono anche la sua fortuna. La coniglietta rosa le diede le spalle per occuparsi di Rhaziel, grave errore.

    La Strega della Luna si alzò e, seppur barcollante, utilizzò la sua sovrannaturale velocità per bruciare la poca distanza che le separava. Nel farlo si accorse che l’altra stava già attaccando il compagno e questo non fece che aumentare l’astio della Circense.

    « Inizialmente mi odierà... ♥ »
    Ma stavolta la Selvatica era decisa a non lasciar nullo al caso.

    « ... Ma poi mi amerà. »

    Mentre il Giullare si avvicinava lingue di fuoco si sarebbe avviluppate sulla ragazzina. A quel punto la Lam sarebbe stata abbastanza vicina da lanciarsi contro l’altra e avrebbe cercato di toccarla. Non sapeva bene il perché dovesse farlo, ma quella sciacquetta era bella, talmente bella, che sarebbe diventata la sua scultura…

    Energia: 50%-10%-20%=20%
    Stato mentale: Arrabbiatissima-ammirante (non credo si dica così)
    Stato fisico: Braccio sx andato; molto dolore

    Equipaggiamento

    10: carte-lame -8= 2

    Passive

    - Terrore nell'Orrore -Aura d'orrore


    -Intrusioni e Selezioni- Avviso tecniche illusorie o psion

    -Bella addormentata- Difesa contro il veleno.

    - Jester's Art - power-up di agilità e velocità del 50%.


    -L'anima mia danno tutti lo sanno- aus. movimento (30 metri).

    -Tela di Nen- camminare su qualsiasi superficie (liquida e verticale)

    Attive

    -Buttafuori-
    La Hunter crea una rete di Nen dal raggio di 5 metri dal suo corpo. Chiunque gli si avvicini senza che lei lo voglia prende fuoco. Naturalmente il raggio continua anche quando Jester cammina e se si sente particolarmente dispettosa può seguire l'avversario. (Durata 2 turni/consumo medio)

    -Se ti tocco io ti informo, in ghiaccio ti trasformo-
    Tecnica che modifica il flusso di Nen del bersaglio in modo da ricoprirlo da una patina simile al ghiaccio. A Jester basta un tocco e per due turni il malcapitato non può muoversi. (Alta)
     
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  10. _MajinZ_
     
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    Rhaziel provò ad essere il più delicato possibile, tagliando con la lama solo dov'era possibile senza causare danni... ma sfortunatamente non poteva conoscere in anticipo il comportamento delle lamiere accartocciate. E forse fu un bene non rendersi conto che la colpa era solo sua, perché in quel caso il dolore l'avrebbe reso incapace di ragionare, di provare a rendersi ancora utile nonostante tutto. Tuttavia rimase pietrificato quando la vide, con le vesti imbrattate di sangue e quel maledetto pezzo d'acciaio che le trafiggeva l'addome.

    _ __ ___ __ _

    Fermati! Ti prego!

    Urlava una voce femminile, urlava la donna dai capelli neri e gli occhi blu. Distesa su un letto rosso di sangue. L'addome trafitto da un coltello.

    T-ti prego...

    Supplicò lei, allungando la mano ad accarezzare il viso del proprio assassino. E nonostante tutto sorrideva. Sorrideva perché l'uomo che la stava straziando era il suo uomo, un uomo che però non riusciva più a riconoscere... un uomo che non riconosceva neanche se stesso. Arrivarono altre coltellate, altro sangue. Una violenza cieca e inspiegabile. Un terribile ricordo che si stava riproponendo.

    _ __ ___ __ _


    Il cacciatore tornò in se. Il sangue ancora lo circondava, ne imbrattava le mani... ma questa volta le cose sarebbero andate diversamente.

    Non è... così grave.

    Mentì.

    Ora ti tiro fuori.

    Si, ma come? Non poteva tirarla di peso, il pezzo di lamiera poteva causare ancora più danni... doveva prima tagliarlo in qualche modo, sperando in ogni divinità che quel maledetto frammento non avesse già causato qualcosa di irreparabile.
    Purtroppo però non riuscì a fare nulla di tutto ciò, non ne ebbe il tempo. Con la coda dell'occhio infatti vide nuovamente i cavi metallici farsi troppo vicini, stavano per attorcigliarsi attorno al suo collo. Quella maledetta voleva tagliargli la testa. Il mercenario si mosse rapido, sollevò il braccio avvolto dal metallo e lo frappose all'interno del cappio, ergendo subito dopo lo scudo che fino ad ora l'aveva sempre protetto, in modo tale da evitare una presa letale e magari rompere il filo a causa della tensione. Non aveva avuto il tempo necessario per sottrarsi alla presa, quindi alla fine si ritrovò a terra, ma non era ancora morto.

    Puttana.

    Appellò così quella pazza, mentre l'altra mano afferrava il revolver a tre canne. Lo sollevò, prese la mira e fece fuoco. Tre proiettili alla volta, una distanza accettabile. Il risultato in quei casi era solo uno e faceva fottutamente male.



    CITAZIONE
    Rhaziel

    Stato fisico: Ok, varie ferite su braccia e petto a causa dei fili.
    Stato mentale: Ti prego.
    Energia: 30%

    Passive: Eterna giovinezza, visione termica
    Equipaggiamento: Spada lunga, Revolver, Blaster, Sniper

    Tecniche utilizzate:
    Scudo Mutevole_
    La Batteria presente nel corpo di Rhaziel non fornisce supporto solo alle sue armi, ma anche alle sue capacità difensive. Infatti, spendendo una parte della propria energia vitale, si può rendere rossastro il guanto d'arma, il quale da quel momento riuscirà a respingere attacchi magici di media entità, semplicemente imponendo il palmo della mano nella direzione dell'attacco.
    Inoltre i tatuaggi che percorrono quello stesso arto non sono delle semplici decorazioni, si tratta infatti di simboli alchemici che una volta attivati, si muovono ed entrano in contatto con il metallo cambiandone la struttura e mutando la protezione in un vero e proprio scudo avente una resistenza variabile, in grado di sopportare attacchi fisici di varia potenza a seconda delle energie impiegate. Esso ha un diametro di circa un metro e può rivelarsi utile in diverse situazioni, non solo nel corpo a corpo.
    [Consumo Variabile: Alto]
     
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    Il valzer frenetico fra Jester e Nui si svolse sotto la pioggia battente, fra la piccola folla di giovani ancora increduli, al ritmo di balzi e scatti repentini, un vorticare di guizzi accompagnati dall'immancabile scroscio di acqua piovana che irrompeva sui rottami dell'auto imbrattati di sangue. La Cacciatrice era un vortice di fuoco, il nen modificato in forma di elemento primievo che sfidava l'acqua piovana irradiandosi come un piccolo sole. Nui una ridente macchia rosa ed oro, capace di assecondare ogni affondo della Hunter con strette curve che ricordavano i movimenti degli artisti di pattinaggio su ghiaccio, le Air Treck che stridevano sull'asfalto lasciando solchi profondi un pollice, l'ombrellino bianco che ruotava fra le mani affusolate dell'artista e le risate inumane che sibilavano nell'aria come sferzate di scherno alla situazione disperata in cui si trovava la delegazione di Laputa. A più riprese la giovane Aviatrice tentò un affondo, ma ogni volta la Storm Rider fu più veloce, con manovre evasive che sfioravano il sovrumano per riflessi e rapidità di esecuzione. Un semplice assalto frontale non poteva avere la meglio su di un avversario di quel livello, ma fu allora che in uno scatto d'orgoglio Rhaziel vinse il dolore per le ferite subite ed i fili metallici che gli ghermivano la gola raschiando la carne, e sollevato il revolver a canne multiple sparò una raffica di fuoco proprio nell'istante in cui l'insana artista in rosa compiva una stretta curva per eludere l'ennesima offensiva della giullare. Due proiettili su tre trapassarono da parte a parte l'esile corpicino di Nui, paralizzandola per un istante alla mercé dell'avversario diretto, che si fiondò su di lei con l'aura di fuoco che tremolava affamata ed una seconda tecnica di nen potenzialmente in grado di paralizzarla ed annullare definitivamente quella minaccia alle vite di Drusilia, Yunichi ed Augustus.

    Fu l'immagine di un istante. La mano di Rhaziel ancora levata, il grilletto premuto e le scintille dell'arma da fuoco che volavano ancora nell'aria invasa dalla pioggia. Jester il cui volto era sfigurato in una smorfia indecifrabile, che si avventava sul nemico come una belva. Nui il cui volto era improvvisamente mutato di espressione, un vago sorriso incredulo ancora stampato sul faccino -forse neanche in grado di prodursi in qualsivoglia altro genere di mimica- ma notevolmente sorpresa, scossa. L'abitino rosa era esploso all'altezza del ventre, e le pallottole avevano prodotto solchi che buttavano rovi di sangue. Il tempo si contrasse e si condensò, la ragazzina levò di nuovo lo sguardo incontrando gli occhi di Jester e la sua faccia sfigurata dalla mancanza di un occhio si illuminò di nuovo, un largo sorriso che la giullare forse avrebbe riconosciuto come familiare perché già visto molte altre volte nella propria immagine riflessa. Nui scomparve. letteralmente sparì, un gesto atletico che di umano non aveva proprio niente. Serviva istinto, più che riflessi, per alzare lo sguardo e rivederla nell'atto di un balzo, la parabola ascendente che si concludeva in una piroetta e dava vita alla discesa. Atterrò proprio di fronte al mercenario sulla punta dei piedi, mentre quest'ultimo aveva ancora l'arma solleva. Le braccia distese come una ballerina di danza classica, il vestitino rovinato dal sangue che spurgava copioso dai crateri che aveva in corpo e l'elegante ombrellino bianco anch'esso imbrattato di sangue che rimbalzava al suolo sudicio delle strade di Klemvor.

    « Guarda! Guarda! ♥ »
    Disse Nui, indicandosi il ventre.
    « Ho dei buchi in pancia ma non sono morta ♥ riesci a capire perché? »
    Roteò sul posto sferrando un calcio mirando al volto, con lo scopo di gettare l'avversario al suolo per calpestarne la dignità.
    Morire è brutto, ma farlo in ginocchio è ancora peggio.
    Nui tese i fili che già stringevano il Cacciatore di Taglie, attenta a portarli proprio al limite massimo, quel bordo che una volta superato uccide.
    « Hai idea di quanto faccia male...? ♥ Brucia così tanto che potrei mettermi ad urlare... »
    Distese il braccio destro, la mano aperta ad artiglio e le dita protese verso Rhazel, mentre con la mancina stringeva i cavi metallici. Affondò il colpo e ci fu un fiotto di sangue. Un fiorire scarlatto ampio e lucente, vivido ed impressionante perfino sotto la pioggia battente. Uno spruzzo di sangue colpì in piena faccia il mercenario del Bloodrunner e lo accecò dall'unico occhio che gli era rimasto, costringendo a chiudere gli occhi per un lungo istante, della durata di un'eternità e mezzo. Un tempo infinito in cui si ritrovò a chiedersi perché il dolore, quando troppo intenso, tarda sempre ad arrivare. Perché la gola tranciata di netto deve fare veramente male, ed anche un braccio che ti entra in corpo e ti trapassa da parte a parte. Perché il dolore del fallimento a volte è più violento di qualsiasi pena fisica si possa subire. Non c'è tortura, non c'è spasmo che vi possa competere. Strazia l'anima, la fa a brandelli. Tuttavia il dolore non arriva. Trascorrono gli attimi, ed il mercenario può aprire di nuovo gli occhi, e di fronte a se non c'è più la mano aperta di Nui, bensì un moncone mozzato.
    Il sangue che l'ha colpito non gli appartiene. Era il sangue di Nui stessa, qualcosa o qualcuno le aveva appena strappato di netto l'avambraccio con dei fili di metallo in tutto e per tutto identici a quelli che lei stessa utilizzava.

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    « Ho decisamente bisogno di bere qualcosa di forte. »
    Disse un uomo poco distante, che se non fosse per il volto sfregiato sarebbe risultato in tutto e per tutto il sosia perfetto di Nue, il Re del Tuono.
    « Quindi fammi un favore e vedi di crepare in fretta. »

    I fili di metallo schizzarono in avanti fra scariche elettrostatiche, ma Nui fu rapida a scartare a lato e balzare via, distante da Rhaziel, da Jester e dai rottami della limousine in cui giaceva il resto del gruppo.

    « Mi perdonerete se non mi inchino. »
    Disse la ragazzina a denti stretti.
    « Non provo rispetto per un "Re" decaduto, ora ridotto ad un rottame! Un esiliato! »

    « Parlando di rottami. Quella è una delle vetture personali della Rondine Migratoria che avevo chiesto in prestito per fare bella figura con Drusilia. » l'uomo saltò di fianco a Rhaziel, ignorandolo per sbirciare dentro il mezzo, trovandosi di fronte lo stesso spettacolo a cui il mercenario aveva assistito poco prima. « Avevo detto a Deli di riempirla con il miglior Scotch che trovava. Inizia a pregare che si sia salvata almeno una bottiglia. »

    « Privo di Regalia, con solo un paio di scimmiette mezze morte come alleati, dubito che siate in condizioni di porre minacce. »
    Nui fece un inchino, l'unica mano libera stretta sulla gonna rosea.
    « Ma per il momento mi ritiro, 'sì che possiate prestare le dovute cure all'Alfiere. Questo... »
    Estrasse un oggetto piccolo, simile ad un telecomando.
    « ... è una piccola dimostrazione delle mie buone intenzioni. »
    Premette un tasto. Ci fu un ronzio nell'aria, poi il piano terra di un'edificio alle spalle del gruppo esplose in una nube di fuoco, l'onda d'urto che scagliò nell'aria schegge di vetro che blandirono i rottami dell'auto, costringendo i presenti a coprirsi il viso per non rimanere accecati. Lo scoppio fu immane, e sufficiente a creare un diversivo. Quando l'uomo tornò a concentrarsi su Nui, questa era scomparsa e lui non sembrò intenzionato ad inseguirla. Tirò fuori dalla tasca un oggetto che dall'aspetto sembrava una specie di cellulare, o comunque una sorta di comunicatore, e digitò alcuni tasti in tutta fretta. Poi tornò ad infilare la testa nel varco cercando Drusilia con lo sguardo.
    « Non so che intenzioni tu abbia, ma sii buona: non crepare. »

    .Oltre lo Stige di Acciaio e Cemento ~Abbiamo la defezione di Stanfa dalla quest, per ora non lo elimino dalla campagna ma sfrutto le circostanze: in-gdr per ora non si sveglia, consideratelo in stato comatoso. Per il resto proseguiamo: il personaggio apparso in questo frangente è già stato citato all'interno di questa stessa quest, ed è già apparso in questa giocata di prequel.

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    <p align="center">[font=Geneva]Rhaziel calcava il suolo di Endlos da... tanto tempo. Così tanto che nemmeno ne aveva un ricordo preciso, sapeva solo che erano abbastanza per capire le cose. Ma in tutta onestà, durante tutto quel tempo, non aveva mai visto nessuno... nessuno, sopravvivere a una raffica del suo revolver. Aveva visto uomini grandi e grossi cadere a terra divisi a metà, bestie terrificanti letteralmente esplodere, senza che potessero rialzarsi in piedi. Non era credibile che una ragazzina così esile si reggesse ancora in piedi, non dopo quei tre proiettili... eppure era proprio questo ciò che vedeva il suo unico occhio, sgranato e incredulo.
    Il cacciatore teneva ancora la ragazzina sotto tiro, la presa stretta sull'arma... il tutto in una situazione che ormai era abbastanza surreale. Il ventre della pazza era attraversato da due fori enormi, ci si poteva quasi guardare attraverso... se non ci fosse stato il sangue che scorreva come un fiume in piena. Nonostante tutto, però, lei era viva. E stava anche bene, visto che aveva abbastanza forza da calciare il mercenario sul viso, facendolo ricadere disarmato sull'asfalto bagnato. Rhaziel ringhiò qualcosa, ma in breve si ritrovò inerme e sottomesso ai fili metallici che ormai minacciavano di aprirgli la gola: era arrivato al l

    Rhaziel calcava il suolo di Endlos da... tanto tempo. Così tanto che nemmeno ne aveva un ricordo preciso, sapeva solo che erano abbastanza per capire le cose. Ma in tutta onestà, durante tutto quel tempo, non aveva mai visto nessuno... nessuno, sopravvivere a una raffica del suo revolver. Aveva visto uomini grandi e grossi cadere a terra divisi a metà, bestie terrificanti letteralmente esplodere, senza che potessero rialzarsi in piedi. Non era credibile che una ragazzina così esile si reggesse ancora in piedi, non dopo quei tre proiettili... eppure era proprio questo ciò che vedeva il suo unico occhio, sgranato e incredulo.
    Il cacciatore teneva ancora la ragazzina sotto tiro, la presa stretta sull'arma... il tutto in una situazione che ormai era abbastanza surreale. Il ventre della pazza era attraversato da due fori enormi, ci si poteva quasi guardare attraverso... se non ci fosse stato il sangue che scorreva come un fiume in piena. Nonostante tutto, però, lei era viva. E stava anche bene, visto che aveva abbastanza forza da calciare il mercenario sul viso, facendolo ricadere disarmato sull'asfalto bagnato. Rhaziel ringhiò qualcosa, ma in breve si ritrovò inerme e sottomesso ai fili metallici che ormai minacciavano di aprirgli la gola: era arrivato al limite. La vista si offuscò, l'ultima immagine che l'occhio vide fu quella mano pronta a dilaniarlo. Poi un fiotto di sangue lo colpì all'occhio, costringendolo a chiuderlo.
    Per un lungo istante il Cacciatore rimase cieco, in attesa di un dolore sordo che però non giunse... che fosse passato direttamente a miglior vita? No, il fato non era stato così clemente. Quando l'occhio riacquistò la vista, davanti a lui c'era solo un moncone, un arto tranciato da qualcun altro che si divertiva con i fili... doveva essere una moda di Klemvor. Ad ogni modo erano arrivati i rinforzi e Rhaziel era sopravvissuto, in qualche modo. Storse il naso però: quello sfregiato era più bello di lui, iniziava ad essere stufo.

    Se l'è bevuto la pioggia. Un vero peccato, l'annata era ottima.

    Commentò il guercia non appena il supereroe gli si affiancò, massaggiandosi poi la gola ferita da quei maledetti cavi. Tuttavia era pronto a riprendere in mano la sua arma, stavolta per mirare alla testa... ma quella strega aveva altri programmi. Tirò fuori un telecomando, premette un tasto e BOOM: un palazzo esplose, costringendo tutti a coprirsi il viso a causa del flash. Le bastò quell'attimo per darsi alla fuga... era riuscita a scamparla, la puttana.

    Dobbiamo tirarla fuori di li.

    Rhaziel non si scompose troppo e recuperò la sua pistola, dopo essersi tirato su. Al momento non gli importava del suo corpo, voleva solo salvare Drusilia... il resto non aveva importanza. Ma era pronto a vendicarsi, prima o poi.



    CITAZIONE
    Rhaziel

    Stato fisico: Ok, varie ferite su braccia e petto a causa dei fili. Ferita al collo.
    Stato mentale: Ti prego.
    Energia: 30%

    Passive: Eterna giovinezza, visione termica
    Equipaggiamento: Spada lunga, Revolver, Blaster, Sniper

    Tecniche utilizzate:
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    Bruciava, bruciava da morire!

    E no... non sto parlando delle mille e una ferite che ricoprivano ormai il corpo di Jester, ma dell'umiliazione quando al danno si aggiunse la beffa. Una sconfitta inflitta a forza di calci, mentre tentava con goffe manovre e la poca lucidità di colpire l'avversaria. Dietro di lei scie di sangue lasciate dal braccio mozzato. Nonostante ciò il Giullare continuò a combattere, a provarci pur essendo il suo corpo e la sua psiche in frantumi.
    Ricordi che credeva ormai sbiaditi le si affacciarono vividi alla mente, dolorosi come il presente. Le immagini di una vita passata nell'inadeguatezza di essere diversa che portavano alla vergogna per l'unica colpa di essere nata sbagliata... come se fosse stata lei a sceglierlo.

    Due episodi in particolare tornarono a galla:
    Il primo era stato molto tempo prima quando aveva all'incirca quattordici anni e un gruppo di umani aveva iniziato a lanciarle delle bucce di arancia gridando il loro odio per gli ibridi.
    Il secondo avvenimento era invece accaduto durante la sua permanenza a Montecchio col popolo selvatico. Quella volta sua 'zia' l'aveva costretta difronte a mezza tribù ad affermare di esser stupida stupida sotto minacciata di botte.
    Due piccoli granelli di sabbia nella clessidra della sua vita che le facevano ribollire il sangue nelle vene fino a farla diventare paonazza in volto.

    Ora, mentre provava ad avere la meglio con l'ennesimo affondo, seppe che un'altra goccia stava riempiendo un vaso già colmo. Il Guitto incatenò le sue iridi d'onice all'unico occhio d'acquamarina. Decise così che quella ragazzina gliel'avrebbe pagata cara, avesse dovuta scovarla in capo al mondo. 'FANCULO! Fu il suo pensiero prima che il corpo della biondina fosse trapassato da parte a parte da diversi proiettili e che Jester si ritrovasse ad imprecare tra sé. Non voleva che Rhaziel la togliesse di mezzo al posto suo... e infatti non fu così.
    La nemica balzò via arrivando al mercenario per poi metterlo inginocchio con un calcio. Nel farlo non mostrò il minimo cipiglio per il dolore dei colpi subiti. Da parte sua la Hunter afferrò un campanello decisa a far fuoco, ma prima che potesse agire qualcuno intervenne. Il braccio della sciacquetta schizzò in aria all'attacco di quello che la Strega ricordò come 'Il maestro d'asilo'. Qualche battuta fra i due e poi la donnina in rosa se la svignò dopo aver fatto scoppiare un palazzo ed obbligare i presenti a coprirsi il volto.
    A quel punto il Giullare si avviò verso i suoi compagni e nel farlo raccolse anche il moncone del proprio braccio chiedendosi se non fosse possibile riattaccarlo. A quel punto si sedette accanto alla macchina sfasciata. Si sedette su i detriti e fissò lo zampillare vermiglio del suo braccio che le creava affianco una pozzarella vischiosa. Con il braccio buono impugnò quello staccato e ne imbrattò le dita immergendole in quello schifo. Strano come ciò le donasse una certa tranquillità...

    -Andrà tutto bene ragazzi
    Non son gravi come strapazzi!-


    Incoraggiò i suoi amici con un borbottio prima di addormentarsi...

    Energia: 50%-10%-20%=20%
    Stato mentale: Arrabbiata- umiliata- tranquilla- addormentata
    Stato fisico: Braccio sx andato; molto dolore; addormentata (mi pare il minimo dopo tutto il sangue che ha perso)

    Equipaggiamento

    10: carte-lame -8= 2

    Passive

    - Terrore nell'Orrore -Aura d'orrore


    -Intrusioni e Selezioni- Avviso tecniche illusorie o psion

    -Bella addormentata- Difesa contro il veleno.

    - Jester's Art - power-up di agilità e velocità del 50%.


    -L'anima mia danno tutti lo sanno- aus. movimento (30 metri).

    -Tela di Nen- camminare su qualsiasi superficie (liquida e verticale)
     
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    Puttana.

    Un rumore di sparo giunse chiaro ed assordante eppure, nella sua immobilità costretta, Drusilia ebbe come l'impressione di osservare la scena al pari di un esterno. I suoni, le luci, gli odori avrebbero infastidito chiunque, il combattimento turbato anche il soldato più vissuto, ma lei rimaneva immobile, in silenzio, come lo spettatore di un film nel buio raccolto di un cinema qualunque. C'era qualcosa che non quadrava.

    « Guarda! Guarda! ♥
    Ho dei buchi in pancia ma non sono morta ♥ riesci a capire perché?
    Hai idea di quanto faccia male...? ♥ Brucia così tanto che potrei mettermi ad urlare... »


    Era tutto così strano.
    Per quanto ne sapeva, i Riders erano umani ed assolutamente incapaci per ciò che riguardava la magia. Anche i Re lo erano, anche se molto potenti, quindi... perchè la ragazzina non moriva? Eppure parlava di dolore, il che non era concepito dagli esseri meccanici di Klemvor, per quanto ne sapeva. Centrava qualcosa con i suoi fili?
    Ed a proposito di fili... avvenne tutto in un attimo, ma la situazione finì per ribaltarsi.
    Erano arrivati i rinforzi.

    « Ho decisamente bisogno di bere qualcosa di forte. Quindi fammi un favore e vedi di crepare in fretta. »
    Se l'è bevuto la pioggia. Un vero peccato, l'annata era ottima.
    « Mi perdonerete se non mi inchino. Non provo rispetto per un "Re" decaduto, ora ridotto ad un rottame! Un esiliato! »
    « Parlando di rottami. Quella è una delle vetture personali della Rondine Migratoria che avevo chiesto in prestito per fare bella figura con Drusilia. Avevo detto a Deli di riempirla con il miglior Scotch che trovava. Inizia a pregare che si sia salvata almeno una bottiglia. »
    Con sorpresa, riconobbe la voce.
    Black Burn.
    « Privo di Regalia, con solo un paio di scimmiette mezze morte come alleati, dubito che siate in condizioni di porre minacce. Ma per il momento mi ritiro, 'sì che possiate prestare le dovute cure all'Alfiere. Questo... è una piccola dimostrazione delle mie buone intenzioni. »

    jpg

    Avvertì un'altra esplosione che, nonostante la violenza, non parve distrarla. Si limitò a chiudere gli occhi per qualche attimo, per poi riaprire lentamente le palpebre con sguardo assente. Junichi al suo fianco continuava a urlare per il dolore, ma l'Alfiere sembrava distratto: fissava un imprecisato punto di fronte a lei, ansimando leggermente.
    Poi la visuale fu coperta da un'ombra e, quando le pupille si abituarono alla nuova luminosità, riconobbe il volto dell'ubriacone salvato tempo prima e che, in quella situazione, aveva in un certo senso ricambiato il favore.

    « Non so che intenzioni tu abbia, ma sii buona: non crepare. »
    Dobbiamo tirarla fuori di li.
    -Andrà tutto bene ragazzi
    Non son gravi come strapazzi!-


    Con uno sforzo immane, la Dama del vento sollevò lentamente il braccio così da portare la mano insanguinata sul volto dello sfregiato albino. Gli sporcò la faccia di sangue, nonostante si trattasse di una semplice e gentile carezza. Sorrise, rasserenata.

    -Black, ora va meglio. Grazie.

    Poi il braccio crollò e l'Alfiere perse i sensi.

     
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    « No... »
    Sussurrò piano, scostando via una lamiera per farsi strada verso Drusilia. La mano di lei era scivolata via, il piccolo tocco di sangue ancora gli rigava la guancia, memento di quella carezza. Si era accasciata, esanime, ma il cuore che aveva smesso di battere apparteneva a Black Burn. Continuò a ringhiare una ridda di "no", come se quella negazione potesse in qualche modo salvarle la vita, mentre seguitava a scostare le rovine della limousine cieco e sordo ai richiami di sirene sullo sfondo, che annunciavano che i soccorsi stavano finalmente arrivando.
    « No, no, no... »
    Ci volle tutto il suo autocontrollo per riuscire a trattenersi dal fare a pezzi l'auto per rimuoverla da lì. C'erano tante di quelle voci nella sua testa che gli gridavano di farlo da rimanere sordi per il resto della vita, ma il buonsenso ebbe la meglio e Black Burn evitò per un soffio di unirsi al club di quelli che tentano di ammazzare l'Alfiere di Laputa. Piuttosto il buonsenso gli diceva di controllare il battito cardiaco, ma era nato codardo e lo rimase perfino in quel frangente, terrorizzato dalla seppur vaga possibilità di non percepire alcun suono. Rimase a fissarla per delle manciate di minuti, tempo in cui i richiami dei soccorsi si fecero più vicini, fino a materializzarsi sotto forma di uno squadrone di autoambulanze nere i cui simboli medici erano coperti da una quantità di simboli tribali e marchi, per lo più varianti dello stemma infuocato di Genesis. Jester venne letteralmente circondata da uno stuolo di ragazze poco più che sue coetanee, che dopo un primo istante di esitazione la costrinsero su di un lettino.

    « Spostati, Blackye. Facciamo noi. »
    Disse con calma un tizio albino in abiti da meccanico che guidava il mezzo che più di tutti si avvicinò ai rottami, mentre tutt'attorno sbarcavano ragazzine in abiti da meccaniche dalle espressioni stupite, impressionate dallo spettacolo apocalittico che si parò di fronte a loro. Le più anziane, poco più che ventenni, le spronarono in modo abbastanza rude, spesso a suon di imprecazioni. Le più giovani potevano avere dodici anni e sembravano paralizzate, solo la metà di quel plotone tutto al femminile riuscì a muoversi per soccorrere la dozzina di corpi a terra, per la quale comunque c'era molto poco da fare. Il terzetto che si occupò della limousine invece appariva assai diverso dal resto della brigata. Di età indefinibile, si misero all'opera con efficienza noncomune. Due Storm Rider appartenenti a quella branca di paramedici inclinarono con estrema attenzione l'auto riversa al suolo, un membro della squadra vi si calò correndo il rischio di rimanere schiacciato a sua volta se qualcosa fosse andato storto, infine il tizio/a albino dai capelli rasi che aveva scostato Black Burn impiegò meno di quattro minuti per tagliare larghe porzioni di auto usando una sorta di fiamma ossidrica di un azzurro intenso capace di sciogliere il metallo come se fosse burro. Uno ad uno, Drusilia per prima, poi Augustus ed infine un ancora cosciente ed urlante Junichi furono rapidamente messi su lettighe e trasportati via d'urgenza, uno per mezzo...

    La pioggia continuò a scorrere incessante mentre andava creandosi una piccola folla, compresi individui che non avevano niente a che fare con i soccorsi. Curiosi, per lo più, ma anche ragazzi e ragazze disperate che cercano di capire se amici e conoscenti erano fra le vittime della strage. Fu a causa di uno di questi che Rhaziel perse di vista Black Burn per qualche istante, attimi sufficienti per scoprire che il rinnegato era scomparso, lasciando il mercenario da solo.
    La Messa dei Diluvi era solo iniziata...

    .Oltre lo Stige di Acciaio e Cemento ~Siete separati in gruppi distinti, quindi almeno per adesso confluite in distinte miniquest. Il buonsenso vi dice chiaramente che dovete cercare i vostri compagni per proseguire la missione diplomatica, o tornare di gran carriera a Laputa, ma intanto la vostra prima priorità dovrebbe essere il rimanere in vita, tutti interi se possibile...
     
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