[Quest] World Collide, Act I: Madland Empire.Skekdor, Arasia, Xehanort

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  1. °Nyram The Faceless°
     
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    Worlds Collide:

    Madland Empire



    QVQk0yu






    CITAZIONE

    Era triste e smunto il dì in cui le orme il fango tracciò..
    .. lacrimo il cielo e la terra di scuro il velo aveva calcata,
    lunghe le ombre guardinghe, i tre cupi scrutavan..
    ..e il loro destino verso la Meraviglia che fu..
    [Mr. Schrodinger]


    Due profondi occhi stanchi si socchiusero appena, scintillando delle sfumature dell'argento e del platino. Era passato molto tempo ma il dono era ancora presente: le parole erano buone e la melodia seguiva da se. Un inizio triste per un racconto, ma i racconti non erano mai felici quando volevano insegnare una lezione: quella lezione era dura e amara, scritta con le lacrime e pagata al prezzo del futuro di numerosi mondi. Ma così LUI voleva, e lui chi era per giudicare?
    Una lingua rasposa e rosea passò lungo l'arto scuro, striandolo di venature umide laddove con sguardo semichiuso il viso allungava il movimento, passando poi sullo stesso per ripulirsi il muso dalla pioggia e dal fango. Il gatto si sollevò lentamente, lanciando un'occhiata alle sue spalle, laddove un banco di nebbia sembrava delimitare i confini del mondo. Già, chi era lui? Solo uno storico. Lo conoscevano con molti nomi, ma LUI lo aveva chiamato Schrodinger.. E come sempre testimoniava, quando un evento degno di essere ricordato veniva a galla, quando un nuovo gioco, aveva inizio..

    Molto lontano..



    ..Ovunque quel mondo dormiva, cullato di sogni nostalgici e magici visioni. Alcuni nell'abbraccio dei letti aveva già lasciato ricadere le tristezze del giorno, le memorie sbiadite dal tempo e dal rimpianto, affindando a quel magro ristoro le loro povere anime.. ..Non tutti però, alcuni non chiusero occhio, quella notte, per alcuni gli incubi furono un monito pressante, per pochi ci fu un risveglio che non aveva nulla a che vedere col sonno.

    Aprite gli occhi all'improvviso, ovunque voi vi trovaste. Vi eravate addormentati? Chissà.. Non lo ricordate, eppure sapete che è arrivato il momento. Avete vissuto quell'esperienza in prima persona? E' come se l'aveste fatto. La avete rivista nelle vostre menti notte dopo notte dopo essere stati scelti, la visione della comparsa, quella in cui il maledetto ritornello fece breccia nelle vostre menti la prima volta, portando le visioni. Riuscite ancora a sentirlo..

    "Lasciate che vi narri miei signori, di antichi racconti e impavidi cuori,
    lasciate che mie dame, vi diletti, con canti di spade infrante e perduti affetti..
    Vi parlerò di segreti e leggende, perdute memorie, infiniti tormenti, oscure storie ..
    Ascoltate un bisbiglio, dal tempo celato..
    ..coglietene il senso appena velato..
    ..di Dei capricciosi che annoiati sorridono..
    ..mentre le vite sfioriscono e i mondi..collidono"



    Riegheggia dolorosamente, portando sofferenza anche nei cuori che ne sono privi.. Perchè quella sofferenza non vi appartiene, è la sofferenza di migliaia di mondi appassiti, le cui storie gloriose sono dimenticate, i cui eroi non hanno più nulla per cui combattere. Avete sentito la chiamata, per la sfida, per la giustizia, per il dolore insostenibile, per motivi inspiegabili avete deciso, e ora quel ritornello vi tormenta. Lo sentite sempre.. Anche in quel momento, come fosse lì.. come..
    ..Aprite nuovamente gli occhi, il vostro sguardo ricambiato, questa volta, da un paio di occhi rossi e penetranti. Un corvo vi osserva, spalancando il becco e lasciando che quelle parole fluiscano come un monito in una cantilena cupa. Poi all'improvviso si solleva, volando via. Vi sentite spinti a seguirlo, una forza irresistibile che vi guida.
    Dove quel corvo passa l'aria sembra deformarsi e le piume disciogliersi lasciando dietro di se un'alone scuro e sbiadito, come quello di inchiostro annacquato. Le nubi coprono in parte la luna e la pioggia scende sottile ma costante.

    U3CSukK



    Camminate senza sosta, quasi il tempo non esistesse, senza sapere per quanto tempo, per quante leghe.. Ben presto il ritornello muta in una lunga melodia, di cui solo alcuni brani vi restano: è una melodia di immagini e parole, di suoni e silenzi.

    "Sfiderete la notte, intrighi e rivolte,
    affronterete i campioni, di mille legioni,
    trionfo o sconfitta, la storia è già scritta,
    ora imbracciate le spade, voi saldi di cuore!
    scovate i rivali e conseguite vittorie!

    Shh, l'ora è già tarda, i sipari si levano
    raggiungete le torri, laddove le luci vi guidano
    raccogliete gli stemmi, per cui i mondi si sfidano
    e difenderete coloro che in voi, confidano"



    Vedete una via snodarsi per miglia e miglia fra paesaggi che sembrano muoversi nel tempo: un tempo dai colori vividi e brillanti, pieni di vita meravigliosa, poi li osservate sfiorire, appassire e cadere in una follia senza fine, mentre le ombre si allungano e i colori sbiadiscono. Vedete una torre ergersi in un bosco, un tempo alta e lucida, simile a un corno d'avorio.. Ora grigia e scarna, come un'osso che si leva dalla terra annerita. Sapete che è lì che dovete recarvi, che è lì che il destino vi attende.
    All'improvviso, senza che ve ne rendiate conto i vostri passi si fermano: davanti a voi al posto del corvo si erge lei: la figura del monito, mascherata di bianco, priva di volto e ornata del largo manto e del cappello piumato di nero. Vi guarda con due occhi rossi e penetranti. Dietro di lei un muro di nebbia.
    Ancora più sconvolgente è che non siete soli: non sapete da quanto tempo, ma siete in tre, tutti immobili uno affianco all'altro, tutti spettatori muti mentre la figura indietreggia teatralmente sparendo nella nebbia, mentre un dito guantato vi indica di farvi avanti e un lieve inchino vi saluta beffardo..

    ..Potete sentirlo, eroi e tagliagole, migliori e peggiori, coraggiosi e rassegnati: siete ai confini del mondo, dove il destino vi attende..

    CITAZIONE
    Vi ho fatto un lungo prologo di regalo per compensare una lunga attesa, ma soprattutto perchè oltre la ricompensa e il divertimenti non dobbiamo mai dimenticare che siamo tutti quì per fuggire da una realtà che non ci soddisfa e che al contempo abbiamo l'occasione di vedere cose che nessuno vedrà mai come noi. Quindi fate partire la musica, mettetevi comodi e abbassate le luci, cercando di calarvi nella storia e descrivetemi questo risveglio e questa marcia, raccontatemi come siete giunti a questo punto e raccogliete il coraggio per fare il passo oltre le sicurezze del mondo che vi ha dato rifugio, perchè dove vi porterò io non ne troverete.

    Dimenticatevi dei vostri numeri, ora voglio che ciascuno di voi scriva sotto il proprio post 3 nuove abilità passive e 4 nuove tecniche. Avrete solo queste nel mondo che vi aspetta. Una sola tecnica potrà essere variabile e nessuna immortalità vi sarà utile: dove andrete non è la morte che dovete temere, ma le conseguenze.

    Vi correggerò le tecniche? Non siate sciocchi, dove andiamo io non ho nessun potere, sarà il mondo che vi aspetta a rivelarvi se le vostre scelte saranno premiate o.. no. L'unico dettaglio tecnico delle tecniche sarà il consumo, per il resto per quanto riguarda efficacia e simili, dimenticate il regolamento, varrà la descrizione delle stesse e la vostra abilità.
    ..Oh, che bello, finalmente sarò invincibile... Sicuri? Più una tecnica esagera, più rischierete che le cose non vadano esattamente come pensate.. Pensatela come una giustizia divina: io preferisco pensarla come Follia dilagante. Benvenuti, player coraggiosi: vi aspetta WonderMADLAND!

    Scadenza: 28 Gennaio
    Ordine: Libero
    Domande: Bando di riferimento.


    Edited by °Nyram The Faceless° - 19/1/2016, 01:58
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Buio, torpore, freddo.
    Nebbia, sobbalzo, risveglio.
    Le piccole iridi vermiglie si aprirono lentamente, quasi disturbate dal doversi abituare nuovamente alla luce del giorno. Se di questo si poteva parlare, almeno. La verità era che, in quei primi momenti, skekDor non sapeva che pensare. Non ricordava d'essersi addormentato, e lui aveva sempre memoria di quel che faceva. Specialmente delle sue pennichelle. Questo perché, al contrario dei comuni mortali, a una divinità non serviva affatto riposare. Se si concedeva un sonno, era per il puerile piacere di sognare, immaginare di trovarsi altrove. Ecco, non rammentava di essersi concesso il riposino. Allora, perché diavolo si stava risvegliando?
    In un altro luogo, in un altro tempo, probabilmente qualcuno gli avrebbe domandato se lui avesse mai sperimentato la paura di di chi si addormenta. Se s'era mai sentito terrorizzato fino alla cima dei capelli, perché la terra gli era franata d'improvviso sotto i piedi, e il sogno da lì era cominciato. Probabilmente, in quei primissimi momenti, avrebbe risposto che era più spaventato da un risveglio di quel tipo.
    Negli ultimi tempi, una visione costante l'aveva perseguitato. Una visione che, per qualche oscuro motivo, ora sentiva più opprimente che mai.
    Quella sequela di immagini eteree portavano con loro anche un canto, una melodia tanto noiosa quanto profonda da costringere lo Skeksis a coprirla col suono costante delle voci dei Podling. S'era detto "noiosa"? In realtà skekDor provava timore e sofferenza fisica quando la ricordava, ma odiava ammettere una simile debolezza persino a se stesso.
    Richiuse gli occhi e, quando li riaprì, vide un uccello osservarlo. Aveva già visto pennuti di quel tipo, e li aveva sempre trovati portatori di buone notizie. Perché questo? Beh, intanto li aveva visti mangiar cadaveri, e ripulire i campi di battaglia degli sconfitti. Secondo poi, era seguendoli che aveva sempre trovato i centri abitati in cui fare incontrare qualche mortale da turlupinare.

    Ecco perché, quasi subito, gli venne istintivo seguire il corvo che si ergeva ormai in cielo sopra di lui.
    Si sollevò seduto, notando per altro d'essersi addormentato vestito. Ok, c'era qualcosa di strano. Lui non avrebbe mai chiuso gli occhi con quegli scomodi abiti a disturbargli la posizione orizzontale. Cosa più importante, i Podling: quegli esserini schifosi che, al buio della sua gonna, intonavano canti per fargli compagnia erano muti, silenziosi; un'altra anomalia, giacché anche nel sonno amava frustarli a dovere perché non smettessero mai di levare le loro grida. Era escluso pure che c'entrasse la parte buona del suo animo. In quei momenti lui era comunque cosciente, seppur impotente, di tutto. Dunque, il mistero s'infittiva.
    Con scricchiolii delle vecchie articolazioni e mugugni vari, riuscì infine a tirarsi dritto in piedi. Passò i primi secondi a battersi le dita nodose sul corpetto e sulla gonna, al fine di togliere la polvere che vi si era depositata sopra: l'immagine prima di tutto.
    Di seguito, si sarebbe incamminato con calma alla volta della via indicata dal pennuto. Fustigò anche i Podling, ma per qualche oscuro motivo la nenia che gli ronzava nella testa non accennò a diminuire. Stupido motivetto! Come gli era entrato in testa, poi? Bah! Forse, restare così tanto in compagnia d'umani e mortali aveva indebolito la sua dura tempra. Sì, sicuramente era andata così.

    Il cammino fu lungo, ma non lo percepì. skekDor non conosceva la fatica, e d'altro canto per una divinità il tempo non scorreva allo stesso modo dei mortali. Per tutto il tempo, quindi, rimase in una sorta di stato catatonico. Le parole gli rimbombavano nella testa e lui quasi le ripeteva mentalmente, riducendole a poco più di echi dal significato che sembrava essersi già perso dopo la decima volta che le riascoltava.
    Non si stupì nemmeno dello "spettacolino" offerto dal volare del corvo. Per lui la magia era qualcosa di reale e tangibile. Non sapeva spiegarla tutta -Non da quando era finito su Endlos e aveva perso i suoi pieni poteri, almeno-, ma certo non si stupiva né s'interrogava più su di essa. La prendeva come un dato di fatto.
    Lo stesso si poteva dire per il paesaggio che, da ricco e florido, mutò a tinte sempre più scure e decadenti.
    In tutto questo, l'unico pensiero che gli venne in mente, l'unica frase che riuscì a dire fu: "Speriamo che ci sia un po' di luce, più in là." Essì. La pancia era piena d'anime, e alla peggio avrebbe potuto prolungare la sua esistenza di almeno una buona settimana. Ma non poter completare il rituale mattutino, quello che davvero lo rinvigoriva di nuove energie, l'avrebbe privato di buona parte dei suoi poteri.
    Era dipendente dal sole, per continuare a esistere. Che triste ironia, quando un tempo erano invece i soli di Thra a dovere la loro esistenza a lui!

    La meta venne raggiunta, se così si poteva chiamare: un banco di nebbia, di fronte a cui s'ergeva una figura a cui il mezzo-Mistico avrebbe proprio voluto fare qualche domanda. Non ne ebbe il tempo né la forza, però. Tutto quel che riuscì a fare, per qualche oscuro motivo, fu di rendersi conto di non esser affatto solo. C'erano altre due figure lì vicino a lui. E di una ne aveva riconosciuto le fattezze: era la ragazza bionda che aveva incontrato neanche qualche settimana prima al Presidio Sud, in compagnia del demone leone.
    La parte del Mistico si chiese se anche lei avesse memoria del loro incontro, quella dello Skeksis se all'effettivo sarebbe stata un'alleata o un ostacolo al completamento della... missione?! Quale missione? Da quando una divinità come lui veniva assoldata come un comune mercenario?
    Imprecò, rimanendo sul posto. Entrare nella nebbia, eh? Beh, l'avrebbe fatto solo e se avesse visto gli altri due far lo stesso. In tal senso, per cui, si sarebbe mosso per ultimo

    Salute: 100%
    Energia: 100%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Arma naturale:
    Seppur avverso al duello corpo a corpo, skekDor può in caso di necessità ricorrere al duro becco ricurvo per infliggere dolorose ferite agli avversari più ardimentosi

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo [Abilità Passiva – Immortalità (Qui varrà solo per quanto concerne l'inedia) + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    - Percezione dei Pericoli:
    Sesto senso che permette di percepire pericoli ed intenti ostili intorno a sé, senza però poter sapere chi ne sarà il bersaglio e dov'è la fonte; utile nelle Quest, per presagire le situazione prossime a verificarsi. (Fonte: Meccaniche di Gioco)

    Tecniche:

    - Barriera del Cristallo:
    Qualora la sua vita sia in pericolo, skekDor è in grado d’attingere pienamente al potere del Cristallo, generando una barriera nerastra in grado di difenderlo da ogni tipo d’offensiva avversaria [Abilità Attiva – Difesa Assoluta; Consumo: Critico]

    - Luce curativa:
    Abilità di cui skekDor si serve con estrema parsimonia. Se l’indole del Mistico è abbastanza forte in lui, gli basterà porre una zampa su di un alleato per avvolgerlo in un’aura di luce bianca. Ogni ferita sarà quindi sanata, restituendo vigore al corpo. Ovviamente, è in grado di servirsi della medesima abilità anche per curare se stesso [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Variabile]

    - Turbine:
    In caso di necessità, skekDor può evocare il potere del vento al fine di generare una minuta tromba d'aria in grado di sollevare lui (ed eventuali alleati) da terra, permettendogli ad esempio di superare crepacci, o raggiungere la sommità di ostacoli elevati, nonché di levitare a mezz'aria. La tecnica consente all'effettivo di volare, ma per sua impostazione è utile unicamente come "mezzo di trasporto", visto che non assicura spostamenti repentini o rapidi cambi di direzione. skekDor ed eventuali alleati saranno liberi di muoversi liberamente sull'"occhio" del turbine come se si trattasse d'una superficie solida con una circonferenza di 5 metri [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Medio; Durata: 2 turni]

    - Anatema dell'acqua:
    skekDor invoca in direzione dell'avversario un ricciolo d'acqua della forma di un serpente. Se il nemico sarà toccato dall'incanto, avrà il repentino e sgradevole effetto di vomitare a spruzzo copiose quantità d'acqua da bocca e naso. Ciò, oltre a danneggiare le vie aeree, gli impedirà chiaramente di respirare per tutto l'arco della durata della tecnica [Abilità Attiva – Soffocamento; Danno inflitto all'avversario: Medio (per turno); Consumo: Alto; Durata: 2 turni]

    Tecniche utilizzate:


     
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    "Allora io ti farò vedere ... Che le tue speranze non sono altro. Nulla, ma una mera illusione!"

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    Aprì gli occhi, nella notte. Di scatto, d'impeto. Respirava affannosamente, come se un incubo avesse attraversato la sua mente impegnata nel riposo. La fronte era impregnata di sudore e per liberarsi di tale sforzo fu costretto a passarsi sopra la mano sinistra, che asciugò in un fazzoletto.
    Ma cavolo, lui un incubo? Scherziamo? No, dai... davvero. La creatura il cui corpo era forgiato dalle tenebre del mondo aveva avuto un incubo.
    Sembrava l'inizio di una barzelletta, appartenente ad un libro per bambini.
    Il suo respiro si fece più controllato, quella sensazione di pericolo, che non aveva mai provato, o meglio che non aveva più provato da molti anni, lo aveva abbandonato ed era tornato alla solita calma che lo caratterizzava.
    Si alzò in piedi, fino a quel momento era stato seduto con le gambe distese in avanti, notando che non era in casa sua, né all'albero casa.
    Non era nemmeno nei pressi di un bar... Si sentiva confuso, disorientato. Quando si era addormentato? Ah sì, era lì al... No, niente.
    All'interno del suo cervello non vi era nessun ricordo riguardante la sua ultima dormita. Curioso. Preoccupante.
    Girò il capo a destra ed a sinistra, senza riconoscere dove si trovasse, ma venne interrotto da un ritornello inquietante che gli fece ritornare i brividi spariti pochi secondi fa. Si guardò nuovamente intorno, pareva riecheggiasse nell'aria, o forse era nella sua testa?

    "Lasciate che vi narri miei signori, di antichi racconti e impavidi cuori,
    lasciate che mie dame, vi diletti, con canti di spade infrante e perduti affetti..
    Vi parlerò di segreti e leggende, perdute memorie, infiniti tormenti, oscure storie ..
    Ascoltate un bisbiglio, dal tempo celato..
    ..coglietene il senso appena velato..
    ..di Dei capricciosi che annoiati sorridono..
    ..mentre le vite sfioriscono e i mondi..collidono"



    Ad ogni parola, ad ogni sillaba in lui cresceva lo strazio. Cosa diavolo gli stava succedendo? Per il dolore provato si chinò in ginocchio, poggiando i palmi delle mani sul pavimento, mentre il capo si abbassava guardando in quella direzione. Iniziò a gocciolare sudore, che impattava lasciando macchioline ombrose su quello che pareva essere del piastrellato.
    Aprì gli occhi. Di scatto, d'impeto. Affaticato. Aveva appena avuto un incubo? Cos'era successo? Alzò lo sguardo e vide un minaccioso un duo di bulbi rossi, che si incastravano con le sue iridi dorate.
    Un corvo dal piumaggio nero pece, che gracchia e poi si alza in volo, senza indugi come se avesse una meta precisi.
    Instintivamente si alzò in piedi ed iniziò a rincorrerlo, senza badare troppo all'aria che sembra inchiostrarsi, andandogli dietro senza alcuna voglia di perderlo. Voleva seguirlo, scoprire dove andava. Doveva seguirlo.
    Camminava svelto, senza mai fermarsi, lo perseguitava senza alcun intento di perderlo; mentre il costante ritornello, udito fino all'esasperazione dalle orecchie dell'Heartless, si commutò in una nuova strofa, in un nuovo frammento di quella musica che gli inonda il cranio delle sue parole.

    "Sfiderete la notte, intrighi e rivolte,
    affronterete i campioni, di mille legioni,
    trionfo o sconfitta, la storia è già scritta,
    ora imbracciate le spade, voi saldi di cuore!
    scovate i rivali e conseguite vittorie!

    Shh, l'ora è già tarda, i sipari si levano
    raggiungete le torri, laddove le luci vi guidano
    raccogliete gli stemmi, per cui i mondi si sfidano
    e difenderete coloro che in voi, confidano"



    I paesaggi che attraversava senza sosta nell'inseguimento continuavano a cambiare, sembrava di attraversare una sequenza di piani dimensionali collegati da chissà quale portale di chissà quale origine. E quando non erano i paesaggi in sè a cambiare, erano le loro condizioni: alcuni passavano dalle luci e dalla giovinezza brillante, ad un tetro colore grigiastro che li invadeva accompagnato da ombre lunghe, che prendevano possesso di quello che era un bellissimo paradiso. Una scena leggermente familiare...
    In particolare notò l'evolversi dell'immagine di una torre, prima eretta in modo magistrale: alta e lucida, perfetta; ma ora abbandonata a sè stessa, come se i millisecondi in cui tutto era avvenuto fossero stati in realtà anni, od addirittura secoli. Una sensazione attraversava il suo corpo, accompagnata dal nuovo desiderio di recarsi lì. Sapeva di doversi recare lì. Doveva recarsi lì.
    Senza neanche essersene accorto, si era fermato e di fronte a lui trovò una new entry ad aspettarlo, al posto del tanto agognato corvo.
    Una figura la cui sola presenza infondeva serietà nel cuore dell'aviatore nero. Il volto coperto da una maschera bianca ed il corpo nascosto sotto un largo manto, mentre un caplleo piumato di nero le era stato posto sul capo.
    Nuovamente degli occhi rossi cozzavano contro le pupille dorate di Xehanort, che non si tirò indietro, non deviava affatto lo sguardo.
    Ed ecco che la figura si ritirò nella nebbia alle sue spalle, dopo avergli indicato di farsi avanti con un dito ed averlo salutato con un inchino.
    In quel momento si accorse che non era solo in quel posto sconosciuto e strambo, una ragazza ed una specie di uccello stavano in fila insieme a lui di fronte a quel banco di nebbia.
    Le iridi scannerizzarono i due curiosi compagni: una specie di cadavere di struzzo dal pessimo odore ed una ragazza dai lunghi capelli biondi e le fattezze troppo belle per essere reali.
    Erano una combricola particolarmente curiosa, anche se non sapeva quanto ci si potesse fidare di loro. Sapeva solo una cosa, avrebbe dovuto attraversare la nebbia. Erano lì per un motivo, o forse no, e come uomo di scienza e magia aveva il compito di scoprire il perché di tutto quell'avvenire. Voleva saperlo. Doveva saperlo.
    Diede un ultimo sguardo ai due, non si impose loro si limitò solamente ad avvertirli del suo intento.

    "Io entro, chi mi vuole seguire, mi segua."


    Poche parole, ma essenziali. Non aveva bisogno di dire null'altro. Forse meno cose avrebbe saputo su quell'abominio organico e meglio sarebbe stato, mentre per la ragazza avrebbe avuto il piacere di conoscerla solo se avesse avuto il coraggio di seguirlo.
    A passi lenti, si addentrò nella nebbia.







    X E H A N O R T H





    Status Fisico: Ottimale, illeso
    Status Mentale: Ottimale, pronto a tutto e coraggioso
    Darkness (Mana): 100%

    Equipaggiamento:

    No Hearth - Daemon
    185px-Master_Xehanort%27s_Keyblade_KHBBS







    Come già detto i tre regni, della luce, dell'oscurità e del nulla, dispongono di un potere immenso che se conferito ad una persona la rende superiore alle altre in ogni campo possibile.
    Per ognuno di codesti regni viene scelto un "custode".
    Un custode è colui che protegge i mondi sotto l'ordine di uno dei tre reami.
    I custodi hanno il compito di tenere sotto d'occhio i mondi viaggiando attraverso di essi ed aprendo e chiudendo le serrature per i cuori del mondo.
    Aprendo la serratura del cuore di una mondo per esso sarò la fine, gli Heartless in esso continueranno ad apparine fino alla corrosione del cuore del mondo.
    Dopo quest'ultimo atto il mondo cadrà nel reame oscuro.
    Questa è la missione di Xehanort.
    Per esaudire i loro compiti i custodi però hanno bisogno di un aiuto. Il primo aiuto di cui dispongono è una leggendaria arma.
    Utilizzabile solo da coloro che posseggono un cuore forte ed in grado di portare a termine la loro missione.
    Il nome di quest'arma è "Keyblade".
    Leggendarie spade a forma di chiavi che hanno la capacità di chiudere ed aprire le serrature dei mondi, esse sono anche letali nei combattimenti.
    I Keyblade sono composti di energia e possono essere richiamati dai loro possessori tramite un semplice gesto.
    Come i custodi appartengono ai tre regni, anche i Keyblade appartengono ad essi, perché è proprio in quei luoghi che hanno avuto la loro creazione.
    Queste leggendarie armi quindi possono essere classificate in : Keyblade della luce, Keyblade dell'oscurità e Keyblade del Nulla.
    Il Keyblade brandito da Xehanort appartiene al secondo regno e lo stesso Xehanort è un custode del Keyblade dell'oscurità.
    Cavaliere quindi dedicante la sua vita al regno nero ed al caos - oltre che ai suoi piaceri personali -.
    Il nome di quest'arma è Daemon, per via dell'occhio oscuro posto nella testa della lama
    e del manico su cui è presente quella che appare come una testa diabolica.
    [Arma]





    Abilità Passive:

    Heartless - No Heart

    Nel mondo esistono alcuni grandi regni, non si parla di regni come stati o mondi.
    Essi sono qualcosa di davvero più potente e grande.
    I regni che continuano ad esistere fin dall'alba dei tempi sono solo tre:
    Il Regno della Luce, Il Regno dell'Oscurità e il Regno del Nulla.
    Ed i loro abitanti sono davvero qualcosa di diverso e incredibile.
    Nel primo regno si possono trovare le semplici persone, come gli abitanti di Endlos, che sono composti da un cuore, un anima ed un corpo.
    Nel secondo invece le creature sono selvaggie ed esse vengono chiamate Heartless.
    Queste creature possono essere composte da solo oscurità che compone il loro mondo orginale e vagare per i mondi in cerca di cuori da consumare e quando consumerranno altri cuori, creeranno altri Heartless.
    Questo primi vengono definiti purosangue.
    Gli altri Heartless invece sono creature che in principio erano normali esseri umani che hanno ceduto all'oscurità e furono sottomessi da essa dopo averne perso il controllo, così persero la loro volontà di agire e divennero Heartless.
    Questo secondo gruppo viene definito emblema.
    Nel mondo di mezzo invece vi risiede un'altro gruppo di creature, alcune dalla forma umana e altre selvagge.
    Essi sono i Nessuno, e sono composti dall'anima e dal corpo di una persona che è stata consumata dall'oscurità e ha perso il suo cuore.
    Xehanort un tempo ha ceduto all'oscurità di sua spontanea volontà divenendo un Heartless, ma non un Heartless qualunque.
    Infatti incredibilmente lui ha mantenuto il suo aspetto fisico normale e la capacità di usare il Keyblade, ciò lo rese un Heartless a tutti gli effetti, decisamente più potente però dato che lui aveva la conoscenza e la ragione, a differenza di tutti gli altri Heartless che sono selvaggi e obbediscono a chiunque sia più forte di loro.
    Essendo un Hertless il suo corpo è più robusto e resistente, e con esso è aumentata pure la sua forza esponenzialmente rendendola al di sopra di una persona normale, anche se non di molto.
    Come ogni Heartless, Xehanort dopo la sua trasformazione ha ottenuto pure le abilità selvagge di essi ed oltre all'aumento delle proprie caratteristiche fisiche, ha affinato pure i propri sensi.
    Con ciò riesce a "sentire" i cuori delle persone a distanza, determinando pure di chi si tratti se l'ha già incontrato, così può memorizzare ed individuare chiunque voglia in una distanza media-grande, permettendo di individuire i soggetti in un raggio di 30 metri.
    Oltre però a questi semplici aumenti delle capacità fisiche, motorie e sensoriali, l'oscurità per il cavaliere è anche una risorsa quasi illimitata di potere e attacchi.
    Infatti dato il fatto che è un Heartless può utilizzarla senza temere di cadere in essa, dato che non ne avrebbe alcuna conseguenza.
    [Passiva: Bonus del 50% a forza]
    [Passiva: Auspex raggio massimo 30 metri]




    Seeker of Darkness
    Studioso dell'Oscurità
    Come viaggiatore di mondi e studioso di molte arti, Xehanort ha appreso una grande quantità di informazioni riguardo a molti degli eventi che lo circondano e che lo hanno occasionalmente circondato.
    Grazie a tutto questo insieme di nozioni ha ottenuto una capacità elaborativa immediata, che non si interrompe neanche nelle peggiori situazioni
    Riesce quindi a comprendere quasi ogni singolo meccanismo di tutto ciò che lo circonda, indipendemente dalla natura e dal numero di volte che si sia ritrovato ad affrontare tale evento.
    [Passiva: Apprendimento rapido sui funzionamenti di ciò che circonda il personaggio.
    In Quest tali informazioni verranno fornite dal master]


    Abilità Attive:



    Dark Bullet
    Il cavaliere Heartless attinge all'oscurità del suo cuore, generando con un incantesimo una serie di sei proiettili, aventi come possibile origine qualunque parte del suo corpo. Saranno di medie dimensione ed inseguiranno il loro bersaglio fino ad ustionarlo.
    Peculiarità è che i proiettili danneggieranno in parte oggetti e protezioni dello sciagurato, peggiorando anche la condizione del suo armamentario fino alla completa distruzione se colpito in successione.
    {Attiva Magica a consumo Medio, protezioni ed oggetti nemici parzialmente danneggiati}

    Dark Haze
    Il cavaliere Heartless si circonda di un aura oscura piena zeppa di mana che lo avvolgerà in tutto e per tutto, per poi liberare tutta la sua furia in uno scatto seguito da una qualsiasi mossa fisica, persino un fendente del Keyblade, dove il mana esploderà dando sfogo ad una tale energia de causare forte dolore nel suo nemico.
    {Attiva Fisica a consumo Alto}



    My Body is my Darkness, My Darkness is my Power
    Il mio Corpo è la mia oscurità, la mia oscurità è il mio potere

    Passò moltissimo tempo da quando Xehanort incontrò per la prima volta a Daleli il criminale misterioso, incontrato precedentemente alla Bolgia di Merovish per discutere di alcuni affari.
    E altrettanto tempo da quando quella sua stranissima freccia gli si conficcò nel petto, simulandogli quasi la morte per pochi secondi.
    Quella però non fu una strana sfortuna e finalmente dopo parecchi mesi il cavaliere aveva ottenuto un nuovo potere.
    O più che altro aveva potenziato quello che era di già per sè.
    Aveva ottenuto il suo Stand Personale. E cosa si poteva volere di più di un potere talmente elevato che già si possedeva??
    Che esso fosse ancora più elevato. Come alcuni di voi sapranno Xehanort non è altro che un Heartless, una creatura composta di due parti: il cuore e il corpo, il secondo composto interamente dell'oscurità del mondo.
    Come detto l'Heartless aveva sviluppato il suo stand, beh in realtà i suoi Stand erano ben due.
    Nonostante tutto, i vassalli del ragazzo non sono corpi esterni.
    Il primo è da sempre parte di lui stesso, mentre il secondo lo acquisì durante un viaggio.
    E rispettivamente i due Stand del cavaliere sono il suo cuore ed il suo corpo composto interamente di oscurità.
    Il primo tramite la freccia divenne sempre più potente, permettendo ora un completo controllo dell'oscurità all'Heartless più di qualunque mosto della sua razza, di fatto ora la sua oscurità ha il potere di vanificare le difese dei nemici.
    {Nel GDR si traduce in una attiva variabile di controllo elementale dell'oscurità, con l'abilità di vanificare le difese con un costo inferiore alla sua attiva.}
    Il secondo Stand dell'Heartless invece è il completo opposto, di fatto il suo cuore è la sua abilità offensiva, mentre esso è quella difensiva.
    Oltre alla superiore resistenza donata all'Heartless di base, si aggiunge la capacità di rendere il proprio corpo intangibili, trasportato completamente nella dimensione oscura fisicamente ma la propria immagine rimarrà davanti agli occhi dell'aversario e riprenderà consistenza non appena ritornerà completamente nel mondo di presenza attuale.
    [Attiva: difesa fisica e magica di consumo viariabile]


    Return from Darkness
    Ritorno dalle Tenebre
    Gli Heartless sono creature davvero terrificanti, mostruosi mangia cuori che vagano per i mondi solo per distruggerli e placare temporaneamente la loro sazietà.
    Sono alcune tra le principali cause della distruzione delle dimensioni, facendo crollare tali piani dimensionali nel baratro nero dell'oblio.
    Essendo oscurità stessa, gli Heartless comunicano direttamente con tale oblio e Xehanort ha imparato a rigirare questo processo sterminatore.
    Similmente a come un cuore di un individuo divorato dalle tenebre finisce nel Regno dell'oscurità, il cavaliere ha sviluppato la capacità di far ritornare i cuori da tale regno per riportare in vita chiunque voglia.
    Ciò è possibile attraverso l'incanalazione di parte dell'energia del soggetto, che gli fornisce un identificativo per riuscire ad andare a rievocarlo dal mondo delle tenebre.
    Tale abilità non necessità obbligatoriamente del corpo del defunto da resuscitare, purché l'Heartless abbia a portato di mano un qualcosa, come un arma, un monile, un anello, che appartenesse al deceduto o a cui lui fosse molto legato, persino un luogo in tal caso, ed in tal caso il suo nuovo corpo verrà completamente ricreato da un involucro oscuro, che avrà comunque un comportamento anatomico normale.
    [Tecnica a consumo critico di Resurrezione]



    Appunti: Dal prossimo turno delle passive riporterò solo nome ed effetti.


     
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  4. Black friars
     
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    Arasia Иekär

    Arasia_3

    "Lasciate che vi narri miei signori, di antichi racconti e impavidi cuori,
    lasciate che mie dame, vi diletti, con canti di spade infrante e perduti affetti..


    «Hai intenzione di danzare fino alla morte, Alexander?» domando nel fissarlo negli occhi, l'espressione improvvisamente seria, il sorriso, sino a poco prima radioso, ormai un ricordo lontano. L'atteggiamento schivo e al tempo stesso sfacciato, con l'innocenza e la promessa di peccato di un angelo caduto, andato in frantumi come un bicchiere di vetro al contatto col suolo. Quel che resta è soltanto sospetto, niente di più…niente di meno.
    «Non usare quel tono con me, Natalie. Non stiamo facendo nulla che tu non voglia o non sia disposta a fare. Te ne saresti andata ore fa se così fosse stato.» dichiara in tono tagliente, il volto impenetrabile. Il gentiluomo spazzato via in un lampo, sostituito dal freddo e glaciale Principe. Il tutto per colpa mia e della mia lingua. Avrei potuto rimediare? non lo so con certezza e non sono sicura di volerlo fare: quel che è fatto è fatto. Non sono quel genere di persona (se posso avere la libertà di definirmi tale) che cerca di porre rimedio, cancellando i propri sbagli con falsi sorrisi e dolci parole. Inoltre, vi è qualcosa di strano, qualcosa che mi ha destata, facendo penetrare in me il germe della diffidenza e riportandomi, in tal modo, alla realtà. Il mio repentino cambiamento di umore ne è la conferma. E non vi è mai stata occasione in cui non mi sia fidata delle mie sensazioni.
    «Cosa c'è che non va, Natalie?»
    Scuoto la testa, cercando, invano, di sfilare la mano dalla sua. Un'impresa persa in partenza. Le sue mani sono come catene di ferro intrecciate intorno ai miei polsi: dure, fredde e dolorosamente strette, tanto da far male e gemere di dolore, insieme a frustrazione. Non mi è mai piaciuto sentirmi prigioniera, alla mercé di chicchessia. Non posso fare a meno di lottare e ribellarmi con tutte le mie forze, cercando di riprendermi quel poco di libertà che ancora posso definire mia ed impedire che un altro guinzaglio si aggiunga a quello che già possiedo, il cui nome è: Axiar. Per cui, ignorando il dolore, continuo a tirare, piegando il polso e cercando di allontanarmi da lui. E ogni mio movimento, ogni mia mossa, non sembra suscitare la ben che minima reazione da parte sua: rimane Impassibile, freddo e distaccato. Un perfetto quadro.
    «Perché continuiamo a girare?» chiedo dolcemente, di una dolcezza andata a male, studiandolo in viso.
    «Speri di trovare la risposta nei miei occhi, amore?» gira il capo, mostrandomi il suo profilo perfetto, dai lineamenti delicati e mascolini al tempo stesso, per posare un bacio sulla mia mano sinistra, poggiata, mollemente, sulla sua spalla. Impossibilitata a scansarla avverto le sue morbide labbra posarsi sul dorso, simili ad ali di farfalla. «Non la troverai. Né lì, né altrove. Non su di me.» mi prende per la vita, sollevandomi da terra. <e ora, mia amata, lasciati andare e non opporti..»
    «Alexander…» la mia protesta, debole persino alle mie stesse orecchie, muore sulle mie labbra, uccisa dal suo sguardo. Abbasso la testa, quasi timorosa, e sposto l'attenzione dai suoi occhi alle rose rosso scuro che adornano il vestito, cucite in modo da coprire la parte frontale del corpetto, in pizzo trasparente, come il resto dell'abito, lasciando tuttavia scoperti i fianchi. Un intreccio di rose si trascina lungo il braccio destro sino al gomito. La gonna voluminosa ed ampia, oscilla ad ogni nostro passo.
    «Lasciati andare. Non posso smettere di muovermi. Lascia che ti conduca ai confini del mondo, Natalie.» sussurra, quasi con disperazione. Ed è a questo punto che, con lentezza esasperante, timorosa di guardare, distolgo la mia attenzione dal suo bellissimo viso, fissando il mio sguardo su di una serie infinita di pavimenti e pareti in oro massiccio. A coprire le mura, altrimenti spoglie, vi sono milioni di specchi, ognuno dei quale è un portale verso altri mondi, dimensioni e tempi.
    «Siamo nella Sala dei Giorni» mormoro, sentendomi vuota. La sala, a dispetto del bel nome che porta, è un posto pericoloso. Il tempo al suo interno sembra distorto, non lineare, e se smetti di muoverti puoi perderti nei ricordi che iniziano a prendere forma intorno a te, come se fossero reali. Tutto ciò che pensi, si materializza. Non bisogna mai smettere di muoversi, se non si vuole impazzire e..

    Vi parlerò di segreti e leggende, perdute memorie, infiniti tormenti, oscure storie …
    Ascoltate un bisbiglio, dal tempo celato…
    …coglietene il senso appena velato…


    «Voglio la tua bocca sulla mia, Arasia» sussurra sulle mie labbra, in un brontolio sommesso, subito prima di infilarvi la lingua e baciarmi con forza, a lungo, in profondità, spingendomi la lingua sino in gola e assaporandomi l'interno della bocca, dalle guance al palato, come fossi un dolce squisito da gustare lentamente.
    Impossibilitata a riflettere e a ragionare, dimentico ben presto le strane parole entrate poco prima, senza invito, nella mia testa. Parole che avevano suscitato in me uno strano senso di familiarità, come se le avessi già udite in passato.
    «Arasia…» si stacca da me, respirando in maniera irregolare. Dal canto mio non posso fare altro che ricambiare il suo sguardo, imparando nuovamente a respirare.
    Dopo aver cercato, invano, di pensare qualcosa di coerente e abbastanza intelligente da dire, mormoro «A che pro devo questo?»
    Nassare sorride, fiero e seducente, consapevole dell'effetto che ha avuto su di me il suo "assalto" animalesco. «A niente, avevo solo voglia di farlo.» mi fissa le labbra, rosse e gonfie, indugiandovi più del dovuto. Infine, mi guarda nuovamente negli occhi «E vorrei rifarlo.»
    Lo fisso, sorridendo, un sorriso complice «E se qualcuno ci vedesse?» gli sfioro il viso con la punta delle dita «Sei disposto a rischiare?»
    Mi afferra il polso, in una stretta decisa «Oh sì. Per un tuo bacio sarei disposto a tutto.» mi tira a sé «Anche per un solo, misero, minuto del tuo tempo» afferma, pronunciando ogni singola parola sulla mia gola, procurandomi brividi di piacere in tutto il corpo. Inclino la testa di lato, preda del desiderio, offrendomi a lui. Sto per chiudere gli occhi quando, qualcosa alle sue spalle, attira la mia attenzione. Sentendomi venire meno chiudo gli occhi, appoggiandomi a lui. Un complesso dedalo di specchi ci circonda. Siamo nella Sala dei Giorni.
    Un infinito tormento.

    Apro di scatto gli occhi, il cuore impegnato in una corsa sfrenata. Devo essermi addormentata, anche se non rammento né il dove e né il come. Ho dormito..ma è come se non lo avessi fatto. Il ricordo delle braccia di Alexander intorno a me e del bacio di Nassare, mi perseguita ancora, ormai sveglia e vigile.
    Mi alzo a sedere, passandomi una mano tra i capelli. Portandomi una mano alla bocca reprimo uno sbadiglio. «No, non ho dormito» mormoro infastidita, spaziando con lo sguardo intorno a me.
    «Dove diavolo?…» mastico a denti stretti, lasciandomi andare per la prima volta ad una serie di imprecazioni, molto colorite e non adatte alle labbra di una Principessa.
    Poi, improvvisamente, lo sento di nuovo. Serro la mascella, immobilizzandomi.
    Un richiamo, che bussa prepotentemente alle porte della mia testa.
    Un richiamo…dolorosamente conosciuto, quasi dimenticato. E ora lo sento risuonare, portando sofferenza nel mio cuore, un cuore che ha già patito più di quanto avrebbe potuto sopportare. Altra sofferenza lo manderebbe in frantumi.
    Un richiamo tornato a tormentarmi, dopo aver invaso per anni il mio sonno, lasciandomi tremante nel mio letto… e non di freddo. Pensavo, erroneamente, di essermelo lasciato alle spalle, come la Corte Unseelie e tutti i suoi abitanti.
    Quel maledetto ritornello…
    …mi aveva quasi portato alla pazzia…ed ebbra di dolore lo avevo dannato, ripetutamente.

    "Lasciate che vi narri miei signori, di antichi racconti e impavidi cuori,
    lasciate che mie dame, vi diletti, con canti di spade infrante e perduti affetti…
    Vi parlerò di segreti e leggende, perdute memorie, infiniti tormenti, oscure storie …
    Ascoltate un bisbiglio, dal tempo celato…
    …coglietene il senso appena velato…
    …di Dei capricciosi che annoiati sorridono…
    …mentre le vite sfioriscono e i mondi…collidono"



    Eccola di nuovo: quell'insana paura che mi divora da dentro, nutrendosi del mio calore e nutrendomi di terrore e di sofferenza. Una sofferenza mai provata prima, quasi estranea, come se non mi appartenesse. Una sofferenza antica, figlia di mondi e uomini, ormai perduti.
    Perché continua a perseguitarmi?
    Vuole qualcosa da me...mi chiama e io devo andare.
    Apro nuovamente gli occhi, trovandomi a fissare due bulbi oculari dalle iridi rosse e penetranti.
    «Morrigan» mi lascio sfuggire, senza avere il tempo di riflettere e chiudere la bocca.
    Il corvo continua ad osservarmi, spalancando il becco e lasciando che le parole scorrino come un avvertimento in una cantilena cupa. Improvvisamente, provocandomi un sussulto, si solleva in volo, allontanandosi da me. Mi sollevo di scatto e muovo un passo, senza rendermene conto, come se il mio corpo fosse dotato di volontà propria.
    Muovo un altro passo, provando l'urgenza di seguire il volatile. Un desiderio, quasi folle, di andare con lui.
    Ora mente e corpo sono d'accordo sul da farsi.
    Mentre lo seguo noto che l'aria al suo passaggio sembra deformarsi e le piume, disciogliendosi, lasciano dietro di loro un alone scuro e sbiadito, come inchiostro andato a male.
    Continuo ad avanzare, con decisione, nonostante la pioggia mi bagni capelli ed indumenti. In mente un unico pensiero.
    Cammino e cammino, senza sapere da quanto.
    Passo dopo passo avverto, quasi come un male fisico, il ritornello mutare in una lunga melodia, portatrice di immagini e parole, suoni e silenzi.

    "Sfiderete la notte, intrighi e rivolte,
    affronterete i campioni, di mille legioni,
    trionfo o sconfitta, la storia è già scritta,
    ora imbracciate le spade, voi saldi di cuore!
    scovate i rivali e conseguite vittorie!

    Shh, l'ora è già tarda, i sipari si levano
    raggiungete le torri, laddove le luci vi guidano
    raccogliete gli stemmi, per cui i mondi si sfidano
    e difenderete coloro che in voi, confidano"


    Di fronte a me osservo una via districarsi per miglia e miglia fra paesaggi che sembrano muoversi nel tempo: prima sono dai colori accesi e pieni di vita, colmi di luce, poi, inaspettatamente, sfioriscono, appassendo. Cadono e precipitano in una follia senza fine, mentre le ombre si allungano, inghiottendo ogni cosa, e i colori schiariscono.
    Vedo una torre ergersi in un bosco, un tempo alta e limpida, simile ad un corno d'avorio.. Ora grigia e scarna, scheletrica e sottile, come un'osso che si innalza dalla terra annerita. Null'altro che vestigia di ciò che era un tempo. E so, con assoluta certezza, come se fosse innata in me, che è lì che devo andare. Lì il destino capriccioso mi attende.
    Bruscamente, i miei passi si fermano. Davanti a me, invece del corvo, vi è la figura del monito, mascherata di bianco, priva di volto e ornata del largo manto e del cappello piumato di nero. Mi guarda con due occhi rossi e penetranti. Dietro di lei …un muro di nebbia.
    Rendendomi conto di qualcosa, mi volto, constatando, con sorpresa, di non essere sola. Accanto a me vi è la strana creatura, a me nota, parte rettile e parte uccello rapace in stato di decomposizione, affiancata da un ragazzo dai capelli grigio argento e gli occhi giallo oro. Una figura molto più interessante dell'essere e sconosciuta.
    Distolgo, quasi dispiaciuta, l'attenzione dallo straniero per riportarla sulla figura, la quale indietreggia teatralmente sparendo nella nebbia, mentre un dito guantato ci indica di farci avanti e, con un lieve inchino, ci saluta in modo beffardo…
    Al suono della voce del giovane mi volto, fissandolo con un sopracciglio inarcato. Quanto spirito di iniziativa. Quanto coraggio e disprezzo del timore. Una vera delizia.
    Con un sorriso radioso disegnato sulle labbra, lancio un ultimo sguardo all'uccello rettile, per poi percorrere i passi dell'altro.








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    I Tutha Dé Danaan sono esseri semidivini,
    versati nella guerra e in molteplici arti.
    Una razza altamente progredita giunta, infine, sulla Terra da Færie.


    “…Forse noi siamo stati creati dalla stessa sostanza di cui son fatti i sogni…
    Noi siamo esseri semidivini, a differenza dei mortali, e possiamo vivere per sempre. Un' eternità. Cosa sono i millenni? Una manciata di tempo. Polvere in confronto a un unico sguardo dell’eternità. Bellezza è l’eternità che si contempla in uno specchio; e noi siamo l’eternità, e noi siamo lo specchio.
    Noi profumiamo del profumo dell’eternità.
    Noi siamo potere.
    Noi siamo illusione.
    Diamo la vita e portiamo la morte.
    Siamo la materia di cui son fatti gli incubi.
    Realtà e illusione, sogno ed incubo…
    .


    ¬ Innate Abilities


    __Le Abilità innate sono poteri che richiedono solo una certa quantità di concentrazione per coloro che sono nati o benedetti da esse per poter essere utilizzate.__

    + Levitazione +
    Un potere innato che permette ai sidhe di levitare. (Non supera i 5 metri di altezza)

    + Insensibilità e Apatia +
    I sidhe, in virtù della loro natura semidivina, la quale ne fa degli esseri immortali, sono naturalmente refrattari a quasi qualsiasi danno inferto da un'arma o attacco. Le uniche armi in grado di uccidere definitivamente un essere fatato sono le Reliquie Seelie ed Unseelie. La seconda cosa in grado di ucciderli è il suicidio volontario. Pertanto essi sono in grado di riprendersi da ogni ferita o danno, quale che sia la natura.

    Se feriti gravemente non proveranno alcun dolore, ma solo un sorta di bruciore (più fastidioso che doloroso). I sidhe reagiscono al dolore in modo differente da un comune essere umano. Molti di essi sono masochisti e sadici o entrambe le cose. Il loro sadismo rasenta la crudeltà più efferata. Masochisti e sadici sono solo gli Unsselie. I Seelie si limitano ad essere pragmatici e spietati.
    Estremamente apatici, quando la situazione lo richiede, non saranno mai colti dal panico a causa delle condizioni, gravi o non, in cui verseranno. La loro mente rimarrà fredda e gelida, lucida e libera di pensare ed agire di conseguenza, senza impedimenti di alcun tipo.
    [Passiva di immunità al dolore ed emozioni di sorta]


    ¬ Hands of Power


    __Magie proprie dei sidhe sono anche le mani del potere, le quali variano da sidhe a sidhe. Il potere emerge concentrandosi sulla mano (a differenza di molti altri poteri che richiedono concentrazione mentale o spargimento di sangue ).__

    + The Hand of Flesh +
    La mano della carne è una mano del potere che permette al possessore di trasformare parti della sua/del suo avversaria/o dentro e fuori, e ciò tramite la sua mente, la cui forza viene concentrata nella mano. Il possessore deve toccare il nemico per utilizzare la mano del potere. Quando viene utilizzata per tutta la sua estensione, parti dell'avversario (come gambe e braccia) dovrebbero esplodere dall'interno, trasformandosi in ammassi di carne informe.
    Trattandosi di mani e dita la sorte è la medesima: esplodere lasciando solo carne viva e sangue. L'esito può non dare frutti positivi. Tutto dipende dall'avversario e dalle circostanze.
    [Consumo: Medio, Durata= 1 turno.]


    ¬ Doni o Talenti



    + Dislocazione +
    Metodo usato dagli Esseri Fatati per spostarsi alla velocità del pensiero. Sono in grado di dislocare anche un essere umano (e non). Arasia affinché la dislocazione avvenga deve toccarli/o, basta un tocco lievissimo, e non deve essere roba di molto, ossia che richieda tempo, perché la dislocazione è istantanea.
    [Consumo=Alto, Turni=2 ]

    + Voce +
    Arte o talento sidhe che obbliga la persona sulla quale viene usata a obbedire alla lettera qualsiasi comando venga emesso. Annulla la forza di volontà e rende schiavi. Si fissa impotente il proprio corpo fare cose che la mente urla di non fare.
    [Consumo=Medio]

    + Rianimazione +
    Arasia ha ereditato dal Re Unseelie, suo padre, l'arte della necromanzia, ovvero il riportare alla "vita" i cadaveri, ricomponendo, se necessario, i loro resti. Dove i corpi siano collocati non ha importanza, siano essi in superficie o seppelliti in profondità.
    Arasia è in grado di riportare nel mondo dei vivi:
    Non-morti privi di intelletto, i quali seguiranno fedelmente i suoi ordini come burattini. Essi sono in tutto e per tutto scheletri, quindi privi di un sistema circolatorio o respiratorio, non hanno quindi bisogno di ossigeno, cibo o acqua per sopravvivere. Non hanno sensi. Rispondono a semplici comandi, portando avanti i suoi ordini, sino a quando lei non deciderà altrimenti. Continueranno ad obbedirle sino alla loro distruzione.

    Zombie cadenti, i quali, non appena usciranno dalla loro prigione terrena brameranno una cosa soltanto: carne.
    Risponderanno solo e soltanto ad un'unica padrona: Arasia.
    Mangeranno vivo chiunque la loro signora e padrona voglia.
    Questi zombie hanno l'aspetto di cadaveri putridi dargli arti mancanti. Mantengono esattamente le loro fattezze al momento della morte. Non sono in grado di parlare né altro.

    Zombie in tutto e per tutto umani. Essi sono in grado di ragionare e parlare.
    Sono sottratti al sonno eterno nel quale erano caduti per essere interrogati. [Consumo=Alto, Turni= 2, Evocazioni= 6 morti]

    + Paralisi +
    Tale tecnica consistente in un attacco alla psiche dell'individuo. Qualora si venisse colpiti da tale manifestazione, la volontà della vittima sarà annullata e perderà vigore, provocando nel corpo una sorta di impossibilità fisica.
    Questo talento può andare ad intaccare anche i segnali elettrici dei nervi, bloccandoli. Il bersaglio non avrà il controllo sul proprio corpo.
    Agisce su tutto il copro o su un singolo arto. La vittima potrà anche subire, a seconda di ciò che lei vuole e della circostanza, un intorpidimento ad un arto o una perdita di sensibilità in tutto il corpo (e ciò non è mai indolore).

    Tra gli esseri fatati chi è in possesso di tale abilità viene definito anche Null. Null è colui o colei in grado di immobilizzare un essere vivente con le mani. Resterà pietrificato a lungo o per pochi secondi, ciò dipenderà esclusivamente dalla vittima e da quanto potente sia.
    [Consumo= Medio/Variabile, Turni= 1]

    ¬ Weapons & Objects



    ¬ Weapons

    + Winter Kiss - Bacio d'Inverno +
    Una spada in grado di rubare le passioni a chi entra in contatto con essa, lasciandoli freddi e sterili come la neve d'inverno. Nel pomo vi è incastonato un diamante. Spada del peso di circa 1,5 chilogrammi ed una lunghezza di circa 113 cm.
    [Passiva anti malia]

    + Odio e Intolleranza +
    Neri pugnali gemelli forgiati insieme al momento della loro creazione. I pugnali sono in grado di colpire, tramite un incanto posto da Arasia, quasi qualsiasi bersaglio una volta gettati. I loro veri nomi sono stati dimenticati.
    L'incanto non è altro che "telecinesi a bersaglio". I pugnali saranno come scagliati da poteri mentali contro un bersaglio stabilito e non avranno "pace" sino a quando non lo avranno colpito.
    Il malcapitato per salvarsi dovrà cercare di neutralizzarli o neutralizzare il loro potere in qualche modo.
    Una volta che saranno impossibilitati nel portare a termine il loro lavoro, torneranno semplicemente da Arasia.
    [Consumo=Medio, Durata= 1 turno]

    ¬ Objects
    __Gli oggetti sono qualsiasi elemento esterno che contiene la magia.__

    + Mors Tua Vita Mea +
    Un pesante anello di potere in bronzo che ruba letteralmente le forze all'avversario. Le risucchia rendendoli deboli, stanchi, debilitati, fiacchi, spossati, privi di energia.
    Può causare anche debolezza, oltre che a livello fisico, anche mentale. Il nemico non sarà in grado di pensare lucidamente, troppo stanco per formulare pensieri di senso compiuto.
    [Passiva di malessere e debolezza, fisica-mentale]


    3m2f





    Edited by Black friars - 3/2/2016, 21:57
     
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    QVQk0yu






    Le nebbie vi inghiottono quasi letteralmente: basta un passo per ritrovarvi completamente sperduti in quella strana foschia ondeggiante. Vi voltereste indietro, magari, se riusciste a capire qual'è la direzione effettiva. Sibili e vorticare sembrano rendere tutto una disorientante massa di qualcosa, un calderone primordiale in cui malapena siete consci di voi. Probabilmente è una fortuna che sembri esserci una sorta di pavimento su cui camminare, che separi all'apparenza il sotto dal sopra. Ciò che viene in vostro soccorso è, a rendere le cose più disperate, quasi un miraggio. Probabilmente sarà difficile prestarvi attenzione all'inizio, ma un grumo di nebbia dalla forma confusa pare quasi saltare ritmicamente poco distante da voi, quasi avesse vita propria e non seguisse il ciclico vorticare del resto della massa. Basterà un passo affinchè il grumo prenda a muoversi, saltando via e rischiando di svanire alla vostra vista: inutile dire che è l'unico indizio che potete seguire al momento.
    Sarà probabilmente questo a farvi rendere conto che anche la cognizione del tempo è perduta: per quanto siete stati immobili là dentro? Se non aveste notato quella cosa, probabilmente sareste potuti restare immobili in eterno, semplicemente senza rendervene conto. Anche chi non sente la paura potrebbe sentirsi schiacciato ad una prospettiva simile. Ci sono cose inimmaginabili, là fuori, dopotutto.. Vi manca il vostro sicuro semipiano? Avete solo messo un piede fuori dalla porta, non siate sciocchi.
    Camminate abbastanza perchè vi si indolenziscano i piedi, quando percepite qualcosa di diverso. Vi siete addentrati in profondità in quella strana nebbia, abbastanza da percepire di essere osservati, scrutati da qualcosa di malevolo e ostile. Sarà SkekDor il primo ad avvertire qualcosa di strano: un pericolo primordiale, mortale.
    Hai una buona conoscenza di cosa sia un dio rispetto ad un mondo: ora però senti qualcosa di più soverchiante, un pericolo ancestrale che va oltre il concetto di materia e origine. E' qualcosa di immenso che si manifesta come sagome confuse nella nebbia, malapena intuibili con la coda dell'occhio. Forse la curiosità di porterà ad affinare i tuoi sensi: è a quel punto che potresti allarmare i tuoi compagni. Ti paralizzeresti all'improvviso, percependo un nuovo pericolo, ancora maggiore se possibile. Ma è solo un istante, un momento, quello che ti consente di scrutare in un riflesso della mente due sconfinati occhi del colore del ghiaccio e delle stelle, due pozzi uniformi e soverchianti.
    Xehanort potrebbe trovare interessante la scena del pennuto dallo sguardo perso, se non fosse a sua volta in preda ad un allarmata presa di coscienza. Riesci a intuire quasi immediatamente, in quello stesso istante, che non solo non siete più nel piano in cui eravate, ma probabilmente siete lontani dallo stesso concetto di piano esistenziale. Probabilmente vi sentite persi per il semplice fatto che il solo concetto di orientamento non è mai esistito, dove vi trovate. Ma ti sembra plausibile che non siate soli, cosa accentuata da quel terrore improvviso che vi ha attanagliato. Probabilmente, mai ti sei sentito perso come in quel momento: intuisci la situazione, ma il solo concetto è per te impossibile da concepire a pieno.
    Arasia è probabilmente colei che più potrà prestare attenzione ai due, colei che più è in pericolo senza rendersene conto. Percepisci la sensazione di gelo, ma non capisci da dove provenga o perchè. Anche dei vaghi e indistinti movimenti, per quanto allarmanti sono difficili da distinguere dal normale vorticare della nebbia. Coloro che si stanno nutrendo di quanto resta delle tue fievoli e nascoste emozioni, lo stanno fancendo senza che nemmeno tu te ne renda conto, quasi cieca per natura propria a quell'evento..
    Poi, come pezzi separati di un piccolo puzzle, venite di nuovo scagliati alla rinfusa nella vostra realistica confusione, strappati dalla lucidità creata dall'assenza di ogni orientamento esterno. Siete improvvisamente fuori.
    Le visioni che hanno mascherato il vostro cammino prima di addentrarvi nelle nebbie, sembrano trovare consistenza: potete scorgere innanzi a voi un panorama all'inizio sfocato, ma sul cui sfondo, distante, emerge una torre statuaria e logora che avete già visto, nei suoi giorni migliori e peggiori e la cui luce sulla sommità vi attrae in modo irresistibile. Ora sapete di essere arrivati..

    Madland Empire..



    Mentre mettete a fuoco l'ambiente circostante, vi rendete conto di essere in una radura quantomai strana: un lungo tavolo un tempo imbandito, nel mezzo della distesa d'erba, circondata da alberi ora spogli e scuri, scheletrici, si mostra scheggiato e squarciato in più punti. Tazze e porcellane infrante con violenza disseminano la scena, assieme a segni di muffa dove chiazze umide si sono asciugate da tempo e dove biscotti stantii sono rimasti troppo a lungo, attorniati da falene dai colori accesi e piccoli insetti luccicanti.
    Nel guardarvi attorno una sagoma alle vostre spalle potrebbe allarmarvi, prima di essere osservata con più attenzione: è letteralmente appesa ad un ramo contorto, infilzata: sembra un involucro secco e scarno, un cilindro di pelle lungo un paio di metri, tanto da sfiorare il suolo coi lembi stracciati. Un volte essicato e irriconoscibile appare quasi afflosciato fra gli strati di pelle superiori. Sembra un grosso verme, o almeno quello che ne rimane. Affianco a lui si snoda un sentiero, un battuto di mattoni ingialliti che pare uscire da quella radura, snodandosi per alcune decine di metri, sino ad una svolta.
    Potete seguirlo, ovviamente, non ci sono alternative migliori, ma forse vorrete consultarvi prima, chiedervi qualcosa.
    Ad esempio perchè sia Arasia, stavolta, ad avere un'espressione strana. Percepisci un cambiamento sgradevole: come un percepibile senso di vuoto e una lieve spossatezza. Lo cogli solo vagamente, sai che è presente ma le tue conoscenze non bastano a comprenderne i motivi.

    Ma forse è colpa del viaggio, probabilmente vorrete solo proseguire, lungo quei mattoni consunti, sino alla svolta misteriosa, dove ad attendervi c'è il misterioso cancello arrugginito e divelto, attorniato dai pochi alberi meno spogli rimasti e da grandi e surreali funghi dai colori un tempo vivaci, ora sbiaditi e dalla scorza rugosa.
    Sul cancello ci sono delle lettere in metallo battuto, o almeno, ne restano alcune. quella che probabilmente era una "W" è finita schiodata, capovolgendosi, stesso destino di una "e", ricaduta fuori posto sulla traversa sottostante e qualche spazio più in là. Dopo alcuni spazio vuoti e contorti, la parola termina in "Land".
    Quale che fosse il suo nome, un tempo, rimane solo un visibile e confusionario "Madland", per come potete leggere.
    Non vi resta che oltrepassare l'anta divelta, uno per volta, proseguendo oltre, verso quella che sembra essere un'ampia piazza ingrigita ornata da un monumento di benvenuto.. o almeno quello che un tempo era tale.
    In effetti resta solo un moncone sfigurato e informe di una forma umana.
    Aggirandolo vedrete le ampie gradinate circolari, al cui fronte si snodano due vialetti in salita che abbracciano il giardino centrale ormai secco e spoglio quanto gli alberi di contorno: dal panorama circostante, sembra che da lì si snodino le vie che portano ai vari angoli di quello strano regno. Ma non avete tempo di fare programmi, perchè un suono di campanelli giunge alle vostre orecchie.
    Non se ne stupirà Skekdor, che probabilmente si sarà arruffato percependo un pericolo imminente, o qualcosa de genere. Ancor meno Xehanorth, che percepirà qualcosa avvicinarsi. Eppure è strano, sembra essere una sola presenza, proveniente da due direzioni diverse..

    U3CSukK



    Si mostrano in sincrono, all'improvviso. Sono due figure identiche e perfettamente sincronizzate, che si muovono effettuando una perfetta ruota lungo la discesa sino ad incontrarsi al congiungersi delle stesse. Si adagiano l'una sull'altra con delicatezza quasi innaturale, assumendo una posa artistica ed innaturale. Indossano abiti bianchi e rossi, sui cui estremi sono cucite delle toppe a forma di cuore che li rendono quasi dei perfetti specchi l'uno dell'altro. I capelli chiarissimi si ergono in ciuffi eccentrici e insoliti, ma ancor più strano è lo sguardo dal colorito quasi latteo che vi scruta da sopra le labbra segnate di nero.
    Si guardano per un istante, prima di tornare a voi, aprendosi in un sorriso sincronizzato.

    -Tweedledum!-
    -Tweedledee!-
    -Siete arrivati!-
    -Vi stavamo aspettando!-
    -già da un minuto!-
    -un'ora!-
    -un giorno!-
    -un anno!-
    -Ma or senza affanno!-
    -Dovete sparire!-
    -Nulla di personale!-
    -DOVETE MORIRE!"-




    CITAZIONE
    E così, sembra che stavolta siano gli altri a giocare in casa e a dettare le regole! Sembra che la vostra missione non sia un segreto, ma del resto, le visioni erano abbastanza ripetitive da farvi venire il dubbio che quegli scontri fossero ormai una vera e propria serie di guerre aperte.
    Sembra che stavolta siate voi la prima linea in territorio nemico: quella che di solito è formata dalla carne da macello, per intenderci.
    Ma ovviamente voi non volete essere carne da macello, no? Ci tenete a non farmi annoiare, giusto? Quindi concentratevi al massimo su ogni cosa, fate mente locale di tutte le vostre possibilità e fate tutto il necessario per seguire le strane direttive e completare la missione per cui siete stati scelti!
    Mi raccomando, spirito di osservazione e mente aperta, cercato di non dare nulla per scontato!
    Ed ora a voi la mossa, buon divertimento!


    Scadenza: 17 Gennaio
    Ordine: Libero
    Domande: Bando di riferimento.
     
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    "Allora io ti farò vedere ... Che le tue speranze non sono altro. Nulla, ma una mera illusione!"

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    Notò con piacere che, appena i suoi passi varcarono la soglia, gli altri lo seguirono. Non sapeva chi fossero, non ne conosceva le abilità e nemmeno il carattere, ma non era un problema: se fossero stati troppo scarsi o poco idonei alla sua linea di pensiero li avrebbe usati come scudi umani. Ogni cavatappi ha la sua bottiglia da stappare, in fin dei conti.
    Intanto si trovò in mezzo al vapore acqueo più denso e disonrientante di sempre, non riusciva più a distinguere nulla: il nord, il sud, l'est e l'ovest erano ormai completamente scomparsi. Sembrava quasi un potere magico, un incantesimo che avesse alterato la sua percezione spazio-sensoriale, più che un semplice disorientamente, accompagnato dal susseguirsi di suggestioni e cattivi pensieri.
    O forse era semplicemente la sua arroganza che gli impediva di ammettere di aver commesso qualche errore...
    Guardando fisso davanti a sè, d'un tratto, notò qualcosa di interessante, curioso ed inspiegabile: in mezzo alla nebbia che li aveva inghiottiti qualcosa si muoveva. Era come un grumo, un piccolo raggruppamente di nebbia che si muoveva qua e là, saltellando come posseduto di vita propria. I suoi occhi lo fissavano increduli ed al contempo affascinati, spalancando al contempo la bocca.
    Tuttavia questa inizia ad allontanarsi, uscendo quasi dal campo visivo dell'Heartless che prende la spavalda idea di seguire quella misteriosa entità, convinto che fosse una possibile guida. Se non lo fosse stata, la avrebbe catturata ed interpellata con lo stile del capo dei blu.
    L'uccello mezzo rettile che si portava dietro avrebbe avuto un biglietto in prima fila per uno spettacolo orripilante.
    Camminò, camminò e camminò ancora. Chissà quanti metri, chissà quanti chilometri, seguendo l'unico indizio che avevano e volgendo ogni tanto lo sguardo alle sue spalle per sapere se i suoi nuovi amici reggevano il passo.
    Non poteva permettersi di perderli, se erano lì con lui magari avevano uno scopo leggermente più utile che venire utilizzati come protezioni da battaglia. Si ritrovò in mezzo alla nebbia, sbuffante per la noia. Quel posto così umido e noioso iniziava a staglia particolarmente sui cosiddetti. Dove diavolo si trovavano nella pianura padana?!
    Quella sua sensazione di frustrazione venne però interrotta da qualcosa di più raccapricciante, l'idea di essere osservati.
    C'era qualcuno insieme a loro, se lo sentiva. Fermò un attimo il passo ed, alzando leggermente la mano, indicò ai compagni di combricola di fermarsi. Non erano soli, qualcuno o qualcosa aveva posato i propri occhi su di loro.
    Lanciò il proprio sguardo con ritmi rapidi e scanditi praticamente ovunque potesse poggiarsi, rimbalzandolo da un punto all'altro, da lì a là fino ad arrivare laggiù in cerca di qualcuno o qualcosa. Nulla, niente di niente; solo quella stupidissima nebbia. Iniziava ad innervosirsi, ma si placò chiudendo gli occhi per un secondo e prendendo un profondo respiro.
    Con le palpebre ancora abbassate fece affidamento ai sensi di cacciatore degli Heartless e lì qualcosa lo turbò al punto che le rialzò di scatto: non si trovavano più su Endloss. Quando avevano attrversato un portale? Non gli sembrava di averlo mai fatto... cosa stava succedendo?
    Dove si trovavano? Quante domande senza nemmeno una risposta. La cosa peggiore per uno scienziato, non avere neanche una singola risposta...
    Un ennessimo stato confusionale colpì poi la mente del cavaliere, intorpidendolo. Iniziò a vedere un paesaggio che appariva inizialmente sfumato ed irriconoscibile, ma che piano piano veniva messo a fuoco dalle sue iridi dorate.
    Quando si riprese da quell'istantaneo fulmine destabilizzante a livello cerebrale, un leggero sorriso si stanziò sul suo volto da malandrino, felice di aver appreso un ottima notizia: erano fuori dalla nebbia.
    Rivide quella vecchia torre, la torre che avevano visto in lontananza e che li aveva spinti ad entrare in quella tanto odiosa coltre, avente però una caratteristica nuova di pacca: una luce stava sulla sua sommità. Quel bagliore era intrigante, gli occhi di Xehanort ne vennero ammaliati insieme al suo animo. Voleva raggiungerlo, doveva raggiungerlo. Non l'avrebbero fermato in quell'impresa.
    Il paesaggio che si trovava di fronte era diverso, bizzarro, quasi uscito da un libro di favole per bambini ma invecchiato di qualche decennio: una raduna con un tavolo da té scheggiato e troppo vecchio per essere definito decente, unito ad un set di posate e tazze rovinate ed infrante in cocci seminati sul terreno qua e là, mentre qualche biscotto ammuffito veniva divorato da qualche insetto.
    Stavano assistendo al palco scenico di una rissa? O di un omicidio? O di una stupida battaglia tra galantuomini?
    Più il tempo passava, più le faccende si facevano strane e nella sua mente tutto appariva sempre più contorto; lanciò uno sguardo all'indietro nuovamente sperando che i suoi "amici" non si fossero persi nel frattempo tra tutti quei salti dimensionali.
    Già, perché quel posto era chiaramente troppo strano per appartenere al suo semipiano preferito; attraversare la nebbia li aveva indubbiamente portati altrove, ormai ne era certo più che mai, anche se non sapeva dove.
    Fece due passi avvicinandosi al tavolo per osservare più da vicino e magari riuscire a capire da quanto tempo lì non c'era più nessuno, se quel posto fosse stato abbandonato recentemente oppure da molto tempo.
    Si guardò anche intorno, notando con disgusto quello che pareva essere il corpo di un gigantesco verme, od i suoi resti, appeso ad un ramo di un albero messo male quasi quanto il suo addobo.
    Notò un sentiero vicino a quel brutto... coso e lo imboccò, facendo segno agli altri di seguirlo.

    "Di qua"


    Le interazioni con gli altri erano davvero scadenti, c'era da ammetterlo. A parlare con Kathep ci si divertiva di più...
    Alla fine del mattonato trovarono ad attenderli un cancello in pessime condizioni, avente su di sè solamente alcune lettere di quelle che in origine vi erano sopra, che componevano la parola "Madland". Xehanort inarcò un soppracciglio, era davvero un pessimo nome, anche se esprimeva pienamente quello che gli era capitato fino a quel momento e probabilmente quello che da lì in poi gli sarebbe capitato.
    Oltrepassarono anche quell'intermezzo, arrivando quindi in quello che appariva come un pre-cortile, collegato direttamente ad un giardino ,che si poteva intravedere, da delle scale, ma non ebbe il tempo di contemplare il brutto panorama poiché percepì una presenza avvicinarsi.

    "Non siamo soli"


    Avvertì i compari: non aveva intenzione di scoprire se questi avevano percezioni extra sensoriali come le sue durante un assalto a sorpresa.
    Si presentarono quindi accompagnate da un rumore di campanellini due figure particolare, dall'abbigliamente eccessivo e la pettinatura molto schifosa, pessima, orripilante. Per non parlare dei pantaloni... Erano indubbiamente di origine francese.
    Compiono un'acrobazia e si presentano nel peggior modo possibile: dichiarando che i nostri eroi devono morire.
    Xehanort li guarda un po' schifato ed un po' sconvolto: poteva davvero esistere qualcosa di talmente ripugnante? Venir mangiato e digerito da uno Wyrm sarebbe stato decisamente più bello ed intrigante. Sperava solo che gli abitanti di quel mondo non fossero tutti così...
    Non perse tempo ed impugnò immediatamente il suo fidato Keyblade nella mano destra; vi incanalò una media quantità di energia liberandola sotto forma di un fendente volante d'oscurità orizzontale, abbastanza largo da poter colpire tutti e due gli acrobati od obbligarli a separarsi. Non vi era abbastanza tempo per prendere la stessa direzione e nemmeno lo spazio fisico necessario a tale movimento.
    Uno dei due sarebbe dovuto andare a sinistra e l'altro a destra. La sua furia si sarebbe abbattuta su quello che si sarebbe spostato sulla sinistra, lasciando quello di destra all'amico pennuto.
    Caricò una cinquina di proiettili oscuri generandoli a qualche centimetro dal suo petto e scagliandoli sul pinco panco alla sua sinistra, indipendentemente se si fosse spostato o fosse rimasto fermo, sperando di danneggiarlo un po' e mettersi già in vantaggio.
    Era fiducioso che skekDor e la ragazza si sarebbero occupati del panco pinco sulla sinistra. Il vantaggio numerico del loro gruppo si sarebbe fatto sentire.















    X E H A N O R T H





    Status Fisico: Ottimale, illeso
    Status Mentale: Ottimale, pronto a tutto e coraggioso
    Darkness (Mana): 70%

    Equipaggiamento:

    No Hearth - Daemon
    185px-Master_Xehanort%27s_Keyblade_KHBBS







    Come già detto i tre regni, della luce, dell'oscurità e del nulla, dispongono di un potere immenso che se conferito ad una persona la rende superiore alle altre in ogni campo possibile.
    Per ognuno di codesti regni viene scelto un "custode".
    Un custode è colui che protegge i mondi sotto l'ordine di uno dei tre reami.
    I custodi hanno il compito di tenere sotto d'occhio i mondi viaggiando attraverso di essi ed aprendo e chiudendo le serrature per i cuori del mondo.
    Aprendo la serratura del cuore di una mondo per esso sarò la fine, gli Heartless in esso continueranno ad apparine fino alla corrosione del cuore del mondo.
    Dopo quest'ultimo atto il mondo cadrà nel reame oscuro.
    Questa è la missione di Xehanort.
    Per esaudire i loro compiti i custodi però hanno bisogno di un aiuto. Il primo aiuto di cui dispongono è una leggendaria arma.
    Utilizzabile solo da coloro che posseggono un cuore forte ed in grado di portare a termine la loro missione.
    Il nome di quest'arma è "Keyblade".
    Leggendarie spade a forma di chiavi che hanno la capacità di chiudere ed aprire le serrature dei mondi, esse sono anche letali nei combattimenti.
    I Keyblade sono composti di energia e possono essere richiamati dai loro possessori tramite un semplice gesto.
    Come i custodi appartengono ai tre regni, anche i Keyblade appartengono ad essi, perché è proprio in quei luoghi che hanno avuto la loro creazione.
    Queste leggendarie armi quindi possono essere classificate in : Keyblade della luce, Keyblade dell'oscurità e Keyblade del Nulla.
    Il Keyblade brandito da Xehanort appartiene al secondo regno e lo stesso Xehanort è un custode del Keyblade dell'oscurità.
    Cavaliere quindi dedicante la sua vita al regno nero ed al caos - oltre che ai suoi piaceri personali -.
    Il nome di quest'arma è Daemon, per via dell'occhio oscuro posto nella testa della lama
    e del manico su cui è presente quella che appare come una testa diabolica.
    [Arma]





    Abilità Passive:

    Heartless - No Heart


    [Passiva: Bonus del 50% a forza]
    [Passiva: Auspex raggio massimo 30 metri]




    Seeker of Darkness
    Studioso dell'Oscurità
    [Passiva: Apprendimento rapido sui funzionamenti di ciò che circonda il personaggio.
    In Quest tali informazioni verranno fornite dal master]


    Abilità Attive:



    Dark Bullet
    Il cavaliere Heartless attinge all'oscurità del suo cuore, generando con un incantesimo una serie di sei proiettili, aventi come possibile origine qualunque parte del suo corpo. Saranno di medie dimensione ed inseguiranno il loro bersaglio fino ad ustionarlo.
    Peculiarità è che i proiettili danneggieranno in parte oggetti e protezioni dello sciagurato, peggiorando anche la condizione del suo armamentario fino alla completa distruzione se colpito in successione.
    {Attiva Magica a consumo Medio, protezioni ed oggetti nemici parzialmente danneggiati}

    Dark Haze
    Il cavaliere Heartless si circonda di un aura oscura piena zeppa di mana che lo avvolgerà in tutto e per tutto, per poi liberare tutta la sua furia in uno scatto seguito da una qualsiasi mossa fisica, persino un fendente del Keyblade, dove il mana esploderà dando sfogo ad una tale energia de causare forte dolore nel suo nemico.
    {Attiva Fisica a consumo Alto}




    Appunti: Ready, fight.



    [/QUOTE]
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Il ragazzotto albino decise di fare gli onori di casa e s'offrì di entrare per primo. Un gesto che sottintendeva coraggio e sprezzo del pericolo, oppure pura e semplice irrazionalità e immaturità di giudizio.
    Di seguito, anche l'umana bionda si fece avanti. Rivolse una rapida occhiata a skekDor, il quale semplicemente si limitò ad abbassare e sollevare il becco in segno di saluto. Infondo, era forse l'unica figura di cui sapeva qualcosa, lì. Ma dov'era "lì"? Beh, l'unico modo per scoprirlo era seguire le orme dei suoi... compagni di ventura? Sarebbe stato giusto chiamarli così?
    Oh, al diavolo i dubbi! Era una divinità, no? Non aveva senso nutrire dei dubbi.
    Sollevò una zampa di rettile, facendola uscire da sotto la gonna, e compì un passo ben più lungo dei soliti. Di seguito un altro, e un altro ancora. Alla fine, prendendo velocità -che, nel suo caso, voleva dire correre con la stessa cadenza di un fanatico del fitwalking-, si trovò a sua volta oltre la nebbia.

    Al di là dello scompenso causato dal non aver punti di riferimento, trovò molto rinfrancante la vista degli altri due individui che s'erano avventurati con lui oltre la soglia.
    Il che, subitamente, lo fece riflettere sul fatto che non si capiva un accidente!
    "Anomalo. Siamo in un banco di foschia, ma qualche sagoma dovrebbe vedersi. Possibile che non ci sia nulla a parte la nebbia, qui dentro?" Domandò con la sua solita impazienza, spostando lo sguardo vermiglio da una zona all'altra di quell'orizzonte sconfinato.
    No, non aveva paura. O meglio, temeva che sarebbe rimasto intrappolato e che quindi avrebbe dovuto buttar via del tempo per capire come uscire dalla trappola in cui s'era cacciato, ma... da qui a provare del vero terrore, ce ne passava!
    Fu lui il primo a notare il grumo fluttuante in mezzo a quegli sbuffi apparentemente tutti uguali. Forse perché, dei tre, era quello dotato della minor pazienza.
    "Oh, ecco! Finalmente si comincia a ragionare." Commentò, muovendosi senza chieder prima il parere degli altri.
    Le mani cacciate nelle ampie maniche del vestito, la coda che incessante fustigava i minuti esseri imprigionati sotto la veste facendo loro produrre una litania lugubre che s'irradiava dai corni musicali posti sulla schiena, lo Skeksis si sarebbe mosso alla volta del misterioso messaggero.
    Difficile dire quanto durò la marcia, o quanto lontano il grumo di nebbia avesse spinto i tre. Certo il mezzo-Mistico non avrebbe saputo dirlo. Per lui il tempo non era che un fiume in cui pescare, e la fatica un'eterna sconosciuta. Avrebbe potuto continuar così per una settimana e non accorgersi di niente, complice anche l'ambiente tutto uguale.

    Beh, forse non era propriamente esatto. In effetti, qualcosa lo riportò presto alla realtà. Una sensazione, all'inizio flebile come può essere un lieve prurito, poi sempre più pressante via via che i secondi passavano.
    Lo Skeksis non si fermò, ma fece in modo di lasciar cadere le braccia lungo i fianchi. Qualunque fosse la causa di quell'apparente pericolo, conveniva rimanere coi sensi all'erta.
    Eppure quel sentore non smise di tormentarlo. Anzi, salì sempre più d'intensità, fino a cadergli come un macigno pesante sopra la testa. A quel punto, sperimentò una sensazione nuova per lui.
    "Cosa... Cos'è questo?" Si chiese a mezza voce, mentre nella mente si materializzava una figura dotata di un'aura potentissima. Qualcosa che trascendeva persino il suo sapere, segno che... non sapeva come continuare quel ragionamento. Non lo sapeva perché lui e gli altri Skeksis erano sempre stati l'alfa e l'omega. Quella sensazione che ora provava era semplicemente impossibile, inaccettabile!
    "Chi sei? Mostrati, te lo comando!" Sbraitò a gran voce, fermandosi in modo brusco e guardando in ogni dove alla ricerca di una traccia.
    Di nuovo una visione, stavolta ben concreta: due occhi che lo scrutavano oltre la coltre di foschia. E, a chiunque appartenessero, era certo che da lì proveniva quel potere così pressante. skekDor semplicemente rimase paralizzato, incapace di capire.

    Di seguito, la nebbia venne meno e i contorni si fecero pian piano più nitidi. Avevano camminato tanto per non vedere niente. Ora che si fermavano, ecco che attraversavano il lungo tunnel senza più muovere un passo. Un ragionamento arzigogolato per dire che erano finiti in un altro mondo, molto probabilmente.

    La marcia nella landa sconosciuta non distolse lo Skeksis dal volerci capire qualcosa a qualunque costo. In altri termini, non si soffermò su niente: non sulla tavola imbandita, non sul grottesco "coso penzolante".
    L'albino sembrò essere del suo stesso avviso, in quanto s'incamminò facendo cenno agli altri di seguirlo. skekDor fece cenno ad Arasia di andare avanti. Si stava comportando da galantuomo, per una volta. O, per meglio dire, preferiva muovere "le pedine", così da esser ben protetto da ciò che avrebbe potuto celarsi più avanti.

    Superata la scritta di Madland, skekDor ebbe un presentimento. O, per meglio dire...
    "Fermi! Sento qualcosa." Disse, e la conferma gli arrivò anche da Xehanort.
    Fantastico! Erano in quel mondo da pochi secondi, e già c'era qualche scocciatore venuto a importunarli.
    L'arrivo dei due buffi individui speculari non lo sconvolse. Per lui erano già strani gli umani comuni. E comunque, il mezzo-Mistico stesso era una figura piuttosto eccentrica.
    Fu il proclama dei gemelli a fargli comprendere che il loro scopo era di attaccarli. Non s'interrogò neanche troppo sulla cosa, rimanendo in stoico silenzio. Perché sprecar parole quando avrebbe potuto dimostrar loro di che pasta era fatto?

    Xehanort con un colpo ben portato avrebbe fatto in modo di separare i gemelli, per poi occuparsi di quello di sinistra personalmente.
    Questo significava che quello di destra restava alla mercé della bionda. Maaa... A skekDor non andava di perdere troppo tempo.
    Vedeva nei due gemelli una vera seccatura e niente più, perciò, in via del tutto eccezionale, avrebbe fatto lui gli onori.
    "Scostati, donna!" Proclamò imperioso all'indirizzo di Arasia, per poi sfilarle accanto.

    Ecco che quindi cacciò fuori le mani dalle ampie maniche del vestito, puntandole verso il nemico: "Osserva, stolto. Il destino ci ha fatto incontrare, ma sono le tue parole ad averti condannato..." Dicendo ciò, le zampe rachitiche si sarebbero avvolte in bolle d'acqua.
    Queste si sarebbero condensate di fronte alla divinità in una forma serpentina, piuttosto simile al ricciolo d'acqua di Abyss, anche se in scala molto più ridotta.
    Ecco che quindi l'evocazione si sarebbe mossa, come dotata di vita propria, verso il gemello designato, quello che avrebbe presumibilmente scansato a destra. E se anche così non fosse stato, skekDor l'avrebbe mosso verso la direzione che avrebbe preso.
    Al ricciolo sarebbe bastato sfiorare il corpo dell'avversario per scomparire nel nulla.
    Di seguito, però, il gemello eccentrico avrebbe sentito un conato fortissimo partirgli dagli intestini e salire su, su, fino alla gola. Se la tecnica avesse avuto effetto, quindi, ecco che avrebbe preso a vomitare con vigore come un'idrante dalla bocca e dal naso. Per lui sarebbe stato impossibile respirare, e non di meno l'azione dell'acqua sarebbe stata deleteria per il suo tratto esofageo.

    Questo, ammesso che a MadLand quella tecnica avesse il medesimo effetto

    Salute: 100%
    Energia: 80%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Arma naturale:
    Seppur avverso al duello corpo a corpo, skekDor può in caso di necessità ricorrere al duro becco ricurvo per infliggere dolorose ferite agli avversari più ardimentosi

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo [Abilità Passiva – Immortalità (Qui varrà solo per quanto concerne l'inedia) + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    - Percezione dei Pericoli:
    Sesto senso che permette di percepire pericoli ed intenti ostili intorno a sé, senza però poter sapere chi ne sarà il bersaglio e dov'è la fonte; utile nelle Quest, per presagire le situazione prossime a verificarsi. (Fonte: Meccaniche di Gioco)

    Tecniche:

    - Barriera del Cristallo:
    Qualora la sua vita sia in pericolo, skekDor è in grado d’attingere pienamente al potere del Cristallo, generando una barriera nerastra in grado di difenderlo da ogni tipo d’offensiva avversaria [Abilità Attiva – Difesa Assoluta; Consumo: Critico]

    - Luce curativa:
    Abilità di cui skekDor si serve con estrema parsimonia. Se l’indole del Mistico è abbastanza forte in lui, gli basterà porre una zampa su di un alleato per avvolgerlo in un’aura di luce bianca. Ogni ferita sarà quindi sanata, restituendo vigore al corpo. Ovviamente, è in grado di servirsi della medesima abilità anche per curare se stesso [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Variabile]

    - Turbine:
    In caso di necessità, skekDor può evocare il potere del vento al fine di generare una minuta tromba d'aria in grado di sollevare lui (ed eventuali alleati) da terra, permettendogli ad esempio di superare crepacci, o raggiungere la sommità di ostacoli elevati, nonché di levitare a mezz'aria. La tecnica consente all'effettivo di volare, ma per sua impostazione è utile unicamente come "mezzo di trasporto", visto che non assicura spostamenti repentini o rapidi cambi di direzione. skekDor ed eventuali alleati saranno liberi di muoversi liberamente sull'"occhio" del turbine come se si trattasse d'una superficie solida con una circonferenza di 5 metri [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Medio; Durata: 2 turni]

    - Anatema dell'acqua:
    skekDor invoca in direzione dell'avversario un ricciolo d'acqua della forma di un serpente. Se il nemico sarà toccato dall'incanto, avrà il repentino e sgradevole effetto di vomitare a spruzzo copiose quantità d'acqua da bocca e naso. Ciò, oltre a danneggiare le vie aeree, gli impedirà chiaramente di respirare per tutto l'arco della durata della tecnica [Abilità Attiva – Soffocamento; Danno inflitto all'avversario: Medio (per turno); Consumo: Alto; Durata: 2 turni]

    Tecniche utilizzate:

    - Anatema dell'acqua:
    skekDor invoca in direzione dell'avversario un ricciolo d'acqua della forma di un serpente. Se il nemico sarà toccato dall'incanto, avrà il repentino e sgradevole effetto di vomitare a spruzzo copiose quantità d'acqua da bocca e naso. Ciò, oltre a danneggiare le vie aeree, gli impedirà chiaramente di respirare per tutto l'arco della durata della tecnica [Abilità Attiva – Soffocamento; Danno inflitto all'avversario: Medio (per turno); Consumo: Alto; Durata: 2 turni]


     
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    Ad iniziare fu Xehanorth, che impresse alla sua arma uno strale di energia oscura. L'energia lo avvolse istantaneamente, senza farsi attendere e senza richiedere nessuno sforzo. Ad essa si unì una crescente senzazione cupa e vuota, un desiderio divorante e privo di scrupoli che per un istante gli scavò dentro, quasi distogliendolo dalla situazione. Quando il colpo venne rilasciato e l'aura di energia lo abbandonò, lo stesso accadde con quello strano sentore. Potè scorgere la lama dirigersi verso i bersargli e.. Scindersi. La lama di energia di divise letteralmente con un bagliore che portò i due frammenti a curvare la traiettoria puntando ai due bersagli stabiliti.
    I due gemelli si scrutarono un istante, prima di eseguire una ruota diagonale, in avanti, per lasciar passare i frammenti lungo i fianchi interni. Il movimento era leggero e fluido, come quello di entrata.
    Frattanto Skekdor decise di concentrarsi sull'avversario voltosi verso di lui. La magia gli accorse veloce come il pensiero, prendendo forma prima di essere plasmata, rispondendo alla sua necessità e alla sua volontà. Un rivolo d'acqua si separò rapido, annaspando verso l'avversario e ricadendo al suolo. Pochi secondo in cui si contorse al suolo furono sufficenti, mentre, come dotato di vita propria, questo si distendeva e allungava, assumendo la forma di un serpente. In una dozzina di secondi si frapponeva fra i due, grande quasi due metri, mentre assorbiva acqua dal terreno, assumendo un colorito sporco. Il capo si volse prima verso il suo creatore e poi verso l'avversario, con un sibilo. Probabilmente sarebbe stato difficile dire chi dei due fosse più stupito, ma un rapido roteare della coda descrisse un semicerchio che minacciava di travolgere entrambi i contendenti. Il fendente sembrava irregolare, deformato dalla forza centrifuga che lo allungava facendolo somigliare ad una frusta. La figura del clown, presa in contropiede, roteò su se stessa svanendo in un arcobaleno di polvere luminosa, riapparendo alcuni metri più indietro, mentre il colpo terminava e si dirigeva contro la figura di Skekdor [Medio - Effetto: Anatema dell'acqua].
    Pochi metri più in la, Xehanorth tentava di sfruttare la situazione creata dal colpo precedente, mentre un nuovo attacco si preparava dalle sue mani. Ancora una volta il potere oscuro a cui attingeva rispose subito, ma stavolta l'effetto fu più marcato. Avvertì il cuore svuotarsi si ogni sensazione, animandosi di una cupa bramosia e di un desiderio di distruzione fine a se stesso, istintivo e difficile da incanalare. I proiettili esplosero letteralmente verso l'avversario, schizzando come dardi scuri e con violenza maggiore a quella dell'attacco precedente. La sensazione ancora una volta svanì quando l'attacco venne rilasciato, ma al posto della stanchezza che si supponeva avrebbe dovuto sentire, percepiva un senso di malessere, come se parte di quel cambiamento involontario fosse rimasto.
    Il clown si arrestò appena davanti alla velocità del colpo, saltando all'indietro raggomitolato su se stesso con la grazia di un felino e distendendosi a mezz'aria, lanciando davanti a se uno stuolo di carte sibilanti da ogni mano. La scie distorte lasciate dalle carte e quelle di oscurità dei proiettili conversero in buona parte, generando una distorsione scura che parve venire riassobita senza lasciare residui. Solo alcuni colpi passarono, investendo la creatura al braccio e al petto, creando due crateri dove impattarono. Residui simili a polvere multicolore si staccarono dalla creatura, subito seguiti dal braccio destro stesso, che crollò al suolo privo di appoggio. La figura barcollò su un piede solo per alcuni istanti, prima di immobilizzarsi lanciandogli uno sguardo e un sorriso.
    La polvere parve risollevarsi da terra a procedimento inverso, riadagiandosi alle parti colpite come se il tempo fosse stato riavvolto o come se fosse una scultura di sale. Ma non c'era tempo di distrarsi, infatti tre delle carte sfuggite allo scontro si stavano dirigendo verso il petto e le braccia di Xehanorth, minacciando di restituire il favore. [Basso x 3]

    Poco indietro, una figura intanto stava immobile: se per gli altri due gli incanti erano accorsi con relativa facilità, lei sembrava avere sorgenti problemi. Per qualche motivo quella debolezza iniziale ora le rendeva difficili richiamare gli incanti che desiderava, quasi trattenendoli oltre la sua portata. Era quasi come fosse menomata. Perchè era così difficile? Cosa la tratteneva? La sua mente si agitava frenetica, all'insaputa degli altri due. Era bloccata. A nulla valeva il freddo e fanatico ragiornare dei Selie: qualcosa rimaneva oltre la sua portata.
    -Non.. Non riesco a attingere ai miei poteri.
    La dichiarazione giunse improvvisa, quasi a peggiorare la situazione. Cosa stava succedendo lì? Xehanorth aveva l'impressione di intuire qualcosa, quasi lo avesse sulla punta della lingua, ma c'era qualcosa che doveva capire per comprendere la natura di ciò che succedeva a tutti loro, a cominciare da se stesso. Avrebbe intuito la tessera mancante? O forse la avrebbe fornita uno dei suoi compagni?

    CITAZIONE
    Ci ho messo un pò piu del preventivato, ma ho dovuto sbrigarmela fra post a sorpresa, assenze improvvise e qualche problema dell'ultimo minuto. u.u
    Ad ogni modo, ecco mostrate le fatidiche tecniche. Indubbiamente qualcosa c'è e qualcosa no. Ha un senso? Siete a Madland, capire se la follia ha un senso è sempre difficile, molti pensano di no, per questo la chiamano follia, eh.
    Io penso che la follia un senso lo abbia, solo che la gente non ha la fantasia per capirlo. Dunque che farete? Abbraccerete la follia e capirete le regole del nuovo mondo o vi aggrapperete alla sanità mentale cercando di non finire fuori dai binari?


    Scadenza: 5 Marzo.
    Ordine: Libero
    Domande: Bando di riferimento.
     
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    "Allora io ti farò vedere ... Che le tue speranze non sono altro. Nulla, ma una mera illusione!"

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    Mentre immergeva di tenebre il proprio Keyblade, il cavaliere si sentì portare via parte di sè, percepiva una voglia di distruzione, priva di ogni freno inibitoroio, e cupa per qualche secondo. Una sensazione familiare ma lontana, dimenticata per il passare degli anni...
    Non ci fece troppo caso e proseguì sferrando il proprio fendente che, a gran sorpresa poiché diversamente da quanto pianificato, si divise in due sottofendenti di tenebra diretti ognuno contro uno di quei pagliacci colorati.
    Ne rimase un attimo allibito. Non era quello che aveva progettato. Non era quello che aveva ordinato all'oscurità di fare...
    Non perse tempo però e tornò coi piedi per terra, era in battaglia e non poteva permettersi neanche un secondo di distrazione.
    Quella legge valeva su Endloss, figuriamoci in un luogo strano e conosciuto come quello. Già, perché sul semipiano non erano più.
    Infatti, i suoi due avversari con un movimento identico alla loro entrata schivarono la sua doppia, ed involontaria, offensiva, ma il suo stratagemma non era finito lì.
    Caricò i proiettili e mentre incanalava il proprio mana il suo cuore venne attraversato nuovamente da una sensazione simile a quella precedente, solo molto più marcata e violenta: ogni emozione umana lo abbandonò a favore di rabbia instintiva e famelica.
    Rilasciò l'energia bramoso di distruggere i suoi avversari e scaricò i proiettili oscuri contro l'acrobata che saltò all'indietro e contrattaccò utilizzando uno sciame di carte magiche.
    Lo scontro di incanti fu inevitabile e vinto ovviamente dal potere delle tenebre: i rimanenti proiettili impattarono sull'obbiettivo con una violenza tale da creare dei mini crateri sul petto, arrivando addirittura a staccargli un braccio che cadde inerme al suolo, come un ramo potato.
    Il gemello che stava combattendo atterrò a terra su un piede solo, fiaccato sicuramente dalle esplosioni subite. L'Heartless tuttavia non sorrise, non percepiva più quella rabbia incontrollata dentro di sè, al suo posto ora aveva una strana tristezza. Un malessere dell'animo, come se avesse assistito a qualcosa che lo avesse turbato, mentre il suo corpo non sentiva la stanchezza del gesto appena compiuto...
    Ribadisco però, non poteva perdersi troppo nei suoi pensieri: vide tre carte dirigersi contro e subitò pensò ad una contromossa.
    Ripensò a quello che era successo, generò quindi di fronte a sè, esattamente ad un metro, una barriera di tenebre, tentando però ci non aprirsi troppo a queste come faceva di solito, si tenne un po' distante, un po' più distaccato, come se non si fidasse più della stessa materia di cui il suo corpo era composto e che manipolava da secoli. Infatti era così.
    Tuttavia non bastò a fermarle tutte, una passò e data la distanza provò a colpirla con un semplice fendente del Keyblade per deviarla, scagliandola verso la propria sinistra.
    Riconcentrò il proprio sguardo poi verso il suo contendente che incredibilmente si stava rigenerando di ogni affronto subito: il suo corpo ferito e bruciacchiato ora si stava ricomponendo con gli stessi frammenti che si erano staccati dal suo corpo.
    In quel modo avrebbe probabilmente nullificato la sua offensiva, non poteva permettersi che continuasse indisturbato: lo avrebbe attaccato in quell'istante.
    Ridusse la distanza con un rapido scatto e tentò di attaccarlo al collo nuovamente con un fendente intriso di tenebre, stavolta lasciandosi invece coinvolgere normalmente dal potere dell'oscurità, si abbandonò almeno temporaneamente alla rabbia per provare a staccare la testa del suo avversario dal resto del corpo. Già, lo voleva decapitare. Sembrava che fosse tornato ai tempi di quando non era ancora un Heartless e che il suo corpo reagisse all'oscurità nel medesimo modo di un comune mortale... il troppo utilizzo del suo elemento lo avrebbe consumato? Era pazzesco, ma in un posto sulla cui entrata vi era scritto MadLand quanto potevano essere vere le leggi della natura? Che fosse lo stesso per i suoi compagni? Le loro abilità elementali si stavano rivoltando contro di loro? Che le loro qualità superiori stessero venendo nullificate dalle leggi di quel mondo?
    Era scettico, ma in base all'utilità provò ad aprire o meno il suo cuore alle tenebre, non poteva permettersi di rischiare la propria vita solo per arroganza.















    X E H A N O R T H





    Status Fisico: Ottimale, illeso
    Status Mentale: Ottimale, pronto a tutto e coraggioso
    Darkness (Mana): 40%

    Equipaggiamento:

    No Hearth - Daemon
    185px-Master_Xehanort%27s_Keyblade_KHBBS







    Come già detto i tre regni, della luce, dell'oscurità e del nulla, dispongono di un potere immenso che se conferito ad una persona la rende superiore alle altre in ogni campo possibile.
    Per ognuno di codesti regni viene scelto un "custode".
    Un custode è colui che protegge i mondi sotto l'ordine di uno dei tre reami.
    I custodi hanno il compito di tenere sotto d'occhio i mondi viaggiando attraverso di essi ed aprendo e chiudendo le serrature per i cuori del mondo.
    Aprendo la serratura del cuore di una mondo per esso sarò la fine, gli Heartless in esso continueranno ad apparine fino alla corrosione del cuore del mondo.
    Dopo quest'ultimo atto il mondo cadrà nel reame oscuro.
    Questa è la missione di Xehanort.
    Per esaudire i loro compiti i custodi però hanno bisogno di un aiuto. Il primo aiuto di cui dispongono è una leggendaria arma.
    Utilizzabile solo da coloro che posseggono un cuore forte ed in grado di portare a termine la loro missione.
    Il nome di quest'arma è "Keyblade".
    Leggendarie spade a forma di chiavi che hanno la capacità di chiudere ed aprire le serrature dei mondi, esse sono anche letali nei combattimenti.
    I Keyblade sono composti di energia e possono essere richiamati dai loro possessori tramite un semplice gesto.
    Come i custodi appartengono ai tre regni, anche i Keyblade appartengono ad essi, perché è proprio in quei luoghi che hanno avuto la loro creazione.
    Queste leggendarie armi quindi possono essere classificate in : Keyblade della luce, Keyblade dell'oscurità e Keyblade del Nulla.
    Il Keyblade brandito da Xehanort appartiene al secondo regno e lo stesso Xehanort è un custode del Keyblade dell'oscurità.
    Cavaliere quindi dedicante la sua vita al regno nero ed al caos - oltre che ai suoi piaceri personali -.
    Il nome di quest'arma è Daemon, per via dell'occhio oscuro posto nella testa della lama
    e del manico su cui è presente quella che appare come una testa diabolica.
    [Arma]





    Abilità Passive:

    Heartless - No Heart


    [Passiva: Bonus del 50% a forza]
    [Passiva: Auspex raggio massimo 30 metri]




    Seeker of Darkness
    Studioso dell'Oscurità
    [Passiva: Apprendimento rapido sui funzionamenti di ciò che circonda il personaggio.
    In Quest tali informazioni verranno fornite dal master]


    Abilità Attive:


    My Body is my Darkness, My Darkness is my Power

    Il mio Corpo è la mia oscurità, la mia oscurità è il mio potere

    Passò moltissimo tempo da quando Xehanort incontrò per la prima volta a Daleli il criminale misterioso, incontrato precedentemente alla Bolgia di Merovish per discutere di alcuni affari.
    E altrettanto tempo da quando quella sua stranissima freccia gli si conficcò nel petto, simulandogli quasi la morte per pochi secondi.
    Quella però non fu una strana sfortuna e finalmente dopo parecchi mesi il cavaliere aveva ottenuto un nuovo potere.
    O più che altro aveva potenziato quello che era di già per sè.
    Aveva ottenuto il suo Stand Personale. E cosa si poteva volere di più di un potere talmente elevato che già si possedeva??
    Che esso fosse ancora più elevato. Come alcuni di voi sapranno Xehanort non è altro che un Heartless, una creatura composta di due parti: il cuore e il corpo, il secondo composto interamente dell'oscurità del mondo.
    Come detto l'Heartless aveva sviluppato il suo stand, beh in realtà i suoi Stand erano ben due.
    Nonostante tutto, i vassalli del ragazzo non sono corpi esterni.
    Il primo è da sempre parte di lui stesso, mentre il secondo lo acquisì durante un viaggio.
    E rispettivamente i due Stand del cavaliere sono il suo cuore ed il suo corpo composto interamente di oscurità.
    Il primo tramite la freccia divenne sempre più potente, permettendo ora un completo controllo dell'oscurità all'Heartless più di qualunque mosto della sua razza, di fatto ora la sua oscurità ha il potere di vanificare le difese dei nemici.
    {Nel GDR si traduce in una attiva variabile di controllo elementale dell'oscurità, con l'abilità di vanificare le difese con un costo inferiore alla sua attiva.}
    Il secondo Stand dell'Heartless invece è il completo opposto, di fatto il suo cuore è la sua abilità offensiva, mentre esso è quella difensiva.
    Oltre alla superiore resistenza donata all'Heartless di base, si aggiunge la capacità di rendere il proprio corpo intangibili, trasportato completamente nella dimensione oscura fisicamente ma la propria immagine rimarrà davanti agli occhi dell'aversario e riprenderà consistenza non appena ritornerà completamente nel mondo di presenza attuale.
    [Attiva: difesa fisica e magica di consumo viariabile medio]


    Dark Haze
    Il cavaliere Heartless si circonda di un aura oscura piena zeppa di mana che lo avvolgerà in tutto e per tutto, per poi liberare tutta la sua furia in uno scatto seguito da una qualsiasi mossa fisica, persino un fendente del Keyblade, dove il mana esploderà dando sfogo ad una tale energia de causare forte dolore nel suo nemico.
    {Attiva Fisica a consumo Alto}




    Appunti: Ready, fight.


     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Sorprendentemente, l'attacco portato da skekDor non ebbe l'effetto sperato. Il mezzo-Mistico strabuzzò gli occhi quando vide la serpe d'acqua eseguire l'esatto opposto di quanto le aveva ordinato di fare.
    "Ma che... Ehi!" Provò a dire, sollevando di nuovo le mani e gesticolando con le dita. Eppure, poteva sentire chiaramente il potere fluire dalle sue braccia verso l'incanto. E... il flusso era costante, controllato. Allora, perché la tecnica non si realizzava nel modo giusto?
    La frustata venne evitata dallo strambo clown, che ne uscì dunque illeso mediante una specie di tecnica di teletrasporto. Lo stesso non si poté dire per lo Skeksis. Un po' per la sopresa, un po' per i suoi scarsi riflessi, venne colpito in pieno dal colpo di frusta e sbalzato in aria.
    Il grido gli si fermò in gola, pertanto la divinità volò indietro di un paio di metri e impattò al suolo col fianco senza neanche emettere un gemito.
    Rialzandosi molto lentamente, le braccia tremolanti per la tensione, avvertì di aver ricevuto una sonora batosta in prossimità del costato. Per fortuna che non respirava, perché di certo muovere la cassa toracica in quel frangente sarebbe stato ancor più doloroso.
    Strinse forte il becco, iniziando a ondeggiare goffamente con la schiena al fine di rimettersi nuovamente in piedi.
    Cos'era andato storto? Perché la sua tecnica aveva fallito a quella maniera? Da che aveva memoria, ovvero da quando era nato come Skeksis, mai una sola volta gli era capitato di fallire nell'esecuzione di un incanto.
    Perché, allora? Perché non era riuscito?
    Si osservò le palme delle mani, mugugnando qualcosa d'incomprensibile. Poi s'osservò la veste, sudicia per via dell'acqua sporca con cui era entrata in contatto e inzaccherata dal terriccio. Assurdo, inconcepibile!
    Riportò le iridi cremisi, ormai ridotte quasi a due fessure, sull'avversario, quindi esordì: "Hai avuto fortuna! Ora porrò fine alle tua vita, mortale!"
    Ed ecco che quindi, stoicamente, andò di nuovo a portare le palme in direzione del nemico, evocando acqua attorno ad esse.
    Di nuovo, l'acqua si sarebbe addensata a formare la serpe d'acqua. Stavolta, ebbe premura di concentrarsi maggiormente, e di eseguire esattamente il rituale alla lettera.
    Sì, avrebbe funzionato. Doveva funzionare! Ne andava del suo orgoglio, del resto

    Salute: 87,5% - Dolore al fianco destro
    Energia: 60%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Arma naturale:
    Seppur avverso al duello corpo a corpo, skekDor può in caso di necessità ricorrere al duro becco ricurvo per infliggere dolorose ferite agli avversari più ardimentosi

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo [Abilità Passiva – Immortalità (Qui varrà solo per quanto concerne l'inedia) + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    - Percezione dei Pericoli:
    Sesto senso che permette di percepire pericoli ed intenti ostili intorno a sé, senza però poter sapere chi ne sarà il bersaglio e dov'è la fonte; utile nelle Quest, per presagire le situazione prossime a verificarsi. (Fonte: Meccaniche di Gioco)

    Tecniche:

    - Barriera del Cristallo:
    Qualora la sua vita sia in pericolo, skekDor è in grado d’attingere pienamente al potere del Cristallo, generando una barriera nerastra in grado di difenderlo da ogni tipo d’offensiva avversaria [Abilità Attiva – Difesa Assoluta; Consumo: Critico]

    - Luce curativa:
    Abilità di cui skekDor si serve con estrema parsimonia. Se l’indole del Mistico è abbastanza forte in lui, gli basterà porre una zampa su di un alleato per avvolgerlo in un’aura di luce bianca. Ogni ferita sarà quindi sanata, restituendo vigore al corpo. Ovviamente, è in grado di servirsi della medesima abilità anche per curare se stesso [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Variabile]

    - Turbine:
    In caso di necessità, skekDor può evocare il potere del vento al fine di generare una minuta tromba d'aria in grado di sollevare lui (ed eventuali alleati) da terra, permettendogli ad esempio di superare crepacci, o raggiungere la sommità di ostacoli elevati, nonché di levitare a mezz'aria. La tecnica consente all'effettivo di volare, ma per sua impostazione è utile unicamente come "mezzo di trasporto", visto che non assicura spostamenti repentini o rapidi cambi di direzione. skekDor ed eventuali alleati saranno liberi di muoversi liberamente sull'"occhio" del turbine come se si trattasse d'una superficie solida con una circonferenza di 5 metri [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Medio; Durata: 2 turni]

    - Anatema dell'acqua:
    skekDor invoca in direzione dell'avversario un ricciolo d'acqua della forma di un serpente. Se il nemico sarà toccato dall'incanto, avrà il repentino e sgradevole effetto di vomitare a spruzzo copiose quantità d'acqua da bocca e naso. Ciò, oltre a danneggiare le vie aeree, gli impedirà chiaramente di respirare per tutto l'arco della durata della tecnica [Abilità Attiva – Soffocamento; Danno inflitto all'avversario: Medio (per turno); Consumo: Alto; Durata: 2 turni]

    Tecniche utilizzate:

    - Anatema dell'acqua:
    skekDor invoca in direzione dell'avversario un ricciolo d'acqua della forma di un serpente. Se il nemico sarà toccato dall'incanto, avrà il repentino e sgradevole effetto di vomitare a spruzzo copiose quantità d'acqua da bocca e naso. Ciò, oltre a danneggiare le vie aeree, gli impedirà chiaramente di respirare per tutto l'arco della durata della tecnica [Abilità Attiva – Soffocamento; Danno inflitto all'avversario: Medio (per turno); Consumo: Alto; Durata: 2 turni]


     
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    Indubbiamente l'inaspettato aveva travolto i tre avventurieri, lasciandogli però ben poco tempo per capacitarsi dei risultati effettivi, lasciandoli invece in preda a scelte istintive e rapide. A poco valeva fare congetture, quando la tua vita era strettamente minacciata.
    Così, se da un lato un incanto aveva preso vita, sfuggendo al controllo del suo padrone, dall'altro la magia si scontrava priva di calibri, facendo vittime da ambo i lati, almeno in apparenza.
    Xehanorth preparò la barriera imbrigliando le sensazioni scatenate dal suo potere come un cavallo selvatico, ma lo scudo stavolta apparve più sbiadito, distorto, malapena in grado di reggere il colpo. Quando andò in frantumi un improvviso senso di spossatezza gli risalì sino al capo, dandogli un momentaneo senso di vertigini e gelo, simile a quello generato da un'intenso sforzo. L'urto della carta col keyblade lo fece barcollare pericolosamente, prima che potesse riprendersi dall'accaduto.
    Solo allora si potè preparare alla controffensiva, tentando di immergersi nelle sensazioni generate dal potere e lasciando che questo generasse quanto necessario.
    Stavolta l'afflusso fu più smanioso e immediato, strappandolo via dalla propria coscienza con un colpo sordo, mentre la fame e il bisogno lo saturavano fisicamente, convogliandosi contro l'avversario in un circolo fine a se stesso.
    L'oscurità si librò dal suo corpo, simile ad un'ombra propiettata sul muro, mentre librava il colpo. Nell'avvolgere la spada la sensazione di vuoto e lo strappo interiore si fecerò più acuti, mentre l'oscurità lo abbandonava riversandosi in un grosso grumo lungo la lama, sino a condensarsi in una forma irregolare, simile ad una fauce senza volto, gettandosi sul bersaglio nel tentativo di chiudersi laddove si trovava la sua testa.
    Le fauci si serrarono con uno schiocco e un rombo simile a quello del vento, infrangendosi assieme alla testa in un'esplosione di polvere scintillante. Dopo pochi passi, lo stesso parve accadere al corpo, che indietreggiò sciogliendosi in della polvere multicolore simile a sabbia. D'altro canto però, stavolta qualcosa di quella cupa pulsione era rimasto, come un tambureggiare sordo nelle orecchie, come se quella pressione minacciosa fosse in parte ancora presente nelle tempie, offuscando la lucidità di pensiero.
    Poco più in là la situazione era molto più difficile da cogliere. Se da un lato la ragazza era ripiegata su se stessa, impossibilitata a generare qualunque potere, dall'altra lo scontro era diventato un tre contro tre, laddove fra i due scintillava la figura fluida della bestia elementale.
    L'evocatore non esitò però, nel ritentare l'incantesimo, stavolta serrando la presa con una fredda lucidità, quasi meccanica.
    L'incanto che prima gli era riuscito tanto naturale lo scosse profondamente, stridendo come un ingranaggio inserito male. L'incanto stavolta era molto vicino a quanto progettato originariamente dal suo creatore, ma la debolezza dei legami che lo sostenevano era palese. Quando fece per raggiungere il giocoliere, questo lo guardò senza apparente cura, balzando leggiadro all'indietro e facendo apparire con un gesto una carta fra le dita, un rapido gesto troncò il costrutto in due monconi, lasciandoli ricadere con uno scroscio sul terreno. Poi la stessa carta svanì, riapparendo con un'esplosione di polvere variopinta pochi metri sul capo del volatile che, con somma sorpresa, avrebbe potuto vederla esplodere in una pioggia di carte affilate come lame, decise a triturarlo [Medio].
    Poco male che le due distrazioni, avessero reso il suo avversario poco attenta alla coda dell'elementale d'acqua che ora, divenuto più lungo e grosso, aveva con un guizzo dell'estremità schiantato un colpo a sorpresa sulla sua schiena, squarciandola in due e strappandogli un braccio.
    Simile ad un sacco pieno di sabbia ricadde sul terreno, lanciando uno sguardo svampito e sorpreso alla parte inferiore del corpo assente, sostituita da una lunga scia di polvere..

    .. Il tempo di tirarsi fuori dai guai e ricomporsi, mentre un fruscio sordo seguì un soffio simile a una scia di vento. Con un vortice improvviso parve raccogliere il polvuscolo e gli arti dei due figuri squartati, sollevandoli in un flusso variopinto sino a condensarsi laddove questi si erano riuniti in principio.
    Con un esplosione di aria la figura si levò da terra: gli abiti rossi e bianchi, rattoppati in maniera asimmetrica e grottesca, ricadevano su una figura alta circa quattro metri, magra in maniera innaturale e dotata di braccia e gambe oblunghe. Le gambe esili si muovevano ricurve sotto il corpo torreggiante con la grazia grottesca di un aracnide, mentre una testa composta da due facce ghignanti poste ai lati opposti, mostrava denti aguzzi simili a quelli di uno squalo e occhi di dimensioni irregolari, malapena coperti da ciuffi scomposti e ribelli di un bianco che sfumava nel rosso intenso lungo le punte.

    Poco più indietro, la ragazza stava curva su se stessa, bisbigliando qualcosa di incomprensibile, mentre stringeva un oggetto metallico seminascosto fra le mani..

    CITAZIONE
    A voi, credo stiate lentamente ambientandovi con il nuovo mondo e spero la sensazione sia quanto più realista, graduale e naturale rispetto a come sarebbe effettivamente! Per quanto riguarda il resto, non c'è molto da dire, avete leggi da scoprire, avversari da affrontare e la situazione è una salita ripida e dalla meta sconosciuta, quindi dovrete darvi da fare ed essere intuitivi e fantasiosi abbastanza da sopravvivere. Chiamatemi per qualunque dubbio!


    Scadenza: 16 Marzo.
    Ordine: Libero
    Domande: Bando di riferimento.


    Edited by °Nyram The Faceless° - 26/3/2016, 23:01
     
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    Giunti a quel punto, era ormai chiaro che gli incanti di skekDor erano ostacolati in qualche modo da qualcosa d'indefinito. Forse, dall'atmosfera stessa che permeava quel mondo così irrazionale.
    "Dannaz-" Iniziò a dire, vedendo il serpente d'acqua finire nuovamente in frantumi senza combinar niente.
    Da lì, la situazione andò a precipitare ulteriormente. Alzando il capo, lo Skeksis notò la polvere luminosa che, assai rapidamente, prese a condensarsi in una pioggia di carte.
    Non ci voleva un genio per capire che se una singola carta da gioco aveva tagliato un ricciolo d'acqua tanto grande, di sicuro un bel mucchio non avrebbe fatto bene al corpo già fragile del mezzo-Mistico.
    L'unico barlume di speranza a cui gli venne in mente d'appellarsi fu proprio di... cedere alla follia di quel mondo.
    Aveva visto il suo Anatema dell'acqua trasformarsi in qualcosa di totalmente diverso contro il suo volere, e per ben due volte. Perché non tentare una terza, e sperare in meglio?
    Ecco che quindi la mancina si alzò in direzione del cielo, e il polso iniziò a ondeggiare mentre le dita parevano quasi carezzar l'aria con movimenti sinuosi.
    Stava evocando un turbine di vento, che solitamente era buono per volare e niente altro. Ma... chissà Madland in cosa l'avrebbe trasformato. Magari in un qualcosa di utile a difendersi da un attacco tanto implacabile. Beh, il destino avrebbe dunque deciso la sorte dello Skeksis.

    Comunque fosse andata, il mezzo-Mistico avrebbe poi visto i nemici sconfitti condensarsi assieme in un essere enorme e, per il momento, sarebbe rimasto in attesa di carpirne le intenzioni. Anche se sicuramente non era lì per offrir loro una tazza di tisana!

    Salute: 87,5% - Dolore al fianco destro
    Energia: 50%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Arma naturale:
    Seppur avverso al duello corpo a corpo, skekDor può in caso di necessità ricorrere al duro becco ricurvo per infliggere dolorose ferite agli avversari più ardimentosi

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo [Abilità Passiva – Immortalità (Qui varrà solo per quanto concerne l'inedia) + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    - Percezione dei Pericoli:
    Sesto senso che permette di percepire pericoli ed intenti ostili intorno a sé, senza però poter sapere chi ne sarà il bersaglio e dov'è la fonte; utile nelle Quest, per presagire le situazione prossime a verificarsi. (Fonte: Meccaniche di Gioco)

    Tecniche:

    - Barriera del Cristallo:
    Qualora la sua vita sia in pericolo, skekDor è in grado d’attingere pienamente al potere del Cristallo, generando una barriera nerastra in grado di difenderlo da ogni tipo d’offensiva avversaria [Abilità Attiva – Difesa Assoluta; Consumo: Critico]

    - Luce curativa:
    Abilità di cui skekDor si serve con estrema parsimonia. Se l’indole del Mistico è abbastanza forte in lui, gli basterà porre una zampa su di un alleato per avvolgerlo in un’aura di luce bianca. Ogni ferita sarà quindi sanata, restituendo vigore al corpo. Ovviamente, è in grado di servirsi della medesima abilità anche per curare se stesso [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Variabile]

    - Turbine:
    In caso di necessità, skekDor può evocare il potere del vento al fine di generare una minuta tromba d'aria in grado di sollevare lui (ed eventuali alleati) da terra, permettendogli ad esempio di superare crepacci, o raggiungere la sommità di ostacoli elevati, nonché di levitare a mezz'aria. La tecnica consente all'effettivo di volare, ma per sua impostazione è utile unicamente come "mezzo di trasporto", visto che non assicura spostamenti repentini o rapidi cambi di direzione. skekDor ed eventuali alleati saranno liberi di muoversi liberamente sull'"occhio" del turbine come se si trattasse d'una superficie solida con una circonferenza di 5 metri [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Medio; Durata: 2 turni]

    - Anatema dell'acqua:
    skekDor invoca in direzione dell'avversario un ricciolo d'acqua della forma di un serpente. Se il nemico sarà toccato dall'incanto, avrà il repentino e sgradevole effetto di vomitare a spruzzo copiose quantità d'acqua da bocca e naso. Ciò, oltre a danneggiare le vie aeree, gli impedirà chiaramente di respirare per tutto l'arco della durata della tecnica [Abilità Attiva – Soffocamento; Danno inflitto all'avversario: Medio (per turno); Consumo: Alto; Durata: 2 turni]

    Tecniche utilizzate:

    - Turbine:
    In caso di necessità, skekDor può evocare il potere del vento al fine di generare una minuta tromba d'aria in grado di sollevare lui (ed eventuali alleati) da terra, permettendogli ad esempio di superare crepacci, o raggiungere la sommità di ostacoli elevati, nonché di levitare a mezz'aria. La tecnica consente all'effettivo di volare, ma per sua impostazione è utile unicamente come "mezzo di trasporto", visto che non assicura spostamenti repentini o rapidi cambi di direzione. skekDor ed eventuali alleati saranno liberi di muoversi liberamente sull'"occhio" del turbine come se si trattasse d'una superficie solida con una circonferenza di 5 metri [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Medio; Durata: 2 turni]


     
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    "Allora io ti farò vedere ... Che le tue speranze non sono altro. Nulla, ma una mera illusione!"

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    La barriera resse a fatica e lo sforzo fu parecchio, diversamente da ogni altra azione che aveva compiuto.
    Non sentiva nessuna differenza però dentro di sè, quella rabbia e quella voglia di uccidere questa volta non l'avevo invaso.
    Maggiore era il suo aprirsi alle tenebre e minore era lo sforzo, mentre i sentimenti negativi aumentavano in modo direttamente proporzionale.
    Ma fino a che punto poteva spingersi? Quando avrebbe iniziato a sentire il peso di tutta quell'oscurita? Avrebbe perso solamente la ragione od anche la vita giocando in quel modo con il suo cuore?
    Quante domande. L'unica certezza era quella carta che, oltrepassata la barriera, deviò con un colpo di spada di gran maestria sbalzandola altrove.
    Successivamente avvoltosi nelle tenebre staccò la testa al giullare, attraverso una curiosa forma che il suo elemento aveva assunto mentre la sua spada ne veniva ricoperta e mentre il suo corpo veniva riempito di energie dalla medesima.
    Questa volta i sentimenti furono molto forti, terrificanti. Divenn una pura belva per quei pochi attimi. Incredibile. Aveva una forza smisurata in quello stato e non sentiva la stanchezza, ma a fine attacco sentì il vuoto dentro di sè farsi ancora più grande e permanente. Mentre non fiaccava il fisico, fiaccava il suo cuore.
    Il corpo dell'avversario venne ridotto letteralmente in polvere, nulla da fare. Era stato troppo potente quel colpo.
    Xehanort respirò piano, riprese fiato per recuperare energie e volse lo sguardo ai suoi compagni di viaggio.
    Lo struzzo era riuscito ad eliminare il suo contendente, anche se sembrava esserne uscito leggermente ferito. Non pareva essere un individuo molto resistente, ma era riuscito a farlo fuori.
    Tuttavia il fruscio del vento riportò la sua attenzione altrove: dal pavimento la polvere in cui si erano scomposti i corpi dei due clown iniziò a sollevarsi e cullata dall'aria vorticosa si ricongiunse in un nuovo individuo.
    Un nuovo mostro, deforme ed asimmetrico, la fusione delle prime due creature o forse la loro forma originale, spiegato quindi perché il cavaliere avesse sempre percepito le due entità come una sola a livello energetico e spirituale.
    La sua forma irregolare e mostruosa però gli faceva pensare che erano riusciti a danneggiarlo, almeno parzialmente, e che quindi non avevano a che fare completamente contro un nuovo nemico ma con uno che era già stato fiaccato.
    Gettò un'occhiata allo struzzo ed alla ragazza, nessuno dei due era pronto alla battaglia a prima vista.

    "Non stare ferma, non hai combinato nulla da quando sono apparsi questi mostri!"


    La intimidò di darsi una mossa, vedendola curca su se stessa e bisbigliante qualcosa. Cosa stava facendo? Sembrava avere qualcosa tra le mani ma non riusciva a capire cosa fosse.
    Riportò poi la propria attenzione sul clown gigante. Era meglio darsi una mossa.

    "Coprimi, volatile!"


    Disse all'altro compagno, rimastro anche lui fermo ed impalato lì. Sarebbe stata la più potente offensiva che Xehanort avrebbe potuto portare: avrebbe usato tutte le sue energie per eliminarlo subito, non ne possedeva abbastanza per poterlo studiare e poi far fuori con calma.
    Scattò in avanti e si immerse nell'oscurità al massimo, attingendo completamente ad essa: scatenò una tempesta di sei proiettili oscuri diretti tre verso il busto e le braccia e tre verso le gambe ed il bacino della creatura, in modo da destabilizzarlo in ambedue i luoghi; dopodiché quando fu abbastanza vicino immerse nuovamente di oscurità la sua lama, sempre abbandonandosi alle tenebre. Essa si sarebbe dovuta allungare in modo smisurato diventando uno spadone fatto di metallo e buio, con cui avrebbe provato a tagliare verticalmente dal basso verso l'alto tutto il corpo del golem pagliaccio, dal bacino verso la testa dividendo in due metà, una sinistra ed una destra, il corpo della creatura.









    X E H A N O R T H





    Status Fisico: Ottimale, illeso
    Status Mentale: Ottimale, pronto a tutto e coraggioso
    Darkness (Mana): 40%

    Equipaggiamento:

    No Hearth - Daemon
    185px-Master_Xehanort%27s_Keyblade_KHBBS







    Come già detto i tre regni, della luce, dell'oscurità e del nulla, dispongono di un potere immenso che se conferito ad una persona la rende superiore alle altre in ogni campo possibile.
    Per ognuno di codesti regni viene scelto un "custode".
    Un custode è colui che protegge i mondi sotto l'ordine di uno dei tre reami.
    I custodi hanno il compito di tenere sotto d'occhio i mondi viaggiando attraverso di essi ed aprendo e chiudendo le serrature per i cuori del mondo.
    Aprendo la serratura del cuore di una mondo per esso sarò la fine, gli Heartless in esso continueranno ad apparine fino alla corrosione del cuore del mondo.
    Dopo quest'ultimo atto il mondo cadrà nel reame oscuro.
    Questa è la missione di Xehanort.
    Per esaudire i loro compiti i custodi però hanno bisogno di un aiuto. Il primo aiuto di cui dispongono è una leggendaria arma.
    Utilizzabile solo da coloro che posseggono un cuore forte ed in grado di portare a termine la loro missione.
    Il nome di quest'arma è "Keyblade".
    Leggendarie spade a forma di chiavi che hanno la capacità di chiudere ed aprire le serrature dei mondi, esse sono anche letali nei combattimenti.
    I Keyblade sono composti di energia e possono essere richiamati dai loro possessori tramite un semplice gesto.
    Come i custodi appartengono ai tre regni, anche i Keyblade appartengono ad essi, perché è proprio in quei luoghi che hanno avuto la loro creazione.
    Queste leggendarie armi quindi possono essere classificate in : Keyblade della luce, Keyblade dell'oscurità e Keyblade del Nulla.
    Il Keyblade brandito da Xehanort appartiene al secondo regno e lo stesso Xehanort è un custode del Keyblade dell'oscurità.
    Cavaliere quindi dedicante la sua vita al regno nero ed al caos - oltre che ai suoi piaceri personali -.
    Il nome di quest'arma è Daemon, per via dell'occhio oscuro posto nella testa della lama
    e del manico su cui è presente quella che appare come una testa diabolica.
    [Arma]





    Abilità Passive:

    Heartless - No Heart


    [Passiva: Bonus del 50% a forza]
    [Passiva: Auspex raggio massimo 30 metri]




    Seeker of Darkness
    Studioso dell'Oscurità
    [Passiva: Apprendimento rapido sui funzionamenti di ciò che circonda il personaggio.
    In Quest tali informazioni verranno fornite dal master]


    Abilità Attive:




    Dark Bullet
    Il cavaliere Heartless attinge all'oscurità del suo cuore, generando con un incantesimo una serie di sei proiettili, aventi come possibile origine qualunque parte del suo corpo. Saranno di medie dimensione ed inseguiranno il loro bersaglio fino ad ustionarlo.
    Peculiarità è che i proiettili danneggieranno in parte oggetti e protezioni dello sciagurato, peggiorando anche la condizione del suo armamentario fino alla completa distruzione se colpito in successione.
    {Attiva Magica a consumo Medio, protezioni ed oggetti nemici parzialmente danneggiati}


    Dark Haze
    Il cavaliere Heartless si circonda di un aura oscura piena zeppa di mana che lo avvolgerà in tutto e per tutto, per poi liberare tutta la sua furia in uno scatto seguito da una qualsiasi mossa fisica, persino un fendente del Keyblade, dove il mana esploderà dando sfogo ad una tale energia de causare forte dolore nel suo nemico.
    {Attiva Fisica a consumo Alto}




    Appunti: Ready, fight.



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    QVQk0yu





    La visione del gigantesco bestione spuntato quasi letteralmente dalle ceneri dei due giocolieri ebbe effetti contrastanti sugli invasori, provocando svariate reazioni.
    Nel caso di Skekdor c'era ben poco tempo da perdere in constatazioni, in quanto un'assalto improvviso minacciava di triturarlo riducendolo ad un'insalata di pollo, fine non appetibile per lui, tanto quanto per gli eventuali commensali.
    Decise di tentare di lasciarsi andare, scagliando un incantesimo istintivo. Questo rispose stavolta prontamente, prendendo forma senza problemi. Tuttavia sentì abbastanza presto la sensazione di non aver "riempito" quell'incanto quanto avrebbe potuto e forse, dovuto, qualunque cosa richiedesse. Il legame si distaccò quasi subito, quasi cercando diverso nutrimento. Il vortice trascinò le carte sparpagliandole e conficcandole in giro, mentre alcune roteavano ancora confusamente all'interno dell'aria vorticante. Tuttavia una volta adempiuto a quel vago pensiero, il vortice parve continuare a roteare dotato di vita propria, sollevando vesti e piume del suo creatore, che avrebbe iniziato a faticare la sua permanenza sulla terraferma.
    Lato positivo, quel muro di vento lo nascondeva alla visibile creatura d'acqua che ormai aveva raggiunto una dozzina di metri di lunghezza.
    Dall'altro lato, visibilmente più attratto dal nuovo gargantua, Xehanort realizzò abbastanza in fretta che lasciargli la possibilità di sferrare anche un solo attacco, probabilmente non sarebbe stata una buona idea. Specie vista la quantità di magia che permeava quel mondo, rendendo ogni tentativo incauto potenzialmente catastrofico.
    Così si avviò ad attingere ai suoi istinti più bassi senza remore, lasciandosi letteralmente divorare dall'interno. Mentre la grossa creatura avanzava, i primi proiettili esplosero verso il bestione, quasi sbalzando indietro chi li aveva lanciati. Ma all'impatto fecero malapena arrestare la grossa figura, che protendeva le mani verso di lui.
    Così si lasciò consumare ancora. Stavolta ebbe un lungo istante di spaesamento, in cui la lama, stravolta in una contorta chimera ululante di acciaio e oscurità cresceva su se stessa, quasi divorandosi ed espandendosi. Un irrestistibile impulso lo spingeva ad agitare quella lama selvaggiamente, incurante dei risultati, continuando a sobillare quegli oscuri istinti e nutrendosene in un circolo senza fine.
    Quasi in un moto istintivo la lama venne sbalzata contro la creatura, che la strinse con un verso disumano. Mentre la lama divorava la carne questa si ricomponeva, minacciando uno stallo che alla lunga avrebbe consumato chi la impugnava.
    Una figura più minuta sbloccò la situazione: la ragazza che sino ad allora era stata ferma, era scivolata fra il caos che ormai rendeva irriconoscibile il campo di battaglia, arrivando a tiro del bestione, abbastanza per conficcargli l'oggetto metallico poco sopra il ginocchio. Era una piccola spada, ma ciò che era più rilevante, era quello che aveva scatenato.
    Nel conficcarsi nella creatura, tanto questa, quanto l'utilizzatrice vibrarono vistosamente. Mentre granelli si separavano dal gigante, vistose crepe lo ricoprivano, seguite da uno sguardo completamente vuoto e spento che presto si dissolse in un pozzo vuoto. La stessa cosa stava però accadendo alla ragazza, il cui viso era una maschera di crepe senz'occhi. Bastarono pochi istanti, perchè le due figure, con una convulsione, andassero in pezzi come bambole di porcellana completamente svuotate. Due cataste in frantumi di dimensioni completamente diverse, si trovavano dove le figure avevano sostato sino a poco prima, ma la situazione non sembrava finita lì.
    La spada continuava ad ingrandirsi, svuotando e nutrendosi di quanto aveva scatenato il suo padrone. Poco più in là invece, il gigantesco serpente d'acqua era quasi eclissato dalla vorticante figura di un tornado che aveva staccato da terra il suo creatore, iniziando a spazzare il campo di battaglia al punto da sollevare e inglobare anche l'elementale titanico.
    In quella follia, fortuna volle che fosse inevitabile che questo finisse con l'inghiottire anche l'alleato fuori controllo, spezzando il circolo vizioso e spazzando completamente i ruderi al di sotto, trascinandoli via senza controllo..

    ..Piombarono sul terreno chilometri più in là, in una radura vicino al sentiero serpeggiante che conduceva al palazzo e che avevano visto in lontananza. Xehanort, ancora in preda ad un conflitto interiore che ora faticava a placarsi completamente, fini in terra per primo, letteralmente faccia a terra e culo in aria, subito seguito dall'elsa della sua arma che gli planò sulla testa con un tonfo che ebbe il merito di stordirlo per un minuto buono. Poco più in là, cadde Skekdor, precipitando di schiena sull'alto muretto che copriva un lato della strada, finendo col didietro su una grossa forma tondeggiante simile ad un grosso masso levigato, poggiato sullo stesso. Con un tintinnio metallico, infine cadde l'elsa della spada, finendo sul sentiero.
    Una scena abbastanza ingloriosa, se non fosse per lo spettacolo che li circondava. In lontananza non era visibile, ma la radura era cosparsa di corpi e resti. Armature e mantelli bianchi a fiori si susseguivano a casacche rosse con grossi cuori cuciti sulle stesse, accompagnati da una foresta di ruggine formata da spade, picche, asce e finimenti.
    Quel momento di contemplazione fu interrotto abbastanza presto.
    "Gradirei che lei levasse il suo culo piumato dalla mia testa. Grazie."
    Il sasso aveva parlato, rotolando abilmente lungo il muretto solo per poi ruotare su se stesso e mettersi a sedere. Ora era visibile: era un uovo, sino ad allora sdraiato sul muretto. Piccole gambette esili soreggevano il grosso corpo stretto in uno strano abito chiaro. Mentre sorreggeva una tazza si thè scheggiata, occhi piccoli e sospettosi li scrutavano con aria stizzita.
    "Non verrete anche voi da Oz? Voi e quei maledetti vortici, che modo insulso di viaggiare. Ad ogni modo Dorothy e i suoi sono morti da un pezzo, potete andare via, sciò!"
    Constatò osservando in particolar modo la figura di Skekdor, con particolare sospetto.
    "Già, con animali e tizi di paglia un uccellaccio ci mancava in effetti. A proposito, come avete passato il cancello? E' un pezzo che nessuno lo passa. In effetti dalla fine della guerra civile: la regina Alice ha stroncato tutti i giocatori sul nascere.."
    Constatò sbuffando sonoramente, prima di riprendere a sorseggiare il thè, minacciando con lo sguardo un monologo che avrebbe potuto durare anche ore, quando finito.

    CITAZIONE
    Susu, è ora che iniziate a comprendere le meccaniche del posto e che le sfruttiate al meglio! State progredendo, ma potete fare di più, siate meno approssimativi!
    Ad ogni modo, fortuna vuole che in quel casotto vi siate salvati il didietro, e vi assicuro che se non aveste castato quella roba le cose si sarebbero complicate notevolmente xD
    Ad ogni modo avete risparmiato un pò di strada, raggiungendo un certo uovo: no, non quello di pasqua, non cercate di romperlo. Ma quantomeno sembra saprla lunga ed essere un chiacchierone, e voi siete davvero malconci e senza un pezzo. Si, è morta, pace. Xehanort se prendi i resti della spada puoi capire approssimativamente cosa era in grado di fare sbirciando la scheda. Siete più vicini al castello, ma forse raggiungerlo senza capirci niente e volare per aria non è la soluzione migliore: una breve pausa per sfruttare l'occasione forse è preferibile, vi dò qualche giorno extra in previsione delle feste. Auguri e a voi la scelta!

    Scadenza: 4 aprile
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    "Coprimi, volatile".
    Al di là dell'offesa in sé, il mezzo-Mistico trovò la cosa infattibile. Il turbine d'aria, inspiegabilmente, era sfuggito al suo controllo.
    Era la terza volta in pochi istanti che perdeva il controllo della magia e, in soldoni, la prima in tutta la sua esistenza.
    Non gridò quando il vortice d'aria lo trascinò su, troppo sorpreso e spaesato per fare qualcosa di diverso dal lasciarsi sospingere dal ciclone di vento come una piuma in preda di una tempesta.

    skekDor non svenne, nonostante il trambusto che seguì. Del resto, per lui era innaturale una simile condizione. E c'era in effetti da chiedersi come avesse fatto a "risvegliarsi", all'inizio di quest'avventura. In ogni caso, ciò lo costrinse a godersi l'intero viaggio, e la cosa non fu positiva per la sua psiche.
    Specialmente al momento dell'atterraggio.
    Il mezzo-Mistico finì infatti col posteriore su una roccia. Una posizione davvero infelice per uno la cui postura naturale non era dissimile da quella di un gobbo rachitico provvisto di coda.
    Ecco perché forse si fece male più del dovuto: "Craaaw!!!" Pulpò, stringendo forte gli occhi e rotolando subitamente di lato. Non riuscì però sulle prime a togliersi da quella dannata posizione imbarazzante e dolorosa. Si sarebbe potuto dire che fosse rimasto incastrato.
    E la voce dell'uovo, dopo poco, fu come una doccia gelata. Lo Skeksis infatti, per lo stupore, sforzò forse più del dovuto le stanche membra.
    Un paio di scricchiolii simili a quelli di una tavola di legno che si spezza vennero emessi dalle sue spalle, e la divinità cadde muso a terra, per poi rimanere sul posto a rantolare.

    Il dolore era intenso, ma per fortuna le membra si sarebbero presto riprese. Ecco perché non gli sfuggì l'allusione dell'uovo e, anche se non sapeva minimamente cosa fosse "Oz", la trovò piuttosto fastidiosa.
    "Alla malora, essere insulso. Avrò piacere di mangiare la tua anima, non appena sarò di nuovo in piedi!" Commentò, rotolando sulle zampe e premendo sui lombi per avere di nuovo la posizione eretta.
    Usò anche la coda come bilanciere, ma non c'era verso: era proprio un bel colpo della strega, il suo!

    In altre parole, gli onori di casa sarebbero spettati all'albino. skekDor era fisicamente, e soprattutto caratterialmente, inservibile al momento

    Salute: 87,5% - Dolore al fianco destro - Colpo della strega
    Energia: 50%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Arma naturale:
    Seppur avverso al duello corpo a corpo, skekDor può in caso di necessità ricorrere al duro becco ricurvo per infliggere dolorose ferite agli avversari più ardimentosi

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo [Abilità Passiva – Immortalità (Qui varrà solo per quanto concerne l'inedia) + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    - Percezione dei Pericoli:
    Sesto senso che permette di percepire pericoli ed intenti ostili intorno a sé, senza però poter sapere chi ne sarà il bersaglio e dov'è la fonte; utile nelle Quest, per presagire le situazione prossime a verificarsi. (Fonte: Meccaniche di Gioco)

    Tecniche:

    - Barriera del Cristallo:
    Qualora la sua vita sia in pericolo, skekDor è in grado d’attingere pienamente al potere del Cristallo, generando una barriera nerastra in grado di difenderlo da ogni tipo d’offensiva avversaria [Abilità Attiva – Difesa Assoluta; Consumo: Critico]

    - Luce curativa:
    Abilità di cui skekDor si serve con estrema parsimonia. Se l’indole del Mistico è abbastanza forte in lui, gli basterà porre una zampa su di un alleato per avvolgerlo in un’aura di luce bianca. Ogni ferita sarà quindi sanata, restituendo vigore al corpo. Ovviamente, è in grado di servirsi della medesima abilità anche per curare se stesso [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Variabile]

    - Turbine:
    In caso di necessità, skekDor può evocare il potere del vento al fine di generare una minuta tromba d'aria in grado di sollevare lui (ed eventuali alleati) da terra, permettendogli ad esempio di superare crepacci, o raggiungere la sommità di ostacoli elevati, nonché di levitare a mezz'aria. La tecnica consente all'effettivo di volare, ma per sua impostazione è utile unicamente come "mezzo di trasporto", visto che non assicura spostamenti repentini o rapidi cambi di direzione. skekDor ed eventuali alleati saranno liberi di muoversi liberamente sull'"occhio" del turbine come se si trattasse d'una superficie solida con una circonferenza di 5 metri [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Medio; Durata: 2 turni]

    - Anatema dell'acqua:
    skekDor invoca in direzione dell'avversario un ricciolo d'acqua della forma di un serpente. Se il nemico sarà toccato dall'incanto, avrà il repentino e sgradevole effetto di vomitare a spruzzo copiose quantità d'acqua da bocca e naso. Ciò, oltre a danneggiare le vie aeree, gli impedirà chiaramente di respirare per tutto l'arco della durata della tecnica [Abilità Attiva – Soffocamento; Danno inflitto all'avversario: Medio (per turno); Consumo: Alto; Durata: 2 turni]

    Tecniche utilizzate:


     
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