[Quest] World Collide, Act I: Madland Empire.Skekdor, Arasia, Xehanort

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    "Allora io ti farò vedere ... Che le tue speranze non sono altro. Nulla, ma una mera illusione!"

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    Un casino, un immensa sequenza di avvenimenti catastrofici con un finale inaspettato. Ma cosa ci si può aspettare nel mondo della follia in fin dei conti?
    Il fendente di tenebra del cavaliere del Keyblade privo di armatura andò a segno mentre le sue cattive intenzioni sfociavano nel suo potere, consumando con la propria violenza il corpo del gigantesco clown; tuttavia questo riusciva a rigenerarsi in mondo simile agli altri due appena incontrati rendendo il tutto vano.
    Xehanort tuttavia non mollava, la rabbia ed i pessimi animi che lo mobilitivano non gli permettevano di andare avanti in un affronto simile, in tal situazione la sua razionalità era intaccata dalla sua stessa magia, danneggiandolo a livello cognitivo in quei pochi secondi.
    D'un tratto però vide la ragazza, che fino a quel momento era stata nel suo angolino a mugugnare parole incomprensibili, brandire una spada. Ella la conficcò poco sopra il ginocchio del gigante ed in quel momento una strana sensazione venne avvertita dal cavaliere, millesimi di secondo in cui avvertì una leggera preoccupazione per la donna... Sentì la sua energia diminuire.
    Sul corpo della giovine e del suo avversario iniziarono a formarsi delle crepe, che in poco tempo ricoprirono completamente il corpo di ognuno dei due.
    Pochi secondi dopo, la loro esplosione e, come fossero state bambole di porcellana al cui interno fosse stata nascosta una bomba, i loro resti giacevano su campo di battaglia. Mille pezzi dei loro resti, frantumi dalla consistenza di terra cotta ora giacevano al posto delle due vite.
    Ne rimase allibito, stupefatto inizialmente, ma poi completamente incuriosito. Ovviamente ci si riferisce al potere della spada, non alla vita della povera donzella. Di quella... non gliene era mai importata. Come di chiunque altro.
    Si voltò a vedere cosa stesse facendo il suo compagno attivo, facendo a malapena in tempo a vedere i suoi incantesimi inglobarlo ed a scaraventarlo via, insieme all'amico pennuto.
    Volarono per molto e l'atterraggio fu decisamente brusco: atterrò con la faccia in mezzo alla terra di una radura erbosa ed il didietro rivolto verso le nuvole. Una posizione decisamente poco comoda. Fece forza nelle mani per alzarsi, ma venne riatterrato da qualcosa: un oggetto metallico gli piombò nuovamente sul capo riportandolo nella posizione iniziale per almeno un minuto. L'utilizzo di molta magia oscura e quella botta lo ritontirono parecchio.
    Spostò lo sguardo, di nuovo, dal pavimento per osservare cosa gli fosse caduto addosso... il suo Keyblade.
    Questa volta si alzò definitivamente e camminò fino a riprendersi la propria arma, che mise subito via nel fodero; notò poi con piacere che vicino a lui vi erano i resti della spada della giovine. Interessante. Li raccolse, dopo l'avrebbe studiata. Ora si doveva occupare della diplomazia tanto cara ad alcuni membri dei blu. Già, perché quello struzzo in neanche cinque minuti che erano lì stava già attaccando briga con un uovo del posto.
    Si, lo so... un uovo. Lasciamo perdere.

    "Spero tu possa perdonare il mio amico, il nostro atterraggio non è stato dei migliori ed è ovviamente la causa della sua collera, non ce l'ha davvero con te.
    No, non veniamo da Oz. Chiunque questo sia e non ho mai sentito nemmeno nominare qualcheduna che si chiamasse Dorothy... di chi stai parlando?"


    Nomi a caso, parole al vento. Fruscii inutili di conversazione per avvicinarsi

    "Il mio nome è Ansem, qual'è il vostro? "


    Falso nome, un classico di chiunque abbia passato almeno una settimana giù al Sud.

    "Ma soprattutto, cos'è successo a questo luogo e cosa intendi con "dalla fine della guerra civile: la regina Alice ha stroncato tutti i giocatori sul nascere.." ? "


    Probabilmente "guerra civile" era lo stesso conflitto dai cui resti erano ora circondati, ma volle i dettagli, le spoglie di qualche cavaliere non potevano aiutarlo più di tanto.









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    Status Mentale: Ottimale, pronto a tutto e coraggioso
    Darkness (Mana): 40%

    Equipaggiamento:

    No Hearth - Daemon
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    Come già detto i tre regni, della luce, dell'oscurità e del nulla, dispongono di un potere immenso che se conferito ad una persona la rende superiore alle altre in ogni campo possibile.
    Per ognuno di codesti regni viene scelto un "custode".
    Un custode è colui che protegge i mondi sotto l'ordine di uno dei tre reami.
    I custodi hanno il compito di tenere sotto d'occhio i mondi viaggiando attraverso di essi ed aprendo e chiudendo le serrature per i cuori del mondo.
    Aprendo la serratura del cuore di una mondo per esso sarò la fine, gli Heartless in esso continueranno ad apparine fino alla corrosione del cuore del mondo.
    Dopo quest'ultimo atto il mondo cadrà nel reame oscuro.
    Questa è la missione di Xehanort.
    Per esaudire i loro compiti i custodi però hanno bisogno di un aiuto. Il primo aiuto di cui dispongono è una leggendaria arma.
    Utilizzabile solo da coloro che posseggono un cuore forte ed in grado di portare a termine la loro missione.
    Il nome di quest'arma è "Keyblade".
    Leggendarie spade a forma di chiavi che hanno la capacità di chiudere ed aprire le serrature dei mondi, esse sono anche letali nei combattimenti.
    I Keyblade sono composti di energia e possono essere richiamati dai loro possessori tramite un semplice gesto.
    Come i custodi appartengono ai tre regni, anche i Keyblade appartengono ad essi, perché è proprio in quei luoghi che hanno avuto la loro creazione.
    Queste leggendarie armi quindi possono essere classificate in : Keyblade della luce, Keyblade dell'oscurità e Keyblade del Nulla.
    Il Keyblade brandito da Xehanort appartiene al secondo regno e lo stesso Xehanort è un custode del Keyblade dell'oscurità.
    Cavaliere quindi dedicante la sua vita al regno nero ed al caos - oltre che ai suoi piaceri personali -.
    Il nome di quest'arma è Daemon, per via dell'occhio oscuro posto nella testa della lama
    e del manico su cui è presente quella che appare come una testa diabolica.
    [Arma]





    Abilità Passive:

    Heartless - No Heart


    [Passiva: Bonus del 50% a forza]
    [Passiva: Auspex raggio massimo 30 metri]




    Seeker of Darkness
    Studioso dell'Oscurità
    [Passiva: Apprendimento rapido sui funzionamenti di ciò che circonda il personaggio.
    In Quest tali informazioni verranno fornite dal master]


    Abilità Attive:



    Appunti: La spada della ragazza è questa?

    CITAZIONE
    + Winter Kiss - Bacio d'Inverno +
    Una spada in grado di rubare le passioni a chi entra in contatto con essa, lasciandoli freddi e sterili come la neve d'inverno. Nel pomo vi è incastonato un diamante. Spada del peso di circa 1,5 chilogrammi ed una lunghezza di circa 113 cm.
    [Passiva anti malia]

    Inoltre quanti resti ne sono rimasti? E' solamenta scheggiata o la lama è ridotta in frantumi, c'è solo l'elsa...?



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    Lo sguardo altezzoso e borioso dell'uovo passò in rassegna le due figure, inarcando appena un sopracciglio.. Per meglio dire, quella linea quasi disegnata che doveva rappresentarlo, quasi a dubitare della sanità mentale della figura di Skekdor.
    "Mi hai preso per caso per una dannata frittata? Bah.. Volatili!"
    Si lamentò, prima di sorseggiare il liquido ambrato dalla tazza, scrutandoli dall'alto in basso. Intervenne quindi la figura di Xehanort, scrutandolo con quell'aria insopportabile mentre giustificava il suo collega e, a dispetto delle premure nel propinare un finto nome, dimostrando di non avere il minimo interesse nel conoscerlo, quando a quella informazione reagì con uno sbuffo.
    "Pensa a tenere a bada il tuo pollo. Ad ogni modo, io sono il Signor Dumpty.."
    Accennò, saltando sulle gambette per mettersi in piedi sul muretto, senza miracolosamente far cadere una goccia del contenuto della tazza. Contenuto che per altro, sarebbe probabilmente dovuto finire già da un pezzo.
    Ciò che parve comunque riaccendere il suo interesse, fu la ricerca dell'altro di pettegolezzi. Cosa in cui sembrava perdersi sin troppo facilmente.
    "Oh, sai, riguarda tutta quella roba della scacchiera.. Prima che tizi come voi iniziassero a spuntare quì come funghi, era la signorina Alice ad andarsene in giro a combattere con chissà cosa. Poi un giorno è tornata. Completamente fuori di zucca, io direi. Ha preso la Regina di Cuori e..beh, le ha strappato il cuore.."
    Accennò, simulando una risata bassa, breve e borbottante, come trovasse la cosa estremamente divertente. Quindi con un colpo di tosse riprese il suo contegno, inarcando il sopracciglio come di consuetudine.
    "Ha iniziato a spadroneggiare in giro. La cosa non ha fatto molto piacere alla Regina e al Re Bianco.. C'è stata una grossa battaglia, con tanto di ribelli. Qualche decennio fa, direi. Tralaltro si dice che la Regina Bianca se la intendesse con il Cappellaio, che cosa disdicevole.."
    Accennò, sollevando lo sguardo e scuotendo.. tutto, prima tornare a fissarli sorseggiando in tutta calma.
    "Ad ogni modo. Da allora sono iniziati a venire elementi della peggior specie.."
    Constatò lanciando uno sguardo bieco alla figura di Skekdor, senza fermare il suo soliloquio.
    "..Ma Alice, la Regina, ha organizzato una pronta accoglienza: nessuno è riuscito a sconfiggere la sua follia e così i gemelli hanno massacrato ogni pretendente sul nascere. Solo Dorothy e i suoi sono riusciti a giungere a palazzo.. Pessima idea. Ormai solo una manciata di ribelli si fa vedere ogni tanto, anche se gira voce che Peter Pan si stia avvicinando alla nostra scacchiera. La Regina Alice è alquanto turbata, si dice.. Ma probabilmente è l'unico che potrebbe spuntarla, sembra che abbia completamente assoggettato l'Isola.. La crociata dei bambini, la chiamano.. Comunque le cose non cambieranno in meglio, se volete sapere la mia: siamo troppo pochi per sostenere l'intero regno, così nessuno si azzarda nemmeno a tentare. La follia della regina è l'unica cosa che riesce ad alimentarlo tutto ormai.. Brutta cosa, la crisi. Ai bei tempi ci preoccupavamo solo di non perdere la testa.."
    Accennò, con sguardo perso nel vuoto, prima di ricordarsi della vostra presenza a causa di un miagolio poco distante, causato da una piccola chiazza bianca poco distante, intenta nelle sue cose con indifferenza.
    "Oh, nel vero senso del termine, sapete. La vecchia regina aveva una certa propensione per la decapitazione. Si dice ritenesse che la gente pensasse troppo con la testa e poco col cuore.. Personalmente ritengo passasse troppo tempo a sniffare i suoi fiori, se capite che intendo.."
    Accennò, spostando lo sguardo da un lato all'altro, come se qualcuno potesse spuntare da dietro un filo d'erba all'improvviso.
    "C'è di positivo che Alice sia molto dotata. Oh, positivo per me, per voi potrebbe non essere molto piacevole. Si dice sia arrivata sino alla fine del gioco, prima di finire male. Davvero un peccato. A volte riesce a sbirciare sulle scacchiere vicine, è così che sappiamo di Peter Pan. Sembra ci fosse anche un certo Dottore con una strana cabina. Si dice però abbia fatto una brutta fine con l'avvento dei telefoni portatili nel suo mondo.. Difficile passare inosservati!"
    Constatò, perdendosi nuovamente nei suoi discorsi, prima di tornare a sorseggiare l'amara bevanda con indifferenza. Indubbiamente erano capitati su un piano bene informato, e avevano davanti un pettegolo di prima categoria. Purtroppo ogni domanda rischiava di perdersi in voli pindarici alquanto lunghi e privi di utilità. Soppesare le domande importanti poteva essere l'unico modo per uscirne vivi: quell'uovo avrebbe potuto ucciderli di vecchiaia. Sempre se non si fosse schiuso prima.
    E, diciamocela tutta: visti i precedenti, sicuramente non volevano vederlo schiuso anche se fosse.


    CITAZIONE
    Scusate il ritardo, ma il periodo è molto transitorio e mi sto dividendo in un multitasking impressionante!
    Ad ogni modo, state ricevendo le prime informazioni, a rischio della vita: il vostro amico uovo potrebbe un giorno incepparsi e non smettere più di parlare, mentre chissà cosa vi accade intorno. Insomma, una situazione pessima.
    Tralasciando i rischi, potete approfittarne per chiedere le ultime delucidazioni e trarne le ultime conseguenze, prima di rimettervi eventualmente in cammino. Il palazzo non è lontano, ma sicuramente vorrete sapere di più della situazione, prima di imbarcarvi verso uno scontro titanico con la regina.
    Per quanto riguarda Xehanort, quando hai raccolto l'impugnatura della spada, hai sentito per un momento le tue emozioni attenuarsi, anche se l'effetto è svanito in fretta assieme ad ogni parvenza di potere.
    Skekdor, per parlare così a Dumpty, deve essere davvero un.. uccello con le palle :pft: Ad ogni modo, percepisci che man mano che il tempo passa, aumenta un leggero senso di inquietudine, segno che temporeggiare troppo a lungo potrebbe non essere una buona idea. Sia le parole dell'uovo, che la natura del posto, sono abbastanza inquietanti, del resto, quindi ci sono tutti i motivi per non perdere più tempo del necessario! Prendete un respiro e ripartite, la pausa non durerà per sempre!

    Scadenza: 20 aprile
    Ordine: Libero
    Domande: Bando di riferimento.
     
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    Informazioni. Informazioni su informazioni. Un sproloquio di parole voleteggiavano al muoversi della logorroica frittata.
    Nomi vaghi e davvero troppi eventi.
    Partiva col principio che vi erano più re e regine in tal luogo e che tutto ruotava ad una certa Alice, una ragazza che andava in giro a combattere contro qualcosa di non specificato all'inizio, ma che un giorno è tornata impazzita ed aveva eliminato una certa regina di cuori. La probabile regina di quel regno? Forse.
    Successivamente aveva combattutto contro un'altra coppia di Reali, la regina ed il re bianco, scatenando una battaglia. Non comprese che esercito aveva tuttavia, si era sostituita alla regina di cuori alla guida di un suo esercito? Primo dubbio.
    Inoltre chi aveva vinto la battaglia? Probabilmente Alice, siccome il discorso continuava ancora sulla sua figura.
    In quella frase entrava in gioco un nuovo personaggio però che come venne anticipato uscì subito dai suoi discorsi: un cappellaio che si diceva se la intendesse con la regina bianca. Ennesima informazione vaga e popolana.
    Dopo lo scontro, sui cui resti poggiavano i piedi del cavaliere, la nuova regina aveva iniziato ad uccidere chiunque arrivasse con l'obbiettivo di raggiungere il palazzo ed in quel gruppo di individui ora rientravano proprio loro due... che brutta notizia.
    Soltanto quella Dorothy di cui aveva parlato prima ci era riuscita, ma dalle sue parole fece intendere che non l'aveva spuntata nemmeno lei; dei ribelli si facevano vedere ogni tanto, ribelli che non aveva capito contro chi stessero combattendo, poiché erano comparsi persino nella battaglia tra Alice ed i bianchi; poi il turno di un certo Peter Pan, l'unico proveniente da un'altra scacchiera che a quanto pare metteva in pensiero l'uscita di testa... questa era un ottima notizia. Un nemico turbato è un nemico frettoloso, un nemico che può commettere facilmente errori. Avrebbe dovuto informarsi anche su questo Peter Pan, magari portarlo tra le proprie fila se fosse stato possibile.
    Curioso però era il fatto di questo gioco di cui continuava a parlare... ecco che l'uovo, dopo questa marmaglia di affermazioni, tacque, saccente.
    Era ora di fare domande, le domande giuste. Si sarebbe occupato principalmente di far luce sulla storia di quel luogo, andando all'interno di ciò che gli aveva raccontato, lasciava nel compagno pennuto la speranza di chiedere informazioni riguardanti i possibili pericoli di quel mondo.
    Conosceva i gemelli che avevano incontrato e da cui erano fuggiti solo per fortuna... inevitabile dover chiedere anche perché le loro abilità fossero alterate, ma come detto, questo lo lasciava a skekDor. Sguardo fisso negli occhi dell'uovo, iride contro iride, anime che scruta in un'altra anima.

    "Parlami di questa Alice, perché è impazzita? Centra quell' "andarsene in giro a combattere con chissà cosa", probabilmente, sei sicuro di non saperne proprio nulla a riguardo? Nemmeno qualche voce di corridoio?"


    Già perché come in ogni leggenda vi è un fondo di verità, nelle voci una parola sola può dare l'indizio giusto.

    "Alice ha vinto la battaglia contro il re e la regina bianca, giusto? Chi aveva al proprio fianco: l'esercito della regina di cuori? E quali sono gli obbiettivi di questi ribelli, per che parte hanno combattuto e per che ideali combatterebbero ora?"


    Scoprendo chi fossero i suoi alleati, avrebbe potuto intendere quali fossero le loro debolezze ed indirettamente le sue, ma soprattutto chi avrebbero dovuto incontrare sul proprio cammino ad ostacolarli nuovamente. Il loro primo combattimento era stato tutt'altro che facile...

    "Cosa sai dirmi di questo Peter Pan, perché preoccupa così tanto la nostra Alice? E cosa sono le "scacchiere"?"


    Un piccola pausa, per porre la domanda più importante che poteva probabilmente fare riguardo alla storia di quella.

    "Ma soprattutto, perché è così importante raggiungere la torre?"


    Già, perché questo era l'obiettivo di tutto. L'obiettivo di tutti quelli che arrivavano sulla scacchiera di quel mondo. Il motivo, era lì da un po' ma nessuno gli aveva mai dato una ragione di tutto ciò...







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    Per ognuno di codesti regni viene scelto un "custode".
    Un custode è colui che protegge i mondi sotto l'ordine di uno dei tre reami.
    I custodi hanno il compito di tenere sotto d'occhio i mondi viaggiando attraverso di essi ed aprendo e chiudendo le serrature per i cuori del mondo.
    Aprendo la serratura del cuore di una mondo per esso sarò la fine, gli Heartless in esso continueranno ad apparine fino alla corrosione del cuore del mondo.
    Dopo quest'ultimo atto il mondo cadrà nel reame oscuro.
    Questa è la missione di Xehanort.
    Per esaudire i loro compiti i custodi però hanno bisogno di un aiuto. Il primo aiuto di cui dispongono è una leggendaria arma.
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    Il nome di quest'arma è "Keyblade".
    Leggendarie spade a forma di chiavi che hanno la capacità di chiudere ed aprire le serrature dei mondi, esse sono anche letali nei combattimenti.
    I Keyblade sono composti di energia e possono essere richiamati dai loro possessori tramite un semplice gesto.
    Come i custodi appartengono ai tre regni, anche i Keyblade appartengono ad essi, perché è proprio in quei luoghi che hanno avuto la loro creazione.
    Queste leggendarie armi quindi possono essere classificate in : Keyblade della luce, Keyblade dell'oscurità e Keyblade del Nulla.
    Il Keyblade brandito da Xehanort appartiene al secondo regno e lo stesso Xehanort è un custode del Keyblade dell'oscurità.
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    Il nome di quest'arma è Daemon, per via dell'occhio oscuro posto nella testa della lama
    e del manico su cui è presente quella che appare come una testa diabolica.
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    Viaggiatore dei Mondi

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    "Volatile"! Ancora! Stava per dare di matto, se lo sentiva!
    "Craaaw!" Pulpò, agitando le braccia e facendo scricchiolare paurosamente la schiena.
    Perché perdeva del tempo a dar retta a un uovo gigante? Ah, giusto. Perché quel tipo aveva la parlantina sciolta, e stava rivelando dettagli riguardo a quel mondo. Peccato che lo Skeksis fosse troppo fuori di sé per rendersene davvero conto. Dal suo punto di vista, la scelta era se bollire l'ovetto o trasformarlo davvero in una frittata.
    Per fortuna, l'albino era assai più razionale. Decise d'interrogare il misterioso interlocutore, al fine di carpire informazioni essenziali alla riuscita dell'impresa: ovvero, cercare di raccapezzarsi in un mondo che non rispondeva alle normali leggi che regolavano Endlos.
    A proposito di ciò...
    L'albino fece appena in tempo a tempestar di domande l'uovo, che subito skekDor si prodigò a sua volta a esigere spiegazioni in merito a quanto successo.
    Solo che, mentre l'umano sembrava volerne saper di più riguardo ai personaggi citati dal signor Dumpty, il mezzo-Mistico aveva piacere di conoscere il motivo per cui il suo potere sembrava in qualche modo inibito dalla logica di Madland.
    "Dimmi, sgorbietto... Perché la mia magia perde d'efficacia subito dopo che la evoco? Fuori di dubbio che sia un mio errore. Dev'essere qualcosa che si trova nell'aria, o un anatema lanciato da qualche burlone. Perciò, comincia a parlare. E fa in modo che sia una spiegazione spiccia e convincente!" Sbraitò.
    No, non aveva usato mezze misure, come al solito. Non di meno, ora che finalmente i reumatismi l'avevano lasciato poteva sfoggiare una delle sue proverbiali mutrie, con tanto di cipiglio a ridurre gli occhi a due fessure splendenti di rosso.
    Era stanco di farsi prendere per i fondelli. Una divinità come lui non si sarebbe fatta soggiogare dalle leggi di un regno alieno. Sì, doveva solo capire come funzionavano le regole lì. Poi, ci si sarebbe adattato.
    S'avvicinò quindi claudicante a Xehanorth, rivolgendogli una rapida occhiata: "Una ci ha già lasciato. Tu potresti essere il prossimo. Cerchiamo di capire come uscirne, non cincischiamoci in chiacchiere." Bisbigliò sottovoce

    Salute: 87,5% - Dolore al fianco destro - Colpo della strega
    Energia: 50%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Arma naturale:
    Seppur avverso al duello corpo a corpo, skekDor può in caso di necessità ricorrere al duro becco ricurvo per infliggere dolorose ferite agli avversari più ardimentosi

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo [Abilità Passiva – Immortalità (Qui varrà solo per quanto concerne l'inedia) + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    - Percezione dei Pericoli:
    Sesto senso che permette di percepire pericoli ed intenti ostili intorno a sé, senza però poter sapere chi ne sarà il bersaglio e dov'è la fonte; utile nelle Quest, per presagire le situazione prossime a verificarsi. (Fonte: Meccaniche di Gioco)

    Tecniche:

    - Barriera del Cristallo:
    Qualora la sua vita sia in pericolo, skekDor è in grado d’attingere pienamente al potere del Cristallo, generando una barriera nerastra in grado di difenderlo da ogni tipo d’offensiva avversaria [Abilità Attiva – Difesa Assoluta; Consumo: Critico]

    - Luce curativa:
    Abilità di cui skekDor si serve con estrema parsimonia. Se l’indole del Mistico è abbastanza forte in lui, gli basterà porre una zampa su di un alleato per avvolgerlo in un’aura di luce bianca. Ogni ferita sarà quindi sanata, restituendo vigore al corpo. Ovviamente, è in grado di servirsi della medesima abilità anche per curare se stesso [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Variabile]

    - Turbine:
    In caso di necessità, skekDor può evocare il potere del vento al fine di generare una minuta tromba d'aria in grado di sollevare lui (ed eventuali alleati) da terra, permettendogli ad esempio di superare crepacci, o raggiungere la sommità di ostacoli elevati, nonché di levitare a mezz'aria. La tecnica consente all'effettivo di volare, ma per sua impostazione è utile unicamente come "mezzo di trasporto", visto che non assicura spostamenti repentini o rapidi cambi di direzione. skekDor ed eventuali alleati saranno liberi di muoversi liberamente sull'"occhio" del turbine come se si trattasse d'una superficie solida con una circonferenza di 5 metri [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Medio; Durata: 2 turni]

    - Anatema dell'acqua:
    skekDor invoca in direzione dell'avversario un ricciolo d'acqua della forma di un serpente. Se il nemico sarà toccato dall'incanto, avrà il repentino e sgradevole effetto di vomitare a spruzzo copiose quantità d'acqua da bocca e naso. Ciò, oltre a danneggiare le vie aeree, gli impedirà chiaramente di respirare per tutto l'arco della durata della tecnica [Abilità Attiva – Soffocamento; Danno inflitto all'avversario: Medio (per turno); Consumo: Alto; Durata: 2 turni]

    Tecniche utilizzate:


     
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    Lo sguardo minuto dell'uovo li scrutava con aria altezzosa, nonostante l'evidente voglia di rimettersi a blaterare per dimostrare la sua enorme competenza. Era evidente che preferiva parlare all'ascoltare, ma doveva comunque godersela un mondo, perchè sembrava estremamente tronfio nell'essere così evidentemente al centro dell'attenzione.
    Riprese così parola ben presto, ondeggiando sulle gambette sproporzionate con aria gongolante.
    "Ohoh! E chi lo sà? Un giorno è tornata da uno dei suoi viaggi ed era completamente suonata, anche per i nostri standard attuali! Si dice che all'inizio blaterasse del "giocatore" o di un giocatore, forse. Magari qualcuno che gliene ha date talmente tante da farle saltare qualche rotella, ohoho!"
    Esclamo con aria estremamente divertita e compiaciuta, picchiettandosi la pancia perfettamente sferica con la mano libera, sorseggiando come ad bagnarsi la lingua.
    "Così ha dato una lezione alla regina di cuori e poi ha scagliato l'intero esercito rosso contro i sovrani bianchi! Quindi direi che più che al suo fianco era sotto i suoi piedi! Ohoh! Lei intanto ha letteralmente spolpato i sovrani senza farsi troppi problemi! Ovviamente i ribelli si sono rintanati in qualche buco dopo allora, quelli rimasti, almeno! Ohoh! Con la popolazione decimata e senza i sovrani bianchi solo la follia di Alice poteva sostenere questo mondo, così la gente non ha visto di buon occhio i ribelli. Diciamocelo, chi aiuterebbe qualcuno che vuole farti cadere il mondo da sotto i piedi solo perchè lo ritiene giusto? Ohoh! Devono essere un pò pazzi anche loro!"
    Osservò con aria compiaciuta, assumendo un'espressione che evidentemente doveva esprimere grande saggezza, secondo lui, ma gli fece assumere l'aria di chi aveva masticato un limone particolarmente aspro.
    Ma l'aneddoto su Peter Pan doveva trovarlo estremamente succulento, perchè iniziò a gongolare con aria più tediosa del solito.
    "Ooh, non lo chiedereste se aveste una vaga idea delle scacchiere! Pensateci, se le scacchiere sono i mondi e i giocatori vengono mandati fra di esse, cosa sono dei giocatori che erano capaci di viaggiarci senza problema già da prima? Alice stessa è giunta quì da una certa London-qualcosa! Ohoh! Ma Peter Pan si dice abbia viaggiato anche più di lei ai suoi tempi! E se dovesse avvicinarsi a questo posto per conquistarlo, succederebbe un gran bel casino! Ohoh! Non vi consiglierei di essere ancora quì per allora! Le regole del gioco sarebbero alquanto stravolte credo, e voi chissà dove finireste! Ohohoho!!"
    Osservò con aria decisamente divertita, cosa difficile da comprendere, con ogni probabilità, per chi invece si trovava nel bel mezzo di quella situazione.
    Detto ciò, lanciò invece un'occhiata di finta indifferenza e di lieve irritazione al diretto interlocutore, abbozzando una mezza risposta.
    "Questo dovreste dirmelo voi! Ma alla fine credo che un gioco sia un gioco: se per vincere dovete arrivare alla torre magari è perchè il boss si trova lì. Non credo dobbiate salvare una principessa: quella è roba da favole, e le favole non esistono. A meno che voi non siate tocchi tanto da essere convinti del contrario. "
    Osservò, rintanandosi nella sua tazza, prima che la domanda ritardataria posta dal sino ad allora borbottante pennuto, lo portasse ad aprire gli occhi, osservandolo.
    "Mmmh.. Che domanda stupida, bah. "
    Osservò semplicemente, con un aria che però non sembrava dar completamente credito all'affermazione.
    "La "magia", non esiste quì. Non hai sentito cosa ho detto? Visto che siamo pochi è la follia di Alice ad alimentare tutto, ma questo non significa che sia sempre o unicamente così. Prima erano le emozioni collettive ad alimentare tutto, razza di pennuto decerebro! Ma ora se le emozioni individuali non bastano è la follia dilagante della sovrana che prende il controllo e alimenta ogni cosa! Bah, roba lanciata nell'aria: se state respirando, è perchè la nostra regina è convinta profondamente che voi possiate farlo e che il mondo su cui siete possa permetterlo e quindi il mondo si comporta di conseguenza! Bah! Se non avete la fantasia o la complessità emozionale per convincere voi stessi e il mondo che vi circonda a far funzionare qualcosa come volete è evidente che dovete essere più polli di quanto sembrate! Il che è tutto dire!"
    Una rivelazione alquanto scioccante, che rifletteva più delle meccaniche, i rischi che la coppia aveva corso e che la loro compagna non era stata così fortunata da conoscere. Se i due fossero stati traditi dalle loro convinzioni e la regina fosse stata meno pazza o sicura di se, probabilmente sarebbero morti soffocati. Ma probabilmente l'ignoranza era beata in quel caso, visto che difficilmente qualcosa li avrebbe convinti di non poter respirare. Ora mantenere quella consapevolezza sarebbe stato molto più difficile.
    Per essere necessaria una convizione tanto profondamente radicata a far funzionare le cose, inoltre doveva essere vera una cosa: la regina attuale era saldamente ancorata alla sua follia e non avrebbe sentito ragioni.

    CITAZIONE
    Oooh, beh! Sembra che abbiate ricevuto tante dritte interessanti, e nonostante l'uovo e la gallina dimostrino di non andare molto d'accordo, Skekdor ha posto una domanda che ha rivelato un importante e allo stesso tempo pericoloso imperativo del mondo in cui si trovano! Forse è l'informazione più preziosa e difficile da comprendere del giorno, quindi occhio a lavorarci su! Ora che i pg sanno la regola, sono vincolati fino in fondo e mi aspetto che i post cambino di conseguenza! Come si suol dire, più avanti si va, più il cammino è in salita!

    Scadenza: 9 maggio
    Ordine: Libero
    Domande: Bando di riferimento.
     
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    Informazioni blaterate di continuo. Flussi di parole narranti prima la storia di quel mondo e successivamente le leggi fisiche che lo regolavano, sempre che tali si possano definire.
    Già, perché in un luogo del genere, dove non sia la presenza di ossigeno a garantire la respirazione ma bensì la convinzione di una pazza che si possa, non sapeva se si potessero veramente racchiundere sotto quel significato. Le leggi fisiche sono immutabili, mentre lì era dominato tutto dal caos e dalla pazzia.
    In un certo senso però tutto questo leggermente lo incuriosiva, lo stuzzicava: certo era un modo dannatamente rischioso di vivere, da un lato se quella pazza una mattina si svegliasse e pensasse che tutti siano morti morirebbero tutti di riflesso, mentre dall'altro c'era la minima possibilità che anche le loro volontà avessero tale potere.
    La follia era l'unica cosa a garantire la sopravvivenza di tutti solamente perché gli abitanti di quel mondo erano pochi, se le volontà del pennuto e dell'Heartless fossero in grado di compensare la lacuna, sarebbero in grado di imporsi in modo analogo?
    Mentre rifletteva il tempo non si era fermato: era giunto il momento di abbandonare l'uovo in camicia, gli porse un sorriso sincero e gentile, mentre i suoi occhi mostravano chiaramente il suo interesse malizioso, quasi terrificante, per il funzionamento caotico di quella terra.

    "E' stato un piacere fare la sua conoscenza, la sua compagnia ci è stata molto utile"


    Una pausa, un inchino col capo, un saluto rispettoso per l'ovetto che li aveva aiutati, forse per benevolenza o solo perché non in grado di tenere a freno a lingua.

    "Spero che prima o poi ci reincontreremo, arrivederci."


    Aspettò che anche il compare di viaggio si fosse congedato per riprendere il cammino e fermarsi dopo qualche cinquantina di metri, rimanendo comunque lontano dall'ultimo obiettivo della missione per discutere degli ultimi avvenimenti.
    Piedi fissi, postura salda, guardò il polletto dall'alto in basso poiché sembrava particolarmente vero che dovesse essere lui a dettare le redini della missione.

    "Cosa ne pensi di quello che abbiamo scoperto? A parer mio dovremmo fare qualche prova di quello che ci ha detto il signor kinder, in modo da arrivare preparati contro qualunque altro mostro che ci capiterà davanti. Prima non abbiamo dato una buona dimostrazione di forza contro quei pagliacci in calzamaglia."


    Nel mentre che aspettava una risposta tirò fuori la spada della ragazza deceduta, l'elsa stretta tra i polsi.

    "Abbiamo già perso qualcuno... non vorrei dover provare a concludere questo fato da solo."


    Sguardo fisso sulla spada rotta, che decise però che non era rotta: provò ad esercitare quello di cui avevano appena avuto notizia.
    Si concentrò fisso, sulla lama assente, pensoso e convinto che in realtà la lama non si era rotta irreparabilmente, si convinse che la lama si stava rigenerando di fronte a sè, alimentando questo sentimento con la rabbia. Rabbia che non era altro che lo stendardo della convinzione di non aver torto, l'irrefrenabile saccenza di uno scienziato unita all'orgoglio estremo di un cavaliere, che non poteva accettare una realtà diversa da quella da lui pensata, provavano ad alimentare tutto.
    Se la regina aveva la follia dalla sua, loro potevano probabilmente affidarsi ad altri impulsi emotivi.








    X E H A N O R T H





    Status Fisico: Ottimale, illeso
    Status Mentale: Ottimale, pronto a tutto e coraggioso
    Darkness (Mana): 40%

    Equipaggiamento:

    No Hearth - Daemon
    185px-Master_Xehanort%27s_Keyblade_KHBBS







    Come già detto i tre regni, della luce, dell'oscurità e del nulla, dispongono di un potere immenso che se conferito ad una persona la rende superiore alle altre in ogni campo possibile.
    Per ognuno di codesti regni viene scelto un "custode".
    Un custode è colui che protegge i mondi sotto l'ordine di uno dei tre reami.
    I custodi hanno il compito di tenere sotto d'occhio i mondi viaggiando attraverso di essi ed aprendo e chiudendo le serrature per i cuori del mondo.
    Aprendo la serratura del cuore di una mondo per esso sarò la fine, gli Heartless in esso continueranno ad apparine fino alla corrosione del cuore del mondo.
    Dopo quest'ultimo atto il mondo cadrà nel reame oscuro.
    Questa è la missione di Xehanort.
    Per esaudire i loro compiti i custodi però hanno bisogno di un aiuto. Il primo aiuto di cui dispongono è una leggendaria arma.
    Utilizzabile solo da coloro che posseggono un cuore forte ed in grado di portare a termine la loro missione.
    Il nome di quest'arma è "Keyblade".
    Leggendarie spade a forma di chiavi che hanno la capacità di chiudere ed aprire le serrature dei mondi, esse sono anche letali nei combattimenti.
    I Keyblade sono composti di energia e possono essere richiamati dai loro possessori tramite un semplice gesto.
    Come i custodi appartengono ai tre regni, anche i Keyblade appartengono ad essi, perché è proprio in quei luoghi che hanno avuto la loro creazione.
    Queste leggendarie armi quindi possono essere classificate in : Keyblade della luce, Keyblade dell'oscurità e Keyblade del Nulla.
    Il Keyblade brandito da Xehanort appartiene al secondo regno e lo stesso Xehanort è un custode del Keyblade dell'oscurità.
    Cavaliere quindi dedicante la sua vita al regno nero ed al caos - oltre che ai suoi piaceri personali -.
    Il nome di quest'arma è Daemon, per via dell'occhio oscuro posto nella testa della lama
    e del manico su cui è presente quella che appare come una testa diabolica.
    [Arma]





    Abilità Passive:

    Heartless - No Heart


    [Passiva: Bonus del 50% a forza]
    [Passiva: Auspex raggio massimo 30 metri]




    Seeker of Darkness
    Studioso dell'Oscurità
    [Passiva: Apprendimento rapido sui funzionamenti di ciò che circonda il personaggio.
    In Quest tali informazioni verranno fornite dal master]


    Abilità Attive:



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    L'uovo aveva passato il segno, ma in mezzo ai suoi improperi lo Skeksis vi lesse una verità che fino a quel momento forse non gli era parsa poi tanto evidente.
    Era chiaro che, chiunque fosse, "Alice" era la dea di quel mondo. E, in quanto tale, il suo creato rispondeva alle regole che lei imponeva. Compreso l'ossigeno. Buon per lui che non respirasse affatto, pensò. Ma era un problema minore. E se Alice avesse desiderato che, in quel mondo, non potessero esistere dei se non ella stessa?

    Lo Skeksis s'osservò le zampe, aggrottando lo sguardo e grugnendo. Era ancora tutto d'un pezzo, perciò il potere del Grande Cristallo era ancora in lui. Ma... possedeva ancora un'anima eterna? Non ci teneva a scoprirlo.
    Pérò, però... l'uovo aveva detto qualcosa d'interessante. La convinzione, apparentemente, fungeva da chiave di volta per aggirare le regole ferree della regina. Forse, se il mezzo-Mistico si autoconvinceva di essere un dio, allora poteva esserlo anche a Madland.
    Beh, tronfio e pieno di sé com'era, credere fermamente in ciò che gli passava per la testa non sarebbe stato un problema.
    Comunque, al di là di questo, avrebbe avuto premura di concentrarsi sui suoi incanti, semmai gli fosse ricapitata la possibilità di doverne far uso.
    Salutò l'uovo sventolandogli la mano davanti e sbuffando: "Bah! Bubbole!" Quindi, avrebbe seguito l'albino lungo la marcia.
    Ma tu guarda che destino balordo... Ora aveva persino un freno alle sue "punizioni". Magari se avesse strappato l'anima all'uovo, il rituale gli si sarebbe ritorto contro.

    Arrivati a metà del tragitto, Xehanorth decise di fugare i suoi dubbi con skekDor. Ah, però... Fino a qualche ora prima sembrava freddo come il ghiaccio, ma a quanto sembra era bastato che la biondina fosse passata a miglior vita per sciogliergli la lingua?
    Ah, ironia della sorte.
    Lo Skeksis schioccò la lingua sul palato, quindi fissò di sottecchi il compagno di ventura: "Ragazzo, non so di cosa sei realmente capace, ma posso dirti che la mia magia è potente e terribile. Se ne perdessi il controllo sul serio, potresti finire davvero male."

    Pur tuttavia, e ora gli sovveniva... L'uovo aveva parlato di "convincersi di poter fare qualcosa". Non di credere fermamente nelle sue forze. In altri termini, se il mezzo-Mistico aveva ben inteso il ciarlare del buffo essere, Madland non era forse dissimile dal mondo onirico. Prenderne le redini, desiderare ardentemente qualcosa e vederla materializzarsi come se niente fosse.
    Magari era così che funzionava.
    Beh, ecco una maniera per fare una prova senza rischiare di finire davvero male.
    "Mmmh... Aspetta, lasciami tentare una cosa." Bofonchiò, dando le spalle all'albino e posando gli occhi a pochi passi dalla sua gonna.

    Ecco, quello che aveva in mente era un buon modo per capire se sul serio lì il desiderio vinceva la materia... e soprattutto la magia.
    skekDor, forse per la prima volta da che aveva memoria, s'appellò alle proprie forze anziché al Grande Cristallo. Non assorbì cioé l'energia necessaria dal frammento che teneva stipato nel gozzo, ma dal profondo della sua mente, dal mondo delle idee.
    Pensò intensamente ai Podling, le buffe creaturine che abitavano nella gabbia sotto la sua gonna. Ormai erano ridotti a meri involucri senz'anima, incapaci persino di articolare una frase di senso compiuto.
    Ma c'era un tempo, prima che gli Skeksis decidessero del loro destino, in cui quella razza pacifica mostrava ogni sfaccettatura di un carattere armonioso: un sorriso costante, e la capacità di farsi amare anche dalle creature più grette.
    Contrariamente alla sua indole, skekDor pensò a questo. Desiderò che comparisse, di fronte a lui, un Podling come non ne vedeva da millenni. Uno vivo, vispo e ancora con l'anima. E, per accrescere ancor di più le possibilità, pensò anche a come volentieri gli avrebbe strappato l'essenza per poi gustarla con piacere. Insomma, sperò che il bisogno congiunto fosse un buon carburante per far materializzare l'oggetto del suo desiderio

    Salute: 87,5% - Dolore al fianco destro - Colpo della strega
    Energia: 50%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Arma naturale:
    Seppur avverso al duello corpo a corpo, skekDor può in caso di necessità ricorrere al duro becco ricurvo per infliggere dolorose ferite agli avversari più ardimentosi

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo [Abilità Passiva – Immortalità (Qui varrà solo per quanto concerne l'inedia) + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    - Percezione dei Pericoli:
    Sesto senso che permette di percepire pericoli ed intenti ostili intorno a sé, senza però poter sapere chi ne sarà il bersaglio e dov'è la fonte; utile nelle Quest, per presagire le situazione prossime a verificarsi. (Fonte: Meccaniche di Gioco)

    Tecniche:

    - Barriera del Cristallo:
    Qualora la sua vita sia in pericolo, skekDor è in grado d’attingere pienamente al potere del Cristallo, generando una barriera nerastra in grado di difenderlo da ogni tipo d’offensiva avversaria [Abilità Attiva – Difesa Assoluta; Consumo: Critico]

    - Luce curativa:
    Abilità di cui skekDor si serve con estrema parsimonia. Se l’indole del Mistico è abbastanza forte in lui, gli basterà porre una zampa su di un alleato per avvolgerlo in un’aura di luce bianca. Ogni ferita sarà quindi sanata, restituendo vigore al corpo. Ovviamente, è in grado di servirsi della medesima abilità anche per curare se stesso [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Variabile]

    - Turbine:
    In caso di necessità, skekDor può evocare il potere del vento al fine di generare una minuta tromba d'aria in grado di sollevare lui (ed eventuali alleati) da terra, permettendogli ad esempio di superare crepacci, o raggiungere la sommità di ostacoli elevati, nonché di levitare a mezz'aria. La tecnica consente all'effettivo di volare, ma per sua impostazione è utile unicamente come "mezzo di trasporto", visto che non assicura spostamenti repentini o rapidi cambi di direzione. skekDor ed eventuali alleati saranno liberi di muoversi liberamente sull'"occhio" del turbine come se si trattasse d'una superficie solida con una circonferenza di 5 metri [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Medio; Durata: 2 turni]

    - Anatema dell'acqua:
    skekDor invoca in direzione dell'avversario un ricciolo d'acqua della forma di un serpente. Se il nemico sarà toccato dall'incanto, avrà il repentino e sgradevole effetto di vomitare a spruzzo copiose quantità d'acqua da bocca e naso. Ciò, oltre a danneggiare le vie aeree, gli impedirà chiaramente di respirare per tutto l'arco della durata della tecnica [Abilità Attiva – Soffocamento; Danno inflitto all'avversario: Medio (per turno); Consumo: Alto; Durata: 2 turni]

    Tecniche utilizzate:


     
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    I primi esperimenti sono quasi un obbligo, una spinta della curiosità e della necessità. Eppure quanto può aiutare un uomo, la consapevolezza che tutto sia un sogno, se nel profondo già è conscio che la possibilità di fallire sia reale? L'intinto rema contro, la ragione è un'ancora. Osservate i vostri sforzi, ma nulla sembra volgere: ciò che conoscete e ciò che vedete non collimano.
    Skekdor, per lui vi era un tempo, per quegli esserini che erano. Un semidio che si affidava alla speranza, ma la speranza era debole in un mondo di assoluti, e riflettendo su quella sensazione tanto simile alla nostalgia che forza l'orgoglio stesso si rifiuterebbe di ammetterla, probabilmente la risposta sarebbe giunta.
    Poco distante Xehanorth osservava la spada, la osservava con decisione, con la saccenza dello scienziato. Ma lo scienziato aveva visto la lama spezzarsi, la rabbia si era alimentata del simbolo che questo poteva rappresentare per la loro riuscita. Non poter accettare qualcosa ne ammette l'esistenza. A differenza del tuo compagno è nella tua natura capire, capire che i vistri tentativi sono tentativi, e i tentativi per quanto convinti non sono realtà.
    La coscienza ti suggerisce che solo una tipologia di persone può convincersi con assoluta decisione che qualcosa E', senza vedere davvero ciò che gli stà innanzi. Una persona la cui follia è ormai assoluta.
    Eppure qualcosa ha funzionato addietro, qualcosa che vi ha permesso di uscire dalla linea guida addietro.
    La soluzione, per quanto ci pensi è una sola, giovane Xehanorth, il bisogno della battaglia, il sapere che le vostre tecniche erano vostre e che era qualcosa che era effettivamente in vostro potere fare, l'istinto piegato alla necessità immediata che scavalcava la ragione. Un bisogno che si ancorava alla certezza fornita dalle proprie capacità. Madland non sempre era stata governata dalla follia della sua regina, vi era un tempo in cui tutti contribuivano, non perchè ognuno potesse fare qualunque cosa, ma perchè ognuno, con la giusta forza d'animo e di sacrificio, poteva compiere piccoli miracoli, avendo fede nelle proprie sole forze.
    Una lezione importante, l'ultima che, ti rendi conto, avrai da quel mondo. Perchè è anche vero che la follia porta inevitabilmente all'oblio.
    Quel mondo, stà morendo.
    Quasi in contemporanea a quel pensiero, il sole innanzi a voi si assopisce, spegnendosi in una luce fievole e argentea, che getta tutto intorno a voi in una pallida luce. La sera è scesa, all'improvviso: il tempo stà scadendo, dovete fare in fretta.
    La strada davanti a voi è dritta, lineare, potete solo seguirla, mentre i contorni dell'alta guglia si fanno più vividi, le crepe e i rampicanti più distinguibili. Il senso di decadimento più immediato. Scale avvolgono l'esterno della struttura, insinuandosi all'interno come bruchi in una mela, solo per poi riuscire, così in una spirale sinuosa, sino alla cima, la vostra meta.
    Potete parlare, durante il cammino, se volete, ma non fermarvi, se vi preme la vita. No, non sino all'alta porta rossa al termine della scalinata, dalla forma di cuore, scrostata e ricoperta di crepe..

    E se uno di voi avrà il coraggio di aprire quella porta, una figura vi si mostrerà dinnanzi, una figura al termine di una sala sterminata, illuminata da flebili luci galleggianti. La sagoma di una ragazzina, una ragazzina seduta su un trono troppo grande, sormontato in cima da un enorme rosone in vetro, da cui la luce della luna filtrava dipingendosi di una miriade di flebili colori che donavano a quella sala un aspetto surreale. Un tempo doveva essere stato un posto meraviglioso, ora era solo triste e nostalgico, soggetto a una schiavitù obbligata.
    Al fianco della figura, quasi ai piedi del trono, un paio di sfere lucenti, color oro si aprirono, mentre una sagoma si manifestava con lievi bagliori di colore, mostrando una figura giovane, dalle sembianze di ragazzo e dal viso apatico, circondato da capelli scuri. Una lunga coda e dei capelli neri lo incorniciavano, e le braccia apparivano ingrossarsi sino a terminare in due zampe pelose. Sarebbe stato decisamente alto, da alzato, ma stava adagiato ai piedi del trono, con sguardo vagante.

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    Un paio di occhi penetranti e pallidi invece si fermarono su di voi, e fu come se il mondo stesso si fermasse a scrutarvi, con cupo furore..
    "E' il mio turno.."



    CITAZIONE
    Ci è voluto un pò, ma desidero ci sia poco tempo di scarto, così da poter avere la possibilità di un finale congiunto quasi. Ad ogni modo, sapete ormai tutto quello che c'è da sapere e solo i tentativi e gli sforzi possono aiutarvi.
    Ho nascosto qualche indizio sulle debolezze che possono ostacolarvi nelle singole spiegazioni, sappiatelo: non è facile ma se le superate avrete un successo quasi certo. Sempre che vi ci mettiate anche di impegno.
    In bocca al lupo, non credo ci sia bisogno che vi dica cosa succederà ora no? Siete all'ultimo livello, fate 2+2!

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    Fallimento. Gli esperimenti dei due estranei di quella terra andarono completamente a vuoto: la spada non si modificò per nulla. La strinse forte, ancor di più di prima, tenendo la mano salda mentre il suo livello di irritazione, che solitamente placava al massimo, si innalzava.

    "Perché? Perché non stava funzionando? Ne ho le piene capacità. Per un cavaliere del Keyblade non esiste la parola impossibile"


    Pensava e rimuginava, chiedendosi quale ne fosse l'origine, quale ne fosse la causa. Pensò seguendo il solito metodo, causa ed effetto, che correlava gli avvenimenti del mondo, che usava i cinque sensi per comprendere l'origine di ogni cosa, di ogni evento fisico, chimico o meccanico.
    Ma fu in quel momento che ebbe l'illuminazione: mollò la presa sulla spada, che cadde per terra , e si mise a ridere in modo maniacale, compresi i propri errori.
    Era proprio essere uno scienziato che aveva rovinato il suo tentativo: un folle non tenta, un folle agisce. Un folle non si basa su ciò che lo circonda, non prende spunto dal proprio ambiente circostante, non tenta di comprendere la natura del proprio avversario. Un folle non si basa sui cinque sensi per avvantaggiarsi, potrebbe anche combattere ad occhi chiusi e vincere un duello.
    Un folle ha solamente bisogno della convinzione. Doveva diventare esattamente l'opposto di uno scienziato, eliminare la propria metà scientifica per far spazio completamente a quella magica. Un individuo che crede in determinate cose senza potersene accertare. Un uomo di fede. Similmente ad un religioso. A nessun cristiano, buddista, mussulmano, o qualunque praticante di qualunque credo, è mai stato necessario vedere il proprio Dio per provarne l'esistenza, è sempre bastata la fede.
    Fino a quel punto le sue abilità avevano funzionato alla perfezione perché all'oscuro delle leggi di quel mondo e perché era sempre prevalsa la sua parte istintiva di creatura delle tenebre, di Heartless, che necessitava dei poteri della battaglia per poter vincere. L'Istinto ha fiducia in sé stessi, nelle proprie capacità, infatti è nell'istinto di un cavaliere valoroso, ma anche in quello di una creatura demoniaca, affrontare il pericolo, opporsi con forza alle avversità.
    Raccolse la spada rotta, pronto a proseguire, conscio del fatto che fosse pronto per raggiungere lo step finale di quel viaggio in cui si era ritrovato per puro caso.
    La luce si fece più debole, alzò il capo con gli occhi di un guerriero notando come stesse avvicinandosi la sera, insieme alla convinzione che la notte eterna di quel mondo era più vicina che mai.
    Già, perché la follia porta all'autodistruzione, evocando le tenebre presenti nel cuore di ogni individuo.Quel mondo sarebbe completamente scomparso e probabilmente molto presto se non fossero interveniti.
    Prese in mano il proprio Keyblade e fece qualcosa di completamente inaspettato, di pazzesco: si puntò contro l'arma, diretta al cuore e punzecchiò il proprio petto con la punta della stessa. Non subì dolore, nessun frivolo di sangue ne fuoriuscì, ma perché il suo intento non era quello di ferirsi bensì di liberare la parte selvaggia del proprio cuore attraverso i poteri di cavaliere, diventando inbubbiamente più potente e liberando quei modi di fare primordiali da Heartless che solitamente sopprimeva.
    Proseguì la strada, assieme al compagno pennuto, dopo avergli intimidato con rigidità di avanzare , senza permettergli di controbattere in nessun modo, poiché altrimenti Skek'dor sarebbe rimasto indietro.
    Dopo una leggera camminata giunse di fronte al palazzo tanto desiderato, tanto agognato come bersaglio ed obiettivo di tutto quel travaglio.
    Sorrise sadicamente, guardandone la sommità. Era giunto il momento di mettere fine a quella storia.
    Salì le scale a chiocciola da conformazione particolare fregandosene altamente di come fossero curiosamente fatte, il vecchio sè si sarebbe soffermato almeno un attimo ad ammirarle, ma non c'era più spazio in quel mondo per il calcolatore freddo, non c'era spazio per lo studioso dell'oscurità.
    Aprì il portone spingendo con due mani, senza pensarci due volte, senza riflettere, senza aspettare un parere del compagno di viaggio e senza nemmeno aver un piano pronto per la minima evenienza. L'oscuro selvaggio era rinato.



    Sorrise trepidante di agire ed alla vista dello spettacolino: una biondina ed il suo gattino che aspettavano un gomitolo di lana per divertirsi insieme all'interno del palazzo della nonna. Chi avrebbe mai pensato che quel gomitolo li avrebbe strangolati? I suoi occhi dorati incutevano timore, parevano quelli di una iena impazzita che avesse appena visto carne fresce. Già perché era quello il suo pensiero più grande in quell'istante: cuori freschi.
    Che bestia aveva liberato dal profondo del suo animo? Non aveva paura di sparire nelle tenebre? Tsé, come si può sparire tra le tenebre quando si è proprio le tenebre?


    "Ti sbagli, è il nostro!!"



    Esplose in una risata delle peggiori mai sentite, capace di accapponare la pelle persino ad una creatura sprovvistane, mentre correva a gran furia e rapidità verso il gattaccio seduto per eliminarlo: il suo corpo venne completamente ricoperto di ombre ed il keyblade che brandiva pure, allungandosi addirittura di cinque metri, diventando un arma a medio raggio.
    Con gli occhi bramosi e la faccia maniacale, sferrò due violentissimi e pericolosissimi fendenti verso il corpo del gatto da 4 metri, se li avesse schivati la lama si sarebbe ingigantita in larghezza ferendolo con molta probabilità, bagnando di sangue il campo di combattimento, come piaceva a lui.









    X E H A N O R T H





    Status Fisico: Ottimale, illeso
    Status Mentale: Impazzito, senza freni contro i nemici
    Darkness (Mana): 40%

    Equipaggiamento:

    No Hearth - Daemon
    185px-Master_Xehanort%27s_Keyblade_KHBBS







    Come già detto i tre regni, della luce, dell'oscurità e del nulla, dispongono di un potere immenso che se conferito ad una persona la rende superiore alle altre in ogni campo possibile.
    Per ognuno di codesti regni viene scelto un "custode".
    Un custode è colui che protegge i mondi sotto l'ordine di uno dei tre reami.
    I custodi hanno il compito di tenere sotto d'occhio i mondi viaggiando attraverso di essi ed aprendo e chiudendo le serrature per i cuori del mondo.
    Aprendo la serratura del cuore di una mondo per esso sarò la fine, gli Heartless in esso continueranno ad apparine fino alla corrosione del cuore del mondo.
    Dopo quest'ultimo atto il mondo cadrà nel reame oscuro.
    Questa è la missione di Xehanort.
    Per esaudire i loro compiti i custodi però hanno bisogno di un aiuto. Il primo aiuto di cui dispongono è una leggendaria arma.
    Utilizzabile solo da coloro che posseggono un cuore forte ed in grado di portare a termine la loro missione.
    Il nome di quest'arma è "Keyblade".
    Leggendarie spade a forma di chiavi che hanno la capacità di chiudere ed aprire le serrature dei mondi, esse sono anche letali nei combattimenti.
    I Keyblade sono composti di energia e possono essere richiamati dai loro possessori tramite un semplice gesto.
    Come i custodi appartengono ai tre regni, anche i Keyblade appartengono ad essi, perché è proprio in quei luoghi che hanno avuto la loro creazione.
    Queste leggendarie armi quindi possono essere classificate in : Keyblade della luce, Keyblade dell'oscurità e Keyblade del Nulla.
    Il Keyblade brandito da Xehanort appartiene al secondo regno e lo stesso Xehanort è un custode del Keyblade dell'oscurità.
    Cavaliere quindi dedicante la sua vita al regno nero ed al caos - oltre che ai suoi piaceri personali -.
    Il nome di quest'arma è Daemon, per via dell'occhio oscuro posto nella testa della lama
    e del manico su cui è presente quella che appare come una testa diabolica.
    [Arma]





    Abilità Passive:

    Heartless - No Heart


    [Passiva: Bonus del 50% a forza]
    [Passiva: Auspex raggio massimo 30 metri]




    Seeker of Darkness
    Studioso dell'Oscurità
    [Passiva: Apprendimento rapido sui funzionamenti di ciò che circonda il personaggio.
    In Quest tali informazioni verranno fornite dal master]


    Abilità Attive:

    Dark Haze
    Il cavaliere Heartless si circonda di un aura oscura piena zeppa di mana che lo avvolgerà in tutto e per tutto, per poi liberare tutta la sua furia in uno scatto seguito da una qualsiasi mossa fisica, persino un fendente del Keyblade, dove il mana esploderà dando sfogo ad una tale energia de causare forte dolore nel suo nemico.
    {Attiva Fisica a consumo Alto}


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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Poche volte lo Skeksis aveva visto le sue certezze vacillare. Madland era riuscito nell'impossibile: farlo dubitare di se stesso.
    Notò che niente andava concretizzandosi, e imprecò senza troppo ritegno. Lo fece con un tono così sguaiato e gutturale che, quando il suo compagno albino prese a ridere di gusto, neanche ci fece caso.
    Il successivo tragitto fino alla porta rossa vide lo Skeksis rimanere in rigoroso silenzio, eccezion fatta per rimbeccare l'altro, quando gli impose di sbrigarsi: "Che sia un sogno o meno, scommetto che la tua anima avrà il solito sapore, semmai decidessi di strappartela. Taci, quindi. Questa è la mia andatura."

    A parte quel breve battibecco, i due arrivarono dunque a destinazione senza ulteriori intoppi. Se di destinazione si poteva parlare, certo.
    Ora, all'esterno nulla sembrava esser cambiato nella divinità. Il muso piegato in un'espressione arcigna, i calcagni che spazzavano il terreno a ogni passo. Pareva furioso, implacabile. Dentro, tuttavia, la faccenda risultava esser peggiore.
    Era difficile tenere il controllo di quel corpo, ora che i dubbi l'avevano assalito. Ne venne da sé che, a pause intermittenti, l'anima dello Skeksis e quella del Mistico s'alternarono all'interno di quell'ammasso di carne putrida.
    L'unico indizio del fenomeno era rappresentato dalle iridi vermiglie: piccole e grandi, luminose e spente, a intervalli regolari. Sembrava in preda a una crisi epilettica costante.

    Quando Alice parlò, Xehanorth le rispose con una frase apparentemente sconnessa e una risata malvagia. Di fronte alla follia di tutto ciò, la reazione della divinità fu di aprire il becco e sbraitare: "Piantatela, piccoli mortali! Credete che sia un gioco, figliola? Ora morirai, sguattera, e lo stesso sarà per il tuo animaletto da compagnia. Oh, andatevene finché siete in tempo, vi scongiuro..." Biascicò. La bava che volava a ogni parola sputata alle due, il tono che passava dallo sgraziato al gentile, e viceversa.
    Anche lui non rimase con le mani in mano. Guardò l'azione dell'albino, ma decise la via del caos.
    La zampa destra si sollevò in direzione della gatta, la sinistra serrò il polsom sollevato, quasi provando ad abbassarlo.
    Nel momento in cui il serpente d'acqua andò a materializzarsi, esso si trovò apparentemente a rispondere agli ordini di due padrone distinti e, al contempo, di nessuno dei due.
    Uno diceva "acchiappa, stritola, uccidi", l'altro "fermati, rilassati, scompari". Nel guazzabuglio che ne seguì, l'incanto avrebbe così compreso: attaccare la gatta, massacrarla, quindi bloccarsi e scomparire senza operare altre scelte

    Salute: 87,5% - Dolore al fianco destro
    Energia: 30%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Arma naturale:
    Seppur avverso al duello corpo a corpo, skekDor può in caso di necessità ricorrere al duro becco ricurvo per infliggere dolorose ferite agli avversari più ardimentosi

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo [Abilità Passiva – Immortalità (Qui varrà solo per quanto concerne l'inedia) + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    - Percezione dei Pericoli:
    Sesto senso che permette di percepire pericoli ed intenti ostili intorno a sé, senza però poter sapere chi ne sarà il bersaglio e dov'è la fonte; utile nelle Quest, per presagire le situazione prossime a verificarsi. (Fonte: Meccaniche di Gioco)

    Tecniche:

    - Barriera del Cristallo:
    Qualora la sua vita sia in pericolo, skekDor è in grado d’attingere pienamente al potere del Cristallo, generando una barriera nerastra in grado di difenderlo da ogni tipo d’offensiva avversaria [Abilità Attiva – Difesa Assoluta; Consumo: Critico]

    - Luce curativa:
    Abilità di cui skekDor si serve con estrema parsimonia. Se l’indole del Mistico è abbastanza forte in lui, gli basterà porre una zampa su di un alleato per avvolgerlo in un’aura di luce bianca. Ogni ferita sarà quindi sanata, restituendo vigore al corpo. Ovviamente, è in grado di servirsi della medesima abilità anche per curare se stesso [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Variabile]

    - Turbine:
    In caso di necessità, skekDor può evocare il potere del vento al fine di generare una minuta tromba d'aria in grado di sollevare lui (ed eventuali alleati) da terra, permettendogli ad esempio di superare crepacci, o raggiungere la sommità di ostacoli elevati, nonché di levitare a mezz'aria. La tecnica consente all'effettivo di volare, ma per sua impostazione è utile unicamente come "mezzo di trasporto", visto che non assicura spostamenti repentini o rapidi cambi di direzione. skekDor ed eventuali alleati saranno liberi di muoversi liberamente sull'"occhio" del turbine come se si trattasse d'una superficie solida con una circonferenza di 5 metri [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Medio; Durata: 2 turni]

    - Anatema dell'acqua:
    skekDor invoca in direzione dell'avversario un ricciolo d'acqua della forma di un serpente. Se il nemico sarà toccato dall'incanto, avrà il repentino e sgradevole effetto di vomitare a spruzzo copiose quantità d'acqua da bocca e naso. Ciò, oltre a danneggiare le vie aeree, gli impedirà chiaramente di respirare per tutto l'arco della durata della tecnica [Abilità Attiva – Soffocamento; Danno inflitto all'avversario: Medio (per turno); Consumo: Alto; Durata: 2 turni]

    Tecniche utilizzate:

    - Anatema dell'acqua:
    skekDor invoca in direzione dell'avversario un ricciolo d'acqua della forma di un serpente. Se il nemico sarà toccato dall'incanto, avrà il repentino e sgradevole effetto di vomitare a spruzzo copiose quantità d'acqua da bocca e naso. Ciò, oltre a danneggiare le vie aeree, gli impedirà chiaramente di respirare per tutto l'arco della durata della tecnica [Abilità Attiva – Soffocamento; Danno inflitto all'avversario: Medio (per turno); Consumo: Alto; Durata: 2 turni]


     
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    I due scattarono rapidamente e con poco preavviso, partendo in direzione del gatto che sembrava seduto fra loro e la regina con attacchi misti. Il primo a scattare fu l'heartless.
    Abbandonatosi totalmente alla furia, questa prese a scorrere rapidamente, in un flusso ininterrotto, quasi dopo la scorsa esperienza fosse solo dietro l'angola, come una ferita non rimarginata. Forse un campanello di allarme o forse un'opportunità, chi poteva dirlo?
    La spada riprese vita, simile ad un'appendice oscura, azzannando e attorcigliandosi nell'aria, in direzione del gatto.
    Questo dal suo canto si alzo di scatto, balzando a mezz'aria come se non avesse peso, protendendo le mani artigliate ad afferrare la sagoma scura della lama in un confronto diretto. Le due sagome restarono per alcuni istanti a mezz'aria, prima che una seconda bocca fluisse poco dietro la prima, tentando di inghiottire la figura davanti a se. A quel punto il gatto, gradualmente ed imprevedibilmente, sparì, lasciando per pochi secondi solo lo sguardo fisso ed impassibile ad osservare l'avversario nell'aria, prima che la bocca si chiudesse sul vuoto.
    Ricomparve alla stessa maniera, a partire dagli occhi, proprio sopra il capo del suo aggressore, proteso in avanti e accompagnato da un tintinnio di campanellini, pronto a ghermire la preda con rapidità impressionante.
    Fortuna volle che nello stesso momento, poco più in la, la figura sparuta e ricurva di Skekdor stesse a sua volta preparando un incanto. L'instabilità emotiva del semidio era abbastanza insidiosa anche per lui, e ben presto avvertì l'inusuare fluire che accompagnava la magia in quel luogo, priva di quel bagaglio di stanchezza che la accompagnava.
    Il serpentello acqueo fuoriuscì rapidamente, muovendosi nell'aria con aria inusuale per poi arrestarsi con un tremito, come se qualcosa lo trattenesse controvoglia. La forma translucida ondeggiò alcuni istanti, per poi mordersi la coda all'improvviso, assumendo la forma di un cerchio sospeso a mezz'aria.
    Nel giro di pochi istanti, sottili tentacoli d'acqua schizzarono in direzione del gatto, tentando di ghermirlo. Alcuni lo quasi toccarono poco prima che questo ghermisse la sua preda, provocandone un'immediata sparizione.
    Quando questo riapparve, la scena parve ripetersi, rendendo ben presto la sala un intrico di tentacoli, in cui la sagoma animalesca sgusciava altrettanto fluidamente, quando all'improvviso la rete si strinse su di lui, inglobandolo. Quasi nello stesso istante, il cerchio formato dal serpente prese a ruotare, divenendo simile ad un gorgo pronto a risucchiare il suo bersaglio.
    Poi una voce li interruppe improvvisamente.
    "Basta.."
    Il suono fu seguito da un rumore percepibile fisicamente, simile a uno strappo seguito da una incrinatura. L'istante seguente la realtà attorno a loro parve letteralmente infrangersi, cospargendosi di crepe e andando in frantumi in scheggie, lasciando al suo posto uno sterminato fondo di un viola opaco, cosparso di occhi spalancati e vivi, che sembravano seguirli con frenesia, mentre gli ospiti si ritrovavano sospesi nell'aria e i loro incanti si infrangevano con la stessa facilità.
    La forma della ragazzina si sollevò dal trono, sciogliendo il fiocco che portava sul capo con un gesto, mentre questo mutava e si attorcigliava sino a divenire una falce fra le sue mani.
    Il fendente seguente fu nuovamente seguito da un rumore di strappo, mentre innanzi a loro uno squarcio nero e vuoto si apriva nel mezzo della stanza, da cui l'aria fuoriuscì con la forza di un uragano, pronta a risucchiarli con se..

    Poi il rumore di vetri infranti si ripetè, ma stavolta risuonava reale.
    L'impatto col terreno li riportò alla ragione, mentre tutto sembrava riassumere i connotati precedenti, con una sola e semplice differenza: una forma chiara, accompagnato dai frammenti luminosi del rosone posto in cima alla torre e ora in frantumi, stava ricadendo nel mezzo della stanza frapponendosi fra loro e la ragazzina. Nella mano destra stringeva un ampio cilindro che rimise sul capo con un secco "plop", mentre nell'altra una lunga cannula simile ad una pipa sbuffava un sottile rivolo di fumo.
    Il figuro aveva lunghe orecchie bianche ed era piuttosto alto ed elegante, seppure dall'aria un pò trascurata.

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    -Scusate, credo di essere in ritardo..-
    Il volto si volse appena, lasciando scivolare le iridi color rubino su di voi con un mezzo sorriso, estraendo con la mano ora libera un orologio da taschino e scrutandolo un istante, prima di tornare in direzione di Alice.
    -Questa cosa stà andando troppo oltre, Alice.. Il Cappellaio, la Lepre, Il Brucaliffo..-
    Proseguì con tono più basso, facendo un passo in avanti. Quasi in risposta la ragazza sollevò il mento, guardandolo con aria indifferente e puntando l'arma.
    "Non stà a te deciderlo.."
    Quasi in risposta all'affermazione, la figura del gatto ricomparve davanti al coniglio, afferrandolo con le zampe e svanendo con lui. I due ricomparvero sospesi a mezz'aria, vari metri sopra le loro teste, impegnati in una lotta serrata. A tratti il gatto svaniva, subito inseguito dalla figura del coniglio la cui mano rimaneva stretta sull'orologio e che sembrava quasi illuminarsi di una lieve luminescenza, al seguito della quale guizzava come una sagoma indistinta, a velocità difficile da seguire. Altre volte invece sembrava essere il gatto a rallentare mancando il bersaglio che prontamente sgusciava via muovendosi sulle scie di fumo pallido che sembrava emanare la pipa stretta fra le sue dita e che, talvolta, sembrava tentare di ghermire l'altro.
    Ma non c'era tempo per ammirare lo scontro, perchè la ragazza era saltata al livello del terreno, agitando pigramente la falce. Il vuoto d'aria avrebbe strattonato i due malcapitato di malo grado, ma ciò che era più importante era che una zaffata simile ad una falce di vento scuro sembrava dirigersi verso entrambi, pronta a tranciarli in due. [Critico]

    CITAZIONE
    Godetevi lo scontro, nel bene e nel male! Occhio alla situazione e attenti coi bersagli.
    Un appunto, il critico non è un critico per entrambi, ma è condiviso, il che significa che dovrete rispondere all'attacco assieme per evitarlo: potete giostrare voi i consumi, l'importante è che qualcuno lo blocchi: qualora qualcosa passi sarò io a decidere come influirà e su chi! Prendete decisioni ponderate.

    Scadenza: 8 luglio
    Ordine: Libero
    Domande: Bando di riferimento.
     
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25 replies since 19/1/2016, 01:43   557 views
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