[EM][CSV] Shadowfall

All the World's Evil ~ Atto II

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    { Presidio Sud, Daleli }
    Denver | Dimitriy | skekDor

    Pasha Preek, l’Eunuco per antonomasia nelle terre Meridionali, era sempre stato un individuo scaltro, subdolo ed arrivista. Di maniere sempre impeccabili, col passare degli anni come membro dell’Esarcato Commerciale aveva allungato le sue dita affusolate e curatissime su risorse inestimabili: dal redditizio Distretto del Kanti alla posizione di Primo Consigliere del fu sovrano di Yasul, passando al ruolo di console di quest’ultima Punta del Pentauron non appena le circostanze avevano permesso un cambio di regime; a questo patrimonio economico ed istituzionale si aggiungeva una rete di conoscenze che si estendeva in ogni angolo del semipiano, in grado di portare al suo orecchio ogni sorta di cinguettio confidenziale.

    Era un individuo influente, dalla lingua più affilata di mille scimitarre, che aveva fatto cadere un numero imprecisato di teste senza mai sporcarsi con una sola goccia di sangue. Un uomo temuto e riverito dai più… e sorvegliato con attenzione dai pochi che potevano permettersi un simile rischio.

    Proprio alcuni occhi annidati nell’ombra avevano notato dei movimenti sospetti nel suo entourage. La rinomata discrezione del Pasha non aveva coperto del tutto i cambiamenti quasi impercettibili nella sua routine, e così in certi ambienti altolocati alcune voci di corridoio avevano insospettito altre eminenze della Tana. Per qualche motivo imprecisato Preek aveva mobilitato di nascosto una nutrita squadra di archeologi nella regione di Daleli, assoldando poi per vie indirette dei mercenari che dessero manforte alla sua guardia personale.

    Tra loro c’erano anche skekDor e Dimitriy Kozlov. Laddove il primo era probabilmente alla ricerca di tornaconti personali, altrettanto non si poteva dire per il Russo: su ordine diretto dei suoi Gerarchi si era infiltrato in quella spedizione tra le rovine per monitorare gli affari del Pasha più sfuggente dell’Esarcato. In attesa d’indicazioni ulteriori che l’avrebbero raggiunto tramite la rete telepatica degli Eversori, la sua missione consisteva nel capire cosa schermasse l’intero sito degli scavi archeologici dalle strumentazioni della Behemoth.
    La paga profumata del Pasha aveva avvicinato anche Denver Brockmann, Saggio di Palanthas apparentemente ingaggiato per studiare le scoperte dell’équipe finanziata dall’Eunuco.

    All’arrivo della carovana che trasportava i tre nuovi acquisti - mischiati ad altri mercenari e studiosi - il convoglio attraversò un’innaturale bolla trasparente che dall’esterno camuffava un’area di qualche miglio quadrato. Al suo interno si estendeva un campo tendato sorto alle pendici di una roccaforte arabeggiante ormai consumata dai secoli. Il viavai di personale era incurante del caldo torrido del primo pomeriggio.

    Quando la carovana si fermò per far scendere i passeggeri, un possente mezz’orco dalla carnagione scura con una carabina a tracolla si rivolse a tutti i nuovi arrivati.

    « I mercenari mi seguiranno per lo smistamento nelle aree da coprire, i ricercatori andranno nel tendone organizzativo per ricevere le loro mansioni. »

    Quel marcantonio dalla cadenza merovisha non si perse in troppi convenevoli, limitandosi ad aggiungere un’ultima indicazione.

    « Signor Brockmann, hai un colloquio privato; ti accompagnerà il signor Brick. »

    Sentendosi interpellato, un beduino con un occhio bionico si fece avanti, presentandosi a Denver.

    « Lieto di fare la Sua conoscenza! Sono Brick ibn Sa'ad, mercante consociato all’Esarcato Commerciale. »

    Il suo sorriso di convenienza rivelava diverse capsule d’argento dove mancavano i denti.

    « Prego, da questa parte. »

    C’era un discreto tratto di strada da fare, sia per chi avesse seguito il mezz’orco, sia per chi era stato convocato in separata sede. Poteva essere una buona occasione per cercare d’inquadrare la situazione complessiva, con l’accortezza di non peccare di troppa indiscrezione – a meno che non si volesse rinfoltire la lista delle persone troppo invadenti liquidate dai sudici giri d’affari dell’Eunuco.



    Benvenuti in quest!
    I vostri personaggi sono stati ingaggiati per le vie più disparate, perciò vi lascio carta bianca sugli antefatti che li hanno portati in questo angolo sperduto della regione di Daleli. L’unica accortezza che dovete tenere a mente è che i vostri alter-ego (con l’eccezione di Dimitriy) non hanno saputo del coinvolgimento di Pasha Preek finché la carovana non si è trovata nei pressi del sito archeologico.

    Ciò che avete in comune come partecipanti è che non sapete effettivamente se l’Eunuco si trovi sul posto o meno. Vi toccherà scoprirlo mentre indagate sugli affari loschi finanziati dal Pasha del Kanti... o semplicemente svolgete il lavoro per cui vi pagano. La scelta di come comportarvi sta a voi.

    Per qualunque dubbio mi trovate in Bacheca, la scadenza è fissata a Lunedì 12 Dicembre.
     
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  2. _MajinZ_
     
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    Prima di giungere su Endlos, le mansioni assegnate a Dimitriy non prevedevano lo scontro in campo aperto, lui doveva aggirare le linee nemiche e colpire alle spalle, nella massima segretezza e invisibilità. Purtroppo però una volta fuggito da quel mondo, dovette cambiare radicalmente il suo modo di agire andando a ricoprire il ruolo del soldato puro e semplice, finendo a lottare fianco a fianco con i suoi compagni... ritrovandosi a guardare il nemico sempre dritto negli occhi. Ogni tanto però spuntavano incarichi più specifici, missioni che prevedevano l'infiltrazione tra i ranghi ostili per raccogliere informazioni, senza necessariamente sporcarsi le mani. Il biondo era certamente molto bravo a far sparire le persone, ma non amava minimamente togliere la vita a un'altra creatura e potendo scegliere, preferiva sempre agire in modi alternativi, uccidendo solo se necessario. Ed era proprio per questo motivo che aveva scelto di partecipare, sotto ordine dei Gerarchi, a quella missione abbastanza scarna di informazioni. Doveva accertarsi dei movimenti di un certo Pasha Preek, anche se non era sicura la sua presenza nell'area di interazione. Per una volta poteva comunque ritornare al suo passatempo preferito: essere un fantasma.
    Una volta arrivato a destinazione, però, il russo si rese subito conto che il Pasha non era l'unico ingrediente di quella misteriosa zuppa. Per entrare nel campo base, infatti, la carovana dovette attraversare quella che sembrava una bolla trasparente, che in qualche modo schermava il campo dagli sguardi indiscreti... e già qui i sospetti iniziarono a fioccare. Cosa c'era di così segreto per creare un simile accorgimento? Bisognava indagare, questo era poco ma sicuro. Ad ogni modo una volta raggiunta la tendopoli, la carovana cessò la sua avanzata e ciò diede il segnale a tutti i passeggeri che era giunto il momento di scendere. Dimitriy, vestito per l'occasione con una tunica bianca, con tanto di turbante e cappuccio per proteggersi dal caldo, saltò giù dal carro con un piccolo balzo... facendo attenzione a non mostrare le sue vesti d'ordinanza sottostanti. Arrivato a terra, il biondo si ritrovò davanti a un armadio a due ante armato di fucile.
    Il tizio spiegò ai mercenari che dovevano seguirlo, anche se a uno di loro venne riservato un trattamento speciale... questo Denver Brockman doveva essere un tipo importante, uno che a giudicare dal nome veniva dritto dritto dall'America. La Lettera non aveva mai conosciuto un americano, visto che nel suo mondo, quelli la vivevano in un continente chiuso al mondo esterno e solo Dio sapeva come se la stavano passando. In ogni caso Dimitriy aveva la sua missione a cui pensare e senza fiatare, iniziò a seguire la guida in modo tale da farsi assegnare un compito, una copertura perfetta per poi mettersi alla ricerca delle preziosissime informazioni.



    CITAZIONE
    Dimitriy Kozlov

    Fisico: Ok.
    Mente: Ok.
    Ki: 110%

    Note: \\

    Passive: Iniziativa (Passiva di Classe) - Power Up Agilità 50% - Velocità 50% - Movimenti acrobatici complessi - Passo Felpato - Assenza di Aura - Maschera dell'Anima - Auspex Magico - Individuazione Minacce - Mana +10% - Resistenza al Dolore - Resistenza alle Malie passive - Spara Balle - Lie Detector - Riconoscimento Tracce - MindFuck-Alert - Aura di Innocenza. + Resistenza vestiti aumentata.

    Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    ₪ Fauci Gemelle (Incantate per la Quest: danni amplificati contro i non-morti)
    Non sempre un assassino può contare sulla furtività, quando questa viene meno spesso è necessario affrontare il nemico in campo aperto e per farlo servono degli strumenti adeguati.
    Dimitriy ha dalla sua una coppia di pugnali da combattimento, essi presentano una lama lunga una ventina di centimetri, di colore rosso scuro. L'impugnatura è rivestita di gomma antiscivolo, nera, sagomata in modo tale da risultare comoda all'utilizzo. Una particolarità è la specie di tirapugni situato lungo il manico, in modo tale da proteggere la mano e allo stesso tempo consentire mosse non proprio canoniche. I due pugnali sono conservati in due foderi, situati su entrambi i fianchi, in modo tale da risultare facilmente afferrabili. Si usano di traverso, con la lama accanto al taglio della mano.
    [Coppia di Pugnali]

    ₪ Oskolki Malinovyy ~ Schegge Cremisi
    Nell'addestramento per diventare un perfetto killer, alle giovani reclute viene fatta scegliere un'arma da corpo a corpo e una da lancio con cui addestrarsi. Quel giorno gli occhi di un giovane Dimitriy incontrarono quell'artiglio dalle lame cremisi e, accanto ad esso, quella serie di cinque pugnali da lancio di cui si innamorò. Ben presto iniziò ad addestrarsi nell'uso di quelle armi, recuperando i suoi coltelli dopo ogni uso: non se ne separava mai. Almeno fino al giorno in cui attraversò il portale, ritrovandosi così senza i suoi fidati e silenziosi dardi... anche se non ne fece una tragedia.
    Però quando rivide qualcosa di molto simile ai suoi pugnali, su una bancarella del Bazar, beh, non poté fare a meno di acquistarli.
    Il set è composto da cinque pugnali scarlatti lunghi circa una ventina di centimetri, forse un po' meno. Essi sono posizionati in diversi punti strategici sparsi tra le vesti dell'assassino, così da essere utilizzati in ogni situazione. Uno è situato nella manica del braccio sinistro, ad esempio, un altro nella caviglia e così via. Sono fatti di acciaio, non ha altro di particolare se non un certo valore affettivo.

    ₪ Bagrovyy kogot' ~ Artiglio Cremisi
    Aumentare la propria mobilità è fondamentale in missione, soprattutto quando si fa un lavoro complicato come il sicario o la spia sul campo. Per questo motivo Dimitriy ha ideato uno strumento che lo aiuta molto in quello, dandogli modo di muoversi senza sprecare utili energie. Si tratta di un'imbragatura che si aggancia alla schiena, avvolgendo le spalle con delle cinghie in cuoio, all'imbragatura è ancorata una piccola carrucola attorno alla quale è avvolto un cavo metallico con all'estremità un gancio d'acciaio. Esso potrà essere scagliato in direzione di un appiglio qualsiasi tramite un aiuto meccanico, oltre che diventare un utile strumento per combattere. Il cavo ha una lunghezza di circa cinque metri.

    ₪ Occhio della Sirena
    Le leggende narrano di un tremendo naufragio che colpì alcune navi dirette ad Undarm per consegnare un prezioso carico. Su una di queste, un marinaio ebbe l'incontro più inatteso della sua vita. Una bellissima sirena, dai capelli lunghi e del color del mare, attratta dal suo fascino lo salvò dall'annegamento deponendolo su di una tavola di legno. Quando il marinaio si riprese l'amore tra i due sbocciò come un fiore a primavera, facendo dei due instancabili amanti. Tuttavia, il marinaio con il passare dei giorni bramava sempre più la terraferma e, stremato dalla sua condizione, finì per abbandonare la sirena facendosi issare a bordo da una nave di passaggio. Affranta per la sua perdita, la sirena non si diede pace, cercando un modo per ritrovare il suo amato e convincerlo a tornare da lei. Per questo motivo, con l'aiuto della Strega dei Mari, si cavò l'occhio destro e su di esso pose una potente magia in grado di condurlo da lui. Ma la sorte non arrise alla giovane sirena, catturata dalle reti per la pesca durante il suo lungo viaggio. Si dice che morì di rimpianti in una vasca di qualche collezionista, mentre il suo occhio ancora giace in fondo al mare...L'artefatto si presenta come una biglia di vetro del diametro di una decina di centimetri.

    ₪ Croce della Dama
    Dimitriy non è mai stato un tipo religioso, quindi è abbastanza singolare sapere che appesa al suo collo si trovi una croce. Essa è una piccola e semplice croce in argento, senza troppi fronzoli o decorazioni, appesa al collo tramite una cordicella nello stesso materiale, su cui spiccano diverse perline argentee anch'esse, quasi si tratti di un rosario. La croce però non si riferisce a qualcosa di cristiano o simili, anzi, essa è un regalo donatogli dalla Dama Scarlatta, Coralia, per la quale l'assassino prova sentimenti contrastanti, contraddistini però da una forte attrazione... ma anche un ricordo indelebile, da cui il biondo non si vuole separare.
    La vera particolarità del pendente, però, è un'altra. Entrando in risonanza con essa e spendendo una porzione variabile di energia, si attiva una particolare barriera dalla forma sferica e dalle tonalità cremisi, la quale sarà in grado di respingere qualsiasi assalto energetico gli venga scagliato contro, proteggendo il giovane da quell'elemento che non riesce a contrastare.
    Ancora Dimitriy non conosce il motivo di quel regalo, però lo custodisce gelosamente e non se ne separa mai, per nessun motivo. Gli ricorda una persona importante, una figura che ha risvegliato parte delle sue emozioni da tempo sopite e che non dimenticherà mai.
    [Oggetto + Tecnica Variabile]

    Vesti del Sicario
    Quello dell'assassino è un mestiere complicato, non è come fare l'impiegato o vendere i prodotti della terra: è un lavoro in cui si rischia la vita in ogni momento, anche quando uno nemmeno se l'aspetta. Nel caso di Dimitriy poi, un uomo pieno di nemici, a volte stare semplicemente allerta non basta, quindi un aiuto più materiale spesso è necessario per eliminare totalmente o quasi il rischio di un colpo sferrato alle spalle. Un giubbotto antiproiettile però sarebbe troppo evidente, così come un'armatura: attirerebbe solo l'attenzione, rendendo il nemico più prudente.
    Per questo motivo il biondo assassino, tramite le sue conoscenze alchemiche, ha sottoposto i suoi abiti scuri a un processo che ha reso le fibre del tessuto molto più resistenti del semplice cotone, rendendole capaci di sopportare tagli e colpi d'arma da fuoco non troppo ravvicinati. Ovviamente i vestiti non si comportano come un'armatura rigida, un eventuale colpo viene percepito dal fisico sottostante, ma la protezione impedisce che tale attacco prosegua più in profondità nella carne, evitando in molti casi gravi danni. Un attacco potenziato (tecnica) avrà comunque vita facile.
    [Vestiti + Resistenza maggiorata (50%)]

    ₪ Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto GDR + Tecnica GDR-Only]


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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Diverse lune e soli s'erano avvicendati, prima che skekDor decidesse di averne abbastanza di Merovish. Il mezzo-Mistico, esplorata completamente la città, ormai sentiva di non avere più nulla da fare in quei luoghi. Aveva sperato che il combattimento all'Arena Nera gli portasse gloria e vanto fra le creature che abitavano la città sotterranea, ma forse aveva peccato un po' troppo di superbia. Non era stato che l'ennesimo duellante di turno, sceso in campo per il piacere malato di una folla trepitante.
    Il solo pensiero di aver fatto da intrattenimento a un branco di beceri mortali gli faceva sentire un nodo allo stomaco.

    Comunque, non tutto il male era venuto per nuocere. La sua permanenza a Merovish gli era valsa un incarico. O, per meglio dire, lo Skeksis aveva fatto buon viso a cattivo gioco. In realtà la faccenda in sé gli era stata presentata in maniera molto fumosa, e ciò sulle prime l'aveva persuaso a ritornare sui propri passi.
    Ma skekDor non era un mortale, chino di fronte agli oscuri disegni del fato. Ecco perché, come al solito, s'era concesso la sua solita scampagnata mentale nell'immediato futuro. Come di sovente, aveva lasciato fuori ogni particolare "compromettente", in modo da non rovinarsi l'esperienza. Unico punto fermo, di questo era certo, era che avrebbe trovato di che divertirsi. Sorprendentemente, anche la parte buona ebbe la stessa impressione. Dunque, l'incarico di cui s'era fatto carico pendeva come una lama sia sul cuore di tenebra che sull'essenza del Mistico.
    Una missione grigia. Non per il bene! Non per il male!
    Giunto a quella chiara conclusione, la curiosità l'aveva già avvinto.

    Il viaggio lo condusse così fino alle rovine distrutte di Daleli. Ricordava con ingenua innocenza l'incontro fortuito con Shalysanne, così come la breve ma concisa conversazione con Arasia, la donna dai capelli biondi e dagli occhi di ghiaccio. Lo sguardo s'accigliò appena e al contempo il becco si piegò in un ghigno malvagio mentre ripensava al destino di quest'ultima. Dispersi in un piano diverso da quello di Endlos, skekDor aveva assistito impotente alla morte della giovane. La metà malvagia ancora ne godeva, in effetti. Però, in fondo al suo cuore, il Mistico sapeva che gli accadimenti di quel giorno avevano i contorni di un sogno. Forse, chissà... magari Arasia era ancora viva, da qualche parte...

    Ad ogni modo. skekDor affrontò il viaggio in carovana restando stoicamente in piedi per tutto il tragitto. Sedersi gli era precluso dalla voluminosa gonna, nonché dalla struttura in legno che sorreggeva l'indumento. Insomma, se avesse preso posto lui, avrebbe occupato come minimo lo spazio di tre mercenari. Non che gli dispiacesse troppo, ma al momento non ci teneva a crear problemi.
    Le reazioni dei mortali come al solito erano ben distanti dai suoi reali interessi, ma generare il caos prematuramente non avrebbe comunque portato a nulla di buono.
    Inoltre, a modo suo, aveva già imparato a farsi odiare dai suoi compagni di viaggio. Complici l'olezzo di morte, che a stento aveva coperto mediante l'uso di oli e profumi, nonché i suoi repentini cambi d'umore. Quando dominava la metà del Mistico, l'essere era calmo e posato. Dava persino del "voi" ai quattro pezzenti che aveva tutt'intorno. Al contrario, se era lo Skeksis a prevalere, allora le discussioni assumevano tutt'altro colorito.
    In ogni caso, seppur costretto a trattenersi, skekDor si era premurato di render partecipi i suoi compagni di viaggio della sua reale natura. Lo sapeva bene uno di loro, che quasi aveva rischiato di vedersi strappata l'anima dalla divinità.
    Di conseguenza, dopo appena un paio di giorni di marcia già nessuno gli rivolgeva più la parola.
    E skekDor non se ne curò. Rimase immobile per tutto il resto del viaggio, fermo come una statua di cera grottesca.
    Solo quando la carovana attraversò la bolla d'energia i suoi occhi si sgranarono appena.

    Non appena fu fatto cenno di scendere, si mosse e posò i piedi a terra per primo. Fissò con noia malcelata il mezz'orco, quindi lo seguì senza farsi troppi problemi. Per il momento, le occhiate che tirava in giro non lasciavano trapelare nulla di sospetto.
    E in effetti, era proprio così: non si trovava certo lì per lavoro! E intendeva prendere la faccenda con calma. Sapeva che c'era pane per i denti di entrambe le sue nature. Questo già bastava a convincerlo d'aver fatto la scelta giusta

    Salute: 100%
    Energia: 110%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    Campo Base, Daleli.
    Presidio Meridionale, Endlos.

    Se dovesse tracciare una linea per indicare il punto nel quale la sua vita su Endlos ha preso la svolta più importante, essa separerebbe ciò che è stato (e che sarà) di lui prima e dopo il suo coinvolgimento negli ultimi eventi di Klemvor.
    Poco tempo dopo l'incoronazione, grazie al suo ruolo di "cronachista" e di guardia del corpo dell'Alfiere Errante, Denver era ritornato ad Est, convocato per entrare a fare parte della congrega dei Custodi delle Sette Vie.
    Il giornalista non aveva avuto alcun motivo di rifiutare l'invito.
    Fino al giorno in cui non era giunta da Rhaziel la proposta di accompagnare la Dama del Vento in una spedizione ad Ovest, Denver aveva vissuto di lavoretti od occupazioni da freelancer in giro per il Blood Runner. Era stato come rifare la gavetta; solo, senza un prospetto di carriera definito, né l'intenzione di rimanere lì per sempre.
    In realtà, non ha mai smesso di sognare di poter tornare, un giorno, in America. La differenza è che, ora, un posto vero su Endlos ce l'ha, per quanto improbabile -ma non sgradevole- ancora lo senta.
    Denver Brockmann, Saggio di Palanthas, ha intrapreso la Via dei Mondi, Sophia, perché il suo lavoro, in un certo senso, ha strettamente a che fare con la Storia: quella presente, da imprimere sulla carta giorno dopo giorno, con gli occhi di chi la vede, o quelli di chi la fa accadere. Riportare i fatti, esprimere punti di vista; per chi vi è oggi, e per chi vi sarà, forse, un domani.
    Certo, non può ritenersi uno storico, e difatti non è stato per vocazioni archeologiche che ha accettato di spostarsi fino a Daleli. Ancora una volta, si è trattata di una questione di soldi, nonché del consiglio di un altro accolito che lo ha convinto, nonostante il fiasco passato con quel cialtrone di Harrison Jones, di ributtarsi.
    Nel migliore dei casi, avrà assistito e contribuito ad un ritrovamento di una certa importanza; qualcosa degno di essere pubblicato su un giornale o almeno riferito ad Est. Altrimenti, almeno stavolta la remunerazione dovrebbe essere più sicura, e non "quello che trovate dentro è vostro".
    Denver indossa abiti leggeri, ma robusti a sufficienza, dal colore chiaro, e un panama bianco. Seduto nel carro, ogni tanto si volta per cercare di capire con chi avrà a che fare: nota, tra gli altri, un uomo dalla pelle chiara vestito di una tunica bianca; una visione strana, a suo modo, ma l'ultima volta, nel deserto, ha incontrato anche una come Natasha. E comunque, nessuno dei presenti potrebbe reggere minimamente il confronto con quella sorta di avvoltoio viola che ha dichiarato all'inizio del viaggio di essere una divinità, o qualcosa di simile. Uno che non ha mancato di dare mostra di sé durante il tragitto. Il giornalista ne è risultato affascinato e spaventato allo stesso tempo.
    Il momento in cui entrano in una sorta di barriera illusoria segna il loro arrivo.
    È un mezz'orco armato di carabina ad accoglierli e a smistarli tra mercenari e ricercatori.
    Denver non si è aspettato di non essere considerato nessuna di queste cose.
    « Signor Brockmann, hai un colloquio privato; ti accompagnerà il signor Brick. »
    « Con chi, se posso chiedere? »
    Risponde Denver, che ha già una mezza idea di chi, circa, possa volerlo. Pasha Preek, console di Yasul e organizzatore di quella spedizione, o chiunque ne stia facendo le veci in quel posto troppo polveroso ed esposto per qualcuno nella sua posizione.
    Ciò che non gli è chiaro è il perché.
    Un altro uomo, uno dall'aria già più locale, gli si avvicina.
    « Lieto di fare la Sua conoscenza! Sono Brick ibn Sa'ad, mercante consociato all’Esarcato Commerciale. »
    « Denver Brockmann, il piacere è mio. »
    Ricambia il sorriso di convenienza e gli porge la mano destra, sempre che da quelle parti si usi stringerla.
    « Prego, da questa parte. »
    Annuisce, e inizia a seguire mister Sa'ad, guardandosi intorno di tanto in tanto per farsi un'idea generale di come sia il campo base. Proporzione di mercenari rispetto ai ricercatori, attrezzature in vista e poco altro. L'essenziale.

    Denver BrockmannStato fisico: Perfetto
    Stato mentale: Perfetto
    Energia: 100/100
    Passive: Anti-Malia, Rilevazione Bugie, Rilevazione Pericoli
    Scenici: N/A
    Equipaggiamento: M1917 Revolver
    Armatura: Armament: Hardening
     
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    { Daleli, Campo Base }
    Dimitriy | skekDor

    Lo smistamento dei mercenari fu rapido. Attraversando il campo tendato, il mezz’orco indicò diverse zone sensibili che necessitavano di rinforzi nella sorveglianza; tra queste c’era un tendone che emanava un’aura particolare, che non sfuggì alla spiccata sensibilità dell’agente Kozlov quando entrò nel suo raggio d’azione. Da quel punto s’innalzava una colonna d’energia arcana che confluiva verso la superficie della bolla schermante, ma sfortunatamente la zona assegnatagli fu un’altra. Sarebbe stato arduo indagare su quella sorgente di potere senza insospettire qualcuno.

    La zona in cui Dimitriy e skekDor dovevano appostarsi era inoltrata tra le rovine della roccaforte. All’ombra dei torrioni erosi dalle tempeste di sabbia - tra muri diroccati e impalcature che garantivano una minima solidità strutturale ai ruderi - dovevano sorvegliare che solo gli individui in possesso dell’autorizzazione (nella forma di un tesserino magnetico inciso di rune arcane) accedessero al sito archeologico. Insieme a loro c’era un goblin di guardia, che dal basso della sua statura istruì entrambi sulla procedura.

    « …e un’ultima cosa: state attenti a cosa toccate. Non so bene cosa stiano facendo là dentro, ma riesco a fiutare il pericolo come se fosse merda di Wyrm – e questo posto è una latrina. »

    Il nanerottolo foruncoloso accompagnò l’espressione schifata sputando un grumo di catarro a terra. Cafoneria a parte, potevate intuire a cosa si stesse riferendo il goblin: l’atmosfera stantia delle rovine era impregnata di un sentore oscuro, che faceva salire i brividi lungo la spina dorsale.

    Dopo una ventina di minuti di pigra vigilanza, qualcosa mutò nell’aria. Voci concitate e confuse echeggiarono nei corridoi. Il rumore di passi affannati fu sovrastato dalle grida di terrore. Voltandovi verso l’entrata del sito archeologico avreste fatto in tempo a vedere una figura in fuga inciampare e cadere a terra. Uno spettacolo raccapricciante si svolse a una decina di metri da voi: un alone nerastro assalì l’uomo al suolo, mentre questi si contorceva tra urla di dolore. L’anomalia si accanì su di lui strappando pezzi di carne viva con una facilità disarmante. Nella confusione del nugolo color petrolio vi parve d’intravedere uno stormo di corvi banchettare con il corpo, che tentava invano di strisciare verso l’uscita.

    Il goblin imprecò in modo incomprensibile,
    mentre a voi restavano pochi istanti per decidere come agire.



    { Daleli, Campo Base }
    Denver

    Il mezz’orco non si era sbilanciato sull’identità di chi avresti incontrato. Seguendo il beduino Brick attraverso il campo tendato, potevi stimare ad occhio che i mercenari erano almeno il doppio rispetto al personale disarmato. L’intera area era strettamente sorvegliata e, con una misura di sicurezza del calibro di quella bolla contenitiva, si poteva solo immaginare la magnitudine degli affari ambigui che venivano condotti lì su ordine di Pasha Preek. A tutto ciò si aggiungeva una vaga sensazione di minaccia che pungolava il tuo sesto senso; forse non ci avresti messo la mano sul fuoco a riguardo, ma sembrava che quel sussurro di sventura provenisse dalle rovine che torreggiavano sull’intero accampamento.

    « A breve il mio signore sarà pronto a riceverLa, messer Brockmann. »

    Fu il responso della guida dopo uno scambio di parole con una guardia appostata fuori da un grosso tendone. Dopo qualche minuto d’attesa giunse il permesso formale a varcare la soglia. Incensi pregiati accolsero l’ingresso di Denver col loro profumo, seguiti dagli ossequi del padrone di casa.

    « Le porgo il mio benvenuto. Sono Preek, umile servitore delle lande del Sud presso l’Esarcato dei Pasha e grande estimatore dell’istituzione che rappresenta. Onorato di conoscerla, messere: confido che il suo viaggio sia stato privo d’intoppi. »

    A parlare fu l’Eunuco in persona. Massiccio e calvo, vestito di sete esotiche e con anelli d’incommensurabile valore ad ogni dito. Il suo volto radioso e il tono regale erano prove inconfondibili di una personalità unica e di spicco.

    « È trascorso più tempo di quanto vorrei ammettere dalla mia ultima visita a Palanthas, ma ne conservo un fervido ricordo. Come avrà intuito, affari di una certa rilevanza richiedono la mia presenza in questa regione consunta dal tempo. »

    Solo in un secondo momento avresti notato la presenza di un’altra persona, ritirata al di là di alcuni tendaggi dalle sfumature vivaci. Probabilmente si trattava di un uomo di fiducia del Pasha.

    « La mia équipe ha rintracciato la tomba di Eqihfenc II, conosciuto come il Drenatore – un rinomato sciamano vissuto più di otto secoli fa. Gli scavi sono praticamente ultimati e siamo prossimi a disigillare il sepolcro, perciò desideravo che fosse presente un’eminenza del calibro di un Custode di Sophia a testimoniare un evento di tale portata. »

    Lasciandosi sfuggire solo un accenno di delizia per l’imminente compimento della spedizione, l’Eunuco sorseggiò del vino di Chediya da una coppa, facendo cenno al suo ospite di favorire a sua volta da un calice identico.



    Avete carta bianca come di consueto e l’ordine di post è ancora libero.
    La scadenza è fissata a Venerdì 23 Dicembre.
     
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  6. _MajinZ_
     
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    Lo smistamento si rivelò un'operazione abbastanza semplice, che si svolse senza nessun intoppo o lamentela di alcun tipo. Il tizio che li aveva accolti fece strada, indicando diverse zone sensibili a cui i mercenari dovevano dedicarsi, assegnando mano a mano i diversi ruoli. Si trattava di aree relativamente semplici da sorvegliare, anche se solo una di esse attirò veramente l'attenzione del biondo assassino. Grazie ai suoi sensi spiccati, individuò facilmente un tendone all'apparenza normalissimo, ma che in verità nascondeva una caratteristica curiosa: esso era circondato da un'aura del tutto simile a quella che circondava l'intero accampamento. Il flusso di energia si univa alla bolla stessa formando una colonna... quasi come se tutto quello strano potere provenisse direttamente da li. Bisognava sicuramente indagare, ma purtroppo Dimitriy venne assegnato ad un'altra area e quindi trovarsi in quel luogo poteva risultare sospetto. Decise quindi di non pensarci troppo, anche se di sicuro avrebbe trovato il modo per ficcare il naso... in fondo se si trovava in quel luogo, era proprio per quel motivo.
    Il mezz'orco invece decise di assegnare al biondo un'area dov'erano presenti delle rovine, avvolte da travi e impalcature per rafforzarne la struttura. Il lavoro era abbastanza semplice, non dovevano fare altro che controllare chi accedeva all'area, facendo passare soltanto coloro in possesso della giusta autorizzazione: quelli senza tesserino magnetico dovevano restare fuori. Il piccolo goblin che era diventato il loro “capo” inoltre si assicurò che nessuno toccasse nulla, era meglio tenere le mani in tasca per evitare pericoli inutili... e in effetti la zona non nascondeva per nulla la sua aria pericolosa e sospetta. Comunque il ragazzo non era da solo, con lui c'era la strana creatura violacea molto simile a un grosso pennuto, una specie di avvoltoio. Non era la prima bestia bizzarra che vedeva, quindi non ne rimase molto colpito, anche se la sua presenza in un posto come quella era davvero curiosa, non aveva propriamente senso. Era come vedere un cavallo nel bel mezzo di un salotto: saltava decisamente all'occhio.
    Ad ogni modo non successe nulla per diverso tempo, tutto sembrava tranquillo e forse lo era anche troppo. Ma bastò un singolo istante per rendere una situazione così calma, davvero terrificante. Urla terrorizzate riecheggiarono nei corridoi, seguite da passi di corsa di una figura che scappava dagli scavi. Il poveraccio finì per inciampare e cadere per terra, il tutto mentre una nube nerastra lo avvolgeva, divorandolo vivo. Osservando meglio non si trattava di una nube, sembravano uno stormo di corvi che strappava brandelli di carne con chirurgiche beccate. Le urla strazianti del tipo furono un campanello d'allarme più che sufficiente, dovevano salvarlo prima che fosse troppo tardi... o almeno tentare.
    Io cerco di tirarlo via, voi occupatevi dei corvi!
    La Lettera non ci pensò due volte e contando sulle sue straordinarie capacità fisiche, si lanciò verso il poveretto cercando di trascinarlo via dalla nube che lo stava divorando, sferrando qualche fendente con il pugnale estratto per difendersi da eventuali beccate. Non conosceva le abilità degli altri mercenari, ma aveva fiducia in loro e sperava che lo aiutassero. Se quel tizio fosse morto, probabilmente non avrebbero mai capito cosa diavolo era successo la dentro, quindi era fondamentale che portasse a casa la pelle.



    CITAZIONE
    Dimitriy Kozlov

    Fisico: Ok.
    Mente: Ok.
    Ki: 110%

    Note: \\

    Passive: Iniziativa (Passiva di Classe) - Power Up Agilità 50% - Velocità 50% - Movimenti acrobatici complessi - Passo Felpato - Assenza di Aura - Maschera dell'Anima - Auspex Magico - Individuazione Minacce - Mana +10% - Resistenza al Dolore - Resistenza alle Malie passive - Spara Balle - Lie Detector - Riconoscimento Tracce - MindFuck-Alert - Aura di Innocenza. + Resistenza vestiti aumentata.

    Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    ₪ Fauci Gemelle (Incantate per la Quest: danni amplificati contro i non-morti)
    Non sempre un assassino può contare sulla furtività, quando questa viene meno spesso è necessario affrontare il nemico in campo aperto e per farlo servono degli strumenti adeguati.
    Dimitriy ha dalla sua una coppia di pugnali da combattimento, essi presentano una lama lunga una ventina di centimetri, di colore rosso scuro. L'impugnatura è rivestita di gomma antiscivolo, nera, sagomata in modo tale da risultare comoda all'utilizzo. Una particolarità è la specie di tirapugni situato lungo il manico, in modo tale da proteggere la mano e allo stesso tempo consentire mosse non proprio canoniche. I due pugnali sono conservati in due foderi, situati su entrambi i fianchi, in modo tale da risultare facilmente afferrabili. Si usano di traverso, con la lama accanto al taglio della mano.
    [Coppia di Pugnali]

    ₪ Oskolki Malinovyy ~ Schegge Cremisi
    Nell'addestramento per diventare un perfetto killer, alle giovani reclute viene fatta scegliere un'arma da corpo a corpo e una da lancio con cui addestrarsi. Quel giorno gli occhi di un giovane Dimitriy incontrarono quell'artiglio dalle lame cremisi e, accanto ad esso, quella serie di cinque pugnali da lancio di cui si innamorò. Ben presto iniziò ad addestrarsi nell'uso di quelle armi, recuperando i suoi coltelli dopo ogni uso: non se ne separava mai. Almeno fino al giorno in cui attraversò il portale, ritrovandosi così senza i suoi fidati e silenziosi dardi... anche se non ne fece una tragedia.
    Però quando rivide qualcosa di molto simile ai suoi pugnali, su una bancarella del Bazar, beh, non poté fare a meno di acquistarli.
    Il set è composto da cinque pugnali scarlatti lunghi circa una ventina di centimetri, forse un po' meno. Essi sono posizionati in diversi punti strategici sparsi tra le vesti dell'assassino, così da essere utilizzati in ogni situazione. Uno è situato nella manica del braccio sinistro, ad esempio, un altro nella caviglia e così via. Sono fatti di acciaio, non ha altro di particolare se non un certo valore affettivo.

    ₪ Bagrovyy kogot' ~ Artiglio Cremisi
    Aumentare la propria mobilità è fondamentale in missione, soprattutto quando si fa un lavoro complicato come il sicario o la spia sul campo. Per questo motivo Dimitriy ha ideato uno strumento che lo aiuta molto in quello, dandogli modo di muoversi senza sprecare utili energie. Si tratta di un'imbragatura che si aggancia alla schiena, avvolgendo le spalle con delle cinghie in cuoio, all'imbragatura è ancorata una piccola carrucola attorno alla quale è avvolto un cavo metallico con all'estremità un gancio d'acciaio. Esso potrà essere scagliato in direzione di un appiglio qualsiasi tramite un aiuto meccanico, oltre che diventare un utile strumento per combattere. Il cavo ha una lunghezza di circa cinque metri.

    ₪ Occhio della Sirena
    Le leggende narrano di un tremendo naufragio che colpì alcune navi dirette ad Undarm per consegnare un prezioso carico. Su una di queste, un marinaio ebbe l'incontro più inatteso della sua vita. Una bellissima sirena, dai capelli lunghi e del color del mare, attratta dal suo fascino lo salvò dall'annegamento deponendolo su di una tavola di legno. Quando il marinaio si riprese l'amore tra i due sbocciò come un fiore a primavera, facendo dei due instancabili amanti. Tuttavia, il marinaio con il passare dei giorni bramava sempre più la terraferma e, stremato dalla sua condizione, finì per abbandonare la sirena facendosi issare a bordo da una nave di passaggio. Affranta per la sua perdita, la sirena non si diede pace, cercando un modo per ritrovare il suo amato e convincerlo a tornare da lei. Per questo motivo, con l'aiuto della Strega dei Mari, si cavò l'occhio destro e su di esso pose una potente magia in grado di condurlo da lui. Ma la sorte non arrise alla giovane sirena, catturata dalle reti per la pesca durante il suo lungo viaggio. Si dice che morì di rimpianti in una vasca di qualche collezionista, mentre il suo occhio ancora giace in fondo al mare...L'artefatto si presenta come una biglia di vetro del diametro di una decina di centimetri.

    ₪ Croce della Dama
    Dimitriy non è mai stato un tipo religioso, quindi è abbastanza singolare sapere che appesa al suo collo si trovi una croce. Essa è una piccola e semplice croce in argento, senza troppi fronzoli o decorazioni, appesa al collo tramite una cordicella nello stesso materiale, su cui spiccano diverse perline argentee anch'esse, quasi si tratti di un rosario. La croce però non si riferisce a qualcosa di cristiano o simili, anzi, essa è un regalo donatogli dalla Dama Scarlatta, Coralia, per la quale l'assassino prova sentimenti contrastanti, contraddistini però da una forte attrazione... ma anche un ricordo indelebile, da cui il biondo non si vuole separare.
    La vera particolarità del pendente, però, è un'altra. Entrando in risonanza con essa e spendendo una porzione variabile di energia, si attiva una particolare barriera dalla forma sferica e dalle tonalità cremisi, la quale sarà in grado di respingere qualsiasi assalto energetico gli venga scagliato contro, proteggendo il giovane da quell'elemento che non riesce a contrastare.
    Ancora Dimitriy non conosce il motivo di quel regalo, però lo custodisce gelosamente e non se ne separa mai, per nessun motivo. Gli ricorda una persona importante, una figura che ha risvegliato parte delle sue emozioni da tempo sopite e che non dimenticherà mai.
    [Oggetto + Tecnica Variabile]

    Vesti del Sicario
    Quello dell'assassino è un mestiere complicato, non è come fare l'impiegato o vendere i prodotti della terra: è un lavoro in cui si rischia la vita in ogni momento, anche quando uno nemmeno se l'aspetta. Nel caso di Dimitriy poi, un uomo pieno di nemici, a volte stare semplicemente allerta non basta, quindi un aiuto più materiale spesso è necessario per eliminare totalmente o quasi il rischio di un colpo sferrato alle spalle. Un giubbotto antiproiettile però sarebbe troppo evidente, così come un'armatura: attirerebbe solo l'attenzione, rendendo il nemico più prudente.
    Per questo motivo il biondo assassino, tramite le sue conoscenze alchemiche, ha sottoposto i suoi abiti scuri a un processo che ha reso le fibre del tessuto molto più resistenti del semplice cotone, rendendole capaci di sopportare tagli e colpi d'arma da fuoco non troppo ravvicinati. Ovviamente i vestiti non si comportano come un'armatura rigida, un eventuale colpo viene percepito dal fisico sottostante, ma la protezione impedisce che tale attacco prosegua più in profondità nella carne, evitando in molti casi gravi danni. Un attacco potenziato (tecnica) avrà comunque vita facile.
    [Vestiti + Resistenza maggiorata (50%)]

    ₪ Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto GDR + Tecnica GDR-Only]


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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Bolle d'energia, tendoni circondati da strani aloni energetici. skekDor non era venuto fin lì per questo. Che gl'importava di come i mortali usavano gli elementi a loro vantaggio? Il suo potere su di loro sarebbe comunque stato schiacciante, lo sapeva bene!

    Fu condotto assieme al biondino taciturno nella zona delle rovine. Per certi versi, si trovava a suo agio da quelle parti. Poteva distintamente sentire il profumo inebriante della desolazione. Ah, aria di casa!
    Il suo umore sembrava in procinto di farsi radioso, ma poi le iridi si posarono sulla figura del piccolo goblin.
    Che modo maleducato d'esprimersi!
    "Poche cose non tollero... E una di queste è la scortesia, mollusco." Asserì, senza mostrare il minimo dubbio nel tono.
    Non gl'importava se doveva fare il gioco degli umani, ma in sua presenza si doveva mantenere un certo contegno.
    Qualunque cosa il goblin avesse risposto, in ogni caso, lui l'avrebbe di seguito bellamente ignorato. Sì perché proprio mentre gli faceva quell'osservazione, si rese conto che infondo non gl'importava davvero niente di quel piccolo sgorbietto. Lui era lì perché il futuro gli riservava belle sorprese. Ecco, ora la figura del goblin si faceva nella sua mente insignificante. Piccola, microscopica come i granelli di sabbia che occupavano l'orizzonte.

    Mezz'ora passò, e a skekDor sembrò durare appena un battito di ciglia. Per tutto il tempo, l'essere era tornato silenzioso e immobile. Gli avevano dato una mansione, ma sapeva che poteva sbolognare faccende tanto noiose al suo compagno di ventura. Di quel tipo sapeva e gli interessava poco, ma percepiva che fosse quel tipo di persona che sa rimaner fedele agli impegni presi.

    Comunque, di lì a poco la situazione si fece movimentata. Grida, lamenti, e poi una figura ammantata di nero fece la sua comparsa. O meglio, si trattava senza dubbio d'un uomo, ma ciò che aveva attorno gracchiava e beccava e strappava alacremente.
    Uno stormo di corvi, spuntati da chissà dove.
    skekDor non aveva ancora familiarità con gli animali di Endlos, ma era sicuro d'aver visto creature simili solo all'interno di boschi e foreste. Che ci facevano in un luogo tanto sperduto e inospitale? No, in realtà non gli premeva davvero saperlo.
    Anche perché, mentre lui cogitava su questa faccenda, incurante del destino dell'umano, Dimitriy passò all'azione.
    Gli impose di far qualcosa, di allontanare i corvi.
    "Non è questa la nostra mansione. Inoltre- Ehi!" Iniziò a dire, ma poi si rese conto di parlare da solo.
    Il biondino s'era già fiondato in soccorso della persona oggetto delle "attenzioni" dei volatili.
    E dato che il goblin sembrava impegnato a imprecare, anziché agire, lo Skeksis comprese che, dopotutto, la vita di quel misero omuncolo dipendeva dalle sue prossime azioni.

    "Umpf! Mortali..." Bofonchiò a mezza bocca, e di seguito fece qualche passo in avanti. Per sbrigarsi, sollevò persino di poco la gonna al fine di non incespicare.
    Soddisfatto della distanza, sollevò entrambe le mani in direzione dello stormo.
    Dapprima, parve come se le maniche della veste fossero state attraversate da una lieve brezza. Ma ci vollero solo pochi secondi, prima che una violenta ondata di vento spazzasse via la sabbia di fronte a lui.
    I corvi al di sopra dell'umano avrebbero sentito l'impatto con l'aria di lì a poco. Un vento così forte da mettere a dura prova la forza delle loro ali. Magari, se li avesse colpiti in pieno, sarebbe riuscito persino a ucciderne qualcuno.

    Non di meno, gli eventuali superstiti e il resto dello stormo avrebbero percepito qualcosa d'anomalo nell'aria. Una strana sensazione, unica nel suo genere. L'attrazione morbosa per un posto, il bisogno di muoversi subito da lì.

    Lo Skeksis li avrebbe fatti venire a sé. E se questi fossero stati semplici animali, difficilmente avrebbero potuto opporsi alla chiamata.
    Comunque fosse andata, Dimitriy avrebbe potuto avere campo libero per agire. O, quantomeno, avrebbe incontrato una minor resistenza.
    Ad ogni riguardo, skekDor innalzò la barriera del Cristallo attorno alla propria persona.
    Quelle creature erano insignificanti, ma non per questo avrebbe permesso loro d'imbrattargli la veste di guano

    Salute: 100%
    Energia: 90%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    - Repulsione:
    skekDor richiama a sé il potere del vento, generando una violenta onda d'urto che sbalza l'avversario indietro di ben 7 metri rispetto al punto in cui si trovava prima, impedendogli in tal maniera per un intero turno di usare attacchi o tecniche che richiedano un contatto ravvicinato (Abilità Attiva - Supporto; Consumo: Medio)

    - Magnetismo divino:
    L'anima di skekDor è diversa da quella dei comuni esseri viventi, risultando quasi tangibile. Concentrandosi, il mezzo-Mistico è in grado di irradiare la propria aura fino a un'area circolare di 30 metri, attirando l'attenzione e la curiosità di ogni creatura presente al suo interno e suggerendogli di avvicinarsi a lui, a prescindere dal fatto che la sua immagine possa eventualmente esser mascherata da ostacoli fisici, quali muri o intere foreste. Raddoppiando il consumo della tecnica, lo Skeksis è inoltre capace di selezionare e attirare a sé solo specifiche razze presenti nella zona d'interesse dell'incanto, a discapito delle altre [Abilità Attiva – Malia; Consumo: Medio]


     
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    Sui presenti nel campo base, almeno due terzi di essi devono essere delle hired guns. Tante, per una normale missione archeologica. Un'altra precauzione, la quale si aggiunge all'enorme bolla magica intorno a loro, che gli fa domandare che cosa stia veramente bollendo in quella antichissima pentola, e cosa stia cercando davvero Pasha Preek. E perché.
    Ma non sono solo i preparativi a metterlo in allerta. Ha già esplorato altre rovine in quel Presidio, ed era stata un'esperienza a dir poco turbolenta. Tuttavia, nemmeno allora aveva percepito quella sensazione, quel sussurro che proprio ora gli sta suggerendo di stare alla larga da quel rudere ancora prima di averci messo piede.
    « A breve il mio signore sarà pronto a riceverLa, messer Brockmann. »
    « Hmm. La ringrazio. »
    Non fa quasi caso all'inizio alla scelta di parole di Sa'ad. Impiega poco più di un minuto a rendersi conto che chi lo sta aspettando non è altri che Preek in persona. Quando gli viene dato il permesso di entrare nella tenda, la sua impressione viene confermata.
    « Le porgo il mio benvenuto. Sono Preek, umile servitore delle lande del Sud presso l’Esarcato dei Pasha e grande estimatore dell’istituzione che rappresenta. Onorato di conoscerla, messere: confido che il suo viaggio sia stato privo d’intoppi. »
    La presenza del grande capo in persona lo sorprende ma, in retrospettiva, questo dovrebbe essere in realtà uno dei posti più sicuri dove possa trovarsi.
    Denver rivolge al pascià il migliore dei suoi sorrisi.
    « Il mio nome è Denver Brockmann, accolito della Via di Sophia, e l'onore è mio. Il mio viaggio è stato molto piacevole, la ringrazio. »
    Mentre l'Eunuco continua a parlare, il giornalista si accorge di un'altra presenza, più nascosta, celata al di là di alcuni tendaggi colorati. Non ci fa caso, però; per ora non ha una ragione per preoccuparsene davvero.
    « La mia équipe ha rintracciato la tomba di Eqihfenc II, conosciuto come il Drenatore – un rinomato sciamano vissuto più di otto secoli fa. Gli scavi sono praticamente ultimati e siamo prossimi a disigillare il sepolcro, perciò desideravo che fosse presente un’eminenza del calibro di un Custode di Sophia a testimoniare un evento di tale portata. »
    « Oh, no, sono solo un accolito, ma la ringrazio per la sua considerazione. Temo piuttosto di non conoscere molto della storia del Sud. Il Drenatore, ha detto? »

    Denver BrockmannStato fisico: Perfetto
    Stato mentale: Perfetto
    Energia: 100/100
    Passive: Anti-Malia, Rilevazione Bugie, Rilevazione Pericoli
    Scenici: N/A
    Equipaggiamento: M1917 Revolver
    Armatura: Armament: Hardening
     
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    { Daleli, Sito Archeologico }
    Dimitriy | skekDor

    Di fronte allo scempio di un uomo consumato vivo, ben pochi individui avrebbero avuto la stessa prontezza d’intervento del Russo. Bruciando la distanza che lo separava dalla vittima grazie alle sue capacità disumane, sfoderò il coltello mentre s’inoltrava nello stormo indemoniato, incitando i suoi compagni di vedetta a sfoltire i rapaci deformi. Alla sua richiesta improvvisa il goblin poté fare ben poco, ma skekDor rispose alla preghiera che il mortale gli aveva rivolto. La brusca folata di vento invocata dallo Skeksis disperse lo stormo con facilità, tanto che i corvi si dissolsero in foschia nera prima ancora di essere attirati dal magnetismo della divinità in fondo al corridoio.

    « Per tutti i cunicoli, che cazzo era quella roba?! »

    Il goblin era rimasto congelato sul posto mentre gli altri mercenari avevano preso le redini della situazione. Prima di considerare il nanerottolo, probabilmente la vostra attenzione sarebbe stata catalizzata dal disgraziato che avevate tratto in salvo: dall’aspetto pareva un ricercatore e - nonostante le beccate che gli avevano cavato gli occhi e sfigurato i connotati - non sembrava in pericolo di vita. Ancora visibilmente sconvolto, il superstite biascicò alcune parole deliranti.

    « L’eclisse… drena il sangue… »

    Perse i sensi subito dopo, incapace di sostenere
    il fardello mentale di quanto gli era accaduto.



    { Daleli, Tenda di Preek }
    Denver

    Pasha Preek proseguì la spiegazione a beneficio dell’accolito di Palanthas. Evidentemente messer Brockmann aveva intrapreso da poco la Via di Sophia, pertanto non era ferrato sulla Storia endlossiana tanto quanto i suoi predecessori.

    « Gli Eqihfenc non furono una casata canonica: il loro titolo veniva ereditato dal più abile sciamano vivente nel corso delle varie generazioni, a prescindere dai legami di sangue. Si stima che il Drenatore visse durante l’edificazione di Merovish e, con l’apertura della sua tomba, speriamo di poter mettere ordine alle fonti discordanti sul suo conto. »

    Poco dopo la sagoma al di là dei tendaggi ebbe un lieve sussulto. Con voce neutra avvisò Pasha Preek della novità che aveva captato.

    « Milord, il sigillo della tomba è stato appena raggiunto. »

    « Oh, meraviglioso! Mi segua, messer Brockmann. »

    Eccitato per l’imminente compimento dell’impresa,
    il Pasha uscì dalla sua tenda e fu scortato fino al sito degli scavi.



    { Daleli, Sito Archeologico }
    Dimitriy | skekDor | Denver

    All’arrivo di Pasha Preek, i mercenari di vedetta si stavano occupando di un ricercatore gravemente ferito, per il quale un goblin presente sul posto aveva chiamato una squadra medica. Mentre l’Eunuco non degnò di uno sguardo il superstite, il mezz’orco che vi aveva smistato al vostro arrivo - ora impegnato come bodyguard di Preek - prese parola.

    « Che gli è successo? »

    Interrogò i presenti in modo lapidario, mentre il Pasha e la sua scorta si accingevano ad inoltrarsi nel corridoio in cui poco prima si era svolta un’aggressione di origini ignote. Una volta sentita la loro versione dei fatti, il mezz’orco avrebbe aggiunto nuove disposizioni.

    « Voi due, dentro con noi. Tu resterai ad aspettare i soccorsi. »

    Al goblin spettava il compito di sorvegliare l’ingresso, mentre era richiesta la presenza degli altri all’interno del sito archeologico – dove i tetri presagi si facevano sempre più opprimenti.



    L’ordine di post è ancora libero.
    La scadenza è fissata a Sabato 14 Gennaio.
     
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  10. _MajinZ_
     
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    Dimitriy si era ormai abituato alle stranezze di Endlos e ormai non si meravigliava più di nulla, per questo non ci pensò due volte ad aiutare quel poveretto, superando anche la paura che una cosa mai vista poteva scatenare in un essere umano. La paura dell'ignoto era una delle peggiori, in grado di paralizzare anche il più coraggioso dei guerrieri, come accadde al piccolo goblin che di certo non era un cuor di leone. Il pennuto rinascimentale invece sembrava più sveglio, forse a sua volta abituato a quel genere di apparizioni. Comunque grazie al suo aiuto la nube nera venne infine dissolta e in qualche modo il povero ricercatore riuscì a sopravvivere... anche se le sue condizioni erano parecchio delicate. Gli occhi erano stati cavati e ormai il suo viso aveva ben poco di umano, ma riuscì comunque a riferire qualcosa che il biondo non comprese.
    L'eclissi? Che significa?
    Purtroppo il russo non ricevette risposta, visto che il disgraziato perse i sensi subito dopo, non tanto per le ferite quanto per l'incubo appena vissuto... il che era comprensibile. Senza ulteriori informazioni, i mercenari non potevano fare molto altro se non consegnare il poveretto ai suoi colleghi, per stabilizzarlo prima dell'arrivo dei soccorsi. Prima di loro però giunse un gruppo di persone, tra cui uno dei tizi che aveva viaggiato con loro nella carovana e un'altra figura che il biondo riconobbe immediatamente: il Pasha Preek. Quindi si trovava davvero nell'area e sembrava molto interessato a quel che stava accadendo negli scavi... ovviamente.
    E' stato aggredito da una nube scura fuoriuscita dagli scavi, sembrava uno stormo di corvi. E ha nominato un'eclissi, oltre a qualcosa sul drenare il sangue.
    L'Eversore riferì ciò che aveva visto e sentito, prima di essere incluso insieme al pennuta nella scorta del Pasha... il che era un bel colpo di fortuna. In questo modo il biondo poteva prendere due piccioni con una fava, controllando allo stesso tempo lo sfuggente Preek e monitorando ciò che accadeva all'interno degli schiavi. E al momento era quello a preoccuparlo di più, visto che sotto la sabbia si nascondevano misteri che il più delle volte era meglio non disturbare.



    CITAZIONE
    Dimitriy Kozlov

    Fisico: Ok.
    Mente: Ok.
    Ki: 110%

    Note: \\

    Passive: Iniziativa (Passiva di Classe) - Power Up Agilità 50% - Velocità 50% - Movimenti acrobatici complessi - Passo Felpato - Assenza di Aura - Maschera dell'Anima - Auspex Magico - Individuazione Minacce - Mana +10% - Resistenza al Dolore - Resistenza alle Malie passive - Spara Balle - Lie Detector - Riconoscimento Tracce - MindFuck-Alert - Aura di Innocenza. + Resistenza vestiti aumentata.

    Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    ₪ Fauci Gemelle (Incantate per la Quest: danni amplificati contro i non-morti)
    Non sempre un assassino può contare sulla furtività, quando questa viene meno spesso è necessario affrontare il nemico in campo aperto e per farlo servono degli strumenti adeguati.
    Dimitriy ha dalla sua una coppia di pugnali da combattimento, essi presentano una lama lunga una ventina di centimetri, di colore rosso scuro. L'impugnatura è rivestita di gomma antiscivolo, nera, sagomata in modo tale da risultare comoda all'utilizzo. Una particolarità è la specie di tirapugni situato lungo il manico, in modo tale da proteggere la mano e allo stesso tempo consentire mosse non proprio canoniche. I due pugnali sono conservati in due foderi, situati su entrambi i fianchi, in modo tale da risultare facilmente afferrabili. Si usano di traverso, con la lama accanto al taglio della mano.
    [Coppia di Pugnali]

    ₪ Oskolki Malinovyy ~ Schegge Cremisi
    Nell'addestramento per diventare un perfetto killer, alle giovani reclute viene fatta scegliere un'arma da corpo a corpo e una da lancio con cui addestrarsi. Quel giorno gli occhi di un giovane Dimitriy incontrarono quell'artiglio dalle lame cremisi e, accanto ad esso, quella serie di cinque pugnali da lancio di cui si innamorò. Ben presto iniziò ad addestrarsi nell'uso di quelle armi, recuperando i suoi coltelli dopo ogni uso: non se ne separava mai. Almeno fino al giorno in cui attraversò il portale, ritrovandosi così senza i suoi fidati e silenziosi dardi... anche se non ne fece una tragedia.
    Però quando rivide qualcosa di molto simile ai suoi pugnali, su una bancarella del Bazar, beh, non poté fare a meno di acquistarli.
    Il set è composto da cinque pugnali scarlatti lunghi circa una ventina di centimetri, forse un po' meno. Essi sono posizionati in diversi punti strategici sparsi tra le vesti dell'assassino, così da essere utilizzati in ogni situazione. Uno è situato nella manica del braccio sinistro, ad esempio, un altro nella caviglia e così via. Sono fatti di acciaio, non ha altro di particolare se non un certo valore affettivo.

    ₪ Bagrovyy kogot' ~ Artiglio Cremisi
    Aumentare la propria mobilità è fondamentale in missione, soprattutto quando si fa un lavoro complicato come il sicario o la spia sul campo. Per questo motivo Dimitriy ha ideato uno strumento che lo aiuta molto in quello, dandogli modo di muoversi senza sprecare utili energie. Si tratta di un'imbragatura che si aggancia alla schiena, avvolgendo le spalle con delle cinghie in cuoio, all'imbragatura è ancorata una piccola carrucola attorno alla quale è avvolto un cavo metallico con all'estremità un gancio d'acciaio. Esso potrà essere scagliato in direzione di un appiglio qualsiasi tramite un aiuto meccanico, oltre che diventare un utile strumento per combattere. Il cavo ha una lunghezza di circa cinque metri.

    ₪ Occhio della Sirena
    Le leggende narrano di un tremendo naufragio che colpì alcune navi dirette ad Undarm per consegnare un prezioso carico. Su una di queste, un marinaio ebbe l'incontro più inatteso della sua vita. Una bellissima sirena, dai capelli lunghi e del color del mare, attratta dal suo fascino lo salvò dall'annegamento deponendolo su di una tavola di legno. Quando il marinaio si riprese l'amore tra i due sbocciò come un fiore a primavera, facendo dei due instancabili amanti. Tuttavia, il marinaio con il passare dei giorni bramava sempre più la terraferma e, stremato dalla sua condizione, finì per abbandonare la sirena facendosi issare a bordo da una nave di passaggio. Affranta per la sua perdita, la sirena non si diede pace, cercando un modo per ritrovare il suo amato e convincerlo a tornare da lei. Per questo motivo, con l'aiuto della Strega dei Mari, si cavò l'occhio destro e su di esso pose una potente magia in grado di condurlo da lui. Ma la sorte non arrise alla giovane sirena, catturata dalle reti per la pesca durante il suo lungo viaggio. Si dice che morì di rimpianti in una vasca di qualche collezionista, mentre il suo occhio ancora giace in fondo al mare...L'artefatto si presenta come una biglia di vetro del diametro di una decina di centimetri.

    ₪ Croce della Dama
    Dimitriy non è mai stato un tipo religioso, quindi è abbastanza singolare sapere che appesa al suo collo si trovi una croce. Essa è una piccola e semplice croce in argento, senza troppi fronzoli o decorazioni, appesa al collo tramite una cordicella nello stesso materiale, su cui spiccano diverse perline argentee anch'esse, quasi si tratti di un rosario. La croce però non si riferisce a qualcosa di cristiano o simili, anzi, essa è un regalo donatogli dalla Dama Scarlatta, Coralia, per la quale l'assassino prova sentimenti contrastanti, contraddistini però da una forte attrazione... ma anche un ricordo indelebile, da cui il biondo non si vuole separare.
    La vera particolarità del pendente, però, è un'altra. Entrando in risonanza con essa e spendendo una porzione variabile di energia, si attiva una particolare barriera dalla forma sferica e dalle tonalità cremisi, la quale sarà in grado di respingere qualsiasi assalto energetico gli venga scagliato contro, proteggendo il giovane da quell'elemento che non riesce a contrastare.
    Ancora Dimitriy non conosce il motivo di quel regalo, però lo custodisce gelosamente e non se ne separa mai, per nessun motivo. Gli ricorda una persona importante, una figura che ha risvegliato parte delle sue emozioni da tempo sopite e che non dimenticherà mai.
    [Oggetto + Tecnica Variabile]

    Vesti del Sicario
    Quello dell'assassino è un mestiere complicato, non è come fare l'impiegato o vendere i prodotti della terra: è un lavoro in cui si rischia la vita in ogni momento, anche quando uno nemmeno se l'aspetta. Nel caso di Dimitriy poi, un uomo pieno di nemici, a volte stare semplicemente allerta non basta, quindi un aiuto più materiale spesso è necessario per eliminare totalmente o quasi il rischio di un colpo sferrato alle spalle. Un giubbotto antiproiettile però sarebbe troppo evidente, così come un'armatura: attirerebbe solo l'attenzione, rendendo il nemico più prudente.
    Per questo motivo il biondo assassino, tramite le sue conoscenze alchemiche, ha sottoposto i suoi abiti scuri a un processo che ha reso le fibre del tessuto molto più resistenti del semplice cotone, rendendole capaci di sopportare tagli e colpi d'arma da fuoco non troppo ravvicinati. Ovviamente i vestiti non si comportano come un'armatura rigida, un eventuale colpo viene percepito dal fisico sottostante, ma la protezione impedisce che tale attacco prosegua più in profondità nella carne, evitando in molti casi gravi danni. Un attacco potenziato (tecnica) avrà comunque vita facile.
    [Vestiti + Resistenza maggiorata (50%)]

    ₪ Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto GDR + Tecnica GDR-Only]


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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    I corvi sparirono non appena il vento andò ad abbattersi su di loro. Questo avvalorava la tesi secondo cui non fossero semplici animali. La tromba d'aria evocata da skekDor era stata forte e improvvisa, ma non così funesta lacerare la carne. Beh, poco male... Se di magia si trattava, per lui era ancora meglio!

    Rimase sul posto mentre i più si prendevano cura dello sventurato. Gli era stato chiesto d'intervenire, e s'era già sforzato abbastanza di disperdere lo stormo. E dire che aveva il potere per rimettere in piedi il disgraziato. Ridargli gli occhi, persino.
    Ma infondo, che importanza aveva per lui?
    "I tuoi genitori non t'hanno insegnato che si ringrazia, quando si riceve una cortesia?" Borbottò in direzione di Dimitriy, quando questi gli passò a fianco.
    Sospirò, agitando la veste sgualcita. Tsk! In che posto per villici era capitato?

    Più tardi, i due si trovarono al cospetto di Pasha Preek. skekDor lo osservò con lo stesso distacco che riservava ai comuni mortali. Le mani cacciate nelle ampie maniche del vestito, la testa incassata fra le spalle. Lo sguardo torvo, il becco semi-chiuso.
    L'umano chiese cosa fosse successo. Il biondo rispose prontamente, raccontando sommariamente la faccenda. O meglio, la parte meno interessante.
    "Invero, non sembravano veri corvi. E' bastata una carezza di vento a frammentarli." Disse, e nel farlo socchiuse gli occhi e piegò i lati del muso in un sorrisetto tronfio.

    Mister "Do-io-gli-ordini" richiese poi la presenza di entrambi. Finalmente, pensò skekDor, gli era riservato forse un trattamento di favore. Stare a far la vedetta era noioso. E non sfruttava minimamente le sue fantastiche facoltà. Non che gli piacesse esser comandato a bacchetta, ma per il momento il giochino del "Faccio tutto ciò che mi chiedi" lo stava rilassando. E non era escluso che ciò l'avrebbe condotto al motivo "interessante" che l'aveva spinto in prima battuta ad accettare l'incarico

    Salute: 100%
    Energia: 90%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    { Daleli, Campo Base }
    Dimitriy | skekDor | Denver

    E' stato aggredito da una nube scura fuoriuscita dagli scavi, sembrava uno stormo di corvi. E ha nominato un'eclissi, oltre a qualcosa sul drenare il sangue.
    Aveva risposto l'Eversore in incognito al mezz'orco, seguito del Pasha, cercando di spiegar bene la situazione.
    "Invero, non sembravano veri corvi. E' bastata una carezza di vento a frammentarli."
    Precisò il dio, gongolante.
    « Non veri corvi? » intervenne il Saggio, guardando SkekDor « Illusioni o incanti sciamanici impressi nella tomba? Ditemi, qualcuno l'ha già aperta? »

    Di qualunque tipo o rilevanza fossero stati gli argomenti degli avventurieri lì presenti -intenti a discutere fra loro- erano ben poca cosa rispetto alla volontà di agire al più presto; per tal ragione furono condotti, in compagnia del Pasha Preek, all'interno della tanto discussa tomba.
    La decadenza del posto, unita alla semioscurità in cui molti dettagli erano facilmente celati, rendeva tutto estremamente affascinante ed al tempo stesso spaventoso. Avanzarono in un silenzio religioso, grondante di angoscia ed aspettative; il rumore di gocce umide che raggiungevano il suolo di pietra dopo un balzo di qualche metro erano l'unico rintocco naturale di un tempo che scorreva inesorabile e che suggeriva loro di non fermarsi. Non ancora.

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    Raggiunsero quindi un muro inciso e la fine del percorso agibile.
    Almeno in apparenza.

    -Non è un muro- avrebbe iniziato un giovane giunto con loro, probabilmente esperto in quel genere di situazioni -E' una porta.

    Il ragazzo aveva il volto quasi completamente celato da ampi drappi di stoffa logora, probabilmente appartenuta in passato a qualche nobile ordine riconosciuto e ben pagato. Ora -invece- sarebbe potuto somigliare a uno qualsiasi fra i cittadini di Merovish, se solo avesse nascosto il bagliore spiritato del suo sguardo e l'aura inquietante di alcuni simboli luminosi tatuati sulla pelle.

    A vedere la reazione degli altri al suo intervento -pacata e ben attenta- sarebbe stato facile intuire che si trattasse di una sorta di arcanista di fiducia, o comunque una figura di grande autorevolezza. Sollevando l'indice ad indicare le iscrizioni, avrebbe comunque fatto intendere ai presenti che qualcosa nei glifi potesse essere la serratura.

    Fu allora che avanzò, imponendo le mani sulle scritture e rimanendo in quiete per lunghi attimi. Non accadde nulla: abbandonando le braccia ai lati del corpo si sarebbe voltato, cercando fra di loro un accenno di collaborazione.

    -Serve l'energia di più individui.

    Volete darmene altra?

    Alors, ho sostituito jira in questo turno per problemi di tempistica, ma premetto che (avendo di fatto scritto roba tratta dal suo canovaccio) è bene che qualunque tipo di domanda la facciate in bacheca, in modo vi risponda lui =*

    Ecco un piccolo gioco a cui son chiamati i giocatori (non i pg) a partecipare solo nel caso in cui i pg decidono di aiutare l'arcanista: la riuscita o meno delle parole crociate (che manderete a jira via mp) corrisponderà a reazioni varie ed eventuali delle scritture alla vostra energia impressa.
    In poche parole: in gioco dovrete solo imporre le vostre mani sulle scritture assieme all'arcanista. In off dovete risolvere il quiz =3

    Scadenza: 27/1/2017 (compreso).

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    Edited by Drusilia Galanodel - 20/1/2017, 22:47
     
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  13. _MajinZ_
     
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    In seguito a quel che era appena successo, era normale fare tanti discorsi per scoprire ogni dettaglio dell'accaduto e tutti erano sempre ansiosi di fornire la loro versione dei fatti. Ed erano tutte cose legittime, ma si trattava comunque di fattori marginali che andavano solamente a rallentare quello che era il vero punto della situazione: infilarsi nelle rovine e vedere con i propri occhi quale di tutte quelle dicerie fosse la più vicina alla verità. E questo era l'unico modo esatto per farlo, quindi il gruppo di “archeologi” decise di avanzare nel buio dell'antichità.
    Il luogo era davvero antico e decadente, non vi era nessun dubbio riguardo al lavoro che il tempo aveva messo in piedi la dentro e riusciva a donare un certo fascino anche ad un posto lugubre come quello. Oltre alle gocce umide che colpivano il terreno era impossibile udire altro e come un ticchettio accompagnava l'avanzata degli esploratori. Il percorso giunse alla fine davanti a un muro finemente inciso che appunto bloccava la strada. Dimitriy lo osservò e capì subito che c'era qualcosa di strano, il suo stesso pensiero venne condiviso da uno strano individuo facente parte della stessa comitiva. Indossava una maschera e sembrava facesse parte di una qualche setta dimenticata, numerose in quel dello Yuzrab. Dal suo fare calmo e controllato, comunque, non sembrava un tizio preso a caso e sapeva il fatto suo: bisognava aiutarlo, per aprire quel muro serviva molta più energia.
    Va bene, ti aiuto.
    Il russo aveva sentito abbastanza e non aveva nessuna voglia di starsene con le mani in mano, quindi superò chi lo precedeva e proprio come indicato dall'arcanista, appoggiò entrambe le mani sul muro decorato, in attesa di capire cosa fare. Non sapeva se fidarsi o meno, ma era pronto a tirarsi prontamente indietro in caso di pericolo.



    CITAZIONE
    Dimitriy Kozlov

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    Mente: Ok.
    Ki: 110%

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    Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    ₪ Fauci Gemelle (Incantate per la Quest: danni amplificati contro i non-morti)
    Non sempre un assassino può contare sulla furtività, quando questa viene meno spesso è necessario affrontare il nemico in campo aperto e per farlo servono degli strumenti adeguati.
    Dimitriy ha dalla sua una coppia di pugnali da combattimento, essi presentano una lama lunga una ventina di centimetri, di colore rosso scuro. L'impugnatura è rivestita di gomma antiscivolo, nera, sagomata in modo tale da risultare comoda all'utilizzo. Una particolarità è la specie di tirapugni situato lungo il manico, in modo tale da proteggere la mano e allo stesso tempo consentire mosse non proprio canoniche. I due pugnali sono conservati in due foderi, situati su entrambi i fianchi, in modo tale da risultare facilmente afferrabili. Si usano di traverso, con la lama accanto al taglio della mano.
    [Coppia di Pugnali]

    ₪ Oskolki Malinovyy ~ Schegge Cremisi
    Nell'addestramento per diventare un perfetto killer, alle giovani reclute viene fatta scegliere un'arma da corpo a corpo e una da lancio con cui addestrarsi. Quel giorno gli occhi di un giovane Dimitriy incontrarono quell'artiglio dalle lame cremisi e, accanto ad esso, quella serie di cinque pugnali da lancio di cui si innamorò. Ben presto iniziò ad addestrarsi nell'uso di quelle armi, recuperando i suoi coltelli dopo ogni uso: non se ne separava mai. Almeno fino al giorno in cui attraversò il portale, ritrovandosi così senza i suoi fidati e silenziosi dardi... anche se non ne fece una tragedia.
    Però quando rivide qualcosa di molto simile ai suoi pugnali, su una bancarella del Bazar, beh, non poté fare a meno di acquistarli.
    Il set è composto da cinque pugnali scarlatti lunghi circa una ventina di centimetri, forse un po' meno. Essi sono posizionati in diversi punti strategici sparsi tra le vesti dell'assassino, così da essere utilizzati in ogni situazione. Uno è situato nella manica del braccio sinistro, ad esempio, un altro nella caviglia e così via. Sono fatti di acciaio, non ha altro di particolare se non un certo valore affettivo.

    ₪ Bagrovyy kogot' ~ Artiglio Cremisi
    Aumentare la propria mobilità è fondamentale in missione, soprattutto quando si fa un lavoro complicato come il sicario o la spia sul campo. Per questo motivo Dimitriy ha ideato uno strumento che lo aiuta molto in quello, dandogli modo di muoversi senza sprecare utili energie. Si tratta di un'imbragatura che si aggancia alla schiena, avvolgendo le spalle con delle cinghie in cuoio, all'imbragatura è ancorata una piccola carrucola attorno alla quale è avvolto un cavo metallico con all'estremità un gancio d'acciaio. Esso potrà essere scagliato in direzione di un appiglio qualsiasi tramite un aiuto meccanico, oltre che diventare un utile strumento per combattere. Il cavo ha una lunghezza di circa cinque metri.

    ₪ Occhio della Sirena
    Le leggende narrano di un tremendo naufragio che colpì alcune navi dirette ad Undarm per consegnare un prezioso carico. Su una di queste, un marinaio ebbe l'incontro più inatteso della sua vita. Una bellissima sirena, dai capelli lunghi e del color del mare, attratta dal suo fascino lo salvò dall'annegamento deponendolo su di una tavola di legno. Quando il marinaio si riprese l'amore tra i due sbocciò come un fiore a primavera, facendo dei due instancabili amanti. Tuttavia, il marinaio con il passare dei giorni bramava sempre più la terraferma e, stremato dalla sua condizione, finì per abbandonare la sirena facendosi issare a bordo da una nave di passaggio. Affranta per la sua perdita, la sirena non si diede pace, cercando un modo per ritrovare il suo amato e convincerlo a tornare da lei. Per questo motivo, con l'aiuto della Strega dei Mari, si cavò l'occhio destro e su di esso pose una potente magia in grado di condurlo da lui. Ma la sorte non arrise alla giovane sirena, catturata dalle reti per la pesca durante il suo lungo viaggio. Si dice che morì di rimpianti in una vasca di qualche collezionista, mentre il suo occhio ancora giace in fondo al mare...L'artefatto si presenta come una biglia di vetro del diametro di una decina di centimetri.

    ₪ Croce della Dama
    Dimitriy non è mai stato un tipo religioso, quindi è abbastanza singolare sapere che appesa al suo collo si trovi una croce. Essa è una piccola e semplice croce in argento, senza troppi fronzoli o decorazioni, appesa al collo tramite una cordicella nello stesso materiale, su cui spiccano diverse perline argentee anch'esse, quasi si tratti di un rosario. La croce però non si riferisce a qualcosa di cristiano o simili, anzi, essa è un regalo donatogli dalla Dama Scarlatta, Coralia, per la quale l'assassino prova sentimenti contrastanti, contraddistini però da una forte attrazione... ma anche un ricordo indelebile, da cui il biondo non si vuole separare.
    La vera particolarità del pendente, però, è un'altra. Entrando in risonanza con essa e spendendo una porzione variabile di energia, si attiva una particolare barriera dalla forma sferica e dalle tonalità cremisi, la quale sarà in grado di respingere qualsiasi assalto energetico gli venga scagliato contro, proteggendo il giovane da quell'elemento che non riesce a contrastare.
    Ancora Dimitriy non conosce il motivo di quel regalo, però lo custodisce gelosamente e non se ne separa mai, per nessun motivo. Gli ricorda una persona importante, una figura che ha risvegliato parte delle sue emozioni da tempo sopite e che non dimenticherà mai.
    [Oggetto + Tecnica Variabile]

    Vesti del Sicario
    Quello dell'assassino è un mestiere complicato, non è come fare l'impiegato o vendere i prodotti della terra: è un lavoro in cui si rischia la vita in ogni momento, anche quando uno nemmeno se l'aspetta. Nel caso di Dimitriy poi, un uomo pieno di nemici, a volte stare semplicemente allerta non basta, quindi un aiuto più materiale spesso è necessario per eliminare totalmente o quasi il rischio di un colpo sferrato alle spalle. Un giubbotto antiproiettile però sarebbe troppo evidente, così come un'armatura: attirerebbe solo l'attenzione, rendendo il nemico più prudente.
    Per questo motivo il biondo assassino, tramite le sue conoscenze alchemiche, ha sottoposto i suoi abiti scuri a un processo che ha reso le fibre del tessuto molto più resistenti del semplice cotone, rendendole capaci di sopportare tagli e colpi d'arma da fuoco non troppo ravvicinati. Ovviamente i vestiti non si comportano come un'armatura rigida, un eventuale colpo viene percepito dal fisico sottostante, ma la protezione impedisce che tale attacco prosegua più in profondità nella carne, evitando in molti casi gravi danni. Un attacco potenziato (tecnica) avrà comunque vita facile.
    [Vestiti + Resistenza maggiorata (50%)]

    ₪ Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto GDR + Tecnica GDR-Only]


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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Il luogo da cui era uscita la nebbia di corvi che aveva fagocitato l'umano trasudava malvagità da tutti i pori. Era una sensazione, più che un dato di fatto... ma a skekDor parve come se qualcuno lo stesse osservando.
    Ad ogni modo, non era solo. Il fatto di essere in gruppo in realtà gli dava ben poca sicurezza, poiché lui contava solo sul proprio potere. Era una creatura meschina e solipsista, e in ragion di ciò nutriva conforto nel trovarsi lì assieme a quei mortali: se ci fosse stato un pericolo concreto, avrebbe avuto qualche scudo di carne con cui farsi schermo.
    Delle figure con cui marciava, quella dell'arcanista lo lasciò interdetto. Un altro mortale dotato di poteri particolari. Sembrava un umano, all'apparenza. Eppure i suoi occhi sprizzavano luce. Una rapida occhiata alla sua anima gli fece scartare l'ipotesi che si trattasse di una divinità. Chissà se le capacità che ostentava erano proprie della sua razza, o se le aveva ricevute in dono da qualcuno...
    Ma era inutile lambiccarsi il cervello su simili quisquilie.
    In breve, un muro coperto di scritte arcane si frappose al loro passo. A detta dell'arcanista, bisognava donare energia per imposizione delle mani.

    Di fronte a una simile pretesa, skekDor schioccò la lingua contro il palato. Il fatto di trovarsi in una grotta lo privava del nutrimento offerto dai raggi solari. Ciò stava a significare che al momento il suo corpo traeva energie dalle anime che dimoravano nel suo ventre.
    Detto in altre parole, stava usando il "generatore di riserva". Non avrebbe sprecato forze a quel modo. Tanto più che oltre all'umano dagli occhi lucenti e al biondino, lì c'era qualcun altro presente.
    Spostò le iridi vermiglie verso il basso e, alzando una mano, si concentrò sul rimuovere sporcizia dagli artigli. Una lametta avrebbe giovato. Anzi, serviva uno schiavo che gli facesse una buona manicure. Ecco cosa!

    Salute: 100%
    Energia: 90%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    Senza ricevere una vera risposta al suo quesito, Denver si lascia accompagnare fino all'interno della tomba insieme al Pasha, all'uomo dai capelli chiari e al... Qui la sua mente si impanna, come ha già fatto tante altre volte quando ha cercato di capire cosa diavolo sia, alla fine dei conti, SkekDor.
    L'ambiente circostante non lo turba quanto si sarebbe aspettato. In tutta franchezza, ciò lo stupisce a propria volta ben poco.
    È invece il dover avanzare nel buio, rispetto all'ultima volta dove aveva avuto perlomeno una mappa luminosa a mostrargli la via, a metterlo un po' più a disagio. Ma sono in tanti -non solo lui e Natasha-, e se davvero esistesse un pericolo più grande di loro, beh, allora difficilmente avrebbero permesso al Pasha di venire con loro.
    Giungono infine davanti ad un muro.
    -Non è un muro-
    O forse no.
    -E' una porta.
    Chi li accoglie è un giovane uomo vestito di abiti un tempo forse fastosi, ma ora logorati dal tempo, sbiaditi e malconci. Il giornalista riesce a scorgere dei tatuaggi colorati sul suo volto perlopiù celato, e i suoi occhi brillavano di una luce innaturale. Sconcertante, fino a che non ci si ricorda di essere in compagnia di un avvoltoio viola che, ora, pare impegnato a pulirsi le unghie.
    L'altro uomo, invece, si è già fatto avanti.
    « Ci provo anch'io. Non sono sicuro di esserne capace, però. »
    Quando ha cominciato a manipolare quella sorta di energia interiore di cui è dotato, che la si voglia chiamare Ki, Nen, Haki, Mana o George, l'unica applicazione che sia mai riuscito a padroneggiare consiste nel concentrarla e solidificarla da qualche parte, ma non farla fluire.
    Per questo, non sa se rideranno o meno di lui quando appoggerà i palmi di entrambe le mani sulla "porta".

    Denver BrockmannStato fisico: Perfetto
    Stato mentale: Timoroso
    Energia: 100/100
    Passive: Anti-Malia, Rilevazione Bugie, Rilevazione Pericoli, Auspex Psion*
    Scenici: N/A
    Equipaggiamento: M1917 Revolver
    Armatura: Armament: Hardening

    *recentemente approvata in sede di revisione.
     
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