Vento di Libertà ~ Ascensione

[Aurora Occidentale]

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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    skekDor era furioso. Di più: avrebbe voluto letteralmente cancellare dall'esistenza il Mastio o, perché no, l'intero Presidio! Una fortuna sfacciata per gli endlossiani che non disponesse più dei suoi pieni poteri.
    Quel che rimaneva ora della sua onnipotenza era ben poco, e anche quel "poco" al momento gli mancava. C'era poca luce all'interno del Frammento del Cristallo. Se l'avesse adoperata in toto, la sua coscienza sarebbe venuta meno.
    E non c'era neanche la possibilità di assorbirne subito di nuova, poiché erano passate diverse ore dall'alba, e il rituale mattutino non avrebbe portato ai medesimi, benefici effetti.
    Tutto ciò che gli rimaneva era dunque un vero e proprio pugno di mosche. E un umano su cui scaricare la propria frustrazione. Davvero un bell'affare. Ecco cosa otteneva a impicciarsi di faccende che non lo riguardavano direttamente!
    Ad ogni modo, oramai era in ballo. I suoi vestiti erano lordi, il suo corpo danneggiato e, quel che peggio, il suo orgoglio era stato ferito.
    Fosse stato savio e lungimirante, avrebbe compreso che in quelle condizioni persino un comune mortale si sarebbe dimostrato capace di sconfiggerlo facilmente. Ma la parte dello Skeksis non aveva ereditato la saggezza, durante la divisione avvenuta negli eventi della Grande Congiunzione. Quella era una prerogativa del Mistico.
    Rabbia, pazzia, odio e sete di sangue: ecco i vessilli che sfoggiava con onore.

    Nobunaga, al contrario, dimostrò d'essere nel pieno delle sue facoltà mentali. Negò a skekDor il suo aiuto, temendo per la sua vita.
    "Io non sono un essere destinato alla morte come voi altri, uomo!" Tuonò ancora. E in un gesto di stizza artigliò l'aria, producendo un fluttuante ricciolo di mana etereo lungo la direzione percorsa dal braccio.
    Ansimò, pur non avendo affatto bisogno di respirare. E mentre col dorso della mano andava ad asciugarsi i lati del becco della bava che aveva preso a colargli fuori dal gozzo, cercò di capire da dove scaturissero le preoccupazioni del Samurai.
    "Ti riferisci a quella specie di menestrello di poco fa?" Domandò.
    Poi, sorridendo e aggrottando lo sguardo al contempo, alzò le braccia a livello del petto. La spalla ferita buttò fuori altro liquido.
    "Tch! Non so cosa sia un kami, ma niente spaventa una divinità! L'affronterò! Da solo, se necessario!"
    Fece un gran passo in avanti, a cui seguirono diverse lente falcate, fino a che non si fece ben vicino all'umano.
    "Io esistevo già da prima che tu emettessi il primo vagito, e morirò molto dopo di te. Ora, smetti di lambiccarti il cervello, e rendimi partecipe dei tuoi pensieri. Farò azione delle tue parole, e realtà dei tuoi desideri!"
    Parole grosse, dette da uno combinato in quella maniera.
    Se ne rese conto subito dopo averle pronunciate, e per un istante la sicumera abbandonò i lineamenti del volto.

    Il collo da avvoltoio s'allungò un poco, di modo che skekDor potesse scrutare l'umano negli occhi nonostante la disparità d'altezza. Nobunaga, dalla sua, avrebbe fatto i conti con un puzzo di morte e marcescenza da lasciarlo senza fiato.
    "Dici di temere due semplici mortali, a tal punto da considerare la nostra forza inferiore, nonostante la disparità di numero fra le truppe, nonché la mia presenza qui..."
    Socchiuse gli occhi, e le iridi baluginarono malignamente: "Cosa pensi che rovescerebbe le sorti dello scontro? Dillo a gran voce. Chiedi, prega, e ti sarà dato."
    Poi, come a voler fare un passo indietro, si corresse: "A patto che tu ponga qualche paletto alla tua fantasia." Che era un po' come dire: "Chiedi l'impossibile, ma nei limiti del possibile"

    Salute: Becco e torace tumefatti, clavicola fuori sede, spalla squarciata, fianco dolorante, sciatica
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    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Mindfuck-Alert]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    Prigioni di Sequerus.

    "Tch! Non so cosa sia un kami, ma niente spaventa una divinità! L'affronterò! Da solo, se necessario! Io esistevo già da prima che tu emettessi il primo vagito, e morirò molto dopo di te. Ora, smetti di lambiccarti il cervello, e rendimi partecipe dei tuoi pensieri. Farò azione delle tue parole, e realtà dei tuoi desideri!"

    Inutile dire che quelle affermazioni berciate con tale insolenza non potessero in alcun modo fare effetto su un veterano di guerra - ancor più se si trattava di un vecchio samurai. Nobunaga rimase infatti stoico a quegli avvertimenti, fissando la bestia dritta negli occhi con pacata compostezza.

    "Dici di temere due semplici mortali, a tal punto da considerare la nostra forza inferiore, nonostante la disparità di numero fra le truppe, nonché la mia presenza qui... Cosa pensi che rovescerebbe le sorti dello scontro? Dillo a gran voce. Chiedi, prega, e ti sarà dato. A patto che tu ponga qualche paletto alla tua fantasia."

    Pur ammettendo che la creatura fosse un kami dalle orribili fattezze, il suo stato di salute lasciava intendere che non potesse tornargli particolarmente utile... eppure sminuirlo troppo l'avrebbe esposto alla collera, qualora questo si fosse prima o poi rimesso in sesto. Per questo, anche quella volta, lo stratega Nobunaga giocò d'astuzia, in modo da tranquillizzarlo e proseguire con le sue strategie.

    -Ciò che penso non è importante, sono solo un servo fedele- avrebbe risposto, abbassando lo sguardo -Quando raggiungeremo il mio Signore fuori da questa rocca sarà lui stesso a parlarvi, e decidere una strategia.

    Ciò non era del tutto falso: aveva lasciato il suo gruppo e il Signore nelle retrovie, in modo da sfondare le barriere e liberare la strada al capo della fazione a cui apparteneva. Inoltre non avrebbe mai osato prendere decisioni al posto suo.

    - Andiamo.

    Fu così che scesero le scale, entrambi barcollanti ma ancora vivi, con la sola volontà di raggiungere gli altri e riprendere in mano una situazione del tutto fuori controllo. Notando inoltre che l'altro fosse in difficoltà, il samurai avrebbe perfino avuto accortezza di aiutare l'alleato nella discesa. Nonostante la tremenda battaglia -dopotutto- poteva ancora vantare forze per considerarsi una solida colonna ed un soldato di tutto rispetto. Eppure... quando varcarono la soglia, una tremenda visione lo prosciugò di ogni forza, facendolo capitombolare sulle ginocchia.

    nobu2_zpsxyhfrysa

    Aveva una lunga barba liscia e lucente, il suo Signore.
    Occhi a mandorla e rade sopracciglia, la pelle ricoperta di cicatrici e rughe esattamente come il suo servo, eppure i lineamenti più delicati suggerivano una certa raffinatezza che a Nobunaga certamente mancava. Probabilmente in passato era stato un bellissimo uomo... ed era stato un elegante anziano, fino a quel momento.
    Perfino da morto, la sua testa adagiata sul corpo esanime dava l'idea di una macabra opera d'arte piuttosto che il risultato di un macello.

    -NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!

    Dimentico del compagno al suo fianco e della guerra che ancora non si era placata, quel fedelissimo soldato si sarebbe lanciato sul corpo del suo Signore, quasi fosse stato in qualche modo capace di rianimarlo. Gli toccò le mani, gli sfiorò la testa soffermandosi spaventato sulla profonda e netta ferita al collo.
    Probabilmente per lo skekDor non sarebbe significato nulla, ma in quel momento per Nobunaga era appena crollato il mondo addosso. Nulla avrebbe potuto fargli più male di quello.
    Nulla.

    -AAAAAAAAAAAAAAARGH!!!!

    Un nuovo urlo agghiacciante avrebbe attirato le attenzioni della divinità, ma questa volta fu molto strano scoprire che non provenisse da un uomo. O una donna... o, in generale, da un vivente. La figura traslucida di un soldato di Kikio-Ho osservava le proprie mani ed il volto era trasfigurato in una maschera di orrore. Forse perchè, immediatamente oltre, vi era il suo corpo mortale -stroncato da un colpo di spada e lercio del suo stesso sangue.
    Quasi ad imitarlo, seguirono altre urla provenire da altrettanti fantasmi: in una stranissima apparizione di centinaia -anzi, migliaia!- di morti che si rialzavano come nulla fosse e che scoprivano improvvisamente di essere prossimi ai loro cadaveri, probabilmente lo skekDor si sarebbe potuto chiedere come questo fosse possibile.
    Quel fenomeno non era comune e men che meno naturale!
    Ancor più che -come gli fu evidente dopo pochi attimi- chiunque fosse in grado di vederli.

    Il panico si scatenò per le strade: anime sconvolte giravano per il campo di guerra, investendo i duellanti e passandoci attraverso, persone ancora vive urlavano terrorizzate, lanciando fendenti o fucilate a destra e manca col rischio di colpire alleati. In pochi continuarono a combattere, eppure quella bizzarria non fece altro che generare inutile ed insensato caos.

    Cosa diavolo era accaduto?
    Ma soprattutto... perché? Non aveva il minimo senso! Nessuno, alleati o nemici, avrebbe tratto vantaggio da una situazione simile. Che senso aveva quella follia?

    Forse nessuno avrebbe trovato risposta. Eppure, quando le nubi coprirono improvvisamente il sole, un vento malsano e gelido si levò implacabile. Come foglie abbandonate al suolo, tutte quelle anime ne furono travolte, finendo per essere trascinate via. Prima a gruppi, poi divennero fasci: vorticando attorno a loro in una spirale luminescente disegnarono strani quanto inquietanti cerchi nel cielo ormai grigio. Infine, dopo quella macabra rappresentazione, una colonna nera poco distante si sarebbe manifestata e come dotata di gravità infinita le richiamò tutte a sè senza dar loro modo di fuggire. Così sarebbero scomparse, trascinate in quella fessura nera.
    La stessa che, poco dopo, scomparve.
    Lasciando i pochi rimasti in vita nel più assoluto ed inquietato silenzio.

    Dei soldati nemici, invece, nessun sopravvissuto.


    .Istruzioni ~ Vento di Libertà ~ AscensioneScrivi pure il tuo ultimo post di chiusura. Attualmente ciò che è stato descritto rappresenta tutto ciò che al tuo pg è concesso vedere. Per te giocatore, a termine dell'altra quest con Mistery, Amon e Jira, inserirò sotto alla tua chiusura un semplice link che ti porterà al post finale della campagna, dove molti nodi verranno al pettine.

    Ovvio è che provvederò alla chiusura definitiva e valutazione solo quando anche gli altri avranno completato la loro missione. Qualora volessi dare più informazioni al pg su questa guerra, potresti in futuro farlo partecipare ad altre trame ad Ovest da cui potrebbero uscire sporadicamente nuovi dettagli.

    In ogni caso, grazie per aver partecipato alla quest finale di questa lunga e combattuta campagna <3

    Scadenza: 5/3/2017 - ore 23.59



    Edited by Sturm.und.Drang - 28/3/2017, 15:31
     
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    Finalmente, skekDor era riuscito a convincere l'umano a fare qualcosa di più che lagnarsi. Questo, almeno, era come percepiva la cosa dal suo punto di vista. Era troppo impegnato a nutrire un ego gargantuesco per ragionare in maniera lucida sull'intera faccenda. Preoccupazioni e dubbi di Nobunaga erano insidacabilmente giustificati dalla situazione, ma la cosa scivolava addosso al mezzo-Mistico come acqua.

    "E sia. Andiamo pure a discutere col tuo "capo". Mi rimetterò alle sue decisioni, ma avrò in cambio il mio trofeo!" Aggrottò ancor di più lo sguardo, e la pelle dietro la nuca si tese fin quasi a lacerarsi. Così, in una mutria patetica quanto mostruosa, annunciò: "A voi le spoglie mortali, a me l'anima di Kikio Ho!"
    Le decisioni erano state prese, e skekDor seguì di buon grado il samurai. Si trovò costretto ad alzare la gonna fin quasi alle ginocchia, ma questo almeno gli permise di spostarsi a un'andatura simile a quella tenuta dall'umano.
    Il fuoco verde dei caesti gli attraversò le vesti senza consumarle, pur continuando a divampare con la stessa animosità.
    Pieno d'eccitazione e smanioso di vendicarsi, skekDor affrontò le scalinate incurante degli acciacchi. Nobunaga gli offrì il suo braccio, ma solo raramente si vide costretto ad afferrarvisi.

    Difficile dire quanto tempo impiegarono i due per raggiungere la soglia. Di certo, molto meno di quello che skekDor c'aveva messo da solo a salire i pochi piani che lo separavano dal tetto quando, incerto sul da farsi, si stava preparando ad affrontare il signore del Mastio.
    Comunque, di rado il destino riserva buone sorprese ai viventi.
    Lo spettacolo che si parò di fronte ai suoi occhi rappresentava banale quotidianità per lo Skeksis. E se Nobunaga non avesse preso a gridare come un forsennato, probabilmente il mezzo-Mistico nemmeno si sarebbe reso conto dell'effettiva gravità della situazione.
    L'unica cosa che gli pareva lampante e degna di nota, era che il samurai stava piangendo sul corpo del suo "capo". Di fronte a quella semplice constatazione, skekDor sembrò tirare un sospiro di sollievo.
    Tutto lì il problema? Ah, questi mortali e la loro errata concezione della vita...
    Roteò le palle degli occhi e, avvicinandosi lentamente al samurai, iniziò a dire: "Risparmia fiato e forze, piccolo uomo. Se il tuo padrone è così indispensabile alla causa, sarà mia premura riportarlo in questa valle di lacr-" S'interruppe.
    Un grido. Un altro. Un altro ancora.
    Il campo di battaglia echeggiò della gazzarra provocata da milioni di anime. Sì, perché di questo sembrava trattarsi. Per qualche oscura ragione, gli spiriti dei vivi che furono si trovavano ancora sul piano materiale. E senza che lo Skeksis li avesse richiamati, per giunta!
    Lì c'era certamente lo zampino di qualcuno. Anche perché, a giudicare dagli occhi pieni di paura dei soldati ancora in vita, quei fantasmi erano visibili da chiunque.
    Ciò nonostante, sforzandosi di vedere il bicchiere mezzo pieno, non tutto il male sembrava venir per nuocere. skekDor mugugnò stridulamente di tripudio a quella vista, e si lappò il becco riarso. Gli umani percepivano morte e maledizioni nell'aria. Lui ci vedeva un banchetto luculliano.

    Gli spiriti erano energia, e lui era a corto di forze. Una maniera rapida e pulita per "ricaricare le batterie" gli era stata offerta da un'entità indefinita.
    Ghignò malignamente, e alzò la destra poco sopra la testa. Il pugno chiuso, l'indice e il medio tesi in segno di benedizione.
    "Anime erranti! Spiriti inquieti, prematuramente strappati alla vita. Venite a me, che io faccia di ciascuno di voi un sol boccone!" Esclamò solennemente.
    Potevano sembrare i farfugliamenti di un vecchio pazzo, ma in effetti di lì a poco qualcosa successe. Alcune delle anime più vicine, infatti, videro la propria immagine distorcersi. Proprio come un ricciolo di fumo attirato da una bocchetta d'aspirazione, si sarebbero inclinate in direzione del mezzo-Mistico.
    E quando quest'ultimo aprì il becco, la corrente aumentò ferocemente d'intensità. Stavano per venire risucchiate. Se avesse continuato così, presto gli sarebbero letteralmente volate nel gozzo.

    Però, di nuovo, il destino si dimostrò infingardo.
    Le anime presero sì a volare, ma non in pasto allo Skeksis. Una colonna d'aria nera e impetuosa se le prese tutte, dalla prima all'ultima.
    Il mezzo-Mistico vi oppose il suo incanto, nella speranza di poterne far sua almeno una. Niente, niente da fare!
    A un certo punto, per lo sforzo, pulpò persino.
    La tregenda svanì così com'era comparsa, portandosi via il freddo, il cielo nero pece e, purtroppo, ogni spirito nemico presente in zona.
    A skekDor, ancora una volta, era rimasto un bel pugno di mosche per le mani.

    Rimase a becco spalancato per diversi minuti, fermo come una statua di cera nella posizione assunta poc'anzi e col muso piegato in un'espressione di scioccante perplessità.
    Lentamente, un brusio prese a salirgli dal petto, inerpicandosi per il gozzo come gorgoglio e tramutandosi in seguito in grido quando finalmente esplose fuori dalla sua gola.
    "RAAAAARGH!!! RAAAAH! CRAAAAHHHW!!!"
    La giornata non aveva ancora visto il suo termine, e skekDor era già stato umiliato più e più volte. Quell'ultima beffa, che costituiva la tipica goccia che fa traboccare il vaso, gli sembrò la più crudele.

    In mezzo a gruppi di soldati feriti e increduli, con occhi fiammeggianti rivolti al cielo, avrebbe gridato fino a non avere più energie in corpo. E non disponendo come i comuni mortali di un sistema nervoso capace di fargli sentire la fatica, sarebbe andato avanti così per lungo tempo.
    Kikio Ho e il kami menestrello: desiderava ardentemente l'essenza di entrambi.
    E sarebbe arrivato a fare qualunque cosa, pur di ottenerla.
    Se Nobunaga si fosse mai ripreso dallo shock, e anche se non gliel'avesse chiesto, avrebbe visto il suo signore ritornare in vita per mano di skekDor. A quel punto, per la divinità anche un debole umano costituiva una preziosa risorsa.
    Gli servivano informazioni e guide. E una buona scorpacciata di luce solare.
    Per tutte queste cose, però, avrebbe dovuto ancora aspettare il levar del giorno.
    Aspettare... Ecco un'altra cosa che lo mandava in bestia!

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    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Mindfuck-Alert]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    - “La tua anima è mia”:
    Distrutto moralmente e fisicamente un avversario, skekDor può decidere di non lasciarlo morire di stenti, ma di assorbirne completamente l’energia vitale al fine di rigenerare il proprio corpo più velocemente. In tal caso, solleverà la zampa nella sua direzione e, facendo appello al potere del Cristallo, gli strapperà l’essenza. Questa si materializzerà sottoforma di animella verdognola, di cui lo Skeksis si ciberà masticandola nel becco e deglutendola [Abilità Attiva – Tecnica di PK]


     
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