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Prigioni di Sequerus.
"Tch! Non so cosa sia un kami, ma niente spaventa una divinità! L'affronterò! Da solo, se necessario! Io esistevo già da prima che tu emettessi il primo vagito, e morirò molto dopo di te. Ora, smetti di lambiccarti il cervello, e rendimi partecipe dei tuoi pensieri. Farò azione delle tue parole, e realtà dei tuoi desideri!"
Inutile dire che quelle affermazioni berciate con tale insolenza non potessero in alcun modo fare effetto su un veterano di guerra - ancor più se si trattava di un vecchio samurai. Nobunaga rimase infatti stoico a quegli avvertimenti, fissando la bestia dritta negli occhi con pacata compostezza.
"Dici di temere due semplici mortali, a tal punto da considerare la nostra forza inferiore, nonostante la disparità di numero fra le truppe, nonché la mia presenza qui... Cosa pensi che rovescerebbe le sorti dello scontro? Dillo a gran voce. Chiedi, prega, e ti sarà dato. A patto che tu ponga qualche paletto alla tua fantasia."
Pur ammettendo che la creatura fosse un kami dalle orribili fattezze, il suo stato di salute lasciava intendere che non potesse tornargli particolarmente utile... eppure sminuirlo troppo l'avrebbe esposto alla collera, qualora questo si fosse prima o poi rimesso in sesto. Per questo, anche quella volta, lo stratega Nobunaga giocò d'astuzia, in modo da tranquillizzarlo e proseguire con le sue strategie.
-Ciò che penso non è importante, sono solo un servo fedele- avrebbe risposto, abbassando lo sguardo -Quando raggiungeremo il mio Signore fuori da questa rocca sarà lui stesso a parlarvi, e decidere una strategia.
Ciò non era del tutto falso: aveva lasciato il suo gruppo e il Signore nelle retrovie, in modo da sfondare le barriere e liberare la strada al capo della fazione a cui apparteneva. Inoltre non avrebbe mai osato prendere decisioni al posto suo.
- Andiamo.
Fu così che scesero le scale, entrambi barcollanti ma ancora vivi, con la sola volontà di raggiungere gli altri e riprendere in mano una situazione del tutto fuori controllo. Notando inoltre che l'altro fosse in difficoltà, il samurai avrebbe perfino avuto accortezza di aiutare l'alleato nella discesa. Nonostante la tremenda battaglia -dopotutto- poteva ancora vantare forze per considerarsi una solida colonna ed un soldato di tutto rispetto. Eppure... quando varcarono la soglia, una tremenda visione lo prosciugò di ogni forza, facendolo capitombolare sulle ginocchia.
Aveva una lunga barba liscia e lucente, il suo Signore.
Occhi a mandorla e rade sopracciglia, la pelle ricoperta di cicatrici e rughe esattamente come il suo servo, eppure i lineamenti più delicati suggerivano una certa raffinatezza che a Nobunaga certamente mancava. Probabilmente in passato era stato un bellissimo uomo... ed era stato un elegante anziano, fino a quel momento.
Perfino da morto, la sua testa adagiata sul corpo esanime dava l'idea di una macabra opera d'arte piuttosto che il risultato di un macello.
-NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!
Dimentico del compagno al suo fianco e della guerra che ancora non si era placata, quel fedelissimo soldato si sarebbe lanciato sul corpo del suo Signore, quasi fosse stato in qualche modo capace di rianimarlo. Gli toccò le mani, gli sfiorò la testa soffermandosi spaventato sulla profonda e netta ferita al collo.
Probabilmente per lo skekDor non sarebbe significato nulla, ma in quel momento per Nobunaga era appena crollato il mondo addosso. Nulla avrebbe potuto fargli più male di quello.
Nulla.
-AAAAAAAAAAAAAAARGH!!!!
Un nuovo urlo agghiacciante avrebbe attirato le attenzioni della divinità, ma questa volta fu molto strano scoprire che non provenisse da un uomo. O una donna... o, in generale, da un vivente. La figura traslucida di un soldato di Kikio-Ho osservava le proprie mani ed il volto era trasfigurato in una maschera di orrore. Forse perchè, immediatamente oltre, vi era il suo corpo mortale -stroncato da un colpo di spada e lercio del suo stesso sangue.
Quasi ad imitarlo, seguirono altre urla provenire da altrettanti fantasmi: in una stranissima apparizione di centinaia -anzi, migliaia!- di morti che si rialzavano come nulla fosse e che scoprivano improvvisamente di essere prossimi ai loro cadaveri, probabilmente lo skekDor si sarebbe potuto chiedere come questo fosse possibile.
Quel fenomeno non era comune e men che meno naturale!
Ancor più che -come gli fu evidente dopo pochi attimi- chiunque fosse in grado di vederli.
Il panico si scatenò per le strade: anime sconvolte giravano per il campo di guerra, investendo i duellanti e passandoci attraverso, persone ancora vive urlavano terrorizzate, lanciando fendenti o fucilate a destra e manca col rischio di colpire alleati. In pochi continuarono a combattere, eppure quella bizzarria non fece altro che generare inutile ed insensato caos.
Cosa diavolo era accaduto?
Ma soprattutto... perché? Non aveva il minimo senso! Nessuno, alleati o nemici, avrebbe tratto vantaggio da una situazione simile. Che senso aveva quella follia?
Forse nessuno avrebbe trovato risposta. Eppure, quando le nubi coprirono improvvisamente il sole, un vento malsano e gelido si levò implacabile. Come foglie abbandonate al suolo, tutte quelle anime ne furono travolte, finendo per essere trascinate via. Prima a gruppi, poi divennero fasci: vorticando attorno a loro in una spirale luminescente disegnarono strani quanto inquietanti cerchi nel cielo ormai grigio. Infine, dopo quella macabra rappresentazione, una colonna nera poco distante si sarebbe manifestata e come dotata di gravità infinita le richiamò tutte a sè senza dar loro modo di fuggire. Così sarebbero scomparse, trascinate in quella fessura nera.
La stessa che, poco dopo, scomparve.
Lasciando i pochi rimasti in vita nel più assoluto ed inquietato silenzio.
Dei soldati nemici, invece, nessun sopravvissuto.
Edited by Sturm.und.Drang - 28/3/2017, 15:31. -
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